Cinema&cinema: "Favolacce" di Fabio e Damiano D'Innocenzo
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9:30 Durata: 4 min 23 sec
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
A volte il titolo di un film così appropriato il così suggestivo
Che non soltanto condizionato la nostra visione di quel film ma ci aiuta a entrare nel suo cuore emotivo
Mi sembra il caso di favola c'è il titolo del secondo lungometraggio scritto e diretto dai fratelli di Innocenzo
Chi ha vinto l'Orso d'argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino e chi è uscito in questi giorni su varie piattaforme digitali come racchiude in tv chili in Vinicio e altre ancora
Non c'è favola si sa in cui non sia presente concretizzato in qualche elemento il male
Ma il male come visto ai presumibili lettori di quelle storie i bambini
Dunque non indagato delle sue possibili ragioni psicologiche o sociali
Fondi di spavento di stupore di fascino ma anche favolosamente indeterminato
Ma la notevole idea alla base del film di Innocenzo
E trapiantare tali percezione infantile del male dal mondo delle fiabe e dunque dal mondo degli Orchi delle streghe delle case incantate al mondo reale
Giustificata dal fatto che lo sguardo dei bambini è capace di mitizzare quei fenomeni della vita quotidiana
Che è uno sguardo adulto appaiono risaputi magari tristemente risaputi comunque facili da catalogare
Il racconto si svolge nel piccolo mondo che vale qui come un microcosmo di un quartiere periferico di Juba tra liguri villette a schiera
A Lignano mal ricorrenti della realtà contemporanea la disoccupazione la povertà l'invidia sociale la frustrazione il maschilismo la volgarità della pornografia
Il disprezzo per gli altri la disperazione il cinismo e così via
Ma questa variegata negatività così diffusa è predominante che nessuna forza positiva sembra capace di vincere
Agli occhi dei bambini che abitano in quel quartiere
Forma l'impressione di un mondo punto malato infetto
Da cui ci si può forse salvare soltanto distruggendolo o distruggendo se stessi
Talora c'è comprendeva anche storie intrecciate fra loro delle famiglie di quel quartiere ma coerentemente con il punto di vista adottato dagli autori quello dei bambini appunto
Più intuitivo che logico che subisce il fascino delle persone e dei fatti che avvengono piuttosto che razionalizzarli
Nel film contano più i frammenti visivi che il racconto di quelle storie che sarà lo spettatore a dover ricostruire e insomma il senso del film ma e affidato a dettagli come la piega magari un sorriso
Lo scatto selvaggio della pupilla in un occhio sgranato
Un viso indurito riso come meccanico dall'indifferenza
Se l'umanità degli adulti appare tutta variamente mostruosa i bambini più sensibili ancora capaci di una certa grazia non risultano tuttavia Turi portatori di innocenza
Perché il veleno mortale del mondo esterno si è infiltrato i loro inquinando così alle radici la fonte di rinnovamento della società
La vorace insomma un film apocalittico ma senza scene Spectacular mentre catastrofiche o superficialmente raccapriccianti con uno stile originale allusivo e suggestivo
Si avvale di ottimi attori come ad esempio Elio Germano Lino Musella Uliana d'ambra incaricati di dare corpo più a presenze che ha personaggi tradizionali
Si tratta di un film da vedere a noleggio sulle principali piattaforme digitali dunque parolacce di Fabio italiano Innocenzo un saluto da Gianfranco Cercone
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