La rivolta nelle carceri italiane e l'informativa del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: intervista a Maria Carolina Varchi

Era di radicale siamo corna Carolina Varchi di Fratelli d'Italia dopo l'informativa del ministro della Giustizia buona fede sulla rivolta nelle carceri italiane allora innanzitutto dovuto chiudere questa ma il ministro l'ha detto quanti morti ci sono stati in queste rivolte facendo diciamo questa informativa
Il ministro ha parlato di
Dodici credo quattordici morti ma ci sono ancora dei detenuti ricoverati sulle cui condizioni non abbiamo notizie di verità sui numeri ne abbiamo sentita molto poca
Ecco terribile quello che è accaduto e terribile che pochi rivoltosi abbiamo messo a repentaglio la vita
Di centinaia di migliaia di detenuti di agenti uomini e donne della polizia penitenziaria e del personale tutto che lavora all'interno delle strutture
Non è ancora chiaro cosa non abbia funzionato non è ancora chiaro perché non sia stato spiegato ai detenuti che le restrizioni erano e sono ad esclusivo a tutela del lavoro
Saluta e non è stato spiegato quali rimedi alternativi telefonate Skype e quant'altro sarà posto in essere per consentire loro di rimanere in contatto con le famiglie
Tutto questo non è stato spiegato per noi è ancora molto grave quello che è successo non sappiamo quanti rivoltosi siano stati isolati denunciati per quali reati siano stati denunciati insomma questa informativa non aggiunge nulla a quello che i giornalisti hanno
Venne raccontato negli ultimi giorni di ordinaria follia all'interno del sistema penitenziario
Se se ho capito bene solo ieri sono arrivate delle mascherine per i detenuti e per la polizia penitenziaria
Si parla abbiamo ascoltato oggi il ministro che ha parlato di cento mila mascherine sono mascherine chirurgiche quindi usa e getta per cui è evidente che il numero è del tutto insufficiente a gestire appunto il problema il fabbisogno necessario ovviamente questo è rivolta hanno causato ingenti danni si parla di trentaquattro milioni di danni
Ai beni dello Stato interi reparti distrutti e quindi ancora meno posti per alloggiare i detenuti che probabilmente saranno costretti insomma a Bethel ridotti ancora di più gli spazi è necessaria una risposta esemplare nei confronti dei pochi rivoltosi che vanno sicuramente isolati e puniti senta
Il ministro avrebbe potuto fare una riflessione sulle sue dimissioni secondo lei
Assolutamente sì non solo il ministro ma anche il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria perché sono rivolte che non sono scoppiate per caso
Ma anche sono il frutto di un malessere che cova già da mesi se non da anni all'interno del dell'amministrazione penitenziaria quindi è di tutta evidenza che la misura è ormai colma ed è evidente che le responsabilità non possono che ascriversi ai vertici sarebbe
Assurdo sarebbe sbagliato cercare nei livelli intermedi dell'amministrazione penitenziaria dei colpevoli tenta il ministro ha parlato di quindici mila immissioni di polizia penitenziaria nei ruoli
E però abbiamo visto che i casi in cui la polizia penitenziaria purtroppo è stata sopraffatta allora che Kenichi possiamo dire su queste cifre
La polizia penitenziaria operai in perenne carenza di organico con dotazioni inefficienti non esiste il braccialetto elettronico no insiste il tester non esistono tutti quei rimedi
Moderni che avrebbero consentito un lavoro più efficiente inoltre la polizia penitenziaria già con la legge Madia che aveva visto una consistente riduzione pari a circa quattro mila unità
Della pianta organica e ancor più in carenza di organico oltre quei numeri quindi è di tutta evidenza te le assunzioni continuano a non a non bastare la polizia penitenziaria in carenza di organico e come avete visto basta una scintilla per scatenare gli incendi o perché materialmente quando un solo agente deve controllare un intero corridoio un intero piano
Non può gestire decine di detenuti che si danno a azioni deplorevoli come quelle che abbiamo visto
Si poteva evitare tutto questo con una volta entra operativo tipo il prevenzione si poteva evitare con un'opera di prevenzione si poteva evitare predisponendo strumenti alternativi ai colloqui si poteva evitare
Pensando oltre a una circolare fatta soltanto alla fine di febbraio quando già quindi l'emergenza coronavirus era in piena in piena evoluzione
Si poteva pensare ad iniziative mirate per il mondo penitenziario che certamente ospitando e uomini e donne che si trovano private della propria libertà con l'allarmismo
Giusto crescente che c'è stato negli ultimi tempi hanno faticato a mettere in ordine le idee ma sicuramente adesso dopo quello che è accaduto la risposta dello Stato non può e non deve farsi attendere da Mestre di punizioni esemplari
Ringrazio grasse Carolina Varchi di Fratelli d'Italia
Grazie