Presentazione del primo rapporto "L’Italia policentrica, il fermento delle città intermedie"

Buongiorno Grasso di essere qui io sono Alessandro Barbera
Stamattina presentiamo
Rapporto
Molto interessante che a mio avviso diciamo né
Affronta uno di quei temi di cui si parla sempre troppo poco e che per un Paese con le specificità dell'Italia
è un tema rilevantissimo vero
Il tema del tessuto urbano delle città
Secondo le stime il rapporto dell'ONU entro il due mila cinquanta circa a un due terzi della pochi salpando di qui a trent'anni due terzi della popolazione mondiale vivrà in megalopoli chiamiamole così già oggi il jet più della metà del del possiamo deve dire in aree urbane
Tanto per darvi due cifre per farvi capire di cosa stiamo parlando diciamo nel mille novecentonovanta esistevano dieci megalopoli
Oggi sono trentatré nel due mila trenta fra dieci anni saranno quaranta tre
Non so sempre per titolo di come dire di di esempio per stimolare vostra curiosità oggi tocca a trentasette milioni di abitanti delinea ventinove Shanghai ventisei Città del Messico e San Paolo ventidue dei di nel due mila ventotto cioè fra otto anni
Crescerà di altri otto milioni di abitanti
Allo stesso tempo però si sta assistendo a un fenomeno in qualche modo che l'altra faccia la medaglia di questa
E questo diciamo
Come dire
Passaggio fondamentale del progresso
Umane cioè che ci sono città che si stanno spopolando città più piccole ci sono il fenomeno è presente sia in Europa persino in Asia dove invece il fenomeno delle grandi città sempre più rilevante
Di per sé diciamo non non è detto che sia una fenomeno sbagliato cioè secondo gli studiosi studiosi della materia il nelle grandi città si quando ci si avvicina a grandi città chi vive negarmi citava può contare sulla migliore istruzione la migliore sanità
Non necessariamente
Nelle grandi città si di aumenta il livello di inquinamento o o di consumo del suolo dipende da come da come se ne fa uso delle grandi città da come le si programma la come si progetta da come li si immagina naturalmente esiste un grande ma Edel ma che ci porta questa discussione di oggi ovvero
Come dire
Più lecita diventano grandi chiusi creano marginalità solitudine perdite di Tita voi citate nel rapporto
Si cita citava alcuni problemi che sono stati sottolineati che sono striate gli e Sperti cioè il aumenti disagio abitativo le congestioni causate da scarsi infrastrutture la crescente la popolazione più sia in tre grandi città più a quei Nomentano diciamo le famiglie
Senza figli o con suo figlio
Ma insomma
Lungi da me qui adesso fare il il la l'elogio dell'uno dell'altra soluzione fatto sta che non c'è dubbio che
Il modello delle città intermedie è un modello che va in qualche modo presi in considerazione su Protti nuova nella cosiddetto Occidente avanzato che deve fare i conti con un enorme Destruction economica e tecnologica oggi la l'economia manifatturiera perde
Ter Reno nelle nostre nel nostro mondo a scapito della ad esempio dei servizi e quindi c'è sempre più bisogno o c'è sempre più la possibilità di avere qualità la vita migliore smalto working eccetera eccetera sarò assorbito taglio perché ho già parlato troppo
Ma ci sono alcune città ci sono appunto cita che possono essere in grado possono certamente essere un modello diverso da quello che vede sito fino oggi parliamo di questo io per un ente mi fermo qui per lascio la parola al presente verità che farà una introduzione poi parlerà al ministro quando presenteremo il dibattito il il rapporto poi tornerò tornerò sul tema prego
Grazie per
Una società
Respira non respira nel senso che nel tempo non è mai la stessa
Cambia cambia in base al fatto se c'è stata una guerra c'è stata un'epidemia ma la società campi non è mai ferma una società
E e respira con con ritmi alternati
Io non sono uno studioso o un patito della cultura Zeno intero cambia con alcune volte allargandosi verso la periferia alcune volte concentrandosi
L'Italia del dopoguerra è stata questa è stato l'Italia che in alcuni anni
Si è appassionata alla grande città in alcuni anni si è appassionata invece la dimensione periferica
La ricostruzione fu fatta tutta in periferia terzo anche in città però
è è stato un fenomeno di massa un fenomeno in cui anche nel più sperduto paesello italiano circa il la le persone si rifacevano la casa l'imprenditore si rifaceva al capannone è stato un fenomeno di massa periferico
Negli anni sessanta per nel miracolo economico italiano invece c'è stata la scoperta della città tutta l'emigrazione interna era legata al fatto che si lasciava
Il Mezzogiorno o alcune zone del Veneto e si andava nella grande città perché nella grande città c'era più libertà più lavoro più soldi più capacità di vivere in maniera meno chiusa che nel Paese di origine
Negli anni Settanta c'è stata invece una logica diverso si è tornati verso la periferia e avesse tanto sta degli anni della piccola impresa negli anni dell'economia sommersa gli anni in cui
Lo stock cosicché impresa industriale italiane in dieci anni ha raddoppiato lo stock di che era stato costruito nel settanta anni precedenti è avvenuto attraverso il localismo è avvenuto
Nelle prime formelle né né nelle valenze avvolto nel nelle nelle tante nei cento dieci distretti voi sono stati calcolati tante secondo me erano di meno ma insomma è andato di nuovo a dire che esistere
E poi verso negli anni ottanta invece è ricominciata una logica arrivi concentrazione
Oggi ieri concentrazione di perché ripartiva la cultura finanziaria le capitali erano diventavano capitali finanziarie che erano finanziari e al tempo stesso urbana
Pensate alla dimensione di Milano quanto ha giocato negli ultimi quindici vent'anni
Specialmente negli anni novanta ad esempio la Borsa di Milano era diventata il centro del mondo la Torino degli anni novanta era ancora la la la il punto di forza della società italiana
è arrivata una grande guerra alla Grande Guerra una grande pericolo di guerra due milanese
Le due Torri al abbattute dalle orche ed e l'Italia viene internata in periferia
Dal due mila due mila dieci l'abbia avuto l'epopea dei borghi cioè l'epopea delle piccole dei piccoli paesi io a quell'epoca
Usare la parola urlando avendo mente un paesino umbro e sia a Bevagna e io dissi l'Italia in piena beva iniziazione naturalmente
E poi negli ultimi anni dice ricomincia accrescere la grande città
Gli anni due mila e due mila e dieci diciamo così sono di grande città perché perché tutto il mondo ha verso la grande città perché noi saremo anche noi delle megalopoli
Non si vede in Italia un germe di megalopoli tranne che a Roma Dio ne abbia ci scampi da questa disastro visto che già oggi non reggiamo una dimensione urbana decente però la cultura è come diceva
Barbera
Verso la grande città in effetti l'Italia di oggi va ritorna in periferia
Il libro che presentiamo oggi è un Rizzo un ritorno di una cosa antica per ritarderà media città è la storia di targa fare italiana storia di Roma ad indicare una serie è de di
De delle città intermedie delle città che hanno partecipato con noi a questa ricerca e che poi saranno illustrate alcune vicende ci siano fra noi vi ringrazio dessert così perché quella verso l'Italia
Grazie all'italiana è questa continua diceva Giulio Bollati nell'italiano nel bellissimo libro italiana il carattere degli italiani fra storia e continua innovazione queste Alitalia storie continue innovazioni
Poi invece si viene sempre respirato che la la la storia conta poco vale l'innovazione radicale innovazione finanziaria la globalizzazione la digitalizzazione l'Italia vive sempre di questi intrecci
Perché riesce fuori una dimensione di medie città
Pensiamoci bene da una parte è stato già detto perché la grande città non si vive bene perché una grande città non ci sono infrastrutture adeguate perché un fenomeno certi in alcuni casi banali tipo
Un meccanismo dei rifiuti una grande città diventa una tragedia immane perché la stesse organizzazioni cittadine
Da dai Grigioni ai ai quartieri alle periferie dire da pesante perché la paura che le periferie siano ingovernabili
Crea una dimensione di paura della grande città si va verso la media città guardate le statistiche medie città cresce la popolazione me nelle grandi città diminuisce e non cresce nei borghi significa che la moda Borghi Gianna della Bri magnetizzazione in qualche modo è andata scemando cresce nelle medicine
Crescerà in media città
Cresce in base sostanzialmente a due fa
La prima è che la società italiana d'oggi
Una società che ama vivere bene
Che ama fare un'esperienza di vita boh decessi
Non vuole vivere a tutti i costi determinerebbe
Ricolfi ho fatto un libro bellissimo su la Società signorile io non la stessa
Lunghezza d'onda sua però mi piace
Perché
Stranamente questa Italia che per molti anni e per molti Paesi viene considerato ancora un Paese straccione è un paese di palline signorilmente
O del signorilmente con tutti i servizi con tutte le le realtà con tutte la cultura della convivenza che sia possibile
E in che in città e in grande grande città quindi se non si non si vive
Nella nel nella media città c'è una casa dignitosa c'è un traffico vini dove c'era un governo della della città alcune volte più dignitoso e che ora delle grandissime una vita di verza
Noi licenze stiamo riflettendo Valentino su dei dati che arrivano sulla voglia di signorilità dividere signorile di fare esperienze che ti fanno pensare che se è un signore voi non lo sei
Dal dal l'atto scaricata suo per aveva il motorino la bicicletta a pedalata assistita che ti permette di girare come se fossi un un una volta del country gente andava a cavallo variabili in bicicletta si sieda ma quello che è banale arriva fino all'affitto per quattro ore di una Ferrari ti fai quattro riserve evviva Church è ormai il mercato questo tipo di mercato perché la ricca esperienza la vive esperienze Aretha
E le stelle anziani dalla Liberia esperienza non può essere messa dentro de meccanismi di convivenza al limite
Dove non sai che la periferia della città come si sta comportando doveva conoscere porre
Io sono nato a Roma e devo dire che certe volte quando in giro per Roma non riconosco non mi riconosco
Eppure mi vede intorno vedo un palazzone terra alto sette piani mi guarda d'altra parte l'altro colazione eterna
Di Arkan aveva per carità hanno bene dappertutto c'è un pullulare dei grandi grattacieli tutti molto moderni ma non riconosce più
E questo non è un vivere
Perché pagine divise in sette ritorni a casa del teste preferisci vivere c'è questo elemento fondamentale della vita come esperienza
Del ho voglia di fare dividere esperienze almeno ente che conduce fatalmente non al ricovero ovattato del borgo ma ne poco ma certamente no allora una alla prima linea alla frontiera dell'attenzione qual è quella vivere in città gran la città intermedie diventa importante
Il secondo elemento che porta
Brescia dimensione che la la città della società e delle antologie abbisogna di ricomporre il tessuto intermedio del governo del territorio
Guardate non sarà mai presto dimenticato
La tragedia di aver disintermediata del territorio
In vent'anni è stato distrutto il governo del territorio
Abolito la Comunità montana abolita come tramanda via aggrava i sommergibili alla Camera di Commercio glia la Provincia avvierà vorrei
Da bene di fare la logica del governo DC intermediato che parla direttamente al popolo se poi populista o meno interessamenti questa idea che in mezzo non ci deve essere nessuno
Che il governo parla direttamente al cittadino il territorio il governo del territorio i leader di territorio per l'organizzazione del non esiste
Questo è stato una tragedia
Lo dico come ultimo difensore delle Province sul Corriere della Sera lo dico come ultimo difensore delle camere di commercio fino all'ultimo momento quando fu fatta la legge lo lo dico da sconfitto
Perché la sconfitta è stata di quelli che abitavano il governo intermedi territorio
E cosa è arrivato
è rimasto la dimensione comunale francese naturalmente
Una innamoramento per la dimensione dell'altra città metropolitana che onestamente nessuno vede come possa supplire alla dimensione intermedia l'area metropolitana egoista per natura
Non si potrà alla città maggioritari il governo di quello che era stata la provincia di Milano si dal alla al Comune di Milano
E tu invece ricomincia questa destra Bracco
Come avete sentito probabilmente una vera cose della ferita alla dimensione culturale sociale e politica del Paese
Ricomincia a funzionare
Ricomincia a funzionare perché ad esempio il posto del di di questa mediazione intermedie viene preso da un sistema non a caso il libro che presentiamo stiamo l'Italia policentrica un sistema policentrico di medie città anche l'IMI medio-piccoli circa che però sostituiscono quello è ridicolo in Camera di Commercio comunità montane eccetera che
Dieci anni di disintermediazione
Fanatica allora avevano chiesto
E questa è la seconda edizione questo libro d'acconto di un pezzo di cultura sociale italiana che va verso il vivere bene nell'esperienza senza vedere si porrà il problema e generabili
Recuperare un po'di governo del territorio stesso avete ragione
Quella che naturalmente come professione entrasse più alla pari a questa senso nel vivere bene questa voglia di vivere bene chiedo si sente
Non si sente
Non si sente perché alla fine quando un po'la storia diventa esperienza collettiva quali sei prigioniero per esperienza col finisco citando per farmi capire
Con
Un concetto meraviglioso di Augusto Del Noce che diceva il comunismo è stato una grande forza del mondo
E sapeva dove vuole arrivare ci aveva i suoi progetti c'erano i suoi leader
Poi è diventata esperienza quotidiana di milioni di persone
Essere comunista abbassava
Non serviva avere un una linea un Progetto dei leader bastava esser comuni
E oggi è un po'così basta vivere
Non dobbiamo aver Progetti eccetera ma assai ma per vivere bene
Da comunista o o meno non gli interessa più l'etichetta per bene ci vuole una struttura intermedia del territorio che oggi dobbiamo dire
Coperta o sta per essere coperta comincia appena dobbiamo cominciare a pensare che sarà coperta da questo antico politeismo policentrismo italiana
La storia e l'invenzione continuano a vivere insieme come aveva sempre detto Giulio Bollati ho finito
Grazie Giuseppe De Rita dobbiamo capire un po'la scaletta perché il ministro Provenzano deve andare via e quindi gli lascio subito la parola
Io mi scuso con tutti gli altri relatori perché sarebbe stato veramente un piacere ascoltarvi tutti come un piacere ospitarvi qui oggi
Perché io mi sento molto più a mio agio in questa discussione perché il primo atto che ho voluto compiere da ministro della Repubblica è quella di reinserire nella dizione del mio ministero il riferimento alla coesione territoriale
Nella consapevolezza e lo dice uno che del sud del Mezzogiorno ha fatto non solo la sua vocazione ma anche la sua professione
Accanto alla frattura storica tra nord e sud che comunque mio viso continua ad essere il primo vincolo da rimuovere per rilanciare lo sviluppo al nostro Paese
La i divari territoriali assumono una complessità canto diciamo a questo tema del nord sud sia si si si affianca una grande questione est-ovest nel nostro Paese con questa con questa catena Pennino che l'attraversa montagna povera che attraversa da nord a sud o tutta l'Italia che sta diventando un vero e proprio fossato un non luogo che si sgretola anche a causa dell'abbandono delle sue città sono stati nella storia presidi strategici luoghi fondamentali
Vincerà radici della nostra Repubblica spesso ce lo dimentichiamo che fondata sulla Resistenza che proprio in quei monti sia svolte combattuta
E c'è poi il tema della dimensione urbana della dimensione delle città del rapporto tra grandi città e città medie tra aree urbane e aree interne che uno dei temi
Diciamo decisivi che riguarda non solo l'Italia ma tutto l'Occidente su cui si stanno confrontando e penso che la vostra riflessione si inserisca
Perfettamente in questo in questo ragionamento su cui in Italia siamo arrivati tardi trascinando ci anche qualche luogo comune
Quello che vorrei provare a raggiungere rispetto a quello che dite voi in questo mio che sarà solo un breve saluto non un elenco di di di di di programmi di governo
è un un un elemento che concorda molto ovviamente con diciamo gli stimoli che che dice appena nato come da decenni e accade Giuseppe De Rita anche stamattina
Perché accanto le previsioni che ricordava barbe ero della a vita nelle città eccetera noi dobbiamo comunque anche se fossero diciamo così vere quelle previsioni lì siamo comunque chiamati a ad affrontare una transizione che sarà diciamo più o meno lunga e di cui non conosciamo gli esiti
A questo diciamo ancor più vale in un Paese come l'Italia in cui quel processo di agglomerazione urbana
Diciamo minore rispetto ad altri territori
E Keith resta ad oggi ancora un paese di cioè un Paese di Province questo è l'Italia suo storie questa è l'Italia ancora oggi
C'è questa questione delle aree interne su cui sta diventando diciamo un ponte un tema di Modena quando ci sono le mode bisogna sempre fare i conti redigo qualche nuvola le aree interne cioè il sessanta per cento del territorio italiano
C'è qua la quasi totalità del patrimonio boschivo il settanta per cento delle zone montane ci vivono oltre dieci milioni di persone non è diciamo una un buco un elemento residuale nella nostra discussione tanto più quello delle città medie
Quello che vorrei dire cioè qui non si sta ponendo e voi lo fate bene in questo tema si sta ponendo diciamo una questione difensiva
Non è una battaglia di resistenza
è diciamo un tema che noi poniamo cuochi che noi mi permetto di aggiungere nominativo ad Aosta di questioni che poniamo diciamo come utile a non lo sviluppo equilibrato del nel nostro Paese non solo per i contraccolpi
Politici e democratici che derivano dalla concentrazione dello sviluppo come spesso accade sappiamo tutto rispetto comportamenti elettorali delle aree dei ruoli che si sentono marginalizzati
Ma anche per i risvolti economici e sociali che voi parte affrontate descrivete nel libro
Diciamo oggi la la questione diciamo anche questa ha fatto in tempo a diventare una retorica prima che diventasse una politica delle disuguaglianze ma disuguaglianze si nutrono nel nostro Paese essenzialmente delle disuguaglianze della rendita immobiliare disuguaglianze la rendita immobiliare sono lo specchio esatto di quei fenomeni che noi stiamo cercando di mettere a fuoco
I contraccolpi diciamo la gestione dei servizi dell'agglomerazione
C'è tra le conseguenze sull'inquinamento sono tutte le cose di cui avete discusso ma il tema di fondo perché non è una battaglia difensiva legato al fatto che non possiamo permetterci
Di sprecare il patrimonio fa il potenziale di sviluppo pure
Dismesse di sviluppo di benessere usiamo questo termine che forse diciamo è più consono anche la riflessione che si fa oggi che diciamo racchiuso raccolto nelle nell'esperienza delle città medie e voi questo lo descrivete bene nel nel rapporto
Analizzando i punti di forza e di debolezza ovviamente delle città ma anche individuando che forse appunto Rispetto a diciamo questo
Percorso e alcuni descrivi non descrivono come ineluttabile verso l'agglomerazione grandi megalopoli un modello diverso è possibile ed è forse anche qui che diciamo c'è la sfida di una politica che vuole
Ritrovare anche un suo una sua via nazionale collocata nella storia che guardi anche un po'a ciò che l'Italia Po essere oggi nel mondo al allo sviluppo
Nel rapporto è molto interessante diciamo l'analisi vengono passati in rassegna di strumenti che sono oggi operativi rispetto alle città devo dire che l'azione pubblica a livello centrale ha via via diciamo con strumenti sparsi affrontato questo tema Mack Antonazzo un disegno recita oggi la Commissione europea ci chiedono agendo urbana
Noi abbiamo un comitato interministeriale per le politiche urbane io chiedo che si riunisca da misi ma anche non si riunisce e questo è un tema io insisterò diciamo ancora per i miei colleghi ministri quelli dei colleghi di governo quella per esempio è una sede una delle sedi in cui non voi diciamo possiamo avviare un tipo di riflessione ma l'elemento con cui vorrebbe rinchiudere venti interloquire che poi lui apposto
Verità e diciamo nella sua diciamo con toni che
Io non mi posso permettere dopo una presunta polemica con Milano che non c'è mai stata ma che era proprio il il frutto di questo ragionamento cioè che noi abbiamo la necessità di accompagnare i processi di agglomerazione che derivano dall'economia della conoscenza dal fatto che il lavoro dopo l'uscita dalla città adesso ritorna nella città ma questo può diventare diciamo una sfida un modello vincente solo se divento modello equilibrato se questo non può essere diciamo assegnato questa funzione ha una sola città italiana
Se ha appunto questa natura e dimensione
Policentrica c'è un aspetto diciamo di difficoltà ulteriore con cui noi ci misuriamo che quello che è stato ricordato ma io ho pensato diciamo nella mia veste di militante politico che la disintermediazione fosse la fine della politica in particolare della sinistra
Adesso sono convinto anche maggior ragione dopo la lettura di questo rapporto che la disintermediazione la fine della democrazia
E questo è avvenuto anche proprio la dimensione del governo locale con l'indebolimento di tutti i livelli amministrativi intermedi
Ma è diciamo un'idea non solo controproducente ma anche realistica perché quest'idea della disintermediazione poi è stata smentita dai fatti perché quel processo di indebolimento la riforma frettolosa discutibile delle Province
Che abbiamo realizzato eccetera in realtà in cosa si è in cosa si è tradotto si è tradotto in una proliferazione un'esplosione di centri di competenza i in una ma diciamo costellazione anche molto irrazionale molto spesso dell'organizzazione del governo locale che ha prodotto un vero e proprio stato quindi tu non hai avuto
Nella disintermediazione N un governo ha ordinato nel territorio io lo dico perché diciamo noi abbiamo enorme certo
Dico spesso che diciamo ricordando altre stagioni dell'Italia no so ogni tanto dico con una con un'immagine insomma prova immaginarmi Enrico Mattei una conferenza di servizi
Ecco io non rimpiango diciamo non quel questo ugual modello di semplificazione e sono convinto che la sfida oggi è fare i conti proprio con il Governo e la complessità per e tuttavia diciamo che cosa cioè noi abbiamo creato solo un disordine che va riportato a una sua razionalità anche nella gestione del governo locale
Del resto voi affrontate molto il tema della governance
E la governance è fatta sì di architetture ma aggiungo un elemento e sta è fatta anche di uomini in carne e ossa e questo è uno dei punti su cui molto spesso diciamo si fa una grande fatica ad affermare questa questo tema cioè l'indebolimento dei livelli amministrativi soprattutto locali e dovuto anche al fatto al depauperamento delle risorse umane che
Lavorano nelle pubbliche amministrazioni locali sia in termini quantitativi che anche inevitabilmente qualitativi c'è un invecchiamento del del personale amministrativo nei vari enti un livello di competenze del tutto inadeguato alle sfide dello sviluppo oggi all'apertura per esempio a le relazioni con i capitali pazienti che vorrebbero testi nostre città con la dimensione europea dello sviluppo quindi l'hai spesso parliamo di rigenerazione urbana ricordiamoci che la premessa per la rigenerazione urbana deve essere un grande disegno anche di rigenerazione amministrativa che rimetta
Diciamo a servizio dell'azione pubblica della Repubblica ad ogni livello
Una generazione a cui è stato sono state sbarrate in questi anni le porte d'accesso alla a alla macchina pubblica
E un pezzo di questo lavoro lo stiamo facendo nel Piano Sud che presenteremo
Diciamo con presidente contenere prossimi giorni siamo al lavoro su questo io non faccio l'elenco delle cose che sono previste sull'agendo Albana dico solo due due questioni diciamo una che gli abbiamo approvato
Nella rispondi pure puoi permetterti
E no vi dico solo una delle una cosa che già esiste a leggi di bilancio un fondo per le infrastrutture sociali di trecento mila e lo cito perché quello a inserito un principio con cui molto spesso non si fa i conti del nostro ordinamento in cui la ripartizione delle risorse è inversamente proporzionale alla popolazione di residenza nelle città perché questo spesso in particolare sui servizi sociali ha tagliato fuori le città medie le città piccole da una ripartizione di risorse tant'è che come dite voi il rischio è diciamo che il livello di servizi diciamo dipenda avvolte spesso anche dalla dimensione urbana la seconda cosa invece diciamo più strategia perché poi questo lavoro che stiamo facendo consta di due momenti un un privo che provare a mettere a terra massimizzare l'impatto delle cose che abbiamo realizzato
E che abbiamo già previsto nella legge di bilancio di primi interventi e misure che in alcuni ministeri stanno avviando già nel due mila venti ma poi deve incrociare tutto il lavoro di nuova programmazione appunto in cui uno degli obiettivi di policy fondamentali che ci vengono alla Commissione proprio quello dell'agendo urbana
E su questo diciamo il punto che vi volevo consegnare oggi per una riflessione spero diciamo interesserà chessò incrocerà anche le richieste di alcuni di voi in particolare dei sindaci
Cioè l'idea è di confermare il PON metro ma nel Tom metro inserire una linea di azione specifica per le città medie che preveda però un criterio
Di accesso a queste risorse e interventi che sia diciamo funzionale è è finalmente diciamo sarà oggetto di una negoziato con la commissione ma io sono convinto che abbiamo buone ragioni per portarlo avanti quello che però vorrei diciamo preservare come anche il criterio di accesso è quel grado di programmazione strategica che ci deve essere ma anche un elemento che ha a che fare ancora con questo discorso dell'intermediazione del della del della disintermediazione di come si organizzano le politiche pubbliche cioè il fatto che noi abbiamo bisogno di accompagnare queste politiche pubbliche con processi di
Con rigenerazione sociale di coinvolgimento e protagonismo della cittadinanza attiva
Di vere e proprie forme di innovazione sociale che per esempio nel Po metro si sono realizzate in alcune realtà e che sono a mio avviso oggi indispensabili per realizzare delle buone politiche questo lo dico perché devo andare veramente ma lo dico perché noi molto spesso diciamo M ormai invalsa questa formula lascito spesso anch'io raccontiamo in luoghi che rischiano marginalizzazione i fenomeni di marginalizzazione come luoghi che non contano
E ci dimentichiamo che invece la sfida oggi delle nostre democrazie quella che ci deriva dalla richiesta delle persone che vogliono contare in ogni luogo in cui vivono
Questa è una delle risposte che noi dobbiamo provare a dare insieme mi piacerebbe che
Nei prossimi decenni questo che ministero per il sud So che amiamo per il sud della coesione territoriale tornato provasse ad essere un ministero dei luoghi perché diciamo questo è anche quello di cui ha bisogno la politica pubblica anche nazionale che per troppo tempo è stata indifferente e questa indifferenza l'abbiamo pagata a tutti
Buon lavoro
Grazie ministro
Per rispondere
Con una provocazione basta che non scambiamo diciamo la fila democrazia con la riforma le Province diciamo
Perché in effetti che le Province questo bisogna riforma io penso fu ce ne fosse la necessità naturalmente la si è fatta male ahimè il risultato è stato pessimo disintermediazione binari
No no no no no nel senso che la di sintesi siccome la disintegrazione politica passa anche dal buon lavoro dalla fine dalla fine della dalla modifica dell'assetto istituzionale è evidente che è come dire non deve essere un tabù parlarne naturalmente però nella caso specifico perfettamente cioè ministro quella riforma fu fatta molto male e si è visto come nota finire molto spesso nel tentativo di fare riforme in fretta il risultato è averne averne come avere come risultato un ritorno indietro e una come dire in qualche modo riproposizione degli dei problemi che si si erano tentato di risolvere addirittura gravati lascio la parola le do Prato per una introduzione al al al rapporto e poi i pareva Pier Paolo Baretta che purtroppo anche da un certo punto dovrà andarsene
Grazie
Buongiorno vi ringrazio per essere qui oggi ringrazio tutti ringrazio
Il gruppo di ricerca che ha ha lavorato a questo rapporto e che è presente oggi
Grazie professor De Rita il sottosegretario Baretta i due l'amicizia indecisi che hanno raccolto l'invito a venire qui questa mattina ringrazio tutti voi
Io voglio partire da questa ultima considerazione che ha fatto il ministro
Richiamando le necessità di ragionare sulla all'interno della programma operativo nazionale destinato al alle aree metropolitane per diciamo introdurre la questione delle città intermedie
Vorrei partire da qui mia devo dire come forse troppo esageratamente fatto ciò votato manifestato il mio assenso e consenso alla posizione che il ministro ha espresso perché
Questo rapporto per il quale diciamo ci siamo impegnati molto
Quasi diciotto mesi
Nasce proprio dalla consapevolezza di un'organizzazione come la nostra come diciamo che ormai ha celebrato come come presidente ritassati trent'anni l'organizzazione come la nostra che ha lavorato in tutta Italia è venuta a contatto con centinaia di comunità amministrazioni pubbliche locali impresa eccetera
Registrando ogni volta una sorta di divario tra la rappresentazione pubblica di quelle che sono le città intermedia recita medie città piccole e medie
La realtà il la vivacità la vivibilità alla vitalità come diciamo nel rapporto delle città intermedie
E badate bene che non è un caso che ne abbiamo scritto primo rapporto sulle città intermedie in realtà nel nostro Paese non c'è mai stato un rapporto che ha approfondito il tema delle funzioni e dei ruoli delle città interventi
Perché vittime di diciamo di quella retorica che o del discorso pubblico in cui il paese sembrava polarizzato su due elementi da una parte le città metropolitane dall'altra i piccoli comuni questo spiega perché per esempio della strategia nazionale
Per le aree urbane noi ci troviamo di fronte a una strategia nazionale per le città metropolitane è una strategia nazionale
Per le aree interne che peraltro come sappiamo è stata ampiamente come dire smontata nel corso di questi ultimi anni addosso si tenta faticosamente di riprenderlo agli stessi operatori
Siamo gli stessi amministratori delle città metropolitane a loro volta hanno verificato le difficoltà di gestire un programma così complesso con delle strutture amministrative quelle delle città metropolitane che come sappiamo tutti hanno delle difficoltà enormi
Quindi questo è il primo rapporto sulle città intermedie
Perché vuole in qualche modo provare a mettere all'attenzione dell'opinione pubblica del parlamento e del governo una grande questione che riguarda le politiche di sviluppo urbano del nostro paese
Attraverso questo rapporto allora abbiamo cercato di evidenziare
Quali sono i punti di forza e anche i punti di debolezza delle città intermedie il ruolo che ricopro
E soprattutto le innovazioni di cui si sono fatti carico nel corso di questi anni in presenza di un quadro istituzionale confuso e contraddittorio
Voglio fermarmi due un attimo su su questi due punti poi presto del rapporto saranno presentati da Mariella pacifico ed Alessandro Leon
Attraversando le città
Perché abbiamo fatto anche questo c'è c'è una parte generale del rapporto che riguarda i quattro ambiti di cui sentirete parlare tra un po'e poi siamo andati in dieci città
Che abbiamo come dire approfondito conosciuto visto anche attraverso una quantità impressionante di interviste che abbiamo fatto a quelli che consideriamo o abbiamo considerato testimoni privilegiati di quelle comunità
Bene
Molte di queste città hanno affrontato due temi molto importanti che sono determina e derivati Dallari riforma parziale contraddittoria delle amministrazioni provinciali
Per dare delle città capoluogo di provincia in modo particolare o anche le città non capoluogo di provincia ma prese storicamente a riferimento diario urbane penso per tutti a Foligno nel rapporto con la Valle Umbra per esempio
La città capoluogo di provincia in in questi ultimi vent'anni avevo perso un po'il ruolo di leadership dei territori di riferimento
Si era creato progressivamente una difficoltà determinata anche dal fatto che storicamente del territorio si occupava l'amministrazione provinciale
Nel momento in cui scusate la semplificazione come solo per ragioni di tempo
La Provincia viene meno per le ragioni ricordate poc'anzi anche dal presidente De Rita cioè si persegue un tentativo disintermediazione che passa attraverso camei commercio Province e così via
Che cosa si crea una frattura tra la città capoluogo e il territorio
Che succede una cosa abbastanza singolare
Cedette alle amministrazioni pubbliche locali
Piccole che prima avevo riferimento nella provincia adesso non ce l'hanno più
Si rivolgono alla città capoluogo indicando l'esigenza di alcuni questioni problemi obiettivi che devono affrontare che non riescono a risolvere da soli perché piccole comunità
I due sindaci che sono qui oggi nelle interviste che abbiamo fatto il sindaco di Parma ha detto io con diciamo sono oggetto oggi di interesse da parte di piccole amministrazioni comunali della corona che sta intorno a Parma che non saranno che cosa fare come risolvere alcune questioni su cui io invece posso dare una mano su che cosa sole politica dei trasporti pubblici sui poi le politiche ambientali sui servizi perché la dotazione la capacità dell'amministrazione della città capoluogo ovviamente io amo è maggiore di quella che può esprimere una piccola comunità
E così fa il Comune di Lecce che come dirà svolge una funzione nei confronti dei Comuni più vicini per tentare di affrontare alcuni temi che sono della diciamo appartengono alla vita delle comunità
Tutto questo badate bene non codificato da niente e da nessuno
Quindi si stava alimentando una cultura del Governo
Territoriale che fuori dagli schemi ma che nasce dall'iniziativa delle singole autonomia locale questo è un aspetto molto importante su cui riflettere per capire se è sempre utile una in leggi meditazione delle politiche di governo pubblico del territorio o se invece non abbiamo bisogno di un processo di accompagnamento piuttosto che di
Comando del sistema del governo del territorio
E la seconda questione importante perché nelle città intermedie abbiamo trovato usando una Nostalgia per il fatto di non essere alla stessa altezza delle città metropolitane
Varese e non inviti a Milano
Parma non invidia a Bologna Lecce non invidia affari esattamente il contrario preso atto che c'è una dimensione demografica amministrativa economica
Politica sociale di un certo tipo
La risposta non è ripiegarsi su se stessi ma costruire sistemi di alleanza di un'aria basta che consenta a questi territori di essere più competitivi perciò pizzarotti fa raccordo con Piacenza Reggio Emilia per gestire al la capitale italiana della cultura
Immagina con loro un processo di sviluppo determinato anche da alcune linee di indirizzo della regione Emilia Romagna poi lo dirà Luís molto meglio di me
Perciò lecci e prova a fare un accordo Conte con Taranto e Brindisi per costruire una piattaforma del Salento che abbia all'interno le risorse e le energie per competere
A livello nazionale e internazionale e così fanno pagate bene
Rieti Conte mi Ascoli Piceno confermo Foligno con la Valle Umbra cioè tutti sono alla ricerca di un modello di una sperimentazione neanche fosse con la pretesa di volere rappresentare la soluzione mamma una delle soluzioni possibili allo sviluppo delle città intermedie
Questo è un aspetto molto importante e chiudo che rinvia la questione richiamata dal ministro e cioè
Il ruolo e la funzione dell'accento urbana
Che è una questione che presente diciamo già nella programmazione che si sta per concludere quattordici venti che è stata richiamata molte volte ma che non era ancora diventato lo strumento ovvero attraverso il quale si riconosce un principio fondamentale
E cioè che le amministrazioni pubbliche locali
Devono avere l'autonomia necessaria per costruire un agente urbane in cui Program con cui programmare lo sviluppo delle delle loro comunità
In un arco almeno decennale
Che vuol dire che torniamo alla al campanilismo è il contrario
è il contrario guardate quello che ho detto prima dimostra ampiamente che se c'è una diciamo un ex pilota o dei principi dell'autonomia delle comunità locali si alimenta nuove energie risorse capacità creative
Sono incisioni originali a problemi che il Paese ha ma che sono profondamente diversi
Tappa barese a Ragusa perché Varese farà corto colleghe ecco lecco e Como e poi lo fa con Lugano
Addensa continuo farà con chi lo fa se non riesce neanche a concordare con modica un patto territoriale di sviluppo ecco perché necessari
Da una cornice fa bene il ministro a dire che serve che quel comitato riprende alle proprie funzioni serve rilanciare la strategia per le aree interne
Serve una politica per le città intermedi
Innanzitutto di quadro di contesto in cui si capisca in che direzione può andare il Paese De Rita nell'introduzione dice siamo in carenza di una strategia nazionale
Certo che le centosessantuno città intermedie non sono in grado di modificare un quadro generale che quello che sappiamo e che conosciamo tutti
Ma non c'è ombra di dubbio che oggi serve una nuova capacità per accompagnare questi processi
Più che per comandare per aiutarli nello sviluppo piuttosto che una funzione di di dirigistica dell'amministrazione pubblica
Questo questi elementi che ho cercato
Di dire rapidamente
Sono solo alcuni dei segnali importanti che noi abbiamo colto in questo in questi territori
Derivava originalità delle soluzioni che vengono spesso adottate a livello locale per far fronte alle criticità penso a tutte le esperienze di straordinari innovazione
Dell'welfare rubando le i rapporti con le associazioni nelle politiche culturali nello sviluppo del senso settore nelle politiche per gli anziani per l'integrazione non è un caso
Che nelle città intermedie ci sia più del dieci per cento come abbiamo raccontato al Presidente della Repubblica due settimane fa di immigrati perché c'è una politica coraggiosa nell'integrazione verso immigrati presenti nel nostro Paese
Penso a tutte le innovazioni che queste città stanno vivendo realizzando all'interno di una molteplicità i settori e consentitemi di dire una cosa
Spesso queste amministrazioni con tutte le difficoltà i limiti eccetera
Sopperiscono non solo alle carenze del sistema istituzionale ma anche una difficoltà di relazioni con i corpi intermedi pensate solo dico solo questo per per dare solo un'indicazione
Un tempo l'amministrazione comunale della città capoluogo aveva dall'altra parte il presidente alla Camera di Commercio
Faccio un caso di una città tanti di dominio pubblico evita di Pordenone
Gita di Pordenone a seguito del processo di riorganizzazione nelle camere di commercio questo è un'annotazione veramente singolare viene accorpata con Lameri commercio di Udine
Naturalmente c'è una una naturalmente no ma c'è una parte del sistema economico produttivo di Pordenone che non accetta questa soluzione
E che cosa fa
La libera Camera di Commercio di Pordenone
E il sindaco non di Pordenone non sa se deve o meno legittimare queste situazioni interloquendo con la libera Camera di Commercio i portelloni oppure prendere atto che esiste un'unica nuova camere di commercio tra Udine Pordenone scusate ma chi conosce quella realtà due trova i punti di contatto fra Udine e Pordenone dove ci sono i punti di contatto tra Udine e Pordenone
Quanto tutta l'economia di Pordenone e in relazione con colleghi hanno con Treviso e cioè ecco perché per tutti diciamo i limiti che noi abbiamo un tempo difeso lei le le Province come dimensione territoriale dico
Perché rispondevano ad un modello di società di sviluppo economico di un certo tipo oggi non bastano più se vogliamo accettare le sfide del tempo contemporaneo e e chiudo davvero
Lo faccio con una frase con cui ho chiuso la mia introduzione
Queste città
Per costruire il loro futuro
Sfidando il presente
La verranno ad un diverso presente
E non scappano da questo presente rincorrendo il futuro meriterebbero perciò un'attenzione diversa da parte della classe dirigente di questo Paese grazie
Ma che messo bene in chiaro il legame fra il ragionamento stava facendo
Sul tessuto sociale ed economico e l'architettura istituzionale in fondo
Il c'è un problema irrisolto di archetto distruzione della della del paese e la Provincia così come l'abbiamo conosciuta fino a ieri secondo me non è la dimensione non è il la soluzione non è il luogo nel quale si può costruire un
Un un futuro più credo di maggiore sviluppo per per le per recita intermedie lascio la parola al sottosegretario Pier Paolo Baretta poi passeremo la presentazione del rapporto con
Leon
Grazie grazie buongiorno grazie dell'invito mi scuso anch'io ma poi devo raggiungere Provenzano che s'è portato avanti nella nella comune di unione ma il il legislatore si è occupato più volte del dell'argomento però lo ha fatto in maniera frammentata episodica e anche abbastanza diciamo casuale piccoli borghi
Are in Terme
Comuni montani dorsale appenninica comuni della costa incentivi alla funzione dei piccoli comuni
La stessa di cui giustamente si è parlato abortita riforma delle Province poteva avere una logica di queste rigenerazione urbana bonus energetico posso continuare alla lunga sono tutti pezzi
Di interventi legislativi vari che legge di Bilancio e leggi di bilancio provvedimenti durante l'anno il legislatore ha fatto
è evidente che che che che non c'è un disegno organico che c'è però una una domanda che emerge
Dobbiamo riconoscere che in questo intervento così frammentato evidentemente nasce da una spinta alla quale si è dovuto dare delle delle risposte che è una spinta che dimostra che che quello che De Rita dice nell'il nel nella sua introduzione che c'è una forte tensione
A sviluppare la fruibilità dei luoghi la potenza risorse cioè dalla periferia cosiddetta dirò tra poco che è un termine sbagliato per l'appunto dalla periferia così detta
Emerge una spinta è una domanda da affrontare ora forse la cosa interessante che mi viene da riflettere anche leggendo il rapporto è che dobbiamo cambiare l'approccio al centro e dobbiamo cambiarlo dalla periferia perché faccio l'esempio del dei del concetto dei piccoli borghi che è una cosa importantissima per l'Italia no cioè i ma assumere il concetto di piccolo borgo come valore in sé
Rischia di essere una limitazione del ragionamento invece di integrazione che stiamo facendo
Ovviamente lo dico perché quella è stata una discussione un disegno una una al disegno di legge di di due tre anni fa su cui è molto discusso in Parlamento ha molto discusso proprio anche di questi argomenti se era giusto se non era giusto in che misura affrontarlo eccetera
Allora probabilmente e qui dico una cosa un po'leggermente più articolata di quella baltico leggermente diverso di quella che ha detto adesso Leto cioè forse bisognerebbe trovare un nuovo punto di equilibrio cioè la dico con l'esempio che ho usato tu
è probabilmente sbagliato che la Camera di Commercio di Pordenone si unisca a quella di Udine
Ma non è non potrebbe non essere sbagliato che si unisca con quella di Treviso
La ragione per la quale a hanno fatto questa cosa su Udine è perché e qui scatta un altro problema cambia la regione e in più quelle a statuto speciale no ma cioè l'idea che la la valorizzazione delle realtà intermedie l'esempio che veniva riportato prima sulle capacità di singoli territori Parma demo di unificarsi con cioè questo rapporto non riduce di un di di nulla l'identità specifica dell'Urbs no ma rende disponibile una civitas più ampia nella quale si può immaginare i processi economici di sviluppo Inari integrata cioè il il limite del concetto di città metropolitana è che non siamo mai riusciti ad affrontarla per le potenzialità di sviluppo economico che questa struttura nel territorio avrà potrebbero avrebbero dovuto dare ma e invece l'abbiamo affrontata in termini amministrativi
Che accomuna riorganizzazione amministrativa il che la ha portato poi al limite che la città metropolitana coincide con le vecchie province e non invece con territori integrati di sviluppo pensiamo al per usare l'esempio diciamo che io conosco ovviamente perché nel mio territorio Venezia Treviso Padova alla cosiddetta potrebbe ma non mi interessa a questo punto che diventino una megalopoli
Alla luce di questo ragionamento perché è evidente che la specificità di Padova di Treviso come identità proprie del vivere
è valorizzata anche dalla loro dimensione intermedia ma l'idea però che i diciamo l'economia di scala di sviluppo sia più ampio quindi
Noi dobbiamo sforzarci a e lo farò anche Scurati interrompo esistono anche territori diffusi esaurito a penalizzare esempio brasiliano che in qualità dona
Quindi il problema è qual è il l'equilibrio difficile ma necessario tra la città la la vivibilità alla dimensione identità e il territorio no dove invece le politiche di cresce di un viluppo si interagiscono e le cose non sono in alternativa bisogna trovare il nuovo punto di equilibrio in questo
Lo senso allora non esiste un'Italia minore
Questo è un tema a che forse qua dentro è chiaro ma nel dibattito anche parlamentare politico che è quello sul quale vi devo ovviamente occupare non è così nel senso che l'idea centro periferia
Italia Venezia Firenze Roma e il resto sono la vecchia in concerto Provincia e poi Italia minore periferia e Italia minore sono antitetici a un ragionamento di sviluppo perché noi abbiamo una caratteristica
Tipica del nostro territorio che la la la diciamo la sua diffusione allora in quest'ottica è chiaro che dobbiamo assumere questa valorizzazione di una diciamo dell'Italia intermedia però dobbiamo farlo scegliendo come dire degli assi di di di di sviluppo e di crescita deve coincidere con assi di sviluppo di crescita
è chiaro che turismo e cultura no sono un un punto di Ingres nodo fondamentale vista la straordinaria diffusione delle potenzialità culturali e turistiche
Del nostro Paese aggiungo in tal in questa prospettiva anche una visione industriale non nel senso tradizionale nel senso moderno pensate cos'è l'agro industriale in un nella nella provincia italiana con la valorizzazione delle specificità
Che tra l'altro come dire sono esattamente coerenti sia le turismo e cultura sia l'agroalimentare con un'idea di Italia nel mondo no cioè con l'idea di di di qualità e bellezza che caratterizza questa questa nostra Carta perché questo funzioni bisogna assumere un parametro di riferimento adesso siamo sull'onda della sostenibilità no cavalchiamo la cavalchiamo no cioè nel senso che c'è una congiuntura favorevole cioè il dibattito culturale e politico europeo e nazionale anche in maniera come dire spropositata perché se ne parla anche senza a caso per la parola d'ordine sostenibilità io penso che noi dobbiamo sfruttare questa condizione
Che fa sì che l'Europa ci metta un sacco di soldi no che fa sì che anche l'Italia non abbia messo quaranta miliardi nei prossimi quindici anni di cui nove nei prossimi tre no perché individuare questo paradigma allora Rest nel nostro tema di oggi
è evidente la come dire la coerenza che c'è tra un intervento di sostenibilità ovvero qualità e bellezza del nostro Paese e la caratterizzazione di questo ragionamento sull'Italia solitari intermedia
A la la l'asset diciamo la sostenibilità di Mila no è diverso no proprio perché dopo la Expo ha preso un altro indirizzo
La sostenibilità di Venezia che ha cinquanta mila abitanti quindi paradossalmente no è un piccolo comune ormai ma e prescinde completamente dall'iter
Del raggio mentre invece l'Italia complessivamente intesa è questa di cui stiamo parlando quindi la sostenibilità come paradigma
Che vuol dire però ripensare almeno a tre tipi di reti sulle quali forzare la prima la mobilità perché poi bisogna raggiungerla questa italiano
Intermedia e bisogna immaginare che se è funzionale ad un piano di sviluppo
Legato culturale Gatto al turismo legato a allora tenera commentare cioè trecento abitanti delle vie di accesso
Sufficientemente valide e per cui su questo non entro nel merito ma è chiaro che ci vuole un piano no
Trasporti di anche finalizzato a questo obiettivo strategico secondo una rete di comunicazioni non possiamo cioè non c'è dubbio che il nostro ritardo sulla banda larga come dire e penalizzante di di di questo è terzo una rete di relazioni cioè quindi la partecipazione era reti di comunità di cui veniva veniva detto adesso
L'ultima considerazione in questa prospettiva ovviamente ci vogliono un sacco di soldi nazionale risorse
Io non posso esimermi dal per la mia come dire condizione però come ho detto prima per la sostenibilità guardate che nella legge di bilancio di quest'anno con una inversione di tendenza importante
Ci sono molte risorse per i Comuni
Per le Province e per le regioni perché non più forse perché siamo siamo noi governo e sì ad Antigua no perché c'è stato un itinerario
Cioè due mila undici le le le gli enti locali sono stati spremuti come limoni per sostenere la finanza pubblica nazionale sino al due mila e quindici abbiamo fatto tagli riducendoli progressivamente ma li abbiamo fatti dal due mila quindici abbiamo smesso di fare tagli che abbiamo cominciato
A dare un po'indietro quest'anno no siamo riusciti a mettere in gioco risorse importanti per la rigenerazione urbana
Per le per per la riorganizzazione del territorio allora
Anch'essi però in molte voci allora io penso che è arrivato il momento di qui dobbiamo fare assieme ovviamente a alle rappresentanze del del degli enti locali ma che di fare questo ragionamento che stiamo facendo cioè assumiamo uno schema generale di priorità cioè assumiamo il il anche tutti i pezzetti
Quindi di cui legislativi di cui vi ho detto prima un po'adesso cosa stiamo facendo sulla famiglia siamo intendo insieme tutte le risorse della famiglia dal prossimo anno con un fondo unico famiglia cerchiamo di fare un'operazione il diciamo il l'assegno eccetera forse anche su questo argomento dovremmo provare un tentativo di rito
Di ridurre la Fram la frammentazione e di immaginare non so se sia l'istituto di cui parlava c'è diciamo il coordinamento dei parà Provenzano ma io dico anche intermedi cultura legislativa cioè provare a unificare le diverso se diciamo risorse che diventano molte molte molte comincia alle indirizzarle su tre o quattro questioni cinque di priorità io alcune le ho dette con il turismo cultura e industria finalizzate ai territori tra l'altro in questa in questa legge di bilancio abbiamo fatto un'innovazione
Interessante nel senso che una parte dell'erogazione delle risorse in automatico
Cioè no e si è già stabilito che ai Comuni da x abitanti è y vanno tanti sa e così via e date in automatico in maniera tale che si evitino molte delle manfrine
Che ci sono ovviamente per quindi è possibile un salto di qualità questo a me interessa dire
Nel senso che abbiamo una d'un diciamo un a disponibile una sfida culturale di carattere generale che è quella siamo alla sostenibilità siamo capiti e abbiamo per una congiuntura delle risorse disponibili quindi facciamo un lavoro rapido per poter cominciare a mettere a a frutta e comincia a decidere come e dove si spendono perché chi è del mestiere sa che una delle preoccupazioni paradossali che abbiamo noi
E le imprese singolare che lo dica ministero Economia
è che i soldi non vengono spesi perché una volta stanziati se non vengono spesi producono due effetti negativi uno che non fanno volano
E due atti all'anno dopo dobbiamo fa un sacco di fatica se dobbiamo rimetterli di nuovo a bilancio quindi io direi che dal almeno così mi pare dalla dal dall'incontro dove dall'apporto questi ragionamenti sono assolutamente avvalorate i non dobbiamo fare in modo che si si concretizzino le condizioni me pare che che ci sono non è astratto ottimismo d'altra parte ne abbiamo bisogno perché non è che il Paese sta crescendo molto e quei sistemi tradizionali di crescita
Sì noi dobbiamo risolvere Taranto no dobbiamo risolverlo all'Italia ma pronti diciamo è del tutto evidente che l'incrementa le possibilità di crescita avvengono se ci spostiamo su questo terreno
Allora grazie Paolo Beretta l'ordine di passare rapporto io sesto alla
La
Locandina di presentazione dovrebbe parlare prima Mariella pacifico siete non so come si deve vi siete parlati e coordinati sì ok allora passo la parola Marella pacifico grazie mille allora il
Nel mio intervento vorrei un po'ripercorre le tappe che hanno scandito il il nostro lavoro diciamo che siamo in fase pre dibattito
Perché bisogna un po'
Diciamo vedere quali sono le tappe da cui poi sono derivate le nostre riflessioni un riferimento significativo iniziale
Che abbiamo riscontrato sin dall'avvio del lavoro e questa vasta produzione letteraria che ha come parola chiave la il termine città una produzione letteraria che attraversa vari i generi
A partire dalla narrativa hanno e quindi nella diapositiva abbiamo elencato e si possono anche riconoscere i nomi di alcune città che fanno capo all'universo mostro delle città intermedie
Di testi scritti per lo più di natura storiografica ma abbiamo anche una vasta e articolata produzione di saggi accademici
Che la vanno afferenti a vari campi disciplinari che vanno dalla demografia alla statistica dalle psicologie ambientale a alla urbanistica che hanno messo a tema i grandi nodi le grandi problematiche
Che lo sviluppo urbano che hanno cavalcano caratterizzato lo sviluppo rubando il nostro paese è perfino all'abbiamo riscontrato il crescente interesse anche del a dell'interesse delle organizzazioni internazionali e qui abbiamo e semplificato
Solo alcuni rapporti quelli con cui tra l'altro a cui abbiamo fatto riferimento
Che cosa ricaviamo da questa grande produzione letteraria
Rileviamo che da un lato recita sono ricche di risorse e di opportunità
Hanno una misti inestimabile patrimonio culturale
Hanno attrattori culturali hanno centri di ricerca
Sono luoghi di aggregazione culturale ma sono anche città che producono periferia
Città che racchiudono territori di grande povertà Anna cita che racchiudono aree marginali città che racchiudono disagi sociali e culturali
Solo città attraversate come si è detto prima da importanti mutamenti
Di natura demografica economica a culturale mutamenti che hanno ridisegnato e stanno ridisegnando il nostro vivere
Sociale il nostro io individuale e collettiva stanno anche ponendo la nostra attenzione delle grandi criticità
Criticità che vengono poi ricordate a attraverso i grandi fenomeni della
Scusate io una voce presso la School un'esplosione
Allergica un criticità che vengono appunto ricordate da fenomeni del denatalità dell'invecchiamento demografico
Due flussi migratori e dei processi di detersivi desertificazione in sintesi possiamo dire che questa vasta letteratura c Stars sottolineando
Dei sistemi urbani sotto pressione dei sistemi urbani in grande sofferenza
Sono questi aspetti che vengono anche e che abbiamo ritrovato anche nella narrativa noi abbiamo citato Italo Calvino che
Commentando il suo romanzo le città invisibili dice che le città ho affermato che le città invisibili Sonzogno che nasce dal cuore delle città invivibili
Sono aspetti tematiche che non sfuggono all'attenzione delle organizzazioni internazionali e qui il nostro riferimento appunto è leggenda urbana
Europea due mila e trenta che a partire dei diciassette gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Che cosa fa istituisce prende in considerazione degli asset dodici asset tematici
Per istituire dei partenariati assetti tematici che richiamano l'integrazione dei migranti di rifugiati la qualità della vita Yell oggi di uso sostenibile del territorio
Temi che sono ripresi appunto nella prospettiva di coniugare ciò che il e sinteticamente si dice dimensione urbana e sviluppo sostenibile sono temi che nel nostro lavoro poi vengono richiamati in termini di vivibilità ambientale vivacità culturale e vitalità economica
Temi che in Italia sono anche ripresi da un documento predisposto dal Comitato interministeriale per le politiche urbane e prima si è fatto cenno questo un documento che si chiama metodi e contenuti sulle priorità in tema di agende urbana
è che pone all'attenzione due spetti in modo particolare
Da un lato le aree di criticità e quindi le aree rispetto alle quali occorre intervenire per sviluppare appunto delle politiche di coesione territoriale condivisa
E dall'altro ci sottopone all'attenzione
Le caratteristiche del nostro territorio
C'è un territorio la cui natura e policentrica
E praticamente organizzato quasi in tre aree una zona di grande ordinaria di grande blob edizioni di rango metropolitano
Di una presenza di città me di medie dimensioni che esercitano la loro funzione in quanto c'entri l'offerta di servizi per i Comuni contermini è un animale allevato di realtà urbane più piccole
Nei fatti questo documento poiché prestato ci ha detto egli lascia e in realtà ha costituito non solo una mappa preziosissima dalle aree interne
Ed è stato preso a riferimento per istituire un partenariato sulle strategie nazionali per le aree interne ed è stato anche il riferimento del della parificazione strategica
Entro cui è a operano i fondi istruttivi stupro strutturali d'investimento europei della programmazione quattordici quindici
Che cosa succede succede che sul piano della soluzione operativa
L'attenzione del dibattito politico a tenuto conto solo i due arie la strategia corta per l'Iraq nazionale per le aree urbane
è la strategia per le ha nazionale per le aree interne tra citando concretamente sulle sulle città intermedie
Allora noi ci inseriamo in questa cornice istituzionale
E con l'obiettivo di costruire una mappa dei comuni italiani avendo a riferimento come campo di osservazione gli enti territoriali non metropolitani
Comunità di riferimento il Comune amministrativo alla luce del nuovo quadro istituzionale che si è venuto a a creare dopo l'aria la legge cosiddette del rio la legge che ha istituito nel Città metropolitane
E con l'obiettivo di individuabili identificare il comuni che crede che avessero una soglia minima coerente con
Il nostro con la complessa geografia territoriale del nostro Paese
Con l'obiettivo di individuare e poi comuni
Che potessero essere disegnati come centri funzionali di offerta disservizi
In termini di istruzione intermedia assistenza sanitaria e in termini di mobilità e e indirizzare comuni che oltre ad essere appunto demograficamente rilevante sempre rispetto alle caratteristiche del nostro territorio e funzionalmente consigli funzionalmente consistenti
Comuni che si potessero caratterizzare come centri di altre attratto di attrattività turistica e quindi in grado di poter offrire uno delle strutture io ospitalità è in grado quindi di poter fare accoglienza
A partire da questi criteri
Il primo adottato e che è stato quello distintivo tra è stato il criterio demografico
Che ci è servito per andare individuali appunto
La soglia demografica minima che poggiamo prendere a riferimento per poter definire un centro urbano
Saprò in base demografica coerentemente appunto con le caratteristiche del nostro territorio
Che cosa abbiamo lottato ed è un fatto già noto che il il davanti il novantacinque per cento dei comuni
Ha una dimensione demografica
Minori o uguali a ventiquattro mila settecentosettantatré
Residente è un fatto noto lo sappiamo bene che è un paese fatto di comuni di piccole dimensioni settantacinque per cento addirittura a meno di sei mila duecentocinquantanove residenti questi comuni questa soglia del che noi abbiamo individuato nel novantacinque per cento e novanta nelle percentile novantacinque per cento dei comuni di ventiquattro mila settecentosettantatré è considerata è stata considerata dei mobili
Come la soglia minimo accettabile per poter designare
Un centro urbano anche perché a partire da questa soglia
Ricadono il novantacinque l nove il novantacinque Comuni capoluogo di provincia più centocinquantasei comuni non capiamo come
Complessivamente il cinque per cento rimanente cioè trecentonovantotto e
Ecco costituito da cento quarantanove comuni trentasette per cento ti comuni afferenti alle aree metropolitane è duecentoquarantanove comuni afferenti agli enti territoriali non metropolitani
Il nostro lavoro quali è stato di
Dopo aver costruito questo primo universo che parte appunto dalla prendere in considerazione la soglia demografica questo primo universo di città intermedie
Di andare a identificare quelli città ampi che potevano essere considerate città ospitali e che potessero stimarci un minimo di attrattività su base turistica un minimo anche di attrattività su base un elemento che non ho detto prima su base
Di vocazione manifatturiera perché
Ci siamo trovati anche dinanzi ad un campione di comuni che rispettavano la soglia demografica rispettavano la soglia come centri funzionalmente efficaci centri di servizi che offrivano
Servizi di istruzione di mobilità e di prima assistenza però non avevano capacità alterativa ma erano comunque disegnati all'interno di centri di sistemi locali del lavoro
E quindi andando a selezionare i centri demograficamente consistenti funzionalmente
Efficaci centri che mostravano un indice Emilia registravano un indice di attrattività turistica attorno al sette per cento e centri che o potevano essere ridisegnati come centri
Appartenenti ai sistemi locali del lavoro
Abbiamo selezionato su un universo di duecentocinquantatré comuni centosessantuno città che costituiscono appunto il campione delle nostre città intermedie
Queste centosessantuno città hanno una l'orrore caratteristica sul piano della consistenza democratica perché misurando in realtà
Trentuno hanno una alla popolazione residente che vada e cento mila
E cento quarantanove mila residenti è ben cinquantadue comuni
Hanno una diminuzione demografica che va dai cinquanta mila I novantanove mila residenti come sono distribuiti
Questi i centosessantuno comuni o un centosessantuno cita intermedie
Rispetto alla collocazione geografica regionale
Lo individuiamo lo e indichiamo qui nelle ti positiva
E sono settantuno città collocate al nord quarantaquattro al centro quarantasei nel Mezzogiorno ecco questo è un po'il il treno base dal punto di vista della selezione ed elaborazione
Dell'indicatori che ci ha portato appunto a circoscrivere e ha per rimettere vale le città intermedie ripeto coerentemente con la complessa geografia territoriale del
Nostro il Paese
Mi scuso per la voce
Ma succinte
Umbrella Pacifico soprattutto per lo sporco di arrivare fino in fondo eroico senza voce
Io temevo che a un certo punto sparisse completamente invece riuscito fino in fondo
Allora adesso tocca ad Alessandro ricorda
Per questo sì buongiorno grazie
A a me spetta fare qualche considerazione
Su alcuni dei risultati che il lavoro mostra nello studio a
Direi che talora mi soffermerò soprattutto farò alcune alcune osservazioni alcune considerazioni sul settore produttivo
Anche perché rispetto a quello che si è detto fino adesso cioè sull'importanza per il nostro Paese
Di guardare appunto al futuro alla necessità di non costruire solo ed esclusivamente politiche difensive
E capire come queste possano trovare a livello di territorio
Delle delle idee delle soluzioni dico delle soluzioni o capire la consapevolezza che attorno a questi elementi che riguarda lo sviluppo economico del territorio
Possono aiutarci per quello che riguarda una fase storica anche questa
Che è un come come sempre capita ed evita ce lo insegna tante volte una transizione da una vecchia programmazione a una nuova sembra una fase in cui i fondi strutturali dovranno essere Henry diciamo ristrutturati
Secondo una serie peraltro di obiettivi che abbiamo già ascoltato prima l'Energia la sostenibilità ambientale e quant'altro però molto pesa anche su un approccio che vede nel territorio
Diciamo un uno degli eventi principali del del le nuove politiche economiche comunitarie saper sapete tutti che il P Zero cinque e nuovo crolli con lamento comunitario
Di fatto finanzierà Progetti territoriali multi settoriali molti funzionali di cui dobbiamo però ragionare molto bene su quali sono le caratteristiche che dovranno avere su cosa si debbano fondare
E del in questo viaggio che abbiamo fatto l'abbiamo dovuto fare un viaggio veridicità io userò molto le interviste che che che abbiamo fatto
Perché abbiamo dei dati antichissimi c'è se c'è una politica da fare per prima è quello proprio della conoscenza del nostro territorio
Che come sapete ad oggi le studi territoriali si devono basare sui dati censuari dieci anni fa c'è un mondo passato superato non del tutto di ambiente
Poi difficile fare politica se le conoscenze sono così antiche ci sono dei dati non si può ragionare si ragione Rebbe molto meglio se conoscessimo con maggiore chiarezza quello che caduto negli ultimi anni quattro anni tre anni sono convinto che si può fare però bisogna un po'fare dei cambiamenti
Detto questo dei numeri che noi abbiamo derivati dalle interviste che abbiamo affrontato ci siamo resi conto effettivamente che li cita intermedie sono intermedie sotto i profili anche del loro risultati economici
In rapporto a quello che avviene nelle grandi aree metropolitane e quello invece che succede negli altri comunico piccoli così come abbiamo visto così come l'ha descritto Mariella
Poco fa
Sono intermedi propria ma anche sabato almeno tre fenomeni le dico subito perché sono gli elementi diciamo statistici più evidenti
La prima che la densità diciamo imprenditoriale nelle città media un po'più alta rispetto agli altri non è le differenze sono piccole e piccolissime
Anche i tassi di crescita e di sviluppo sono bassi ma è una particolarità delle città intermedie
Il secondo elemento che il l'agglomerazione di grandi imprese di media impresa nelle città intermedie è alta molto simile quelle delle grandi aree metropolitane pochino meno ma siamo lì
La cosa importante però e che se usiamo qualunque tipo di dato se le città intermedie sono pari o al di sotto delle grandi città metropolitane si situano sempre come aggregato nelle sessanta e oltre cita che abbiamo oggi si abbiamo abbiamo elencato
Sempre al di sopra della media nazionale e quindi questo è un mondo che di fatto contribuisce la crescita economica le Besa sappiamo che la crescita economica del Paese non basta che piatta
Checché stagnante detto questo queste città sicuramente si pongono in un certo tetto contenta dell'attualmente con differenze territoriali molto grandi ma si pongono su quel su quel versante
Cosa cosa su su cosa ho trovato beh insomma sostato interviste molto interessanti per tanti motivi
Intanto perché abbiamo trovato sia nell'amministrazione forse anche nelle camere di commercio in parte la Confindustria una grandissima consapevolezza delle del dei fenomeni che interessavano il loro territorio cioè la ricostruzione abbastanza completa
E anche l'abbiamo trovato un po'dappertutto non ci sono differenze dei sindaci del Nord Sud i direttori dei dai servizi delle amministrazioni in Confindustria negli imprenditori direi che tutto sommato c'è una conoscenza abbastanza diffuso dentro all'interno di questi di questi Circuiti fuori da questi Circuiti la conoscenza tende un po'a ridursi
Metto in tempo negli organismi intermedi Strozzi trovava molto più conoscenza e consapevolezza di quello che accadeva adesso invece la ritroviamo su alcuni dei Circuiti che stavo perché che ho menzionato no
Ma quello che mi ha veramente impressionato e che le analisi economiche territoriale da parte di questi dieci si indici dieci siccità diversissime
In realtà sono molto simili si ragiona con le stesse del cui gli stessi strumenti
E anche i problemi nonostante la diversità e la dimensione che riguardano sono nonostante tutto molto sibili quelli che li differenzia enormemente e questo lo diciamo lo ribadiamo sarà per l'ennesima volta
E cioè che l'implicita che sono sulla frontiera dell'innovazione che crescono di più sono quelle che hanno tante imprese manifatturiere Export Land è sempre così
Cioè ovunque noi ci troviamo a seconda della dimensione di queste prese della dimensione economica intendo posti di lavoro pile e quant'altro
Tanto più che la città sta meglio e tanto più effettivamente la la diciamo i tassi disoccupazione ed occupazione sono tu coerenti con questa situazione quindi il taglio di diciamo in in in più grandi i processi di sviluppo di queste città delle più grandi sostituto nonostante tutto nonostante tutti gli anni abbiamo cercato di ragionare sulla differenziazione però di fatto sono imprese Sportclub che si differenziano
L'altra cosa che abbiamo trovato e che anche laddove le città sono hanno meno in prese di questa natura
Ovviamente andando più nel Mezzogiorno ma non non non è proporzionale non sente perlomeno e che ci sono in prese di enorme diciamo capacità competitiva
IBM ha trovato lo stesso livello di Capaci alta pista di essere presenti sì in tutto in contesti internazionali sono imprese competitive anche piccole ma in realtà spesso son degli attori importantissime a livello internazionale
E abbiamo trovato le stessi tipi di persone hanno tutti una certa coscienza anche anche del territorio sono hanno diciamo consapevolezza di quello che si può fare quello che si deve fare
I però ed è questa l'altra elemento che hanno chiaro sia gli imprenditori direi e anche che gli enti locali
Che questi in prese che fanno così bene e che riescono a essere competitive più di quello che fanno non possono fare cioè se abbiamo bisogno di trovare dei processi di sviluppo questi devono essere trovati al di fuori dei Circuiti dell'impresa e di settori che quest'impresa in qualche modo oggi rappresentano la ricchezza la Tetide dalla vitalità
Di quegli stessi territori per questo quasi tutti i sindaci sia che si tratta del di città molto sviluppate o quelle che hanno punto tassi di sviluppo inferiori ragionano negli stessi modi perché perché negli ultimi dieci anni o vent'anni per alcune città i settori ex club si sono ridotti la disoccupazione è aumentata l'occupazione si è ridotta e quindi anche se laddove la la disoccupazione più strisciante o quando raggiunge verità anzi due cifre
Anche in tre anche le città più grandi si devono preoccupare di come di poter ricollocare o ritrovare processi di sviluppo aggiuntivo al muro vocazioni diverse capacità di essere competitivi in maniera diversa quindi in tutte queste città comprese le più sviluppate quelle che in teoria possono già considerarsi diciamo sugli stessi su gli stessi sentieri di sviluppo dell'impresa e del centro no del nord europeo
Sono competitive in questo senso intendo dire tutte sanno cercando qualcosa di più che gli consenta di essere competitive anche nel futuro
Tutte e dieci le città tutte senza differenze puntano quei considerano poi tra i settori candidabili a dare quello sviluppo in più sul turismo e in particolare il turismo culturale o il turismo ambientale Oltolini svolge per derivante dallo sport in qualche caso parla si parla anche di altre forme turistiche come quella congressuale c'è più diciamo più specialistico
Ma questo non le invento comune in tutte le città si ragiona in questi termini naturalmente ognuno nel giorno secondo il proprio territorio le proprie capacità i processi di sviluppo che di turistici e culturali che si è che si ha di fronte
Ma non c'è dubbio che che tutti
Di quanti e questo non solo i sindaci ma le camere di commercio i singoli imprenditori gli imprenditori di servizi compresi quelli che si trovano distanti i semi del settore turistico e che probabilmente neanche ne beneficerebbero
E e però tutt'cioè ma quel settore delle consapevolezza Frodo grossa che dati le processi di crescita del turismo internazionale che non dipendono da noi che sono esogeni che comunque sono assolutamente reali
Si possa dare una qualche risposta a livello locale territoriale
E su questo ci si muove ma in maniera molto diversa l'una dall'altra e certamente il risultato ovviamente ovviamente diverso tutte le città che abbiamo visto e sono a uno stadio almeno sotto profilo culturale o di essere già riconosciute come tali come città d'arte oppure no
E quindi è chiaro che le diverse politiche che queste città dovrebbero darsi per ottenere questo titolo si diversificano e dipendono anche da Investimenti di una certa consistenza
E accanto a questo poi su quello che riguarda invece i temi della sostenibilità ambientale
Questi temi che riguardano appunto la modalità con la quale si dovrà confrontarsi nei prossimi anni date anche le le regolamentazioni e date le risorse ingentissime che i fondi strutturali destinano proprio a questo scopo
Il tema qui e che molto ascoltato molto sentito di nuovo dove li dove il settore manifatturiero manifatturiere molto forte Licci si pone questo tema anche come possibile come possibile risorsa
A mio parere qui però la questione non è solo quello degli enti locali e perché perché sì se se giù come è giusto è necessario intervenire sulle città necessarie migliorare i sistemi che ci sono migliorare non sprecare l'Energia
è chiaro che bisogna costruire però non solo la diciamo capacità che il settore produttivo si doti di quelle tecnologie perché questo avvenga bisognerebbe costruire un'industria di queste tecnologie
Ecco nel passato almeno nel nostro Paese mente si son dati tanti incentivi perché l'impresa è migliorassero la loro performances ambientale
Non abbiamo mai veramente accompagnato questa necessità o questa questa virtù con una politica industriale destinate a creare un'industria di questa natura qua
Lo ricordo perché l'ultima grande politica industriale riuscita in questo Paese che quello dell'energia eolica il fotovoltaico per dirne una su cui ha già avuto successo enorme
Perché il Paese ha costruito un'industria di questo tipo
Nel senso che la produciamo ma non l'abbiamo prodotto le tecnologie
Allora anche qui io concordo sulla necessità di costruire e di riuscire a migliorare l'ambiente dei territori tuttavia bisogna ragionare e con le citava fatto secondo me su quello che potrebbe generare le in prese che possano lavorare i aiutare le prese manifatturiere che non compresi quelli dei servizi
A a cambiare se non facciamo questo perderemo l'ennesima occasione e però è un'altra politica industriale di enorme rilevanza che secondo me vale la pena percorrere l'ultimo argomento che volevo dirvi riguarda l'altro elemento altro buco diciamo nero che troviamo nell'analisi delle città e cioè che siccome si tratta queste di città che dove manesca anche laddove manufatturiere forte sono i servizi il tema come modernizzare i servizi ora su questo invece non abbiamo trovato effettivamente diciamo soluzioni idee se non diciamo l'esigenza più generale che sarebbe necessario costruire politiche per favorire l'ammodernamento dei servizi tradizionali
Parliamo del commercio voli che faticano di più su cui però ancora qui diciamo si nota un ritardo molto grande nel Paese la modernizzazione di questi servizi passa forse dal digitale certamente le green economy l'abbiamo detto forse le infrastrutture certamente la banda larga che sono tutti diciamo elementi di grande di grande importanza
Forse non basta qui c'è una riforma di settore che riguarda anche la modalità con cui questo imprese tennero gol vengono organizzate come crescono come vengono
Producono gli stessi servizi nel passato ma in altro modo che forse ci si dovrebbe porre in ultimo l'altro grande tema sono infrastrutture
Molti questi città medie si ritengono distanti alcune lo sono veramente altri una distanza diciamo più psicologica che reale
Io penso che sia un tema ovviamente ci sono città dove non potranno mai diventare veramente competitive con quel sistema infrastrutturale se però il loro modello di sviluppo ente è di tipo manifatturiero
A anche se bisognerà ovviamente poi verificare quanto e come le singole città si trovano effettivamente ad essere periferiche dispetto i grandi percorsi sui quali poi ogni città costruito delle politiche anche molto importanti Pordenone ha costruito negli ultimi anni effettivamente le piattaforme logistiche
Di enorme importanza a Parma si discute continuamente di questo e anche altre città naturalmente si possono avere anche
Tutte le infrastrutture
Ma il problema molto spesso la congestione eccome se su come sono le scuole strade su come sono organizzate quanti veicoli percorrono quelle strade
E quindi parliamo più di gestione non solo di Investimenti di come si possono gestire i flussi che anche qui non abbiamo dato il meglio il meglio di noi
Queste solitamente più rilevanti che non abbiamo trovato certamente lo è un è un Paese secondo me effettivamente di pace per quello che non abbiamo visto vivo
Sì sì presenta in maniera diciamo seria di fronte a questi a queste problematiche non è farlo non è facile farlo e mi riaggancio al tema principale che le do Prato e anche del De Rita e altri hanno detto prima
E cioè che la risoluzione di tanti di questi problemi implicano una qualche gestione dei servizi su area vasta spesso e comunque è necessario avere la capacità di poter interagire con più amministrazioni
Adesso non mi avventuro sul tema giuridico istituzionale della modalità con le quali è possibile Bari risiedere riconfigurare di fare leggi riforme però è chiaro che ad oggi molte delle tematiche che oggi gli ordinò Espresso molto velocemente anzi troppo velocemente
Devono trovare all'interno di quei meccanismi delle modalità nuove dove la città media deve avere un ruolo che oggi effettivamente non ha se non attraverso le proprie sulle capacità ma questo penso non basta grazie
Accogliamo ripartire concludere da qui
Così sì forse riusciamo a chiudere il Simone giudice mezza poco dopo
Abbiamo qui due sindaci due città
Intermedie piuttosto importanti e io giù subito la prima domanda a a Federico Pizzarotti cioè
Poco fa abbiamo diceva i prevale città intermedie che c'è forse qualcosa nel loro nell'assetto istituzionale che ancora non funziona e che
Non gli permette esprime fino in fondo e prudenzialità se ci fossero ancora qui provenzale Baretta ma facciamo conto che ci siano proviamo a capire come cosa
C'è come potete come può Parma e quel po'Lecce essere
Volano di sviluppo più di quanto non lo è oggi e attraverso che cosa
Intanto il buongiorno grazie dell'invito ma io ho tutta una mia visione sviluppata in questi anni di di di di di come dire più ogni affrontate rispetto a quello che manca che secondo me non è nelle città intermedie in tutto presto
Faccio due o tre esempi che sono stati toccati tendenzialmente da da altri tema camera di commercio che son sempre stato o io arrivo dal mondo bancario mondo bancario da sempre è partito da centocinquanta gruppi poi pian piano fatto delle fusioni ha fatto delle riorganizzazioni e quindi un po'quel modello
Di ricercare l'efficienza ma non perder la territorialità ancorché adesso con tutto il digitale non è così più vero ma
Siccome si può aggregare senza perdere la territorialità cioè ci sono delle funzioni che per definizione vale per le camere di commercio vale per tutte le entità
Sono in comune non producono il valore aggiunto che devono un po'due come dire i singoli enti che possono essere centralizzate ci sono attività specifiche di relazioni con le aziende sono esplicita le le attività specifiche di relazioni con gli enti locali per costruire che devono essere per forza decentrate quindi come sempre la base non sempre del tutto e niente confondiamo tutte ne facciamo di una apertura può vincere
E dopo c'è il tema non conosceranno più la mia azienda secondo come la metto
Oppure lasciamo così come sono tante volte sua fateci in giro contanti io dico sprechi diciamo in termini di inefficienze legate al sistema quando oggi voglio dire le tecnologie ci aiutano anche a fare efficienza
Quindi questo è un tema che con un modello nel prossimo applicata Diversi altre
Logiche territoriali i piccoli comuni oggi parliamo dei Comuni medi
Ci diciamo io sono molto d'accordo con quello che diceva prima il ministro sul fatto che nel dobbiamo dimenticarci
I piccoli comuni appena comprato la casa in un comune di trenta abitanti e come dire credo nella forza dell'Appennino delle sue potenzialità no sempre per andare in controtendenza
Non crede minimamente che sia possibile che un Comune abbia mille duecento abitanti tra tra dipendenti e nove scaricare neanche un servizio ok c'è stato un bellissimo esempio il nostro presidente
Antonio Decaro all'ultima assemblea dell'Anci lo faceva l'esempio specifico i due comuni in cui il sindaco prendeva meno come stipendio rispetto al fatto di aver preda di essere se avesse preso ed e cittadinanza cioè questo è da da un po'l'idea anche del paradosso della dignità della dell'attività di amministratore
Adesso con l'ultima Finanziaria questo è stato cambiato parco in questo sono state date
Risorse aggiuntive gli stipendi più alte i singoli sindaci ma non è un tema di casta un tema di come dire di riconoscimento di un ruolo un impegno sul territorio che piccole piccole più come dire una missione però tornando al tema piccoli comuni che fanno parte comunque Davide confonda un po'al disegno di un'infrastruttura somma che dovrebbe avere
Ridefinire lo Stato però evidentemente ha lasciato le fusioni non possono essere lasciate alla volontà
Con la volontà la città dei campanili io ho discusso nella nostra provincia sono state tre fusioni di Comuni quindi non so siamo alla Provincia con più fusione ma comunque abbiamo dato il nostro contributo la Regione Emilia Romagna è una di quelle su una regione che ha fatto più fusioni in assoluto
Perché son state fatte anche delle politiche di aiuto di come dire di di invitare a fare azione di questo tipo allora parlando con uno di questi Comuni Fusi che sono i due municipi si vedono dalla finestra
La la scelta di razionalizzazione è stata la biblioteca la mettiamo di qua lo sportello lo mettiamo di là
Niente siamo stati penalizzati siamo cittadini di serie B quando eravamo da soli stavamo meglio capite che è ridicolo per così dire Silvio dalla finestra se manchi la metrò cinquecento metri due chilometri
è evidente che non può essere quello della la depauperazione del come dire del del delle funzioni ma a in realtà la fusione gli ha offerto la possibilità di avere più risorse economiche di avere un numero di dipendenti più alto e visto che la carta d'identità la facciamo ogni dieci anni se non di più non è un problema se le metti insieme perché non sarà un carico di lavoro maggiore
Allora anche qui schema serve arriverà una legge come è stato fatto in Grecia questo fatto in altre in altri stati dove quindi con l'obbligo ma quanto meno vincolo fortemente alle fusioni trovando dei meccanismi che nei singoli Comuni o negli ex singoli comuni mi diranno come avviene oggi per le province all'interno delle regionali una donna un coefficiente di numero di consiglieri comunali che verranno eletti lì
Una sorta di rappresentanti del territorio all'interno di un comune più ampio che possano rappresentare come dire diverse i diversi ex comuni come avviene nelle grandi città per le frazioni che mai
Se non lo faremo mai e rimarremo con i nostri oggi no sette mille novecentonovantacinque comuni pre siamo scesi sotto gli otto mila che alla soglia psicologica
Ma ci sono comuni che non possono fare niente nell'imprenditoria nel cittadino se non affrontiamo questo
Difficilmente insomma riusciremmo ad affrontare il tema poi il cosa rappresentano le città medie in relazione a questi Comuni per dargli una mano a costruire un'idea di provincia ma arriviamo alla Provincia
Per me e chiudo con questo le province sono troppo piccoli e le regioni sono troppo piccole quindi io vorrei delle macroregioni perché il paradosso di prima del fatto che non mi posso poi spostare in un'altra regione per fondare la Camera di commercio perché se faccio delle macroregioni è ovvio che avevo sempre e comunque delle distinzioni però Suma ci sono delle aree abbastanza omogenee con cui dialogare nel scherziamo se vuol sindaco di Mantova
Venne poi diciamo i prosciutti li hai mai al dei nostri prosciutti quindi abbiamo a tante cose in comune siamo in due Province inghiottendo comuni della provincia invece le diverse forse con delle macroregioni questo queste tematiche potrebbe essere sviluppate molto meglio stessa cosa per le Province che come dire col senno di poi dopo tanto tempo parte che abbiamo sempre detto che era una manovra per inseguire la moda del momento populista fatta peggio di quello che poteva essere fatto peggio l'abolizione tout cour eh al di là del tema della riforma costituzionale
Ma il tema vero è che comunque le province avevano una loro settorialità fosse troppo troppo come dire stretta
Perché la Regione Veneto e larga elimini non ho niente in comune con Parma ma sicuramente tra Piacenza Parma Reggio e Modena abbiamo delle cose in comune allora lo citava lo si trova prima le do noi abbiamo fatto nasce non solo il primo progetto che abbiamo fatto insieme
Spinti anche dalla da una legge ed è una forma di ragionare dell'Emilia Romagna sul turismo che ha istituito creare creare turistiche quindi nel più verticali sui prodotti ma territoriali e quindi l'area dell'Emilia che vede dentro Piacenza Parma Reggio quando siamo andati in finale tutti insieme per papà camper per capitale della cultura italiana due mila venti
Prima di sapere a chi avrebbe vinto abbiamo detto comunque vogliamo lavorare insieme l'abbiamo fatto anche grazie alla Regione Alciato delle risorse economiche aggiuntive
Ma è stato un modello positivo che ci ha visto adesso fa un ulteriore accordo di programma
All'interno di una legge regionale sull'urbanistica e quindi sulla pianificazione infrastrutturale territoriale che ci ha visto riuscire ad allargare fino a Modena che torniamo al tema di prima
Si è sempre voluta andare penna ottica bolognese più che in ottica emiliana diciamo
E adesso che ha fatto una pianificazione territoriale foto un accordo quadro di pianificazione territoriale tra Piacenza Parma Reggio e Modena
Per le infrastrutture strategiche in termini di strade autostrade stazioni ma anche di darsi delle regole comune di pianificazione territoriale per quanto riguarda gli edifici industriali le aree industriali gli edifici residenziali in modo da essere competitivi insieme e quindi fare insomma delle leggi che diciamo di competitività interna anche questo è una lezione che dovremmo imparare competere insieme verso l'esterno piuttosto che competere
Come uno contro l'altro verso un mercato interno quindi chiudendo
Le città intermedie fosse sono e ve lo dico da città intermedie ma forse sono l'unica ossatura chiara in un disegno che ha una sua storicità
Gli altri sono diventati troppo piccoli ed è impossibile pensare di tornare ad avere un ospedale in anni con l'anello una una stazione del Cornello c'è evidente che il mondo è andato in una direzione per cui dobbiamo mantenere quello che abbiamo ma dobbiamo essere anche realisti ed è per quello che la la favorire le unioni dei le le le fusioni di Comuni perché poi anche le unioni si spezzano si fanno a seconda dei colori si fanno si tolgono sommando sopra non hanno funzionato così bene
Ma tornare a lavorare sulle ragioni e sulle Province anche qui potranno fare molta efficienza perché le regioni forse il film più dello Stato forse hanno del disorganizzazione mi e delle inefficienze che quindi centralizzando e chiudo con un altro esempio che qualche anno fa ho sentito fare un convegno linea la TAV la tabella la prima qui iniziano a Milano Milano-Roma
Ogni volta che si attraversa una regione
Cambiavano le job balistiche e quindi dovevano adattare le richieste le domande cosa fare e quant'altro oppure ed è ancora più belle che io su questa che ci dà l'idea di come servirebbero in alta degli Enti sovraordinati più grandi
Il Po è balneabile dall'atto del della Lombardia e non è balneabile dall'alto l'Emilia Romagna per vedete un po'voi siete la differenza grazie
Caro Sovernigo
Carlo
Aggiunge qualcosa al tanto che si è detto non non è semplice
E naturalmente
Ringrazio per l'invito
Manifesto la soddisfazione per questo lavoro che ci consente di arricchire il nostro sguardo sulle politiche urbana nel nostro Paese
Uno dei meriti
E quello di aggiornare
Il concetto tra centro e periferia mai solitamente siamo abituati a consigliare a periferia ciò che è distante dal centro e associamo il concetto di periferia a una inadeguatezza di diritti a una insufficienza di servizi a una come una irrisolto rapporto con la bellezza del del paesaggio invece questo
Il viaggio nelle città intermedie con la relazione del professore identità e con i contributi che ci sono stati ci racconta di un italiano che vive in ciò che è distante dal centro grandi
Qualità di di tipica dove ci sono servizi pubblici sono diritti dove ci sta bellezza
Ora però il cui il
Il salto di qualità che si deve si dovrà farsi deve fare almeno per quanto ci riguarda è quello di rafforzare il concetto di ben vivere dove non è soltanto la bellezza del paesaggio la mitezza del clima il senso dell'ospitalità narra la il recupero che molte città del Mezzogiorno non sono fatto del patrimonio storico monumentale archeologico
Che spesso associamo Alben vivere
Ma è anche quello di i robusti nella rete dei cosiddetti servizi sociali che sono veri e propri diritti di cittadinanza che rafforzò quel senso di comunità e sono straordinari strumenti di rafforzamento dell'inclusione la coesione sociale
Perché poi il concetto di qualità della vita
Non si può declinare credibilmente di dove aumentar la forbice fra chi ha molto e che fra poco dove le aree della sofferenza si pericolosamente allargano
E da questo punto di vista cosa fanno i comuni che
Per assolvere a questi compiti fanno quello che è stato raccontato che è stato riferito ASS pure est pur non avendo negli strumenti Finzi Hans si assumono il compito di assolvere a costruzione di reti di relazioni sovracomunali
Lo fanno con i raccordi con i partenariati lo fanno con gli studi diversi da con i sedicenti di ricerca lo fanno con le associazioni
Spesso naturalmente
Con approssimazioni spesso costringendo sia tempi lunghi perché poi le politiche di costruzione di capitale sociale di definizione di partenariati
Scontano no vado alla la pazienza
La fatica dell'attendere il risultato che spesso è nemico della politica invece costruito oggi su quel termine
Molto efficace che si chiama presenti Ismanova vorremmo tutto e subito abbiamo pochissima predisposizione ho già a misurarci con i tempi lunghi di alcuni di alcuni processi
Però riflettevo come rispetto alle architetture
No molto efficaci per gli archivi riorganizzazioni sono prevalentemente capitale umano
Poi ci stanno il processo di organizzazioni ma lo scadimento delle istituzioni spesso anche scadimento del della qualità umano di chi era presente
E quando il professore decide dice che c'è un stato un processo la giusto giudicato colpevole di disintermediazione
Io lo misurò dal punto di vista l'osservatore mi riferivo professore spesso la fragilità degli organismi intermedi dipenda anche dalla fragilità degli organi della proprio dalla qualità della rappresentanza perché moltissimi oggi non si associano cominci
Perché ritengono inutile la funzione di rappresentanza spaccone
E i sindaci questo Federico Prospero ma posso confermare soffrono di questo per quando devo parlare con l'associazione di categoria sapendo che se non rappresenta il tessuto produttivo la città sanno di scontare un limite quando convoco le associazioni sportive per pianificare e le stesse non sono a tutti adeguatamente riconosciuta all'interno di me gli organismi rappresentanza scontano scontano limite
Però poi c'è una cosa che mi fa molto divertire
Che
Poi periodicamente ma i sindaci ma noi amministratori locali siamo chiamati a commentare quella che viene considerata la bibbia della sulla qualità della vita nelle aree urbane cioè l'all'indagine Il Sole ventiquattro Ore
E paradosso e che l'indagine sulla qualità la vide le Province
Province
Indi induce un meccanismo per cui tutti i giornalisti chiamo i sindaci dei Comuni capoluoghi per risponde dei risultati e la qualità delle province non so se vi è capitato ma è così
Per cui noi andiamo sull'altalena del del gradimento su indicatori che sono costruiti su base provinciale quando stiamo dicendo tutti che poi i sindaci hanno pochissime responsabilità del governo del territorio
C'è questa da una parte è un meccanismo di pigrizia anche il ve lo dico giornalistica perché chi chiami per parlare la qualità la vita le province il presidente le Province non ci stanno più tanti anni sindaci e dall'altra perché effettivamente c'è questa idea del Comune come ente che oggi nella dislocazione del del delle funzioni del dei ruoli rientri definire viene considerato un un uno uno l'istituzione di riferimento anche quando non può credibilmente rispondere con gli strumenti che ha di una serie di compiti Gassendi anche di aspettative che ad essa anzi in impropriamente si assegnano quindi siamo schiacciati in questa in questa in questa situazione
Ultimo paghiamo e vi conviene tenerlo con ruolo di Lecce come dire nell'immaginario arte da riempire ripartite riempito sì se non potevano essere più veloci più
L'ultima cosa che
Si parla molto di
L'ho sentito anche dalle parole del ministro del sottosegretario alla porto di di risorse ancora una delle questioni sulle quali noi sindaci potremmo aiutare
Nella ridefinizione anche devo dire di della scrittura delle politiche urbane
Venir fuori dalla questa rappresentanza
Continua per cui lo sviluppo oggi è la qualità della vita dei governi passa soltanto la spese di investimento
Noi
Abbiamo il paradosso di filoni di risorse nazionali e comunitarie che definiscono possibilità di grandi progetti di infrastrutturazione e poi abbiamo la drammatica situazione di tagli progressivi alla spesa corrente
Che sono l'innesco successivo della spesa di investimento
Per cui dobbiamo aiutare
I nostri interlocutori a capire che dobbiamo riequilibrare
Il tema della
Tra spesa corrente e spese di investimento diversamente inneschiamo processi momentanei di crescita ma non garantiamo adeguati
Fenomeni e processi di sviluppo sociale e culturale questa è una questione molto molto grave perché non possiamo immaginare che il processo di di sviluppo passi soltanto la spesa di investimento
Ma tutto ciò che riguarda il rapporto con le comunità era corto con i servizi il rapporto con gli anziani i minori di rapporto con la mobilità sostenibile il rapporto con la la pulizia delle nostre città e capire il CUP però la dichiarazione appartenuta alla spesa corrente e noi invece progressivamente
Viviamo una contrazione drammatica di queste risorse per cui io tanto per farvi un esempio
Ho un nel mio bilancio di una città di poco meno di cento mila abitanti un fondo che si chiama Fondo credi dubbia esigibilità che quello che
Come dire sterilizzare la ridotta capacità di riscossione degli enti per impedire loro di spendere di più di quanto compete che parrà
Cento milioni di euro avere cento milioni di euro di fondi per Iseo precipita significa impedire alle comunità di avere cento milioni da destinare ai servizi dei propri cittadini
Se questa
Come fra forbice non non come io non non viene ricchi riscritta noi
Trasferiamo sul peso delle comunità locale nella sofferenza autentica anche di mantenerli questi processi di sviluppo e questo ben vivere che giustamente è stato ricordato nell'introduzione al professor De Rita perché il bandleader anche bisogno di di risorse adeguate grazie
Vi ringrazio prestati anche piuttosto precisi se c'è un paio di domande molto veloce e altrimenti io vi saluto vi ringrazio tutti per aziende la pazienza discussione c'è qualcuno da fare domande per caso
No poche
Vedo voleva forse fare una chiusura solo se mi permettete rinnovare i ringraziamenti
E dire una cosa che mi ha detto andando via il sottosegretario Baretta io lai scriverei al merito di questa nostra iniziativa di questo rapporto avete sentito
Sottosegretario che ha detto che ci sono vari pezzi di risorse previste un po'di qua e un po'di laiche il problema sarebbe quella di ricondurle a un quadro unitario che sia coerente con la strategia che non abbiamo
Bene la prossima settimana siamo invitati dal sottosegretario ad incontrarlo
Cominciare questo ragionamento che naturalmente come come sempre faremo insieme con l'Associazione nazionale dei comuni italiani dimenticato di dire che ad altro Federico e anche il vice presidente dell'ANCI e qui stava nella doppia veste
Però oltre diciamo importante dirlo anche questo quindi diciamo grazie almeno a questo rapporto a questa iniziativa anche di oggi credo alla sensibilità che il Presidente della Repubblica ha avuto non solo ricevendo ci ma anche con diciamo sostenendo le le tesi che abbiamo diciamo espresso all'interno del rapporto cominciamo a vedere forse qualche primo risultato di un cambio di dirotta per cui il tema della agenda urbane delle politiche urbane del nostro Paese
Riconosce trova un nuovo protagonista nelle città intermedie quindi davvero grazie tutti dalla prossima settimana ci mettiamo al lavoro