Visioni di modernità. 110 anni di Confindustria

Buongiorno
Oggi è un giorno di festa al cento dieci anni che centodieci anni adesso all'inizio di questa nostra giornata festosa Belleri racconteremo perché racconteremo ovviamente
A pezzi perché sono stati centodieci anni più complicato della storia d'Italia
Siamo partiti siamo nel mille novecentodieci alla vigilia dalla guerra di Libia
Alla vigilia della prima guerra mondiale poi i tormenti del primo dopoguerra l'occupazione delle fabbriche l'avvento del fascismo regime fascista alla resistenza non vi sto a raccontare una storia che ben conoscete ma che è una storia complicate tormentata
Durante la quale però l'Italia è passata e ne parleremo oggi dall'essere un paese molto affaticato affaticato nel mettersi in movimento essere una uno dei paesi più moderne del mondo una delle potenze industriali più importanti del pianeta
Come si è comportata Confindustria cosa è stata Confindustria in questi anni ben c'è un tratto essendo mia visto odiato la storia di Confindustria per prepararmi a questa giornata ho notato un tratto unificatore
Che è stato innanzitutto un elemento di pacificazione un elemento di Karma di intelligenza di moderazione e anche nei momenti poi ne parleremo in cui aveva delle posizioni e per così dire più prudenti era sempre erano sempre posizioni prudenti sto parlando periodo degli anni sessanta l'avvento del centrosinistra prudenti ma molto argomentate
Quello che mi ha colpito è che le argomentazioni delle decisioni di Confindustria sono argomentazioni che hanno pensato culturalmente sulla storia d'Italia
In una maniera molto molto positiva
Però non voglio essere io ad anticipare prima sono state se non mi ha mai gli altri quando poi parliamo
Chiamo sul palco il presidente dell'unione industriale di Torino Dario gallina che vi darà il benvenuto Buongiorno
Buongiorno a tutti con grande piacere che Doyle benvenuto a Torino al presidente di Confindustria Vicenza boccia tutti i colleghi imprenditori che sono qui oggi per questo grande appuntamento
Un sentito ringraziamento anche all'autorità presenti che hanno voluto essere con noi qui a Leo GR è una grande soddisfazione dell'Unione industriale di Torino e mia personale aprire oggi
L'evento con cui Confindustria ha deciso di festeggiare il cento decimo anniversario della propria la propria fondazione proprio qui a Torino dove la nostra associazione e nata
Un anniversario importante centodieci anni sono un periodo lungo specie per un Paese come l'Italia la cui storia unitaria iniziata soltanto nel mille ottocentosessantuno
Ciò significa che Confindustria attraversato la gran parte della vicenda italiana a partire dagli albori del Novecento
Di fatto Confindustria accompagnato e fatto da contrappunto all'epoca in cui lo sviluppo economico ha cambiato il volto del Paese dalle decollo industriale in avanti
Sono stati undici decenni intensissimi sullo sfondo di un enorme trasformazione delle basi sociali di due guerre mondiali del mutamento completo del profilo istituzionale e politico del Paese Confindustria è riuscita non soltanto a superare un periodo così prolungate Complesso ma a farla da protagonista influendo sulle grandi scelte strategiche che hanno diretto lo sviluppo economico e civile della nazione
Solo quando si rivolge lo sguardo al passato e lo si ripercorre si può comprendere come sia stato vasto e importante il progresso che l'Italia ha vissuto quando la Confederazione non ancora generale dell'industria italiana nacque qui a Torino nei suoi primi uffici proprio qui vicino in piazza Statuto
L'Italia non era ancora un Paese industriale
La nostra era una società agricola con alcune isole di industrializzazione concentrati soprattutto nel Nord
Torino spiccava per la sua vivacità delle sue forze imprenditoriali la qualità dei suoi lavoratori il dinamismo del suo ambiente urbano
La città aveva ancora dimensioni contenute perché avrebbe varcato il mezzo milione di abitanti soltanto dopo la prima guerra mondiale con la prima guerra mondiale nel mille centosedici tuttavia essa dava già il tono alla crescita economica del paese
Assieme a Milano Torino era un'autentica fucina di innovazione le sue Officine automobilistiche erano tra le più vivace d'Europa
La cultura della produzione si sposava con la ricerca dei lavoratori tecnico cento infici
La città spiccava per il valore della sua amministrazione locale i servizi delle aziende municipalizzate erano improntati all'efficienza e disegnavano il profilo di una città accogliente e funzionale che cresceva con ritmo regolare
La politica locale traduceva in realtà l'asciutto pragmatismo di Giovanni Giolitti che aveva il suo motto Verne Bingo parliamo bene governare bene proprio nei primi anni del Novecento si formò quel carattere della Società Subalpina cui essa non ha più rinunciato in seguito e che a me sembra pienamente vitale anche oggi la cultura empirica e sperimentale l'orientamento pragmatico la piacevolezza dell'ambiente urbano sono tratti permanenti della nostra Torino si può allora comprendere come entro questa cornice potesse formarsi nel mille novecentosei la lega industriale di Torino il ceppo da cui nacque anni dopo la confederazione dell'industria italiana
Le forze dell'industria allora in campo erano ancora minime la prima Confindustria non aveva che un solo funzionario un giovane di grande qualità all'avvocato Gino Olivetti
Fu lui il prescelto per promuovere l'associazione dal primo presidente della lega della Confindustria l'imprenditore di origine libanese lui buone foca ponte
Già allora il legame con la Francia che ha sentito
Forse non è un caso che anche oggi si parli di TAV che unisce Torino e Livio
E alla così di larghe vedute la prima Confindustria che in un'epoca in cui erano fortissime le spinte verso il nazionalismo non ebbe remore a indicare un il presidente come presidente un imprenditore francese
L'internazionalizzazione apparteneva già fin dagli esordi al patrimonio genetico dell'industria di Torino buone Foncam ponteggi in Olivetti fecero insieme un lavoro straordinario di persuasione e di chiamata all'organizzazione nei confronti del mondo dell'industria ancora piccolo ma in crescita
Conquistarono prima il consenso di Torino e poi della grande deve dall'Italia grazie alla partecipazione dei migliori imprenditori dell'epoca a cominciare dal fondatore della FIAT Giovanni Agnelli
Sulla determinazione e la dedizione con cui il primo vertice confindustriale difesi i valori della libertà economica del libero scambio delle merci di un metodo rigoroso di contrattazione nelle controversie tra capitale e lavoro a guadagnare il loro allo a far guadagnare loro l'attenzione il rispetto di Luigi Einaudi il massimo economista di quel tempo
Proprio in auto indicò nella Confindustria un soggetto dal comportamento esemplare
Da cui bisognava imparare
L'autorevolezza si rivelò l'arma migliore della prima Confindustria essa se ne servì per modernizzare l'opinione pubblica italiana diventando un suo punto di riferimento
Autorevolezza credibilità autonomia autonomia dei giochi della politica e dei partiti restano i pilastri su cui Confindustria ha costruito il proprio prestigio nella storia d'Italia
Soprattutto è stata decisiva la capacità di presentare una visione dell'economia e dello sviluppo che parlasse alla Società italiana nella sua interezza
Che portasse ad avvicinare il più possibile gli interessi dell'impresa a quelli del Paese in una prospettiva di crescita che voleva superare le frontiere nazionali e si collocava al cuore dell'Europa
Cioè l'esatto contrario di un messaggio egoistico
Volto la tutela pure e semplici delle controversie spicciole degli associati e un messaggio che tiene conto dei valori di fondo della società degli interessi di Jo delle giovani generazioni e di quanti non sono ancora entrati nel circuito di produzione della ricchezza
Che persegue l'equilibrio fra l'economia e le istituzioni
Certo durante questo secolo e oltre storia le cose si sono complicate e i compiti degli operatori dell'economia e di chi rappresenta si sono fatti estremamente più complesse
Così come si è moltiplicato il numero dei soggetti imprenditoriali del mondo
Ciò rende l'impegno di Confindustria più delicato e difficile e soprattutto complica il lavoro di coloro che sono scelti e votati per guidare Confindustria a dare adesso ha una voce rispettata e ascoltato
Per questo penso che sia importante un incontro come quello di oggi il suo scopo non è di celebrare una data ma di discutere e di far ragionare sulla missione di Confindustria e sul modo in cui essa di assolto nelle diverse epoche
Non poco della sorte dell'Italia e della sua proiezione in Europa e nel sistema globale dipendono anche dall'impegno con cui Confindustria svolgerà la sua missione
Ancora benvenuti e Buon compleanno Confindustria grazie
Grazie Addario Gallina per averci ricordato
N particolare come Confindustria qui è nata noi siamo qui oggi non a caso perché Torino è una città molto significativa per la nostra storia e chiamò sul palco Gian Maria Gros spiegherò come voi sapete presidente di impresa stampa Intesa San Paolo
Buongiorno a tutti
è un motivo di orgoglio ferme partecipare in rappresentanza di Intesa San Paolo alla celebrazione dei centodieci anni di Confindustria
Anni dedicati a sostenere il fare impresa
Produrre beni servizi in modo efficiente creare lavoro
Valorizzare le risorse impiegate
Far crescere le competenze investendo nelle persone
Sviluppare innovazioni che migliorino la qualità della vita
In questi centodieci anni ha detto il presidente Gallina
Ci sono state due guerre mondiali
Ma anche
La grande depressione degli anni Trenta
E la non meno grande crisi che si è verificata all'inizio di questo secolo
C'è stata la nascita e il dissolvimento dell'Unione Sovietica
La nascita e il crollo del Terzo Reich
L'indipendenza dell'India
La lunga marcia dalla quale è nata
La seconda ben presto la prima economia mondiale
L'Unione europea
è cominciato l'uso prima militare poi civile dell'energia atomica
C'è stato lo sbarco dell'uomo sulla Luna
E per saltare molte altre passaggi l'utilizzo della fisica quantistica
Che sfida il nostro modo di comprendere il mondo negli apparecchi elettronici che usiamo ogni giorno
Ho citato solo alcuni fatti
Salienti per far capire come è cambiato il mondo
La convivenza umana non è stata radicalmente trasformata
Ma le imprese italiane hanno continuato adattandosi
A produrre e in molti casi traendo vantaggio dai cambiamenti
Hanno prodotto al meglio beni e servizi offrendogli sul mercato
Oggi però
Serve un salto di qualità come dice il sottotitolo dell'evento di oggi bisogna guardare oltre i centodieci anni
Perché quelli a venire saranno molto diversi
La sfida del cambiamento climatico va affrontata
E occorre rivedere il nostro modo di usare le risorse del pianeta senza Tegra Tassone
Anzi rendendole riutilizzabili
E possiamo farlo gli sviluppi delle scienze dei materiali
Delle energie dei processi vitali dei dati certamente sono in grado di fornire le risposte
Per metterle in pratica però serviranno nuove tecnologie nuovi cicli produttivi
Nuove impianti
Nuove reti logistiche e canali distributivi
Saranno necessari investimenti giganteschi
Proprio quelli che farebbero ripartire l'economia
Il che è indispensabile per affrontare il problema della troppo diseguale distribuzione della ricchezza che un altro grande ostacolo alla convivenza civile
E quindi è il momento delle impresa date loro degli obiettivi da raggiungere ed è se lo faranno
Con efficacia
E impiegando con efficienza e fattori produttivi come è loro costume gli operatori finanziari dovranno essere al loro fianco
Insieme ai ricercatori ai licenziati
E naturalmente ai politici
Un mondo che deve cambiare più in fretta e più radicalmente di quanto non abbia mai fatto è un terreno di gioco favorevole alle imprese italiane questa è la mia opinione
Perché esse sono sempre molto veloce riorientare sì
Anche di fronte ai cambiamenti esterni imposti da altre sviluppi
Creare soluzioni nuove attingendo le conoscenze scientifiche
è compito in cui in Italia e in particolare qui a Torino e in Piemonte abbiamo una solida capacità industriale di ricerca e di formazione universitaria
Intesa Sanpaolo sia attrezzata per essere uno dei motori di questo cambiamento
Per esempio qui alle oggi R
Dove sviluppiamo le start-up specificamente orientati a produzioni sostenibili
O a duecento metri di distanza dove nel nostro cassa ce lo abbiamo l'Innovation center
Abbiamo stanziato i primi cinque miliardi per finanziare i progetti di economia verde circolare e ci prepariamo ha erogato uno e cinquanta nell'ambito del previsto piano europea
Noi crediamo nell'Italia e nelle imprese italiane
I nostri auguri per il cento decimo compleanno di Confindustria vogliono essere di auspicio per i suoi compleanni futuri e per il futuro degli imprenditori italiani
Grazie presidente diamo via alla nostra giornata vi trasmetto il primo filmato
Mille novecentodieci due mila venti centodieci anni di storia economica e sociale che hanno trasformato l'Italia da paese agricolo alla potenza industriale
In grado di competere a livello internazionale è un lungo viaggio che la Confindustria a seguito e accompagnato
Fungendo spesso da acceleratore favorendo indirizzando le trasformazioni delle imprese italiane
Un viaggio che prende avvio all'inizio del Novecento in un'Italia ancora povera e arretrata
Ma pronta per il suo primo decollo industriale
Nel mille novecentodieci attori no nasce infatti la Confederazione italiana dell'industria con lo scopo di coordinare a livello nazionale l'azione degli imprenditori
La presiede Luigi Bonfanti un famoso industriale della seta già attivo nella esportazione dei suoi prodotti gradualmente a partire dall'industria meccanica vengono introdotti criteri di razionalizzazione del sistema produttivo attraverso la standardizzazione dei materiali la specializzazione delle maestranze e la produzione in serie
Che cosa si può dire di quegli anni si può dire che è un clima oggi documento
Di un'organizzazione di una struttura sociale che potevo vedere delle associazioni e industriali e di ospedali ed era
Distrutta con molta molta di finanza dagli imprenditori di allora
Sono gli anni che precedono lo scoppio della Grande Guerra
Un evento di portata mondiale
Che darà forte impulso alle aziende italiane
Le quali riusciranno a soddisfare le esigenze belliche contribuendo alla vittoria
Nel mille novecentodiciannove la Confindustria si trasferisce a Roma e continua il suo lavoro scontrandosi con gli enormi problemi del dopoguerra
L'Italia ha vinto ma la crisi economica investe il Paese
Occorre riconvertire gran parte del sistema produttivo in un momento caratterizzato da forti tensioni sociali con gli operai che scioperano e occupano gli stabilimenti
Molti temono di essere alla vigilia di una rivoluzione
In un clima di violenza diffusa
Si consuma l'agonia dello Stato liberale
E si creano le condizioni per l'avvento del fascismo
Nel mille novecentoventiquattro dopo l'assassinio Matteotti la Confindustria chiede il ripristino della legalità costituzionale
Opponendosi anche al monopolio fascista della rappresentanza dei lavoratori gli ai progetti di corporativismo normali in Italia i tempi sono maturi per l'instaurazione di un regime dittatoriale
Nel mille novecentoventicinque con il patto di Palazzo Vidoni la Confindustria riconosce come suo unico interlocutore il sindacato fascista
Durante il ventennio soprattutto con la crisi mondiale del mille novecentoventinove di regime accentua l'intervento pubblico nella vita economica del paese
Nel mille novecentotrentatré Nasce l'Iri che salva dal dissesto molte aziende che passano così sotto il controllo dello Stato
Tuttavia la politica del fascismo con l'autarchia Irun realismo l'anti urbanesimo qui il corporativismo sintetizzabile nella formula tutto dentro lo Stato niente fuori dallo Stato
Finì per negare i principi stessi del capitalismo industriale
è una stagione che si chiude con il secondo conflitto mondiale e il crollo del regime
Nel dopoguerra la Confindustria assume un ruolo di primo piano nella ricostruzione del Paese
Sotto la presidenza di Angelo Costa tra il mille novecentoquarantacinque il mille novecentocinquantacinque l'associazione degli industriali si batte per la liberalizzazione degli scambi il ripristino dei meccanismi di mercato
La valorizzazione dell'iniziativa privata mantenendo sempre un dialogo costruttivo caratterizzato anche da momenti di conflittualità con i governi centristi e le organizzazioni sindacali
La sinergia fra governo
L'associazione degli imprenditori e conferì diciamo associazione dei lavoratori periodi in cui di Vittorio costo degli astri vi lavoravano insieme
Con successi
Le idee liberiste di Angelo Costa trovano conferma nel Trattato di Roma che nel mille novecentocinquantasette istituisce la Comunità economica europea
Lo scopo della comunità è quello di creare un mercato comune attraverso la riduzione dei dazi doganali e la libera circolazione dei capitali e della forza lavoro
Bene grazie grazie e abbiamo
Qui sul palco
Due storici che hanno così ben studiato il periodo che avete visto riassunto Valerio Castronovo e Rosario Forlenza Valerio ricomincio
Dal tema che Italia era quella dal punto di vista industriale quella del mille novecentodieci
Ma il segnale ad M centodieci era
Vero
Quella del dell'inizio del del Novecento era ancora l'Italia che si fondava su una miriade di filande e di Fucine
In quel decennio
Mille novecento mila duecentodieci avviene avvengono tre scelte fondamentali
C'era acciaio
Per le tre città motore a scoppio cioè si entra subito nella Seconda rivoluzione industriale saltiamo la prima che era quella appunto dell'industria tessile
C'era tanta industria tessile pensiamo a schiva pensiamo a Valdagno e cui naturalmente il cotone Lombardia però il triangolo industriale Torino diranno Genova nasce su queste su questi tre asset Torino l'automobile con riferimento agli Stati Uniti subito
I primi rapporti del del FIALS con la Ford asso del minore sento sei
Sette anni dopo
Sesto San Giovanni che vuol dire per assiduo Giro d'acciaio
Modello di riferimento la siderurgia tedesca
Genova
L'esemplare e la Gran Bretagna
Cantieristica e la Gran Bretagna quindi veramente diciamo tre scelte importati esemplari
Ma più ci sono due grandi banche di depositi e di investimento uno alla Banca commerciale e l'altra il Credito Italiano che sostengono gli investimenti produttivi anche a questo sono due banche di modello tedesco
Milano è già la capitale della Edison che è l'ammiraglia allora del capitalismo italiano ed è anche la città della Montecatini quindi c'è già la chimica
E poi a Bergamo insomma nasceva un'industria cementiero perché dar vita Confindustria che serve un organo a cosa servono organizzazione degli industriali ma due cose insomma insomma la prima cosa
Non naturalmente
E questa la saluta con grande favore Luigi Einaudi era vago regolazione dei rapporti delle vertenze fra capitale e lavoro
Attraverso diciamo le commissioni Interni operaie e l'istituzione del contratto collettivo di lavoro
E liberamente il sindacato diciamo di base di riferimento di ispirazione socialista e la FIOM rimarrà beh sappiamo fino ad oggi questo
E a capo della FIOM ma c'è Bruno Buozzi sarà poi il martire alle Fosse Ardeatine dal quarantaquattro
Il presidenze della Confederazione generale del lavoro nel mille novecento
Rinaldo Rigola un biellese e poi nel mille novecento diciannove ai tempi della Viennot reo abbia ignorò so sarà Ludovico darà Cogorno
Forlenza i primi quindici anni di vita della Confindustria sono terribili meno centoundici guerra di Libia quindici e diciotto
Prima guerra mondiale poi subito biennio rosso occupazione delle fabbriche marcia su Roma mille novecentoventidue
Interno tutto quello che segue alla uccisione di Matteotti e mille novecentoventicinque col discorso del tre gennaio di Mussolini inizia il regime ma niente
Che che che fa Confindustria come si muove in questo
In questo quindicennio
Ma
Certo fra Confindustria il fascismo c'è stato un matrimonio di interessa intesa
Che nonostante le tirate anti borghesi dura lirismo del regime durato a lungo
All'inizio quando Mussolini diventa capo del governo l'atteggiamento di Confindustria e di cautela unità a una certa diffidenza anche perché gli esponenti più radicali del movimento fascista avrebbero definito il il vertice confederale come un sinedrio di Pluto graticci
Dopo i rivolgimenti del biennio rosso l'occupazione delle fabbriche Confindustria avrebbe voluto un governo forte Pussy
Pur se nei limiti dello Statuto ma la preferenza andava per Giolitti non certo per Mussolini quando poi c'è Mussolini allora l'idea è di costituzionalizzare o
Come dire normalizzare il fascismo una speranza
Divisa con tanti altri settori della società e della politica italiana ma poi avviene un passaggio fondamentale che è stato anche menzionato nel filmato svende al filmato i gli accordi di Palazzo Vidoni
E qui che la grande borghesia industriale Confindustria vengono pienamente inseriti nella struttura economica e produttiva del fascismo
Praticamente con gli accordi si riconosce come unico sindacato il sindacato fascista le corporazioni
E soprattutto vengono eliminate le commissioni interne per cui l'azione sindacale viene totalmente portata fuori dalle fabbriche e per cui i sindacati non hanno nessuna possibilità di controllare la gestione di partecipare alla gestione di controllare la applicazione dei contratti
Collettivi di lavoro per cui come dire qui Confindustria ha raggiunto due risultati sono stati cancellate le conquiste del movimento operaio che prima sono state ricordate da Valerio Castronovo e e poi il sindacato è stato ricondotto come dire sotto la guida unica del partito la persona di Mussolini l'inappuntabile la ricostituzione di Forlenza però mi ha sempre colpito in dettaglio
Gianni Agnelli avvocato Agnelli raccontava di avere avuto un'educazione tutta antifasciste i suoi maestri erano tutti del Partito d'Azione sarebbero stati
Lui stesso arrivò a Torino venticinque aprile quarantacinque con i partigiani zio ci fu anche una cosa per cui questi industriali di cui ci parlava Forlenza i loro figli li educa vanno a una cultura liberale anglosassone antifascista strano no
No direi che era nel DNA di questi industriali di questi Lussignoli che fondarono la Confindustria perché in pratica sortirono
Cioè Monna dettate dalla modernità tra gli anni dieci il mille novecento trenta trentacinque
Perché erano dei grandi borghesi
Perché noi dobbiamo metterci in testa che erano i grandi borghesi e quando dico grandi borghesi perché se una connotazione di massa ebbe il fascismo fu quella vera ceto medio
Dappertutto veramente insomma fascismo come il nazismo punta sul ceto medio vuol dire naturalmente al ceto medio e la sicurezza
Naturalmente l'anche a difesa del risparmio la difesa della lira infatti una delle prime diciamo iniziative importanti assunte da Mussolini
La rivalutazione della lira quota novanta
Che per l'industria manifatturiera italiana vuol dire tagliare un terzo duetterà o quasi i due terzi di esportazioni esportazioni allora erano senta macchine utensili automobili
Gomma cavi sottomarini che quindi somma questa neve c'era già una vocazione esportatrice
Come avverrà poi con l'asse
In subordine con la Germania nazista perché le nostre esportazioni
Nell'area dei Balcani e del Danubio dall'Austria sino alla Polonia verranno quasi azzerate dal piano Jacques del mille novecentotrentasei
Dopo l'Abissinia noi ci recammo assolutamente alla Germania nazista e perdemmo oltre tutto
L'accesso al mercato finanziaria anglosassone che troppo la fine delle sanzioni con gli accordi di Pasqua
Della Aprile trentotto fra l'Italia e la Gran Bretagna siano ricostituite le basi
Anche in vista di Monaco e del fatto che non si pensava che il fascismo arrivasse sino a entrare in guerra si erano ricostituite le basi le relazioni con quindi soprattutto gli Stati Uniti
E la Gran Bretagna dobbiamo ricordarci che nel trentadue quando Mussolini viene a Torino e fa famoso discorso alla FIAT presentandosi con incudine davanti perché non l'ha voluto in ricordo del padre Fabro gli si ricordasse che lui era figlio di un fabbro e quindi con figlio di un proletario nel trentadue c'è uno scontro sotterraneo perché Agnelli
Crisi del mille novecentoventinove in un'intervista alla sua ossia depressa sostiene la
L'aumento dei salari
Con il mantenimento dell'occupazione
Una cosa quasi keynesiana
Sostenendo che a questo punto il problema era rimettere in funzione domande consumi
Mentre il fascismo verrà ridotto del dieci per cento d'autorità i salari di colpo
Queste Volpone svarione storia orale fu regime che ebbe delle intuizioni Livi fu fondata su tutto il fascismo e quindi va be'poi magari ne riparleremo dopo con qualcuno che di ieri ne ha saputo qualcosa ma lo vedremo più tardi
Stavi dicendo però al momento poi della caduta del fascismo e della resistenza agli industriali ho fecero il doppio gioco o comunque ci furono ci furono ben nettamente in va infatti l'epurazione in Italia dovette essere minore per esempio di quella francese
Ma da dove gli veniva fuori questo antifascismo
Ma non è facile dopo il venticinque luglio del quarantatré in pratica
Gli industriali il gran parte ad a leggere i documenti li ho visti tante di questi documenti
Danno ormai per persa da guerra e tutto sommato non ci è una è la Germania c'era una visione
Pessimistica sulle sorti della guerra è una visione sintesi mie ma molto realistica Torres previsti sono lì a dire che ad un certo momento in tratti rapporti presepio con gli Stati Uniti sino al quarantuno quando siamo noi a dichiarare guerra agli Stati Uniti zoppo l'aggressione giapponese a Pearl Harbor
Ma fino al quarantuno in pratica la nostra rappresentanza la comunità italo americana e soprattutto alcuni dei tecnici di religione ebraica che lavoravano in alcune fabbriche torinesi milanesi vengono spediti
In negli Stati Uniti e Follini insomma dopo un periodo di internamento Rita verranno lavorare da quarantatré a quarantaquattro e paga con questo pero cianosi dopo lo sbarco americani in Normandia
Il doppio gioco lo sanno anche i generali tedeschi qua
Si dà il caso presente o per il caso più clamoroso che è responsabile per gli approvvigionamenti tedesco generale Wolf
Dal giugno quarantaquattro che era incaricato di asportare impianti macchine utensili la Galleria dalla Gardesana aveva trasferendo in Germania fa il doppio gioco
Fa il doppio gioco tanto che in pratica dopo la seconda guerra mondiale diventerà il rappresentante della FIAT in Germania
Bravo generale Wolff Forlenza
Questi grandi borghesi di cui ci ha parlato Valerio Castronovo poi finita la seconda guerra mondiale incontrano il loro interlocutore che però non era l'interlocutore naturale il partito cattolico Alcide De Gasperi cioè non incontrano quelli dell'Italia liberale di Giolitti in cui erano nati eppure lì nasce in un momento di nuovo tormentato perché di nuovo ci sono scontri sociale forellini nasce un matrimonio Fortunato quello fra Costa De Gasperi
Matrimonio fortunato ma ancora una volta conflittuale
Perché è ovvio che la DC diviene e De Gasperi divenne diventano l'interlocutore privilegiato di Confindustria anche perché del resto De Gasperi non ha fatto mistero di chiedere l'appoggio e l'aiuto del quarto partito cioè dei ceti caduto produttivi e ero quando in particolare con i successori di di di De Gasperi i quelli che saranno definiti gli uomini della seconda generazione del cattolicesimo politico i dossettiani un Fanfani quando si
Svilupperanno politiche e che inizi anni con l'intervento straordinario nel Mezzogiorno la creazione del Cassa del Mezzogiorno quando la stessa disoccupazione era vista come un problema murale avrebbe scritto Pasquale Saraceno nella nella intervista sulla ricostruzione ecco che era molto problematico molto
Critico l'atteggiamento di Confindustria nei confronti della DC ma ancora una volta forse non si poteva fare altrimenti così come era stato nel fascismo ritornando a quello che aveva detto Valerio Castronovo prima certo c'era l'educazione
Antifascista ma anche cosa potevano fare che quella la la borghesia industriale negli anni trenta quando peraltro non aveva nemmeno un elemento simbolico un forte
Non era come le forze armate
O cito che aveva lamiera io nel raggio quella questa domanda perché a me colpisce ha sempre colpito il fatto che costa che pure sulla stampa dell'epoca veniva descritto come un reazionario
Non optò mai per una involuzione autoritaria del Paese nonostante oggi lo si ricorda a tinte rosa del cosa fu l'Italia farà dopo il quarantacinque almeno fino cinquantatré furono scontri davvero drammatici ma costa resse
Io le faccio i miei complimenti professore perché ha detto delle cose molto acute però io sono anche un uomo di libri regalate mi un minuto perché volevo Castronovo appena ha scritto un libro pubblicato libri io voglio che tu ce ne parli perché voglio approfittare di questa occasione anonimi però diciamo oltre centodieci oltre cento no non è la D'Alema chiamo tutela ma quando sono io a condurre una manifestazione del genere ci metto sempre la nota cosiddetta culturale ma so che a voi farà piacere perché Valerio Castronovo è un grande amico degli industriali di Confindustria e soprattutto della storia italiana grazie Valerio grazie allora
Io volevo però aggiungere una cosa ancora di costo
Tocca al tuo libro Valerio che costa di chi chiede Angelo Costa Angelo Costa ricostruzione post bellica
Ci fu una tregua salariale importante tra negli anni dal gol del governo di unità nazionale
Pc dieci sei la tregua salariale in quel periodo
Costa riti Vittorio condivisero diciamo una parola d'ordine prima le fabbriche poi le case prima bisognava ricostruire un nel caso dare il lavoro e poi le fabbriche credo che ho insomma valga la pena ancora oggi pensare a questo importante slogan e libero liberò è un libro che uscirà diciamo sarà prima per i tipi di Rizzoli
Ed è un libro promosso dalla Confindustria in occasione del suo cento al decimo anniversario ma è un libro unico nel suo genere perché e il libro a cui abbiamo pensato è un libro dedicato alla rievocazione deve stagioni delle esperienze più significative della cultura italiana del Novecento
E diciamo della delle sue proiezioni in questi primi due decenni del nuovo millennio
Qual è la la novità perché si parlerà di cultura umanistica ma molto di cultura scientifica
Quasi tutti i nostri Nobel sono di cultura scientifica
Parleremo quindi sia di poesia sia di letteratura sia di arti figurative
Ma anche edifici a cominciare da scuole e via Panisperna Enrico Fermi e tutti quelli che furono somma gli eredi coi negli Stati Uniti è altrove
Della scuola di via Panisperna carriere parleremo di chimica
Parleremo certamente della cinematografia come nella televisione
Parleremo della della musica della grande musica e del teatro
Parleremo nella
Biologia della medicina parleremo della Elettronica parleremo dal Desailly
Parleremo della scienza dei materiali parleremo dalla moda
Parleremo
Di una serie di versanti di settori di Asperti di personaggi
Di vicende che ha in pratica hanno forgiato periti entità civile culturale del nostro Paese
Nel nel corso del Novecento e che o un patrimonio oggi che va assolutamente valorizzata i versetti in questo
Il libro troveranno spazio anche lui in fosse troverà spazio anche all'economia circolare
Troverà spazio la sostenibilità ambientale
Troverà spazio la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale
Cioè tutti i settori in cui il nostro Paese ha dato un contributo intende dare un contributo insomma
Asseconda un po'di quelle che sono le sue esigenze ma anche la spinta la richiesta le istanze della collettività
Questo è un libro si potrebbe dire
Dedicato sia diciamo alla cultura umanistica la cultura scientifica ma anche alla cultura sociale e a quella del costume questa è un'opera
Che a cui hanno collaborato una trentina fra esperti e studiosi di vario stile disciplina hanno collaborato con le loro testimonianze con loro giudizio con le loro valutazioni a seconda dei settori specifici di competenza
E sarà arricchito da una centinaia centinaia di immagini che sono emblematiche
Sono emblematiche nel senso che sono rappresentative di questi settori più importanti degli agenti
Esperienze della realizzazione di di questi diversi grazie grazie alle vivaldiano non dire una parola Dario perché se no non lo comprano perché lo hai riassunto in modo talmente efficace
E voglio ricordare fra quelle che hanno collaboratore Luigi Paparoni che è stato Conte il davvero tre ore grazie anche un applauso anche per Luigi Paparone nel merito anche Luca e passo alla seconda parte di questa mattinata
Che anche questa è una parte bella delicata
Gli anni cinquanta e sessanta del Novecento rappresentano per i Paesi industrializzati un periodo di grande sviluppo che gli storici hanno definito l'età dell'oro del capitalismo industriale
L'Italia trascinata dalle grandi aziende del Nord Ovest inizia a correre
Si parla di miracolo economico
Tra il mille novecentocinquantotto e il mille novecentosessantatré il PIL cresce a un tasso medio annuo del sei virgola cinque per cento
Il reddito pro-capite passata le duecentonovanta sei mila lire del mille novecentocinquantuno alle cinquecentotrentasei mila lire del mille novecentosessantatré
Al momento do il Paese usciva dall'eterogeneo dalla guerra grosso disoccupazione tenore di vita molto basso c'è la comunione tutelarlo Sondalo furono anni esalta coranico in Italia negli anni chiamati a mezzo del miracolo qualcun Italia società sinergia
La crescita e dovuta alla congiuntura internazionale favorevole alla politica di libero scambio a una pressione fiscale sostenibile e soprattutto al basso livello dei salari
La Confindustria sostiene il boom scontrandosi tuttavia con la politica di programmazione economica attuata dai governi di centro sinistra
Che porta nel mille novecentosessantadue alla nazionalizzazione dell'energia elettrica
La diffusione del benessere si accompagna maggiori rivendicazioni da parte dei lavoratori sul finire degli anni sessanta in vista di una serie di rinnovo e contrattuali ha inizio un'intensa stagione di lotte operaie è il cosiddetto autunno caldo del mille novecentosessantanove
Passano pochi miei sì e nella primavera del mille novecentosettanta il Parlamento approva lo Statuto dei lavoratori che garantisce le libertà sindacali e i diritti dei lavoratori all'interno delle aziende
Ma la conquista dello Statuto non riporta la calma all'interno delle fabbriche e ondate di proteste si susseguiranno per oltre un decennio
Un decennio in cui le forze democratiche devono affrontare anche l'azione eversiva dei gruppi terroristici Rossi quindi
Un'escalation di inaudita violenza attentati sequestri gambizzazioni omicidi e stragi
Per l'Italia sono gli anni di piombo della strategia della tensione
Anni in cui a sua volta il mondo dell'impresa deve fare i conti con la crisi petrolifera del mille novecentosettantatré i arginare i contraccolpi della stagflazione del ristagno e dell'inflazione a due cifre
Per gli industriali è un momento molto difficile la Confindustria tenta di contenere i conflitti sociali attraverso l'accordo sull'indicizzazione dei salari siglato con i sindacati nel gennaio mille novecentosettantacinque
Ma la tensione all'interno degli stabilimenti resta alta
Ma in anni nei quali la classe imprenditoriale fu assoggettata
Ad un violento attacco da parte della cultura anti industriale e di un momento nel quale qual era si manifestarono sei di scoramento si credette e dov'era affidare la Presidenza della Confederazione ad una persona come me che per la funzione svolta quella di governatore dalla Banca d'Italia
è una persona che si doveva supporre
Imparziale
Quindi
Io credo che l'intendimento fu quello di mostrare
Che una persona
Imparziale
Considerava un onore essere chiamato a rappresentare interessi di una categoria che invece da più parti dell'IVA
Additata la riprovazione della nazione come un una categoria di di sfruttatori
Solo all'inizio degli anni ottanta si registra una profonda trasformazione degli assetti politico sociali evento simbolo che sancisce la fine di un'epoca e la cosiddetta marcia dei quaranta mila
Del quattordici ottobre mille novecentottanta
Quando i colletti bianchi della FIAT sfilano per le vie di Torino per manifestare contro gli operai che da settimane scioperano e bloccano i cancelli degli stabilimenti
Per il sindacato la marcia dei quaranta mila rappresenta una grande sconfitta
Quattro anni di dopo lo scontro si riaccende attorno a un decreto legge varato dal governo Craxi il quattordici febbraio mille novecentottantaquattro che prevede il taglio di quattro punti della scala mobile
è l'inizio di una guerra a sinistra che divide il sindacato per cancellare il provvedimento il PC raccoglie le firme per un referendum abrogativo
Il nove giugno mille novecentottantacinque si vota per i comunisti e la CGIL è una dura sconfitta per gli imprenditori si apre invece una nuova stagione
In questo momento viene dal settantatré in poi stiamo vivendo l'epoca del controllo finanziario al mondo sono i grandi sceicchi con dollari del petrolio sono i grandi banchieri internazionali che hanno controllato il mondo degli ultimi dieci anni
Ma nel seppur nell'ottantatré ottantaquattro stiamo entrando in un'altra era un'altra scossa trasformazione che controllerà il mondo nei prossimi dieci anni sarà chi avrà a disposizione informazioni sarà al sistema delle informazioni sistema delle conoscenze quindi questo permette anche nuove opportunità
Il PIL riprende a crescere grazie all'export e al rinnovamento tecnologico di alcuni settori industriali a cominciare da quello automobilistico
Ma non sono solo le grandi fabbriche del triangolo industriale a trainare l'economia
Cresce e si consolida anche il sistema delle piccole e medie imprese nei distretti industriali che si rafforzano internazionalizzare l'ex
Sono gli anni in cui la Confindustria consolidando i rapporti con le istituzioni e i sindacati
Afferma con forza il principio della centralità dell'impresa
Inoltre con l'accordo del luglio mille novecentonovantatré viene sancito il criterio della concertazione tra le parti sociali dando nuove linee alla politica dei redditi
L'accordo è stato firmato esattamente alle diciannove e venticinque ed è un accordo che lo stesso presidente del Consiglio Ciampi ha definito di portata storica al di là dei suoi contenuti specifici
L'intesa costituisce per Ciampi il fondamento della politica economica del governo
Ora ha detto possiamo abbattere l'inflazione al livello dei Paesi europei più virtuosi e già per la fine dell'anno il Governo si pone come obiettivo il traguardo del due e mezzo per cento
Un accordo insomma che ridà competitività all'industria italiana e crea le condizioni per combattere l'inflazione ma soprattutto ha detto ridà fiducia ai mercati
Grazie ringrazio Romano Prodi
Innocenzo Cipolletta che mi hanno raggiunto qui sul palco Romano Prodi
E effettivamente il salto fatto tra gli anni Cinquanta gli anni sessanta il boom in quello che è passato alla storia come il boom economico
è stato un salto molto particolare che non ha uguali almeno nelle proporzioni in altri Paesi però a ha innescato nuove tensioni una che ha prodotto una pacificazione definitiva bit
Ammesso
Cioè sono nati hanno cominciato a svilupparsi altre imperiese che non erano i giganti di cui spesso abbiamo parlato qui nei nostri firmati che poi avrebbero avuto un ruolo fondamentale nella storia economica del paese
Ma sono veramente gli anni dell'industrializzazione una vera rivoluzione cioè non è più il triangolo
Torino Genova Milano ma è tutta la Pianura Padana e anzi si arrivi in Toscana nelle Marche qualche piccolo accenno nel Mezzogiorno purtroppo poi soffocato quello è un capitolo che miliardaria precede
Ma e coi aprire perché qui ci parliamo con confidenza siamo in famiglia di chi è la responsabilità dirlo in una parola di questo a sul Regolamento bel mezzogiorno prima la società locale
Egitto in modo durissimo
In secondo luogo era chiaro che bisognava continuare in modo diverso
Ma la Rustica ricettivo che aveva cominciato la cassa Perricelli chieda lasci nordici Oriella così come se il Mezzogiorno fosse già capace è stato via sbagliata secondo me qui ci sono state anche pressioni anche da parte della Confindustria su questo su questo aspetto
Però ripeto sono anni le hanno chiamate del miracolo
Non non per nulla sono anni in cui soprattutto nascono dei nuovi imprenditori
Diventano imprenditori coloro avevano invece fatto altre professioni gente anche modesto agente anche culturalmente modesta e si creano ITIS stretti industriale distretto cosa vuol dire limitazione
Tu fai qualcosa io Petrocca insuccesso hai comprato le macchine qui una cosa molto elementare che però dal luogo a uno sviluppo industriale senza precedenti con alcune debolezze
Anzi con pareti debolezze perché soprattutto su salari modesti sulla svalutazione continua della lira
Quando
Se arriverà poi al problema dell'euro l'entrata evitare delle ore anche aiutata dallo mi ricordo dichiarazioni furibonde di Chirac che mi diceva non potrete continuare a salutare continuamente come avete fatto c'è tutta la vostra storia hanno c'è la necessità di adeguarsi a questo
Questo sviluppo
Però
Fortemente comincia a essere fortemente proiettato sull'estero
Già prima abbiamo visto un attenzione verso l'esportazione da qui si diffonde a tutto il sistema industriale essi affermano una serie di marchi assolutamente nuovi per il Paese
Naturalmente non è uno sviluppo omogeneo
Perché ci sono alcune diversità la prima pubbliche privato in cui io ho avuto tanta responsabilità
Pubblico teniamoci ti abbiamo cambia visto la nasce dell'impresa pubblica la prima cosa che ho fatto quando nel novantadue sono stato chiamato alla al diritto di chiedere al professor Saraceno che avevano c'hanno nominato prima
Che cosa vi ha perché lui aveva assistito al colloquio di Mussolini che fondava vi ridiciamo perché chiedevano dico ma chi missione di Atac atto Mussolini
è lui mi ha detto Mussolini ci acchiappa ha chiamato io facevo il verbalizzato ore missiva e ha detto fate qualcosa per questa impresa cioè tra missione era di tre missioni di salvataggio di una situazione drammatica cioè non c'era nessun disegno
Di questi settori questi altri questi altri due quindi si trattava di crearlo decidere di crearlo doveva reo di velocizzare qualcosa passo un attimo la parola Innocenzo Cipolletta per
Qua tanto ci parliamo con franchezza una delle accuse che si fanno
Agli industriali italiani degli anni cinquanta di esserci di essere stati eroici nella loro impresa Pain posseduti sugli allori e tutto sommato aver cercato più possibile di continuare a procedere grazie a salari bassi insomma e poi così non favorendo diciamo alla nascita del processi riformatori del centrosinistra e poi stando sempre un passo indietro adesso da storici
Lo meritano queste rimproveri oppure sono rimproveri di parte insomma della cultura di sinistra
Ma innanzitutto Sami dire che mi fa molto piacere essere qui visto che Confindustria Vermeer è stato una parte
Rilevante Ranieri tu lo sei per Confindustria carico risiedo visto come di salute nel ti abbracciano creando viene Innocenzo Cipolletta una persona particolare questa mattina tu
Va bene grazie a Enzo Pacia e fare come dire che questa occasione di vedere centodieci anni di storia di italiane di Confindustria e di industria bell'Italia è è è un Paese Giovanni io non la definirei una start-up di successo un unicorno perché siamo riusciti a fare delle cose straordinarie e l'industriale è stato il motore
E la Confindustria sta dall'intento di questo motori quindi oggi come oggi dobbiamo capire che questa è la nostra forza l'industria e la nostra forza
Un'industria diversa da quella che abbiamo visto che erano sempre un concetto una concezione industriale ecco gli industriali degli anni cinquanta e sessanta si sono trovati a un certo punto di fronte a un rinvio perché all'inizio degli anni sessanta viene centrosinistra ora perché il centrosinistra e pezzo di storia e ci sembra un fatto normale però portò due cose una fu la nazionalizzazione dell'energia elettrica
E e di fronte a un un Paese che andava verso la razionalizzazione un imprenditore privato non può che farsi vedere accapponare la pelle la seguo
La Fula programmazione che era una programmazione all'acqua di rose però ricordiamoci che in quegli anni i regimi comunisti si chiamavano economie pianificate
E le economie pianificate unite alla parola nazionalizzazione significava bene o male il regime comunista e quindi la Confindustria
Reagì reagì anche con un pianoforte mi fu raccontato che in quegli anni venne il fatto quello che si viene chiamato il noto Piano istinto altopiano consisteva
Nel le grandi imprese che misero dei soldi dentro Confindustria diciamo a latere per finanziarie una campagna contro il centrosinistra
Poi piano piano questi soldi furono inglobati nelle finanze di Confindustria e vennero di fatto la dispensa di gruppo quando sarebbe arrivato il pilota della soldi per noi dobbiamo costruttori
Quella ispirata a una domanda di farò tutte e due perché in questo prosa
Vista con gli occhi della storia quindi siamo fuori dalle polemiche
Nazionalizzazione dell'energia elettrica e programmazione furono due cose positive o si potevano anche non fare ma io posso dire che la
Di da Putin via di giudizio mio
Opporsi alla Mercedes genetica fu un errore perché dopo la nazionalizzazione d'Italia finalmente ebbe una distribuzione di energia elettrica con la produzione di energia elettrica che prima non arriva avevamo tante compagnie
Certo con la con la politica del se non è che si può dire forse l'industria privata avrebbe fatto anche lei questo tipo di la programmazione la programmazione invece fu un errore e fu un errore molto forte guardate che quegli anni noi abbiamo distrutto quello che poi abbiamo chiamato miracolo economico A B la parola miracolo economico fa accapponare la pelle
Per quello non fu un miracolo miracolo e qualche cosa che viene dal cielo che uno non merita e che capita una volta nella vita invece noi quello non fu affatto un miracolo noi abbiamo lavorato sodo abbiamo avuto gente che ha perso la vita
Operai che hanno lavorato per diventare piccoli borghesi i piccoli imprenditori artigiani che sono diventati imprenditori se invece di chiamarlo miracolo economico avessimo detto che quel concerti
Ai dovevamo studiare quel quel periodo in quell'epoca e cercare di mantenerlo il più forte possibile invece quando venne la programmazione io me la ricordo benissimo perché quell'epoca comincia a lavorare in sessantacinque sessantasei e la programmazione diceva lo sviluppo italiano si c'è stato ma e disordinato troppi i consumi non ci sono abbastanza investimenti e quindi si fecero le regole grazie Romano se le ricorda sicuramente persone di di buonsenso perché ero Giolitti Parravicini
Tutte persone e Pieraccini lottatrici escluse filiera cd tutte persone di buonsenso appaia alla fine il l'idea era che bisognava definire un quadro generale e tutti accodarsi lì venne quello che fu lo sciopero degli investimenti e qui c'è con la corsa deluso è d'accordo con questa analisi sono state trasmesse dice
Naturalmente viene anche mettere poi incolto
Come sono stati usati i soldi dell'associazione perché era permessi ma l'idea che uno degli obiettivi liberiamo risorse per il grande salto in avanti dell'industria italiana
E lì non c'è vuol dire che gli industriali italiani hanno proprio fallimento
Cioè pensiamo Ecclestone Montecatini di le tensioni le lotte
Invece di formarsi un nuovo capitalismo si sono cosparse delle rendite di posizioni e l'Italia intatte stanno quindi una una decisione che ha avuto
Sai una cosa che mi colpisce adesso tornarono da te una tremito il vice che nei nostri filmate nostri archivi di Rai Storia
Cioè come un ripartenza di Confindustria dell'industriale che più o meno nel settantacinque settantasei cioè dopo gli anni di cui abbiamo parlato di anni in cui furono presidente prima niente poi Carli
Come se iniziasse una distrae probabilmente erano sempre gli stessi dei figli di quelli che c'erano prima ma è come se iniziasse qualcosa di nuovo e così è così ci fu lo Statuto Pirelli alla fine degli anni sessanta inizio degli anni settanta che riformò
La Confindustria e volle proprio la Confindustria che fosse più modernità e quindi che non passasse più il tempo come era stata senza fare diciamo delle colpe la somma era stata alla fine degli anni sessanta una era una Confindustria più rancorosa che aveva ancora questo peso della razionalizzazione della programmazione mentre invece con lo Statuto Pirelli e poi con l'avvento di Agnelli che comunque era un imprenditore di grande visione
Carli che aveva una impostazione estremamente moderna per quell'epoca nasce la nuova Confindustria che Romano tu eri ragazzo ma ti affacciare in quell'epoca e stiamo parlando del settantacinque insomma
La faccia vedere il mondo del
Ti affacciare già impegnato e non giusto ringiovanimento troppo però o com'era l'impatto con questa nuova Confindustria come fu il tuo compleanno all'industriale completiamola dicendo che
Dopo la crisi petrolifera che sembrava finito il mondo c'è stato una rinascita quindi hanno Confindustria negativo è dovuto anche delle Petra vive in un momento quelli che in un momento in cui si riprendeva il fiato ecco
Poi vennero anni difficili la fine degli anni Settanta
Ricorda mio dal ministro dell'industria che ero ancora un ragazzo nel settantotto a fine settantotto dice settantanove tutti i giorni c'erano le manifestazioni sotto il palazzo del ministero dell'industria tant'è vero che il commissario europeo quanto mi veniva a trovare in sé ma come fai a lavorare così però perché era qualcosa di
E quindi fu un altro periodo estremamente difficile poi superato con negli anni ottanta in cui adagio adagio si rimise in moto la macchina cioè non è uno sviluppo lineare quello italiano
Un difficilissimo sviluppo a contate
Negli anni ottanta sono stati anni di riorganizzazione completa io
Si tende mi colpisce questa cava che ha appena detto perché purtroppo in Italia non c'è mai un momento in cui si ha la sensazione della andati ce l'abbiamo fatta in modo definitivo appena uno si siede
Ricomincia misteriosamente non oltre il terrorismo novanta una crisi mondiale
Non abbiamo mai anche se non avete mai perché io qui faccio un altro mestiere non avete mai un momento di della Valletta non potete sedervi non potete sedervi sugli allori dev'essere fare scusa
Mi ricordo proprio per per la prima volta quando vince le elezioni del novantasei e andai a trovare col fu un atto di amore e di amicizia ci trovammo subito insieme dopo duri con occhio mi accompagna all'elicottero dalla cancelleria c'è Capello romano chi viene alla prossima volta voglio dire queste il dramma del Paese chi viene alla prossima volta
Ed è stato tutto così allora vedi quando c'è stato negli anni ottanta l'impresa pubblicherà il venticinque per cento del prodotto pubblico del prodotto industriale nonostante il grande sviluppo industriale
Mia idea era di cominciare o come ho tentato di cominciare anzi a privatizzare quello che non era il core business
Gli alimentari Maccarese che era una tenuta agricola e fu impedito dalle tensioni che si svilupparlo però adesione qui tocca la storia da Confindustria
Io ho sciolto l'Inter si che era l'associazione dei datori di lavoro
Per l'impresa pubblica perché ritenevo e ritengo che il sistema industriale deve avere le stesse regole
Invano ospiti i sindacati a unirsi perché se il Paese
Avesse una sola Confindustria è un solo sindacato sarebbe meglio e quando io sciolse l'Inter senza ebbi delle tensioni fortissime l'intero deliri perché trentotto erano molto gravi centro di potere norme probabilmente voi erano molto bravi Cipolla ce lo può testimoniare e di Riva Tuscia moglie dico ma il sistema industriale è uno show lo come regole poi le proprietà possono essere diverse
Sarebbe meraviglioso che succedesse la stessa cosa del sindacato
Sì sarebbe un grande bisogno di un sindacato unico perché sennò quando c'è un pluralismo di rappresentanza degli interessi e fatale che ognuno gioca sulle divisioni dell'altra
Sentite tutte e due io ovvio sconosciuto
Grazie
Conosciuti entrambi separatamente verso la fine degli anni ottanta e mi colpì di ognuno di voi due la sensibilità per la trasformazione
Strutturale del sistema il cambio di organizzazione del sistema politico le sensibilità che poi furono una delle medaglie d'oro di Confindustria perché devo dire per la battaglia dell'inizio degli anni novanta Confindustria fu in prima fila una delle grandi battaglie che ha giocato da protagonista
Voglio dirvi come vi venne queste separatamente questa sensibilità
E poi son passati trent'anni da allora che bilancio fatte dell'avventura del cambiamento del sistema
Sistema politico del sistema della riforma istituzionale inizia il percorso iniziato all'inizio degli anni Novanta
Ma quel giudizio voglio dire nel tempo di Mani pulite
Lo sconquasso nulla però non ce l'avevi già prima di Mani pulite perché mi ricordo che una chiacchierata fatta adesso non non saprei collocarla
L'esigenza della riforma istituzionale mi colpì quel che c'aveva i piedi le brutture Arturo Parisi io ero una storia che era in testa
Era eravate già dietro i primi gruppi di Mariotto Segni quelle iniziative quindi parliamo della fine degli anni ottanta io l'ho sempre avute russe tra assolutamente ho avuto nella mia testa
Perché dico dicevo l'Italia è l'unico Paese
Diviso in due dal muro di Berlino non la Germania la Germania divideva i due Paesi e molti Berlino dividere in due l'Italia
Fu questa la ragione che mi spinse alla creazione dell'Ulivo
Cioè dico bisogna che i riformisti si va da una parte e conservatori dall'altra e abbiamo un Paese normale e poi la confusione del Paese adesso il difficile questo disegno Marcello disegno sia dal punto di vista produttivo o un sindacato
Del datore di lavoro ULSS dagli attori del lancio non è positivo diciamo a quel disegno che avevi in mente all'inizio degli anni Novanta
Sostanzialmente fallito o comunque a Necci voglio dire i voti di sfiducia che ho avuto hanno segnato l'accaduto rinvio governo ma però ridisegno mi è rimasto nella testa
è stato Corea vendutissimo in tutta la mia vita è stato tu potresti dire la stessa cosa
Ma abbiamo vite parallele ma diverse ci siamo incrociati fatemi dire io
Una stima e una fetta ouverture romano che enorme aneddoti ce l'abbiamo l'avrei voluto vederlo presidente della riproporrà in un attimo attacca
Vorrei un attimo a ricordare ma impressionato io suo stato molto vicino al tre piste da Confindustria Vittorio Merloni gradualmente eravamo proprio come si scambiavano anche di facciano
Guardate che quando ha detto
Attenzione che il prossimo e l'informazione
Lori l'ha detto in anni in cui non lo dice da nessuno assolutamente ecco e Obama ma impressiona vogliamo ricordare anche Merloni di questa grazie
Dice discutere sedia sono entrato nell'ottantacinque in Confindustria come direttore del centro studi e veniva USA un'esperienza totalmente istituzionale io faccio parte di qui giovanile serrato quarantuno perché quando hanno cominciato a lavorare l'idea fondamentale era lavorare per il Paese per le istituzioni e quindi io entrai nelle istituzioni e poi vendi catturato da Confindustria
Ma trovai dentro Confindustria uno spirito istituzionale che era stato introdotto da Guido Carli Guido Carli con la struttura che aveva dato nel centro studi badate che la creazione di un centro studi con una certa autonomia detto l'organizzazione in caratteri sindacare era un elemento dirompente io ricordo i sindacati
Tentarono attraverso Tarantelli non se lo ricorda di formare un certo sui fratelli convoco molte persone con pessimi per cercare di fare un centro studi per il sindacato in maniera che la contrattazione si svolgesse sulla base di cifre ragionevoli e di un sistema di corso e sindacato disse no perché noi vogliamo essere liberi al parco trattare invece Guido Carli che ho questo centro studi che a un certo punto poteva diventare una specie di Spina
Perché quando si andava a contrattare Seccia Vincenzo studi che diceva più cinque per cento e il negoziatori diceva più venti qualcosa che non andava
Bene a me mi hanno sempre lasciato libero di portare avanti questo centro studi e noi dopo questo e qui abbiamo siamo riusciti a portare avanti il sistema di concertazione che era un
Strutturato
Se mi dici perché la concertazione oggi non c'è eh sì questo fu un fallimento non è la porta davanti perché non ha funzionato perché no ha funzionato perché degli anni Novanta re abbiamo sostituito con la concertazione le istituzioni dopo
Tangentopoli non c'era più un governo farle
E come i filmati lo mostrano l'accordo che facemmo prima con Giuliano Amato e poi con Ciampi fu un accordo storico non soltanto perché sì trovò un accordo ma per la prima volta sindacati e Confindustria cedettero cose proprie noi come Confindustria accettammo una patrimoniale
E non fu semplice per spiegarlo in Giunta sostenitori avremmo accettato una patrimoniale
Ricordo che a quell'epoca e dico per certi preso con la minimum tax mandarono per strada si rifiutarono di pagare la minimum tax che era una piccola patrimoniale
Sulla loro attività agro invece abbiamo firmato a favore della patrimoniale perché era la giusta contropartita di pronto il sindacato che accettava di bloccare la contrattazione aziendale e ricevere in cambio della fine la scala mobile dieci mila lire
Al mese come aumento e con questa misura del novantadue noi bloccammo l'infrazione
Io ricordo ancora che svalutavamo qualcuno se lo ricorderà novantadue dell'oltre il venti per cento nel autunno del novantadue l'avvocato Agnelli mi chiamò e disse avremo un'ondata di inflazione e io gli dissi no guardi non c'è inflazione perché non c'è indicizzazione riguardo con l'aria sorniona uno sciatore Circe va bene ci sarà una grossa infrazione
Non ci fu in trazione alla fine del novantadue l'inflazione è la più bassa dell'inizio del novantadue perché la fine dell'indicizzazione aveva bloccato il processo però per lasciatemi dire che la concertazione in Italia arrivata troppo tardi
Fu un giusta risposta che avremmo dovuto dare negli anni settanta e ottanta
E quindi era qualche cosa d'un adatto a quello che il futuro il futuro
Venne poi con l'Euro ed è uno spazio questa necessita di contrattazione tra le parti e portò l'attenzione sulla attività aziendale
E quindi a partire dagli anni due mila noi dovevamo dobbiamo andare verso una maggiore flessibilità aziendale nelle contrattazioni di contrattazioni nazionali hanno meno senso diciamo la verità
Ringrazio Romano Prodi ringrazio Innocenzo Cipolletta soprattutto per la franchezza voi hanno parlato in modo non convenzionale grazie al passo alla terza parte della nostra ricostruzione
Abbiamo
All'inizio degli anni Novanta il processo di integrazione dell'Italia nella Comunità europea avviato con il Trattato di Maastricht si rivela assai complicato
Per garantire la solidità della moneta unica il trattato con i fatti una serie di rigorosi parametri come tassi di inflazione bassi de un deficit pubblico non superiore al tre per cento del PIL
Europa vuol dire
Cambiare la mentalità del potere politico
Vuol dire dare istruzioni ai nostri industria vuol dire occuparsi Bruxelles terreno sono tante cose pratiche che possono permettere all'impresa di entrare bene con entrata in ritardo
Il mercato
Nonostante alcuni provvedimenti sostenuti dalla Confindustria come l'abolizione della scala mobile e l'accordo sulla politica dei redditi la crescita produttiva si arresta
L'inefficienza della pubblica amministrazione la crescita della spesa pubblica il deficit del bilancio statale e la nuova difficile congiuntura economica frenano il Paese che fatica tenere il passo della globalizzazione
Allora
Sono gli anni in cui la Confindustria introduce nuovi criteri partecipativi del sistema associativo
Ribadendo l'autonomia e la partiti cita dell'associazione in un momento di grave crisi politica e istituzionale inasprita dall'inchiesta di Mani pulite
La massima trasparenza di comportamenti per gli imprenditori e una revisione della spesa pubblica corrente ispirano l'azione della Confindustria impegnata a promuovere la competitività delle aziende attraverso l'aggiornamento degli impianti e dei processi produttivi l'obiettivo l'ingresso dell'Italia nell'Unione economica e monetaria ma l'esito della partita europea dipende anche dall'efficienza della macchina amministrativa e dall'ammodernamento delle infrastrutture e dei servizi c'è aroma la progressiva liberalizzazione del mercato la riduzione del debito e dell'inflazione secondo i parametri di Maastricht
Permettono all'Italia di vincere la scommessa europea raggiungendo il traguardo da Munch disperato l'ingresso nella moneta unica europea provarlo è
A Bruxelles ascella Euro a un passo dalla corda per la presidenza dalla banca centrale domani riparo dalla mole da un indiano per la prima volta da sempre undici Paesi stanno decidendo oggi e domani
Di rinunciare alle loro singole monete nazionali averne una unica nessuna dunque per questo
Diffondere insieme anche il loro una parte del loro avvenire economico l'avvenire economico il centonovanta milioni di cittadini
Ciò nonostante all'alba del nuovo millennio l'economia italiana continua a soffrire è un millennio segnato anche da forti tensioni internazionali da guerre come quella in Afghanistan e in Iraq e dalle minacce del terrorismo un millennio che si apre simbolicamente con gli attentati dell'undici settembre due mila uno
Bobo regia tutti adesso una sordina del TG uno per dar conto di una drammatica notizia che arriva da New York due aerei
Si sono schiantati assoli pregata cedere tre instaurare per Word Trade Center in piena Manhattan nella pomeriggio vediamo
Niente
Pochi mesi dopo il primo gennaio due mila due entra in circolazione all'Eur
In Italia come nel resto d'Europa c'è grande un furia
Ma il bel paese deve ancora risolvere molti dei suoi vecchi problemi
Dal debito pubblico ai bassi livelli di istruzione passando per le carenze del sistema amministrativo e della giustizia e questo riuscì Rio su qui irrompe la doppia recessione innescata dalla crisi finanziaria del due mila otto e dalla crisi dell'euro che hanno un impatto drammatico sui conti pubblici e sull'economia reale del Paese
In quegli anni Confindustria sostiene gli sforzi volti a riportare il Paese su un percorso di modernizzazione in crescita
In questo contesto la Confindustria si impegna a rendere la struttura associativa più agile sostenendo il governo nelle liberalizzazioni e privatizzazioni così da creare un nuovo contesto economico capace di reggere la globalizzazione del mercato e la concorrenza dei Paesi emergenti il made in Italy diventa sempre più un asset fondamentale da promuovere attraverso missioni all'estero
Delle aziende dei diversi settori
L'associazione degli industriali si batte poi per incrementare la domanda interna
Intervenendo per la riduzione del cuneo fiscale costruendo un percorso di politiche volti a sostenere gli investimenti delle imprese innovazioni tecnologiche
Che si è concretizzato nel piano industriale quattro punto zero
Elementi l'innovazione tecnologica e la ricerca
Che assieme alla formazione del capitale umano rappresentano le leve principali per garantire competitività alle aziende
Lo sviluppo del sistema Paese è infatti la priorità della Confindustria di oggi
Una strategia economica di medio periodo che prevede investimenti nelle infrastrutture e nel terziario avanzato nell'istruzione e nella ricerca
Nella digitalizzazione nel welfare integrativo nello sviluppo inclusivo egli e la sostenibilità ambientale
Direi che forse è giunto il momento io l'ho già iniziato
Inizierà occuparsi come Confindustria di problemi che sono di interesse più collettiva sto pensando all'ambiente penso alla scuola all'università
Pensi per esempio alle infrastrutture ai servizi pubblici che non funziona
Quindi ci troviamo alleati con la gente li possiamo fare qualcosa di utile insieme nei più cose che ci uniscono arte cose che ci dividono e questo può dare alla Confindustria un un livello miglior livello più alto un anche una rivoluzione culturale se lei vuole oggi è possibile
Beh devo dire che sembra incredibile sentire Pininfarina a fare questi discorsi già trent'anni fa sono discorsi che potrebbero essere fatti adesso però riprendiamo
Sempre con rigore analitico il più possibile la nostra storia siamo un'altra pietra d'inciampo Tangentopoli Antonio Polito
Pensi Tangentopoli segna il passaggio di un'epoca è un poi penso sempre che una specie di divorzio all'italiana con l'Italia che c'era prima nel senso che è stato un fenomeno storico per temporali Isco una specie di tornado che ha spazzato via l'intero sistema politico precedente però sopra diciamo c'erano cause più profonde
Tempo atmosferico era cambiato radicalmente prima è stata ricordata la caduta del muro la caduta del Muro vuol dire la fine del comunismo la in Italia la fine del comunismo Italia vuol dire la fine della necessità storica di un antemurale diciamo destinato a stare sempre al governo la democrazia cristiana
E quindi c'è un un rivolgimento che in realtà era già stato annunciato anche elettoralmente che noi non dimentichiamo nel novantadue c'è il primo boom della lega di Bossi che dà il segno proprio di questo bisogno dell'Italia che ha capito che quel sistema lì non è più adatto al tempo che sta arrivando c'è l'Europa che sta arrivando
Un'altra cosa che spesso si dimentica la lega era molto europeista allora anzi il discorso di Bossi era siccome l'Italia non ce la farà raggiungere all'Eur ci andiamo noi soltanto dalla Padania quindi c'era proprio una un'ansia di attaccarsi all'Europa che marciava all'Europa diciamo così tedesca no
Quindi questi fatti
Fanno esplodere il sistema politico certo Tangentopoli dal colpo di grazia con eccessi
Soprattutto con il sacrificio anche di patrimoni intellettuali e di persone che i partiti di massa comunque avevano accumulato nel tempo
Ma però ripeto c'è un una causa più grande la cosa interessante che il periodo che stiamo analizzando adesso corrisponde anche al periodo del declino dell'inizio del declino italiano
Perché tutta la storia che abbiamo visto finora una storia in crescita
Fino al boom economico fino al settantatré poi settantatré si stabilizza l'Italia cresce come il resto d'Europa
Dal novantatré in poi l'Italia comincia a crescere meno e non abbiamo mai più smesso di crescere meno dal novantatré ad oggi e questo forse andrebbe studiato perché secondo me ci sono
Delle cause molto politiche molto connesse con la crisi dello Stato piuttosto che con con l'impresa diciamo schools col modo di fare dell'impresa no
E tu in quegli anni si è diventato italiano oggi c'è italiano a tutti gli affetti
Italia in contrasti negli anni Novanta capiste
Erano chiari i problemi che si poneva in questo Italia che doveva cambiare darsi un nuovo sistema politico e nello stesso tempo fare i conti con questa storia di Tangentopoli che poi è stato un che è stata anche la storia dei giudici del loro dei magistrati del loro intervento in politica
Che è stato una storia infinita non comune con quella degli altri Paesi stavo pensando vedendo questo firmato che noi dal novantadue abbiamo avuto i magistrati presenti in modo attivo fattivo con una intenzione un'ideologia nella nostra scena politica ormai l'abbiamo accettato ma ben centrato lo riteniamo una come Consiglio torna così normale
Non si tutto vorrei ringraziare per l'invito perché sullo studio francese dell'Italia Novo dispersa e tra
Conte se farlo a Torino quindi vicinissimo della Francia i rapporti tra il Piemonte e la Francia sono stati sempre molto stretti guarda Paolo io ovviamente c'è stata questa trasformazione politica che
Non è finita cioè voi avete inventato la transizione che non ha fine
In tanti altri Paesi c'è una transizione che inizia poi c'è un certo momento un cambiamento con una consolidazione di nuove istituzione e di un nuovo sistema politico in Italia come di solito
è un caso molto interessante per lo studioso perché questa condizione non ha una fine questa primo elemento il secondo elemento per tornare al ruolo della Confindustria in questo periodo mi sembra che ci sono stati effettivamente nuovi cambiamenti quello che ha detto Antonio Polito cioè questo momento dopo gli anni Ottanta di grande diciamo sviluppo dall'Italia questo momento di declino economico sei tu che l'hai detto quindi lo ripeto
Reciproche
No non sta non voglia essere accusato dalla vacanza Francia polemica perché altre strade cadenze declino però il declino credo che ci possiamo voce non si preoccupi teme alla fine lanciamo una nota di speranza non vi mandiamo a casa con lutto comunque ricomincia Ugo declino no e quindi credo che la sappiamo che l'Italia citazioni edifici anche la Francia però sappiamo che l'Italia al situazione forse ancora più difficile ma mi sembrano che ci sono due altri elementi molto importanti da sottolineare
Il primo appunto e insuccesso italiano dell'entrata nell'euro ma allo stesso momento questo cambiamento storico di un Paese più europeista che detiene un paese critico dell'Europa nella sua opinione pubblica questo fondamento importantissimo voglio guardavo l'indagine da recentemente ormai voi gli italiani siete più euroscettici che francesi questo il fondamento strutturali norme e credo che è stata una grandissima responsabilità e una grandissima strategica da Confindustria di avere tutta una strategia di pedagogia
Per cercare di dimostrare che l'orizzonte in futuro dell'Italia in ogni caso sarà in Europa forse sicuramente condono pacco unghiata
Ma dobbiamo insistere su questo s'soprattutto in questo momento del break zitta questo veramente un evento molto importante la ma sfida molto importante che cristallizza negli anni novanta e che secondo me non è stato immediatamente considerata e il problema dell'invecchiamento della popolazione italiana
Questo il declino demografico
è stato una cosa importantissima secondo me la cotta presa di coscienza è molto recente non negli anni novanta io sono stato molto colpito di questo perché appunto sono francese
E il sistema del welfare francese dall'Ottocento e fondato sulla paura del declino demografico
Questa una continuità che spiega tutte le politiche pubbliche che abbiamo fatto in favore della natalità senza parlare dell'immigrazione
Adesso anche in Francia da tre anni c'è un piccolo declino delle numero di natalità delle nascite ma senza paragone vi rendete conto che la differenza di età media della Print per il primo bambino di una donna italiana
Di media e di cinque anni di più che la donna francese che è molto importante e questo declino demografico sbocca cioè suscita due problemi primo le riforme delle pensioni
Questo è stato un momento e sono state riforme molto importante sul quale a Confindustria si è molto impegnata e che suscita reazione e diciamo di reazioni opposte Croce lo conosciamo bene adesso anche in Francia
E il secondo problema il problema di immigrazione questo grandissimo cambiamento dell'Italia
Avete ormai a cinque milioni di immigrati irregolari in Italia quattro volte di più che del quindi l'uno questo è veramente come spesso usate l'espressione comicamente epocale
Ma chiedo a te Antonio
è possibile adesso proiettiamo ci
Presente futuro diciamo è possibile
Fare qualcosa da parte di Confindustria avere un ruolo per aiutare la macchina della politico dalla succitata rimettersi in carreggiata c'è una missione che Confindustria può fidarsi del Pierri prossime dieci quindici anni
Ma intanto bisogna ricordare che il primo decennio di questo periodo tu lo ricordavi prima è stato un decennio di grande protagonismo politico di Confindustria Confindustria avuto molti momenti nella storia in cui ha avuto un protagonismo politico ma in quel periodo c'è stato proprio vero e proprio lavoro di supplenza
Confindustria si è schierata per il cambiamento del sistema
Politico e istituzionali in senso di quella che viene chiamata la democrazia decidente cioè deve il premier ma anche perché capiva che la politica da solo non ce l'ho cacciato infatti sostiene che le rende umano i referendum elettorali sostituti referendum
Istituzionale alloggi domanda ma secondo te adesso deve fare la stessa cosa io penso
Sì io penso che Aldo ci sono molte analisi sul declino italiano però ed è abbastanza difficile negare che la parte fondamentale la causa fondamentale di questo declino
E le condizioni dello Stato la mancata riforma dello Stato se voi pensate che noi paghiamo interessi sul debito pubblico che sono una cifra annuale superiore a quello che spendiamo per l'istruzione nel nostro Paese e difficile andar cercare altrove
La causa radicale profonda di questa di Clio
è un è un problema innanzitutto non è non è neanche corretto dire politico innanzitutto di la macchina dello Stato
La crisi fiscale dello Stato il sistema burocratico set-top box guardiamo arresto questo è un Paese vitale cioè se tua straight a queste condizioni che sono anche una grande greca che si porta appresso perché la fatica a camminare costo peso dietro
Poi alla fine il Paese un Paese ancora di successo su tante cose a un'industria esportatrice molto moderna ha fatto anche una transizione tecnologica non in tutto non in tutti gli ambiti e settori ma l'ha fatta
Quindi il punto fondamentale secondo me riprendere a tessere ora è difficile perché
In quel periodo la FIFA mentre lo chiedo anche al tema cosa dovrebbe fare Confindustria per svolgere un ruolo positivo nella direzione che Twin undici anzi lo faccio dire prima Mark no no no fu affidò il compito più difficile no ma io a c'ho pensato perché mi hanno detto tu devi indicare elementi del futuro secondo me e non sono futurologo e sono francese quindi veramente due grandi difetti
Però ci ho pensato un po'la
Prima cosa lo so che la Confindustria insiste molto sulla necessità della crescita
Per il lavoro ovviamente questo il compito di un'organizzazione come la Confindustria a condizione ma lo so che è presente nel tutte le dichiarazioni a Confindustria
Di e rispettare lo sviluppo Onghia mentre cambia mentale cede non vi è niente e insisto su questo come professore sono assolutamente colpito sia nel mio sita a Parigi sono sposi alla russa
Della sensibilità di giovani
Superman e dall'ambiente dal pianeta del futuro e questo è un elemento chiave se la Confindustria secondo me vuole parlare ai giovani deve assolutamente avere un discorso un po'poste per una crescita che rispetta non vi è anche questo un elemento capitale
Secondo elemento che mi sembra molto importante
E
Per la Confindustria di contribuire a picco ostruire la fiducia sia perché perché sia in Italia che nel mio Paese
Abbiamo società che hanno non dissi mo'livello di sfiducia
Sfiducia verticale versi tutti i dirigenti sfiducia orizzontale e sappiamo interni di teoria economica che se non c'è la fiducia un Paese non può riprendere un'attività e poi c'è un terzo elemento sul quale ho pensato ma lo so che è sempre presente nelle diverse dichiarazioni a Confindustria sono i tre elementi chiavi del futuro
Formazione questo e capitale ricerca e innovazione e perché capitale perché dobbiamo essere coscienti delle terre le posizioni che dobbiamo affrontare
La primaria funzione tecnologica il digitale
Le biotecnologie tutto questo e ormai davanti a noi
Seconda rivoluzione è una rivoluzione assolutamente determinante e la rivoluzione ecologica pronti a tutto Condi al modo di produzione con del modo di consumo mondiali gli scambi che abbiamo tra di noi
E la terza l'evoluzione geopolitica
Questo una trasformazione mondiale globalizzata che ha conseguenze sui mercati sul consumo sulla politica sia è la crescita della Cina malgrado il problema attuale della sanità
E dell'India e quindi secondo me sono queste l'evoluzione che devono essere impiegati nell'attività da Confindustria
Ti ringrazio
Che fare un applauso situazioni
In realtà
Confindustria tra i più importanti forse la sola impegnata sui settori indicati sembra chiusa l'arte di fama chiacchere ampio vedo anche nelle cose
Della politica che non c'è una seria intenzione almeno percepibile con atti di concreti ma io torno al tuo punto iniziale
Che deve fare con la politica Confindustria che ma quindi ci sono stati momenti in cui alcuni governi è stata più tenne era altre invece in cui altri governi li ha osteggiati oggi turni consigliere una politica insomma tallonato dei perché noi adesso avremo non so per quanto governo sorretto da una maggioranza parlamentare così insomma non facile interpretazione un governo che ha avuto una partenza stanca che sta rinvia di vertice un vertice non prende lezioni cioè Napoli Confindustria deve mirare
Ad abbatterlo fare la rivoluzione che deve fare ma intanto la Confindustria di questa mia sarà molto sfortunata perché nel rapporto con la politica perché mentre gli anni Novanta sono un'età della speranza dei cambiamenti che abbiamo visto
La prospettiva europea Inti sulla distanza
Gli anni Duemila il primo decennio gli anni due mila è stato un anno anche di competizione con la politica c'è stata anche una certa concorrenza con la politica pensate a Berlusconi che dice il vostro programma è mio e così via
Gli ultimi anni sono anni di totale vuoto della politica la verità è che diciamo non c'è un potere politico o almeno c'è mai altalenante cambia di continuo e molto demagogico insegue
Insegue il consenso è cambiato proprio anche il modo di concepire la leadership politica e sono andati in grave crisi e questo io vi io collego al tema della fiducia anch'io lo ritengo essenziale
E questa secondo me è la missione politica non partitica politica di Confindustria
Il punto più grave della situazione italiana in particolare ma non solo è quella della rottura della fiducia tra popolo e Telit questa è la questione questo è lo stato d'animo che agita i cittadini e che li fa sbandare in maniera abbastanza folle anche quando votarono come come il carico in una in una nella nella stiva di una nave no che passa da destra a sinistra quaranta per cento Nancy quaranta per cento a Salvini
Ecco questo è il punto cruciale e secondo me per riaccendere per rimettere in moto questo questa comunicazione tra politica try Vitte popolo e bisogna riprende le tue temi che furono centrali nell'azione di Confindustria gli anni Novanta cioè la questione del valore dell'iniziativa privata
Oggi molto contestata molto impopolare no sembravano del sottolineo questa cosa indiavolato doveva oggi sembra che lo Stato deve fare tutto si deve prendere l'Ilva se il vano lo inquilina si deve deve insomma deve intervenire pre dipende sì le autostrade come se come se il collana se le autostrade fossero state meravigliosa e così via queste molto delicato questo pubblico c'è una battaglia culturale che secondo me sta deve fare Confindustria chi altri se no
E la seconda questione vedete negli anni novanta quando crollò tutto si scoprì il liberalismo
Però in Italia non c'ero liberale c'è una carestia assoluto di Berardi che in Italia non c'ero liberali che le forze politiche
Che dominavano erano strutturati intorno a San Siro pesano gli ex comunisti come libera Sant'Isaia abbiamo avuto il più grande numero gli ex comunisti nell'aria insomma non è detto che loro avevano il libro edito Queer sul comodino che non avevano mai saputo dell'Unione Sovietica
Esatto e quindi il liberalismo e diciamo così uno strumento che va a ripreso riutilizzato un'ottima cosa voglio dire io anch'io sono rimasto allibito dalla frase di Merloni perché Veltroni parla nel mille novecento ottantaquattro
Cioè oggi la questione di oggi anche la questione del potere degli Stati oltre che dell'economia e sono le informazioni che oggi li chiamiamo big dei karma vuol dire grandi informazioni grandi masse di informazioni
Questa è una cosa e concludo che non riguarda solo l'economia e lo sviluppo o il modo di produrre o le innovazioni che vanno introdotte nelle vostre imprese e così via
La la rivoluzione tecnologica non è solo uno strumento nuovo è una cultura nuova qui sta succedendo qualcosa analogo a quello che successe con l'invenzione della stampa a caratteri mobili il potere cambio passò di mano
Ci fu la rivoluzione luterana perché si potevano stampare dei bimbi e portarle in mano a gente qualsiasi senza bisogno il prete che gliele Portas è successa qualcosa di radicale sta accadendo e con l'intelligenza artificiale questo processo sarà ancora maggiore
E la direzione di marcia di questo cambiamento tecnologico non è necessariamente il progresso non è necessariamente in una direzione positiva può essere anche uno strumento nelle mani del PdL del monopolio come già vediamo del resto voglio ventotto
E può essere anche uno strumento nelle mani di regimi autoritari otto Crati ICI quindi questo è un grande tema su cui secondo me la Confindustria agli strumenti e anche l'interesse a costringe il Paese a riflettere un po'meglio di quanto si è fatto finora
Io vi ringrazio entrambe
Boccia
Abbiamo dato l'intero il consigliere troppe indicazioni a favore di un po'oltre perché dovevamo dare delle indicazioni generiche ci siamo spinti un altro bolle scrivevamo ROI del discorso intervento però Boccia oltre a essere un grande presidente di Confindustria anche un uomo ironico perdonerà questo dileggio grazie la invito sorella fa
Potrei sintetizzare quanto abbiamo ascoltato quanto abbiamo visto quanto ci riempie di orgoglio e di emozione questi cento
Dieci anni nella storia di Confindustria con una frase
Amore per il Paese e passione per il lavoro
Una storia complicata c'è il ricordato Paolo Mieli
Che ci richiama al valore della memoria per noi stessi
Per la nostra comunità Confindustria è una comunità all'interno di una grande comunità che si chiama Italia e di un'altrettanto grande comunità che si chiama euro e qui già ho espresso il nostro pensiero per me stessi per l'intero Paese
E Paolo Mieli quando ha iniziato a presentare questa stupenda giornata chi vuole sancire un compleanno non autocelebrativo
Se ha ricordato cosa siamo stati come abbiamo interpretate ha detto prudenti ma con molte argomentazioni con molti argomenti ecco io penso che questo sia uno degli aspetti che è emerso oggi che ci riguarda
Un pensiero forte con un linguaggio moderato rispettoso degli altri e in questi anni e ancora oggi spesso vediamo chiusi
Chi usa un linguaggio diverso e la prima cosa
Che ci hanno insegnato in Confindustria chi di noi ha frequentato compassione
Che fare il presidente di Confindustria questione di mestiere non si diventa professionisti dell'associazione siamo imprenditori ma dei di apprendere un mestiere non è una cosa facile in questa società complesse la prima cosa
Che ci hanno insegnato e che chi delegittima agli altri delegittima se stessi
Ebbene nei momenti facili e difficili
Il nostro linguaggio non è mai cambia vedete non è una questione solo di stile ma di responsabilità
Dario Gallina nel suo intervento di apertura e lo ringrazio grazie industriali di Torino per questa ospitalità di questo compleanno che si fattorino
Per il fatto che nel mille novecentodieci Confindustria viene fondata a Torino ed era giusto farlo qui attori
Nelle oggi
E le Ogr diventano un luogo simbolo e Torino lo diventi
Un momento in cui l'agiografia incontra la storia
Mille novecentodieci viene fondata a Confindustria
Ma faccio un salto in quello che abbiamo vissuto nel nostro presente l'otto dicembre due mila diciotto eravamo qui in questo luogo a Torino con undici categorie a dire sì alla TAV sia alle infrastrutture sia alla crescita no alla procedura di infrazione
E Torino diventa non una questione di l'attitudine ma una città simbolo mille novecentodieci Fondazione di Confindustria due mila diciotto un elemento essenziale un elemento in cui guardandoci indietro perché a volte giustamente vivendo il presente si guarda sempre avanti
Ha creato anche un punto di rottura con il primo governo Conte uno che era il governo della disintermediazione totale
Un governo che per sei mesi non c'aveva convocato
Un governo che dopo Torino
Il luogo appunto delle undici categorie ci convoca con altre associazioni si comincia un dialogo seppure difficile e poi altri luoghi simbolo Verona le nostre assise febbraio due mila diciotto quello sarò a Milano per l'evento context
Le assise di Confindustria tre termini essenziali che sono un filo rosso che legano questa storia di questi cento
Dieci anni termini erano lavoro crescita e debito lavora crescita debito erano un messaggio lavoro era ed è a nostro avviso la mission del paese poi dirò perché le precondizioni erano più crescita e meno debito pubblico
Ed era un elemento complementare a un pensiero forte di Confindustria che nel due mila sedici avevamo sottolineato primi in Italia nella politica dei fattori da cui poi nasce l'industria
Quattro punto zero che ci fa esprimere in una battuta una verità
Che nei fatti e nella storia in quella relazione eravamo e siamo stati i primi la politica dei fattori per noi erano scambi con la politica
La politica dei fattori era la coerenza con quello che abbiamo ascoltato di tutti i presidenti di Confindustria
Una memoria imposta di valori
Non scambi con la politica le parole di Pininfarina sono messaggio una Confindustria che deve guardare al Paese alla sua competitività trasversale per avere un'industria competitiva
Un elemento oltre essenziale importante quella politica dei fattori che con una battuta appunto abbiamo detto
Che poi con industria quattro punto zero avuto tanti padri malori rivendichiamo di essere la madre e come dicevano i latini mater semper certa pater uomo qua ma noi siamo i padri della politica dei fattori e dell'industria quattro punto zero lo diciamo con orgoglio senza presunzione
E tutto questo significa
Un elemento essenziale della nostra confederazione
Che un elemento Chezzi
Aiuto a comprendere la differenza tra accetto prevalente eccetto responsabile essere presenti
Nei momenti alti della vita della istituzione Confindustria
è un modo per dimostrare concorrenza ed è sempre la vita chi siamo anche a casa nostra e molto importante il fatto di essere qui in oltre mille persone
E Dario ci ricorda nella sua relazione che in questo mondo dobbiamo ahi noi avere una cultura della complessità che prevede avere una memoria
E non solo corsa e come dobbiamo fare ma anche capire il perché studiare approfondire difendere la lucidità del capire saper ascoltare
Essere vicini ai nostri presidenti saper portare a sintesi saper rappresentare e poi Gian Maria Gros Pietro grazie alle sue parole ricordato tra le altre cose lo sbarco sulla Luna la nuova frontiera di Kennedy e quando lo disse sembrava una cosa impossibile ecco noi dobbiamo e dovremo essere protagonisti senza protagonismi
Consapevoli del nostro ruolo invitare il Paese a guardare oltre ad avere una visione lunga e larga a pensare alla grande per esempio quella che abbiamo definito l'operazione massiva anticiclica con la consapevolezza delle sfide
Con chi abbiamo le sfide future e di cosa si tratta
Una sfida sicuramente con la Cina che ha deciso di diventare la più grande manifattura del mondo è che attraverso le infrastrutture le rotte Della Seta
Muore intervenire arrivare nel mercato più ricco del mondo l'Europa dall'altra parte gli Stati Uniti d'America
Che attraverso i dazi vorrebbero difendere la propria industria tra Pass the show rinvio al sei le attrarre investimenti industriali al loro Paese due Paesi che interpretano in maniera diversa la centralità della questione industriale
Che riguarda l'Italia la seconda manifattura d'Europa che riguarda l'euro
La questione industriale diventa centrale la questione industriale con il cuore manifatturiero storia di Confindustria ma la questione industriale intendendo la larga industria dei servizi del turismo della logistica delle costruzioni della cultura
è sempre Gian Maria Gros Pietro che ci ricorda le opportunità davanti a noi perché mercati globali sono mercati di nicchia e mercati inizia sono mercati per voi italiani
Non a caso siamo la seconda manifattura d'Europa nonostante i deficit di competitività del Paese allora il punto è cosa siamo e come potremmo esserci
Come Paese
Io noi sfideremo qualsiasi Paese a fare secondo con i deficit di competitività che abbiamo questo significa che le imprenditrici gli imprenditori e i lavoratori italiani sono i migliori al mondo e su questa potenzialità
Dobbiamo costruire un grande percorso di convergenza quello che è stato in un momento delicato della vita del Paese il patto per la fabbrica di Grazio Carmelo Barbagallo un'avaria fuga Susanna Camusso adesso Landini ringrazio Carmelo
Barbagallo per essere qui Vincenzo Colla in rappresentanza della CGIL e Cuccello
In rappresentanza della città
Vedete quella un messaggio forte
Che dice al Paese che è un momento delicato della vita del Paese le parti sociali si convergono sui grandi valori obiettivi pur nelle loro divergenze che abbia nelle definizioni dei prossimi contratti che sono altra cosa rispetto ai fini di quel patto che dice di riportare l'attenzione del Paese ai suoi fondamentali
In fondo quel patto della fabbrica e un filorusso attualizzato chiaramente del patto dei produttori di cui parlava etnie ne siamo figli di quella memoria di quei valori
Se lo dimentichiamo perdiamo il futuro non la storia e determinati festeggiare un compleanno partendo dai fondamentale per questo ne sappiamo il perché
Abbiamo voluto fortemente il Patto per l'ha fatta
E come ricordava Innocenzo Cipolletta Romano Prodi lo abbiamo voluto con la firma di tutti e tre mesi
Perché volevamo davanti a noi un sindacato forte non un sindacato diviso il rapporto a una politica della disintermediazione
è un rapporto a un processo nel Paese che doveva vedere nelle parti sociali un punto di convergenza determina nella idea di futuro del Paese
Agnelli ci ha ricordato gli anni di cose
E ha detto che in quegli anni costa di vittoria De Gasperi andavano in un'unica direzione e il professor Castronovo ci ha ricordato la bellissima frase coniarono insieme costa è di Vittorio erano gli anni della ricostruzione del Paese
E la frase che voglio ricordare e che ha citato Valerio era prima le fabbriche e poi le case tre aspetti emergono da quell'accurato
Il primo è che quando c'è una convergenza perché si recupera senza spirito di comunità il Paese fa dei salti incredibili in quegli anni c'era senza spirito di comunità
C'era un grande passaggio che era dagli interessi del Paese all'esigenza del Paese quella convergenza creo le precondizioni per il grande Paese industriale che siamo quella convergenza aveva dei fini comuni quella convergenza aveva senso e spirito della comunità un elemento essenziale prima le fabbriche poi le case
Prima le fabbriche potremmo dire prima l'impresa è oggi perché erano e sono il luogo del lavoro il lavoro era de il fattore di coesione del Paese
Il lavoro e l'ammissione del paese indicata nel primo articolo della nostra Costituzione un'Italia Repubblica democratica fondata sul lavoro il lavoro era ed è il fattore di coesione in questo c'era la convergenza dei fini quella che abbiamo chiamato in occasione delle nostre assise la politica dei fini e poi lo Statuto Pirelli
Lo statuto Pirelli diventa un elemento di innovazione della nostra confederazione
Eppure lo Statuto Pirelli potremmo dire secondo i termini attuali che usano la parola élite come un elemento negativo che fu realizzato voluto dalle élite dell'industria italiana
Pirelli a niente eppure quell'élite che avevano la forza economica e culturale per escludere gli altri realizzano uno statuto che includeva
Una visione lunga non solo di generosità
Maggi attualizzazione di quello che doveva essere il mondo della rappresentanza del futuro
Che si quotava grazie alle proposte ma anche grazie al peso della rappresentanza le leggi sulla rappresentanza sede faranno quel tiranno i testi della rappresentanza
E sai poco e se lasciati ma anche grandi idee ma dal punto di vista quantitativo conti poco rappresenti nulla
Quella visione dell'epoca ha determinato un'idea che ha dato un'anima come ricorda Polito politica alla Confindustria non dobbiamo spaventarci di questa parola perché noi siamo e quindi stanti dei partiti e non dalla politica
Ed è in quegli anni il mille novecentosettanta che lo Statuto Pirelli prevede il Comitato nazionale per la piccola industria leggo le tre invidie d'inizio di quell'articolo l'articolo ventotto
Dove abbiamo studiato io Emma Marcegaglia tanti Dinoi ringrazio Emma per essere e qui e ci ha rappresentato benissimo invisi Miss Europa è stato l'orgoglio dell'industria italiana che ha guidato indussero bene grazie ma per quello che fa
Spetta al Comitato nazionale per la piccola industria in seno alla Confederazione di esprimere i problemi della piccola industria ma c'era un altro aspetto erano gli anni Settanta
Il Partito comunista diceva i piccoli industriali venite con noi perché siete cosa diversa dalla grande industria
E con questo Statuto diventa un atto politico della Confederazione
Si converge suo unico interessa che era quello dell'industria italiana e poi il Consiglio centrale appunto per la piccola industria
E ancora il Comitato nazionale per la per il Mezzogiorno a proposito di preconcetti e di pregiudizi che ogni tanto leggiamo di chi non conosce la storia della Confederazione
Il Comitato nazionale per il Mezzogiorno propone gli indirizzi generali
Per l'attività della Confederazione per il coordinamento dei suoi settori di attività relativamente ai problemi che riguardano direttamente o indirettamente lo sviluppo del Mezzogiorno
Saluto il presidente della regione Piemonte sindaco appendice e poi ancora il comitato dei giovani imprenditori che doveva essere appunto esamina anche istituendo commissioni di studio problemi interessare
I giovani imprenditori dell'industria per il migliore inserimento di questi nell'attività industriali ed economiche del Paese la fucina del ceto dirigente di Confindustria in quello statuto c'era quello che sia
E quello che siamo in termini di idee
L'idea di rappresentare una società inclusiva aperta non elitaria non esclusiva un elemento essenziale
Quello spirito di comunità dobbiamo recupera
E allora quando giustamente Paolo Pierri domanda ma quelli industriali erano consapevoli come dire di quella cultura o ci si stupisce di quella cultura ed alta
No perché c'era un aspetto che mi riguardava un connubio rilevante tra democrazia libertà e Criscito
E nemmeno a farlo apposta sennò eliminassimo le date
Di quelle interviste ascoltando Merloni Pininfarina Agnelli e tutti i nostri past president
Potremmo dire che sono attuali
Cioè riguardano nordici le parole della presidenza di Marcegaglia diabete di Fossa di Lucchini di Pininfarina di Agnelli se noi eliminassimo la
E prescindersi morì decontestualizzata Sico quelle parole sono parole attuali
E cosa ci dice questo a
Che il pensiero di Confindustria sui suoi valori non ha mai arretrato è un valore
Che il Paese però non è cambiato perché quelle cose noi sono ancora attuali e che abbiamo ancora molta strada da fare
C'era una vocazione europeista
Nell'interesse dell'Italia nell'interesse dell'Europa
Che il frutto più positivo della nostra politica post bellica un'Europa il cui compito attuale quello di mediare
Educare a tolleranza promuovere sviluppo sociale un'Europa che è riuscita a pur con tante carenze a realizzare equilibrio di civiltà diverse libertà e autorità economia di mercato benessere sociale
Questa e l'Europa per noi l'Europa che ha creato la convergenza grazie al grande lavoro di Emma Marcegaglia e all'incontro che abbiamo fatto a dicembre a Roma con la Confindustria tedesca e francese
Sulla questione europea gli industriali
Della prima della seconda della terza manifattura d'Europa indicano al loro governo una direzione di marcia ricordando che la sfida non è tra Paesi di Europa ma altre Europa il mondo esterno e che la questione industriale c'entrava in chiave europea
Per accettare le sfide con la Cina e gli Stati Uniti d'America
Una visione globale della questione complessiva e qui si aggiunge a una visione della Confindustria italiana legata al nostro Paese che rifiuta l'idea di un'Italia periferia d'Europa sia in chiave politica che geografica
E immagine sogna un'Italia centrale
Tra Europa e Mediterraneo aperta adesso e ad Ovest questi possiamo Lori questure guardiamo con i nostri occhi
E vogliamo riportarlo all'attenzione del paese
Ci sentiamo cittadini europei di nazionalità italiana perché siamo figli di quella cultura non è una novità
C'è un passaggio di testimone da presidente a presidente
In cui ci si passa un'idea di società che il punto di forza di Confindustria perché dietro il pensiero economico cioè un'idea molto chiara di società le sfide con chi Stati Uniti e Cina ma quali
Ridurre ed eliminare i divari tra persone territorio impresso includere giovani a partire da un grande progetto e quindi il Comune partendo dalle infrastrutture
Italiani ed europee
Che pongono una questione di risorse di questione temporale non andare avanti per traumi siamo un Paese che sia economicamente che politicamente fa dei salti lo ha ricordato Marc Lazar
Questa continua transizione va avanti per trovi nei momenti peggiori della vita del Paese
Diciamo a fare cose incredibili impossibili va ricordato anche
Paolo Mieli il ponte a Morandi è un esempio un trauma fisico che riusciremo a fare in diciotto mesi perché andiamo in deroga
Come abbiamo una dimensione di normalizzazione
Ricordo all'epoca di Emma lo spread che aumento facemmo subito la riforma pensioni come ritorniamo a una percezione di normalizzazione il paese si blocca
E noi non possiamo andare avanti per emergenza dobbiamo avere una costante
Ed è il motivo per cui appoggiamo la riforma costituzionale perché se è un governo che non sa quanto tempo ha davanti a sé messi e non anni non puoi avere la visione lunga e larga del Paese
E questo è stata la critica di questa Confindustria ma di tutte le Confindustria al presenti ISMU alla tattica l'assenza di lesione alla ricerca del consenso immediato senza vere un'idea di paese
Una Confindustria che a volte sembrava di essere un partito dell'opposizione ma doveva supplire
In quella sua idea politica economica un'idea di paese che doveva uscire da orto stupore dalla confusione dal cavalcare l'ansia che in alcuni territori del Paese addirittura diventata assuefazione
è inutile che lo diciamo tanto non cambia mi
Infrastrutture in chiave italiane ed europee affrontando il modo risorse e questione temporale e formazione per un grande piano di inclusione giovani università scuole e istituti tecnici specializzati l'alternanza scuola lavoro
E poi semplificazione
Ecco questo è un perché ma non è solo nostro perché perché ci rende come dire compagni di viaggio contanti anche in chiave di pensiero diciamo ne diceva
In obiettivi sono politici le mie spiegazioni sono economiche e
Un aspetto importante Confindustria deve contribuire attraverso le sue spiegazioni economiche a definire grandi obiettivi politici italiani ed europei
Questa centralità della questione industriale questo ritorno all'attenzione del termine lavoro questa necessità di essere protagonisti senza protagonismi di una grande stagione riformista europea
Questo ritorno l'aspetto importante
Che noi ha colpito molto e di cui gli siamo grati per il lavoro che fa e che ha fatto nei momenti facili e difficili della storia recente del paese me storia di Confindustria il rapporto con il Presidente della Repubblica
Presidente della Repubblica
Che ci ha ricordato anche quest'anno e l'anno scorso che termini come sogno e speranza non vanno confinati alla stagione dell'infanzia
Vedete quella frase all'interno del discorso il presidente Mattarella crea un filo rosso
Legato ai gli ultimi due interventi di Marc Lazar e Antonio Polito fiducia
Se non hai un sogno è una speranza S. cavalchi solo anzi non recupererà in mai la fiducia di una comunità
E se dai una visione di linea di indirizzo quella comunità a partire dalle parti sociali e dei suoi soci Tadini tutti sono nel senso della corresponsabilità
Di mettere in gioco sacrifici che impegni per un futuro che guardano e non una questione temporale immediata
Un'Italia è un'Europa sostenibile ci ricordavano Marc Lazar e Antonio Polito dico il bando da parte nostra che la sostenibilità è un concetto economico sociale e ambientale lo dico in chiave italiana
Perché non abbiamo avuto un caso in Italia il caso Ilva in cui la questione ambientale la l'unica questione della sostenibilità
La sostenibilità un concetto armonico e complementari
Ed è organica
Non c'è un'unica sostenibilità ne possiamo costruire un'Europa armonica che abbia una visione organica della sostenibilità
I video richiamano la nostra storia la vostra memoria l'emozione è oggi è forte e come dire il mio sguardo incrociante i vostri occhi e vedo me stesso in questi anni girando il Paese ascoltando le relazioni dei nostri presidenti cercando con umiltà impegno senso di responsabilità rappresentanza come hanno fatto tutti i presidenti di Confindustria
I quali non dicono mai all'altro che verrà dopo quanto impegno deve dedicare perché altrimenti si impressionano quindi ognuno Emma Marcegaglia di Sami a non preoccuparsi tanto il tempo non è molto in realtà come dire il centodieci per cento del nostro tempo lo dico diciamo in modo tale da essere
Corretto diciamo una cosa
Che invece non si dice mai
Ed è un impegno affascinante ma
Rappresentare le impresse di ogni latitudine del Paese impresse che pagano le stesse quote in ogni territorio e categorie bene io
Ho incontrato in questi anni e conosciuto non piccoli medi e grandi imprenditori ma solo grandi imprenditrici e imprenditori di piccole medie e grandi impresse per noi sono tutti gravi
E allora
C'è un percorso lo faccio veloce citando alcuni costa alla questione industriale Agnelli la innovazione interna con lo Statuto
Pirelli Carli la innovazione Esterna con la LUISS e il Centro Studi Pininfarina e Lucchini e anche Carli colla idea dei fattori che in realtà per voi non è una novità i lacci e laccioli Di Carlo ma di Carli ma anche
La disdetta della scala mobile cosa era come saggio
Un'Italia che non poteva vivere della svalutazione competitiva dell'inflazione doveva fare i conti
Con i fattori di competitività e quindi agire sulla produttività quella produttività che poi vorrà la presidenza Abete prima ancora Merloni che ci ricorda in quel video come se fosse oggi che fattori di produzione sono quattro nonché due capitale lavoro conoscenza informazione poi Fossa
In cui si crea una dimensione di come dire collettiva interna a Confindustria una grande convergenza tra piccola media e grande prese poi Damato che contrasta il declino Montezemolo con l'internazionalizzazione dei mercati globali Marcegaglia
Con l'idea del rispetto del primato della politica ma anche del ruolo di Confindustria nel suo loro critico di proposta
E
L'alleanze che cominciano in quegli anni con le altre categorie perché comprendiamo che la rappresentanza si pesa ma si pensa anche al nostro Esterno se vogliamo incidere sulla sensibilità della politica
A tutto campo e poi arrivare ai nostri tempi quattro punto zero la politica
Dei fattori la politica dei fini e Romano Prodi che ci ricorda l'importanza dell'evoluzione del paese della sua questione industriale lo voglio dire con orgoglio citando un dato importante il Paese esporta
Oltre cinquecento miliardi di questi cinquecento miliardi quattrocentocinquanta vengono dall'industria italiana
Questa è la miniera che ha il Paese senza l'industria italiana altro che manovra economica ci vorrebbe più rispetto quando si parla dell'industria italiana ed ha ragione
Innocenzo Cipolletta
Condividiamo colui il termine miracolo economico smettiamola
Dietro il successo
Pietro le criticità perché sappiamo tutti che l'economia fatta di cicli non esiste un'azienda che ha una crescita sempre perenne solo la criminalità organizzata ma anche in quei momenti le famiglie si raccolgono vicino all'impresa
Ma dietro alla crescita alle nostre impresse nei momenti facili e difficili ci sono famiglie al servizio delle imprese e non ingressi al servizio delle famiglie ma
Vorrei ricordarlo a qualcuno che forse non lo so bene
Che dietro queste cose ci sono rinuncia sacrifici impegno rischi non c'è una vincita alla lotteria in cui uno lascia imprenditore per grazia di Dio perché se fa degli errori fallisce a
Cassano chi fa degli errori fallisce
Allora avere
Delle divergenze anche al nostro interno non è importante come diceva Goethe l'importante non è andare d'accordo mandare nella stessa direzione ma vere dispetto verso l'istituzione Confindustria e importanti
Avere un'idea chiara della questione nazionale che per noi si chiama questione industriale
Avere ed essere presenti nei momenti importanti della vita dell'istituzione significa essere coerenti
Esemplari costruire un
Percorso un messaggio
In cui
Ci si
Da un'idea di Paese Romano Prodi ci ha ricordato
Gli anni settanta quando ero ministro era ministro dello sviluppo economico
E c'erano come dire le contestazioni sotto il ministero non è cambiato molto
Continuiamo ad andare avanti per emergenza ci stiamo appiattendo sul presente lo dobbiamo governare l'emergenza le grandi criticità le criticità le crisi di una parte dell'industria italiana ma dobbiamo guardare oltre
Oltre l'emergenza fare i conti con le potenzialità del paese avere un senso del paese reagire e non reagire per traumi
E la domanda che con lo fa a Romano Prodi quando dice chi verrà la prossima volta esattamente all'assenza di quello che stiamo vedendo
Chi verrà la prossima volta il motivo per cui Confindustria aveva appoggiato la riforma costituzionale
Perché significava ad avere strumenti di governo a chi vinceva le elezioni e avere una visione di medio termine
Chi verrà la prossima volta significa che se hai un tempo breve davanti attesi attrito recentissimo e tattiche
E non ai come dire un'idea di visione e cerchi una idea d'Italia che noi non vogliamo che un'Italia corporativa e consociativa
Questa Confindustria e contro unitaria corporativa e consociativa
Negli anni Ottanta cade il Muro di Berlino era un muro fisico è stato citato qui oggi davanti a noi abbiamo dei muri invisibili che dobbiamo combattere si chiamano preconcetti pregiudizi ansie e assuefazioni
Io
In questa casa ho imparato tanto casa Confindustria
Consolidato in meno valore dello studio dell'approfondimento il valore del merito
L'importanza di non determinare scambi con la politica
Di consolidare un altro aspetto dentro di me e di considerare le persone non dalle loro latitudini ma dal loro pensiero dalle loro idee dalle loro opinioni da i loro contenuti dai loro comportamenti
Questo mia come dire costruito una serie di Tato studenti almeno a tutti noi che sono un filo rosso di memoria che dobbiamo rispettare
Custodire un eredità culturale che ciascun presidente passava al presidente successivo che deve essere interprete e custode vedete
Si legge ogni tanto qualcuno quando non argomenti rispetto al pensiero dei contenuti forti premesso che abbiamo anche dubbi noi potremmo fare errori per l'amor di Dio il dibattito è l'anima della democrazia questo termine poteri forti io non li ho conosciuti a casa nostra vengo da sole una provincia
Del sud nemmeno capoluogo questo mondo mi ha accettato
Mi ha votato per farsi rappresentare e non l'opposto nessuna questione di latitudine questa e Confindustria e questo è un valore che noi dobbiamo difendere perché se parliamo di merito fuori da casa nostra non possiamo fare altre questioni a casa nostra
Un valore determinante di cui io sono grato a questo sistema confederale
Ne siamo figli di quella memoria interpreti del nostro tempo dentro di noi quell'elemento equidistanti dai partiti non dalla politica rivendicando un ruolo politico nella nostra autonomia consapevoli del nostro ruolo ma è un fondamentale del nostro ruolo nel rapporto con il Paese
Nel rispetto con le altre categorie rappresentare insieme agli altri da da presentanti dei lavoratori altre associazioni un'idea divisione del paese
Un'idea in cui l'industria italiana sa bene Marc Lazar a ricordarci la questione sostenibilità e la prima in Europa in chiave di economia circolare
Siamo stati ad Assisi due settimane fa firmare un po'ninfei sto sulla questione Grillo non vorremmo che diventasse una carta
Pensiamo i protagonisti di quella stagione nulla subiamo nulla subiremmo
La sostenibilità e dentro le fabbriche italiane anche perché essendo più poveri degli altri dovevamo inventarci come usare al meglio le materie prime
E poi è diventata cultura e poi siamo diventati protagonisti siamo diventati e siamo i primi in Europa e ne siamo orgogliosi
La fiducia
è un bene scarso che comporta un credere è un aspettarsi verso le persone ma necessita di un'idea e di una visione del Paese non basta più fare solo proposte che sono utili importanti
Ne abbiamo fatte tante ne abbiamo tante e tante ne faremo e c'è poi vedremo occorrono alleanze
Qui a Torino
Avevamo sancito un'alleanza sì alla TAV De Grazia quella Brianza abbiamo aiutato il Paese ad andare verso quella direzione
Qui a Torino con undici categorie che rappresentavano milioni di impresa dalle cooperative agli agricoltori ai commercianti agli artigiani agli industriali anche presso i concorrenti
Abbiamo rappresentato un'idea di Paese
Aiutando il dibattito nella politica del Paese
Queste alleanze trasversali ci sono poi allargate con la visione europea insieme alla Confindustria francese e tedesca
Dove abbiamo condiviso un percorso comune la necessità di un'Europa che reagisca e non che attenda traumi al suo interno come ho un'idea molto chiara e anche queste storie di questa confederazione
Che una imprenditrice è un imprenditore non si stancano ormai è una delle prime cose che ci insegnano quando entriamo in Confindustria e allora questo è un punto
Rottura della fiducia cioè ricordato Antonio Gullit la rottura della fiducia vedete parte dai rivali
L'analisi del voto in Inghilterra sulla questione break si è un'analisi di divario
Manchester vota Breaks sì Londra votare me l'analisi dei voti nel nostro Paese e una lettura dei divari non possiamo ignorare i divari per dire che parliamo d'altro
Non possiamo come ci ricordava Pininfarina non occuparci di una questione larga della visione del Paese perché dobbiamo fare un salto che abbiamo fatto in quegli anni e non è una novità di oggi
Non essere solo un sindacato d'impresa Mola attori sociali
E cioè rappresentare interessi essere ponte tra gli interessi del paese e gli interessi del
Per le imprese avendo una visione lunga e larga
Accettando sfide e non facendo promesse per quel futuro che dentro di noi e che vedremo solo domani forti della nostra storia perché essere stati è una condizione per essere grazie