Presentazione del libro di Maria Luisa Marchi "Appia Antica. La Regina Viarum in Lucania dall'Ofanto al Bradano" (Osanna Edizioni)

Pomeriggio a tutti quanti possiamo ecco aprire i nostri lavori convessi Jerome
Ringraziare la
La professoressa
Marchi Maria Luisa marchi perché acconto il mio invito a presentare queste sue opere nel cui mi ha voluto omaggiare lei nelle scorse settimane ecco che ho considerato veramente delle opere molto interessante
Lo dico non solamente come politico pro tempore ma anche come professore universitario della stessa università cui fa parte Marialuisa marchi ecco o ha colto questo questi questi libri
E ho accettato ben volentieri questi libri ho proposto di poter rappresentare questi volumi in questa sede in questa prestigiosa sede
La Camera dei deputati il tempio delle istituzioni italiane sete della moto Palazzo Montecitorio sede della Camera dei deputati e dal mille ottocentosettantuno
Quindi grazie professoressa marchio oggi siamo qui riuniti appunto per presentare questi volumi io personalmente
Sono posso sicuramente affermare di essere l'unico politico che sta seguendo il tema della infrastrutturazione dell'Appia Antica quindi questo argomento mi interessa tantissimo la dottoressa Di Francesco che la dirigente del ministero del Mibac
Ecco lo sa benissimo quante volte ci siamo visti nelle dei mesi scorsi
Ecco anche quando era ministro Alberto Bonisoli
Sto seguendo questo tema perché mi ha subito entusiasmato in quanto eletto come deputato eletto nel collegio di Altamura l'Appia Antica attraversa tutta l'Alta Murgia barese
Partendo da Spinazzola per giungere fino a Gravina in Puglia Altamura Santeramo in Colle e poi piano piano degradare verso il mare verso Taranto passando per la terza è Castellaneta
Quindi questo tema mi ha subito entusiasmato
Non si tratta solamente di andare ad infrastrutturare un antico cammino ecco la più famosa strada del mondo antico la regina via Roma ma si tratta di procedere di andare verso un obiettivo veramente molto ambizioso
Che è quello del riconosce mento dell'Appia Antica a patrimoni no UNESCO patrimonio dell'umanità quindi possiamo ben comprendere quanto ambizioso tutto questo progetto
Quanto siano importanti tutti questi apporti proprio per andare in questa importante direzione e per raggiungere questo importante obiettivi quindi c'è all'orizzonte il la possibilità che sarà valutata nelle sedi competenti di ottenere questo prestigioso riconoscimento che è in grado di mettere in moto una serie di meccanismi che sono meccanismi di valorizzazione del territorio che possono restituire i territori grandi opportunità di crescita di sviluppo di di di occupazione e diretto
Ecco la discussione riguardante riguardante la più antica pone delle problematiche molto interessante
Io non sono un archeologo e non sono ricchi tetto ma mi occupo di economia sono l'economista sempre nell'università
Del di Foggia e adesso vi presenterò il nostro uno dei nostri illustri ospiti
Che il nostro lettore ecco quando si parla di valorizzazione di cammini come può essere quello dell'Appia Antica ecco le riflessioni da fare sono veramente tante
E dal punto di vista economico mi interessa molto discutere di temi come il centro la periferia per quanto riguarda i flussi turistici il centro cioè tutte quelle aree centrali che rappresentano le coste in Italia che rappresentano le città dark quindi la polpa del turismo però esiste anche nella discussione
Che riguarda il turismo anche un'analisi delle periferia
Perché oltre al centro ci sono delle periferie
E giustamente in questo testo qua che ho letto con grande interesse quello di Paolo Rumiz si parla di ecco centri minori di percorsi secondari ma che sono sempre come lui stesso diceva la quintessenza di una Italia minore
Ricca di meraviglie nascoste
Quindi vedete il percorso della pentita citerà la possibilità e sicuramente ce lo spiegheranno ecco gli illustri relatori che oggi qui abbiamo a questo tavolo ma ce ne sono anche altre che poi prenderanno il loro posto
E così coralmente si aprono delle prospettive molto importanti di valorizzazione di conoscenza studio e valorizzazione di centri di un'Italia ecco non conosciuta ma che rappresentano dei veri dei veri scrigni
Di di cultura di tradizioni di beni culturali e di parecchio
Ecco tanti altri temi sono stati discussi in tutti questi anni in merito all'Appia Antica come per esempio aspetto le può essere il ruolo dei parchi nazionali e regionale quali può essere quale può essere la strategia pro valorizzare questi questi posti secondarie poco conosciuti quali sono i fattori che rappresentano dei fattori di successo per la valorizzazione di questi posti e quali sono gli ostacoli che si frappongono
Per la valorizzazione di questi posti eh immaginate nell'Italia del Sud e qui Paolo Comuzzi si sofferma numerose volte sugli assenti
Su su questi fattori che si o che ostacolavano lo lo sviluppo e la valorizzazione dei luoghi della cultura come per esempio ecco la edificazione selvaggia i sindaci che non vedono l'ora di costruire di dare permessi di costruire solamente per lucrare gli oneri di urbanizzazione per esempio
Per non parlare altri fattori che sono quelli riguardanti ecco il malaffare prima l'omertà la corruzione che hanno da sempre distrutto il nostro territorio
Ecco fatte queste bevi le premesse desidero presentare a tutti oggi il magnifico rettore dell'Università di Foggia per Paolo limone
Che invito a a salutare e a portare a tutti un saluto ringrazio ti ringrazio la presenza oggi qui
Grazie grazie all'onorevole Angiola per l'invito per l'interesse dimostra nei confronti appunto delle ricerche che si svolgono all'interno del nostro ateneo si sono molto meramente un breve saluto appunto
Dei ringraziamenti all'onorevole dolore alla collega marchi appunto che è riuscito a portare a termine questo Complesso importante lavoro di ricerca che sono adesso celebriamo con la sua pubblicazione con questo momento pubblico di disseminazione chiaramente per poter fare gli interventi di valorizzazione quale accennava l'onorevole c'è bisogno di uno studio attento del territorio di una conoscenza del territorio di interventi di conservazione e quindi poi anche di valorizzazione nel risorse che noi abbiamo in termini di patrimonio culturale nel nostro splendido Paese soprattutto devo dire
Nel sud
Sono
Partitamente orgoglioso che si faccia qui questa conferenza perché abbiamo tre docenti seduti a questo tavolo dell'Università di Foggia e per noi se non piccolo ateneo che a vent'anni di vita
Avere la soddisfazione di avere un parlamentare una docente così valida come la professoressa marchi che siano qui appunto nella sala conferenze del della Camera presenterà un libro e un grande pregio una grande soddisfazione
Buon lavoro
Grazie
Grazie rettore ecco cedere la parola adesso la dottoressa Di Francesco che dirigente
Del servizio secondo programmazione strategica nazionale e comunitaria del
Del Mibac del ministero per il bene delle le attività culturale è il turismo adesso abbiamo aggiunto di nuovo l'atti che si era persa per strada ecco nel primo governo conta
Non so bene come l'ha vista questa riappropriazione Dell'Atti di turismo nella determinazione del ministero l'ha vista bene se non altro positivo allora tu abbia molto da vicino al microfono perché siamo in alimentati
Sulla web camera della della tv bene grazie io ha rinunciato alla web tv dalla Camera dei deputati si scusa
Grazie onorevole
Grazie
Naturalmente l'invito mio Nora e sono veramente contenta di poter portare una testimonianza di quella che è l'attività del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo che si è riappropriato di una di una competenza e di una materia sicuramente importante per il nostro ministero
E infatti anche grazie alla a ruolo diciamo di come ministero che si occupa del turismo che noi abbiamo potuto costituire un programma dedicato alla cultura e al turismo link che ha poi finanziato il Progetto dell'Appia Regina Viaro un per un valore complessivo come sapete di di venti milioni di euro
è un progetto che non non parla solo di valorizzazione ma un progetto che parla anche di possibilità di tutte quelle che sono le ricadute gli sviluppi per l'industria
Turistica e quindi per quelle che possono essere sviluppi del territorio
Oltre che economici anche occupazionali
Non sono diciamo aspetti secondaria anche se potrebbero apparire lontani da quelle che sono le nostre tradizionali competenze sempre orientate in maniera prioritaria alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale
Perché non è lontana non è lontana perché quando si guarda un Progetto Complesso come la valorizzazione dell'Appia che è un'infrastruttura che attraverso diverse regioni non possiamo dimenticare quelle che sono i rapporti con le altre amministrazioni comunali
Regionali che naturalmente sono state Sempre coinvolte attraverso una governance innovativa
Quindi la prima espressione diciamo in di innovazione del Progetto e anche quello che ha riguardato l'organizzazione di tutto il progetto
L'altro aspetto innovativo è stato
La capacità di poter istruire un Progetto sotto diversi piani visto da diversi punti di vista il piano della conoscenza il piano della infrastrutturazione di tutto il Progetto il piano degli interventi che erano naturalmente interventi di di restauro ma anche interventi di di valorizzazione cosa cosa posso dirvi di questo progetto diciamo che ha cos'ha di diverso rispetto ad altri progetti io
Ricordo tantissimi anni fa quando approcciavamo i sistemi informativi territoriali
Il con la sovrintendenza archeologica di Roma ma ha avanzato un progetto per la realizzazione della Dell'Atti attraverso il sistema informativo
Questo sistema informativo però era un sistema informativo dopo che riportava semplicemente l'ingaggio di alcune informazioni sintetiche che erano informazioni territoriali e informazioni
Catalogo grafiche della dei monumenti che si attestavano sul percorso oggi invece laddove peggio culturale che è stato il primo a prima costituzione del Progetto
è una Barker raccogliere tutte le informazioni a diverso livello dalle informazioni scientifiche che ci sono state gentilmente donate
Alle informazioni che sono di cartografiche topografiche abbiamo realizzato un volo aereo e soprattutto abbiamo oltre riportato i diversi livelli cartografici abbiamo iniziato infrastrutturale questo percorso intatte quindi c'è stato da un lato la necessità di leggere la via come un attrattore Complesso
E dall'altro quello invece di guardarlo come un cammino quindi le testimonianze sia scientifiche ma anche diciamo più tecniche
Legate a quelle che sono state le esperienze dei camminatori come poi Paolo Rumiz ha riportato
C'è aiutato individuare quello che potevano essere diversi percorsi dell'Appia quindi il percorso scientifico del monumento al percorso invece attuale magari percorso non soltanto dalle arterie carrabili ma anche da eventuali altri
Percorsi di visita o tratturi io ho ho diverticoli come vengono poi definiti nel nel gergo nel gergo tecnico
La l'aspetto importante della definizione di un cammino e quindi l'individuazione anche tecnica di tappe che sono della dimensione dei venti chilometri perché sono quelli percorribili entro ogni giorno ha portato anche ad alcune esigenze che sono quelle legate poi all'accessibilità di questi territori e quindi eventuali servizi che potevano attestarsi
E quindi aspetti che sono legati alla alla fruizione non nel senso tradizionale del termine di un monumento architettonico ma la fruizione eccome
Un luogo turistico che può essere frequentato da diversi fruitori che non hanno soltanto la volontà di fruire di un bene storico archeologico ma anche quello di fruire del paesaggio o di fruire delle esperienze che le popolazioni o i centri che si attestano su quel percorso possono rappresentare quindi e e variegato cioè la la difficoltà di questo progetto è stata quella di governare tanti aspetti che richiedevano tante professionalità quindi il il passaggio è stato quello di costituire un gruppo di lavoro composto sia da colleghi del ministero dei beni culturali sia da consulenti esterni ma anche colleghi che anche se ha intenzione potevano comunque dare la loro testimonianza come la dottoressa tocco con il professor la Regina
E insomma altri colleghi che comunque nel corso del tempo hanno potuto studiare dare e oggi comunque il loro contributo sul sul Progetto
A che punto siamo oggi è stato realizzato un masterplan
Che divide condivide con le regioni quelle che sono le attività che devono essere svolte per mettere in sicurezza questo percorso
Sono state condivise le attività del ministro dei Beni culturali che insistono sulle attività di di scavo valorizzazione conservazione dei tratti viari
Collettività invece di di messa in sicurezza e di installazione di tutti segnato tutta la segnaletica necessaria da parte delle regioni
Ma naturalmente prima di poter entrare nella fase pienamente esecutiva abbiamo dobbiamo dirigere redigere un Progetto allora esecutivo e quindi è stato effettuato un bando di gara con l'aiuto di Invitalia il bando di gara avuto ha individuato
Il soggetto che si è aggiudicato il servizio di di progettazione nei prossimi giorni ci sarà l'aggiudicazione definitiva e nei primi di febbraio contiamo di poter avere i primi le prime riunioni tecniche organizzative per poter dare l'avvio a un progetto vero e proprio che cosa sarà questo progetto questo progetto vedrà quattro squadre una per ogni regione
Che sia recherà in loco per fare tutte le ricognizioni necessaria
E soprattutto nella tradizione del Progetto ci saranno delle
Degli incontri partecipati con la le comunità dei dei territori per capire quali possono essere gli aspetti di maggiore valorizzazione perché insisto su questo su quest'asse te cioè noi abbiamo molte risorse che possono molte diciamo che nell'ultimo ciclo di programmazione la programmazione comunitaria la programmazione politica di coesione assegnato al ministro dei Beni culturali molte risorse per il restauro e valorizzazione dei monumenti
Mentre
Sono inedite per il ministro dei Beni culturali risorse dedicate agli assi agli assi viari
E e quindi Progetto si è prioritariamente concentrato sulla valorizzazione di quello che il basolato Romano quelli che sono i tratti sul quale si presuppone posso insistere la il tracciato possa passare il tracciato questo da un lato consentirà di avvicinarci sempre di più alla no alla conoscenza di quello che era il l'antico percorso o dall'altro ci consente anche di valorizzare in mano in una modalità più contemporanea vicino a quelli che sono gli indirizzi del ministero che come anticipava il l'onorevole Angiola
E orientato verso il riequilibrio dei flussi turistici dalle città d'arte alle aree interne
Dai grandi centri alle strutture più periferiche da un turismo di massa a un turismo più di nicchia e soprattutto come dice Carlo Vallini che uno dei camminatori che insieme ad un mezza
Ha ha ripercorso l'Appia da Brindisi a Roma un turismo lento in grado di conoscere attraverso il passo il territorio sul quale tu calpesti perché qualsiasi
Diciamo qualsiasi viaggio non ti consente di approcciarti della di un'esperienza veramente significativa se non è percorsa a piedi
Quindi
Noi abbiamo davanti a noi ancora qualche anno per la definizione complessiva del progetto e sarà comunque un progetto che non dimenticherà e non e terra
Sempre in considerazione tutte le tutti gli apporti scientifici
Ed e di questo ne sono particolarmente grata la dottoressa Maria Luisa marchi per il suo onorevole contributo
Perché il l'obiettivo finale con il ministro dei Beni culturali e quello di avere una candidatura UNESCO di un percorso di seicento chilometri che è chiaro che tutta questa attività
Altro non è che un'attività che non dico che aprirà le porte ma sicuramente spero possa rendere più agevole più possibile è una una rapida candidatura o quanto meno un rapido ottenimento del del marchio nell'UNESCO io vi ringrazio auguro buon lavoro a tutti
Grazie
Grazie dottoressa mi sembrava molto interessante il riferimento ecco a al fatto che attraverso questi lavori si cerca anche di riequilibrare
E con la visione che siate il turismo in un particolare momento storico ecco quindi la necessità di valorizzare oltre alle aree centrali la polpa del turismo anche quello che l'osso cioè le aree periferiche le all'interno è citata la dottoressa
La necessità di passare da un turismo di massa
Ecco aperto a tutti ad un turismo
Più selettivo perché riesce a dare una risposta a particolari stanze che prima si perdevano ecco nell'ambito di un'offerta indifferenziata turistiche indifferenziata
Ecco mi sono sembrati molto interessante questi aspetti così anche il riferimento ad un turismo lento rispetto al classico turismo quello sulle strade ferrate oppure sulle strade
Ecco su su gomma
Ecco era molto bello riferimento che fa ecco Lumix nel suo libro quando ecco sì si vedevano quando loro arrivavano in bed and breakfast in alberi Righi ristorante in ristoranti e li vedevano arrivare a piedi riprendevano per dei disperati per delle zingare
Ecco persone anche si trovavano chissà perché da quelle parti quindi da guardare con sospetto perché magari facevano pure sparire qualche cosa là dentro queste ristorante Dante questa perché quindi vedete c'è anche un nuovo modo di intendere il turismo
Volevo solamente fare un flash al fatto che quest'arte antica sicuramente presenta una caratteristica distintiva tutta sua particolare un unicum che quella che percorribile in due direzioni
Abbiamo la direzione da nord a sud perché la direzione delle legioni romane che andavano in Oriente ma abbiamo anche la direzione da sud al nord perché la direzione della fede
Di coloro che ecco dovevano recarsi a Roma il centro della cristianità io sono di Santeramo in Colle che è un Paese un paesino nella un paese in provincia di Bari ecco Sant'Erasmo Sant'Erasmo proveniente da Oriente
Sì fermo proprio Santeramo mentre si recava percorrendo l'Appia Antica per andare altrove quindi vedete la vie della fede da Sutto al nord ed è un unicum perché il cammino di Compostela invece sì percorre solamente da verso verso o verso Ovest
Allora detto questo cederei la parola entriamo piano piano un po'più nel nello nelle specificità nelle nel come posso dire nei risvolti più tecnici e metodologici e di una disciplina che è quella della topografia ecco quindi che quella che riguarda più i beni archeologici
Quindi ciò che come posso dire appartiene alla terra telefono
I beni archeologici non sono i quadri di una pinacoteca che si possono prendere da una parte si spostano all'alta ma i beni archeologici si trovano in un posto perché lì sono state rinvenute
Allora cedere la parola ecco sperando di non essere stato troppo banale in questa affermazione ecco cedere la parola la professoressa Francesca Soliani che direttrice della Scuola di specializzazione in beni archeologici dell'università degli studi della Basilicata rigo professoressa neanche avvicina alla FIFA
Grazie grazie onorevole grazie alla collega Marchi che ha voluto che la accompagnati in questa bellissimo appuntamento allora almeno un po'il compito di accompagnare anche tutti voi
Sulla strada della fortuna e della storia editoriale di questi due volumi dedicati alla via Appia
I volumi sono pubblicati in una collana anche si chiama polizia e io non e che è la con la una collana della Scuola di specializzazione in beni archeologici dell'Università degli studi della Basilicata
Dedicata agli alle ricerche di archeologia in Basilicata e nell'Italia meridionale e una collana che nata per una felice intuizione di Angelo Bottini che qui sale di Massimo Sanna
E che hanno voluto poi anche che io accompagnassi nella direzione di questa di questi studi Lani selettive editoriale
Nata proprio per raccogliere gli studi dei nostri allievi più capaci in della scuola di specializzazione pensa la vedo anche qualcuno di loro
E per accogliere edizioni di scavi pubblicazioni scientifiche di contesti di scavi atti di convegni dedicati chiaramente al patrimonio archeologico
La collana nata nel due mila tredici con la pubblicazione degli a del catalogo di una mostra la mostra segni del potere
Oggetti di lusso dal Mediterraneo nell'Appennino lucano di età arcaica a cura di Massimo sane Maria Silvia Vullo
E ha avuto poi un seguito con altre uscite nel due mila quindici un volume dedicato ah caro Buso nel due mila sedici un volume dedicato a Melfi un volume dedicato in seguito a Palazzo San Gervasio tra l'altro importante perché esito di un intervento di archeologia preventiva
Piuttosto importante che ha dato esito d'una mostra e quindi alla pubblicazione dei dati di scavo
Nel due mila diciannove è un anno importante come tutti voi sapete appena che appena chiusi i battenti l'anno in cui Matera è stata capitale
L'europea della cultura quindi un anno importante per tutta la Basilicata per i suoi per i suoi tanti patrimoni e chiaramente una vetrina per per l'Europa
Sono usciti questi due lavori importantissimi per la collana Polje io gli atti del convegno
Internazionale via Appia regina di Yaron che ha un sottotitolo significativo anche per tutto quello che è stato detto finora questo tavole cioè ricerche contesti valorizzazione un convegno svoltosi a Melfi
A Venosa per la cura appunto di Maria Luisa marchi
Ed è un convegno che ha segnato un punto molto significativo nella storia degli studi sapete che la via Appia è stata oggetto di una lunghissima stagione di studi qui ci sono tanti dei suoi protagonisti
E quindi anche una delle domande che faceva Maria Luisa cosa c'è ancora da dire realtà tantissimo da dire
Attraverso nuove letture attraverso nuove prospettive l'archeologia è una scienza in divenire che sviluppa le sue metodologie che accoglie anche suggestioni
Del mondo contemporaneo degli spunti legati anche alle esigenze dei territori e della condivisione del racconto di questi territori appunto a cui sono indirizzati tutti questi programmi ministeriali in particolare appunto come si è detto quello sulla sulla via Appia quindi i contributi di quel volume sono contributi di tanti studiosi che appunto saluto perché vedo qui in sala
E e che hanno a volte riletto avvolta affrontato con nuovi approcci a volte anche declinato i dati già noti
Con nuove prospettive di di ricerca peraltro questo interessa rinnovato per la via Appia che fortunatamente potrà appunto a valersi di queste nuovi anche e progetti ministeriali è un interesse che si inserisce anche nella scia di più ampi programmi europei e ricordo il cult horror Roots io ero piante project
Che è una dimensione europea di tutte le strade storiche che hanno chiaramente come base costitutiva tutto il patrimonio di conoscenze legato all'archeologia all'architettura
Ai percorsi alla ruolo delle strade nell'antichità e poi attraverso la tarda antichità il Medioevo come grandissimi
Assi di connessione di comunicazione per uomini merci truppe militari Eserciti culture e realtà che grazie a queste grandi arterie potevano essere messi appunto a valore terre la crescita civile per il divenire per il divenire storico
Allora in questo senso il volume del degli atti del convegno a sicuramente anche toccato alcune criticità che sono state peraltro in parte già già evocate una delle linee guida della European Calter al Ruzza project
Era proprio legata a degli studi sull'impatto che la fruizione di diciamo molto elevata di queste di queste arterie poteva a vere sulla qualità anche dell'offerta culturale chiaro che parlando di strade
Si parla di itinerari si parla di turismo culturale e anche il turismo culturale deve essere in qualche modo in offerto organizzato accompagnato nell'amare nella maniera più corretta
E quale maniera più corretta se non quella di far partire tutto il processo dalla conoscenza ecco i contributi di questo nel primo volume sulla via Appia sono contributi
Diciamo articolati lungo tutto quanto il percorso della via Appia quindi da Roma fino alle coste dice orientali quando finisce la via Appia e poi si affaccia sull'oltremare
E la fase imprescindibile iniziale della conoscenza deve essere un presupposto per il quale come giustamente è stato detto va investito molto in termini di risorse e di impegno di ricerca è il nostro mestiere e quindi da quel momento in poi noi poi si consegna tutto questo
Insieme di dati a chi vede poi lavorare per la frizione e la valorizzazione quindi un valore un significato del convegno in questa collana assolutamente imprescindibile perché ed era quello di farne uno strumento per chi vorrà io ho scritto poi nella mia introduzione dovrà farne uso per corrette politiche di conoscenza e valorizzazione e di condivisione con tutti i viandanti di questa nuova strada
Sulla stessa scia e a pochissimi Nesi penso di ricordare di distanza da quel primo volume esce il volume di Maria Luisa marchia firma unica dedicato a segmento lucano della di Appiah con un titolo anche in questo caso importante che
Pone l'accento su un tratto della regina via Roma come la stessa autrice sottolinea in realtà forse poco
Affrontato diciamo in tutte le sue sfaccettature e il suo lavoro capillare di analisi territoriale anche in questo caso camminando siamo archeologi siamo ricognitori camminando passo passo lungo
Questa arteria e il tentativo di riconoscerla anche senza seguire sempre l'indicatore principale che è la strada da sola nota perché appunto in questi territori la strada basolato non c'è quindi bisogna andare a cercare l'itinerario che è un itinerario segnato da quelli che noi chiamiamo markers archeologici e c'è da tutte quelle evidenze archeologiche che ci consentono di capire che nel passato quest'arteria era stata attraversata perché c'era una necropoli perché c'era una stazione di posta perché venivano attraversate con i cavalli quindi cavalli andavano cambiati ogni tot chilometri un posti dove la gente si fermava dove c'erano un edificio di culto un villaggio quindi queste sono le tracce che servivano per questo riconoscimento è una realtà fisica importante ma anche un immaginario legato alla via pian
Attraverso i secoli dalla sua progettazione nel quarto secolo avanti Cristo
Fino per esempio ad arrivare a Tempi moderni le passeggiate del Gran Tour i grandi viaggiatori del Grand Tour che utilizzavano queste arterie per poter attraversare territori dell'Italia meridionale
Quindi in sintesi un maggiore interesse degli studi questo volume fa tutta una rassegna della storia degli s'today che è importantissimo perché c'è anche la storia dell'archeologia in questa storia degli studi si vede come si evolve il metodo di analisi
E anche un'analisi della cronologia o delle cronologie perché un tema importante anche quello delle datazioni legate a alle diverse ipotesi
Legate allo studio all'analisi di questa di questa di questa strada
Vorrei brevissimamente citare alcune parole di Maria Luisa marchi le differenti le divergenze di opinione sono dovute ad un'assenza di dati archeologici ben definiti riguardo alla sede stradale vera e propria
In effetti sono ancora molti tratti incerti
E molto pochi quelli anche in presenza di selciato manto stradale con una rotazione sicura
Ove esistono infrastrutture certe ponti viadotti sostruzioni i continui rifacimenti e lunga vita ne rendono impossibile la datazione iniziale e quindi anche questo una criticità importante per la ricerca archeologica
Che deve essere anche tenuta presente quando si lavora per valorizzare percorsi
Chiudo dicendo che i lavori di questo genere sono assolutamente importanti e necessari questo tra l'altro un volume anche molto piacevole da reggere come è stato detto anche in una recente presentazione macché la ricostruzione dell'andamento dell'Appia attraverso tutte le testimonianze riportate disegna un repertorio di conoscenze
Che dalle tracce degli insediamenti di età pre-romana arrivano fino al Medioevo e anche oltre quindi lavori come questo che la collana Poli è un accogliente perché costituiscono veramente il contenuto sostanziale delle nostre ricerche archeologiche
E del molto anche bello poterla presentare questa collane questi lavori questi due volumi in particolare in questa sede
Pensiamo che siano il punto di partenza necessario per la valorizzazione ma anche il punto di arrivo per una stagione molto proficua di ricerche grazie
Soppresso
Ecco molto interessante mi è sembrato questo riferimento
Ecco a preciso a tutti gli aspetti che sono stati trattati nei due volumi
Ecco l'aver disegnato con precisione la storia di tutti gli studi che si sono susseguiti nel tempo la ricostruzione dell'andamento dell'Appia Antica attraverso tutte le testimonianze che ci sono sul territorio
Ecco perché i territori raccontano qualcosa nelle varietà come storica ovviamente la professoressa marchi si è focalizzata su quello specifico per su quel specifico periodo storico che ci cinici che ci conserva fino ad oggi grandissime importantissime testimonianze ecco questo punto inviterei qui al tavolo dei relatori gli altri ospiti di oggi su il professor Liverani
La professoressa Quilici
Nonché ecco il dottor Rota Claudio Lo Monaco dell'Archeoclub nazionale
Prego accomodatevi
Incominciamo proprio con
Il professor propongo allora metto un timer così sono sicuro
Il presidente della Consulta universitaria di topografia antica dell'università degli studi di Firenze
Prego professore ci dica il suo punto di vista su questi lavori bene allora io sono molto felice di poter parlare qui
Di fronte a voi a parlare di questa impresa che mi sembra estremamente importante e utile perché innanzitutto sostenendo il lavoro mi pare fatto con estrema capacità professionalità ma siccome io non ho una competenza specifica sull'Appia parlare l'Appia per un topografo eccome un italianista che parlavi Manzoni di Boccaccio quindi è chiaro che è un classico però ci sono qui mi seguiranno colleghi che hanno studiato in maniera molto più dettagliata e specifica sul terreno il questo argomento quindi loro affronteranno sicuramente aspetti più specifici io vorrei fare un discorso un po'più generale e sconfinando un pochino anche dalle competenze archeologiche per legarmi a i discorsi che sono appena stati fatti che sono discorsi molto importanti
Secondo me l'Appia è un caso particolarmente interessante una sfida particolarmente difficile produttiva al tempo stesso perché è un fil rouge che lega mezza Italia un'infrastruttura e così importante con una cronologia articolata complessa
Che non si ferma alle pontico ma chi studia l'Appia deve affrontare lo studio dei tratturi della cartografia in tutte le sue declinazioni fino a Lilli prime tavolette IGM per recuperare tutte le informazioni possibili deve destreggiarsi con fonti anche un po'ostiche perché la filologia di di ciceroni per Cesare l'abbiamo imparata al liceo ma la filologia della tabula Peutingeriana delle Itinerarium Antonini non è una cosa così intuitiva ed è qui bisogna al tempo stesso aprirsi poiché il la topografia la la fatto ovviamente a tutta una serie di indagini non solo sul terreno tradizionali andando con gli stivali a controllare e con devozione a San Tommaso ogni sasso ma ormai e pratica comune l'uso di prospezioni geognostiche di vario tipo che ormai possono essere fatte anche su estensioni piuttosto ampio di territorio voli con a bassa quota con androni uso Dellai dare eccetera quindi c'è da integrare una quantità di fonti diciamo di metodologie di lavoro per cui è già questo è una complessità notevole e non ci si può limitare c'è chi è specialista dell'età repubblicana chi per età imperiale ma qui bisogna avere una specialismo nell'insieme perché bisogna andare d'altra centododici quando Appio Claudio Cieco decide di farla strada fino a ieri
E quindi questo voi capite già di per sé complesso ma questa prima complessità oggettiva del di quello che si è affrontato il tema che si affronta se ne e sovrappone un'altra perché ogni lavoro di topografia
Ha un doppio binario cioè un aspetto scientifico storico archeologico ma c'è un riflesso una ricaduta
Per fortuna inevitabile
Sulla gestione del territorio sulla tutela sulla valorizzazione e le due tracce sono come due facce della metà di una stessa medaglia il l'accademico puro che si disinteressa del della ricaduta di quello che studia non esiste non deve esistere più allora in bisogna anche lì vedere la complessità perché per la tutela e per la valorizzazione e abbiamo quattro regioni abbiamo una molteplicità poi scesi scendiamo di livello negli enti locali si moltiplicano in maniera esponenziale abbiamo numerose soprintendenze parco eccetera in TIR regionali statali quindi mettere insieme tutte queste forze è al tempo stesso una grossa difficoltà non nascondiamocelo ma anche una grossa potenzialità perché eccome un fil rouge che cuce insieme spazi regioni spazi epoche e istituzioni persone quindi se si riuscirà in questa grossa sfida e insomma si avrà una ricetta che probabilmente è proponibile anche in altri contesti cioè Miralem molto alto questo progetto quindi io credo che vada giocata fino in fondo ecco e credo che sia importante innanzitutto fare una ricognizione io non so adesso a che punto sia di di elaborazione questo
Progetto che stato risposto molto bene mappe per esempio o presente una quantità di dati straordinaria derivanti da ricognizioni
Di anni anni che appunto tanti colleghi nelle università che sono interessate da questo territorio hanno già accumulato quindi immagino che si sarà pensato a un modo per mettere insieme le forze
Tra gli enti preposti la tutela le università che già hanno tanto lavorato e quindi le ricognizioni che di cui si parlava in parte sono già fatte basta semplicemente uniformarli e metterle in rete
Quindi credo che qui ci sia appunto la difficoltà da un lato la potenzialità e le risorse dall'altro no dobbiamo sempre tener conto di quest'polarità esistono queste due aspetti prendere solo l'uno solo l'altra
Non funziona ecco
E dunque cosa volevo dire io tra l'altro punto il tema mi mi sembra importante io così ho partecipato c'era Rita Paris nel novantasette a quella mostra e che volle la regina
Su sulla la via sulle rovine della magnificenza antica no che all'epoca lavoravo all'estero Savoy musei Vaticani mi ha però ecco quindi o questa rapporto Looking di lunga durata con una l'Appia
Ma perché appunto merita questa attenzione e merita anche da un punto di vista più generale e se voi leggete lì analisi statistiche sociologiche sull'Italia di oggi e le analisi culturali sull'Italia di oggi credo che tutti gli analisti di qualsiasi tendenza siano abbiano evidenziato la necessità di ricostituire un tessuto perché sia un po'slabbrato allora che cosa che cosa intendo dire c'è una tessuto che si è snodato c'è una la la politica chiamata a guardare sulle periferie perché forse ha guardato troppo a ai centri
Ma questo si fa in molti modi si fa anche con un'attenzione che è stato già detto dopo aver valorizzato i centri le città d'arte che è anche più facile diciamo valorizzare il Colosseo
Bisogna che valorizzi il territorio il patrimonio diffuso e quindi ricostituisca questo questo tessuto si è fatta molta retorica su le eccellenze però le eccellenze sono come un iceberg
Avete presente l'iceberg c'è una montagna che emerge dal mare ma quello è un decimo nove decimi stanno sott'acqua se noi vogliamo che laici perché sia più grande
Non si può
Costruire qualcun grattacielo sull'iceberg perché va a un po'più a fondo bisogna rimpolpare tutto l'iceberg allora i nove decimi che stanno sotto tireranno su un altro po'di eccellenza quindi è normale che l'eccellenza emerga da un tessuto robusto se il tessuto è sfilacciato
L'eccellenza effimera e legata a una singolo progettò un singolo personaggio a una come dire un'iniziativa azzeccata ma non è strutturale invece noi dobbiamo fare ogni sforzo possibile perché questa attenzione al tessuto politico-culturale
Culturale in senso sia così il materiale che il materiale non saprei dire
Sia rinforzato perché altrimenti lo vedete ci sono sfilacciato cure nella nostra comunità nazionale che destano serie preoccupazioni
Ecco quindi mi pare che e vorrei concludere così che l'ampia sia questo fil rouge che vedete lega spazi tempi istituzioni a un università e amministrazione di tutela e la politica il la cultura quindi veramente io credo che sia una sfida e un'occasione da cogliere da giocarsi
Al massimo delle nostre possibilità perché ha delle potenzialità anche di metodo al di là delle specie nello specifico risultato secondo me
è un qualcosa che può diventare un modello da applicare in altre occasioni e standardizzare una procedura per così dire quindi veramente io plaudo a questa iniziativa grazie
Grazie professor deserta
Una autentica autorità nel suo settore ecco nel mio piccolo mi colpisce il riferimento alla necessità di valorizzare più ampio territorio
Su cui ecco all'interno del quale sorgono quelle eccellenze turistiche nel nostro territorio
Ecco è interessante il riferimento al fatto che qualunque eccellenza deve potersi collocare in un tessuto robusto
Di un contesto di riferimento dove non ci devono essere dei delle situazioni di Seriate di situazioni di serie b dove l'eccellenza non deve essere un'isola felice non dovrà essere una cattedrale nel deserto ecco perché ecco dobbiamo far di tutto come studiosi ma soprattutto come politici e parlo a me stesso in questa in questa sede per fare in modo che non ci siano delle
Dei delle realtà che viaggiano ecco a velocità diverse
Ecco quindi a due velocità che non ci siano delle realtà che viaggiano a velocità diverse che non ci siano delle italiane che viaggiano a velocità diverso ecco questa è la scommessa per fare in modo e di squilibri territoriali discutibili territoriale con non si perpetui non nel tempo ma vengano piano piano appianata grazie professor liberale cedere a questo punto la parola alla professoressa ecco Stefanel la Quilici Gigli
Professore di Topor topografia antica nella Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli prego professoressa
Raccomando sempre fino arrivare vicino mi son ma
E si questa l'equilibrio necessario che anche la cash offre tra le diverse zone d'Italia
Quando noi pensiamo all'Appia ricominciò da questo immediatamente l'immagine che tutti noi viene in mente quella delle armi lastricato l'uscente nel primo tratto vicino Roma con sulla sinistra il mausoleo di Cecilia Metella che racchiude insieme immagine
Un tutto quello che la FIAT la fortuna della via i grandi d'impegno e i lavori per la conservazione e la valorizzazione è un'immagine che ci fa dimenticare troppe volte che la che arrivava fino a Brindisi
E che se il tratto fino a Capua a un percorso in linea di massima ben noto anche se conservato solo attratti
Ma la mano che si procede da capo a fine a Taranto e poi a Brindisi
Si potrebbe dire Cristo si è fermato a Eboli perché l'antico tracciato ma la mano non si conserva più e soprattutto da Benevento a Taranto in molti tratti non è affatto scelto
E per questo la sua ricostruzione avvistò proposte interpretazioni diverse discusse sono problemi forti di riconoscimento di tracciato che pongono delle responsabilità ancora più forti
Mi piace ricordarlo in questa sede
E a nel momento in cui ci sono tanti progetti responsabilità forti se non sono valutate nei progetti di valorizzazione della vigilia
In quanto percorsi turistici realizzati potrebbero basarsi solo su ipotesi o sugli itinerari errati
E dobbiamo ricordarci come giustamente e anche molto
Diciamo con molta sincerità corruzione ci siamo confrontati il suo percorso che ha reso famoso e poi ha riportato il famoso per strada
Non riguardi per molti tratti il percorso dell'Appio perché lui è stato costretto a fari di versioni a interrompere il percorso dell'Appia perché certo proprietà private oppure perché non si sapeva e quindi su questo addirittura abbiamo fatto a suo tempo delle proiezioni e delle valutazioni
E i due volumi a questo punto curati da Maria Luisa marchi hanno un grande merito quello di intervenire con chiarezza e questi e poi competenza su questo su questi problemi
Avvalendosi negli atti del convegno delle voci più qualificate per farli il punto sul tracciato vedono otto della Wyatt già in particolare coinvolgendo
Gli studiosi di topografia antica che operano nel Meridione
Così Giuseppe c'è l'auto Giovanna Shera Maria Luisa marchi
Allora si devono pagine di importanti sul metodo da seguire nella definizione del percorso della via dov'era incerto sulla puntualizzazione cartografica la discussione
Delle varie proposte nel tempo alla risate a partire dal tracciato complesso
Il complesso riconoscimento tra listini e la Basilicata
Avvalendosi della individuazione soprattutto diresti o tracce di punti
E sono proprio per esempio i dati richiamati a favore del ponte di pietra dell'Oglio per il passaggio dell'Appia rispetto a quello di Santa Venera offrire un primo caposaldo
E sempre grazie alle relazioni raccolte negli atti seguiamo il percorso tra Melfi e Venosa che sia pur non conservato viene riconosciuto
Sembra che Lisa Marie che nelle sue ricognizioni attente nella perpetuazione dei tratturi nei tagli delle colline dove poteva passate potuti infinita di dati
Dopo che in USA la questione più problematica le tracce dell'Appia si perdono ove la configurazione geomorfologica del territorio può offrire soluzioni diverse
Con competenza
Giuseppe c'era appunto riesce tuttavia evidenzia ritratti di quello che si può riferire alla via ci dà esempi di tratti dell'Adriatico resti di un ponte sette chilometri prima di Taranto e gli altri elementi per il tratto da Taranto a Brindisi Giovanna Sheila né richiamarne discutere
Le varie ipotesi incertezze offre anche lì un mio padre interessate per esempio degli assi alternativi della via Pia di raccordo locale o evidenzia un altro elemento importante le possibili variazioni di a croniche
Che il tracciato può aver avuto in relazione alla decadenza gli scudi abitati
Nel volume sul percorso delle vie dallo fun fun Bradano Maria Luisa parchi ci offre anche in dettaglio quel bagaglio
Informativo necessario a valutare ipotesi di costruzioni e affari comprendere il significato culturale dell'amica nel territorio e questo è un elemento sul quale tutti avete da me
Portato l'attenzione e mi riferisco in particolare
Al suo attento recupero di notizie dati sui resti ritrovamenti lungo la strada di quello che è disperso nei musei ma che potrebbe arricchire la conoscenza e la visita nel territorio a partire ad esempio dalla grande villa presso Rapolla
Con le terme con i mosaici con gli animali Morini Marino il sarcofago detto di Rapolla al Museo di Melfi
O ancora un sarcofago poi tra l'altro interessante per le sue concezioni di tipo asiatico che rivedo le committenze d'Italia forse contatti con la famiglia imperiale si dà un quadro del territorio di particolari significato orco di monumenti funerari a pallone Mannucci presso penosa
Che sarebbero da restaurare ho subito prima divenute alla tomba detta di Marcello siamo grati a Bottini che la ben sistemata o ancora i materiali delle tombe lungo la via
Per concludere brevemente non ci troviamo di fronte a due volumi che offrono indicazioni importanti dimessi e una messe utilissima di dati ma che richiama nel contempo problemi ancora da affrontare
Soprattutto sono una testimonianza incisiva di competenze nell'ambito della topografia antica per la conoscenza del territorio sviluppate da studiosi qualificati molti operanti nelle università del Meridione
Capacità di ricerca nelle quali io credo che sia tempo di avvalersi dei progetti
E mi auguro che questo avvenga per una valorizzazione consapevole del tracciato della via e più in generale del territorio che e siam vasca di tutte gli studi e di tutte le competenze che sono presenti e che possono esplicarsi
Grazie professoressa quindici interessanti gli attenti riferimenti a al lavoro che ha svolto la professoressa marchi in particolare al metodo
Quando si è intrattenuta sul metro da seguire per l'individuazione di tutti i tracciati salutiamo il Magnifico Rettore dell'Università di Foggia l'amico Pierpaolo limone grazie per essere venuto per favore
Greco ha
Gli aspetti che attengono alla puntualizzazione cartografica
Percosso Liverani prima faceva riferimento alle particolarità cartografiche che come posso dire sì bisogna in cui ci si imbatte nel momento in cui si studia l'arte antica anche il riferimento chiaro al lavoro svolto da avvisa rispetto a quello che può essere il significato culturale della via a cioè negli specifici territori ecco a questo punto cederei la parola al rappresentante dell'Archeoclub nazionale dottor Claudio Lo Monaco prego dottor Lo Moro
Vi ringrazio iniziò il mio intervento porgendo vi
I saluti da parte della presidenza e quindi del dottor Sant'Anastasio in particolare di tue coordinamenti regionali
Della nostra Archeoclub d'Italia e in particolare del coordinamento via
E del coordinamento Basilicata
E molte delle cose che apro modo di dirvi quest'oggi
Esprimono l'impegno che proprio il la la la nostra le sedi della Basilicata in particolare quella di Melfi
Hanno avuto modo di sperimentare attraverso la collaborazione con gli studi sulla via Appia
Testimoniando una specificità della nostra associazione che prossima festeggiare i cinquant'anni dalla sua fondazione quindi iniziamo un po'
Poco visto percorso nella nostra memoria
E ci rendiamo sempre più conto
Proprio analizzando cinquant'anni di storia di una associazione culturale diventata poi nell'ottantasei ente morale dello Stato per volere della presidenza della Repubblica
Il nostro è stato gentile onorevole professor Nunzio Andriola che ringrazio
Veramente un lungo e lento viaggio nei centri minori alla scoperta della grande bellezza italiana
Che è fatta appunto di centri minori una delle specificità della nostra associazione e quelle fin dalla sua fondazione è quella di essere diffusa radicalmente
Diffusamente in tutte le realtà locali le più piccole
Quindi costituiamo presidio
Siamo un avamposto per la valorizzazione e per la scoperta di quello che apparentemente oggi e ancora oggi appare negletto
Dimenticato Onno scoperto
Come e il caso appunto di questo percorso e appunto diceva giustamente la relatrice che precede precedentemente ha parlato la professoressa dottoressa Quilici
La Viapiana si pensa subito al tratto ai tratti più famosi
Ma ci sono tratti della DIA PA che addirittura o attività connesse alla via Appia come porti che proprio noi di Archeoclub d'Italia e la nostra sezione di Mare Nostrum ha avuto modo di scoprire
Quindi ci rendiamo conto come è importante il tema precedentemente la professoressa Sogliani proprio dell'Università della Basilicata
Usava un termine che mi dava molto da pensare
Parlava e diceva prezioso oggi un termine molto diffuso sembra normale attrattori culturali
Ma quando noi siamo nati cinquant'anni fa e il ministero dei beni culturali come inteso oggi non esisteva ancora era prossimo alla sua nascita
Noi pensavamo e la nostra associazione è stata fondata da professori universitari da grandi archeologi che non scoppi appunto a farvi l'elenco il primo dei Grandi Progetti portava Manno temi come progettare la conoscenza
Oggi farebbero ridere
Ma all'epoca si parlava come i centri minori
Potevano contribuire alla catalogazione e alla individuazione dei beni culturali considerati all'epoca minori
E altro tema che trovo estremamente interessante
Proprio presentato e più volte chiesto proprio dall'onorevole professor Nut Nunzio Angiola che ci ospita proprio qui alla Camera
Parlava di un tema che la stessa domanda mi è stata fatta nel mese di novembre partecipando prova la settima Commissione cultura ci dicevano in quel caso i sino a i senatori ci chiedevano come vedete la distinzione o il fatto che sia stato distinto il turismo dai Beni culturali
E io rispondevo la nostra esperienza ci insegna essendo radicati proprio nei centri minori
Fortemente nei centri minori che ogni qual volta gli assessorati ai beni culturali sono disgiunti da quelli al turismo ecco che non si produce realmente culturale
Una specie di specchietto quindi pensate effettivamente che cosa può succedere com'è successo purtroppo in questi anni quando il ministero acquisisce o toglie stati famosa finale
Quindi decidiamoci in una volta per tutti e comprendiamo come beni culturali e turismo debbono andare all'unisono debbano andare insieme perché altrimenti non si fa effettivamente cultura
E ancor di più quando ci si occupa di centri minori o appunto di beni culturali neglette gli ho ancora da scoprire ce ne sono tanti
Si parla qui dell'Appia ma la nostra esperienza proprio negli scorsi anni e proprio fatta da molti centri da molte sedi proprio della Puglia
E anche della Lazio ci troviamo di fronte a percorsi storici importantissimi come quegli appunti percorsi Michele ICI e molte volte l'abbiamo qui dietro dietro l'angolo
Noi però per la mia esperienza e in questo caso parlo con me componente di una sede qui vicino Roma di Formello
Abbiamo adottato una chiesa una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo e iniziando un'attività di dello scialbo di semplice ed è scialbo ecco che appare la meraviglia
Una chiesa piena di affreschi del tre e quattro e cinquecento completamente sconosciuti a tutti gli storici l'ultima menzione forse nel tardo Cinquecento da parte degli Orsini e poi non si sa più nulla
Ed era assente proprio di un percorso Michele dico prima di arrivare nella città di Roma
Altro tema
Parlavo come leggevo nel come uno dei sottotitoli del libero
Quello che credo che sia molto calzante anche per quello che facciamo
Ricerche contesti valorizzazioni
I contesti ho avuto modo già di esplicarlo lì sono i contesti minori di cui ci occupiamo la valorizzazione la facciamo e la facciamo ormai da tanto tempo e da cinquant'anni
La ricerca là c'è anche un aspetto importantissimo diceva all'inizio lasciamo progettando con temi con momenti cadevano per titolo progettare la conoscenza
Oggi questa collaborazione che nata proprio tra la sede di Melfi che l'Università di Foggia
Quindi le varie università della Basilicata e anche della della Puglia
Sia un po'un esempio un momento è un'esperienza che possa essere riprodotta
Anche in altre sedi già di N ciò dicevamo anche prima con l'Università di Cassino però non viene pubblicizzato invece questo tipo di collaborazione
In questo caso con noi che siamo un un movimento d'opinione un ente morale un morboso oggi appunto con la riforma del terzo settore avremo modo di ridefinirne ci però quello che vale e che rimane importante
Che puntiamo e puntiamo veramente come carta vincente
Per lo sviluppo al TAR la programmazione per la progettazione dei beni culturali proprio alcuni centri minori perché sono proprio i centri che daranno le grandi scoperte
Il fatto spesso che l'UNESCO ultimamente e parlo con cognizione
Ponga sempre più attenzione ai centri minori
Egli consideri sempre più appunto beni dell'umanità questo qualche cosa deve dirci e ci deve portare a riprogrammare l'attenzione verso i beni culturali
Vi ringrazio e ringrazio ancora una volta l'onorevole che ci ospita qui il lavoro appunto della sede divisi meriti della Basilicata
Grazie al dottor Lo Monaco ecco anche questa relazione ecco sia pur nella brevità dei tempi che abbiamo a disposizione ricca di spunti
Particolarmente interessante appare il riferimento alla Titti turismo nell'ambito del ministero per il bene del e le attività culturali se non vanno insieme bene culturale turismo non si fa cultura ha detto il dottor Lo Monaco
Ecco non si fa cultura soprattutto nei centri minori nei contesti minore proprio in quello che inizialmente definivamo l'osso Contra o contrapposto alla polpa delle rotte turistiche e cultura
Ecco adesso
Inviterei Marialuisa marchi
Che rappresenta un po'
Adesso vediamo è un caso se acceso che rappresenta un po'come posso dire insieme a me la padrone di casa per perché ci ci dica qualcosa su questo lavoro quale qual è stata ecco la sfida più importante si è dovuta portare avanti
Con quali risultati
Se i risultati sono stati all'altezza delle aspettative
Se
Guardandoci indietro è soprattutto guardandoci avanti ci potranno essere se ci potranno essere sviluppi ulteriori rispetto a questo lavoro di ricerca
Grazie grazie a tutti grazie a Nunzio per aver organizzato questa bella giornata e a tutti i colleghi e amici che hanno partecipato e hanno arricchito con il loro contributo
Questo questo momento ecco quello che vorrei raccontare proprio come come siamo arrivati a questo momento perché tutti hanno detto tante cose anche cose molto belle anche che mi lusinga no
Su questo lavoro e siamo arrivate sono arrivata a questo punto ma siamo arrivati perché è un lavoro sempre di chi tre quello archeologico
Partendo innanzitutto dal Progetto Mibac quindi dal Progetto via Appia regina avviare un ma che ha stimolato
La raccolta di tanti dati che da lungo tempo tutti i colleghi a topografi archeologi dei paesaggi stavano portando avanti avevano raccolto
In tanti anni di ricerche perché questo tipo di ricerche non sono ricerche di di una settimana di un mese neanche di un anno sono ricerche anche di decine di anni
E questo il viaggio di Loomis perché ha messo in evidenza il la possibilità di percorrere quelle strade che noi con percorrevamo cercavamo come studiosi anche come fruitori comuni quindi la possibilità di creare dei cammini e e quindi a al ci ha fatto sorgere la curiosità per raccogliere e per convogliare i nostri dati le nostre ricerche
Su un altro obiettivo che era diverso anche da quello dei risultati della ricostruzione storica del territorio che quella che faccia
E poi è nato un progetto che abbiamo chiamati ho chiamato sulle orme dieci Bitto ma cespi
Stato un grande studioso un topografo inglese che tra la fine dell'ottocento e gli inizi del Novecento a percorso la via Appia da Roma a Brindisi è stato il primo
E e quindi era proprio quello che rappresentava quello che siamo dei topografi
E e la voglia di ripercorre il la strada che Thomas Hardy aveva fatto ed è nato questo progetto per quello che mi riguardava sul percorso della Via Appia il collega Giuseppe Ceraudo che qui in sala per la via Traiana e e pensiamo per molti versi di aver ripercorso
Queste queste ore me beh il lavoro il lungo e e molto Complesso molto articolato molto difficile ha bisogno anche di di molte risorse e quindi andiamo a stento
L'altra e quindi i risultati poi di tutti questi di questi progetti di questi obiettivi sono stati prima il il convegno il convegno è stato fortemente voluto proprio da tutta la comunità dei topografi avevamo bisogno di confrontarci su quelle che erano tutti i dati che avevamo raccolto in tanti anni
Come ho detto prima e l'ampio crebbe ha raccolto questa nostra sfida e siamo riusciti nel delle sedi di Venosa e di mezzi che rappresentavano un po'il fulcro di quella zona della Lucania ma anche poi della Puglia
Per accogliere i risultati di una parte delle ricerche che abbiamo detto si sono focalizzate soprattutto sull'Italia meridionale perché l'ha detto già la professoressa qui li si lampi al sempre stata l'Appia da Roma Capua
è sempre stata all'Appia che conosciamo la via Passo lata ma in realtà il territorio che andavano da da Capua fino a Brindisi e in particolar modo ci siamo concentrati con le relazioni di colleghi che stavano studiando il territorio da Benevento a Brindisi era era quella un po'più negletta diciamo in realtà invece c'erano tanti studiosi che la che la stavano indagando e anche l'altro la lato che è stato messo in evidenza perché dai in quelle zone la la via Appia non è basso lata non lo è mai stata molto probabilmente e quindi la ritroviamo i tratturi in acciottolata i ma mai in percorsi basso lati quindi di più difficile individuazione il convegno ha raccolto
Tutte queste testimonianze è un condensato un convegno internazionale anche colleghi stranieri che avevano condotto ricerche nella zona di Gravina
E anche e anche oltre
E credo che i risultati siano stati no non punto di di arrivo ma un punto di partenza per poi continuare le ricerche stanno ancora continuando
E e l'altro volume è stata una mia sfida personale voler mettere nero su bianco quelli che erano stati tantissimi anni di ricerche gli ho lavorato in Basilicata per oltre vent'anni e la via Appia era
Ricerche che riguardavano tutto il territorio della colonia dire non lo sa
E
In queste in questi anni di ricognizioni topografiche mi ero in battuta nella via Appia più volte brandelli della via Appia come di de ho detto più volte
Piccoli la certi piccoli tratti e la l'avevo ricostruita attraverso tutti i rinvenimenti messi sulla carta
Si leggeva il percorso della strada solo attraverso tutti questi rinvenimenti che andavano dalla preistoria quindi anche prima della via Appia
Insediamenti importanti che quindi testimoniano che la strada
Come percorso esisteva già prima detti quel trecentododici quando Appio Claudio decise di di Farley probabilmente in quel territorio qualche anno dopo
E attraverso tutti questi elementi ho voluto ricreare un itinerario un itinerario che fosse che desse la suggestione del territorio dei paesaggi
Di chi li aveva vissuti propria Traverso ville villaggi Fattorie necropoli monumenti funerari e quelle stazioni di cui si diceva proprio vicino a Venosa ne abbiamo ne ho trovati abbiamo intercettata una e e un'altra un'altra suggestione anche cioè poter descrivere questi paesaggi e poter descrivere questi elementi per permettere anche a chi vive quel territorio di conoscerli di avere consapevolezza di di quello che su cui cammina il contadino che ogni giorno passa su quel tratturo su quel col trattore lei non lo sa che è la riapertura dell'altra sera a Venosa anche questo è emerso come chi vive nel territorio
A piacere di sapere
La della ricchezza
Come in che che condivide ogni giorno
Lei il tratturo che ancora adesso il percorso dall'età e quello che abbiamo fotografato le le greggi che camminano ancora sulla sul tratturo che ricalca la via Pia
Quindi quelle emozioni che io avevo provato nel momento in cui mi ero resa conto che l'avevo ritrovata che ci stavo camminando Colella trasmettere anche a tutti coloro che vivono in quel territorio e a tutti coloro che invece potrebbero fruire sono quindi ai ai futuri turisti e in modo tale che
Basandoci su dei dati archeologici certi
Sui ritrovamenti su su quello che il il territorio ha restituito
Poter creare dell'itinerario comunque di poter tutelare perché anche difendere questi elementi che sono così fragili
Appunto piccoli sentieri Kers potrebbero sparire da un momento all'altro
Arati dal contadino o asfaltati perché fa comodo per arrivare a una casa privata quindi tutelarli e questo lo stiamo facendo con le sovrintendenze locali
E e cercare di costruire degli itinerari
E una valorizzazione consapevole come ha detto la la la la collega la la professoressa Quilici
Perché appunto in questo in territorio il territorio di Venosa che si sta candidando come capitale italiana della cultura
Questi elementi che potrebbero servire anche per una costruzione di di di un miglioramento da parte del del territorio di poter usufruire di questi di questi elementi per una crescita di cui questo territorio
Dell'Italia meridionale ha tanto bisogno
E e quindi io spero con questi lavori di aver fornito un piccolo tassello per aiutare sia le comunità locali
Che la comunità scientifica e coloro che devono consapevolmente valorizzare e offrendo questi miei anni di lavoro e di ricerca vi ringrazio
Bene e allora
Non mi resta che fare un'affermazione perché di cose ne sono state dette tante
Se siamo qui stasera anche noi abbiamo deciso di fare una scommessa tutti quanti abbiamo deciso di fare una scommessa sulla valorizzazione dell'Appia Antica
Quintessenza come diceva Paolo Rumiz di un'Italia minore piena di meraviglie nascosta ecco dobbiamo crederci tutti quanti
A cominciare da dalla politica prima di tutto che in questa fase a un ruolo veramente molto importante io sono molto ottimista avendo parlato nelle scorse settimane con il ministro Franceschini
Deve fare la sua parte del ministero in effetti prima parlavo con la dottoressa Di Francesco chiedevo informazioni su come stesse procedendo la Puglia rispetto a tutti gli impegni presi
La Puglia sembra in questa fase un po'come posso dire indietro rispetto alle altre regioni e quindi ho detto la dottoressa Di Francesco ecco se ho domandato se fosse possibile stimolare ecco i suoi corrispondenti nella Soprintendenza di Bari perché si mettano anche loro in carreggiata ecco tutti quanti
L'università i centri di ricerca ecco stanno facendo hanno fatto e stanno facendo e mi auguro facciano ancora per la loro parte fino a quando non si concretizzi questo grande sogno quello di aderire un riconoscimento internazionale
Che ossa
Fare di questa più antica della più importante e più famosa strada del mondo antico ecco un patrimonio dell'umanità e questo sicuramente restituirà grandissimi
Grandissima opportunità in termini di valorizzazione di sviluppo ecco al nostro territorio
Lui concludo ringraziando tutti intervenuti che sono il professor Pier Paolo limone che il Magnifico Rettore dell'Università di studio di studio di Foggia
La professoressa Soliani che direttrice della Scuola di specializzazione in beni archeologici dell'università della Basilicata il professor Liverani
Come posso dire
è un'autentica autorità nel suo settore della topografia antica
Professore ordinario di topografia antica nell'Università degli studi di Firenze
La professoressa quindici Gigli professore di topografia antica nell'università della Campania Luigi Vanvitelli ecco ringrazio anche peraltro aver portato un contributo molto importante il dottor Claudio Lo Monaco che rappresenta qui quella che è un'organizzazione di riferimento una su una associazione non profit che da cinquant'anni se ho ben capito ecco opera nel settore della valorizzazione del recupero del recupero della valorizzazione dei beni archeologici
Culturali in genere è archeologici in particolare in Italia grazie a tutti quanti voi che siete intervenuti buona serata a tutti