Libia: la Francia "ferma" la dichiarazione Ue sul blocco petrolifero imposto dal generale Haftar. Intervista a Pino Cabras

E a radio radicale siamo con l'onorevole Cabras del del Movimento cinque stelle emendo tra Commissione esteri per commentare il che il il tentativo diciamo
Finito positivamente della Francia di bloccare una dichiarazione congiunta dell'Unione Europea sulla blocco sullo stop petrolifero decretato da Das Tarrant nei confronti del del del del dell'Unione Europea allora come ha trovato questa questa questa posizione della della Francia che indurrà i Paesi dell'Unione europea a fare una dichiarazione
Unilaterale individuale su su questa vicenda
In questo periodo sulla vicenda libica una cosa che possiamo notare che tutti hanno una specie di paralisi della mano hanno difficoltà firmare
Dei documenti perché vogliono tenersi tutti le mani più libere di quanto non lo consentirebbe
Un accordo troppo vincolante e il massimo che si riesce a ottenere in queste circostanze perché una situazione molto fluida in cui gli attori portatori di interessi sono veramente tanti numerosi con interessi contrastanti
Quindi non mi meraviglia che ci possa essere un freno da parte dei chi francesi rispetto ad una assicura che hanno certi momenti appoggiato è che
Ritengono ancora un attore chiave nella vicenda libica
Queste spia della nostra debolezza della nostra capacità di influire su queste vicende
No ma anche anche l'Italia a fermato nel corso del tempo magari qualche dichiarazione imprudente che magari andava in un'altra data direzione e tutti si stanno posizionando e positivo che a Berlino si sia raggiunto comunque un accordo di massima su tutti gli obiettivi di fondo che serviranno a creare le condizioni per Mignani interposizione dello però chiaramente richiede
Una prudenza e tanti passi anche per il futuro se da quanto quanto pesa diciamo questo blocco petrolifero nei confronti del nostro paese che negli ultimi decenni è sempre in diciamo meno dipendente dal dall'oro nero
Ma non influisce al momento non non è una questione che investe le riserve strategiche possiamo vederla come un'arma di pressione
In atto nel momento tutti gli attori dello scenario libico si stanno riposizionando per il momento non dobbiamo allarmarci più di tanto però una situazione che va vigilata comunque tutti i protagonisti anche lo stesso star dovranno essere richiamati a fare dei passi incontro presso le controparti la Francia resta diciamo
Il leader in quest'area del del Mediterraneo cioè il la Libia diciamo è controllata dalla ed in idealmente dalla Francia politicamente no nessuno controlla la Libia in questo momento
Anzi se si arrivasse perfino una semplificazione di pochi attori che fossero in grado di controllare la situazione libica a quel punto si potrebbe dire ok stiamo andando verso una pacificazione ma non siamo in questa situazione la Francia e influente tre a una influenza profonda su tutta l'area francofona che e al limite della Libia tutta l'area del Sahel in particolare e si tratta di popolazioni anche di centinaia di milioni di abitanti presso le quali la Francia a un un peso notevole ineliminabile in aggirabile
Però non è sicuramente l'unico attore va tenuto conto di quello che interessa la Francia non dimenticandoci che siamo in questa situazione perché una scelta della Francia di qualche anno fa nel due mila undici con sa così cioè aggredire la Libia di concerto con altri Paesi
Europei con gli Stati Uniti ha creato una situazione di caos attuale
L'ultima domanda come ha trovato il fatto che i giornali italiani definissero la la l'accordo di Berlino come una mini tregua con un accordo fragile
L'ha trovato riduttivo oppure pensa che ci sia un fondo di di verità che sia diciamo evidente che era evidente nei rapporti personalità fra a stare associati
Allora chiaramente hanno teso a non enfatizzare i risultati tutti quanti possiamo essere d'accordo che non bisogna fare nessun trionfalismo su questa vicenda
Mi pare un po'perfino un passo in avanti rispetto ad un atteggiamento di una parte della stampa italiana che diceva a non contiamo niente non
E tutta colpa di questo Governo come se non ci fossero tutte le responsabilità che ricordavo prima cioè che vengono da lontano dalla Francia del due mila undici è l'Italia del due mila undici
Però mi pare che anche se noi dobbiamo muoverci in un contesto molto frammentato Italia è stata protagonista in questi
In queste settimane ha fatto incontrare tutti i soggetti ha incontrato tutti
Ha creato un tessuto connettivo che è legato anche al alle caratteristiche dell'Italia perché l'Italia ha comunque tanti interessi Libia molto organizzati per dirle ottanta per cento dell'energia elettrica libica ancora oggi e una produzione ENI bene ci sono tante situazioni in cui l'Italia conta in modo naturale per proiezione geografica per capacità di far dialogare gli attori quindi
Diciamo che quella che è stata definita mini tregua e comunque un passo in avanti su cui possiamo costruire relazioni future col permesso di Parigi
Non col permesso in queste cose non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno anzi l'Italia deve essere molto selettiva
Noi dobbiamo essere liberi di dialogare con tutti ecco perché è nell'interesse di tutti come lo come fanno anche a Parigi Parigi dialoga con Mosca come Washington nessun molti temi
E così dobbiamo fare noi ringrazia Pino Cabras del Movimento cinque Stelle