Presentazione del libro di Luca Scuccimarra "Proteggere l'umanità. Sovranità e diritti umani nell'epoca globale" (Il Mulino)

Buongiorno Benvenuti
Io mi limiterò ovviamente dare il benvenuto in senso tecnico
Per poi dare subito dopo la parola Magnifico Rettore che rappresenta l'università di Catania e sarà presente l'impegno di questo ateneo sul terreno specifico
Del del seminario di oggi
Con un puro considerazione
La prima e che mi corre l'obbligo di ricordare che il tema delle migrazioni e del rapporto con immigranti e all'attenzione di questa nostra strutture prima facoltà poi divertimento di facoltà e divertimento tutto quello che vogliamo metterci ci mettiamo
Dei tempi in cui con il professore Pennisi con no Hill ha posso ma
Forse Gabor mi ricorderà a quali di anni fa risale questo questo periodo questo evento credo un in quindici anni fa probabilmente
Nei locali del di via Dusmet il dipartimento organizzava attività di supporto tecnico dalle visite dalle visite mediche alle attività di assistenza per le pratiche di cittadinanza di permesso di soggiorno e per un certo periodo anche dei pranzi e delle cene organizzate insieme allora alla Croce Rossa
Io all'autore organizzazione di Wonder violato
La seconda cosa che stamattina mi sono preoccupato quando ho letto che un seminario permanente e ho chiesta Stefania ma dovremo restare
Tutto il giorno qui finora non si toccano mi ha detto che è soltanto appartiene ad un programma che il Dipartimento elaborerà successivamente fatte queste due previsioni avendo ringraziato
Il collega Autore del volume che ciò onore qui della sue
Della sua presenze che noi speriamo di ripetere alla fine del di marzo perché magnifico rettore alla fine di marzo
Con l'organizzazione della conferenza dei direttori dei dipartimenti di Scienze Politiche sociali
Teniamo a Taormina perché lo organizziamo insieme Catania e Messina
Un convegno per il cinquantennale del istituzione in per legge delle facoltà di Scienze politiche potrebbero però non ci sono più ma non ha importanza questo il cinquantennale della legge che ha dato ufficialità
Al sistema scienze politiche che prima era disperso
Cifre incontreremo ammessi questo prova anticipiamo perché va a due presenze
Sarà essenziale in quell'occasione con questo ringraziamo il magnifico rettore per la sua presenza è qui riceviamo subito la parola per il saluto dell'università di Catania
Le proprie stimoli azzurre Lindbergh università profondo su questo martedì grazie magnifica
Sono io sono io a ringraziare il caro amico direttore professore vecchio per queste invita per le sue parole a complimentarmi con la collega Stefania Mazzone per avere organizzato questo seminario che anch'io apprendo essere permanente proprio proprio oggi
Ma avere organizzato questa giornata che sarà una aggiornata o dei long con una prima parte di mattina
E una seconda parte nel pomeriggio proprio la Camera di Commercio
E questo fatto peraltro di svolgere le due parti in due luoghi diversi uno all'interno dell'ateneo l'altro sul territorio credo che sia una scelta vincente perché e la volontà di dimostrare anche da un punto di vista di luoghi il fatto che e l'università si riapre all'esterno si apre alla alla città come il titolo stesso di questa giornata dice le migrazioni e la città
E allora fatemi anche ringraziare illustri relatori della mattinata del pomeriggio visto che sono tantissimi e si ragionerà su questi due due libri
In particolare il primo del collega direttore della Dipartimento di Scienze politiche e sociali della della Sapienza il professore Scuccimarra che saluto e che ringrazio per essere qui con noi sul proteggere l'umanità
E il secondo questo questo testo
Curato appunto da Stefania
è scritto a a più mani con tantissime voci tantissime peraltro di questo di questo dipartimento e devo dire di questo devo complimentarmi perché davvero è un testo che resta ed è un testo che e propone i ragionamenti portati avanti sulle migrazioni narrare le migrazioni tra diritto politica ed economia
Di di questo dipartimento un ragionamento che un ragionamento interdisciplinare
è un ragionamento interdisciplinare sulle migrazioni che tanto più attuale e tanto più importante esattamente in questa terra questa terra che è stata sempre terra di migrazioni terra di migrazioni nel riceverle per di migrazioni
Nelle emigrazioni da questa terra verso verso altri luoghi verso altri luoghi più ricchi
Terra che ha ha colto che ha accolto tante popolazioni
Il punto di oggi e ragionare sul presente guardare il passato e ragionare sul presente ragionare su tutti coloro che fuggono e fuggono da luoghi in cui rischiano la vita e allora da qui il il primo volume il primo ragionamento sulla proteggere proteggere l'umanità
E devo dire che qui tra i relatori c'è chi proprio sul campo
Dite queste esperienze e proprio per questo il ragionamento è un ragionamento più zero in un ragionamento più forte ve lo dice chi è stato anche segnato da una piccola esperienza e cioè il fatto di aver accolto dei migranti sulle sponde
Del sud della Sicilia proprio apporto Paolo in in settembre e ed era stata quella in assoluto
Eravamo per chi lo conosce al Captain un fu un famoso luogo proprio nell'estremo sud della Sicilia dove l'isola delle correnti e l'ultima del l'ultima propaggine di questa terra ancora non si era mai sentito parlare di migrazioni in Sicilia è stata la prima in assoluto
E sono stato testimone della prima del primo barcone in assoluto arrivato sul sulle sponde siciliane parliamo ormai ben più di trenta anni fa
E è veramente è stata un'esperienza notevole vedere all'imbrunire
Tutti questi migranti buttarsi in acqua arrivare noi accoglierli e allora discuterlo fatemi dire in prima persona come tanti di voi hanno fatto e come di tanti di voi di voi sanno e davvero un'altra cosa si vede la disperazione si vede la disperazione dell'umanità e la forza la voglia davvero dell'accoglienza e allora di questo e di tante altre cose voi ragione Rete
E come rettore di questo ateneo io non posso che ringraziarvi per ragionamenti profondi che verranno fatti e che terranno conto di tutti i diversi aspetti che in un dipartimento con multidisciplinare che parte appunto dal dal diritto Mat appunto la scienza politica la Sociologia ecco riesce ad abbracciare tutti i diversi a aspetti senza dimenticare appunto le radici storiche io mi scuso se non potrò restare con voi durante questi ragionamenti
Mi sarebbe piaciuto mi sarebbe piaciuto davvero ma sono con voi col cuore e con la mente e fatemi dire come ultimo aspetto che davvero mi vorrei complementare vedo qui tanti giovani tanti dottorandi so che anche nell'organizzazione di questa giornata i dottorandi hanno avuto un un ruolo importante tanti studenti
Bene partecipate e partecipate in modo attivo davvero attivo non come semplici relatori perché si cresce così
Buona giornata Bon seminario
Bene io credo che a questo punto diciamo ringraziando il magnifico non solo per
Le parole
Gentili che ha avuto nei nei confronti del dipartimento del nostro lavoro e il riconoscimento anche
Appunto dal dal punto di vista proprio dell'ateneo e del dell'Università di quello che il nostro dipartimento produce in termini di conoscenza in termini di ricerca ma anche in termini di pratica
Perché pratica
E anche studiare produrre dei libri che vengano offerti alla città oltre che alla comunità scientifica l'operazione diciamo della Camera di Commercio è a a questo senso cioè offrire alla città la città che produce alla città
Alle forze come dire mobilitate in in tutti i sensi della città offrire un punto di riferimento una cassetta degli attrezzi perché e questa città come tutte le città direi
Intese proprio come Police si confronta con le migrazioni continuamente in ogni sospetto
Dicevo ai ragazzi che confrontarsi con le migrazioni significa Ceci Como ognuno di noi si confronta con le migrazioni da quando si alza la mattina quando si corica prescindere da quello che fa perché si interseca intersecati destini migranti
Si potrebbe fare un grande discorso quanto siamo tutti migranti ma insomma anche questo
Andrebbe fatto e viene fatto in questo volume devo dire che l'ateneo di Catania una particolare sensibilità rispetto a questa tematica anche quest'estate durante nella stessa serata della notte dei ricercatori abbiamo avuto il piacere di ospitare
Bartolo cioè il medico di Lampedusa
Quale da questo punto di vista in questa veste ha presentato il suo libro ma anche la sua esperienza e ed e di questo ringrazio ancora l'ateneo perché è stata un'esperienza molto forte tra l'altro molto significativo che nella notte
Dei ricercatori
Contemporaneamente noi presentavamo le nostre ricerche alla città ma anche presentavamo anche il lavoro che c'è dietro è che ci deve essere davanti a chi opera come diceva prima il magnifico atti opera veramente in prima linea rispetto a a queste cose e l'umanità poi no
Tutto quello che e umano ci riguarda
Che quindi ringraziando ancora il magnifico ripeto non solo per essere qui oggi ma per ecco ma per l'orientamento che sta dando anche alla alla politica e alla strategia alle strategia scientifica dell'ateneo oltre appunto che materiale lo ringrazio veramente per per questo bel segnale io rimango veramente molto colpita
Dell'avere messo insieme
Ed la notte dei ricercatori queste tematiche che possono sembrare così lontane questo non solo avvicina l'università
Alla alla città
Ma fa entrare la città dentro università che è un altro degli aspetti che noi dobbiamo tenere ben presente gli uni nella città non è molto dentro l'università l'ateneo di Catania sta facendo questa scommessa noi lavoriamo col magnifico perché questa la scommessa riesca e i ragazzi che appunto i nostri studenti sono esattamente il il il banco di prova del fatto che non ci si possa riuscire è una scommessa che abbiamo lanciato da tanto tempo
Grazie ancora a questo punto io ecco introdurrei la tematica di questa mattina
Magari anticipando appunto Fabrizio che introduce con me
Come coordinatore del Dottorato perché il dottorato in scienze politiche naturalmente ha patrocinato l'evento è presente è presente con i suoi docenti è presente con i suoi
Studenti e studiosi quindi naturalmente poi Fabrizio C ci dirà io volevo introdurre l'argomento perché stamattina
Discuteremo a partire da libro di di Luca Scuccimarra io veramente devo dire
L'idea ecco di di questa giornata come Luca può testimoniare
Ce l'ho dal diverso tempo forse addirittura più più di qualche più di un anno ecco
Perché diciamo che non non non sempre serve ma in questo caso si l'idea l'aver eletto ecco che tra il due mila e due mila e quattordici la percentuale della popolazione urbana globale che vive in baraccopoli e diminuita
E che in Italia cinque circa il settantacinque per cento della popolazione vive attualmente in aree urbane e la percentuale destinata a crescere
Con l'ipotesi che nei prossimi vent'anni l'ottanta per cento della popolazione vibra nelle grandi città questo significa che
Il problema delle delle baraccopoli si porrà
Che si porrà il problema delle grandi città e che appunto il confronto fra migrazione cita sarà un confronto che non può essere affrontato in termini
Conflittuali
Ma appunto di confronto si tratta ecco la in questi giorni ho fatto anche delle delle lezioni su cittadinanza e Costituzione a proposito di un progetto di ricerca che abbiamo quindi partì mento e ricordava agli studenti
Che l'articolo due della Costituzione italiana impone un dovere
Che il dovere di solidarietà
E guardo il mio collega e amico
Felice Giuffrè che in quel per questo insegna impone il dovere di solidarietà
Politica economica e sociale cioè la nostra Costituzione ci impone il dovere di solidarietà non è né buonismo
Come dire ne altruismo quello poi se c'è c'è Emma non ha importanza abbiamo un dovere di solidarietà che ci deriva proprio dall'essere comunità
Che non ci può essere comunità senza solidarietà
E questo non è un atteggiamento diciamo appunto di tipo moralistico religioso o o neanche solo etico ma è un come dire è un imperativo della comunità la solidarietà
E allora l'idea del libro di Luca nasce a partire dal fatto che proteggere l'umanità
E il titolo del libro sovranità e diritti umani nell'epoca globale
è stata una
Un'idea che in realtà funziona partire da uno sforzo di Kofi Annan ha ed è questo il il senso del libro Di Luca cioè Luca parte
Cerca di ripercorrere il faticoso processo di elaborazione dice Luca intellettuale discorsiva che a partire dagli anni novanta del secolo scorso alimentato e sostenuto un'ambiziosa e impegnativa svolta della politica internazionale
Cioè il passaggio da un modello di relazioni internazionali fondato sulla logica particolaristica della moderna società degli stati dice Luca al nuovo ordine politico delle coppelle poca globale
E guardate molto interessante io ho prestato veramente tanto di questo libro tutti i passaggi storici
Politici sociali economici
Che Luca cucinare per dimostrare la trasformazione dei codici dei diritti umani in norme generalizzabili che devono governare il comportamento degli Stati sovrani cioè come se gli Stati sovrani
Dovessero appunto diventare in questo processo ideale
La generalizzazione dei codici dei diritti umani qui il collega Fabrizio naturalmente sta nessuno quando si tratta di diritti umani e e questo questo testo che in questo testo Luca dialoga
Con la sella Ben Habib
Che è scritto qua appunto questo importantissimo libro che cittadini globali cosmopolitismo e democrazia
Il punto è questo la sollecitazione che viene da tre eventi fondamentali del nostro tempo e cioè i crimini contro l'umanità
Le migrazioni
Che ci dice Luca in realtà poi anche sono una conseguenza
E questo e questo forse non ce lo ricordiamo abbastanza ma sono appunto tre fenomeni che vanno insieme cioè i crimini contro l'umanità agli interventi umanitari
E le migrazioni internazionali gli interventi umanitari
Questo noi siamo siamo stati abituati a considerarlo un ossimoro
L'intervento umanitario siamo un po'della generazione che lo ha considerato un ossimoro
Ma questo è il punto vero cioè
Dall'intervento umanitario i crimini contro l'umanità dunque l'intervento umanitario e di conseguenza le migrazioni internazionali questi tre fenomeni messi insieme
Nel libro di Lucca vengono analizzati come appunto in relazione tra loro e che costruiscono la strada di un
Di uno strano cosmopolitismo
Luca si è sempre occupato di cosmopolitismo tant'è che ci sono i riferimenti anche storici nel libro cioè c'è una ricostruzione del dello jus ad bellum
Appunto cioè di cui di questa storia che non nasce che non nasce oggi e questa ridefinizione di soggetti di di diritto internazionale il e e la cornice temporale quale la cornice temporale e l'invasione del Kuwait
E l'undici settembre del del due mila uno
Questo decennio ecco e alla luce di questo decennio che Luca
Riflette su cui termini anche sulla proprio sulla sulle definizioni con le quali lavoriamo noi tutti
Cosa c'è in questo decennio ci sono gli interventi in Somalia in Ruanda Timor Est la guerra civile nella ex Jugoslavia l'intervento della NATO in Kosovo
è un decennio sul quale ancora dobbiamo molto la morale e ed è un decennio di svolta Rispetto appunto all'obbligo di proteggere l'umanità
Il termine dice Luca di intervento umanitario in realtà non è mai stato utilizzato ufficialmente
Però il ricorso a questa dottrina dell'intervento umanitario ha giustificato
Diversi interventi
Che sono stati fatti con le forze armate
Proprio appunto dal tentativo di risolvere questa questa tensione tra i principi dell'ONU quindi dei diritti umani dello jus ad bellum
L'appello a norme di diritto internazionale consuetudinario concorrenti in contraddizione
E proprio lì dice Luca che il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e si è fatto promotore di un processo di elaborazione dottrinaria che ha avuto come esito la definizione della dottrina della responsability to Protector
Ed è di questo che noi parliamo
Che riporta l'interventismo umanitario all'interno del quadro del sistema o
Ricorda che in diversi passaggi io su questo poi vorrei avremo voglia di tornarci ricorda e anche perché gli studenti sanno bene di cosa parliamo ricorda in diversi passaggi Luca
Il diritto e i diritti di Hannah Arendt andare in The utilizzava questa espressione quando parlava degli apolidi l'apolide e colui che perde il diritto ai diritti
Io credo forse il rettore ci deve salutare grazie grazie a moltissime sono trascorsi
Allora se imitato Parmalat Palanca statutario
Ah scusami magnifico l'ultima cosa perché dovevo prima spiegarla questa quello che vedi qua
è una mossa frotte fotografica di un mio reportage fatto qui abbiamo anche il
Il coordinatore il direttore della
Dell'agenzia di fotogiornalismo con cui lavoravo che Angelo Di Giorgio questo mio reportage deriva dalla mio essere vissuto nel palazzo dell'ex post e per diversi mesi insieme agli abitanti del palazzo e l'ex post
E questa mostra che fu commissionata da Emergency dati sulla porta
Queste sono le mie foto
Racconta delle dell'umanità che ho incontrato tua incontrato liti la cosa interessante Francesco è che sono diverse tenia molti sono rom ma molti sono somali poi ci sono gli eritrei e poi ci sono i magrebini
Vivevano in questo palazzo in condizioni certamente disperate
Ma in grande armonia tra di loro
Questa è una controprova del fatto che e il conflitto lo si inventa grazie
E e e torno a dire ecco il discorso del diritto e i diritti
I inchini e studenti conoscono bene questa tematica ne abbiamo parlato appunto rete rispetto alla pare in per fare mo'anche un Di Betto su questo
Il perdere e il diritto ad avere diritti è la condizione della polizia
Il difendere il diritto ad avere diritti nel libro di di Luca sembra essere appunto la motivazione dell'intervento umanitario
Luca non dimentica di inserire anche subito in questa questione
E cioè
Se la guerra diventa intervento di protezione
E noi non amiamo Schmitt superficialmente
Se diventa interpreta e tu sì no va be è un è un no un nostro pezzo il mio e di Luca ogni volta deve fare noi non abbiamo ma non lo andiamo ovviamente nei termini in cui potete immaginare non non in tutti ma l'intero la riflessione di Smith sul concetto discriminatorio di guerra cioè la guerra poi diventa discriminatoria Rispetto a una concezione etica cioè gli poi il problema della dell'eccezione della guerra del nemico e dell'amico diventa
Una discriminazione etica ecco
Questo quindi questa storia che nasce dalla conquista dello stato di Westfalia ma ma la res publica Christiana e e quindi lo Jura belli eccetera eccetera ecco in questa storia che Luca ricostruisce diciamo che alla fine alla luce di queste lezioni di storia che Luca ci dà l'analisi sul dibattito contemporaneo riguarda la moralità e la legittimità dell'intervento umanitario
E i fondamenti quindi dell'etica globale
Questo nuovo ordine globale questo mettere sotto forma di diritto ciò che viene considerato etica questo mettere insieme diritti umani è guerra
Secondo me lascia Luca in una posizione poi vedremo se se ho colto bene una posizione che tutto sommato è di equidistanza tra le posizioni che vengono considerate ci provi da non sei proprio davanti all'istante allora
Perché se da un lato c'è
A questo discorso sui su nulla l'obbligo di proteggere una critica diciamo neorealistica che viene da sinistra
Dall'altro lato c'è un antico Smoke politicismo statalista che viene da destra
Quindi
Nel libro me molto chiaro sono molto chiare le posizioni che si dibatte dibattono su questa questione certamente è quella realistica diciamo di sinistra
Mette in discussione il la la definizione astratta
Dell'intervento umanitario
Per i diritti umani per difendere proteggere i diritti umani ma nello stesso tempo ovviamente la posizione anti cosmopolita della della sinistra insomma tu le hai detta
Come dire in italiano poi ci sono posizioni che sono molto meno in italiano di come la DC Tuma nell'ordine diciamo del dibattito contemporaneo
Ecco su questo diciamo che Luca secondo me gli i mantiene una certa distanza sicuramente rispetto al al paradigma di destra ma anche rispetto al paradigma di sinistra
Perché propone invece mi piace questa frase un orizzonte plurale di rappresentazioni identitarie
Il plurale delle rappresentazioni identitari mi sembra
Molto felice come espressione
E negoziazioni politiche e pratiche sociali
Come alternativa all'ipotesi della
Del della del diritto alla guerra questo contesto plurale talvolta caratterizzato dice Luca da spinte divergenti e ha fatto e fa da sfondo al dibattito in cui di cui appunto il libro di Luca da Daccò
Devo dire che
Poi diciamo l'idea della di questa giornata è quella di partire da questa tematica proprio perché mi sembrava
Quando abbiamo ragionato anche con gli amici i colleghi con cui abbiamo costruito questa giornata
Ecco parlare di migrazioni come se fosse un fenomeno
Di lasciato in e il la il doppio senso non felice cinico da spiaggia
Come se non avesse una ragione
Profonda
E e che riguarda il dibattito contemporaneo non solo in termini di accoglienza e non accoglienza ecco cioè usciamo da
Usciamo da questa da questa
Da questa parodia di un dibattito che invece molto più serio appunto ed è per questo che volevo partire da libro di Luca perché è vera credo che sia profondamente vera e storica questa impostazione cioè i crimini contro l'umanità
Il problema del del diritto internazionale
E l'intervento umanitario cambia la storia cioè questi dieci anni cambiano la prospettiva le emigrazioni hanno a che fare con gli interventi umanitari o no
Poi mettiamoci il clima le catastrofi tutto quello che vogliamo ma noi di cosa possiamo ragionare perché di clima diciamo ne possiamo ragionare relativamente e possiamo ragionare di questi dieci anni ed è per questo che il fenomeno migratorio
Va affrontato sicuramente poi dal nostro punto di vista no come ecco la fine del film che il barcone sulla spiaggia
Ma dove noi invece siamo protagonisti del film che in quella in quei dieci anni e in quel dibattito su quei dieci anni che oggi noi
Il abbiamo pensato di riproporre di riproporre anche rispetto alle nostre diverse collocazioni
Quindi per il per il momento certamente mi fermo perché il il parterre è notevole e però voglio subito ringraziare e spiegare anche il senso degli interventi di oggi
Interventi di oggi sono interventi tutti che che ruotano intorno naturalmente a queste tematiche ma che hanno a che fare anche con delle pratiche
Ed è anche questa la scommessa
Della giornata di oggi
E presento brevemente chi interverrà ovviamente il professore Fabrizio Sciacca che
Diciamo aderito
Con con tutto il dottorato in maniera
Convinta e che lavora su queste cose diciamo ecco le va abbiamo la fortuna di essere veramente in tema
Che questo dipartimento liberamente in tema con con i diritti umani e poi c'è Manuela battè Cola che
La nostra collega di Sociologia economica del lavoro dell'Università di Genova direttora di una rivista ad auto Gender
Ma gran bella rivista che vi invito a leggere on line e quindi
Che vi invito a leggere per le tematiche hanno molto a che fare con le cose di cui parliamo e che ha scritto un bel libro che mi è capitato di presentare a Pisa
Che si chiama Traffic migrazioni pranzo migrazioni lavoro sfruttamento e violenza di genere nei mercati globali del sesso
In in questa storia centra molto questo argomento e il genere c'entra molto sempre ma nella migrazione forse di più
Poi avremo Alessandra Rienzo che insegna Storia le dottrine politiche all'Università di Napoli Federico secondo che si occupa di governa mentalità globalizzazione democrazia
Alessandro è il il coordinatore del Centro studi su ragioni di Stato e democrazia ha scritto un bel libro che Governance che appunto il piano internazionale
Delle pratiche e delle politiche
Di di relazione
Che ringraziamo per essere qui e che certamente a partire dagli studi proprio del di ragion di Stato forse ecco a proposito del libro di Luca forse
Questi studi poi non sono così lontani da quello che è che ci riguarda perché il problema la ragion di Stato vedo qui anche
Il professore citi Lone che è uno studioso di Machiavelli e di e di ragion di Stato ne sa e poi vi dirò anche in che veste qui
Il professore Giuseppe assunto che noi tutti conosciamo che il il nostro ordinario di Storia delle istituzioni politiche il ma che è qui anche come associazione
Andare intera rete euro-mediterranei della conoscenza un'altra molto in un'altra bella esperienza del nostro territorio di cui Pippo spero ci ci potrà anche parlare e curatore di un volume
Su cui abbiamo scritto diversi di noi che identità nazionali perché il discorso delle identità plurali torna e tornerà anche oggi Carlo colloca che il presidente del corso di laurea magistrale in politiche servizi sociali insegna Sociologia dell'ambiente del territorio ed è segretario credo ancora del Consiglio nazionale è stato se il consigliere del consiglio scientifico nazionale dei sociologi dell'i territori dell'Associazione italiana di Sociologia è stato consulente per la Camera dei deputati della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione
E sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza per richiedenti asilo nei centri di identificazione ed espulsione in realtà ecco Carlo colloca si impegna soprattutto sui processi di urbanistica partecipata lavora sui progetti di urbanistica partecipata a questo progetto meraviglioso con Renzo Piano
E all'analisi del mutamento socio territoriale soprattutto spazi urbani e rurali da popolazioni residenti e nonno compresi i migranti dunque qui saremo sul territorio come come si dice poi c'è Rosario D'Agata che il nostro professore il Corriere il presidente del corso di lari scienza dell'amministrazione dell'organizzazione si occupa di statistica sociale
E a si è occupato di fonti statistiche sul fenomeno migratorio del master
Che speriamo potremo ancora avere
Sui diritti dei migranti
E anche questa è una partecipazione molto importante per il nostro centro di ricerca perché la questione demografia e statistica sociale
La questione centrale forse a potremmo aggiungere anche quella
Faccio la doccia un altro libro mettiamo la quarta demografia
Bene e poi ci sarà Pineta di Gregorio che in questo momento non vedo ma spero arrivi non sia falcidiata anche lei come molti di noi dall'influenza e il presidente del Consiglio del corso di laurea magistrale storia e cultura dei paesi mediterranei e di master tema che si occupa essi occupata
Di geopolitica Guido Nicolosi che è il presidente del corso di laurea magistrale in Sociologia delle reti dell'innovazione e dell'informazione insegna Sociologia dei processi culturali e comunicativi
E ed è l'autore del libro Lampedusa corpi immagini e narrazioni dell'immigrazione sito si occupa proprio di corpo e tecnica nelle scienze sociali è un'altra in
Presenza molto importante nel centro di ricerca interdipartimentale che noi vogliamo mettere in piedi capite bene perché c'è poco bisogno di spiegarlo
E tra l'altro perché anche una parentela con Goliarda Sapienza che io devo ricordare sempre
Poi abbiamo Carlo Pennisi che il presidente del corso di laurea in Sociologia e servizio sociale si occupa di sociologia giuridica della via della devianza e mutamento sociale
è come si diceva prima direttore sei ancora direttore sei di nuovo direttore sei Sempre direttore del Centro di ricerca l'ha posto di cui parlava prima
Il il nostro direttore laboratorio di progettazione e sperimentazione analisi di politiche pubbliche servizi alle persone
E diciamo il la posta è uno dei fiore all'occhiello del nostro dipartimento su su queste tematiche e su queste pratiche frequentare quello che noi diciamo in gergo il Dusmet gli può spiegare perché
Si occupa di sociologi e due giuridica e decisioni pubbliche ha anche dovuto prendere delle decisioni pubbliche
è il le foto si ricorda a cosa fanno riferimento
E poi Giorgio ci Chirone appunto che vi annunciavo primate insegna Storia delle istituzioni politiche all'università di Palermo ed ecco
Grande studioso di Machiavelli è e e e della ragion di Stato ma è qui soprattutto in veste di direttore della Summer School di Marsala
Che quest'anno si è impegnata su questo tema Mare Nostrum geopolitiche del Mediterraneo schiavitù contemporanei giustizia e riconoscimento una esperienza molto importante quella della
Summer school di Marsala così come quella di Lampedusa di cui forse qualcosa di RAI
Io spero anche che questo Centro interdipartimentale possa aiutare a creare delle sinergie tra queste da queste tante esperienze che in Sicilia si stanno muovendo e che forse avrebbero bisogno di un coordinamento
In università penso dovrebbe avere il ruolo fondamentale proprio per lo scambio con la città di cui si diceva e infine avremo naturalmente Luca che come dicevo ieri ci dirà due cose
Finali
Per capire ecco a che punto siamo arrivati e ci siamo arrivati certa a un pubblico
E detto questo per il momento lascio la parola e ringrazio ancora
Questo ci tengo molto radio radicale che riprendere i nostri lavori che compie questa operazione veramente di città globale parlando di città di cui dovremmo essere tutti consapevoli e e che dovremmo tutti difendere come patrimonio del nostro paese grazie a radio radicale e e poi volevo ringraziare in ultimo appunto perché vedo che ha aderito all'invito Angelo Di Giorgio che
E è stato il direttore del di questa di agenzia di fotogiornalismo malissimo e sociale che è il primo a Report sotto abbiamo tenuto con Angelo Di Giorgio dei corsi di fotogiornalismo umanistico e sociale
Sia in questa ma in questo dipartimento che al Dipartimento di lettere e certamente devo dire l'immagine come sicuramente anche oggi uscirà fuori l'immagine ha una sua grande forza
Però perché l'immagine abbia forza deve essere un'immagine che abbia anche dell'immaginario grazie moltissima tutti poi passo la parola Fabrizio Jacques
Buongiorno e grazie a Stefania Mazzone per avermi invitato a partecipare a questo densissimo molto interessante seminario parte appunto in un seminario permanente che è stato ampiamente illustrato quindi non certamente continuerò nella illustrazione che tra l'altro è stata davvero interessante
Invece farò due cose innanzitutto ringrazio ero il dottorato di ricerca che cordino dottorato ricerche Scienze politiche deve avere per essere qui presente con i dottorandi
Ringrazio gli studenti ringrazio i colleghi tutti per aver aderito appunto a questa manifestazione un'altra cosa che farò prima ovviamente di fare un'introduzione e dire che Luca Scuccimarra che non conosco personalmente a una sorta di storia parallela con il sottoscritto perché laureato in giurisprudenza in Filosofia del diritto come me
Ed è diventato ordinario esattamente straordinari esattamente il mese in cui lo sono diventato io febbraio due mila cinque quindi a parte queste cose si è anche interessato di canto come il sottoscritto da un punto di vista filosofico ha pubblicato un bellissimo libro sul diritto alla felicità incanto che io ho letto con grande interesse
E oltre che avere scritto delle cose importantissime sul diritto di resistenza incanto
E attendo mi appunto i essendo che in chi è interessato di canto avendo scritto sul canto naturalmente questo non può che come dire confortarmi appunto dal punto di vista di questo interesse comune recentemente più più recentemente Scuccimarra si è interessato di problemi che hanno a che fare con potremmo dire con la filosofia delle relazioni internazionali in senso molto lato e anch'io effettivamente quindici anni fa iniziai a interessarmi del problema dei diritti umani ed è il problema della filosofia dei diritti internazionali scrivendo appunto una monografia sull'ingiustizia politica detto questo chiudo
Vorrei dire due cose altre due cose su una sul problema allora il problema della responsabilità di proteggere riguarda la sovranità ai diritti umani certamente il sottotitolo appunto del libro che esplica chiaramente la dimensione dualistica di questo problema
La responsabilità di proteggere però è appunto un impegno un impegno internazionale è un problema di diritto internazionale in senso stretto che implica appunto dalle delle come dire delle riflessioni che gli scienziati politici da un lato il politologi in senso lato anche sociologi e filosofi politici dall'altra affrontano in maniera sistematica vi è poi una ricostruzione storica che naturalmente lo storico del pensiero da appunto alla luce corretta in questo in questa trattazione
Io vorrei dire due cose appunto e le dico subito la responsabilità di poter già un dato positivo il lato negativo
Innanzitutto è un impegno politico globale parlerò pochissimo per dieci minuti perché ci sono tantissimi relatori non voglio sottrarre tempo spazio
è un impegno politico ogni impegno politico di carattere prioritario appunto che è stato approvato lo dico anche per gli studenti che magari non so sono manco assetati anche di qualche conoscenza più nel dettaglio da tutti gli Stati membri nazioni unite a un vertice mondiale nel due mila cinque
Al fine di come di affrontare delle stringenti appunto impellenze che riguardavano la prevenzione quindi innanzitutto la misura preventiva riguarda il genio CD o i crimini di guerra la pulizia etnica termine abbastanza impreciso anche per il diritto internazionale
E i crimini contro l'umanità crimini contro l'umanità crimini di guerra e genocidio sono ben definiti pulizia etnica un po'meno e tuttavia è questa diciamo di focus sono questi quattro pilastri fondamentali verso i quali si dirige la responsabilità di proteggere e si basa anche sul fatto e non si può eludere questo fatto che la sovranità la sovranità dello Stato implica la responsabilità di proteggere tutte le proporzioni dai crimini che vengono commessi all'interno di essa ove questa sempre sponsor verità viene meno si pone il problema dell'intervento internazionale
C'è anche un problema serio un problema serio di conflitto interno logico cioè la responsabilità di proteggere tra le fonti appunto della responsabilità di proteggere vi è quella del Consiglio demandata al Consiglio di Sicurezza dal capitolo sette dalla carta e Nazioni Unite
Che implica il Consiglio di sicurezza lo ricordo è formato da cinque Stati permanenti sono i cinque Stati maggiori che hanno vinto la Seconda guerra mondiale e che ancora oggi dettano legge impartì in maniera pesante
La Cina il Regno Unito la Russia e gli Stati Uniti e la Francia e da cinque Stati che vengono eletti ogni anno per due anni consecutivi e che formano appunto il Consiglio di sicurezza
Determinando che cosa appunto
Apre il Consiglio è permesso di determinare l'esistenza di qualsiasi minaccia alla pace quindi determinare l'esistenza di qualsiasi minaccia la pace a un una funzione ricognitiva e anche di scoperta
Cioè io scopro l'esistenza di una minaccia violazione della pace o atto di aggressione e di intraprendere in ultima ratio donde si riferisce differisce dall'intervento umanitario stricto sensu
Azioni militari e non militari per ripristinare la pace e la sicurezza internazionale
Dunque vi sono tre cose importanti che la responsabilità di proteggere la responsabilità di protezione spetta allo Stato
Ove lo Stato non riesce ad assicurare questa responsabilità di protezione sia un'assistenza internazionale è un rafforzamento appunto a livello internazionale delle capacità di protezione e infine la risposta la risposta deve essere decisiva subitanea tempestiva
Quindi c'è una esigenza di a cooperazione
E ma è un'esigenza di cooperazione di tipo pragmatico non è un'esigenza di cooperazioni tipo etico soprattutto di tipo pragmatico l'etica
Viene già presupposta in questa forma di intervento cioè come dire l'etica viene assorbita dal diritto internazionale in un comportamento che di perse
Si presume etico ecco questo per il filosofo politico non è una cosa da poco e anche per di scienziati sociali scienziati politici i politologi di storici dottrine politiche ed è un problema che come dire non da poco ecco è un problema non da poco
Poi si anche che la responsabilità di proteggere e disse differisce in qualche modo dall'intervento umanitario la l'intervento umanitario
Che è quello che si fa appunto con la con l'obbligo di uso esclusivo della forza militare
Perché perché la responsabilità di proteggere è innanzitutto uno strumento preventivo
Cioè uno strumento che infatti za
In come dire rafforza una serie di misure che servono a scongiurare un rischio
Un rischio alto ma
Una cosa che nulla eh in atto
E questa è una delle critiche pesanti e vengono mosse al la responsabilità di proteggere in realtà si parla per esempio di una ipotesi controfattuale il principio del danno Maurice sì via e si ci si muove dal punto di vista del principio del danno però il danno non c'è
Cioè si fa una cosa per evitare che accada quella cosa e quando si fa quella cosa si provocano danni perché l'intervento umanitario ha una forza distruttiva
Scusa una forza armata quindi si fa una cosa per evitare che qualcosa accada e che non è accaduta
Accade qualcos'altro questa è una delle obiezioni ovviamente non entro nei particolari un'obiezione critica alla al problema poi l'altra violazione un'altra critica alla responsabilità di proteggere riguarda la violazione della sovranità nazionale si dice che una delle sue principali appunto raccomandazioni critiche da parte degli studiosi soprattutto politologi che in merito al problema della responsabilità di proteggere e che la responsabilità di proteggere viola la sovranità nazionale
Questo naturalmente è un problema è un problema serio molto serio un altro problema serio e quello del cosiddetto altruismo per così dire interni insito nell'intervento umanitario si tratta di un altruismo o Nardin comuni o di una preoccupazione che coinvolge innanzitutto interesse personale di chi interviene perché senza questo interesse personale
Nelle relazioni internazionali domina l'effettività non ci si muove allora è un altruismo ha schierato
Senza il quale non si non non ci si non ci si muoverebbe quindi sì anche una sorta di incoerenza da questo punto di vista io spero che oggi appunto riusciremo ma nessuno dire sicura nonostante la densità degli interventi a fare un dibattito molto interessante
Una domanda che forse bisognerà porsi e anche quella del rapporto che non è stato in realtà esplicitato in maniera precisa tra c'è la responsabilità di proteggere i migrazioni un rapporto intrinseco secondo me non ve tra l'ESP la responsabilità di proteggere una cosa il problema limitazioni un'altra vero è però vero è però che come ha detto anche la protesta Mazzone il problema limitazioni è un fenomeno che sta lì
Sta lì appunto dietro l'angolo in ogni momento i dove c'è un conflitto dove ci sono delle parti deboli centro via il problema della migrazione
Trattare questo problema da un punto di vista politico implica anche fare delle scelte mentre il problema emigrazione diverse è un fenomeno non solo politico e vado a concludere
Noi apparteniamo del genere
Homo
E alla specie homo sapiens
La specie homo sapiens pare quasi sicuramente essere nata in un parte del mondo che il Corno d'Africa circa cento mila anni fa alcuni dicono di più e da lì si è spostata si è spostata migrando
Migrando per tutto il globo ma e l'istinto appunto che probabilmente fece spostare questi questi esseri viventi che ancora certamente non erano evoluti come noi così come e l'istinto che fa spostare
Tutti gli esseri viventi evoluti su questo pianeta attraverso le migrazioni questo è un fenomeno naturale la migrazione da questo punto di vista la migrazione per motivi precisi invece è per scelte precise razionalmente concepite e tipica degli esseri umani ed è tipica degli ultimi millenni degli ultimi forse dieci mila anni non non di più
Ecco quindi quando quando quando inizia proprio a alla dimensione politica ad abitare appunto i comportamenti di quella che è la nostra specie umana
Grazie
Grazie veramente apprese le Sciacca perché
E hai fatto due
Mercoledì due osservazioni da niente adesso diciamo che ha fatto lei osservazioni sulle quali certamente ecco per esempio questo potrebbe essere senz'altro un filone di di uno dei filoni del seminario permanente questo aspetto della questione no cioè l'aspetto e la questione che che non è solo strettamente di filosofia politica però diciamo così per semplificare ecco potrebbe essere certamente uno dei dei gli argomenti che è un seminario permanente dovrebbe trattare
A partire da questo dipartimento ma aprendolo davvero a a tutto l'ateneo e non solo
Dunque vi invito a a pensare anche a questo cioè a immaginare questo lo chiedo anche gli studenti che hanno ascoltato
Che ci ascoltano cioè cominciamo a immaginare insieme dei percorsi di questo seminario permanente che abbiano appunto attinenza con quello che studiano con quello che che ricerchiamo tutti insieme e questo mi sembra un filone
Veramente molto interessante e ringrazio molto Fabrizio anche per come Stato e spesso
Quindi passo la parola adesso non lo sto alla all'ordine prestabilito perché ai professore Pennisi mi sembra doveva andarsene e quindi a un a un impegno e quindi lo facciamo intervenire prima come gli ho detto prima
Carlo Pennisi
Che parlerà credo anche dell'abuso non lo so ma insomma da che abbiamo ricordato per quello
Firmata che di qua
E elica stiamo senz'altro la parola
Grazie Stefania grazie dell'invito
Grazie al collega Scuccimarra
Il cui il cui lavoro mi è stato passato da Stefania che merita molto più del a la lettura abbiamo potuto fare in questi convulsi giorni io
Desidero proporre alcune
Osservazione alcune riflessioni che vengono dai diciott'anni d'esperienza della posso e dalle trasformazioni che intorno al ammissione della della posso si sono registrate
Credo che la che porre il problema della dal rapporto tra l'emigrazione la città e porre il problema della del contenuto dissenso del intervento umanitario sia particolarmente utile
Quando
Facciamo attenzione alla differenza che noi abbiamo dovuto sperimentare tra l'immigrato e l'immigrazione
Esiste una differenza tra l'immigrato e l'immigrazione una differenza tra quello che si può fare o possiamo immaginare tra l'uno e l'altra cosa
L'intervento umanitario è proprio l'elaborazione di questa differenza
Permettere sul piano della immigrazione tutti quei problemi che possono esserci mare tirerà fuori su cui a Fabrizio stava lavorando ma è l'intervento umanitario Cippone una un problema su la differenza che c'è tra l'una dimensione relazionale personale di questa esperienza è una dimensione come dire fenomenica da fenomeno sociale e culturale con la quale noi lo osserviamo mentre è molto facile
Parlare di immigrazione soprattutto di questi tempi è molto difficile parlare con l'immigrato nel senso che il tipo di tutto il problema che l'immigrato che impone un tipo di problema che ti sfida intanto sul piano non solo personale ma anche del tuo specifico ruolo
Quello che abbiamo sperimentato con illa posso è proprio il fatto che si riesce a rispondere soltanto una città riesce a rispondere soltanto nel momento in cui e il problema dell'immigrato diventa un problema istituzionale non nel senso burocratico del termine a un ma un problema di carretti che riescono a come dire interagire
Di ridefinendo i propri obiettivi e la borsa e il risultato di quella fase delle Autonomie locali la fase della delle città che progettavano la per le proprie autonomia e quindi la conseguenza del di un investimento europeo su Catania dei legami che in quel momento l'ateneo aveva con tutte le amministrazioni locali dalla Regione in giù
Allora
Individuare la città come interlocutore da parte del del Progetto una una mossa molto intelligente ma è una mossa molto intelligente nel momento in cui
Siamo disposti a ridefinire
Noi come interlocutori
Cioè siamo risposti a capire per esempio senza noi facevamo alla la posso tutta una serie di servizi per un'immigrazione che era completamente diversa da quella de di questi dieci anni era un'immigrazione
In qualche maniera legata a quelle che si chiamavano le catene migratorie era una migrazione che da una quindicina d'anni si era strutturata a Catania e che però cominciava ad aumentarle
Noi facevamo Servizi Sanitari facevamo servizi di accompagnamento facevano servizi di mille cose ma non direttamente facevamo in modo che lì si potesse le varie istituzioni catanesi potessero li offrire loro servizio bene qual è il servizio che non riuscivamo a offrire quelli universitari cioè la conversione della dei titoli il riconoscimento dei titoli
Allora se noi vogliamo fare porci accademicamente nei confronti di questo problema e nei confronti della città certo possiamo fare e le riflessioni che stiamo facendo ma la stessa amministrazione universitaria dovrebbe essere come dire prendere atto del fatto che è coinvolta su questi problemi
E quindi il problema della del della traduzione dei titoli il problema dell'accompagnamento al problema delle cose diventa un modo per rendersi credibile in questo interlocuzione
Da questo punto di vista allora la città è un interlocutore importante soprattutto in questo momento perché e dall'Università che è una leva per ricostruire questo situazione può partire né io né sono perfettamente convinto ritrovare una strada per Catania è molto importante ha ritrovato la medico in questo momento urgente ritrovarla attraverso il tema dell'immigrazione potrebbe essere una strada a condizione che le istituzioni chessò sì sì come dire si confrontano su questa cosa
Riescono a colloquiare come istituzioni e non come persona come come enti che si occupano del problema perché il problema si pone imprese perché ci sono gli immigrati perché ex facile parlare senza prendersi responsabilità dirette no assumendosi responsabilità specifiche istituzionali su questa cosa
L'ultima cosa che
Mi preme fare osservare sempre due per le ragioni che in questa esperienza noi abbiamo fatto
E che queste pratiche sono pratica serenamente formative formative non solo per chi faceva servizio sociale o programmazione politica sociale ma anche per sociologico perché per chi faceva amministrazione perché faceva il nostro tutta l'offerta formativa nostra
Sono pratiche formative non solo perché ti mettono a contatto con problemi e ti fanno diciamo affrontare prove non sono pratiche formative per una ragione molto specifica
Perché il modo in cui noi trattiamo o
O l'emigrazione il problema
Il modo in cui trattiamo
L'immigrato la persona cippato la del nostro welfare ci parla delle nostra capo della capacità delle nostre istituzioni
Di elaborare attenzione nei confronti dei cittadini italiani delle persone che in Italia hanno problemi che sono en analoghi da certi punti di vista di quelle l'emigrazione allora e molto formativo alla possibile perché quando si dice integrazione si parla della partecipazione di questi immigrati a processi integrativi di cui sono componenti anche gli italiani allora la dimensione dell'integrazione la dimensione di certi processi
Da cui gli italiani stessi sono come dire in difficoltà e condividono questa difficoltà non sanno condividere questo difficoltà coglie l'immigrazione allora soprattutto poi nel dopo le crisi del
Del
Dal Nordafrica che in cui il problema della e integrazione si è come dire separato da quello dell'accoglienza creando i casini che si sono visti
Prima il problema era sul Turato in modo assolutamente unitario adesso il problema cambiato di scala si è fatto l'errore di separare inclusione integrazione accoglienza dai di inclusione
La ricostruzione di questo passaggio attraverso la focalizzazione dell'intervento i vani Dario potrebbe essere una strada Fertile come il collega ci ci indica ho un solo problema
Che cioè da qua questa volta Nonda chi deve organizzare cose didattiche o formative il problema che ho e che condivido su molti piani è che
Parte come dire
Elaborare l'intervento umanitario attraverso come come come esperienza per fare emergere praticabilità dei diritti umani significa a contare come ci diceva il professor Sciacca il problema della sovranità
Allora
La questione di dette Riotta Oriali Zare la sovranità è una questione che noi affrontiamo il mille aspetti
Siamo nelle condizioni di del re territorializzare la sovranità
Questa un percorso che riguarda Filosofia filosofi del diritto oppure un percorso che ci chiede di individuare le nuove forme di potere e quindi trovare attraverso l'individuazione delle nuove forme di potere
Elementi di strutturazione che ci portino a una sovranità deteriore fra del territorializzata
Questo problema riguarda le reti riguarda l'informatizzazione non riguarda solo l'immigrazione produce conseguenze diverse negli ambiti ma riguarda l'economia riguarda mille cose
Allora il mio problema la mia come dire paura e che non si riesca che che il dibattito sui diritti umani
Risulti chiuso sui diritti una sull'intervento umanitario risulti chiuso nell'emergenza dell'immigrazione mentre invece se fosse aperto alla dinamiche della de territorializzazione della sovranità potrebbe ricevere da tutti gli altri
Incrociando diciamo gli altri temi delle soluzioni o delle possibilità di soluzione che per esempio l'economia o in finanza si stanno percorrendo che non si stanno percorrendo sulla informatizzazione sulla information technology ma
Questo solo grazie
Devo dire che per una notoriamente dell'Indiana come me
Che con la parola de territorializzazione ha litigato tutta la vita
Per pronunciarla
I detective territorializzare un obbligo
è un ovvio che da quando mi alzo la mattina
Nella mia vita quotidiana
Pratico dette rito realizzare questa questa questione penso che dovremmo ancora affrontata e penso veramente che non solo non si può chiudere alla questione dell'immigrazione della del territorialità azione ma credo che molti di noi
Tra molte virgolette in senso molto buono usino la questione immigrazione parlare idee territorializzazione perché lì perché quello è un fenomeno che si vede con cui i confronti
Cicci batti contro e allora finalmente possiamo parlare di dei territori iniziazione penso anche a a Emanuela cioè il discorso delle identità dell'identità di genere no la dei territori e l'ideazione è una cosa è una pratica su cui lavoriamo da tantissimo tempo in molti e forse le migrazioni ci danno finalmente la possibilità di confrontarci con una pratica fenomenica molto chiara e e quotidiano
Quindi ringrazio molto
Il professore regni sì per per per questa suggestione e anche per per questo
E come diretta per quest'altro suggestione sul lato sociale sull'esperienza e anche quella che va deperita realizzata nel senso che forse delle diventare più liquida probabilmente anche su quello forse dovremmo ragionare insieme e anche qui dentro questo seminario permanente ovviamente il la posso a un posto d'onore
Passo adesso la parola secondo ordine ha Emanuela battè colà
Che come dicevo è la nostra collega di sociologia economica del lavoro di dell'inerzia di Genova che appunto dirige About Gender questa magnifica rivista che si occupa della di discriminazione delle donne nel mercato del lavoro e e che altri
Detto questo libero che vi invito a leggere
Trans migrazioni lavoro sfruttamento e violenza di genere nei mercati globali del sesso su questo poi no torneremo grazie ma non è
Grazie a te ti invito bloccano a un certo punto ha perché io lo so che mi faccio prendere dalla passione e quindi de Bordeaux e gli interventi sono tanti quindi non sarebbe bello debordare allora io ritornano sul tema dei diritti umani se l'immigrazione internazionale da una prospettiva un po'differente
Perché io sono non sociologo una femminista non sostituito se di genere e quindi vorrei raccontarvi quelli che a mio parere sono le criticità del dibattito di un tema di cui ho mi occupo da vent'anni nel senso che da vent'anni faccio ricerca sul campo
Nel sul tema della tratta la così detta tratta delle donne a fini di sfruttamento sessuale vale a dire quel gravissime forme di sfruttamento e di violenza nei confronti di donne migranti sfruttati nei mercati del sesso
Allora
Cercherò di in qualche modo se fa che diceva in questo libro che noi stiamo discutendo oggi si c'è un'attenzione forte a una riflessione sulle definizioni Ossona appassionata di linguaggio quindi cercherò anche di accogliere questa tipo di prospettiva che una prospettiva che sento molto mia allora la prima criticità del dibattito un possono tempo di raccontarvi che cosa è la tratta quali sono Earache le forme di sfruttamento
Pai puntualmente se qualcuna delle curiosità
Privatamente ne possiamo discutere allora una una prima forma come dire di criticità è legata al fatto che attorno a la allo sfruttamento dei mercati del sesso da da da tempo
Insistente a una contrapposizione manichea e e poco costruttiva
Che costringe in qualche modo le persone che si occupa di tratta quasi a posizionarsi rispetto all'antico dibattito Prost ex anti Traffic in cosa so di vuol dire
A ciò che fino al due mila e cinque è iniziato Cupar mi ritratta nel Duemila fino al due mila cinque il nome io non avevo la percezione di o per giustificare il perché mi stesse occupando di tratta
Poi a un certo punto qualcosa è cambiato a un certo punto ho percepito questo clima per cui ma perché ti occupi di che tratta cosa vuol dire vuol dire che non riconosce l'Agenzia delle donne vuol dire che sei contro i diritti della delle delle lavoratrici del sesso
Vuol dire che per test son tutte vittime no come se in qualche modo
Ci fosse una coazione a posizionarsi rispetto a un dibattito che io sento riduttivo costruttivo poco accogliente rispetto alla complessità allora
Come dire rispetto questo paradigma della Scelta cioè mi dire c'è chi dice la la la prostituzione sempre una scelta e quindi bisogna riconoscere la dignità di questa scelta
E come dire e l'altra posizione in cui si dice se ti occupi di tratta vuol dire che non riconosce la dignità della scelta
Io ho preso una posizione che apparentemente neutre ma in realtà è molto forte cioè di non posizionarmi nel senso che da un lato ricco ritengo che nelle migrazioni anche nelle sue grave nello sfruttamento e mercati del sesso agenzie sul agenzia sfruttamento possano coesistere
Cioè si può scegliere di emigrare e di lavorare mercati del sesso in funzione di un progetto migratorio e per cui e nonostante questa scelta subire gravissime forme di sfruttamento e per cui da un certo punto di vista essere vittime
Di violenza ma non mi schiero soprattutto perché io credo che litigando sulla questione
Scelte o non scelte a che poi ha origine più antiche no nel del del femminismo
Ma su questioni di questo si parlerà più e nel pomeriggio per cui non mi mi soffermo distoglie in qualche modo dalle contraddizioni del sistema quali sono queste contraddizioni
Ma in primo luogo il fatto che nel poter scegliere o meno se lavorare nei mercati del sesso non lavorare ma soprattutto anche negli esiti della qualità dei quali della scienza cioè quali mercati quale qualità del lavoro quali SEG menti dei mercati del sesso
è non è indifferente il colore della pelle l'essere o meno cittadine la il Lalla la posizione come dire la la la classe sociale di originale no
Quindi e e e noi negli anni abbiamo un po'perso questa attenzione
Rispetto a quello che un tempo si chiamava classe sociale che ultimamente si chiama
Capitale sociale eccetera no
Come se fosse indifferente invece fa molta differenza essere una donna nigeriana senza documenti oppure essere un'italiana Bianca con certe caratteristiche fisiche
E socioculturali o una è
Prostituta
Con accezioni più volgari l'alta escort e ieri le condizioni di lavoro sono profondamente diverse
Poi c'è una seconda contraddizione del sistema che accenda perché non sono certa che avrò il tempo di come dire approfondire e che la violenza che viene agitato i mercati del sesso è una violenza di genere la questione lascio lì poi vediamo se avremo il tempo il problema di definizioni perché noi attraverso la scelta dei termini Coty vedi siamo contribuiamo a costruire la realtà allora che sono queste donne migranti queste donne sfruttate gravemente mercati del sesso allora leggendo la letteratura nazionale e internazionale sul tema per peraltro abbastanza di nicchia
Perché è un tema che non interessa più di tanto
Vediamo che queste donne vengono declinati in termini di prostitute
Vittime schiave raramente sono considerate nominate come emigranti allora schiave allora anch'io devo dire è chiaro che quando ti occupi di tratte fa ricerca sulla tratta ci sono
Come dire dalle di Gracco ontano di di torture e di gli stupri di apporti così come dire coatti in condizioni Ina inaccettabili
Di torture di di di di di uccisioni e eccetera eccetera e quindi di condizioni di lavoro terribili dopo dodici ore pioggia avvenga otto
E malattie non importa e quindi è chiaro che la tentazione di cadere in un linguaggio che rimanda alla schiavitù e molto forte però attenzione che differenza c'è
Tra la tratta la schiavitù diciamo della tratta dei secoli passati
E lei la condizione di lavoro di queste donne migranti del ventunesimo secolo
Ma c'è una differenza molto forza anzi due ai tempi della tratta degli schiavi c'era un riconoscimento giuridico della schiavitù riconoscimento che non vi è oggi anzi
La schiavitù è un reato ma c'è una consegna a un'altra osservazione più importante rispetto ai temi che stiamo affrontando oggi
Cioè che in passato queste persone uomini e donne erano strappate allora volterrano ne erano persone migranti mentre oggi lei migranti tutte direi sempre più
Le migranti che sono gravemente salutate ai mercati del sesso si sono
Donne appunto Migrantes sono donne che hanno scelto di emigrare
Che hanno scelto di aderire in modo più o meno incauto o consapevole a delle reti criminali che poi sapendo che avrebbero dovuto lavorare dei mercati
E del senso perché questi era funzione di un progetto migratorio
E quindi questa è una differenza però attenzione che non è come dire un vezzo intellettuale non ricominci
Ci divertiamo ci riempiamo la bocca di di concetti più o meno affascinanti sul piano intellettuale no questo ha delle ricadute molto pratiche in termini e poi di politiche
Ora perché se io dette decide definisco una donna gravemente salutate mancato nel senso una schiava che è costretta a prostituirsi
Allora in questo modo illegittimo interventi del tipo di rimpatri assistiti
No perché dopo è scontato se loro sono costrette sono qui perché sono costretta a prostituirsi allora vorranno desiderano hanno impatto ornare a casa loro
Invece se io i inizio ha come dirà a utilizzare un e terminologie di tipo differente l declino intermedi migranti e allora è chiaro che il rimpatrio assistito
A meno legittimità
Allora è chiaro che
La mobilità umana che fare con il tracciare una linea e e registrare i passaggi che l'attraversano
Ma se nel due mila due diceva i numeri e le caratteristiche delle persone migranti dipendono totalmente da come i politici e burocrati di uno Stato disegna dei confini geografici e politici amministrativi dello stesso come dire
Non siamo noi a definire chi emigrante chiedo no
E anche la parola extra comunitario è molto come dire significativa in questi termini no quando cene diciamo svizzero o rumeno Kjell extra comunitario è di pancia noi percepiamo rumeno come extracomunitario e non lo svizzero quando in realtà sappiamo che è il contrario
Allora ma se diceva geografia politici io dico anche non sono giornalisti ma anche e intellettuali allora anche noi accademici accademiche abbiamo una responsabilità enorme nel costruire la realtà perché siamo siamo noi a decidere
Su quali dimensioni soffermare lo sguardo quali linguaggi quali tipi di riflessioni quali tipi di definizioni e quindi noi abbiamo una responsabilità enorme nel costruire la realtà
Non so se ancora qualche minuto allora
Vorrei ci tengo molto questa è un aspetto che a cui tengo molto spendere due parole sulla seconda contraddizione del sistema no dicevo la prima il legata al fatto che la la il nostro Garau non è indifferente rispetto agli esiti delle nostre scelte cioè in primo luogo con possibilità di scegliere e nel secondo degli esiti della nostra scelta la seconda contraddizione è che tentiamo a ignorare il fatto che la violenza che viene a buttarli stima che viene agitato i mercati del sesso a danno delle migranti
è non è altro che quella stessa violenza di genere che attraversa in potenza le la l'ebreo graffi di tutte noi invece
Tutta la letteratura italiana e straniera anche quella più sofisticata tende a parlare di
Diritti umani di violazione dei diritti umani attenzione non sto dicendo sia chiaro
Che il fatto che queste donne siano torturate stuprate e uccise non sia una grave violazione di diritti umani peraltro anche la violenza di genere così come la definiamo noi è una violazione di diritti umani come ci ricorda
Il trattato di Istanbul
Allora qui faccio degli esempi concreti
è io stavo rileggendo per l'ennesima volta quest'intervista giustamente mi si è accesa una lampadina era tipico
Ogni giorno mi davano ordini molto spesso avevano comportamenti violenti mi picchiavano spezzo per qualunque motivo
Non avevo portato a casa abbastanza soldi non sorridevo abbastanza qualcosa che non avevo fatto
All'inizio del ciclomotore è stato realizzato che non avevo possibilità la mia unica possibilità di sopravvivenza era obbedire sempre allora rileggendo per l'ennesima volta quest'intervista che aveva fatto in questo progetto il Po di cui parliamo parlo
In trasmigrazione ciò che ho detto ma questa
Espressivo questo racconto mi ricorda
La si trova nel camminare sulle uova di alcuni parlano le armi che decente operatrici dei centri antiviolenza
Cioè le donne che fanno dei centri antiviolenza raccontano proprio di questo come dire io avevo sempre paura che la violenza ne poteva scaturire in qualsiasi momento
Per qualsiasi motivo è qui camminavo sulle uova che differenza c'è
Va beh questa c'è un perno allora
Una forma di ricatto consiste nel videoregistrare i suoi incontri con i clienti per poi ricattare la dicendole che se non obbedisce la famiglia dei tra il video così saprà cosa sta realmente facendo all'estero questa la testimonianza di una funzionaria intervistate Romania ma questa che cos'è se non quella che viene definita sexy talk show cioè quella pratica oziosa tanto diffusa tra i nostri adolescenti per cui
La ragazzina viene fotografata magari anche Eddie col suo consenso o filmata nuda o in atti sessuali dopodiché viene ricattata no c'è la stessa esatta dinamica
Aveva chiesto aiuto sì ho provato ma non parlava la loro lingua tuttavia piangevo mentre facevamo sesso e cliente vende vedeva che piangevo non sapevo come farmi capire non sapevo come fare continuava a piangere piangere
A queste o se fosse un racconto estrapolato dal contesto dei mercati del sesso vorrebbe declinato in termini di stupro
E invece noi dobbiamo fare uno sforzo intellettuale per riconoscere lo stupro in questa dinamica
Perché in qualche modo noi siamo frutto dei modelli culturali nel quali siamo cresciuti e cresciute per cui pendenze all'ente
A me pare una transazione sesso economica tra un cliente e non uno stupratore certamente un cliente un po'violento un po'poco attento ma pur sempre un cliente e non uno stupratore
E no hanno una donna o una ragazza stuprata ma una scusate il termine una put Ana
Invece questa una violenza sessuale ma in qualche modo i nostri filtri culturali CIPE disco di cogliere questa
Dimensione qualche Udo la peggiore delle situazioni che mi è capitata e la ragazza che è stata scarpata
Nel senso che le è stato tolto lo scalpo perché non aveva voglia di lavorare quindi hanno iniziato questa forma di tortura
Ah sì portando lo scalpo quando l'infermiera mi ha detto nel Sacchettoni per terra ce lo scalpo della ragazza
Davanti mi sono trovato una mummia perché era fasciato dalla testa ai piedi
A queste è una gravissima forma di violenza fisica ma che non molto di fare sa da quelle tanti episodi e violenti inaccettabili
Che colpiscono tutte tutte non non tutte nove ma potenzialmente qualunque donna di qualsiasi estrazione sociale di qualsiasi colore di qualsiasi cittadinanza eccetera
Pensiamo agli staff agli sfregi alla alle ragazze bruciate alle alle donne uccise dai vari amanti ex fidanzati eccetera eccetera eccetera eccetera
Allora quindi è è come dire no le definizioni sono importanti le parole sono importanti le parole che non scendiamo contribuiscono a costruire la realtà per cui è portante
Come dire e inizierà nominare maniera di farsa i fenomeni e quindi iniziare a definire migranti le che cosette vittime di tratta e però anche con parlare di violenza di genere e non solo di violazione di diritti umani in relazione a questo tipo di violenza perché
Perché se noi parliamo di violazioni di diritti umani e come se noi prendessimo delle distanze da questo
Terribile fenomeno cui sopravvivere fenomeni di violenza perché come dire queste ma violenza altra che riguarda altre donne che riguarda il fatto che si sa che gli albanesi rumeni
Sono patriarcali e e retrogradi si sa che le le nigeriane son po'primitive credo meriti giù giù eccetera eccetera no questa non è un qualche cosa d'altro ma è quella stessa violenza di genere che attraversa in potenza
Le le nostre biografie in quanto donne e quindi è un qualcosa che ci riguarda da vicino e rispetto al quale noi come società abbiamo una grossa responsabilità vi ringrazio
Temo per
Boh grazie Monte a Manuela Bata eccola che naturalmente ci ha
Anche un po'scioccati scioccante
Vi ringrazio
La direttrice delle siciliane di Casablanca
La mia carissima amicale sono veramente contenta vetusti acqua e che tu sia riuscita a sentire l'intervento di Emanuela vedremo se riusciamo a fare un'intervista
Veramente sarebbe molto importante è stato l'intervento molto forte perché è che appunto mettendo campo il dibattito
Che abbiamo fatto un po'a Pisa con Laura Savelli che qua e che oggi pomeriggio parlerà abbiamo parlato alla storia della prostituzione in Italia abbiamo parlato di questa
Di questo dibattito che ci attraversa anche come donna e cioè la Scelta
Il problema antico della prostituzione come Scelta o la la vittima o o no chi ci vede vittime si è vittime veramente di fino a che punto eccetera è ancora una volta devo dire ringraziamo paradossalmente le migrazioni perché ci parlano di noi ecco il discorso di Emanuela al di là di come la pensiamo che ci ci dà un dibattito ci restituisce il dibattito in questo momento
Però ci dice che ancora una volta anche per questo le migrazioni parlano di noi e di noi donne in particolare e poi quando abbiamo anche meritato il problema di genere in generale cioè il genere non è solo non siamo solo noi ma abbiamo parlato anche delle pranzo migrazioni ma è molto importante questo aspetto e credo che questo aspetto debba essere un altro filone della seminario permanente perché affrontare la tematica della tratta in questi termini mi sembra appunto riportare la migrazione in noi stessi cioè le nostre migrazioni la storia della nostra ammirazione ma erano grazie ancora
Adesso do la parola ad Alessandra Rienzo
Che insegna Storia delle dottrine politiche all'Università di Napoli Federico secondo si occupa diciamo di governa mentalità globalizzazione demografia
Del coordinatore del Centro di studi su ragion di Stato e democrazia e autore di questo bel libro sulla governance ti lascio la parola grazie Stefania grazie a tutti voi come intervenire in cui suo compensato partendo
Sicuramente come dire dalla dallo spunto e dagli spunti offerti dalla testo di Luca Scuccimarra ma anche cercando di entrare una relazione con l'idea complessiva di un seminario permanente meglio rapidamente ho segnato
Una serie di di punti che vorrei proporvi partendo da una visto che ci sono così tanti studenti da un elemento autobiografico
La generazione la mia generazione si è formata politicamente a cavallo di un evento che l'ottantanove
In buona sostanza la caduta del muro di Berlino il passaggio da un orizzonte politico ideale ideologico caratterizzato da una separazione radicale tra due mondi tra due opzioni
Ha un orizzonte invece profondamente diverso in cui uno dei Dico mondi veniva meno e in qualche modo sembrava lasciare aperta tra mille contraddizioni invidie elementi problematici
Uno spazio di composizione politico globale in cui la democrazia liberale essenzialmente si poteva per certi versi affermare
E poteva fermarsi innanzitutto riducendo lo spazio ci la centralità attribuita nella modernità allo Stato nazione è uno dei punti che al cuore della pura di Luca Scuccimarra nei termini in cui Luca ricostruisce nel suo testo protegge l'umanità
L'emergere di un orizzonte giuridico politico che sicuramente in maniera marcata posto ottantanove almeno fino agli inizi degli anni due mila
Due mila dieci le ultime propaggini ha per certi versi segnato un po'la storia di chi come me si è formato in quegli anni
Perché assegnato ha segnato la storia perché sembrava per certi versi appunto offrire un orizzonte
Blu balista una risposta globali sta grandi problemi ai grandi problemi del del presente sia ben chiaro quel tracollo tra l'ottantanove gli anni che seguivano non era affatto parlo soprattutto gli studenti
Chi ha alla mia età lo ricorderà o una condizione di globali sono felice l'ottantanove ci credeva certamente con un gesto ironicamente molto forte che l'abbattimento del muro di Berlino ma subito dopo ci sarebbe stata la guerra in Jugoslavia
Cibo e ci sarebbe stato il primo forte impatto migratorio in Europa che era la grande nave la valore anche a diciamo arriva arriva a Bari dall'Albania novum ricorderete si sicuramente di immagini
A i primi flussi migratori che dall'est Europa con forza per certi versi premevano
Sarebbero arrivati lentamente le guerre nel sud est scusate mille le guerre nel Golfo la Libia
Qualcuno ricorderà
Diciamo i cui i contrasti con Gheddafi era quindi come dire un tra un passaggio per certi versi denso caldo e sicuramente violento ciò nonostante questi eventi venivano per certi versi letti per certi versi letti come
Quelli quegli snodi di passaggio di riadattamento di un sistema globale sulla base di un ordine complessivo che era venuto meno
Nella tesa lenta difficile ricostruire un altro ordine Artaud ordine globale
è questa categoria responsabili o protetti per certi versi e una è uno degli esiti giuridico politici di quel tentativo di costruire questo nuovo ordine globale con tutte le contraddizioni che sono state espresse prima
E che il il testo di Luca Scuccimarra il classico Scuccimarra
Ci ripropone nei termini di una critica che poteva essere articolata da destra in difesa di un contro questo porzione lo Ballista e vedete quante tornata di forza oggi questo tipo di opzione
Di tipo sopranista da un lato dall'altro lato l'idea che in fondo in questo nuovo ordine globale siccome si si offrisse questa è una critica da sinistra uno spazio neo imperialista
Perché in questo nuovo ordine globale evidentemente c'era un grande attore politico erano gli Stati Uniti avevano vinto il confronto con gli altri con l'altro blocco e che in qualche modo si presentavano come quel soggetto politico economico
Che poteva svolgere un ruolo e doveva svolge un ruolo un ruolo decisivo con le contraddizioni venivano richiamate prima rispetto al funzionamento del Organizzazione delle Nazioni Unite che mentre erano richiamate come l'attore politico istituzionali principale di questo nuovo ordine però poi vedevano questo ruolo fondamentale esercitato dagli dagli Stati Uniti
Responsabili dell'opera tetto questa questa i primi pop si giuridico politica di configurazione di un modello diverso
Che per certi versi poneva prima la degenza dei diritti umani rispetto alla centralità della sovranità ma assumeva proprio da questa questa funzione
Perché è importante ritornare dopo tanti anni alla al libro di scucire di Luca Scuccimarra perché io credo che una delle grandi questioni che noi oggi affrontiamo il proprio se quel tipo di paradigma la responsabilità di proteggere emerso in quegli anni oggi tenga in che termini tenga i problemi restano tutti su quello non c'è alcun dubbio certamente quell'orizzonte globali sta e in qualche modo venuto meno nelle forme in cui l'abbiamo l'abbiamo conosciuta ed erotomane recentemente certamente due mila uno è stato come dire un elemento di rottura importante
Ma anche la crisi economica nel due mila sei due mila otto ci ripropone una serie di di elementi quindi potremmo io credo porci il problema e dovremo porci il problema del se quell'orizzonte in qualche modo globali sta con tutte le sue contraddizioni sia definì a me definitivamente esaurito oppure no
Anche perché anche qui lo sottolineo quell'orizzonte si costruiva intorno a una funzione egemonica forte
Negli Stati Uniti
E oggi questa questione in queste io questo questo elemento in questione perché tutto sommato le facciamo i conti con una politica internazionale fortemente multipolare
Basta seguire l'ultime vicende sulla Libia vero con la Libia tradizionalmente diciamo una una fascia del Mediterraneo che ha guardato essenzialmente all'Europa contrasto come dire lungo di storico tra Francia e Italia
E però vedete che qui ora comincia a entrare in gioco tutta una serie di altri attori per certi versi inediti
L'Egitto ce lo aspettiamo la Turchia la Russia
Oltre che gli Stati Uniti che stanno un po'a guardare allora c'è un quadro complessivo
In cui quello che poteva essere il perno nel bene e nel male di costruzione di un orizzonte politico globale per certi versi oggi sembra evaporato ma abbiamo visto in Siria e così via sono potremmo replicare di tanti casi
In cui questo orizzonte multipolare ci si presenta che pone come dire certamente l'attualità del problema di crimini contro l'umanità degli interventi umanitari e del tema delle migrazioni che erano al cuore del lavoro
Del lavoro di indagine di Luca ed erano le tre cartine di torna sulle sulle quali si poteva si doveva tentare di mettere a registro questi da della responsabilità Itu protette tenendo conto di un punto però il ottantanove
In realtà che ha vissuto gli anni precedenti la guerra fra la cosiddetta guerra fredda che era guerra fredda per null'altro che era molto calda si ricorderà bene avevano per certi versi scomposto già un orizzonte che era quello della forma della guerra o se volete della guerra in forma in qualche modo la responsabilità protetto tentava di ripensare e questo è un elemento importante quelle forme di intervento politico istituzionale in quei contesti in cui la guerra in forma non esiste più
Prendete il caso siriano uno di Stati vengono meno sbarca ora no
Ha all'interno di una rete di conflitti che per certi versi discutono dall'interno come si interviene in quei casi quei casi in cui la logica della sovranità c'è quello scambio di obbedienza protezione viene meno
Non c'è più la protezione e quindi viene meno come dire la condizione di obbedienza che il nucleo della logica sovrana e allora facciamo i conti ragion di Stato seppure per ragioni dello Stato oggi nella cosiddetta globalizzazione
Perché questo tipo di problemi ci fa fare i conti con alcune questioni generali come pensare oggi quella centralità politica o se volete quell'idea personalistica dello stato giuridico politica dello Stato che è la modernità cioè consegna
Questo è un elemento veniva richiamato prima
Decisivo e quindi come dire qual è la ragione dello Stato che opera all'interno di questo di questo contesto cosiddetto globalizzato
Le migrazioni in questo quadro sono l'elemento decisivo proprio rapidamente a sintetizzare alcuni degli elementi perché voglio prende solo offrire di degli elementi di riflessione
Innanzitutto lo Stato la personalizzazione dello Stato si leggeva almeno idealmente intorno alla centralità di un'immagine del confine di una partizione dentro e fuori che in qualche modo segnava no al modello Vespa diamo in modo netto
La capacità di uno stato di esercitare il controllo
Concreto dei fenomeni politico economici a fronte di un dato che è quello della autorità che per certi versi oggi non viene meno oggi abbiamo un gigantesco problema di controllo rispetto la sovranità degli Stati non dell'autorità gli stati restano formalmente pienamente sovrani
La sovranità in Italia appartiene al popolo che la esercita nelle modalità definite la Costituzione il problema
E il controllo concreto che il soggetto sovrano in grado di esercitare nelle interdipendenze dei poteri globali economico e politici
E allora lo Stato questo è rappresentato dai confini dalla pluralità azione dei confini ci sono delle partizioni geografiche ma ci sono delle partizioni funzionali ci sono delle partizioni ideali delle zone tutti gli studi sulla logistica mettono in risalto questo elemento della Lura Lizza azione dei confini della funzionalizzazione di confini
Attraversati da flussi di merci di beni di ricchezza e di persone che in qualche modo rompono o indeboliscono quella separazione netta tra dentro e fuori che la modernità aveva quanto meno immaginato se non praticamente concretamente esercita questo che cosa comporta identità
L'identità nazionale è stato anche qui il grande presupposto immaginato magari più che praticato in qualche modo costruito con la forza dello Stato nazione dei flussi che attraversano le nostre culture quest'identità si indebolisce ma perché si indebolisce per certi versi si indebolisce la rappresentazione ideale di questa identità perché l'identità sono molteplici mo'processi di composizione dei gruppi
Sono sono sono differenti
Ogni identità nazionale in realtà è sempre più una composizione di tante comunità di prossimità che strutturano i loro percorsi di formazione in maniera Marega radicalmente diverso no in fondo
Siamo tra studenti ce lo possiamo dire perché per noi così importante l'Erasmus perché le Rasmussen per nuovi Stato e speriamo che continua ad essere una modalità di costruire una nostra identità in quanto cittadini
Che immediatamente
Centrata sullo spostamento sulla conoscenza di una realtà e la pratica ad una realtà culturale un po'diverso dalla nostra perché certo andare in Spagna andare in Inghilterra non è come magari andare in città
Quindi questo è un elemento che in qualche modo di migrazioni in maniera marcata ci rappresenta il trasformarsi radicale delle identità presupposte dello Stato nazione c'è un elemento etico sul quale le migrazioni ci richiamano ne discutevamo
Ieri noi pensiamo la politica a partire ma come dire una è una dimensione profonda antropologica anche questa dal radicamento
Ma pensiamo che la condizione naturale degli individui sia quella radicata radicata in una comunità radicate in una famiglia radicata in una cultura e cui in fondo lo sradicamento implicato nel processo migrante c'è una condizione di fertilità di mancanza e allora la migrazione lo sradicamento è una minaccia una minaccia all'ordine pubblico è una minaccia all'identità è una minaccia al flusso ordinato della produzione del lavoro perché migrante Dinacci Cuba il lavoro
Questo lo fa pagare poco su semplici Camus
Questione etica allora siamo in grado di pensare processi ricostruzioni soggettività che bilanciano diversamente radicamento sradicamento cosa radicamento locale o lo sradicamento quelli della follia non è quello che quelle ancora un elemento cittadinanza veniva richiamato prima dal collega Pennisi tra gli altri noi abbiamo costruito uno spazio l'orizzonte democratico intorno alla centralità della cittadinanza
Le nostre comunità si articolano sempre più intorno alla centralità dell'abitare
Cioè dell'appartenenza in qualche modo sostanziale ha uno spazio a una comunità che non è necessariamente autorizzata un procede presso un processo di costruzione che è quello della cittadinanza e questo ci richiama emigrazioni
A una delle questioni che veniva sollevata un attimo fa
Noi abbiamo pensato e pratichiamo lo spazio della politica in particolare della politica democratica in un rapporto stretto tra tre grandi questioni
Sovranità Stato e democrazia
Noi non siamo ancora in grado fino in fondo di pensare la democrazia senza lo Stato non siamo in grado di pensare lo Stato senza la sovranità quindi non siamo ancora in grado ancora di prove di diciamo di praticare una democrazia al di fuori
Della sovranità
Benché questa sovranità in qualche modo oggi sembri ci appaia essere sempre più di Fittipaldi ultimo elemento e su questo chiudo avrete sicuramente letto stamattina ieri di questo rapporto Oxfam sulle diseguaglianze
Avrete sicuramente incrociato gli studi quantitativa quantitativamente straordinari Di Toma picchetti noi capita nel ventunesimo secolo sulla crescere delle delle sì diseguaglianza
Ebbene noi non possiamo pensare di migrazioni senza pensare se quegli anzi
Migrare dalla Germania in Inghilterra lo è la stessa cosa che emigrare dalla Senegal in Germania
Benché probabilmente le istanze di vita siamo gli stessi la ricerca di una vita migliore di un lavoro più soddisfacente di un arricchimento individuale culturale
I rifugiati sono un'altra condizione una funzione particolare di un discorso più generale sulle diseguaglianze bene questo tipo di riflessioni non è oggi separabile se l'è mai stato dall'articolarsi delle crescente delle diseguaglianze nel nostro presente e guardate su questo io credo che dovrebbe essere un impegno di lavoro comune importante questo tipo di modi mobilità
Sarà probabilmente drammaticamente ha cresciuto dalle diseguaglianze ambientali
Che in qualche modo segnano nostro presente e in maniera determinata drammaticamente determinato il nostro futuro prossimo Grazia
Fegato un quadro
Molto stimolante di discussione anche lì
Saluto alla consigliera di parità che Margherita ferro purtroppo hai perso l'intervento di Emanuela ma Madaro raccontiamo
Era la nostra consigliera di parità
Il discorso di di Luca è un discorso che e di Alessandra un discorso che ci che ci interroga molto su anche come proprio come Dipartimento di Scienze politiche sia dal punto di vista story della ricostruzione storica che faceva Sandro ma anche su questa questione finale
Delle diseguaglianze io penso che anche
Farlo D'Agata nel nostro collega forse su questo io conoscendo so
Che ritornerà sul filo immediatamente e e per questo ringrazio ancora Sandro perché forse questo è un altro degli argomenti del seminario permanente che andrà affrontato in maniera lunga
Diacronica
Adesso passo la parola Giuseppe astuto che
Beh tutti conosciamo gli studenti conoscono bene perché fanno tutte le materie che insegna il professore assoluto qualora presso l'astuto decidesse di insegnare taglio e cucito gli studenti lo seguirebbero altrettanto perché la lucidità
E l'intelligenza e la capacità di coinvolgimento del professore Stuto no sono ben noti non si studenti da diverse generazioni e quindi lo ringrazio moltissimo per essere qua anche in questa veste
Per certi versi nuova cioè di questo anche questo impegno del cento euro euromediterranea della conoscenza Hannah Arendt non a caso si chiama Narenta
Ma appunto pasto la parola immediatamente e chiedo naturalmente un impegno sin da subito alla seminario permanente e al centro di ricerca preferisce il microfono
Perché voi
Sinistra
Allora buongiorno a tutti
Ringrazio ringrazio la professoressa Mazzone
Professore colloca
E gli organizzatori
Perché diciamo
Penso di apprendere da questo seminario essendo arrivato
Ai temi di geopolitica e di relazioni internazionali soltanto nella tarda età
Però non è detto che uno non debba in qualche modo essere coinvolto porsi è partito dall'ONU è arrivato alla storia istituzionale quindi diciamo che non bisogna mai porre fine alla propria esperienza scientifica nel senso che gli orizzonti in questa materia quando c'è passione evidentemente sono appaiono essi manifestano
In secondo luogo voglio ringrazio sempre perché
La presenza mi ha consentito di conoscere lo ha fatto Fabrizio Sciacca altrimenti io non l'avrei fatto
Di conoscere fisicamente il professore Luca Scuccimarra con il quale abbiamo tante cose in comune
Abbiamo fatto altrettante cose in comune ma io fisicamente non lo conosce stamattina ho detto alla al nostro Cerro detto ma meno vuoi dire chi è Luca Scuccimarra no no è quello con i capelli bianchi a mamma mia ho detto come me con i capelli bianchi come me però io sono più anziano di te perché devo dire che anche lui in qualche modo
Non solo abbiamo in comune un grande maestro al quale io ho dedicato il mio ultimo libro che ti regalerò che Roberto Martucci non solo abbiamo in comune
Questo grande maestro ma abbiamo fatto in comune anche altre cose abbiamo fatta parte giornale di storia costituzionale e via di seguito ma in qualche modo abbiamo percorso la nostra esperienza scientifica e divulgativa
Io ho visto la quarta di copertina in genere quando uno ammettevo lume nella quarta di copertina mette i migliori l'altra quanto mai scritto dopo io Burano scritto Dante mai nella quarta di copertina metto quello pubblicate col molino quello che ho pubblicato con Laterza non metto le altre cose vedo che c'è la sciabola e di serie le giornate di Blumarine allora quel libro come questi otto
Arrivo sul mio tavolo
Perché il buon Martucci mi disse tu sei più giovane di me io sono più anziano devi scrivere io sono triste io non sono vispi e il titolo dell'IVA che sia chiaro coma la parabola referti
Ed il sei buona parte indicato buona parte
E lo Martucci mi disse no deve descrivere per forza ho detto ma ne ho scritti tre e su Cristo e basta con questa cosa sì perché devi fare come ha fatto Luca Scuccimarra devi leggete la sciabola di serie e quello di Domenico Rocco su su Luigi quattordicesimo no
Lo stato sono io e poi ce ne sono tanti altri titolo affascinante peccato che quella collana
Che quella collana che quella scollamento quindi ho letto da sciabola di serie per primo detto lo farò questo sì Roberto nell'arco di tre mesi mi hanno scritto tre su Crispi ormai gira dovevo soltanto sintetizzare è capire
Qual era l'impianto vedo
Vedo dalla tua produzione che poi voglio dire due tematiche la Storia delle dottrine politiche è chiaro approdi alla cosmopolitismo accanto a tutte queste cose qui io non ho come dire
Una particolare formazione capacità anche se la capisco insomma queste cose qui ma in qualche modo come vedi due fatto storia delle istituzioni
Hai fatto storia delle dottrine e ora dirò
Una cosa molto importante in questo dipartimento no
Per in quale punto la professoressa Mazzone ha cercato di coinvolgere tutti
Tutto parte dalle Storia delle dottrine politiche per arrivare alla Storia delle relazioni internazionali e capire i diritti umani no in qualche modo io parto dalla storia delle istituzione con l'ultimo volume mi occupo di geopolitica del Mediterraneo
Diciamo così in qualche modo cerco di capire il presente
Però però non per dentro mai di vista me lo ha ricordato Melzi in una recente conversazione non perdendo mai di vista quella che la mia formazione originari che appunto sono le istituzione politica ma
Come dire se vogliamo capire presente è necessario che vi sia una contaminazione
Cioè dire che si faccia attività multidisciplinare che fra le varie discipline il sociologo lo storico lo storico contemporaneo e via di seguito in qualche modo ci attrezziamo per come dire
Noi storici partirà dal presente e in qualche modo eccetera
A capire il presente arriviamo appunto al ai concetti fondamentale che Luca Scuccimarra devo l'ultima considerazione io il libro qui perché appena uscito come una sciabola di sedie l'ho dovuto comprare perché
Proprio in in quel periodo
Ero stato invitato come società della conoscenza Hannah Arendt era stato in
Invitato a Parigi a un convegno sulle dinamiche della sovranità per cui a parte il fatto che l'avrei comprato l'avrei ordinato per la facoltà mi è servito per cui in qualche modo sono un esegeta un lettore attento cercherò di di cogliere sì ho fatto bene a poi sarai tu
A giudicare quelle che il percorso
Già illustrato da il dagli interventi precedenti
è il tema fondamentale lo dicevo poc'anzi Arienzo Kenya preceduto il tema fondamentale il problema della sovranità e della inviolabilità delle frontiere
è questua però storicamente gli studenti devono saperlo che non c'è stato mai
Per cui si è affermato con la pace di Westfalia nel mille seicento quarantotto come a partire da quel periodo se ha affermato il principio dell'equilibrio in Europa che adesso non sto a spiegare perché non viene
Non finirei più
Ecco a partire da questo momento nasce il mito fu vestì Fogliano in base al quale si afferma un sistema delle relazioni internazionali
Che è sopravvissuto questo è il tema di fondo che è sopravvissuto fino agli anni Novanta del secolo scorso cioè fino a quando viene meno e
Inizia il principio interventista l'uomo come dicevamo le organizzazioni internazionali intervengono in quale contesto
Sì verificano questi mutamenti il nuovo processo coincida con la sequenza delle crisi umanitarie prodotte dalle nuove guerre dell'epoca globale
La guerra civile in Jugoslavia cuvette tutti gli altri interventi quello che giustamente Scuccimarra chiama il decennio umanitaria proprio in questo periodo
Emerge il modello come dicevo interventista in presenza di quattro crimini fondamentali
Genocidio pulizia etnica crimini di guerra crimini contro Novali l'umanità ecco di fronte a questi come abbiamo visto intervengono al il Consiglio di sicurezza e poi soprattutto gli Stati Uniti come diceva
Bene Rienzo in nome del del questa organizzazione intervengono anche all'Italia per l'Europa alla NATO
Io io nel mio contributo e cerco di vedere un po'e questo per perché il libro e attraente
La storia il fardello della storia c'è tutta una parte il fardello della storia e la lezione della storia cosa ci insegna e cioè se il pensiero politico
A riflettuto sul problema degli interventi se ci sono stati degli interventi degli interventi umanitari nella seconda parte cercherò come dire di ribadire le cose che sono state dei qui meglio di me dei ecco sul primo punto occorre riflettere sui limiti del potere sovrano come diceva il mio collega precedentemente e dichiarato ma non ha fermato il potere sovrano
Occorre riflettere sui limiti del potere sovrano egli sugli strumenti utilizzabili e di fronte a pratiche di governo oltraggiosa mente eccedenti i confini della pietà
E della giustizia e siamo proprio sul tema quando emerge questa questi problemi emergono durante perito della conquista
Il problema spagnolo della colonizzazione spagnola di fronte alla vita indigena considerata moralmente ripugnante si comincia a discutere sul principio della Défense o mogli Innocenzi uno
Cioè il problema il dovere di difendere le vittime in Giunta di ingiusti atti di violenza ed è qui che si elabora
Al di là nella realtà concreta agli storici dell'età moderna
La descrivono ma in che modo il pensiero politico religioso riflette su questi problemi è possibile già individuare nella riflessione di questo periodo quello che poi sarà
La responsabilità un protetto
Allora iniziamo con un personaggio che in qualche modo qui dovremmo avere una ci dovrebbe essere una fame di Reitano ha facoltà di Scienze politiche con indirizzo internazionale e via di seguito
Che mo'è stato molto sottovalutato su quale anche qui siamo dire Luca da poche cene ma è un personaggio molto molto interessante che Francisco de Vitoria il noto esponente della scuola di Salamanca e padre e padre del diritto internazionale
Con i suoi principi teologico morali riprese dalla scolastica della guerra sulla guerra giusta assume la rivendicazione d'un vero e proprio chiuso Youssou Defendente innocente S a morte ingiusta
Il suo pensiero ma molto articolato e a volte anche contraddittorio
Per i Tory è il primo che negò legittimità all'espansione territoriale ma anche al predominio di una religione
La enunciò un nuovo principio la cristianità medievale fu sostituita la cristianità fosse priorità dalla comunità universale del genere umano
Fondata sulla convivenza degli Stati e degli altri popoli le organizzazioni internazionali prefigura quello che sono
Le organizzazioni internazionali però il suo pensiero contraddittorio perché sulla base delle universalizzazione dei diritti Francisco vittoria definire una serie di diciamo così i titoli legittimi della conquista come il diritto alla guancia Lizza azione e di commerciale e di commerciale
Anche nel caso di usanze disumane come sacrifici umani il cane benissimo la guerra sarebbe stata legittima ed è il teorico della guerra giusta vittoria e quindi inquadrava teologicamente giuridicamente la conquista delle Americhe nella guerra giusta che tale era in presenza della giusta causa
Lei contraddizione quindi emergono successivamente attraverso due grossi personaggi che voi tutti conoscete che voglia in qualche modo riassumere da una parte già angoscia un Dessì pur verrà e dall'altra parte Bartolomeo de las Casas da una parte Sepultura te sosteneva che li indossi essendo omini che o comunque o le ecco una sorta di una sottospecie umana in qualche modo c'era
A c'era la legittima legittimità dei conquistatori di difendere gli introduce non innocenti doverne reprimere le azioni turbe la guerra umanitaria in tal modo si rivelò come uno strumento
Di legittimazione delle dinamiche della espansione coloni
A
Scarso se invece mette in discussione la valenza prescrittiva del per ma alla valenza prescrittiva della defensionali Innocenzi in braccio Innocenzi non vi racconto la storia di Bartolomeo alla scarsa se perché era un cono in comode ero però arrivato in Spagna si renda conto di tutte le ingiustizie
E diciamo così di quello che praticavano i colonizzatori e quindi incomincia a elaborare imbatto una teoria in base alla quale il soccorso alla persona oppresse e uccise per sacrificio e per cannibalismo si doveva intervenire ma di fatto ma di fatto come dire
Prevaleva la giusta misura ecco dava un'idea di in qualche modo di un approccio originale alla difesa degli innocenti cioè nella Teoria di la scarsa sì possiamo vedere una quello che poi sarà il principio della responsabilità pro
Ti tu protesti
Allora di fronte a queste situazione quali sono i limiti se vogliamo le questioni aperte riflettendo sul passato della guerra umanitaria
L'intervento coercitivo si configura come un mandato politico
Non basato su soglie prestabiliti autonomia automatismi la mancanza di una manca manca chiara strategia d'uscita in presenza delle diverse realtà
La difficoltà a garantire un minimo di stabilità e di costruzione statale in una società di cui Marcy conoscono le logiche ecco a fronte di queste difficoltà
Contro il partito degli interventisti si è aperto un dibattito su cui come dire Arienzo accennavo poc'anzi moralisti realisti
Da una parte i moralisti ritengono che è un po'esteriore atto immorale non è assolto se commesso in reazione a un atto di eguale durata della controparte
Sostengono che lavata imperativo morale assoluto la norma secondo cui non è mai lecito uccidere innocenti essa conduce di fatto un divieto di qualsiasi intervento umanitario
Da qui deriva un tragico dilemma l'intervento militare ad tutela dei diritti umani e non può
Evitare di viola lì drammaticamente
Alla concezione questo è un concetto che non è stato finora ribadito e che Luca fa benissimo nel suo volume al concetto di responsabili tutto Procter Tel tutto protette
Si è affiancato nel dibattuto la responsabile
Vorrebbe ribalta
La responsabilità a costruire basta protegge ma bisogna costruire solo se si segue la costruzione della democrazia l'intervento risulta nel giudizio dei più legittima qui
Qui e concludo vista la maggiore
Difficoltà dell'impresa da un lato per dare legittimità al processo di autodeterminazione democratica le potenze occupante dovrebbero mirare ritirarsi al più presto possibile
Dall'altro il fatto che all'indomani di una guerra civile o di un genocidio non ci sia un popolo ma gruppi etnici religiosi politici e tra loro ostili
Rende praticamente impossibile quel processo senza la tutela infatti di un occupante
Ecco il processo in atto ci consegna un'immagine decisamente complessa e problematica
Come lo fa poi alla fine sì ci sono come predilezione Mascia la discussione aperta Luca e problematica del contesto delle relazioni internazionali
Molti anni dopo lo ha venduto un nuovo modo di pensare il rapporto sotto la sovranità il diritto umani questo tema continua oggi avessero la vera posta in gioco al di là Dionigi frettoloso di s'grazie
Grazie grazie tante
è un intervento del pressare astuto
Ci ricorda anche lì che nel seminario permanente come vedete è un posto di rilievo spetta alla storia
Alla storia delle istituzioni che poi non so bene per quali processi diventa Storia delle relazioni internazionali c'è forse dovremmo cominciare a pensare che la storia delle delle istituzioni è storia di relazioni internazionali ma va be'questo dibattere anche interdisciplinare però ecco nella nel seminario permanente penso che questa questione andrà andrà affrontata senz'altro e e ringrazio ancora professore astuto per avere
Dato questa lettura anche storica e di storia anche delle idee
E passo la parola adesso a Rosario D'Agata il nostro professore Storelli
Disse di Istica sociale e come vi dicevo
Che insegna nel nostro corso che insegna al corso legale
Sette anni
Sì io sarò molto breve anche perché parlare a dover dopo il professore o studia un'impresa veramente molto complicata
E anche ansiogena diciamo così
I sostanzialmente nella mia presenza qui è finalizzata apparterrà ingraziare la professoressa Mazzone per un per un'iniziativa che trovo interessante cercherò due di dire anche il perché
Ed è dare l'adesione totale incondizionata in tutti i modi possibili che rientrano nella liceità del corso di di di studio che mi onoro si parva licet di presiedere
E quindi che se posso che spoil con un corso di studio che sposa appieno questa iniziativa e la sposa anche perché a mio avviso come dire da un punto di vista se vogliamo anche dico metaforico però per quelle che sono le competenze che tentiamo di mettere a disposizione dei NOCS dei nostri studenti e anche per certi versi per quelle che abbiamo credo che sia il corso che più di tutti si sposa con un metodologia di studio di un fenomeno che per sua natura nasce e si sviluppa in maniera complessa sul sulla termine
E sul concetto di complessità non mi voglio non mi voglio dilungare però è innegabile che in un periodo di come dire c'è questa brutta parola che Haplo craxiana che sarebbe lo trovate ieri ho trovato prossimi ieri leggendo altre cose ha detto me la gioco magari non esiste non lo so però l'idea della del del del guardare un fenomeno da più punti di vista
Esattamente quello che la scienza si sforza di fare la scienza corrette che invece altri tipi di comunicazione la non non a caso non scientifica non fa e che a mio avviso potrebbe generare potrebbe generare dei dei problemi e abbiamo sposato questa iniziativa anche per questo aggettivo del perenne
Che
E strettamente connesso a quello che nella natura stessa di un fenomeno che è di anticipo non può che essere strutturale
Lo è sempre stato ma a maggior ragione lo è adesso e quindi credo che sarebbe una cosa buona eliminare del tutto il concetto di emergenza da un fenomeno che di emergenza non ha assolutamente nulla
Lo accennava il professore Sciacca poc'anzi possibili danza storicamente è un fenomeno che c'è sempre stata e quindi la componente emergenziale la trovo nella migliore delle ipotesi Merlata
Ma che lo sarà sempre di più anche in relazione a quello che avverrà
Vedete la la la sfortuna di chi fa questo mestiere il mio è quello di avere una dimensione temporale diversa rispetto alla gente normale
Se io vi dico cosa accadrà nel due mila e cinquanta Boy dire dove del due mila e cinquanta vi posso assicurare che il due mila e cinquanta e fra cinque minuti
Nove persone su dieci delle persone che sono qua dentro ci saranno nel due mila e cinquanta
Nel due mila cinquanta cadranno delle cose già si sa che accadranno accadranno nove sotto statisticamente poi evidente io mi fumo due pacchetti di sigarette
Diciamo che entro a modificare la l'aspetto sta di Suma diciamo che tendenzialmente ci dovremmo ci dovreste S nel due mila e cinquantanove troveremo una situazione in cui per esempio
La agli abitanti dell'Africa per darci raddoppieranno in termini di quantità e saremmo intorno ai due miliardi e mezzo circa attenzione di questi due miliardi e mezzo circa uno su due avrà meno di venticinque anni
Questo numeretto molto interessante uno su due avrà meno di venticinque anni
Dall'altra parte non ci troveremmo con un'Europa che esse ci va bene saremo intorno ai seicento venti milioni circa il sei per cento della popolazione
In cui uno su tre avrà più di sessantacinque anni
Io queste cose ve le dico perché non si dica che non è stato mai detto no per citare il sociologo
Vedere per Pro per prevedere prevedere per provvedere direbbe Comte in questi casi queste sono cose che come dire emergono con quella come dire con quella se volete anche amoralità che non è immoralità con quella moralità quindi non connotazione umanitarie proprio quella moralità
Che solamente il dato numerico ci può dare il dato numerico ci suggerisce questo ci troveremmo dinnanzi a una situazione di una popolazione europea sempre più vecchia e sempre meno rispetto al panorama mondiale saremmo il sei per cento del mondo lo ribadisco con una popolazione africana che praticamente alle porte è che avrà una persona su due sotto i venticinque anni
Il punto è è lo lo si citava poc'anzi rapporto Oxfam che ci si dice che in questo momento mentre io sto parlando due mila cinque due mila duecentocinquanta persone detengono il settanta per cento
Della ricchezza mondiale cioè hanno più soldi di quattro miliardi e mezzo di popolazione che non è difficile immaginare dove si trova questo quattro miliardi e mezzo di popolazione ora se mai facciamo una riflessione
Banale diciamo del in maniera proprio spicciola quindi senza modelli previsionali Complessi senza entrare nella statistica inferenziale complessa ma quello che gli inglesi the con gli americani definiscono the rule of Thunder no il COMU in maniera molto spicciola c'è un una parola molto brutta in siciliano che non mi piace che è al femminile che però non mi piace perché se esiste una cosa che non tornò mai siamo compatti facendo due conti molto banali
Ci accorgiamo sempre di più che come è stato scritto secondo me in un libro abbastanza completo da questo punto di vista da un Polito da un economista Nicola Coniglio che probabilmente conosce dei periti Pd la terza nell'anno scorso esce questo aiutateci a casa nostra che è per certi versi fa il verso a a quella la forma che avete sempre sentito dire aiutiamoli a casa loro
Io credo che sempre più spesso ci sarà per certi versi bisogno io lo so che questa cosa potrebbe sconvolgere qualcuno
Però credo che al di là delle implicazioni morali o delle implicazioni umanitario delle implicazioni etiche da un punto di vista se volete anche parso anziano papà di mantenimento del sistema ci sarà necessità di un qualcosa
Di di di come di coinvolgere in qualche modo forza lavoro ma che non è solamente che non è solamente forza lavoro questo è un problema che può può più o meno piacere si possono fare ragionamenti di ripeto di tipo morale si possono mettere i fili spinati sì Bossi posposti si può sparare all'ingresso dei porti
Non credo che ci possano essere altre soluzioni vedete e la cosa interessante di questo progetto che sposo appieno della seminario permanente anche la il coinvolgimento di altri dipartimenti per esempio alcune a alcuni studi molto interessanti sono emersi dalla facoltà di Fisica perché dà la facoltà di Fisica perché ne parliamo di flussi migratori e il flusso migratorio
Ci richiama inevitabilmente meccanismi di tipo idraulico ora vedete l'acqua per come per come è strutturata ed è una cosa che ho incominciato ad approfondire negli aspetti matematici e modellisti ci proprio in occasione di quell'acqua
Trova una via d'uscita si in grotta ci sono fenomeni carsici ci sono ma l'acqua trova necessariamente una via d'uscita quindi oggi fare ragionamenti che punire si oppongono a un qualche copia considerano emergenziale qualcosa che come come ho detto poc'anzi emergenziale non è è abbastanza come dire sciocco da un punto di vista ancor prima che di implicazioni morali proprio sciocco da un punto di vista se volete scientifico perché noi andiamo con il fatto che come dire circa adesso mal contati cinque circa cinque cinque donne generano Italia sei bambini mediamente adesso non faccio uno virgola perché sarebbe splatter immaginarsi
Un un bambino virgola qualcosa diciamo che mediamente cinque donne che generano sei sei bambini in Niger due donne
Ne generano quattordici grossomodo cioè la spinta propulsiva che c'è in termini di flusso torniamo al ragionamento del flusso
E la stessa cosa in Guinea la stessa cosa in male male una donna gela mediamente sei sedi sei figli cioè stiamo parlando di una di una potenza ragioniamo in termini se volete di flusso
E la senza entrare nel negli aspetti matematici per cui modelli sono di tipo geometrico non Eric medico quindi e da qui si deriva si si si raggiunge lo si raggiungono i due miliardi e mezzo fra fra trent'anni ma mi subì voglio soffermare proprio su questo concetto
Cioè abbandoniamo l'idea della emergenziali tacche non può essere e cerchiamo di ragionare in che modo e in che misura come dire non ci sono gli aspetti ribadisco umanitari
Gli aspetti legati e che investono Bari Bari dimensioni della conoscenza dall'aspetto filosofico politico all'aspetto di diritto
Anche in termini tecnici dall'aspetto storico dall'aspetto sociologico e che quindi ben si sposa con la mission del nostro dipartimento del mio corso della
Ma che da un punto di vista del metodo scientifico non può non partire da un ragionamento che non a caso si dice avere contezza no
L'aspetto numerico ci dà contezza di un determinato fenomeno e quindi probabilmente ci fa comprendere che non si può più discutere in termini Jamie agenziali ma bisogna affrontarlo in termini strutturali è il seminario permanente a mio avviso rappresenta una giusta risposta a una domanda che sarà sempre più impellente grazie
Grazie davvero a professore D'Agata perché ci ricorda ci porta ai numeri e però lui è un filosofo dei numeri e quindi poi alla fine
Non sono non sono numeri che non parlano parlano e pensano
E pensa no e quindi chiaramente questa parte del seminario permanente io credo che in testa senz'altro professore D'Agata anche perché le competenze professore D'Agata sono difficilmente difficilmente arriva Abbili per noi mortali ma va senz'altro ecco il discorso demografia statistica sociale non può non ne possiamo fare a meno e e cominciare appunto anche lì ad aprire a un discorso molto più interdipartimentale anche su questo
E passo la parola Carlo colloca che gli ho detto prima
Insomma è e centrale in questo ragionamento nostro della nostra creazione del seminario del centro di ricerca eccetera perché a questo ruolo dentro e fuori l'università come dire di anche di consulenza credo adesso ai anche una consulenza che riguarda la regione Sicilia e quindi il Mediterraneo adesso te lo vedi anche dal punto di vista dei numeri come si diceva prima e quindi passo la parola Carlo Cracco
Grazie buongiorno a tutti grazie a Stefania collega Mazzone per l'invito a questa giornata di studi agli studenti e non che sono intervenuti e sono presenti oggi
Presso la Scuccimarra per la riflessione che ci offre questo volume che dico subito per me è stato importante anche prescrivere uno dei saggi che compone il volume che andremo a discutere oggi pomeriggio narrare l'emigrazione tra diritto politica economia
Soprattutto quel terzo capitolo dove si fa riferimento dico io ad una sorta di stratificazione delle
E delle diverse responsabilità nel nell'agire al sostegno di quelle popolazioni civili che si possono trovare una condizione di di crisi però volevo in realtà prima di entrare un po'nello specifico di alcune riflessioni dove tenterò di tenere insieme sia il tema che il tema del seminario permanente che chiaramente anch'io condivido per tante ragioni intanto perché da sociologo urbano quando leggo la parola città un riferimento specifico ad una popolazione urbana e non solo perché ormai anche una popolazione rurale significativa e quella dei migranti e poi a questo si accompagna anche la dimensione della del rendere agito il sapere
O di Ficarra e difficoltà hanno attratta tirarmene fuori insomma qualcosa proprio di di anche di identità Rio personale a proposito di questo volevo punto richiamare quanto è stato detto dal rettore richiamato dalla professoressa Mazzone cioè l'importanza di stare sui territori
Volevo spendere due parole perché l'espressione di questo ateneo di questo dipartimento e dell'A posso che è stato più volte citato
In particolare anche del Consiglio nazionale dei sociologi dell'ambiente del territorio il fatto che da ormai tre anni
Abbiamo promosso questa Summer scuro a Lampedusa sul tema dell'accoglienza e delle inclusione sostenibile sostenibile in questo caso sta lì non perché diventato ormai una delle parole che va di moda
Secondo quella sorta di nominalismo a cui fa riferimento anche il Pontefice quando dell'attuale Pontefice quello in carica diciamo mediocre Cesare perché ci sono delle diversità in questi ultimi giorni
Quando dice che molte volte rimaniamo prigionieri dell'astrattezza di alcune parole o possiamo dire anche retorica sostenibilità in questo caso significa tener conto delle domande dei bisogni dei problemi di chi arriva non dimenticando
Altrettanti bisogni domande di progettazione diritti di quelli che sono coloro che chiamiamo autoctoni che si risiedono nei territori che accolgono questo discorso non è stato compreso per molti anni è stato evocato il mille novecentonovantuno Bari da allora siamo più o meno prigionieri di appunto retoriche legate al tema delle emergenze non si coglie invece la possibilità di accogliere e di includere evitando che ci sia il conflitto tra gli ultimi e penultimi che chiaramente ormai e anche un capitale politico importante per alcune forze politiche che fanno discorsi di bassa lega ecco diciamo che la summer schools come nasce nasce quando ho avuto la possibilità di essere consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema accoglienza migranti che la collega gentilmente ricordava
Il il primo governo conta il secondo governo Conte ma anche lo stesso presidente della Camera da cui dipende l'istituzione di questa Commissione d'inchiesta hanno ritenuto di non rinnovare la commissione parlamentare probabilmente perché è stato risolto ai loro occhi
Il tema in questione e sappiamo benissimo che così non è
In quell'occasione l'ateneo il dipartimento della posa anche il corso di laurea che coordino
Che il corso di laurea in programmazione e gestione dei servizi sociali la magistrale e diventò sono diventati partner insieme ad altri atenei l'università di Sassari Milano Bicocca il Politecnico di Torino ma mi piace anche ricordare il ruolo avuto dalla prefettura di Agrigento dal Comune di Lampedusa
La dall'istituto enciclopedico Treccani
Dal servizio migranti e rifugiati del Vaticano e degli istituti nazionali di urbanistica
Architettura nel tentativo proprio di lavorare ad una progettazione complessa del territorio dove Lampedusa chiaramente soltanto un contesto le cui dimensioni danno la possibilità di una logica laboratoriale dove si possono sviluppare dei modelli che sono poi esportabili non foss'altro anche perché Lampedusa raccoglie popolazioni molto diverse fra loro ce lo straniero ricco ce lo straniero immigrato cioè il residente c'è il variegato mondo
Dei rappresentanti delle forze dell'ordine che provengono da diversi Paesi europei delle organizzazioni internazionali e quindi come si può convivere in un territorio che non più di dodici
Chilometri da Est a Ovest con queste diversità
Il tentativo oggi e chiudo su questo discorso che ha che fare più
Con la terza missione cioè sulle ricadute che l'ateneo povere sui territori il tentativo con il l'attuale rettore con i partner ricco ricordato ritrasforma in un centro di ricerca e formazione che sia permanente
Che in qualche modo porti accanto all'economia del turismo l'economia della conoscenza a Lampedusa e che non abbia solo diciamo così il l'l'ambizione di studiare il tema dei diritti e della convivenza fra popolazioni differenti ma che sfrutti anche il fatto che a Lampedusa si può studiare la trasformazione delle onde marine energia pulita anziché saccheggiare il paesaggio con pale eoliche
E che poi molte volte in Sicilia sono posizionate là dove non c'è neanche un filo di vento ma questo risponde altre logiche che non sono evidentemente quella della sostenibilità in senso stretto oppure si può studiare alla biologia marina
Quindi dopo questa attività diciamo così di promozione di quello che tentiamo di fare come Dipartimento come Atene con altri partner vado su quelli che sono alcuni degli aspetti che mi hanno maggiormente colpito nella lettura del testo il professore Scuccimarra innanzitutto gore partì da quel modello
Giuse internazionalisti Cocche dove si distingue fra sovranità chiuse sovranità aperte che all'interno di quel terzo capitolo che si intitola appunto interventismo umanitario responsabilità di proteggere perché per un sociologo urbano questo tipo di distinzione sollecita una declinazione locale del modello
Nel tentativo di riflettere su come si può a partire dalla sovranità chiuse aperte concepire una progettazione dello spazio e con riferimento ai migranti noi oggi assistiamo ad un processo di regionalizzazione
Dello spazio che fa dalla costruzione dei GE
Ai Cpr
Alle cosiddette Get Community dove vivono quei ricchi ricchissimi che citava poc'anzi il collega
D'Agata agli hot spot
Ma cosa ci Stam Monte di questa regionalizzazione degli spazi che in qualche modo secondo me bensì coglie quando il professor Scuccimarra parla di sovranità chiuse si sta quello che esiste quello che io nel volume della collega Mazzone ho voluto chiamare con un titolo un po'così diciamo una triste ironia non svegliare il clan che dorme
Cioè
A monte di questa sovranità chiuse ci sta un agire clan Nico
Ci sta un agire tribale che in qualche modo ogni tanto nella storia riappare possiamo chiamarlo in un linguaggio più sociologico comunitarismo un'esasperazione delle gamme comunitaria per cui c'è qualcuno
E talvolta poi ci sono le forze politiche che interpretano questa domanda di agire clan in Coppa
Che stabiliscono chi soccorrere chi uccidere oppure se siamo in contesti democratici chi in una condizione di superiorità e chi non condizione di di inferiorità
Goff Manna che diciamo non è stato un sociologo in senso stretto sociologo urbano in senso stretto distingueva non a caso fra territori egocentrici e territori situazionale i il territorio sita passionale e il territorio del campo che tu costruisci
Quando stai progettando un campo base delle Nazioni Unite nel senso che dovrebbe rispondere ad una dimensione di contingenza quando poi invece Progetti territoriali con centri ci e perché voi declinare questa dimensione dello chi sta sopra e chi sotto al punto tale che poi ci sono anche intellettuali rampe raffinati come Salvatore Settis che di recente parlando di questa sorta di architettura più vicino all'estetica che non all'etica all'estetica nella sua peggiore accezione ovviamente Settis è un cultore del bello
Ma ti dice attenzione quanta molte in molte occasioni i grattacieli stanno riproponendo in verticale questa logica delle chi sta sopra
Chi sta sotto e non facciamoci ingannare a proposito di retoriche sul fatto che sia un esempio di sostenibilità il cosiddetto Bosco verticale
Dell'architetto Boeri a Milano perché sfido quello quanti possono davvero godere della possibilità di accedere a questa dimensione del verde che sembra sempre più la traduzione anche lì di qualcosa che sta all'interno più di una Get Community perché non di un parco Roberta l'altra sollecitazione e quella che viene dalla riflessione che presero Scuccimarra fa a proposito del ruolo che ha avuto l'International Commission ora intervenute Shammah & spezzo Vernetti cioè quello che Kofi Annan qualche maniera si è ritrovato come supporto Lai sia Series
Nei suoi anni dalla settimo segretario
Generale delle Nazioni Unite perché mi soffermo su questo perché nella problema Trizza azione che mi scuso io per semplificare per ragioni di tempo
Il professor Scuccimarra parla di questa sovranità della Re come responsabilità e questa responsabilità non sta solo nel reagire
A casi in cui conclamati di crisi umanitaria dove si può intervenire
Con le armi per proteggere i civili e qui è stato me detto ma anche meglio di come lo posso dire io già prima che spesso si concilia con difficoltà l'intervento con le armi
E per proteggere i civili ma la responsabilità che mi interessa in questo caso è soprattutto la responsabilità del prevenire del ricostruire dell'assistere perché questo implica un ruolo a medio lungo termine delle delle Nazioni Unite penso ad esempio al a come si può calare questa stratificazione del gli atti di responsabilità quando si vanno a progettare a quelli che accennavo prima i campi base delle Nazioni Unite che tra le altre cose l'invito c'è un'interessante possibilità di sintesi che diciamo parla
Anche a chi non ha esperienze di Urbani di architettura o di architettura in situazioni come citavo prima situazionale che questo progetto del De Simon Ford legacy che è stato presentato all'interno del padiglione dell'Olanda nel sedicesima Mostra internazionale di architettura di Venezia
Come sapete la Mostra internazionale di architettura di Venezia un macrotema poi ogni paese lo declina nei suoi padiglioni il padiglione dell'Olanda ha messo bene in evidenza come in realtà per me e per questo è stato molto utile la lettura del di proteggere l'umanità appunto del volume le posso Scuccimarra perché e ho trovato una chiave di spiegazione di come mai
Da qualche anno a questa parte in buona sostanza quando si progetta un campo base serva noi ingegneri militari policy maker esperti di relazioni internazionali architetti paesaggisti sociologi economisti antropologi e naturalmente abitanti del posto
Se ci soffermiamo già su alcune delle professioni che ho citato capiamo bene come molti di alcune di e dei saperi a supporto di queste professioni nascano in dipartimenti come questo
Ma quello che è interessante nell'applicare la stratificazione degli atti di responsabilità e proprio questa combinazione di cui parla Scuccimarra
E questa combinazione tra le quattro di che in qualche maniera sono alla base della costruzione di un campo oggi
Il design'ovviamente la Defense la diploma si el deve localmente cioè l'idea quale e che in qualche maniera si entri un po'in punta di piedi una prima interazione con le comunità durante la costruzione della base
Per stringere quelle relazioni che servono poi ad alta agevolare una condizione di reciprocità in una seconda fase che viene chiamata più di interfaccia quando un pezzo diciamo una periferia della base
Diventa il posto dove gli autoctoni possono iniziare ad avere assistenza medica acqua cibo ma anche fornitura di elettricità
Poi c'è uno spazio condiviso che quello nel quale col si collabora alla realmente con le comunità locali fino a quando c'è questa idea dell'Acito
Nella fase della post missione e cioè praticamente si lascia la base che viene consegnata la popolazione e molte volte diventa della neonata realtà urbana il fulcro
Il fulcro principale quindi questo per dire come un un testo come quello di cui abbiamo la possibilità di dibattere oggi ci aiuti anche a comprendere quello che può essere a monte anche il il l'approccio progettuale
Di uno strumento che conosciamo bene presso le Nazioni Unite che quello appunto della della progettazione dei dei campi una seconda riflessione a seguito di questa stratificazione degli atti responsabilità e proprio perché abbiamo la possibilità di avere una serie di elementi utili per decostruire una retorica che stavo quell'omino all'ISMU di cui dicevo che è stato accennato
Anche dal professore D'Agata e cioè dell'aiutiamoli a casa loro
Perché se non sono declinate di le varie responsabilità di cui ho detto che non siano evidentemente soltanto l'intervento militare e quindi non si fa prevenzione non si fa assistenza non si fa protezione non si fa ricostruzione
E velleitario poter pensare di ritenere credibile un'affermazione come quella del richiamo le a casa loro cito solo un esempio il fatto che molti di questi interventi talvolta sono propedeutici allo sviluppo consapevole o inconsapevole
Dei un neocolonialismo di varia materia di varia matrice occidentale e orientale ma per diciamo fare più autocritica soffermiamoci sugli occidentali
Abbiamo almeno sette grandi multinazionali oggi le quali tra le altre cose del settore agroalimentare che hanno fra fondamentalmente nella Wagner Bassett
E nella biglietti foundation che di solito ci viene presentata come Babbo Natale però poi a ben vedere ci sono tutta una serie di azioni dalle de Grey Bing dal furto di terra cioè dalla produzione di sementi ibride dal controllo delle reti idriche
Che in qualche maniera favorisce lo sviluppo di un neocolonialismo che solo apparentemente meno sanguinario di quello del cinque sei settecento ottocento ma che incide pesantemente poi in quei meccanismi espulsi ivi che però solo in parte generano migrazione perché quando qualcuno ci dice che si sta svuotando l'Africa
E ignorante nel senso ampio del termine ma soprattutto ignora i dati cioè ignora il fatto che soltanto il quattordici per cento di quelli che migrano in Africa lascia nel continente perché c'è tutto un problema proprio di accesso a quelle materie prime quando trenta milioni di persone all'incirca nel Corno d'Africa non accedono quotidianamente all'acqua
Al e al cibo e fare questo riferimento ad acqua e cibo egli ha la MoMA gestibilità queste risorse che sono scarsissime in questi territori ci rimanda a quella logica di una responsabilità stratificata di cui ben ci dice il professor Scuccimarra in questo terzo capitolo
Ci sono esempi per non parlare solo della parte buia della luna di un tentativo di stratificazione di queste responsabilità sul collegandolo al tema migrazione secondo me è stata l'occasione del Global Compact per l'immigrazione qualche mese addietro cioè l'occasione voluta dalle Nazioni Unite nel due mila sedici al New Yorker perché si realizzasse poi in Marocco lo scorso anno un incontro che purtroppo dopo una prima risposta positiva la porta del nostro governo forse perché la data coincideva con la con il decreto
Che a me piace Tito eccitare nei numeri non con le parole chiave come se vendessimo stoviglie cioè non voglio usare il termine sicurezza ma il decreto legge del quattro ottobre due mila diciotto che poi è diventato la legge del primo dicembre due mila diciotto l'accento trentadue siamo reduci da governi che in sintesi Stano
Dignità sicurezza concretezza quando promulga non le leggi e invece in quel caso probabilmente la sovrapposizione di date fra Global Compact nel novembre decreto sicurezza questa volta lo semplifico se no perdo minuti la collega mi taglia beve
Il problema è stato non partecipare per cui non ci siamo praticamente inseriti come Italia nonostante quello che avessero detto sia Conte sia Moavero Milanesi
Insieme a Paesi come l'Estonia la Slovenia lì se la l la Repubblica ceca la Slovacchia cioè diciamo che su cento sessantaquattro Paesi
Una percentuale residuale ha deciso di non partecipare tra questi l'Italia un momento che tra l'altro si svolgeva nel Mediterraneo appunto in Marocco per riflettere sul rispetto della sovranità di ogni Stato sul rispetto delle norme internazionali ma anche sulla cooperazione internazionale per ridurre i rischi e le vulnerabilità degli individui che migrano
E delle società che accolgono che era quello che dicevo prima a proposito di accoglienza sostenibile
Quindi a questo si aggiunge anche il fatto che chi e questo francamente mi sconcerta come cittadino più che come ricercatore e che ogni tanto anche di recente sentiamo i media e certa politica inorgoglire sì del fatto che il numero degli arrivi di migranti verso l'Italia si sia drasticamente
Ridotto citando l'informazione secondo quella amoralità del dato che diceva prima il collega però credo che invece in questo caso una valutazione la dovrebbero fare se pensiamo alle Libia perché difficile ormai parlare di Libia bisognerebbe sottolineare che se gli arrivi si sono ridotti drasticamente perché siamo passati dal business del traffico al business del trattenimento
Abbiamo probabilmente per quelli che sono stati censiti dall'UNHCR trentacinque campi dove tra l'altro non si può entrare perché se si è rappresentanti di ONG ma anche delle stesse Nazioni Unite la Libia non ha mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra quindi soltanto dopo lunga attività diplomatiche può darsi che io riesca ad entrare
Come rappresentante divenne g piuttosto che come funzionario delle Nazioni Unite nel tentativo di fare uscire le persone più più fragili prima la collega Abate con la ricordava il discorso dello scalpo
A danno delle donne in questi campi si consuma il cosiddetto sbiancamento cioè tutte le volte che i carcerieri che siano poliziotti
Che siano clan più o meno criminali che supportano la gestione di questi centri
Passano il loro tempo nel tentativo di far vedere il se c'è del bianco sotto la pelle nera di molti subsahariani io questo l'ho scoperto quando più volte da consulente la Commissione parlamentare d'inchiesta ero presso l'ambulatorio di Pietro Bartolo a Lampedusa e sulle prime anche lui da medico riteneva fossero ustioni gravi invece dal racconto poi di questi giovani si scopriva che il fatto che ci fossero tre quattro cinque strati di pelle in meno e perché venivano praticamente legati come se fossero stati degli animali e venivano scorticato
Quindi tutte le volte che il numero contenuto di arrivi anche se c'è evidentemente una crescita del percorso balcanico passa nemiche o passa nel dibattito politico
C'è poco da da inorgoglire essi credo di aver sforato abbondantemente il tempo che ho a disposizione mi prendo due OK grazie
Arriviamo al al discorso città a questo punto quale sono gli affetti della politica al perlomeno del primo governo Conte se riflettiamo su città emigranti intanto e qui bisogna dire la verità ci hanno messo del loro anche i governi precedenti abbiamo smesso di fare una distinzione
Per lo meno la gran parte diciamo della popolazione italiana gli addetti ai lavori forse meno
Tra i cosiddetti nuovi arrivati e invece cosiddetti nuovi italiani nuovi arrivati sono quelli che stanno sbarcando per dire stamattina a Lampedusa oppure che entrano dalla Slovenia
E i nuovi italiani sono quell'otto virgola cinque per cento che è ormai regolarmente residente nel nostro Paese
Che però come giustamente diceva in un suo ha una sua monografia di qualche anno fa
Maurizio Ambrosini sono richiesti ma respinti allo stesso tempo in che senso gli affidiamo gli affetti più cari sono il settantuno per cento di loro che fanno assistenza domiciliare ad esempio però se iniziano a rivendicare una contrattualizzazione per quanto riguarda il posto di lavoro oppure iniziano ad aprire tematiche che sono adeguate che legate allo ius soli ma basterebbe pensare quanto incidono nella composizione dei collegi elettorali per poi non votare
Sono come lo erano le donne prima di avere accesso al voto ci sono degli studi che io grazie a due giovani colleghe la dottoressa lombarda la dottoressa liberi
Stiamo portando avanti grazie al supporto della cartografia che ben dimostrano come ci sono quartieri di Milano dove sono il venticinque ventisei per cento dei residenti
Però quindi vanno a comporre i collegi elettorali pesa no su quelli che saranno i collegi però poi all'atto del voto non non partecipano questa diciamo soltanto per dire
Cosa può rappresentare la città come teatro del riconoscimento dei diritti se io sono un sindaco che e disponibile a permetta concedere le autorizzazioni per costruire una moschea fino a qualche minuto fa c'era il l'Imam della moschea che abbiamo a due passi dal nostro dipartimento in piazza Cutelli potrò esercitare il mio diritto alla fede ad una fede diversa da quella probabilmente la maggioranza ma se capito in qualche contesto che a o culture politiche locali molto differenti io questo diritto
Non lo potrò esercitare e potremmo fare molti esempi legati alle mense scolastiche potremo fare molti altri discorsi che attraverso gli immigrati ci restituiscono la difficoltà che vivono più in generale le popolazioni fragili nel nostro Paese
Se ci soffermiamo e chiudo sui nuovi arrivati invece l'istituto di studi politici internazionali li spinse ci dice che grazie alla legge centotrentadue due mila diciotto noi tra giugno due mila diciotto giugno due mila diciannove abbiamo cinquanta mila ottocentosessanta stranieri che sono diventati irregolari
E a seguito dell'abolizione della protezione umanitaria
Questo tenete conto che noi rimpatri armo al mediamente diciotto diciannove persone al giorno
Quindi praticamente alla fine dell'anno siamo arrivati a poco più di sei mila rimpatri risultato legittimamente queste persone vanno a impattare su quelli che sono i nostri territori e quindi diciamo che è un trionfo della insicurezza assolutamente questo tipo di di normativa piuttosto che un decreto e poi una legge che va in quella direzione
E a proposito della disinformazione che spesso nasce dall'assenza di dati la cosa che mi sconvolge in termini di comunicazione istituzionale e che il Gogo il governo Conte uno il governo Conte due nei suoi differenti ministri
Ancora oggi ad opera evidentemente innanzitutto del ministro Salvini nel cruscotto giornalistico quotidiano che è un documento open accesso che ognuno di noi può scaricare per sapere quanti sono gli arrivi non trova più la slide sui porti
Questo è grave perché non è la comunicazione di un partito politico che vuole in qualche maniera mescolare le carte eventualmente rispetto a determinate tematiche
Cioè presenta otto slide e otto in un pdf otto pagine nelle quali si parla in continuazione di migranti che arrivano i migranti che sbarcano anche se i dati sono ridotti però per ragioni evidentemente di comunicazione politica
Si è tolta la slide sui porti per cui e qualcosa l'arrivo di queste persone di queste donne uomini bambini così effimero non si sa bene
Proverranno dal cielo vorrei non non sappiamo bene vede sappiamo benissimo che è un'operazione e così chiudo e mi ricollego a quanto detto all'inizio di bassa lega che continua a essere imitata in me grazie
Grazie veramente Carlo
Tra l'altro chiudi
Dove apriamo adesso c'è più di con i corpi
Perché
Poi parliamo di corpi ed è esattamente l'ambito di ricerca di Guidoni Colosi che non vedo dov'è
Dove abbiamo è andato
A bah non ci ha non
Non sappiamo niente
è scomparso quindi va bene e allora vado avanti con gli interventi magari rientra Guido
E quindi do la parola a Giorgio sci Chirone ecco e e ci colleghiamo molto bene da questo punto di vista perché come vi dicevo Giorgio ci Chirone che dell'Università di Palermo è il direttore della Summer School di Marsala dunque continuiamo allora il ragionamento sulla Summer School e che mi sembra molto importante e anche appunto stimolati da da quello che ci ha detto Carlo e io devo dire che ho ho partecipato alla Same Skull di Marsala l'ho invitato gli studenti ad esserci alcuni sono venuti speriamo di ripetere questa esperienza
Anche quest'anno insomma poi ci ci dirai che novità ci sono e molto bella come esperienza umana
Scientifica ovviamente ma perché no anche politica che è una bella parole che in questo dipartimento pensiamo correttamente i passo la parola
Grazie Stefania
Io vengo sempre molto volentieri a Catania perché incontro tanti amici e colleghi di a partire da questo tavolo tanti qui in sala
E ti ringrazio per quest'invito perché
è un ulteriore riconoscimento al lavoro che facciamo
A Palermo e a Marsala
Sono stato chiamato invitato per questo e te ne sono grato perché
Sarebbero tante le cose da da da Rio dopo tutti questi interventi Renzi
A sul libro di Luca che è stato più volte evocato ma io non toglierò tempo perché altrimenti poi rischiamo di non sentire protagonista quindi sarò soltanto qualche
Minuto per raccontare questa esperienza di cui parlava la professoressa Mazzone che
Come dire
Con mia stessa sorpresa adesso giunge alla quinta edizione perché abbiamo iniziato un percorso ecco questo è uno una una parola per me chiave percorso in Rete no sono le coordinate di una visione di un Progetto di un lavoro scientifico
Di formazione e di ricerca che parte ormai da quattro non e più anni fa
E devo dire con alcune difficoltà non indifferenti perché abbiamo sentito anche parlare di territorio e dobbiamo anche riconoscere a proposito di del riconoscimento di diritti del territorio spesso non è come dire
Una lamentela che facciamo contro un piagnisteo però dobbiamo riconoscere il territorio molto spesso non ci aiuta un coefficiente di difficoltà non indifferente nel lavoro che noi facciamo accademico universitario scientifico
Lo stesso pervenire all'era della globalizzazione lo stesso pervenire stamattina quadrato da Palermo Londra New York
Ho impiegato un viaggio epico è diventato omerico quindi questi sono questi ceti non è una cosa banale non è una cosa perché sono questi gentili difficoltà perché noi abbiamo la l'ambizione l'aspirazione è la voglia d'invitare di fare del dei nostri centri di ricerca punto di incontro tra diverse realtà mediterranee nazionali internazionali eppure poi ci scontriamo con questi ostacoli che come dire voi in base alla vostra inventiva e tenacia qualche volta superiamo questo progetto ricevo il percorso no questo progetto nasce alcuni anni fa ecco la sintonia con tutte le cose che sono state dette dai temi
Che
In maniera esemplare vengono discussione libero di del professor Scuccimarra che noi abbiamo presentata in una memorabile intera edizione e poi anche lì la memorabile edizione la summer school abbiamo già presentato è ne abbiamo fatto di questi temi la ragion d'essere la Summer School di Marsala che dialoga molto bene con quella di cui mi avevi già parlato del collega di Lampedusa
è
Questi temi abbiamo pensato di approfondirli con le competenze scientifica e degli esperti per evitare di lasciarli alla merce del delle grossolane grossolane semplificazioni che vengono diffuse anche a mezzo stampa per cui abbiamo sentito questa esigenza no
Anche etica se voi e politica l'accezione che tour richiamarli di fare del momento di Marsala nono episodio isolato
Perciò ho parlato di percorso ma di una serie di tappe che Milano ad approfondire con competenze varie non glielo sopra i tra arte e di tante altre diciamo tematiche che noi abbiamo sviluppato nei moduli diciamo didattici e la Summer scudo con esperti come Thomas Casadei per esempio come tanti altri dal punto di vista le il taglio geopolitico i diritti umani la storia delle idee la filosofia politica abbiamo sempre cercato di tenere insieme per quella multidisciplinarietà di cui parlava l'amico e collega
Professore assoluto è stata diciamo anche è una delle caratteristiche principali del nostro del nostro percorso percorso è una diciamo una parola chiave l'altra parola chiave dovette
Perché al senza anche insomma anche questo aspetto cruciale della nostra Summer scusa senza l'Arno leather cioè il collegamento con studiosi istituzioni università dipartimenti tutto questo sarebbe impossibile
E quindi
E abbiamo anche formalmente con alcune convenzioni la più diciamo quella che mi piace in questo lento ricordare alta al di là di tanti altri centri come quello di Alessandra di Enzo Di Toma scassati i
Quello invece ricordare la Treccani che ha dato un importante riconoscimento al nostro lavoro per cui dall'anno scorso abbiamo iniziato un percorso insieme al loro in cui
La Treccani con Massimo Braglia offerto un tirocinio svolge delli presso il portale della Treccani il portale del geopolitico e la Treccani per uno dei ragazzi selezionati che vengono diciamo alla alla nostra Summer
Altro aspetto ne ne citerò soltanto due poi veramente lasciamo la parola alla l'amico professor Scuccimarra l'altro aspetto quello del dialogo con le istituzioni locali no e con la città
La Summer scudo non è un momento in cui noi siamo tentati dalla erudizione quindi dall'isolamento investe sì ma cerchiamo di avere un confronto anche con la città che ci ospita questa questa è stata anche una caratteristica
Per certi versi inusuale della della Sun la scuderia abbiamo che abbiamo come dire inventato dico inventato perché prima di questa Summers con il nostro dipartimento non conosce le spese generali che queste sono un problema
Burocratico per parlare dei coefficienti di difficoltà che abbiamo si entra nella nell'amministrazione di queste eventi si entra in una in un tritacarne da cui presso che diciamo voglio essere arrivato comunque difficile uscirne e anche lì talvolta ne usciamo
E il dialogo con la città così come essa di Palermo tenta molto di dialogare con il contesto nel quale l'Accademia viene ospitata il dialogo con la città è stato anche un punto importante
Per cui le lezioni non vengono oltre quelle diciamo riservate corsisti non vengono come dire
Lei se no non vengono eretti dai muri a proposito la retorica dei muri ma c'è un dialogo costante con la città non facile però riusciamo ad avere un'interlocuzione a attraverso e l'approfondimento di alcuni libri
Che
Ecco l'obiettivo della formazione della ricerca punto le cui tematiche vengono disseminate diffusa a livello di opinione pubblica e di consapevolezza pubblica né di coscienza pur perché altrimenti ripeto il rischio è quello di far parlare di aspetti così delicati nella com'della convivenza civile a persone che non sono affatto degli esperti ma hanno diciamo una retorica utilizzata per i fini che conosciamo
Quindi tutto questo è condensato in questo Progetto Chiappori anche un aspetto della conservazione della memoria perché abbiamo anche inventato una condanna di studi che tende a conservare l'elezione gli interventi dei partecipanti anche
Questo ulteriore caratteristica il protagonismo dei partecipanti e dei giovani studiosi non li chiamo studenti giovani studiosi che vengono perché è un livello diciamo di formazione avanzata che vengono sono sollecitati ed è un riscontro molto bello
Sono sollecitati ad intervenire a poi anche perché lo vuole nessuno è obbligato a consegnare delle dei pay per le che vengono
E come dire e l'Accolti in alcuni volumi abbiamo iniziato una collana di studi edita dal Palermo rivestiti Press che ha come titolo quasi emblematico simbolico quello di moto siano ozio quaderni culture mediterranee
Che
Appunto la caratteristica di far dialogare
Non solo le persone che vengono alla Summer mai idealmente il Mediterraneo che rimane il focus centrale dei nostri studi alla Summer School quindi velocemente ho voluto dare questa testimonianza
Che
Come dire si allaccia non solo al tema del libro Di Luca ma questo Progetto che voi state portando avanti e sono onorato di essere stato invitato a questa giornata grazie grazie
Grazie veramente devo dire lo ringrazio doppiamente
Perché posso veramente testimoniare parte che è una parte di questa della costruzione la giornata di oggi avvenuta durante la Summer proprio con Luca Scuccimarra e Sandro Arienzo per esempio
Solo occasioni in cui poi ci si incontrava con gli studenti con gli studiosi si diventa comunità questo è un aspetto molto importante ricordo quando camminavamo per Marsala pervenire alla alla lezione a seconda di dove si teneva ricordo la gente dei bar eccetera voi siete quelli della Summer
è questa è una cosa è una cosa bella cioè quando propose di territorio e di conferendo beni portò avvenga anche a Lampedusa è una cosa meravigliosa perché
Infatti è molto difficile ma è veramente molto bello è invitò anche i ragazzi a tenere presente questa esperienza questa è un'esperienza che dovete fare le summer schools sono esperienze che vanno fatte e che e quindi vi terrò informati dell'esame e che speriamo si riescano anche a coordinare visto che oggi siamo tutti qua e questo deve essere appunto lo scopo de degli impegni che prendiamo oggi a questo punto temo che Guido non ce l'abbia fatta da Sforza aveva lezione questo non saprei quindi ringraziamo comunque professore Nicolosi vediamo se riusciamo a beccarlo in un altro momento
E do la parola al convitato di pietra allocate a Lucca Scuccimarra che è stato qui pazientemente ad ascoltare ciò che ognuno di noi pensa di sei attraverso di lui
E e e gli diamo anche il compito di chiudere questa prima parte della giornata quindi vi dico da subito che poi riprenderemo i lavori alle e quindici e trenta puntuali alla Camera di Commercio dove avremo questa interlocuzione appunto con anche con le istituzioni che saranno presenti e dove presenteremo un altro libro che narra le migrazioni fra diritto politica ed economia molti degli e autori sono qui molti saranno nel pomeriggio e apriamo un'altra
Un altro dibattito in quel caso chiederemo forse anche degli impegni precisi alla città oltre che
Fare entrare la città dentro di noi quindi ringrazio tanto Luca incapace la parola
Grazie del intanto
Caldo ringraziamento questa dimostrazione oltre di amicizia ma anche di di attenzione
Per un per un volume perché ormai qualche anno cela
Io ho ascoltato non solo attenta mente ma che ho appuntato molti elementi mi piacerebbe riprendere non credo che riuscirò a fare
Un discorso ordinato non credo che riuscirò a riprendere tutti gli elementi di riflessione che sono emersi e mi sono sostanzialmente ritrovato nel nelle cose che sono state dette con varie
Con varie tonalità a partire dall'annotazione che faceva Giuseppe astuto cioè questo è il libro di uno storico
Io insegna Storia del pensiero politico e e in questo libro sì questo libro che pure si riferisce all'attualità molto vicino a noi e il libro di uno storico che si sforza di pensare l'attualità e quindi per citare il fin troppo citato Michel fu con è un contributo alla storia del tempo presente
Questo vorrebbe essere e
Poi riprende vorrei rispondere
Alla domanda che Sandro Arienzo mia velatamente rivolta cos'è rimasto di tutto questo
Però devo dire che anche nel momento in cui ho cominciato ad occuparne i segnali
Di preoccupazione c'erano io nel libro uscito una dichiarazione di Jennifer Where esce che oltre a essere una Grande internazionalista che sta scritto pubblicando in questi mesi un libero sulla responso la sovranità come responsabilità
è stata anche la la consigliera del segretario generale dell'ONU per i problemi della responsabilità di proteggere del genocidio quindi insomma una voce autorevole che già nel due mila dieci diceva
Tutto questo è frutto di un grande momento che e qualcuno ha chiamato il momento dell'internazionalismo liberale se vengono meno i principi dell'internazionalismo liberale non sappiamo cosa rimarrà di tutto questo
Era il due mila dieci Trump ancora non c'era neanche all'orizzonte c'erano però dei nuovi soggetti della politica internazionale che i i colleghi politologi chiamavano Brix
Le nuove potenze globali emergenti che sembravano ostentare un sovrano disinteresse per la grande cultura liberale dei diritti umani
E questo già
Dava l'idea che qualcosa
Stesse cambiando
Allora
Io vorrei fare una battuta su su perché Dust da storico del pensiero politico ritenuto interessante confrontarmi
Con quello che è stato chiamato il decennio umanitario intanto per un motivo teorico perché nel dibattiti del decennio umanitario
Viene finalmente alla luce un nodo irrisolto che alle origini della modernità politica
E cioè il contrasto esistente tra i due linguaggi fondativi della modernità politica da un lato il linguaggio della sovranità tepori territoriale e l'altro il linguaggio dei diritti fondamentali
Perché sono alcuni secoli che noi facciamo finta di niente
Ma queste due logiche se portate alle estreme conseguenze sono radicalmente confliggenti
Perché se noi portiamo alle estreme conseguenze la logica la sovranità territoriale dobbiamo dedurne che chi detiene quel potere indifferenziato ha un diritto di ultima parola su quali siano i diritti spettanti a ciascuno degli abitanti del territorio che governa
Punto
Come qualcuno oggi pretende se portiamo alle estreme conseguenze la logica dei diritti fondamentali che ha alle spalle il grande laboratorio del giusnaturalismo laico moderno sappiamo che ci sono dei parametri su cui si può giudicare anche l'operato di quel signore che rivendica quel diritto di ultima parola
Ecco
Per alcuni secoli non abbiamo fatto finta che questo contrasto non esistesse ma fino alla Carta delle Nazioni Unite la Carta delle Nazioni Unite a al centro
Il principio di non ingerenza
Che i teorici del cosiddetto mito di Westfalia dicono è la prima formale enunciazione di quel principio delle facciamo retroagire alla data della pace di Westfalia ma che se voi vi andate a leggere è difficile perché non si era nemmeno facilmente il testo ma se viene da leggere i contenuti delle due facili di di o sarà brutto
Che ministero cioè la cosiddetta pace di Westfalia dove scoprirete che quelle un testo che disciplina quella che noi oggi chiameremmo l'intervento
Più che enfatizzare il diritto di autonomia sovrana perché in quel momento egli sa ancora cosa che si chiama il Reich
L'impero
Potenza universale
Quindi la cosa è molto più complicato di come ce la siamo raccontata però è indubbio che al centro la carta calzini Anita cioè il principio di uguaglianza sovrana degli stati e il divieto di ingerenza
è quanto di più esplicito è stato scritto in questo campo contemporaneamente quegli stessi signori producevano quel grande manifesto che ieri la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Che ne rappresentava la confutazione in termini allora come si tengono assieme a queste due cose per alcuni decenni non è stato chiaro perché ci si deve occupare di altro erano i decenni della Guerra fredda
Degli bipolarismo
Di un mondo
Diviso
Per cui tutte queste non
Avevano mai raggiunto questo pronome raggiunto l'attualità che avrebbe avuto in seguito in coincidenza con la soglia epocale di cui si parlava
E mille novecentottantanove è venuto meno il mondo diviso della guerra fredda improvvisamente questo problema è emerso
E
è diventato il centro dei dibattiti teorici ma la cosa che mi ha colpito è diventato anche in qualche modo uno dei nuclei propulsivi del dibattito politico diplomatico perché una delle caratteristiche del così detto decenni umanitario
è l'insistenza con cui gli attori della politica internazionale i ministri degli esteri i primi ministri cerca prendevano la parola
E teorizzava no
Cioè producevano enunciazioni
Fondate su dei nuovi principi
Della politica internazionale
Questa questa è la cosa che colpisce
Ancora oggi allora
C'era al centro di queste teorizzazioni c'è quella che qualcuno un po'benevolmente ha chiamato la svolta umanitario la svolta Cosimo politica e cioè
Quel passaggio che evocava
Stefania nella sua
Introduzione cioè il passaggio da una società internazionale pensata come Società avvistati
Ad una società internazionale pensata come società globale
Allora nani
Stamattina abbiamo evocato molto
Gli stati
Poiché tra il Q organizzatore di questo incontro cioè la croce rossa
Io vorrei ricordare che all'origine di questo passaggio c'è l'attivismo della cosiddetta società civile
Questi temi sono diventati il centro del dibattito perché alcuni operatori globali li hanno imposto come
Tali dalle imposte come tali ce n'è uno in particolare che io ricordo sempre anche i miei studenti di cui parla nel libro ma più personaggio molto discusso Bernart cucina
Però a ben nascosta dobbiamo anche quei sto Bernard Kouchner
Reduce dalla sua esperienza di giovane Meda medico neolaureato in Biafra si rende conto che la sovranità in alcuni casi confligge con la protezione di quei diritti fondamentali che si devono assumere come validi in ogni luogo e in ogni tempo e che bisogna prenderne atto e agire di conseguenza
Kushner nel suo operato di diplomatico di sottosegretario all'azione umanitaria del Governo Rocard se non ricordo male
Si inventa quella che oggi è una istituzione della politica internazionale i cosiddetti corridoi umanitari
Che cosa sono i corridoi umanitari
Sono una fetta di territorio sottratta Lapresa della sovranità territoriale
E attribuiti all'amministrazione della comunità internazionale
Qualunque cosa si voglia intendere con questo termine
Questa è e l'idea
Realtà la Croce Rossa ha avuto una lunga polemica con
Con cucine perché così nel momento in cui fondava Medici senza frontiere
Metteva in questione quello che era fino a quel momento era stato un principio standard dell'azione umanitaria il principio di neutralità politica
Kushner reduce dal Biafra dice guardate che qui da una parte ci sono le vittime dall'altro ci sono i carnefici e non possiamo far finta che siano tutti sullo stesso piano
Noi dobbiamo dire chi è la vittima e chi è il carnefice
E lo dobbiamo dire tutte le sere all'ora di cena
Al momento di massimo ascolto dei telegiornali
è una cosa il richiamo all'età pace mediatica
Il bombardamento mediatico
L'UE non immaginava che il bombardamento mediatico
Avrebbe prodotto l'effetto Cnn e aveva addotto quello che una studiosa inglese chiama lo spettatore cinico che assumendo quotidianamente la sua dose di orrori quotidiani diventa completamente indifferente
Ma questo lo sappiamo noi
A distanza di
Di recente oggi che non è sufficiente quello vedere
Per cambiare la propria prospettiva
Sul mondo
Comunque sia negli anni novanta si comincia a coltivare questa
Questa utopia di passare dalla visione particolaristica tipica della Società degli Stati ad una visione ispirata ai principi della
Dette ritorni a Lizza Simone della protezione dei diritti
Cioè all'idea che ci siano alcuni diritti fondamentali validi ovunque e che devono essere protetti ovunque chiunque sia a governare la la utopia realistica la chiamata
Faber mass l'utopia realistica
Dei diritti umani perché questa abbiamo intenderci
Stefania ha ricordato una delle parole chiave di questo dibattito il cosmopolitismo ma il cosmopolitismo di questi decenni non ha niente a che fare con la grande tradizione del cosmopolitismo classico non ce ne sono dei teorici dello Stato mondiale
Ci sono una serie di autori molto pragmatici molto attenti alle ricadute pratiche di quello che andava teorizzando che si sono chiesti Ronaldo siamo a realizzare un grande ordine globale in grado di garantire i diritti a tutti
In qualunque parte del mondo facendo a meno
Di quella utopia che lo stesso accanto e trovava un po'preoccupante
Dello Stato mondiale
Qui e cioè
Quindi
E quindi
In questi termini si è posta la questione ora
Lei mente interessante e che noi di tutto questo troviamo oggi una traccia cospicua è è la traccia delle delle grandi convenzioni promossa dalle Nazioni Unite
Sulla scia
Di quelle del secondo dopoguerra la convenzione sui rifugiati la convenzione
Sul genocidio così via le grandi convenzioni sia
La la nascita della Corte penale internazionale anni novanta
Sono tutte cose che testimoniano quello su cui insiste molto sillabe in Abi dell'autrice che è stata evocata più volte per le baby dice non sono Teoria sai cosa che già esistono stanno scritte
Sono convenzioni che hanno una caratteristica fondamentale obbligano quegli stessi Stati che l'hanno stipulato
E quindi segnalo secondo fila bene avrebbe il passaggio dal diritto internazionale ad un diritto cosmopoliti corrispondente ai principi
Individuati embrioni aumenterà accanto nella famoso saggio sulla pace perpetua ovviamente oggi ne sappiamo che era ora rappresentazioni ottimistica nel migliore dei casi
Però è questa che ha animato autori come
Come Ben Habib allora darebbe dice lo ricordava Stefania ci sono tre ambiti in cui tutto questo è diventato palpabile negli ultimi decenni uno è quello della repressione dei crimini contro l'umanità da Norimberga in poi diciamo da Norimberga alla Corte penale internazionale
Il secondo è quello delle
Della regolamentazione internazionale delle migrazioni globali
E il terzo nell'ambito degli così detti interventi umanitario
Allora uno può dire ora che c'entrano le migrazioni internazionali con con gli altri due
Persino avverrebbe c'entrano perché rispondono alla stessa logica e cioè quella di sottrarre il diritto di ultima parola al detentore della sovranità territoriale
è è l'elemento che collega ambiti anche così diversi
Tra loro però c'entra anche per il motivo più empirico che ricordava Stefania all'inizio e cioè che basta fare mente locale di quello che è successo negli ultimi decenni ma senza andare troppo in là
Nel tempo per rendersi conto
Che una parte consistente di questa enorme massa di uomini donne bambini messi in movimento messi si movimento nel corso degli ultimi decenni fuggono
Da situazioni estreme di conflitto
Allora
è vero si può dire che le migrazioni sono sempre forzate
Però ci sono alcune migrazioni che sono più forzato e di altri
Almeno di quelle di cui ci si occupa qui oggi e di cui si occuperà nel contesto
Del nascente osso laboratorio ecco
Sono migrazioni queste prodotte da da situazioni estreme di crisi umanitaria così sia cominciato
A chiamarle dicevo non c'è bisogna andare molto indietro nel tempo e noi stiamo vivendo negli ultimi anni l'onda lunga
I due passaggi altamente cromatici che sono la Libia e la Siria
La Libia e la Siria
Sono
I punti di partenza dei due diversificati i flussi di immigrazione forzata prodotti si nel corso
Degli ultimi ormai quasi dieci anni tendono ad essere assimilati in realtà hanno degli elementi di di diversità ma
Hanno degli elementi anche
Di comunanza
Libia e Siria però ci consente anche di cogliere fino in fondo i problemi che noi abbiamo sul tappeto perché molti degli interventi critici che in gran parte condivido ci sono stati questo sarà questa mattina si riferiscono ad una delle patologie diciamo del modello agli anni degli anni novanta e cioè l'eccesso di interventismo
Ma gli anni novanta sono stati anche il decennio dell'inerzia
Vogliamo parlare del Ruanda
Intervistato al termine del suo secondo mandato bel Clinton alla domanda c'è qualcosa che farebbe diversamente
Rispose con queste parole mi vergogno per il Ruanda
Mi vergogno per il Ruanda
Perché in Ruanda si assiste allo sterminio di ottocento mila persone per lo più a colpi di machete con la polizia etnica casa per casa sistematica in tre mesi senza che nessuno faccia su
Questo è stato chiamato il pendolo umanitario o si fa troppo si fa troppo poco
Di fronte alle più evidenti situazioni di crisi umanitaria
Il troppo
Nel caso del decennio umanitario degli anni novanta è il Kosovo
Perché per il Kosovo è una
è un passaggio cromatico perché una organizzazione regionale che la NATO avoca a sé
Il diritto di rappresentanza della comunità internazionale senza che nessuno glielo avesse conferito
E decide di intervenire nel modo che sappiamo
La stessa situazione si è creata a seguito delle cosiddette primavere arabe con il doppio passaggio Libia
E Siria in Libia il Consiglio di sicurezza
Con una apposita risoluzione la mille novecentosettantatré legittima l'intervento a protezione dei civili della zona di Misurata bombardati da Gheddafi
Nel corso dell'attuazione quell'intervento di protezione che avrebbe potuto essere realizzato come si era fatto più di dieci anni prima la protezione dei curdi iracheni con l'operazione prova il conforto cioè con la istituzione di una zona di divieto di sorvolo diventa un'operazione di recinto CEI di cambiamento di regime che nessuno aveva mai autorizzato
Il resto lo sappiamo
Tra
Le molte vittime di quella scelta ci sono anche lei vittima dell'inazione in Siria perché quando arriva sul tavolo del Consiglio di sicurezza
La crisi siriana i rappresentanti di Russia e Cina dicono se questa era la responsabilità di proteggere non ne vogliamo sapere più nulla
Quindi ancora una volta il pendolo
è in azione o si sarà fatto
Ossi rimane del tutto in
Questo per capire come diceva Kofi Annan e che settimo dobbiamo parlare degli errori fatti gli errori riguardano anche il molto che non si è fatto
Oltre
Alle poche volte in cui alla fine si è fatto troppo in male
Allora la questione dell'imperialismo occidentale evocata anche da
Da Sandro
Allora la mia convinzione è che la geografia dell'interventismo umanitario sia più complicata di come ce la raccontiamo
Questa è un ambito in cui gli Stati Uniti al di là della loro
Strapotere di fatto hanno perfettamente incarnato il ruolo delle egemonie riluttante
Non sono mai stati in prima fila
In queste iniziative sono sempre andare a rimorchio di qualcun altro nella prima metà degli anni novanta la Francia con la sua diplomazia umanitaria così la chiama Küstrin
è all'avanguardia in questo tipo di di sortite poi subentra
La Gran Bretagna di Tony Blair
Che è il vero motore dell'intervento in Kosovo
Blair però ci consente di comprendere
In maniera mio giudizio abbastanza chiara il nesso
Profondo che c'è
Tra l'interventismo umanitario
E la cosiddetta crisi immigratoria
Perché poter nel suo famoso discorso di Chicago che un vero e proprio manifesto di politica internazionale dice una cosa molto netta dice noi continuiamo a pensare che la politica internazionale possa essere
Impostata
O al perseguimento di interessi o al perseguimento di valori
Ma viviamo in un mondo diverso adesso
E nel nostro interesse
Che alcuni valori divengano valori universalmente condivisi
Perché questo rafforza la nostra sicurezza
E
E per essere del tutto chiaro dice abbiamo già un milione di profughi in della Jugoslavia
In giro per l'Europa ne volete altrettanti
Quindi
è evidente già qui qual è il limite tutto questo
E l'utilitarismo di fondo che ha alimentato queste scelte al di là Della loro più o meno sincera no elaborazione
Intellettuale
Ed è lo stesso utilitarismo che oggi ci fa parlare di crisi umanitaria di crisi scusatemi migratoria
Ci sono autori inutili citarli che si dilettano a smontare punto per punto i numeri
Cioè
A
Demistificare questi alla crisi immigratoria in atto secondo gli ultimi dati dell'ONU mi sembra che le dispense Peterson si siano circa sessantacinque milioni e mezzo nel mondo
Di questi un paio di milioni nel corso degli ultimi dieci anni
Si sono messi in movimento ai punti caldi delle crisi mediorientale ma dove sono andati
è stato detto stamattina in parte quattordici per cento si diceva rimane in Africa dei del dei dei migranti complessivi ma in particolare
Se prendiamo soltanto le persone messe in movimento dalla crisi siriana per lo più sono spietate in Libano
In Turchia dietro
Robusto appagamento
Da parte
Dell'unione europea
E in Giordania se non ricordo male
Quindi non è che abbiamo fatto
Molta strada
E e purtuttavia noi sono anni che ci riempiamo la bocca di di di di di questa crisi
Migratoria in atto qual è la crisi migratoria vera quale la crisi dei migranti sono le ripercussioni che questi fenomeni hanno avuto sulla nostra rappresentazione della cittadinanza
E qui son coprente d'accordo tutti coloro che stamattina l'ho detto e di noi che siamo parla e Dinoi che stiamo parlando perché
Il modo in cui reagiamo questi momenti a questi fenomeni
Ci ci ci riflette quella che è la nostra autorappresentazione oggi
Che idea abbiamo né della cittadinanza voi sapete la cittadinanza e alla dimensione complessa problematica nasce storicamente dall'intreccio di due tradizioni una è quella dei diritti universali dell'uomo
E l'altra quella della nascente sovranità popolare moderna
La sovranità nazionale legge della dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del mille settecentottantanove che dice qualcuno Balibar tra questi dice guarda caso è una dichiarazione dell'uomo in quanto cittadino
Cioè è il passaggio chiave in cui si politicizzato e la grande semantico universalistica che era la semantica dei diritti naturali
Ma politici Zandonà lazy territorializzare
Cioè
La cittadinanza coincide con la nazionalità tant'è vero che si parla di naturalizzazione avete mai riflettuto su questa parola la naturalizzazione per godere di quei diritti devi cambiare natura
Lei diventare diverso è una cosa di cui Voltaire si faceva beffe
Qualche decennio prima
è come dire che una mucca se pascolo acque invece che li ha un colore diverso
Questo diceva a volte eppure quello diventa il passaggio agli altari della nostra concezione della della democrazia
E della cittadinanza democratica
Allora è evidente è una dimensione che tiene dentro di sé i cui essa aporia costitutiva a seconda dei momenti abbiamo assistito a tentativi di disco sversare in un senso o nell'altro
Purtroppo ne abbiano memoria un po'corta ma se ci sono ci ricordassimo quello è successo negli ultimi cento anni o poco più
Se vi andate a leggere i manifesti grazie a un Frances
In Francia qual è il problema di azione français la universalizzazione dei diritti umani bisogna rinazionalizzare prima i francesi
Non sono grandi
Invenzioni ecco a seguito delle grandi tragedie del Novecento
Quelle che rubo richiamo per quello che può valere sotto la categoria di totalitarismo
Abbiamo assistito al tentativo posto vorrei universali Tzara e quella semantica
Quella dimensione di cittadinanza far reale degli elementi di riconoscimento universale e qui
Sandro l'Unione europea è stata in prima fila per molti anni si fregiava del titolo di mediatore evanescente poiché è svanita anch'essa
Talmente evanescente non esserci e più traccia
Perché non è enologa nasce anche su questa idea
è un luogo di libertà e di diritti
Per tutti
E adesso ci ritroviamo con i guardiani ai confini
Ma il nuovo commissario
Per l'animazione annunciato che adesso cambierà tutti perché faremo ma una polizia europea rafforzeremo Frontex o come si chiamerà
Che controllerà l'accesso e così via va be
Allora da faccio finita ti chiudo perché non voglio portar via altro tempo
Prima si parlava di qualcosa che forse un po'brutalmente è stata definita la criminalizzazione dei migranti diciamo la produzione di illegalità
Di cui l'Italia insomma dato prova nel corso degli ultimi mesi
Io vorrei richiamare la vostra attenzione un altro elemento è la criminalizzazione di coloro che si occupano dei migranti
Io ho scritto recentemente se oggetto in cui ho usato come categoria quella del populismo anti umanitario
Che secondo me è un po'sottovalutato in questa pur variegata mappa dei populismi contemporanea si è abituati a pensare cosa il populismo populismo ambo ideologia un discorso uno stile politico che tende a contrapporre il popolo per quello che può significare al da da lei all'élite che lo opprime
Età non è completamente così perché non lager parte
Dei fenomeni che oggi pubblichiamo come populismo populismo sovranità Ario c'è un asse verticale interno esterno
Che rileva quanto quello orizzontale quanto quello verticale soprattutto
Cioè la difesa della polizza purezza identitaria
In molti casi ha una rilevanza pari a quella dell'idea di Stato rappresentare il popolo contro coloro che lo sfrutta
Ma sa interessanti gli intrecci fra i due assi
E cioè la tendenza a identificare una presunta élite cosmopolita che invece di preoccuparsi delle condizioni di vita dei propri connazionali pretende di potersi occupare di quelle del mondo intero
Perché lo fa perché sono dei privilegiati siamo noi
L'élite siamo noi vi comunico
Siamo noi
E quando si
Si prende questa china si sa dove si va perché abbiamo il grande laboratorio ungherese che ce lo ha mostrato
Si assiste al grande ritorno sulla scena di quelli che in Francia si chiamano i delitti e solidaristiche
I delitti di solidarietà nel il favoreggiamento
C'è un grande dibattito su questo
Purtroppo si tratta di una torsione che non riguarda solo i cosiddetti governi populisti perché dà i dati disponibili resi disponibili da alcune
Organizzazioni non governative c'è una recrudescenza di questo tipo di persecuzione in tutti i civili paesi europei in primo luogo in Gran Bretagna
In Francia la questione era già emersa in occasione della polemica sui sans papier anni novanta di umanitari anni novanta
Ma se ne ridiscute se ne discute oggi
Ecco allora dobbiamo un po'interrogarci anche su questo questo e questo potrebbe essere un tema
Per il vostro laboratorio e cioè quand'è che la solidarietà diventa un crimine
Un reato
E quali sono i parametri su cui si decide tra legittimità di un'azione
Perché
Poi davvero mi avvio alla conclusione qualcuno lo ha notato negli interventi io cerco di essere equidistante però non riesco
Non riesca nasconde la mia profonda antipatia per il cosiddetto realismo politico
Perché il realismo politico è un
Rappresentazione della politica che si propone come neutra
Il priva di riferimenti ai valori e alla mora in realtà il realismo politico una morale c'è la è la morale del più forte
E quindi la logica cui conduce quella del naufragio con spettatore siamo qui e aspettiamo
Vediamo chi vince
Perché intromettersi
Ecco questa è una cosa non stava bene nemmeno a fuoco che pure non aveva grande passione
Per le retoriche liberali dei diritti umani e la chiamava la politica del sacrificio questo
Sì se devo scegliere non ho dubbi perché perché non posso accettare una politica
Del sacrificio
Ecco non ci troviamo però
Che ci piaccia o no un po'in questa in questa condizione e allora dobbiamo reagire come possiamo reagire nel modo in cui è stato detto stamattina e che mi sembra che sia negli auspici fondativi di questo di questo seminario
Ragionando sulle parole e sulle categorie in primo luogo
Per cercare di capire
Che spazio di azione e di rappresentazione aprono o chiudono le nostre categorie
Che significa quando noi utilizziamo la nozione crisi
Dei migranti
Che gesto stiamo compiendo quando teorizza diamo la crisi dei migranti
Quali spazi di azione stiamo aprendo e quali chiudiamo
Sono questioni emerse nel corso
Di questa mattina
In questo vivacissimo dibattito sul tema dell'interventismo umanitario ma più in generale del della logica dei diritti umani qualcuno un po'frettolosamente da sinistra
A
Messo in soffitta
Il linguaggio dei diritti umani io
Ci starei molto attento perché il linguaggio dei diritti umani e quello di cui si sono alimentate tutte i grandi passaggi innovativi della nostra modernità
E non è detto che non possono essercene altri
E se mi permettete
Chiudo citando un autore che non è sospettabile di particolari simpatie liberali e Costas dozzina as vicino al Syriza in Grecia insomma molto schierato a sinistra
Studioso del neo imperialismo umanitario che in uno dei suoi testi scrive
Ogni volta che una persona povera oppressa torturata usa il linguaggio dei diritti perché nessun altro al momento è disponibile per protestare resistere lottare
Essa lo estrae da e si collega con la più onorevole metafisica moralità e politica del mondo occidentale
I diritti umani hanno solo paradossi da offrire
Ecco io credo che questo sia quello su cui dobbiamo tornare riflette i grandi paradossi che questo linguaggio ci consegna e come uscirne