Comitato Centrale del MSI
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Gianfranco Fini
MSI
Segretario politico del MSI0:00 Durata: 1 ora 4 min
Dopo questa standing ovation usiamo il termine moderne che ora
Vanno di moda
Io non posso segretario
Che darti la parola perché aspettiamo da Theda la tua relazione i presupposti per andare ancora avanti verso quell'obiettivo che tutti insieme abbiamo deciso di mirare quando molti da giovanissimi decidemmo di avvicinarci a questo movimento
E allora cari amici del Comitato centrale
Innanzitutto grazie grazie
Dell'applauso grazie
Dell'aspetto che mi avete dimostrato grazie dell'aiuto che mi avete dato e che avete dato a tutto il movimento sociale italiano in questa campagna elettorale che rimarrà certamente non soltanto nei nostri cuori per i risultati grandiosi che ha avuto ma anche rimarrà nella storia della politica italiana come uno dei momenti
Più imprevisti ma al tempo stesso più belli Monti questo lungo dopoguerra
E contrariamente a quella che
Un po'la mia abitudine ci conosciamo ormai da tanti anni
Io questa mattina non parlo
Abbraccio ho ritenuto che fosse doveroso meditare
E direi quasi scegliere le parole
Ho pertanto reputato necessario
Una relazione scritta
Mi scuso quindi se
Sarà una relazione
Che forse
Non concederà molto
In termini di gli entusiasmi in termini
Quasi simbolici di applausi di perché no di retorica di autocelebrazione di piccolo nostro trionfo perché ha tentato di scrivere una relazione che abbia il senso il momento politico particolarmente importante
Devo però partire ovviamente necessariamente dal risultato elettorale
Anche se non ho bisogno di spendere molte parole non ho bisogno
Di rincorrere le cifre i dati confronti
Direi che basta
Il vostro applauso basta quello che tutti gli italiani hanno visto nel momento in cui si sono aperte le urne
Per dire molto chiaramente che il ventuno di novembre il cinque di dicembre noi abbiamo vinto
Anzi in alcuni casi abbiamo addirittura stravinto così come nessuno forse si aspetta
Abbiamo conquistato tante città Ignazio giustamente ha voluto salutare sindaci in particolar modo i sindaci delle città capoluogo
Era dal mille novecento e cinquanta circa
Che i nostri uomini non avevano in prima persona alla guida di città capoluogo
Mi unisco ovviamente alla ringraziamento al saluto
Nei confronti dei sindaci di lattine di Chieti di Caltanissetta di Benevento
Abbiamo conquistato città capoluogo abbiamo conquistato numerosi comuni
Siamo diventati il primo partito a Roma
A Napoli
E voglio ringraziare Alessandra Mussolini che è stata veramente bravissimo in questa
Siamo diventati il primo partito a Bolzano anzi abbiamo confermato di essere il primo partito a Bolzano
A dimostrazione del fatto che quei voti non erano voti di protesta erano voti ragionati tutti convinti voti che ormai fanno parte integrante del nostro patrimonio di consensi in quella grande città
Siamo diventati il primo partito
Il sedici virgola quattro per cento dei consensi
Primo partito ovviamente nelle città in cui si è votato il ventuno di novembre il cinque dicembre
Città che rappresentavano undici milioni di italiani
Basterebbe questa questo dato questa cifra per rimanere come tanti sono rimasti quasi attoniti stupefatti
Ma forse quello che maggiormente ha colpito
E che abbiamo tenuto il mondo con il fiato sospeso fino all'ultimo
E di quel mondo senza enfasi
Il ballottaggio di Roma e di Napoli aveva calamitato sulla politica italiana in ragione della nostra presenza in quel ballottaggio
L'attenzione degli osservatori politici di tutto il mondo
Lo sappiamo perfettamente Alessandra ed io che siamo stati com'era logico che fosse
Letteralmente inseguiti negli ultimi giorni della campagna elettorale da cronisti giornalisti osservatori giunti a Roma e a Napoli
Da ogni parte del mondo
Sono rimasti col fiato sospeso fino all'ultimo
E anche se l'esito è stato un esito sfortunato
Che ha certamente diciamocelo lasciato un po'di amaro in bocca
Perdere col quarantotto per cento con quarantasette per cento dei consensi perdere col quarantacinque per cento dei consensi nelle due grandi metropoli
Può addirittura far sgorgare qualche lacrima
Com'è accaduto ai più giovani
Domenica sera
L'immagine di quei ragazzi credo che rimarrà nella mia mente come l'immagine più bella di tutta la campagna elettorale
Giovani e giovanissimi
Che noi hanno ritrovato non soltanto il desiderio della lotta politica ma anche e soprattutto il gusto di una lotta politica condotta con grande civiltà con grande determinazione
Certo è rimasto un po'di amaro in bocca
Però abbiamo provato diciamocelo francamente
Una gioia profonda
Che insieme a noi è stata vissuta da tutta la comunità missina
In ogni angolo d'Italia
Anche nelle zone più difficili anche
Nelle zone in cui sembrava un sogno il fatto
Di poter essere protagonisti alla pari
In uno scontro fino all'ultimo
Con tutti coloro che si erano in qualche modo alleati contro di noi
Una gioia profonda che come diceva Ignazio ha cancellato d'un colpo solo
I tanti momenti difficili tante sofferenze
Le tante speranze che non si erano materializzati le tante delusioni che nel passato avevamo provato
Una gioia che credo abbia fatto tornare
Alla mente di molti tra di noi
Un'altra stagione esaltante
Quella primavera del mille novecentosettantuno
Che un po'tutti noi pensavamo soltanto qualche tempo fa fosse ormai confinata soltanto nell'album dei ricordi belli che come tutti i ricordi non sempre ritorno del di attualità
Ed è proprio ai protagonisti di quella stagione ormai lontana protagonisti che ci hanno lasciati
Io voglio dedicare quel momento magico che tutta la comunità missina approvato
In questa indimenticabile campagna elettorale
Credo che sia giusto
Dedicare la nostra gioia dedicare la nostra fatica ma dedicare anche il nostro impegno futuro
A Pino Romualdi a Giorgio Almirante
E a Roma ai tre Cianca merla e a Michele Marco
Ma
L'entusiasmo e con entusiasmo sacrosanto
Per quella che è certamente una vittoria deve lasciare il passo subito
Alla freddezza del ragionamento
La portata del nostro successo
è stato infatti tale da caricarci di nuove e assai più pesanti responsabilità
Responsabilità che oggi sentiamo di avere nei confronti di tutta la nazione
E non più soltanto nei confronti del nostro elettorato
Credo che nessuno possa pensare che dopo il cinque di dicembre
Tutto possa continuare anche per noi
Come prima come se si fosse trattato soltanto di un appuntamento elettorale Fortunato
Domenica scorsa si chiuse un'epoca
Si è chiusa un'epoca per la politica per la società italiana
E credo che anche per noi necessariamente
Che siamo stati
Coloro che maggiormente hanno chiesto agli elettori di rompere con il passato così come accaduto
Anche per noi che siamo stati coloro che maggiormente hanno beneficiato in termini di consenso di questa venuta rotture
Anche per noi domenica in qualche modo si è chiuso un periodo
E allora non si tratta soltanto di essere consapevoli che occorre
Continuare a volare alto
Come dicevo in un'altra occasione in cui forse
Molti pensarono che si trattava tutt'al più di uno slogan
Di un'utopia di un velleitarismo
E non è nemmeno
Sufficiente avere la consapevolezza che siamo in presenza di una fase storica
In cui l'accelerazione
Della politica impone ormai delle scelte in tempi rapidi rapidissimi
Tempi che sono ogni giorno di più stretti
E che rendono indispensabile avere
La consapevolezza che occorre anche da parte nostra
Avere ben chiaro che la svolta decisa dagli elettori domenica
Comporta anche per noi una svolta
Io so per le ragioni che esporrò di qui a tra poco
P chiedere molto
Al Movimento Sociale Italiano per cui non mi addentrerò in alcun modo
Di quelli che potrebbero essere gli eventuali legittimi dissensi
Ma prima di esprimere le ragioni per cui mi accingo sostanzialmente a chiedere al Comitato centrale di considerare chiusa
Una fase della nostra vita politica
Vorrei che fosse chiara quella che almeno a mio avviso e la posta in palio
Qui cari amici non si tratta più
Di fare ciò che è utile
Per mantenere la nostra presenza parlamentare in misura dignitosa
L'obiettivo l'obiettivo dei prossimi tre mesi delle ormai imminenti elezioni politiche
Non può essere ancora quello
Di riportare alla Camera o al Senato i nostri cinquanta parlamentari uscenti
E nemmeno di farli diventare sessanta o settanta
Mi rendo conto che dicendo queste cose basta pensare a quello che era
Il nostro stato d'animo solo sei mesi fa
Non sei anni sei mesi fa
Quando il corpo elettorale introdusse
Con una maggioranza plebiscitaria
Il sistema elettorale maggioritario
Che noia versammo con tutte le nostre forze
Lo stesso impegno che abbiamo profuso che ho profuso in questa campagna elettorale romana
Fu l'impegno con cui ci battemmo nei confronti di quel sì che veniva richiesto da tutto quanto il sistema di potere oltre che dal sistema politico
Se soltanto sei mesi fa in una qualsiasi riunione del movimento sociale italiano
Avessimo detto che l'obiettivo era quello molto più ambizioso di riportare in Parlamento una rappresentanza dignitosa delle nostre idee
Molto probabilmente tutti quanti avrebbero sorriso
Giustamente molti avrebbero detto che si trattava di un'autentica follia
I più ottimisti tra di noi pensavano all'ipotesi
Di quel recupero proporzionale
Che se la legge avesse in qualche modo agganciato al trenta al trentacinque al quaranta per cento
Forse ci avrebbe consentito di avere venticinque trenta
Deputati
E ricordo ricordiamocelo
Che c'era anche chi giustamente
In qualche modo pensava quali strategie fosse opportuno adottare per continuare ad avere un ruolo politico nella società italiana
In assenza di una rappresentanza parlamentare di niente
In qualche modo consiste
Su di noi si agitava solo sei mesi fa uno spettro
Un paragone
Un paragone francese
Il paragone con Jean Marie le pene con il suo Fronte nazionale
Il dieci per cento dei consensi
E noi allora ricordiamocelo
Eravamo al cinque al cinque Emerson sei
Oggi siamo giustamente tutti quanti quasi ebbri di gioia ma non dimentichiamo che soltanto pochi mesi fa
Il cinque virgola cinque che diventava sei per cento era salutato giustamente da ognuno di noi come la dimostrazione che si andava avanti
Il paragone che veniva da più parti evocato
Per individuare quello che era il ruolo la prospettiva il futuro del nostro movimento sociale italiano quello francese
Otto dieci dodici per cento dei voti nessun parlamentare
Con il correttivo italiano di un recupero proporzionale al venticinque per cento cinque sei massimo dieci deputati
Beh cari amici giornali li avete letti
I commenti politici li avete seguiti e sapete che anche in questo momento viene evocato per noi un paragone francese
Ma non è il paragone
Con Jean Marie le Pen
Non è il paragone
Di una destra estrema
Che ha un un certo consenso popolare ma che è del tutto fuori
Da qualsiasi discorso connesso al governo di una nazione
Il paragone che viene per noi evocato da più parti in questo frangente
E quello
Anche suo francese
Per la destra riuscirà
Quella destra in qualche modo capace di rappresentare un'alternativa di governo al fronte delle sinistre
Il dato di quel quarantasette per cento di Napoli di Roma di quel quarantacinque per cento di Napoli
Il dato politico il dato di quel sedici virgola quattro per cento complessivo è tutto qui
Ecco perché sui lavori di questa seduta del comitato centrale sono puntati gli occhi di tutti gli osservatori politici
E direi di tanti italiani
C'è molta attesa
C'è speranza
C'è timore per quelle che possono essere le nostre decisioni
è ovvio che speranze e timori
Sono nel cuore di coloro che auspicano o al contrario temono
Che il movimento sociale italiano acquisti piena consapevolezza
Di quello che è il momento che sta vivendo e di quella che è la prospettiva che si può aprire
E allora dobbiamo essere consapevoli che oggi proprio per quella velocità dei tempi
Siamo chiamati in qualche modo ad assumere delle decisioni
Decisioni che se dovessero essere sbagliate
Credo che in qualche modo ci porterebbero inevitabilmente
A tornare indietro
Tornare indietro e direi piuttosto rapidamente
A quello che è stato il nostro ruolo
Un ruolo parliamoci chiaro
Prove estremamente positivo
Un ruolo importante
Un ruolo che ha rappresentato molto in Italia
Il ruolo tradizionale
Di una forza di opposizione
Di una forza pulita
Di una forza giustamente orgogliosa
Di quella che è la sua identità
Una porta certamente utile a difendere i grandi valori nazionali
Ma altrettanto certamente
Ritenuta non idonea dagli elettori
Ritenuta non idonea ad assumere delle responsabilità nel momento in cui si tratta di ricostruire la nazione e quindi di governare
Se al contrario certamente con coraggio
Ma anche con grande amore verso la nostra patria
Noi dovessimo riuscire a prendere decisioni giuste
E allora credo che lo scenario che si potrebbe aprire fin da domani
è uno scenario tale
Da rendere in ogni caso il comunque almeno per quello che mi riguarda
Indispensabile
Indispensabile e urgente assumere quelle decisioni
E allora così impostato il ragionamento
Perché sia chiaro che la partita è una partita grande perché sia chiaro che la posta in gioco una posta enorme
Perché sia chiaro che
Il giudizio che verrà un giorno dato di questa nostra comunità
Non potrà riguardare soltanto il momento in cui eravamo opposizione
Ma riguarda Zahi momenti in cui siamo governo governo nelle città ma con la possibilità se ci si crede e si si lavori in una certa direzione di assumere responsabilità ancora maggiori in tempi sostanzialmente Brevi
Sia chiaro che così impostato il ragionamento occorre innanzitutto cercare di capire
Che cosa è successo
Perché abbiamo vinto ma anche con la stessa freddezza perché non abbiamo trionfato
Il trionfo sarebbe stato la conquista di Roma Dina
Dobbiamo cercare di capire cosa succederà di qui alle elezioni politiche
E quindi anche che cosa occorra fare subito
Che cosa è successo
Beccarini ci penso che molto semplicemente si possa dire
Il cinque di dicembre è finita la Prima Repubblica
Gli effetti di Tangentopoli sull'elettorato si sono rivelati profondi definitivi
Quella rivoluzione silenziosa di cui parlammo qualche comitato centrale fa
E che sostanzialmente era cominciata il cinque aprile novantadue
Soltanto diciotto mesi fa ma sembrano diciotto secoli
Quella rivoluzione si è concluso il cinque dicembre
Centinaia di migliaia di elettori milioni di elettori
Elettori moderati elettori centristi tori cattolici elettori laici
Hanno abbandonato i vecchi partiti e si sono mossi alla ricerca di nuovi interpreti c'è la loro ansia di rinnovamento di pulizia di giustizia sociale
Il cinque dicembre sono stati azzerati dagli elettori democraticamente con il voto
I protagonisti di mezzo secolo di storia italiana
La democrazia cristiana il partito socialista il Partito repubblicano il partito socialdemocratico il partito liberale oggi non esistono più
E non esisteranno mai più
Sono morti
Sono morti per sempre
E con loro è morto il sistema partitocratico
Così come si era configurato negli ultimi decenni
La logica che intrinseche in un sistema elettorale maggioritario
Ha fatto naturalmente sicché ad avvantaggiarsi dalla fuga massiccia
Dell'elettorato moderato dei partiti di centro fossero i punti di riferimento a sinistra e a destra degli stessi partiti di centro
Dopo la sinistra si è presentata in modo omogeneo su quasi tutto il territorio nazionale
Il cartello progressista
Che ha ovunque nel partito di Occhetto l'asse portante
Ha giocato le sue carte con grande duttilità con grande spregiudicatezza
Dimostrando di aver capito perfettamente quello che il senso del sistema elettorale maggioritario
Ricordiamoci che quel cartello candidava un verde a Roma
Candide dava un pidiessino doc a Napoli candidava un imprenditore sostanzialmente apartitico a Trieste
Sceglieva cioè i candidati non in ragione delle appartenenze di partito ma in ragione del grado di capacità che ogni candidato dichiarava nei confronti dell'elettorato
Questa strategia
Ha fatto sì che il cartello delle sinistre abbia quale vinto in quasi tutte le grandi città
Ipotecando di fatto la guida del governo nazionale dopo le politiche di primavera
Ci tornerò ma è chiaro che l'elemento che maggiormente uscito dalle urne il cinque di dicembre insieme certamente alla nostra affermazione e il fatto che oggi l'Italia andando a votare
Sostanzialmente a come ormai imminente prossima quasi certa
La possibilità di avere le sinistre
Al governo ufficialmente con assunzioni di responsabilità con indicazione come ormai quotidianamente accade del futuro presidente del Consiglio
A destra
Intendendo questo termine in un senso volutamente riduttivo cioè come l'antitesi al cartello delle sinistre
I consensi maggiori gli abbiamo certamente a tutti noi
E in misura minore la lega
Che si è dimostrata sostanzialmente incapace di sfondare o addirittura di apparire nel Centro Sud
Ma che ha segnato una battuta d'arresto in tutte le città del Nord non lombarda
Dopo Torino
Bossi ha perso anche a Genova e a Venezia e non è nemmeno arrivato al ballottaggio a Trieste
In sede di ballottaggio
Il centro ha perso nell'ottanta per cento dei casi
Sia quando si confrontava con la sinistra sia quando si confrontava con la destra
Come dimostra nel nostro caso il risultato di Benevento di lanciano di Mondragone dove i nostri sindaci son diventati tali
Avendo come avversario un candidato centrista
Ciò dimostra credo in modo inequivocabile
Il fortissimo desiderio di rinnovamento
Che gli elettori avevano nell'animo nel momento in cui si accingevano a votare
E che il centro a prescindere dalla credibilità del candidato veniva individuato dagli elettori come la palude come la continuità
Come la sostanziale impossibilità di rompere con il passato e quindi di rinnovare
Sempre in sede di ballottaggio
Nel confronto tra destra e sinistra
Non abbiamo avuto lui lo stesso esito trionfale dei ballottaggi di giugno
Otto su otto
Però abbiamo vinto
Nella maggioranza dei casi su ventuno in caso di ballottaggio destra sinistra cioè messe io comunque area in qualche modo
Orientata dal Movimento Sociale Italiano il cartello delle sinistre abbiamo vinto tredici volte
Il fatto che tra le eccezioni
Vi siano state Napoli Roma e Trieste ha ovviamente impedito di mettere in evidenza questo dato
E allora a questo punto del ragionamento credo che si possa dare risposta
Oltre che al primo interrogativo al secondo
Abbiamo vinto perché siamo riusciti ad attrarre buona parte dell'elettorato moderato ex centrista
Ed in particolare quello numerosissimo
Che nella Prima Repubblica
La repubblica dei partiti la Repubblica dello scontro esto Ovest la Repubblica in cui Viera
La necessità di rafforzare sempre comunque il centro perché altrimenti avrebbe vinto il Partito comunista
Quell'elettorato numerosissimo che nella Prima Repubblica portava sostanzialmente turandosi il naso per dirla con la famosissima frase che Montanelli quell'elettorato il cinque di dicembre ha deciso di rompere definitivamente i ponti con il vecchio sistema
Per completezza d'analisi
Va comunque sottolineato che se questa è a mio modo di vedere la componente maggioritaria dei nuovi elettori dei nostri nuovi elettori
E lo dico forte ovviamente
Che alcuni sondaggi che alcuni studi di alcune statistiche che del resto sono stati pubblicati
Va ricordato negli stessi che non è l'unica componente
Perché una parte dei nuovi elettori
Ci è giunta anche specie a Roma specie a Napoli
La sinistra
E il trasferimento di questo consenso si reso possibile in ragione del fatto
Che in noi più che mi candidati della sinistra quegli elettori hanno visto la garanzia del rinnovamento e della fine del vecchio sistema
Allora vediamo di capire dopo aver tentato di spiegare perché abbiamo vinto perché non abbiamo trionfato
Cioè perché non abbiamo vinto a Roma Napoli e Trieste
Cominciando dal caso su cui forse più difficile concordare quello di Trieste
Trieste vale la pena ricordarlo ha rappresentato un test significativo per tutta l'Italia perché nella città Giuliana per la prima volta la democrazia cristiana si è spaccata in due
Una parte quella di Tina Anselmi commissario di Martinazzoli ha fatto direttamente l'accordo con il PDS
E l'altra parte quella che potremmo chiamare centrista si è accordata con noi e con la lista civica il melone
E nato quindi a Trieste un cartello progressista ed è nato un cartello moderato o come giusto chiamarlo trattandosi di Trieste nazionale
All'interno di quel cartello non ci siamo candidati presentati
Con il simbolo di Alleanza nazionale con la denominazione di Alleanza Nazionale e senza fiato
Ora più che ad evitare la sconfitta
Al fatto che
Il movimento sociale italiano a Trieste
Abbia sostanzialmente
Presentato i suoi candidati
Nell'ambito di Alleanza Nazionale
Io credo che la ragione stia in un fatto del tutto diverso
Il sindaco che il cartello nazionale esprimeva
Non era sufficientemente in grado di garantire ai triestini il rinnovamento
Alfieri
Che è un galantuomo la persona perbene
Era Sindaco uscente
Se non ricordo male aveva già sulle spalle due mandati
Era il sindaco sostanzialmente della continuità di una continuità onesta di una continuità al di sopra d'ogni sospetto
Ma anche Trieste come tutte le altre città
Il cinque di dicembre voleva esprimere il rinnovamento
Voleva rompere chiudere azzerare tutto ciò che aveva rappresentato la politica fino ad allora
Non a caso a Trieste la lega è diventata il primo partito
Allegra come un momento di rottura come novità
Quanto a Roma e a Napoli
E ovviamente più difficile individuare con certezza le ragioni per le quali ci sono mancati tre o cinque punti
Quelli decisivi
Io credo che molto sia comunque di peso dall'effetto intimidatorio
Ottenuto
In nome dell'antifascismo dalla campagna scatenata specie a Roma
Dall'i sinistra dal PDS
Mai
Negli ultimi vent'anni
Si era riversata sulla pubblica opinione
Tanta vomitevole campagna di denigrazione nei confronti dei candidati del movimento sociale italiano
Il tre per cento
è sostanzialmente quella quota
Di consenso che potremmo definire moderato timoroso
Che da un lato si è lasciata forse intimidire
Di fronte alla martellante campagna di aggressione e dall'altro lato ha trovato in Mario Segni il punto rassicurante
è giusto che gli amici non romani sappiano
Che negli ultimi quarantott'nelle ultime quarantotto ore
I manifesti che maggiormente si vedevano a Roma erano mancati molto semplici sì molto semplici Mario Segni potate Rutelli
Credo di dire cosa esatta dicendo che quei manifesti sono stati fatti stampare dal PDS
Segni h sostanzialmente consegnato le bandiere rosse
Che la notte del cinque dicembre hanno inondato piazza del Campidoglio
Questa constatazione
Mi porta sostanzialmente a quello che il cuore della mia relazione
Le prospettive future
Alla luce di ciò che si è già mosso dopo il cinque dicembre e di conseguenza le nostre scelte
Dopo il voto i fatti politici sono stati sostanzialmente tre
Il grande credito subito concesso alla sinistra come futura forza di governo governo non più a livello locale governo a livello nazionale
Da più parti si è detto come nel settantacinque quando la sinistra vinse le amministrative
La sinistra diventa forza di governo a livello nazionale
Ma da più parti si è soprattutto detto la grande differenza rispetto al settantacinque che allora vi era ancora sostanzialmente
Ho un'alternativa alla sinistro comunque la impossibilità per la situazione europea dell'epoca di portare direttamente il partito allora di Berlinguer oggi di Occhetto al governo oggi quelle impossibilità del mutamento
Accanto a questo grande credito concesso immediatamente alla sinistra il secondo elemento è il vorticoso affannarsi di coloro che vogliono ricostruire il centro
E il terzo elemento
Credo che sia la situazione in cui si è venuta a trovare la lega
Coinvolta per la prima volta in Tangentopoli
E di nuovo alle prese
Con forti polemiche interne
E allora molto rapidamente vediamoli tutti e tre questi aspetti perché è chiaro che da tutti e tre discendono per noi delle conseguenze
Ad aprire nuove linee di credito ad Occhetto
Sono stati molti anche a livello internazionale
I più solerti a benedire quelli che sono i probabili nuovi futuri governanti d'Italia
Sono stati gli ambienti della finanza
E le grandi famiglie del capitalismo italiano
Quel capitalismo tanto per essere chiari
Che a differenza di un imprenditore puro come Berlusconi
E a differenza del novanta novantacinque per cento dell'imprenditoria nazionale
Quelle famiglie che a differenza di costoro hanno attinto copiosamente alle casse dello Stato ogni qual volta si trovavano in difficoltà
Al loro fianco quasi compatti come sempre
I cosiddetti maître à penser del progressismo
E anche
I maggiori quotidiani d'informazione maggiori organi di informazione ma anche qui basta ricordare l'assetto proprietario
Per capire le ragioni
Di tanta solerte interessata disponibilità nei confronti di un ingresso al governo di quelli che un po'da tutti vengono chiamati post comunisti
E allora paradossalmente ma non troppo
Si potrebbe dire che alla è alle porte per l'Italia
Un nuovo regime
In cui alla democrazia cristiana si sostituisce come pilastro il Partito Democratico dalla sinistra
Con molte facce nuove
Qualche vecchio personaggio centrista riciclato nel nome del progressismo nel nuovo assetto di potere
Gli stessi meccanismi consociativi di gestione del potere che si sono registrate fino ad oggi
Lo stretto raccordo tra finanza e politica ai danni dell'imprenditoria
La stessa egemonia culturale
La stessa discriminante ideologica a destra la stessa subalternità nazionale
Se questo è a grandi linee ovviamente lo scenario che si profila a sinistra
E che diciamocelo francamente non rappresenta un pericolo per l'Italia
Rappresenta il pericolo principale per l'Italia
Non credo che giunti a questo punto sia ancora consentito a qualcuno tra noi
Attardarsi nella disquisizione il più delle volte accademica sul nemico
Il nemico principale
L'unico nemico che al momento si profila per gli italiani
è in questo cartello delle sinistre nuovo regime che si accinge a diventare forza di governo
Scongiurare questa possibilità
Diventa l'obiettivo primario della nostra azione
Per i prossimi tre mesi certamente ma direi molto probabilmente anche per un lasso di tempo maggiore
Se è sostanzialmente chiaro quello che sta accadendo a sinistra è molto più complesso tentare di capire che cosa sta accadendo al centro
Perché qui le varianti sono molte e le certezze sono poche
Per la cominciamo da quella che è la vecchia Democrazia cristiana
Il futuro Partito popolare
Credo che chiunque sia chiamato a guidare il nuovo Partito popolare
è facile prevedere che a meno di non rimanere paralizzato con le scelte circa le scelte di campo
Il Partito popolare non può trattenere insieme
Anime profondamente diverse e che il bipolarismo in atto nel Paese tende ancor più a divaricare
E se a ciò aggiungete
Che nessuno pronostica per il nuovo Partito popolare un travolgente successo fin dall'inizio
Perché tutti molto più ragionevolmente prevedono nella migliore delle ipotesi una sostanziale tenuta
Avete credo la conferma di quello che dicevo in precedenza
Non è tanto per noi importante sapere chi diventerà segretario del Partito popolare
Se rimarrà Martinazzoli se diventerà Buttiglione
Credo che sia al contrario molto più importante prendere atto che
O il nuovo Partito popolare rimane bloccato
Perché chiunque sia il segretario
Non potendo scegliere
In ragione delle anime contrastanti rimane fermo oppure al contrario se il nuovo segretario del Partito popolare sceglie finisce necessariamente per dividere finisce necessariamente per spaccare
Un po'come è accaduto a Trieste il nuovo Partito popolare
Perché perché soltanto nella vecchia Democrazia cristiana
E nel vecchio sistema elettorale proporzionale
Era possibile la convivenza tra Ermanno Gorrieri e Francesco D'Onofrio tra Rosi Bindi e Pier Ferdinando Casini
Chiunque divenga segretario del Partito popolare per ottenere il miracolo di far convivere sullo stesso tetto anime diverse e impostazioni diverse non può che rimanere fermo ma se rimane fermo e condannato lo sconfitto
E allora sarà ormai imminente prossimo congresso della ex DC Nuovo Partito popolare
A dirsi se per davvero questo nuovo partito popolare sarà un soggetto centrista
In disponibile a nuovi patti consociativi con il PDS o se al contrario il modello Trieste diverrà presto un modello esportabile nel resto d'Italia
Per noi è comunque fin d'ora necessario
Essere consapevoli che occorre individuare in quella che potremmo chiamare la componente centrista
Del nuovo Partito popolare o in quella che potrebbe essere l'ala che si stacca da un'eventuale Partito popolare che finisce per sposare le tesi di corrieri della Bindi
è importante individuare in quest'area
Da un lato un avversario
Un avversario nell'interpretare gli elettori moderati
E al tempo stesso individuare in quest'area un possibile interlocutore
Nell'ambito di una strategia
Di alleanze elettorali in chiave anti PDS
Se ovviamente carte
Da parte di quest'area nei nostri confronti la cosiddetta conventio ad excludendum verso la destra
Perché
Perché qui cari amici dobbiamo essere chiari
Il problema delle alleanze
è infatti per noi dopo il cinque dicembre un problema che ci dobbiamo porta non solo perché il sistema maggioritario a un turno le rende obbligatorie se si vuole vincere quasi obbligatorio
Ma anche soprattutto per ragioni politiche
Una politica di alternativa al sistema partitocratico
Quale quella che abbiamo svolto fino ad oggi non avrebbe senso alcuno per una ragione molto semplice non c'è più il sistema partitocratico
Non si può essere alternativa ad un sistema partitocratico che gli elettori hanno definitivamente sepolto il cinque di dicembre
Non esistono più i vecchi partiti
Sono già sulla scena nuovi soggetti politici
E possiamo già definire insieme al giorno di morte della vecchia Repubblica il giorno di nascita della nuova che nascerà nel momento stesso in cui gli elettori saranno chiamati a rinnovare il Parlamento
Un discorso identico
A quello che ho fatto per il Partito popolare vale per Segni
Di cui sostanzialmente nessuno
Anche per il suo cronico pendolarismo
Può oggi indovinare le future mosse
Segni può divenire il referente certamente per noi temibile
Dell'area moderata
Di quell'area che massicciamente uscita il cinque di dicembre dalle case madri e che ha fatto vincere il movimento sociale italiano
Soltanto se riesce
A dimostrare di voler chiudere in modo ermetico nei confronti della sinistra
Esattamente il contrario di quello che segna fatto fino ad oggi
Quando non soltanto a Roma ma anche a Genova
Si è schierato a favore dei candidati cosiddetti progressisti ben sapendo
Che esultare per la loro affermazione sarebbe stato soprattutto che tutto
E allora se mi può diventare il leader di un'area moderata se chiude per davvero Occhetto e può anche forse diventare il candidato alla presidenza del consiglio in alternativa Occhetto
O in alternativa a Ciampi
Non a caso proposto dal cartello delle sinistre come futuro presidente del Consiglio a dimostrazione che il mondo della finanza
Certamente oggi auspica che le sinistre vadano al governo
Ma è chiaro però che Segni per essere credibile in qualche modo come candidato alternativo Occhetto deve anche gli
Tenere conto della presenza che diventa determinante con le nuove regole
Del polo nazionale della destra del consenso avuto dal Movimento Sociale Italiano
E allora anche per Segni si pone
Se vuole in qualche modo essere credibile il problema della pregiudiziale ideologica nei confronti della destra
Molto più semplice sempre rimanendo al centro il discorso relativo al cosiddetto partito di Berlusconi
L'unico dei tre soggetti che si agitano al centro
Su cui a differenza del Partito popolare a differenza di Segni
Non è lecito avere dubbi circa la volontà di fermare le sinistri
Credo che da ciò discenda un'altra certezza
Berlusconi il partito lo farà
Soltanto se avrà la certezza che il Partito Popolare segni non danno garanzie sufficienti riguardo la loro volontà di non aprire successivamente al PDS
Qualora nasca Forza Italia
O il Partito del Buon Governo
Credo che sia evidente a tutti
Che vale per noi lo stesso discorso fatto prima
Forse diventa ancor più importante averle per noi tra di noi le idee chiare
Perché un movimento
Nuovo
Un movimento
Che dovesse richiamarsi direttamente all'Italia la nazione alla gente che lavora
A quelli che pagano troppe tasse a coloro che vogliono uno Stato che funziona
Un movimento cioè capaci in qualche modo
Di cogliere l'esigenza del rinnovamento ma di coniugarla anche con un progetto di ricostruzione
Diventa un
Avversario estremamente temibile sotto il profilo del consenso moderato
E quando dico moderato intendo consenso non estremista
Intendo consenso
Quale quello che per cinquant'anni ha rappresentato la fetta più larga dell'elettorato nazionali
Un avversario certamente temibile ma anche
Un interlocutore che può diventare primario
Per un'alleanza anti sinistra
Perché se è lecito nutrire dubbi sul fatto che Segni
E il Partito Popolare vogliano davvero chiudere a sinistra
Berlusconi ha dimostrato
Prendendo posizione
In occasione del ballottaggio romano
Di non avere esitazioni nel momento in cui c'è la possibilità concreta di impedire che Occhetto vinca
Infine la lega
Cioè ancora una volta credo che sia presto per trarre conclusioni definitive ma anche qui occorre fissare qualche coordinata di comportamento per quello che ci riguarda
E allora è chiaro che bisogna innanzitutto lasciare inalterata e pregiudiziale
La necessità di avere un chiarimento definitivo
Da parte della lega
Circa il concetto di unità e di identità nazionale
Un valore intangibile
Un valore che non può essere in qualche modo ritenuto
Ininfluente
Nel varo di qualsiasi politica
Di attenzione o di scontro nei confronti della
Ma se questo è il primo elemento
Sul quale occorre avere in qualche modo chiarezza
Credo che molto dipenderà dal grado di accettazione del movimento di Bossi
Di quella che la politica delle intese
Perché credo che tutti abbiano compreso che dopo il cinque di dicembre la lega da sola non vince anzi da sole destinata a regredire
E a regredire molto velocemente
Specie se al Nord dovesse affermarsi quel nuovo soggetto politico capace di interpretare il rinnovamento e di farlo in chiave antideologica o se preferite anti sinistra
E allora anche qualora la lega come pare
Dovesse orientarsi verso una strategia
Più duttile
Di apertura di dialogo di intesa
Rimane almeno nel mio animo il dubbio circa la volontà di farlo per davvero contro Occhetto
E comunque
Rimane specie dopo le ultime esternazioni di Bossi nei nostri confronti
Il dubbio che la Lega voglia farlo tenendo conto del ruolo importante in alcuni casi determinante della destra
Però la conclusione di questa fase di questa parte per la mia relazione
Perché se il giusto
Giustissimo direi sacrosanto da parte nostra
Chiedere chiarimenti
Porre in qualche modo pregiudiziali
Pretendere in ragione del consenso ma anche in ragione della chiarezza
Di avere ben chiara la volontà altrui
E altrettanto giusto giustissimo è sacrosanto da parte nostra
Fornire le risposte non tanto quando ci sono chieste ma soprattutto fornire le certezze agli italiani
Allora cari amici noi
E qui siamo al punto
Siamo chiamati in qualche modo a dare risposte
Non perché ce li chiede la stampa qualche interlocutore politico
Diversi osservatori ma siamo chiamati a dare risposte perché sono gli italiani che ce lo chiede
E la risposta tutto sommato si sostanzia in un quesito
Vale a dire se il movimento sociale italiano
Rappresenta ancora oggi in qualche modo una destra neofascista
Io credo in tutta coerenza
E dire in coerenza con quello che ho detto in tutta la campagna elettorale
Che il fascismo si ormai consegnato in modo irreversibile alla storia e al suo giudizio
Nessuno ci può chiedere di rinnegando nel momento in cui diciamo chiaramente di non volerlo restaurate
Siamo anche noi come tutti gli italiani
Non devo fascisti ma postfascista
Ciò che ci distingue è che alla storicizzazione del fascismo
Deve accompagnarsi la storicizzazione dell'antifascismo
Così come ormai chiede la stragrande maggioranza degli italiani
Che ha certamente ben presente la necessità di una vera pacificazione nazionale
Senza dalla quale non si può ricostruire la nostra parte
Il senso del quarantasette per cento dei voti romani del quarantacinque per cento dei voti napoletani sul nome di Alessandra Mussolini è tutto qui
A meno che qualcuno non creda per davvero che quarantasette romani su cento quarantacinque napoletani su cento in qualche modo si riconoscano nella definizione di neofascisti
E quindi soltanto sui valori
Sui valori in cui oggi crediamo
Che è lecito porre nei nostri confronti un'eventuale pregiudiziale
Porre ancora la pregiudiziale antifascista
Nei confronti di chi solennemente dichiara e non da oggi
Di credere da destra nella libertà e nella democrazia
è soltanto un'operazione propagandistica di stampo leninista
Tipica di
E idonea soltanto a favorire la vittoria delle sinistre
Abbiamo quindi il dovere di indicare i valori in cui crediamo
Per dimostrare inequivocabilmente come essi siano compatibili con gli interessi del nostro popolo
E per smascherare la mala fede di chi vuole soltanto tenere in piedi un'antistorica discriminazione dettata da interessi di parte
Abbiamo il dovere di ribadire
Non di affermare per la prima volta
Di ribadire che crediamo innanzitutto nella libertà
Ma libertà che è il valore supremo
Perché nella libertà Semana
E perché alla libertà ci siamo appellati ogniqualvolta nei nostri confronti
Veniva tentata
Ogni azione
Liberticida di soppressione del diritto di parola del diritto di riunione del diritto di esternare le nostre idee
Ed è proprio nel nome della libertà
Che questa mattina mi sono rari recato a rendere omaggio agli italiani martiri delle Fosse Ardeatine
Terza
Nel nome della libertà e della pacificazione nazionale
Con lo stesso spirito e con lo stesso rispetto
Con cui in passato
Avevo reso omaggio ai martiri italiani delle foibe
Crediamo
E crediamo nella democrazia
Il metodo democratico lo abbiamo accettato fin dal primo momento in cui
Decidemmo di presentare i nostri uomini alle elezioni
Il metodo democratico come unico metodo per verificare con il consenso popolare raccolto nelle elezioni
La fonte di legittimità di un governo
Ma cerchiamo il sistema democratico
Che l'unico sistema politico compatibile con la libertà
Certo nell'ambito di un sistema politico democratico
Siamo convinti
Come ogni forza politica di destra
Siamo convinti assertori di una Repubblica presidenziale
Ma nessuno
Tranne chi è in patente ed evidente malafede
Può ritenere che un'opzione presidenzialista sia soltanto perché da noi predicata una scorciatoia verso la dittatura
Ho un impossibile sogno di restaurazione di un'ipotesi totalitaria
Crediamo
I valori della libertà della democrazia nei valori della nazione
Nella unità e nella sua dignità nazionale
Crediamo nel lavoro come soggetto dell'economia
Il lavoro non il danaro
Crediamo nei grandi valori della tradizione cristiana
Nella sacralità della vita nella famiglia nella solidarietà
Solidarietà non soltanto tra individui ma tra popoli
Quanto tempo dovrà passare ancora
Perché sia finalmente creduto
Tutto questo nostro mondo
Che il suo no a qualsiasi forma di razzismo non lo sussurra maturità nella rassegna
Forse dovrei o comunque potrei continuare ricordando hanno gli stessi ma ricordando chiaramente agli italiani ciò in cui crediamo
Preferisco fermarmi qui a non stare al contrario al comitato centrale una proposta
La proposta di convocare a gennaio
Una grande assemblea nazionale del movimento
Paghiamo sembra nazionale ma dovrà avere la dignità di un congresso
Un congresso senza orpelli burocratici senza estenuanti trattative per i delegati per le liste
Senza elezioni di comitati centrali e neanche senza rinnovo
Per la carica
Convocare una grande assemblea nazionale
Che approvi in modo solenne
Quelli che potremmo chiamare i dieci punti programmatici
Della nuova destra
Quella democratica europea nazionale
Che gli elettori hanno dimostrato di volere in modo inequivocabile il cinque di dicembre
E che noi
Dobbiamo far nascere ma dobbiamo soprattutto far crescere e di robusti
Una destra che voglia ricostruire l'Italia
E che pertanto si candida a guidarla
Una destra che dimostri di avere una cultura di governo
E chiami a raccolta in una grande alleanza nazionale tutti gli italiani che superando lo steccato ideologico tra fascismo e antifascismo
Non vogliono innanzitutto essere governati domani dei postcomunisti
Alleanza nazionale non è una strada da imboccare
Per quello che mi riguarda è l'unica strada che dobbiamo intraprendere
Per non deludere le enormi aspettative che il voto ad ha determinato il generale
Alleanza nazionale non è il futuro
A mio modo di vedere il presente uscito dalle urne il cinque di dicembre
Alleanza nazionale non è un nuovo partito
E non è nemmeno il nuovo partito
Deve essere una confederazione un rassemblement
Di più soggetti
Di estrazioni politiche culturali diverse
Con la loro identità con la loro dignità
Soggetti
Di estrazione politica culturale di storia diversa
Che però finiscono nel nome di valori comuni e di un identico obiettivo
Alleanza nazionale è una realtà che sta crescendo
Sta crescendo giorno dopo giorno con l'adesione di centinaia e centinaia di italiani
Per davvero di ogni provenienza politica
Vi è un'unica discriminante che noi a loro poniamo quella di non aver avuto e di non ha vere nulla che spartire con Tangentopoli
Di non essere in qualche modo
In ausilio agli di un sistema fallito che tentano di traghettare se stessi
Ma le forze sono a fare coloro
A tutti coloro che come noi e con noi
Vogliono in qualche modo impegnarsi
Non solo perché l'Italia non divenga di sinistra ma soprattutto perché l'Italia possa essere ricostruito
E allora se oggi il Comitato centrale a gennaio l'Assemblea
Dovessero approvare come io mi auguro questa impostazione
Io ho il dovere di dire che ci sono già secondo me le condizioni politiche
E condizioni organizzative gli uomini e le donne a disposizione
Per annunciare che i nostri candidati nelle prossime elezioni politiche
Saranno candidati nell'ambito di Alleanza Nazionale
Insieme ad altri italiani che non sono missini e che non lo sono stati mai
Ciò non vuol dire annullati ci
La nostra identità politica
Così come emergerà chiaramente
Da quel manifesto programmatico che dobbiamo elaborare a gennaio
Sarà immediatamente percettibile dagli elettori
Anche nella Scheda
Dove tra gli altri
Ci sarà anche il nostro sito
Vicario
Viva
Indicando la prospettiva di Alleanza Nazionale
Una prospettiva che è già realtà e che deve diventare oggi con la consacrazione del Comitato centrale
La realtà anche elettorale del prossimo mese di marzo
Indicando questa strada
Ribadendo chiaramente fermamente solennemente
Di credere unicamente in valori che non sono valori discriminanti ma sui valori fondamentali del nostro popolo
Io credo che oggi il movimento sociale italiano faccia per intere fino in fondo
Quanto oggi mi viene richiesto
Non da probabili
Futuri alleati quanto oggi ci viene richiesto
Dagli eventi storici che stiamo vivendo
Allora noi attendiamo di sapere
Ci sono consapevoli di ciò gli altri soggetti politici
I nuovi soggetti politici coloro che come noi a parole loro certamente con grande determinazione nome
Dicono di volere fare tutto ciò che è indispensabile
Per fare in modo che l'Italia non divenga di sinistra
Attendiamo di conoscere se sono loro consapevoli di tutto ciò siamo comunque certi che di tutto ciò sono già consapevoli
Milioni e milioni di italiani che ad Alleanza nazionale come forza
Capace di ricostruire la nostra patria hanno già dimostrato di guardare il cinque di dicembre e dimostreranno di guardare nelle prossime elezioni politiche
Registrazioni correlate
- 27 Feb 1993
- 23 Lug 1993
- 6 Lug 1991
- 23 Ott 1994
- 5 Lug 1991
- 30 Ott 1990