Presentazione del libro di Maurizio Piccirilli "Carabinieri kaputt! I giorni dell'infamia e del tradimento" (All Around)

Basta
Sì
Bene allora
No
Finito di un raggio significa
Cioè
Entro
A Ciao Lucio Luciano
Concede Unione Africana
Giardino d'attrice ignobile
Cinese
Ma la propria
Se
Viene massacrata ignare
Senta
Invece perfetto Meridione
Non volevo disturbare
C'era stato c'è una mostra molto bene molto cioè molto insomma toccante
Certo la mostra sulla con commedia tantissimo
Allora buona sera tutti cominciamo mi presento sono Francesco vigneti sono un giornalista della Stampa sono molto contento di poter moderare oggi questa presentazione
Non c'è bisogno di di di indica che siamo qui per parlare di un libro che ha un grande merito cioè quello di ricordarci un evento abbastanza sottaciuto nella storia d'Italia
Ma che oltre essere drammatico in sé e drammatico nel quadro di quel periodo stiamo parlando della deportazione di due mila carabinieri da Roma il sette ottobre mille novecento quarantatré
Adesso daremo subito la parola d'Autore a Maurizio Piccirilli ma penso che non ci siano due parole proprio fondamentali che ci stanno che dire tutto
Dai diari della Petacci che riferisce di quanto dettogli da Mussolini proprio in quei giorni
La deportazione già c'è stata la lettera e del dieci ottobre quindi e due giorni dopo di fatto diceva schizzi a si appuntava la Petacci
Parole di Mussolini i carabinieri sono stati dovunque lo strumento raffinato e crudele del regime Bado gli esco dopo l'assassinio di Muti ne abbiamo quella una vicenda complicata non facile ma comunque su cui il regime cioè o meglio diciamo la Repubblica sociale
E inserì una fortissima propaganda e strumentalizzazione il sano popolo li odia io li ho disarmati concentrati per una severa selezione non hanno opposto la minima resistenza
Di me probabilmente se tutto sin dal primo giorno sentiti e il re e soci si proponevano di consegnarmi la Gran Bretagna Churchill lo ha confessato ai comuni ecco questo è come dire il retroterra politico e psicologico di quanto avvenne tra le la notte tra il sei e il sette di ottobre a Roma e di questo ci parla subito Maurizio Piccirilli
Buonasera a tutti grazie di essere intervenuti
Allora il
Libro nasce diciamo da un colloquio con l'allora presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici
Che mi riferì questo episodio di cui io non era assolutamente a conoscenza
Appunto nel viso odio
Diciamo ormai carsico diciamo nella storia d'Italia di quel periodo
è un episodio però che nella ricerca di testimonianze vive perché questa è la cosa più importante
Che venendo da un lavoro dei di cronista quindi non di romanziere la cosa che mi interessava di più ad avere le testimonianze dirette perché in fondo noi la mia generazione è l'ultima che ha un contatto diretto con i testimoni di quell'epoca perché la memoria è importante quindi intorno a questo paradigma ho costruito questo libro che vuole appunto essere il racconto
Di un momento buio
Come tutti lo descrivono ma soprattutto dall'idea di una situazione generalizzata
Cioè il il regime nazi-fascista non è che se la prendeva soltanto con le minoranze e quindi tutti possiamo quasi scrollarci di dosso dei problemi o delle responsabilità
Il regime nazifascista come emerge dalla dalle carte dagli iscritti come anche sottolineato poco fa Trinity
Decide di deportare i cittadini italiani
Che vengono deportati e messi nei vagoni piombati e trasferiti nei Lager
Sono militari ma in questo caso non si i militari italiani deportati furono più di ottocento mila ma in questo caso si tratta di militari che non erano sul fronte non erano militari combattenti erano militari che garantivano
La sicurezza e l'ordine pubblico nella città
E facevano anche tante altre cose e proprio per questo l'ordine dalla comando generale della Gestapo è perentorio
I carabinieri vanno tolti di mezzo da Roma altrimenti non possiamo procedere alla deportazione degli ebrei
E non a caso avviene nove giorni prima
Anche qui
Il libro di Piccirilli
Diciamo particolarmente ben fatto perché riesce a incrociare la memoria ancora dei testimoni con quali ha parlato con i documenti che nel frattempo sono emersi ok sono stati riscoperti
Un passaggio fondamentale dal diario del maggiore Alfredo Vestuti uno dei deportati di quel giorno
Scriveva il giorno della cattura fumo fatti cadere in un tranello teso ci dei tedeschi ed è non meno crudeli repubblichini eravamo un ingombro
Un ostacolo per i nazifascisti eravamo testimoni da eliminare eravamo l'unica protezione per le popolazioni avvilita e stanca
E decisero di disfarsi Dinoi
Di questo chiamata parlare la presidente dure Chiello
Buonasera a tutti e grazie per da qui l'occasione di revocare alla memoria di tutti un episodio come si è detto
Che fino a qualche anno fa non era nemmeno noto
E sul quale abbiamo avuto anche qualche difficoltà a fare emergere le verità e le verità storiche per questo Plauto veramente
All'autore per avere voluto ulteriormente approfondire sulla base di testimonianze dirette quello che già la professoressa Casavola mi permettete ovviamente di ricordare
Aveva fatto nel libro in cui raccontava questa pagina terribile della nostra Italia
E come è stato già giustamente evidenziato
Proprio da Maurizio
Quello che in questo contesto emerge chiaro sono almeno a mio avviso tre elementi il primo
Proprio sul fatto che per tanto tempo si è asciutto storicamente rispetto al fatto gravissimo e la deportazione dei carabinieri quindi una memoria che si è voluta mettere sotto il cassetto
Forse molto probabilmente a mio avviso certamente perché era troppo pesante l'assunzione di responsabilità e quel processo di rielaborazione delle colpe
All'interno
Del Paese rispetto a quanto era accaduto nel regime fin dalla promulgazione delle leggi razziste e per tutto il periodo ovviamente del Ventennio
Un secondo elemento la responsabilità fascista
Nelle persecuzioni nelle deportazioni perché troppo tempo abbiamo sentito dire che gli ebrei furono deportati
Per colpa esclusiva dei nazisti e che era una fase di occupazione in cui si subiva tutto quanto e chiaramente non c'era alcuna volontà di perseguire il nesso
Che non è soltanto temporale ma come è stato ben detto è un vile solo oggi con un progetto un percorso una strategia ben pianificata dimostra a chi ancora ne avesse bisogno che invece all'interno del regime finti
Dal suo insediamento il disegno era ben chiaro e che andavano tolti di mezzo per sgombrare il campo tutti coloro persone o istituzioni che rappresentassero un valore sanno e salto nel contesto della nazione del paese
Attraverso la propaganda attraverso le leggi financo attraverso la deportazione di uomini e donne uomini in quel caso e poi anche di donne ovviamente nel fra il lamento del sedici ottobre
Il cui ruolo era proprio quello di presidiare la giustizia la legalità il diritto i valori fondanti sul quale la nazione Italia si era costituita
E da qui il terzo elemento il terzo elemento è che troppo spesso quando si parla di memorie di Shoah
La Sire crude quasi a una responsabilità degli ebrei
E cioè che tutto questo disastro che ha connotato il ventesimo secco il dice ventesimo sacro esatto che nel mille novecento
Sia stato soltanto un problema degli ebrei dimenticando completamente che invece l'Italia il nostro Paese la nostra città tutti riuniti abbiamo di fatto subito una violenza un regime una dittatura
E le conseguenze più terribili e più degradanti quell'umanità sia mai giunta con la deportazione la persecuzione e lo sterminio di milioni di uomini donne
Tra queste carabinieri fra queste militari fra queste cittadini che son stati martirizzati se non assassinati nelle piazze e nelle strade un dramma che è un dramma italiano
E che ancora invece viene troppo spesso connotato come un dramma solo di alcuni
E questo ancor più importante mi fa piacere di sottolinearlo perché mi dà l'opportunità di dire che è molto simile a quello che sta accadendo proprio in questo periodo
E lo dico con forza ma lo dico con rammarico e grande preoccupazione non certo perché si ci sentiamo in pericolo perché grazie a Dio
Le istituzioni sono salde l'arma costituisce buonasera Presidente
è arrivata la presidente al Frontiera se lo chiamo per fallo per regalare
Non soltanto perché le situazioni dicevo comunque in questa fase sono forti e soprattutto questa memoria comune del Paese esistenti e ci tranquillizza molto se citiamo nei territori e nei vari distretti nella società civile sentiamo ancora forte la vicinanza l'appartenenza all'identità ma qualcosa si sta affacciando per con la volontà chiara di destabilizzare non posso non esprimere vicinanza ovviamente per le recenti vicende che hanno visto coinvolta l'arma dei carabinieri e che feriscono profondamente i cittadini nel momento in cui questo accade con quella violenza e con quella determinazione quasi opera di una strategia pianificata
Chiesto non stupisce ma deve far preoccupare anche quanto
La stessa memoria viene strumentalizzata memoria della Shoah viene strumentalizzata come se ancora una volta il tema non fosse
La la presenza culturale le identità né in altra lingua dice i nostri valori come dovrebbe essere in una società normale ma quasi d'avere ancora giustificare la colpa di essere stati perseguitati deportati e sterminati
Tutti insieme non permette di dire a questo tavolo ancora con maggiore forza
Settantacinque anni fa che un tempo vicinissimo quindi veramente grazie
A Maurizio grazie perché oltretutto e questo è un ulteriore elemento e qui concludo ma mano che i testimoni scompaiono
Purtroppo l'odio riemerge quel torrente carsico che la nostra coscienza
E che dovrebbe merci sta sempre di più rischia di affondare quando non c'è chi ci ricorda tutti giorni quelle sofferenze e quei patimenti grazie veramente a tutti
Vogliamo mandare un breve video
Poi chiameremo raccontarci proprio una testimonianza diretta in quei giorni
Perché abbiamo qui in sala il generale Cesare vitale che insomma c'era e ci potrà raccontare alcune cose
Vi ricordo che valenza
Imprecando contro ucciso
Contro quelli che hanno sparato uccisi
E cinque undici purché stavo clienti anzi sì un universo vicino
Nel
I sussidi ventisei morti cominciamo adesso si chiarisca notificato il circolo
Porta alla stazione la stazione qualcosa
Sottolineo il fatto fare per l'arrivo a Roma inglese nella caserma c'era
Quando è uscita minuti sta sosterrò
Io madre undici vidi mia madre
Il di analisi invece di coppelle che è stata una scena di Anna Magnani secca Diamante legittimità ritardo Emilio sui e il venticinque stai tranquillo sto bene
Una spinta del tedesco preferisce limitarsi si senta settantadue con inizia laggiù per
Sul tardi
Ci portarono
Nel nel la diciottesimo a diciottesimo anche significa Austria situato nelle campagne
Del paese di trovarli arte
La Provincia vede grazie nella regione dalla Stiria invece fece
Identificare le generalità richiede finestrino
Uno da quel momento certo cioè va bene
Nonché matricola
Io era firme tragitto Cerundo servizi
Trentaquattro credo che gli arriva allora trentaquattro miliardi quattrocentocinquanta
Richiama contro e anche fra gli incarichi caporalmaggiore con una pallottola dietro che la stanchezza verso prima la vita pubblica
Il costringere
Il è un magnifico
Quindi Minucci togliendogli attivati niente
Riscontri con il fischietto
Stiamo
Partecipò alla festa sulla mezza
E chi è che faceva questo
Nell'aprile in base alle regole quarantaquattro ci sei Chéreau una proposta
Il programma
Diretti consente di poter lasciare quel posto è ritornare all'Italia
Arruolare nella Repubblica l'orgoglio della repubblica di Salò ad amare neonata repubblica
Oppure
Andare i reparti dell'esercito
Noi all'unanimità tutti quando dice no
Facciamo
Dunque quindi penso che sia proprio interessante opportuno sentire la voce del generale vitale adesso
Nasce
Risolviamo con un'altra sede
Sì generale
Per informazioni
Dopo un anno
Di presentazione
Il generale qui presente è stato vice comandante dell'arma dei carabinieri attualmente presidente dell'Opera nazionale orfani dei carabinieri
Figlio di carabiniere ci racconterà come nella notte fra il sei e il sette di settembre minuto quaranta del suo padre capitano
Scusate ottobre e suo padre capitano era stato informato
Di quello che stava per avvenire prego
In questo momento io sono il re comandante di mille trecento bambini tutti orfani dei carabinieri chi l'ha fatta studiare fino alla laurea
Io avevo quattordici anni quando l'albero la sera del sei del sei ottobre chiamarlo mio padre alle undici e mezza di sera
Del PD che la mattina va alle cinque doveva essere in caserma alla caserma Podgora
Perché c'era un importante comunicazione da dare già da qualche giorno
Correva voce che i carabinieri potesse dovere
Qualche rappresaglia grave darla dai tedeschi
Tutti quanti si erano un po'in allarme tutti quanti aveva già predisposto
Mio padre procurato un rifugio per mia madre mio padre era un po'esposto in quel momento che faceva tante cose le
E a non ci avrebbe sicurissimi essi non dormi quella notte alle quattro per il settimo tram quattro quattro e mezza del primo tram per andare alla caserma Podgora ma prima di uscire di casa quasi tutta la notte dall'appartamento di mia nonna che era nello stesso palazzo
Avvertì una quantità di gente di scappare perché di non andare in caserma
Perché si prevedeva che sarebbe successo vescicolare non si conosceva
La mattina andò in caserma
Dissero che disegnava naturale in tutti i gradi abbiamo aggiunto in borghese che bisognava radunare tutti i carabinieri della grande mensa benessere ma Protagora
E vita di lasciare a tutti realmente fuori della mensa
E allora con altri colleghi
Vede Landi fece scappare un sacco di gente
Poi se ne andò e si mise a Bangkok di via Garibaldi convivere in via dell'Arco settimo in via della Lungara
No è diceva oh mamma era arrivato uno con un carrettino che vendeva la frutta
Allora gli disse io ne sto qua level cortesia vada via all'angolo di via Corsini e pancia scappare tutti i carabinieri chiarire che molti arrivavano dalla da parla piazza della il Palazzo Salviati dal da quella zona lì età infatti molti scapparono via su non hanno presi tutti hanno preso dei poveretti che erano andati lega sembra poca cosa era era successo che stavano arrivando a Roma molti carabinieri da fuori
Tanto che in molte vie nella caserma Pastrengo
Avevano allontanato i cavalli mandando via la formidabile scuderia dalla Farnesina pertanto mie ai carabinieri che arrivavano le scuderie perché non c'era posto
La notizia si si diffuse Gaines
Probabilmente c'era qualcosa di molto pericoloso e anche dalla Pastrengo
Gli ufficiali che erano di capitano Panetta ed altri fecero scappare i carabinieri che scapparono attraverso le casse Inches che ci sono su via che vanno su viale Parioli non ne hanno presi tanti lavori svolti i bambini
Battipaglia cavata avverso zampilli hanno preso e il piglio trovato nel libero una quantità di sottufficiali dei carabinieri che io ho conosciuto che non che sono stati anche miei liberale i dipendenti
E non non ne hanno presi tanti io penso che il numero che preveda i mille cinquecento sia quello che vero
Ma
Portati i carabinieri ai treni tutti i temi sono successe cose stanchi e non si sanno per esempio la stazione Tiburtina e un convoglio in cui c'erano degli ufficiali
In tutti i campi si conoscevano bombardamenti tregua enti in tutti i carri ferroviari c'era notte quattro sì sì di di sabbia
E poi un piccone in tutti c'è un piccolo il tenente buono che era stato rinchiuso in un mondo degli ultimi vagoni
Temeva fermo di notte alla stazione Tiburtina
Fece un buco nel forno e pavimento e di scapparono tutti quando poi la mattina estendo partiche Loria perirono credo affinché chiusi
Per Tapie scendere per da lì in poi l'aria e in quel vagone c'era più nessuno perché tutti scappati alla stazione Tiburtina
Tra questi c'era anche lo diversa Romeo che era scappato con il tema con buona costantemente buona Agostino
Gli altri non so a chi fossero ma non
Poi a una regione avvilita ad esempio tanti i carabinieri una volta Riva
Al nota agli atti dei dischi del sole otto ma molti sono scappati dalle finestre con le lenzuola siamo calati ci fu l'anno dei tram della circolare rossa I.S. che girava passavo a viale Giulio Cesare
Che si fermano matassa avversari dei carabinieri lottarono via
Quindi ne hanno presi sì e no un terzo dei carabinieri che c'erano
E così anche in altre caserme
Questi i carabinieri rimasti tra Roma e immediatamente cominciano a organizzarsi e io vorrei raccontare tante cose per esempio ci fu il padre superiore
Del re dei minimi di San Francesco di Paola che vestita Cerba prendi una quantità di carabinieri
Che giravano con il bussolotto per raccogliere Rosina che preservi Garofalo mangiati tutti
E questo io mi ricordo che il capo di questi si chiamava Capello Della Monica mi dovesse di Castellammare di Stabia e qui sta mantenuto venti trenta grazie agli abituali che avevano mamma
Mio padre sparisce
Mio padre spariti e la il giorno il giorno nove si presenta dovrebbe essere una casa mia
E chiesero dove stavo proprio
Chiaramente non lo sapevamo Lola
O io non gli ho mai c'è io stavo a scuola Giulio Cesare io facevo il quinto ginnasio volutamente pensiero mamma che aveva avuto un tornio fratello piccolo che aveva sette giorni
Che la portarono nulla fu dapprima essere catturato avverrà in base alla circolare
La portarono in via ventiquattro maggio gli fu interrogata prima da un certo colonnello ma un genere in gruppo poeta gelate del fini generali del film emesse due volte la circolare né ha mai soffermandosi su un'ultima frase quello del Da Rin per rappresaglia sulle famiglie
Poi
La sera alle sei mia madre stavano sempre là fece presente che doveva dare latte Mio fratello che dalla mattina Beckham già
E allora qui siamo bene signora adesso la mando a casa prende il bambino venga qua finché non me nel suo marito non si presenta
Aveva già letto due volte sarebbero stati passati per le armi quelli che erano di sovvenire papere risolvendo in pieno
E incaricò un ufficiale in borghese che accompagno mia madre sotto gli sguardi non c'erano macchine adesso vado a prendere un tassista magna pars cassa Magna Napoli lei non si muova d'acqua
E andò Giannotte erano Sandra già
La notte già
I due carabinieri che erano vivi di servizio in giù
Dissero signora se ne vada signore mia madre scappo
Paghiamo avviando è stata fino all'arrivo degli americani ore sono di Rosolina
E io ero andato a casa di mia nonna io stavo solo non
Casa Pignano Anna
Dopo tre giorni preferii andarmene che sui giornali era venuto notizia delle rappresaglie
Avevo me ne andai in piazza dei Gracchi da un sacerdote che era molto amico di mio padre
Che ero sicuro che sapesse dove stava qua
E l'unica sera mi riporto dove stava qua io sono stato l'India dei beni di pensieri
E e superiore disse che non mi poteva prendere che non aveva neanche un posto perché le aveva già tanti dentro
Poi se ne andò io mi infilai entrambe in una cava mio padre mi ha scusi
La domenica mattina
Mio padre siamo a confessare era questo probabilmente ieri stessa
Mio figlio è rimasto qui io tra per e qui commette e mi disse ma sia provvista già dalla finestra perché la mia finestra di fronte alla vostra oggi avvisavano faccia camminare io sono rimasto poi l'incarico i teneri rapporti qui circa ottanta Everett che c'erano dentro c'era dei fratelli sacerdoti di tutta la famiglia pace c'era
Poi molti avevano altri cognomi e io te ne ha ottenuti i rapporti con tutti quanti nel poi ma da una fotografia del dotato per il museo in cui ci sono tutti quanti gli UFO gli ha fatto all'ultimo giorno quando arrivarono gli americani c'era Scalfaro diceva Martini c'è una quantità di Generali
Molti funzionari
è superiamo le rimproverava affinché
Tutto mi a me è piaciuto molto anche piantato uno spaccato di un settore che io non conoscevo
Io per mio
Da giovane tenente sono stato all'ufficio affari riservati del comando generale del tre anni e noi stavamo trattavamo queste cose qui
Sapevo tutto di quello che era successo in molti campi di concentramento e il mio capo era stato prigioniero
Intendo Germania i sappiamo hanno per gli Dossena ndt dopo volti Burg di Mosè Buddha io non sapevo nulla quindi ho appreso cose tutte nuove
Conoscevo Sabatini prima cameriera il maresciallo della regione dove io stavo
E conoscevo tra maglione Pavaglione Roma assunto prova a chiudere un personaggio la interrompo perché
I nostri ascoltatori non sanno alcune cose fondamentali bisogna che gliele legga perché lei ha citato la circolare quella importantissima presso la leggiamo un attimo
Vetta mia madre due volte appunto
Di che cosa
Però di che cosa stiamo parlando
è importantissimo questo passaggio perché se no non si capisce che cosa è accaduto quella notte
Viene emessa una circolare segreta da parte del Maresciallo d'Italia Graziani che in quel momento era diventato il comandante delle dell'esercito delle forze armate della Repubblica sociale
E il famoso Rodolfo Graziani cioè stiamo parlando nordico quella quel generale che aveva avuto già notevole ruolo nelle guerre coloniali nel corso degli anni trenta e poi era diventato fascistissime e quindi diventa il l'ufficiale più vicino più sì interni della guerra età l'ufficiale su cui fanno affidamento per la ricostruzione delle forze armate della Repubblica sociale
Scrive Graziani nella circolare
Entro questa notte tutti i carabinieri reali siano disarmati le stazioni a cura della Polizia africani italiana che sostituirà i carabinieri nei rispettivi servizi i reparti accasermato
I militari dell'Arma resteranno disarmati nei rispettivi posti
Stazioni caserme ristretti con gli ufficiali resteranno dei rispettivi alloggiamenti sotto pena in caso di disobbedienza di esecuzione sommaria
E di arresto delle rispettive famiglie firmato Maresciallo d'Italia e ministro della Difesa nazionale Rodolfo Graziani
Quindici
Deve esserci chiaro che si la deportazione come ci diceva presente Durello la deportazione
è ordinata dalla Gestapo fa parte di un disegno di controllo totalitario della città e della territorio italiano che è rimasto sotto il controllo la Repubblica sociale ma la parte diciamo repubblichino accorperà coopera pienamente all'esecuzione di questi ordini
Beh perché
Troviamo sul perché e di questo chiamerò a parlare adesso il generale Tullio Del Sette che è stato comandante generale
Perché i carabinieri agli occhi dei repubblichini sono un ostacolo insormontabile per via del giuramento che essi hanno fatto e il giuramento in quel momento a Casa Savoia
Che significa il giuramento allo stato in quel momento
Fatte le debite proporzioni i carabinieri evidentemente non sono disposti a infrangere quel giuramento allo Stato e quindi solo uno stato per un disegno
è proprio così
Grazie intanto a lei per essere qui e al dottor vigneti l'autore per avermi invitato le presidenti signor generale un saluto a tutti consentitemi affettuoso ai carabinieri che ce ne sono diversi un servizio in congedo qui
La mia ex vice capo ufficio legislativo e a Max la Torre Massimiliano Latorre uno dei due nostri grandi Maroni con la signora
è vero è proprio vero questo i carabinieri e e badate bene delle forze non in teatro di guerra non combattenti perché prima dottor Piccirilli ha citato gli ottocento mila deportati militari italiani gli unici circa sei mila che furono di prelevati non solo sui fronti eccetera eccetera ma soprattutto sul territorio nazionale mentre svolgevano servizio di polizia o avrebbero dovuto svolgere continuare ha svolto il servizio di polizia furono i carabinieri
Perché i carabinieri perché erano legati erano i carabinieri reali legati al loro giuramento
E quindi arredi quando i carabinieri vengono deportati quando si decide la deportazione dei carabinieri siamo già siamo ancora alla fine di settembre sostanzialmente ci sono anche dell'interlocuzione che mette in evidenza il l'autore del libro Piccirilli col quale abbiamo un'amicizia risalente diverse decine di anni fa
C'erano state e le interlocuzioni da Capra tra cara crack Kappler il capo della DIA ed essa può Roma responsabile
Di questa e dell'alta la deportazione e Kaltenbrunner che era il gran capo il quale riceveva ordini da Himmler e il full Hui a dire a tappe lo devi fare su
Ok questo perché
Bisogna fare la deportazione degli ebrei e perché i carabinieri erano in qualche modo anzi erano un sicuro ostacolo apparivano un sicuro ostacolo ai i nata nazifascisti
Per quale ragione e magari non lo apparivano altre forze che pure erano sul territorio c'era il fatto del giuramento ma c'erano una serie di altri fatti c'erano stati prima
C'erano stati prima intanto già il la situazione si andava facendo difficile presagi Ivano che prima o poi sarebbero arrivati verso Roma gli alleati
Erano già sbarcati a luglio in Sicilia e stavano risalendo poi avrebbero ritardato ancora ma allora non potevano prevederlo
Che va a sarebbero arrivati addirittura a giugno del quarantaquattro a Roma del quattro giugno pensavano dovessero arrivare molto prima e la presenza di cinque sei mila carabinieri sul territorio
Che avevano già constatato essere per loro inaffidabili avete sentito quello che scrive Mussolini ma quello che scrive Rodolfo Graziani
Dice inefficienza numerica combattiva in mora morale e combattiva per loro in realtà era tutt'altra cosa
Il diciannove luglio c'era stato il primo bombardamento a Roma San Lorenzo tre mila morti undici mila feriti cinquecento aeroplani pensato era morto il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Azzolino Zoncu intitolato il comando generale
Proprio perché era andato lì a soccorrere la popolazione Luís e il suo capo di stato maggiore morirono tanti altri quel giorno andò anche il papa Pio dodicesimo sulle coste
E questo era già significativo ma c'erano stati altri fatti il ventiquattro agosto era stato ucciso durante la cattura Ettore Muti cattura dei carabinieri a Fregene circostanze non ben chiarite ma certamente aveva in qualche modo è e reso ancora più invisi i carabinieri dappertutto a a ventitré settembre l'episodio di Palidoro Salvo D'Acquisto ventitré settembre pensata il giorno in cui si costituisce la RSI la Repubblica sociale italiana e poi ancora a fine settembre le giornate di Napoli le quattro giornate di Napoli in cui i carabinieri incaricati di reprimere la rivolta popolare e invece passano dall'altra parte anzi non si mettono per niente da questa parte e combattono in prima linea e per salva liberare la città di Napoli
E poi e l'otto settembre l'otto settembre in prima linea a combattere a San Paolo alla Magliana sulla Laurentina chi c'era c'erano i carabinieri tant'è che ci sono stati ventotto morti dei carabinieri e o i diversi feriti ragazzi della Scuola allievi di Roma quella che era allora la scuola allievi di Roma con Medaglia d'Oro eccetera eccetera eccetera quindi in questa situazione è chiaro
Che non potevano fidarsi e però bisogna anche dire questo e me lo consenta la
Come avvenne la cattura come fu possibile che tanti carabinieri in realtà come ha detto come è stato già detto un terzo circa dei Carabinieri di Roma perché due terzi quasi riuscirono a salvarsi perché informati
Dalla popolazione informati dalla polizia informati di questo perché la polizia aveva ricevuto comunicazione che sarebbe successo questo e quindi e abitando fuori non si presentarono nelle rispettive caserme dove sarebbero stati
Disarmati e arrestati
La costrizione dei superiori gerarchici ma erano pochissimi a conoscere quelle disposizioni lei disposizioni Graziani furono poi e attuate diciamo in maniera più circostanziata da quello che allora reggeva interinalmente il comando generale i carabinieri il generale Casimiro del figlio di Fini
Delfini che insieme a Graziani fu poi processato per questo e dopo la fine della guerra l'uno e l'altro furono assolti
Da cosa insomma dice che era giustificate al tribunale supremo a proposito di tribunale supremo e a proposito del numero che non si può conoscere dei deportati da Roma di quel giorno
C'è da dire che in generale i delfini nella ricostruzione che fece la sua difesa parlò di mille cinquecento i tedeschi nazisti parlarono di due mila il tribunale militare
Scrisse mille novecentosessantasette un'entità immaginate e è fortissima
Una piccola cosa un ringraziamento ancora in più a Maurizio Piccirilli perché in uno dei capitoletti del libro dei capitoli
Ha voluto inserire la testimonianza di mio padre le lettere che mio padre scriveva alla famiglia in maniera Consigli in porta chiaramente molto da campo
A a matita su quei foglietti che davano i prigionieri di guerra quando già i carabinieri come gli altri militari invece e erano stati dichiarati IMI cioè un termine inventato allora per non applicare adesso le convenzioni dei di Ginevra quella del mille novecentoventinove e quelle della Croce Rossa internazionale che non avrebbero consentito
Di utilizzare i carabinieri militari come schiavi nei lavori forzati cosa che invece felice addirittura dopo alcuni mesi privandoli anche dello status militare
Ecco io potrei parlare ancora ma credo che
è ce ne siano tante scusate il libro è io conosco questa storia perché lo approfondita va bene parlavano della Casavola ma anche al comando generale
Due anni fa ha fatto un libro sui i carabinieri per la libertà in cui in maniera in realtà non così approfondita si parla anche di questa cosa insieme ai diversi martiri
Che trovarono la la morte in quel periodo pensate due mila settecentotrentacinque carabinieri furono uccisi durante la Resistenza da nazifascisti
Due mila settecentotrentacinque cinque mila feriti sei mila deportati circa eravamo trenta mila i circa erano questi nostri non di più
Tra questi c'è ne uno penso di cui si parlerà dopo delle mogli ma ce n'è uno che io vorrei citare quello della fucilazione incerto carabiniere bianchi
Sopravvissuto miracolosamente a una fucilazione la racconta quando già gli americani e gli alleati erano arrivati e dovevano solo andarsene i tedeschi
Asti che e li radunarono in ventiquattro quindici carabinieri e nove dell'esercito
Li portarono su delle buche che dei mortai avevano lasciato sul terreno e gli spararono tutti
Lì fucilarono tutte lì anzi pistole ettaro non tutti perché con la pistola alla testa
Lui evidentemente fu ritenuto morto perché svenne mentre sparavano rimase sotto e dopo alcune ore se ne andò e si salvò e ha raccontato questa storia
Sono alcuni delle decine e decine di carabinieri e delle centinaia di militari che furono uccisi
Degli
Deportati carabinieri deportati seicento non tornarono
Certo non è la proporzione
Salutiamo residente dura Gallo che è costretta a lasciarci anticipatamente
Con
Questa questa storia cioè queste storie purtroppo sono state a lungo non dico nascoste ma sottovalutate sono state lasciate alla memoria familiare più che ha una memoria pubblica condivisa istituzionale
E il libro diciamo da questo punto di vista ha veramente un grande merito cioè quello di costringerci a tirar fuori questa storia al
E a e a rifletterci e a quanto sono ancora ahimè attuali ora in sala so che c'è Filippo Frignani
Che è un giornalista e io vorrei chiedergli se potesse raccontarci due cose perché mi porta un cognome molto importante
Figlio di Angelo che è un è stato un grandissimo giornalista anch'egli
Ma parente del colonnello Giovanni Frignani
Giovanni Fimiani e l'uomo che arrestò Mussolini suo ordine dello stato maggiore dell'epoca
A villa Savoia l'attuale Villata
Per questo motivo inevitabilmente divenne il nemico numero uno dei repubblichini quando i repubblicani presero controllo di Roma
Fece una grandissima azione da in clandestinità da partigiano a Roma per diversi mesi purtroppo fu poi arrestato ed è uno dei martiri delle Fosse Ardeatine
Due parole
Due parole soprattutto su se hai se ci vuole raccontare quello che diceva Pupo ma
Che fu uno dei pochi che dentro a
Buona sera
Ciò Maurice grazie la sorpresa vi sarei preparato mentre
Ma
Il ricordo che io delle cose che mi raccontava mio padre la che
Lui è un certo punto venne poco più che adolescente
Divenne cesto di
Dunque praticamente lui riusciva apportare delle dei ricambi allo zio che era detenuto in via Passo e qualche piccolo genere di conforto forse qualche qualche cosa da mangiare in più
Rispetto al rancio che ci veniva servito
E
I carabinieri che erano in clandestinità gli chiesero di verificare se c'era la possibilità di organizzare un un blitz
A via Tasso per per cercare di liberare i prigionieri
Venne poi questo venne convocato a
All'Istituto István
Dove al Policlinico poli di Umberto primo dove evidentemente c'era una
Un ufficio con dei carabinieri in clandestinità immagino
Per verificare se effettivamente c'era la possibilità di organizzare questa operazione militare
Poi però evidentemente non se ne fece più nulla
Nel marzo fuori
Ci fu l'ordine di
Di di eseguire la
L'associazione delle fa la rappresaglia delle Fosse Ardeatine doganieri fucili gelateria alle Fosse Ardeatine Cise alle Fosse Ardeatine s'era stato catturato perché era entrato nella nella Resistenza Wanda Caruso sei mila unità solo carabinieri
Sì
Sette venne poi insieme insieme ad altri venne cattura l'altro dopo un una spia insomma qualcuno fece rivelò dove erano nascosti in particolare Giovanni Frignani e nascosto vicino piazza Bologna
E lì poi venne portato in via Tasso dove venne portata anche sua moglie Lina che venne fatta
Assistere a agli interrogatori
Che subiva il colonnello Frignani
E poi
Fini tutto al fosse
E merita leggere qualche riga
Perché che Filippo vessato
Bravissimo ha solo accennato qualcosa che e la loro famiglia
è una ferita che non si può dimenticare
Ma che nessuno dovrebbe dimenticare
La signora Lina Frignani fu convocata via Tasso dove suo marito era prigioniero
Lo trovai appoggiato al muro con il viso sanguinanti e PD i pugni e le frustate
Otto o dieci uomini erano attorno a lui e ognuno sfogava su di lui il suo istinto bestiale
Chi aveva in mano un grosso pallone che gli batteva sullo stomaco e sul ventre chi li conficca la lunghissimi spilli nelle carni e sotto le unghie stiamo parlando di fronte militare clandestino
Molti militari e in particolare molti carabinieri che erano scappati
Alla deportazione o comunque agli ordini no di presentarsi
Non andarono a casa
Cominciarono a fare i partigiani in città
E naturalmente erano i conti dell'oggetto non delle attenzioni della che sta
Egli non emetteva un gemito
E lì la forza di legge mi impieghi e di guardarlo negli occhi
Egli comprese che se mi fosse toccata la stessa sorte mi sarei comportata alcuni Luigi morire ma tacere
Il mio interrogatorio invece fu breve ero sfinita e forse per questo quel giorno non si volle altro da me
Le mogli di questi carabinieri
Sono state del e rovine a loro volta perché le famiglie
Furono in prima linea non soltanto questi uomini
Che pure avevano fatto una scelta che abbiamo capito era semplicemente rispetto di se stessi rispetto di quel giuramento allo Stato alla legge che di cui abbiamo parlato ecco chiamo adesso dal presidente Sabrina Alfonsi Quintet nel primo Municipio perché insomma so che ci sono delle idee a riguardo
Sì grazie intanto grazie a Maurizio perché credo che questo libro faccia assolutamente parte di di questo studio che bisogna continuare a fare per ricostruire la memoria di quei giorni perché quel questa memoria
Diventi appunto condivise non solo privata quanti quanti testimoni abbiamo sentito che c'hanno detto per quarant'anni non ho avuto il coraggio di parlare
Perché era una cosa non solo per una questione privata ma proprio perché è avevano anche la paura di essere dei risi di non essere creduti no allora continuare invece e sul loro esempio a trascrivere e a scrivere libri su tutto quello che e si sa che sappiamo prima che le generazioni che lo possono raccontare
O o gli archivi che vengono messi a disposizione anche quelli fotografici ognuno di noi no quando è stato costruito il museo andato a cercare si avvera qualcosa da da donarla proprio per costruire questa memoria quindi grazie veramente a Maurizio e poi appunto in tutto questo libro che paiono quando appunto si imbatte in questi racconti più particolari più minuti scopriamo appunto cose che non sappiamo
E che ci lasciano anche no a riflettere e sicuramente la parte il capitolo sulle mogli è un capitolo molto interessante perché i anche vedendo vi oggi poi magari voi avete una percezione di queste si riversa però si vede che la scelta di fare il carabiniere sempre una scelta un po'di vita
Io lo vedono quando abbiamo gli incontri è una scelta che coinvolge anche l'intera famiglia perché spesso all'inizio comunque si va da un'altra parte
Perché è un impegno che porta al di là del no dai racconti anche l'abbiamo fatto punto re le scuole oppure e e in quel caso s'emerge fortissimamente e quindi le donne le mamme le mogli non solo le mogli ma anche le le mamme si schierano e e non solo
Ma entrano a far parte della Resistenza la Lina Frignani e per dato appena ricordata con quello che scrive ma dice Looy era consapevole ma nondimeno lei che si mette quando l'otto settembre
Che il tenente colonnello Giovanni Frignani era consapevole della minaccia e lo era anche la moglie Lina che collaborò attivamente quando l'otto settembre il tenente colonnello comincia a organizzare i carabinieri in un fronte di resistenza quindi queste mogli che fanno e che entrano in azione
Insieme ai loro figli o i loro mariti per fare il fronte della Resistenza ecco io penso che questo capitolo bellissimo e e tutta una parte di storia
Che io non conoscevo
E che anche i Verdi impegno sul versante del delle di ricordare le donne nella storia perché nelle donne non vengono mai ricordate no da poco che nei libri di storia si comincia a parlare delle donne ecco Maurizio fa un ulteriore un'ulteriore omaggio alla memoria collettiva perché parla di figure che difficilmente troviamo nei libri pure di questo io lo voglio ringraziare ne siamo qui perché perché in realtà come come istituzioni democratiche come istituzione democratica ci sentiamo la responsabilità di lavorare per questa memoria e soprattutto per fare in battere la memoria
Nella quotidianità cioè all'interno della città perché non è tanto importante che sappiano queste cose platee come queste che sono interessate che se le vanno a cercare ma che ci si imbatterà nella memoria collettiva persone che e non sanno non cercano addirittura che migrano no
E quindi insieme
Questo libro che poi lo riporta in copertina insieme alle pietre di inciampo e voglio ricordare che noi abbiamo in via Carlo Alberto Dalla Chiesa di fronte alla caserma degli allievi
Carabinieri ben dodici e pietre
E di inciampo che ricordano queste storie e quindi insieme ai libri insieme alla alle pietre d'inciampo insieme all'intitolazione delle strade non so se l'ha ricordato rutto dure Callow prima di me ma pochi giorni fa abbiamo intitolato la via Elio Toaff
Insieme alle targhe domenica mattina ero a via Andrea Doria in cui il municipio insieme alla comitato di quartiere trionfalmente diciassette ha messo una targa per tutti i partigiani
Della zona balla Urelli a trionfale che sono stati molti sì un'altra storia
Bellissima ecco noi vogliamo continuare a mettere dei segni e quindi sulla scorta di questo libro sulla scorta soprattutto della del capitolo sulle donne
Abbiamo deciso con l'aiuto ovviamente dell'autore di tutti chi di tutti quelli che ci vorranno dare una mano di di dedicare un giardino
Alle donne mogli e figlie dei carabinieri che hanno fatto la Resistenza e quindi pensiamo che se ci riusciamo ma sicuramente il giardino di piazza Risorgimento che per di più si trova proprio davanti al Museo dell'Arma dei carabinieri sembrava il più adatto e quindi da oggi parte questo cammino per l'intitolazione di questo giardino e magari con una targa dove raccontiamo un pezzo di questa storia proprio perché e sullo spunto di questo libro vogliamo contribuire anche noi a questo a questo lavoro grazie Maurizio veramente
Facciamo concludere a Maurizio che l'autore
Perché questo libro diciamo per lui è stato un po'un viaggio no forse un viaggio che non è neanche terminato perché la sola pubblicazione a che ha dato il via ad altre scoperte altre persone che sono venute allo scoperto che gli hanno raccontato cose
Ma diciamo che meriterebbe veramente di non tanto di approfondire quanto di
Continuare a raccontare tante altre storie che
Come già illustrato generalizzare ce ne sono tantissime
Diciamo che questo è un primo passo che però è stato in qualche modo un catalizzatore di un fenomeno perché proprio grazie a questi tre signori che io ho potuto incontrare Pasquale Baldi purtroppo scomparso due anni fa Abramo Rossi e Vincenzo Rossi
Non sono fratelli uno Apruzzese un altro romano de Roma come ci tiene tifoso della Roma
Ho potuto conoscere soprattutto com'era la vita di questi ragazzi di diciott'anni persiano diciottenni che hanno avuto il battesimo di fuoco al Ponte della Magliana
Battesimo di fuoco in tutti gli in tutti i sensi perché all'epoca questi erano stati arruolati come carabiniere a uno sparato sì e no una volta al poligono
Togliamo messo la divisa erano andati a pattugliare la città Roma città aperta c'avevano una fascia Roma città aperta
Per pattugliare la città
E dopodiché si sono ritrovati diciottenni dentro un vagone piombato
E hanno dovuto sopravvivere per diciotto mesi mangiando bucce di patate cercando di inventarsi qualcosa per sopravvivere
Molti non ce l'hanno fatta perché hanno preso malattie qualcuno dei questi è stato perché malato è stato eliminato con iniezioni letali
Altri sono sopravvissuti a fucilazioni come ricordava il generale del sette
Che
E poi sono tornati e la cosa drammatica che hanno avuto un problema anche a tornare liberi
Perché molti di loro tornando in Italia per la via più breve che allora era passare per l'Austria e quindi tagliare per la Jugoslavia si sono trovati in quello che adesso il Friuli Venezia Giulia con i partigiani slavi i quali considerano tutti italiani fascisti
Quindi responsabili delle rappresaglie avvenuti nella Jugoslavia e quindi passavano per le armi
E alcuni di questi testimoni si sono salvati solo per per il caso perché hanno un crociato una colonna americana che li ha fatti liberare e così sono tornate a casa
Diciottenni che sono tornati a casa che pesavano quaranta quarantacinque chili
E praticamente sopravvissuti a qualsiasi cosa dopodiché sono tornati in servizio e come mi ricorda
Da poco fa anche
Il generale evitare alcuni di questi
Hanno fatto anche chiarire sono diventati sottufficiali hanno continuato
Punto quindi
Sono rimasti Federer quel giuramento di cui parlava appunto generale del sette perché poi in fondo fanno parte della della società cioè i carabinieri sono un'istituzione
Però appunto sono loro le famiglie e il
Controllo della sicurezza e in qualche modo
E la sicurezza e la tranquillità di tutte le società
Questi giovani diciottenni nel mille novecentoquarantatré
Ecco hanno continuato per altri quarant'anni anche di più
A garantirci la sicurezza nonostante avessero passato quello che ho passato grazie a tutti
Sì in chiusura
Vi leggerò soltanto quindi che che mi ero segnato dal diario del maresciallo Sabatini perché le trovo particolarmente calzanti in quanto quella deportazione fu un dramma per le persone coinvolte
Ma fu uno choc per gli italiani c'è chi venne a sapere
Per caso naturalmente dice cosa è accaduto capì che il mondo si era capovolto
Scrive siamo arrivati la deportazione deprimente appena iniziata sono nove nove ottobre e sono all'interno dei carri piombati
Ore tredici e trenta Genova Sampierdarena stiamo su un cavalcavia le porte vengono aperte per consentire rifornimento di acque ventilazione dei vagoni
Caldo soffocante che vi regnava una piccola folla si raduna la via sottostante dapprima incuriosita e segnata dello spettacolo inusitato
La tradizionale generosità della gente si esprime unanimemente con offerte frutta pane sigarette vino Doni tanto più graditi quanto trattasi di generi frazionati o di difficile acquisto
Toccati da senso di compassionevole comprensione comprensione si privano per farne o nel omaggiano i deportati
La folla aumenta donne bambini uomini si prodigano nel raccogliere intirizziti noi diamo perché vengano date notizie familiari
Molte donne piangono impietosa del nostro misero stato forse perché la nostra vedono la sorte dei loro figli e dei loro mariti
Genova era era Genova cioè questo treno passando apriva gli occhi agli italiani di quello che stava di quello che sarebbe accaduto
Grazie grazie