I radicali contro le leggi di polizia (stralcio dell'intervento di Marco Pannella al dibattito "Leggi di polizia: contro la violenza o contro la Costituzione ?" organizzato a Roma il 30 luglio 1977)

Il rivoluzionario che conosce
Ecco il partigiano che conosce
La situazione dell'esercito che a Di Maggio le sue regole cessa di essere partigiano o qualcuno che ha la capacità di essere partigiano avrebbe stabilirlo molto ma nel momento in cui il come movimento stiamo conducendo da anni una all'altra per una società alternativa conoscere lo schieramento le regole lo schieramento chiudere la nello schieramento avversario diventa fondamentale
Senta questa conoscenza noi possiamo essere deve liberarsi dei protestatari
Possiamo lasciare sulla ricordi varianti che gridano vendetta ma saremo sempre battuti quello che voglio sottolineare che per esempio perché il referendum arriveremo a questo
Che ci stanno per far fuori
Sono cinque anni che abbiano lottato perché ci fossero mille novecentosettantaquattro tipiche Neva rivoluzionario avesse capito
La prigione migliore delle cioè caduta tetti altri compagni non lasciato nel settantaquattro a trecento mila firme quanto le raccogliamo da soli controllato generale contro leggeva con le strutture portanti delle leggi per le quali noi siamo alla solita sinistra del movimento grande solo quando abbiamo dei funerali da commemorare con rabbia quando ci ammazzano i compagni si scende in piazza subordinazione perché ormai questo errore ammazzano qualcuno di noi perché l'indomani facciamo il corteo
Nel centro della città dove ci aspettano e dal quale verranno tanto qualcuno di loro riconoscerlo il ritardo consente
O della dinamica nella quale il carabiniere della paura pagare perché la legge lirico costringi a sparare e perché ha paura che la terapia nella quale la legge tutto il Paese lo costringe a sparare per andare avanti ogni giorno