Pasolini e Sciascia: "Ultimi eretici". Affinità e differenze tra due intellettuali soli e disorganici, "fraterni e lontani" (prima giornata)

Nel ritardo non è troppo significativo prego
Mettiamo allineati beh innanzitutto bentrovati
Buon pomeriggio a tutti dopo il benvenuto da parte del centro studi Pier Paolo Pasolini che ha voluto questo questo incontro di oggi come d'abitudine
A Casarsa noi diamo subito la parola alla nostro Sindaco alla vigna Claro stopper o un saluto tra virgolette istituzionale che per noi è molto importante perché il come di Casarsa su quanto riguarda di studi le iniziative di promozione e di valorizzazione dello per il Pasolini è stato sempre attentissimo per cui come dire il sindaco parla comunque cognizione di causa prego
Bene grazie buongiorno e benvenuti a tutti rispondo subito dico dobbiamo esserlo perché come appunto con con alcuni dei dei relatori parlavo appena appena entrata Maria qui a Casarsa abbiamo un'eredità importante e dobbiamo onorarla perché credo proprio che sia un nostro obbligo quello di continuare a portare avanti tutti gli studi tutte le iniziative che vogliono valorizzare Pasolini è che vogliano
Permettere a tutti quanti di conoscerlo di apprezzare ai piedi approcciarlo quindi aveva mente
La parte più scientifica aule carnico anche io ovviamente la la lasciamo alla al centro studi Pasolini e che ha essendo centro studia proprio questa missione istituzionale ma anche noi come come Amministrazione cerchiamo sempre di portare avanti
Dei delle iniziative pasoliniana durante l'anno proprio perché da una parte lo dobbiamo a Pasolini che ha lasciato un'eredità importante a noi
E ha fatto tre cosa importante per per il concittadini nostre che hanno avuto la fortuna di di incontrarlo ma poi dobbiamo continuare a a far crescere anche i nostri cittadini nell'insegna agli insegnanti
Di questo di questo illustre concittadino
Un oggi apriamo nascosto non abbiamo fatto il convegno di novembre giusto abbiamo saltato che però ha fatto a febbraio quindi riprendiamo questa questa tradizione
Della della due giorni di convegno la a inizio inizio novembre così come per per tanti anni
è stata fatta abbiamo ad indagare ancora una volta una un un aspetto una pagina nuova è diversa della grande opera pasoliniana è tra l'altro quest'anno andiamo a a confrontarlo con con un altro
Grandissimo autore intellettuale della del Novecento di cui quest'anno anche ricorre a una un anniversario importante poi Kigali qui al mio fianco
Riparlerà meglio di di Leonardo Sciascia a a me è piaciuto subito l'idea di di questo convegno anti Hillary petto della della possibilità di di approfondire Sciascia proprio per la possibilità di andare ad indagare in un aspetto della vita di Pasolini così come di molti intellettuali di quel periodo cioè le le amicizie che che col coltivavano fra di loro questi scambi continui questi confronti in cui a volte magari anche si tra virgolette criticavano sì c'è un questo mi piace questo non mi piace che era un modo continuo per per poter crescere per poter progredire con la loro ricerca e con con la loro arte quindi in un mondo che invece tribale che e molto spesso autoreferenziale in quindi in cui siamo
Confinati noi stessi Montini intellettuali sono confinati in loro stessi
Piazze sentirsi parlare o leggersi più che a confrontarsi con gli altri credo che questo sia una una bellissima una una bellissima lezione Repetto non è per tutti così
Però sicuramente molto piacevole ricordo che proprio tre anni fa sono stata ospite a un convegno a Sabaudia in cui il tema Rai rapporti tra Morandi ai e Pasolini e quindi anche lì abbiamo approfondito poi c'era un uno studioso che proprio è appassionato di entrambi i quindici se davamo ai al caffè di Sabaudia ecco qua si sedevano Moravia Alberto era seduto qua Pier Paolo di chissà cosa si dicevano
Sarebbe stato bello essere lì ad ascoltarli ecco quindi in questi rapporti hanno dato molto a noi noi italiani dico per quello che che ci hanno lasciato nella nella letteratura quindi sono veramente curiosa di di sentire cosa cosa uscirà da questa due giorni anche perché abbiamo una parte di di relatore davvero molto molto qualificato
L'auspicio è che appunto andando di nuovo ad indagare cosa queste amicizie letterarie sono state magari possa venire anche qualche ispirazione a qualcuno per per illuminare i giorni nostri ecco quindi ben convegno a tutti grazie a tutti i relatori per per la presenza ben bentornati sempre a Casarsa
Grazie sindaco per le tue parole
Questa iniziativa perché giunge al al decimo anno come diceva
Il sindaco poc'anzi sempre nel mese di di novembre quest'anno vede un partner importante
E che sono gli amici di Leonardo Sciascia
Però non posso non rivelare uniche tutto in atto più di un anno fa quando nel corso di Pordenone legge incontro quel signore che sta qui dietro che Filippo la Porta che mi dice senti io una bellissima idea per l'anno prossimo
Che questa parliamo dei gli unici due grandi eretici del del nostro tempo che sono stati Pasolini e Sciascia tra l'altro fa nel diciannove ricorre anche il trentesimo anno della scomparsa di Leonardo Sciascia per cui cosa ne pensi io ho detto affare fatto
Per cui grazie Filippo di questa natura
Bellissima de questa bellissima idea però tutto questo non avrebbe avuto poi concretizzarsi senza appunto
Gli amici di Leonardo Sciascia che è un'associazione che promuove tratto una rivista importante che Todo modo e qui avrete modo di di di di vedere di acquistare di conoscere però di questo ve ne parlerà direttamente il presidente Francesco Izzo perché su queste cose molto bravo
Grazie
Grazie grazie signor sindaco
E grazie a Piero Colussi che è stato in questi mesi devo dire una voce perché è diventata familiare ma mica ho assunto anche le sembianze di un corpo di un volto e devo dire che ieri come siamo arrivati a cento Pasolini è stata una cosa magnifica la prenota prima Casarsa e come credo altrettanti
è stato un trovare tanti elementi di di affinità nell'approccio nella visione nello stile nel fare le cose
E in queste cose c'è come si dice molto sudore e un un grammo d'ispirazione e per cui si fatica ci si impegna però sono anche grandi soddisfazioni
Volevo dire alcune cose doverosamente le ho segnate perché non volevo dimenticarle
Cosa volevo dire allora la prima cosa Del Piero mi ha un attimo anticipato eh la gratitudine verso Filippo la Porta al quale per prima abbiamo parlato l'idea dell'idea
Di un novembre Sciascia non ne abbiamo parlato credo un anno e mezzo fa Filippo
L'idea non gli è dispiaciuta pagheremo a Parigi da cosa fu il fu fu innescata ma possiamo dire qui che certamente è riuscito a a cucire credo uno un ciclo di cui potete vedere le informazioni la la la storia al tavolo
è questo ciclo che parte da Casarsa oggi continua il ventuno e ventidue novembre l'Istituto italiano di cultura dove allarghiamo
Da ancora da Pasolini a ad altri grandi eretici Ida da Orwell Accame Agusta Adair legga Simon's Bay il e chiudiamo il giorno successivo a questo convegno di studi sociali cultura il ventitré novembre alla Sorbona
Dove abbiamo intenzione di approfondire confidiamo di rilanciare un progetto che ci sta molto a cuore che finora ha avuto un po'di difficoltà che quello della rapporto tra Sciascia la cultura francese cosa celebriamo oggi cercando di mettere un po'la sordina alla retorica visto che Sciascia su queste cose cercava di tenersene lontano dire che celebriamo certamente l'amicizia signor sindaco
Parliamo dell'amicizia in questo caso tra due grandi del non solo dell'Italia ma dell'Europa e del mondo intero di Leonardo Sciascia e per Paolo Pasolini celebriamo altresì la passione che hanno avuto entrambi
E su questo ci siamo devo dire pensando alcuni esempi di amicizia e di passione uno anche meritoriamente grazie a un lavoro di una bravissima ricercatrice che Samantha Novello sono stati restituiti alla memoria e parlo dei rapporti tra Alberta mie e Nicola Chiaromonte di cui peraltro Filippo la porta scritto su questo libro bellissimo
E io volevo leggere di alcune cose che permettere poi rapporta quello che diremo in questi giorni diranno questi giorni nostri i nostri amici invitati che grazie a Filippo sono qui
Questa è una lettera del sette novembre quarantacinque che Albert Cammi scrive a Nicola Chiaromonte egli dice la sola cosa alla quale io pensi senza sosta
E come potremmo conservare in questo mondo lacerato i nostri valori
Siamo così pochi Chiaromonte così poco numerose a volte mi sembra che siamo come testimoni che stiano per essere accusati ma non voglio lasciarle credere che io ma anche di speranza ci sono certe cose per le quali però con ostinazione infinita l'amicizia e una di queste
E neppure dieci anni dopo cammina giungerà all'amicizia una cosa strana
Io mi sentivo sicuro con lei dell'avvenire che ci avrebbe accomunato riconoscevo che lei era tra quelle del decina di persone
Scambi scrive par mila dissente tra la decina di esseri gli esseri umani con le quali ho sempre vissuto anche quando eravamo lontani
E questo l'ho trovato particolarmente significativo pensando a due terre lontane in Friuli e la Sicilia
E un periodo in cui non è non c'era Google non c'era l'e-mail e avevamo persone io questo lo lo voglio ricordare perché è una cosa che
è stata detta credo poche volte e scritta che ad una volta sola
Pasolini recedere Sensi chez il nove marzo cinquantuno il primo libro di Sciascia
Ed è interessante che il nove ottobre cinquantatré
Sciascia scrive a Pasolini per fare felici i tassi colui per questa traduzione inglese di una poesia famosa l'Appennino e gli comunica in un anno in una nota che mi è stata richiesta scrive Sciascia da una casa editrice di Chicago
Di Chicago stiamo parlando di una persona che ripeto non utilizza la posta elettronica e si trova in un contesto direi decisamente diverso da quello della grande editoria odierna
Sulla letteratura italiana nel cinquantadue scrive Sciascia ho segnalato il tuo nome Pasolini tra i giovani narratori italiani di sicuro avvenire
L'annuario e lo Yearbook dell'American people Enza gruppi via
E siamo qui a Pasolini che in un certo senso invece ringrazia Sciascia e per una un saggio che uscirà il novembre cinquantasei sulla rivista Officina che e Pasolini
Con le leggerà con Roversi con Leonetti e dice sono qui a ricordarti dice Pasolini a Sciascia la promessa nel prossimo numero il numero sette di officina contiamo assolutamente di pubblicare il tuo articolo saggio concentrato sulla Poesia della Resistenza
Non mancarci ti prego non tra dirci
Sciascia e qui siamo alla fine
Sia di quello che volevo dire ma anche della quasi della vita di di di Sciascia c'è un'intervista bellissima che Sciascia rilascia sono quasi quaranta pagine a una giornalista francese scrittore francese James lo fine
Nell'agosto dell'ottantasette non siamo lontani dal dal tempo dei del famoso articolo sui professionisti dell'antimafia
E dice Sciascia Calvino e Pasolini sono della mia generazione
Siamo cresciuti insieme si può dire alla mia amicizia per Pasolini è lontana nel tempo ci siamo scritti molto negli anni Cinquanta divenuto poi celebre non poteva più collaborare galleria
Se la passione civile in Calvino era come trattenuta Essa esplodeva letteralmente esplodeva letteralmente in Pasolini e questa passione ci accomunati
Io ho detto all'inizio che celebriamo signor Sindaco l'amicizia ma ce l'abbiamo anche la passione perché credo sarebbe riduttivo definire questi sono due scrittori sono due persone che hanno ispirato e siamo qui a celebrare alle con la loro pagina hanno dato l'esempio tanti né confidiamo che lo dirà ancora
Ma c'è un'azione che questa questa amicizia ha ispirato e io su questo voglio ricordare e concludendo con questa nota singolare ricorderà l'amico Filippo che qualcuno ha obiettato sulla natura degli ultimi Eretici che Fadda sottotitolo
A questo a questo dal titolo anzi non dal sottotitolo a questo a questo convegno e qui io volevo ricordare una cosa Sciascia a accettato senza etichette sempre in questa intervista alla definizione di scrittore eretico fine abbiamo nero su bianco il fatto che lui che era abbastanza insofferente alle etichette ha detto io accetto pienamente di essere considerato lo scrittore eclettico e ha citato poi due nomi
Uno è quello di Pirandello e l'altro è quello di Diego la Matina Diego la Matina stato un frate di Racalmuto che è stato condannato dal Sant'Uffizio nel mille seicentocinquantotto
Rogo
Per le sue idee quello che io non sapevo a proposito del legame
Tra il Friuli e la Sicilia che e non sappiamo ripeto gli ultimi eredi se siano loro ma certamente i primi Eretici o tra i primi Eretici c'è stato fra Diego e c'è stato un altro signore che è un mugnaio friulano
Di cui ha scritto lo ricordo perché qui presente Bruno Pischedda che per primo
Ne ha parlato Carlo Ginzburg né il formaggio e i vermi
Che si chiamava meno Kyo e che era a viveva a quaranta chilometri da Casarsa
E quindi tra le suggestioni che questo convegno a certamente c'è anche quello di unire nell'eresia due figure che sono così lontani e nello stesso tempo per il scottanti direi che nel sacrificio che hanno avuto e questo anche pensando dico alla al tema dell'intolleranza che in questi tempi in modo particolare come allora stiamo vivendo tutti dovremmo cercare di ecco di al quale Yasser condannati nel nostro futuro quindi grazie ancora e buon lavoro a tutti
Grazie Francesco io devo completare i ringraziamenti
E portare il saluto anche dell'assessore regionale alla cultura che oggi a Gorizia per presentare la candidatura di Gorizia di Nuova Gorica una candidatura
Sì comprende la la città di Nova Gorica in Slovenia la nostra Gorizia come capitale europea del futuro e non può essere qui con noi
Ringrazio radio radicale che nei prossimi giorni
Trasmetterà tutto quanto oggi tutto quanto oggi e domani verrà detto qui dentro e questo mi sembra un un servizio che rende onore alla vita di radio radicale che negli ultimi tempi è stata messa in forte discussione immensa di governativa ringrazio del Circolo della Stampa
Per aver scelto questa iniziativa comunista attiva che poteva essere utile alla formazione dei dei giornalisti e ringrazio anche insegnanti della nostra provincia che hanno raccolto il nostro invito ad essere qui oggi da tornate lunga alle diciannove finito al convegno ci trasferiamo alla Centro Studi Pasolini dove verrà inaugurata questa straordinaria mostra di un artista che abita a pochi chilometri e da qui e Dogliani cit
E che fino a poco tempo fa io non sapevo come molti di voi penso che era un un artista molto amico di Leonardo Sciascia ha lavorato molto per la Sellerio panni inciso delle cose sarebbe bellissime che vedremo per la prima volta
Questa sera lo ringrazio per la generosità con cui ha messo a disposizione assieme a Francesco Rizzo questi preziosi materiali ed è una bella scoperta però questa sera lei ventuno ventuno e quindici
Qui avremo un grande interprete Marco Baliani che leggera un testo scritto da Roberto Andò che ringrazio per essere qui con noi che la notte dell'lucciole e che è un testo che proprio mette in dialogo Pier Paolo Pasolini e Leonardo Sciascia anche questo incontro sarà ingresso libero insomma
è una giornata piena e io non vi rubo altro tempo buon pomeriggio con convegno e do la parola subito a Filippo la Porta
Bene allora
Possiamo cominciare i lavori io sono stato ampiamente ampiamente citato nei vari discorsi di presentazione del convegno quindi ti ringrazio io tantissimo
Effettivamente ricordo solo che è vero che questi questi tre incontri delle novembre esce lasciano l'io radio ideati discussi e organizzati con gli amici di Sciascia
Braccano curato molti aspetti anzi di diciamo sono debitore nei loro confronti per una cura amorevole dei dettagli ecco basterebbe vedere la brochure che a me sembra tipo graficamente e graficamente impeccabile
Ringrazio Piero per aver raccolto la la mia proposta e ovviamente ringrazio anch'io
Il sindaco di Casarsa dove peraltro vengo piuttosto spesso
Allora entriamo subito nel merito nel merito del convegno dunque io pensavo di ripetere qui due o tre cose su Pasolini Sciascia anche un po'generiche ecco poi generiche ma quasi come un ripasso per Locci e tra di noi
Ecco poi magari metto a fuoco soltanto un paio di notti vissuto temi diciamo così e poi soprattutto vorrei commentare
Un passo di una lettera di Sciascia Pasolini del cinquantatré io credo che il carteggio più interessante se quello dei primi anni Cinquanta
Dove si parla molto di realismo e da questa lettera la questo passo viene fuori un'idea di realtà
E di realismo che effettivamente potrebbe accomunare passo Dini Sciascia allora
Dicevo Due o tre cose tanto per cominciare
Sciò sciò volto osservato che lui era l'unico in grado di capire Pasolini
Fraterno e lontano
L'affaire Moro si propone fino dalle prime pagine come come un dialogo con Pasolini come una continuazione di riflessioni pasoliniana
Mentre dal canto suo Pasolini di una recinzione otto comodo
Del settantacinque l'anno in cui è morto scrisse che Sciascia nonostante il successo
Si è sempre mantenuto purissimo come un adolescente e che la sua autorità è legata a quel qualcosa di debole fragile che è un uomo solo
Ora impassibile Sciascia sia probabilmente incarnata per l'ultima volta nel nostro Paese la figura pubblica
Dell'intellettuale come coscienza della nazione
In voce dissidente appunto non allineata e diciamo che allora è stata riconosciuta una autorevolezza straordinaria
Nella nostra società un attimo prima che gli intellettuali
De cadessero da da legislatori secondo la terminologia di Bauman a Mary interpreti da critici del potere dice Bauman a cantori
Postmoderni dell'esistente probabilmente in Francia Sartre Sartre Foucault sono state anch'essi diciamo gli ultimi figure di questa di questo ruolo appunto dell'intellettuale
Ovviamente in quegli anni tanti altri intellettuali italiani intervenivano sui giornali Parisi aveva una rubrica di lettere sul Corriere
Poi ricordo gli interventi della televisivo Rupert lo stesso Calvino
Poi Arbasino poi Ceronetti Ceronetti sulla stampa però non nessuno di loro ebbe il carisma di Sciascia e Pasolini
E nessuno di loro ebbe anche le la la la la vibrante Energia retorica che arrivano questi due autori
Sono diventati amici molti sono stati contatti tra di loro le collaborazioni ricordo per un'antologia poetica
Il fiore della poesia romanesca del cinquantadue Sciascia si avvale di una premessa scritta da Pasolini il quale aveva già recensito le Favole della dittatura
Di Pasolini le di di di Sciascia si aiutano vicendevolmente
Per pubblicare i propri articoli su su su su varie riviste
A un certo punto in una lettera Pasolini scongiura Sciascia di votare per Teorema al Premio Strega perché sapete che Pasolini da una parte ad estrarre la società letteraria ma dall'altra è immerso anche in queste dinamica queste come fu Pasolini questo lo sappiamo è una figura della contraddizione
Ma anche Sciascia due Sciascia quando nei fatti fa la politica con i radicali rivendica il suo diritto alla contraddizione
Io dico subito che su questo punto un autore che li accomuna è Pascal Pascale era il libro libera ed esce vedi Pasolini e Pascal
Un interlocutore continuo di Sciascia e della sua sensibilità di come dice lui dipinti di attivo incoerente ma con una sensibilità giansenista
Poi
Dunque in una lettera del marzo del cinquantasei Pasolini dice Sciascia di aver ricevuto quel bellissimo libro che sono le parrocchie di Regalpetra e il quale aumentato ed era già molta la simpatia che avevo per te
Fino a un vero forte il commosso senso di fraternità
Come sono rari i cuori come il tuo finisce sul cippo sul
Allora dicevo un veloce ripasso di alcuni momenti dei diciamo di di di di tangenza tra i due di convergenza li dirò in modo diciamo un po'così corrivo ecco tranne sottolineare come dicevo prima un paio di passaggi sì Eretici banalmente nel senso di in appartenenti entrambi dunque Sciascia poi come sapete è stato consigliere comunale pre deputato insomma ecco però mai allineati e sempre intellettuali
Ma un pochino trattabili dei quali il ceto politico ha sempre diffidato in qualche misura
Poiché ho detto intellettuali che si pongono come punto coscienza della nazione intellettuali legislatori eccetera eccetera e su questo magari farò una piccola riflessione su quanto sia cambiato il paesaggio culturale e sociale
Pace un punto delicato adesso non so se Andrea Cortellessa un pochino lo spera nel suo intervento in entrambe c'è una
Una avversione se sia pure contraddittoria all'avanguardia
Sciascia si dichiara molto vicino a un testo come la disse umanizzazione dell'arte di Ortega di gas del venticinque che appunto assumeva l'arte di avanguardia come arte fredda arida cerebrale eccetera eccetera
Ne ma anche Chubby il pittore in Todo modo tanti altri riferimenti Pasolini non ama le neoavanguardie anche se su questo devo dire proprio Andrea Cortellessa fatto alcune osservazioni
Non convenzionali e per me molto stimolanti sul rapporto tra tra Pasolini l'avanguardia come sapete Pasolini accettò l'invito di Fabio Mauri per una performances a Bologna mi pare in occasione di una mostra da dentista con dove si fece proiettare sul corpo appunto il Vangelo secondo Matteo entrambi paladini della democrazia puzzle Pasolini in America
Definì i militanti della New Left mistici della democrazia ecco Sciascia da parte sua diceva che la democrazia può essere anche mediocre o risposta a rischio autoritario però bisogna difenderla contro tutti gli abusi e i soprusi bisogna difendere la Costituzione i diritti civili e una volta passivi mi disse che le istituzioni sempre lo commuovono
Rapporto col cinema va be Pasolini è stato regista prolifico mentre dall'opera di Sciascia se dico bene sono state tratte ben otto pellicole
Laici profondamente laici non credenti ma attratti entrambi dalla dimensione del sacro Sciascia le feste religiose palle mitologia arcaiche
In entrambe c'è un'idea drammatica del cristianesimo e così via
Il rapporto con la scuola entrambi hanno insegnato a scuola dove Sciascia appunto nelle parrocchie ma Pasolini quando veniva a Casarsa con la madre diciamo e c'è una dimensione diciamo capo squisitamente pedagogica di una buona parte delle loro opera surrealismo dirò qualcosa tra un pochino
Entrambi saggisti nel senso di Montaigne cioè saggisti non specialisti ma autori di saggi personali di tessili
Autobiografici diciamo in entrambi c'è una propensione al saggio come come divagazione come conversazione
Usano le opere letterarie per capire la realtà e sentono per parafrasare Lionel thrilling tutti e due sentono l'obbligo morale di esseri intelligenti
Ora
Sì sullo stile questo è un tema che meriterebbe una relazione parte qui mi limito a una battuta
Beh insomma no sullo stile c'è una certa distanza
Lo stile di Sciascia uno stile al tempo stesso asciutto e pieno di ellissi e anche anche un po'difficile descriverlo e uno stile limpido e e sibillino
Si è parlato di alterità sarà cena addirittura è uno stile manzoniano
Con queste ampie uno volute sintattiche che calligrafico secco dice Bufalino ma condire accensioni di sensualità
Lo stile saggistico di Pasolini da ha comunque una vibrazione lirica lirica profetica appunto tra l'idillio tra predica medievale poi mette in prosa tutti mi pare abbastanza puntata Sciascia ma su questo sarò velocissimo perché ripeto meriterebbe una riflessione si allora i temi che volevo sempre sottolineare e sottomettere la vostra attenzione il primo è la faccenda della dunque il potere e l'abilità io ho l'impressione che in entrambi ci si ci sia una specie di come posso dire una
Una epistemologia
Dell'estraneità al potere cioè l'estraneità al potere non è solo una scelta morale ma l'estraneità al potere la precondizione della conoscenza della realtà se non sei estraneo al potere la realtà non la puoi conoscere non la puoi capire
C'è un punto intendo il che mi sembra interessante di di Sciascia quando apprende da libro di Giorgio Bocca che lui è stato l'unico nel settantaquattro a dire la verità sulle Brigate Rosse bocca commenta che ciò si doveva il suo intuito di letterato
Sciascia tende un po'a schermirsi da questa cosa dice mai sì però io non sono il suo letterato in Italia aggiunge che
Comunque quella capacità di afferrare la verità effettuale delle cose è legata dice Sciascia a una condizione di indipendenza e di il sogno Armento questo scrive in nero su nero
Una condizione difficilissima conseguirsi ed è estraneità da qualsiasi forma di potere indifferenza ogni ricatto ideologico economico e perfino noncuranza
Dei beni terreni ecco qui l'estraneità al potere i suoi ricatti non coincide tante solo con un'opzione morale ma con un incremento conoscitivo
Ecco se non sia quella distanza probabilmente la verità effettuale delle cose
Ci resta velata
Sull'impegno che ho detto prima che oggi è mutato il paesaggio l'altro giorno scritto su questo un ho pubblicato un articolo su Repubblica io sul presente vedo tutti i rischi che ci sono di impoverimento culturale e linguistico perdita della memoria
L'ideologia pervasiva della Rete ideologia della Rete che tende a svalutare tutto ciò che è difficile la Rete tende a svalutare la fatica per aggiungere qualcosa
Lo vedo semplicemente dai miei figli ecco mentre per me è una fatica che ci forma ecco no per loro no è una cosa che forse è meglio evitare se si può qui vedo bene questi rischi
Però dall'altra parte io non credo che il pensiero critico o pensiero critico eretico sia sparito nella nostra società ecco io una cosa del genere crisi nella quale credono molti miei amici
Che io chiamo gli apocalittici e integrati io questa cosa non credo io credo che l'eredità voglio dire oggi l'impegno critico eretico non è più associato a delle grandi personalità intellettuali non è più possibile questo non ci sono neanche più le condizioni
Quindi quel pensiero non è più il privilegio appunto di grandi intellettuali non è più neanche il privilegio di una casta di intellettuali ma io credo che quell'eredità
è dispersa nella società civile probabilmente ognuno di noi dovrebbe anche diciamo pazientemente ricomporre
Sono come dire un mosaico
Di di voci critiche
Attingendo ai media ai socio al alle discussione pubblica io ogni giorno incontro appunto Bucci critiche momenti di resistenza al potere ai dispositivi del potere esperienze di condivisione io queste cose le incontro ogni giorno ecco allora ogni ordine dovrebbe probabilmente rimettere Cluj ricomporre questo caleidoscopio di voci critiche
E che sono poi le voci di tutti quelli che si ostinano ragionare in modo autonomo che diffidano del potere
Che si sentono personalmente impegnati verso la verità
E che come diceva Sciascia
Fanno tutto anche con un po'di gioia perché Sciascia più pure aveva questo il maggior intellettuale un po'Saturnino depresso malmostoso colui che aveva come molto una frase di Montaigne
Non faccio nulla senza Gioia e qui mi avvio alle conclusioni ma vorrei svolgere quell'altro temo sotto tema quelle facce nato una idea di realtà e di realismo allora
L'epistolario le lettere di Sciascia si trovano al al Vieusseux di Firenze
Allora l'epistolario comincia il sedici gennaio del cinquantuno per continua in modo molto irregolare
All'inizio si danno del lei poi cominceranno dopo un po'darsi a darsi del tu e ma ecco a me interessa una lettera del diciotto maggio due cinquantatré
Così scrive Sciascia la ringrazio anzitutto del suo libro che ho letto con singolari piacere
L'eco come di una verità che trova in meno al soccer rispondenza attenzione
Come una zona di sogno dice Sciascia come un'azione di sogno o di trans
Non so dire esattamente qualcosa di simile mi capita per esempio leggendo Dickens
Ecco secondo me questo passaggio decisivo per capire le relazioni tra i due scrittori Sciascia allude a una rispondenza una consonanza tra i due in un'azione di sogno o di transito
Io credo che questo passo dovette molto piacere a Pasolini
Proprio per questa allusione una zona di sogno cody trans l'allusione uno spazio non del tutto razionale Pasolini parlava del poco razionale non dell'irrazionale del poco razionale
Una zona non controllabile forse si può raggiungere solo con la poesia
Ora Pasolini aveva tentato di definire una propria idea di realismo
Parlando delle poesie di belli nelle quali secondo lui i popolani erano visti come in sogno da Belli c'è questa questo è il segreto del realismo di belli lui vede i popolani come in sogno
Belli secondo Passerini privo di qualsiasi coscienza critica non li capiva i popolari non li capiva ne riproduce il linguaggio prelevate interi endecasillabi
Dalla loro conversazione e ripetendoli in sogno dunque il realismo per Pasolini sì offre come realismo onirico come mimesi sognante
Questo potrebbe essere un altro dei dei tanti ossimori no che si potrebbero associare ska Passerini a proposito di Caravaggio Pasolini ammette il suo debito verso lunghi
C'è un bellissimo saggio di Longhi su su Caravaggio e in particolare sottolinea un'intuizione di di lunghi
Il realismo di Caravaggio lascio conosciuta di rappresentare il persone che fino a quel momento non erano mai apparsi in un quadro appunto per suoni donne del popolo
Ma sono come queste persone trasposte in un universo separato Longhi suppone che Caravaggio dipinge disse guardando le sue figure riflesso in uno specchio io non so se abbia fondamento questa intuizione critica di lunghi
Credo che sia discussa ma insomma era l'intuizione di lunghi
Questa tecnica non era peraltro sconosciuta nel Cinquecento
Dunque quelle figure ci appaiono immerse
Come nella luce
Di quell'ora quotidiana concreta eppure dentro lo specchio
Tutto pare come su speso ecco quello che entusiasma entusiasma Pasolini e proprio il diaframma inventato da Caravaggio che fa delle sue concretissimi figure delle figure separate
Uno
Qui viene fuori un'idea cioè che l'eccesso di verità è possibile sull'attraverso uno straniamento attraverso dice lunghi una camera ottica
Empirica più precisa della retina
Quindi attraverso un artificio
Noi ci troviamo di fronte a una realtà Acquario dove lo specchio restituisce l'unità del frammento e questo è sempre è sempre lunghi in quegli anni appunto Pasolini mette se stesso non al neorealismo
Ma dice Passerini al realismo creaturale però aggiunge temperato da un surrealismo che definisce kafkiano e favolistico vi ricordate la terra vista dalla Luna la morale della Terra vista dalla Luna
è una morale esplicitamente orientale essere vivi ed essere morte la stessa cosa è una morale da da Mahabharata insomma una morali mutui sta ne ora secondo me tutti realismo di Pasolini non è altro che un guardare la Terra dalla luna
La quale Luna poi è uno specchio del sole quindi continua contino questo questo gioco di specchi in un certo senso la realtà e misteriosa e ambivalente ecco io credo che su questa idea di realismo
I due potessero dove incontrarsi no quella quella zona
Di sogno o di trans
Molti sono i riferimenti luoghi nello per lasciare che hanno a che fare con questa idea di realtà ma obiettivamente non ora il tempo si può fare anche dopo la nota ora il tempo di soffermarmi anche su questo
Ma intanto vi ringrazio e continuano i lavori grazie
Allora cominciamo con il primo relatore da programma
Sotto il primo relatore
Ricciarda ricorda
Invito a venire qua che insegna letteratura italiana contemporanea all'università di Ca'Foscari
Se a qualcuno può interessare ci siamo incontrati credo vent'anni fa a Ca'Foscari a Ca'Foscari
Nel corso di Alfonso Berardinelli
Che mi mi invitò per fare una lezione Ricciarda ricorda è una studiosa di Sciascia di lungo corso dal luglio due mila e diciassette con dirige la rivista di studi Todo modo
E accurato per gli amici di Sciascia il volume Leonardo Sciascia della Jugoslavia
Racconta e nemici di Caltanissetta della Jugoslavia di voi con entusiasmo con affetto ed è una pubblicazione del due mila e quindici Ricciarda ricorda la parola
Pubblico protestano
Sì ci siamo buongiorno dunque il titolo del mio intervento è Sciascia rettore di Pasolini e Pasolini rettore di Sciascia perché propriamente nazione ripercorrere i luoghi in cui i due intellettuali scrivono l'uno dell'altro esplicitamente quando Furio Colombo nel pomeriggio del primo novembre del mille novecentosettantacinque incontra Pasolini
Nella sua casa all'Eur per quella che sarebbe stata la sua ultima intervista
Lo scrittore ha in mano la scomparsa di Majorana fresco di stampa e la conversazione prende avvio proprio con un suo commento al testo diciamo share cito e bello è bello Majorana di Sciascia e bello perché ha visto il mistero ma non ce lo dice hai capito
C'è una ragione per quella scomparsa
Ma Luis anche in questi casi un'indagine non rivela niente
è un libro bello proprio perché non è un indagine ma la contemplazione di una cosa che non si potrà mai chiarire sembra tra l'altro che qui rientriamo in un ambito di discorso che tratterà fatta sul particolare tipo di realismo
Il Pasolini in parte anche di Sciascia
Queste dichiarazioni da un lato attestano la continuità letture Sciascia né da parte di Pasolini ma dall'altro anche l'originalità e anche la pregnanza dei suoi giudizi
Elevabile in tutti gli interventi che ha dedicato nel tempo allo scrittore siciliano sono interventi conosciuti molti sono già stati ricordati come anche le pagine che Sciascia via riservato a sua volta il quel questi testi sono stati ripercorsi per esempio niente ricordare solo un testo l'esaustivo e acuto sciarpe saggio di Giuseppe Traina
Del titolo un vero forte commosso sesto detratte netta a proposito di Sciascia Pasolini tuttavia ripercorrere qui in queste paginate per Tura di convegno potrà da lire a richiamarmi termini
Ricorrendo il più possibile anche alla viva voce per così dire dei prescrittori
Mentre Pasolini a partire da Favole della dittatura distende le sue osservazioni di lettori di recensioni diciamo canoniche Sciascia invece fa filtrare le proprie analisi piuttosto all'interno di panni pagine saggistica
Poi come già abbiamo potuto notare altre indicazioni di lettura entrambi hanno affidato alle lettere che si sono scambiate nel tempo
Quelle di Pasolini più notoriamente insomma si trovano nelle edizione i due volumi Einaudi anzi risulta che si approssima anche una riedizione arricchita di più di queste missive mentre invece appunto le lettere di Sciascia
Sono si leggono presso l'Archivio contemporaneo del Gabinetto Vieusseux a Firenze
Il patto queste lettere consentono di ripercorrere i rapporti tra i due e anche di identificarne le principali scansioni che potrebbero riassumersi in tre fasi
Una prima di particolare intensità dall'inizio degli anni Cinquanta fino al cinquantasei cinquantasette una seconda tra cinquantasette i primi anni Settanta l'attenzione del reciproca che potranno però definire a distanza
Infine una ripresa tre settantaquattro settantacinque e soprattutto una cospicua appendice posto ma da parte di Sciascia
E come tratterò forse un po'di più proprio sul primo periodo perché anche i più dico di attestazioni e forse anche e per gli otto su quindi penso magari meno torneranno anche le le azioni successive
Dunque i primi contatti tra due scrittori avvengono come è noto grazie a Mario dell'Arco che dopo un apprezzato intervento sulla sua poesia da parte di Sciascia avvia un rapporto di amicizia e di collaborazione congrui
Tra pizze edizioni della favola delle dittature presso Bardi e ne segue con molta cura l'edizione infatti è lui a segnalare poi a Pasolini questo volumetto di Sciascia e a proposito di questo di questo volume proprio i due Sciascia Pasolini sana scriversi nel gennaio del mille novecentocinquantuno
Sì incontravamo qua si incontreranno qualche mese dopo se Sciascia potrà esprimere la propria soddisfazione per almeno finalmente conosciuto il suo interlocutore in una lettera dell'aprile del medesimo anno
La recensione con il titolo dittature di fiaba compari la sulla libertà d'Italia quotidiano romano e sarà molto apprezzato da Sciascia che la ricorderà in più occasioni come punto di avvio della loro amicizia
Sottolineando come Pasolini avesse già intuito in quel primo libretto quanto lui avrebbe scritto in seguito ma il vento iniziando anche come il suo giudizio finale non fosse propriamente dice Sciascia di entusiasmo ma di limitazione
Gli effetti il discorso di perseguire sulle squisiti a favore così le definisce nella lettera artigianali del cinquantuno è articolato esordisce evocando la sensazione di freddezza comunicata a suo tempo a lui giovane ginnasiale dalle favole di Fedro
Il senso di una simile freddezza essenzialità estrazione gli sarebbe divenuto chiaro più tardi con la dittatura delle moderne fiabe di Pancrazi Trilussa e dell'arco
Che ne avrebbero portato a termine il processo di poetica trazione attingendo moralismo senza oggetto
Al gusto sono parole di Pasolini della satira pura nel Paperone politico dissapore metafisico
Anche Sciascia sopperire si pone nella medesima direzione perché isola nel vuoto della pagina la dittatura il servilismo entro cui incidere sulle tavolette
Scontri scolpendo ogni forme luminose secchi insieme
In una condanna di quei tempi di abiezione con un gusto cito della forma chiusa fissa ermetica che a quei tempi era proprio uno dei rari modi di passi per l'esistenza
Fatti i nomi di due possibili riferimenti siciliani Quasimodo Brancati Pasolini giunge a queste caustica conclusioni cito l'elemento grave tragico della dittatura a grande parte in queste pagine così diete mai trasporto tutto in rapidissimi synth alcuni in store volanti battute che però possono far rabbrividire
Ma anche questi improvvisi bagliori queste gocce di sangue rappreso sono assorbite nel contesto di questo linguaggio così puro che lettori si chiede se per caso il suo stesso contenuto
La dittatura non sia stata una favola proprio in queste ultime parole Sciascia individuare nota critica cui si accennava data la preferenza del recensore dice Sciascia per un linguaggio meno puro più urgente il rovente
Ma emerge anche in queste righe in questa valutazione l'elemento che risulterà centrale anche nelle successive letture pasoliniana proprio l'attenta considerazione dello stile
Di cui sarà di volta in volta sottolineate eleganza pur nell'essenzialità del dettato la forte componente poetico letteraria
Scelte che si noterà risulteranno originalmente combinate cui in seguito con la profondità dei contenuti
La rilevazione del particolare impianto stilistico della peculiare sotto una citazione politicità realistica e anche al centro della nota che Pasolini dedica un anno più tardi ai versi della Sicilia il suo cuore
Pubblicato ancora da Bardi nel cinquantadue
Avrebbe dovuto essere una recessione per la rivista letteratura ma alla fine è rimasta inedita seppure a leggerlo Peroni testi pasoliniani
Due le dimensioni che il critico individua nel Sicilia delle liriche Sciascia ne l'una naturalistica l'Arta letteraria
Con esiti da un lato è oggi ordine realistico e dall'altro di impianto anti documentario espressivo
Il desiderio di usare una lingua diretta atteso limare Natisone dirette appunto e virile del mondo nella sua realtà pratica
Esigenza che Pasolini riporta il gusto post bellico sfocia allora in qualche stilizzazione sensuali espressionistica che crepuscolare sentimentale
Evidenziando invece il permanere di una formazione anteguerra
Con puntuali riferimenti da parte del recensore a fonti quale Baudelaire e Mallarmé e tutta la recente tradizione italiana e il dominio linguistico fiorentino tra la ronda e Solaria
Dunque già prima delle parrocchie di Regalpetra in cui tali ascendenti e verranno riproposti Pasolini identifica le diverse componenti del primo realismo Sciascia no
In questo medesimo periodo altre iniziative vedono e due scrittori misurarsi ancora contesti politici
è stato ricordato come appunto nel cinquantadue Sciascia cui edizione per Salvatore Sciascia la raccolta il fiore della poesia romanesca
Nello stesso anno Pasolini pubblica presso Guanda insieme a Mario Dell'Arcano importantissima antologia della poesia dialettale del Novecento
I due opere si pongono al centro di un periodo di intensi scambi a trenta Pasolini Sciascia e dell'arco
Pasolini si avvale delle competenze di Sciascia per le sezioni dei poeti siciliani e anche la parte relativa all'introduzione nella poesia del TAR del Novecento estende anche la promessa al volumetto approntato da Sciascia
Dell'arco partecipa entrambe l'impresa non senza incomprensioni con Pasolini che si lamentino alcuna lettere della sua scarsa partecipazione ai lavori
Nel caso della polizia e delle tare novecento
E invece come suggeritore di strategie editoriali per Fiore della poesia romanesca
Infatti si apprende dalle lettere che sarebbe stato lui a suggerire a Sciascia di rinunciarono antologia a tutto campo della poesia romanesca che era già in cantiere presso Guanda con altri curatori di optare piuttosto per una scelta di quattro grandi Belli Pascarella Trilussa e poi lo stesso
Lo sfondo simili intreccio di collaborazioni riporta al comune interesse per la poesia in dialetto e per la poesia popolare
Nel fiore della poesia romanesca colpisce la conoscenza ampia e approfondita della letteratura indiretto romanesco
Che il giovane scrittore di dimostra soprattutto nei cappelli che premette ad una delle quattro sezioni dell'antologia capelli che risultano molto interessante anche per il procedere particolare della argomentazione di Sciascia
Per andamento saggistico divagante che poi appunto diventerà proprio la premessa di Pasolini con ferma lo stretto rapporto tra questo fu come la poesia e trattare il Novecento anzi nell'introduzione fa un esplicito rinvio alla premessa
E anche è d'accordo con le valutazioni relative ai poetiche Sciascia antologizza nell'analoga preferenza per bellissimi primis dall'arco rispetto invece a Trilussa e a Pascarella
Pasolini approva infatti la linea di fondo di queste scelte di Sciascia Linate punta sul belli in funzione di cito una unità della letteratura romanesca per concludere la scelta di Sciascia che fa di questo un libro così unitario litigato a tutto tondo segue proprio questa costante belli dell'arco
Per quanto attiene d'altra parte la collaborazione di Sciascia la poesia dialettale vale la pena di ricordare anche rapidamente uno scambio di missive tra i due amici la prima in cui Sciascia si riferisce all'impresa è trattata due marzo mille novecentocinquantadue e forse la più lunga del carteggio tra i due
Ci ha lasciati agisce come aveva inteso la propria parte e pende ritenendo di dover non tanto proporre dei materiali ma fare già lungo una scelta mentre invece e Pasolini che chiarisce che non è così esce a certi si dichiara subito pronta a dimenticare e a mandarli ulteriori materiali senza fare una scelta personale
In quella lettera esplicita però anche il punto di vista in merito ai criteri di possibili entro di jazz antologizza azione cito ho letto di ogni poeta da tre a dieci poesie consultando almanacchi strenne antologia giornali sedi ognuno avesse dovuto cercare leggere tutti i libri inutile dirle quest'anno ancora del lei che sarei rimasto specchietto di fatica
Perché tanto è una mezza dozzina dicono tutte le stesse cose allo stesso modo
Impersonale grigio estemporaneo travasano il sentimento d'amore dai canti popolari in affanno un vieto sentimentalismo
Cantano la Campania anni più Ball sia modi arcadici diffondono un opaco pietismo sulla vita dei campi e delle zolfare
Affermazioni che delineano un'idea da parte di Sciascia di cosa debba essere la poesia in dialetto un'idea che appariva formata una richiesta di realismo che circola appunto nei testi di Sciascia di questo periodo
Anche riferimenti comunque al lavoro per l'antologia si leggono anche nelle lettere successive dove e si può anche seguire da vicino un'altra impresa che vede Pasolini e Sciascia scambiarsi idee collaborare attivamente
Si tratta della pubblicazione dei Quaderni di Galleria
Una collana di brevi teste che Sciascia progetta nel cinquantatré presso l'editore suo omonimo e insieme a Luigi Monaco è lo stesso Sciascia ricordarle la nascita nell'introduzione alla nuova edizione datate mille novecentosettantanove proprio del lungometraggio Pasolini dal diario la storia è nata nonostante cioè se ne scrive subito Pasolini dicendo di che intende pubblicare delle termiti Libretti non molto lunghi ma molto curati
Una Terna dedicata alla poesia una seconda alla prosa è una terza alla saggistica eccome e commenta così a somiglianza del rotazione triennale in agricoltura
Dice subito a Pasolini che si aspetta di aprire questa seghe con un suo testo egli indica anche nell'Appennino alla la sì la parte che vedrebbe con tanto piacere inaugurare l'iniziativa
Pasolini si è contratto una sola volta per l'Energia che Sciascia dimostra in questo periodo insieme concordo mila prima terra di poeti dopo varie ipotesi
Pasolini che propone una serie di poesie dice lui uscito un po'caoticamente in riviste e consegnate a quell'altezza temporale a un libro è stagnante da Mondadori a tre anni si riferisce al primo progetto della signora della chiara della Chiesa cattolica
Alcuni niente interno scegli alcune lirica appunto dal diario secondo nome Roberto Roversi e terzo Angelo Romano il volume che escono con qualche ritardo nel maggio del cinquantaquattro ricevendo i commenti entusiastici dei tre autori Pasolini così commenta deliziosi libretti
Il particolare intensità la chiusura della già ricordati introduzione di Sciascia all'indizione del settantanove giudiziari del Pasolini
Ricordata la proposta di Leonetti era parte dell'amico per la successiva Terna di poiché da pubblicare Sciascia conclude cito sì prefigurare così nei primi Quaderni di Galleria il gruppo da cui doveva venir fuori la rivista Officina la sola conti fatti che abbia avuto un senso abbia un ruolo ne evita nell'Italia soffocata dal grigiore democristiano post Ciotta aprile mille novecentoquarantotto questo libretto ha dunque una storia fa piccola storia
Leggendo le sue cioè di Pasolini lettere e dopo aver letto queste sue poesie mi pare di aver vissuto una lunghissima vita
E che la felicità di allora sia come ricordo che un altro me stesso un dotandole morto ed è morto me stesso non il me stesso di ora
Eravamo davvero così giovani così poveri così felici
Interessante l'interpretazione del Progetto dei Quaderni di Galleria in chiave prima officina
Ne ricerca di nuove esperienze politiche che si distanziarsi ardere tendenze ancora dominanti nel grigiore dell'Italia post quarantotto Isca
Fin qui Sciascia seguita con grande partecipazione la produzione poetica di Pasolini si è già detto della positiva valutazione dell'Appennino che poi ribadisce anche nel settantanove mentre belli ma significativi apprezzamenti dei sei investe non solo se leggono nelle sue lettere
Ad esempio in una delle prime lettere
Del gennaio del cinquantuno le esprimo il mio compiacimento la mia gratitudine di lettore per la bellissima poesia sua che Spagnoletti pubblica nell'antologia riferimento all'Italia pubblicata nell'antologia della poesia italiana appunto a cura di Spagnoletti
Ancora poco più avanti mi mandi qualcuno dei suoi racconti mi è tanto piaciuto sul mondo quel suo idilli elvetico e tanto su Botteghe Oscure i vestiti friulani
Il ferimento alla padroncini impaziente pubblicata sul Mondo e poi diverse dei delle poesie de la meglio gioventù comparse su Botteghe Oscure note interi cinquanta nel cinquantaquattro porta della meglio gioventù così Sciascia grazie per il libro bellissimo
E ancora nel cinquantasette che esprimo tutta la mia affettuosa ammirazione per le ceneri di Gramsci e il contratto per il viareggio
La corrispondenza tra i due scrittori si dirada però all'altezza del cinquantacinque in occasione in concomitanza con in l'avvio di officina
E il sasso Sciascia segue come interi interesse e a cui tiene molto a collaborare comincia abbiamo sentito
Il pubblicherà la sesta giornata e allora sottoporre al giudizio dell'amico e degli altri trattori preventivamente perché Valtor se accettarlo tanto che dice le riviste mi piace tanto per non vorrei vedere di di mio sanno una cosa buona
Entrambi sono molto impegnati pure seguendo se distanza si scrivono più raramente
Lo stesso Pasolini a rilevarlo cito sono secoli che non ci facciamo utili o notizie indirette intende gli amici sotto è uscito un tuo liberata la terza io capisco bene però perché mi io scusate non capisco però perché
Che mi hai così dimenticato
L'amico per parte sua lo rassicura i dice di averlo seguito in tutto quello che ha pubblicato e che gli porterà al più presto il suo libro riferimento nettamente le parrocchie di Regalpetra
Difatti il rapporto tra i due missili attiva attraversa ancora un momento particolar mente intenso
Come attestano le lettere successive
Così Pasolini glaciali abbiamo già sentito due righe di questa lettera che ringrazio per il tuo bellissimo libro veramente bellissimo non solo mi è piaciuto del piacere normale che danno le opere di uscite necessario
Ma aumentato ancora ed era già morta assentati Accardo coperte fino a un vero forte convulso senso di fraternità
Questa lettera Sciascia risponde la tua lettera mi giunge graditissima sempre ottenuto al tuo giudizio e quello che oggi mi dai mi aiuta moltissimo Evelina Franca segue poi breve ma acutissimo giudizio che Pasolini dedica al volume di una pagina molto nota
Dell'articolato saggio sulla situazione letterati in Italia dopo l'esperienza neorealista la confusione degli stili pubblicato prima su Ulisse nel nel cinquantasette e poi ripreso in passione e ideologia
L'impasto stilistico Cha Cha hanno in questa valutazioni di Pasolini è iscritto cito nell'aria documentaria del contingente letterario meridionalisti col nel testo la ricerca documentaria e addirittura la denuncia si concretano in forme IPO tattiche sia più semplice e lucide
Forme che non solo ordinò il conoscibile razionalmente
E fino a questo punto la richiesta marxista del nazional popolare osservata ma anche squisitamente sopravvivendo in tale saggi Isma'il tipo stilistico per la propria parte del capitolo
Valutazione che Sciascia farà propria come nota riferendo alla poi nella vertenza del sessantasette alle parrocchie di Regalpetra
E confermando all'apprendistato sugli scrittori fondisti da un lato ma sottolineando anche tra l'altro la diversa maturazione Days dei suoi successivi intendimenti quest'anno parola sua
Lo scambio relativo alle parrocchie di Regalpetra chiude questa prima intensa fase dei rapporti tra i due è scritto
Sempre scrittori bastoni nello stesso Sciascia che nel ricordo di Pasolini consegnato all'indomani della sua morte a un articolo comparso sull'ore su Paese Sera e poi ripreso come no tenne rossonero
Identifica nel periodo in cui l'amico lavorava l'antologia sulla poesia dialettale la fase più intensa della loro frequentazione
E segnala come un'ombra fosse poi scesa tra loro nonostante il sicuro perdurare per la loro amicizia
Anche questa è una pagina molto nota in cui lo scrittore siciliano ammette con grande franchezza grande lucidità il malinteso sorto tra di loro il suo immaginato Piccitto razzismo nei confronti dell'omosessualità
E forse era vero e forse è vero aggiungeva Sciascia per Sciascia peraltro dopo le parrocchie di Regalpetra si avvia a conclusione della stagione animata dalla ricerca di una nuova forma di realismo non sottratta peraltro esigenze dello stile
E viene anche meno l'interesse per la poesia in particolare per quella dialettale e della DIA vitalità in generale
Giuseppe Traina ricordare John un passaggio di un dell'intervista Domenico Porzio fuoco all'anima in cui Sciascia dichiarare che il dialetto conduce sia i sentimenti più intimi consente di raggiungere la madre e che andare più a fondo di una lingua nazionale
Ma non si presta non si presta esprimere il pensiero
Nessun'opera di pensiero dice infatti può essere scritta in dialetto
Da quel cinquantasette dunque il dialogo tra Pasolini e Sciascia lo segue a distanza
Il senso epistolare non sembra peraltro differibile motivazioni specifiche si manifesta qualche piccola incomprensione qualche valutazione critica ma non sembra trattarsi tipi esodi tali da minare un rapporto alla cui continuità nel tempo Sciascia ha ragione rivendica pur nell'apparente intermittenza tra il cinquantotto ai settantaquattro oltre a lettura reciproche sicure anche se non documentate dai riferimenti espliciti si registrano due importanti recensioni pasoliniani nun luglio del settantatré sul tempo
Un ampio articolo mafia ambienti e personaggi di Leonardo Sciascia dedicato ai racconti del male coro e del vino fresco di stampa ora si legge indiscrezioni descrizioni
L'incipit del pezzo ancora focalizzato sullo stile il processore sottolinea come la sua lingua sia priva di punte espressive
E l'idea di un'essenzialità in genere propria delle scritture del mistiche ho idealizzato indie mentre poi per tanti mentre il realismo ambirebbe piuttosto ad assumere ogni possibile forma linguistica dalla più a bassa la più alta
Nota accomuna simile selettività linguistica comportando l'esclusione di discorso indiretto indiretto libero degli apporti dialettali costringa lo scrittore non c'è aria entrare nei suoi personaggi
In tal modo prosegue fonde due diverse tradizioni di scrittore scrittura realistica
Prendendo i suoi personaggi da quella italiana ma trattando di poi secondo una tradizione europea cariche ricorre piuttosto alla chiarezza era parsimonia espressiva che non alla mimesi
In tal modo i due realismi tenderebbero ad annullarsi a vicenda e la rappresentazione delle realtà siciliana a toccare il piuttosto il piano dell'apparenza dei meccanismi questo dovrebbe secondo Pasolini perché cito in parole povere il suo atteggiamento realista non può che essere razionale ma la materia su cui parla la mafia essendo esisterebbe eterno in Sicilia
E assumere caratteri metà storici S minorazione disabile
Una simile condizione porterebbe Sciascia rovesciare la propria carica aggressiva contro la mafia in moralismo
Un moralismo che si accetterebbe soprattutto su se stesso sulla e repressi diretta del suo stile povero uno stile che però risulta comunque conclude Pasolini di indefinibile forza
I pregi di questa analisi sono già stati sottolineati appunto ancorata Giuseppe trentina ma che ne ha anche evidenziato alcuni limiti tuttavia importa sottolineare come e rimanga assente dirà Verducci tante esigenze alla lettura che Pasolini fa delle opere di Sciascia
Sarebbero altre le cose da citare ma andrei a ricordare l'altra importante recessione di Pasolini di questi anni interamente quella Todo modo
L'intervento è del ventiquattro gennaio settantacinque molto noto ed è reso ancora più diciamo importante se fosse possibile dal fatto di essere l'ultima collaborazione di Pasolini
A al giornale al tempo un congedo che dice lo scrittore gli è gradevole proprio perché parla dell'ultimo libro di Sciascia scrittore cito che non ha mai smesso di essere attuale fin dal suo primo apparire come autore l'inizio degli anni Cinquanta
Riprende la categoria del moralismo
Indicando qui come Kappler per caratteristica di fondo di quello Sciascia Ambra lotta civica per cui il buono è chi non accetta una condizione tradizionale fondata sull'ingiustizia guappo manifestare la propria conta solo attraverso una forma conoscitiva di carattere pragmatico facendosi testimoniò Detectives per esempio ogni fine giustiziere
La conclusione dell'intervento pasoliniano che è molto articolato coglie drasticamente il senso dell'intima sintonia tra luglio scrittore siciliano a questa altezza temporale tutto
La prima metà degli anni Settanta cito questo giallo metafisico di Sciascia
E anche credo una sottile metafora degli ultimi trent'anni di potere democristiano fasciste mafioso con una Giunta finale di cosmopolitismo tecnocratico
Si tratta di una metafora profondamente misteriosa come ricostruita in un universo che elabora fino alla follia i dati della realtà
Mi spiace devo citare ancora Giuseppe carina che a molto giustamente ha detto
Todo modo traduce in metafora narrativa una serie intuizioni sulla politica sulla società contemporanee che Pasolini aveva reso stavolta nel minacce e lampeggiante Tim guancia degli scritti corsari
Anche Sciascia dalla scomparsa di Pasolini in poli specie tante occasioni la sintonia di pensiero che ero legato a lui
E gli anni subito precedenti sono sporadici P. riferimento sono come dopo novembre del settantacinque torna più volte arrivo cari il suo rapporto con lui
Se già ricordata l'introduzione del De al diario del settantanove che fissa alcuni elementi destinati a ricorrere anche in seguito
Il ricordo per nascita dell'amicizia con la recessione le favole il comune interesse per la poesia dialettale popolare le collaborazioni e poi la figura disse dei contatti per quella sorta di riserbo personali di cui si è detto il dispiacere per la fase dell'allontanamento la rivendicazione di una piena sintonia di pensiero con lui negli anni più recenti
I riferimenti a singoli testi investono puntualmente alcuni gli scritti corsari
Un articolo sul Corriere della Sera del ventisei gennaio del settantacinque si rifà io sono contro l'aborto
Il titolo di quell'articolo Cha Cha no Sciascia su Pasolini non delle Giare catodici è assolutamente detto stante perché in realtà Sciascia esprimersi il proprio dispensa di de dissenso rispetto le idee delle della dell'amico
Ma rivendica anche il diritto di Pasolini ad esprimere la propria opinione contraria senza essere considerato per questa opinione conservatore reazionario addirittura fascista per concludere Pasolini un homo religiosus quanto tale egli reagisce quello che gli appare degradazione d'offesa la vita ora vice Pasolini era scoperta che un uomo religioso in un Paese cattolico come l'Italia non dovrebbe suscitare il sospetto o dileggio
Se ciò avviene per Pasolini e perché in quello che Pasolini va dicendo cito c'è sempre un fondo di verità di inquietante verità
Ci sarà magari incertezza confusione e contraddizione ma c'è anche verità
I due temi la ridi la religiosità è la verità tornano anche nei due interventi Sasha anni più ampi di approfonditi su Pasolini
Le prime pagine dell'affaire Moro e quello di nero su nero precise già riferito riprende che riprendono i due articoli pubblicati all'indomani della morte dello scrittore mi limito a ricordare i riferimenti puntuali tiri citrico letture perché penso che poi questi due testi sanno spesso evocati anche nelle prossime generazioni
In nero su nero essere al centro dell'analisi di Sciascia non è questa volta un testo scritto ma un film con la sua Dorint riflessione su Salò con l'accento e il o centoventi giornate di Sodoma
Mentre nel notissimo maggio omaggio a Pasolini
Che a tre L'affaire Moro il riferimento culturale perché in atto nella dimensione dell'educazione memoriale è all'articolo delle lucciole che era già quello che si ha chiamato il vuoto di potere in Italia nella prima pubblicazione sul Corriere
Ma anche alle notte sul linguaggio di puzzle di Moro
Che si trovano impediscono ellittico
Meno a questo punto però individuati i testi pasoliniani esplicitamente citati da Sciascia si aprirebbe l'ampio spazio dell'analisi delle rispettive posizioni di polemisti nelle rispettive strategie di ricerca
Ma su questo mi fermo stando volentieri la parola atti avverrà dopo di me grazie
Allora grazie grazie Ricciarda ricorda io la ringrazio per questo intervento per
Per l'aderenza ai testi
E per un commento così così puntuale penetrante che individua proprio nella definizione del terrorismo forse il nodo decisivo diciamo del rapporto letterario
Tra Pasolini e Sciascia e poi mi colpiva anche questa citazione
Che facevi peraltro di Traina su Todo modo
Perché io recentemente ho letto Todo modo ho riletto Todo modo e poi ho rivisto stallo effettivamente in entrambi circola un'immagine diciamo di di un potere
Inafferrabile
Enigmatico metà storico però anche storicamente incarnato quello su questo Salorno carato alla Repubblica punto sociale e in Kafka in una classe dirigente appunto di formazione cattolica controriformista ecco quindi mi pare
Va be'la suggestione comunque grazie Richard a questo punto chiamo proprio Giuseppe trainanti già evocato prego ecco vi ricordo che Giuseppe Traina insegna letteratura italiana all'Università di Catania
Ha studiato molti autori della letteratura italiana antica moderna e contemporanea a Sciascia ha dedicato quattro libri l'assoluzione del cruciverba Leonardo Sciascia in un destino di verità
Una problematica modernità e anche diversi studi sparsi tra i quali uno dedicato proprio ai rapporti tra Sciascia e Pasolini tema del nostro convegno dunque Traina do la parola
Ringrazio Filippo la Porta per l'invito a questo convegno vi chiedo scusa un attimo
Dovrei leggere dal computer non è velocissimo nell'aprire
Dunque
Questo intervento probabilmente cambierà titolo per gli atti
Perché
Pensato di chiamarlo Sciascia Pasolini la lingua timore la visione delle cose italiane che forse e l'aspetto che viene fuori
Involontariamente
Nel momento in cui invece mi ero riproposto di lavorare proprio sulla parte del Periodo diciamo di dei rapporti tra Sciascia e Pasolini che Ricciarda ricorda poco fa diceva di di maggior Silenzio cioè gli anni sessanta
Però insomma mi permetterete di prenderla un po'alla lontana
Se non sbaglio Sciascia non è un grande creatore di immagini nella sua produzione letteraria perché è uno scrittore prevalentemente di parole
Ma non nel senso che Pirandello diede a questo sintagma bensì in un senso che attiene al prevalere del dialogo spesso inquisitoriale
Tra i personaggi del ragionamento questi sempre autoriale e della digressione portatrice di verità
Questo accade sia nei suoi testi narrativi sia nei suoi testi seggi istrici
E sia in quei testi misti di storia e invenzione che sono caratteristica forte della sua creatività e in particolare del libro su cui poi mi soffermerò di più dell'Affaire Moro
Che mi piacerebbe definire
Così come è stato detto di tanti libri che sono dei poli romanzi fosse piacerebbe definire l'affaire Moro un policy saggia
è un saggio cantante altre implicazioni possibili
Eppure nonostante queste premesse
Ci sono delle immagini che si sono impresse fortemente nella mia memoria di lettore di Sciascia per esempio signor rinculare dei testimoni del delitto con la Sberna nei del Giorno della civetta
Che fa quasi il paio con i movimenti rituali degli officianti gli esercizi spirituali nell'eremo di Zardi Todo modo
Ancora di più l'albero di sangue qui è ridotto il corpo dell'avvocato Di Blasi nel Consiglio d'Egitto
Ancora di più lo specchiarsi di Roversi ingressi davanti all'ascensore di casa richieste nel contesto
E poi soprattutto con immagine che diversamente dalle precedenti non ha a che fare con i corpi con i movimenti con le fattezze degli uomini
Questa immagine la prendo d'appunto dall'affaire Moro
Ed è l'immagine del di un dizionario del Tommaseo che fa da frangiflutti
La citazione esatte queste nell'affaire Moro
Sto scrivendo queste pagine sull'affaire Moro in un mare di genere di ritagli di giornali ecco il dizionario del Tommaseo solido in mezzo come un frangiflutti
Dunque non è l'immagine di un personaggio in azione ma di uno scrittore al lavoro di uno scrittore Sciascia che sta quasi certamente lavorando in modo molto diverso dal consueto c'è una piccola leggenda su come scriveva Sciascia sempre d'estate sempre nella campagna in contrada Noce
Quasi senza bozze ma scrivendo sempre di getto digitando sui tasti della macchina da scrivere non so poi quanto questa leggenda corrisponde a verità ma Paolo squilla ciò deve massimo filologo chez lasciano sostanzialmente conferma con qualche piccola eccezione quest'immagine
Invece in questo caso nel caso dell'Affaire Moro immaginiamo Sciascia assediato dalle tracce vive e carenti della documentazione sull'attualità bruciante dell'affaire
Irritante
Un assedio questo dei ritagli che poi generare confusione
La condizione peggiore perché ha bisogno della concentrazione per ragionare a modo suo da par suo su un evento criminoso di portata così epocale da abbisognare dello storico epiteto di asset realizziamo meglio questa immagine
La marea dei ritagli di giornale che sono emblemi del provvisorio del trans e unto che cerca di farsi storia
Di un giornalismo che allora più che mai censure sia autocensure non si mette al servizio della verità ma che pure per Sciascia rimaneva l'unico strumento disponibile per lavorare sul presente su di lui due terribili mesi
Dal rapimento alla morte di Moro
I ritagli dunque assediano e potrebbero creare confusione c'è bisogno di un argine di un frangiflutti un libro anzi forse il libro vocabolario
Fonte di definizioni certe
Evitare la babelica confusione dei linguaggi e linguaggio per esempio
Stint stereotipato delle Brigate Rosse il linguaggio di Moro che da sonnolento e spiraliforme com'era nei discorsi politici si fa nelle lettere dal carcere apodittico e urticante
Linguaggio del potere democristiano che si trasforma nel vecchio linguaggio di Moro per un processo di reversibilità
è un interessante fenomeno di reversibilità appunto che subito le antenne borghese era di Sciascia percepiscono scrive nell'affaire Moro
A proposito di una nota scritta da Andreotti e che i giornali dei giornali definivano scritta di suo pugno del Presidente del Consiglio
Se davvero questa notte questa nota la scritta Andreotti e di suo pugno la scritta più nel linguaggio di Moro che nel proprio di solito lui è più chiaro più banalmente chiaro e su questo Servio
Ci sarebbe da riflettere perché
Anche se Sciascia non lo dice esplicitamente io ho la netta sensazione che il suo interesse per la figura di Aldo Moro lo avesse portato a considerare anche lo stile e non solo la personalità politica di Moro molto in maniera molto più complessa di come sembra
Comunque fermiamoci a questa frase è che come dire che proprio nel momento in cui i figli uccidono metaforicamente il padre non con apprendono margine alla trattativa con le Brigate Rosse
Stiamo assistendo a una sorta di pasto rituale come se i politici di governo e Andreotti in primis si cibarsene sino triste non metaforicamente di un simulacro del corpo di Moro che il suo linguaggio
Ma prima di soffermarci sul tema del linguaggio di Moro e con esso quindi arrivare finalmente a parlare anche di Pasolini lasciatemi dire una cosa
L'immagine del vocabolario di Tommaseo come frangiflutti e solenne e potente definisce quasi come una foto di Ferdinando Scianna l'idea che abbiamo di Sciascia al lavoro e più ampiamente di un uomo di lettere al lavoro
Ma è un ma è comunque un'immagine ambigue perché soltanto rileggendo L'affaire Moro per l'ennesima volta mi sono reso conto di questa ambiguità
E infatti l'immagine del vocabolario frangiflutti si adatta benissimo a quello che è il più impegnativo lavoro lessico grafico di Tommaseo cioè il dizionario della lingua italiana
Compilato insieme a Bernardo Bellini e che costa dei diversi tomi Bibenda dall'edizione ma per esempio nella prima edizione sessantuno settantanove
Erano ho tutto
Effettivamente della citazione più vicina a questa parente etica in cui Sciascia utilizza l'immagine dei Frangi del frangiflutti
Egli riporta alla definizione della parola taluno che Tommaseo da proprio nel dizionario della lingua italiana
Ma nell'affaire Moro Tommaso era già stato citato il per esempio la prima volta in cui viene citato alla fine del terzo capitolo
Sciascia sta riportando la definizione di vero e reale
Che non è prese però dal dizionario della lingua italiana ma della prima opera lessico grafica di Tommaseo il nuovo dizionario dei sinonimi della lingua italiana che ha una mole variabile a seconda dell'edizione ma che comunque consta di un solo volume
All'incirca di mille pagine che non è proprio un prendi un frangiflutti dunque
Eppure nonostante queste differenze Cha Cha Cha e soprattutto per il lettore di Sciascia che si fida di lui la fonte è sempre indicata come il Tommaseo senza fare distinzione tra i due vocabolari
Perché questa piccola ambiguità questa innocue reticenza
Mi è già capitato di osservare che qui Sciascia non fa genericamente riferimento a un qualsiasi dizionario della lingua italiana come un Thesaurus di certezze conoscitive ma quello anzi quelli di Tommaseo cioè di un lessicografo che fu innanzitutto con lettera
Dunque il reinserimento malgrado l'immagine fisica del frangiflutti sarebbe più all'autorevolezza autoriale che all'Opera lessico grafica in sé ah Tommaseo letterato rappresentante di quella lettera dura che verità anche quando è prestata la lessicografia
Questo pensavo ma ora ho la sensazione che la menzione del Tommaseo non valga quella di ogni altro letterato
Prova ne sia che non ricorre sono nell'affaire Moro anzi mentre sfoglio nero su nero mi cade proprio sotto gli occhi una citazione dal Tommaseo sovrano di Sciascia ma si riferisce sembra il dizionario dei sinonimi
Una citazione della voce indigenza che si colloca nelle pagine di nero su nero che appartengono allo stesso periodo in cui Sciascia ha iniziato a lavorare all'affaire Moro
La tarda primavera del settantotto e allora questo sospetto si precisa forse Sciascia ricorda Tommaseo
Non come un lessicografo letterato ma come un letterato cattolico cattolicissimo tormentato problematico Accattoli come Moro come Pasolini
E come verranno e Graham Greene che sempre in nero su nero è sempre in quel torno di tempo sempre questa primavera del settantotto Sciascia occasione di ricordare più corte
Tutti sanno che l'affaire Moro comincia con la piana Serena pagina sul ritorno delle lucciole in campagna e che ricordava prima Ricciarda ricorda
E dunque inizia nel segno di Pasolini così come si concluderà nel segno di Borges
Disegnando una parabola che vada un letterato a un altro letterato dunque passando per una e poi attraversando il libro di rinvio Inter testuale arrivo rientra testuale si parla di tanti altri letterati Cervantes su una mucca Pirandello Lampedusa Moravia Tommaseo
Ma Bory pièce nella strutturazione del testo e nella forma mentis di Sciascia lo sappiamo è il più importante di tutti
Mentre Pasolini è il più presente del testo il più evocato il riferimento contemporaneo imprescindibile anche se già morto
Perché lo sappiamo anche Pasolini aveva parlato di Moro in un paio di occasioni importanti
Ma se la presenza di Borges emerge un livello puramente intellettuale nel retrobottega ideologico del libro e di altri libri di Sciascia
La presenza di Pasolini si colora di connotazioni personali che coinvolgono l'autore Sciascia in tonalità avuto analitiche e perfino coscienza
Rileggiamo le prime pagine dopo quarant'anni di Sciascia rivede una lucciola in campagna e non resiste alla tentazione di evocare un il nome dialettale Cannelle DTP curaro tra le candeline dei pecore
Non è una cosa ovvia ne cura cosa frequente Sciascia ricorrere al dialetto è stato appena ricordato da Richard che il dialetto non favorisce la comprensione razionale secondo Sciascia e la Fermor un libro in cui la comprensione razionale fortemente in gioco però siamo ancora all'inizio siamo ad apertura di libro ci si può permettere queste pagina memoriale
Ci si può permettere Sciascia si permette addirittura una citazione dal Prust credo che sia una pax in tutta la sua produzione
Allora questo queste carni le due tipi di curaro forse sono un primo criptico omaggio a Pasolini all'origine remota della loro amicizia negli anni Cinquanta quando entrambi lavoravano sulla tradizione poetica in dialetto come è stato ricordato con particolare interesse per il romanesco da parte di Sciascia e per tutti i dialetti italiani da parte dei professori
Forse è anche un omaggio alla madre
Il rapporto tra Pasolini e la macchina rossa
Dopo questa evocazione Sciascia rivela la sua doppia gioia anzi scrive come sdoppiata la gioia di un tempo ritrovato appunto una citazione proustiana e di un tempo da trovare da inventare
Compressori per Pasolini
Pasolini ormai fuori del tempo ma non ancora in questo terribile paese che l'Italia è diventato mutato in se stesso Tel cavalli membri eternit lasciandoci
Fraterna lontani Pasolini per me
Di una fraternità senza confidenze schermata di pudori e credo di reciproca insofferenza per mia parte sentivo come un muro che ci separa s'
Una parola lui care una parola chiave della sua vita la parola adorabile
Può darsi che questa parola io l'abbia qualche volta scritte sicuramente più volte l'ho pensata ma per una sola donna e per un solo scrittore è lo scrittore forse inutile dirlo e standard
Pasolini invece trova l'adorabile quel che per me dell'Italia era già straziante ma anche per lui ricordando un adorabili perché strazianti delle lettere luterane e come si può adorare ciò che strapazza
E sarebbe diventato terribile quindi fine dell'apparente sì
Il periodo principale era Pasolini trovava adorabile quel che per me dell'Italia era già straziante sarebbe diventato terribile
Trovava adorabili quelli che inevitabilmente sarebbero stati strumenti della sua morte
E attraverso i suoi scritti si può compilare un piccolo dizionario delle cose per lui adorabili e per me soltanto strazianti e oggi terribili
Fine di questa lunga citazione di cui mi scuso ma è un passo secondo me da da ripercorre il punto per punto
C'è qualche vezzo questa pagina di Sciascia che serve a bilanciare nel segno della scrittura un materiale scottante primo verso è proprio questo lessema proustiano Tempo ritrovato
Sciascia non amava Proust quindi inserirlo in questo contesto è davvero così
E poi l'altro vezzo nella specificazione di quello che per Sciascia adorabile anzi delle sole persone per cui ha pensato questa definizione una sola donna un solo scrittore non dice chi era don supponiamo la moglie altrimenti non avrebbe scritto una cosa del genere
è altro vezzo sostiene che forse inutile specificare di sia lo scrittore come se per tutti Stendhal fosse l'unico scrittore adorabile com'era Berluti o come se tutti dovessero sapere che perlustra andarlo era ecco in uno scrittore lucido controllatissimo come Sciascia perfino troppo controllato come gli ricordava Calvino in una lettera negli anni Sessanta i vezzi tradiscono l'imbarazzo alcuna difficoltà
Ed è il solito imbarazzo la solita difficoltà che Sciascia prova quando scrive di Pasolini post mortem
Anche perché da vivo non mi pare che ne avesse mai scritto in termini critici perlomeno e che va sottolineato Pasolini non provava fatto questo imbarazzo quando scriveva di Sciascia
è stato ricordato questa pagina di nero su nero
La l'ombra di un malinteso
Continuo la citazione
Credo che mi ritenesse alquanto come dire razzista nei riguardi dell'omosessualità
E forse era vero e forse è vero ma non al punto da non stare dalla parte di CID contro quello del dalla parte di Pier Paolo Pasolini contro gli ipocriti i corrotti e i cretini che gliene faceva un'accusa
E il fatto di non essere mai riuscito a dirglielo mia ora di pena di rimorso
Sciascia non sta confessando una semplice omofobia ma addirittura un razzismo nei riguardi dell'omosessualità
Sembra un autodafé altro che ombra di un malinteso
E infatti parla di rimorso con una terminologia cattolica che anche in questo caso sfugge al suo controllo
E subito dopo uno scatto d'orgoglio però io ero e lo dico senza cantar me ne dolorosamente la sola persona in Italia con cui lui potesse veramente parlare
Negli ultimi anni abbiamo pensato le stesse cose dette le stesse cose sofferto e pagato per le stesse cose eppure non siamo riusciti a parlarci a dialogare non posso che mettere il torto dalla mia parte la ragione della sua che è una frase stranissima
Purché spiegherei solo proprio sull'onda di questo autodafé che assume sfumature quasi paradossale
Cioè se sta parlando di un'intensa addirittura prima parlato di amicizia che è di natura squisitamente intellettuale
Relativa a una nazione altissima di intellettuale che non si realizzano in incontri concreti irreale frequentazione dal si incontravano quasi più
E poi se ci sarà il tempo magari in sede di dibattito volevo raccontare un aneddoto ma non è questo il momento e perché di questo il torto dovrebbe essere tutto di Sciascia e la ragione tutta di Pasolini
Se volessimo azzardare di più si potrebbe quasi pensare che qui Sciascia stia un po'confusamente elaborando il rimorso di essere vivo davanti al cadavere di professori
Ma a ben guardare non è proprio così perché malgrado abbia sottolineato la solitudine dell'interlocutore
Io ero la sola persona in Italia con cui potesse veramente parlare le sue parole non lasciano spazio a possibili interpretazioni dietrologi che dunque politica della morte di Pasolini
No saprete dopo la morte di Pasolini c'è stato l'inferno no di inchieste giudiziarie e giornalistiche libri interi scritti sulla questione chi ha ucciso Pasolini perché è stato
Ucciso
Anzi Sciascia sottolinea che Pasolini trovava adorabili quelli che inevitabilmente sarebbero stati strumenti della sua morte
E si badi a questo inesorabile avverbio di modo inevitabilmente chi conosce la prosa di Sciascia sa quanta importanza espressiva abbiano in questa prosa gli avverbi di modo che quanto Sciascia ci tenesse a saperli calibrare
Questo per dire che malgrado il rimorso che si intuisce le idee di Sciascia sulle frequentazioni adorabili di Pasolini rimanevano comunque salde è chiaro
Al di là di questi impacci di natura soggettiva rimarrebbero bellissimo l'abbrivio sul tempo contempo da trovare un tempo da inventare per Pasolini in omaggio alla sua memoria perché la sua presenza scomoda ed intellettuale e giudice
E ancora così viva siamo nel settantotto tre anni dopo la morte di Pasolini
Ma in absentia
Da non avere ancora permesso dal suo animo di inverarsi secondo l'auspicio Mallarmé hanno posto sulla tomba di poco
E come può un letterato inventare un tempo per un amico interlocutore defunto sennò scrivendo se non dialogando profondamente con lui nella scrittura di un libro come quello sul caso Moro che Sciascia non lo dice mai ma noi avvertiamo che questo retropensiero c'è un libro come quello sul caso Moro che se Pasolini fosse stato ancora vivo forse sarebbe stato scritto da lui
Non si tratta di un mero omaggio dunque ma di un dialogo profondo un dialogo ideologico tra intellettuali che rinnovi quell'ente selettiva secondo Sciascia
Esclusiva che negli ultimi tempi li collegava a distanza ho detto dialogo però Sciascia scrive parlare perché in questo caso è stato più vigile di prima
E ha evitato quelle sembra profondamente cattolico che era dialogo e sul quale in qualche pagine nero su nero aveva in precedenza ironizzato
Era testi una parola che nell'era post conciliare la molto diffusa no in ambito cattolico mentre il verbo parlare nella sua semplicità
Invece evoca una civiltà della conversazione di matrice settecentesca su queste Sciascia stesso puntava
E ha scritto pagine note
Altre due sottolineature di natura logico linguistiche in questo lungo brano che vi ho letto come si può adorare ciò che straziata si domanda lucidamente Sciascia e come se di fronte alla tragedia della morte di Pasolini il borghese hanno Sciascia cultore della coincidenze oppositori come in tanti suoi testi
Non riuscisse a farsi trascinare dalle suggestioni intellettuale ma si arrestasse scoramento di fronte alla cruda evidenza biologica
Dell'autodistruttive ITA pasoliniana
Insomma un recupero di razionalità ma anche di profonda pietà forse la frase più limpidamente pietosa che Sciascia abbia scritto il proposito di Pasolini
E alla fine a quello strano o spiccio
E attraverso i suoi scritti si può compilare un piccolo dizionario delle cose per lui adorabile per me soltanto strazianti oggi terribili e si può vale naturalmente un si potrebbe da rinviare agli studiosi che non mi pare l'abbiano mai fatto
Ma qui quello che colpisce l'immagine del Piccolo dizionario che non tanto ci rimanda l'immagine del grande Tommaseo frangiflutti ma piuttosto si può leggere come un'anticipazione di quel libro profondissimo che Sciascia scrive nell'ottantasei
Che è Pirandello dalla A alla Z che poi uscirà ampliato come alfabeto pirandelliano un libriccino che sta lì approvare come per Sciascia il dizionario fosse un'altissima forma di conoscenza e di scrittura saggistico critica come e forse più del cruciverba cui ha intitolato una raccolta di saggi ma torniamo alla Fermor alle lucciole dopo questa lunga pagine evocativa Sciascia torna Bracchi logicamente alla metafora politica leggiamo
Le lucciole il palazzo Pasolini voleva processare il palazzo quasi nome delle lucciole per le lucciole scomparse
E poi cita un lungo brano dell'articolo Corsaro sulla scomparsa delle lucciole perché in questo articolo
Dopo il ricordo abbastanza straziante del passato in cui le lucciole ancora c'erano Pasolini parla appunto di Moro che sono parole importanti
Sul linguaggio degli U omini di potere democristiani sono opera di Pasolini
Che hanno cambiato il loro modo di esprimersi adottando un linguaggio completamente nuovo ben presto incomprensibile come il latino specialmente Aldo Moro cioè per una enigmatica correlazione
Colui che appare il meno implicato di tutti nelle cose orribili che sono state organizzate dal sessantanove a oggi nel tentativo finora formalmente riuscito di conservare comunque il potere fine della citazione da Pasolini
Sono parole famoso sempre ricordato a proposito delle grandi metafore politiche pasoliniani le lucciole Momo quello più omologazione il palazzo il processo al potere democristiano io so su cui altri parlerà nella conclusione del primo capitolo di questo pamphlet Sciascia le ricapitolare le parafrasi a suo modo perché davvero costituiscono un'ouverture al discorso serio scomodi Simo che svilupperà nelle pagine successive
E questa parafrasi è notevole per due ragioni
La prima è che riprendendo la metafora del Palazzo Sciascia ha sviluppato un'immagine forte un'altra immagine che in Pasolini non c'era
Quella di modo che nel Palazzo continua dice Sciascia ad aggirarsi in quella stand in quelle stanze vuote in quelle stanze già sgomberate
Già sgomberate per occuparne altre ritenute più sicure in un nuovo e più vasto palazzo e più sicuro si intende per il peggio
Le stanze del vecchio palazzo per questo Moro solo è separato non sono altro insomma che una prefigurazione della prigione brigatista nella quale i compagni di partito di potere
Lo condannano a marcire fino alla morte perché loro nel frattempo hanno trovato rifugio sicuro in un nuovo e più vasto palazzo il secondo motivo d'interesse in questo brano di Sciascia e la ripresa delle sei ma enigmatica correlazione che Pasolini aveva circoscritto entro una perfida parentesi
Che lo lasciava il relatore spiegato ma nelle intenzioni allusivamente ben comprensibile
E infatti già nel secondo capitolo Sciascia chiosa in questo breve inciso di Pasolini c'è come il presentimento come la prefigurazione dell'affaire Moro
Mentre egli conclude il primo capitolo del libro scrivendo che Moro appunto perché il meno impiegato di tutti era destinato al più enigmatiche e tragiche correlazione
Con questa conclusione del primo capitolo Sciascia pare aver ripreso saldamente il controllo razionale della sua scrittura e pronto dunque ad aprire il secondo capitolo del libro sul ricordo del saggio Nuove questioni linguistiche
In cui Pasolini nel dicembre del sessantaquattro aveva per la prima volta ha parlato di Moro molti anni prima dell'articolo delle lucciole
Ma nota acutamente Sciascia nell'articolo delle lucciole la sua attenzione a Moro linguaggio di Moro affiora in un contesto più avvertito e preciso
Dentro una più vasta e disperata visione delle cose italiane attenzione
Questo è lo Sciascia e il Pasolini corsaro metaforico geniale lampeggiante e secondo Sciascia invece il Moro dell'articolo delle lucciole affiora in un contesto più avvertito il preciso quindi evidentemente il saggio Nuove questioni linguistiche non gli sembrava così avvertito e preciso
Se non sbaglio è la penultima volta in cui Sciascia parla di Pasolini nell'affaire Moro l'ultima sera quando assocerà il nome di Pasolini ai suoi due romanzi il contesto Todo modo
Quando confesserà l'angosciosa impressione che Moro la sua vicenda sembrano generati da una certa letteratura
Ed è interessante che si rifaccia all'articolo delle lucciole ignorando tacendo sostanzialmente lo cita appena appena questo lungo saggio Nuove questioni linguistiche
Dalle osservazioni sull'ingaggio di Moro contenute nell'articolo delle lucciole Sciascia ricava che cito prima che lo assassina se Lo Moro è stato costretto si è costretto a vivere per circa due mesi un atroce contrappasso sul suo linguaggio completamente nuovo
Sul suo nuovo latino incomprensibile quanto l'antico
Ha dovuto tentare di dire col linguaggio del non dire
Di farsi capire adoperando gli stessi strumenti che aveva adottato e sperimentato per non farsi capire
Doveva comunicare usando il linguaggio dell'incomunicabilità per necessità e cioè per censure per autocensure dal prigioniero da spia in territorio nemico e dal nemico vigilate è un'immagine bella importante
Queste ultime osservazioni sviluppano ancora più esplicitamente l'immagine del Moro chiuso nel vecchio palazzo cioè nella nuova prigione utilizzando certi toponimi alla letteratura carcerarie spionistica come i codici segreti
Che faranno gioco a Sciascia nel suo tentativo di leggere alcuni passi delle lettere di Moro come messaggi in codice del prigioniero cercava di far filtrare all'esterno attraverso le maglie della censura brigatista
Con la chiave di lettura probabilmente inesatte da parte di Sciascia ma non è questo che qui interessa quello che mi interessa sottolineare invece sa e il silenzio di Sciascia su questo saggio Nuove questioni linguistiche
Non mi riferisco al fatto che a stento lo menzioni corsi veramente nell'affaire Moro perché effettivamente non aveva molti legami con la tragica situazione del settantotto
Mi riferisco al fatto che non ne parla mai in nessun'altra occasione e dire che quel saggio di Pasolini apparso sulle pagine di rinascita quando rinascita era un giornale molto letto dell'intellettuale italiano alla fine sessantaquattro aveva fatto molto discutere
Ci fu qualche intervento di non molti linguisti di professione che risposero alle provocazione di Pasolini ma soprattutto furono gli scrittori gli intellettuali che si erano sentiti chiamare in causa Daloui
E che poi erano gli stessi con cui Sciascia aveva cominciato avrebbe continuato a dialogare spesso Polygram polemicamente negli anni successivi che risposero a questo saggio di Pasolini dico Vittorini Fortini morali ecco Calvino
Sulle pagine di rinascita dell'Espresso per Corriere della Sera
Insomma gli intellettuali con cui anche secondo Sciascia valeva la pena di discutere e pure su questo saggio da parte di Sciascia cala il silenzio perché non ho risposte certe ma posso provare a fare alcune ipotesi
La prima è che Pasolini nella lunga interessantissima prima parte del saggio non aveva menzionato Sciascia e tre gli scrittori che portava ad esempio dei diversi modi di rapportarsi con la lingua italiana dal dopoguerra in poi
Curiosa omissione
Non solo perché almeno il giorno della civetta ma anche gli zii di Sicilia avrebbero potuto offrire spunti molto utile per soli ma soprattutto perché fin dalla pionieristica recensione di cui c'ho parlato Ricciarda ricorda
Lo scrittore di Casarsa aveva individuato proprio nel linguaggio la chiave d'accesso critica l'opera Sciascia e lo ripeto ribadirà successivamente peggio è stato detto
Di questo silenzio Sciascia forse poteva essersi offeso ovviamente impossibile dirlo
Giusto per curiosità vi ricordo che Tullio De Mauro che un anno prima del saggio di Pasolini aveva pubblicato il suo fondamentale Storia linguistica dell'Italia unita a cui Pasolini non aveva minimamente accennato nel suo saggio
Mauro a me dopo
Confesso di esserci rimasto molto male per le omissioni pasoliniani rispetto al suo lavoro
E lo ammise però ammise quest'senso di offesa
Mentre dedicata a questo saggio pasoliniano uno tra i giudizi più lusinghieri che siano stati formulati da uno storico della lingua italiana o da un linguista italiano non solo a ridosso della pubblicazione di quel saggio ma anche negli anni a venire
Allora se escludiamo risentimento personale e Sciascia al non possiamo invece pensare che l'argomento di Nuove questioni linguistiche potesse lasciarlo indifferente
Dopo un lungo excursus sulle scelte stilistiche degli scrittori italiani del dopoguerra rispetto alla possibilità di trovare una via al realismo che non escludesse l'espressività
Pasolini si soffermava sulle intuizione difesa a spada tratta precisata accuratamente diversi interventi successivi
Lentezza della nascita di un nuovo italiano di matrice tecnologica che implicava un azzeramento dell'espressività e delle matrici latine dell'Italia a favore di una sempre maggiore influenza dell'inglese in versione tecnologica
Una nascita che non veniva data per avvenuta sessantacinque ma come in itinere
Secondo una direzione però inesorabile a meno che la cultura marxiste non avesse saputo reagire a questa nuova egemonia delle tecnocrazia del Nord industrializzato e naturalmente Pasolini auspicava questa relazione
Nel discorso sull'espressività e sulla mancanza di espressività del nuovo italiano Pasolini riservava il giusto spazio anche alla questione del rapporto tra il Canada e dialetti
E a maggior ragione dunque non mi sembra che tali questioni potessero lasciare share scendi Ferente
Mi sentirei però di ipotizzare che gli sia stato scoraggiate ad intervenire un po'da un dato materiale per sessantacinque Sciascia non aveva ancora accesso ai grandi giornali nazionali su cui il dibattito si svolse
è un po'dal tono del discorso pasoliniano che poi all'origine delle tante critiche alcune anche piuttosto fondate che questo saggio riceve un tono apodittico come spesso nella saggistica pasoliniana fortemente ideologico talvolta apocalittico mai o quasi mai corretto da tracce l'ironia
Punteggiato da molti tecnicismi del linguaggio della linguistica strutturale e da qualche traccia un po'ingenua di considerazioni sociolinguistica
Sullo sfondo di questo saggio ma molto evidente una forte polemica nei confronti di un approccio normativo alla lingua
E l'esempio del linguaggio di Moro come primo campione
Di come il linguaggio dei politici esistesse adeguando alla cito Pasolini osmosi con linguaggio tecnologico della civiltà altamente industrializzate
Che secondo lui stava sostituendo lo smosso i Collatino tipica da sempre dei linguaggi letterario e politico
Il campione scelto da Pasolini dal linguaggio di Moro per sostenere la sua affermazione è un complesso Periodo di cinque righe
Formato da una lunga proposizione principale che regge due subordinate la seconda delle quali introduce una relativa che a sua volta regge quattro proposizione finale
Non c'è bisogno di essere un esperto di linguistica per vedere che tale struttura sintattica non mi pare affatto estranea alla sintassi di origine latina che ha sempre informato l'oratorio giuridica e politica della tradizione italiana
In entrambe le quali Aldo Moro era maestro riconosciuto
Che per inciso diciamo che i contenuti dei suoi discorsi non erano sempre così sfuggenti come vuole un luogo comune al consolidarsi del quale credo proprio che Pasolini abbia dato un notevole contributo
Quello che in questo lacerto di un discorso di Moro pronunciato per l'inaugurazione dell'Autostrada del Sole sembra significativa Pasolini e dunque Lessico caratterizzato da un quantitativo di terminologia tecnica enorme
E qui taglio qualcosa
Il proseguo del ragionamento pasoliniano seppure compone ingenuo se considerato da un punto di vista specialistico è stato però giudicato negli ultimi anni favo favorevolmente eppure se Sciascia rimase così indifferente all'eco suscitata da questo saggio non sarà stato certo perché la sua era la prospettiva di uno specialista di linguistica
Ipotizzo semmai che dovette far livello una sua naturale ritrosia scommette sì nei campi in cui non possedeva competenze specialistiche almeno prima di scrivere la scomparsa dei Maiorana è forse la scarsa significatività dell'esempio addotto da Pasolini oppure la convinzione tutta meridionale in questo consonante con il Moro sonnacchioso e Levantino di cui Sciascia parla in un capitolo del pamphlet che i cambiamenti epocali viaggino su tempi molto diversi rispetto a quelli pronostica ti da Pasolini
E non mi pare che in questo Sciascia abbia avuto torto sto finendo non vi preoccupate
In definitiva l'interesse di Sciascia per la lingua di Moro fu concentrato sulla lingua del Moro prigioniero nella sua precipue pirandelliana condizione di uomo solo a cui era suo malgrado approdato il quella dell'inaugurazione dell'Autostrada del Sole era la lingua del Moro trionfante all'epoca del centrosinistra il Moro politicante non uomo di Stato verso il quale Sciascia giudizi assai severi nell'affaire
Anche se talune testimonianze successive hanno dimostrato che la sua statura di politico la sua dimensione di grande giurista cattolico meridionale gli era stata tutt'altro che indifferente anche prima del rapimento
Ma ecco il rapimento e col successivo martirio che Moro diventa un personaggio di Sciascia e come tale degno del massimo rispetto della massima solidarietà umana
Degno insomma di diventare il protagonista di un romanzo saggio spionistico e carcerario
Grazie scusate
Allora ringrazio ringrazio Traina perché io all'inizio ho detto che Sciascia ha definito Pasolini appunto fraterno e lontano Petra in una ci ha spiegato le ragioni della fraternità e della lontananza
Attraversando con una come
Alcune delle opere di Sciascia soprattutto L'affaire Moro insomma e nero su un nero su Milano che mi ha colpito l'accenno ai vezzi
Di Sciascia come maschera di un imbarazzo ecco e il rispetto delle il dizionario del Tommaseo come un frangiflutti in definitiva illusorio
A sua volta si decompone di fronte alla complessità del reale o io ne adesso invito il prossimo relatore quindi realtà avrei dovuto segnalare con più energia ai relatori
Lo sforamento del tempo diciamo allora assegnato però non mi sembrava di mortificare devo dire
Il respiro ecco dei loro interventi
Però ecco questo ve lo dico subito anticipatamente tutto ciò penalizzerà un po'lo spazio finale della discussione questo ve lo dico da ora quindi lo spazio di discussione sarà effettivamente molto più compresso a questo punto chiamo Bruno Pischedda
Che insegna letteratura italiana contemporanea all'Università di Milano nel due mila sedici ha vinto il premio viareggio per la saggistica
Il foglio molti titoli ci sono solo l'ultimo lo www
Dieci nel Novecento romanzo italiano di largo pubblico dal libertini
Alla fine del secolo ed è una pubblicazione di quest'anno dunque Bruno Pischedda parlare a voce alta Pasolini e Sciascia polemisti a te la parola
Grazie Filippo oltre a giustificare rapidamente il un titolo parlare a voce alta perché mi rifaccio in questo questa questo scopo una qualche riga che Sciascia scrisse durante un'intervista con Davide Lajolo nell'ottantuno in questa intervista diceva un paio di cose che mi sembrano degne di essere sottolineate ho voluto molto bene Pasolini agiscono stato amico
Quando è morto e morto in quel modo mi sono sentito straziato e più su e tanto più solo dicevamo quasi le stesse cose ma io sommessamente da quando non c'è più Lugli mi sono accorto di parlare più forte
Di parlare a voce alta questo è un po'il senso del del mio titolo
In questa citazione appunto dicevo due due piccole occorrenze catturano nostra attenzione dicevamo quasi le stesse cose
E mi sarei aspettato in questo convegno qualcuno che mettesse in luce di più le differenze fin qui ho sentito poco delle differenze importante
Tra i segnalato qualche cosa però penso per esempio l'atteggiamento sul sito sul referendum sul divorzio l'atteggiamento sulla laicità che perse Sciascia un valore da difendere in modo intransigente
Penso per esempio alla differente disponibilità di Pasolini e di Sciascia di fronte al tema del compromesso storico perché quel piano
Che per Pasolini soprattutto nei mesi della crisi energetica successiva la guerra del Kippur diventa un'ipotesi di cui si può parlare mentre per Sciascia già da anni un'ipotesi nefanda quello su cui bisognava
Assumere atteggiamenti molto più drastici la seconda cosetta che vi vorrei segnalare e quel ma io sommessamente cioè c'è quasi la sensazione che Sciascia dopo la morte di Pasolini addotti una diversa strategia di intervento nella società italiana e si faccia sentire più marcatamente e più direttamente a dispetto di una personalità che noi sappiamo era piuttosto schiva che riservata c'è anche da segnalare una questione che su questa solo che mi vorrei soffermare cioè parla a voce più alta come faceva Pasolini
Ma come parte a che titolo parla
Quali sono le prerogative che noi attribuiamo a degli intellettuali che dichiariamo impegnati civilmente impegnati dei polemisti che cercano di dire
La loro su argomenti molto diversi io vorrei segnalare una cosa che mi sembra nel mio piccolo scritture amo c'è un po'provocatoria e cioè questa nel caso degli intellettuali polemisti
Soprattutto se sono di derivazione umanistica si tratta
Di questo
L'intellettuale letterato che affronta un insieme ampio ditemi che non sono letterari questo mi sembra una cosa su cui varrebbe la pena di riflettere se io penso Sciascia e Pasolini
Penso al tema del consumismo cala Bortot del divorzio del dilagare degli episodi terroristici degli assetti politici del Paese la droga alla corruzione indotta dalla televisione la delinquenza
Sono questi gli argomenti che a loro trattano argomenti che intrinsecamente non solo letterari e quindi a che titolo un intellettuale letterato ha da dire la propria
Errata fare la propria ipotesi ad avanzare la propria ipotesi su su queste questioni quali sono in sostanza le prerogative che un intellettuale umanista come Pasolini e come Sciascia può avanzare
La cosa che bisognerebbe specificare che in termini generali
Il carisma di un letterato cioè l'ampiezza di credito che noi siamo disposti a concedere un letterato
Discende da un insieme di risorse rettore che argomentativa molto varia molto molto diverso per esempio
Risorse tecniche e psichiche
Abiti abilità stilistiche lo Cutting ordinamento efficace dei materiali su cui si vuole riflettere cognizione dei fatti cioè quantità di informazioni che si hanno e quali tali informazioni che si hanno sui vari aspetti che di cui si vuole parlare
Modi adeguati per interpretare questi fatti visioni sintetica del mondo ora sono
Diciamo abilità dicevo molto massicci molto diversificate che io distinguerei in due modi ci sono delle Fonti di autorevolezza interna al testo per esempio ne è capace capacità stilistiche lo coltivi argomentativa e che sono tipiche del della della personalità del del polemista che prende la parola
E dall'altra però anche fonti di autorevolezza Esterna
Per esempio i l'affidarsi a documenti come spesso faceva Sciascia per farli poi per farli parlare per interpretare se io penso a Pasolini
Pasolini si muove qui in quanto polemista
A tutta secondo una una diciamo tastiera completa
Simone a raggiera toccando ora l'uno o l'altro aspetto della questione le sue tecniche sono svariate ma io mi concentrerei solo su due su due singoli aspetti duri sembrano avere un peso preminente
L'attitudine congenita secondo Pasolini della dell'intellettuale letterato
Di di perlustrare i fenomeni più più
Più complicati più riposti dell'essere sociale cioè della condizione sociale
E dall'altra parte
Il presupposto necessario per cui questo intellettuale può prendere la parola un aspetto che viene più e più volte ribadito perché assolutamente indipendente da qualunque forma di potere o da qualunque parte
Fitto cosa qualunque consorteria
A mio parere si è
Sì diciamo data troppa poca importanza titolo come
Come scritti corsari
Costo cercare
Invece questo scritti corsari secondo me ha una valenza come titolo di per sé già una valenza strategica e addirittura per ionizzante
Perché in aggettivo corsare ci rimanda una battagliare individuale quasi privatistico che si sgancia da qualunque
Qualunque consorteria un raggruppamento partito associazione questa questa idea di combattere in maniera corsara cioè sciolto da qualunque obbedienza è l'etichetta nobili tante
E per l'intero fronte di intellettuali polemisti che si affacciano diciamo tra gli anni Settanta primi anni ottanta
Che non sono uno sono davvero pochi oltre a Sciascia Pasolini potrei parlare di Eco Parise Manganelli Arbasino Moravia
Potrei parlare anche sul fronte cattolico di figura come Testori o come Salvatore Satta con i suoi articoli e ripetuti magari discutibili però memorabili sullo stato della giustizia in Italia negli anni settanta o contro contro il divorzio questo elemento del sentirsi sciolti da qualunque obbedienza di partito mi sembra il il denotato più netto e più limpidamente post gramsciano
Siamo in una condizione di X che ci che secondo me andrebbe parla designata come secondo impegno
Come ulteriore fase dell'impegno ma nettamente distinta dalla caserma Satriano che si era diffuso tra tra i nostri intellettuali nel primo dopoguerra
E guardate che l'elemento del sentirsi sganciato da qualunque da qualunque obbedienza di partito viene sancito da Sciascia in un pezzo che che è stato già richiamato come elemento straziante però che gli dà uno spazio fondamentale e autonomo
In questo senso
Ribaltata la condizione che si presentava all'intellettuale nell'immediato dopoguerra
L'impegno dell'intellettuale nell'immediato dopoguerra nasceva
Proprio perché partiva una condizione di isolamento e quindi cercava di rilanciare la propria funzione in seno alla società agganciandosi agli ai partiti ai reale rappresentanza del popolo cercando di avere degli interlocutori istituzionali
Cercando di avere degli interlocutori istituzionali per e li per diciamo emendare una condizione di solitudine di mancanza ecco invece in questo momento se noi vediamo se glieli diamo ascolto a Pasolini diamo ascolto a Sciascia gli elementi fondamentali per un intellettuale sì da potersi opporrebbe dire validamente le cose che deve dire solo quelle ma relative all'indipendenza da qualunque
Fonte di organizzazione di rappresentanza
Pasolini ma ma questo a questo a questa condizione né unisce un'altra ed è qui che secondo me si gioca la maggiore divaricazione tra tra i due intellettuali polemisti
E Pasolini innanzitutto punta una moltiplicazione delle discipline dei saperi a cui fare riferimento per prendere posizione sulla realtà italiana
E non c'è solo la letteratura cioè neanche la non c'è solo la filosofia c'è
La l'antropologia cioè l'asse biologico soprattutto nella fase il corsaro luterana cioè la psicanalisi perché nuova ci sta la storia delle religioni
Pasolini e lavora per dirottare in maniera centrifuga l'ordine dei saperi che devono diventare utili a una presa di posizione sulla realtà italiana che gli contemporanea
A questa posizione centrifuga corrisponde mi pare invece una condizione opposta di tipo centri il petto da parte di Sciascia cioè a un certo punto Sciascia diciamo nel periodo in cui si convince che bisogna parlare a voce più alta diciamo da da da da dal grosso modo dalla scomparsa di Majorana filone rossonero
Mettendoci in mezzo appunto L'affaire Moro
Lavora per stringere sempre di più il suo polemico mo'intorno a un'idea di letteratura facendo della parola letteraria
Il capi saldo il caposaldo fondamentale per poter aggredire la la realtà italiana in questo senso mi mi riaggancio mi avvio a concludere
Mi riaggancio al Traina quando ricordava il l'emergenza dei tanti nomi di scrittori in un testo come L'affaire Moro
E ce ne sono tanti c'è c'è Tommaseo incerto ma c'è Settembrini certa ellenico Cerqua Ravina c'è Unamuno ce ne sono
Qualche decina gli autori ceppo
Autori che servono a Sciascia
Come fonti di autorevolezza di cui avvalersi in maniera precaria cioè di cosa si fa forte qual è la prerogativa del polemista Sciascia in un testo come l'affaire Moro
Certamente ci sono fonti interne lo stile e l'organizzazione dei materiali la costituzione di un personaggio Moro cioè un elemento di tipo anche inventivo questo personaggio Moro gli si fa un per ritratto questo ritratto odierne elaborato messe e disteso nel senso del romanzo del del testo
Questo questo personaggio ampia da una posizione iniziale ha ha una posizione B eccidi questi sono elementi inventa inventivi
Queste sono fonti di autorevolezza Interna ma poi Sciascia USA fortemente la parola letteraria degli altri per rendersi autorevole questi sono fonti di autorevolezza che chiamerei Esterna
Solo due strategie via diametralmente opposta e noi possiamo riconoscere a Pasolini e Sciascia di aver avuto una funzione fondamentale nella costituire l'auto coscienza degli italiani negli anni diciamo sessanta settanta in parte ottanta
Però mi sembra difficile accostare le strategie attraverso le quali si arresero autorevoli presso gli italiani di allora
Sono oppure non non mi pare di poter dire che ci sono delle vicende polemisti che a parallele
E non mi pare nemmeno però che si possa dire che Sciascia dopo la morte di Pasolini aumenta il volume della suo Pola in mostra della sua voce battagliera
Seguendo semplicemente le tracce dello scomparso del morto che gli era che gli era caro grazie
Allora
Siamo gli ultimi due interventi ringrazio Bruno Pischedda lo ringrazio anche per quest'invito
Carri volto a riflettere un po'di più
Sulle differenze traccia certa sul rinvio all'inizio accennato appunto diciamo corsiva mente
Alle grandi differenze di stile di tono
Poi la questione certo che Luisa più affrontato del del diceva Pischedda che titolo no gli intellettuali umanistiche
Rimane umanistiche parlano di tutto
Si ritengono in diritto di intervenire su qualsiasi cosa a che titolo lo fanno per questo a me pare un interrogativo decisivo io posso dare una mia prima risposta ma poi spero che era un po'di spazio ci sarà per la discussione
è chiaro che loro non hanno alcuna competenza specifica su questo non non non si discute non sono esperti di nulla
Però però quando si parla di indipendenza da ogni forma di potere e lì la chiave di tutto per questo io accennava all'inizio a una epistemologia
Delle della della estraneità al potere cioè voglio dire Sciascia e Pasolini sono ed etici in quanto hanno tentato di esistere pubblicamente come individui
Siccome questa la questione e quindi e quindi Nedo interventi insomma loro richiamo né indirettamente una funzione intellettuale critica presente in ciascuno di noi
In quanto individui cioè loro sono appunto in appartenenti e disorganici
Sono corsari e in docili quindi esistono pubblicamente come individui
Ecco secondo me in questo cioè ripeto l'allusione a una funzione critica presente in ogni persona in quanto individuo questo potrebbe essere un insegnamento ma insomma speriamo che ci sia un po'di tempo per discuterne quindi vi dicevo abbiamo i due ultimi interventi allora adesso chiamo Davide luglio che insegna letteratura italiana moderna e contemporanea all'università della Sorbona e direttore nella stessa università
Del centro di ricerca letteratura e cultura Italian tra i suoi saggi pasoliniani recenti segnalo decadimento dell'altura e ritrovamento del sacro beniamine Pasolini due teorie del cinema confronto nel due mila diciannove
Lo scandalo del neutro Pasolini oltre Barrett in decostruzione o biopolitica
Del due mila e diciassette a Davide luglio la parola
Sì adesso si sente bene voglio anzitutto ringraziare Filippo la Porta
Francesco Rizzo
Piero Colussi per avermi coinvolto in questo interessantissimo convegno
Inizio subito dicendo che il titolo che ho dato era un titolo
Ho molto generico molto ambizioso per il tempo che ci impartito il comincerò allora subito occorre stringere il campo il T tre ragione potere il potere basta il fu cullando magistralmente illustrato a partire dagli anni Settanta riferendosi anche proprio Pasolini
Il potere dicevo è molteplice contrariamente forse alla ragione che dagli uni e dagli altri c'è sempre presentata con la facoltà o una modalità di conoscenza piuttosto unitaria
Esiste dunque un potere economico e politico poniamo ma esiste anche un potere della letteratura
Non voglio soffermarmi troppo sul primo do per assunto che esista nelle sue molteplici forme un potere che si esplica come forza normativa e normalizzare ante e come forza restrittiva anche oscuramente restrittiva
Della capacità di sottrarsi alla volontà normalizzate qualsiasi essa sia
Attraverso quali vie si manifesta questa forma di potere
Nella sua lezione inaugurale con le sue fossero Burt rispondeva a questa domanda affermando che il potere e il parassita del linguaggio
E dunque attraverso il linguaggio che si manifesta innanzitutto il potere non so quanto ne fosse consapevole but my questo una grande lezione gramsciana
Il potere e per lo più anche una forma di sapere e il luogo in cui emerge questo nesso il punto in cui sapere e potere si saldano e si rivela lo appunto il linguaggio a partire dal linguaggio è possibile risalire al potere che lo informa nei due sensi del termine se così si può dire che ne fa il veicolo di un sapere attraverso una forma particolare l'uno e l'altro essendo costitutivi sia dell'uno che dell'altro
Emerge così attraverso il nesso potere sapere anche un'altra importante connessione quella tra potere e ragione
In quanto forza normative normalizzare anche il potere a nella ragione il proprio strumento principale
Ad ogni forma di potere corrisponde una razionalizzazione magari aberrante o arbitraria ma comunque una razionalizzazione
Pasolini ha perfettamente assimilato la lezione gramsciana e ogni sua riflessione sociale politica oltre che politica parte sempre dal linguaggio
Potremmo qui citarlo è già stato fatto molto ad esempio il famoso saggio che appare empirismo eretti ora se il potere e il parassita del linguaggio come deve comportarsi la letteratura
La lingua che è uno dei linguaggi e naturalmente la materia prima della letteratura essa si trova quindi sempre confrontata questo parassita
La letteratura e uso questo termine in senso generico sempre confrontata più o meno consapevolmente al parassita del potere
Può lasciarsi colonizzare Oppo cercare in qualche modo sottrarmi sicché così di resiste
Nel suo studio delle letteratura in particolare della letteratura popolare Gramsci precisamente interessato a ricercare le tracce di questa colonizzazione
Più vicino a noi fu così molto interessato alla letteratura precisamente in quanto può essere tanto il riflesso delle varie forme di potere quanto luogo di resistenza
Per fu quote tra l'altro il potere della letteratura precisamente credere con la sua resistenza alla razionalizzazione e non a caso a un certo punto Fulco comincia ad interessarsi alla follia proprio perché la follia
è una forma di resistenza alla razionalizzazione analoga a quella della letteratura
La questione che vorrei sollevare oggi dunque quella delle modalità di resistenza che la letteratura può opporre le diverse forme di potere intesa appunto come forze normalizzare anche razionalizzare
E questa senz'altro una delle prospettive a partire dalle quali si può guardare al carattere etico di un intellettuale come Pasolini
Lei si è per definizione l'opposizione a un talk ma una Doxa o una norma questo rimanda precisamente il titolo scelto da Pasolini per la sua opera empirismo eretico
E la prospettiva che può essere interessante adottare per verificare la natura che lo anticipo a me pare molto diversa e per certi versi opposta delle reti cita di Sciascia
Lo farò in particolare attraverso il commento della recensione che fa Pasolini al mare color del vino contenuto in descrizioni descrizione c'è stata citata
Questa recensione come tutte le altre è l'occasione per il poeta tanto di riflettere sulla scrittura di Sciascia quanto indirettamente implicitamente sulla propria
Si tratta quindi un laboratorio particolarmente interessante per mettere a confronto questi due autori
Pasolini in quanto scrittore artista è stato sempre particolarmente sensibile al potere inteso appunto come dicevo come parassita del linguaggio ha cercato di sottrarre disse
E ha posto tale sottrazione sotto il segno del realismo e della realtà
In quanto poeta in quanto artista Pasolini e perpetuamente alla ricerca di forme linguistiche colgano la realtà
La scelta del dialetto prima la scelta del cinema di certe forme poetiche poi sono tutti i tentativi per come scrive Pasolini mettere in condizione la realtà di esprimersi da sola perché la realtà di cui fa parte anche il sentimento che all'artista della realtà
Possa parlare da sola lettore come ha parlato lo scrittore la mia filosofia o il mio modo di vivere scriveva Pasolini empirismo eretico non mi sembra altro appunto un allucinante infantile pragmatico amore per la realtà
In un'intervista parlando della scelta di fare cinema spiegava così il cinema mi ha obbligato a restare sempre a livello della realtà dentro la realtà
Quando faccio un film sono sempre dentro la realtà fra gli alberi fra la gente come me e lei non c'è fra me e la realtà il filtro del simbolo della convenzione come c'è nella letteratura
Quindi in pratica il cinema è stato un'esplosione del mio amore per la realtà
Sono queste alcune delle più celebri rivendicazioni di realismo professate da Pasolini
La seconda costituisce anche un'esplicita indicazione nel senso che dobbiamo attribuire a questo amore per la realtà
E se è da ricondursi precisamente al fatto che la realtà in sé è sempre irriducibile nel simbolo dalla convenzione
Ciò a cui possono attaccarsi le diverse forme di potere le forme i principi in nome dei quali esse possono esercitare la propria forza sono sempre espressioni e razionalizzazioni della realtà ma non è mai la realtà stessa
Che si mantiene invece sempre al di qua di ogni istituzione di trazione codificazione che ne anzi la condizione di possibilità sempre rinnovata
Quando Pasolini sceglie di fare poesia in friulano soprattutto dopo la svolta realistica del quarantasette celle di elevare la dignità della pagina scritta una realtà linguistica che per secoli è sempre stata soltanto orale
Si tratta di una scelta di non di rottura simbolicamente quindi politicamente molto forte rispetto la forma di potere che si esprimeva attraverso la letteratura ovvero il canone linguistico letterario
Ma si tratta anche di una scelta che fa entrare in letteratura oggetti in realtà socio culturali forme simboliche che per lo più non si erano presenti e lo stesso discorso si può naturalmente stendere alla scelta del discorso libero indiretto
Praticato nei romanzi romani che porta lo scrittore immergersi immergere il lettore nella realtà sottoproletari la capitale italiana
Questo per dire dunque che l'amore per la realtà in Pasolini è sempre amore per ciò che rende possibile uno sguardo nuovo non codificato ancor meno stereotipato e convenzionale sulla realtà
è amore come lo spiega bene in un dibattito signor logico a distanza con Umberto Eco nel Codice dei codici e poi in re su nomina per la condizione di possibilità stessa della poesia che si tiene per definizione al di qua di ogni realtà simbolico di secondo grado per così dire non stupisce dunque che proprio perché realtà e quindi sia in Pasolini coincidono e li guardi alla scrittura di Sciascia interrogandosi sulla natura del surrealismo
Recensione il mare color Delfino che pubblica nel luglio del settantatré è un vero capolavoro di analisi linguistica e letteraria ma anche di understatement
Che cosa dice Pasolini questo libro di Sciascia e più generalmente della sua scrittura
Pasolini parte dall'assunto che Sciascia sia uno scrittore realista per giungere a dimostrare esattamente il contrario non esiste scrittore meno realista di Sciascia
Certo la dimostrazione appare un po'contorta quasi contrariata vediamola un attimo e cerchiamo di capire perché Pasolini parte da un'analisi linguistica che articoli in una serie di affermazioni paradossali
La scrittura di Sciascia afferma non è una scrittura espressiva e sette priva di punte espressive di una lingua vivace e ne trae quindi un primo paradosso cito in uno scrittore realista come Sciascia predomina proprio quel cannone che tipico delle scritture fortemente idealistico idealizzati la selettività
Sciascia usa cioè solo un tipo di parole e non secondo paradosso proprio a causa di tale selettività caratteristiche delle scritture non realistiche e Pasolini pensa Verga ma pensa anche forse soprattutto se stesso come modello di realismo
E infatti fa riferimento la funzione mimetica degli indiretto libero e al fatto che misteriosamente Sciascia non ne faccio uso proprio a causa di tale selettività linguistica dicevo la scrittura di Sciascia andrebbe analizzata precisamente sul piano linguistico
Pasolini dice di non potersi permettere di condurre in quella sede una tale analisi ma di fatto la conduce sebbene in estrema sintesi da qui il terzo paradosso se la scrittura di Sciascia non è realistica cioè dovuto al fatto che doppiamente realistica ovvero che si ispira tanto realismo di tradizione italiana
Che però non segue veramente quanto realismo addirittura il naturalismo di tradizione francese cito le due diverse tradizioni di scrittura realistica mescolando si producono appunto quella scrittura misteriose sospesa che la scrittura di Sciascia
La quale conserva per quanto con la massima discrezione tutto l'incanto dell'immediatezza esistenziale corporale anche crede crassa che tipica del momento naturalistico mimetico patriarca Pirandello fino magari a Brancati Patti
Ma nel tempo stesso alla purifica in un certo senso alla sua materializzati in una specie di castità espressiva
Che riduce all'osso le sue molteplici categorie esistenziali
Perché questa contemporanea gestione dei due realismi da parte di Sciascia
Io credo prima di tutto perché attraverso tale gestione Sciascia tende ad annullare i due realismi a vicenda illudendo sia le attese dell'uno che quelle dell'altro
La prima conclusione dell'analisi pasoliniana e dunque l'implacabile parlavo prima di understatement ebbene Pasolini lascia intendere in sostanza che Sciascia dal suo punto di vista di Pasolini non è un poeta
Non che non sia un poeta perché non scrive in versi non è un poeta nel senso forte del termine perché non mamma oseremmo dire pasoliniana mente la realtà
Non è sul piano poetico vero linguistico ed espressivo che Sciascia fa valere il potere della letteratura
E poiché per Pasolini è solo su questo piano che la lettura Tura esprime la propria forza che appunto quella di sottrarsi al parassita del potere la scrittura di Sciascia è una scrittura impotente
è una scrittura osserva Pasolini che tende a non esserci
Aggiunge tutta la carica aggressiva contro quel mostro che la mafia rimane frustrata perché la mafia non so le praticamente imbattibile ma è anche come l'autore ci suggerisce in esprimibile
L'aggressività frustrata si trasforma in impotente passione a sua volta amaramente represse controllata
Secondo regole riguardare tipiche dei comportamento siciliano insomma ciò che Sciascia non può esprimere attraverso una chiara indicazione politica egli è costretto a rovesciarlo in moralismo e tale moralismo e lì finisce coll'esercitarlo soprattutto su se stesso
Sull'irreprensibili ITA del suo stile posero
In altri termini l'impotenza di esprimere la mafia è un'impotenza che Sciascia rivolge contro se stesso traducendo nell'impotente passione della sua scrittura
Si tratta vediamo bene che in impotenza linguistica generata non tanto dell'incapacità quanto dall'impossibilità di esprimere la realtà
Naturalmente ci si può interrogare sulla pertinenza dell'analisi pasoliniana
E tuttavia pur nella modalità paradossale dell'argomentazione che avanza e sta mette in evidenza mi sembra in modo molto efficace l'estrema divaricazione tra un tiro l'opposizione che esiste tra i loro due sistemi di scrittura
Per Pasolini come abbiamo visto la poesia e nella realtà innanzitutto perché la realtà e linguaggio è un insieme di segni che si dannano interesse prima decifrati e poi per esserne lavoro artistico come dice Pasolini esteticamente tra sostanziale
Nel componimento poeta delle Ceneri e li giungerà a dire che la vera poesia nella fitta nell'azione nel corpo che si getta nella lotta e la scrittura non deve far altro che trascrivere questo linguaggio che porre sotto gli occhi del lettore
Insieme di segni che costituisce la realtà e che l'autore ha letto recepito e proposto così come si sono offerti e Louise
In quanto insieme di segni la realtà e il primo e inalienabile linguaggio che si offre all'uomo in quanto linguaggio primo URSS segno dirà il Codice dei codici essi inattaccabile dal parassita del potere
Per Sciascia al contrario la realtà nel senso pasoliniano di poesia non sta al di qua della letteratura
La poesia non è la realtà un nella realtà essa prende forma invece in virtù della letteratura attraverso la letteratura che viene ad assumere quindi una funzione trascendentale mio senologica rispetto alla realtà e quanto emerge del resto da una considerazione particolarmente esplicita per quanto tardiva ma tornerò più avanti sulla cronologia che troviamo in nero su nero
Scrive Sciascia andando per la Toscana nella piana di Campaldino improvvisamente mi insorge inquietante il pensiero che i fatti i luoghi le cose la realtà insomma
Siano sempre insufficienti a generare la poesia e sempre restino per così dire inadeguati ad essa
E divagando arrivo sospetto che primario della Divina Commedia sia venuto prima cioè che Dante stesso l'abbia preparato per poi Tesser visto che al povero
Mi consola più tardi al Castello di Poppi nella grande afa la visione di una farfalla che vola stanca quasi stremata in ricordo del verso purché Lesko tutta sudata pende una farfalla
Un verso strambo surreale mantiene il momento che la realtà vi sia qua così eh bisogna sempre saper aspettare tra realtà e Tunisia che l'equazione si compie
Così per il poeta di Casarsa a monte troviamo la realtà per il narratore che Sciascia invece a monte troviamo la poesia
Come interpretare questo posizione
Nel seguito della recensione il mare color del vino Pasolini ciascuna pista molto interessante anche se a mio parere incompleta
Scoprendo un po'di più le proprie carte Pasolini suggerisce che l'impotenza linguistica di Sciascia possiede in fondo un valore per testuale e per finire metaforico
E se sta a significare in primo luogo che non è la realtà che lo interessa ma i meccanismi storico sociali
Pasolini parla addirittura di apparenza
Avanzando la spiegazione che applicherà poi se stesso quando negli scritti corsari evocherà la scrittura di petrolio Pasolini afferma che come ogni narratore Sciascia è in fondo un saggista che cerca di tradurre in storie i saggi che vorrebbe scrivere
Cito
Ma allora se ogni scrittore di storie adatta simili trucchi per tradurre appunto in storie i saggi che egli vorrebbe scrivere resta da chiedersi perché il trucco adottato lasciasse proprio questo così strano della fusione di due tradizioni realistiche diverse
I saggi che Sciascia vorrebbe scrivere riguarda naturalmente la Sicilia la loro ambizione sarebbe quella di tratteggiare l'attuale condizione storica della Sicilia
Al centro di questa storia c'è la mafia legata ad essa dalle origini cioè praticamente senza origine pro la mafia secondo Pasolini e il cuore oscuro forse verrebbe da dire la grande metafora del potere che sostiene la ricerca letteraria di Sciascia
La mafia come centro propulsore come motore immobile della storia siciliana scrive aggiunge non c'è personaggio di Sciascia che non abbia come termine del proprio comportamento questa categoria mentale della mafia
E la cui psicologia non è si è stata inizialmente una volta per sempre determinante
Ora come si comporta il saggista Sciascia come viene definito nei confronti di queste entità pervasive fondamentale
Che è la mafia
Paradossalmente invece di analizzarla la lascia definitivamente in ombra
Non uno è l'informazione che saggista Sciascia cita sulla mafia scrive Pasolini il lettore viene operato di un carico di allusioni che finiscono col responsabilizzano su qualcosa che tuttavia è a priori destinato a non essere mai veramente capito tenuti e conclude la razionalità di Sciascia e dunque in sostanza illusoria
Impotente come poeta poiché la realtà nella sua scrittura rimane inespressa Sciascia alla fine gli occhi di Pasolini impotente anche come narratore ovvero come saggista poiché la realtà che saggista dovrebbe aiutare a capire razionalizzare
Rimane nell'autore siciliano un enigma lo stratagemma di due realismi e fallimentare non solo sul piano linguistico ma anche su quello del pensiero e qui emerge il valore metaforico dello stratagemma
Il realismo di tradizione italiana esistenziali mimetico che non riesce a tradursi nel realismo oggettivo e razionale di matrice francese diviene la metafora di un vissuto che non può essere razionalizzato
La sua scrittura diventerebbe allora la rappresentazione di questa tensione verso una razionalizzazione impossibile e sarà presenterebbe cito incessante ansia di nobilitare le storie vissute in storie pensate c'è poco da salvare mi sembra sul piano del potere della letteratura nell'analisi che Pasolini propone nel settantatré di Sciascia
Questi non è un poeta che coglie la realtà al di qua delle sue razionalizzazioni facendo di questa purezza una forza una forza di sottrazione al potere ma in quanto narratore saggista non è neppure in grado di opporre alle razionalizzazioni aberranti arbitrario del potere del potere mafioso in particolare
Che per Pasolini è sempre arbitrario e criminale una razionalizzazione alternativa che lo spieghi e condanni se non in modo indiretto per allusioni figure e corollari
Quando un anno e mezzo dopo Pasolini recensisce Todo modo
Cha Cha non è più analizzato come scrittore ma come moralista come il giudice buono che procede da un moralismo meridionale di carattere civico che non accetta una condizione tradizionale fondata sull'ingiustizia e l'infinita delle sue abitudini
Manca verrebbe da dire una recensione che unisca tutti i pezzi che mette insieme lo scrittore le sue scelte linguistiche e il moralista i giudici
Pischedda ha osservato che tra il settantotto e settantanove tra la Fermor nero su nero Sciascia appare ribaltare tutti gli affetti
La propria concezione della letteratura che da strumento tra altri per interpretare il reale diviene la più assoluta forma che la verità posso assumere la cronologia è forse discutibile lo stesso Sciascia fa risalire questa consapevolezza della letteratura come verità settantacinque alla scrittura della scomparsa di Majorana
Ma certo è che se termini come realtà e verità a questa altezza cronologica si rincorrono e che come scrive giustamente Pischedda resta tuttavia la sensazione di una forbice che non chiude
Di una coppia concettuale concettuale congenita venti in composta tale forbice agli occhi di Pasolini rimaneva aperta già all'altezza del mare color Delfino
Una raccolta di racconti scritti tra il cinquantanove settantadue e che spiegava Sciascia mi sembrava riunire una specie di sommario della sua attività fino a quel momento
Questa forbice questa tensioni risolta tra realismi tra il realismo delle esistenze il realismo dell'oggettività o dell'universalità tra realtà e il pensiero sarebbe dunque la cifra della scrittura Sciascia la secondi fosse dovuto dove potremmo situare le reti cita dello scrittore in che cosa ha chance sarebbe Eretico dove si manifesterebbe la supposizione e sottrazione all'ortodossia intesa come dicevamo inizialmente come potere normativo e normalizzare
Certo si può interpretare Tallil risolutezza atta all'impotenza come direbbe Pasolini come una forma di scetticismo
E nello scetticismo del resto Sciascia sembra riconoscersi come dichiara in nero su nero
La tensione irrisolta sarebbe allora il rifiuto di ogni forma di razionalizzazione una sorta di antichi Anna in convertibilità dei fatti del reale nel fermo
E la letteratura come assoluta forma della verità sarebbe appunto questo congegno fatto per disinnescare ogni forma di razionalizzazione rivelare la falsità di ogni pretesa se non di conoscenza
Quanto meno di conoscenza vera in quanto anche la verità è una forma di potere
In questo Sciascia sarebbe allora molto vicino a Pasolini a quel Pasolini che dichiara nell'alto recensione tra suonare organizzare che Pasolini amara realtà
Ma non amano di un amore altrettanto completo e profondo la verità perché forse come gli dice l'amore per la verità finisce col distruggere tutto perché non c'è niente di vero
La verità cui si riferisce Pasolini non è la verità relativa che scrive per verità parziali Pasolini continuamente don Chisciotte ska mente si batte
E naturalmente la verità come ideale come dopo una o anche come razionalizzazione nel senso che abbiamo precedentemente attribuito a questo tema e la verità che prende forma ad esempio nelle utopie di porno Teo kolossal e la quale viene opposta la saggezza e l'ironia di Edoardo
E non a caso Eduardo in porno Teo kolossal è un napoletano ovvero un abitante di quella che Pasolini consigliere con la città fuori potere
Questo atteggiamento nei confronti della verità e questo posizionamento ittico li ritroviamo nella caratterizzazione della facoltà letterarie delle sue condizioni di possibilità che cessa di scrive nero su nero
Cito e poi
Che cos'è l'intuito di un letterato sarà magari la capacità di arrivare a una sintesi facendo meno delle analisi di cogliere di rappresentare in sintesi pestati Danilo per singoli problemi quella che Machiavelli chiamava la verità effettuale delle cose
Ma non può esser tutto ci deve essere una condizione perché una simile capacità possa essere esercitata sui fatti dell'oggi sulla griglia materia della storia quotidiane dell'indipendenza all'isolamento in nessun legame con qualsiasi forma di potere comunque costituito indifferenza Togni ricatto economico ideologico culturale sentimentale persino quella che una volta solennemente si chiamava noncuranza dei beni terreni
Una condizione difficilissima conseguirsi ma qui possiamo in qualche modo vicina su almeno trenta
La verità effettuale delle cose e precisamente quella verità dei fatti che Machiavelli oppone alle grandi e piccole utopie dei trattatisti che l'hanno preceduto
E la capacità di rappresentarla riposa proprio su quel posizionamento etico che consiste mantenersi fuori potere ovvero fondare il giudizio non sulla razionalizzazione ma su quella che potremmo definire ragione
Tra i due realismi quello esistenziale quello razionalizzate tra realtà vissuta in realtà di pensiero troviamo appunto quella terra di mezzo che la ragione che tiene ugualmente distanza particolare e universale
Atteggiamento di Candido fin dall'inizio fin da quando si nasconde nello studio del padre avvocato si tiene fuori potere un Mersin razionalizzazioni di ogni tipo da quella mafiosa quella religiosa da quella comunista quella capitalistica
Ma sempre in scarto rispetto ad esse sempre in grado di rivelarne le aberrazioni in nome di quella facoltà di giudizio che possiamo ricondurre il moralismo civico meridionale di cui parla Pasolini
E forse anche una forma di scetticismo a condizione di intenderlo alla Montella comune antidogmatismo un anti Razionalismo
Le reti citati Sciascia starebbe allora nella rivendicata libertà del giudizio poté il giudizio fondato in ragione si sottrae ogni razionalizzazione e quindi alle forme costituite di potere
Un'eticità tanti irriducibile quanto dire sommessa proprio per la medietà s'che la caratterizza
Un'eticità in una dissidenza come potrebbero essere quelli di un giudice giusto che si eleva al di sopra delle parti
Un'eticità insomma molto diversa da quella pasoliniana
Se per Sciascia la letteratura e liberazione del giudizio giusto e vero per Pasolini la poesia invece innanzitutto sottrazione del giudizio
Se Sciascia qualcosa di uno scettico Pasolini invece molto di un cinico di un cinico alla di oggi ne sente la ragione il giudizio fondato in ragione non posso disfare Lanzi eretica pasoliniana
La ragione il culto della ragione rimane troppo legato ciò che Pasolini a porre più di tutto ovvero la borghesia
In un'intervista del sessantasette relazione rilasciata Manlio Cancogni Pasolini così dichiarava anche la scienza appartiene alla sua essenza più il mondo religioso che a quello della razionalità
Guarda lo scienziato uomo religioso non ha senso pratico e disinteressato e a suo modo un mistico che supera con l'intuito con la fantasia con la totalità del suo potere conoscitivo la semplice ragione
L'errore della borghesia e di identificare l'intelligenza con la ragione mentre in essa è qualcosa di più
Ci sono molti paralleli possibili tra candido porno Teo kolossal ma forse le battute conclusive possono essere assunti a figura delle rispettive reti cita dei due autori
Mentre candido finisce sulla passeggiata notturna nella Città dei Lumi Eduardo Epifanio si innalza delle altezze del cosmo e da lassù Pieces coscientemente negligente mente sul minuscolo pianeta terra
Allora
Siamo al un po'alle conclusioni del del prima seduta del convegno io ringrazio molto Davide perché diciamo il suo il suo intervento è come aggiunto nella drammaturgia del convegno se mi permetti nella drammaturgia del convegno a aggiunto un tassello prezioso intrapreso perché perché ha ribaltato un po'una la nostra prospettiva non solo ci ha parlato delle differenze fra tra Sciascia e Pasolini ma addirittura ipotizzato una distanza forse incolmabile
Proprio ragionando sui termini di di realtà e verità la la letteratura come spazio della verità contro il potere o a sua volta come impostura
Perché la letteratura è anche un linguaggio contaminato dal potere
Giustamente diceva cioè Davide luglio la letteratura non tanto spazio dell'abilità ma critica di ogni verità o di atti e razionalizzare comunque questo interrogativo ovviamente
A cui ogni opera letteraria tenta di dare una risposta diciamo non definitiva
Eppure aggiunge anche il fatto che certo per entrambi però la realtà è come la natura per Eraclito cioè la la realtà ama nascondersi
Questo sia per Sciascia che per Pasolini e dunque per Sciascia deve essere come dire Smith data attraverso strategie la parodia il rifacimento la riscrittura per Pasolini deve essere straniata poeticamente ma indubbiamente tende a nascondersi la realtà
Devo dirvi anche che insomma mi sembra un po'retorico ma a me piace molto che il convegno almeno finora affronti tutte le questioni stilistiche e tematiche e intellettuali
Che riguardano appunto i due autori intrecciando anche metodologie critiche diverse e livelli di analisi diversi ecco a me sembra questo un aspetto di grande ricchezza permettetemi di dirlo
Bene ti ringrazio allora l'ultimo relatore del pomeriggio Andrea Cortellessa
Allora vi ricordo che Andrea insegna letteratura italiana contemporanea all'università di Roma Tre
E citiamo anche qui soltanto due titoli
Messi a zero ventisei lettere su Manzoni quello vero del due mila e diciotto e poi le notti chiare erano tutte un al bah antologia dei poeti italiani nella prima guerra mondiale del due mila e diciotto
Ad Andrea Cortellessa la parola
Io ringrazio molto Filippo Filippo e Piero Colussi per l'organizzazione e l'ideazione e l'organizzazione di questo convegno ma ci tengo anche a ricordare in questa sede la persona che per la prima volta mi ha portato qui a Casarsa cioè Angela finisce da poco non è più con noi
è interessante che Filippo la Porta descritto i due autori cui è dedicato questo convegno all'insegna per definizione sfuggente per la Di Menna poco fa e si sa andava scritta sempre fra virgolette della realtà perché la mia ipotesi
E che punto d'incontro più significativo tra due scrittori così distanti fraterni forse ma appunto distanti senz'altro sì sì i primi non tanto come mi ha suggerito Filippo nel rapporto controverso di entrambi nei confronti delle avanguardie quelle storiche quelle loro contemporanee quanto con l'elaborazione e diciamo pure la deformazione appunto della realtà nei rispettivi testi improvvisa non di finzione
è significativo anche che il loro primo incontro ce lo ricordava Ricciarda ricorda si producano il nome di Giuseppe Gioacchino Belli
A proposito del quale un altro scrittore quasi loro coetaneo e avverso entrambi
Giorgio Manganelli in uno dei pezzi raccolti laboriose inezia disse una volta che la realtà è tutto meno che realistica
Un paradosso molto Manganelli hanno ma anche secondo me abbastanza vero almeno leggendo belle
Gli scherzi della fermò Oro tra una citazione di Pasolini mentre l'articolo delle lucciole negli scritti corsari è una da Borges che ci ricordava invece Giuseppe trentina
Comporta forse un'ulteriore sintonia dopo l'ombra di cui colti abbiamo parlato scesa fra loro negli anni sessanta quei primi anni Settanta vedremo rappresentano per entrambi un momento di svolta
E e impropri in questo tempo che oggi retrospettivamente possiamo collocare l'inizio di un'egemonia di quella che oltraggi Oltreoceano viene definita non fiction
Oggi ha scritto un intelligente studiosa di cinema i dell'ISE Perniola viviamo in un'era post documentaria
Quel cioè non in cui il documentario non abbia più corso ma viceversa
La narrazione non finzione male non rappresenta più un'eccezione un'eccedenza una zona interdetta è invece il ormai in qualche misura mainstream
I casi di Ama ecco il muro o di Gianfranco Rosi nel cinema degli ultimi anni non ci devono far dimenticare che un autore come Werner Herzog almeno dagli anni Settanta appunto ha fatto sorgere il documentario al vertice della propria opera a fronte di una minore eccellenza credo difficile si possa contraddire riguardo dei corrispettivi film di finzione
E se è vero che in ambito letterario Pasolini e Sciascia potranno essere indicati almeno così proverò a fare quali precursori di questa egemonia
Vale pure per entrambi nei confronti della rispettiva opera specificamente romanzesca che ai miei occhi con l'eccezione per l'uno di petrolio e per l'altro che il consiglio d'Egitto e meno attraente di quella appunto non finzione male
Mi pare si spingesse sin quasi a dirlo lo stesso Pasolini lo citava poco fa Davide luglio
Scrivendo dei racconti del mare color del vino racconti nei quali si sarebbero tradotti i saggi che Sciascia vorrebbe scrivere che sembra di capire secondo Pasolini Sciascia avrebbe fatto meglio invece lasciare informa saggistica cioè dunque io non finzione
Se è vero che di contro la scomparsa di Majorana piacerà Pasolini lo diceva Ricciarda ricorda citando l'ultima intervista Furio Colombo direi che i conti tornano se guardiamo al panorama della letteratura occidentale degli ultimi decenni questa egemonia appare un dato di fatto difficilmente un pugnale pile
Da David Foster Wallace che appunto eccelle nei saggi reportage come ma cosa divertente che non farò mai più rispetto ai macchinosi
Brillanti ma a volte stucchevoli suoi romanzi
Dal Sebald degli anelli di Saturno al Carrer dell'avversario di limone offre del Regno dal pullman a dei Sette sogni e Europe Central sino alla via Serra cassa di Anatomia di un istante dell'impostore
E per l'Italia partire sempre dagli anni Settanta ma con sempre maggior rigore sino ad oggi pensiamo al Franco Corbelli
Del poeta postumo e di proprietà perdute fino all'ultimo una sostanza sottile al Gianni Celati diverso la foce e celati in un'intervista molto interessante sui documentari imprevedibili come i sogni
è stato anche lo scrittore italiano che più si è spinto a commisurare la propria poetica dire la propria tecnica letteraria a quelle del cinema contemporaneo
Dal Walter Siti di scuola di nudo e troppi paradisi alle manuale Trevi Di Sanza verso qualcosa di scritto sogni e favole all'Edoardo Albinati Di Maggio selvaggio della scuola cattolica
Da vitaliano Trevisan di tristissime giardini Heuer s'al Valerio Magrelli di Geologia di un padre sino al bellissimo ultimo libro di Michele Mari leggenda privata
è almeno da mezzo secolo cioè da sangue freddo Truman cappotti mille novecentosessantasei che narratori d'Occidente vanno in questa direzione crescente invece la piena consapevolezza e per così dire la piena legittimità
Che diamo a questo fenomeno
Del resto ha detto di recente proprio abbia Sir cas la letteratura procede sempre in anticipo sulla critica per la stessa ragione per cui un esploratore procede sempre davanti al cartografo
Il punto cieco è il titolo che serve cassa ha dato alle conferenze delle ritenute all'università di Oxford nel due mila quattordici
Commentando la propria stessa opera narrativa lo scrittore spagnolo ricorda come nel due mila nove lui stesso avesse evitato ridefinire romanzo
Anatomia di un istante non fiction novel
Che per centinaia di pagine specula sulle traiettorie biografiche degli unici tre parlamentari che nell'ottantuno non si rifugiarono sotto gli scranni dell'emiciclo all'ingresso
Nel Parlamento spagnolo mitragliette alla mano dei golpisti capitanati dal tenente tecnico
E di non averlo fatto per l'assenza di finzione da quel libro
Mentre cinque anni dopo due mila quattordici
Sostiene che nessuno mostrò problemi a considerare il romanzo invece il non meno non finzione alle l'impostore
Sicché conclude Sir cast negli ultimi anni si stacchino attendu un po'ovunque un modello più libero più plurale più aperto e più flessibile
Di romanzo so se si può essere d'accordo con l'ottimismo di secca SMA un altro segnale in tal senso se vogliamo
Il successo di un libro mostra come la scuola cattolica di Albinati vincitore
Pochi anni fa del premio Strega mentre esattamente dieci anni prima allo stesso premio partecipò
Ma ebbe la peggio come dichiarò esplicitamente l'ineffabile maîtresse di allora Anna Maria Rimoaldi proprio per la sua natura di non fiction un libro importante come la ragazza del secolo scorso di Rossana Rossanda
Due filoni che hanno caratteristiche differenti e genealogie distinte sono oggi mi pare difficile da negare i generi letterari egemoni
L'otto Fix sì o no e il non fiction novel appunto Della prima si può dire oggi che la sua poca parossistica pare leggermente in calo fra i nostri autori che più gli si sono legati l'hanno per esempio abbastanza abbandonata siti tredici
Si può dire che in effetti è un falso problema e forse non molto più che un brand editoriale ogni forma di autobiografia è un'invenzione lo sapevano i grandi maestri del modernismo come Proust
Che arriva a progettare la Recherche proprio sviluppando i concetti di un saggio sul legame fra opera identità dell'autore il contro sembrerebbe e Kafka che non ha scritto nulla di simile alla Recherche ma ha scritto forse il più bel diario di tutti i tempi
Dicevo appunto Kafka che confessione Bugia sono la stessa cosa per poter confessare esimente ciò che si è non lo si può esprimere appunto perché lo si è non si può comunicare se non ciò che non siamo la menzogna che mi pare la migliore definizione in assoluto per l'autobiografia e così e passa anche ha un grande studioso come Mario lavagetto
Qui è il secondo di questi due generi non fiction novel che oggi vorrei provare a mettere a fuoco usando l'opera di due autori
Pasolini e Sciascia appunto l'immaginazione precedente al pieno postmodernismo in cui si sono formati quelli italiani a nonna che enumera avo poco fa
Che infatti Pasolini e Sciascia quasi mai vengono citati nella genealogia del non fiction novel
A proposito di entrambi questi generi si può parafrasare la definizione usata per il romanzo storico da Manzoni quello vero di componimento misto di realtà e di invenzione
Lo trovi Xion si colloca nella zona grigia tra narrativa di finzione autobiografia ma zona grigia che ribadisco in realtà comprende tutta l'autobiografia mentre non fiction novel insiste proprio sul limite tra narrativa e storiografia
Proprio l'aver evocato Manzoni che smette in pratica di scrivere per gli ultimi trent'anni della sua vita dopo aver allegato la Storia della colonna infame
Prototipo di non fiction ammesso e i Brigato con un romanzo a pieno titolo ancorché storico come i Promessi Sposi
Ci mette di fronte alle aporie per non dire le vere e proprie nevrosi che questo attraversamento della zona grigia tra intenzione
E non finzione può comportare in chi la pratichi
E non è privo di significato ovviamente che proprio la storia dalla colonna infame sia uno dei testi feticcio di Sciascia come è noto ascoltando prima Traina
Che sottolineava l'importanza della presenza Nicola Tommaseo nei tre scritti e ipotizzava dieci vi figura se quale scrittore cattolico
Mi veniva in mente piuttosto il Tommaseo discepolo di Manzoni e non tanto in sede confessionale quanto specificamente letteraria
E penso al supplizio di un italiano in corso fu opera di non fiction chiaramente debitrice nei confronti della storia della colonna infame pubblicata nel mille ottocentocinquantatré una delle aporie più note per non dire delle nevrosi più note sicuramente tra le più rivelatori ha riguardato Roberto Saviano
Come mi è già capitato dimostrare se si leggono le sue dichiarazioni pubbliche prima durante e dopo il successo clamoroso di Gomorra
Si possono riscontrare in realtà poetiche distinte e fra loro ben diverse all'inizio l'operazione ibrida di Gomorra a quell'altezza non ancora fenomeno Kraus cross mediale come dicono
Quelli bravi dal successo planetario si collocava a metà strada tra il new journalism ma in prima persona
Sotto genere assai fortunato Oltreoceano appunto della non fiction e appunto l'opposizione in una cornice concettuale sostanzialmente post modernista
A posteriori e dopo che il suo tutore suo malgrado si è visto trasformato inopinatamente in eroe civile dopo la condanna a morte
Da parte della camorra condanna dovuta non tanto alla denuncia del testo bensì all'incursione dell'Autore a Casal di Principe dove minacciò pubblicamente denunciare i nomi dei capobastone locali la posizione di Saviano diametralmente si capovolge invoca nume tutelare Primo levi
E l'autenticità inoppugnabile della sua testimonianza integrale
In realtà le pure lei ormai lo sappiamo bene era immune dall'aggiustare come dice lui la materia autobiografica fini espressivi e prima di tutto di efficacia retorica della stessa testimonianza
Se si paragona la scrittura di se questo è un uomo alle testimonianze vere e proprie rese in più occasioni da lady in atti dibattimentali contro i criminali nazisti
Testimonianze qualche anno fa raccolte una preziosa edizione dal titolo così foie Auschwitz da Fabio lei di Domenico Scarpa
Si vede subito la differenza tra una testimonianza vera e propria impiegabili appunto in sede dibattimentale e non racconto di testimonianza o diciamo alla Bartha
Un effetto di testimonianza quale appunto all'opera in se questo è un uomo ma anche nella tregua
Anche se le invita mostro imbarazzi non inferiori a quelli di Saviano nei confronti di questa indispensabile era lui il primo a rendersene conto formalizzazione del reale giungendo sino a un atto mancato da manuale
Come quello di farsi indurre a firmare con lo pseudonimo di Damiano Malabayla nel mille novecentosessantasei proprio lo stesso anno
D a sangue freddo di cappotti il suo primo libro di fiction i racconti fantastici e fantascientifici di Storie Naturali
Fatto sta che Saviano con la sua nuova ideologia si troverà in difficoltà quando gli verranno rimproverati in modo più o meno malevolo i numerosi aggiustamenti retorici dei fatti contenuti in Gomorra il più famoso dei quali lo ricorderete la scena madre riportata di seconda mano in sostanza inventata del funerale della ragazza che veniva interrotto dallo squillo dallo squillare del suo cellulare rimasto chiuso nel feretro
Piuttosto che accanirsi a polemicamente difendere la veridicità del suo punto di vista nell'occasione Saviano avrebbe fatto bene a ricordarsi che cappotti
In A sangue freddo aveva detto tutto e irreale perché troppo reale come tendono a essere i riflessi della realtà
Arturo Mazzarella in un saggio molto acuto del due mila undici intitolato Politiche dell'irrealtà
Appunto commenta che cappotti aveva ben capito che qualsiasi racconto non può in alcun modo azzerare la sua intrinseca natura falsi ficcante ogni testimonianza
Scrive Mazzarella sempre costretta a ricreare attraverso le sue sequenze narrative l'evento realmente vissuto
Ed ecco che il paradosso della non fiction
Tale prosa saggistica d'invenzione che costituiscono nel paese delle Operette morali uno dei sottogeneri più importanti appunto di quella che oltre oceano viene definita non fiction vanno ascritti a mio modo di vedere i saggi Baresi
Pubblicati da Pasolini sul Corriere della Sera negli anni settanta raccolti dall'autore degli scritti corsari e nel semi postumo lettere luterane preparato dall'autore ma uscito pochi mesi dopo la sua tragica scomparsa
Il passo più celebre di questo repertorio il martellante io so del quattordici novembre mille novecentosettantaquattro che negli scritti corsari prende il titolo di il romanzo delle stragi
Non certo per caso è stato adottato il fatto suo tra i tanti altri scrittori intellettuali italiani
Proprio da Saviano no Saviano è un certo punto di Gomorra viene in pellegrinaggio proprio qui a Casarsa delizia cimitero
Dove è sepolto Pasolini e comincia anche lui a Sillabari io so del suo tempo io so e ho le prove
La verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa approva osserva soppesa guarda ascolta sa
Io so
Le prove sono inconfutabili perché parziali riprese collettivi di raccontate con le parole temperate con le mozioni
La verità è parziale in fondo se fosse riducibile a formula oggettiva sarebbe chimica io so e ho le prove quindi racconto
Si sarà notato come rispetto al passo di Pasolini la parafrasi di Saviano e in realtà un capovolgimento vale la pena di citare per l'ennesima volta il contesto degli scritti corsari
Io so
Ma non ho le prove non ho nemmeno indizi io so perché sono un intellettuale uno scrittore che cerca di seguire tutto ciò che succede di conoscere tutto ciò che se ne scrive di immaginare tutto ciò che non si sa
O che si tace che coordina fatti anche lontani che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico che ristabilisce la logica là dove sembra regnare l'arbitrarietà la follia e il mistero
Sapere senza avere le prove significa appunto per Pasolini comportarsi come un intellettuale Pierluigi Pellini
Discutendo l'atto di nascita dello scrittore come intellettuale della modernità ICI accise di Emile Zola ha parlato appunto della condizione di esistenza dell'intellettuale lo diceva anche poco fa
Bruno Pischedda che è precisamente l'assenza di quali che di competenze specifiche di titoli tecnici per intervenire ricorda Pellini
Una luna celebre avversario di isola il critico conservatore Ferdinand Braun e Tierra che aveva ironizzato dicendo che uno scrittore che si mischia in questione di giustizia militare
E come un colonnello dei gendarmi che discettare se delle origini del romanticismo
Un titolo come L'affaire Moro del resto si richiama esplicitamente precedente l'isola
Le prove che fieramente Pasolini ammette di non possedere circa la verità delle stragi di quegli anni Foschi equivalgono ai protocolli verità attivi delle scienze sperimentali
Quindi appunto padroneggia di dagli specialisti nella fattispecie gli inquirenti professionali dell'apparato poliziesco e giudiziario
Se la conoscenza scientifica e specialistica equiparabile a un conflitto dichiarato con gli eserciti ordinatamente schierati in battaglia quella dell'intellettuale o del Corsaro
Lo accennava poco fa Pischedda assomiglia per contro una serie di appostamenti localizzati di agguati episodici una guerra per bande o appunto di corsa affidata oltretutto sulle pagine del giornale alla sede del corsivo
I pochi protocolli logici del Corsaro sono induttivi più che deduttivi una volta provando a descriverne il funzionamento retorico li ho definiti assi indetti concettuali
Si appoggiano l'intuito del narratore anziché al metodo del ricercatore
Significativa la formulazione anticipi i tempi che non mi pare sia stata granché sottolineata io so perché solo con un intellettuale virgola uno scrittore non è così ovvio non tutti gli intellettuali sono scrittori come lo erano sola o Pasolini ed è pur vero anche se non dovrebbe essere un titolo di merito come invece
Ha cominciato a essere considerato nel post modernismo è pur vero che non tutti gli scrittori sono intellettuali
Pasolini rivendica per sé invece entrambi i ruoli che nella forma della Singleton Colletti o delle indica di tendono anzi per lui a coincidere
Ed è sintomatico pure anche questo non credo sia stato che anche commentato proposito un testo pure tanto celebrato e così spesso citato
Anche a sproposito a volte che nel raccogliere l'articolo in volume colui che in parallelo andava trattando i medesimi temi delle pagine matematiche di petrolio lo in titoli il romanzo delle stragi
Pasolini implica il termine romanzo perché quella di cui parla e sede di una conoscenza basato sull'attività del connettere in una struttura coerente quale può essere appunto quella di un romanzo pezzi disorganizzati e frammentari di realtà
Una conoscenza non documentale ma non è escluso che alluda Pasolini anche alla nozione psicanalitica di romanzo familiare con la quale Freud aveva designato le fantasie elaborate dal bambino per dare un senso alle proprie relazioni familiari
Anche in questo caso si tratta sebbene freudiano attribuisse in effetti ai paranoici di una forma di conoscenza effettiva che può essere come notata da una maggiore o minore verosimiglianza insomma il romanzo può essere più o meno realistico in ogni caso diceva Freud questa conoscenza serve ad appagare desideri a correggere la vita
E risponde principalmente a due scopi uno erotico e uno ambizioso un'attività fantastica insomma che collega fra loro evidente venti realmente vissuti
Per giungere a volte in determinate condizioni alla verità o a una verità
Quando il dell'immondo parla malavitoso dell'hinterland di Napoli dovrà screditare Gomorra e il suo autore deridere a Saviano perché ha fatto un un romanzo qualcosa di meno di una documentazione o di una tosta testimonianza processuale questo è lo spirito dalla battuta ma che per noi è qualcosa di più invece ragionando su questi paradossi se cassa nel punto cieco ha scritto il romanzo non è il genere delle risposte ma quello delle domande scrivere un romanzo consista nel porsi una domanda complessa per formularla nella maniera più complessa possibile
A questa domanda il romanzo non risponde quello che può fare non è altro che immergersi in un enigma
Per farlo diventare il risolubile non per decifrarlo
Sembra di risentire proprio Sciascia no le parole di parole dette a Marcel Padovani riportate nel noto libro intervista la Sicilia come metafora l'unica forma possibile di verità
Diceva Sciascia e quella dell'arte lo scrittore svela la verità precisando la realtà e sollevando la alla superficie in un certo senso semplificandola anche rendendola più oscura per come la realtà spessore
Prendiamo il caso qui Sciascia cita forse la sua prima suo primo esercizio non fiction prendiamo il caso di Raymond Roussel che è morto a Palermo
Tentando di mettere in ordine documenti sulla sua morte temo di non aver reso le cose più chiare ma anzi più oscure
C'è però una differenza tra questa oscurità e quella dell'ignoranza non si tratta più dell'oscurità dell'inespresso dell'informe ma al contrario dell'Espresso e del formulato e quel titolo
Nero su nero allora non va inteso autori autorità scusate auto ironicamente nei confronti del pessimismo che gli veniva rimproverato qua proprio quale insegna araldica dell'oscurità di una realtà come spesso è aveva detto
Ma lo stesso anno di Sciascia si aggiunge il Nero d'inchiostro di colui che sforzandosi di decifrarla finisce per renderla ancora più scura producendo esattamente il punto cieco di cui parla se Cars
L'importante per Sciascia secondo Arturo Mazzarella revocare ogni certezza in ipotesi spostare l'attenzione dal dato al fascio delle sue possibili diramazioni
Proprio Mazzarella che per primo propone Sciascia appunto quale campione inventore italiano della non fiction
Se in Primo levi questa dimensione era stata raggiunta per iter intenzionalmente per così dire in Sciascia viceversa si fa progressivamente strada quella consapevolezza e quella legittimazione che abbiamo trattato con cappotti giusto la metà degli anni sessanta anche Sciascia fra l'altro come il suo Manzoni per molto tempo dopo il settantacinque
Non scriverà più racconti d'invenzione e porrà tutte le proprie energie a elaborare forme di scrittura spurie e sperimentali che variamente mescolano la realtà storica o cronachistica
Emblematico il suo titolo dell'ottantacinque cronache tre all'immaginazione
Degli ultimi anni tornerà invece al romanzo di invenzione seppur sia pure ambientandolo modi un romanzo storico del passato del regime fascista porte aperte una storia semplice
Ma non si potranno certo definire questi testi all'interno del genere del romanzo storico che Sciascia aveva frequentato in passato
Perché dopo la svolta del settantacinque nulla e più stato lo stesso
Il suo candido appunto quell'anno gioca le cose incrociate come altri giocano alle parole incrociate cruciverba si intitolerà nell'ottantatré una sua raccolta di saggi e nero su nero dice Sciascia la nostra giornata è fatta come tutta la vita di misteriose rispondenze di sottili collegamenti ecco proprio questo gusto per questo sasso ossessione di far combaciare i dati di metterli in contraddizione di fare ipotesi
Eccetera eccetera che appunto Sciascia confessa lo guida nelle due grandi inchieste suoi capolavori che segnano in profondità questi anni settanta la scomparsa di Majorana L'affaire Moro appunto
Nell'affaire Moro Cha Cha parla in senso architettonico ma anche musicale di fuga dei fatti in una dimensione di consequenzialità immaginativo fantastica indefettibile e da qui ridonda una costante tenace ambiguità
E nella scomparsa di Majorana usa un'altra espressione eloquente quella dei fantasmi dei fatti
Che si contrappongono a quelli che si potrebbero definire con altre parole di Sciascia nella Morte dell'inquisitore che citava all'inizio
Filippo i suoi tenaci concetti nove ricordate appunto Fra Diego la Matina inquisito e torturato come eretico che un bel giorno di primavera del mille seicentocinquantasette non si lascia sfuggire di alzare la mano sul suo torturatore
L'Authority apre nella porzione di questa particolare formazione di compromesso fra fiction e non fiction che la crocchetta di Sciascia è stato senza dubbio Cordier Luis Borges
Letto a suo tempo più o meno contra genio
Padre putativo del postmodernismo letterario Sciascia come sappiamo figura tra i suoi primissimi recensori italiani nel cinquantacinque
Definisce le sue finzioni filologiche e filosofiche indagini misteriose ricostruzione i disse folti frammenti della storia del pensiero umano
Pezzo davvero precoce se si pensa che appunto borghese era appena divenuto celebre in Francia grazie a luce kaiju ama il primo grande saggio su di lui dovrà attendere Maurice Blanchot nel cinquantanove
E tornerà tante volte Sciascia sul grande scrittore argentino citandolo a volte in maniera trasparente altre volte in maniera veramente critica come dell'ex principe dell'Affaire Moro sia scrivendo ulteriori articoli su di lui
La questione dell'infuso di Borghese su Sciascia è fra quelle più dibattute fra i suoi critici in sostanza si confrontano due orizzonti di lettura quello di uno Sciascia nazionale e anzi regionale nipotino di Pirandello nella migliore delle ipotesi se non dei mimi dell'Amsa Odino Savarese
E lo Sciascia europeo e cosmopolita nipotino di Stendhal se non proprio appunto dell'Autore più alla pace dei suoi anni di esordio cioè box
Sono due personaggi entrambi neri che a tutti gli effetti compresenti nella sua opera eppure cambia e non poco guardare alla sua figura da un punto di vista o dall'altro
Non c'è forse bisogno di precisare come a mio modo di vedere la figura di Sciascia abbia tutto da guadagnare nel rivendicarne i legami con l'opera di maestri come di un dramma t'ho appunto Borders
Sentito poco compiacere poco fa uno Sciascia no perfetto come Traina dire che è borghese in assoluto la presenza letteraria più importante
Il porca essa scultore per antonomasia degli specchi no
C'è un film-documentario Alberto manganello su di lui che si chiama l'ombra mi Royale
Quindi specchi che secondo il maestro di Pasolini lunghi lo ricordava all'inizio Filippo mediava e in qualche misura incrinata il rapporto con la realtà di Caravaggio idealista per eccellenza in una pagina che Pasolini forse pur cosa lascia inedita e in cui va della prima di precisare Pasolini Caravaggio lo stronca
La spregiudicatezza intellettuale che faceva eleggere a maestro fra gli scrittori italiani del suo secolo Sciascia in Alberto Savinio e la figlia dell'essere di questi nato in Grecia e Svezia educato a Monaco di Baviera avere esordito a Parigi insomma il caso di Sciascia mi pare accostabile a quello di un grande poeta esattamente suo coetaneo Andrea Zanzotto
Che molto più di lui è rimasto confinato nella sua fine matta e che molto più di Sciascia Ice ha dedicato la totalità si può dire della propria opera
Ma quello sguardo della periferia come lo definiva lui stesso rivolgeva la psicanalisi l'acconto alla filosofia di Heidegger alla grande poesia europea di tutte le epoche
Proprio lo snodo cruciale fra anni sessanta e settanta
Perfetti nella mia ipotesi modello di Borghese si afferma definitivamente e si produce contemporaneamente anche un grande de sentiamo Agno nei confronti della politica
Nella prefazione alle parrocchie di Regalpetra Sciascia affermava credo ne ragiona umana nella libertà e nella giustizia che Della Ragione scaturiscono ecco questa fede questo credo progressivamente verrà sempre più o meno ridiamo una sfiducia nell'evoluzionismo storico la stessa di Pirandello di De Roberto ma circa e una condizione una concezione circolare dalla storia davvero simile a quella di boxe
Massimo Onofri che è tra i critici Sciascia uno dei più decisi a limitare la portata
Dell'influsso di Borges ha sintetizzato il suo percorso come partito da posizioni realistiche
Per cui la realtà di una s rispecchiate riprodotta dalla letteratura è approdato a una concezione platonica la realtà fisso finendo per essere una copia più scure degradata dei suoi archetipi letterari ecco
Questa questa definizione vale perfettamente appunto per Borges
Testo di svolta forse proprio il consiglio d'Egitto del sessantatré in cui la storia la realtà della storia si confronta con l'abisso della menzogna della falsificazione della manipolazione la premessa ideale delle cronache te le cronache te ci sono riscritture di racconti di Borges
C'è un omaggio in cui una cura che te dedicata Borga s'a borghese personaggio che con una sorta di contrappasso viene immaginato da Sciascia effetti non esistere essere stato partorito
Da un letterati stimo Gioco di Società dei suoi sodali argentini
Come c'è Paolo spilla sciolti in tutte le cronache te c'è un mistero da svelare come con gli strumenti della letteratura così come nelle sue inquisizione ASS aveva fatto Borges
E proprio squilla Ciotti annette grande importanza tale modello se è vero che il secondo volume delle opere di Sciascia da lui curate del quale è appena uscito il secondo tomo ha il titolo di inquisizione appunto memorie e saggi
E questo appunto è un'allusione evidente alla matrice Borghesiana
Non va dimenticato che le parole le parrocchie di Regalpetra era uscito dopo lunga elaborazione nel cinquantasei una collana anomala come quella destinata a breve durata dei libri del tempo di un editore da sempre dedito alla saggistica e non alla narrativa qual era ed è Laterza
Accanto a libri che potremmo ben classificare quali
Prodromi di non fiction come contadini del Sud Lou acuta nel di Rocco Scotellaro o i minatori della Maremma di Cassola e Bianciardi
Però appunto più che all'intuizioni saggisti che Dreamworks a me lo devi vedere il testo chiave di Borgo S. per questa questa attitudine alla non fiction di Sciascia è un'altra opera meno nota forse di altre di borghese ma il cui modello mi pare che sempre più si vada affermando nell'ultimo periodo pensiamo alle vite minuscole di Pier mission testo dell'ottantaquattro che però da noi ha avuto solo nel due mila diciassette grande successo pubblicato da Adelphi oppure li Vite di uomini non illustri di Giuseppe Pontiggia che del novantatré sino a i tanti minuziosamente borghesi hanno i libri pubblicati da Sellerio da quella curiosa figura di poligrafo che Eugenio Baroncelli ecco questo libro di Porta San libro del mille novecentotrentacinque è storia universale dell'infamia
Riscrittura di storie scritte da altri insieme appunto trattazione modi narrativi di pseudo fiction diciamo di fatti di cronaca realmente avvenuti
Appunto quello che farà Sciascia quaranta anni dopo tanto me la scomparsa di Majorana che scandalosamente a cadavere caldo nell'affaire Moro
Il Teatro della memoria mille novecentottantuno riprende in caso di cronaca che mise a rumore l'opinione pubblica alla fine degli anni Venti quello del cosiddetto smemorato di Collegno ma allude pure alla seconda delle inquisizione occorre macchiette di Storia universale dell'infamia quella dedicata da borchie Sutton Castro l'impostore inverosimile
Che a sua volta si ispira come tu mi vuoi di Pirandello che a sua volta si ispira al caso dello smemorato di Collegno
Ma la questione dei rapporti di borghese con Pirandello è molto complicata naturalmente per la risparmia
Sciascia riprenderà ulteriormente questa storia l'anno seguente nella sentenza memorabile com'è che tali Licata un altro celebre caso di impostura
Il Teatro della memoria
Quello cinquecentesco di Marta anche un teatro della memoria è sempre d'altro canto l'opera di uno scrittore che si confronti come ufficio di ogni vero scrittore con la tradizione che lo precede
Ha detto una volta borghese ciò che chiamiamo creazione è una mescolanza di oblio e ricordo di quanto abbiamo letto è vero per tutti ma appunto tutti noi che ci riempiamo la bocca con formule brand prêt à porter a volte un po'd'accatto come non fiction novel new journalism autofiction e quant'altro
Dovremmo invece sforzarci di tenere conto della tradizione recente
O meno recente che di queste soluzioni testuali rappresenta il presupposto indispensabile il fondamento etico primate storico e diciamo pure allora la sentenza memorabile
Allora
A questo punto come avevo già un po'preannunciato il dibattito si rimanda a domani non voglio abusare della vostra pazienza ringrazio molto Cortellessa perché ha felicemente destabilizzato quasi tutte le mie certezze su Sciascia
E credo che io io personalmente ma magari ne discutiamo domani credo che alla fine in Sciascia tutto sommato Stendhal prevalga su borghese cioè l'aspra verità no adesso lo sa nero prevalga sulla diritto ma questo è un tema di discussione
Io d'altra parte quando hai vocato alla realtà a proposito di Pasolini Sciascia l'ho detto oggi all'inizio prime la realtà è un punto di partenza perché poi Sciascia in quella famosa lettera dice
Lui e Pasolini hanno un incubo una consonanza segreta in quella zona lì che la zona del sogno era zona verde del dormiveglia Elli che balena la realtà eliche si manifesta la realtà
Comunque ringrazio ancora tutti i relatori per il loro per i loro attraversamento insomma originale e libero ecco dell'opera Shoshone pasoliniana
Con voi ci rivediamo domani e il dibattito previsto nell'oggi nel pomeriggio quindi si rimanda a domani tra qualche minuto il vernissage della mostra grazie