Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per critiche militanti da quando la letteratura un posto sempre minore nella nostra cultura generale e da quando la poi via un posto
Ancora più piccolo dentro il Continente già non molto grande della letteratura la fama dei poeti ancora di più di quel
Dei romanzieri di narratore dei produttori affidata spesso ragioni estrinseca un longevità che suona come una pena cioè al pubblico e il caso del di un grande poeta del Novecento italiano come come Mario Luzi
Ho a una vita e centri come quella di Alda Merini di cui domani incumbent
Il decimo anniversario della morte il tema della figura pubblica dell'autore che diventa più importante della materialità del testo dell'opera
Non è nuovo riguarda tutta l'industria culturale del del secondo Novecento riguarda appunto anche la narrativa pensiamo al clima da autofiction pensiamo a tutti gli scrittori
Che sono diventati di fatto quali da subito degli ultimi decenni gli ultimi anni dei personaggi televisivi il caso della Merini un caso diverso ed è un caso molto doloroso si tratta di una poetessa molto disuguale e nelle sue prove ma certamente di una vera poetessa nata a Milano nel mille novecentotrentuno che ha esordito giovanissima nemmeno vent'anni
E che gravitava proprio a metà del secolo a vent'anni intorno al salotto Dini indica un critico come Giacinto Spagnoletti
Dove incontrò Giorgio Manganelli a cui fu per un pelo impiegata il giovane Pasolini che pure la costo ai massimi esponenti del Simbolismo europeo in particolare mitteleuropeo e poi Salvatore Quasimodo
Il suo primo libro la presenza di Orfeo dichiara già su quale linea si mette si mette la Merini ma e gli anni sessanta e settanta fu voi
Più volte rinchiusa in manicomio e riemerse come poetessa negli anni ottanta grazie all'interessamento oltre che di Manganelli di Maria Corti di Giovanni Rago che curò dopo l'uscita di un altro suo libro importante tratterrà fanta nel mille novecentottantaquattro nel mille novecentottantotto
Una buona equilibrata antologia per Croce intitolata testamento
Poco dopo negli anni Novanta negli anni nei primi anni Duemila che la Merini diventa una sorta di icona poco un altro scherzo doloroso del destino perché
Quasi il novanta per cento di questa produzione molto la fare tarda
Una sinceramente da da buttare e rischia di far dimenticare invece quel dieci dieci o venti per cento della
Produzione totale della Merini che ne fa appunto una poetessa di grande interesse soprattutto un brutto scherzo perché provoca la reazione nobili incarichi
Fa finta allora che sia assimilabile che so a Francesco suo cosa che evidentemente che evidentemente non è
La Merini a questo gesto perentorio orche Coe come dice il titolo del suo primo libro ma fa pensare
Se possiamo dire così a un un Campana che
Per le esperienze psicologiche dei potenziali che però si è chiuso della forma
Più a a Billé di Salvatore Quasimodo comunque decasillabi sonanti con questa poi via un po'può aerei è un po'avvolte indefinita e come una sorta di Ina in rete e culturale certi poeti nascono naturalmente inseriti dentro un clima che in questo caso clima nel Novecento più novecento leggo dall'antologia di Raboni
Alda Merini testamento Crocetti mille novecentottantotto una poi via della prima sua padre sorgente
Ah non fate Enzo mi sorprende coi suoi Jubilee pieni ne mostratemi parchi gioiosamente in crescita di gocce
Nasconde temi fiori fedeli sorride dei fanciulli gli amorosi convegni sostenne che la musica e la danza se giungo dalle tenebre feroci fatte che però vinta ogni confine
Pochi giorni fa fare mai il conduttore Tommaso già Tosio mi chiedeva di un altro un'altra coincidenza fra andrà della vita della Merini cioè l'essere stata come detto legata a Giorgio Manganelli che oggi ma non solo oggi è l'esponente l'emblema
Della letteratura come raffinata secentesca fiorita menzogna
Quadri l'anticipo dei invece di quella fanta dei bovari di i nella quale propri fan di Manganelli vorrebbero
Vorrebbero inchiodare la figura di Alda Merini
Ovviamente e così l'abbiamo detto ma soprattutto questi antipodi hanno forse un legame e cioè una sorta di esorcismo nei confronti della storia ci danno entrambi di una letteratura che sta tutta al di fuori della storia come in parte quella prima metà del Novecento dalla quale entrambe le esperienze poi provengono oggi c'è un poeta Milo De Angelis assunto come guru da molti da troppi un poeta vero che come la Merini ha esordito da giovane negli anni settanta
Con un perentorio tre portico che rischia di subire sull'altopiano in altro modo proprio il suo destino la sua ricezione sbagliata Milo De Angelis lo scritto alcuni testi bellissimi e molti testi dimenticabili ed è curioso che in questa Ahura orfica in questa trappola
Della della della vertigine novecentesca però un posto tinta dal poi credo che siano caduti proprio i fan anche magari della neoavanguardia o di Giorgio Manganelli che così restituiscono e chiudono il cerchio tra un gusto che il gusto più novecento della nostra letteratura
Quindi credo che bisogna forse la buona occasione nel decimo anniversario della morte bisogna davvero restaurare l'immagine di Alda Merini magari ripartendo proprio dal testamento mille novecentottantotto editore Crocetti curato da Giovanni Raboni a risentirci venerdì prossimo