Un'agenda per il Nord Africa

Buon pomeriggio a tutti
Benvenuti e grazie per la presenza alcuni relatori ci stanno ancora per raggiungere come tante altre persone sappiamo che l'orario non è dei più felici per raggiungere il centro di Roma è soprattutto per coloro che lavorano ma volevamo avere il tempo e lo spazio necessario e sufficiente per affrontare questa questo pomeriggio di riflessioni di studi e di approfondimenti sul tema così centrale così interessante anche se spesso sfugge un po'dalle cronache dominanti
I nostri quotidiani e dall'attenzione consequenzialmente dall'attenzione pubblica qual è quello della Nordafrica
Innanzitutto mi corre l'obbligo di dire questa iniziativa organizzata su input sarà servire Craxi dalla Fondazione Bettino Craxi in collaborazione con la relazione di GMES
è un'iniziativa che vuole porre come dire un un punto nodale un punto di riflessione su un tema del quale francamente crediamo sia più che altro un tema esclude che uscito fuori dalla gente dal dibattito pubblico nazionale internazionale
L'abbiamo circoscritto al Nordafrica insieme a Margherita nel momento in cui l'abbiamo immaginato proprio per fare un focus su quelli che sono i cosiddetti Paesi rivieraschi per non ampliare oltremodo una discussione
E per concentrare le riflessioni come ritiri potuto vedere come vedrete dal programma ogni intervento tratta una singola questione che noi crediamo essere di grande importanza e di grande rilevanza all'interno dello scenario
E che comunque una riflessione che non vuole esclusivamente concentrarsi sul rapporto bilaterale c'è quindi che cosa avviene il quale del nostro rapporto comitale come Europa con questa via qui ma anche una riflessione che vuole concentrarsi sulle dinamiche tutte interne ai i Paesi che la compongono
Come sappiamo ci sono il Nordafrica non è una realtà di per sé un'omogenea quindi questo credo che sia il primo dato di riferimento su quale bisogna concentrarsi mai abbiamo Paesi dopo le primavere arabe che hanno imboccato in maniera proficua la strada della democrazia un esempio per tutti che viene che viene così continuamente fatto e non a torto e ovviamente la la giovane democrazia tunisina che ricordiamo nel corso delle ultime settimane ha affrontato due prove elettorali quindi dopo un periodo importante quindi dimostra con tutte le complicanze del caso ma di complicanze democratiche potremmo di molto discutere anche per quanto riguarda le vicende di casa nostra comunque dimostra una vitalità e un'attenzione molto
è un processo che nel complesso non può che non dirsi riuscito diamo altre realtà piuttosto come l'Egitto dove in atto dove al Sissi dopo la presa del potere continua il suo processo
Mettiamo tra virgolette di trasformazione istituzionale quindi è stata da poco approvata la riforma con indennità di forma dopo il referendum che gli consentirà di rimanere in carica dopo il quindi fino al due mila e trenta
Parliamo dell'Egitto di un Paese dove c'è sicuramente una ripresa economica un Paese che ha l'ambizione di diventare un una bene oggettivo per la Regione ma una realtà in cui sussiste tutt'oggi un grande problema di crisi sociali di disuguaglianza i che creano disordini e non sappiamo delle evoluzioni del contesto mediterraneo che sono sempre evoluzioni molto particolari attratti impreviste che piega possa prendere
Ovviamente abbiamo l'Algeria lo stallo che si è venuta a creare dopo butta applica dopo la sua uscita su con la sua diciamo cacciata dopo i sommovimenti di piazza
E è una realtà in cui diciamo l'élite dominanti sono limiti minimi di M. militari non è neanche questa è una una novità una specularità un'esclusività e comunque c'è un tema di mobilitazione popolare si invoca il voto per dicembre
Si invocano riforme e comunque c'è una piazza che chiede a gran voce un cambio di questa di questa élite quelli di queste vite
E su tutti poi abbiamo la situazione marocchina in un'altra situazione un po'molto complessa
E ma in ogni caso il nodo principale come sappiamo tanto è vero che l'abbiamo dovuto affrontare in un'apposita relazione che un tema che tende a destabilizzare di stabilizzare l'intera aria
E resta la questione libica una questione molto complicata lungi dall'essere definite risolta
E che che vivo una paralisi preoccupante i e che rischia di risentire indirettamente per quanto riguarda Regioni di sicurezza e quant'altro anche di tutte le vicende che nel vicino Medio Oriente vediamo negli ultimi qui vicissitudini che hanno interessato la Siria con quindi con tutto una situazione che rischia di riversarsi in in in quella realtà che comunque a un elemento destabilizzante non poco di non poco conto
Io ho provato a fare in maniera iper sintetica quello che è un focus sulle principali realtà che noi oggi andremo affrontare noi più che soffermarci su ogni singola diciamo su ogni singolo Stato su ogni singola realtà nazionale proveremo invece a trovare come vedete dei club e dei leit motiv di fini comuni di di ragionamento come detto a eccezione della Libia che giustamente visto che è una realtà in cui si gioca una partita ove si confrontano le potenze
Europee le potenze internazionali come ormai spesso avviene in molte realtà
Dell'edilizia del diciamo dell'aria mediterranea diciamo del Mediterraneo allargato e quindi merita come dire ripeto un approfondimento a sé stante io inserì subito con
L'introduzione di di Stefania Craxi a quale
Abbiamo chiesto di di darci un po'un affresco anche un po'diciamo bilaterale diciamo della questione del Nord grafico il suo rapporto con la la realtà italiana se possibile un'agenda italiana abbiamo chiesto di se possibile creare un'agenda europea per il Nordafrica e permettere l'anno e
Non lo so non secondario se questa auspicata agenda italiana e questa auspicata agenda europea possono o sono compatibili tra di loro in presenza di uno scenario che non va modificandosi e ho lo scenario che chiede modifiche che dovrà cambiare
Quali modifiche quali cambiamenti dovranno intercorre per mettere insieme per rendere compatibili questi questi interessi divergenti talvolta divergenti insomma non è non è uno scandalo bisogna anche dirlo perché rafforzare il della diplomazia e mettere sul tavolo le questioni e risolvere quindi ringraziando la senatrice Craxi darei subito la parola
Allora intanto vorrei ringraziare i relatori che hanno accettato il nostro invito
Tutti voi che siete qua presenti abbiamo oggi inteso promuovere questo pomeriggio di confronto e di restrizione ammesso e non concesso che in questo Paese si voglia ancora riflettere
Consci che serve a piegare proprio nel Paese una nuova stagione all'insegna della consapevolezza della conoscenza delle sfide dell'opportunità che interessano un'area strategica e vitale negli scenari internazionali
Pensare che ciò che accade nell'area riferiamo Asca meridionale del Mediterraneo non sia affar nostro non è solo utopico ma consentitemi anche un po'stupido
Lo abbiamo visto in questi anni rischiamo di vederlo ancora più con forza dirompente San nel prossimo avvenire
Dalla Libia all'Algeria passando per l'Egitto il Marocco per giungere fino alla giovane Democrazia tunisina
Che proprio in questi giorni ha concluso suo iter elettorale importante oggi il Presidente della Repubblica tunisino ha preso di fatto ai propri poteri
Un incessante cinque Enza di avvenimenti di ordine culturale sociale ancora prima che politico ed economico stanno cambiando attratti radicalmente il volto di queste realtà
Quindi capire l'orizzonte dei cambiamenti in atto provare a leggere soprattutto quelli futuri è un esercizio necessario per di più questa attività dovrebbe essere all'ordine del giorno in una nazione la cui storia la cui posizione geografica e qui interessa i sempre più ridotti minacciati però risiedono in questa regione del mondo
Diversamente qual è il ruolo che ne possiamo avere sullo scenario internazionale
Quali partiti intendiamo e dobbiamo giocare in questa regione come e con quali strumenti e soprattutto con quali alleati
Questi interrogativi ci dimostra la necessità che oggi più che mai necessaria per un'agenda per il Nord Africa un'agenda che deve essere fatta di conoscenza divisione strategie di realismo
E non si offendano le anime candide di prati e la pragmatismo e forse anche da una dose di cinismo
Del Mediterraneo non ci siamo ricordati non possiamo ricordarci solo in presenza di emergenze o di sbarchi per cui consentitemi di riflettere su alcune questioni ponendo ai nostri poi relatori alcune domande
è possibile oggi un'agenda del Nordafrica che non sia solo italiana
E possibile e utile dare vita a un'agenda europea in grado di ricongiungere il Nordafrica con l'Europa le tue agente potrebbero essere compatibili o andrebbero in contrasto o meglio i nostri interessi nazionali possono coesistere con quelli dei partner comunitari e internazionali le risposte non sono né semplice né scontate non lo sono soprattutto per gli ultimi quesiti ai quali però occorre dare una risposta perché sono indispensabile definire il ruolo la posizione le priorità del nostro Paese nella regione perché spesso parliamo dei nostri interessi ma diamo un'idea di quali sono le nostre priorità
E quindi per tarare Strategy una una politica strategica nell'Unione europea e nel rapporto con intanto internazionali non sarà un silenzio tombale
Che Stravinskij Penzias e non di rassegnazione subalternità a dipanare questi nodi che certa politica ha impropriamente ricondotto su un piano di scontro ideologico e di mera propaganda
Dico questo perché la politica estera di un paese è una cosa seria o tale dovrebbe essere e talmente seria che nella stragrande maggioranza dei dossi che richiede non solo una linea di coerenza
Ma anche di continuità cosa che peraltro è sempre avvenuta nel corso della Prima Repubblica
Una linea che deve travalicare le contingenze del momento gli opportunismi del caso a prescindere da quali siano le maggioranze
E i governi tutto ciò noi purtroppo da tempo non lo facciamo
Perché c'è sempre qualcuno che per ragioni spicciole di mera convenienza politico personali gioca perse partite o peggio ancora tifa per lo straniero
è un male antico
In fondo al successo anche nella Prima Repubblica e insita nella nostra storia basti pensare allo scontro esto Ovest dello scorso secolo anche lì c'era qualcuno che tifava per lo straniero
Ma finito il Novecento dobbiamo sapere che nel nuovo disordine mondiale incapacità del paese di fare il sistema di parlare in politica estera con una voce sola e dannoso quanto pericoloso
Cespo nei pericoli di ogni natura ci rende deboli ci priva di alleanze e della credibilità necessaria per crearci alle è una condizione di mi minorità che restituisce l'idea di un'Italia che come ebbe a dire Dante non donna la provincia di bordello
Serve quindi una tela di atto collettiva Mirko nivale delle nostre della nostra sicurezza la possibilità di un Mediterraneo prosperò e di pace e le prospettive di un ruolo internazionale per il nostro Paese e per il nostro sistema indù delle imprese
Non servono grida contro la Francia e i suoi giochetti nell'area mediterranea questo è un esercizio tanto inutile quanto a otto solo Vittorio delle nostre mancanze
Dei nostri ritardi delle nostre debolezze dei nostri errori
Ma al contempo non è nemmeno possibile che certa politica certa stampa
E certa parte importante dell'establishment voglia bollare un illegittimo tentativo di critica immesse in discussione delle scelte dei partner europei o internazionale
I loro comportamenti non di rado discutibili come atti di ostilità verso l'Europa come politiche di isolamento autoritarie o di autori europeismo
Prendiamo ad esempio il tema dei rapporti con la Russia
Dobbiamo sapere che questo Paese per una serie di ragioni di interessi e parte interessata e oggi dato anche ritrarsi degli Stati Uniti d'America che hanno lo sguardo rivolto a un altro versante del mondo è un attore fondamentale oserei dire un partner obbligato per la stabilizzazione la crescita e lo sviluppo del Nordafrica
Nell'Africa dello stesso Medioriente
Torniamo in tre temi che poneva le tre domande che ponevo è possibile un'agenda solo italiana tre nordafricani è possibile riunire il Nordafrica all'Europa in un'agenda comune
E due agende sarebbero compatibili andiamo con ordine
Prima domanda non solo un'agenda italiana e possibile è necessaria e necessaria per non isolarsi
è necessaria per confrontarsi è necessaria per svolgere un ruolo il confronto come lo scontro non può avere basi ideologiche il confronto è legittimamente tra interessi definiti e sugli obiettivi da raggiungere
Difendere entrambi si chiama interesse nazionale e non è una bestemmia o una cosa di destra
E la normalità
Di un Paese normale
Per far stilare una nostra agenda per il Nordafrica dobbiamo avere ben chiaro
Che tale realtà e priva oggi di un perno geopolitico non è una regione uno spazio mo'Genio e non solo per le differenze esistenti tra le varie realtà ma per i conflitti che storicamente attraverso gli stessi Paesi non possiamo quindi approcciare questa porzione di mondo per noi così importante senza una lettura a tutto tondo delle sue società
Caratterizzate da una popolazione giovane in crescita frustrata spesso dall'assenza di prospettive interessata a sua volta dal problema delle migrazioni interni al continente africano
Regioni che a volte costituiscono punte di sviluppo avanzato
A volte invece ancora di grandi depressioni
Non possiamo farlo senza sapere che parliamo di più realtà diverse su cui sto a volte vicino al muro burocrazia militari e civili o entrambe e non sempre propriamente illuminanti
Questa analisi ci porta a dire almeno tre cose i cinque Paesi del Nordafrica ricrei e richiedono approcci differenziati a tratti opposti questi Paesi hanno nonostante i in alcuni tassi di crescita siano abbastanza elevati la necessità di nuove politiche improntata allo sviluppo sostenibile e agli investimenti in infrastrutture di vario tipo
Sullo sfruttamento del collegamento energetico mi spiace non ha potuto raggiungerci dottor Crea di Terna
Informazioni al capitale umano in un'ottica di solidarietà volte eliminare le crescenti disuguaglianze presenti che fa non fanno che generare conflitti
Bisogna capire a fondo che molti dei problemi che ne diciamo sono i nostri problemi no sono problemi comuni a quelle realtà emigrazioni terrorismo la stessa critica ecco economica che da tempo ci attanaglia
Di conseguenza faccio i sommovimenti Port popolari che non mancano neanche le le nostre democrazie mature mettono in predicato tutto
A tal proposito i processi di stabilizzazione non trovano cento un terreno fertile in mancanza di in presenza di miseria e povertà non ci può essere pace dove ancora si muore di stenti e di farne e questo è un tema che indicò oltre trent'anni fa a Bettino Craxi ed è un tema che non possiamo non porci
Un mondo dominato dalle disuguaglianze dalle povertà non potrà mai essere un mondo pacifico terrorismo conflitti figlia nata la miseria dalla mancanza di prospettiva
Se parliamo poi di nordafricani dobbiamo bene sapere sarà il tema di una relazione a sé stante che certe immagini piante una realtà che ormai molti studiosi chiamano a caso la lidi
La cui soluzione è fondamentale per la stabilizzazione del futuro dell'Area perché fonte dico di destabilizzazione per tutto il Maghreb seconda domanda è possibile riunire il Nordafrica e l'Europa e darà vita a un'agenda comune
Io penso di sì e possibile e i fatti ci dicono che è stato deleterio non fanno nel passato come Europa con lo sguardo troppo rivolto maestra in una sorta diceva il mio amico di Tim Demichelis di rattrappimento baltico
Abbiamo smarrito la via del Mediterraneo e non sarà semplicissimo riprenderla
Sebbene l'Amsa e di governo dell'Unione l'asse franco tedesca guardi con modi approcci diversi alla sponda sud del Mediterraneo di francesi nei forni deforme e nei modi che è in me conosciamo
I tedeschi con un crescendo di investimento nell'aria del Nordafrica dell'Africa nel Complesso non c'è un interesse generale né una visione sull'area mediterranea
Non parlo in questa occasione dei tentativi a abortiti più e più volte delle politiche euromediterranee che sono ormai un pallido ricordo
Ma oggi l'assenza di strategie tifa e questi fallimenti c'hanno presentato oggi un conto salato
Penso su tutti alla Cina di si Jinping
Che sta giocando un ruolo in quello che fu definito il cortile di casa nostra una partita pericolosa esportando un modello che crea ulteriori squilibri e contraddizioni nella regione ma non si Lupo e crescita
Lasciando all'Europa tutte le problematiche che da ciò derivano riavvicinare quindi l'Europa e Nord Africa è nell'interesse comune solo insieme potremo cambiare i nostri destini consci che anche i nostri errori nell'aria ci hanno consegnato estremismi instabilità e devi derive di vario genere
Riflessione su un'agenda europea fa il paio con la terza domanda che ci siamo posti ossia se le due auspicate agende non sono destinate a entrare in conflitto
Se in futuro siano CONSAP compatibili ovvero se i nostri interessi nazionali possano e sappiano trovare spazio in un'ipotetica agenda europea
Io lo spero ma non è scontato
Il rischio che oggi senza un cambio reale di rotta e abbastanza concreto molto dipende da noi in primis dal nostro modo di stare in un rotta dove vogliamo stare ma che ha l'assoluta necessità di riformarsi e di cambiare dalla nostra capacità di stilare un'agenda italiana credibile e seria non autoreferenziale e di piccolo cabotaggio
Per intenderci i nostri interessi non solamente solo quello che riguarda gli sbarchi a Lampedusa
Inoltre molto dipenderà dalla capacità dell'Unione Europea di ripensarsi di guardare al Mediterraneo e soprattutto dalla capacità di trovare una sintesi accettabile tra le diverse sensibilità presenti
Dipenderà quinti da quanto questa auspicabile agenda europea risentirebbe degli interessi allo stato non dominanti di alcuni singoli Stati come la Francia
Con la quale prima o poi parlando di metri verranno dovremmo sederci e trovare un accordo
In un nuovo contesto i ruoli italiano la nostra naturale posizione di Ponte sul Mediterraneo e Medio Oriente
Le nostre stesse regioni meridionali oggi depresse sottosviluppate insofferenza prive di vuole di una missione potrebbero ritrovarlo e ritrovare un diverso destino
Ma soprattutto un'agenda per il Nordafrica serve ai popoli di quella realtà
Sono i nostri fratelli Cucci lega la storia la cultura il cibo le tradizioni il nostro stesso modo di commerciare di gesticolare è mediterraneo
E quindi fare del Mediterraneo quello che François Mitterand e finiva con una espressione seducente è una comunità di destini è un imperativo
Mi auguro che questa giornata di riflessione che affronterà alcuni temi che ritengo cruciali che riteniamo cruciale importanti possa contribuire a sviluppare una riflessione che oggi manca il caso non è mai una buona strategia da troppo tempo ne siamo prigionieri grazie
Grazie al senatore Craxi
Come avevo detto in premessa intanto saluto Margherita Paolini che ci ha raggiunto che un po'saper ideatrice insieme a noi di tutta dito di questa iniziativa di questa giornata di riflessione e Paolo Pirani io darei subito la parola Dario fabbrica analista più politico e giornalista divinis con il quale come ha detto prima
Ecco la cui redazione abbiamo immaginato questa giornata per affrontare il tema il tema libico e quindi le sue conseguenze su su tutta quella che chicche un'aria ENI e non solo
Ma buona sera a tutti grazie per l'invito questo compito improbo di raccontare introdurre al Nordafrica particolare la Libia visto dalle principali potenze in dieci dodici minuti quindi la riduzione di complessità sarà inevitabile vi prego di avere pazienza
Se dovessimo uscire dai luoghi comuni e guardano al Nordafrica soltanto in senso geopolitico quindi guardare all'egemonia o l'assenza di questa
Ovviamente stabiliamo con vaga certezza che un egemone assoluto non c'è
Perché il Nord Africa non è quadrante così importante il pianeta detto a me la cosa più cruda non si domina il pianeta con o senza Nordafrica se ne fa
Più o meno a meno ma se c'è una potenza molto preminente rispetto alle altre sono proprio gli Stati Uniti e cioè il Paese che noi immaginiamo
Come lontano forse anche a ragione di Stato nel Nordafrica interessano pochino
Ma sono in totale sul class l'unica potenza che può dire la propria in assoluto su tutta la regione della del Nordafrica sono presenti Nordafrica tre mila militari americani
Tutti i Paesi del Nord Africa hanno un contingente militare statunitense sul loro territorio tutti nessuno escluso i militari statunitensi Nordafrica ma non ma intanto una delle grandi e divertenti buttato il nostro tempo il ritiro degli Stati Uniti dal pianeta
Militari americani sono aumentati da quando Trump è stato eletto quindi usciamo da qualsiasi ambiguità in Asia in Nordafrica in Europa o come si immagina gli americani andare via anche dall'Europa
Negli ultimi due anni militari americani Europa sono meta di mille cinquecento unità tutte in Germania peraltro e pre due mila cinquecento unità in più oltre a quelle sono presenti da quando Trump presidente in Nordafrica
Ci sono circa tre mila militari statunitensi e ogni paese come dicevo di questa Regione ospita un contingente statunitense
Se non la guardiamo al Nordafrica attraverso categorie puramente giù politica abbiamo più microcosmo ripetono legione secondaria gli scenari internazionali
Per mancanza di capacità dei Paesi in questione cioè al di là degli idrocarburi non c'è la capacità di questi Paesi per dire un'ovvietà di determinare le relazioni internazionali
Ma qui possiamo trovare un microcosmo che ci segnala alcuni fenomeni che riguardano in assoluto le sfide più importanti di questo pianeta ad esempio la dimensione della sfida tra Stati Uniti e Cina in Nordafrica la si coglie in maniera perfetta
Tutti i Paesi dicevo ospitano un contingente americano e tutti i Paesi del Nordafrica anche quelli che non sono più un Paese forse non lo saranno mai più cioè la Libia
Attraverso ad esempio il governo più o meno fantasioso di s'arrangi ci sono stretta le vie della seta cinese cioè tutti pesano d'Africa sono aderenti alle vie della seta cinese tutti quanti ospitano un contingente militare americano
è uno scenario ad esempio vicinissimo a quanto può capitare in uno scacchiere più importante come quella sì attico e anche in Europa Italia Italia compresa ce ne intendiamo discretamente
Visto che siamo aderenti alle vie della seta e abbiamo tredici mila militari statunitense sul nostro suolo siamo per usare un eufemismo parte della sfera di influenza americana perché amiamo essere ed un Coratti
Guardare hanno dato che questa mela cita già dei parametri per evitare fraintendimenti cioè come capita altrove la Cina a capacità di penetrazione economica eccezionale
Ma quando si tratta poi di giocare la dimensione strategica la Cina ancora oggi non riesce a tradurre questa sua grande capacità di di penetrazione commerciale influenza giù politica reale anzi tutti presi in questione
Hanno bisogno degli investimenti cinesi se li prendono volentieri ma poi si fanno proteggere dagli americani cioè hanno intenzione di stabilire con grande chiarezza che comunque la loro adesione alle vie della seta cinese non è una visione egemonica anzi leggiamo ne restano gli Stati Uniti ripeto in un contesto cui stato di giovani in totale sul class
Il terzo quarto dossier forse quinto dossier della politica estera statunitense dove militari o mentono inondando si è così minore
Per comprenderci siamo addirittura oltre le regole classiche dalla grammatica strategica
Se lo prendiamo i rapporti tra Marocco Stati Uniti d'Algeria Stati Uniti durante la guerra fredda questi rispondevano ad una collocazione bipolare del mondo visto che va molto di moda parlare di un mondo bipolare oggi
La Kamps soprattutto in Italia questa definizione presa molto sul serio in un mondo bipolare secondo la grammatica strategica due rivali locali si schierano uno con una potenza l'altro con l'altra non non si può eludere
Durante la guerra fredda il Marocco e l'Algeria erano su piani differenti il Marocco era un alleato gli Stati Uniti alleato anche qui non educazione era un satellite degli Stati Uniti la generosità dell'Unione Sovietica il mondo era veramente bipolare oggi il mondo bipolare una fictio Marocco e l'Algeria sono satellite degli Stati Uniti hanno entrambi un contingente americano sul loro territorio
Ospitano base statunitense detto la regina due di cui una non identificata cioè sappiamo che sulla costa mediterranea l'Officio mette facciamo finta di non sapere esattamente dove si trovi
E lo stesso vale per il Marocco dove c'è una base di ben Guerini dove gli americani hanno contingente vicino alle mille unità pensi che ripeto aderiscono alle vie della seta cinese che non dovrebbero essere secondo la grammatica parte della medesima sfera d'influenza perché sono rivali storici
Gli americani durante la guerra fredda quando per il mondo era bipolare sul serio non come adesso
Avevano provato ad attirare la l'Algeria nel loro fronte
Ma leggeri e si schierò con le sue addirittura le prove gli americani fecero un gesto per loro dolorosissimo cioè rompere con la Francia
Gli Stati Uniti rompe con la Francia qualcosa di sentimentale non ci riescono quasi mai noi italiani fatichiamo sempre a capirlo
No complesso d'inferiorità forse squisitamente Conforti alla Francia all'epoca ruppero con la Francia
Siamo agli inizi della guerra fredda per tirare verso di sé la giuria non ci riuscirono perché l'Algeria non poteva stare lo stesso fronte del Marocco percezione se vedi contenente la politologi a quel racconto che è una questione dottrinale emerita di questo tipo ma la questione strategica era soltanto questo
Oggi tutti i Paesi del Nordafrica dove lo immaginiamo chissà quale grande caos in altri Libia questo grande causa cioè forse potrebbe tornare in Algeria e lì sarebbero dolori veramente comunque questi parametri iniziali credo si debbano servire specialmente quando ci andiamo a confrontare in contesti come questi
Prima di arrivare alla conclusione un focus inevitabile sulla Libia che il microcosmo del microcosmo
Per noi è un Paese fondamentale quindi siamo subito una banalità non lo è certamente per le grandi potenze di questo pianeta
Il che dovrebbe tanto meno per gli Stati Uniti anzi una delle cose più divertenti e quando nostro Presidente Consiglio vola a Washington e torna con investitura di cabina di regia italiana in Libia
No perché questa non debba esistere anzi sarebbe auspicabile ma perché non possono essere gli americani ha donato ce la l'Italia paradossalmente in Libia a un'influenza stretta sul territorio
Superiore a quella americana sebbene con la Libia non è un Paese quindi non è più uno stato e dunque ci facciamo pochino mettiamola così però dobbiamo ricordarci quando ci rivolgiamo agli Stati Uniti Libia l'abbiamo fatto in questi ultimi anni chiedendo aiuto a questi che non possono essere gli Stati Uniti ad aiutarci veramente in Libia
Non solo per ragioni di cui sopra gli stati di bidoni liberi intervento francese Tano molto pudore ad intervenire fatichiamo senta comprendano anzi noi
Anche esponenti del precedente governo sono dati a Washington a chiedere aiuto agli americani conti francese quindi proprio non conoscendone i rapporti in nessuna maniera
Ma soprattutto non capiamo che cosa fanno gli americani in Libia cioè sono schierati in questo momento da entrambe le parti
E si divertono molto cioè l'obiettivo essenziale
Sono ufficialmente con Sarra c'è questo lo siamo anche noi ufficialmente con Sarra ce ne siamo con Katharine eletti turchi semplificando
Con ciò che resta di una specie di di Stato libico dall'altro lato ci sono francesi egiziani russi toccherò brevemente ciò che fanno i russi Nordafrica
E anche gli americani sugli americani sono qua e là quando l'Italia nel marzo scorso in maniera molto audace firma un memorandum sulle vie della seta la prima reazione americana fu lasciare campo libero l'avanzata di affettati
Ah quindi in un contesto che non è strategico gli americani ancora una volta in surplace ci mettono in enorme difficoltà ha poi non si impegnerà in nessuna maniera finché Haftar possa conquistare Tripoli questo non interessa loro in nessun modo e l'ANPAS attuale nello Rocchi va benissimo dimentichiamoci
Che quando nel due mila undici francesi so che è stato detto in precedenza sono d'accordo bisogna guardare le cose con occhi discretamente lucide quando francesi e britannici immaginare un il rovesciamento di Gheddafi e lo fecero
Oltre che per proprio interesse non sono soltanto dei cattivoni sono collettività quindi sono cattivi e buoni allo stesso tempo a seconda dei casi ma lo fecero anche se non soprattutto contro di noi nel senso volevano sostituirsi all'Italia come su tutti i francesi come principale interlocutore di un regime che non si è mai materializzato
All'epoca gli americani guardarono ciò che capitava discrete indifferenza finché poi i nostri amici
Francesi e britannici finirono letteralmente le munizioni se non è un'iperbole finirono il missile dovettero intervenire gli americani obtorto collo non esattamente entusiaste di quanto capitava allora faccio alibi rimasto questo
Non è cambiato se ne continua rivolgerci agli americani sperando che Libia facciano ciò che noi intendiamo speriamo siamo totalmente fuori strada questa il massimo che possono fare e che possono fare per noi anche un po'meno visto che poi la nostra adesione lo ripeta le vie della seta non è stata esattamente gradito a Washington è sua starci l'hanno fatta pagare
Che cosa può capitare dunque su quella che una sponda così strategiche in un contesto come questo in cui ci sono dicevo anche i russi dei quali Proto poco perché la Russia viva una dimensione molto scenografiche della sua potenza divertente vedere ciò che fa la Siria in Medioriente russa dalle passa e tra Russia egemoniche Medioriente fra le risate di Putin
Delusione egemonica figurarsi nemmeno in Europa orientale figurarsi in Medioriente e tanto meno lo è in Nordafrica però si muove in maniera molto interessante anche in Libia
E lo fa proprio interesse perché per dire un'ovvietà che non è sempre il nostro ciò che noi possiamo fare in un contesto così soltanto vedere uno spunto la discussione interessante che ci sarà dopo di me non solo sulla Libia e guardare le cose con estrema lucidità siamo in un gioco molto complicato per noi ci sono potenze
Passi conserva Rivara la Russia che ripeto interessi limitati e poca capacità da quelle parti ma la Turchia che formalmente peraltro insieme a noi nella contesto libico da imprese nettamente più potente del nostro non soltanto in Libia con cui abbiamo difficoltà rapportarci che invece consideriamo di fatto l'alleato minore sebbene temporanea in Libia ecco guardare le cose con lucidità in un contesto che si è complicato enormemente
Nel quale il nostro Patrone agli Stati Uniti spesso ci fanno anche i dispetti perché noi con impostazioni economicistica delle relazioni internazionali siamo convinti di poter fare affari con chiunque comprese le vie della seta senza vere retribuzione per dirla con un anche di civismo
Se invece guardiamo pure pensiamo soltanto che la Francia sia un peso al nostro livello una specie di Italia triste
Invece la sua dimensione mondiale specialmente in Africa ci dovrebbe illustrare un approccio cosciente da parte nostra anche nei loro confronti cioè prima imparare a fare il triplo gioco anche noi non andare alla guerra contro la Francia sperando negli americani tantomeno i britannici oppure avvicinarsi più o meno ad accostarsi ignorando la la Russia prima essere capace a giocare su più tavoli coscienti e veramente concludo se c'è un Paese influente in libertà mentre il nostro e dà un vantaggio assoluto che non è legato soltanto alla storia questo è scontato
Il fatto di averla posseduta come corone d'averla creata non possiamo nasconderci la Libia nostra invenzione puramente artificiale
Ma non abbiamo ancora oggi la migliori intelligenze sul territorio spesso in forma privata legata ad una multinazionale
Privata demente tra mille virgolette multinazionale
Privata nel senso che non rappresenta formalmente lo Stato anche se ne parte che sappiamo rete si tratta dell'ENI che ci fornisce un vantaggio eccezionale
Che se non fossimo capaci di sfruttarlo ci darebbe per l'appunto una Brivio non non male nel due mila undici non fu non fummo capaci vista l'intelligenza di cui eravamo a conoscenza ci ci dovevamo coprire meglio rispetto a ciò che stava capitando in informa esogene Libia oggi siamo di fatto commettendo lo stesso errore
Soprattutto abbiamo commesso l'errore al due mila undici non dobbiamo commettere oggi fa credere ad un aspetto ideologico degli eventi allora rimane ma anche incastrati in una narrazione che era quella delle primavere arabe che avevamo abbracciato totalmente per cui ci confondeva omettiamo così chiamiamolo fraintendimento
Scambiamo anzitutto le primavere arabe come qualcosa di reale no come una finzione cara sciocche era ma addirittura ci convincemmo che la primavera araba era toccato la Libia che non è una nazione che una collettività di tipo tribale ma improvvisamente se la riscoperta occidentale nel suo modo di guardare alle cose qualcuno un po'più furbo di noi francesi e britannici sfruttarne questa sciocchezza per fare i loro affari
In vista del futuro non scenario molto più complicato due mila undici per essere onesti si evitiamo sentimenti logici di questo tipo e guardiamo un po'tutti i tavoli facendo i nostri affari soltanto l'intelligenza di cui disponiamo credo che le cose possano andare almeno un po'meglio grazie
Grazie a carico Fabbri dalle da diciamo dalle fichi uso del ritiro americano al confronto Usa-Cina confronto singolare Usa-Cina nel nel nell'area del Nordafrica fino a questi adesioni a scacchi che vengono fatti dei paesi quindi cornici fanno affari con i cinesi
Poi si chiede la protezione di americani finale contraddizioni e le pretese le pretese assurde del degli italiani verso gli alleati e quant'altro insomma abbiamo avuto un affresco molto largo
Io ora dovrei invertire quindi mi chiedo Schio scusa l'ambasciatore Maurizio Milani dovrei macchine invertire l'ordine degli interventi perché Paolo Pirani che si occuperà un po'di questo tema anche un po'continuando quella che sull'assist la vicenda narrata dal punto di vista energetico no quindi la la diplomazia
Con la diplomazia dell'ENI quindi un intervento sulle opportunità lo sviluppo e la Polita gli hanno ma so che insomma per spersi storia personale familiare anche insomma Paolo Pirani potrà imporrà anche intervenire su questo argomento grazie
Voglio ringraziare la Fondazione Craxi per questa opportunità di intervenire sul tema di un'agenda per il Nord Africa riposta
Ed entro subito nel merito di alcune delle questioni che sono state introdotte dall'intervento che mi ha preceduto dall'introduzione di Stefania poc'anzi
Citando una intervista di poco tempo fa dell'amministratore delegato viene infine scalze
Quando divenne domandato se fosse vero fossero vere le voci
Di un interesse di Total alla entrare
Dentro il capitale azionario viene lo dico perché già la domanda in sé
Ci dovrebbe porre una grande riflessione su quello che sta accadendo e su quello che può succedere
In una condizione dove aziende strategiche italiane qua veniva ricordato Via della Seta ma aziende strategiche italiane hanno una presenza cinese
Non c'è il rappresentante di Terna come non c'è il rappresentante bis mamma
Ma sono aziende e all'interno delle quali il capitale di aziende nazionali cinesi bene de
Questo per dire che nel momento in cui la politica rinuncia a svolgerle la propria funzione il proprio un ruolo
Come avviene questi spazi non vengono lasciati scoperti c'è qualcuno che li occupa ci sono interessi che si muovono e si muovano pesantemente
Quando noi magari siamo ancora legati a un'idea del Mediterraneo guardando alla battaglia di Lepanto si pensa che e siamo in presenza di scontri di civiltà si pensa
Di ripercorrere strade di tipo conflittuale si fa del Mediterraneo un luogo di paura se ne parla soprattutto perfetto degli sbarchi dei barconi che arrivano si discute se rinnovare o meno gli accordi con la Libia per quanto riguarda questi processi ma non si discute
O almeno così non appare di quelli che sono i veri interessi del nostro Paese passata senza nessuna riflessione e la presenza nello stop che fu dato alcuni mesi fa da una cannoniera turca ad una nave della Saipem delle vittime
Faceva e conduceva esplorazioni come fosse una cosa normale
Questo a mio avviso per stare dentro il tema diciamo lavoro
Mediterranea come occasione della di lavoro certamente
Occorre recuperare finali fino in fondo alcune visioni
Che purtroppo nella storia di questo Paese non è che ci siano state molte volte una fu quella di Mattei quando si pensò
Ad un'idea diversa da quella che era la concezione delle multinazionali del petrolio abbiamo sfruttiamo abbiamo le royalties creiamo diciamo delle monarchie più o meno favorevoli
E si pensò invece di intervenire in questi paesi sostenendo anche i momenti di libera dei movimenti di liberazione pensiamo al sostegno che mi diede al processo all'interno dell'Algeria di sostegno al superamento del colonialismo
Francese
Ma l'idea era quella di sostenere lo sviluppo di quei paesi come opportunità non solo per i Paesi dell'area del Nordafrica di crescere ma come opportunità per noi
Di poter avere una dimensione di prospettiva di sviluppo di indipendenza energetica che uno dei punti decisivo
L'altro momento veniva ricordato da Stefania prima full epoca
Dei governi del governo Craxi De Michelis
Ministro degli Esteri quando si pensò
Che
Fosse l'occasione dell'Europa e dell'italiano e non possiamo immaginare l'Italia a dire che l'Italia deve crescere deve puntare allo sviluppo
Senza indicare quali sono i canti anche geo politici economici su cui questo sviluppo Fo può fondarsi l'opportunità che viene d'essere al centro del Mediterraneo
L'opportunità che viene dallo poter sviluppare anche sistemi infrastrutturali tutta l'economia del mare
Che supportino lo sviluppo italiano certamente l'interesse perché il Mediterraneo non sia uno scenario di guerra
Accettare l'idea del Mediterraneo come scenario di guerra come scenario di scontro di civiltà esattamente l'opposto dei nostri interessa
Significa affrontare costiamo parlando oggi si parlavano dei programmi del governo quello della Grimm new deal
L'idea della transizione energetica ma per essere tale occorre avere un'idea delle politiche energetiche sennò tutto questo discorso finisce solo ad essere diciamo metto dei divieti metto delle tasse mento
Faccio dei provvedimenti dice aboliamo il di Isella ma non capiamo su che cosa si fonda la transizione energetica una
Tempo fa ho avuto modo di andare in Cina
Fenir vie visitai alcune aziende di Stato elettriche eccetera mi venne illustrato un piano della Cina
Che sta acquistando una parte pensare cioè sta creando delle grandi basi di fotovoltaico per produrre energia elettrica è una delle idee è quella di fare un tubo per portare poi l'emergenza elettrica in me
In Italia e le infrastrutture in Italia c'è nel momento in cui il capitale cinese all'interno di Terna cioè dell'azienda di distribuzione dell'energia dell'energia elettrica
Allora o noi capiamo che all'interno del Mediterraneo passano nodi strategici delle vie navigando non solo la via della seta perché arrivano i cinesi ma delle
Dei nodi strategici proprio nel campo energetico
Dal gas e dal petrolio ce ne facciamo noi chiudiamo le trivelle nel nel Mediterraneo nel contempo ENI ha comprato le trivelle in Norvegia
E compra tutte le trivelle in Norvegia
Questo per dire che su alcuni temi infrastrutture politiche energetiche
Certamente politica estera queste il terreno su cui il nostro Paese deve fino in fondo giocare un ruolo
Deve superare quell'idea che veniva ricordata di rattrappimento baltico c'è un'Europa quando si parla dell'Europa di sull'Europa tedesca conduzione tedesca
Puro hanno tutta una serie di interessi per carità importante ma noi non possiamo ridurre l'idea della nostri del nostro Paese come territorio
Diciamo
Succedaneo dell'economia tedesca è un aspetto ma noi possiamo cogliere un'opportunità grande se pensiamo che il nostro sviluppo può
Crescere partendo dalla nostra col collocazione mediterranea questo è il punto
Su cui dobbiamo misurare tutte le nostre politiche cioè etica pensiamo l'agroalimentare la dieta mediterranea del parlare di cosa che non diverse tra di loro
Ma è un grande terreno dove noi potremmo svolgerà una funzione non cerchiamo con i nostri mezzi anche come sindacato abbiamo i nostri istituti di cooperazione di avviare processi di formazione congiunta
Diciamo con i Paesi del del Nordafrica vedere di costruire dei percorsi comuni cercare di coordinarci anche su settori pensiamo al settore tessile altri settori dove ci sono elementi diciamo all'interno di Scicli dei cicli produttivi però occorrerebbe una scelta politica italiana
Di Chiara collocazione all'interno del Mediterraneo come l'occasione di sviluppo di crescita di interesse nazionale per il nostro Paese solo così
Che poi si creano posti di lavoro si creano prospettive si creano direttrici di sviluppo
Sapendo certamente che questo passa anche con progetti di crescita dei territori del Nordafrica occorre ed è assolutamente vero nella povertà
Non c'è democrazia quando ci si libera dal bisogno quando si riesce a creare anche per le popolazioni un interesse reale ai processi democratici che diciamo certi meccanismi si possono
Evitare
Se no siamo evidentemente in questa condizione spesso disperante in cui viviamo nella paura consideriamo l'altra parte
Del Mediterraneo spesso un tredici Eriksson da leonesse non si diceva un tempo ma lì invece sono i nostri interessi e un'area che ha delle relative al ci dica ci facciamo ricordare da Trump che abbiamo delle radici comuni nell'idea di impero romano ma abbiamo innanzitutto se le radici comune nell'idea
Del Mediterraneo in fondo lo stesso cristianesimo per uno dà le basi della nostra civiltà nasce nel Mediterraneo lassù nasce Santagostino nasce nell'altra sponda
Non di qua nasce nell'altra sponda e dobbiamo saperlo dobbiamo recuperare questi idea
Di Mediterraneo come una sfida ma un'occasione importante e decisiva e strategica per la nostra identità e io credo anche per un'Europa che esca da una condizione di da cui non se ne esce perché ormai noi vediamo che un certo modo di concepire l'Europa sta provocando all'interno
Del diciamo del cuore dell'Europa vedi quello che succede in Francia che può vedi la vicenda della Breaks sette vedi tante reti le difficoltà España vede in casa nostra e o l'Europa si apre al Mediterraneo o se resta legata ad altri tipi di interesse io temo che vada in crisi anche questo aspetto l'Europa nasce nel Mediterraneo
L'idea di Europa nasce nel Mediterraneo non nasce da altre parti
Nasce a Ventotene nasce quando certi pensieri certe idee sono stati Danovi rappresentati grazie
Pirani
Sì c'è una che in Borsa insomma che un po'accomunato questi primi interventi insomma necessità
Di di di ripensare l'Europa di ripensarla in una chiave diversa
E proprio sulla scia di questo di questa questione in ogni ascolteremo con piacere l'ambasciatore Maurizio Melani che anche professore straordinario di relazioni internazionali Link Campus proprio sul tema politica euromediterranea da dove ripartire facendo prendendo anche un po'spunto dalla dalla relazione iniziale della senatore Craxi che poneva disse ci pone di fronte a una condizione di
Di di di trent'anni e più di i fallimenti ecco da dove ripartiamo ambasciatore grazie ma io innanzitutto ripartirei dalle domande che aveva posto Stefania Craxi
Anche alla luce poi degli interventi che mi hanno che mi hanno preceduto
Io invidio un po'Diego Fabbri con le sue certezze
Fabio Fabbri
Dario Dario Dario Fabbri per le per le sue per le sue certezze nel senso che non c'è dubbio che gli Stati Uniti sono ovviamente la potenza la potenza egemone però è un fatto diciamo che la riconosciuto anche lui che il loro interesse in questa area diminuito anche se che hanno alcune migliaia come diceva di di militari dei Paesi del Nordafrica al tempo da quella fredda erano centinaia di migliaia questi militari che gli americani avevano in questo scacchiere quando ero in Iraq alcuni anni fa c'erano centocinquanta mila americani
C'erano decine di migliaia di americani in tutti i paesi del golfo quindi insomma diciamo le cose vanno messe nella loro proporzione quindi senz'altro gli Stati Uniti sono ancora il paese che in qualche modo dovrebbe dare le carte
Si tratta di capire se ha voglia incoraggiare le carte e su questo vediamo che tra l'altro c'è stata un po'anche una così una una riduzione della sua affidabilità in questi anni ha per molti per molti interlocutori
è evidente che questo sono pienamente d'accordo con quanto è stato detto che non bisogna sopravvalutare quella che
Diciamo così l'importanza della Russia perché la Russia senz'altro si è infilata in alcune in alcune situazioni che gli americani gli hanno lasciato libera
Si tratta di capire se l'hanno fatto nel quadro di un disegno strategico o per degli errori perché anche gli americani fanno degli errori
E però è un fatto che la Russia non ha le capacità per due diventare la potenza egemone nel Medioriente in questo veto assoluto delle situazioni l'ha fatto anche in passato
Durante la guerra fredda ha colto varie situazioni
A nelle quali ha potuto espandere la propria influenza in Africa e Medioriente in Asia poi si è trovato troppo sposta questa esposizione la portata al collasso
Allora la Russia in che situazione si trova cioè tutta questa sovraesposizione è qualcosa che poi può ottenere o no
Allora detto questo torniamo torniamo la Cina ecco la Cina la Cina certamente a un disegno di lungo periodo
è sempre più presente in Mediterraneo nel Medioriente in Asia ovviamente
In Africa
Di è presente con delle con delle diciamo così
Punteggiature militari
Che sono che sono ancora molto molto limitate anche se la Cina sta aumentando le proprie capacità
Nel settore navale e in tanti altri settori anche perché essendo il Paese che importa di più esporta di più al mondo è chiaro che a la necessità di avere un sistema di diciamo di protezione di queste di queste linee di di di di comunicazione di rifornimenti
E non può affida al civico mentre gli Stati Uniti diciamo la libertà dei Mario già garantito dagli Stati Uniti per quanto tempo una potenza che cresce potrà continuare ad avere questa quindi evidente che si sta però però diciamo è ancora una potenza tranquilla
E in tutte queste aree e tutto sommato una potenza stabilizzante
Nel senso che i suoi interessi di approvvigionamento di energia
E di connessione logistica la via della seta al i collegamenti tra Asia Europa eccetera la portano ad avere un interesse a stabilizzare e quindi da questo punto di vista evidente che ha un obiettivo di lungo periodo che deve in qualche modo preoccuparci però nel frattempo offre anche noi delle opportunità
E quando dico noi
Dico noi italiani ma dico anche noi europei e qui mi ricollego punto alla domanda alla domanda di Stefania evidente credo di avere un'agenda italiana
E la gente italiana si basa su quanto è stato appena detto da dall'utopia cioè evidente che noi noi per noi il Mediterraneo un interesse vitale ed è evidente che è nostro interesse che l'Europa esca da questo rattrappimento baltico e e ci sia spazio per una per una per un'attenzione maggiore al Mediterraneo però nel nel fare questo ragionamento
Noi diciamo anche implicitamente che su che questa nostra sul loro possiamo svolgeva da soli
E che abbiamo bisogno di un contesto europea opera finché un'azione di stabilizzazioni e di preservazione dei nostri interessi strategici sia fatta appunto
Attraverso un una una convergenza una convergenza europee ecco quando si parla di Europa cosa di cosa stiamo parlando si operando Europa ventisette
Certo sarebbe auspicabile che questo fosse fatto dall'Europa ventisette però sappiamo sappiamo anche bene che questo non è possibile ci sono ci sono
Posizioni divergenti
Non tutti i paesi sono pronti nell'ambito di quelle che sono che di quella che è l'organizzazione della governance europea a partecipare e ma neppure a a a a consentire certe certi attività quindi credo che sia inevitabile
Che anche in questo campo si vada verso dei processi di integrazioni o di azione differenziata e che quindi i Paesi che hanno un interesse nel Mediterraneo si muovano
Auspica vilmente insieme perché separatamente non possono raggiungere i risultati per per appunto ottenere questi risultati quali sono questi Paesi ovviamente l'Italia la Francia la Spagna altri paesi più piccoli come la Grecia
I quali hanno hanno un interesse a punto vitale alla stabilizzazione di quest'aria
Statizzazione perché cosa beh perché noi abbiamo come è stato anche rilevato innanzitutto ancora una anche se siamo in una fase così di di transizione energetica ancora una un una una dipendenza energetica dall'altra sponda del Mediterraneo molto minore di quella che era prima oggi mediterranea canto migliore arma Medioriente sporto soprattutto il proprio idrocarburi verso verso l'Asia però evidente che nella fase di transizione energetica nella quale ci siamo avviati per ancora l'energia regia del Nordafrica importante
E poi c'è grande problema migratorio
Che fino adesso non è stato toccato
Però è un problema importante un problema fondamentale
E il problema migratorio l'alba visto non soltanto in relazione agli sbarchi a Lampedusa alle invasioni eccetera ma il problema migratorio fondamentale perché cui differenziali economici demografici che esistono Brandani le due sponde del del del del Mediterraneo è chiaro che questo è il problema cruciale
E quindi evidente che una politica mediterranea deve affrontare questo problema
E in che modo le affrontare da affrontare in modo costruttivo lo vediamo cioè c'è questa c'è questa così questa questo dibattito sul fatto che per risolvere il problema migratorio dei rimpatri dobbiamo fare gli accordi di riammissione con i Paesi dell'altra parte del Mediterraneo
Ma in realtà la termineranno non hanno hanno uno scarso interesse a fare accordi di di ammissione se questo non entra in un quadro di mobilità circolare e di emigrazione concordata
è un'esigenza loro perché le rimesse sono un fattore fondamentale della loro economia ed è riconosciamo l'esigenza dell'Europa
Avere una migrazione controllata che consenta di compensare le nostre progressive deficienze demografiche è chiaro che noi dobbiamo incoraggiare di nuovo la natalità certi Paesi lo stanno facendo meglio di altri come la Francia altri come il nostro sono molto indietro
Previdente che non si risolve soltanto facendo più asili nido il problema demografico è un problema che c'è è un problema strutturale ed è un problema che dobbiamo affrontare insieme
Nelle due sponde del mediterranea
E poi a questo si accompagna un grosso impegno allo sviluppo naturalmente di questi de di dei paesi che sono che sono di fronte che sono di fronte al nulla
Allora sono stati citati i vari così i vari tentativi più o meno falliti che dagli anni sessanta in poi sono stati avviati
Fin da quando si stava risolvendo la questione algerina sono stati fatti degli accordi di cosiddetti di prima generazione con i Paesi mediterranei allora fra questi c'era anche la Spagna la Grecia il Portogallo che non erano ancora membri della comunità europea ma con la Tunisia con il Marocco con la Turchia
Erano accordi che considerata quella che allora era la la natura essenzialmente quasi esclusivamente con economica della comunità erano accordi che aprivano alle importazioni di prodotti mediterranee di prodotti agricoli
L'agricoltura italiana che era in qualche modo penalizzata però l'Italia
Faceva questo sacrificio
In virtù di un disegno che era quello di avere un rapporto con la sponda del del sud del Mediterraneo che poi sarebbe stato vantaggioso per l'Italia
è chiaro che questi che questi accordi di allora avvantaggiando soprattutto i consumatori europei soprattutto i consumatori del Nord Europa
Le loro in prese di di di importazione di distribuzione è un po'l'agricoltura italiana mi veniva penalizzata
Questo era un un un un fattore negativo per l'Italia dal punto di vista politico e strategico i nostri governi ritengono che non lo era
E quindi con tutti gli accorgimenti nel caso di stagionalità eccetera però accettarono questa questa a questa situazione
Successivamente diciamo il passaggio successivo fu dopo gli shock petroliferi
Quando allora ci fu in qualche modo almeno dal punto di vista degli obiettivi strategici
Un tentativo di fare un salto di qualità quindi di avere un rapporto politico anche con la sponda sud del Mediterraneo si avviò il cosiddetto dialogo Europa arabo
è una cosa che anche questa non andò molto lontano malgrado gli sforzi anche lì soprattutto l'Italia sorsi di Craxi che su questo diciamo era era era colui che spingeva di più in questa in questa direzione previdente che c'era una una ritrosia
Dei paesi del nord Europa della Germania che non erano pronti a a a investire la la politicamente e anche finanziariamente ciò che era necessario
In questo contesto poi ci fu la fine la cura Frenda
Ci fu il il gli accordi di Oslo fra israeliani e palestinesi e questo aprì una nuova stagione perlomeno sembrava aprirono la stagione il processo di Barcellona
C'è tutto un processo che oramai diventava si voleva multilaterale nel senso si voleva creare nel sud del Mediterraneo una controparte regionale con la quale sviluppare quel dialogo che fino allora era stato essenzialmente soltanto bilaterale
Il fallimento di Josè lo l'uccisione di Rabin la politica degli insediamenti la fine dalla prospettiva di pressati prospettiva di testati fra l'altro che era stata rilanciata nel dibattito internazionale che richiede della dichiarazione di Venezia del del mille
E novecentottanta e nel momento in cui anche appunto è stato è stato ricordato l'azione Lazio e De Michelis l'idea di a vere una conferenza
A per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo analoga a quella alla CSC che si era fatto in Europa questo era un disegno che aveva un suo senso però la parte sud del Mediterraneo lo accolsero una certa freddezza
Perché aveva visto che avete cosa abbia significato la CSCE per l'Unione Sovietica nel senso che la dimensione urbana per di regimi che allora prevalevano la parte sud emigrare avrebbe significato qualche cosa che potesse dirompente come era stata la CSCE per Pierre l'Unione Sovietica
Bene quindi adesso il punto è nel frattempo mentre c'è stato lo scossone alle primavere arabe ci sono stati i regimi che sono cambiati
C'è la la l'alt la destrutturazione anche di di di di tessuti sociali economici statuali quindi insomma siamo siamo in una fase in cui appunto come come cominciasse fare bisogna ripartire
Allora da dove da dove dobbiamo ripartire ecco io credo come come dicevo un momento fa che l'interesse italiano sia quello di ricostruire una una coesione tra i paesi europei che hanno interesse a che stabilizzazione e progresso ci sia quindi questo contesto come diceva anche Fabri
Credo che un rapporto sano con la Francia
Sia indispensabile con tutti i difetti che hanno francesi con tutte le loro ambiguità però credo che sia indispensabile ristabilire un solo con la Francia ma anche con la Spagna la Germania diciamo la Germania oramai si rende conto dovrebbe rendersi conto che era tra pigmento baltico non è più
Non risolve tutti i suoi interessi perché c'è il problema migratorio perché ci sono tante altre regioni che richiedono che ci sia un impegno maggiore nemico orario cosa che fino adesso non è non è stata fatta
A questo comporta che ci si l'esigenza di una forte azione di carattere politico politico diplomatico ma anche militare quando è necessario
Nel senso che occorre avere gli strumenti che ci consentano di poter anche d'accordo con i Paesi dell'altra sponda d'accordo con le organizzazioni regionali dell'altra parte poter avere la capacità anche di di di di di svolge le azioni di stabilizzazione di stabilizzazione regionale in quell'aria
Anche con uno strumento militare
Questo naturalmente comporta che dobbiamo poi avere un quadro nell'ambito delle Nazioni Unite che ce lo consenta quindi è chiaro che è assolutamente indispensabile il rapporto con gli americani
Gli americani in questo momento sembra che l'obiettivo strategico maggiore sia quello di rompere l'unione europea
Perché ritengo che l'Unione Europea sia qualche cosa che egemonizzata dalla Germania considerano che la Germania sia un loro avversario strategico eccetera ecco non so se questa è una cosa che sia strutturale nella politica resterà americana non era così in passato
Quando gli americani si renderanno conto che nel mondo multipolare che si va profilando l'Europa il loro naturale alleato e non il loro avversario strategico da frantumare allora credo che forse Fabbri non è d'accordo con questo però credo che credo che diciamo sia questa questa auspicare insomma che questo possa avvenire poiché l'ente con gli altri membri del Consiglio di sicurezza anche due avere un rapporto anche lì sano ricevo la Cina a mio avviso almeno in questa fase non è una potenza destabilizzante ma una potenza che interessata alla stabilità con la Russia anche bisogna fare i conti ben sapendo che la Russia è molto attiva perché lì vengono aperti degli spazi però è una potenza strutturalmente fragile
Ha una popolazione che è un terzo di quella degli Stati Uniti
Ancora meno dell'Europa ha un PIL che è inferiore a quello dell'Italia quindi non è una una superpotenza
è una grande potenza direi pluri regionale
Perché perché anche a causa delle sue dimensioni territoriali ha un ruolo innanzi euro in Medioriente in Asia centrale nei Balcani nel Mediterraneo
Però ecco non è una superpotenza ma bisogna farci cuocere a farci i conti perché ovviamente la Russia vuole avere un suo ruolo
Vuole un suo ruolo politico-strategico e vuole anche beneficiari e dei dividendi della ricostruzione che auspicabilmente si potrà avviare quindi dovrà essere parte anche di questo processo e quindi vediamo la Libia
La Libia è uno Stato che come è stato detto ormai praticamente non esiste più
Questa estrema fragilità
è grave per tutti per i paesi limitrofi per
Per l'Italia per anche per gli altri per gli altri europei e quindi c'è un interesse un interesse di tutti dovrebbe esserci a muoverci adesso come sapete ci sarà tra poco questa conferenza Berlino
Che nasce con molte difficoltà ancora non è stata nemmeno fissata una data
Quindi questo dimostra insomma quanto la cosa sia quanto la cosa sia complicata questo è il frutto di una richiesta che aveva fatto salame alla alla alla cancella Merkel che lei ha colto
A Berlino ci saranno tutti gli attori esterni interessati alla Libia quindi le potenze regionali per i Paesi i paesi arabi più la Turchia che hanno un ruolo più negativo che positivo in questa fase della vicenda
Nella vicenda libica purtroppo non ci sono i paesi limitrofi
L'Italia l'Italia vorrebbe che ci fossero i paesi limitrofi però per adesso le cose non stanno in questi in questi termini si sta lavorando affinché ci fosse una partecipazione è vero che c'è la lega araba e l'Unione africana
Però insomma questa non è che possono rappresentare questi Paesi forse da un certo punto di vista è più consistente sotto il profilo politico junior Ficara che non la lega araba
Nel senso che la lebbra gara dai più e più e più frantumata per il peso che hanno i suoi i suoi i suoi paesi membri e per quanto sono coinvolti in modo contrapposto in questa in questa in questa vicenda ci sono cinque membri veramente con sicurezza l'Italia la Germania e dovrebbero determinare un quadro di riferimento nel quale poi a vedere una conferenza tra tra i libici ecco su questo su questo mi risulta che Italia Francia lavorano insieme
è questa una cosa estremamente positiva
Penso che la direzione deve essere questa
Ripeto ripeto ancora sappiamo quanto sia difficile francese quanto anche difficile i l'attuale l'attuale presidente Marco
Però insomma credo che questo edizione l'attuale si valuta fermo restando che dà anche per tanti altri di altri partners fondamentali che sono gli Stati Uniti auspicando che il loro ruolo diventi più
Positivo il sul sul sempre grazie grazie ambasciatore
Abbiamo affrontato in questi primi interventi insomma una un'analisi e delle riflessioni che vedevano un po'ci vedevano protagonisti era come noi può come noi osservavamo io guardavamo con gli occhi europei e comunque con gli occhi degli attori di la realtà del Nordafrica
Proprio per questo abbiamo voluto ragionando chiedere a chi viene da quella realtà chi conosce quella realtà una lettura quali sono le visioni che cosa si muove all'interno della realtà nel dei paesi rivieraschi del Nordafrica
E mi permetterei anche di chiedere visto le ultime vicissitudini anche una qualche riflessione in qualche punto su quella che e la dice la situazione che abbiamo più volte richiamato io stesso in in apertura
Della della Tunisia per questo ringrazio l'ambasciatore nella Tunisia in Italia muezzin a lui è è un amico quindi della Fondazione sempre vicino al sempre presente comunque un Paese che per noi è un punto di riferimento importante
Grazie all'ascensore grazie Nicola innanzitutto vorrei ringraziare Stefania Craxi prima per questa iniziativa di portare al centro dell'attenzione la Nordafrica
Come l'ha detto Nicola forse Pareto della Tunisia prima di affrontare l'argomento per dire che oggi ieri
Un giorno una giornata storica nel senso che abbiamo avuto il giuramento che insidia mento del nuovo presidente eletto democraticamente questa non è poco
Perché ha si parlava prima di primavera araba ma questa primavera araba è un sogno un Shimmer che nasce nel ma nel nell'Occidente me che non esiste sul terreno c'è una primavera tunisina
Che si sta confermando con questa seconda edizione dopo la scomparsa del presidente cari disse sì in quest'estate e dunque abbiamo avuto oggi il nuovo presidente della Repubblica tunisina e dunque la seconda Repubblica tunisina sta andando avanti prima di affrontare l'argomento corre anche fare una osservazioni nel senso prima hanno detto che ci sono contingenti americani in tutti i Paesi dalla sponda sudore dal Nord all'Africa io posso affermare che in Tunisia non ci sono forse non posso parlare per gli altri altri paesi ma in Tunisia non c'è in campo contingente americano
Per far fare l'eterna Chanda nel Nordafrica per parlare di Agenda sfoltire ci sono proposte ci sono iniziative forse dare una panoramica dal Nordafrica una visione dall'interno per affrontare dopo la una quale sarà per noi la risposta europea aveva ai problemi dal Nordafrica
Io missione o con una autocritica nel senso che
I Paesi nel Nordafrica oggi sono ciascuno la regioni dal Nord Africa e la Regione e la meno e integrata del mondo
Dal mondo Enzo questo lo sottolineo e la Regione la meno integrata del mondo non ci sono non c'è una Regione nel mondo così così separata così ciascuno sì non è contro l'altro
Gioca gioca per suoi interessi dunque una regional molto molto la molto meno integrata del mondo e questo secondo la Banca mondiale si è fatto fa perdere a questi questi Paesi tutti insieme
Quasi due per cento
Di punti di crescita ogni anno e dunque se c'è un'autocritica la dobbiamo fare noi hanno gli stessi che non abbiamo fatto quello che lavoro affatto
Decine anni diede anni fa di fare una integrazione economica di creare il mercato immaginati un mercato il Nordafrica fatto di duecento milioni di persone
Quando aggiungiamo il magre con Egitto ci siamo duecento dunque è una un mercato veramente importantissimo in questa tre suoni dal mondo dunque se c'è un'autocritica dobbiamo farne a a noi
A noi stessi
E c'è un'altra qui criticare non è una critica o una costatazione che il fallimento il fallimento di tutte le politiche di tutte le politiche fatte dall'Unione Europea de dei Paesi europei
Del processo di passo rogna all'Unione mediterranea
Ai cinque più cinque comunque processo diplomatico che unisce il cinque per Paesi dalla sponda sud dell'Europa ai cinque Paesi dalla sponda nord dall'Africa
Tutti questi politiche pulizie delle politiche di sviluppo e di cooperazione hanno avuto un fallimento perché ci non c'è non c'era una visione non c'era una visione strategica non c'era progetto veramente veramente politico sul lungo termine
Anche oggi anche oggi io io per parlare del del di rapporti bilaterali fra la crisi Alitalia
Come sono viste rapporti sono visti in questo binomio
Migrazione sicurezza non c'è un'altra visione migrazione sicurezza migrazione OK possiamo fare un accordo di cooperazione dettare soldi perché per non avere più queste ondate di immigrati legale
Come l'ha detto prima ci sono altre sorrisone si sono altre sulle suonerà migrazione circolare
La stiamo facendo ci con la Francia con la Svizzera non ancora con l'Italia forse inizieranno inseriamo le negoziazioni fra poco
C'è un grande col problema come affrontata questa questo problema del dell'immigrazione veramente dobbiamo trovare un modo di metterlo in un pacchetti dove ci sono i vantaggi interesse per tutti e due Paesi
Di migrazione io domani in un incontro dove si parlerà di migrazioni italiana in Tunisia oggi abbiamo centodieci mille tunisini che vivono in Italia
E nel secolo scorso mecenati dei più di cento anni fa erano centodieci mila italiani che avevo in Tunisia
In proporzione saranno quasi quattro volte più confortante dunque e palle vanno domani di questi giornali che ha pensato decine di giornali in Tunisia parlerà modi l'italiano di Tunisi che un giornale che è stato molto importante dalla lotta soprattutto antifascista che si faceva in Tunisia
E dunque i legami storici fra i due Paesi sono importantissimi forse ne parlerò alla fine ma per parlare di rapporti fra la sponda nord della sponda sud
Metteranno oggi è visto come una in confine
Come Limes come una barriera
Visto così si vuol dire vuol dire che loro parlano a una visione ambiziosa perché perché quando si vede la captatio vediamo
Possiamo dare uno sguardo alla quarta del mondo Priamo il tre pilastri c'è un pilastro americano dove c'è l'America dal Nord con il Canada con l'America latina l'America del Sud
Abbiamo un altro pilastro dove c'è la Cina il Giappone era Korea Juan nel Sud-Est asiatico e abbiamo un altro pilastro dodici l'Europa con l'Africa
Ma in questo pilastro sì
Un punto centrale mediterraneo che dimenticato dell'Europa e cosa abbiamo oggi abbiamo questo pilastro che fa acqua
E l'altro che l'acqua e loro che sta guardando facendole Moore e chiudendo le porte e dopo si dice stiamo perdendo terreno in Africa lascino a fare l'invasione l'americana no
Non c'è una visione il mondo Trust questi tre pilastri Oropa fa una mancanza di visione strategica
In questa visione strategica nel Mediterraneo non diventa più un confine diventa centrale giustissimo centrale il nodo del mondo come l'hanno detto prima e la sosta delle suggestioni anche cristiana
Finirò con per parlare un po'di cultura per dire per non so che ha parlato di cristianità che la Tunisia la crisi è stata
La cinque secoli cristiana cattolica a da tutte le parti
Alla Chiesa cattolica
Ha detto imperi tra imperatori alla l'impero romano la DC cassiere Setti
E prima di tutto
E litiga invito a andare a vedere la mostra che stavo ci al Coliseum Cartago il mito immortale
Ci sono quattrocento pezzi fantastici che vengono non solo della di Cartagine Dempsey del Bardo dichiara dicembre quindi sous mette divengono dell'Italia la maggioranza là dove della Sicilia
E dalla Sardegna dove i Cartaginesi prima dei Romani avevano un atto la presenza fortissima e dunque se Chekkouri di romanità cinque secoli di cristianità
Questa presenza di gran grande presenza di comunità italiana al secolo scorso in Tunisia a creare dei legami che vanno al di là Della che suoni migratoria culla cooperazione in dello sviluppo credito distinti da un un dono zitti di da un'altra parte dunque dobbiamo guardare i nostri rapporti in questo senso globale guardando verso il futuro
Perché le minacce sono sia per l'Europa Italia che per la Tunisia grazie
Una un'analisi critica cauto critica molto importante che fornisce degli spunti di riflessione non non secondari ritorniamo ora
Se c'è una piccola
Ho visto che è stato detto Palombo suo turno ringrazio riferimento a Rocco gli americani in Tunisia
Del genere prima diciassette con tanto di foto pubblicata dal New York Times a Washington post c'è stata una battaglia marines americani in territorio tunisino contro sedicenti elementi di Al Qaeda sono morti anche due militari americani quello tunisino l'ha mai smentito anzi
Il Pentagono sostiene anche questione Massimo smentito Tunisi che utilizza la base di Biserta per poligoni provvigioni sull'Algeria quindi a questo mio
Non risulta
Questa riflessione interessante tra la presenza e comunque l'utilizzo è un tema sul quale sì potremo organizzare e promuovere una ulteriori iniziativa comunque questa è la presenza militare in Europa insomma prevede americana e è un dato di fatto insomma momento è è registrato ciò non toglie che gli interessi insomma
Qui lo sguardo un po'sia rivolto verso al Pacifico per ovvie ragioni ma ovviamente siccome la presenza cinese con la presenza dei cani diffusa e del tutto naturale che ci sia come dire un'attenzione in molte e diverse aree del mondo un altro tema un'altra che Borsa della giornata Kjaer ritornate a dalla dall'introduzione del senatore Craxi in poi è stata proprio quella dell'interesse
Senatrice dice il senatore diceva poc'anzi c'è l'interesse non è una parola impronunciabile un qualcosa di destro su sovversivo come oggi cilene
Ricordato e ed è anche vero il l'altra questione che un po'emersa tutti i sogni per i rapporti con i partner comunitarie che un rapporto molto dialettico a tratti conflittuali che comunque deve trovare una sua ha una sua dimensione per il futuro
Proprio qui su questi temi su questa vicenda che abbiamo immaginato che abbiamo ritenuto indispensabile
Una riflessione sull'interesse italiano i rapporti con i partner europei che ringraziando Fabrizio maronita che non è rissa geopolitica un giornalista di Limes più che conosciuto
Della sua pars la sua presenza e diciamo della riflessione che ci vorrà consegnare
Grazie buona sera a tutti rinnovo anch'io al ringraziamento
Grazie per questo invito
Questa riflessione quanto mai opportuna su una parte di mondo che è vero è un po'negletta paradossalmente allora anche da noi che invece dovremmo averla molto bene molto più ben presente
Sono stati tracciati molti scenari e lanciate molte suggestioni su quello che dovremmo fare quello che metteranno dovrebbe essere per noi
In maniera forse un po'meno immaginifica Maspero puntuale sempre con spero il dono della sintesi dal nel tempo relativamente esigua a disposizione
Vorrei dare fornire proprio alcuni dati in prima battuta su ciò che il Mediterraneo è per noi oggi
In modo forse un po'banale richiamo le tre dimensioni fondamentali conseguentemente
Che da un punto di vista strategico ne terraneo o riveste per noi oggi senza nulla togliere ovviamente alla al portato storico culturale e quindi anche
Diciamo suggestivo che questo mare non a caso detto storicamente nostro ma a e dovrebbe continuare per non è oggi uno sguardo come dire fotografico al mare in questione ci restituisce a tre dimensioni quella migratoria quella energetica diciamo così e quella commerciale che io diciamo vorrei su cui occorre spendere qualche parola perché riguarda diciamo un soprattutto una parte del nostro paese che è un po'troppo sbrigativamente tendiamo a dare per spacciato che sarebbe il nostro su no
Sull'aspetto migratorio non mi soffermo più di tanto se non per ricordare che diciamo attualmente una delle conseguenze nefaste
Della disunita perché altro non altro termine non viene Tropea sul tema e che in realtà noi abbiamo ormai da tempo ma applicato una politica di come si suol dire esternalizzazione della frontiera che a sua volta ha per noi italiani due spiacevoli conseguenze la prima scusate forse è politicamente o meglio diplomaticamente diciamo una formazione di poco tatto ma la realtà dei fatti
Noi in questo momento come Italia Sala in una sorta di limbo cioè sia una sorta di paese cuscinetto tra la zona scende né propriamente detta che inizia a nord delle Alpi
Come del resto di comportamenti anche della gente gendarmeria francese recentemente non ci mancano Marie ricordare
Diciamo il confine esterno dell'Unione Europea che evidentemente a nord delle Alpi non viene percepito come Lampedusa ma viene arretrato un po'più su direi più o meno a Ventimiglia lei al Brennero
Questo è un dato di fatto dal resto i dati anche delle ONG diciamo che si occupano del fenomeno anche sul nostro territorio mai attestano da tempo una circolarità
Delle diciamo dei movimenti di migranti anche fondamentalmente da giù tanta no quelli che sbarcano da noi sfuggono alle nostre Reti di accoglienza
Sulle quali del resto ultimamente diciamo c'è stata un'attenzione forse non proprio costruttiva
Tendono diciamo ad andare verso la frontiera nord Palma immancabilmente a differenza di quanto accadeva prima tornano tendono a essere più spinti giù qui diciamo in questo momento noi diciamo questa è una conseguenza con cui dobbiamo fare i conti l'altra conseguenze che chiaramente noi continuiamo con l'Africa e con il levante
Quindi in Medioriente prossimo ad applicare quello schema che forse non voglio definire neo coloniale ma che comunque diciamo non costituisce una particolare innovazione che lo stesso che poi come Stefania Craxi ricordava e come è stato ricordato anche da altri
è stato applicato diciamo per decenni al tema in generale delle materie prime cioè noi fondamentalmente sovvenzioni amo
Cliente Elsa pettine sovvenzioni amo
Dico proprio li paghiamo affinché diciamo facciamola campo profughi chiaramente la Turchia è uno di questi è la Turchia un Paese che tra l'altro non si presta ad essere un attore passivo come stiamo vedendo oggi in Siria
Ma in generale lo abbiamo fatto anche per esempio con i Paesi della fascia del Sella che è tra l'altro apro e chiudo la parentesi il sarà il primo mare che queste flussi migratori subsahariani attraversano prima del Mediterraneo che non fa meno morti nel Mediterraneo
Quindi chiaramente diciamo l'Italia per la sua collocazione geografica scontata la totale assenza di una politica europea non solo migratoria l'idea di una politica europea tout court questo aprirebbe un discorso sull'europea che non è chiaramente il caso di fare qui
Ma chiaramente lui europea per come diciamo funziona o non funziona oggi
è una struttura che non è attrezzato ad affrontare i dilemmi strategici
Siano essi l'immigrazione il rapporto con la Russia
Diciamo di movimento finti fuori un paese come la Gran Bretagna che del resto in Europa c'è stato sempre in maniera piuttosto ambigua e via dicendo e lui per quanto riguarda il tema migratori in particolar modo paghiamo lo scotto maggiore
E quindi diciamo chiudo diciamo il discorso su questo perché purtroppo allo stato dei fatti non c'è molto altro da dire se non la necessità di recuperare un rapporto diverso con questi Paesi che passa anche chiaramente per una revisione anche giuridica di certi aspetti soprattutto per quanto riguarda gli accordi di rimpatrio ma anche chiaramente un aiuto allo sviluppo che non può essere solamente finalizzato diciamo al finanziamento a medio e corto termine
Diciamo del regime o comunque della realtà politica locale che di volta in volta ti garantisce diciamo il lo sbarramento
Diciamo del flusso senza poi alcun riguardo per l'origine di quel flusso e dei fattori diciamo che lo generano e che in qualche modo ma contribuiscono ad alimentare un problema di cui il flusso migratorio è chiaramente un sintomo non è diciamo una problematica all'origine del problema
Energia e commercio molto brevemente dunque
è vero che il Mediterraneo o meglio scusate e deroghe non abbiamo avviato una transizione energetica ma come giustamente veniva per l'appunto detto l'abbiamo avviata
Ora noi dobbiamo sempre tener presente una cosa me siamo una un'economia di trasformazione nella misura in cui riusciamo a mantenere diciamo un'industria specialmente una media grande industria
Che pare ma cui pare per qualche diciamo oscura ragione andiamo applicando con la fine dell'IRI
Ma nella misura in cui riusciamo a mantenere viva dio specialmente in alcune parti del paese continuiamo a mantenere sulla non restiamo l'economia sette trasformazione perché non abbiamo risorse energetiche di fatto o almeno non mentre nemmeno lontanamente sufficiente a soddisfare il nostro bisogno domestico e industriale
è vero che nel nostro mix energetico le rinnovabili che sono comunque in gran parte ancora diciamo costituite con una buona misura dall'idroelettrico e crescente mentre sapete dal sole dall'eolico sono arrivate crescendo che almeno al venti per cento
Ma al venti per cento il grosso delle viaggiano continua produrrà con il già fosse con fonti fossili per adesso di cui Gassa fa la parte del leone
Se voi guardate la mappa la trovate agilmente su internet dei punti d'ingresso del gas importato per la stragrande maggioranza del nostro Paese
Fermo restando il petrolio continuavamo ha importato soprattutto dal Golfo
Vedrete che il gas che è cresciuto esponenzialmente nel nostro mix energetico soprattutto di generazione elettrica perché più tra virgolette pulito del petrolio
Viene per circa il quaranta quarantacinque per cento a Tarvisio quindi fondamentalmente dalla Russia
Ma pr un buon venticinque per cento viene da soprattutto Algeria e Libia
Allora si potrebbe pensare perché veniva ricordato prima quanto l'Italia diciamo non debba essere solamente un'appendice dell'economia tedesca ma gran parte del nord in molti settori Noè si potrebbe pensare che nord e sud siano in una sorta di autonomia energetica nel senso che diciamo il Norditalia va col gas russo il sud Italia va col gas Nordafrica non è così assolutamente non è così
Perché diciamo due terzi dei gas serra consumati iniziale a viene consumato alle regioni del Nord sono quelle industrializzate
Il gas che arriva dalla Russia non copre i due terzi del fabbisogno di rigassificatori ne abbiamo pochi come sapete quindi il terminale ridica rigassificatore di Livorno
Diciamo rigassificatore quantità residuale di cassa quindi i gas che del Nordafrica non serve solamente il Sud serve chiaramente anche il Norditalia quindi noi non potremmo avere industria
Se non avessimo diciamo questo caso se non avessimo ingenua le fonti energetiche del Nordafrica
Quindi un tema di sicurezza energetica per tutto il Paese quello che noi facciamo e non o non facciamo in Algeria Tunisia e Lidia soprattutto in Algeria e Libia in questo caso e non è un caso a prescindere dalla visione sicuramente lungimirante di Mattei che comunque la sua ENI la nostra ENI continui ad essere e non si non abbia mai cessato di essere nonostante i rivolgimenti che sono accaduti in Libia diciamo la il perno della presenza italiana in quel Paese
Questo ci tenevo a dirlo perché bene anche in qualche modo diciamo dare un nome e un cognome agli Inter all'interesse nazionale per l'appunto e questo è sicuramente un interesse nazionale
Per quanto riguarda invece il commercio si potrebbe pensare e i numeri in parte lo attestano che il nostro commercio con il bacino del Mediterraneo soprattutto levando la Turchia che fatto la parte del leone con i paesi della sponda sud propriamente detta
Sia non se non residuale comunque marginale rispetto al totale del nostro commercio estero ed è vero
Il nostro il nostro grosse nostro commercio di beni intermedi e finali non ce l'abbiamo con altri paesi con gli Stati Uniti con le grandi economie del Centro-Nord Europa
Nel Mediterraneo ripeto la parte del leone ha fatto Tia ma se voi andate a vedere
Lo abbiamo fatto all'immersi in uno degli ultimi numeri prima dell'estate
Quali sono diciamo litigio Doni italiani che hanno il grosso dell'interscambio con le economie del diciamo del nord dell'Africa diciamo del Maghreb
Dall'Egitto diciamo andando verso ovest
Voi vedrete che sono le regioni del Sud
Cioè il nostro Meridione Pisa
Per circa il venticinque trenta per cento escludendo la componente energetica e per quasi il cinquanta per cento includendo la componente energetica
Con per il commercio con il North Africa che è un commercio ve nel nel Complesso arriva appena al dieci per cento del nostro totale ma comunque un decimo e è un commercio che vede tra l'altro questi Paesi come importatori netti
E non solo diciamo di materie prime ma anche i manufatti cioè stiamo parlando di meccanica di tessile di di made in Italy cioè delle nostre produzioni diciamo artigiani o se metti tali che ci caratterizzano di cibo
Quindi
Diciamo per una parte d'Italia che ha i noti problemi socioeconomici che sappiamo
Questo è un mercato importante
In tutto questo è ovvio
Che il resto del mondo non sta a guardare si citava prima la Cina rilevo
Per brevità chiaramente posso solo rilevarlo un dato fondamentale ancora una volta sedendo alla guardare la mappa delle performances delle nostre autorità portuali cioè fondamentalmente diciamo delle unità diciamo amministrative in cui sono divisi i nostri porti vedrete che il grosso dalla portualità italiana diciamolo fa il Nord
E Genova la Spezia a Trieste in parte Civitavecchia
Per una ragione che io non riesco veramente a spiegarmi nonostante diciamo ci passi le giornate su queste cose
Se non è chiaramente con diciamo un Paese che come si diceva prima non fa sistema per usare uno femminismo noi abbiamo i nostri porti del Sud da Gioia Tauro a Taranto e quant'altro a cui pure tanto e Gioia Tauro i cinesi hanno bussato prima di andare a finire fra Trieste
Perché loro vive la seta che diciamo totalizzano volumi in Sardegna anche che fondamentalmente di fronte a Barcellona
Volumi assolutamente ingiustificati per quanto sono piccoli rispetto alle potenzialità
Questo non solo quando ci sono i porti del Nord entre INCE quindi Rotterdam Anversa e quant'altro e continua a essere il fulcro abbiamo Barcellona a quando soprattutto ci sono alcune nodi portuali della sponda sud in particolar modo Port Said
Che non è un posto ma è un sistema portuale tra l'altro connesso al Canale di Suez su cui cinesi hanno investito pesantemente in Egitto
Con l'avallo chiaramente dei governi egiziani
E Tangeri in in Marocco idem che sono stanno diventando distretti industriali e commerciali le porte d'accesso della Cina alla all'Africa e all'economia africani che si sono economia veramente molti casi in via di sviluppo
E non solo in quelli stiramento e tali ecco diciamo qui noi siamo drammaticamente drammaticamente indietro
E ed è vero che noi come facciamo soprattutto il nostro Sud con il il nord dell'Africa ma commerciavo comunque molto meno di quanto facciano la Cina un Paese che di certo militerà non è come la Germania
E quanto meno diciamo abbiamo quote commerciali che sono più o meno paragonabili quanto meno nelle categorie merceologiche più richieste da paesi nordafricani con quelle di Francia Gran Bretagna viva Dio perché altrimenti saremmo indietro anche rispetto a quel paese
Quindi noi diciamo se vogliamo parlare di interesse per l'appunto nazionale lo dobbiamo aggrapparci con le unghie e con i denti diciamo al discorso energetico
Non dobbiamo permettere specialmente essendo tra l'altro nella sfera di influenza sottoscrivo pienamente di un Paese non propriamente allineato alla Cina come gli Stati Uniti che la Cina sia come diceva Pirani prima l'intermediatore
Di eventuali progetti energetici che ci uniscono Nordafrica perché questa quanto meno un controsenso come del resto è un controsenso vuole stare nelle vie della seta concetto dei piedi e poi diciamo fare gli amici di Washington
Cioè insomma a un certo punto si cresce si deve si scegliere da che parte stare se proprio diciamo si pone un dilemma
Con tutte le sfumature le cautele diciamo e le furbizie diplomatiche nel caso ma comunque diciamo qualche tipo di coerenza in politica estera un certo punto almeno su certi dossier bisogna averli averla
E poi dobbiamo assolutamente tutelare per l'appunto la nostra le nostre quote di mercato
In un una parte di mondo che è vero che è soggetta diciamo profonda
Più o meno profonda instabilità politica ma e questo si connette al discorso migratorio ha grandi potenzialità se non altro da un punto di vista demografico
La potenzialità demografiche tale se trova sviluppo diventa un fardello e quindi diciamo produce instabilità anche in termini di flussi migratori nonché chiaramente di sofferenze umane invece questo diciamo questo sviluppo non c'è e quindi diventa un fardello per il Paese
Sarebbe molto bello se questo lo si potesse fare in totale comunanza di interessi e vedute con i nostri partner europei se così però non è se così però non è questo non deve assolutamente diciamo essere come dire una scusa
Per per non fare niente nel senso che se non c'è la comunanza sì quindi c'è la competizione a questo punto diciamo che competizioni sia perché altrimenti Neva chiaramente alla fine in ultima analisi anche del nostro stesso benessere e della nostra diciamo possibilità di mantenere aperto un canale economico diplomatico umano con Paesi e su questo diciamo sono perfettamente d'accordo come anche regioni di storici labbro dell'imporci ricordano
Diciamo in una certa non trascurabile misura dipende anche la nostra stessa stabilità e la e la nostra stessa capacità di diciamo di produrre benessere e opportunità anche per i nostri giovani in generale
Per a diciamo per per il nostro Paese grazie
Grazie Fabrizio ma lontano solo per il suo preziosissimo intervento ma anche per aver messe ridens in evidenza un qualcosa che non si sa
Perché molto spesso nella retorica diffusa si dice che il Mediterraneo per il Mezzogiorno opportunità di sviluppo verissimo
Ciò che nessuno dice e che il Mediterraneo attualmente la sua parte commerciale per il Mezzogiorno e comunque già un qualcosa che esiste e che nella minuta e difficoltosa economia meridionale rappresenta un punto importante quindi noi adesso procediamo con due ultimi interventi perché abbiamo declinato quali sono gli interessi e ovviamente abbiamo visto che ritornavano sempre le due questioni la questione energetica che e fondamentale anche nei termini come ci sono stati ricordati
Nell'ultimo intervento e ovviamente la questioni non semplicemente dei flussi migratori degli immigrati ma proprio dei traffici Mina questioni anche di sicurezza e delle migrazioni in essere nel Nordafrica perché nessuno ricorda
Ma il Nordafrica e da tempo un luogo di immigrazione loro stessi hanno i problemi con tutta l'aria dell'Africa subsahariana e non solo la dove si combattono guerre laddove c'è terrorismo ecco quando parliamo di Africa dovremmo anche lì iniziare a parlare di Africa e come al nell'ultimo numero di libri se di dimessi ricordava che bisogna parlare di lì viene ormai quindi quando parliamo di Africa in Nordafrica e una realtà che riceve questa situazione io do subito la parola a Margherita Paolini che ha bisogno di ben poco presentazioni che sul tema dell'energia e comunque una delle massime autorità presenti
Grazie invito io vorrei solo un attimo con volevo complimentarmi
Per ora democratiche sia visto che finalmente questa notizia è stato davvero e quindi forse avrei potuto fargli anche un applauso a quel punto insomma
Finalmente qualcosa di bello
Ecco io
Ho scelto anche di accompagnarlo alcune cartine molto semplici così prese un po'da da interprete arrangiate da me proprio perché si capisse un po'meglio questo percorso che non è tanto semplici fesso non è tanto semplice anche perché
Sono accaduti sacche avendo nei cambiamenti cioè l'equazione energetica sia quella diciamo interattiva tra virgolette sia quella ispettiva la sponda nord della sponda sud stanno cambiando
Se noi non cogliamo subito
Questo muta questo mutamento mai potremmo diciamo subirne semplicemente degli effetti negativi invece seguendo con occhio critico e anche come dire
Chi uscendo a ad aggirare dei bluff che ci vengono lanciati
Probabilmente invece da questa vicenda da questa situazione gli omissis duplice situazioni può uscir fuori
Un percorso veramente alternativo non solo per gente ebbe a dire ma anche perché capiamo meglio i rispettivi problemi e ci vediamo in un modo diverso
Noi consideriamo
In fondo il mio consideriamo tradizionalmente i Paesi del Nordafrica un serbatoio e DTT risorsa
Tutti diciamo
O più poveri a seconda delle nostre necessità
E
Invece questo non è più così vero nel senso che queste risorse ormai servono anche e moltissimo al lupo
A chi le produce
E i produttori ma anche i Paesi dell'area dei russi agricoltori comunque devono acquistare Energia per il loro sviluppo
In questa situazione si inserisce un duplice fenomeno
Il fatto che si consuma moltissima energia elettrica siano che essi
Cioè c'era diciamo una una una enorme progressione verso l'alto i consumi elettrici quello che conta ormai non è il prezzo del barile pezzo del delle Ande Matthew del gas entra kilowattora
è quella che come dire gestisce il gioco ora che cosa succede
Qui è una prima così una prima in prima
Continua cresce per far vedere presente un c'ho tre paesi no dei Paesi produttori in realtà i produttori veri e propri sono Algeria la Libia il Egitto subito vicende alterne
E mi ricordo vi tornerà ad essere un Paese produttore nel senso di autosufficiente nel senso di esportatore netto probabilità alla fine di questa di gas di poco ma comunque un grosso significato
Gli altri acquistano
Comprano
Contro e siccome appunto il consumo di energia elettrica e quindi per esempio di gas cresce il gas serra quel fin sotto per delle centrali elettriche questo significa un'esposizione di vittoria
Continua momento
D'altra parte se anche i Paesi produttori importanti
Come l'Algeria
Rischiamo di c'è una crescita demografica pazzesca
Tutti specialmente negli ultimi anni quindi i consumi ovviamente viene geneticamente dei consumi tutti i consumi aumentano ma insomma soprattutto quelli energetici che cosa accade
Che il Paese produttore l'Algeria non può più come dire ipotizzare di quantitativi gli export fissi sicuri perché
Perché intanto appunto questa questa questa crescita e e anche un po'oscillante quindi non può essere cioè esattamente Parabita ma soprattutto a cioè il fatto che che
Non non non come dire
Per per la scusa succede vuole Virgilio e il successivo così si fa cioè voglio dire il problema delle esportazioni diventa un problema cruciale perché esportazioni e hanno delle caratteristiche molto precise e molto fisse molto rigoroso somaro quindi i contratti sono pluriennali
Allora in questo momento
In questo periodo la richiesta diciamo ritirare in barca i i i anche anche noi clienti diciamo il partito Alitalia forse perché diciamo a adesso altre prospettive o comunque in questo momento non vuole impegnarsi con investimenti forti come quelli che sono necessari Algeria per far ripartire per far aumentare la produzione
E quindi diciamo tutto sommato il problema grosso è che il Paese produttore
Comincia a rischiare di non avere più de una rendita diciamo energetica petrolifero che si terrà
Proporzionate proporzione Sefer risulta molto più disporre così ampiamente delle sue risorse ma e al tempo stesso deve sforzarsi di aumentarle di farle crescere e quindi dovrà Investimenti del fine questo insomma si crea questa situazione mobile
Mobile anche l'incertezza perché appunto se non ci sono sovrani o investimenti
Infine i campi nuovi gattino si svilupparono sì fare Coveri di giacimenti maturi eccetera eccetera Ciampi è veramente una situazione difficile è anche stimolante
Per questi Paesi non come dire non sedersi chiusura venga petrolifero che a sinistra e tenere i prezzi h a livelli calmierati bassissimi cose che poi punto finisce per depauperate anche i vantaggi
Questo è quello che succede diciamo un po'in tutta l'area cioè il problema Beatrice demografica portava grosse crescita della dell'su elettrici qui di definì stock delle centrali elettriche gas seguo timido riferì peggiore ma
Che cosa succede se quello che sta succedendo las
Il che non vuol dire che questi sono Paesi per sicure bensì a poppa cui approvvigionarsi assolutamente però bisogna essere molto più calcola
Ecco se passiamo sulla nostra se qualcosa Toni se invece poi passiamo dalla nostra parte senza sulla nostra sponda abbiamo o in generale il discorso dell'Europa
Poi ci avvicineremo al target del del del Mediterraneo parte più mediterranee noi troviamo un altro fenomeno
Che questi abbastanza preoccupante
E cioè che il bilancio energetico ecco perché da produzioni capacità produttiva
Consumi si va alterando posa niente cioè praticamente ci sarà un buco di per altri quattro anni cinquanta miliardi di metri cubi al al no sul sul sul con sullo scenario europeo
Perché perché
E precisiamo approvvigionati da da nostre fonti diciamo
Europee anche norvegesi così diamo avvenne su questo Paese diciamo europeo come suona comunque anche se non comunitari
Perché abbiamo ma lega Nord che è un bel pezzo che ha smesso di essere no riso nel testo
Per cui adesso questo fa capire anche perché l'Inghilterra da parecchio tempo si è già si è convertita alle importazioni di gas naturale liquefatto dal Qatar e di altri Paesi adesso il particolare che negli Stati Uniti
Poi c'è il il gravi drammatizzano drammatiche finisce la produzione
Per il bene dell'Olanda nella non se l'olandese perché il grande giacimento che ha fatto proprio la mangiatoia a tutta la parte norme Lord diciamo del del dell'Europa
Nord-occidentale B venga dalla viene alla ma questo giacimento è stata ben test iper sfruttato soldi cose no lo scoop due donna compagnie UE grosse compagnie
Va be'richiama nasce
Che a un certo punto praticamente rischiano di collassare il sorriso che ai terremoti sono sia già detto molto pericolosa per cui la la la all'Olanda deciso
Che si ridurrà drasticamente e che venti del praticamente non ci sarà più esportazioni che al Paese più più interessata una Germania ma anche diversi altri Paesi diciamo de de del del di quell'area lì
Quindi abbiamo a e la Norvegia per questioni di carattere prevalentemente ambientali ma anche perché lassù diciamo diventa sempre più impegnativo e costoso Fondiaria tira fuori Dias a verbale Nordahl ma dal partito scusare
Ha deciso praticamente quasi di non smette di esportare
E forse a chi dirlo
Quindi questa è una situazione ciò produttiva chiamo produttivo aumento dei consumi elettrici calo produttivo e si fa
Un altro fenomeno che si sta che si verifica che by praticamente la bisogna usati per sedimentare importazione evidente che c'è un buco
Se questo non è un buco in realtà
Dopo la parola come di sembra negativa in effetti al mercato si apre un mercato interessantissimo perché il mercato europeo è un mercato importante per chi può andare a vendere è un mercato solido è un mercato unitario insomma quindi a molte cose
Caratteristiche favori e allora ecco che
Su questo punto
Si cominciano a so situati attributi interessi evidentemente il primo è finita l'ho capito questa questione sosta di russi ovviamente che hanno creato che hanno così cementati il raddoppio del video svolto sul Baltico all'operato del tattici thriller tutte queste cose qua
Ma questa situazione però dopo la questione ucraina comunque ha creato un diffuso senso di sfiducia avviso esclusivi di preoccupazioni riguardo agli approvvigionamenti per via di ascolto
Si considerano troppo rigido troppo vincolanti c'è Lecce questo poi per la narrativa filoni di pensiero nel caso sul problema l'effettivo non si porrebbe
Però diciamo che qui c'è una diversificazione è un principio comunque corretto nel marchiato quindi va be'cadetti caroselli cosa vediamo vediamo Depardieu darsi non si sa poi che fine fa sta girando intorno a Danimarca perché ci sono dei problemi comincia di Hutter di ancoraggio il gasdotto che gli è stato distribuito
Sì non si sa se si è poi potrà entrare in parte in Europa
A altri altre cose intesi ritira Back
Come dire grande boom del gas l'Azerbaijan riformatore
è ovvio e non si sa
Perché si si contava che ci fossi paura codardia cose baciato immensa boutique alla fine ecco che
Mi sa che c'è una crisi però per importazione di andar via gasdotto e bisogna anche come dire
Aumentare la quota gli approvvigionamenti attraverso gas naturale liquefatto questo da una maggiore flessibilità e si entra nel mercato più sport più
Insomma il generale anche servire a far abbassare i prezzi del gas
Però resta al fuorigioco ansia se presa a produrre anche gemelle insieme alla Toyota al suo interno benissimo
Allora
Questa cartina qua
Negativa la Commissione europea né di niente farle dire che nell'ultimo anno sono stati progettati
Sotto una serie di come dire potenziata enti dei terminali esistenti erano già sovrabbondanti
Nesta però sono stati fatti dei ruoli salvo ostruendo dei nuovi e poi si stanno come dire
Facendo delle delle come possiamo dire delle delle quote delle modifiche Rimini delle migliorie a quelli già in funzione queste migliorie al suo migliorie sono praticamente raddoppiati
Di di capacità si esce a chiarire tutto questo
Dimessa Bonanza e quindi di ricettività da dove viene e poi l'articolazione della risonanza che ci interessa è che proprio questa punto sotto no da braccia spalle dal i dati al Mediterraneo
E qui sta qui
Sembrerebbe quasi che non ci fossero altre fonti di approvvigionamento a giudicare da questa situazione la Spagna oltretutto servita benissimo dai dai gasdotti
E la l'Italia c'è altra specie abbiamo tutto un sistema che tra l'altro è stata sviluppata da Emilio tra l'altro la Spagna aumentato le quote di importazione dalla dall'Algeria
Quindi discretamente noi abbiamo tenuto invece abbiamo manteniamo rifatto per fortuna raccordo all'ultimo momento mancavano immensi forse un'altra abbiamo potuto
Fissare per ventisette perfino abiti Settis ventisette scusate e dieci miliardi di metri cubi
Beh
Dobbiamo tener conto del fatto che l'Algeria un Paese che ha subito diciamo attraverso molte difficoltà veramente molte difficoltà negli ultimi dell'ultimi decenni ha diciamo prima perché appunto diciamo così piani di sviluppo che devono essere fatti non hanno visto
Investimenti sono state fatte molte gare se andate lo dico deserte ma quasi
Sono state fatte molte critiche al facili contratto
E quindi insomma le le icone companies non erano molto tosare molto rigide
Gli algerini invece pure e quindi siamo arrivati a una situazione in cui diciamo i giacimenti maturi non hanno avuto le necessarie operazioni via non sicuri e quelli e gli equilibri sottili dall'asse sostituiti da nuovi le risorse ci sono assolutamente
Quindi serve gli astanti non ci sono sono abbondantissime
Non ci sono solo quelle di gas naturale tradizionale ma anche dice il gas misericordia per questo col fatto che
Ciascuno può giudicarlo come meglio ritiene lo scegli associazione nelle la pratica del Franklin è certamente usciva incerte come circostanze come l'Algeria
C'è un c'è una utilizzo di acqua che prezioso anziana quindi liquida vignettisti d'inquinamento quindi diciamo c'è stata una reazione piuttosto ostile ville popolazione
La la compagnia di Stato algerino era decisa davanti a tutti i costi dicendo inquilini direttore che c'era fino a poco tempo prima che venisse sostituito dal
No non Bouteflika dito da sola tre diceva che bisogna farlo per forza perché era non una scelta ma un must come facciamo possiamo mantenere uno a livello produttivo sono facciamo intervenire anche sul sacro
Comunque il problema è che si sono si sono assolutamente intensificati gli sforzi poi c'è stato il terribile attentato ai piani bassi
Del tredici che ha dato va fatta terrificante appunto a all'economia del gas algerino perché è un impianto molto buone molto molto importante l'impianto di trattamento
Quindi ci son voluti quattro anni per rimetterlo in pista ma quel tempo perso è stato diciamo abbastanza fatta
Adesso quindi oltre alla tentare questa partita del del
E vado a tentare questa partita delle scelte molto molto prudenza si sta tentando anche l'off-shore
Che era anche storie qui ecco comincia a le comiche sottolineare un aspetto si è parlato dei dei problemi Trenitalia Algeria anche alla Francia sono e riesce ad impedirlo disse sta vedendo una serie di situazioni in cui i due cammino insieme
Che vorrà dire
Ordine palesò degli interessi concreti i comuni allora si cammina quando ci può essere competizione allora sì oppure cambia cavallo penso che sia cambiata
Ma anche di Fini cerca di precise però rapidità hanno aperto un cerca di certe cose conviene anche a loro un certo tipo di gioco bisognerebbe che noi potessimo sfruttare questo momento così il fondotinta
Di convenienza francese ma anche per la nostra convenienza
Ecco a voi vedete qui appunto ci sono ottimi diciamo Sivas notti attesi due due gasdotti
Algerini e possibili scorcio quello libico
Qui è una e è tutto tra l'ha presa per fare delle scelte delle scelte gli americani avevano preparato dagli algerini perché pensavano di prepararsi da riserva di scelte per dopo
E questa vietate cosa interno no con no fa adesso leggo la nostra porta quindi c'è stata una protesta adesso ci sta molto più attenti perché la situazione tutti di essersi
Mi scuso diciamo una rapidissimo chiara la Libia dove ecco che cosa si può venire si può vedere che
Questa partita
Delle risorse petrolifere di esistere
è il fondo non è la chiave vera e propria dello scultore è è il discorso della rendita petrolifera è il discorso della gestione
Qui nessuno ebbe spartire papà bassi vorrebbe piuttosto che avviare gestione Enzo come dire state cosa interessa la Libia Alierta nascita sostanzialmente gestione scegliere bene chi non vende che che mettiamo fra non è tanto voglio la mia quota perché la Cirenaica nella sua quota e si sente e si perde sempre tutto ladri vogliamo eccetera
E però c'è un fatto che alla fine di tutto
Diciamo lavarsi davanzale di affittare che hanno messo in sicurezza insicurezza in giacimenti
Intanto cento punto dice Sources serviti al fine di aumentare produzione perché certi giacimenti stavano lì diciamo eccezioni confuso poco e quindi
Però il vero problema della Libia delle Bibbie è che qualunque tipo di accordo sugli scaffali
Rimane il risotto il problema di chi è che si veri si incolla tristezza
Che che il vero nodo c'è cioè che si può fare diciamo a risolverlo col pretende dai trenta ai capi ci abbiamo provato per carità però insomma è chiaramente tutto un'altra questione
Però io diciamo penso che
Non sarà poi forse anche dalla Libia qualche cosa potrà uscir fuori
Sarà che sono inguaribile ottimista ma in energia bisogna anche però avere un senso pragmatico sempre no pensare male io so approfondire capire che cosa succede
Dal punto di vista la produzione dalla meglio per ore
Perché Santo perché l'Egitto ai L'Unità insomma è è interessato delle le zone di influenza in scena anche perché in Cirenaica sessuali prima che si ritira comunque
Era e quindi questo questo pallino verde sono dalla parte lasciai il fondo
Quel con il pallino verme Hong è un giacimento tosto grosso epici all'Egitto l'Egitto come dicevo a fare avuto sempre forte consumo di prodotti petroliferi
Nona tanto petrolio avrà ricevuto gas sarebbe va be chiudo
Ecco allora
è
Ovvio perdonatemi da comunque l'Egitto in una in due parole sta ripartendo molto forte devo dire molto forte al granduca scritta
Perché ebbe perché perché finalmente
Poli con i prestiti del Fondo monetario potuto pagare debiti con le compagnie petrolifere non filtra rinunciato a lavorare perché qui non lavoravano perché se no volevamo pagate e c'era un debito da saldare
Queste risorse si sapeva che c'erano sepolti a favore
Lo sapeva la video sicuramente se non
Per per investire equamente ci sono degli impianti di liquefazione che stavano lì fermi e non potevano funzionari perché il gas non si faceva se produci è molto pratico Botto così io che cosa fanno quasi terra-terra Israele ma è così che funziona le cose
E oltre al Civardi insomma questi due Alfieri savana sul delta del Nilo e stanno producendo veramente dei risultati in con molto incoraggianti per cui alla fine dell'anno Egitto diventa
Appaiono sarà più
Niente
Segni un semiconduttore Samp rotture
Con un piccolo Bargiggia di Expo Troisi ha già già esposto biliardo miliardo divenuti quindi non è male
Sui sugli otto che produce la maggior parte vai verso l'interno
Questa fa vedere sia un po'tutta tutta la la all'ammucchiata che c'è sul sul sul sul delta del Nilo e e e i vari campi che sono su cui sono arrivati tutti praticamente tutte le vittorie
Sono arrivate sul e c'è anche la Total naturalmente invece la seconda avventura
Cibo questa chiudo son pulire insomma
Che ci prendiamo data del Nilo e bacino del Levante che solo contigui
Tutte e due aprivo si è dimostrato veramente prolifico banche secondo sec. lo stato prolifico e sa che il primo che ha dato risultati con Israele
E quindi questa è la situazione quindi indizi sul sui campi di Cipro dette l'isola di Cipro saldare insieme per la la coda e
E la lei e lì ci sono stati due due bimbe dunque su due diciamo concessioni pure eppure il blocco sei l'altro poco dieci mi pare si odia l'altro aspetto ettari stessi
I turchi sono arrivati con una specie di peschereccio da un digitale dimodoché detta maschera l'ora tarda dall'aver per perforazioni
Tolta e io l'ho chiamato rispettive marine militari
Questo indizio visto o sentito dire ecco sì successo pochi giorni fa avviata in più quindi anche qui vediamo qualche cosa
E qui diciamo ecco la parte finale questa che l'Egitto vuole diventare la dando GA sincero e ha anche elegante per poterlo fare dall'altra parte però c'è un altro tentativo
Quello di fare una buona e usando dei giorni che il gas Israele cipriota vada verso la Grecia
Che vero abortissi vorrebbe creare dalla parte Petty pettinato i Balcani della parte Balcani occidentali e orientali
E allora alla fine è oppure di fare un venga svolta addirittura di tre per la qualità adesso alla fine ecco questo è un piacere era senza capire che voi avete visto prima
Questa cartina invece enormi segnata
Facendo vedere
Perciò per da parte sopra
Prima parte di sotto
A che cosa serve tutta quella roba
Non saranno forse neanche costruiti oppure ma serve anche come dire a scoraggiare le potenziali iniziative della gastronomia facendo vedere che certi bisogna da Patti vince lo spazio occupato
Ecco diciamo che infatti tutte le idee di spesso e fece Cuesta dovrebbe essere stata l'operazione con cui il i sottosegretari Galliani permettervi aveva detto appunto
E e Pietrantonio strappato a di poter praticamente a diventare il primo forniture
Dice il gas in Europa
Il Gnl di meno inclusa
Per volere reale è reale perché se l'avvocato tutto gli altri gasdotti di DDT diaspro però in questi giorni è uscito l'ultima notizia
Dunque proprio tutti sospettano le fonti molto autorevoli lascia il Revolution è una vittime di capire americano tutto il figliastro è una sola cioè nel senso che praticamente siamo più
E un da rivoluzione che non avrà più storie sia cioè tenderà gradatamente e attirando più guai al suo Paese
Che non vantarci quindi non è telaio poi affidabile lo si può abutere gli atti ma in Aspromonte pigliare in genere che non si sa Semeraro dov'era e quotidiani eccetera eccetera
Grazie per l'intervista riflessioni e analisi stamani sia appassionata che comunque ci ha appassionato
Non è una scusa per l'orario con il dottor Di Pinto e affrontiamo l'ultimo tema per Flash che nelle agende ordinario il gender con quotidiani a la priorità l'esclusività che quello delle migrazioni in parte dei traffici noi lo riscopro ritroviamo in calce ma ovviamente ne comprendiamo benissimo
L'importanza
Grazie visto anche l'orario sarò nonno spreme di più approfittando a piene mani i di quello dei due interventi che sono stati fatti dai due rappresentanti eccellentissimo i rappresentanti di Limes che per fortuna
Hanno già in una maniera un altro ha toccato alcuni punti del rito
Dovuto toccare io rispetto ai quali non c'è veramente nulla da aggiungere quindi inutile ripetere
Cercherò di fare semplicemente una un'analisi di tipo chiamiamolo previsionale molto ora rapida al i due aspetti su cui dobbiamo riflettere quando parliamo delle migrazioni sono per quanto riguarda quello europeo la volontà politica di fare o non fare una una strategia di accoglienza condivisa viviamo in un momento di estrema ipocrisia in cui c'è una parte dell'elettorato solitamente e della classe dirigente solitamente a quello che sta economicamente meglio che anche quello disposto ad aprire di più i nostri porti c'è tutta un'altra parte
Della popolazione europea solitamente quella che versa in condizioni economiche peggiori che ovviamente vuole chiuderli se per un motivo molto pratico
Perché l'immigrazione che arriva crea un maggior conflitto d'attrito sociale sulle classi medio-basse mi sono quelle che sento non più la competizione per quanto riguarda il mercato del lavoro soprattutto Colorno specializzato
Non entro poi nelle derivazioni di tipo percettivo identitario che vengono strumentalizzate da un gruppo politico ad un altro
O da movimenti di ogni tipo che però nascono da problemi oggettivi in alcuni casi di convivenza che si verificano nelle zone più complesse delle nostre periferie pro il discorso al mio punto di vista è sempre un discorso di carattere inizialmente economico per quanto riguarda i paesi di partenza non possiamo per e di transito delle migrazioni non possiamo fermarci al Nordafrica
Perché è vero che il Nord Africa è un paese è una è una fascia del del contingente di partenza ma è anche vero che s'che è di transito
Per l'enorme sacca che alle sue spalle che è quella dell'Africa subsahariana
Anche in questo senso non si possono scindere le dinamiche del Sahel da quelle del dell'Africa settentrionale farlo sarebbe un puro esercizio retorico poco altro l'ambasciatore prima diceva che il Nord Africa diciamo paga il fatto di essere l'Area del mondo meno integrata dal punto di vista politico a livello formale lo è così ma se andiamo a vedere le organizzazioni criminali e terroristi che è vero l'esatto contrario
Cioè è il posto dove c'è il maggior grado di integrazione se noi colleghiamo idealmente libri porti con mani della Nigeria
A quelli del Nordafrica troveremo una filiera una struttura di crimine organizzato di reti terroristiche perfettamente amalgamata che sa esattamente quello che deve fare quando lo deve fare come lo deve fare
La mafia nigeriana parla con le organizzazioni di insorgenza ecco con i trafficanti Tuareg perché a loro volta parlano con i miliziani libici in una filiera che funziona in maniera perfetta oliata come un orologio
Il grave problema che se queste organizzazioni criminali riescono ad ora collaborare è perché c'è la collaborazione neanche troppo nascosto delle stesse istituzioni di questi Paesi che spesso guadagnano più soldi partecipando attivamente al business che cercando di contrastarlo ma questo è un segreto di Pulcinella lo vediamo dall'Algeria fino alla Nigeria ricordate lo scandalo di ora hanno di qualche un mese fa che riguardava tutto il giro di traffico di droga per esempio che era apertamente sostenuto da alcuni e gestito da alcuni pezzi da novanta dell'imprenditoria
Vicino al clan Bouteflika
E anche vicino ad altri clan di potere algerini a poco sono serviti i giri di vite più ghiotto cosmetici che ci sono state nelle settimane successive al sequestro anzi le malelingue dicono che quel sequestro sia stato in un certo senso pilotato dai clan che erano contrari a un'ascesa di potere troppo forte da parte Dini sai che Bouteflika il fratello minore del del presidente che stava insomma ambendo diciamo queste ambizioni Cesare Istica neanche troppo nascoste
Per quanto riguarda il il dato demografico quello economico io sono fortemente pessimista perché come è stato detto in precedenza la crescita demografica in quei Paesi se non è sostenuta da uno al nostre tanto rapida crescita nello sviluppo nel miglioramento delle condizioni economiche infrastrutturali dei paesi esonda come un fiume
Siccome il tasso di crescita demografico è discretamente più alto delle prospettive di sviluppo che ci sono in quei Paesi è contemporaneamente le reti di comunicazione
Chiamiamole non fissi chiama virtuali aumentano di velocità quindi la capacità che hanno quei gruppi di fare delle strutture di comando e controllo militare che gestiscono il movimento illegale di persone
Beni e capitali quindi una Schengen praticamente nessun dichiarato dell'illegalità
La tutto di tutto questo è un lusso
Il flusso sarà costante aumenterà si proverà a mettere un tappo per vol e metterci in una situazione simile a quella della della Turchia con i rifugiati siriani questo è il punto di domanda
La Turchia delle strutture anche
Fisiologiche dello Stato in grado di fare quella funzione di tappo a una conformazione del territorio che gli permette laddove c'è la volontà politica lo sottolineo dieci volte di controllare il traffico
Il Nordafrica è geograficamente riverso il confine è una linea che abbiamo sulle nostre sulle nostre cartine ma lì per chi c'è stato so benissimo che non esiste e soprattutto
Il RIS
Qual è la quelle classi politiche ecco quelle élite imparano molto più velocemente molto più a fondo di quanto ne possono immaginare
Non sottovalutiamo il fatto che quello che è stato fatto va Erdoğan Harrison sottolineo che l'Europa è stata minacciata in caso di comportamento non benevolo nei confronti di a di Erdogan di essere inondata con tre milioni di di profughi parole esplicite di una conferenza stampa del presidente turco siccome lì si impara non è detto che questa bomba umana un giorno non possano essere utilizzato d'altri
Soggetti politici nei Paesi di transito o di partenza in Africa
E non dimentichiamo un altro fattore quello che per lui la sfida epocale sulla nostra civiltà dal punto di vista e Paesi africani l'esatto contrario è uno sbocco irrinunciabile per non le loro problematiche di pressione demografica interna e per la loro economia
Perché non dobbiamo mai sottolinea dobbiamo mai dimenticare il peso che le rimesse
Che gli immigrati africani fanno verso i loro Paesi hanno nei confronti dell'economia quindi una volta che mettiamo sistemo tutto questo spostiamolo sul nostro fronte quello europeo eh
Chi ci governa chi voteremo per governarci dovrà fare i conti con tutte queste dinamiche decidere senza ipocrisie
Essenza dichiarazioni buoniste o allarmista e da una parte o dall'altra che cosa si vuole fare molte volte una questione di responsabilità che chi siede in certe altre non si vuole avrà grazie
Grazie
Dica precisa comunque indica una rotta abbiamo messo molta carne al fuoco
Speriamo e vorremmo continuare con altri piccoli focus magari anche su ogni singolo Paese la Regione sarebbe di molto interessante perché come abbiamo detto sono realtà diverso e diversificate che hanno le loro peculiarità
Per ora vi ringrazio chi mi scuso per l'orario tardo e comunque quello che c'è il materiale che ci vorrei tediare
Nel prossimo numero della rivista vorremmo un po'darne ampia diffusione e conoscenza grazie mille