Tra gli argomenti discussi: Cinema, Criminalita', Cultura, Disabili, Film, Nonviolenza, Ordine Pubblico, Societa', Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
Rubrica
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Chi conosce la storia del cinema sa bene che l'Espressionismo è stata una corrente artistica che ha interessato anche il cinema particolarmente il cinema tedesco degli anni Venti
E che ha prodotto dei capolavori come ad esempio il gabinetto del dottor Caligari
Era un cinema che esprimeva un senso di angoscia avvolte di terrore provocato da un ambiente oppressivo spesso raccontato in chiave fantastica
Nello stesso tempo il senso di rivolta quasi grido che si sprigiona vado al fondo dell'animo dell'individuo oppresso
Queste tensioni intime questa esasperazione le un po'ritrovate in un film americano ufficio l'Italia in questi giorni di grande successo anche popolare intitolato John Kerr
Diretto da Todd Philips cioè il film che ha vinto un milione Doro all'ultimo Festival di Venezia
L'ambiente qui una celebre città fantastica Gotham City nella quale però filtrano alcuni problemi del mondo contemporaneo Risi più netti che nella realtà e dunque più chiaramente leggibili
La Società ricorda Misiti si basa sulla direi divaricazioni tra un'élite di ricchi e di potenti e una massa di poveri e di sottomessi
Sull'arroganza sull'esibizione del disprezzo e sulla violenza che i privilegiati esercitano sugli sfruttati
Una violenza che si riflette poi in tutti gli strati della società perché i più forti si rifanno sui più deboli di loro e la criminalità dilaga infatti incontrollata
Alla base della piramide sociale tra i più deboli tra i deboli
Sembra trovarsi un individuo solitario un uomo di mezza età che di mestiere fa il pagliaccio
E cioè travestito come tale regge un cartellone pubblicitario mentre per hobby si esibisce come comico in un locale sognando insuccesso
Che nella sua immaginazione assume le sembianze della partecipazione a un popolarissimo show televisivo
Che sarebbe come un riflettore che dovrebbe posarsi sulla sua esistenza grigia e anonima e riscattarla farla assurgere alla gloria
Ma se lui stesso e gli uomini intorno a lui lo ritengo tanto debole egli lo picchiano vi Luvigliano non è solo perché povero e privo di ogni tratto di prestigio sociale
Ma anche perché affetto da una ipersensibilità morbosa da una tenerezza che appare patologica
Tanto che dedica tutto il suo tempo libero al volontariato e alla cura di sua madre malata
E appare così tenero da sembrare del tutto incapace di difendersi
Ma quando le violenze contro di lui raggiungeranno il culmine
Quando una rivelazione gli toglierà ogni illusione sul genere umano
E quando il destino gli metterà a portata di mano una pistola la sua vendetta sarà feroce e finirà per diventare un simbolo di riscatto per tutti gli oppressi
La morale della favola mi pare piuttosto trasparente se la reazione violenta del protagonista nel racconto non è certo salutata con entusiasmo non è nemmeno davvero condannata
Perché risulta come una necessaria tragica conseguenza di un sistema sociale mostruoso
Sì forse tot Philips l'autore del film non sottoscriverebbe le parole di Brecht solo violenza aiuta dove violenza regna certamente non contempla le ragioni o la possibilità della nonviolenza
Beninteso questo è lecito credo constatarlo ma non costituisce un difetto artistico
Se mai rispetto ai capolavori dell'Espressionismo tedesco a cui mi sono riferito in apertura qui si resta in dubbio rispetto alla sincerità del sentimento alla base del racconto
Perché le ragioni per cui l'uomo si trasforma in un assassino sono così chiaramente spiegate
L'interpretazione il giudizio sulla Società di Gotham City sono così univoci inequivocabili
E la morale illustrata con tanta precisione che il prime sembra piuttosto il frutto di un calcolo di un progetto nazionale sembra cioè come si dice studiato a tavolino
Si tratta comunque di un progetto come dire di alta ingegneria narrativa che per la sua riuscita si avvale soprattutto dell'interpretazione di magistrale di Joaquin Phoenix nel ruolo del protagonista
La sua risata compulsiva così amara da sembrare quasi un pianto ma così irrefrenabile che come un fuoco o sotto la cenere nasconde in effetti un grido sarebbe già diversi una prova di recitazione molto alta
Si tratta di un film certamente interessante Joker di tot Philips un saluto da Gianfranco Cercone
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