Pandora Rivista Festival - Una sfera pubblica generativa e sostenibile?

Buon pomeriggio a tutti benvenuti questa quarta giornata del pandoro rivista Festival
Mi chiamo gli abbagli Azzini faccio parte della redazione della rivista Pandora oggi ho il piacere di moderare quest'incontro dal titolo una sfera pubblica generativa insostenibile punto interrogativo
Vado subito con la presentazione degli ospiti che ringrazio preservi con noi oggi
Abbiamo con noi Roberta partecipa al tre Nieri presso l'Università di Bologna professoressa di Sociologia dei processi culturali e comunicativi responsabile scientifico del Dams Lab del dipartimento delle arti da tempo si occupa dello studio del fenomeno del consumo in relazione ai processi di globalizzazione individualizzazione e responsabilizzazione
Ma è con attenta osservatrice conservatrice dei processi di innovazione nel campo della partecipazione civica delle forme in dieci pence promosso da istituzioni pubbliche
Quest'anno e tiene tra gli altri un interessante corso dal titolo consumi sostenibilità e innovazione sociale
Abbiamo Pierluigi Stefanini Presidente il gruppo Unipol e presidente di Alt visse alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile
Durante la sua carriera ricoperto importanti ruoli nel comparto bancario assicurativo nel movimento cooperativo
Ricordo solo che ha cominciato come operaio metalmeccanico leggi di di Bologna per arrivare nel mille novecentonovanta a ricoprire il ruolo di presidente di Legacoop Bologna e dal mille novecentonovantotto al due mila e sei di Coppa adriatica società cooperativa
Abbiamo Mauro Magatti professore di Sociologia presso Università Cattolica di Milano editorialista del Corriere della Sera
Dal due mila otto e direttore anche del centro di ricerca Arca antropologia affliggevano incalza il Cenci ricordo infine due suoi libri che trattano propri temi di cui parleremo oggi che sono cambi di paradigma uscire dalla crisi pensano in futuro e genere attivi tutto il mondo unitevi manifesto per la Società dei libri entrambi editi per Feltrinelli
Infine abbiamo Riccardo Bonacina fondatore la rivista vita che nasce nel mille novecentonovantaquattro e oggi rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per il terzo settore italiano
Diventa giornalista in via novecentottantacinque e da lì comincia a lavorare la creazione di spazi per raccontare la realtà del volontariato impingere fa del no profit italiano
I primi anni Novanta entri RAI dove crea la prima testata d'informazione sociale quotidiana chiamate il coraggio di vivere e a seguire realizza anche diversi programmi radiofonici come senza fine di lucro
Prima di dare la parola nostri ospiti di rubò anche un minuto per un po'a raccontare meglio come composti quale sarà la cornice all'interno della quale tenteremo un po'di raccontare di questo tema che abbiamo accennato è il titolo quindi entreremo cercheremo un po'di capire quali relazioni si possono creare ci sono tra le parole chiave quali appunto sfera pubblica
Genere attività e sostenibilità per fare questo ho proposto quest'anno in quest'occasione introdurre anche una quarta parola-chiave che al proprio futuro
Anche questo per due motivi un più motivo perché richiama anche un po'il modello che ha utilizzato per impostare questo festival che il ponte modello del dialogo tra generazioni
E l'altra parte perché a mio avviso il tema del futuro rappresenta anche un minimo comune denominatore rispetto al tema dello sostenibilità delle generati vita
E anche perché oggi rappresenta proprio come dire un punto di vista cardine non solo in quanto variabile temporale ma proprio in quanto anche variabile sistemica
Basta che pensi a un po'a tutti un esempio perché sono il il tema la questione legata ai cani cani mentre climatici la trasformazione del lavoro e pare molto chiaro come il tema del futuro rappresenti appunto una una grave imprescindibile
La mia proposta molto semplice consiste nel provare a pensare las la generati vita e la sostenibilità non solo con le parole che agivano molto di moda ma rispettivamente come un approccio è un paradigma
Utili anzi necessari per ripensare anche quello che questo chiamare sfera pubblica
Intesa un po'come quello spazio nel quale sarebbe necessario anche riproporre discussioni intorno alla creazione costruzione di un futuro comune ora cosa intendo con futuro comune
A
Di base quando parla di futuro comune intendo in primo luogo anche di evitare il rischio un po'la tendenza quella di invece delegare la costruzione del futuro a soggetti terzi non solo a a partire un po'dell'ultimo nell'ultimo decennio partirà dalla dalla crisi carote due mila otto è diventato evidente come il tema del ripensamento di uno spazio pubblico nonché appunto del del futuro comune delle collettività
Possa passare debba necessariamente passare attraverso proprio una ridefinizione interni di sistema non ci si può più concentrare solo su singoli aspetti
Infine l'idea proprio un po'quella di voler concepire la di pensarla genere attività e sostenibilità come motori
Da un lato per la creazione di spinte positive capace anche di rispondere a quelle che sono le tendenze in corso e che invece piegano verso la costruzione quelli che possiamo chiamare futuri escludenti popolati al in maniera appunto relativa da cosiddette comunità rancorosa e dall'altra invece pensarla genere attività e sostenibilità con motori
Che spingono verso la creazione di uno sforzo collettivo chimica ripensamento non solo degli spazi del confronto ma anche dei modi di produzione del valore ieri il del senso che caratterizzano le comunità sia nella loro dimensione fisica che virtuale
Quindi questa in estrema sintesi si era un po'la cornice all'interno della quale di fine rimettere un po'di discutere del dei rapporti che intercorrono si Terni
Senza rubare ulteriore tempo
Vado subito con prima domanda che dalla parola professor Mauro Magatti
Al quale il chiedo questo è evidente come appunto il termine genere attività racchiude in sé un dirette forte riferimento la dimensione futura
In che modo però questo approccio argine ad attività può aiutarci a rileggere i principali modelli e di esempi di produzione del valore economico o di creazione di legami sociali oggi dominanti
E attraverso quali canali o azioni è possibile introdurre un tale processo di rilettura all'Inter la sfera pubblica assegnandogli individuali comunità anche nuove forme di responsabilità o di libertà
Grazie
Prima di tutto vorrei esprimere come si dice in Sicilia il mio compiacimento
Per questa iniziativa che
Animata da un gruppo di trentenni
Che hanno coraggio l'ardire di aver messo in su una rivista di tenerla in vita di organizzare una cosa impegnativa come un festival
Quindi sono molto grato del vostro invito molto contento voi avete più o meno l'età dei figli miei maggiori mi pienamente tre però ma parla con loro perché essendo pari francese necessariamente quindi sono molto contento che adesso deve per della gente di quella generazione invita meno possibilità di no sto scherzando ma insomma invece sono molto contento della di questa iniziativa sono molto felice di essere qui insieme a voi che mi vi ringrazio
Vi ringrazio anche perché nette insieme a Giovannini faceva parte del del della del comitato scientifico di Unipol esteso e qui il presidente Stefanini
Ricco che
Sì tempo l'animatore insieme a dallo stesso Stefanini dell'alleanza tra sostenibilità
Tutte le volte che lo vede dico guarda che la sostenibilità da sola ma sta minga in pei come si dice in Lombardia cioè da sola la sostenibilità non si regge bisogna metterli intorno qualcos'altro
Potrebbe essere la strage nell'attività o qualcosa del genere ma adesso spiegherò perché la sostenibile diventerà una battuta sul perché la sostenibilità da sola non si fece bene allora l'argomento dato che punto siamo in quattro quindi stiamo una ventina di minuti credo intervento
L'argomento sul sull'acqua sul quale insieme ad altri amici colleghi stiamo lavorando il seguente con la crisi del mille novecento del due mila otto
Si è conclusa una stagione un assetto capitalistico che si fondava sullo scambio finanza per consumo cioè l'autorizzazione da parte dei sistemi politici allo sviluppo finanziario che avveniva su scala globale
La finanza generava
Attivava risorse che da una parte permettevano ai cittadini privati
Di avere risorse finanziarie per spenderle nella forma di consumo agli allenta lo stallo stato Davis spendere e di indebitarsi diciamo questo scambio finanza per consumo ha retto per una stagione tra l'ottantanove la caduta del muro di Berlino nel due mila otto
Ha reso possibile un grande salto dal punto di vista dalla capacità di produzione economica globale il PIL mondiale raddoppiato
Ci sono state vincitori e vinti come sempre succede adesso lasciamo stare sta di fatto che dopo il due mila otto questo scambio finanza per consumo non regge più
E siamo dentro una trasformazione degli assetti capitalistici i cui esiti sono tutt'altro che
Chiari
Ci sono pulsioni e spinte molto forti e molto contraddittorie e siamo ancora ben lontani da aver raggiunto un qualche nuovo assetto non sappiamo ancora se e quando appunto il sistema capitalistico troverà un nuovo equilibrio
Dentro questa trasformazione che naturalmente esso nel tempo che ho a disposizione non posso considerare
Diciamo c'è una domanda
è possibile
Se pensiamo all'Occidente particolare all'Europa e poi di conseguenza l'Italia cioè c'è qualcosa che viene dopo lo scambio tra finanza e consumo oppure la relazione tra produzione e consumo produzione consumazione per fare rima
Alla tra fine del Tnas nel corso dall'evoluzione industriale siamo diventati produttori siamo diventati bravissimi a produrre abbiamo migliorato enormemente la nostra capacità di produzione
Dopodiché nella seconda parte novecento avevo detto dato che produciamo così tanto dobbiamo diventare consumatori abbiamo spostato l'asse dal lavoro al consumo
E abbiamo nell'ultima parte del Novecento radicalizzato questo schema produzione e consumo sostenuto dalla finanza
Poiché Max Weber ci insegna che
Il capitalismo vive di uno spirito oppure che l'economia è la traduzione in forma materiale dell'evoluzione culturale barra spirituale dei popoli dentro questa crisi tra le tante questioni c'è un tema che riguarda l'attivazione delle energie personali rispetto al futuro pure citato il futuro una cosa clamorosa
E proprio clamorosa che in Occidente che ha dove certamente abbiamo raggiunto un livello di libertà personale incomparabile rispetto a qualunque altra epoca dalla storia
Sia in termini di benessere di libertà politica di accesso a al pluralismo culturale cioè e pazzesco vedere che non c'è più nessuna idea di futuro
Cioè sembra che sto mondo tra virgolette di liberi nostro cioè implode in se stesso cioè sia totalmente incapace di pensare qualcosa che viene dopo
Al centro di questa cosa ripeto ciò venti minuti per cui vado giù con l'accetta sottolineo solo alcuni aspetti lì il discorso sarebbe infinitamente più complesso al centro di questa questione c'è il tema per ruolo del consumatore cioè c'è qualcosa oltre l'essere consumatore
Naturalmente la questione del consumatore attiene integralmente
Al alla nostra idea di libertà a come ci pensiamo come essere liberi
Che in realtà in particolare l'astro accidentale
Il vero filo conduttore di tutta la modernità
Non è che basta dire libertà la libertà a è un costrutto culturale che la storia ha avuto diverse stagioni
Io credo che dentro questa crisi che ha tanti piani uno del dei dei dei piani che possono essere considerati e che rischiamo a cinquant'anni la sessantotto che cito solo come punto di riferimento tanto per così tanto per avere un punto un termine di di appoggio
Questa espansione della libertà individualistica
Rischia di implodere di rovesciarsi nel suo contrario
Secondo lo schema citato sempre da inviate all'EUR la Boite si è che nel mille cinquecento scriveva le stagioni in cui abbiamo uno sviluppo della libertà personale rischiano sempre di finire producendo stagioni di schiavitù volontaria
Se questo è per quanto mi riguarda
Una delle questioni all'ordine del giorno che clamorosamente diciamo essendoci liberati avendo costruito per citare la celebre supera citata espressione del mio maestro Bauman avendo costruito la sosta liquida cioè avendo sciò avendo disincastrarlo le relazioni sociali avendo aumentato lo spazio di agibilità dell'individuo avendo generato una società liquida
Il rischio e che adesso improvvisamente per dir così la società liquida si ghiacci
Questo tema a che fare con l'immaginario della libertà
Allora la nostra prospettiva che stiamo sviluppando da diversi anni e che
Così come il produrre è stato un pensiero molto importante forte che riguardava l'idea di homo Faber e trasformatore e così via
Così il consumo è tutt'altro che un'azione antropologicamente superficiale qua consumare un'azione molto profonda che ci
Coinvolge personalmente collettivamente consumare al doppio significato da una parte è un'azione che costruisce il gruppone mentre consumiamo consumo sono insieme agli altri insieme a ciò che consumo ma dall'altra parte consumare significa Kuhn summa che riferimento diciamo all'orgasmo sessuale cioè il consumare che è un processo di diciamo di assunzione della realtà Lara la realtà la mattiamo dentro di noi
è un modo attraverso cui noi tocchiamo la realtà abbiamo la possibilità di toccare qualcosa di sentirci uniti a quella realtà per cui quando voi andate a comprare un'automobile o vestito c'è c'è quel sì sì pensate Venezie queste fetta no CELIP non solo l'atto che fisicamente ma cioè questo tuo potenziale di libertà siamo arriva al punto così come si è mai avverte una birra con gli amici Cerri la costi consumare un è un fatto antropologicamente profondo non è che siamo diventati consumatori perché c'era il capitalismo
Non è Capello a distanza in questa dei consumatori negli ultimi cinquant'anni il capitalismo ha detto dopo che ci ha fatto produttori ha detto l'unica cosa atti il canale attraverso cui noi possiamo esprime la nostra libertà la consumazione
E consumo
Questa cosa qui a
Ha prodotto è stato un passaggio storico importante ma ha prodotto una serie di esiti no alle lo sfilacciamento del del del delega me sociali la la l'indebolimento democrazia la distruzione del pianeta perché questa roba qui chiaramente ha bisogno di riso cioè è un problema è un problema che ci riguarda come come con come comunitarie e e per quanto ci riguarda nella nostra riflessione che conduciamo da diversi anni riguarda questi immaginare la libertà allora la domanda è c'è qualcosa di antropologicamente paragonabile alla console al consumo
Dico sempre che a Parigi Bernard Fay Claire parla di contribuzione che pure un termine molto importante perché contributo il PIL tributi in realtà non lo pensiamo la tassa ma realtà il tributo è
Il dono che ne facciamo la comunità quindi se volete se preferisce oltre perito sarà però la contribuzione usata può la contribuzione chi se ne frega diciamo
Cioè la stessa non è invece usato la generati vita che che è un termine che non ha più nessun significato un'oasi un'attività pensa a fare figli siamo se generativo perché fa i figli ma in realtà il generare che appunto non è un termine privo di spessore da noi
Perché esprime perché ha perso significato perché negli ultimi due secoli generale diventato produrre
Ma se voi ricostruite il significato di questo termine che è un termine antico che risale al latino resa dal greco e per farla breve parlo solo al greco la radice del verbo generare dicono mai nel greco pieghe non mai è un è un chiamo un termine è un verbo molto importante che diciamo e e qualcosa di equivalente al nostro fare appunto al al fare come produrre
E significa divento faccio diventare cioè intanto che divento faccio diventare
Che questo scusate se mi soffermo su questo punto no che è come una cioè non si tratta di tornare al fabbricare non si cioè non posso non possiamo ritornare l'asta del lavoro
Dobbiamo andare avanti Giobbe dopo darsi una prospettiva ulteriore diciamo no recupero del del significato del generare che viene prima del fabbricare o del produrre
è quest'idea che mentre tu quando tu consumi metti dentro quando generi o contribuisce metti fuori
è un movimento speculare che non sostituisce l'altro
E come dice Hannah Arendt e in questo movimento del mettere fuori
Che si esplica
Un'idea di libertà che non si riduce alla semplice scelta
Siamo nel momento in cui negli anni sessanta settanta ottanta abbiamo sviluppato idea di libertà che ancora oggi prevalente abbiamo detto noi siamo tanto più libri quante più scelte abbiamo davanti a noi
L'idea certamente preziosa ma chiaramente insufficiente e che il capitalismo ha strumentalizzato ti moltiplica le scelte e tu vuoi come consumatore mai di chi ama i delitti
Quindi il problema è come andiamo oltre
Quel quel quell'immaginario
Sì salvaguardando l'idea di libertà ma anche sapendo criticare degli delle libertà che abbiamo coltivato
Perché vedete la libertà due problemi
Primo problema che in sé e per sé la libertà è destinata all'autodistruzione
Spiego la libertà è un'idea che sta sempre in rapporto a qualcos'altro perché libertà casi è il movimento appunto che ti dà la possibilità di
Cambiare il corso delle cose di prendere le le distanze dall'ordine costituito di modificare una situazione di non essere determinato delle cause che determinano quella situazione
Il problema che la libertà se si pensa a come l'abbiamo pensata solo come si lega mento e basta
In realtà non sa dove andare
Anzi
è la grande critica di Bahman asta liquidano cioè noi siamo così siamo diventati così attenti a a questo desiderio di libertà che siamo sempre sulla soglia della libertà c'è è un è libertà che sempre il solo potenziale perché appena libertà sita in qualche cosa
Deve necessariamente rilegga Arsia qualche cosa
Perché è una libertà che non lo rilegga ma si limita a slegare
Non va da nessuna parte e out implosiva
Che è un piccolo problema diciamo così soprattutto perché il mondo circostante adesso per dirla breve il capitalismo non è che sta lì a guardare il potere non è che sta lì a guardare
Ma esattamente si organizza per sfruttare questo movimento che quello che è successo
Quindi c'è un problema che la libertà si autodistrugge e c'è il problema che la libertà rischia di essere lo sto il canale attraverso cui si ritiene o disuguaglianze distruzione e via discorrendo allora dentro il pensiero la logica generativa se l'idea che la libertà si compie
Consegnando ad altri la libertà di cui si è portatori
Cioè l'unico modo attraverso cui la libertà non è contraddittoria con se stesso col suo motto iniziale col prendere l'iniziativa col mettere al mondo col mettere fuori
è che la libertà siamo per riflette in continuazione sul fatto che il suo compimento e oltre l'attore della libertà
La dico così i nel più grande nel più grande mito dell'Occidente che stare contenuta Bibiana che possano essere né ebrei né né islamici né cristiani per conoscere la Bibbia il Dio non è creatore
Ma è generatore no ed è interessante perché lì c'è tutto perché questo Dio primaria delle cose il firmamento le stelle tutto bella ma poi crea dissi l'opera d'arte stava lì se la contemplava dice va be bellissimo ok dopodiché il sì va be qui tutto morto l'opera d'arte morta
Comunque lì no allori si faccia un po'di vita fa gli altri che si muove Ispo di vita interessati boh
Sì ma siamo ancora un po'più di vita non fa gli animali che corre
Ma il compimento lì nel Green quel grande racconto no che che che che possiamo con un grande mito collettivo c'è quel l'azione si compie nel mettere al mondo un altro essere che qui come all'origine dell'atto libero della creazione rende possibile la riproduzione della libertà e cioè e questo trasferimento tra di noi della libertà che è il fondamento della libertà
Tra di noi se desideriamo aspiriamo a una società di liberi l'unica cosa che dobbiamo est di cui dobbiamo essere preoccupati che apre due nuovi circoli la libertà
E questo capite nell'asta contemporanea questa cosa non l'abbiamo detta non abbiamo detta che essere liberi significa essere soggetti che fanno circolare su altre la libertà questa cosa l'abbia mica detta avevo detto che la libertà ci riguarda a me personalmente io come individuo
Ma questo è un grande problema e il problema contemporaneo allora mettete insieme questi due pensieri ed è siamo è la logica generativa noi siamo prima di tutto la nostra libertà
Ci porta soprattutto a livello di evoluzione culturale di benessere di sviluppo in cui siamo non tanto essere preoccupati solo per mettere dentro mal mettere fuori c'è l'idea che
Noi non ci realizziamo nel consumo
Chiaramente
Anche se siamo felici e ieri mangiare in un buon ristorante di avere un l'iPad di falde il consumo è una cosa bella il si fa star bene e San contente di va bene finita appunto
Ma dopo mezzo secolo noi non possiamo più raccontare alla gente che si realizza consumando ma che che ci crede un deficiente
Tant'è vero che voi per fortuna che siete giovani pieni di speranze lo sapete benissimo e siete in una fase della lite in cui il vostro desiderio come direbbe il mio amico Massimo Recalcati non eri consumare il vostro desiderio e di potere appunto diventare facendo diventare e e e ente l'esercizio attraverso cui noi diventiamo persone
E diventiamo membri di una comunità ci riconosciamo
Il legati ad altri
Allora il pensiero generativo diciamo ruota intorno a questo nodo
Adesso qui vara risparmio prevede veramente strizza passato il mio tempo e mi sto
Perché dico Giovannini che la sostenibilità da sola non è sufficiente
Perché la Straße se la sostenibilità
Che è il riconoscimento del fatto che noi stiamo distruggendo il mondo
Pensa di scambiare col consumo non si va e con l'individualismo non si regge non le due cose non tengono la sostenibilità
Se non dialoga con una con un'altra diciamo concezione della libertà non si tiene anzi può essere benissimo che venga avanti una sostenibilità puramente tecnocratica
Cioè che la sostenibilità sia velocemente incamerata da da da uno dei grandi no dei grandi nostri nemici che la tecnocrazia
Che c'entra il mondo perfettamente sostenibile anzi ci schiavizzare ancora di più il nome della sostenibilità
Quindi la sostenibilità
A alla quale naturalmente va tutto il mio sostegno plauso e da sola non basta la sostenibilità appunto i sistemi capitalistici si si si strutturano sud degli scambi sociali
Diciamo che che in qualche modo lo fanno funzionare e bisogna trovare qualche cosa che scambi con la sostenibilità nel momento in cui stiamo vedendo che gli persino gli interessi economici e sappiamo perché
Si stanno interessando da sostenibilità e stanno dicendo per continuare a fare profitti dobbiamo incorporare l'elemento della sostenibilità
Io noi pensiamo che la sostenibilità possa scambiare siamo legarsi
Alla generati vita la contribuzione ripeto non non voglio essere feticista alle parole non non mi frega niente che si usi quella parola usata la parola che volete ma insomma ci siamo capiti
Cioè a a la sostenibilità si regge può generare un assetto capitalistico nuovo
Solo se come dire noi passiamo dall'essere consumatori passivi e individualisti a essere contributori generatori di quel valore
Che qualitativo non solo quantitativo che rende possibile la sostenibilità grazie
Grazie Mauro Magatti
Riprendo solamente o un aspetto di di questo suo intervento il tema del difficoltà o addirittura capaci dell'impossibilità APPA almeno apparente di riuscire a immaginare un futuro e quando parlava appunto del tema del consumare ma venivano in mente una serie di altre
Parole alle quali quelle che si possono accostare ma anche occorre che sono parole che oggi riempiono molti dibattito i vari dibattiti il presidente come possono essere le parole come il cooperare partecipare in condividere la anche la spirale un'altra parola chiave
A partire da questo i prossimi tre interventi in io pensati come delle occasioni per provare
Dopo aver definito questo primo sopra la cornice generale vini legata a quel che sono un po'i principali tendenze processi della dell'attuale conteso societario
Sui prossimi tre interventi ci piacerebbe invece iniziare entrare e così proferì provare un po'a scoprire quelli che sono invece i punti di vista
Di singole dimensioni o soggetti che rappresentano un po'le nostre principali società
Vorrei dare adesso la parola Pierluigi Stefanini
Al quale diciamo gli chiederei osservando l'attuale scenario politico ed economico nazionale ma non solo
Si può notare come l'elemento del futuro costituisca sempre di più un'incognita di grande rilevanza per la definizione sia delle politiche delle strategie di lungo periodo
Mentre lo stesso tempo propria dimensione di lungo periodo sarebbe quella più urgente in quanto l'unica in grado anche di mettere in piedi risposte efficaci le grandi sfide di oggi
Quale contributo dunque possono fornire grandi imprese come quella che lei rappresenta o più in generale i soggetti privati nel mettere a punto politiche strategie di lungo periodo
E una seconda domanda il paradigma della sostenibilità in che modo può favorire il raggiungimento di questi obiettivi e quale sarebbe secondo me il primo passo da fare nel concreto per dare in questa direzione grazie
Grazie
Grazie e buon buon pomeriggio mi associo ai ringraziamenti agli apprezzamenti che prima il professor Magatti diari volto
Grazie del dell'invito
Siamo in un tavolo tra amici dunque
Mi mi sembra viene più facile anche quello che dirò essendo che c'è una buona sintonia di fondo poi ovviamente ognuno darà il suo punto di vista
Naturalmente tornerò sul tema così interessante che il professor Magatti c'ha voluto proporre
Per vedere se vi può essere un punto di non dico di sintesi ma di convergenza il potere al faccia lui l'ha detto
Con le sue riflessioni così profonde
Intanto lo ribadisco ma ci mette un secondo solo però e credo che questo sia un punto di partenza
Irrinunciabile voglio dirlo subito
Bisogna che cerchiamo la cosa non è affatto semplice
Di
Con cercare di comprendere quello che sta capitando ma non quello che sta capitando oggi o domani quello che è stato capitando in questo periodo di tempo di trenta quarant'anni ricordava prima il professor giustamente
Due mila otto ottantanove dunque un periodo non non Breve
è difficile da leggere ma là sotto l'errore voglio fare subito è quella che i nodi strategici che ci porta questa fase
E che ci propone poi le sfide future
Dobbiamo sapere che gli attrezzi che abbiamo non sono del tutto adeguati anzi di larga parte abbiamo bisogno di pensare nuovi strumenti nuovi concetti e nuove impostazioni
E per perché lo dico perché
Nel cambiare il passo che non è semplice
Dobbiamo considerare che fratture
Le le incertezze che attraverso una società le differenziazioni che ci sono le polarizzazioni tre dopodiché la come volete
Ci impongono ma la chiave non ce l'abbiamo ancora un nuovo tragitto che sia capace di fare sintesi
Dovrei argomentare a lungo ma per essere breve
Cioè noi abbiamo bisogno abbiamo il dovere e poi il professore la declina appunto nella prospettiva più profonda della generati vita
Io lo declino sullo sviluppo sostenibile Mazza avviciniamo preciso
Sviluppo sostenibile
Sottolineo sviluppo sostenibile non è che perché ha ragione professore di rischio chieste
Stiamo in superficie sulla sostenibilità intanto è la parolina magica che infiliamo dappertutto in ogni spot televisivo ormai cioè
Dunque diventa uno strumento puramente di marketing o ci illudiamo che usando quella parola risolti i problemi del mondo
Invece è fondamentale sapere che è un processo storico estremamente difficile molto complicato
Molto ambizioso anche come terreno di lavoro e di prospettiva che necessariamente chiama in causa per la sua natura per come poi la la la riflessione culturale teorica e pratica della sostenibilità seriali sviluppata
Di per sé necessariamente questo approccio condannato misurarsi con futuro se vuole avere senso se no appunto facciamo
Un'operazione di puro marketing go
Di dirittura terminologia anche ci può tornare utile per qualche
Occasione
E allora
Sottolineo secondo elemento nessuno può sentirsi esente e a posto con le sfide che ci coinvolgono
Diceva il Papa Benedetto sedicesimo nella ultima enciclica tutti siamo responsabili di tutti
Sottolineo tutti siamo responsabili tutti non è che c'è qualcuno che arriva lì adesso ci spiega e alle la corte di quell'altro non come come siamo abituati ad ascoltare
è un cimento che chiama in causa in modo profondo
Il futuro delle persone del nostro pianeta
E allora dobbiamo sapere che molti economisti già lo dicono da tempo ma purtroppo la situazione
Non tende a migliorare anche pensiamo le ultime tensioni geo politiche di questi giorni mattino pensiamo solo all'intervento della Turchia
E quindi fragilità fratture minacce tre Dolph
Dicono molti economisti il rischio della stagnazione secolare dunque io rischio che non vi siano intrinsecamente nel sistema attuale le capacità
Gli strumenti e le modalità per immaginarci un futuro che sia appunto sostenibile in grado di corrispondere
Alla creazione di benessere per le persone in modo equilibrato e soddisfacente
Allora è qui che vedo l'incontro con la generati vita ovvero il fatto che poi se vogliamo essere conseguenti e avere una visione appunto di sviluppo sostenibile dobbiamo trovare il modo perché costruiamo processa i percorsi interventi che abbiano questa ambizione questo respiro
Nel due mila e nove il premio Nobel Amartya Sen
Che gli fu riconosciuto nell'novantotto
Fece un importante a mio avviso riflessione che dava un'ulteriore significato senso alto concetto di sviluppo sostenibile quando lui parlava
Di creare le condizione o comunque di agire da parte dell'essere umano affinché vi potesse essere un futuro
Di libertà sostenibile
Ovvero a dire noi sì dobbiamo corrispondere ai bisogni materiali e delle persone lavoro i servizi
E così via l'abitazione dite voi ma al tempo stesso dobbiamo garantire a impegnarsi per garantire alle persone un futuro appunto nel quale possiamo trasmettere a chi verrà dopo di noi condizioni di libertà
Uguali alle quelle che noi stiamo vivendo
Voglio arrivare alle domande naturalmente ma sex
Sì se è vero che siamo di fronte a una situazione di forte frantumazione di forte diversificazione di forte polarizzazione dobbiamo fare ogni sforzo per creare terreni strumenti scelte
Che ci consentano di cucire di ricucire di ieri e di portare a sintesi di creare le condizioni per determinare connessioni per determinare negli anni per individuare quegli elementi che ci aiutino appunto
A costruire una nuova e diversa sintesi che è capace di leggere le differenze ma poi riesce anche dare quelle risposte che sono necessari
Qui c'è un problema appare del nostro Paese
Di di grave difficoltà
Noi al di là degli aspetti e come dire esteriori estemporanei o dell'agenda quotidiane che francamente non voglio affrontare che insomma sarebbero anche un po'deludenti
Abbiamo un problema enorme di Eric di ricomposizione dal basso all'alto e viceversa delle scelte degli orientamenti delle decisioni dei progetti che possono consentire al Paese di progredire
Detto in altri termini
Visto che siamo nella regione Emilia Romagna questa idea
La dico in modo un po'brutto ma dell'autonomia regionale
è come minimo deludente per non dire altro
Cioè noi abbiamo il dovere di ricomporre in modo intelligente il basso e l'alto ma integrandolo connettendo lo creando quegli elementi di di forte sintonia e sinergia e capacità di produrre efficacia
Che siano durevoli e siano sostenibili appunto
E allora in questo senso pervenire le domande su cosa può fare il gruppo unico non vi voglio annoiare su questo naturalmente ma solo per sottolineare che implicazioni Iaconi per un grande gruppo per un'impresa per un'organizzazione collettiva di qualsiasi natura e dimensione misurarsi su cui i temi dello sviluppo sostenibile
Allora per quello che riguarda noi nello specifico ma solo un richiamo
Se è vero che le fratture e le minacce e le incertezze attraverso la la società abbiamo il dovere
Anche per quel mestiere che facciamo per altri versi di cercare di creare condizioni di risposta
Che siano anche in grado di a vere un elemento di capacità previsivo o comunque sia di non limitarsi a rispondere all'immediato contingente ma di avviare appunto un respiro più lungo
Di
There mettere sul tavolo è a disposizione dei nostri delle persone che hanno a che fare con noi una garanzia o comunque una capacità di assicurare in modo soddisfacente una parte del loro futuro
E voi capite bene che ad esempio basta citare gli ultimi dieci anni
Il nostro mestiere è cambiato moltissimo
Perché ad esempio per citare due elementi come oggi noi dobbiamo considerare leggere i rischi e i fenomeni che potenzialmente producono degli effetti nocivi per le persone per i cittadini per le imprese richiedono una capacità di analisi pre visiva sui trend emergenti su quello che i rischi possono produrre che non era così solo dieci anni fa
Il cambiamento climatico è la cosa che adesso anche qui va di moda stiamo attenti a non inseguire le mode facciamolo in modo serio la riflessione su come il Paese ma questo vale per il pianeta
Può gestire la transizione ecologica per rispondere al fenomeno così profondo del cambiamento climatico ma bisogna fare in modo ordinato programmato partecipato condiviso contrattualmente definito potrei fare un lungo
Una lunga riflessione secondo l'impatto digitale che produce sull'attività dell'impresa sulle su sulla libertà delle persone
Ne nel suo penultimo libro credo il professor Magatti sì
Si è cimentato anche quei temi che hanno a che fare con la con l'impatto digitale sulla vita di ogni giorno sulla sull'attività dell'impresa ma sulla
Libertà appunto dei dei cittadini
E allora rischi digitale cambiamento climatico
Transizione ecologica il tema fondamentale di come le città possono essere dice l'Agenda venti trenta residenti sostenibile ovvero avere quella capacità di progettazione di intervento di pianificazioni in grado di mettere insieme cosa che si fa fatica a fare
I temi del Welfare della mobilità sostenibile
Delle infrastrutture culturali delle infrastrutture di tipo raro che servono a una città per funzionare bene della difesa e tutela del suolo della cultura in senso più ampio dunque
Una articolazione di interventi che possono consentire alle città di muoversi e di di e di contribuire ad un'evoluzione intelligente sostenibile del Paese
Cosa può fare ancora e lo stiamo cercando di farlo
Fare in modo che appunto non sia la sostenibilità una morta no mettiamoli l'etichetta facciamo un bello spot pubblicitari così qualche consumatori in più forse lo portava a casa o qualche assicurato
Cercare invece cosa difficile ma fondamentale di interrogarci
In profondità di cosa siamo noi che si che che ruolo vogliamo esercitare che funzioni e vogliamo promuovere che risposta intendiamo dare e dunque a vere
La sensibilità l'apertura e l'intelligenza di combinare insieme in modo integrato
I diversi piani che compongono la vita di un gruppo come il nostro di un'impresa di organizzazione collettiva dall'università la scuola le istituzioni pubbliche e così via
Questi sono sembrano cose semplici no da dire facile da fare sono complicate perché richiedono un esame serio rigoroso coerente
Capace appunto di segnalare conseguentemente con continuità e con perseveranza una linea di azione non è che poi io racconto una storia poi dopo casca l'asino dopo tre Nesi perché non non è vero non è credibile quello che abbiamo sostenuto di avere la forza
La credibilità e la coerenza di essere conseguenti coerenti con ciò che stiamo dicendo e l'intenzioni che abbiamo dato mettere in campo
è vero il rischio che sottolinea il professor Magatti che il sistema stesso possa trovare il modo per al di là della moda come dire per inglobare in modo dal suo punto di vista intelligenti i temi della sostenibilità e dunque neutralizzati o comunque mitigata né l'efficacia
Tuttavia voglio dire per te
Mi sembra giusto farlo che accanto a questo rischio che c'è
Vedo anche processi interessanti importanti che il prese di successi vedi rilevanza per il Paese
Significative stanno conducendo in modo coerente intelligente sostenibile
E dunque come dire anche qui occorre vedere no la duplicità o la complessità della fase pederastia rischi ma anche vedere le potenzialità che ci sono perché possono essere messe in campo
Per concludere
Per parlare ancora nello specifico di cosa può fare
Unipol ma più in generale le impresse
Ad esempio cercare per quanto è possibile di contribuire ad un il diverso l'agenda del Paese cosa difficilissima sappia
Perché abbiamo visto in queste settimane in questi anni insomma in questo periodo
Che si fa fatica
Creare le condizioni perché cambi
La la gerarchia delle dell'importanza del ed è delle priorità che il Paese dovrebbe affrontare voglio fare due esempi finali uno riguarda il lavoro
E due riguarda il Guelfa
Noi abbiamo un un maledetto bisogno come paese e su questo però purtroppo siamo molto in difficoltà nel riuscire a immaginarsi una traiettoria intelligente ed efficace
Nel creare politiche tavoli strumenti che ci aiutino sul lavoro
A cimentarsi seriamente
Allora facendo due cose fondamentali la prima portare a sintesi il lavoro e lavorativo che esiste e di analisi
Che ne abbiamo fin che vogliamo ma avendo l'intelligenza però di trovare i punti chiave dell'analisi che ci serve
Cioè tradotto in pratica significa leggere bene cosa è cambiato nei lavori in questi dieci quindici vent'anni è cambiato tanto se vedo solo come Unipol era dieci anni fa come oggi
Largo circa almeno il dieci per cento della popolazione attiva interna
Svolge mestieri che non svolgeva dieci anni fa
Forse di più che a me
E questo lo
Come dire declinati su larga scala capite bene
Cosa può significare cosa significa
Secondo quindi capacità di sintesi e nell'analisi dei fenomeni dei processi delle differenziazioni esistenti sul lavoro
Soprattutto quello che coinvolge di più ligio i giovani naturalmente
Secondo cosa che non riusciamo a fare
Che in alcuni casi in luoghi territoriali si è cominciato a fare penso all'Emilia-Romagna
Avere la disponibilità e la volontà di costruire su scala nazionale
Un patto per il lavoro giovanile ma facendolo seriamente in modo organico noi come ci aiuta a capire l'Agenda venti trenta dello sviluppo sostenibile
Appunto attraverso modalità che prevedano l'integrazione
Collaborazione connessione partecipazione
Coinvolgendo in questo tavolo tutti i soggetti che possono avere qualcosa da dire sul lavoro ai giovani
Dalle istituzioni decentrate alle organizzazioni sindacali ai datori di lavoro all'università eccetera eccetera eccetera allora forse riusciamo ad avviare un processo vero che sia punto orientato a creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile che sia quello che serve al nostro paese grazie
Grazie Pierluigi Stefanini anche di questo intervento riprendo solo brevissimamente due due aspetti il primo è quello che del creare le condizioni per definire la linea d'azione coerente il che ovviamente implica anche il riuscire a mettere a punto una serie di strumenti risorse capacità che un passato tutt'altro che scontato e d'altra parte anche il riuscire a vedere da una parte i rischi ma anche dall'altra le potenzialità e su questo valida la parola Roberta Paltrinieri alla quale le chiederei a questo nel corso degli ultimi decenni il legame tra cittadinanza istituzioni pubbliche è andato via via che volendo si e seppure questo ha creato enormi anche difficoltà gli amministratori più in generale a tutti coloro che a vario titolo si occupano della collettività
Allo stesso tempo però pronto per riprendere un po'il tema delle potenzialità questi processi era anche costretto a trovare diversi canali e forme per ricostruire questo legame
Tendo sempre come riferimento diventi il tema dei ripensamenti la sfera pubblica l'elemento del futuro volevo chiederle quale ruolo secondo lei possono svolte istituzioni pubbliche dare a queste tre nella costruzione di nuove modalità di ingaggio di partecipazione di cittadini
Anche Couto per la creazione di proposte mirate definizione di orizzonti comuni a partire dai quali si possono mettere in campo anche concrete sperimentazioni territori la seconda domanda in che modo il soggetto pubblico università compresa può favorire anche l'emergere di proposte dal basso che mirino ad un impegno contestualizzata alla dimensione locale siccome le prospettive contiamo detto della generati vita e della sostenibilità
Grazie
Anche mi associo ringraziamento dei giovani studiose di Pandora già l'anno scorso al non me lo zero mi invitarono mi fece tantissimo piacere potermi confrontare con loro o essere qua oggi e quindi mi fa ulteriormente piacere perché è un rapporto che il patrimonio si è costruito
E che ci porta delle forme di riflessioni comuni
Ringrazio ovviamente voi oggi di essere qua un giovedì pomeriggio tre ad ascoltarci perché sapete non è semplice
Ringrazio chi mi ha preceduto in particolare Mauro Magatti che ha detto una cosa che mi ha che mi ha colpito molto perché ha minato ha parlato di Bauman parlando con un suo maestro questa cosa gli lui la condividiamo non siamo tantissimi a farlo da questo punto di vista ma io credo che per lo meno su di me la missione baumaniano sia stato fondamentale per comprendere a quello che Mauro Magatti sicuramente ci ha già detto quanto i percorsi di consumo consumo fosse appunto del de deprivata tuttora la dimensione della relazionalità e che quindi dovessimo superare quel paradigma ma anche e qui riprendo quello che mi diceva andrà Baldassini che in fondo l'università deve avere un nuovo un nuovo ruolo all'interno di questi percorsi di genere attività e di sostenibilità ovvero di sostenibilità sociale che si aggancia
Alla generati vita
Questo perché significa rimettere anche in discussione il ruolo sicuramente che un'università che non può essere semplicemente di rendicontazione
Io la settimana scorsa ho presentato gli obiettivi i famosi diciassette obiettivi a cui dovremmo tendere nel due mila e trenta attraverso un video che abbiamo realizzato tramite al Dams Lab
E e lì mi sono resa conto che stavamo facendo pure la rendicontazione invece io credo che il passaggio ulteriore sia quello del comprendere
Che in qualche modo l'università deve uscire dalla sua autoreferenzialità sporcarsi e questo secondo me Obama ce lo lasciamo sullo sfondo ce la faceva capire ma deve sporcarsi le mani
Con il territorio con col territorio con quel fenomeno compreso col campo per l'appunto
In cui si realizzano le ricerca
Per dalla risposta ora che Andrea mi va da sé né mi ha mi ha posto io partirò sicuramente dall'esperienza che ho potuto maturare all'interno di questi ultimi anni o ormai insomma maturato un'esperienza abbastanza consolidata circa dieci anni
Di consulenza che ho fatto per il Comune di Bologna in particolare un esperienza mi ha mi ha segnato anche come studiosa che è stato la riforma del decentramento che è stata realizzata tra il mille novecentonovanta e poi scusate tracce il due mila sedici due mila diciotto a Bologna che va sotto il nome appunto della riforma dei quartieri
Queste o questa riforma che è stato una riforma di tipo amministrativo in realtà avuto delle grandissime imprecazioni
Nell'ottica su questo punto stiamo ragionando perché ha implicato sicuramente un mutamento istituzionale legislativo ma questo non interessa ma come sociologa
Ma soprattutto ha implicato una nuova visione d'insieme delle relazioni tra il lei diciamo così le istituzioni pubbliche e i cittadini questo è il focus per la quale io credo il Comune di Bologna avesse chiamato una sociologa a fare l'Authority per la partecipazione per l'appunto io ho fatto rotoli da partecipazioni tra due mila e diciassette due mila diciotto
Quello quindi su cui io vorrei farvi riflettere in un'ottica generativa nell'ottica generativa di cui ci ha parlato Mauro Magatti
Sono generazioni generalizzazioni che parte dall'esperienza compreso che dall'esperienza che si è realizzata all'interno appunto del comune di Bologna
Da dove nasce dal mio punto di vista questa necessità di un'amministrazione che vuole essere virtuosa
Che si auto di finisce diventa autori festiva mente condivisa perché si chiama appunto amministrazione condivisa al due da un punto di sedativo manata dal punto di vista culturale ceramista essere che in qualche modo e tende ad una orizzontalità
è un'amministrazione che capisce come istituzione pubblica che per arrivare ai propri cittadini non può più pensare ad una cittadinanza in un'ottica meramente rappresentativa
Neppure devoluti IVA neanche semplicemente come erogazione di servizi ma diventa un modo di pensare sì
In una relazione orizzontale andare incontro ascolto attivo
Autoriflessione cercare di comprendere ovviamente sullo sfondo di questa diciamo di di di di questa nuova natura che l'amministrazione genera o questa amministrazione che dice possiamo definire virtuosa virtuosa nei suoi tentativi nessun virtuosa nei suoi presupposti
Talvolta non riesce ad arrivare fino in fondo se Bettini ma comunque non si può dire che non ci abbia provato e che non c'è stia facendo una grossa auto riflessività
Nasce da un presupposto permettetemi di fare un minimo di contestualizzazione tipo storica e che oggi ci troviamo di fronte a delle forme della partecipazione
Forme della partecipazione che costituiscono io credo l'elemento di passaggio rispetto a quel malessere che consumo produce
Noi dobbiamo superare quella dimensione della gratificazione ricercata attraverso il consumo se cominciamo a pensare alla partecipazione come generazione di relazioni come qualità delle relazioni
Purtuttavia se la partecipazione ha sempre avuto questo tipo di declinazione dobbiamo pensare che oggi la partecipazione a una delle caratteristiche che sono completamente diverso a quelle degli anni settanta
A quelle legate a movimenti e partiti alle ai sindacati eccetera eccetera siamo di fronte ad un a modelli di partecipazione che in qualche modo hanno alcune caratteristiche che qui mi sono appunto a puntata l'assenza di grandi istanze valoriali
E spesso di conflittualità
La tendenza ad una personalizzazione e soggettiva azione della partecipazione medesima e soprattutto ahimè incapacità di incidere sulle questioni di ampia rilevanza collettiva detto in altre parole cittadini oggi cittadini attivi oggi significa in qualche modo muoversi attraverso una serie di caratteristiche proprie che sono alla frammentazione lettera genitale la pluralità di a di attori istanze il focus su questioni locali pensate quello che sta succedendo adesso Bologna sul tema della rigenerazione urbana sul suo uso tutto
Il grande dibattito rigenerazione non speculazione
Pensate che oggi ne a Bologna abbiamo movimenti di giovani che dal basso si stanno muovendo per il climate centro ma abbiamo due gruppi si stanno most mostrando no il loro interesse proprio nell'ottica della frammentazione in cui crediamo e che non riescono in qualche modo a ritrovare una propria composizione dato quanto qua d'altro canto guardate bene che coglie in Francia ci dice una cosa molto vera né in questo sua
Definizione di Poste mo'Cassina nelle società democratica fondamentalmente la partecipazione scoraggiata più incoraggiata
Questo per tutta una serie di motivi in cui io non entrerò
Ma quindi quello che le amministrazioni virtuose hanno compreso e che parla per parlare di partecipazione bisognava inventarsi un nuovo ruolo bisognava darsi una nuova forma bisognava ripensare a come era l'azione concreta sul territorio
Allora la cosa che secondo me interessante è stata dell'esperienza di un'amministrazione che io chiamo virtuosa che l'amministrazione condivisa che ha utilizzato delle pratiche di tipo collaborativo che cosa fare cos'è stato e di aver trasformato
Le diciamo così le proprie dimensioni sul territorio che erano appunto i quartieri guardate bene che Bologna si è trasformata prima ce ne ha trentasei era trentasei zone appreso diventate diciotto quartieri passi alimentate nove quartieri prima di Mele li studiava Ardigò quindi cioè come dire alza le mani disse il mio grande maestro per l'appunto
E ora invece ci ritroviamo no il famoso Turris tutto il dibattito
Post bellica degli anni Cinquanta il costo sei questa città erede
Del decentramento eccetera eccetera oggi ci troviamo di fronte sei a sei quartieri che sono delle piccole città all'interno della città a cui è stato dato un nuovo ruolo che è quello di essere delle produttrice di comunità
I quartieri oggi guardate bene non hanno semplicemente il ruolo di erogare dei servizi non hanno semplicemente il rapporto diretto con la cittadinanza
Celando lo mostrano lo sviluppo anche attraverso quella che è la produzione di comunità
Un nuovo ruolo che che ha creato anche che ha dato vita anche a nuovi i fu uffici gli uffici di rete di cittadinanza che sono state create all'interno dei quartieri che permettono propriamente questo
Allora voi capite che questo siamo all'asse dell'osservazione non sia più erogatori di servizi ma si diventa invece facilitatore di processi di processi che in qualche modo servono a fare cosa
Allora qui con un po'di forzatura me ne rendo conto ma mi sembra di poterlo dire diventano delle promotore di una paradigma della generare attività cioè in qualche modo aiutano il territorio diventano qualcosa che aiuta a diventare cambiano ovviamente alle funzioni cambiano i ruoli cambia anche la cultura questo non è stato semplice a avuto necessita di una serie di approfondimento informazione le stiamo facendo ancora stiamo facendo coro sarebbe una serie di informazioni sul
Territorio per questo motivo ma allora questo cambiamento che ha comportato che appare è partita dal presupposto che la partecipazione è cambiata e e che in qualche modo ha portato ad un avvicinamento dell'amministrazione
Pubblica al cittadino comporta che cosa perché ha preso ad aver capito due elementi anch'lo dico la sociologa quindi io rileggo questo processo cogli occhi dalla sociologia ovviamente se ci fosse qua
Arena Gregorio Arena Old Daniele Donati direbbero delle cose diverse ma io lo dico declinandolo nella mia disciplina che appunto la sociologia
Quello che hanno capito le amministrazioni è stato quanto meno che per farsi dica invece nati per fare sì venti per produrre si ritenesse cioè quel che dice Patta non ma parlava di si ritrasse appunto bisogna che mettiamo le bisogna aumentare l'empowerment e bisogna creare del capitale sociale produrre del capitale sociale
Perché guardate bene tutti percosse di rigenerazione urbana a cui siamo costantemente chiamati anch'costantemente tutti noi e il bilancio partecipativo e percorsi che vengono fatti sul territorio eccetera eccetera
Non reggono se in qualche modo non hanno dentro disse dei percorsi di innovazione e inclusione sociale
E guardate bene che la parola innovazione sociale che rischia di diventare un leit motiv esattamente come sostenibilità se non la decliniamo cogli opportuna questioni implica che cosa creazione di relazione sociale se non sarebbe pure innovazione e quindi sarebbe semplicemente legata la tecnologia e basta
E ce ne faremo molto poco dal punto di vista di questi processi che stiamo analizzando il secondo elemento non dobbiamo poi dimenticare che questi percorsi che creano capitale sociale e guardati capitale sociale è è fragile
Una è una come di una risorsa scarsa dobbiamo proprio viverla come una risorsa scarsa il capitale sociale è qualcosa che va curato
Non va semplicemente riprodotto ma Watteau prodotto perché spesso mettere l'azione persone che non si conoscono
O persone che hanno anche magari dei punti di vista delle prospettive e delle delle delle visioni ma anche dei bisogni completamente diversi che avvengono punto messi assieme per produrre per fare una meta produsse un ulteriore non solo ma capitale sociale che viene prodotto all'interno di questi percorsi è fondamentale perché la base per poter andare avanti
Cioè se non viene curato nella sua adeguatezza fragilità manca e non può essere considerato semplicemente un prodotto a cui si arriva se non viene curato dopodiché hanno possiamo Coppo e pensare di poter contare su di esso
Per andare avanti ulteriormente rispetto a delle progettazioni
Io dico sempre che quando si fanno per così dire schierasse urbana non si fa semplicemente della gente ficca Simona
Ma si fa si fanno propriamente delle costruzioni dotate di senso di significato ma è per questo che secondo me è un è un elemento determinante
Il secondo motivo che secondo di per me particolarmente interessante che fanno sì che alcune amministrazioni pagamento virtuose da un punto di vista sociologico
Hanno capito hanno compreso che oggi non possiamo più rimanere chiusi in quello che è stato per lungo tempo il paradigma
Dell'azione collettivi individualizzata mi ricordo e qui ringrazio davvero Pierluigi Stefanini perché mi ha coinvolto i tantissimo tempo fa all'interno di impronta etica
Alla riflessione su tutto il tema della responsabilità sociale d'impresa così il consumo del consumo responsabile di questo io mi occupavo al tempo
Che questi percorsi li consideravamo come delle risposte individuali e dell'istanza di tipo sistemica
Poi via via no quindi andare a fare la spesa al supermercato per esempio che cos'era era se lo facevano in maniera critica era una risposta che facevamo al problema della globalizzazione mal facevamo da soli al supermercato
Cercando di fare un boicottaggio un boicottaggio oggi anche nella riflessione che può impronta etica affatto nel tempo ma anche tutte queste riflessioni sulle risposte possibile alla crisi
Del due mila otto e alla globalizzazione problemi che la globalizzazione ci pone
Abbiamo visto invece stiamo recuperando quella che è l'efficacia collettiva delle azioni civiche
Collettive ci siamo tornate parla di un collettivo perché quello che è importante ritornare a parlare del piano del collettivo
La Sociologia ci insegna che ne viviamo in una realtà in una società e questa è la dimensione molto oh sì Monica ne siamo una società individualizzata che sembra una cosa criminale
La definizione aggettivazione che nega il presupposto iniziale
In realtà guardate bene vero che noi e per questo perché ah perché esiste un livello individuale sia a livello sistemico
E e e noi ci troviamo a dover far fronte a quello che agli insiste amico che entra nelle nostre vite impatta con le nostre vite quello su cui dobbiamo lavorare oggi e sull'agire collettivo
Cioè il tornare all'efficacia delle azioni collettive
Civica ma collettiva di nuova intese collettive assumono delle nuove forme e quello che abbiamo sperimentato in questi percorsi di partecipazione qui di recupero di cittadinanza attiva
E disinnesca è stato esattamente questo vedere come le persone nel costruire una sfera pubblica
Prendessero dei temi che era privati li portassero all'interno di dimensioni di territori pubblici
E diventassero un problema comune congiunto per dargli delle risposte collettive la dimensione del collettivo è l'elemento che manca oggi e su cui queste amministrazioni virtuose stanno ragionando ed è per me un tema fondamentale
Tutto questo diventa come dire questo mi fa pensare a alle mi fa pensare a le amministrazioni virtuose a come dei dispositivi di innovazione sociale perché perché permettono elaborazione di scenari condivisi di discussioni di tematiche in un confronto tra i diversi soggetti che costituiscono i pilastri delle società cioè Stato mercato e società civile perché è il privato sociale il privato la Società simile singoli cittadini sono tutti implicati in questi percorsi che guardate bene sono percorsi che attendono che cosa al bene comune
Alle tematiche del bene comune
E seconda cosa perché sono virtuosi ed a innovazione sociale perché innovano le linee guida per le policy Elettra e le pratiche conseguenti
Allora e qui torno a parlare di che cos'è il ruolo del della della dell'università che cosa serve perché all'università in qualche modo si deve mettere in gioco perché qui è proprio un problema di rimessa in gioco de del d'ma mi viene quasi da dire del ruolo del dell'università stessa ma anche del ruolo che noi possiamo avere come singoli all'interno di questi percorsi
Sicuramente stare fare percosse di auto riflessività aiutare facilitare questi percorsi perché guardate bene ha un lavoro
Quotidiano costante di facilitazione qui in aula cioè Giulia Allegrini che ha lavorato tantissimo su questi percorsi che mi ha aiutato tantissimo su su tutte questi percorsi sia di studio che che di attivazione sul territorio
è stata una grandissima occasione perché mi ha permesso di ha permesso di fare un vero e proprio esperimento sociale all'interno del quale io che cosa ho fatto non ho sempre non è cosa abbiamo fatto abbiamo visto certamente mutamento istituzionale
Ma abbiamo visto anche cambiamento culturale ne possiamo parlare di collaborazione se facciamo un salto culturale cioè solo se in qualche modo riflettiamo
Sulla rimessa in discussione in primis meno estesi che siamo entrati all'interno di questi percorsi ma anche di tutti i soggetti che in qualche modo non dovuto collaborare e l'Università qualcosa ha dovuto fare ha fatto un percorso in cui doveva vere la il coraggio di partecipare a un processo orizzontale cioè io nel momento in cui entravo ve lo dico proprio praticamente all'interno di questa rete di queste collaborazioni queste percosse di parte di lo recupera sempre questo termine perché al mio secondo me è ancora molto attuale percorsi di responsabilità sociale condivisa
In questi percorsi in qualche modo la vera sfida era quello di porsi continuamente in gioco e anche di avere il coraggio di cambiare cioè di rimettere in discussione il modello iniziale da cui eravamo partiti di rimettere in discussione le tecniche che stavamo utilizzando
Dovevano essere tutte tecniche scientificamente fondate non è che se stessimo facendo creatività sociologica assolutamente ma dovevamo avere il coraggio via via di ripensare al nostro ruolo perché in realtà il modello che avevamo disegnato inizialmente poteva mutare cambiare costantemente all'interno del farsi del prodursi
Mi mi piace o aggiungere questa cosa del diventare generativo
Diventare a diventare la stessa università diventa in qualche modo diventava generativa nel diventare capisco che è un una secolarizzazione amaro quello che sto dicendo ma di fatti io credo che è anche il ruolo che ne abbiamo avuti sia stato questo e io in questo trovato il senso della terza missione oggi c'è la terza missione missione dell'università oggi è anche questa
Che è quella di diceva ridendo
Che oggi succitato per la seconda volta
E e che diceva per l'appunto diventare dei sociologi strada io l'ho capito solo recentemente che cosa voleva dire dico quando diceva questo e voleva dire uscire dalle torre d'avorio voleva dire non arranchiamo no non non stiamo dietro
Le nostre sicurezze restasse lo stesso del teste ma mettiamoci in gioco che impareremo molto il di più perché quello che io ho fatto in realtà è stato imparare molto di più e crede di questo ne sono assolutamente convinta allora quindi che cosa abbiamo fatto siamo diventati nei comuni per citare i degli attori proattivi di percosse di costruzione di immaginazione
A Bologna esista un assessorato che si chiama immaginazione civica quindi il nostro obiettivo era quello di facilitare l'immaginazione civica
Che io a che noi abbiamo che riflette su quello abbiamo riflettuto per Capello l immaginazione civica in realtà e immaginazione sociale in realtà l'immaginazione è una competenza è una capacità che hanno le comunità perché non ce li hanno singoli ma c'era la la comunità nel loro insieme
Capacità azioni non è un caso che ho usato questo termine
Il nostro nostro scende che è stato già citato che sicuramente costituisce un punto di riferimento
La Cina ragionava sulle capacità azioni però le vedere in termini individuali individualista dice ed individualisti cancello rileggere in quei termini li funzionamenti capacità azioni
E su questo fondava tutta la dimensione dell'UE nel far va invece oggi dobbiamo ragionare su in un momento anche di scarsi sa scarsità di risorse di attingere creatività che in qualche modo le persone e i gruppi organizzati dai leader
Ma anche il privato e il privato sociale organizzato può dare all'interno di questi percorsi di costruzione
Di che cosa di immaginari
Altra parola tipicamente sociologico ma immaginari e narrazioni e questo è il futuro immaginari perché in qualche modo siamo chiamati a disegnare insieme un futuro possibile
Di tutto questo percorso non è stato semplicissimo perché alcune fasce della popolazione non avevano le competenze per poter entrare ci sono alcuni che sono i professionisti della partecipazione che hanno quelle che dal grande finisce le culture civiche vanno attrarre dalle culture civiche per poter avere un ruolo determinante in questi percorsi
Però dall'altra parte sappiamo che la cittadinanza oggi alla cittadinanza che in qualche modo può essere anche affettiva
Cioè non semplicemente razionale ma anche affettive proprio per questo motivo in qualche modo si può far leva su soggetti sto pensando guardate bene ad una alla polarizzazione degli anziani e dei giovani perché sui percorsi di partecipazione a oggi o su questi percosse di partecipazione oggi i veri assenti sono i giovani
E quindi eh sì proprio su questi che bisogna fare leva su queste su questi soggetti che oggi sono come dire si sentono esclusi ma si sentono esclusi perché perché non non utilizziamo il setting istituzionali giusti
Perché noi utilizziamo i codici giusti perché in qualche modo ci son delle dinamiche di potere
All'interno di questi percorsi che stanno delle dinamiche che si rifanno ovviamente a delle rendite di posizione
Tutto il chi studia il terzo settore sa molto bene che al terzo settore
E molto avendo tagliato dica di capitale di dotato di capitale economico ma di capitale sociale di capitale culturale e di grande competenza e quindi non mette costantemente in campo
Allora la vera sfida è superare la i processi superare questa barriera del professionismo andare oltre andare incontro andare incontro a a appunto e rendere sempre più partecipe il perché la vera dimensione l'ascolto ed e il protagonismo l'ascolto attivo che le manifestazioni possono fare anche con adeguate
Dall'università anche coadiuvate dall'ospedale come dire dal dai dal privato quindi e sto parlando anche del mercato da rimettersi in discussione delle di alcuni degli attori stessi del mercato
è proprio questo dare un protagonismo ai cittadini andando incontro secondo le loro richieste hanno necessità e su questo noi ci siamo resi conto proprio perché sui terreni della partecipazione si giocano dei conflitti dei conflitti molto forti che sono per l'appunto i conflitti che possono produrre del del big dei forti scivola menti
In tutti questi percorsi dell'immaginazione si creano delle aspettative
E dice Giovanni Allegretti che su questo io credo sia un grande maestro attenzione se ne creiamo delle aspettative come amministrazione pubblica
E tutti gli attori che vengono coinvolti e poi dopo però hanno al realizziamo quelle aspettative facciamo uno scivolone terribile e quindi dobbiamo stare molto attenti
Perché il vero tema è quello della fiducia una fiducia generalizzata che si fonda partire tra soggetti che non si conoscono quindi ancora una volta è una fiducia fragile esattamente come il capitale sociale la dare per scontata né non siamo dentro delle comunità che in qualche modo sono delle comunità che fondano un legame tra fondato sulla tradizione e sulla conoscenza ma siamo dentro su delle ricostruzioni di comunità in cui le persone non si conoscono ma si mettono insieme per degli obiettivi comuni allora non ci siamo resi conto per esempio che la prossimità
E era un tema fondamentale perché alla prossimità spiegava che cosa le forme che la partecipazione della cittadinanza che di cui vi parlavo prima la prossimità
Ci dava la possibilità possibilità di intercettare un pubblico sempre più ampio
Pubblico non è un bellissimo termine però l'attacco che facciamo né come con diciamo che quello che non sappiamo sono qui anche delle sei tipo performativo
Ma sono dei pubblici che in qualche modo rientra questi percorsi perché dalla prossimità ne sono assolutamente colpiti Charles sente non lo vivono come propria e quindi rispecchiano quella dimensione affettiva e quasi amorosa che hanno conforme confronti dei luoghi e degli spazi in cui vivo
Grazie
Grazie a Roberta Paltrinieri anche qui riprendo solamente proprio al volo alcuni aspetti sarà un Parlamento interessante anche rispetto alla soubrette precedenza io ho parlato del ruolo dell'università di cittadini che non possono essere ridotti a semplici cittadini-consumatori le amministrazioni pubbliche e prima ancora conto anche dell'impresa
Sempre su queste ne ho parlato anche di nuovi modelli di partecipazione differenti da quelli di Cheney passati Gabardi partecipazione condivisa
E soprattutto ne ho parlato anche del per esempio del ruolo dei quartieri produrre comunità quindi ristretti pubblici che a partire da un ripensamento anche la cultura
Ricoprire cabine rivedere anche se proprio Bettini
Allora su questo mi sembra che ci manca appunto l'ultimo grande assente che il terzo settore che è ovvia ma anche per mia questioni di di di interessi di studio quello su cui diciamo anche sono più affezionata
Vi darei la parola a Riccardo Bonacina
Ai quali chiederei il terzo settore rappresenta appunto probabilmente quel matto assoggetta che i di altri alla capacità e possibilità anche di creare punti di raccordo tra le grandi realtà imprenditoriali istituzioni pubbliche i cittadini
Anche il contributo che il terzo settore anche la ridefinizione delle forme di agire a livello locale di tosse creare definizione delle linee strategiche che guardano anche l'intero Paese su contributi ormai in dubbio come testimoniato cui anche dell'ultimo numero di vita che il titoletto attore Greta
Vi è sicuramente l'Inter nel terzo settore un serio interesse comprendere in quale modo esso possa diventare avere passeggiato trasformatore del sociale e non solo semplice erogatore di servizi o compensatore di fallimenti state mercato come si sosteneva una volta niente volendo però a mettere a fuoco ma era ben precise questi aspetti e qui se te ne ha fatto cenno volevo chiederle in che modo secondo lei
Si potrebbe descrivere
O mettere a fuoco la potenzia le potenzialità e il desiderio del terzo settore anche rispetta la ridefinizione di dimensione pubblica e rispetta l'immaginazione di nuovi futuri non escludenti capaci dunque di controbattere quelle comunità rancorosa che oggi sembrano così diffusa grazie
Grazie grazie a voi mi unisco anch'io a te ringraziamenti già fatti dalla da chi mi ha preceduto
Anche ringraziamento perché non sempre capita di essere invitati e ti dicono anche cosa vogliono da te invece voi l'avete avete scritto già per me è una cosa importante quindi grazie
Quindi la domanda avete sentita queste cioè capire se il terzo settore può essere con la comunità inclusiva che si oppone una comunità rancorosa per usare le cose sociologi
Accuse per cui sono circondato
Proverò a rispondere intanto
Ho visto che oggi dà luogo da cui proviene Mauro Magatti alla Bertinoro stamattina hanno dal proprio stamattina i nuovi dati
I dati due mila diciassette sulle realtà del terzo settore su questo una realtà che anche frammentata spesso non non dà proprio l'impressione di essere una comunità ma ci prova
E quindi valido perché mano anche colpito insomma nel nel due mila diciassette sono più di trecentocinquanta mila quando poniamo il terzo settore abbia non parliamo di questa di questo fenomeno
Forte in Italia trecento cinquanta mila realtà
Erano trecento un mila nel due mila undici no quindi da Lili Istat ha cominciato a a misurare a contare questo terzo settore e vedete non esclusione forte così come sposa la forza anche rispetto ai dipendenti perché sono ottocentoquarantaquattro mila con un più quattro per cento
Rispetto al due mila sedici cioè in un anno diciamo è un più quattro per cento dipendenti ed è una crescita che non ha paragone rispetto a diciamo al settore pubblico o rispetto anche al settore privato no quindi piccolo tre unità al settore parliamo di di questa roba qui tanta roba nella sua diversità qui diciamo questi dati certificano di un certo di un terzo settore in crescita quantitativa di composizione perché sempre di più accanto alla volontariato cioè al mondo dalla gratuita dell'impegno gratuito cresce sta crescendo anche un terzo settore produttivo produttivo nel senso che crea valore anche economico parliamo di quasi ottanta miliardi diciamo di di Brino economico creato in un anno
E anche di posti di lavoro comma come abbiamo detto tante presente io la battaglia diciamo che faccio sempre lo chiamiamo si chiamava adesso siamo tra il settore però il settore
Tanti scrivono no profit che ha sbagliata diciamo non solo dal punto di vista grammaticale
Ma anche dal punto di vista concettuale perché invece i diciamo l'America si ci hanno no for profit quindi è non profit come si dice non sta quindi è importante è che vuol dire che non è a fine di lucro nonché non fa profitto
L'abbiamo una viceministra ancora viceministra castelli dei Cinque Stelle voleva tassare gli utili al terzo settore perché sono utili non capendo che gli utili del terzo settore obbligatoriamente
Vanno diciamo rimessi non vi è ancora distribuiti tra soci o tra azionisti ma sono obblighi obbligatoriamente
Diciamo spesi Aubry per aumentare la tua capacità nel perseguimento atto missione invece sono le cose diverse cioè gli utili della FIAT ha reso noti anche in Italia
Sono diversi dagli utili di una cooperativa sociale ecco per intenderci
Dicevo che accanto quindi al mondo la gratuità abbiamo sempre di più di fronte anche questo terzo settore produttivo e a domanda vostra è interessante perché la domanda è ma questo tutto questo riesce a trasformare la sfera pubblica
Lieve riesce a dare vita a un soggetto trasformatore del sociale non un mero
Era un reattore disservizi giusto no
Ed è una della domanda per capire se tutto questo reticolo ce la fa
Allora io credo che innanzitutto bisogna tener presente che la gran parte la quasi totalità
Di queste organizzazione di queste opere sono come dicono anche qui economisti e sociologi
Organizzazioni ha movente ideale no nascono io domani devo andare all'APO che festeggia parlavo solo di volontariato volontariato ospedaliero
Come celato cari quando si dice momenti ideale sono per dire una storia perché domani devo fare l'intervento risanatore in un po'la loro storia
Da un primario di Sesto San Giovanni che va al Policlinico di Milano per sbrigare una faccenda passa una corsia essendo malato che continua a dire dato in un bicchiere d'acqua nessuno Levada
Vede nei corridoi una c'è un inserviente dice tant'è che chiede dall'acqua e questo dice non tocca a me
E allora questo primario dice ma a chi tocca
A chi tocca darà una mano a questa persona che chiede un bicchiere d'acqua
Ecco quando parliamo di nuovo ente ideale parliamo di questa cosa qua cioè di
Questa è semplice che però ha dato vita a una realtà questa domanda ma chi tocca oggi volontari dell'AVO sono più di venticinque mila tutti centosessantacinque ospedali italiani
Ecco allora
Diciamo sopra spessissimo
è una movente ideale che dà vita all'organizzazione sia che sia di volontariato che sia non è una cooperativa sociale una ONG lì impresa di economia di Comunione e ci sono tantissimo organizzazione
Ed è quindi in se stessa diciamo nella sua vocazione ideale una un'organizzazione che dia retta sicuramente al cambiamento dalla sfera pubblica e al suo ampiamente cioè propense nella sua motivazione intrinseca
Cambia cambia il segno della sfera pubblica e ne amplia la sfera l'ampliamento diciamo
Lo sottolineo perché uno organizzazioni così ti fanno uscire da quella dicotomia nel classico del Novecento con per cui c'era da una parte il pubblico ovvero la statualità e tutta la sua articolazione regioni comuni
Eccetera eccetera e dall'altra parte il privato cioè il mercato il profitto
Ecco invece organizzazione questo tipo fanno capire che ci sono organizzazioni private cioè che nascono da un medico piuttosto che da un gruppo di amici che faceva volontariato e fanno l'intera sociale che però perseguono un interesse generale un interesse collettivo per riprendere una parola
Su cui poco fa abbiamo sentito un ragionamento
E questo diciamo oramai gli è
Diciamo è normato no mentre prima diciamo c'era la definizione l'articolo uno della legge dalle cooperative sociale oggi con il Codice del terzo settore che è una legge del luglio dal due mila diciassette tutto questi se leggete i primi quattro articoli io parlo scritti male
Non la faccio lunga perché incombe anche la riunione successiva finti vedo l'ora ecco che ci siano delle organizzazioni private che perseguono una finalità pubblica un dato acquisito anche se la tentazione della statalismo statualità o del privato per profitto diciamo sono sempre due tentazioni fortissimo però l'ampliamento dalla sfera pubblica avviene proprio grazie a questo tipo di organizzazione
Come cambia però la questo è chiaro quindi che questa organizzazione ampliano di per se stesse e lo spazio pubblico questo è chiaro guardati un cenno sì ok
Sul professore anche se sono solo un giornalista
Il secondo punto era ma cambiando il segno di questa spazio pubblico di questa sfera pubblica e come lo cambiano allora la prima la prima sottolineatura che voglio fare ecco ovviamente questo tipo di organizzazione e le persone parliamo dei dei cinque milioni e cinquecento mila volontari di questo Paese
Che e creano dice a un certo punto adesso bisogna produrre il capitale sociale no perché
Sono produttori di relazioni di fiducia
Battere la fiducia è un bene Stefani lo sa anche per chi fa assicurazione
O Banca la fiducia è un elemento fondamentale non solo la vita
Sociale ma persino al mercato senza diciamo un tessuto di fiducia
Uno compra anche meno no laddove non c'è questo tipo di relazione di fiducia
è un guaio quindi diciamo questo queste organizzazioni hanno questa capacità hanno hanno quella che io dico sempre che la più grande opera pubblica in un Paese e anche la più necessaria che a ricostruire una socialità dove sia possibile fidarsi l'uno dell'altro dove diciamo io ero ancora non sia l'ultima parola l'invidia sociale non sia l'ultima parola
Credo che questo sia una diciamo un aspetto fondamentale la una prima sottolineatura quindi creato creatori promotori di fiducia dentro la società le questo importante perché anche diciamo
Non a caso questa diventa migliore perché ci sono più regole ogni tanto c'è questa scorciatoia quindi facciamo più regole facciamo più leggi regoliamo tutto diciamo fino agli aspetti etici della vita avremo una società migliore invece non è vero io romani che sono diciamo i primi che ci hanno regalato un diritto come Dio comanda
Dicevano
Ubi societas IBI ius cioè solo laddove c'è una società civile una comunità c'è anche poi un diritti sono perché non sono mai le regole a generare una comunità mai viceversa una comunità che vive in questa relazione di fiducia che si dà delle regole nell'esempio anche che facevi del quartiere sua esperienza bolognese mi sembra interessante a questo punto di vista quindi sì c'è l'utile l'interesse che hanno importanza per nella vita sociale ma prima di tutto viene questa capacità di gratuita che non è mai gratuita vate che non vuol dire che l'affissione vuol dire ciò che non apprezzo ciò che non puoi comprare al supermercato
Parliamo dell'amore dell'amicizia della capacità di dare una mano all'altra non pagati aspetti qualcosa in cambio su ecco tutto questo credo che sia l'attività primo cambiamento di segno alla prima e immissione di un segno diverso dentro la sfera pubblica che fa il mondo al terzo settore
Asseconderò sottolineature qualora siccome del sfida educativa cioè alla fine De Lubac che ha un grande teologo diceva cosa c'è di più urgente di richiamare l'uomo se stesso ecco io credo che chi si impegna dentro una organizzazione a momenti ideali abbiamo detto
A trova un luogo dove viene un po'richiamato a ad essere più uomo ampia un po'la sua umanità
Tanto la nostra bellissima costituzione lo dice bene seconda all'articolo due perché dice che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità
Questa è la l'aspetto educativo è importante cioè quindi è una scuola d'umanità un'organizzazione
Io dico sempre il livello migliore poi io Mauro eccetera conosciamo sappiamo anche io più di altri essendo tanti anni che faccio il cronista di questo mondo tutti i feti però dovrebbe essere così è potenzialmente così
E questo credo che sia la seconda così un po'pensate anche alla una scuola di democrazia spesso quando si attaccano non vedi di veniamo da un pallino in cui diciamo si dice anche la politica disintermediata o province
Diciamo il chi è al governo felice ma la scamparono direttamente perché cioè fare truffare dirette Facebook
Insomma i non c'è più bisogno dell'interlocuzione dei corpi intermedi
Invece
Diciamo quando c'è questo genere di di atteggiamento e quando si attaccano i corpi intermedi veniamo da anni in cui i corpi intermedi
Che hanno tutti i loro difetti ma sono stati umiliati attaccati
Bisogna ricordare che ha dentro diciamo il corpo i corpi intermedi sono una palestra di democrazia come ogni associazione dove uno impara a confrontarsi dove uno impara a farsi eleggere fino a carica vestiti insomma tutto questo credo che sia importante ed è un secondo quindi la sfido dunque attiva è un secondo
Punto di cambiamento la sfera pubblica l'ultimo punto è
Essere segni di speranza godette
Diceva con un'annotazione che per me folgorante per la sua verità persino psicologica
Diceva che chi non ricorda il bene non può sperare cioè a chi non ricordo un'esperienza di bene e può essere braccio e tua mamma si sposa non può sperare
E credo che sia proprio così se ci pensate è un'esperienza ad ognuno
Chi non ricorda un'esperienza buona fa fatica a sperare perché se no la speranza non avrebbe altro contenuto possibile del speriamo in meglio che però affacciarsi su un precipizio vuoto no se non hai se non sai cosa vuol dire bene
E allora credo che il compito uno dei compiti del volontariato associazionismo in questo passare difficile complicato passaggio d'epoca con tutte le cose anche che Mauro Magatti ci ha ricordato all'inizio sia proprio questo della disseminazione del quotidiano e nelle comunità di relazioni buone
Di esperienze di bene esperienze che abbiano come contenuto la cura di sé degli altri dal lavoro
Di come si fa un lavoro dell'ambiente in cui viviamo ecco tutto questo credo che sia il terzo il terzo segno di cambiamento della sfera pubblica
E riguardo l'azione trasformati bene così chiudo quattro minuti
Noi quest'anno come rivista vita compiamo venticinque anni allora avevano fatto una ricognizione su tutto ciò che è nato nel novantaquattro
Che aveva venticinque anni fa e ma colpito a tra l'altro faremo una una festa il venticinque novembre quel celtiche Stefanini
Novantaquattro nasce un'esperienza di rappresentanza dei corpi intermedi che siamo a Forum del terzo settore non nasce con una convocazione una manifestazione che si chiamava la solidarietà non è un lusso
Diciamo che andrebbe ribadito steli in questi frangenti
Nasce l'associazione Verso la Banca etica quindi rappresentanze
Nazioni
Come diciamo mondo rappresentanza rispetto e sindacati e partiti nasce una cosa nuova banca etica il mondo la finanza quindi nasce una o un modo di intendere la finanza diverso nasce trasferta il marchio dagli al commercio equo solidale
Anche lui quindi sul commercio finanza rappresentanza e commercio
Nasce e vita che è un modo di intendere l'informazione
Nasce Emergency in quell'anno lì che è un modo diverso interrompono umanitario tradizionale quindi umanitario dei molto anche a Boccassi
Non solo soccorso cosa per dire
Che è stata una stagione che ha avuto una capacità trasformati io io mi ricordo quando ha dato vita certi temi insomma commercio equo solidale turismo responsabile ambiente fra oggi c'è inserto del Corriere Schiavone notizie cioè la base del Sole ventiquattro Ore dedicato al non profit voglio dire
Di cose ne sono state fatte io sento stamattina Magatti a Bertinoro che dice bisognerebbe aprire una nuova stagione in qualche modo lo dico con la giornalista ma queste vero insomma esso sarebbe il momento di rilanciare una sfida anche nella cambiando
Le modalità in cui va in questi venticinque anni poi si sono perseguite si sono perseguiti dalle trasformazioni che sono poi arrivate a terra hanno cambiato sicuramente disegno
Molte cose pensate solo alla duecento aziende di Wall Street che quest'estate
Hanno detto che la sono se non non bisogna più perseguire solo il profitto sull'onda ancora vivi Michael Porter nel due mila undici sulla via di Damasco aveva detto che bisognava
Diciamo il profitto vero aveva il valore condiviso con il territorio con gli stakeholder eccetera eccetera ecco questo per dire che la capacità trasformati Iva c'è c'è sicuramente stata e adesso tutti assieme dobbiamo pensare a come rilanciare tutto questo ma delle cose sono già state dette lo faremo assieme visto che siete anche molto giovani grazie
Tre Graziani Carabba la Cina guardavo l'orario ma ancora veramente pochissimi minuti prima di dover lasciare spazio prossimo incontro quindi temo che non ci siano non ci sia tempo per eventuali altre domande chiedo anche la regina se ne da tempo direi di no sì c'era
Certo abbiamo ancora non ce l'ho qua questi cementifici opportuno ed altri ospiti che voglia Michele pretendere qualcosa molto volentieri si io non sono d'accordo con sul niente di tutto quello che mettono tra andare andiamo a favore ce l'avete presidia la discussione entro allora no vogliamo accusare verso cinese Massimo
Dato che si fa voi
Molto bene allora ringrazio nuovamente i nostri ospiti per la festa è qui con noi oggi
E ma le tecniche a breve comincia il prossimo incontro grazie