Meeting di Rimini 2019 - "Città e bellezza". Presenza del futuro

Professor Boeri
Buongiorno ultimo incontro Della serie cita bellezza
Previdenza del presente presta il passato presente e il futuro
Evidentemente se col meeting si è deciso di fare questi conti del perché si sente un problema si sente il fatto che le città stanno cambiando che il futuro delle nostre città si sta interrogando
E e quindi oggi concludiamo li farò anche un po'di domande sul presente sul passato
Io ho invitato Stefano perché Stefano la persona che più mi ha insegnato che la città va immaginata e che non non esiste quando io l'ho conosciuto a poco lui mi disse di leggere
Un libro che si chiama Delirious New Yorker di REM Koolhaas
Dove
REM Koolhaas si pone mi sembra di capire se ho capito il libero
Questo problema cioè
Se io Jörg Manhattan è stato il modello di tutte le città moderne come è nato il modello di Manhattan
E
E Luís lavora molto sull'immaginario parla del luna park
Qui di Coni ai Länder cioè il come la città ha lavorato sul suo futuro
E Stefano è uno che se provato prima di di di fare il Bosco verticale e ho saputo è uno degli edifici più fotografati della storia dell'architettura
Prima di fare il Bosco verticale
Vi aveva già immaginato tantissime cose per i raggi verdi
E quindi diciamo
A a me interessa prima di tutto parlare chiede di questo può una città una comunità avere un presente se non immagina continuamente il suo futuro può una città
Non cadere non collassare
Se continuamente non la CIT è la più grande invenzione dell'uomo
No ma è un'invenzione che non è mai conclusa
E allora la prima domanda a queste nella tua esperienza Calder immaginare la città
Vaccinare vuol dire
Cercare di
Proiettare gli spazi che conosciamo
Le strade che attraversiamo
L'istituzione che frequentiamo
Le relazioni personali che pratichiamo
In uno scenario in più scenari futuri quindi significa sostanzialmente
Anticipare uno stato di cose ed è un esercizio che diciamo noi architetti
Facciamo il professione a volte bene molto più volte anche con grande fatica alcune volte anche male
Però l'esercito fondamentale
Faccio un esempio
Noi oggi dobbiamo immaginare come le città del mondo affronteranno due grandi questioni
Anzi tre grandi questioni urna è la questione della chiamiamo l'automazione anche dal fatto che l'intelligenza artificiale
Giusta in alcuni campi producendo
Una tale accelerazione da diventare di fatto sostitutiva
Delle reti
Delle intelligenze della cultura
Umana esatta al campo della mobilità
O a come l'Internet delle cose grazie a un sistema di algoritmi gestirà gran parte delle informazioni in tempo reale sul traffico punto sull'abilità sul clima nelle città e questo distruggerà o comunque in qualche modo creerà una una grande vuoto dal punto di vista dell'occupazione create da grandi sommovimenti nel mercato del lavoro
Seconda grande questione la questione del cambiamento climatico le città producono il settanta per cento quasi circa della CO due
Che è presente nell'atmosfera e che genera tutto ciò che conosciamo
Genera lo scioglimento dei ghiacciai genera innalzamento del livello degli oceani genera riscaldamento globale
Ecco cosa vuol dire per una città guardare al futuro ragionando su
Degli scenari che sono scenari molto preoccupante di
Aumento della temperatura per le città costiere del mondo significa difendersi da una come dire da O metro metro e mezzo due metri in più
Di livello medio dell'acqua che significa che gran parte delle città costiere verranno parzialmente sommerse
E questo è un tema fondamentale terzo tema che in qualche modo legato e prime due la povertà
Dicevo prima parlavamo con Luca oggi circa al trenta trentatré per cento delle popolazioni delle città del mondo immaginiamo di avere un'unica grande città costruire una città che è composta da tutte le città del mondo ecco il trenta per cento di quella città è fatta di favelas è fatta di Islam fatta di insediamenti formali fatta di baracche e purtroppo questa trenta per cento è destinato a crescere perché da un lato l'automazione dall'alto al cambiamento climatico produrranno
Fenomeni di migrazione si parla di duecentocinquanta milioni di abitanti del pianeta che migreranno per assenza d'acqua per l'aumento dell'autenticazione
Ma anche dall'altro punto di vista l'assenza
Della necessità del controllo umano su alcune operazioni su alcune come dire
Servizi
Renderà gran parte della popolazione in occupata apprendo grandi grandi grandi come dire purtroppo voragini
Alla grande questione della povertà quindi io credo che le città oggi devono affrontare delle grandissime sfide
La verità vera è che per farlo come dicevi tu serve
Il senso di comunità cioè serve che le città si riconoscono come una rete di persone che in qualche modo sono legate non solo dagli spazi ma dalle relazioni accumulate AN decenni a volte in secoli di integrazione in familiare di conoscenze di culture
E questa cosa la cosa più difficile
E mi sembra anche un un oggi un problema questo io prima sono andato a a quella mossa di Vaccaro alla mossa de di fatto perché la cosa che mi colpì concerto punto io ho visto
Delle una ragazza con la falce in mano
Per l'immagine del suo Paese nel Molise no c'erano prende delle donne che lavavano
I panni
No e e avevano una tavola ruvida di legno su cui facevano passare il sapone i suoi Saponaro io sono abbastanza vecchio da avere visto alleno in provincia di Brescia nella pianura padana
Queste cose avevo visto le stesse tavole le stesse donne che andavano al fosso lavare
E questo mi fa pensare una cosa e in quel periodo primi anni sessanta andare da Milano a Roma era un viaggio ci si metteva un mezza giornata o o se non una giornata quando non c'era con l'Autostrada del Sole si passava da Acquapendente c'era era
No adesso con la TAV in meno di tre ore si arriva a Roma eppure
Io quando vedendo quelle immaginifico guarda questi chi era nel Molise
Io stavo a Brescia in provincia di Brescia ed era la stessa cosa cioè c'era una cultura comune
Che avvicinava adesso mi sembra che benché le comunicazioni le reti infrastrutturali siano maggiori ci sia questo aspetto culturale che invece si allontana ecco secondo te cosa cosa si può fare in questo senso un'altra questione è quella che di cui che già poneva Manfredi Catella
Si ha l'impressione che Parigi è la Francia siano due cose diverse io dico sempre leggete serotonina di quel Back che può esserlo scrittore fastidioso ma è un grande scrittore e tocca questo problema
ICI Legion hanno ora hanno dimostrato questo
Londra è una cosa e l'Inghilterra è un'altra Milano stesse ormai quasi come una città-stato cioè assistiamo a uno sfaldamento secondo tesi come tu hai parlato il senso e la comunità e Capello aveva detto che questo è un po'il segno della dell'architettura di domani
Non più il grande architetto che fa la la grande opera il governo in di Bilbao ma ecco ma lui poneva più l'hai Line di New Yorker che quasi un'opera comune
Ecco che cosa si può fare in questo senso
Si possono fare molte cose bisogna distinguere
Quando dove e come si interviene penso al tema delle grande città allora per esempio la sfida ambientale è una sfida dicevo prima fondamentale
Questa sfida vuol dire vuol dire mettere in campo delle politiche
Nel campo energetico
Che riducano ovviamente i consumi
Soprattutto il consumi legati al al fossile al mondo l'energia fossile
Vuol dire pensare a delle forme di mobilità sostenibile vuol dire accetta la grande sfida del verde il verde
Non solamente Honda grande risorsa estetica e di qualità della vita al verde e le piante gli alberi assorbono il trentacinque per cento di quel settanta per cento che le città producono di Candide carbonica sono una sorta di
Come dire di amico
Della nostra specie perché in fondo le le le piante Seedoo trono in qualche modo vide carbonica trasformandola in ossigeno e quindi portare le piante portare gli alberi portare il verde portare gli arbusti in una città aumentare in moltiplicare le superfici verdi
è una scelta fondamentale fondamentale per migliorare la qualità dell'aria perché oltretutto le foglie assorbono le polveri sottili che sono al veleno vero dell'aria urbana del traffico
Ridurre la produzione di CO due scrittore il calore perché l'altra grande questione delle città e che citati calore mediamente il temperatura mediamente di due tre gradi superiori che nelle campagne questo temperatura effetto isola di calore fortissimo e dovuto in qualche modo anche alla cambiamento climatico
Ci aspettiamo una fortissima innalzamento del calore in alcune città leggevo di Firenze dove ci son toccate nel qualche settimana fa delle punte
Che hanno superato i quaranta gradi con una media molto prolungata durante il giorno ma molte altre città italiane ormai vivono in questa situazione allora il verde sui tetti per esempio è un elemento straordinario di riduzione del calore urbano la piantumazione dei cortili il verde lungo le strade la creazione di boschi Norditalia torna recita sono tutte scelte che vanno fatte non non è più una questione estetica o semplicemente di miglior qualità dei paesaggi è una questione di necessità piantare un albero piantare un albero un attività che possono fare tutti
Pianta renano però senso ha un senso straordinario di rigenerazione perché vuol dire far partire una nuova vita e piantare un albero è anche una attività che ha un costo molto ridotto
Io credo che questa la cura delle grandi sfide dei prossimi anni cioè forestale nel senso di riempire gli spazi verdi le nostre città e questo riguarda recita poi c'è un discorso concludo subito sulla sui piccoli centri parlai della campagna bene siamo in un in un ampio viviamo in un Paese dove ci sono centinaia di piccoli centri storici abbandonati
Lungo tutta la fascia degli Appennini ecco e abbastanza incredibile che non ci sia mai stato un governo che si è posto il problema
Di affrontare questa risorsa unica anche anche come dire una grande questione era l'abbandono dei piccoli centri pensate
Alle zone del sisma che hanno purtroppo visto proprio in quel piccoli centri già abbandonati un disastro ulteriore ma dalla Val d'Aosta alla sicilia c'è un sistema di piccoli centri urbani bellissimo con delle opere straordinarie
Che potrebbe essere una risorsa unica anche nel campo turistico
Che potrebbe offrire una enorme quantità di possibilità di lavoro di impiego e di ricerca per una generazione di giovani che ha coraggio e decisione e che invece lasciata lì da quindi se
La questione urbana diventasse una delle questioni fondamentali come ora diventato il lavoro io credo che avremo tutti un vantaggio enorme certa io correvo riportare
A proposito di questo ci sono due domande per te ne faccio uno per volta
Vorrei riportare quello che dici sul piano culturale una cosa che mi ha sempre colpito del tuo lavoro
E che nel tuo lavoro irrora il rapporto culturale tra cittadino e le bellezze della città all'opera d'arte e tra cittadino e natura
è paritario e mi viene in mente io ho avuto l'immeritata fortuna magari molti loro sanno di essere pronipote di uno dei più grandi pittori italiani del ventesimo secolo Ottone Rosai
Rosai scrive molto su Firenze lui ha vissuto a Firenze praticamente quando andava a Bologna si sentiva già in Patagonia e perché apparteneva proprio al popolo urbano lo descrive un tra che era anche un eccellente scrittore scrive una un libretto che si intitola via Toscanella
In cui
Celebre il proprio amore per Firenze
Ed è interessante il fatto che lui parli
Con grandissimo amore di Brunelleschi io di Leon Battista Alberti
A che lui ha che divenne era
E della campagna che c'è a Firenze quando si sale da Forte Belvedere
Quindi gli ulivi lei a ruba il verde e mi accorgo leggendo lo soprattutto adesso che l'ho l'ho l'ho riletto in funzione di questi incontri
Quanto
Quanto è culturalmente sanno un rapporto che comprende sia la storia
Che la natura mentre noi poi spesso tendiamo dividere queste due cose ecco mi piacerebbe perché siccome nel tuo lavoro sono sempre state insieme queste cose
E perché secondo me se si crea un tessuto culturalmente forte anche le infrastrutture poi ne godono perché si accorciano le distanze più facilmente
Ma è verissimo
Noi abbiamo in realtà come dire a un bar
Un'abitudine a parlare di natura in un modo anche spesso molto superficiale non per natura e tutto ciò che non è città per esempio per cui uscendo dalla periferia di una città uscendo dalla periferia di Rimini si entra nella natura
E non importa se questa natura sia un campo agricolo che in fondo se ci pensate bene quanto di più artificiale antropico perché la presenza dell'uomo che ha plasmato quel pezzo di terra che lo segue che la coltiva dove c'è una cura quotidiana un investimento economico un investimento tecnologico oppure è una Bosco magari un bosco spontaneo oppure ancora un parco
Allora bisognerebbe capire cosa vogliamo dire quando diciamo natura questo lo dico anche lo dico a me stesso e lo dicono gli architetti che ne usiamo lo siamo in modo molto generico
Io penso che noi abbiamo un problema oggi lo dicevo prima di portare di accettare il fatto che la natura vivente pensano natura vivente delle piante diventi una componente fondamentale delle città questo è una cosa fondamentale dobbiamo tu tornare a pensare che la natura vivente possa essere una parte fondamentale dell'architettura come è stato in passato
A Lucca a Lucca c'è una torre straordinaria attori Guinigi costruita nel quattordicesimo secolo con gli alberi sulla copertura
Ci sono storie incredibili di città medievali in cui la natura vivente era considerato una parte fondamentale della città non un pezzo isola rapire Canaj inventato niente col posto verrà tentato assolutamente niente
E poi comunque generale
Dobbiamo dobbiamo fare i conti col fatto che c'è chi intende la natura in un modo molto diverso cioè come qualcosa che non è controllabile ma c'è anche un'idea per esempio un grande filosofo
Francese Michel fu Coop parlava della natura umana associandolo natura quasi al concetto di follia cioè quello che noi non riusciamo a controllare quello che noi non riusciamo a prevedere quello che noi non riusciamo per terminare che emerge con la sua improvvisa a volte violenza e in fondo quel che più assomiglia alla concetto di natura quindi poi capite che da questo punto di vista per esempio cambiano tutte le nostre
Caratteristiche di lettura di un accettasse cominciamo usare una prospettiva da questo punto di questo tipo nel suo però i grandi fenomeni di rivolta sono fenomeni naturali a volte più che non
Un parco Honda spazio agricolo urbano e qui adesso assistiamo quindi a dei fenomeni naturali che però sono fenomeni totalmente antropici in realtà naturali nel senso di Michel Foucault
Di uno abbiamo cominciato a parlare quando tu parli della povertà e anche del della migrazione cioè del fatto che Manfredi Catella mi dava un numero che mi ha spaventato dice che nei prossimi trent'anni si muoveranno sulla terra anche causa in cambiamenti climatici e questa due miliardi e settecento mila per esseri umani
Quindi è è un a un movimento e rispetto al quale tutte le polemiche suo penale se eccetera fanno ridare ore come i bambini che costruiscono i castelli di sabbia in riva al mare basta un'onda le porta via cioè siamo in questo ordine
Di cose e dall'altra parte il fatto come dire che si è destinati ai cioè sembra sembra che siamo destinati a nel mondo a visto che sembra che nel due mila cinquanta il settanta per cento dell'umanità sarà in Urban atta
Rischieremmo di avere un certo numero di città con trenta milioni di abitanti già siccome un paio ci sono c'è una città in Cina ma geologi voglia centotré milioni centotré milioni o mafiosa come
Megalopoli che unisce una serie di grandi aree metropolitane attorno a Pechino però non si sono mai saldate erano centotré milioni di abitanti in una situazione
Devo dire per la cantante disperata senza servizi senza si satura e puliti siamo
Sì e ovviamente il rischio del collasso non solo della perdita di controllo cioè da recita che va fuori controllo cioè cosa fa un sindaco in una città di cento milioni di abitanti
No cosa fa una giunta comunale cosa può fare la la la porta che polizia ci può essere che che che servizi di possono esserci et allora
Di dicevo
La nostra millenaria sapienza
Urbana che quelle cita le abbiamo inventate noi italiani secondo me cioè recita
Che contributo può dare
Questo problema cioè cosa possiamo fare noi che abbiamo un know how antichissimo
Ma
è una domanda che richiederebbe molto più che una risposta
I pochi minuti però io penso che quello che fa una città alla fine alla fine alla fine
Una miracoloso rapporto tra la densità degli spazi costruiti perché alla fine una città
è un conglomerato denso di edifici
Conti di spazi aperti con le piazze ma in cui questa presenza come dire della costruzione umana visibile
E insieme a questa ennesima degli spazi l'altra cosa che fa la città e la varietà delle culture di chi abita questi spazi
Perché quando si trovano pezzi di città magari bellissimi magari costruiti Illy sempre con una grande intensità dal punto di vista con una grande anche maestri nel distribuire spazi aperti spazi costruiti dove però
Vivono famiglie persone
Gruppi di individui che hanno la stessa cultura canta la stessa origine cada lo stesso reddito che hanno le stesse aspettative guardate non significa che siano
Famiglie ricche famiglie del ceto medio famiglie povere famiglie italiane farine di recente immigrazione ma quando c'è concentrazione eccessiva di come dire un eccessivo omogeneità in chi abita uno spazio si perde l'effetto città si arriva a costruire dei ghetti si arriva a costruire delle aree per di periferia si arriva a costruire delle situazioni in cui manca quella possibilità di scambiarsi Collalto di guardarsi con gli occhi degli altri che fa una di una città una vera comunità urbana allora
La densità degli spazi e la varietà delle culture creano quell'intensità unica che è una città quell'intensità sociale cuento esita di relazioni quelle sorprese quel quelle quella anche imprevedibilità che rende una città diversa da una semplice aggregazione di individui simili
Per questo è molto importante capire qual è l'equilibrio giusto tra la varietà delle culture e l'identità di una comunità perché poi naturalmente non si deve deve essere persa neanche quell'identità che spesso si spazi danno perché gli spaziano questa grande risorse che offrono un senso di identità chi li abita ci si sente
Di una certo quartiere di una certa parte di città di una città perché ci si riconosce perché si Poretti ai propri macinare in alcuni spazi gli spazi sono generosi sono aperti a tutti quindi sono quando sono costruiti in modo intelligente sono luogo migliore
Verso cui la varietà delle culture si proietta per costruire nuovi sensi di identità
Ecco a questo proposito se qui in questo suo intervento intelletto tuo Stefano c'è
Il fatto che sei di milanese come me
Cioè Milano io mi ricordo quando il cardinale Scola quando era arcivescovo di Milano
Parlava parlava molto della necessità del meticciato
No e è una volta cui parlavamo insieme detto ma scusa cardinale
Ma Milano è sempre stata una città meticcia cioè chi sono i milanesi i milanesi sono quelli che son venuti a stare a Milano tant'è vero che gli autentici milanesi non so se saranno cinque o sei mila
Erano settanta mila negli anni Sessanta poi ho perso il conto no quindi diciamo per esempio questa dimensione dell'accoglienza dell'altro
è stata una caratteristica milanese fin dall'inizio tant'è vero che il più antico libro su Milano
Che il demaniali busti Bonvesin della Riva ha scritto nel mille duecentottantotto già parla di Milano come di una città molteplice
No non parla delle sue mura non gli interessano l'interesse il rapporto prese non si può capire Milano senza il rapporto col territorio e dice già cose straordinarie nel Duecento e quindi non sono tutte cose che abbiamo inventato
Adesso no e volevo chiederti mi
Puoi fare alcuni esempi
Perché mi sembra che Stefano abbia dette che abbia detto insomma una città diventa viva quando permette a uno
Di di di essere se stesso
A a una comunità di essere estesa fino in fondo e questo non è possibile se l'essere se stessi vuol dire essere rinchiusi in un ghetto e non avere scambio perché io sono me stesso nello scambio e nel rapporto assoluta io è un rapporto no allora volevo che riprende ci sono alcuni esempi virtuosi a Milano nel mondo che tu ci puoi fare di questo ora rispondo rispondo
In qualche modo scalzando la questione Milano perché è molto Faggiano anemia sana Milano è una città bellissima oggi ne parleremo tra alta col sindaco e parleremo ricco sindaco di Tirana che vedo sedotto la chiamata straordinario giovane sindaco che sta cambiando una delle città più vent'straordinarie del del Mediterraneo dell'Europa con una serie di interventi di grandissima importanza tra cui posso dire solo una cosa perché è fondamentale l'idea di costruire
Ventidue nuove scuole pubbliche la scuola pubblica la scuola pubblica poi come spazio che ha aperto a tutte le ore del giorno tutti i giorni dell'anno per tutte le età è una delle grandi sfide del futuro delle città lo dico perché nessuno veramente convinto ci sono degli esempi straordinari e quello che e lo sta facendo a Tirana e da questo punto di vista Toti Dario ma rispondo alla domanda di Lucca non voglio evadere
Però non parlo di Milano parlo di una città che oggi sotto gli occhi della stampa dei media come una sorta di grande metropoli in putrefazione di una città che non ha più regole che non ha più governo dove si vive male che Roma alla Roma che Fellini
Definiva una grande placenta no nel nel suo intervento aspetti queste norme placenta per Roma io a io ho un'adorazione per Roma romana vive in una situazione molto difficile
Però se di capita di andare a Roma non perdete l'occasione oltre che di visitare un numero assolutamente indicibile di capolavori della storia divise tra un quartiere che si chiama Garbatella fremente la conoscete
Io ho di recente ho fatto una piccola intervento su RAI tre perché Garbatella
è qualche cosa di miracoloso è una periferia costruito negli anni Venti
Da un gruppo di architetti visionari
Perché è stata costruita per gli operai
Perché l'idea era quella di poi di fatto costruire un porto sul Tevere che doveva rendere Roma un attracco un punto importante terminali delle lotte commerciali
Sono Borgato operaie costruite con maggior parte con villette a due o tre piani
Qualche anno dopo in seguito alla distruzione dei quartieri di baracche che sta occupavano cento dalla città pensata dalla zona dei Fori Imperiali quelle famiglie furono spostate alla Garbatella e furono costruite dei palazzoni
Parliamo del ventisette ventotto ma ancora una volta dotati di servizi comune cioè questi palazzi che oggi ci sono ancora alla Garbatella insieme alle villette hanno la zona della biblioteca per il quartiere lavaggio comune ai servizi comuni per tutti e nello stesso periodo Mussolini sposta di fatto alla Garbatella una parte
Degli antifascisti
Che provenivano dalla dal come dire dalla tuta leso dalla dall'esilio
Si crea una una situazione straordinaria è un punto di vista sociale una varietà molto importante perché ci sono i proprietari ci sono ancora le famiglie degli operai ci sono le famiglie gli antifascisti col tempo arriva anche un ceto medio oggi la Garbatella è un miracolo
è un miracolo di comunità è un quartiere straordinario quartiere dove c'è
Per citare gli spazi e varietà delle culture c'è questo effetto di comunità
Formidabile Dynit andarlo a visitare sia devo dire nel mondo qual è la più bella periferia
Conosco dico la Garbatella
Ora da questa
Questa rivalutazione di Roma mi fa molto molto piacere
Adesso azionista di parlando e mi son dimenticato quello che ti dovevo chiedere ecco no la la la domanda è una domanda che è emersa in questi giorni che faccio anche a te allora
Ci sono persone come dicevi tu all'inizio che per mestiere come gli architetti devono immaginare il futuro perché si guadagnano da vivere in questo modo in realtà all'immaginario del futuro è una cosa che dovrebbe avere la città come tale quindi l'architetto diventa interprete no io quando breve periodo in cui lei è riuscito a fare l'assessore alla cultura Milano
Per il per ridere gli avevo proposto di fare un concorso popolare milanese per unire che i due tronconi dell'Arengario che stanno di fronte all'ingresso della Galleria
Da un un arco voi come lo fareste ravvisa perché ci riguarda poco corso popolare non è che ti era dispiaciuta queste idee
Poi però va bene l'hanno cacciato
No ecco
La domanda ovvia che se c'è qualcuno
Possibilmente tutti che devono e che anche un ponte dovere civico civile quella di immaginare la città immaginare la vita
Accogliere l'imprevisto rispondere all'imprevisto prendete in quel caso ragazzoni Geri no
Lo ha colto in casa mia e vive con me adesso gli ho trovato un lavoro eccetera
E ma è una cosa che succede a tanti tra noi quindi
No equity obbliga a riconsiderare la progettualità e la tua famiglia in un modo diverso a a a a pensare il futuro in modo diverso e quindi questo dobbiamo fare tutti poi però dobbiamo avere chi ci aiuta in questo
Ecco la politica
Che cosa può fare Sulley sfiorata un po'eccetera che qual è l'aiuto che ci può dare la domanda che ho fatto a Manfredi perché Premio Milano sta funzionando
Ma la politica è una attività bellissima una
è un modo per in qualche modo ancora intervenire sugli spazi perché poi chi le politiche economiche le politiche culturali anche le politiche finanziarie cambiano cambiano gli spazi della vita costruire un muro costruire una strada costruire un museo o abbatterne uno sono modifiche che hanno a che vedere con lo spazio quindi per certi versi la politica
Ancor più dell'architettura una modalità di anticipazione del futuro tele degli spazi dei sparsi futuri
Poi c'è la professione della politica che è un'altra cosa una ora professione bellissima
Molto difficile perché
Bisogna imparare a come dire a controllare l'emotività a controllare le affettività politica come vediamo in questi giorni si diventa nemici degli amici e amici dei nemici nel giro di poche ore
Ed è una come dire è una professione saperlo fare sapere controllare la la la inevitabile passione emotiva che uno invece mette nelle
Mettere le questioni ecco ma i politici però sono un po'scusate
Sì sono un po'anticlericale però sono un po'come i preti
Cioè hip ti ti possono aiutare a essere ciò che sei e ti possono anche impedire di essere ciò che sei ciò che io chiamo clericalismo
No e e la mia domanda è proprio queste qui come la politica ci può aiutare a essere ciò che siamo e quand'è che invece ci blocca
Allora io penso che ci sono due modi per cambiare il futuro da un lato procedere degli obiettivi andare in modo veloce diretto fino in fondo verso la localizzazione è un po'quello che diciamo l'architetto cerca di fare sempre un Progetto Lina viene un'idea generale poi l'idea acquisto una forma diventa quella cosa che Renzo Piano chiamo un ologramma cioè cominci già a vedere l'edificio lo spazio costruito poi riesci naturalmente perché è un cliente a trovare Investimenti ad approfondire l'idea di tagliarla inizia al cantiere e poi lo costruisce a quel punto poi questo edificio si distacca da te inizia una nuova vita però
Sei arrivato al punto
La politica risolto fa un lavoro diverso è quello di creare le condizioni mentre tutti i lavori architetto lavoro verticale lavoro Della politico lavoro orizzontale io
Mi metto d'accordo con chi è stato magari scettico fino a un minuto fa perché mi aiuti a creare una situazione in cui posso trovare dei finanziatori potevo stabilire delle regole che ti permettono di poter avanti quindi è una costruzione delle condizioni e che io penso che l'equilibrio sia importante quando è un equilibrio che sta in mezzo a queste ricorda c'è la buona politica una politica che crea le condizioni perché si possano fare delle cose concrete
Quando ci si limita alla creazione delle condizioni la politica di vento gioco di potere che in qualche modo favorisce solo che occupa i posti della politica
Quando si va troppo nel senso di fare delle direzioni si perde quel distacco necessario che permette di avere una visione l'equilibrio di una buona politica e questo cioè diciamo avere i piedi per terra però allo stesso tempo gli occhi molto in alto nel cielo vendite riuscire a unire questi due aspetti
Ora il tempo a nostra disposizione sta finendo quindi finisco con due domanda delle cento pistole a siccome abbiamo una rock star qui
Pur c'è una domanda se c'è una domanda che mi viene svoltare
Tu sei uno degli archi così come tipo se è un architetto che frequenta i cantieri che va a vedere i muratori che si occupa dei loro problemi gli impiantisti tutte quelle perché io quando visitata la prima volta il palazzo UniCredit quello di César Pelli
Che me l'ha fatto visitare crede io dicevo ma aveva previsto i problemi che avrebbero avuto gli impiantisti gli elettricisti quelli che e eccetera e e e mi chiedo se tu sei uno che che dice ma facciano quello che vogliono oppure se sei uno che va lì che potresti anche mettete a fare il muratore
Un po'volendo ecco vorrei sapere com'è il tuo rapporto con il cantiere no no no decorative non potrei mai fare muratore sa che c'è una specializzazione una capacità tecnica un sapere che si distribuisce in tutte le competenze in un cantiere
Che per me per larga parte inaccessibile che non saprei controllare
Il cantiere un'organizzazione complessa quindi è inevitabile poterlo seguire tutto
Poterne seguire tutte le fasi alcune in alcune volte
Significa anche andare fisicamente in cantiere altre volte significa intervistare gli ho Marella che sono il pensionati che controllano i cantieri preparata che allora no io lo ammetta lo faccio spesso anche adiacente a Matera ha fatto un piccolo firmato è nato però a te che andavo mi facevo racconta Radio Marelli qual era la situazione perché sono spesso molto più informati nove di quante fosse
Il capo cantiere a volte sa anche supporto si proverà le la frase tipica Roma reale va a cui va a cui basta
E quindi io me ne sono fondamentali suggerisco di dopodiché evidentemente tu devi cercare di fare di tutto perché quello che sta succedendo assume il più possibile la tua intenzione
La verità vera è che noi dovremmo essere capaci di lavorare sempre di più sugli affetti
Di lungo periodo e meno sulla coerenza tra le intenzioni e le realizzazioni ma spesso ci curiamo dell'essere capaci di realizzare un'idea e non ci curiamo del Fatah queste via nel tempo sopravviva
In tutta la sua forza era quanti edifici bellissimi
Nel giro di cinque sei anni sono diventati invece difficili che hanno come dire creato problemi che non sono stati capiti che hanno creato vedo questo problema che ci riguarda tutti i verbi di una volta nei gesti che spesso il degrado cominci ancora mentre si sta costruendo Abbey assolutamente ci sono delle
Architetture che nascono già magari piene di di di di come dire
Di abitazioni è di presunzioni ma che nascono soprattutto per celebrare chi le ha pensate non per dare come dire libertà dim vita a chi li abiterà io non ti ho fatto una domanda
Alla quale tu rispondessi protezioni invitato a Como
Perché è una domanda che richiede un'ora da sola sulla costruzione del Po scoperti cale sull'idea sul fatto che le piante che stanno al decimo piano non sono le stesse oppongono problemi diverse rispetto a quelle del secondo piano o cose del genere però forse te la faccio dopo
L'ultima domanda con cui chiudiamo e ci salutiamo e
è una domanda che mi sembra nel destino stesso della ragione stessa per cui facciamo questi incontri
Che evidentemente una domanda che prima non si poneva e che adesso stiamo cominciando a porsi cioè col fatto che ci sono più turisti che vanno a Milano che a Roma
Che trovo una cosa assolutamente assurda da un certo punto di vista che però è così
Però forse questo ci sta aiutando a di vedere la nostra idea di che cos'è una città bella noi abbiamo i fondano i siamo bloccati dall'idea che una città e tanto più bella quanto più opere d'arte monumenti a la mia domanda è questa qui io lo dicevo l'altro giorno
Sono stato a Marsiglia a Marsiglia non c'è praticamente niente di bello l'edificio più rappresentativo è il limite d'abitazione di le Corbusier chiedi siamo il nonno di tutti i casermoni
E
E l'ha trovata ugualmente una città splendida sono finito anche nelle zone brutte e l'ho trovata splendida lo stesso
La mia domanda è secondo te quand'è che un accetterebbe la quand'è che una città ti piace quand'è che suscita il tuo amore
Della città è bella quando prima di tutto non non è necessariamente legata ha una situazione armoniche io credo che dovremmo cominciare a separare il concetto del bello dal concetto di armonia e di continuità il bello sta anche nella discontinuità sta nella continua varietà nell'intensità con cui cambiano i paesaggi che attraversiamo ci sono
Città straordinarie questo punto di vista e paesaggi voglio dire paesaggi che sociali io adoro Genova adoro Marsiglia adoro Napoli
Mi piace moltissimo Venezia ma ci vado raramente mi piace moltissimo a Firenze ma cerco di non andarci
Perché perché esso Firenze Venezia sono città straordinaria dal punto di vista della qualità statica delle opere ma sono città ormai che sono in qualche modo come dicevamo prima a rischio di essere delle città dove c'era un'omologazione formidabile pensate adesso non abbiam parlato ma uno dei grandi problemi delle città visto che torniamo alla prima domanda si chiama in un modo molto semplice chiama ero B&B
Allora il B&B è una straordinaria possibilità credo che tutti l'abbiamo fatta e l'ho fatta se però guardiamo come al B&B sta trasformando i centri storici in Europa
Sarà di Kandor quote di popolazione che preferiscono mettere in affitto perché ormai B&B cambiata non è più una modalità di ospitalità sofisticata una procedura d'affitto non regolata
Ci sono città che stanno cambiando perché quando tu Traversi prospiciente non trovi mai
Una residenzialità stabile non trovi le famiglie non trovi i ragazzi che vanno a scuola trovi un ciclo frenetico di affitto
Che Chianti alla fine la qualità di uno spazio bar allora lecita che mi piace una sollecita dove invece tu continui ad attraversare a incontrare
Comunità che sono radicate e spazi e paesaggi diversi però che vivono insieme che stanno riescono a convivere escono capitale quindi per me questa è la la bellezza e quando parli di Marsiglia pare di una città meticcia di una città mediterranea come sono gran parte delle città portuali e parli proprio di queste di una città dove non si cancella mai nulla ma tutto si sovrappone son città che sono cresciute aggiungendo mai facendo tabula rasa e accettando sempre di integrare ciò che era diverso e la sfida l'integrazione era sfidare il futuro
Allora io ti ringrazio prima di fare la prosa devo dire soprattutto devo dire due cose una che mi ha molto colpito che tu per due volte hai parlato delle scuole come elemento socialmente vivo nella città noi danno il scuole sono concepite più come delle piccole fortezze dove avviene qualcosa che in fondo non sappiamo nelle scuole in realtà si decide il futuro il rapporto presenza del futuro e sulle scuole la l'idea di Stefano invece che le scuole come nell'esempio del sindaco di di di di Tirana
Che le scuole siano in realtà una un punto propulsivo della città secondo me è un'idea straordinaria ne ha dette tante però io ricordi con questa solo
Solo perché non perdiamo tutta la ricchezza e le cose che sono state dette ricordo
La raccolta di fondi dove vedete la maglietta rossa col cuore c'è la possibilità di fare un'offerta per il meeting
Sei non aiutiamo il meeting a continuare a esistere con eccetera e evidentemente noi non faremo più incontri come questo
Non avremo più la possibilità di imparare gli uni dagli altri come fa da quarant'anni stiamo facendo qui al Meeting per cui non importa quanto si dà però l'idea di offrire qualcosa
Per perché questo continua a venire è importante solo nei punti dove trovate il cuore dove trovate quelli con la maglietta rossa
Grazie mille
Grazie Luca grazie