Tra gli argomenti discussi: Cinema, Cultura, Diritti Umani, Discriminazione, Donna, Film, Giovani, India, Mumbai.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
Rubrica
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Si può raccontare una favola con uno stile realistico potrebbe sembrare una contraddizione in termini ma se vedo che le favole presentano in certi momenti una visione idealizzata o edulcorata della realtà
è anche vero che ogni favola affronta anche l'aspetto negativo tenebroso della vita e che dietro le fantastiche mostruosità delle favole si possono riconoscere le brutture di orrori della vita reale
Il primo è di una regista indiana romena che era si tratta di una coproduzione indo francese
Evoca almeno nel sottotitolo italiano il nome di una tavola il film si intitola Serra ma il distributore italiano ha aggiunto Cenerentola a Mumbai
Eppure ci presenta un quadro di vita realistico una ragazza provenienti da un villaggio indiano
Lavora come domestica presso il lussuoso appartamento nella metropoli di Mumbai in cui abita il ragazzo di una famiglia che si è arricchita nel ramo dell'edilizia e lei mentre sarebbe in casa con tutta l'umiltà e la dedizione che in quella società e richiesta a una domestica insieme alla capacità di sopportare in silenzio i rimproveri anche più ingiusti e più aspri
Coltiva il sogno di diventare un giorno una stilista di moda lei infatti avrebbe voluto studiare ma la sua famiglia l'aveva costretta a sposarsi in giovanissima età poi rimasta vedova
E ora nel poco tempo libero che le lascia il lavoro di domestica tenta come può di apprendere l'arte di confezionare degli abiti
Già da queste informazioni si può arguire come il caso della protagonista serva all'autrice del film per una descrizione una denuncia di spirito realistico di alcuni mali della società indiana
La discriminazione delle donne almeno nelle zone più arretrati dell'India a cui ancora può non essere consentito proseguire gli studi seppure lo desiderano
E che se restano vedove non potendo più sposarsi restano sprovviste di ogni mezzo di sussistenza e dipendono totalmente dalle loro famiglie di origine
E poi la persistente divisione della società in caste
Per la quale una domestica non potrà mai essere trattata alla pari della famiglia presso cui è a servizio ed è per esempio ridotta a consumare i pasti seduta sul pavimento
Tuttavia a contrasto con tali elementi realistici c'è effettivamente nel film un elemento fiabesco magari di una di quelle favole che racconta il cinema di Bollywood
Ed è la figura del padrone di casa che malgrado sia descritto nelle sue comuni a Vittorini quotidiane e non sia dissimulata la sua depressione perché un suo progetto di matrimonio è andato in fumo
Appare come un tale concentrato di virtù
Devo cari a prima vista la figura di un principe azzurro
Giovane e bello sensibile premuroso mai meno che Gentile nei confronti della domestica crede anche nel diritto di ogni donna di realizzarsi anche nel lavoro
E favorisce come può le aspirazioni della ragazza a entrare nel campo della moda
E lo stesso innamoramento reciproco che gradualmente si stabilisce tra loro
Sembrerebbe rientrare nella logica ottimistica di una favola per la quale l'amore dovrebbe annientare d'un tratto tutti gli ostacoli frapposti dalle convenzioni sociali
Ma è la stessa lenta gradualità con cui si fa strada la Moore
A essere invece realistica
Come se il sentimento si imponesse attraverso attenzioni non calcolate
Ho lampi di autentica comunicazione si imponesse a due persone che ritengono magari per ragioni sociali di non essere fatte l'una per l'altra
E quando l'amore è finalmente sbocciata l'ipotetico principe azzurro si rivelerà forse meno intrepido di come lo avevamo immaginato
Insomma se la favola racchiude le aspirazioni alla giustizia e alla felicità
Serbia il film per suggerire quanto la realtà sia tanto più aspra e drammatica
Va detto che gran parte della riuscita del racconto la si deve al personaggio della domestica molto ben interpretato dall'attrice pilota Marsh ombra
Un personaggio di cui siamo messi in condizioni di condividere le alternanze di determinazione e scoraggiamento di cedimento alle illusioni e di amarezza
Così come ogni suo minimo stato d'animo si tratta di un film da vedere è stato presentato al Festival di Cannes due anni fa Sir Cenerentola Mumbai di romena che era un saluto da Gianfranco Cercone
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