Sono stati discussi i seguenti argomenti: Aleppo, Giornalismo, Giornalisti, Guerra, Libro, Siria.
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inviato speciale del Tg1 (RAI)
Radio radicale bentrovati nuovo appuntamento delle parole e le cose e siamo felici di ritrovare sulle nostre frequenze Amedeo Ricucci benvenuto su Radio Radicale grazie per l'ospitalità
Allora siamo qui per parlare di un libro di cui già abbiamo trasmesso a una presentazione che è avvenuta
Interno dell'Fnsi mercoledì dodici giugno il tuo libro dal titolo Cronache dal fronte parole immagini edito da Castelvecchi con la prefazione di mio Remondino ricordiamo insomma ritrovati sul nostro il sito la presentazione cui sono intervenuti tra gli altri Giuseppe Giulietti Valerio Cataldi Riccardo Cristian Bertol Giovannangelo e appunto
L'autore ed Ennio Remondino con la moderazione di Paolo Di Giannantonio e allora mi devo questo è un libero che chiama fortuna punto di sfogliare innanzitutto un un viaggio un viaggio molto intenso un viaggio all'interno ha del fronte il fronte una dimensione possiamo dire
Innanzitutto narrativa giornalistica molto particolare perché diciamo il fronte può essere differente parleremo insomma
Di quelli che appunto sono attraversati all'interno di questo libro ma è una dimensione
Sospese ha in qualche modo la dimensione per eccellenza del giornalismo di inchieste delle corrispondenze di guerra allora e anzitutto raccontaci che cosa rappresenta per Sting fronte da un punto di vista interiore giornalistico e del racconto pubblico
Beh guarda come ho scritto anche nella professione nella prefazione arco nell'introduzione a questo mio libero in genere si associa al fronte
Alla dimensione mistica dell'inviato di guerra
Molta gente si disfa domanda tu che lavoro fai dire risponde io faccio l'inviato di guerra io invece rispondo io faccio l'inviato di esteri
Nel senso che o un percorso di studi una formazione che mi ha portato a occuparmi di esteri purtroppo gli esteri sono soprattutto guerra perché come si sa una delle leggi del giornalismo che la Buddy news è una news mentre invece le buone notizie
Non sono notizie quindi siccome nessuno ti manda immerse nei alla fare un reportage sul sulla moda africana mentre invece ti mandano in Siria a a parlar della guerra faccio anche l'inviato di guerra mamme non appartiene la mistica del coraggio che accompagna questa dimensione del fronte in genere gli inviati di guerra sono amanti di cose militari
Sono ossessionati dalle armi vedono la guerra e quindi la presenza sulla Frontline come un
Come un una battaglia navale
Con i morti veri però nei miei reportage nel reportage che sono raccolti in questo libro sia quelli scritti sia quelli firmati non si parla di calibro dei proiettili non si parla un linguaggio militaresco si raccontano le storie che io ho raccolto al fronte io dico
Che un solo fascino subisco quando sono sulla fronte Vaime ed è quello di essere in un momento e in un luogo dove si sta facendo la storia
Che si tratti della guerra dalla battaglia di Aleppo che si tratti di una battaglia di Mossul contro lo Stato islamico o di Raqqa a io sono diciamo felice di poter raccontare a modo mio un pezzo di storia
Non sarà la storia che verrà raccontata dagli storici noi il reporter noi giornalisti ma inviati siamo solo dei cronisti del momento raccontiamo al massimo possiamo avvicinarci al massimo alla verità del momento ognuno la racconta a modo suo ho io la racconto senza gli orpelli militari di molti altri inviati di guerra
Ecco all'interno del libro la dimensione che mi ha colpito è quella delle diciamo del del racconto anche della quotidianità possiamo dire perché spesso come tu hai raccontato la la cronaca dal fronte nella cronaca
La cronaca militare ci sono tanti nemici in questo lavoro il nemico principale per un corrispondente e il divano e l'hotel
Questa diciamo è
Che forse il meno insidioso da un punto di vista fisico ma il più deluso da un punto di vista di narrazione complessiva questo ahimè non avviene solamente per chi al fronte avviene anche il fronte quotidiana Patrick diciamo di casa nostra ecco ci sono tanti
Tanti aneddoti di giornalistiche
Leggevano sulle agenzie da Sonia viale Sarca quello che capitava sotto la redazione no
Leggo che c'è una manifestazione in piazza Barberini ma ne abbiamo una sede in via del Tritone Pellizzaro diciamo le sette note riceve anche lo sforzo di arrivare trecento metri dal luogo
Dell'accadimento e e questo nemico diciamo in qualche modo arriva poi a contaminare l'immaginario collettivo perché se narrazione e e le storie perdono di potenza perdono di veridicità ne perde tutto il giornalismo allora
Tu incontri tante storie quotidiane che tu dici non entreranno nei libri di storia però entreranno secondo me in quella storia correlata che ci racconterà poi che mondo abbiamo vissuto quello che faceva una famiglia Tripoli quello che facevano
Diciamo delle donne in un'altra parte del mondo insomma servirà a raccontare convivevamo tra qualche anno
Ecco hai mai avvertito diciamo un senso di rabbia o impotenza quando diciamo passavi il tuo tempo anche rischiando perché poi diciamo non è raccontato dei rischi però il lavoro chiaramente in prima fila un lavoro rischioso
Mai provato diciamo un sentimento di rabbia e di diciamo di disco stanza di di attenzione negativa nei confronti di chi invece appunto si limitava a voi a a stare comodamente seduto su un divano o comunque a viziare coi quel racconto pubblico perché poi chiaramente le cose
Di Amedeo Vanni televisioni così come le cose dell'inviato X che non è mai uscito dalla vicina al Grand Hotel no guarda francamente no io dico sempre che
C'è modo e modo di declinare questo mestiere io non ho nulla contro gli inviati dal salotto che sfoggiano delle bellissime pashmine
Che si svegliano tardi perché il termine altrimenti nel collegamento col telegiornale hanno le occhiaie quindi vogliono essere più
Affreschi possibili no io penso che ognuno possa fare questo mestiere a modo suo io non ho ho una mia etica personale che quella di dire
La per parlare della guerra a me le parole vengono fuori solo se io ci sto o in guerra esserci in guerra vuol dire viverla come la vive la popolazione civile che la subisce
Io uno dei reportage filmati di questo libro perché in questo libro Ciociaria sedotti filmati che
Reportage scritti uno riguarda la battaglia di Aleppo che è stata un'esperienza unica nel senso che all'epoca era ormai bisogna usare il passato una città bellissima con case quasi tutti a due piani c'è un piano più terrazzo alle sopra e i bombardamenti ad Aleppo erano h ventiquattro
L'unico modo per raccontare quella battaglia era vivere ad Aleppo viveva ad Aleppo vuol dire voleva dire stare costantemente sotto i bombardamenti che portava ad un'attenzione nervosa pazzesca non si riusciva a resistere noi giornalisti più di cinque sei giorni poi si andava fuori dalla Siria si tornava in Turchia ci si rilassa fasci faceva due tre dieci birre anche per scaricare la tensione poi si rientrava
Ad Aleppo però cos'è che ci spinge va a star lì il fatto che comunque noi eravamo fortunati nel senso che potevamo andare venire mentre invece la popolazione civile di Aleppo ha vissuto i bombardamenti per sei anni
Sei anni per trecentosessantacinque
Giorni danno allora l'unico modo per raccontarla la sofferenza dalla popolazione civile era viva con la sia pure per un periodo di tempo limitato a quel punto lì almeno a me vengono fuori le parole uno spera sempre che le immagini che cattura e le parole che riesce a trovare possano essere di una certa autorità in fondo ogni giornalista soprattutto quelli che fanno le corrispondenze di guerra e sperano di essere
Utili io ho perso questa ha fiducia anche perché non sono riuscito a fermare nessuna guerra né ne ho viste l'unica guerra che i giornalisti a un fermato forse è stata la guerra del Vietnam ma era molto indietro
Era ancora molto piccolo adesso non li fermiamo le guerre ma almeno dobbiamo denunciare dell'orrore per vivere quell'orrore cioè per denunciarlo io ho bisogno di viverlo al pari dei civili
Bene allora a me non rimane altro che consigliargli ancora una volta la lettura di Cronache dal fronte parole immagini scritto da Amedeo Ricucci e edito da Castelvecchi con una prefazione di Ennio Remondino e che dire grazie vedevo per
Tutti quanti i fronti le storie
In qualche modo l'umanità che hai raccontato tutti noi Carmela Corso di questi anni di carriera ed è un ringraziamento ovviamente non scontato perché
Diciamo sei anche il modo particolare con cui Radio Radicale guarda quello che viene raccontato oltre cortina insomma oltreconfine dentro casa quindi Grazie grazie a voi
E grazie a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento grazie a Carmine Corvino che ha curato la regia di questa trasmissione rivali dell'ascolto perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale
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