A che punto è la notte?

Buongiorno benvenuti ad A che punto è la notte Buongiorno da Roberto Sommella ci sono ragioni politiche ed economiche per cui due grandi Paesi come l'Italia e la Francia devono per forza andare d'accordo
E mai come in queste ore se ne è avuta conferma
Partendo dalle ultime basta scorrere la bilancia commerciale dei due Stati per accorgersi quanto siano legati Parigi per Roma è il secondo partner commerciale al mondo dopo gli Stati Uniti in settori strategici come la finanza e l'agroalimentare
La globalizzazione rende questi legami ancora più centrali sebbene negli ultimi anni il rapporto si sia molto sbilanciato a favore dei cugini lo sappiamo bene lesti ad acquistare i migliori marchi del made in Italy
E forse non si sono nemmeno fermati e molto più così nel caso contrario come Fincantieri e altre aziende nel passato nemmeno troppo lontano sanno bene le ragioni politiche nascono e sono ancora più radicate nel tempo i francesi hanno dato un contributo fondamentale all'Unità d'Italia sono stati poi alleati nella grande guerra e nemici nella seconda infine insieme a noi hanno fondato l'Unione europea
Si può dire dunque parafrasando quanto affermato dal commissario Piermarco scuri si e guardando a quanto accaduto nella notte del cinque giugno la fusione fallita tra rinnovi FC acché la porta a Ventimiglia
Deve restare sempre aperta non solo per mere ragioni contabili comunitarie ma perché conviene ad entrambi i Paesi per motivi industriali e finanziari
Senza di loro senza la Francia e l'Italia l'Europa politica non c'è
Senza di loro senza l'Italia è la Francia il mercato unico si dimezza
Queste premesse sono doverose
Dovendo fare e un po'il punto guardare con occhi diverse quanto accaduto nel triangolo Bruxelles Roma e Parigi in questi giorni per una strana congiunzione astrale nelle vicende più importanti che contrassegni Ranno
I prossimi mesi dell'economia e della finanza
Italiana c'è sempre di mezzo francese per quanto riguarda l'annunciato e non ancora avvenuta procedura di infrazione perché deciderà il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo le cose sono piuttosto chiare
Sicuramente un'azienda il cui fatturato crescesse meno del suo indebitamento avrebbe problemi crescenti con le banche venivano credito
Ed è esattamente quello che la Commissione europea teme che possa cadere all'Italia se non riuscirà a contenere l'aumento del debito pubblico pronto a superare nel due mila venti il centotrentacinque per cento rispetto al PIL
Il cartellino giallo dell'Unione europea nei confronti del governo Gialloverde notificato per lettera da Bruxelles e a voce da Pierre Moscovici si e spiegato poi in concreto
Dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi non arriva dunque inaspettato non è un dramma ma rappresenta comunque un chiaro monito a non fare nuovo deficit in quanto il deficit il disavanzo
E forse a volte uno se lo scorda altro non è che la quota annuale del Monte debito totale ormai oltre i due mila trecento miliardi di euro apro e chiudo la parentesi la Francia è stata sette anni su nove in procedura di infrazione ma per deficit eccessivo perché il suo debito e più basso rispetto al Pil anche se vicino al cento per cento
L'Italia sarebbe il primo caso di procedura di debito eccessivo perché è supera al cento per cento dicevo prima centotrentacinque per cento tanto per ricordare di nuovo le differenze e le affinità tra Italia e Francia insomma il cartellino giallo dell'Unione Europea
Non arriva inaspettato come dicevamo ma non è nemmeno qualcosa di nuovo sotto il sole ma sono un po'come un pre commissariamento a d'Italia che era retta da un esecutivo che si dice sopranista
Ma si può ovviare come all'arrivo della troika e chi ascolta questa rubrica lo sa bene perché l'Italia è un Paese forte basta che Palazzo Chigi si smetta di litigare
E si trovino le risorse per ridurre le tasse con la sua tax l'abolizione dell'IRAP o quant'altro
E per far ripartire cantieri dalla TAV in giù senza però aumentare la spesa un compito molto difficile in vista di una manovra ancora piuttosto ma non impossibile in un bilancio di settecento miliardi di euro
Ma la decisione finale sul nostro destino e su quello di una legge di bilancio da trenta miliardi di euro da fare non ha debito la scriveranno appunto i governi e una parola la daranno sicuramente appunto la Francia di Emanuel macro
Insieme alla Germania di Angela Merkel come importante è stato sicuramente il parere dell'Eliseo
Sulle nozze mancate tra le case automobilistiche Renault F CIA il secondo evento della settimana nel comunicato notturno del Lingotto si fa espressamente menzione della mancanza di condizioni politiche in Francia dove lo Stato è azionista di maggioranza dell'azienda di Bologna
Altri pensano che un veto possa essere arrivato dal Giappone dove Nissan ha pur sempre un quindici per cento della casa transalpina un Pelino meno però dello Stato transalpino il tempo spiegherà
Cosa è accaduto forse lo spiegherà davvero ma le parole John Elkann a tutti i dipendenti FIAT FC a sono state chiare non c'era più tempo per aspettare le decisioni del governo francese
L'alternativa era decisamente allettante per entrambe le parti perché avrebbero portato la Costituzione del primo gruppo tomo hobbistico al mondo per vetture vendute e dunque avrebbe rappresentato un assist cruciale per i conti di entrambe le società
Reno avrebbe raggiunto il mercato americano e feci a sarebbe sbarcata su quell'asiatico e in quello elettrico
E Nissan avrebbe rafforzato la sua posizione in Europa
Insomma un'operazione che rispondeva a logiche di competizione in un mondo sempre più più globalizzato che sono diventate per le aziende automobilistiche le più importante ma che non ha trovato un accordo necessario tra i vertici degli Stati senza dimenticare il cruciale aspetto dei livelli occupazionali che è rimasto sempre solo sullo sfondo
Diversi siamo diversi dai francesi e basta guardare l'economia per rendersene conto i francesi sono abituati a comandare
Lo Stato controlla aziende importanti come di F Air France Airbus NGN Ava Thales e appunto Renault italiani hanno fatto in vent'anni duecento miliardi di euro di privatizzazioni e dismesso il panettoni
Come i carri armati hanno gioielli e mercati molto più contendibili in questo siamo diversissimi
Il piatto Renault F CIA con sede a Parigi era dunque ricchissime faceva gola Macron perché diventare leader planetario nel settore più importante del manifatturiero
Che muove indotto i PIL sarebbe stato un successo soprattutto politico prima ancora che industriale
Sempre che agli Agnelli allo Stato italiano fosse andato bene si fosse trovata la formula ideale per salvaguardare i posti di lavoro mantenere entrambi i Paesi lo scettro del comando lasciare in Olanda la testa finanziaria
E inalterate le quotazioni delle azioni nei mercati finanziari a suo tempo scelti da Sergio Marchionne proprio lui
Ma sappiamo come è andata chissà che avrebbe detto l'uomo dal maglione nero di queste operazioni per anni da lui stesso sognata
Di sicuro con la Francia l'Italia deve e dovrà sempre fare i conti senza supposizioni subordinate nell'Unione Europea come nel finanza e senza pensare di poter stare da sola in operazioni stand-alone
Che non funzionano più in fabbrica come nell'Europa lato questa a che punto è la notte una buona giornata da Roberto Sommella