Tra gli argomenti discussi: Cultura, Donna, Letteratura, Libro, Maternita'.
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Rubrica
15:00 - CAMERA
15:00 - Roma
18:30 - Roma
9:30 - Racalmuto
10:00 - Caltanissetta
scrittrice
Radio radicale bentrovati nuovo appuntamento delle parole e le cose siamo felici di avere nostra ospite negli studi di qui di via Principe Amedeo Melissa Panarello benvenuta radio radicale disse ciao buongiorno grazie
Allora siamo qui per parlare del tuo ultimo libro edito dalla nave di tessere o il primo dolore
E
Ed è un libro molto intenso molto interessante devo dire ho trovato diciamo leggendolo moltissimi spunti e punti di riflessione molto interessanti si parte da un assunto abbastanza semplice la storia di due donne che stanno per portare a termine la loro prima gravidanza in due epoche differenti allora innanzitutto metti a confronto due donne che vivono possiamo dire la medesima condizione in contesti differenti quasi in qualche modo a voler tracciare un percorso a infinito nella storia della donna nella storia della maternità ma al tempo stesso
Mettendoli davanti a delle differenze e possiamo dire dei contesti sociali altri ecco come Stato per te innanzitutto
Ignazio attraversare un po'
Questi anni di letterature soprattutto arrivare ad attraversare queste due storie in queste due epoche differenti che danno la possibilità a un lettore di immergersi
In in storie in contesti ampiamente Diversi diversificati
Guarda questo libro ho avuto un lungo travaglio è però il caso di dire perché arriva dopo anni di dim estrema incertezza della mia della mia professione Negretti rispetto alle creatività
Perché l'ultimo libro pubblicato nel due mila e tredici quindi dal due mila tredici a oggi avevo cominciato a scrivere delle cose che per quanto potessero stuzzicare un intellettualmente però non avevano se il seme dell'urgenza e quindi non non sentivo proprio la necessità di scriverle qui a un certo punto mi sono guardata mi sono mi son chiesta ma più cose e per chi per cosa se scrivendo che spesso gli scrittori fanno un po'questo errore non c'è quello di non seguire la la preveggenza la propria necessità ma di scrivere per un pubblico di scrivere per per per il riconoscimento per narcisismo insomma ci sono tante questioni che non riguardano strettamente d'urgenza e io stavo cadendo in questo errore
Fortunatamente me ne sono accorta in tempo meglio è stata questa storia che una notte dovuta a trovarmi non altri due anni fa
In questa donna che appunto ho ho ho visto come una visione del del Garda con Bingham quasi sempre ho visto arrivare è una donna incinta che stava per partorire Benedetto seguiamo la vediamo vediamo cosa cosa cosa ci può raccontare
E e la storia e la storia si è in qualche modo scritta da sei perché poi è quello che succede quando sentì una cosa in maniera così profonda e necessaria appunto a te stesso
Che che che che la storia segue poi delle strade delle strade imprevedibili e che però non è volta che che terminato una volta che si è conclusa capisci il senso che ha avuto anche nella tua vita personale non solo nella tua sommando nella tua nel tuo lavoro
Ecco in questa diciamo nuova avventura letteraria ha incontrato in questa in questa visione
Una donna che stava per diventare madre poi diciamo i casi della vita hanno voluto che sta intraprendendo questa tournée letteraria incinta quindi anche questa diciamo è è qualcosa di di interessante per chi insomma è interessata a questa diciamo a questa sovrapposizione tra vita reale e vita scritta ecco
Come vivi anche diciamo questa doppia attese doppia maternità da un lato insomma il libro che che è nato è uscito e dall'altro diciamo questa esperienza è che chiaramente non ti rende immune ad uno sguardo differente rispetto alle cose del mondo
Ma guarda io ho devo dire che Rosi Co Peretti o perché era la prima volta che finalmente l'ho scritto un libro non autobiografico flashback quindi Rezza è volevo anche dimostrare che per parlare di materni di maternità non fosse necessario essere madre o inattesa e diventare madre invece accade che a un mese dall'uscita del romanzo io scopre di essere incinta quindi è stato è stato appunto abbastanza abbastanza buffa come cosa
Io credo che però quella fine le cose siano concatenate perché anche se a livello consente non posso saperlo credo che inconsciamente questo libro mi abbia veramente aiutato a mettere ordine fra le cose
Perché il tema della maternità un tema che io spesso ho raccontato animi liberi a volte ovviamente i temi de de de dei dei libri passati sosta di così soverchiante rispetto a quello della madre che che quasi quasi quasi non si è non non si è dista questa figura della madre che che che veniva spesso raccontata ma adesso lo l'ho preso in maniera netta in maniera precisa detta
E probabilmente in qualche modo no appunto ho finalmente fatto i conti una volta per tutte con questo con questa con con questa figura con questo tema che non è detto che non ritornerà nei prossimi libri perché come dice anche Elizabeth Strout tutti quanti siamo un po'destinati a raccontare la stessa storia in modi sempre differenti
Ecco parliamo un po'delle delle protagoniste di questo libro rosa una figura
Diciamo iniziale che troviamo a diciamo una quarantina d'anni è un compagno teoricamente Rama dico elettricamente perché poi diciamo dall'altra parte questo amore non viene molto recepito voi un una carattere molto particolare ecco sei partita da una donna pienamente immersa nella nella nella contemporaneità rosa fa la giornalista lavora in un settimanale
Ecco perché scelto questo approccio
Pieno di cose più che di dissi più che di situazioni insomma è un mestiere quello di rosa
Molto pratico mestiere che faccio io che fanno in tanti che fai anche tu però ecco un mestiere che ti dà forse che distanzia alle volte dalle cose reali delle cose interiori
Sì volevo che cosa facesse che che la sua fosse una donna normale così come lo è Agata così come lo è il compagno Di Rosa così come lo è il compagno di di Agatha sono tutte persone normali
Coloro che siamo noi che siamo quelle le quelli che frequentiamo quelli con cui siamo cresciuti
Per cui Rosas fa un lavoro che effettivamente po'sembrerebbe estraniato un po'da quelli che sono i suoi processi interni le le sua la sua interiorità in qualche modo anche perché poi le fa proprio lavoro redazionale quindi ancora di più non è proprio la giornalista d'inchiesta è una una redattrice per cui lei scrive ieri di vasche di i titoli eccetera
è detta se se ci dovessi ragionare non sempre diretti perché ho scelto questo lavoro anzi no se ci ragiono poi posso dirtelo eccome agli e già istinto non posso dirti perché ho scelto questo lavoro con lettere per lei e per lei
Senz'altro ci ragione invece forse era proprio per ancora di più sottolineare il fatto che in un momento così preciso della sua vita che quello in cui sta per diventare madre
E e lì che tutte le certezze che le fino a quel momento ha avuto in qualche modo crollano ed è molto più punto strano è quasi a ironico ma nel Sudan Pomaro che accada proprio nel momento in cui ha le sue prime doglie
Perché se prima a o un se se fino a un attimo prima aveva questa assoluta certezza di diventare una madre consapevole di diversi la paternità in maniera del tutto positiva
E durante questo parto questa questa questo travaglio che si rende conto che forse non è così facile come pensava e quindi rendersene conto nel momento del genere in qualche modo la fa crollare
Ecco il il libro pone a mio avviso come ha detto in apertura tantissime tantissimi spunti quello che in qualche modo attraversa un po'tutte le pagine e proprio la descrizione e la narrazione e quindi la sublimazione dell'idea di maternità perché forse uno
Dei gli argomenti più più semplificati meno problema Dietz dati all'interno del dibattito del del nostro tempo diciamo la maternità per molti è un obbligo per molti è una diciamo qualcosa da ricercare per altri un diritto per altri insomma c'è sempre una una una visione eccessivamente pubblica della vicenda quando la maternità insieme diciamo
A tante altre piccole cose che avvengono è forse uno dei fatti più interiori più propri nella vita di una persona l'ora diciamo leggendo questo libro mi è venuto in mente ma non è che a un certo punto nove soprattutto a livello generazionale abbiamo voluto rendere la questione maternità paternità una questione pubblica per sfuggire forse la complessità della questioni interiore della questione intima
Non c'è dubbio non c'è dubbio perché appunto è una cosa talmente privata talmente intima che riguarda al che riguarda te stesso come si nato come si cresciuto riguarda la tua stessa nascita in qualche modo il trauma Vitti porti alla nascita che per forza di cose come tutte le grandi
Questioni della nostre vite ostendiamo a dimenticarla liberarci né e quindi a a ad attribuirle poi no Aci abolendo le daremo a alla società al mondo
Io noto molto questa questa questa tendenza oggi cioè mentre prima ma si devono per forza per i figli no perché se no non è aria accettato del caso per esempio di Agatha della c'è una delle protagoniste
Oggi sembra che la tendenza sia quella di dire se non fa i figli secchi emancipata sei più liberata sei una donna più completa
Mi sembrano due due specializzazioni in ogni caso c'ha & non si parla mai della libertà della donna cioè ti dicono se fai questo sei costretta se fai questo invece si libera
Ma io sono libera se faccio liberamente ciò che credo quindi è una contraddizione in termini
Mi come è è normale che comunque ecco il discorso venga venga portato all'estremo perché è sempre così che si deve fare per sfuggire alla prigionia no cioè porta all'estremo la mia libertà e poi rientro in una e i minuti con tasso un po'più più più punto più gestibile
Scusami perseguano Aem Lamarina Davide il dato quello pubblico a quindi secondo ed è sostituito il dato la riflessione privata anche rispetto a questi temi a non c'è dubbio non c'è dubbio della
Diciamo che tutti che che a sostituirlo ma anche ma anche prima realtà per però se ci se ci pensi era così perché decidevano per te comunque decidevano per te non a adesso forse si pietre ai ai l'impressione di essere tu più in controllo delle tue decisioni però anche lì è è molto difficile perché non viene mai conosciuta una certa in viva lenza nel sia nell'uomo che nella donna rispetto al provvedimento che genitori perché come giustamente accennavi tu o si definisce la maternità come qualcosa di stranamente positivo che è la cosa più bella no che capita nella vita di una donna
E tu stai a dire ma guarda magari no cioè è una cosa bella ma non la più bella che possa capitarmi magari nella vita ha fatto di cose fantastiche tipo andare in Amazzonia tre mesi anche quella è stata una bellissima esperienza
E invece continua questa resistenza fortissima nel voler difendere assolutamente la figura della madre buone della madre della madre Madonna della madre luminose perché questa questa idea della della femmina oscura viene viene proprio ancora se si fugge da questa da qui da questo archetipo no della strega forse noi
Ecco e questo è molto interessante perché a proposito di Arché devi la diciamo questo libro rappresenta anche una ricerca a ritroso forse rispetto
Alle alle proprie alle proprie origini e al proprio codici sia genetico per comportamentale dell'essere donna perché poi c'è un una sottotraccia sia tra queste pagine che che poi nella vita reale di ognuno di noi insomma alla fine fare la le volte reagiamo
Per per una ferita ma al tempo stesso reagiamo per per superarla quella ferita i le le protagoniste soprattutto femminili di questo di questo libro sembrano fare proprio questo sembrano a un certo punto accorgersi che esiste una ferita il loro e che cercano fuori di riannodare un po'i fili per arrivare all'essenza storica di quella ferita e e quindi la maternità anche un sapore antico in questo senso
Sì assolutamente tutto molto ancestrale infatti il primo dolore è proprio questo cioè il dolore primigenio del del del della ferita che ci portiamo dentro da sempre da sempre da prima di nascere forse
Quello che suggerisco con il romanzo che è una cosa qui io credo molto che la ferita magari non si può guarire però si può vivere tranquillamente insieme
E in questo caso sono proprio i due protagonisti uomini a cioè le due spalle delle protagoniste a a risolvere questa a a a cercare di guarire insomma queste donne e questi ferite perché entrambi nel loro modi goffi assolutamente non convenzionali de aiutano a a superare questo dolore che il dolore dell'essere ma del dolore delle sedi figlia
Insomma io boh credo che appunto sindaco questo riguarda anche gli uomini ovviamente sorelle la la il rapporto padre-figlio così come rapporto madre figlia siano dei rapporti molto Complessi molto più complessi di quanto ci siamo sempre raccontati anche quando sono sani anche quando non sono all'interno di famiglie disfunzionali
Perché comunque siamo lo sto dello stesso sesso comunque siamo nell'URSS bocca navighiamo un po'rosso genere quindi
Quindi la nostra parte istintiva entra in conflitto per forza di cose ecco un un dato molto interessante che che si avverte all'interno di di questo libro è anche la
Diciamo la riscrittura un po'del del femminile nel senso che siamo sempre stati abituati a diciamo ad a vere e della della donna una idea abbastanza staccata dalla realtà come se fosse una sorta di di Santino anche la bellezza della donna passava per questa emancipazione delle cose no nel senso forse la poesia medievale lascia un po'diciamo abituato abituato a questo e invece all'interno di questo libro le dimensioni della bellezza la menzione che si sporca con il sangue che che che ovviamente combatte contro una una una sporcizia dei giorni insomma la donna forse è quella che più è immersa in questo diciamo in questa battaglia quotidiana ed è forse e proprio in quella battaglia che che tu cerchi di raccontare un nuovo modo di essere belli di essere in qualche modo possiamo dire godibili rispetto agli altri e c'è anche quindi l'idea di restituire un'idea di di Betty bellezza del reale del quotidiano ecco e quanto questo va di pari passo con con il punto più alto e più basso al tempo stesso della vita di una donna che la gravidanza che al momento ma sicuramente più importante più bello ma anche forse
Uno dei momenti di dolore più acuto talmente avuto da non ricordarlo più quel dolore altrimenti nessuno farebbe più figli
Beh ci ha fatto malissimo essere santificata e così come si è fatto malissimo essere considerate soltanto feccia perché poi nella nostra storia c'è stato anche questo
Quindi noi non siamo mai state considerate come degli esseri umani dei corpi umani che possono essere legati al all'aria e alla Terra nello stesso tempo
Perché punto o secondo la visione patriarcale la donna è o solo la Madonna o solo la strega
Un senza considerare il fatto che si possa essere entrambe le cose nello stesso momento anche per quanto riguarda la maternità
Io ho Borgo girato moltissimo anche per forum per scrivere questo libro perché piante non sono mai stata madre sono adesso c'è lo ma adesso lo devo ancora diventare per cui lui diamoci e quindi Paolo Osio o ho letto e ascoltato come negli anni molto le storie delle donne e mi sembra che ci sia anche qui una tendenza a voler negare se stessi di asse di potere essere cattive in qualche modo non so donne che per esempio scrivono
Non ho partorito e non riesco a legare con mio figlio e subito si sentono colpevoli subito si sentono appunto figure sicure oscure e stregonesco e tutte le dicono Bessie dei dipinti eletti perché tuo pena fine figlio devi subito legare è una cosa che per esempio l'uomo non viene richiesta questa roba qui
Perché appunto si considera che il corpo della donna
Essendo questo universo intoccabile che portato dentro di sé questo questo figlio sia in qualche modo ultraterreno
è erroneamente lo pensano spesso anche le donne fatti adesso perché sono in gravidanza molti vini con Abbey di ti sentirai adesso onnipotente
Non mi sento circostante onestamente però voglio sentire mici cioè no non credo che le che quello che sto facendo sia
A appunto ultraterreno credo che sia estremamente terreno
E e credo che la grazia di tutto questo sia proprio nella nel nel nel nella sporcizia del del del del del di quello che ci sta accadendo quindi per quello dico che per liberarci molto da della prigionia che ministri quindi stesse ci siamo rinchiuse spesso è quello di dire appunto che non siamo o non siamo e non saremo mai non dobbiamo essere perfette
Allora io ringrazio Melissa Panarello per essere stata nostra ospite grazie davvero Melissa sei grazie ricordiamo il primo dolore edito dalla nave di tessere o Grazia Luciana Bruno che ha curato la regia di questa trasmissione e voi che ci avete
Ascoltato e seguito sino a questo momento e rimanete con noi perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale
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