Tra gli argomenti discussi: Almodovar, Cattolicesimo, Cinema, Cultura, Droga, Famiglia, Film, Libro, Minori, Omosessualita', Pedofilia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Quel capolavoro che è stato il film Otto e mezzo di Federico Fellini
Ha dimostrato le inesauribili possibilità dell'arte e che cioè l'arte può un po'miracolosamente scaturire anche dal teatrino più arido
Infatti Otto e mezzo raccontava come si ricorderà di un regista di successo in una profonda crisi creativa che aveva a disposizione un produttore disposto a finanziare un suo nuovo film anche dispendioso
Ma che non sapeva più che il film girare e forse non aveva nemmeno più voglia di girarlo si sentiva depresso e spento
E la soluzione della crisi cicliche interiore che riaccendeva l'ispirazione era l'idea di fare un film proprio sulla sua crisi creativa
Andando alle radici di quella crisi e allo stesso tempo descrivendo il senso di stagnazione di chi una crisi attraversa e passa il tempo perso dietro a futili fantasie
O a vecchi ricordi
Ora questa lezione di Fellini evidentemente patente mente ripresa
Ma anche assimilata fatta propria da Pedro Almodóvar nel suo film dolorosi gloria presentato in questi giorni al Festival di Cannes e uscito contemporaneamente nelle sale italiane
Anche lui infatti racconta di un regista in età matura se non anziana afflitto da dolori fisici e morali il mal di schiena il senso di solitudine
Ma soprattutto incapaci di realizzare un nuovo film spento della creatività proprio come il protagonista del film di Fellini
E anche lui coltiva i suoi ricordi che come per reazione o per una incomincia a terapia alla indebolita sensibilità presente vanno al momento in cui la sua sensibilità era più viva
Alle impressioni della realtà di quando era bambino e in rapporto agli oggetti e alle persone a lui più care
In primo luogo sua madre con la quale per tutta la vita intrattenuto un rapporto drammatico conflittuale ma anche eccezionalmente intenso
I ragazzi dai quali è stato precocemente attratto tra i quali un giovane operaio capitato in una specie di grotta in cui conviveva da bambino con la madre per un lavoro di ristrutturazione
Che quando si offrì alla sua vista nudo lo turbò otto al punto da fargli perdere i sensi
E poi il cinema le immagini delle dive americane che contemplava insieme ai suoi coetanei proiettate su un muro in un cinema all'aperto
E poi libri chi ha iniziato a divorare già da bambino e che continuano a tenergli compagnia nella maturità
L'arte più che un interesse e la vocazione della sua esistenza ma che non basti più a farlo sentire vivo lo dimostra il fatto che sempre più si affida alla droga alle Ruina
Che più che a farli sopportare il mal di schiena lo aiuta evidentemente a scuotere un sistema nervoso intorpidita o e quando la sniffa insieme a un attore dei suoi primi film insieme annonaria visto H ma soprattutto patetica i due reduci in fondo di due rottami
Eppure dolori gloria non racconta di una decadenza inarrestabile ma del principio di una rinascita
Perché quando il regista e attraversato dall'idea di fare un film proprio incentrato su quei ricordi riattivati dalla crisi sentirà risvegliare in sé la propria creatività
Va detto che dolori gloria è un film molto bello sì al molo fare secondo meno la sua immagine più comune autore di bizzarrie di eccessi di trasgressioni
Qui si apprezza la sua misura realistica con cui sono evocati fatti e personaggi
Non soltanto la figura del regista e interpretata ad Antonio Banderas in un modo equilibrato e sottile
Ma anche figure del presente e del passato che si tratti del giovane operaio un uomo semplice ingenuo ma che sembra voler sedurre il protagonista quando era ancora un bambino
Della madre anziana resa particolarmente Tenera dalla dall'età
E pure di un cattolicesimo così che traggono per cui manifesta ancora al figlio la sua delusione per il fatto che lui omosessuale
O di un suo ex amante che dopo una separazione traumatica di tanti anni prima riappare nella sua vita e riaccende l'allegria di un tempo e anche un fremito di sensualità
Sono tutte figure su cui il film e non si sofferma a lungo ma che hanno quel tanto di ambiguità che ce le fa sempre risultati reali si tratta dunque di un film da non perdere dolore gloria di Pedro Almodóvar un saluto la Gianfranco Cercone
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