"Quale impresa per l'Italia che cambia"

Parità colleghi e ed amici
S'
Con questa ottava edizione dell'appuntamento di Capri
Siamo ritornati al tema centrale della nostra riflessione quello dell'impresa
Per questo va un colosso e sentito ringraziamento ai nostri sponsor che hanno contribuito al successo del convegno
Degli anni scorsi abbiamo puntato i riflettori su tutta una serie di problematiche che riguardano i rapporti dell'impresa con l'ambiente nel quale opera in particolare siamo stati tra i primi a chiedere nuove regole e nuovi comportamenti alle istituzioni per il mercato
Ciò nella convinzione
Che gli ultimi due decenni sono stati caratterizzati da tutta una serie di fenomeni che hanno ostacolato una sana crescita dell'impresa e della cultura imprenditoriale
Gli anni settanta sono stati contraddistinti da un accentuato conflitto tra capitale e lavoro e cultura anti imprenditoriale
Gli anni Ottanta possono essere definiti quelli dell'oscurantismo politico economico
In quanto sono stati caratterizzati dalla creazione di un sistema consociativo partitico che ha mortificato e impoverito il sistema più sano produttivo
Tangentopoli nel naturale prodotto
Gli anni Novanta sono nati sotto il nuovo segno quelli del cambiamento richiesto ormai ad alta voce dalla società civile
Ma tutto ciò pone nell'immediato tre problema ad altissima valenza strategica per la ripresa dello sviluppo del nostro Paese
Uno definire strumenti e forme di intervento per combattere e gestire la recessione ed il processo di transizione verso la modernizzazione
Due ridefinire ruoli e compiti delle istituzioni della pubblica amministrazione dei diversi soggetti economici e sociali scegliendo qui nudi e quel connubio che su una base dell'attuale disastrosa situazione
Tre accelerare l'azione giudiziaria in atto al fine da una parte di completare l'individuazione dei responsabili di regolarità in qualsiasi campo si siano manifestate
E dall'altra di chiudere una serie di processi in modo da ricostruire un quadro di fiducia e di serenità senza il quale il mondo economico della pubblica amministrazione resta diffidente e in una posizione di pericolosa tesa
Se tutto ciò si tradurrà nel breve periodo in azioni concrete soprattutto da parte di istituzioni pubbliche probabilmente il perverso circolo vizioso degli anni ottanta
Potrà essere interrotto è sostituito da un circuito virtuoso nel quale è stato Impresa e Società potranno se realmente affrontare il Secolo ventunesimo
In particolare un nuovo rapporto tra pubblico e privato risultò una condizione essenziale per recuperare efficienza ed un mercato troppo spesso mortificato
Ci troviamo attualmente in una situazione generale nella quale il gatto in termini infrastrutturale del nostro Paese rispetto agli standard europei e fin troppo alto in numerosi settori anche strategici per l'attività produttiva
Su questo piano le soluzioni possibili esistono senza pesare sulla spesa pubblica
Prende atto prendiamo a titolo di esempio il project financing che rappresenta una tecnica che ormai da anni utilizzata per il finanziamento alla gestione di grandi progetti
Quali produzione e distribuzione dell'energia nei trasporti nell'ambiente nel riciclaggio dei rifiuti urbani
Il successo di tale strumento resta però subordinato la maturazione ed attuazione di nuovi comportamenti
Da parte della pubblica amministrazione la quale deve rivedere l'impostazione della Fassa azione tariffazione
Dei servizi da realizzare
Da parte degli operatori privati i quali devono abbandonare l'approccio individualistico all'aggiudicazione dell'appalto ed investire in nuove forme associative consorti
I vantaggi del ricorso a questa nuova tecnica di gestione non sono da sottovalutare e soprattutto in direzione di una possibile internazionalizzazione delle nostre imprese
E di partecipazione di un mercato degli appalti che risulta sempre più articolato e complesso
E a proposito dell'internazionalizzazione mi piace sottolineare il fatto che si tratta di un processo in corso dal quale non ci si può sottrarre
Noi giovani imprenditori ne abbiamo coscienza fino in fondo ed anzi siamo convinti che una grande attenzione del mondo della produzione deve essere oggi rivolta all'organizzazione su vasta scala delle proprie attività e delle proprie strutture
Si tratta solo di agire sempre di più sulla produzione in termini di innovazione di processo e di prodotto
L'internazionalizzazione e l'innovazione rappresentano dunque i due soggetti forti della nuova cultura di impresa ma quale chiama direttamente in causa
Il mondo della formazione della scuola su questo piano spesso abbiamo siamo intervenuti suonando un delicato campanello d'allarme
Nell'auspicato processo di modernizzazione non possiamo e non dobbiamo dimenticare il settore del lavoro ed un'attenta rivisitazione delle relazioni industriali
Vanno rimosse tutta una serie di rigidità le quali rappresentano l'esatto contrario della flessibilità e della mobilità
Ovvero di nuovi temi dello sviluppo industriale moderno
è anche vero che l'informazione non può rimanere patrimonio di pochi nelle aziende ma deve diffondersi in tutte le direzioni coinvolgendo tutte le risorse umane nel processo decisionale seppure su livelli diversi
Ciò si traduce in una sempre più precisa assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti
Nell'organizzazione dei processi produttivi e nelle gestioni aziendali
Siamo anche coscienti del fatto che tutto ciò non è facile da realizzare per la persistenza di tradizionali incrostazioni nella cultura imprenditoriale e del lavoro
è una via obbligata
Un altro punto di debolezza del nostro sistema economico resta il mondo finanziario che ha accumulato enormi ritardi rispetto agli altri Paesi
Il sistema bancario ha spesso premiato troppo la capacità patrimoniale e le garanzie degli imprenditori anziché la validità dei progetti
D'altro canto non si può sottacere sulle discriminazioni che sono state fatte fra piccola media e grande impresa
Ciò ha comportato chiaramente delle sperequazioni tra azienda e azienda o peggio ancora tra aziende statali aziende private le prime godevano di fini limitati le seconde no
è necessaria anche una regolamentazione tra debitori e creditori siano essi soggetti pubblici o privati basta guardare a quanto sta accadendo in questi giorni a proposito dei mancati pagamenti di debiti certi da parte delle amministrazioni pubbliche le quali si vanno assumendo ma grande responsabilità
Di favorire il fallimento di imprese anche molto solide sul piano patrimoniale ma fortemente danneggiate sul piano della liquidità
L'esempio tipico è rappresentato la sessantaquattro rispetto alla quale numerose aziende si sono indebitate a tassi elevati per avviare investimenti a medio e lungo termine
Ciò che è in gioco e più in generale il rapporto di fiducia tra Stato impresa che deve per sempre rappresentare un cardine fondamentale del funzionamento di una moderna società industriale
Da quanto finora detto seppure in modo necessariamente schematico induce a una riflessione di fondo ovvero la necessità di ricostruire in tempi rapidi e in maniera convincente le condizioni per un libro mercante di capitale del lavoro
Il nostro Paese esce da un periodo buio nel quale il mercato è stato troppo spesso mortificato
Su questo piano bisogna indirizzare tutte le forze che credono nel cambiamento e nella modernizzazione
Gli strumenti esistono e sono ben noti basti pensare alla possibilità di creare fondi chiusi fondi pensionistici leggi premiando il capitale di rischio che potrebbero fare concorrenza ai titoli di Stato
Molto degli strumenti finanziari gli imprenditori devono reinvestire nelle proprie aziende
Avviandomi rapidamente alle conclusioni vorrei sottolineare in particolare il peso strategico che riveste in questo periodo il rapporto tra impresa e ricerca
Rapporto da troppo tempo non considerato nella giusta misura
La forte accelerazione dell'innovazione tecnologica e la progressiva internazionalizzazione delle economie hanno ormai definitivamente spostato sul piano della ricerca la competitività imprenditoriale
Ma il rovescio della medaglia è rappresentato da un forte ritardo che abbiamo accumulato su questo versante ed in particolare sulla predisposizione di un'organica politica di ricerca applicata ai processi produttivi
Eppure il nostro Paese il ricco di professionalità e di settori di ricerca che nulla hanno da invidiare agli altri Paesi
Ma le nostre università e le nostre imprese appartengono ancora troppo spesso a mondi diversi e che spesso si guardano con diffidenza
Se riusciremo nel breve periodo a creare organi che forme di collaborazione tra questi due settori potremo ancora spirale uno spiccato salto di qualità
Nell'interesse delle nostre aziende e più in generale del nostro Paese nel quale continuiamo a credere comunica in vita alla quale sono legati i destini delle future generazioni che oggi si affacciano sul mercato del lavoro grazie
Le tesi
Le tesi dei giovani imprenditori Aldo Fumagalli
Se un cittadino viene giudicato colpevole di associazione mafiosa conserva il diritto di voto
Se umana un amministratore pubblico o un politico vengono giudicati colpevoli di corruzione conservano il diritto di voto se un imprenditore fallisce perde il diritto di voto
Questa è una delle tante regole assurde vigenti nel nostro Paese
Sono
Sono le regole che generano una cultura o è la cultura che ha prodotto queste regole forse entrambe le cose
Autorità signor presidente signori signori cari amici è giunto il momento di riprendere con determinazione il discorso sull'impresa
Non è certo un tema che abbiamo trascurato nei giovani imprenditori in questi anni anche quando siamo stati costretti a impegnarci sospetti politico istituzionali che hanno costi condizionato io addirittura distorto la nostra vita economica e sociale
Qualcuno ci ha accusato di esserci occupati di problemi che non ci competono in realtà l'impresa e l'economia di mercato sono sempre stati il cuore dei nostri interessi
Ma sta di fatto che o si rimetteva in moto un processo di rifondazione dello Stato o qualunque azione di ricostituzione del mercato sarebbe stata vanificata
Finora infatti è lo Stato che ha dominato la crescita economica lo sviluppo civile la dinamica dell'attività imprenditoriale e non certo al mercato
Ed è quindi dallo Stato che si è dovuti ripartire per ridisegnare un progetto di risanamento
Alcuni problemi sembrano oggi avviati nella direzione desiderata l'Italia forse sta cambiando sul serio
Siamo tuttavia ancora l'inizio della rifondazione dello Stato e di una nuova politica economica il percorso ancora Complesso e disseminato di tranelli
Ed è ancora da affrontare il problema della piena legittimazione dell'impresa e del mercato equamente regolato come strumenti di sviluppo
è urgente farlo perché una crisi economica di gravità eccezionale l'evidenza di inimmaginabili distorsioni messe in luce dall'azione della magistratura
Un dibattito confuso sulla presunta crisi ai limiti del capitalismo rischiano di mettere in discussione l'unico modello economico che si è dimostrato capace di produrre vera ricchezza e crescita sociale il capitalismo aperto coniugato a una vera democrazia politica
John imprenditori spesso si sono trovati in controtendenza rispetto al dibattito del Paese ieri quando si discuteva di legge finanziaria di un capitalismo che ci avrebbe portato al quinto al quarto posto tra le potenze industriali quando si incensare i nostri condottieri noi spiegavamo che quelle leggi finanziarie non sarebbero mai potute essere rigorose perché frutto di un sistema consociativo
Noi spiegavano che il nostro capitalismo era bloccato perché la sua base era fragile e non in condizioni di rafforzarsi
Che speculazioni avventure finanziarie non avrebbero portato lontano perché alcuni falsi imprenditori stavano crescendo all'ombra del palazzo anziché su mercati competitivi
Oggi finalmente si va verso una forma elettorale maggioritaria è più vicina la possibilità di avere un premier eletto a suffragio universale
Si è capito che tra Parlamento e governo vi deve essere una netta distinzione e che pericoloso mantenere il vecchio modello dei partiti
Oggi noi diciamo che le ragioni di una vera economia di mercato non possono più aspettare
Seguendo un'antica deformazione culturale il mondo politico italiano anche quello che si definisce nuovo continua a trattare l'economia come Napoleone trattava le salmerie dell'esercito l'anta andava su Ibra universo imprenditoriale si muoverà nella direzione in cui sarà guidato dalla politica
Questa impostazione è tra le più tipiche le più pericolose subordinare le ragioni dell'economia alle ragioni della politica da sempre frena e distorce lo sviluppo
Un approccio corretto implica quindi il rifiuto del postulato di Napoleone e il riconoscimento che la democrazia di mercato e almeno tanto importante quanto la democrazia politica
Un mercato ben funzionante è il presupposto irrinunciabile per il corretto funzionamento di un sistema politico di tipo democratico anzi può favorire quei processi che portino ad aumentarne di grande democrazia
Questa reciprocità la democrazia nel mercato e democrazia politica costituisce la base su cui poggia la moderna società di tipo capitalistico
Sbaglia che afferma che la prima discende dalla seconda entrambe si alimentano vicendevolmente
Tanti anni ci sono voluti in questo Paese per accettare il sistema capitalistico e rimane la sensazione che lo si sia dovuto digerire obtorto collo anche perché erroneamente lo si è visto conflittuale con la solidarietà sociale in realtà non vi è un unico capitalismo ve ne sono diversi con differenti modelli dinamici ciascuno dei quali caratterizzato dai soggetti dalla tradizione dalla storia che via via gli hanno dato forma lo hanno plasmato lo fanno vivere
Compito delle istituzioni e al limite degli stessi capitalisti è quello di adeguare il modello le condizioni che mutano così da garantirne costantemente la vitalità e insuccesso
Il capitalismo non è quindi ne morto né superato e il Capitalia Nismo che deve essere corretto cioè un modello troppo lungo cresciuto e consolidato all'ombra dello Stato
Anche quando ormai era maturo per gettare via le stampelle camminare da solo
Un modello che è rimasto per molti aspetti condizionato da forti centri di potere che hanno cementato un'oligarchia bloccata un modello che ha subito e accettato vincoli e limiti da parte di un sistema politico che nel corso del tempo via divenuto ostile
Nell'analisi delle sue imperfezioni non bisogna però dimenticare mai fatti positivi anzi bisogna partire dalla loro valorizzazione senza l'impresa senza migliaia di nuovi imprenditori spesso di prima generazione che dopo la guerra non messo a frutto la loro inventiva al loro sacrificio assieme a quello dei loro dipendenti
Senza politici e sindacalisti dominati che hanno favorito la progressiva industrializzazione del Paese non avremmo certo raggiunto il grado di sviluppo attuale
Ciò non toglie che dobbiamo anche interrogarci su dove saremmo potuti essere se fossimo se fossero stati evitati vincoli impropri deviazioni condizionamenti e un progressivo degrado delle istituzioni
Quali vantaggi ci sarebbero derivati da un ambiente più competitivo più trasparente con un maggior grado di legalità
La risposta sta nel confronto con altri paesi democratici a capitalismo più avanzato
Un confronto che ci vede deboli e perdenti e che deve tradursi in un impegno di riforme per recuperare il terreno perduto
Analizzare presi e difetti del nostro modello di capitalismo significa valorizzare i cittadini e gli imprenditori veri separando rilevanti è ed agli affaristi
Significa anche riconoscere chi ha interpretato l'impresa come strumento di sviluppo come soggetto autonomo come patrimonio per la crescita collettiva da chi invece l'ha piegata a mezzo esclusivo di arricchimento personale senza interrogarsi sulla liceità morale degli strumenti adottati e dei comportamenti accettati
I pregi del capitalismo italiano sono quelli di aver consentito sia pure in modo tumultuoso e disordinato una complessiva crescita del Paese
Di aver permesso a forze vitali animate da spirito di iniziativa disponibilità a mettersi in gioco di dar corpo ha un tessuto industriale diffuso
I difetti sono sotto gli occhi di tutti
Così come le loro conseguenze pratiche
La predominanza dell'economia di Stato l'assenza di una politica industriale per il rafforzamento delle imprese di minori dimensioni
Mercati finanziari inefficienti una pubblica amministrazione un'economia condizionante dalla politica per la scarsezza di controlli e la inadeguatezza o la disapplicazione delle leggi è ovvio ciò che ne è derivato un gruppo di prese estremamente ristretto ristretto al vertice della struttura economica
E una ridottissima presenza di medie aziende condizionamenti sudditanza a volte complicità nei confronti del mondo politico
Un'illegalità diffusa anche intrecciata con attività criminali e mafiose che nella ricerca di legittimazione arrivano a intaccare persino le alte sfere dell'economia
Voragini debitorie dovute anche a un credito spesso pilotato da corpi sotterranei eccesso di pratiche assistenziali mercati protetti e posizioni dominanti anziché conto competizione aperta
C'è chi si interroga se l'illegalità o l'infedeltà alle leggi abbiano comunque prodotto nel nostro Paese sviluppo economico in accordo con l'interpretazione data la logica weberiana del capitalismo che pur di raggiungere l'obiettivo della sua affermazione non bada ai mezzi adottati
Noi non siamo tra costoro
Il quesito per noi è privo di senso noi riteniamo che il capitalismo Possa e debba favorire sviluppo economico e sociale nel rispetto della legalità
Ma perché ciò avvenga e condizione essenziale che la legalità sia garantita da una cornice istituzionale e qua e adeguata il resto non conta
E allora per eliminare i vizi del nostro modello di Capitalia Nismo dobbiamo rispondere quattro quesiti
Quali modifiche culturali sono necessarie quali modifiche normative e quali comportamentali e infine quali nuove sfide si aprono per Confindustria
Logiche di mercato che hanno come fine primario purtroppo esclusivo il profitto hanno messo in ginocchio le nostre città del sud queste parole non sono state dette decenni addietro
Quando si sarebbe anche potuto giustificare la difficoltà di parte della cultura cattolica di accettare e valorizzare il mercato e l'impresa come mezzi di promozione e di sviluppo
No sono le parole dette pochi giorni orsono dal CIPE storico Ottone Agostino vice presidente della Cei al quale la Centesimus Annus la realtà dei fatti sembrano essere ancora estraneo
La logica dello sviluppo di cui il profitto
Esso
Dico il profitto è solo uno dei parametri per misurare insuccesso è in contrasto con la scelta di far vivere aziende che ogni giorno perdono miliardi siano pubbliche o private il nome di una presunta solidarietà
La disperazione di Crotone è anche la conseguenza di quel falso solidarismo anticapitalista che ha permeato la cultura del nostro Paese
E che oggi con la rovina dell'impresa assistite si ritorce contro gli stessi a cui si sarebbe dovuto rivolgere cioè i lavoratori
è lo stesso che ha dato invece vantaggi ad altri a politici e anche a sindacalisti imprenditori e cittadini a caccia di consenso o di favori particolari
I valori della cultura d'impresa che sono poi i cardini dello sviluppo sociale
Sono l'efficienza l'innovazione la mobilità il rischio personale il merito la responsabilità il confronto sui risultati e la libertà nello scegliersi il proprio percorso di sviluppo
E si sono ancora troppo estranei alla storia e alla cultura del nostro Paese
Nostro paese si è pian piano cucito addosso un abito sempre più stretto di protezionismo statalistico
è questa l'origine delle nostre attuali gravi difficoltà economiche e sociali noi operiamo in un sistema che è più costretto che convinto a convivere con la realtà di impresa
E se oggi ci troviamo a questo punto vi sono molte responsabilità anche dei cosiddetti capitalisti
A pochi anni presi possono tirare indietro dichiarandosi privi di Macchia
Ci sono responsabilità diffusa per aver consentito il consolidamento di un sistema che faceva comodo a tanti
C'è la responsabilità di una cultura che in nome del miraggio di una falsa solidarietà agli scenari utopistici proposti dalle diverse chiese religiose o partitiche ha fatto sì che ci si dimenticasse di confrontarsi ogni giorno con la realtà
Ci sono responsabilità del mondo sindacale
A volte ancora impegnato in battaglie di retroguardia quando ad esempio privilegia la logica la ricerca del consenso della tutela degli interessi di breve periodo dei lavoratori anziché guardare lontano allo sviluppo di lungo termine di tutto l'apparato produttivo
C'è soprattutto la responsabilità politica di chi poteva e doveva tutelare gli interessi collettivi stabilendo norme e leggi adeguate anziché privilegiare il consolidamento del proprio potere alimentando strutture di partito
Occorre quindi come prima cosa una profonda revisione maturazione culturale del Paese e tutti siamo chiamati in causa
Una parte del mondo cattolico ad esempio deve ancora tradurre in atteggiamenti e messaggio operativi concreti passi in avanti compiuti a livello di dottrina con la Centesimus Annus nei rapporti tra Chiesa e impresa
Un passo avanti dev'essere fatta dal mondo del lavoro e dei suoi rappresentanti sindacati e devono uscire dalla logica ancora presente di una visione solo conflittuale del rapporto tra capitale e lavoro e troppo garantista della stabilità della prestazione d'opera anche quando ciò va contro la logica dello sviluppo
Un passo avanti contro devono fare quelle forze politiche ancora influenzate nei fatti se non più nelle dichiarazioni dare simili socialismo reale come gli avvenimenti di Crotone purtroppo dimostrano un passo avanti infine lo devono fare gli imprenditori cioè noi molti dei quali devono accettare come una vera opportunità e non come una costrizione un'avventura la fine delle protezioni la competizione aperta il rispetto delle regole
E si devono impegnarsi di più e in prima persona affinché si affermi l'economia legale devono aprirsi di più a logiche partecipative nelle loro aziende e soprattutto devono riscoprire la forza che può derivare loro dall'essere autonomi nei confronti della politica
C'è chi afferma che il mercato si autoregolarsi noi non siamo d'accordo anzi questa il facile alibi per chi vuole confondere il mercato con l'assenza di regole e chiamare libertà una situazione che si traduce nella licenza del più forte
Il mercato funziona solo in presenza di regole molto severe rigorosamente applicate che garantiscano uguaglianza di condizioni al massimo numero di partecipanti
La funzione economica dello Stato consiste proprio nel controllare che queste regole che possono in parte anche essere autonomamente decisi dei mercati stessi vengano di fatto applicate
Aggiornamento e miglioramento dinamico delle regole del gioco devono andare di pari passo con controlli efficaci circa il loro rispetto
Un esempio solo apparentemente ingenuo in proprio sul ruolo dei controlli può essere chiarificatore
Nella Russia postcomunista che si affida in senso miracolistico al mercato sono sorti senza regole senza controlli finiti mercati alimentari
Mi sono stati discutibili vantaggi ma l'assenza di una supervisione di tipo igienico ha portato al diffondersi di pericolose malattie infettive che hanno fatto in quel Paese centinaia di morti in pochi mesi
So che la difterite per la Russia sono da noi improvvisi buchi di bilancio che uccidono le imprese a seguito della carenza di regole e di controlli nel mondo finanziario
O magari a seguito di notizie addomesticate da parte dei mezzi d'informazione
Che non hanno esercitato appieno la loro capacità di analisi e di ricerca della verità la sola che giustifica l'appellativo di Quinto potere
Carenza di regole e difficoltà ad applicarle fanno da contrappunto all'altro grande mare della realtà italiana attuale ossia l'eccesso di regolamentazione e caratterizza amplissimi settori dell'economia con scopi chiaramente protettivi e discriminatori
Da un mercato che si potrebbe definire di tipo selvaggio si passa bruscamente all'iper regolamentazione del mercato
E parafrasando quei vescovi che sostennero tante leggi nessuna legge potremmo dire troppe regole per il mercato nessun mercato
L'eccesso di regolamentazione e chiaramente visibile alla realtà italiana per quanto riguarda molte professioni esercitata di fatto con una rendita di posizione che può derivare da monopolio territoriale oppure con norme che limitano fortemente l'entrata
L'applicazione dell'economia di mercato non può naturalmente fermarsi alle professioni e se deve riguardare anche in pieno l'attività produttiva e le relative regole che devono essere modificate
Come prima cosa quindi per facilitare l'esprimersi della nuova impresa noi chiediamo una decisa delegificazione
Una riconduzione delle normative chiare i testi unici una maggiore pratica dell'auto c'è Patrick triplicazione del silenzio assenso nei rapporti tra pubblica amministrazione e una rigorosa applicazione delle sanzioni per gli inadempienti
Anche nel campo della politica industriale bisogna però cambia rotta
Esempi di una legislazione da un lato cattiva dall'altro eccessiva nei confronti del mercato
Sono presenti nella gestione degli appalti pubblici dell'intervento straordinario nella politica per le aree deboli la ricerca l'innovazione
Nella gestione delle crisi aziendali pubbliche e private nello sviluppo di otto distorto dei mercati finanziari nella pubblicizzazione forzata dell'economia
Da tempo noi sosteniamo che va superata l'impostazione che vede la trattativa privata regina tra i metodi per l'assegnazione di opere pubbliche
E spesso accompagnata da una voluttà discrezionalità politico-amministrativa da tempo sosteniamo che va superato l'intervento straordinario che fino ad oggi ha premiato chi può permettersi di attendere anche anni prima di ricevere gli incentivi assegnatigli
O che discrimina tra di loro destinatari devono terminare questa Alba tagli di aziende decotte fatti contro ogni logica di mercato o le ristrutturazioni che servono per aiutare chi è funzionale al sistema di potere esistente
Bisogna che finisca l'epoca di un sistema bancario e finanziario che fa troppo spesso ricadere le sue inefficienze suoi errori su chi non ha strumenti per essere trattato con equità
E allora si decida finalmente il varo della nuova legge sugli appalti
Si delineano gli incentivi in maniera automatica e trasparente egli si assegnino secondo priorità stabilite con parametri oggettivi
Si ristrutturano le aziende con autentiche prospettive di ripresa ma veramente tutte senza discriminazioni si apra finalmente la concorrenza al mondo degli sportelli e degli intermediari finanziari anche con le privatizzazioni
Già questo sarebbe molto per aiutare le aziende italiane a fare il necessario salto oltre la frontiera per competere sui mercati internazionali costituire così aziende europee con sedi a vertici operativi italiani
Se accanto a ciò avessimo qua delle istituzioni e una diplomazia più orientati ad assumere il ruolo di supporti dell'economia nazionale di ambasciatori non di facciata dell'italianità sarebbe tutto più facile
Deve industriali hanno ripetutamente posto l'accento sulle condizioni del capitalismo bloccato che prevalgono in Italia che determinò la pratica impossibilità di molte aziende di crescere finanziariamente e di svilupparsi mediante l'accesso moderno mercato dei capitali
Il capitalismo bloccato in un certo senso è anche il frutto di una democrazia bloccata
Nel generale rimescolamento delle regole delle forze politiche che sta ponendo fine alla democrazia bloccata interattivo quindi come parte del processo di rinnovamento del Paese che si proceda anche alla democratizzazione del sistema economico finanziario
Occorre passare al capitalismo aperto in cui milioni di risparmiatori si incontrano giorno dopo giorno con decine di migliaia di impresa e di tutte le dimensioni e con pari opportunità di crescita
Un capitalismo fatto di piccole medie grandi grandissime aziende che si confrontano in un mercato realmente competitivo
E demenziale ancorché provocatorio affermare la fine dell'impresa familiare in quest'Italia che cambia
Occorre invece valorizzare l'impresa familiare aiutarla maturare
E superare gli steccati quelli sia ancora esistenti spingendoli imprenditoria essere più aperti per somme spenta verso la Borsa verso nuovi strumenti finanziari più audaci mentre l'autorizzazione delle loro imprese
Occorrono leggi che la difendano dagli attacchi esterni e interni e la consolidino per superare i momenti di crisi soprattutto nel passaggio generazionale
Occorre poiché accanto Capetta Lesmo familiare nascano e si sviluppino molte Public Company scogliere a tale scopo anche l'opportunità delle privatizzazioni in corso
Tipo e ritenesse che la trasformazione del nostro modello di capitalismo debba significare la scomparsa delle grandi famiglie delle grandi imprese pubbliche o private che siano e che esso possa svilupparsi basandosi solo sulle imprese minore completamente fuori strada anzi fuori dalla storia
La nuova impresa per l'Italia che cambia che dobbiamo costruire non si connota era tanto per la proprietà pubblica o privata
Per la tipologia dell'azionariato familiare o meno per la sua dimensione grande o piccola ma esclusivamente per la sua capacità di rispondere al confronto sul mercato aperto e competitivo
Anche per quanto riguarda l'evoluzione del nostro sistema finanziario non ha senso parlare dell'adozione di un modello precostituito da indossare con un vestito già confezionato
Occorre invece un progressivo adattamento su misura facendo tesoro dell'esperienza altrui
Bisogna finalmente far funzionare i fondi chiusi fondi pensione normative premiante il capitale di rischio in senso più generale i nuovi cioè intermediari finanziari
Ma bisogna anche risolvere i problemi apparentemente elementari o di secondaria importanza ma che in realtà hanno un drammatico impatto sulla vita di tutti i giorni dell'impresa soprattutto le minori
Quattro esempi su tutti e quindi anche quattro piani d'intervento primo
La disparità di trattamento tra le imprese per quanto riguarda il costo del denaro la concessione e la revoca dei fidi
Chi generalmente per la sua dimensione a maggiore potere contrattuale viene trattato con rispetto gli altri spesso con sospetto e il sospetto tra l'altro cari amici costa caro
Rispetto sospetto poi sono più consoni a una realtà collusiva che ha un mercato trasparente
Perché ad esempio non fare come in Francia dove il conte di costo del denaro per le maggiori imprese direttamente legato tramite il sistema bancario alla dinamica del tasso ufficiale di sconto della banca centrale mentre quello per imprese minori che in condizioni normali è leggermente superiore
In condizioni invece di crisi congiunturali e di tasso di sconto crescente potere la dinamica ridotta e al limite nulla consentendo un temporaneo finanziamento meno oneroso proprio a chi si trova in condizioni oggettive di maggior debolezza
Perché i figli non vengono concessi sulla base della validità dei progetti anziché come troppo spesso avviene esclusivamente dietro garanzie patrimoniali
Per
Perché non ridurre per gli istituti finanziari la possibilità di revoca dei fidi ai soggetti più deboli secondo punto rapporto tra cliente e fornitore
Con l'aumento del potere contrattuale di un impresa spesso oggi avviene in momenti di crisi che chi si trova ad essere compratore unico o comunque principale
Abusi del suo potere nel pagamento dei fornitori allungando le scadenze pretendendo contestualmente il mantenimento dei tempi di riscossione dei crediti maturati presso i clienti
Il fornitore debole diventa così creditore del cliente dominante e questo gode di una forma di finanziamento impropria
Perché la magistratura non interviene con più decisione chino mantiene i termini di pagamento pattuiti sia ricondotto al rispetto degli impegni oppure fallisca perché non importare da altri Paesi una maggiore chiarezza di regola
Il comportamento verso il comportamento nei confronti dell'impresa in difficoltà oggi molte imprese falliscono senza far notizia mentre nei confronti di altre c'è la tentazione di socializzare le perdite ribaltando le quasi contribuenti
Il salvataggio delle aziende in crisi ma con progetti di ristrutturazione veramente validi è accettabile a condizione che non vi sia discriminazione tra di esse
Le metodologie di intervento devono cioè essere uguali per tutti
Perché ad esempio non favorire un processo di ricapitalizzazione o di consolidamento dei debiti per piccole aziende sottocapitalizzate temporaneamente in crisi il cui proprietario si dichiari anche disposto a investire il proprio patrimonio nell'impresa stessa
Ultimo punto il rispetto dei diritti degli imprenditori a riscuotere i crediti vantati nei confronti dello Stato e delle aziende pubbliche con velocità pari almeno a quella che noi manifestiamo nell'onorare i nostri debiti pagando le imposte
E a tal fine
A tal fine perché non accelerare l'adozione del conto corrente finanziare l'introduzione di compresa compensazioni dare a vere lo Stato deve essere il primo ad adempiere ai suoi obblighi formali e sostanziali nei confronti dei suoi fornitori dei contribuenti dei cittadini
Anche nel mercato del lavoro gli accordi raggiunti devono essere tradotti in prassi con celerità attraverso norme che permettano una maggiore flessibilità una maggiore libertà dei lavoratori a gestire il frutto del loro lavoro
E che mettano davvero la prova le parti sociali che si sono dichiarate pronte a nuove relazioni industriali
Dall'alto dei controlli il primo baluardo di legalità anche sul mercato deve derivare da una magistratura che ritrovi appieno quella indipendenza e autonomia che gran parte di essa sta già dimostrando
Abbiam detto più volte le inchieste per noi devono andare avanti sia fatta chiarezza fino in fondo non ripeteremo mai abbastanza a maggior ragione però devono essere per questo smascherati impediti i tentativi di delegittimare la magistratura
Di ricondurla sotto il cappello dell'esecutivo Deacon dizionari là come in passato e a volte avvenuto certi magistrati alla Curtò certi professionisti alla Palladino però non devono poter essere né controparti né fiancheggiatori della nuova impresa
Ma è necessario anche attraverso la revisione del sistema giudiziario ridurre i tempi di una giustizia amministrativa civile e penale che oggi sono un grave ostacolo la garanzia della tutela del diritto e della legalità
Un altro strumento di controllo da rafforzare la Consob affinché possa sul serio vigilare sull'operazione di Borsa
Bisogna quindi aumentarne i poteri di indagine e l'intervento e bisogna che utilizzi meglio quei poteri che già ciò che sta avvenendo in questi giorni è sintomatico alloggio imprenditori ci piacerebbe almeno e a chi si dimetta venga chiesto perché
E che si motivi poi sia fatta luce che sia fatta luce cioè sui motivi perché in passato la Consob ha non ha garantito la trasparenza che avrebbe dovuto ma parallelamente occorre anche aumentare le responsabilità dei revisori dei conti varare finalmente la legislazione sui gruppi industriali chiarire e applicare la normativa sul consolidamento dei bilanci
Per altri cento istituzionali a cui sono deputate operazioni di controllo come la corte dei conti Coreco le Wessel le amministrazioni pubbliche
Comitati le authorities ad hoc la risposta invece risiede della più generale riforma della pubblica amministrazione
Se non riusciamo a ridare efficienza responsabilità soprattutto autonomia dalla politica sarà difficile poter far funzionare l'economia il marchio e il mercato con il grado di trasparenza ed efficacia che ne ospitiamo
Una nuova cultura di impresa nel Paese assieme a regole e controlli ridefiniti devono essere accompagnati da comportamenti coerenti di tutti gli attori economici
Occorrono maturazione nel rapporto tra etica società ed economia
Senza vuole parlare come fa proprio di fiacchezza morale per spiegare le ragioni del degrado raggiunto e dell'insorgere la questione morale e comunque indubitabile che il Paese ha vissuto negli scorsi anni un pericoloso allentamento di tensione etica e civica
Pensione che invece dovrebbe essere un patrimonio vitale in una società di sviluppo
La questione morale non può essere vista esclusivamente in un'ottica economico giuridica
E riguardare quindi solo singole responsabilità penali e civili deve se analizzati in una prospettiva più ampia che riguarda l'insieme dei rapporti sociali il concorso alle decisioni pubbliche e quindi riguarda lo sviluppo complessivo del Paese
Al di là delle responsabilità specifiche penali o civili di chi ha infranto le leggi quindi esistono anche le responsabilità morali le prime generalmente si caratterizzano per l'aver fatto qualcosa in spregio alle regole le seconde quelle morali per il non aver fatto quanto si sarebbe potuto per combattere fenomeni negativi
Hanno responsabilità morali quegli esponenti politici che pur senza aver stretto la mano dei mafiosi non hanno in realtà ha dimostrato con le loro decisioni di voler fare fino in fondo la guerra la mafia
O quelli che pur senza aver direttamente corrotto ed essersi arricchiti hanno scientemente perseguito il consolidamento di un sistema in cui i partiti erano diventati strutture di potere avide di risorse
O ancora quelli che senza aver avuto vantaggi personali hanno agito in modo tale che un terzo dell'economia diventasse pubblica lottizzata
Ma anche qui i parlamentari che non hanno concesso l'autorizzazione la custodia cautelare un collega come De Lorenzo che ha indirettamente confermato di poter essere in cui l'attore di prove mentre molti imprenditori e cittadini comuni scontano mesi di carcere solo per la produzione di questo rischio
Noi riteniamo che quello che è accaduto ieri alla Camera sia una vergogna per chi ha votato in quel modo
A responsabilità morali quella parte dell'informazione che si è gettata in battaglie mirate contro singoli soggetti fatto salvo chiudere un occhio su altri quando faceva comodo e che ha spesso adulato i potenti non dicendo tutta la verità
Hanno responsabilità morali quei cittadini che protestavano giustamente contro gli abusi che pagano sulla loro pelle ma che erano altrettanto pronti a reclamare ogni qual volta veniva solo ipotizzata una riduzione di privilegi e favori impropri di cui essi erano destinatari
Hanno responsabilità morali infine anche molti soggetti economici sindacati lavoratori e imprenditori e ciascuno si interroghi proposito per quanto riguarda noi imprenditori occorre ribadire un concetto che ne abbiamo più volte denunciato
Tantissimi imprenditori anche interagenti cosa Ettore pubblico non hanno mai pagato tangenti non hanno mai erogato finanziamenti impropri molte di loro hanno scontato questa scelta in termini di fatturati ridotti e di occasioni mancate
Altri hanno corrotto e dovranno essere puniti e puniti severamente per questo
Molti
Vorrei una cosa più forte da questo punto perché è giusto perché non abitate
Molti infine sono stati costretti accedere dal ricatto di un sistema che ne condizionava le scelte che nega valore maniera abitare discrezionale diritti tutelati dalla legge
Costoro non hanno responsabilità penali mano invece responsabilità morali inversamente proporzionali al loro grado di ricattabilità da parte del sistema politico la pubblica amministrazione dell'economia pubblica con la quale interagivano
Non riteniamo sia necessario interrogarsi
Se sia si si sia fatto tutto il possibile per rivelarsi prima di cedere usando tutti i mezzi che il diritto la forza della propria azienda la possibilità di comunicare far conoscere i soprusi subiti metteva a disposizione
Nuovi comportamenti devono però anche significare sgombrare il campo dall'ipocrisia che ancora oggi impera
Tanto maggiore è la responsabilità morale di un soggetto in relazione a comportamenti negativi da lui assunti tanto minore dovrebbe essere il suo grado di legittimazione come modello di riferimento
Non basta andare a messa ogni mattina può essere un compagno perché ciò significhi divenire immuni da giudizi morali negativi
E invece politici portatori di gravi responsabilità morali continuano ad essere invitati acclamati dei convegni ma cosa dire allora dico di comportamenti di coloro che applaudono ai convegni che applaudono i potenti con una buona dose di ipocrisia d'adulazione
Allo stesso modo se un imprenditore o meno è già porta responsabilità morali per il pagamento di tangenti dovrebbe almeno evitare di moraleggiante sull'etica negli affari o di vaticinare sui mali del nostro capitalismo
Recentemente recentemente qualcuno ha detto che avrebbe voluto vedere i giovani imprenditori cioè noi più spesso impegnati sulle battaglie per l'etica nell'economia noi ritorniamo le parole al mittente rispondiamo che l'etica nell'economia si verifica con i fatti
Di tutti i giorni e con comportamenti coerenti con gli enunciati verbali
La sfida la sfida dei comportamenti è forse la più difficile perché la prima che ci chiama ad essere sottoposto a verifiche puntuali
Perché incide su interessi precisi spesso direttamente sulle nostre tasche ma è forse la più importante se si vuole dare credibilità agli sforzi enunciati da ciascuno di noi nel contribuire al processo di cambiamento
Quando ci si interroga sulla nuova impresa non si può non parlare anche di Confindustria del suo ruolo
Con tutta l'istituzione e non è in discussione come tale perché le istituzioni con le loro capacità di rappresentanza e di azione sono i punti di riferimento di forza di qualsiasi società pluralistica e vitale
Nel corso degli anni Confindustria consolidato la sua forza di rappresentanza grazie la capacità di adeguare organismi norme e prassi operative relazione dalle mutate condizioni esterne della società
Tuttavia è non solo legittimo ma anche doveroso da parte nostra interrogarsi se i suoi meccanismi hanno sempre funzionato bene
Dobbiamo chiederci se abbiamo fatto tutto il possibile affinché il complessivo potenziare dell'associazione fosse messo a servizio del miglioramento del paese e usato per contrastare le deviazioni
è doveroso chiederci se sia stato possibile per qualcuno o qualche categoria utilizzando Capello associativo perseguire interessi particolari e personali
Mortificando i molti che hanno dato l'associazionismo il loro impegno per lo sviluppo positivo del nostro sistema economico sociale e politico
Confindustria ha fatto battaglie importanti nell'interesse collettivo del Paese oltre che dei suoi associati su altri invece si sarebbe potuto fare di più
Non le vogliamo scordare non tanto per una purificatrice assolutorie autocritica collettiva quanto per indicare da subito quali dovranno essere le priorità per le nostre azioni nel futuro
L'impegno collettivo degli imprenditori nella battaglia contro la partitocrazia prese nuovamente della politica e contro le deviazioni del nostro apparato istituzionale talvolta è stato frenato da una mancanza di autonomia
Nei confronti del potere politico da parte di chi rappresentava al centro o in periferia la nostra organizzazione
In momenti di difficoltà personali o della propria azienda costoro hanno privilegiato il quieto vivere piuttosto che assumersi la responsabilità di una denuncia o di uno scontro che sarebbero invece stati funzionali a un positivo cambiamento
Da ciò ne deriva che al primo posto fra le nostre opzioni dissi al perseguimento della strategia di rafforzamento dell'autonomia degli imprenditori e della nostra organizzazione in questo senso ci piace parlare imprenditori Confindustria a partiti c'è governativi
Secondo l'attenzione al rafforzamento e consolidamento delle imprese di minori dimensioni non è stata mantenuta a livello di opzione strategica dell'azione confederale
Al di là delle dichiarazioni formali è stata deficitaria nei fatti tutti i giorni l'azione propositiva per ottenere strumenti finanziari più adeguati
Per una maggiore trasparenza una politica industriale per una diversa strategia di gestione delle risorse pubbliche nel favorire ristrutturazioni ricerca e innovazione entrati all'abitazione per una maturazione infine di molti piccoli imprenditori nell'affrontare la sfida della crescita delle proprie aziende
Da ciò deriva la necessità di impegno preciso anche con adeguamenti organizzativi e statutari mirato sui soggetti che dovranno diventare le medie le grandi aziende di domani
La lotta alla criminalità all'illegalità al mancato rispetto delle regole è stata troppo volte lasciata alle singole iniziative degli associati
Le strutture associative vanno utilizzate e valorizzate anche per ridurre i rischi individuali tramite l'assunzione di una responsabilità collettiva di ribellione di denuncia di proposta
Una strada da percorrere con più coraggio quindi è quella che lei nota situazioni si costituiscono parte civile nei processi intentati da imprenditori vittime del racket della mafia e che si utilizzino tutte le sedi istituzionali confederali gli strumenti informativi a disposizione l'autorità dei nostri rappresentanti per lottare contro corruzione abusi
Infine l'attenzione e la credibilità dei nostri rappresentanti istituzionali come portatore interesse collettivi non è stata sempre sufficiente
Da ciò consegue con alti alter-ego da perseguire con decisione sono la rigorosa applicazione dei codici etici che molto opportunamente sono stati adottati l'applicazione generalizzata del principio della rotazione delle cariche e una maggiore democrazia partecipativa all'interno del sistema
Queste sono le tappe fondamentali su cui si misurerà la capacità della nostra organizzazione di essere interprete autentica degli interessi dei suoi associati che sono anche quelli di una società che vuole inserirsi a pieno titolo tra le democrazie economiche più avanzato ed è importante per noi poter dire che segnali che in questo senso ci vengo dall'attuale presidenza ci appaiono positivi e incoraggianti
Per sbloccare il nostro modello di capitalismo il democrazia
E muoverlo verso una maggiore libertà e una maggiore tutela dei diritti di tutti i soggetti economici occorrono quindi un cambio di mentalità del Paese l'abolizione dei vincoli proprie che hanno inquinato finora rapporto tra politica economia e i comportamenti coerenti con le nuove sfide
Una maggiore libertà una maggiore efficienza la maggiore trasparenza del mercato nel senso che abbiamo finora descritto diventano componenti essenziali per una maggiore libertà individuale per una democrazia più vitale per la valorizzazione della nuova impresa
Fino ad oggi nostro modello di capitalismo di democrazia avuto una connotazione conservatrice di difesa dello status quo cioè delle regole esistenti ma anche dell'assenza di regole un vero capitalismo aperto è una democrazia vitale invece devono essere processi dinamici riformisti
E in questa la loro essenza rivoluzionaria è di una vera rivoluzione quindi che abbiamo bisogno di un cambiamento che produca nuovi equilibri politici ed economici in maniera non traumatica ma decisa
Senta processi sommari ma attraverso una definizione di nuove regole e di nuovi rapporti tra i soggetti in politica in economia
Ma senza nuovi comporta
Sempre più dimostrare di volersi far carico delle nuove istanze sociali dovranno dimostrare con loro determinante apporto in termini di proposta ed esempio che il capitalismo aperti in una solida democrazia può riuscire là dove altre forme di organizzazione sociale hanno fallito
Cari amici
Abbiamo fin qui parlato di nuove impresa ma per molti aspetti la nuova impresa c'è già
Molte aziende liberati da un'architettura che ne ha via via soffocato sempre più la vitalità hanno tutte le caratteristiche per esprimersi ed essere vincenti nell'economia di mercato aperti e non è un caso che abbiamo voluto affrontare il tema della nuova impresa qui a Capri
Dove spesso in altri anni abbiamo denunciato i nodi che penalizzano lo sviluppo del nostro Mezzogiorno come non è un caso che in questa relazione non abbiamo mai fatto distinzioni geografiche
E deviazioni del capitalismo e della democrazia bloccati rispetto al nuovo modello che vogliamo costruire sono le stesse da nord a sud
Si manifestano i loro effetti in modo più evidente laddove il tessuto economico e sociale più debole ha potuto offrire meno resistenza
Ma le possibilità che la nuova impresa possa finalmente esprimersi e crescere sono le stesse su tutto il territorio come hanno dimostrato e dimostrano tanti imprenditori e tanti lavoratori anche quelli che hanno operato in condizioni ambientali particolarmente penalizzanti
Tutto il paese quindi insieme può e deve continuare la strada verso il capitalismo aperto verso la nuova frontiera della democrazia politica ed economica
E noi giovani imprenditori non vogliamo perdere questa opportunità ci teniamo a poter dimostrare di essere validi interpreti e attori della nuova impresa la nuova impresa per un'Italia che vuole cambiare sul serio grazie
In gioco
Sia vero perché se è vero è un dato molto negativo comunque quella previsione rispecchia le aspettative che questi uffici studi hanno nei nostri confronti
Ho sentito prima Fiore giustamente insistere molto sul tema della internazionalizzazione e anch'io temo di dovervi cioè io temo di dovere di annoiare un poco su questo aspetto
Molti colleghi economisti quelli più bravi che che sono molto analitici spiegano che questi dati sono discutibili hanno ragione come sempre hanno ragione i dati sono discutibili
Ma quando i dati su Sharon chiedo differenze sono così enormi secondo me cominciano a diventare significative sia un termometro che non funzionerà troppo bene non è un termometro di precisione mi chiedo se ho trentasette duro trentasette tre
Effettivamente è un problema ma se segna quarantadue forse è bene che cominci a preoccuparmi perché se davvero rotto il termometro lo cambio ma forse è meglio che vada in ospedale
Allora qui in i dati sono mostruosamente scarsi ci perché l'Italia ha uno stock di capitale investito all'estero che come vedete ho messo la Francia perché il Paese più simile a noi come dimensioni e potenzialità
Chi è praticamente di sessantacinque milioni di dollari a poco meglio Milano e centonovantuno contro praticamente il doppio per un Paese ripeto grande come noi che è la Francia
Ma la cosa diventa un pochettino più preoccupante quando vedo alla slide successiva perché e perché un conto è andare ad investire in genere nel resto del mondo un conto è andare ad investire negli Stati Uniti
Per mille motivi
Perché è più difficile perché la concorrenza lì è veramente su un banco di prova dove si mostra che ci sono tutti
Ma è importante essere negli Stati Uniti perché lì c'è l'innovazione perché Alice la sfida per il GE perché lì c'è tutta una serie di nuove perché lì si impara come si fanno le registrazioni dei brevetti perché lì si imparano tante cose
E allora lui evidentemente non abbiano un certo timore di andare perché se prima rispetto alla Francia noi erano in un rapporto di uno a due qui il rapporto su scende o sale da uno a cinque
Cioè praticamente l'industria italiana negli Stati Uniti come vedete non c'è c'è quindi relatori da tavola rotonda successiva c'è qualcuno che è andato negli Stati Uniti addirittura c'è qualcuno come tossiche quotato sulla borsa di americana sopracciglio
Ma industria italiana non è che sia molto presente negli Stati Uniti io credo che in futuro se sono vere le cose che vi dirò tra poco questo diventerà un grosso limite
Una slide successiva può essere intitolata ma adatto
La nota serietà ed il livello di
Serietà di questo il convegno preferito non farlo la tavola successiva a questa è però intitolata viva la svalutazione
Non è viva Zapata ma viva la svalutazione
Io ricordo che su alcuni giornali sui quali scrivo anch'io alcuni colleghi
Avevano riempito le pagine
Spiegando la catastrofe prossima ventura la catastrofe prossima ventura sarebbe stata l'inflazione al quindici venti trenta per cento stile brasiliano qualora avessimo svalutato la lira
Che poi non avrebbe dato nessun vantaggio alle esportazioni perché queste erano diventati rigide
Io raccomando sempre me stessa i miei amici di non fare previsioni
Questo tavola dimostra che la bene non farle perché per ora ed è un fatto assolutamente incontrovertibile
L'economia italiana si è salvata con la sua abitazione colluttazione che devo dire
Alcuni imprenditori hanno sostenuto e hanno chiesto
I dati sono almeno meritano molti commenti
Sono ventiquattro venticinque mila miliardi
Di miglioramento anno su anno nel saldo della bilancia commerciale
Non sono noccioline americane sono venticinque mila miliardi concentrati poi su settori importanti della nostra economia come la metalmeccanica i dati sono extra CEE quelli sotto e cerco di sotto
Con i mezzi di trasporto
Il tessile e l'abbigliamento e gli altri prodotti
Senza la sua rotazione io credo che sarebbe oggi difficile mantenere la serenità che vedo in questo convegno
Mai nella sua valutazione quello che ci consente di andare oltre il fiume ma non ci basta
Intanto perché non potremo continuare ad accumulare ritardi e poi a recuperarle con la sua abitazione
Ma secondariamente perché la sua dotazione alla fin fine temo che migliori settori tradizionalmente portanti la nostra economia
Senza aprirci a quel nuovo che prima o poi in qualche misura e vedrete quanto cauto personalmente sono su queste cose
La nostra industria deve comunque fare
E questa slide mostra forse una cosa banale ma che non è banale quando è vissuta l'economia e stanno cambiando e la concorrenza globale non è una parola
Concorrenza globale è che veramente diventata globale non c'è più un imprenditore con venti dipendenti che non senta la concorrenza globale
E se non la sente vuol dire che fa male deve andare a casa deve attrezzarsi perché la sentiranno S. prossimo la concorrenza ormai è pienamente senza alcun limite
Le barriere all'entrata anche dei settori apparentemente più difficili
Anche più difficili si sono abbassate paurosamente
E come reagiscono i big
Io forti dell'industria l'abbassamento delle barriere all'entrata reagiscono con una corsa allo spasimo
Con l'innovazione crescente si dice
Ippici il personal computer sono diventati una commodity
Vero
Però chi ha letto i giornali di oggi di ieri e dell'altro ieri ha visto le pagine intere a colori comperati da IBM Italia per mostrare paura OPC il nuovo microprocessore fatto con l'Hapoel
E con la Motorola
Che è una nuova piattaforma tecnologica che è una rivoluzione che va ad intaccare il dominio della intende e che spiazza i produttori di cloni che spiazza quelli che non hanno tecnologia e che dovranno essere costretti paurosamente ad inseguire
La domanda è cambiata sono cambiati i consumatori i lettori di quattro ruote ne sa quasi tanta come l'ingegner Cantarella
Chiude l'ingegner Cantarella conosce i prezzi e le caratteristiche dei modelli concorrenti e non solo sulle automobili ma su qualunque prodotto
è diventato più sofisticato difficile esigente la qualità la vuole fino in fondo muore il Time to market vuole la logistiche in ordine quale tutte cambiamento tecnologico anche se non è apparente nel senso che non è ancora è venuta fuori un'araba fenice è comunque continua non passa giorno senza che ad esempio il Sole ventiquattro Ore che è particolarmente attento a queste cose o la rivista Fortune non vi presentino un nuovo processo e soprattutto un nuovo prodotto
Io credo che gli anni Novanta e l'inizio del due mila verrà vedranno una grande rivoluzione che è stata annunciata con troppo anticipo che si verificherà soltanto ci la rivoluzione la fusione tra informatica e telecomunicazioni
L'informatica non ha avuto fino ad oggi gli sviluppi sperati è stato spiegato ormai perché e il motivo è che questi questa informatiche era un'informatica solitaria che serviva ai singoli nutre la sua forza sta nel collegamento sta nella intera attività
Stanno nell'influenzare i processi e i modi con i quali le aziende produco
Il mondo sta cambiando
Probabilmente il rettile libri televisioni diventeranno via cavo e dei tradizionali trasmissioni via cavo diventeranno via etere il doppino telefonico non è una barzelletta il doppino telefonico c'è già e voi attraverso
Un telefonino potrete presto ricevere i fondi Motion video cioè non potrete soltanto ricevere la voce i dati e le immagini
Come già nel mille novecentonovantaquattro novantacinque ma presto potrete ricevere si pensa attorno novantasei novantasette il full motion video cioè sul telefonino via etere voi riceverete immagini che possono esempio partire di qui per andare a Milano come New York
Altre cose sono un po'in ritardo i nuovi materiali ovvio nessun politico marginali contano ma non sono esplosi vedo Dio tecnologia addirittura non stanno esplodendo io calcolato fatto ho fatto delle audizioni perché era un laboratorio dati altrui negli Stati Uniti su cento aziende censite dall'attenua India che segue proprio le biotecnologie in modo molto molto sofisticato
Sul oltre cento aziende ce ne sono soltanto quattro biotecnologiche a giusto titolo che guadagnano soldi tutte le altre stanno ancora perdendo una quantità enorme di quattrini quindi la commercializzazione è ancora lontana
Attorno ci sono tutti i settori che vengono influenzati da questo voi pensate che la pubblica amministrazione italiana vorrei spendere qualche parola sulla pubblica amministrazione però
Anche perché mi sento preso in giro dalla pubblica amministrazione avendo pagato ottantacinque mila lire per tre per la tassa della salute
Un qualcosa in più che presi in giro ma ci sono termini che preferisco non usare in questa sede
Pensate che la pubblica amministrazione italiana da venti venticinque anni accumula un ritardo di circa settecento ottocento miliardi di mancata Spesal nell'informatizzazione di sistema
Rispetto a Paesi come la Francia la Germania
Se fate settecento ottocento miliardi palco gli interessi composti perde quindici o vent'anni venne fuori che noi abbiamo accumulato un ritardo di venti mila miliardi nella pubblica amministrazione
La pubblica amministrazione non potrà mai funzionare Fumagalli Abete e dare servizi Kevin prese esigono per potere compete se non si affronta questo tema chiave
La slide successiva rapidamente rappresenta la quantità di il
Forse la più bella come scrive comunque quella Sly mostra la quantità di parere in migliaia
Sulla sinistra sull'asse verticale i nomi delle aziende che li hanno registrati
Sono venticinque e purtroppo non c'è un'azienda italiana
Se le contate sono prevalentemente aziende americane USA e giapponesi e poi c'è qualche tedesco tipo Siemens e ovviamente nella nella chimica trovate i tedeschi poi così c'è qualche eccezione però purtroppo l'Europa è molto scarsamente rappresentata io non posso soffermarmi su questo
Ma la mia relazione si inserisce in un quadro che se riguarda l'Italia come caso estremo
Temo debba per molte considerazioni essere estesa anche ad alcuni Paesi europea
Diamo avanti
Qui bisogna che il Paese riesca a fare un minimo di trasformazione non ha mai avuto una considerazione settoriali Istica dell'industria da un punto di vista aziendale un'azienda
E di cioccolato bianco o di caramelle non è inferiore ad un'azienda che faccia cristalli liquidi
Anzi può essere più conveniente indirizzarsi sulla prima che non sulla seconda
Vedete quanti quattrini si perdono settori avanzati come le biotecnologie fibra di carbonio piuttosto che non il computer
Ecco però come Paese il discorso è diverso perché con il Paese e beh i livelli di paese sono anche in funzione del livello di tecnologie mediche che ci sono dentro
E allora quando ci chiede ci diciamo ma le piccole imprese italiane c'è una bella frase Patrizio Bianchi che e quando era proprio un ragazzino ebbe questo colpo di genio di dire che le imprese italiane sono imprese lane
Bellissima per nanna vuol dire che nasce il piccolo rimane il piccolo effettivamente i tassi di crescita delle imprese italiane sono bassi
Io sta considerando
Le trenta o trentuno impresa censiti illustrate dal Sole ventiquattro Ore
In questi ultimi mesi
Beh e noi siamo additiamo ad esempio imprese che hanno avuto né di passato dei tassi di crescita media quindici venti per cento sono i campioni nazionali guardate un po'cosa sono le prime cento imprese americani come tassi di crescita
L'ultima al cinquanta per cento medio annuo sugli ultimi dai tre ai cinque anni e la prima che Microsoft ha avuto centoquarantanove per cento negli ultimi cinque anni di crescita media
Il trentaquattro per cento di queste imprese sono impresa che lavorano nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni
Poi ci trovate anche quelli che hanno di i drugstore Rossi e che vengano poco sì per carità però non c'è dubbio che c'è una stretta correlazione tra l'innovazione tecnologica e il tasso di crescita dell'impresa
Peggio che mai a destra queste sono le cinquanta più internazionalizzate cioè quelle che esportano di più
E beh il novantasei per cento di queste aziende c'è quarantotto su cinquanta sono riprese che lavorano in segmenti e settori di alta tecnologia
Dove sta invece l'Italia questo è una rielaborazione che io ho fatto per togliere alcune imprese che veniva classificato come hi-tech e che secondo me non lo sono proprio ma non ho non ho non l'ha trasformata molto e come vedete questi vi sono le percentuali a destra diabete
Detenuti in aziende estere controllate da aziende italiane in settori di alta tecnologia
Bene la CIA della prima C l'Olivetti ieri la seconda con le aziende citate Montedison con Ausimont è la terza poi arriviamo all'Ifi dove c'è soprattutto SNIA BPD con la Sorin Biomedica che ha fatto due acquisizioni negli Stati Uniti
E poi e poi dico per carità Gavazzi un'ottima azienda ma il sette immane
Il salto immane e uno si chiede ma dov'è la grande impresa italiana non c'è c'è solo rivetti e poi la trovati la Pirelli con un modestissimo due punto nove per cento
Questa tavola secondo me è piuttosto preoccupante
Io ho detto una aspetti un attimo perché questo è un po'una sorpresa
Io ho detto prima che la politica conta e ne sono sempre più convinto
Gli imprenditori hanno sbagliato molte cose perché gli imprenditori sono uomini in tutto il mondo sbagliano molte cose ma tra gli imprenditori e la politica c'è una differenza fondamentale
Il mercato punisce molto più in fretta del consumatore che va a votare
Chi vota punisce ma con i ritardi che abbiamo visto in Italia
Se in Italia punito quanti anni ci ha messo per punire
Noi quanti anni abbiamo messo per pulire venti quindici e trenta abbiamo punito siamo sicuri
Ma l'azienda non sopravvive vent'anni a dieci o quindici sul mercato se fuori
Come parametri competitivi ecco perché io non parlo delle colpe degli imprenditori perché in un mondo globale aperto dove c'è l'innovazione imprenditori ed aziende cattive saranno punite dal mercato ecco perché io non ne parlo viva il mercato che puliva i cattivi imprenditori ma vediamo questa tavola
Dove ha provato a mettere in fila le dodici cause ben radicate che aggravano il malessere dell'industria italiana
La politica del rinvio
Politiche era il rinvio ognuno di voi sprecati esempi le privatizzazioni
L'alta velocità
La riforma della Rai da quanti anni ne sentiamo parlare
Il secondo gestore dei telefoni siamo l'unico Paese d'Europa diano l'Europa non averlo e c'è un signore molto illustre che ha scritto su ventiquattro ore che sulla ventiquattrore avallata la tesi che la si può deve
Ottenere un indennizzo
Che è una cosa da pubblicare sul Canard Enchaîné né non so se conoscete il Canard Enchaîné né è una stupenda rivista comica francese o su pance o se preferite leggere l'americano e avrebbe un grande successo
Pensate cosa direbbero quelli della bel telefonino che furono spaccati in due dall'Antitrust americana senza indennizzo
E adesso andrebbero da Clinton a dire ma noi vogliamo essere indennizzati
Non solo ma bisogni indennizzare gli azionisti
La mia tesi è un po'diversa
Vorrei raggruppare in consorzio i clienti e utenti italiani che hanno pagato tariffe troppo elevate e che hanno goduto di un servizio mediocre
E far sì che questi portino in tribunale lo state Lasik per farsi interezza per chiedere l'indennizzo la devono avere il consumatore non lo deve avere monopolistica
E mi fa piacere che in Italia esiste un ente che non ha molto peso ma che ben guidate ben gestito ciò dentro dei velieri professionalmente armi come ci sono
Anche in Italia quindi Necci sono prevalentemente in altri Paesi che nostra antitrust che ha dato il fatto un parere su questa vicenda ma quale indennizzo ma non esiste
Monopolio diventa un Pupo un trio porta un oligopolio
Lavoro in regime di concorrenza ma indennizzo non esiste
Stop and go and stop vada avanti mi fermo ci ripensa torno indietro
E quindi gli imprenditori non sanno mai su che cosa passare
Le loro previsioni economiche
La supremazia dalla moneta io non parlo così sono ovviamente parlo così perché sono uno che si occupa di industria
Però insomma in questi due anni tre anni dieci anni ossia sentito solo parlare di moneta in questo paese di taxi interessa i tassi di cambio dipinti questi sono gli aspetti prevalente non si è dato peso all'economia reale
Le istituzioni arcaiche lecito tre
La scuola linea il CNR
Chiudo e vado perché ci vorrebbe un altro convegno per affrontare i problemi il non sistema industriale
Viva le piccole imprese no le piccole sono inefficienti viva la grande no la scoperta nuove la media non esiste
Che proprio non esiste cioè l'industria è uno è fatta di piccole imprese mentre Nigra di tutti e questo però è un fatto di cultura
E questo però significa che quando noi facciamo la politica industriale non ci abbiamo mai pensato perché facciamo la politica favole piccole o l'elegante poi medie la politica a favore del sistema lo abbiamo mai fatto
Di tutto un po'si commenta da solo di tutto un po'cioè non sapendo scegliere non volendo prioritizzare facciamo di tutto un po'
Il nodo burocratico
Il nodo burocratico quante volte ci incappate dentro al nodo burocratico
Scarsità di professionale se io a vedere i nomi di alcuni capi d'impresa nominati negli ultimi due anni in questo Paese soprattutto le imprese pubbliche mi vien da caporali la pelle
Cioè in giro si vanno a cercare i vincenti siano circa il corretto funzionamento del care le persone che hanno da dire qualcosa
Sembra che qui da noi professionale non siano proprio la cosa più ricercato al mondo
L'Irene Ranza della tecnologia secondo me è una di quelle cose importanti perché la tecnologia non interessa nessuno
Cioè tecnologia se interessa interessa al ministro della Ricerca scientifica che tra l'altro un tecnologo ma così al Governo alle Regioni da tecnologia è una roba che non non va mica tanto pene severe anche un po'il morale e la tecnologia
Miopia
Miopia vuol dire pensare a domani e non pensare al futuro non preoccuparsi di quelle rivoluzioni che ho fatto vedere prima
Fastidio per i nuovi paesi ex
Io non lavoro molto con il settore pubblico ma lavoro molto con le aziende private quando incontro qualcuno
Chi mi dice come va e io gli spiego che in giro per il mondo ci sono aziende che fanno a centocinquanta mila fatturate centocinquanta mila miliardi di fatturato
E che sono gestiti da un corpo raschia centoventi persone
Mi dicono ma non è possibile
Quando gli dico di aver conosciuto un signore che gestisce l'azienda che ha quattro mila cinquecento miliardi di fatturato e che gestisce questa azienda con tre collaboratori cioè in tutto nel corpo non sono quattro
Impazzisco Turtur
E qui devo dire attenzione non solo ecco che apre un po'agli imprenditori non solo politici ma anche l'imprenditore se gli imprenditori italiani non sanno non hanno ancora imparato che nel mondo ci sono loro concorrenti che hanno portato i costi fissi di opere e le così dette e seducente le speso generali di vendite ed amministrative
A De Michelis inusitata mente bassi
Ci sono aziende che lavorano con spese generali rivendica amministrative tra il sette e l'otto per cento del fatturato quando concorrenti americani europei e mondiali sono ancora ventisette ventotto per cento
E lì c'era una crociata colturale dietro
C'è il meccanismo della delega verso se il meccanismo del controllo queste sono aziende che hanno abolito tutti controlli tutti non ci sono più i contratti perché altrove idea che se le persone sono giusti i processi sono giusti
E
Gli obiettivi dell'impresa i sistemi di remunerazione sono giuste i controlli servono solo rallentare le decisioni a far aumentare sospese e ad aumentare i corsisti
Le risorse umane non contano un po'vicino alla scarsità di professionali non c'è una politica per la scuola
Qui il fatto che giustamente si sia una intatto il livello della età scolare a sedici anni sta suscitando una vivace protesta nel Paese perché la gente dice ma che cosa vogliono quelli vi ricordo che in Giappone studiano fino a diciott'anni
Burocrazia avevamo detto innovazione tecnologica guardate questa tabella che mi è stata prestata gentilmente dall'amico Gianfilippo Cuneo
Occorrendo tre da tre anni e mezzo a cinque anni per giungere all'esame e alla registrazione circa trenta mila domande hanno un fisco no presso l'ufficio brevetti centrale del ministero dell'industria
Mi dite come si fa a fare l'innovazione tecnologica in un sistema del genere
Io innovatore io Archimede Pitagorico cerco di far registrare un brevetto per sfruttarlo commercialmente avrà una risposta e una registrazione da tre anni e mezzo dopo cinque anni dopo
E evidentemente la fine del mondo
Signorina questa qua la sto stia non la facciamo vedere perché è troppo impietosa questa mostra che a forza di aspettare Godot
Le nostre imprese pubbliche continuano ad accumulare dei livelli di perdita
Che presto o tardi faranno esplodere il sistema
Abbiamo fatto esplodere legni scusate le insegne io non vorrei che lei prossimi mesi esplodesse l'IRI
Perché non credo si possa continuare a non affrontare temi dove il rapporto debiti patrimonio netto è di dieci volte come nel caso delle ripetono dell'IVA
O anche di uno ad uno come nel caso di aste
E ahimè lì vengono mostrate queste cose
Mi avvio alla chiusura con due o tre tavoli siccome è molto importante
Cosa dovremmo cercare di fare a mio avviso da non cercare ragiona su quella tabellina lì
Ci sono industrie del presente e del futuro nelle industrie del presente dove non abbiamo competenze sufficienti dimentichiamocelo ad esempio non cerchiamo rientra nella farmaceutica in modo massiccio ormai i giochi sono fatti
Dove abbiano competenze forti sono i costi del presente difendiamo risultiamo ai fino in fondo a metalmeccaniche eccetera
Ma evitiamo anche di illuderci di sbattere quattrini fuori dalla finestra ad esempio inseguendo le biotecnologie biotecnologiche sono un settore il futuro dove abbiamo perso copre anche il treno mi dispiace cose quando a Milano si fa la cittadella biotecnologie
Ma li facciamo al Jackie per cioè teniamo
Monitoriamo facciamo attenzione ma non portiamoci per carità migliaia di miliardi illudendo cd come ha fatto l'Europa nei semiconduttori dove ha continuato a spendere soldi e il dominio continua ad essere degli americani dei giapponesi
Allochiamo dato che sono scarse le risorse laddove possono dare la maggiore redditività
E facciamo invece la politica per l'informatica per le telecomunicazioni perché lì le risorse per fortuna ci sono c'è l'aspetto che viene Italia c'è l'Olivetti ci sono tante altre aziende minori
E sicuramente ci troviamo di fronte ad un'industria del futuro
Il mondo sta cambiando e qui ci sono degli schemi
Perché si dicono che si leggono che si ripetono la focalizzazione la snellezza all'azienda ultrapiatti alla qualità che paga il dominio del consumatore
Oppure la reingegnerizzazione dell'impresa l'impresa virtuale d'impresa Rete elefanti che danzano
Bellissima mista
Pensate all'attività dei
Partiti è una delle più grandi aziende del mondo in mostra una agilità una capacità di muoversi e di danzare che fa invidia ad un'impresa di quindici dipendenti questi quick fix queste regolette contano anche loro per l'impresa ma io credo che gli imprenditori italiani devono contare
Almeno su una regola tradizionale che quella dell'ultima tabella e cioè che nell'industria e conta la inspira action
C'è l'ispirazione
Contro la persona Direction cioè il lavoro duro il sudore
Il lavoro continua il non mollare mai il non cambiare idea tre volte all'anno l'insistere fino a quando ci è risultato e credo che l'Italia e l'industria italiana abbia un fattore che non è mai stato messo in evidenza da nessun'altra parte del mondo perché è un fattore che c'è solo o forse solo così esaltate in questo Paese che strana
La successiva non ce la bene
Allora la successiva era in spire in Jean più per scrivere Jean
Più originali qui c'è più originalità
C'è il nostro è un Paese che ha dei contenuti elevatissimi di originalità e difficile dire che cosa sia l'originalità rispetto alla inspira esce non ma è quella che ci consente che consente la nostra industria cioè non è così formidabile
Sul piano della innovazione tecnologica a volte attraverso uno sviluppo intelligente dei prodotti e dei processi produttivi di dominare anche mercati difficili sono tutte e tre queste questi elementi che io era evidentemente raccomando
A me stesso e tutti gli amici di seguire per migliorare la nostra forza situazione grazie
Quindi il dottor dicono di lavarle nella tavola rotonda motori laburista dottor Carrubba
Proseguiamo i nostri lavori
Con questa con questo primo faccia a faccia che vede qui professor Biondi del dottor Della Valle
Gli habitué della mia faccia perché sono stato chiamato a
Moderare questi incontri dei prossimi prosegue dei nostri lavori fino a domani
Sono grato al regioni imprenditore del mi chiamato anche perché
I convegni regione imprenditori normalmente mi portano bene
Quindi grazie a voi di avermi chiamato qui iniziamo subito questa tavola rotonda col professor Gennaro Biondi che il direttore dell'Istituto di geografia economica all'università di Napoli e con il dottor Della Valle del Presidente del l'omonimo gruppo sui temi che Carlo Mario Guerci ci ha indicato
All'inizio da economista alla fine da cittadino
E infatti Zanda gli aspetti politici dei problemi che l'industria italiana si trova ad affrontare soprattutto quando affronta i mercati internazionali
Il tema dell'internazionalizzazione è un tema centrale anzi credo di non rivelare segrete se
Confido che l'editore del Sole ventiquattro Ore nel chiamarmi a fare il direttore su ventiquattro ore un solo punto aggiunto
Ai
Compiti diciamo che legavano il precedente direttore al contratto al al mandato ed è stato quello di insistere su questo aspetto dell'internazionalizzazione perché il nostro giornale posso diventare un strumento che facilita questa questa questo obiettivo per le imprese italiane quindi obiettivo centrale
Allora su questo vorrei da questo vuole partire per rivolgere la prima domanda professor Biondi perché mi pare che nelle prime relazioni questo pomeriggio quella del presente Fumagalli è quella del professor Guerci c'è stato l'enfatizzazione forse diverso su alcuni punti
Nella relazione di Aldo Fumagalli devo sentito molto centrale il tema della dell'impresa del mercato anzi Fumagalli ha detto viso prenderò insistendo questa volta più che sulla politica poco su questo tema
Nella relazione di Carlo Querci abbiamo viceversa sentito forse un'enfatizzazione più sul tema della politica allora la prima cosa lo chiedo a questo Biondi queste se secondo lui
L'internazionalizzazione dell'impresa italiana la presenza delle imprese italiane all'estero si gioca più sul piano industriale economico ovvero se mancano di supporti tipo politico-istituzionali che rendono difficile questa presenza delle aziende italiane all'estero
Prego corso abbiamo dunque io innanzitutto vorrei vorrei fare un complimento pubblico alla relazione di Fumagalli con una battuta
è stata interrotta da da vari appatta lauti nel momento in cui parlava della centralità dell'impresa e a differenza di qualche anno fa non interrotto dall'arrivo di qualche big della politica tradizionale questo è un segno del nuovo già mi pare in questo dibattito di discussione
L'approccio è stato diverso perché mi pare che nella relazione di Fumagalli si parla sostanzialmente dell'impresa e del ritorno al ragionamento sull'organizzazione dell'impresa anche in chiave internazionale
Nell'approccio invece di Guerci si è parlato del primato della politica cioè come soggetto forte dell'organizzazione dell'economia
Ah mi pare che la nuova complessità la nuova complessi fictio né del sistema economico politico nazionale e internazionale
Non ci permette di poter ragionare in termini di causa ed effetto dei due termini ma piuttosto in termini di una dialettica forte e sostanziale che comunque continuerà a collegare politica ed economia nel a nei prossimi anni
La chiave di lettura di questa nuova complessità l'abbiamo letta in modo trasversale sta nell'internazionalizzazione nell'innovazione tecnologica e mi pare che su questo siamo tutti d'accordo
Ma l'elemento che colgo poi tra le righe del delle due delle due relazioni che mi sembra un soggetto forte critico su quale invitare tutti a riflettere con attenzione strani comportamenti in questa sede mi pare opportuno mettere sul tappeto alcuni dati sul comportamento degli imprenditori
Da una serie di studi recenti che sono stati fatti in sede Confindustria ma che stiamo anche accentuando di tono diciamo in cura in alcune ricerche nel Mezzogiorno risulta che l'identikit del giovane imprenditore italiano
Dal punto di vista della scora scolarizzazione e dal punto di vista della cultura
Generale non è da meno dei dei degli imprenditori giovani del resto del Paese anche di alcune aree delle degli Stati Uniti
Ciò ci permetterebbe di pensare che il livello culturale della cultura d'impresa in generale del nostro Paese rispetto agli altri oramai ha raggiunto lo stesso livello e quindi dovremmo essere competitivi
Ma quando andiamo a commi a misurare un passaggio sul successivo
La cultura della internazionalizzazione dei nostri imprenditori c'è cultura che si misura attraverso una serie di parametri partecipazione abbiamo visto qualche qualche lucido prima partecipazione al capitale di investimento all'estero
Rapporti di tipo terziario internazionali conoscenza delle politiche regionali eccetera
Quel tasso di in cosiddetti innovatori degli imprenditori italiani dal venticinque per cento grosso modo scende al dieci o al dodici per cento
E allora dove sta il nodo il nodo del ragionamento torna ad essere politico allora dico cioè non è l'emancipazione della classe imprenditoriale soprattutto giovane
Un gatto che noi e diciamo dobbiamo pagare sui mercati internazionali ma solo tutta una serie di condizioni esterne all'emancipazione culturale e professionale dell'imprenditoria molto schematicamente senza approfondire il ragionamento
Mi pare che qui sia è venuto il momento di ragionare in grande su alcuni termini della faccenda
Prima le politiche per l'impresa
Le politiche sulle quali si è molto discusso in convegni confindustriali in particolare dei giovani imprenditore riguarda gli incentivi le politiche finanziarie cedere le politiche di infrastrutturazione del territorio non dimentichiamo che il nostro Paese sconta rispetto alle medie europee un gatto in termini di infrastrutture nell'ordine il trenta trentacinque per cento e se guardiamo il Mezzogiorno
In alcuni settori strategici l'accessibilità all'innovazione l'accessibilità fisica delle zone industriale andiamo a quaranta quarantacinque per cento
Poi il c'è il terzo il terzo soggetto forte sul quale bisogna interroga se mi pare che il si deduca anche questo da alcuni ragionamenti fin qui fatto è quello della formazione non solo la formazione professionale ma la formazione scolastica in un sistema imprenditoriale in cui la dimensione della media impresa
Così schematizzando il ragionamento è piuttosto limitata cioè del laboratorio dove si forma sul campo la manodopera e molto ristretto mi pare che da qui parta un altro messaggio di critica e soprattutto di sollecitazione chi deve organizzare tutte quelle condizioni di contorno per fare sì
Che il discorso della competizione possa vedere l'Italia il Mezzogiorno e tutte le le regioni presenti
A trecentosessanta gradi come sistema e non come singole unità mi pare che partendo da questo
Il discorso torna essere politico ma collega in una dialettica serrata quindi non in modo deterministico l'economia alla politica e quindi l'impresa alle condizioni esterne grazie
Dottor Della Valle la competizione la la l'ha vinta partendo da una zona
Ma relativamente periferica del nostro Paese affermando si con dei prodotti in cui la concorrenza internazionale molto forte
Allora le chiedo da questa sua esperienza
Che osservazioni può fare le cose che ha detto adesso questo Biondi prima Guerci quali sono i limiti e le difficoltà che hanno le nostre aziende per rendersi conferiti dall'estro
Per farla poi ancora più brutale ricollegandomi a una cosa che ha detto all'inizio Querci la concorrenza delle nostre aziende la possono vincere soltanto via svaluta azione o ci sono altri strumenti
Valutazione voglio dire sarebbe avvenuto in un momento come questo ma dire che non dovrebbe far parte di quelli che sono un po'le caratteristiche che fanno vincere le aziende
Internazionale mondiale quindi prendiamola come una buona boccata d'ossigeno
Sulla svalutazione bisogna fare una riflessione dato che parlate di svalutazione internazionalizzazione
è vero che noi abbiamo un vantaggio avrebbe perché vendiamo prodotti che diventano meno cari per gli altri ma se io domani mattina dove si comprare un'azienda tedesca un'azienda americana io sarei fortemente penalizzato sia nei confronti di un americano è ancora peggio se un americano corvina comprese le aziende l'Italia vi costa molto meno che a me e quindi poi tagliarmi fuori dal mercato quindi consideriamola
Una fortuna transitoria tra virgolette fortuna e poi invece cerchiamo di occuparci per in un modo più serio c'è il nostro mestiere non è quello di dire di svalutazione e dobbiamo vivere di competizione ma sui mercati
Per aziende del nostro settore per esempio che sono aziende che vanno all'estero oramai da una vita quindi diciamo che abbastanza emblematico poiché il settore che io conosco meglio quindi magari dico meno fesserie possibile
Il problema di essere competitivi all'estero
Direi che è vitale ne siamo grandissimi esportatori e per noi intendo l'industria del del made in Italy in senso allargato no che non è fatta solo di vestiti di scarpe o borse mai fatta di lampade è fatta di tutto quello che contiene un po'alcuni ingredienti che sono l'innovazione che sono la grande fantasia la grande versatilità per cui dalle piastrelle
Ai bicchieri immagino che Pata allargato sicuramente tutto il concerto del made in Italy quindi non parlare più di un made in Italy fatto di scarpette vestiti
E borsette ma invece pensarlo in un modo molto più allargato dall'originale il sì di cui parla la Quercia certo in effetti voglio dire noi abbiamo una conoscenza di certi meccanismi che forse al mondo non ha nessun altro in questo senso quindi mentre i giapponesi e gli americani ci potranno vendere
Non so la migliore informatica del mondo le biotecnologie
Nel modo migliore sicuramente oggi noi siamo quelli che questo sistema lo possiamo portare in giro per il mondo e nessuno lo fa bene quanto noi dobbiamo cercare di farlo al meglio e cioè di farlo tenendo ce l'ho come patrimonio nostro
Oggi non tutti usano e sfruttano al meglio questo cappello che noi abbiamo o questa premessa che possono avere le nostre aziende quando vanno all'estero il made in Italy ha fatto molto bene ma ha fatto anche molto male
Molte aziende spezzando del made in Italy coprisse tutto si sono infilate in un carro nei momenti meno peggiori hanno cercato
Di far finta che anche loro erano made in Italy made in Italy invece una o più seria oggi chi non l'ha fatto seriamente fuori dal mercato probabilmente non ci rientra più perché le aziende a sistema made in Italy solitamente sono anche se aziende non enormi e quindi non hanno gli ammortizzatori che possono avere altri gruppi
E credo tutto sommato senza voler essere cinico che era una lezione che meritavamo
Io ho sentito alcune cose dette tutto interessanti oggi
Però dobbiamo dire che in definitiva non siamo altro che raccontandoci come devono essere le aziende
Ma non è che quell'azienda quale impresa per domani stiamo raccontando invece quale dovrebbe essere l'impresa oggi ma anche ieri doveva essere fatto in questo modo quindi gli ingredienti che noi oggi vogliamo mettere nell'impresa spesso dovevano sono ingredienti che nelle imprese sane e corrette Cisano Centanni
Fare
Penetrare in un modo decente dei mercati esteri e quindi essere forte e che cosa vuol dire
Per settori come il nostro che sono settori non grandi io le posso dire in un modo pratico quello che farebbe comodo a noi avere
Personalmente ci dobbiamo arrangiare
Nel senso che siamo dovuti andare all'estero e ci siamo dovuti inventare noi il nostro mercato molte altre aziende lo fanno bene e bisognerebbe parlarne un po'di più si parla troppo di tutto quello che va male in Italia poco di quello che va bene e c'è tanta Italia che funziona
Detto questo che cosa avremo bisogno di avere un bel cappello organizzato
Tutta la struttura amministrativa
Che ci dia gli strumenti e soprattutto che lo dia le aziende molto piccole che degli strumenti per potersi organizzare bene all'estero non so Unicef che funzioni per esempio non ci dobbiamo inventare delle grandi cose dice per come è ora
Che ci sia o non ci siano fare sua differenza me non viene mai in mente di pensare di andare in Giappone o in Vietnam passando attraverso l'ICE se uno vuol perdere mezz'ora Balice purtroppo molti piccoli imprenditori sono anche
Speriamo che arrivi anche un convegno che l'applauso non manca scaturito dalle critiche che dobbiamo fare e che non c'è più nulla da criticare no detto questo voglio dire le piccole imprese spesso vengono canalizzate
Dalle associazioni ad utilizzare istituzioni come l'ICE facendo nome e cognome quindi vincite amaca perdere tempo
Bisognerebbe invece cercare di mandarli ad operare con strutture forti che non debbono essere delle cose complicatissime con uomini che lavorano con persone che mettono a disposizione quelli che sono le loro conoscenze sul territorio da presidiare
E diamo la possibilità a questi artigiani o piccoli industriali di andare ad affrontare un mercato con un minimo di informazioni perché poi la verità è che questa gente vuole soltanto una base minima il resto se lo fanno da soli
Oggi senza base molti servano a far da solo
Qualora ci fosse una struttura di questo tipo dopodiché considererei la competizione delle aziende
La chance
O il valore aggiunto che si può dare alla tentazione in un mercato se lui è più bravo di me vuol dire che andrà meglio
Adesso io sono più bravo il numero più velocemente però non è possibile pensare che il nostro sistema ripeto quello del made in Italy allargato sì posso muovere tranne che per qualche centinaio
Di casi eccezionali si posso muovere da solo in questi mercati
Chiedere questo non mi pare che sia è chiedere molto soprattutto tre ma chiedere delle cose che non debbano costare nulla ad uno Stato che questo momento ci ha detto che non può spendere e stiamo solo chiedendo di spendere meglio il denaro dalle sul voto
Indicato un capitolo importante di quello che lei accennava a essere il primo punto del delle tre opzioni sulla politica per l'impresa ecco abbiamo su questo argomento quali sono gli altri a spese politiche per le imprese
Solo che non è un eufemismo per tornare a pensare o parlare di politica industriale che appare su una cosa di cui non si vedono sul più parlare o o e qualche cosa di diverso
Ma qua quando parlo di politica per le imprese va parlo il discorso generale che riguarda da una parte gli interventi specifici sull'organizzazione dell'impresa come per esempio abbandonare definitivamente interventi di carattere fiscale e cioè a passare ad interventi di carattere fiscale non più di carattere finanziario che sono qua citati dalla normativa comunitarie eccetera
Ma più ingenui in generale parlo della creazione di tutte quelle quei fattori che sono strategici per l'organizzazione dell'impresa
C'è qui da noi mi sembra che nell'ultimo periodo la cultura la cultura dell'impresa è si è ridotta ad un rapporto diretto tra alcuni meccanismi di protezione negli anni ottanta
E una domanda poi occasionale o fortemente localizzata sul territorio
Se a mio parere quelle due per Paroli chiavi che stanno alla base i nostri ragionamenti l'internazionalizzazione da una parte e l'innovazione tecnologica in particolare dall'altra
Devono fare giustizia di tutte le vecchie metodologie che hanno portato alla creazione di una di una specie di politica industriale quale ha fatto un discorso organi quel preciso che riguarda da una parte forme di intervento nella gestione e nell'organizzazione dell'impresa
Ma soprattutto tentare di creare quello scenario Esterno all'impresa che oggi in termini di produttività e di efficienza
Posta come sentivo fuori anche indirettamente dall'imprenditore costa diciamo un differenziale negativo a tutte le nostre aziende
E badi bene quando parliamo di queste cose non parliamo che io come in altri paesi di un problema che riguarda tutta la tutta l'aria nazionale
Ritroviamo qui a ragionare nel Mezzogiorno oggi di un problema che già e grosso a livello nazionale
Ma che al livello coi regionale quel discorso andrebbe sulle politiche regionali o le politiche per le aree depresse ci vanno in una regione in cui Genga potrà regione molto a all'interno del Mezzogiorno
Rispetto al resto del Paese e estremamente estende pericolose tutti insieme poi concorriamo a determinare quel gatto che poi ci porta a a individuare solo in alcune centinaia le unità produttive che sono già libere di competere sui mercati internazionali
Se riflettiamo ancora sulla alcuni dati che ci dava il professor Guerci all'inizio il ritardo della burocrazia
Il il rapporto con le istituzioni locali il rapporto con le università con la scuola sono tutti tutti i temi che pur essendo stati Deeb tutti a lungo nei negli anni ottanta restano ancora punti strategici per costruire una vera politica industriale complessiva e inutile Scola rizzare il Escola rizzare i giovani e non creare le condizioni ambientali e inutile creare I nuovi distretti industriali come dice la centodiciassette nel novantuno e non prevedere una serie di servizi alla alla produzione rifaccio un esempio che e mi sta molto a cuore
Molte industrie in particolare nel Mezzogiorno e dell'intero Paese cambiando scala
Scontano oggi un grande ritardo nell'accesso ai servizi avanzati di seconde e terzo livello ebbene rispetto a questa difficoltà le aree due il ma di nicchia lì dove le piccole e medie aziende più tendono in modo proprio di fari innovazione di prodotto si trova a scontare già un ritardo maggiore
Non solo ma nel momento in cui l'azienda per il pigliamo napoletano palermitano marchigiana
Sala Salem il rapporto con il terziario innovativo e si rivolge a Milano oppure a Strasburgo a Francoforte per acquisire i sette acquisire certi servizi interrompe il dialogo col contesto locale
Non solo quindi diventa un elemento di marginalità di intere aree di intere regioni del Mezzogiorno per esempio ma questo determina anche un'accentuazione della dipendenza
Cioè nel senso che l'imprenditore quando va a Strasburgo a Milano per comprare alcuni servizi trovandosi sul posto acquisisce il pacchetto completo quindi con forzando un po'i termini mi pare di poter dire che l'innovazione tecnologica da sola
Se e lasciata diciamo assistenza e non assistita da tutta una serie di politiche collaterali di formazione delle risorse umane di l'ambiente pois di dura diventare un nuovo elemento di dipendenza di alcune aree rispetto ad altre con tutte le conseguenze del caso sul piano sociale sul piano economico
Otto dalla parlando di di made in Italy secondo lei c'è un'immagine tale in questo momento pesa sul metri Tallinn in termini negativi o positivi non lo so quando aveva la sul mercato internazionale il fatto che alle spalle ci sia un Paese di cui i giornali danno non è che per nazionali il quadro che danno
In sede che c'è un peso sulla sua attività o no no
Ma io credo insomma che quando vado fuori come azienda mia interlocutorio il mercato misurino la mia azienda soggettivamente al di là di quello che leggo sui giornali ogni tanto che sono
Comporre
Esternazioni diciamo del dopo Ferragosto
Non gliene frega niente a nessuno di sapere se il prodotto che vogliono comprare che ha un marchio che loro vogliono venga prodotto in una nazione che poi le ferrovie non funzionano cioè il made in Italy in questo senso voglio dire riguarda il prodotto e per il resto il peso non c'era
C'è stata una polemica del made in Italy made in Europe subito dopo agosto che io non condivido affatto cioè il made in Italy è una roba seria serissima è una leadership che noi abbiamo e che non ci dobbiamo far togliere che sono convinto che nessuno è disposto a mollare
Per quanto riguarda me ma credo che molta della gente che opera
Ripeto nel cappello allargato il made in Italy il fatto di produrre qui soltanto un grande beneficio
E quindi e che viene premiato dal compratore straniero questo può succedere in America quindi mercato ricco le può capitare in Russia mercato povero dove quando ne parla di scarpe o abbigliamento made in Italy o vede un lampione fatto in Italia
O vede delle porcellane che arrivano da qui insomma no è un classico
Che fa vincere che non fa perdere bisogna stare molto attenti a non andando a fabbricare fuori Italia come ora sta accadendo soprattutto nelle nostre aree industriali io stare attenti a non andare a portare le nostre conoscenze fuori
Per poi lasciarle al nostro cliente finale che se ne andrà a comprare da solo
Quindi sbagliatissime o cioè non si può a mio avviso fabbricare fuori dall'Italia un prodotto parlando di prodotti che devono essere poi prodotti che vanno al consumo finale di faticare fuori Prodi che non abbiano marchio che li contraddistingue
Marchio non significa cosa accadrà io per Marte intendo un marchio che contraddistingue un prodotto ottica per non farmi definiti per cui la gente le riconosce e pretende quel prodotto perché quel marchio garantisce una certa filosofia che sia un prodotto da mille lire o da un milione se lei va a produrre fuori un prodotto che poi lascia a quelle aziende lei è stata data ancora il mercato atto il produttore e al suo compratore che prima o poi la scavalca era quindi questo importantissimo dobbiamo stare attenti a non andare ad imparare bene
Ah depressi che possono essere dei grandi terzisti e magari saranno le nostre fabbriche del futuro perché non si può combattere
Fino ad un certo punto non si può ma poi insomma bisogna se bisogna che farlo è poi spiego come non si può combattere contro costi del lavoro bassissime in certi settori ma possiamo andare noi a prendere appunto tutto quello che l'ombrello del made in Italy
Quindi guai a diventare fabbricanti di prodotti anonimi al di là del prezzo fuori dall'Italia perché stiamo praticamente lavorando per fare un mercato che oggi ci porta soldi ma tra qualche anno ci taglia fuori
Benvenuti gli industriali che oltre che produrre in Italia si vanno ad attrezzare per produrre nelle aree del mondo più convenienti sotto l'aspetto dei costi con dei loro marchi per cui il consumatore finale al di là di dove viene fatto il prodotto vuole quel marchio
Altrimenti poi tiriamo fuori le nostre aziende quindi quando prima parlavamo degli essere competitivi all'estero e di cosa si può fare per essere competitivi io ho saltato un passaggio critichiamo bene tutto quello che non ci viene dato dall'apparato pubblico e che viene comunque pagato dall'industriale dalle comunità ma stiamo bene attenti a vedere di fare un po'di critica anche alle nostre aziende cioè non basta avere un'azienda presso cui industriale
Spesso una un'azienda decotta non la rinnova non funziona prodotti che il mercato non vuole più e se pretende anche di essere competitivo all'estero questo pazzo
Quindi una grossa autocritica vogliamo fare noi all'estero quello che ho detto io vale nella nel mio intervento precedente qualora quale nostalgia nel merito o no
Di essere competitive sul mercato estero
Quindi oltre a quello che dobbiamo raccogliere e dall'apparato che deve darci una mano stiamo ben attenti ad avere noi aziende
Che ci permettono di essere fortissimo passa sì volevo chiedere una cosa perché l'Anas il secondo accenno non polemico ma insomma critico che ne ha fatto a ad alcuni suoi colleghi me questa sua insistenza aveva fatto che secondo lei è un fenomeno diffuso questa una lesione ai suoi colleghi di poter essere competitivi senza poi esserlo o non sono loro che danno o e la seconda volta che lei ha criticato abbastanza alcuni questo tipo di comportamenti apparve sui colleghi ecco questa insistenza deriva dal fatto che secondo me è un'esperienza diffusa anche nel mondo imprenditoriale
Nel critica di che tipo ce n'era andare a produrre fuori esatto nel ma io direi che
Autogol
Io direi che la verità cioè statica è una statistica quindi non è una mia opinione capisco che è difficilissimo cercare di mettersi in piedi mettere in piedi marchi di cercare assolutamente di avere un rapporto privilegiato con il consumatore finale
Capisco che non sempre funziona e capita benissimo a luglio a tanti altri di provare a volte di mettere marchi che non funzionano sto solo dicendo che la la mia polemica o l'essere costruttiva attenzioni che se non fate così allungate la vita di un anno demo palmo rilette quindi oggi quelli che vanno a farsi pubblicare le cose in Slovenia invece che in Cile invece che in Cina devono stare attenti che poi cinesi andranno direttamente loro a vendere le cose prodotte in Germania o i tedeschi andrà allora comprarsela quindi cosa possiamo tenerci mano noi
Oltre a produrre in Italia tutto quello che si può produrre perché prima di andare all'estero bisognerà anche vedere se abbiamo sfruttato al meglio
La produttività italiana no io sono convintissimo che se ne fa un conto matematico semplice di cosa può significare produrre nel Sud Italia con gli incentivi che non arrivano Mazzola tecnicamente ci dovrebbero essere
Con le esenzioni fiscali io credo che se tira un conto matematico veloce ancora oggi certe cose conviene farle qui non farlo in Cina tenendo conto che le fa onore alla casa
Capisce quindi costo del lavoro non è Lehman l'elemento determinante posto da lavoro è un elemento determinante ma non è detto che non si posso tenere qui bevanda fuori nel nostro settore per esempio io ancora produco in casa del Mezzogiorno apprezzi Co
Perché chi vi dei prodotti che mi danno la possibilità di andare sui mercati bene con prodotti seri guadagnare dei soldi e vendere un prodotto che ha un prezzo di mercato competitivo questo bionde
Vorrei aggiungere due due sentiti sulle sementi Fini esemplificativi nel settore della lavorazione del pomodoro
Che lavorato senza marchio da dagli imprenditori meridionali tentando di a è internazionalizzare le proprie aziende hanno finito per poi comprare da Israele per esempio lo stesso prodotto che prima inscatolato non loro
L'altro settore che entrando fortemente in crisi è quello delle pelli del cuoio avevamo un patrimonio culturale tecnologico nel settore che reca litri primi del Mont un doppio oggi abbiamo venduto perché era senza marchio la tecnologia di base alla Tunisia o al Marocco e compriamo non più il semilavorato ma il prodotto finito
Qual è il risultato di questo ragionamento è che un invito che in questa sede credo vada fatto
L'imprenditore io credo nell'ultimo perito per lo meno in gran parte d'Italia ha vissuto una pigrizia tecnologica
Cioè si è attestato sull'innovazione di prodotto e di processo perché l'innovazione di processo attraverso l'acquisto di materiali permetteva di potere accedere ad una serie di finanziamenti pubblici quindi quella pigrizia
Poi si traduceva in un accumulo di capitale passivo nel senso che il finanziamento era una sopravvivenza attiva anche per la propria impresa
Oggi io credo alla luce di filo rosso che congiunge i nostri ragionamenti oggi l'internazionalizzazione
L'innovazione di processo non basta più è una condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo delle vostre aziende io credo la grande scommessa culturale oggi e quella di metterci sulla strada dell'innovazione di prodotto
Certo è più difficile è meno pigra e soprattutto costa di più ma chi sopravviverà a questa fase probabilmente avrà il diritto di essere come impresa cittadina d'Europa
Da corrotto dalla valle sulla necessità di insiste sull'innovazione di prodotto che di processo
Ma insomma la le aziende sono composte anche di programmi di questo tipo questo è uno dei brani indubbiamente che vanno tenuti sotto controllo ci sono settori che ne hanno più bisogno o altri che ne hanno meno ci sono grosse industrie manifatturiere dove non c'è più innovazione il costo della manodopera c'ha postato assolutamente oramai fuori mercato
Nella nostra area sicuramente sì
Stiamo attenti il Mezzogiorno è una grande opportunità come lo chiameranno dopo la sessantaquattro verificheremo stiamo anche attenti però che molti di noi sono andati a prendere al sud denaro con poca convinzione
Cioè sono andate fare fabbriche pensando che la fabbrica costasse poco e non hanno invece voglio dire utilizzato al meglio una una grandissima opportunità e la sessantaquattro ha dato
Cosa posso dire io in tre parole al di là di quella che può essere
La competitività internazionale come bisognerebbe fare un'azienda un'azienda tessile per farla con prodotti forti che il mercato vuole ai costi più bassi possibile con la migliore efficienza possibile se lei ci fa caso io l'ho detto quattro cose che sembrano banalità
Che però purtroppo spesso tutte insieme non le trova in molte aziende quelli che ce l'hanno funzionano
Le altre no
Quindi vediamo di metterle tutte le nostre aziende cioè quanto
Quanto pesa l'aspetto finanziario in questo sentiero virtuoso che si deve creare per le aziende in fondo l'azienda che poi con l'alterazione Zara lesto normalmente le aziende in crescita che esigenze finanziarie ecco allora
Che cosa serve un'azienda medio medio piccola che vuole darsi il polmone finanziario
Per potere essere competitiva la destra è soltanto questione di costo del denaro o o c'è qualcosa di più perché il problema non è più di piccola medio-grande cioè di proprio di un equilibrio di finanza internata Gennaro certamente le piccole hanno una piccola finanza e quindi possono fare piccole cose
Io ho l'impressione che le aziende dividiamo le aziende che hanno denaro e quelle che ne hanno meno no perché quelle che hanno denaro hanno diciamo una fradici una facilitati investimento di velocità e anche una facilità che gli permette di attingere più facilmente del denaro altrove
Per cui problemi sono relativi quelle che non hanno denaro oggi vivono una situazione di grosso guaio
Perché non hanno denaro per svilupparsi sistema bancario non ci pensa minimamente di finanziare un progetto io Fumagalli ha parlato di finanziare
Progetti no non finanziare in base a quanto non riesce a portare in banca in garanzia ragione però bisognerebbe che le anche loro ricomincia sono daccapo
Altri capito ciò dovrebbero riprendere i loro direttori di banca di paese insegnati che il denaro non si dà alla persona con cui vai più a cena o a quello che ti può dare l'appartamento della zia
Vedi di vedere un'azienda come fatta impara a leggere la vai a vedere se dentro questa azienda ci sono alcune persone che possono garantire quello che un buon imbonitore magari va in banca a raccontare insomma quindi ripartendo da Lima non sarà un processo immediato già daremo una boccata d'ossigeno importante diventerebbero professionali anche le banche le banche spesso vengono attaccate perché il denaro costa caro il denaro non lo danno anche qui cercherà di essere un po'imparziale devono dare denaro all'azienda che se lo meritano loro fanno un grave errore quando non lo danno la Zerbino se lo meritano ma non fare un errore quando non danno denaro chiunque eguali
Quello sarebbe un grande problema
E per quelli che non hanno denaro andare ad investire andare a muoversi nell'età interazione è difficilissimo in un momento come questo perché c'è una recessione che purtroppo non due non credo che passerà prima della fine del prossimo anno e quindi è un denaro aveva investito nell'arco di qualche anno e molte aziende non avranno la possibilità di farlo sono purtroppo tra le aziende che perderemo per strada
Senta riprendo L'Espresso ha usato le di scarsa professionalità delle banche
Secondo lei questi dipendenti della banca dei dipendenti no allora comunque la domanda la faccio lo stesso secondo lei quei su questo inciso come a tutti i dipendenti va bene su questa incide il fatto che c'è un alto tasso di pubblicizzazione del sistema creditizio del nostro Paese insomma non c'è dubbio voglio dire che le banche
Per sistemi che si sono inventati loro e anche perché molti degli anni insegnante che tra gli imprenditori il denaro ad un certo punto non lo davano seguendo criteri economici limpidi ma lo stavano seguendo
Atteggiamenti che tutto possiamo definire tranne che economicamente validi abbiamo visto dei casi eclatanti il problema delle banche a vedere fino a Clementi per la diplomazia
Ma insomma diciamo che è meglio non parlare male di non c'era detto questo voglio dire è importante però che anche gli imprenditori comincino ad andare in banca con dei progetti seri
No c'è oggi c'è un malumore di base l'azienda piccola dice sempre non mi danno più una lira
La banca mi strozza la banca non mi permette di lavorare chiede di meno soldi lo squilibrio finanziario dello per espresso da solo Church aggiornare i è molto più difficile produrre utile vendendo il proprio prodotto e molto più facile cercando di crescere prendendo i soldi dalle banche
E quella è una malattia pericolosissima bisognerebbe fare un po'lunga un po'l'altro e bisognerebbe vedere se riusciamo nell'arco di qualche anno ad abituarci a cercare anche del denaro che venga investito come investimento di rischio e quindi non dato dalle banche Madama Ciambetti o situazioni
Similari costituzioni similari che possono permettere alle aziende di non appesantirsi troppo
L'uso Biondi le banche nel Sud che danno i soldi a Crotone chi dava i soldi le banche
Dunque all'onorevole locale
Al senatore amico di un onorevole a un imprenditore che aveva fatto già una carriera politica va bene è una cosa abbastanza non lo accetto non posso fare che rafforzare parlando del Mezzogiorno il discorso che sentivo poco fa
Cioè l'itinerario di finanziamento non è stato mai quello che ha corrisposto ad una precisa analisi costi benefici
Sentivo anche dire che anche l'imprenditore deve imparare a portare di progetti credibili alle aziende ma c'è di alle aziende bancarie ma io credo che soprattutto nel Mezzogiorno manca chi è in grado poi di capire se quella è una scommessa imprenditoriale vecchia
Per cui manca la volontà di portare il progetto innovativo in banca Paci ma probabilmente manca anche la struttura e ricevere questa idea
Io non non non sono uno specialista del settore ma penso negli Stati Uniti due-tre anni fa accompagnare un giovane imprenditore in banca con un progettino di pochi miliardi di lire quei la compagnia ma al sesto piano di una banca dissero era martedì tornate lunedì prossime di riferirsi vi risponderemo il lunedì avevano già fatto tutta l'istruttoria ed erano pronti per fare la scommessa insieme al giovane imprenditore che non aveva nessuna proprietà immobiliari di riguardo quindi pare che una risposta implicita dia l'indirizzo di questa parte
In California ecco professori o volevo vuole andare avanti sulle su sui suoi tre punti fermarmi un attimo sul secondo le infrastrutture infrastruttura cosa vuol dire che cosa che cosa ha in mente lei quando parla di politica delle infrastrutture infrastrutture se genere infrastrutture cioè pensiamo appunto alle auto strato pensiamo al sistema creditizio e servizi al dice queste cose qua dunque io penso al sistema complessivo delle infrastrutture sia di tipo materiale che immateriale
Lo in molte zone sconti a partiamo da quelle più semplici l'accessibilità
Ce ne siamo il Paese delle strade delle autostrade questo è vero
Però se andiamo a guardare l'accessibilità delle nostre zone industriali alle reti nazionali di primo livello addirittura quelle internazionali iniziamo a pagare un un primo una prima tassa se guardiamo al sistema aeroportuale Therese in funzione della localizzazione dei nostri distretti industriali paghiamo un'altra tassa e così via fino ad arrivare alla alla al sistema delle infrastrutture di tipo immateriali match abbiamo al ventunesimo secolo c'al secolo che tutti chiamiamo della luce dove le nuove autostrade sono i collegamenti informatici telematici e così via ma ancora oggi già nelle università se parliamo di Tele porte di parchi teconologici in tipici mi pare che parliamo ancora di strumenti che di Fante ai con umilia invece negli altri paesi su questo piano già stanno molto più avanti
I nostri dati dati poi credo di Confindustria ci dimostrano che se dal punto di vista delle infrastrutture materiali cioè le strade le autostrade i porti eccetera abbiamo un capo come dicevo all'inizio e che dare dal venticinque al trenta per cento a livello nazionale
Ma abbiamo anche anche aree dove forte oggi l'investimento industriale parla del Mezzogiorno rispetto all'esperienza e la FIAT di Melfi eccetera dove dove il livello della telefonia o della comunicazione via fax o o della comunicazione di dati a distanza costa tre volte quanto costa nel resto del Paese e cinque volte quando costa in Europa
Quindi il discorso sulle infrastrutture non è un discorso che riguarda una specifica attrezzatura ma riguarda nel complesso le infrastrutture di tipo materiale di tipo immateriale e aggiungerei anche quelle di tipo istituzionale riflettiamo un attimo perché cosa sta succedendo intorno alla trecentodiciassette c'è la legge che de che dovrebbe istituire le nuove e I nuovi distretti indù reati nei quali si riverserà una sorte di l'intervento pubblico in termini di servizi di sostegno all'impresa stessa
Sono oramai due anni che si discute chi le deve costruire quali sono i parametri alla fine di a maggio è stato promulgato un decreto applicativo in ben i punti o ventidue punti eccetera se li andiamo siamo a a disaggregare nei contenuti i quali non trovano pratica attuazione da nessuna parte del Paese
Tutti questi ragionamenti mi consenta
Li faccio sotto la suggestione della doppia velocità che caratterizza ottimi oggi il nostro Paese
Da una parte la velocità dell'economia dall'altra lavoro cita del resto del paese del sistema Paese
Se la prima cederà la seconda se la prima star provando ad accelerare ne abbiamo che stimolano i testimoni a Nietzsche la seconda che si traduce soprattutto in una sane organica politica di infrastrutturazione ovvero di sostegno viaggia domanda hanno andatura mi ore e se è vero quella viale quel forte intreccio che dicevo all'inizio cioè che deve legare politica in senso in con la P maiuscola e l'economia se non ritroviamo questa dialettica forte noi quel circo vizioso che ha fatto che ci ha portato alla situazione attuale nel campo dell'economia e del sociale non si trasformerà mai in un circolo virtuoso che l'unico che può rilanciare nel medio termine nostro sistema produttivo ecco su questo vorrei tornare in proprio col condotto dalla madre Risi stare sul primo punto il fra virgolette primato la politica in questo momento un imprenditore fortemente orientato all'affermazione sul mercato internazionale come Della Valle che cosa chiede alla politica adesso ripeto non chiede in termini di da chi ci dice che funziona insomma quali sono le aspettative nuove regole nuovi uomini nuovi partiti che cosa vi aspettate che possa dare una spinta perché quei famosi dodici punti che c'è elencato Guerci possano essere affrontati qual è il nodo da sciogliere un è un nodo di di personale politico di programmi politici di nuove regole
Tutti dicono che dovranno cambiare gli uomini adesso rivedremo speriamo solo che gli uomini siano migliori tutti dicono adesso bisogna essere nuovi non vecchi secondo me bisogna essere migliori sparivano da dietro da domani non cambia niente no
Alla politica ne dobbiamo chiedere intanto che sia una politica di buonsenso corretta corretta per tutta la nazione per cui ci vuole una stabilità sociale molto buona senza quella non si fa nulla
Esempi come Crotone dimostrano di quanto può essere pericoloso fare in cattivi per la gente oppure avere che la gente facilmente Heiz abile come probabilmente caduto laggiù
Si chiede di alla politica di avere un'attenzione primaria per l'economia in un modo serio
Di non regalare nulla l'economia ma c'avete in Italia ne abbiamo un grande vantaggio che quello che la politica ha fatto talmente poco per l'industria che oggi basta così poco per farci star meglio che io voglio dire mi accontenterei di avere le cose basilari non voglio che le grandi cose quindi la tranquillità sociale
Dei programmi seri che ci permettano di avere una politica industriale corretta
Una situazione di zone incentivate male che vengano incentivate in un modo serio e corretto serio sia da parte della politica ma anche da parte dell'industria
E che ci mette nelle condizioni di avere gli strumenti per operare bene nei mercati internazionali e quindi avere le stesse armi amministrative politiche e istituzionali che hanno i francesi tedeschi che hanno gli inglesi
Altre cose non gliele chiederei insomma quindi io credo che la politica vediamo chiede il minimo
Ora considerandolo cineforum ci ha dato niente la politica minima di rete non siccome sembra un
Un buon punto di arrivo di questa tavola rotonda che archiviamo per il momento per riprenderlo magari poi con i l'interlocutore che incontreremo nei prossimi incontri grazie Diego Della Valle a proseguire io visto
Adesso abbiamo l'intervento del dottor Claudio Dematté
Ho accolto l'invito di Aldo Fumagalli di venire a questo incontro
Perché credo che sia dovuto un riconoscimento ai giovani industriali
Per il ruolo di rottura che essi hanno svolto negli ultimi anni
Un ruolo tutti rottura netta a mio modo di vedere e credo anche un ruolo di rottura nei confronti degli stessi colleghi signori
Ho un po'di imbarazzo poi perché mi trovo a parlare
Da una posizione da un nuovo incarico che mi dovrebbe indurre ad essere quanto mai riflessivo sul sui ragionamenti sull'impresa
Riflessivo perché mi trovo guidare un'impresa particolare
Caratterizzata da elementi di grande complessità
Sulla quale
Una serie di te che io avevo elaborato negli anni passati forse non sono sufficienti
E quindi mi permetterò di fare qualche riflessione sul tema sul tema di questo convegno
Quale impresa peritale che cambia tenendomi più sul lato dell'impresa privata
E poi solo verso la fine cercano di fare qualche riflessione sul problema dell'impresa pubblica
Facendo mente locale all'esperienza che sto vivendo
E naturalmente facendo più ampio ricorso gli studi che aveva coinvolto negli anni passati sul problema dell'impresa pubblica
Tema che è stato posto quello di riprendere il ragionamento sull'impresa quello di domandarsi quale impresa dell'Italia che cambia
Mi sembra un tema particolarmente delicato particolarmente importante in questo momento storico ci ritroviamo a ragionare su questo argomento
Do per l'ho fatto per diverse volte negli anni passati
Si trova ragione su questo argomento in un anno particolarmente difficile un anno nel quale abbiamo visto
Dei crolli clamorosi di grandi imprese private e pubbliche
In un anno nel quale vediamo
Miriadi di piccole imprese in difficoltà
Vediamo in prese che qualche anno fa consideravamo imprese vincenti dover chiudere i battenti
E viene e viene doveroso è necessario chiedersi ma che cosa è successo in questo Paese
Che cosa è cambiato
Quale tipo di modello di impresa riesce ancora a reggere e a svilupparsi
Quale tipo di impresa invece sta mostrando i segni osta dirittura chiedendo
Forse non è un problema ha ragione Guerci non è un problema di de o di piccola impresa
E il modello d'impresa quello che fa la differenza ci sono titoli di impresa sia nel settore pubblico sia nel settore privato
Che riescono a reggere la competizione attuale che ad altri invece che mostra i segni
Come si può guardare questo problema beh signora vedere
Si può guardare al problema da diversissime prospettive
Ma ce ne sono almeno tre
La prima
Prima è come l'impresa guarda Assoambiente esterno che già dire impresa e dire una realtà complessa
E bisognerebbe dire più propriamente come l'imprenditore visto che voi siete imprenditori oppure il dirigente chi è imposizioni responsabilità e quindi dall'interno di impresa guarda all'ambiente esterno
Sentito
Osservazioni importanti da parte di Fumagalli quest'oggi
Forse paterni che sono diciamo complemento o il compimento di un percorso di lavoro molto importante imprenditore deve guardare all'esterno deve capire che l'impresa è una cellula di un organismo molto più ampio
Deve capire che se l'organismo non funziona anche la cellula prima o poi sta male e muore
Ma qui se poi vogliamo portare a riflessione profonda questo argomento
Dobbiamo credo tutti noi e quindi anche gli imprenditori
Riconoscere e ci sono state carenze gravi
Carenze gravi ad esempio nei confronti dell'atteggiamento per quanto riguarda l'atteggiamento nei confronti del mercato
Oggi diventa facile dire che l'intesa deve credere al mercato
Ma non credo che sia mistero i dati lo confermano molte delle nostre imprese
Non hanno creduto nel mercato negli anni passati io adesso parlano i prezzi il fatto che la storia ci porta mercato molti percussivo molte più aperto molto più competitivo
Non hanno creduto nel mercato
Perché molto in prese negli anni passati hanno reputato molto più conveniente instaurare voi con i poteri politici
Voi con alta impresa
Voi con meccanismi leciti voi con meccanismi illeciti
Una forma di rapporti in un modo tale che il profitto non era profitto meramente e queste imprese adesso son quelle che troviamo in difficoltà
Non sono le piccole imprese
Chi erano già immerse nel mercato in un mercato aperto e competitivo quelle che sono in difficoltà
Certamente anche quelle sono pervenute da una momento economico molto difficile da una domanda
Decrescente
Da una tensione competitiva molto forte tra quelle che hanno vissuto nella concorrenza oggi come oggi sono quelle che riescono a sopravvivere o addirittura a svilupparsi
E invece Moyano quell'impresa che nel passato hanno cercato di reggersi su regole che non sono regole di mercato
Gli atteggiamenti nei confronti del mercato
In passato molto spesso sono stati atteggiamenti
Nella migliore delle ipotesi declaratorie
Si è detto che le imprese devono accettare il mercato
Ma che cosa hanno fatto gli imprenditori per fare in modo che i mercati si formassero si costruissero si sviluppasse mercati non sono un fungo che nasce dall'oggi al domani
Il mercato sono un qualche cosa è un organismo che si costruisce
Pensate al mercato di capitale
Mercato i capitali
Perché funzioni deve avere istituzioni
Salta la consorte
Dice il collega appunto se impegnato in questi anni nel tentativo di far funzionare questo organismo pensate all'anno un bel numero di leggi di cui c'è bisogno perché mercato effettivamente funzioni
Pensate non soltanto alla Consob ormai mille altri organismi che ci vogliono perché un mercato effettivamente sia tale e non semplicemente una casa
Hanno fatto in passato gli imprenditori tutto quanto era necessario affinché questi mercati effettivamente si formassero
Io credo che il lavoro dei giovani imprenditori degli ultimi anni
E il lavoro della Confindustria negli ultimi anni
Sia un cambiamento profondo rispetto agli anni precedenti segni un momento di riflessione su questo punto determinante
La convinzione che l'imprenditore ancorché debba fare primariamente proprio lavoro debba capire che i mercati sono un prodotto che si costruisce e si costruisce con il concorso stesso dell'imprenditore sentito dire da Fumagalli che io riconosco che è un un grande salto di cultura si arriva lì
Che ci vuole molto attivo autoregolamentazione che non regolamentazione notoriamente l'autoregolamentazione e la forma meno costosa di governo del sistema complesso
Ma l'autoregolamentazione presuppone che i vari soggetti e quindi nel caso specifico gli imprenditori sappiano riconoscere il valore di un'organizzazione del mercato che loro stessi che concorrono a costruire
Gli atteggiamenti nei confronti della politica
E gli atteggiamenti nei confronti delle istituzioni
E si io credo che abbiano ragione l'imprenditoria dire che molte delle nostre istituzioni non funzionano
Se c'è un tratto dell'esperienza mia recente proprio quello del non fare come il complesso delle istituzioni non tanto le singole istituzioni
Costituisce una ragnatela così intricata così convogli e poteri così distribuiti così diffusi che sembra impenetrabile certa non funziona
Ma non funziona perché forse
La classe intelligente la la le menti più intelligenti dell'economia dove son finite
Sono finite nella pubblica amministrazione
Quali tipi di di compensi che ha riconosciuto all'alta dirigenza della pubblica amministrazione sono in un qualche modo confrontabili con quelli di chi opera nel settore privato
Ne se non vogliamo fare demagogia bisogna affrontare questi tipi di problemi
Cioè che cosa ci vuole affinché nella pubblica amministrazione si formino delle organizzazioni che operano con la stessa efficienza e con le stesse diciamo criteri di
Professionalità e di rigore e di efficienza del settore privato
E di comprensibilmente peraltro lì molto spesso si è
L'accusa le critiche sono state rivolte alla diciamo alle istituzioni alle pubbliche diciamo al pubblico le sue amministrazione all'istituzione
In una forma
Chirurgo di
Scusa senza capire i problemi che quei signori che svolgono quelle attività si trovano a dovere diciamo affrontare
Credo da questo punto di vista che alcuni progetti che erano stati avviati in passato devono essere ripresi
Di l'imprenditore l'industria deve venire in soccorso di restituzioni affinché queste possano cominciare a funzionare nello stesso modo nel quale le imprese vorrebbero che funzionassero
Un punto di passaggio successivo una seconda prospettiva per ragionare su quale tipo di impresa
Dove abbiamo bisogno per l'Italia che cambia
L'atteggiamento dell'impresa e ancora sottolinea invece dell'imprenditore nei confronti delle dei suoi partner all'interno dell'impresa
Nei confronti dei lavoratori nei confronti dei risparmiatori nei confronti dei soci di minoranza
Beh io credo che anche su questo punto sia doverosa una riflessione è una riflessione pacata ma seria
Mi dispiace che oggi non c'è venuto Natuzzi
Sono qui tanti altri imprenditori prendo Natuzzi però perché non c'è e quindi sono sono sono felice di ricordare un'esperienza umana imprenditoriale senza avere timore di rimettere in imbarazzo un presente
Allora Natuzzi
L'emblema di che cosa vuol dire rapportarsi ai lavoratori in un modo creativo in un modo non elitario in un modo che riconosce la dignità della persona
Chi ha visitato la sua azienda chi ha studiato la storia della Natuzzi
Troverà che uno dei criteri fondamentali perché quella impresa nata a Bari a trenta chilometri da Bari
Producendo un prodotto che sembra non esportabile per la sua natura
Esporta il novanta per cento del prodotto nel giro nel mondo
Il segreto insieme ad altri assieme ad altri ma uno dei segreti più importanti e persino Natuzzi ha nei confronti dei suoi lavoratori un atteggiamento di chi pensa che i lavoratori sono la fonte creativa prima dell'impresa
Le mille intenzioni che sono stati trovati in quell'impresa per riuscire a esportare un prodotto in esportabili in giro nel mondo nascono dalla catalizzazione di questo signore nei confronti dei tanti lavoratori
Che in molte altre imprese purtroppo invece vengono confinato in un ruolo esecutivo
Beh io credo che questo sia un passaggio fondamentale perché dalla nuova impresa
Perché se è vero quello che diceva anche prima Della Valle
Quella che c'aveva accennato amico Querci
Che l'originalità la creatività accanto a quella che chiamata la la sudorazione pesante del lavoro duro è uno dei nostri di nostri dei nostri assetti un'altra attività competenze fondamentali
Beh quella viene fuori dal fatto che si è capaci di costruire un'organizzazione del lavoro nella quale la gente non va a ritirare semplicemente lo stipendio a fine mese ma va per scoprire il gusto del vivere e del lavorare
E del produrre
Su questo fronte io credo che giovani imprenditori in particolare debbano riflettere devono lavorare con molta attenzione
Oltretutto è un'ottica un passaggio fondamentale verso un concetto di economia
Sì ma vola compiuto oggi di democrazia
Ma c'è un altro fronte importante su quale credo che per costruire la nuova impresa bisogna riflettere e rapporto nei confronti dei risparmiatori e dei soci di minoranza
Non c'è alcun dubbio che gli imprenditori abbiano ragione di lamentarsi
Per i rapporti cattivi che lo detengono i confronti dell'istituzione finanziaria
Però
Però io credo che debbano anche fare qualche riflessione sul come imprenditori negli anni passati hanno gestito i loro rapporti nei confronti dei risparmiatori
Sul come molti imprenditori affrontano il problema dei rapporti con i soci di minoranza
Sul come gli imprenditori pensano di aggregare questi partner i lavoratori e i risparmiatori in un progetto d'impresa che ove ben costruito lascia loro il profitto
Ma al tempo stesso
Non de priva non toglie agli altri partner giusto contributo che questi danno all'impresa
E credo che se noi andassimo a leggersi la storia della Borsa di questi anni troveremo sono stati compiuti tanti di quei misfatti nei confronti dei risparmiatori
Per dire bene anche gli imprenditori hanno sbagliato su questo punto
A proposito di questo grande problema un problema che sento che giustamente voi avvertite come un problema
Quasi quasi un nodo scorsoio del capitale la mancanza di capitale
E anche lì io credo che occorra fare una riflessione attento a tutti quanti
Ognuno
Tutti quelli che lavorano nel campo quelli che studiano l'impresa sanno che molte nostre imprese sono apparentemente indebitarsi
Ovvero molte imprese hanno un indebitamento che coperto da fondi propri dell'imprenditore tenuti al di fuori dell'impresa
Allora se questo e
Un diciamo una conseguenza naturale il sistema fiscale e di una situazione di un atteggiamento nei confronti dell'impresa
Critico e anche e quindi giustificato da quell'atto e anche però un nodo scorsoio dell'impresa dal quale gli imprenditori inavvertitamente diventano loro stessi artefici
Come è possibile
Reclamare la borsa nel momento nel quale una borsa efficace una borsa efficiente nel momento nel quale l'imprenditore non mette i propri soldi nell'impresa
Nove totale l'imprenditore mette i propri soldi in titoli dello Stato e poi si fa finanziare l'impresa
E poi si lamenta che le banche fanno chiedono degli alti tassi d'interesse
E no qui c'è un modello modello d'impresa che non funziona e allora giustamente Santo Della Valle osservare
è un momento certamente ci si può lamentare perché un'impresa di fronte a certi bilanci
Non finanziaria
E non è che si possa invocare che un banchiere che amministra i soldi dei risparmiatori debba dare i soldi all'imprenditore quale non rischia il proprio denaro
Quindi andiamo deridere anche su quel fronte c'è bisogno di un riflessione
E di un lavoro serio per modificare il modello di impresa vostro collega
Ama dire io ho trovato questa espressione molto efficace che da noi abbiamo imprese ricche e famiglie povere
Mentre invece bisogna passare a un modello di imprese ricche e famiglie povere
In breve portare i fondi all'interno dell'impresa in un modo tale da stabilire nel rapporto un rapporto con le banche Pisano
Sento qualche mormorio perché
Che immaginato immaginato che desiderio era di avere ricche all'impresa Erika la famiglia poiché
La mia tesi e che quando l'impresa ricca poiché posseduta la famiglia anche la famiglia ricca è soltanto il dove è collocato il capitale e il rapporto che si stabilisce fa l'imprenditore e l'impresa quello che crea la ricchezza
Due passaggi veloci poi
Mi mi taccio
Un terza una terza prospettiva dalla quale occorre guardare a mio modo di vedere per capire di imprese del domani e quella del come la società guarda all'impresa
E quei l'ho lasciato di proposito in fondo perché voi siete imprenditori giustamente voi vi lamentate che la società non ha cultura d'impresa giustamente vi lamentate
Che perfino personaggi di alta intelligenza criticano il profitto considerandolo il segno del demonio
Certo certo questo è un passaggio fondamentale
Un'impresa che si rapporti correttamente col mercato che si rapporti correttamente con le istituzioni che riesca a trovare un rapporto sano efficace creativo con i propri partner ha il diritto no ha il dovere di chiedere alla società
Di ragionare su che cosa significa il profitto
E qui in effetti c'è nella nostra cultura molta molto in cultura
Protetto inteso come un qualche cosa di estratto e di rubato agli altri partner della società quando invece quando invece in particolare in questo momento storico non è nemmeno la remunerazione del capitale proprio investito nell'impresa
Beh questo bisogna dirlo alto e forte perché la gente deve capire
Che nelle imprese posso mettere i fondi a titolo di credito e sia un tasso d'interesse si possono mettere i fondi a titolo di rischio e si ha diritto a un profitto e quel profitto proprio perché ha capitali di rischio deve essere superiore a capitale di credito
Questo credo
Questo credo che sia doveroso chiederlo è giusto chiederlo io l'ho lasciato in fondo nel mio ragionamento perché credo che lo si possa chiedere
Nel momento nel quale l'impresa assolve ai propri doveri nei confronti di una società nel modo corretto
Le ultime due parole le lascio all'impresa pubblica
La pubblica
Oggi con l'Italia che cambia
Non è facile
Parlare
Di impresa pubblica senza che venga naturale una situazione con l'esperienza che sto facendo
Il dato di più il dato certo però è il seguente
Le imprese pubbliche il modello di impresa pubblica negli anni passati è andato in crisi profonda
La ragione prima
Prima a mio modo di vedere di questa crisi consiste nel fatto che non si è riusciti a distinguere
Il momento dalla produzione dal momento dell'assistenza
Quando era assistenza in molti altri casi non era nemmeno assistenza era semplicemente distribuzioni di prebende o di rendite
Occorre distinguere con chiarezza i due momenti
E questo credo che sia un problema abbastanza delicato che non riguarda l'impresa pubblica purtroppo purtroppo credo che passeremo ancora presso mesi difficili mesi duri
Mesi che comporteranno una crescita della disoccupazione e quindi una tentazione forte fortissima di usare l'impresa come forma per diciamo risolvere il problema
Problema va risolto in un altro modo non all'interno dell'impresa vai sotto al di fuori nell'impresa in un modo tale da mettere l'impresa e in questo caso l'impresa pubblica nelle condizioni di poter sopravvivere
C'è nell'impresa pubblica un elemento
In più che rende la guida di renderla pubblica un problema di difficoltà estrema se non addirittura drammatica la divisione dei ruoli
La divisione dei ruoli nei pesa pubblica non c'è l'imprenditore quando così l'amministrazione a un consiglio d'amministrazione e guida prendendo le decisioni all'interno del consiglio d'amministrazione rispondendo poi alle leggi che ci sono dell'impresa pubblica invece l'intreccio di normativa la confusione di normativa la moltiplicazione dei rapporti nei confronti di N soggetti tutti che si reputano legittimati
A dire che cosa deve essere fatto costituisce una complicazione maggiore di gran lunga maggiore rispetto alla guida di un'impresa privata bene su questo punto credo che si debba dire che è arrivato il momento
Di se si vuole effettivamente salvare le imprese pubbliche se si vuole potenziare imprese pubbliche se si vuole sviluppare imprese pubbliche alcune delle quali hanno un grandissimo potenziale ad esempio quella che io presiedo in questo momento
Occorre distinguere nettamente il ruolo occorre che il governo che la del legislatore assuma quei giusti indirizzi diciamo quel giusti ruoli di indirizzo e non si intrometta nelle scelte di gestione dell'impresa perché in caso contrario a queste imprese non possono cadere un un risultato che quello dell'impresa privata
Questo è un passaggio molto difficile
Molto difficile perché comporta un cambiamento di cultura in tutta la società
E l'impresa pubblica non è solo il politico che crede di poter dire che cosa si deve fare
Tutta la gente per il poter dire cose può deve fare
Ieri sera ho visto una trasmissione dove si criticava il fatto che l'avevamo eliminato un programma perché perché piace dieci milioni di italiani la realtà è che è stato eliminato semplicemente perché questo programma era stato per questo ramo è stata chiesta una cifra che gli stessi propositori ha detto se ce lo chiedeva la fa facevamo per la metà allora come mai fino a quel momento era stata fatta per quel valore
Credo credo che
Per chi guida l'impresa pubblica in questo momento ci sia bisogno di parlare con chiarezza su questi punti anche a costo di essere giudicati arroganti
Dove l'arroganza vuol dire semplicemente dire con chiarezza le proprie idee in modo tale che si chiariscano questi problemi
Credo poiché non ci sia possibilità di uscire da questa situazione se non c'è anche il supporto dalla pubblica opinione la pubblica opinione che deve capire che l'unico modo per salvare queste istituzioni è quello di mettere in condizione di funzionare da impresa
Ho detto prima e l'unico l'ultimo accenno che faccio sull'impresa che io presiedo in questo momento ho detto prima che l'impresa che io presiedo è una realtà straordinaria
Una realtà straordinaria per le ragioni che ha detto prima Guerci
è collocata
Nel punti nevralgici della società del futuro
Ha un sistema di trasmissione che sarebbe ideale per un secondo gestore di telecomunicazioni
A un sistema di trasmissione che con alcuni investimenti e naturalmente Simone capitali quella con investimenti diventa quella che ha Guerci ha chiamato la autostrada dell'elettronica e dell'informatica
Alla capacità produttiva da un punto di vista dei programmi che riconosciuta in tutto il mondo come una delle grandi capacità produttive pochi sanno pochi sanno che la RAI ha vinto più premi
In giro nel mondo per programmi ad alta definizione quando l'alta definizione nostro Paese ancora non c'è a dimostrazione che ci sono le risorse citate liberale e si tratta di svilupparle
Chiudo con un ultimo commento
Gli ho detto prima che io credo che mi prossimi i prossimi mesi avremo davanti
Delle dei problemi dei problemi avremo in momenti difficili
Però se guardo indietro
E riguardo il percorso che abbiamo compiuto guardo al lavoro che voi avete compiuto guardo alla alle migliaia di imprese sane che ci sono in questo Paese
E allora mi vien da dire fosse ha ragione dolci che qualche giorno fa un colloquio mi diceva
A secondo me voi siete molto pessimisti è vero siamo in una momenti di grande difficoltà
La recessione non terminerà prima del mille novecentonovantaquattro
Sarà se ripresa ci sarà sono ripresa così leggera che certamente non ridurrà la disoccupazione quindi problemi ci saranno però mi diceva Adorno Cho
Se dovesse esprimere un giudizio comparativo sono molto pessimista sugli Stati Uniti sono pessimista perfino sul Giappone sono pessimista sulla Germania non ne parliamo per la Francia
Se c'è qualche qualche speranza e sull'Italia spero che avesse che abbia ragione
Impresa e lavoro dal conflitto al progetto introduce il professor Carlo Dell'Aringa
Signor presidente
Signore e signori
Sono molto contento di essere stato invitato ad aprire con questa introduzione Breve
Il tema del lavoro
Qui finora sono stati dedicati alcuni accenni importanti
Seppure marginale nella relazione del presidente Fumagalli
E anche nelle relazioni che sono seguite non ultima
Quella del presidente nella RAI
Che ha fatto riferimento all'importanza della valorizzazione delle risorse umane
Per la buona conduzione e per il successo delle imprese
Molti hanno fatto riferimento a queste necessità di cambiamento culturale
Un cambiamento culturale culturale chi viene ritenuto come una condizione sine qua non
Per affrontare i gravi problemi di ordine e non solo economico ma da politico istituzionale che abbiamo di fronte
Bene se noi guardiamo al mondo della lavoro
Occorre riconoscere che questo cambiamento culturale
è già in atto da tempo
Non è certamente ancora portato a dei risultati e definitivi
E tale per cui si possa rimanere tranquilli
La sulla loro la stabilità
Ne ha portato risultati completi
Perché molto ancora rimane da fare su questo terreno
Ma non c'è dubbio che il cambiamento culturale che ha investito un po'tutto anche la cultura economica
Di questi ultimi anni se non decenni anche iscritto la cultura economica del nostro Paese
E ha investito anche il mondo del lavoro e il prato buonisti
Gli operatori
Le parti sociali l'operatore pubblico presente nel mercato del lavoro
Ne è testimonianza anche noi se non unica
L'accordo del sul costo del lavoro del luglio scorso
Io mi soffermerò su questo importante episodio dalla nostra recente storia le relazioni industriali della politica del lavoro perché è un episodio importante
Ripeto è una tappa importante in un'unica ma certamente ad essa occorre fare riferimento per fare il punto sulla situazione
Ricordare i problemi e delineare le prospettive
Perché dico che un certo cambiamento culturale si osserva già ed è già presente per esempio in questo accordo
Perché se noi consideriamo alcuni aspetti
Dagli atteggiamenti dei protagonisti
E del tipo di presenza degli stessi protagonisti nel mondo del lavoro
E
Le caratteristiche degli impegni che questi protagonisti hanno voluto assumere voi cosa osserviamo
Innanzitutto si va diffondendo la convinzione e le parti sociali
Entrambe
Così come lo stato
Con specifico riferimento ai problemi del lavoro
Devono cambiare sostanzialmente atteggiamento che finora è consistito essenzialmente
In un atteggiamento mia e di mediazione
Di spartizione
Di distribuzione
Di assorbimento del conflitto a qualsiasi costo
E se sta avanzando invece la convinzione che si starà di canto anche sempre di più
Che compito delle parti sociali e dello Stato non è solo quello di trasferire risorse
Ma quello di produrne
Di produrre valore aggiunto e non solo quello di distribuirlo
Da una parte sociale all'altra
Dall'impresa e lavoratori dallo Stato i lavoratori dallo Stato le imprese
Ma anche quello di fornire usarle a delle risorse per fornire servizi che siano in grado di creare valore aggiunto
E le stesse parti sociali mi sembra siano impegnate in questo sforzo ancora ancorché naturalmente molte cose siano ancora da fare
Cioè quello di mettersi nell'ottica di aumentare se mi passate l'espressione la torta da distribuire ancor prima di preoccuparsi di distribuire visti istruissi fra loro parti di questa torta
Un secondo elemento di novità è quello che dal luogo a una maggiore apprezzamento del rischio
Anche fra gli stessi lavoratori
E non lo chiamo ed è però e Spigaroli in seguito più in particolare in che cosa questo consiste ma un certa accettazione per esempio che una parte della retribuzione sia a rischio in quanto legata ai risultati dall'impresa
E una certa disponibilità ad accettare che oggi e domani vivremmo in un mondo in cui anche le occasioni di lavoro temporanee
Possono essere sfruttate al meglio anche se certamente questo presentano una certa percentuale di rischio per quanto riguarda poi uno stabile inserimento nel mondo del lavoro
Un terzo elemento è quello della partecipazione che è strettamente collegata all'aspetto del rischio e questo è chiaro nell'accordo del luglio scorso
Partecipazione sia nel delineare la cornice o l'assetto istituzionale entro cui poi gli operatori dovranno operare
Quindi per esempio partecipazione nelle delineare la struttura dalla formazione professionale di cui si parla da da decenni senza aver concluso nulla in termini di maggior efficace di questo strumento di politica dal lavoro quindi partecipazione abile negare l'assetto istituzionale
Ma anche partecipazione ai destini dell'impresa il caso cui faceva riferimento in precedenza di partecipazione ai risultati dell'impresa come elemento fondamentale nuovo di questa stagione delle relazioni industriali che si sta a Trento
Un ultimo elemento che mi sembra molto importante
è quello di considerare i problemi economici in particolare i problemi del lavoro con un'ottica
Non mio pre
Qui forse il campo in cui c'è più da fare
E anche gli avvenimenti di questi ultime settimane di questi ultimi mesi dimostrano come ancora siamo indietro ma non mancano i segnali
Di coloro che indicano come l'approccio mio per di guardare a quello che si può saldare oggi è un approccio che non paga in termini di sviluppo
Più duraturo e più consistente vorrei citare solo questo proposito
Un'espressione che è stata usata dal presidente del Consiglio ultimamente a proposito sia pure indirettamente a proposito dei fatti
Di Crotone
Quelli simili
Sente consiglio avuto modo di dire una frase che per certi aspetti potrebbe apparire
Apparecchio cruda quasi cinica
Ha detto
A commento dell'impegno che il governo si assumerebbe
Che fenomeni come quello di Crotone non dovrebbero ripetersi in futuro
Ha detto testualmente almeno da quello che viene riportato nel giornale
Meglio cinquanta disoccupati in più oggi che cento in più domani
Che effettivamente è una frase parecchio dura che appunto ripeto potrebbe aprire da incerto dal punto di vista anche un po'quasi cinica ma che sta a indicare veramente come questo diciamo così considerare i problemi degli effetti più duraturi di certi interventi di politica del lavoro devono essere considerati e tenuti in attenta considerazione
Io penso che questa affermazione non solo abbia corretto ma penso che si lascia apprezzare proprio per la sua carattere di novità rispetto alla cultura che ci accompagnato portati decenni molto di più si lascia apprezzare molto di più di tante altre affermazioni che si son tutte
Formulare in queste settimane in questi mesi lo sa se il Presidente del Consiglio abbia detto questo per il fatto che si trovava negli Stati Uniti quando ha fatto questa affermazione
O per il fatto che si trovava in ogni caso lontano dall'Italia e quindi non soggetto alle pressioni dell'opinione pubblica
Del nostro paese molto più legata ai problemi contingenti
Ecco io penso quindi che questi elementi di novità vadano attentamente e valutati e sono presenti in modo specifico nell'accordo del costo del lavoro del luglio scorso è attendono di essere messi in in in pratica in questo accordo sono ma presenti importanti diciamo così affermazioni di principio e programmi di intervento futuro che riguarderanno la riforma come ho già detto dell'istruzione professionale
Che riguarderanno la riforma degli stessi servizi all'impiego del ministero del lavoro
Che riguarderanno il lavoro temporaneo diciamo così alle nuove agenzie di lavoro temporanea che guarda riguarderanno un nuovo modo di far funzionare lì ammortizzatori sociali
Questi sono tutti campi in cui peraltro si aspettano dalle realizzazioni concrete ecco
Che nera si aspettano per i prossimi mesi anche per le prossime settimane
Importante certamente che queste concretizzazione di queste premesse che secondo me sono molto positive
Ed è appunto e che da questo punto di vista mi sento di condividere pienamente lettoni di ottimismo che trasferivano per almeno da alcune delle relazioni che mi hanno mi hanno preceduto
Perché sulla carta ma deve non solo sulla carta ci sono le premesse per fare passi in avanti per dare corpo e sostanza a questi cambiamenti che destinare definitivamente
Di carattere culturale cosa che può allontanare
Diciamo così il il processo di di realizzazione di queste di questi impegni beh certamente
Il carattere grave della crisi che stiamo attraversando è stato detto anche nel precedente intervento guai non sapere superare questa crisi no guardando avanti a nuovi strumenti a nuovi tipi di presenze dello Stato delle parti sociali e degli operatori
Che cerchino questa cultura basata sul la responsabilità anche su un maggior grado di rischio sulla partecipazione sull'atteggiamento lungimirante e non mio guai sacrificare queste che sono conquisti sia pure ancora deboli del nostro diciamo così dal governo di questi ultimi di questi ultimi Nesi e danni
Guai non sacrificare queste conquiste in nome dell'emergenza in nome di quello che l'emergenza può chiedere in termini Intini indiscriminata indiscriminata assistenza
Scaricando nel breve periodo sul sulla collettività
I costi dalla dalla crisi senza cercare di farla decantare
E affidarsi a quello che in positivo può anche le condizioni della congiuntura del mercato garantire e intervenendo per quello che lo Stato può fare naturalmente
Che non è certo quello di poter risolvere da un giorno all'altro il problema date alla disoccupazione che sappiamo è tragico ma che deve essere attenuato non può essere risolto secondo un principio di è stato come datore di lavoro di ultima istanza questo è un principio che fare le parte dalla vecchia cultura
Un ultimo accenno all'aspetto non solo della politica del lavoro ma della relazioni industriali e della contrattazione qui è un altro campo in cui c'è stato grande innovazione nell'accordo di luglio e che verrà messo in pratica a partire dai prossimi rinnovi dei contratti collettivi
E che è la forma della e la partecipazione la partecipazione dei lavoratori ai risultati di impresa
Ecco queste novità importante non deve essere eccessivamente enfatizzata perché anche là dove state introdotte applicata non è che poi abbia risolto tutti i problemi del conflitto c'è sempre una parte di conflitto fisiologico che non potrà mai essere risolta
Ma certamente rappresenta un fatto che al di là di quello che può garantire in termini di maggiore efficienza e di produttività delle stesse impresa io penso che anche su questo versante potrà dare de risultati buoni ma certamente sarà estremamente importante se sfruttata al meglio per fare avanzare quel discorso culturali di cui si diceva all'inizio una logica della partecipazione
Una logica di assunzione a di alcune dosi accettabili e di rischio una logica di identificazione una logica di responsabilità io penso che di questo ci sia bisogno io penso che solo così si potrà
Si potrà in qualche misura non dico rimuovere perché non potrà mai essere rimosso ma certamente migliorare
Quel quel conflitto che esisterà sempre fra solidarietà e efficienza fra Pius Stato e mercato è chiaro che di entrambe quest'questi di nomi
Dei occorre trovare una buona combinazione che dipende volta per volta dalle scelte politiche
Che in una sana democrazia la collettività deve operare ma pertanto il tempo questi binomi ci sono incrostati di
Di direi di di aspetti negativi
Che han fatto sì che l'alternativa non fosse fa una cosa e l'altra ma che ci fosse effettivamente il bisogno di migliorare il sì all'uno che all'altro oggi come oggi diciamo dobbiamo ancora affrontare il problema di avere un miglior stato e un miglior mercato di avere più efficienza e più sana solidarietà
Siamo in una situazione se volete molto molto interessante dal punto di vista delle tante cose positive che si possono fare
Ma siamo in una situazione in cui si può aumentare e migliorare sia l'uno che l'altra ancor prima di dover fare come prima o poi bisognerà fare la scelta necessaria un po'fra fra le due perché effettivamente la responsabilità talvolta richiede di non poter andar oltre in termini di solidarietà
Un sano mercato richiede che lo Stato non certo mento dei banchi ritirarsi in ogni caso per quanto buono esso Possa lascia viene ecco io voglio terminare qui spero di avere dato qualche spunto alla discussione dopo grazie
Adesso abbiamo il faccia a faccia tra il dottor Mario Rossignoli il dottor Sergio Cofferati
Modera dottor Carrubba inoltre invitiamo i giornalisti offendono i canadesi la stampati non danni di Panorama Giancarlo Mazzuca il giornale i giovani imprenditori a ravvivare il dibattito grazie
Penso col chiedere al dottor Rossignolo una riflessione su queste cose tu adesso dall'arringa
E per affrontare un tema che anche la sua esperienza imprenditoriale alla Zanussi a è stato proprio mette significativa cioè la costruzione di nuove relazioni industriale
Che è un tema all'ordine del giorno nel la definizione di un nuovo sistema industriale come conferma per esempio l'ultimo accordo
Quello sulla quello alla Merloni firmato mi sembra due giorni fa quindi c'è un movimento e nell'ambiente sindacale e per questo nuovo sistema dell'azione d'ospedale sentiamo i protagonisti prevenuto Rossignolo
Ma vorrei subito dire che se l'intendimento di farli incontrare con il dottor Cofferati che ho avuto il piacere di conoscere un momento fa era quello di fare uno spettacolo come era usi esame era usanza fare nei convegni precedenti in cui imprenditori di altissimo lignaggio e elementi del mondo politico dipinti prima grandezza si confrontavano echi bisticciavano quale andare a pranzo alla sera credo che questo io non non mi presto a farlo quindi sarete molto molto delusi perché credo che questo tipo di di spettacolo credo che debba finire perché ci ha abbondantemente stufati
Questo detto questo io credo che è quello che va riconosciuto oggi proprio per affrontare l'argomento in un modo costruttivo e non semplicemente per una ragione di dare spettacolo bisogna chiamare altre persone andate a a chiamare quell'altro di di di crème caramel forse per noi in grado di far d'altro canto molte persone che sono stati alla ribalta a questa ribalta sono anche passati da quella da quella teatrino ora debbo dire che se vogliamo dare un contenuto al nostro dibattito dobbiamo riconoscere un fatto fondamentali a mio avviso oggi l'industria italiana è in crisi questo è è un fatto dico l'industria italiana è in crisi non industria e e internazionale e multinazionale e pertanto in crisi
Ed in particolare il lavoratore italiano e altrettanto in crisi
Io credo che siamo riusciti con questi spettacoli e con queste contrapposizioni che hanno dato luogo ad una conflittualità alcune volte molto molto inutile altre volte di facciata a realizzare questo magnifico Obiettivo
Di lo dico prima della dell'asportazione
E di riuscire e nel nostro Paese ad a vere il il il lievemente più negativo per l'imprenditore che è uno dei più alti costi del lavoro in in Europa e uno dei degli altri elementi più negativi per il consumatore o per il lavoratore con un consumatore quindi ancora per noi che uno dei più bassi salari netti in Europa ecco questo è il risultato di questo tipo di politica ora se come io credo che all'impresa interessa il il cittadino in in nella sua globalità e quindi sia come lavoratore che come consumatore il risultato che abbiamo ottenuto non è e certamente raccomandati
Diciamo due parole sull'industria l'industria italiane in crisi perché al l'abbiamo sentito dagli oratori precedenti nei processi di interazione di trazione non c'è stata i nostri condottieri sono come diceva Fumagalli sono andati all'estero per Massimiano mandati a casa alcune volte ridicolizzando lì
L'industria italiana non è presente in investimenti di reti a all'Est non abbiamo in Italia una vera impresa multinazionale che ha che agisce tranne qualche piccolo esempio che sono i carsica esiti Benetton DTT
E di pochi altri credo che sì posso dire che la vera industria quella che dimensione che conta è vero nei contesti in cui si prendono le decisioni
DDA dice autonomia è dato che la geopolitica pare che sia ormai in in crisi ecco noi di di grandi aziende che sono invitate a a questi consessi non ne abbiamo più
D'altro canto però pure riferito che le aziende italiane in crisi sono in vendita
Sono in vendita sia per le presentazioni ma anche perché sono in difficoltà ma non sono invece sono in svendita anzi la svalutazione che abbiamo maturato le fa comprare per meno trenta per cento di meno e questo è un fatto che non dobbiamo dimenticare
Con questo e siccome rappresento riduce molti nazionale in Italia debbo anche dire che è quello che dobbiamo fare noi erigere barriere ad evitare che i capitali stranieri arrivano ma invece cercare di negoziare adeguatamente i loro ingresso quando dico negoziare a documenti lo ripreso ripeto a dire che è necessario che a quel proposito si stabilisca invitare le aziende che sono in grado di dare dei contributi effettivi per una ripresa dell'orso sviluppo industriale sia pure in una posizione non dividerci mai una posizione e e di di leadership che viene da fuori
Io credo che industriale italiana che lavora per gruppi motivazionale possa ampiamente di portare e documentare che si può sempre vinto industriali che fan parte di questo settore vale la pena
Magari che lo lo testimoniano
Che quando si lavora nell'ambito di gruppi multinazionali gli italiani vanno una bellissima figura le nostre al paziente a lungo rosso successo Keith e vuol dire che i nostri lavoratori sono ingrati ovvero di reti era alla concorrenza sia in termini di prodotti di processi circa questa litania
Le fate non abbia fatto il gruppo di di prodotti invece l'aver fatto ai processi è una cosa che veramente è ridicolo fanno parte di quelle storielle che ci raccontiamo per un po'di anni per poi dimenticarsi eretti immediatamente
Veniamo al discorso dei rapporti con con con il nostro amico Cofferati beh io credo che nel rapporto con i il sindacato quello che è avvenuto non è al di fuori di un un rapporto non corretto avvenuto fra di noi
Io credo che abbiamo mancato una serie di appuntamenti ecco gli ho mancato ha sede di appuntamenti è dopo il mille novecento e e cinquanta degli anni Cinquanta e quindi avendo i capelli grigi essendo sul sulla scena da molti anni mi mi ricordo anche di queste cose
Dopo il rapporto valletta di Vittorio Pipino aventi in cui sostanzialmente sia fatta la ricostruzione sulla base di un progetto di sviluppo del Paese anche se non scritto non conclamato non a non è discusso o magari è vero illustrato dai eminenti professori universitari ma nella realtà
Queste erano le le cose che contavano allora beh sulla base di questo rapporto si è ricostruito il Paese
Senonché negli anni Sessanta e ce lo siamo dimenticato nel nei sessantanove abbiamo mancato un grosso appuntamento che l'appuntamento del centro sinistra ed è stato una catastrofe
Nel senso che di fronte ad una progettualità fasulla da parte di istituti corvette di programmazione
è vero sostanzialmente il sindacato ai incominciato a a perseguire a a seguire degli obiettivi astratti degli obiettivi illusionistici se non degli obiettivi politici
Data la sua speciale configurazione e di legame Coni i partiti esistenti metà
Ma Cnbc insomma tanti altri appuntamenti importante nel momento del nel settantatré nel momento del primo shock petrolifero beh e qualche qualche invito da parte industriale a trovare l'occasione proprio per Renzi reale pilota esterne e fare una politica di sviluppo c'erano appostati e mi riferisco a al all'accenno fatto allora dalla Fia di parlare nella persona di Umberto Agnelli che cercava di di impostare un discorso di di sfida tra profitto eredità guardate un po'siamo qui oggi e sento ripetere le stesse cose quindi abbiamo perso la bellezza di vent'anni dopo vent'anni ci rendiamo conto e un conto è fare valore aggiunto è certo dal ring fa bene a a dirlo un altro porta invece a scambiare Ivo raggiunto
Fatto da altri anzi se possibile scambiano anche in malo modo ecco quindi questo è quello che abbiamo e di sindacato non ho mai detto niente anzi di fronte a questo discorso il sindacato accampava un così detto nuovo modello di sviluppo nuova dello sviluppo in quel modo cervellotico
Si parlava di alienazione del del supporto di lavoro ricomposizione delle mansioni si facevano investimenti fasulli al Sud e al e ed in particolare si creava una automazione non necessaria
Con una investimento di capitali che erano esuberante rispetto a quelle che non le nelle città perché ivi il l'industria a quel punto a lei ha dato una lettura del rapporto col mondo del lavoro talmente conflittuale per cui nella sostanza l'ambizione dell'industria allora era addirittura di non avere più di operare leggero quello che sognava erano un tasto per cui dovendoli veniva più di notte vero schiacciando un pulsante faceva funzionare una fabbrica Lover otto match ed è stata realizzata e a determinate abbiamo e e esempi eclatanti denunciati dalla stessa FIAT Casino sembra sia un grosso errore quindi a questo punto credo che è e il fatto che il fatto di investimenti disopra automazione ha determinato una scarsa flessibilità delle public qua però prima una scarsa affetti flessibilità nell'uso dalla forza del lavoro
Ma non abbiamo ancora finito lettere credo che in questo modo di governare assurdo
E che ha provocato sempre un'importazione di tipo traumatico dette sindacato una sopra reazione da parte industriale ed evito di dimenticarsi in fondo che se vogliamo fare la qualità bisogna pure coinvolgere i lavoratori
Ed è sito paghi il fatto che in un convegno di Treviso abbastanza recente qualche rappresentante dei e che si occupa di relazioni industriali abbia detto va guardato un po'più adesso pensiamo all'uomo ecco questa è una cosa che veramente raggelante ecco raggelante perché che si possa pensare oggi di farà la qualità senza avere un rapporto con investimenti in impianti molto sofisticati senza pensare
Che era necessario instaurare un rapporto nell'ambito del mondo del lavoro più partecipativo più aperto più o maggiori conoscenze con un coinvolgimento
Maggiore credo che sia fatto demenziale ecco questo avviso è per dare una risposta il il tipo di vettura io do atto del problema grazie contro Rossignolo ho trovato propriamente significativa la prima parte all'annuale si diceva che l'internazionalizzazione
Nell'interrato del socio un posto per le aziende italiane tanto è vero che le grandi multinazionali italiane sono bellissima figura questo detto da un imprenditore merger come il dottor Rossignolo che è stato prima Mele sui grandi gruppi italiane come FIAT può stranieri e poi i ha conosciuto l'altri perpetrare il proprio secondo me molto importante però volevo riportare adesso l'attenzione di Cofferati sul look l'ultima parte dell'intervento otto Rossignolo cioè questo delle degli errori fatti delle relazioni industriali Rossignolo in tale stato molto onesto
Nell'indicare anche alcune occasione forse non colte anche dagli imprenditori
Ecco i sindacati da questo punto di vista hanno qualche cosa da rimproverarsi cosa possono fare oggi per ricostruire un sistema del suo industriale che consenta
Quello che tutti ci attendiamo c'è una aziende italiane che possono stare sul mercato internazionale
Capisco il pessimismo del dottor Rossignolo però non butterei via tutta l'esperienza di questi anni
Non è che siamo rimasti in questo lungo periodo senza uno schema di rapporti tra le parti sociali relazioni hanno funzionato
Meglio in alcuni periodi hanno avuto momenti di crisi abbastanza rilevanti
Però io credo che la tenuta una parte consistente della nostra economia e devo dire in qualche area anche la tenuta della stessa democrazia siano da segnalare anche al rapporto che pure vissuto tra le organizzazioni sociali
L'impresa da una parte il sindacato dalla
Quello che non c'è stata ancora forse non c'è compiutamente che bisogna provare
Con
Con tenacia a realizzare
E in questo condivido l'opinione del professor Dell'Aringa l'accordo di luglio ci può aiutare
E costruire
Alcune caratteristiche nuove di un modello di rapporti tra le parti sociali
Bisogna partire dal riconoscimento del ruolo reciproco
Se negli anni Sessanta le cose sono andate come ricordava il dottor Rossignolo è stato perché una parte importante delle imprese
Ha tentato di fare a meno che l'interlocutore naturale nel gestirle stesso
L'idea che si potesse fare a meno del sindacato che sindacato dovesse avere un ruolo marginale in qualche caso addirittura meglio se non c'era
è un'idea che è stata presente ha fatto dei danni di non poco conto e che in qualche circostanza prodotto
Delle reazioni per una legge fisica elementare uguale e contraria
Per cui all'eccesso si è risposto con eccesso l'idea all'interno del sindacato che si potesse fare a meno dell'impresa
E che il conflitto sociale fosse sempre una sorta di battaglia all'ultimo sangue nella quale non c'era alla fine la mediazione ma la vittoria di una delle due parti con l'annientamento dell'altro
L'equilibrio si ricostruisce se c'è in partenza la convinzione che ognuno di noi ha un ruolo preciso questo ruolo fa riconosciuto formalmente
E l'esercizio contrattuale ne deve sistematicamente prendere
Io temo qualche eccesso devo dire di segno opposto rispetto a quelle ricordate negli anni Sessanta siccome parliamo dall'accordo di luglio
E del modello di relazione che da lì ne potrebbe nascere inviterei due rischi che mi paiono presenti nella discussione in qualche modo sono rimbalzati anche in quella che ho sentito oggi
L'immagine che quell'accordo abbiamo potere risolutivo delle vecchie questioni risolva tutto davvero innocui in profondità
Gli accordi procedurali hanno bisogno di essere applicati hanno bisogno di tanta pazienza e di molto buonsenso
Per produrre poi all'atto della loro traduzione in comportamenti quotidiani risultati importanti
Per consolidarsi
Dall'altro lato bisogna evitare
Un'interpretazione
Che non non mi convinceva che vedo prese che vuole quell'intesa tale da cambiare radicalmente le caratteristiche che ruolo del sindacato
Io ho un sospetto
Epidermico per il termine partecipazione
Che si usa a proposito e a sproposito
Non capisco partecipazione a che cosa partecipazione vicini
Non capisco qual è l'obiettivo e qual è il modello di relazioni di rapporti che dietro questo termine particolarmente ambiguo e generico si nasconde
Io credo che tra portatori di interessi diversi il conflitto sia fisiologico
E mi preoccuperei tantissimo di rapporti che non hanno la loro base
Il conflitto
Il problema è un altro allora proviamo descriverlo per perché almeno perché a me pare abbiamo sofferto in passato tantissimo
Di rapporti subalterni quando il conflitto non esisteva
Che penalizzavano in qualche circostanza prevalentemente sindacato rara la subalternità dell'azienda
Alle rappresentanze dei lavoratori abbiamo sofferto di eccesso di conflitto quando non c'era il riconoscimento del ruolo o quando gli elementi di conoscenza sulla situazione data
L'organizzazione del lavoro in un singolo luogo la redistribuzione di una quota di reddito
Il controllo delle forme di prestazione alle quali venivano chiamati i lavoratori quando gli elementi di conoscenza erano insufficienti
Che noi abbiamo sofferto l'economia nazionale ha sofferto di rapporti tesissimi tra le parti sociali che nelle prove loro fuoco nella nel conflitto per errore
Cuper tentativo di annientamento ecco se noi riuscissimo dall'accordo di luglio
A ridare equilibrio
Al sistema contrattuale
E a ridurre il conflitto alla sua pura dimensione fisiologica
Senza immaginare che le imprese cambiano pelle come sindacato diventa un'altra cosa avremo fatto un passo in avanti importante
è possibile spero proprio di sì ma le stagioni contrattuale quelle che coinvolgono le grandi categorie i settori pubblici devono diventare un fatto altrettanto fisiologico del conflitto
è mai possibile che la contrattazione sia sempre vissuta come un'occasione eccezionale e destinata a cambiare addirittura le caratteristiche
Delle parti che vi sono che vi sono coinvolte che sono impegnati guardate che nei anche in occasioni recenti è stato così
E non nei momenti di crisi dove le pensioni sociali sono talmente acute che quando si discute di lavoro è possibile avere anche un'esasperazione in qualche caso inevitabile addirittura dei rapporti ma nelle condizioni apparentemente normale
Accordo del tre di luglio
Può aiutare a ricostruire questo carattere fisiologico
Dei rapporti tra di noi
Che cosa bisogna fare
Rafforzare tutti gli elementi di conoscenza
Quelli che costruiscono preventivamente la qualità
Del negoziato i suoi sbocchi
Vorrei che non ci ricordassimo che siamo passati da un sistema nel quale aveva un effetto consistente l'indicizzazione
E per il sindacato rappresentava la forma in qualche occasione alta della difesa
Delle condizioni di vita della gente che vuole rappresentare ad un sistema basato sostanzialmente sulla sola contrattazione con delle cadenze
E con delle occasioni negoziali molto più frequenti
Di quelle precedenti
Se vivesse la cultura di prima che si ogni occasione contrattuale si trasformasse per quella ragione
In una sorta di battaglia campale non solo per l'accordo non dura
Ma si arriverebbe rapidamente questa volta sì ad un disfacimento del sistema dei rapporti tra le parti
Siamo preparati
Lo Stato
Dei due fronti sufficientemente matura gestire questi elementi forti di innovazione francamente non lo so però non esiste alternativa e bisognerà sperimentare sul campo
Sperimentare col pragmatismo del caso
Ci sono occasioni ravvicinate
I contratti pubblici i contratti delle grandi categorie
Dei settori privati dei servizi
Guardate che fra due anni
Se avremo o no
Applicato correttamente
Con la fisiologia del caso il conflitto che serve null'altro quell'intesa sarà risolutivo per dire una cosa importante per il futuro dei rapporti tra di noi
E siccome siamo in una fase di trasformazione del modello istituzionale di quelli politici
Un inasprimento dei rapporti tra le parti sociali finirebbe io credo inevitabilmente per condizionare che non positivamente anche la trasformazione che a Trieste
E per questa ragione
Anch'io non vedo ragioni per litigare ventotto Rossignolo però credo tantissime occasioni e ragioni molto forte per per riflettere per per discutere per discutere tra di noi stabilendo però in premessa
Qual è l'ambito qual è quali sono le priorità sulle quali sulle quali bisogna bisogna intervenire
Io trovo
La prima questione risolutiva del nostro rapporto futuro quella che ho ricordato con un po'di insiste l'applicazione delle regole le procedure
La possibilità di non avere un sistema contrattuale erratico di non avere conflitti semplicemente perché non ci siamo capiti e la conoscenza specifica dettagliata dei singoli problemi quelli dell'impresa ma anche quelli dei lavoratori
Non si possono ignorare le questioni
Materiali le condizioni date nelle quali la gente si trova a vivere
Se si vuole poi su quella gente costruire un sistema di rapporti di regole che venga considerato utile positivo e che venga accettato se non si ritorna
Alle condizioni i precedenti davvero non vorrei rivedere stagione come quelle che abbiamo alle spalle dove in qualche circostanza il conflitto distrutto ricchezza ma semplicemente perché per noi mi sia consentito il conflitto era l'unico modo l'unico spazio concreto per rispondere e per mantenere esplicitato un livello di rappresentanza che ci veniva né i fatti quotidianamente messo in discussione qualche volta nega
Siccome si affronta una stagione e come ricordava dottor Rossignolo avrà nella qualità
Per molte delle imprese italiane e la qualità dei prodotti una delle chiavi di volta per la ripresa e per il risanamento
La qualità l'impresa la possono ricercare secondo due sentieri
Nel mondo già sperimentati
In un rapporto diretto con i singoli lavoratori o in un rapporto con le organizzazioni dei lavoratori che media quello con il prestatore d'opera
La prima strada è una strada che altri hanno sperimentato e che a mio parere porta soltanto alla riscossione del conflitto
La seconda non è semplice è un pochino più faticosa non ampiamente sperimentata
Ma che conviene tentare di
Tradurre in
In passi attuativi di quell'intesa sta nella logica dell'intesa
Qui c'è una c'è una scommessa se è vero come è vero che non ha mai avuto dubbi nemmeno ancora in una fase di recessione difficoltà industriale come questa che la risorse umane fondamentale bisogna riconoscere un ruolo è una competenza alle organizzazioni che liberamente i lavoratori si dà in altro modo ci sarà il conflitto può anche non esserci conflitto ma quando non c'è si chiedono le condizioni perché poi si arrivi a a situazioni disastrose perché nessuno a quel punto non avendo responsabilità diretta risponde più di quello che fa bisogna provarci
Bene grazie
La posizione che il conflitto sia fisiologico è una posizione assolutamente ortodosso all'altare indosso
Il problema è capire su questo poi chiedo la verifica che i suoi colleghi se questo conflitto negli anni passati
Si sia svolto come in altri Paesi si svolgeva all'interno di un sistema di valori che la condiviso penso non solo cultura di mercato questo credo che sia un po'il problema che oggi poi vede
Essere verificato per capire come se come si può costruire possono sistemandosi
Non è previsto e colpito
Quello che invece io credo debba essere evitato pre tutto confliggere senza sapere perché perché mi abbia fatto tante battaglie e parlo del sindacato a livello nazionale in modo specifico più che a livello aziendale senza sapere esattamente per quale motivo stavo discutendo
L'altro aspetto è che la conflittualità è il modello conflittuale che noi avevamo in in Italia a mio avviso era un modello conflittuale fittizio ero un modello conflittuale consociativo nella sostanza poi si risolveva in conflitto scaricando sulla collettività
Un risultato è vero del conflitto sia in fondo mediando tra la parte industriale è la parte e la parte sindacale quindi non è un'accusa che io faccio a al sindacato una cura che faccio al modo di generare i compiti al modo di gestirlo
Credo che dobbiamo distingue due fasi per andare proprio al alle ai fondamentali
Nel momento in cui si programma la crescita del deporre giunto di un'impresa o di un settore industriale o del guardalinee
Del comparto industriale nel sugo nel suo complesso credo che non sia necessario avere conflitto si può sapere una dialettica costruttiva per stabilire dei traguardi così noi dobbiamo fare delle scelte fondamentali
Vogliamo sopravvivere Comindustria ingenti se proprio non poniamo se vogliamo farlo ci sono delle regole che dovrà essere seguite che sono degli investimenti e degli impegni ed è una responsabilità che debbono essere assoluto temo chiederci se vogliamo quel residuo Mario questi è anche possibile che da certi settori noi ne dobbiamo entrare diceva quelle sì prima nelle pieghe così è altri invece da cui noi dobbiamo abbia bisogno di uscire perché non so più settori adatto al nostro livello di sviluppo
Quello che invece dobbiamo evitare sono i casi tipo quello in cui l'impresa scarica sulla politica Dabre su un accordo sindacale
Ero è dei lavoratori in eccedenza e che trasferisce al al all'ente pubblico ecco perché i tipi di di discorsi sono discorsi che francamente vanno a danno sostanzialmente di un interlocutore che sempre presente ai nostri discorsi
E che poi in fondo il consumatore il quale poi il cittadino il quale deve pagare queste inefficiente per quando il il sindacato
O l'imprenditore con la Confindustria sostanzialmente arrivano a modelli di decisione di questo genere a questo tipo di consociazione perversa io credo che sulle cose che devono essere evitate
Su questo siciliani cosa pensano gli viene dall'ottobre su quest'ultima cosa diceva adesso dottor Rossignolo
Ho smontato
Che le
L'accusa
Cominciamo dai
Sì ma
Cofferati dicevo
Accennato al fatto che siamo in una fase di ripensamento istituzionale e politico
Immagino almeno io ho la sensazione che siamo in una fase anche qui ripensamento sindacale
Oggi siamo di fronte a una realtà sindacale che per molti anni è stata la proiezione di un sistema partitico oggi in crisi che probabilmente va ripensata da cima a fondo
Vorrei fare una domanda su questo punto ma prima devo raccontare un piccolo fatto che serve a chiarire meglio il problema
Penso a un big bang nelle relazioni industriali sulla scorta di un viaggio che ho fatto recentemente negli Stati Uniti visitando un'impresa americana comprata a da un gruppo pubblico italiano la Yunus Vicenzi
è un'impresa di segnalamento ferroviario la prima degli Stati Uniti
Che tre anni fa era praticamente sullo stato sull'orlo del fallimento
Un'azienda ubicata in Pennsylvania ad elevatissima presenza sindacale
è stata affidata a un manager italiano di formazione ormai americano di professione
Che ha adottato un sistema molto semplice ha sfidato il sindacato che cosa vuol dire sfidare il sindacato ha preso la sede della fabbrica e l'ha trasferita intensive in scusate in Saccà collanina
Dove il sindacato per rientrare in fabbrica ha dovuto accettare la sfida e cioè si fa una democratica votazione dopo una campagna diciamo così sindacali elettorale in fabbrica
E chi prende il cinquantun per cento dei voti io più ha diritto di comandare cioè se il meno in cemento al cento per cento oppure se il sindacato superando quel cinquantun per cento ha diritto di entrare si appropria dei diritti di rappresentanza di tutti i lavoratori eh interferisce con le stelle collega pardon con le scelte manageriali in saltare on line attraverso il personale della Union switch adatto per ha dato sconfitto il sindacato che non ha potuto entrare
In tre anni la Union switch ha recuperato fatturato e profitti ha vinto commesse in giro per il mondo non solo in Sudamerica ma in paesi dell'estremo est asiatico come la Corea il Giappone
E diciamo così ha creato un caso anche per quello che mi è parso un confronto interessante e cioè la seconda impresa dello stesso settore
Comperata guarda caso dall'italiano ridenti ha mantenuto il management ha mantenuto il sindacato ha mantenuto la sua sede e natica in difficoltà asperrime
Allora lì probabilmente non è una modello ideale ma c'è sicuramente un big bang possibile quando si affrontano certi situazioni critiche
Che si esprimono con un voto democratico per cui si deve le consideri una certa rappresentanza Cofferati prima ha detto cioè il conflitto da parte tra l'impresa e le rappresentanze che i lavoratori liberamente scelgono ma il fatto è che in Italia era mai non si capisce più il sindacato quale parte quanta parte dei lavoratori rappresenta allora io mi chiedo provocatoriamente siamo stati invitati a fare i provocatori
Lei Cofferati lei Rossignolo
Un modello sindacale che di costringa a votare per vedere chi deve comandare in azienda
L'accetterebbe nel nuovo che ci aspetta o no o preferite continuare con le stagioni sindacali le liturgie il contratto aziendale il contratto nazionale e tutte queste cosa oramai sappiamo e che non sempre hanno contribuito credo creare ricchezza e occupazione
Esposti eccole
Io che non
Ma guardi io credo che quando si parla di trasferimenti di schemi e di modelli dal di fuori questo nostro Paese
Bisogna stare molto attenti e quindi esoterico culture specifico locali situazioni specifiche che vanno studiate nella loro realtà poiché soprattutto quando poi vengono raccontate vengono deformante
Per cui il la tassazione è sempre un fatto molto delicato non credo assolutamente che neanche medie e gli strumenti per l'esperienza che io di certe aziende che conosco i ricchi d'America
Negli Stati Uniti dicevo si possa immaginare che c'è una messa al al così in il al Palio il il potere dell'azienda tra sindacato meno esponente e o imprenditore io credo sia ben chiaro dappertutto
Che un'eventuale modello di a rapporto sindacale meno conflittuale don presuppone minimamente un discorso di dare la responsabilità a uno all'altro la responsabilità rimane ad uno solo
Che progressisti e che io non ho detto contrario ho detto il contrario
Alla Union switch versione Saccarola in al sindacato non è entrato proprio non è però entrare allora con rappresenta da sé i propri diritti propri Ezio quindi è un un rapporto di rapporto diretto con le persone
E qui dipende sempre dal settore di attività io francamente non conosco la la Union switch cioè debbo dire che in aziende compresa una regola è una regola che vale per tutte le aziende
Beh pare per poter dire che l'accetto non quelle che non l'accettano anch'e è una regola che accetta il sindacato che l'acconto appunto dei rendo conto ma ci sono anche altri tipi di regole e debbo dire che nella del settore a utopistico ad esempio non vale quella quella regolari perché il il sindacato
Non accetta a patto di stare fuori invece accetta di e di essere partecipe nelle discussioni in cui certi argomenti sono e competente a sindacare scusi eh sono rogatorie vuol dire che il sindacato li supera cinquantun per cento
Vuol dire sindacato supera il ventiquattro per cento sentiamo Cofferati
No la mia opinione semplice la responsabilità all'impresa all'UDEUR noi se ci riusciamo proviamo a rappresentare quelli che la
Se ci riusciamo voleva rappresentare perché lavorano a questo propone
Due problemi irrisolti o parzialmente risolti peraltro la corda oramai citatissimo di luglio
Fa qualche passo in avanti a questo proposito modo riguarda la nostra rappresentanza il riconoscimento dalla rappresentanza
è un'esigenza nostra ma credo sia un'esigenza anche delle imprese avere con certezza degli interlocutori eletti per questa ragione abbiamo preteso
Senza trovare grande resistenza dall'altra parte devo dire sull'esigenza di normare la materia di avere il riconoscimento delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro noi abbiamo bisogno di rappresentanti eletti eletti da tutti i lavoratori
Che abbiano poi il potere contrattuale che gli accordi nazionale idee regalo
C'è bisogno di un'altra cosa stabilire con altrettanta certezza quali sono le modalità dell'esercizio contrattuale e le modalità con le quali i destinatari della contrattazione decidono se accettare o meno l'intesa che viene che viene raggiunto
Questi sono due elementi di incertezza che hanno pesato negativamente sul sistema delle relazioni industriali
Può respingere un pochino più la provocazione per provocazione
Il problema della rappresentatività dei soggetti negoziali è senza dubbio oggi del sindacato
Comincio a pensare che sia anche in qualche settore in qualche area delle imprese non vale della singola azienda dove tutto è chiaro
Vale nei territori vale ad esempio nei servizi si è allontanato il professor Mortillaro democratici delle cose illuminanti
Nei servizi ci sono settori nei quali il problema oramai oramai un tempo era latente adesso diventa esplosivo quello che viene rimproverato di norma al sindacato di non essere sufficientemente rappresentativo capita per l'impresa
Abbiamo avuto non non tanto tempo fa accordi contrattuali disattesi perché una parte delle associazioni imprenditoriali hanno deciso di non applicare quelle intese edili associarsi diversamente e rinegoziare quanto era stato convenuto il tutto trova certezza se i modelli della rappresentanza sociale diventano per via legislativa una parte della riforma del modello istituzionale
Chi siamo che cosa rappresentiamo noi e le associazioni imprenditoriali
Che cosa che va definita con precisione e per questo l'accordo sindacale importante ma serve una legge che non può essere considerata cose strane al processo di riforma che riguarda la presa
Intensa politica la rappresentanza istituzionale noi non siamo un corpo separato abbiamo bisogno di avere le stesse regole per risolvere alcune delle pendenze che ci vengono quotidianamente rappresentata nel siamo interessati andare in quella direzione
Le tecnologie funzioni sul palco adesso ecco sposa sposa prego
Allora Sergio Cofferati io voglio rivolgere una provocazione costruttiva io sono d'accordo con lui sul fatto che l'accordo del di luglio certamente non risolve i problemi
E solamente una base e chiede ad esempio sulla parola partecipazione cioè molta aleatorietà
Però oggi professor Dell'Aringa con la sua lucidità ha detto una frase chiave già un po'anche spiegato il senso di cosa vorrebbe dire questa partecipazione
Dove ha detto che bisogna adoperarsi insieme non più per dividersi la torta ma per aumentarla m'è piaciuto molto questa metafora nel corso della Libia
Allora io dico chiedo adesso a Sergio Cofferati come intende Luís effettivamente passare a questo cambiamento culturale che illustra perpetuatio calling cioè passare da una fase in cui si divide una torta che magari non era neanche la nostra ma era del poi del pubblico erario ha invece far sì che questa torta aumenti il che significa lavorare insieme per una maggiore produzione dell'intero sistema
Lavora anche pensare a un prospettive più ampie di quelle dell'oggi per cui vedere al per esempio a tirare i casi come quello di Crotone vedere presente la prospettiva che è meglio portarsi
Far sì che oggi cinquanta persone persone posto piuttosto che centocinquanta domani e insomma se è vero che possiamo lavorare su questa linea ben diversa di quella del passato cioè ripeto aumentare insieme alla torta piuttosto che dividerla
Ecco su questo mi interessa sette Paredes leale reciprocamente Belleri antiche
A la su Crotone secondo me
Sono giorni diventano tutti quanti
Una volta in maniera impropria una volta me impropria perché se non mi sono fatta anche diverse strumentalizzazione su caso Crotone abrasione bisognerebbe ripeto perderci trenta secondi ristabilire secondo me con obiettività alcune alcune verità ad una verità che ci sono state delle inefficienze
Da parte appunto di aziende pubbliche caso ENI che a me un caso classico sono stati investiti diversi miliardi per in modo cercare di dare nuove tecnologie di impianti
Non ha funzionato
Ha prodotto soltanto perde
Si è cercato di trasferire quasi come un pacco
Dove si può un piccolo contenitore vivo dove si possono mettere duecento operai a un'azienda Serena che non è mai decollata e anche questo è stato una classiche sempre l'inefficienza di spreco del denaro pubblico
Però non bisogna dimenticare un'altra verità quando le aziende perdono bisogna chiuderla e dato che Crotone perde venticinque miliardi all'anno bisogna dire con chiarezza come imprenditori che le aziende quel tipo di azienda non può più andare avanti
Però non dobbiamo anche dire
Ecco
Che sono sono certo cercate almeno una parte del non certo aprire trattative delle soluzioni fuori dalle vie ordinarie gli ammortizzatori sociali normalmente utilizzati questo secondo me una strada una strada senz'altro pericolosa
Adesso se quest'idea del consorzio cui gli entra dentro dall'altra porta una parte di pubblico
E quindi bisogna vedere
Ecco e quindi semplice noi come privati come i primi dobbiamo vigilare perché se no finiamo per fare nonno perché era nuova ricchezza
E non occupazione caro Cofferati dobbiamo state tre che creiamo sono nuova assistenza nuovo assistenzialismo e questo secondo me è un modo continuare a illudere il Mezzogiorno
Prima di far rispondere farlo fare una ultima notazione siciliano sul fatto che le aziende decotte dovessero più debbano chiudere nel caso di Crotone le aziende calabresi hanno tutte d'accordo le aziende private degli imprenditori privati su bestemmiare no io penso che la mia tesi una tesi di minoranza ecco grazie prego
Finalmente siamo arrivati a Crotone così possiamo ravvivare la discussione
La prima non mi sottraggo anche l'altra risposta non ho nessuna obiezione da sollevare a quanto detto dal prossimo Dell'Aringa
è indispensabile che il sindacato
Con l'impresa
Lavori perché si costruisca ricchezza
Ma questo è possibile se viene in premessa riconosciuto al sindacato un ruolo nella redistribuzione di questa ricchezza
Non potete considerare il sindacato un soggetto utile a gestire le crisi
E un ospite scomodo quando
La condizione è mutata
Che si tratta di discutere la riorganizzazione con la redistribuzione della ricchezza che a quel punto si produce
Ci sono delle esperienze importanti la prova provata dottore sogno in Zanussi abbiamo gestito la crisi e oggi siamo in grado di gestire con l'azienda in forma innovativa e corretta anche lo sviluppo
Se si pretende
Che sindacato abbia ruolo di portatore Darko di donatore di sangue come in qualche circostanza è capitato al dunque
Quando le condizioni mutano che si torna in una fase positiva del ciclo è il conflitto
Che regola i rapporti
Crotone sta in qualche misura dentro
Questo orizzonte mi sia consentito di
Guardi lei ha ragione su Crotone si son dette tante cose in questi giorni e la sensazione che molte delle per le considerazioni fatte per quanto per legittime e rispettabili partissero da uno
è una scarsa conoscenza
Del problema
Cioè non è un caso se i giovani imprenditori di Confindustria hanno scelto nel mese di luglio del mille novecentonovantatré
Di fare qualche riflessione loro sul Mezzogiorno proprio Proto avevate coscienza di crociera Crotone
C'era un valore simbolico una la scelta del luogo
Così a Crotone che perché è diventato questo caso emblematico dei conflitti sociali soprattutto quelli che poi
Finiscono con l'accentrarsi sul lavoro
Ma intanto cotone non è un disastro pubblico
Lo stabilimento Enichem di Crotone fino al mille novecento e novanta
Che era di proprietà di un'azienda privata
Montedison
Le condizioni assai precarie delle produzioni quello stabilimento come più autorevolmente di metri potrebbe spiegare professor Guerci
Sono di gran lunga antecedenti al suo assorbimento in un agglomerato industriale pubblico
Ho avuto occasione di dire e insisto che Crotone in caso di cattiva coscienza nazionale
Cotone erano stabilimento senza redditività anche quand'era privato
Non ho sentito grandi
Opinioni in proposito all'epoca
E forse conveniva ragionare
Se Crotone doveva essere inserito nel sistema pubblico o si sa nel mille novecentonovanta
Non conveniva
Riorganizzare quell'attività industriale
Per cui anche gli imprenditori privati
Nella circostanza
Un po'di cattiva coscienza ce l'ha
E quella che accompagnato gran parte delle sorti della chimica italiana
Della costruzione di Enimont dell'ingresso
In un grande agglomerato pubblico
Di attività
Che forse non avevano già all'epoca la redditività sufficiente
Su cotone poi se consumato un altro delitto
Nel mille novecentonovantuno
A questo punto con l'impresa pubblica
Le massime autorità dello Stato
E le organizzazioni sindacali firmarono un accordo di ridimensionamento delle produzioni non più redditi
E dire impiego di una parte dei lavoratori che venivano liberati da quell'attività in attività sostitutive
E siamo cascati a Tangentopoli
Un signore che di Noto ha incassato dei quattrini per fare un'attività che non è mai iniziata e se n'è andato con quei soldi
Mettendo Astico
Un certo numero di lavoratori i loro figli che erano subentrati
E creando la condizione oggettiva perché a Crotone
Interventi non assistenziali ma di riorganizzazione dell'apparato produttivo finiscono con l'essere poco credibile
Perché insisto su questi due fatti non voglio sottovalutare le responsabilità c'era anche il sindacato in tutta questa storia per carità
Non eravamo altrove ma perché l'alterazione
Delle condizioni di partenza
E della situazione oggettiva di quel territorio che voi avete tenuto in conto scegliendolo come luogo alla vostra riflessione l'alterazione di quelle condizioni di partenza porta dei giudizi che sono
Ingiusti
E non rispondenti al vero
E porta ad una valutazione della stessa intesa
Troppo caricata di significati strumentali finiti di altre intenzioni
L'accordo di Crotone è un accordo giusto ed equilibrato
Ma ripropone un modello che nel mille novecentonovantuno è stato vanificato da un imprenditore privato disonesto
Da un'azienda di Stato collusa con quell'imprenditore
Perché non ha controllato quanto doveva controllare e da uno stato che ha accettato che lì si costruissero le condizioni perché qualsiasi fatto successivo anche il più semplice
Diventasse di rompere
Guardate
Emblematico Crotone non soltanto delle vicende di questi giorni
Ma dell'eredità che tutti abbiamo di molte situazioni similari nel Mezzogiorno Crotone la punta di un iceberg molto più grande
Molto più grande
Bisogna essere in grado di intervenire su ciascuno dei problemi che vi si sono evidenziate
Però
Di fronte ad un'intesa che per la prima volta mantiene aperto soltanto all'attività che per
Affermazione dell'azienda a un futuro e genera ricchezza Ray utilizza i lavoratori in altro modo
In attesa che sorgano attività di diversificazione di quelle tradizionali
Non scarica su nessuno
Nello Stato né altre aziende pubbliche il costo di questa teoria col tricolore
Faremo i conti dopo Mani si utilizzano gli strumenti previsti dalla legge sono gli stessi che usiamo Chivasso
Sono gli stessi che usiamo Chivasso e non ci può essere la doppia morale che a Chivasso servono e sono utili che sono corretti e a Crotone invece sono strumenti dell'assistenza non ci sono più le cose del passato
Si può ragionare di quel punto di equilibrio faticoso dopo una vicenda che poteva essere disastrosa senza l'ostilità preconcetta che è stato caricato sulla sulla vertenza di Crotone secondo me sì ma vedo che c'è ancora invece un uso davvero strumentale nei commenti di questi giorni non delle vicende ma dell'intesa
Ecco io gli ho sentito rimbalzare qui
Certo che poi quando si deve passare dal vecchio al nuovo e faticoso soprattutto per coloro che hanno il compito di gestire questa trasformazione
Più facile guardare dall'esterno ma lì ci si è provato
C'è un risultato che a me soggettivamente non pare disprezzabile
Certo che se l'attenzione che poi si scaricano su una mediazione così faticosa come quella dei giorni scorsi sono quelle che abbiamo riscontrato in questi giorni vi assicuro che Gioia Tauro sua di gran lunga più difficile
Trovare qualche soluzione e l'equilibrio necessario perché la stessa venga vissuta positivamente dai soggetti
Destinatari dell'intesa che forse un giorno si troverà anche per quella
Torsione
Ma io credo che parlare di Crotone e per Perrini iniziare un discorso sul sulla ditta conflittuale al progetto non è forse l'esempio più
Ha dato io credo che se vogliamo esprimere un'opinione
Sul sulla sfida che abbiamo di fronte evitare anche qualche inserimento dai esperienze passate forse dobbiamo parlare di casi in cui questo tipo di modello è già stato sperimentato e certi risultati di AZT io non voglio parlare di casa mia ma credo che vale la pena che si conosca quello che almeno nel mondo industriale quello che ha fatto la Zanussi che è un'azienda che nel mille novecentottantacinque fatturava mille cinquecento miliardi all'anno perdeva il dieci per cento aveva un capitale netto negativo
Ecco ora queste e la situazione di azienda decotta e i in crisi che insomma secondo un modello più volte conclamato da qualcuno forse meritava anche di essere o o passata la Champion roba di questo genere oppure speculato ha da qualche imprenditore lesto il quale l'avrebbe poi rivenduta a sua volta queste non le alternative che c'ero di fronte bene essere in quel momento cosa abbiamo fatto col sindacato
Io ho investito sul sindacato e il sindacato ha investito sull'azienda questo è stata la scommessa nell'ottanta dicevo allora ai rapporti sindacali
Che a erano anch'essi responsabili vero di quello che lo sfascio che siano realizzati perché non dobbiamo dimenticare
Che l'azione che la salma di Pordenone la la fabbrica di porsi era uno dei dei capisaldi vero della lotta sindacale altrettanto quanto che era stata Mirafiori vero a Torino
Allora c'erano infine c'erano atti di di violenza c'erano intemperanze e nella sostanza il tipo di concetto che sviluppava nella conflittualità era sempre attorno a quelle litanie del modo di fare la Patrizio l'automobile del modello Almirante cosa di questo genere
Bene e la scommessa è stato ma poniamo confliggere dopo che abbiam fatto crescere il vello alla pecora questa è stata la frase che ho detto ad un gratis sindacale quindi fondo in modo molto più brutale le parole di Dell'Aringa
Vogliamo prima produrre valore giunte dove Cesare per dividerlo perché qui inutile che voi scattate state complice possiamo di fronte ad un ad un caso che è talmente grave che è probabile che alla fine dell'anno non rischio più né voi né io quindi il discorso può essere affrontato con un rischio che è talmente alto per cui alla fine diventa un rischio inesistente
Per i risultati alla fine dei di questi otto anni di terapia se vuole se volete e di questa natura ebbene credo che sia abbastanza noto che la Duse oggi fattura tre mila e quattrocento miliardi
Sostanzialmente quindi S mi riferisco ai dati che presentava prima il il professor Guerci
I quali li riferiva a settori
A tecnologia avanzata debbo debbo smentirlo per gli sono dei settori maturi che possono crescere altrettanto forse anche di più e vedi abbiamo raddoppiato il più che raddoppiato il fatturato e siamo in una situazione in cui le equity che ci sono il capitale netto che abbiamo costruito nel frattempo e intorno ai mille miliardi quindi abbiamo fatto decapitazioni non trascurabili
E produciamo una è utile operativo che ha superiore al dieci per cento quindi rispetto al dieci per cento di utile operativo è vero negativo siamo andati a in questo debbo dire che non l'abbiamo fatto da soli debbo debbo riconoscere non sarei stato capace non saremmo stati capaci a fare questa questo viraggio robusto se non avesse avuto nel frattempo una polizza una situazione sindacare di conflitto
E allora così come come abbiamo poi gli impegni presi di P. pregiati quei tanto di essere trasparente e di chiede impostare un primo accordo che tra l'altro un accordo che mi è stato ampiamente come dire criticato dei miei colleghi industriali e anche dalla Confindustria non c'era ancora l'amico perché c'erano c'erano altre persone ma ritenevano che io rompesse un fronte industriale con tipo di accordo di questo gene in cui non si volevano da Rifondazione sugli investimenti non si voleva discutere quelle che era allora si chiama un contratto di solidarietà e tante altre cose io invece ho le ho fatte io fattura guardare voi state operando in situazioni in cui avete aziende sane io opero in aziende invece che hanno certi tipi di malattia quindi ho dovuto sono costretto a a fare terapie diverse
Abbiamo gli investitori lei educazione nella nella gente per fare nuovi investimenti i nuovi investimenti sono stati fatti con una attenzione all'addestramento delle delle persone che oggi è con l'accordo sindacale
Portano a circa centocinquanta mila ore sospese per educare le persone per dare in impostare una partecipazione che forse consapevole dei problemi reali e che noi dovevamo poi discutere ai vari livelli sindacali
Bene che i risultati sono liberi non è non è escluso anzi nel nel tragitto ne ha dovuto dei momenti di conflitto voto anche degli scioperi io credo che il conflitto è un fatto è un fatto fisiologico c'è un punto solo come io credo non ci sia conflitto e vernici bicchieri lì non si complice per definizione ma è meglio è vero a dare e imputabili possibile nelle aziende si deve confliggere io credo che sano un discorso dialettico impostato intanto perché cosa confuciani quello che va va precisato
In modo per per precisano bisogna dare l'informazione se non si dà l'informazione del cervello Mortillaro che criticava il paté di Odessa di formazione adesso ha cambiato idea Zibba ho visto il suo scritto ha detto esattamente il contrario
Se quattro Freedom gruppo Statuto questo coltello ora ora è nella sostanza questo noi abbiamo fatto e abbiamo investito insieme nello sviluppo cambiando prodotti cambiando le polizze se ne produttive realizzando addirittura una riduzione della forza lavoro di cinque mila persone aumentando del del del cento per cento il fatturato ora è e queste cose non è che si possono fare da soli si possono fare con un forte coinvolgimento del sindacato una forte forte responsabile assieme ai sindacati potesse Verismo che tra tra poco tempo rivolto più a bisticciare è tornato il corso
Intanto credo che detti saremo per la la divisione della torta e c'è un punto comune un il quei e diciamo un conflitto più piacevole
Grazie
Io
Ho dovuto aprire un conflitto con l'amico Mazzuca vuol parlare non proclamare Giancarlo sono sette quattro dobbiamo tra un'altra tavola rotonda disponeva ecco Martinez Cavazzuti
Grazie a Rossignolo a Cofferati che hanno dimostrato che il conflitto ancorché fisiologico può essere civile come questo sia un buon punto di partenza
Atto quanto pubblico nell'economia abbiamo un faccia a faccia col Senatur Filippo Cavazzuti del professor Antonio Martino
Questa è una malattia
Grazie Benetton comprendiamo il professor Martino e il senatore Filippo Cavazzuti liberare il primo parlamentare il secondo di un partito di sinistra vediamo in questa tavola rotonda di capire chi dei due più liberista perché a leggere anche l'ultimo articolo di Cavazzuti sul Sole Antonetto l'avrei letto beh potreste nelle scritte tu queste cose probabilmente allora
Partiamo un attimo da Martino e gli chiediamo un
Un commento le cose ha detto Aldo Fumagalli all'inizio quando ha parlato della necessità di costruire un mercato aperto lui ha detto un mercato in cui ci siano delle regole che non diventino un eccesso di vincoli Isma'evidentemente ma che il risultato morale se posso
Interpretare quello che ha detto Aldo è quello un commento da parte tua su questo che tipo di mercato esiste in Italia che tipo di mercato devo costruire
Io forse potrei raccomando segretario perdere così facciamo intervenire lei allegramente rispondere alla domanda
Cominciando con lo sgombrare il campo da un equivoco
Non si sa
Dicevo forse potrei provare a rispondere alla domanda
Cominciando con lo sgombrare il campo da un equivoco terminologico
Questa tavola rotonda il titolo è quanto Pubblico
Nell'economia italiana
Io vorrei cominciare col dire che ce troppo poco pubblico nell'economia italiana
Colpo di scena perquisiti
Perché un pubblico suggerisce l'idea di un qualcosa che realizza l'interesse generale
Ora un imprenditore che rischia soldi suoi
Che ottiene profitti che le tiene nel rispetto delle regole del gioco crea ricchezza crea occupazione duratura realizza l'interesse generale soddisfa i suoi clienti non potrebbe essere più pubblico
Un'impresa parastatale passiva viceversa
Non realizza l'interesse pubblico realizza l'interesse privato privatissimo dei fattori produttivi essa impiegati del quando l'impresa è passiva questo significa i fattori produttivi messa impiegate percepiscono un reddito che non producono ora se uno percepisce un reddito che non produce ci sarà un altro che produce un reddito che non percepisce in questo caso l'interesse privato viene realizzato a danno
Dell'interesse pubblico allora perché chiamare privata la prima impresa è pubblica la seconda e pubblicati mentre
Privata secondo i
Quali regole però le regole sono che quella prima impresa dell'imprenditore che rischia il denaro su quegli utili realizzi senza sovvenzioni senza aiuti senza protezioni senza ammiccamenti e complicità la nostra classe politica uno dei danni maggiori che l'invasione della politica nella nostra vita ha determinato è stata la corruzione del funzionamento dei mercati
Noi abbiamo di fronte agli occhi
La conferma eclatante di una legge a cui vorrei dare il mio nome cioè che la corruzione e sempre e ovunque fenomeno politico
La corruzione in assenza intervento pubblico e quasi impossibile perché nessuno spenderebbe di tasca propria cento per poter incassare una mancia di dieci
La corruzione è possibile quando i cento vengono spesi dall'ignaro contribuente dieci vengono incassati dal politico corrotto questa corrotti mercati ha stravolto la concorrenza
Fa sì che le imprese più qui ha fatto sì che le imprese più vicino al potere politico lo dessero in vantaggio nell'impresa che viceversa rispettavano le regole del mercato
Risposta al quesito il mercato e una rete è un principio di responsabilità se noi accettiamo quel principio di responsabilità io credo che anche l'economia italiana veramente grazie
Senatore Cavazzuti la vedo applaudire convinta del resto appunto in questo suo articolo recente sottolineava la necessità di costruire questo tipo di mercato in Italia e insisteva sul fatto che la difficoltà principale per costruirlo è che c'è molto familismo e poco mercato finanziario è vero e giusto voglia ma dalla su questo io solo
Un pragmatico allora la frase dell'amico Martino che dice c'è stata corruzione del mercato
Presuppone che il mercato ci fosse che poi è stato corrotto
Ecco il mio sospetto e che invece un vero mercato da noi non ci sia mai stato
O meglio come un mercato così come lo intendiamo nella letteratura e nelle pratiche degli altri paesi ciò per esempio lo Sherman Act che governa la concorrenza negli Stati Uniti e di fin e secolo
La nostra antitrust che nello stesso ha occasione io affettuosamente definivo la nostra Sleeping Authority
E di pochi anni fa la norma sull'insider trading negli Stati Uniti del mille novecentotrentaquattro o trentasette da noi i intervenuta un paio d'anni fa
Organismi analoghi alla Consob
Che in altri Paesi esistevano o per motivi di legge o come dei paesi anglosassoni per auto governo da noi è stata introdotta per decreto legge come colpo di mano in un centro sinistra nel mille novecentosettantaquattro epoca rimasta dieci anni come nessuno se ne fosse accorto
Allora siccome io non vorrei fare delle discussioni di biologiche su queste cose perché sono molto pragmatico appunto l'impressione che tutti noi dobbiamo ragionare
Non avendo a disposizione i due modelli estremi
Nello stato pur nel il mercato puro senza poteri pubblici né per fortuna non corriamo più a rischio di avere una economia completamente pianificata il nostro problema e quello semplicemente di capire dove sta storica dente un certo discrimine
Fra regolazione e questa era l'espressione chiuso a tempo di regolazione e di un mercato
Questa delle mio e il punto sollevando un'altra cosa che per esempio dice l'amico Martino l'imprenditore che rischia del suo frase assolutamente che condivido ma per esempio l'analisi che fanno tutti gli analisti io sono un lettore di queste e che il problema storico del nostro sistema economico è la debolezza finanziaria del nostro sistema industriale
Che dette in altre parole dati
Confronto internazionale noi abbiamo un sistema industriale
Troppo indebitato nei riguardi delle banche e dove la componente di capitali di rischio è troppo poco nei riguardi dei confronti degli altri paesi io credo che si debba accrescere la componente di capitale di rischio in questo Paese in altre parole via soddisfatto l'interpretazione del nostro del posto presidente egli è Fumagalli laddove in questa sua attenzione giunte carina
Per i questi imprenditore che è costretto ad accumulare e deve accumulare ma deve anche innovare deve accettare le sfide del futuro deve correre il rischio di succo ecco io credo che allora senza voler fare delle contrapposizioni ideologico la modernizzazione di questo Paese
Passa non attraverso contrapposizione sulle parole ciò che il pubblico lo chiamo privato scusate facciamo tutti promesso universitario cosa le faccia con una certa facilita a dire Eder col gioco delle parole nella democrazia del deficit il deficit della democrazia che di queste cose
Diciamo inventarsi a non finire
Io ragiona Bocca conti corregionale su un dato molto più concreto
Come facciamo a avere una robusta dose di competitività all'interno di questo Paese dove molti settori questa competitività è non hanno mai avuta ma io porto testimonianza molte cose che ho sentito oggi
Leader Fumagalli sottolinea un problema di assenza di efficacia competitività le banche ma possiamo possiamo di immaginare che le nostre banche siano competitive
Sono pubbliche dalla Bocconi
Ma sapere se sono pubbliche o siamo favorevoli via alle banche avrete le banche competitivi sì ma vuol dire Maiolo non da questo punto di vista Prodi filetto pure tu avevi valigeria e difficile sì ma la mia sottolineo la coda e va benissimo la prima chiuso che le banche anzi figuriamoci forse più sostenuto non è sufficiente
Perché se noi privatizziamo ma le lasciamo così come probabilmente il contenuto di competitività non esiste il mio sospetto che le opere di tali tre dita alzate ma forse dovrà anche chiudere Mediobanca
Perché altrimenti non esiste
Una cultura all'interno di queste banche forse ancorché privatizzate
Che sappiano trasformare improvvisamente delle banche abituate a dare prestiti sotto forma di impegno a inventare dell'impresa e accrescere degli imprenditori a crescere rischiando ci del suo allora dato per scontato
Che lei privatizziamo e da questo punto di vista tu sfondi come una porta aperta il problema è una volta che li abbiamo anche privatizzate siamo sicuri che queste banche si comporteranno con un comportamento realmente competitivo punto di domanda
L'autore risponde gli chiedo anche se secondo lui il mercato il capitalismo pensiamo questa parola che alcuni dicono fuori moda ma insomma già si costruisca soltanto attraverso le regole gli organismi tipo quelli cui faceva riferimento il professor Cavazzuti o attraverso una condivisione di valori che forse tra non c'è stata
Io non amo il termine capitalismo il termine capitalismo suggerisce l'idea che esista un modello prefabbricato che o si sia o si accetta o si rifiuta come un'automobile non acquistava come può acquistare soltanto il motore per la garanzia non è così esistono tante realtà diverse
Io preferisco parlare di economia di mercato e sostenere che quelle sono le regole
Quanto alla legislazione antitrust io che sto cercando di esasperare le differenze Cavazzuti risolviamo io sono un trauma non vogliamo fare ad elaborare un grido di Aversa speriamo l'indifferenza
Non parliamo dell'importanza della legislazione antitrust come se non fosse intervenuto nel frattempo tutto un ripensamento è tutta un'elaborazione teorica che il professor Cavazzuti conosce benissimo il senatore Cavazzuti ha preferito non menzionare il premio Nobel per l'economia nel mille novecentottantadue è andata joystick per il quale con una mole di studi empirici notevoli ha dimostrato che queste agenzie di regolamentazione
In realtà invece di creare concorrenza finivano col difendere gli interessi delle imprese esistenti ai danni dei potenziali concorrenti a cui veniva impedito di entrare nel settore quindi non presentiamo
Lo Sherman Act come se sia la cosa più moderna di questo mondo o come se costituiscono l'essenza del mercato
è certo che ce la debolezza finanziaria Cavazzuti ma quante imprese piccole medie grandi o gigantesche ci sarebbero volute costruire con quel milione settecento mila miliardi di debito pubblico che sono andati viceversa fagocitati dal disavanzo
Dal disavanzo dello Stato
E il questa è una delle conseguenze del debito che non viene sottolineata
Da un lato noi abbiamo impedito a imprese che avrebbero potuto nascere e rinascere
Proteggendo le imprese esistenti ai danni di quelle che avrebbero potuto venire ad essere dall'altro prevediamo una legislazione antitrust una emissione caro funzionante in questo problema anche il problema finanziario sarebbe stato risolto
Le banche sono d'accordo con te scusa anzi la la battuta io l'ho fatto perché ricordavo
Un intervento a Siena parlaste prima di me e i miei completamente spiazzati hanno saputo più che dire Veneto giustamente
Le banche non devono vendere
Una partecipazione minoritaria
Lasciando tutto come è adesso perché la gestione resterebbe nella mano gli attuali gestori non cambierebbe nulla se vogliamo veramente privatizzare per ragioni di efficienza dice istituti e arredi pienamente ragione dobbiamo far sì che molli nuova gestione
Questo non significa credo che anche due abili esasperato le differenze in questo caso che non abbiamo bisogno noi germanica
Però non c'è alcun dubbio che tutti i mali attualmente attribuiti al settore bancario signor riconducibili alla sovrastante presenza pubblica nel settore io per il sistema bancario italiano direi quello che credo sia in una libro richiesta indicano
Dove si dice non attribuite
Al denaro le colpe di chi lo usa io direi non attribuite alle banche le colpe di coloro che li hanno usati fino adesso che sono i politici queste Lares ma io solo una battuta io a me piace trovare la radice storica per i problemi di sappiamo benissimo che le banche pubbliche erano banche private
Che poi sono diventate pubbliche per effetto dei guasti che hanno fatto i banchieri privati
Queste banche pubbliche hanno anche svolto un ruolo positivo nel corso degli anni cinquanta sessanta come le partecipazioni statali
Avevamo un sistema produttivo debole
Al non avevamo un mercato dei capitali non abbiamo nessuno che finanziava una ricostruzione di questo Paese mi pare che non sia un'interpretazione di parte Ricon
C'era ha un ruolo del questo pubblico concepito in quel modo un ruolo positivo nell'occupazione di questo Paese le condizioni cambiano per fortuna
Per i vivaddio l'anno la nostra disciplinato sebbene è è quella che dovrebbe osservare le mutazioni strutturali
Di questo Paese su quel ceppo si è innestata una degenerazione di tipo politico Reed privatizziamo lo ma come non so ideologico sul fatto del pubblico riconoscendo che alcuni fatti storici
In alcuni momenti storici hanno svolto un ruolo positivo scusami non lo sono in termini di questa parola oggi sostengono vanno privatizzate nelle banche le public utilities e via di questo passo
Con qualcosa che evidentemente sostituisce a uno Stato produttore uno stato regolatore io continuo a difendere il il l'esperienza di queste autorità che simulano il mercato
E e via di questo passo l'esperienza inglese mi pare sostanzialmente buona e forse migliore dell'esperienza francese dove invece il tutto è rimasto all'interno e dei ministeri ma lo dico per un altro fatto molto semplice come facciamo a far crescere un mercato dei capitali
Possiamo oggi noi immaginare che il mercato dei capitali nasce con gli imprenditori che si tirano super le stringhe
No io credo che un mercato dei capitali uno spesso mercato i capitali sia e incrementando l'offerta non la domanda questo mercato dove la domanda c'è e pronta non ha bisogno di essere incentivato questo Paese esiste una quota enorme di risparmio ciò che manca e l'offerta di prodotti finanziari
O le privatizzazioni non su un fatto ideologico Antonio sono lo strumento più semplice per creare i prodotti finanziari e a crescere questo mercato sul lato dell'offerta una buona offerta farò un mercato stabile efficiente completo dodici preti sono significativi economicamente significativi questo è la missione del pubblico
Se vuoi farmi fare una battuta anche a me
Il pubblico deve realizzare un interesse collettivo la costituzione di un mercato fonte mobiliare lo può fare auto affondando sì creando quei prodotti che costituiscono l'Offerta su quel mercato
Alfredo le canadesi condivide l'attenuante di Cavazzuti e alle banche pubbliche
Sulle banche di sempre dico
Qualche lacuna del dibattito complessivamente svolto
Prima di dati è partito da alcuni presupposti che forse meritano qualche verifica e poi rivolto
Prendo dialetticamente una frase frase
Una frase del della misura colpire Marco
Non si sente
Dicevo tanto questa frase del dell'amico Martino le banche non funzionano perché sono pubbliche
Ora mi sembra ormai dimostrato che ci sono in Italia alcune banche pubbliche
Che hanno fatto moltissimo
Per
La più
I più conta
Presente in Romagna per esempio in Emilia dove addirittura le banche si son messi insieme agli imprenditori per inventare un ciclo produttivo parlato il canale di finanziamento parallelo
Per sviluppare certe potenzialità c'è una banca che va diciamo famosa per vedere una banca pubblica per contro non mi pare di vedere in Italia banche private che abbiano brillato
Efficienza e lungimiranza e in quella erogazione del credito basata sul Progetto sull'idea eccetera che si rimprovera al sistema bancario in generale
Quindi se andiamo a guardare le banche poi vediamo che fino a non più di quattro cinque anni fa ed hanno banche erano tenute normativamente sistemicamente con un'autonomia imprenditoriale non molto dissimile da quello dell'ufficio postale non potevano aprire sportelli c'era massimale sul credito e via discorrendo adesso non è il momento di allora la questione è un'altra e perché le banche sono così cioè perché non c'è stato un ambiente che abbia consentito lo lo sviluppo di un'imprenditoria bancaria posso aggiungere son venuti i tedeschi si son comprato una banca
Quella banca identica a tutte le altre banche pubbliche o private che siano per tutte con quegli aspetti che normalmente nel sistema bancario vendono critica
E così via discorrendo dico prendo questo spunto posso prendere quello del senatore Cavazzuti
Sulla regolamentazione del mercato affinché nasca un mercato finanziario affinché ci siano prodotti finanziari ma questo può nascere fino a quando un'impresa
Ha convenienza fiscale indebitarsi piuttosto che aumentare il capitale di rischio non poco non può quindi allora torniamo ancora indietro torniamo indietro le cose sintetizzo e cosa ecco cosa troviamo troviamo delle scelte politiche
Cioè noi non siamo altro che tirando un bilancio va bene di un periodo politico che per certi vincoli per certe logiche per certi sistemi istituzionali eccetera eccetera ha prodotto questa roba lire questi ritardi forse anche la corruzione e via discorrendo e qui arrivo appunto alto al carattere
Della dell'insieme diciamo delle degli incontri di questo pomeriggio che si conclude con una parlamentare ormai se mi consente anche un po'di vecchia data e quindi ecco poi ecco è un'altra anche lui economista che non è parlamentare pazzamente politica si è impegnato possiamo dire così allora
Posto che parliamo di nuovo di riforme non ho detto vengono
Non l'ho detto
Il tassista di Napoli mi ha detto ma dice c'è qualcosa Capri perché avevo chiesto di questi portarmi all'aliscafo per Capri illusi celle convegno dei giovani industriali si volta diceva lei tanto giovane non è
Dice infatti l'azione neanche industria
Allora dicevo
In questo sede che negli anni passati si è distinta per un'analisi politica molto direi avveniristica vedo che sono stati anticipati i tempi
Della critica al sistema del del dell'individuazione nel nella struttura fu istituzionale di questo Paese l'origine poi di tante distorsioni eccetera oggi se ne è parlato francamente poco e quindi vorrei che questo fosse un pochino recuperato ripeto da persone entrambe impegnate politicamente per fare un pochino il punto e vedere se urna disciplina di mercato come quella che credo unanimemente possa essere auspicata in questa sala come lo stesso senatore auspica credo con molti punti di convergenza con l'economista di studi diverso scuola e Martino eccetera possa finalmente incominciare ecco a costruirsi con le innovazioni diciamo che si stanno prospettando grazie
Io telegraficamente vorrei dire una cosa
Ovviamente quando Bettino si prestava essere equivocato col sistema bancario e inefficiente perché efficienza inefficienza sono malattie contagiose
Un sistema che è prevalente in un sistema che è prevalentemente pubblico anche il privato a volte finisce col comportarsi come se fosse pubblico è un sistema che prevalentemente privato anche il pubblico qualche volta si comporta come se fosse come se fosse privato in mente per esempio l'università americane anche quelle statali seguono le stesse regole disciplinari mercato che vale per le università
Private viceversa nel nostro settore bancario dove il pubblico è prevalente certo le banche sono tante per trovare sempre un esempio di una banca pubblica che ha fatto bene Chiellini lo ha fatto perché era pubblichiamo è stato un caso nella regola che vede la banca pubblica
Orientare il credito in base a criteri che come economicità hanno poco a che fare queste tornando però scusa brevissimamente al Sud e io un po'l'ideologia lavora è ampiamente tu dici lasciamo stare l'ideologia io vorrei leggerti un'affermazione chiederti se sei d'accordo con l'affermazione
All'Est come all'Ovest
In crisi una filosofia che è stata comune sia i socialdemocratici che i comunisti
Lo statalismo
L'interlocutore risponde sono più d'accordo con veri quanto tu stesso Busia
E ora che ce ne rendiamo conto su tutti noi della sinistra pensa un dato negativo comune lo statalismo che hai ragione il vero peso del quale sia i socialdemocratici dei comunisti devono liberare conclusione un mondo intero sta crollando nei suoi presupposti dobbiamo andare oltre le colonne d'Ercole della socialdemocrazia nordica in direzione di un socialismo liberale nuovo figlio dalla storia italiana
Voglio dire mi paiono affermazioni così poco impegnative che io personalmente mi sento di sottoscrivere le in pieno nel senso che se fai bene perché sono parole di Achille Occhetto dodici aprile mille novecentottanta sono però e sono contento che finalmente sono d'accordo con Occhetto acqua a
Ed eccone sequestro dello statalismo all'ingrosso
E finito nessuno vuole più un Leviatano statale lo statalismo al dettaglio sopravvive quando dodici nel mercato lo dobbiamo scoprire con la regolamentazione con l'intervento pubblico se questo se non la presenza nella politica nell'economia che abbiamo chiamato statalismo e quei frutti sono sotto i nostri occhi
Sì ma a prendiamo comunale dunque possono arrecare perché padre andiamo allora discutere su fatti concreti prendo come si crea un mercato circa ci chiede recanatese per esempio Vila sul pubblico il bilancio pubblico può contribuire al di là dell'attività regolatoria che non è evidente non transita per il bilancio a costituire un mercato incerto smettiamo di finanziare l'esistente e rivolgiamo larga parte le risorse sull'innovazione rio rientriamo grandi risorse pubbliche a favore dell'innovazione l'innovazione tecnologica la ricerca cioè fisica noi abbiamo un settore è una un'economia la quale o un sistema di ricerca che fa acqua da tutte le parti bene in finanziare l'innovazione invece che finanziare resistente in materia fiscale possiamo traffico usare lo strumento fiscale se vogliamo incentivare comportamenti a favore del capitale di rischio per tempio è stata introdotta questa imposta sul capitale netto dell'impresa che evidentemente un incentivo indebitarsi rispetto ad investire capitali di rischio vogliamo studiare una legislazione fiscale che come ci scrivono i manuali rende neutralmente e ci scale mentre ne è un tra la scelta di finanziamento da parte dell'impresa i propri investimenti muoviamoci in quella direzione in altre parole io ho il sospetto che noi abbiamo tutta una serie di strumenti per potere eh consentire che questo Paese esco da quello che io ritengo sia la sua debolezza più strutturale e quella della sua debolezza finanziaria riunioni andando tutta una serie di strumenti a favore di questo processo perché altrimenti noi continuiamo a contro può re dei modelli completamente astratte vogliamo per esempio fare una delle buone privatizzazioni ma buone privatizzazioni significa aspettare certe regole andava copiare all'estero come è stato fatto non fare vogliamo per esempio guardando gli altri privatizzato però come gli atti alle procure fallito vogliamo cominciare a fare delle buone privatizzazione niente affatto nessuna voi sapete vogliamo cominciare a fare delle realtà vogliamo studiare su come dove si privatizza vogliamo discutere sul mercato degli appalti che è un mercato affolla poi poco competitivo e renderlo meno affollato e più competitivo io penso che noi dovremmo in più cominciare a misurarci essendo caduti per fortuna Dio volendo i grandi steccati ideologici Olbia vogliamo comincia re a ragionare sull'agenda del che fare dove evidentemente unico Dinoi porterà questo sì allora e un dato politico porterà una sua naturale contrapposizione tra un conservatore e un progressista ma ho il sospetto ci sia di progresso scusa spesa no alla cella cinefili re voglio dire nel senso che a parer mio poi la contrapposizione non sarà sul mercato fumo mercato recupereremo altri terreni su cui eventualmente e misurarci allora sarà come intendiamo la solidarietà io credo che la solidarietà dalla posso intendere in un certo modo io non intendo in un altro cioè valori fondanti ma onestamente credo di dividerci fra progressisti e conservatori sul problema del mercato a mi pare un po'un genere letterario
Giancarlo Mazzuca dunque velocemente volevo chiedere due cose uno il professor Martino prima lei appunto parlava di corruzione del mercato fino a che punto il sistema imprenditoriale italiano ha contribuito a questa posizione
La seconda domanda invece per il professor Cavazzuti lei mi sembra molto molto freddo sulle privatizzazioni etici addirittura che bisogna a questo punto dopo due anni e mezzo andare a vedere cosa succede all'estinzione un po'troppo tardi
No mi scusi se la interrompo ma io prima del Governo depositato un disegno di legge per le privatizzazioni questo è l'unico primato però senza sopra di noi e ci siamo fermati tutti laico non non per caso lei non ritiene che sia in crisi il modello del capitalismo familiare italiano
Ha
Devo rispondere subito ma insomma hanno che prima a partire
Come volete per ciò che riguarda le responsabilità io
Sono convinto
Che l'occasione che fa l'uomo politico
Ci se ne abbiamo un sistema in cui in cui c'è diffuso intervento pubblico e non impossibile ma inimmaginabile che non ci sia che non ci sia corruzione nella mezz'oretta di qui è stata di questa chiacchierata il settore pubbliche italiano spenderà cinquantuno miliardi e trecento milioni incasserà quarantuno miliardi e cento milioni contrarranno né debiti per dieci miliardi e duecento milioni
Vengono in mente le parole di Oscar Wilde il tempo e spreco di denaro ora non possiamo dare agli imprenditori che sono rimasti invischiati in questo sistema tutte le responsabilità anche se le responsabilità personali il resto
Quello che è la vera responsabilità e del sistema sistema intervento pubblico che sta spiazzando la società civile e bello chiacchierare come se noi vivessimo
In uno stato di natura dove dobbiamo ricominciare tutto da zero caro Cavazzuti da quando quelle parole di Occhetto furono pronunziate la pressione tributaria aumentava in sette punti
Noi al mille novecentosessanta
Vi è lo statalismo è morta quei abbiamo una spesa pubblica e assorbe oltre cinquantasette tre per cento del reddito qui si tratta di ridurre l'invadenza della politica le nostre vite questa è la prima delle delle necessità del momento
Per il Martino se mi trascini e delle battute certo che da quando Occhetto ha prenotato quelle quelle battute la pressione tributaria aumentati sette punti solo che Occhetto loro posizione il partito liberale al governo ma magari a volte tecnica
No no è stata ora piedi eviti allora quello che volevo dire lo la domanda è in crisi il capitalismo delle famiglie espressione dal né così talmente generale che riesce di nuovo a trovarmi un con un assenso un dissenso
Quello che a me pare e che ci siano degli assetti proprietari particolarmente immobili
E io penso che occorrerebbe favorire la mobilità non solo delle persone o delle cose anche degli assetti proprietari
Mi immagino che si possono importare nel nostro Paese forme di public companies
M'immagino che se i fondi pensione volessero decollare potrebbe ora essere un ottimo strumento per il finanziamento degli investimenti delle imprese ma attenzione facciamo decollare i fondi pensione cosa comprano
Io ho una preoccupazione che a quei lavoratori che investono i fondi pensione oltre che corre il rischio di perdere il posto il lavoro vorrei evitare che perdessero anche il frutto del loro risparmio
Ora onde evitare che ci perdoni punto non risparmiò né un capo volontaristico occorre un mercato mobiliare che funzioni
Allora i fondi pensione li dobbiamo incentivare a offerta data sulla quella domanda o i fondi pensione vi dobbiamo incentivare offrendo loro delle opportunità di investimento
E allora le opportunità di investimento sono le privatizzazioni lo ribadisco offrono prodotti finanziario può essere un sistema fiscale
Che toglie disincentivi ad accrescere il capitale di rischio occorre anche una disponibilità culturale dei nostri imprenditori a essere meno banca dipendente
Nel senso di avere a che fare con noti soggetti noiosi che sono gli azionisti di minoranza occorre dunque anche una disponibilità di queste persone ad accrescere l'Offerta su queste Kakà tutto ciò a parer mio non è inneggiando a un sistema virgolette privato che ciò avviene no storicamente in Italia loro la risposta e il problema del capitalismo e le famiglie mi assolutamente irrilevante come problema io voglio che il Sandri di alla ricca di dagli zar zione del sistema industriale italiano questo è un obiettivo che mi posso porre nell'arco della mia vita e fino a quando faccio questo mestiere allora come faccio a ad avviare la ristrutturazione del passivo del sistema industriale italiano detti altre parole come diceva Della Valle come facciamo a far mettere i soldi nelle in paese da parte degli imprenditori ora evitiamo che ciò avvenga per ordine dei prefetti ovviamente no e allora creiamo le condizioni ogni affinché l'andare su un mercato dei capitali di rischio non sia più andare in una roulette russa perché non dico dimentichiamo che quando abbiamo introdotto la legge sull'insider trading un noto commentatore commentava sul fanali dal Times che dedicato hanno distrutto una borsa che fioriva sulle informazioni riservate ecco ma quando si parla di esenzioni e che modello abbiamo in mente vediamo se all'intensa resa adesso se io posso intervenire perché io non sono aprioristicamente ovviamente
Contrario con altri privatizzazione concetto di public company veramente se mi permetti e da qualche anno prima richiede mi pare e al concetto di public company ovviamente un ideale desiderabile perché consente la diffusione al Senato popolari ma quel controllo che tu giustamente reputi necessario da parte dell'azionista ignoranza diventa molto difficile quando D'Polverini si l'azionariato tantissimi piccoli azionisti ognuno dei quali non conta nulla quindi sì come primo passo in alcuni casi sarà indispensabile adottare il sistema delle public company ma non lo col vediamo un punto d'arrivo glabri compagni corre il rischio di perpetuare il sistema attuale in cui il management è protetto nella sua inefficienza al controllo e gli azionisti perché ognuno riesce troppo piccolo del potere fare sentire la sua voce
Uni è uno strumento
Fra profitti attesi e valore delle azioni ma per esempio proprio per non fare una dibattito tutto astratto per esempio noi dovremo affrontare un tema primo poi se andiamo una forme di azionariato diffuso e di investitori istituzionali sul problema di voto cioè gli investitori istituzionali esercitano l'esercito il diritto di voto delle azioni hanno questo è un pro lei ma anche a problemi giuridici molto forti della nostra tradizione ad ogni azione che circola deve essere assegnato il diritto di voto voi sapete che i fondi comuni americani non hanno mai esercitato il diritto di voto pur potendolo averlo da qualche anno a questa parte
Non condividendo le scelte del management hanno cominciato esercitare e il diritto di voto a corto di queste cose io belli comincerei a a studiare comincerei a dire cominciamo a creare gli strumenti cominciamo ad avere l'offerta sul mercato di banche i Limp e io se a parer mio nel campo delle public utilities perché nel dall'utilizzo che sono investimenti di lungo periodo dove se l'azienda gestita bene i rendimenti sono sicuri di lungo periodo e cominciare a dire delle azioni con rendimenti atti così lungo periodo buoni significa avere un mercato mobiliare efficiente ecco io mi muoverei con sano spirito pragmatico nei riguardi di tutte queste sapendo che tutto ciò non Ingegneria economica queste scontro politico
Sapendo benissimo che ciò non è la mente astratta di un economista ciò è scontro politico perché le privatizzazioni come può insegniamo tu ed io quando facciamo il nostro mestiere il vero problema e che la privatizzazione sposta un potere di nomine dagli amministratori da un sistema pubblico a un sistema prima lì sta il conflitto e
Stia politico tanto sistema politica un sistema di mercato ed ecco voglio dire allora dentro questo intreccio c'è un evidente conflitto politico tra chi vuole difendere il vecchio e chi vuole immaginare che il nuovo possa presentarsi
Non vorrei concludere con una domanda che parte dalle cifre che ricordava Arpino e da da quello che fa il Governo a questo governo è comunque rappresenta una rottura rispetto alle precedenti alle precedenti esperienze da diversi punti di vista allora vorrei chiedere altri due interlocutori come giudicano le ultime scelte di governo soprattutto la legge finanziaria s'ci sono dei segnali che si va più in direzione appunto di mercato secondo voi o o no posso aggiungerne uno
Prego andando
Senese
Dai semi prometto vorrei aggiungere soltanto forse
è quello che mi consente permetto di definire la madre di tutte le domande per due Esperti così bravi e simpatici di pubblico e privato e di Stato e di mercato e la prendo da un saggio di Quadrio Curzio sull'ultimo numero del Mulino dove si dice il livello del nostro debito pubblico è tale che il momento qual sia si esso può esplodere
In poche parole il nostro Paese seduto su una bomba finanziaria tempo che può esplodere in qualsiasi momento
è vero quanto tempo manca questa esplosione grazie
Tu hai una risposta a questa domanda
Dunque e andiamo sempre a vedere la storia l'Inghilterra è vissuta centocinquant'anni con un debito pubblico che oscillava fra l'una e quarantasette il due dodici del PD
E vero commentano quelli che guardano l'Inghilterra con un minimo di astio nel contempo si è persa l'intero
E con non sappiamo però se ci sia una relazione diretta fra quel livello del debito pubblico e la perdita dell'inverno e l'ambito pubblico
O a dire a un problema non per il suo livello nel non per il suo problema del rapporto al prodotto interno lordo ma sulla sua dinamica cioè l'elemento di instabilità finanziaria abbiamo corso la tragedia nel settembre dello scorso quando ho avuto fenomeni di monetizzazione cioè quando c'è un fatto di sfiducia e abbiamo avuto prelievi immediati di conti correnti cessioni di titoli di Stato con perdite in conto patrimoniale e e non allora chiusura delle Vito pubblico per come io lo vedo non è è un problema della sua dinamica se noi restiamo la crescita del debito pubblico in percentuale del prodotto c'è questo smette di crescere
Molti dei problemi almeno dal punto di vista della instabilità finanziaria cominciano a venir meno
Ce ne potranno essere altre cioè l'enorme problema redistributivo del pagare quella massa di interessi passivi che devono essere pagate ma dal punto di vista della sua instabilità la sua diciamo raggiungere la stabilizzazione del rapporto debito pro otto è un elemento che almeno a quanto si legge e sui libri o almeno quanto sono le esperienze è e storiche è ce lo portiamo a me non piace un debito pubblico ma per altri motivi non per il problema della sua allora per dare un giudizio siamo su una bomba Cosmo siamo su una cosa io vedo che il governo abbia impostato una manovra largamente condivisibile cioè raggiunge entro nel mille novecento Nova The cinque novantasei raggiunge la stabilizzazione di questo rapporti e lo raggiunge come voi sapete lavorando più sulle spese che non è sulle tratte grazie alcune entrate non vengono confermate
Dove vedo però allora il problema di ancora un debito pubblico
Di quella dimensione non so ripeto non su un problema della sua instabilità e finanziaria ma lo vedo sulla difficoltà di finanziare quelle no come Massa di interessi passivi perché se avvenisse come diceva che ai suoi tempi che avessimo che coloro che godono del rendita dal debito pubblico non sono gli stessi che pagano le imposte per finanziare quelle rendite si apre un conflitto redistributivo di gravissima di difficoltà da gestire quindi è sul lato della redistribuzione che vedo un problema è una difficoltà di mantenere un debito pubblico così elevato però un'ultima annotazione
Se lei in paese qualcuno in un certo Paese deve pure le famiglie non si indebitano
Unica caratteristica italiana le nostre famiglie non si indebitano è a questo punto qualcuno ha pure di a vere rapporti di debito e credito
E come si dice ancora della buona letteratura fino a quando il debito è interno è un problema di redistribuzione tra il Paul la pantalone desto e il pantalone sinistro il problema è che se il proprietario del pantalone destro
E diverso da quello del pantalone sinistro saltano fuori problemi redistributivi a cui avevo accennato qui analoga posso dire io efficienza perciò Antonio Martino ma io vorrei dire che sono d'accordo che si tratta di un problema redistributivo ma la restituzione non al luogo fra diverse categorie di cittadini italiani
Restituzione al luogo fra i cittadini italiani potere politico noi abbiamo le famiglie parsimoniosa
E grazie a loro per Simoni siamo riusciti a finanziare un disavanzo che attualmente da solo superiore alla somma dei deficit negli altri undici Paesi della CEE congiuntamente considerati abbiamo un debito pubblico i tassi di cambio attuali volta in mezzo il debito estero di tutti i paesi della May Galatina messi assieme abbiamo una spesa per interessi e Cavazzuti graziosamente intende imputare a cattiveria di coloro che hanno acquistato titoli di Stato e non una dissennata Izzo alla gestione la cosa pubblica che rappresenta il settanta per cento il gettito alle imposte dirette ora di fronte a questi dati io sono ottimista perché lo statalismo ha un passato anche se inglorioso ma non ha un futuro versa in condizioni bancarotta non solo intellettuale ma anche fortunatamente finanziarie
Quanto al governo Ciampi la manovra sulle spese se è vero quello che ha detto la corte dei conti
Vale undici mila miliardi e non ventotto mila quindi vediamoli quando ci saranno questi tagli sulle specie perché dal mille novecentottanta che ci viene detto
E la spesa sarebbe stata controllata e se dal mille novecentottanta al novantadue le spese del settore pubblico fossero non diminuite
Non rimaste costanti non aumentate in proporzione all'inflazione aumentare ancora di più in proporzione alla crescita del reddito ma non oltre
Nel novantadue il Bilancio avrebbe avuto un attivo totale non primario di cinquantasei mila miliardi invece che un passivo di centocinquantacinque mila miliardi non sarebbe stato necessario licenziare nemmeno un dipendente non sarebbe stato necessario ridurre lo stipendio nessuno non sarebbe stato necessario tagliare nessuno dei tanti programmi al settore pubblico sarebbe bastato un minimo di continenza nella rapidità di crescita della spesa
Per risanare il bilancio in soli dodici anni questo non è accaduto e la colpa certamente non è né dei contribuenti italiani né dei risparmiatori italiani
Abbiamo
Che mi pare dimostrato ed è stato divertente che si può essere liberisti con con venature convinzioni diverse grazie della pazienza con la quale ci avete seguito e credo che cercava l'appuntamento a domani mattina