Tra gli argomenti discussi: Assistenza, Beirut, Casa, Cinema, Cultura, Diritti Umani, Famiglia, Film, Infanzia, Italia, Minori, Parigi, Poverta', Societa', Storia, Welfare.
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Il neo realismo è una forma cinematografica adatta esprimere un particolare genere di contenuti
Nato come si sa in Italia nel dopoguerra il cinema neorealista voleva in primo luogo documentare una realtà impregnata di dolore e di miseria così nei suoi film era preponderante l'ambiente il contesto storico
Che determinava le vicende e i sentimenti dei personaggi e quell'ambiente era descritto come in presa diretta dando l'impressione di essere fotografato allo stato grezzo senza artifici spettacolari
Come per rendere più incisiva più convincente la denuncia ma anche la speranza di una rinascita che quei film esprimevano
Si può ritrovare un uso appropriato intelligente della forma del neorealismo in due film usciti in questi giorni
Che documentano per l'appunto un ambiente segnato dalla miseria e dalle sofferenze che a volte dalla miseria che scindono
Il primo film che si intitola le invisibili è diretto da Luigi Fulham Petit racconta le condizioni di vita a Parigi delle persone senza fissa dimora
E allo stesso tempo delle assistenti sociali di un centro di accoglienza diurna a quelle persone particolarmente alle donne destinato
Va detto che l'autore si sforza di conferire al racconto il tono di una commedia e cioè per esempio a fare di alcune delle cosiddette barbone delle caratterizzazioni umoristiche
Come hanno a volte un topo paradossale gli espedienti che si inventano le assistenti sociali per trovare un lavoro alle loro assistite
E appartiene alla commedia il messaggio positivo tempo rompe il racconto che suggerisce che il riscatto sociale l'integrazione sempre possibile se ci si arma di buona volontà
Ma è un tono che gli affetti risulta un po'sport Sato perché poi l'impressione più durevole che lascia il film è quella di un'umanità
Affidata efficacemente come succedeva nel cinema neorealista ad attrici come si diceva prese dalla strada
Un'umanità che affronta la disgrazia di trovarsi senza una casa con dignità ma anche con una profonda il medicale bile amarezza che forse non bastano a mitigare le cure prodigati dagli assistenti sociali
E la buona qualità dei servizi che lo Stato francesi a quanto apprendiamo offre loro
L'ambiente descritto dal secondo film che s'intitola Cafarnao ed è diretto dalla regista libanese Nadine Labaki è il film che ha vinto il premio della giuria all'ultimo Festival di Cannes
è l'ambiente di un quartiere popolare di Beirut
I suoi abitanti più poveri accampati in piccoli appartamenti troppo angusti per le famiglie numerose a volte privi di documenti perché non hanno neanche i soldi necessari a procurarseli
Faticano ad assicurare la cura necessaria ai loro figli più piccoli
E almeno nel caso del giovanissimo protagonista di Cafarnao che abbandona la sua famiglia
Per protesta contro la decisione di far sposare la sorellina minorenne a un negoziante che si era invaghito di lei e che garantiva il suo mantenimento
Il ragazzino trova rifugio nello scantinato in cui vive una ragazza immigrata clandestinamente dall'odio e dall'Etiopia
E assiste il suo figlioletto ma si ritrova di nuovo solo e abbandonato quando la ragazza finisce arrestata
Sopravvive con poveri espedienti è vittima delle violenze dei ragazzi più grandi delle attenzioni di un pedofilo dei traffici turpi che riguardano i bambini abbandonati
Più che prende l'iniziativa di denunciare il i genitori in tribunale per accusarli di averlo messo al mondo senza avere poi la possibilità di occuparsi davvero di lui
Il pm della Laba chi è ridondante in qualche momento melodrammatico
Ma la figura del ragazzo interpretata da un profugo dalla Siria
Che è un minuscolo guerriero umiliato e offeso ma indomito ecco è una figura incisa con vigore e ricorda le figure dei bambini che rincorrono nel cinema neorealista italiano
E l'ambiente brulicante di gente di Botteghe di bancarelle di stradine anguste
Di interni saturi di persone che siano appartamenti o siano prigioni ecco dà proprio l'impressione di un labirinto senza uscita di un inferno che inghiotte irresistibilmente
Si tratta dunque di due film interessanti
Le invisibili di lui Julian Petit e Cafarnao fornita di in Labaki un saluto da Gianfranco Ferré cure
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