Nascere e morire

Questa è un'occasione veramente dieta per due motivi primo motivo che queste diciamo l'inaugurazione di una iniziativa che dobbiamo aveva generosità del professor Irti che saluto che ringrazio Cannone dell'ateneo perché ha voluto
Istituire una fondazione
L'Istituto ITIS per gli studi giuridici un ente di diritto privato senza fini di lucro per promuovere gli studi di teoria del diritto di sostenere i giovani che vogliono avviarsi in quell'indirizzo con borse di studio per provvidenze e contribuire quindi a un'attività didattica e scientifica
Nel di lungo periodo in collaborazione con la nostra facoltà di giurisprudenza di cui professori stessa autorevolissimo membro per tanti per tanti anni
Quindi sono veramente diretto che questa
Possibilità che il Presidente ha dato aveva sapienza sia stata raccolta dal consiglio amministrazione dal senato accademico e dalla facoltà perché sono sicuro da questo verranno molti frutti soprattutto per mantenere giovani di qualità all'interno del circuito degli studi della formazione accademica
Secondo motivo di soddisfazione di poter salutare il professor Massimo Cacciari che ringrazio per aver accettato questo invito
Io non credo di dover spendere parole per presentare presso il Cacciari noto a tutto il filosofo
Impegnato a livello politico e sociale tutte persona di cultura quindi l'università di questa le opere o le membra e la sua casa naturale lo ringrazio lo ricordo
Da studente ho partecipato a qualche sua conferenza sono sempre rimasto affascinato dalla sua capacità di proprietà di linguaggio cosa sempre più rara anche nel mondo accademico e quindi sono particolarmente lieto di questo il la tematica fra l'altro che oggi verrà trattata
Nascere e morire trattato ovviamente da un filosofo non è come già preside della facoltà di medicina è una tematica che con i suoi risvolti di tipo biologico bioetico medico giuridico sociale a diciamo informato il dibattito degli ultimi decenni dibattito ben lungi dall'essere concluso che sono le tematiche che ci interrogano tutti sulle proprio sul significato stesso erano saliti è chiaro che le tratterà dal filosofo e non e non da tecnico del nasce del morire ma voglio dire che queste due fasi che così diciamo fondamentali della vita umana mai come negli ultimi e decenni Aegon secondo dal secondo dopoguerra ad oggi sono state dicevo sottoposte a una modifica da parte dell'homo Faber nasce imprimere un miracolo oggi è una percettive sia una tecnica e morire propri progressi stessi della medicina ci hanno posto di fronte tutta una serie di tematiche che prima erano impensabili quindi ci interroga da tutti i punti di vista della filosofia della definizioni giuridiche e di tutti gli elementi veramente è un argomento che non si poteva
Trovare il più interessante per questo questi inaugurazione della Fondazione
Dell'istituto il titolo di studi giuridici quindi sono grato ancora professore dirti ringrazio gli organizzatori gli amici e colleghi prese la facoltà le direttrici dei nostri dipartimenti e veramente augura a tutti non buon lavoro sicuro che usciremo tutti arricchiti da questo pomeriggio dopo la conferenza del professor Cacciari grazie davvero buon lavoro
Magnifico Rettore caro professor Irti caro professor Cacciari cari studenti colleghi
Per me è un onore e un grande piacere portare il saluto della facoltà di giurisprudenza in occasione della lectio magistralis di inaugurazione della Fondazione diretti per gli studi giuridici il mio ringraziamento va al magnifico rettore che a seguito fin dagli inizi l'Inter costitutivo la fondazione
Grazie Magnifico Rettore per la guida illuminata del consiglio che anche in questa occasione non ha fatto mancare la nostra facoltà
Un ringraziamento caloroso desidero rivolgere al professor Natalino Irti che ha voluto che la sapienza e la sua facoltà di giurisprudenza siano destinatarie di questa importante realizzazione con un gesto di grande generosità del quale siamo affettuosamente riconoscenti al Natalino Irti
L'incendio nel merito di questa facoltà nella quale egli ha compiuto la sua formazione ed ha esercitato per molti anni il suo magistero
Ha facoltà di giurisprudenza potrebbero vantare il privilegio caro professor Irti di aver accompagnato in un lungo arco di tempo
Lo straordinario itinerario scientifico di un maestro insigne del diritto civile e di una prestigiosa scuola di allievi
Inoltre è per noi motivo di commozione della Fondazione dirti riunisca nel ricordo il padre ed il figlio e Natalino Irti i quali hanno compiuto gli studi in questa facoltà
Con un legame profondo dunque tra la famiglia io che la facoltà che trova nella neoistituita Fondazione una espressione altamente significativa
Rivolgo poi un ringraziamento al professor Massimo Cacciari chi ha voluto farci l'onore di partecipare a questa occasione solenne con la lezione magistrale sul nascere morire
Che richiama temi dell'ultimo quindicennio se non sbaglio della speculazione filosofica del professor Cacciari per due opere dell'inizio Della cosa ultima una presenza assai significativa per noi oggi quella di Massimo Cacciari le cui opere sono onde dense di profonde suggestioni per il giurista su molteplici temi
L'interpretazione della legge
Il potere il rapporto tra il nome o se il territorio tra un uomo sedeva oltre la formazione del match in Belgio nella modernità europea pensò che opereranno Etica e il recentissimo la mente inquieta
La Fondazione Irti nasce con due obiettivi fondamentali
Sostenere e promuovere la ricerca di giovani studiosi in una facoltà che orgogliosa di una tradizione antica ed illustre di scuole che hanno svolto un ruolo decisivo nella storia della scienza giuridica italiana
Inoltre perseguire un progetto di apertura degli studi giuridici ad un confronto culturale e multidisciplinare più ampio
Ancora in una linea di continuità con la tradizione di questa facoltà che persegue non solo l'obiettivo della formazione professionale del giurista ma in primo luogo quello della sua formazione culturale
Nella consapevolezza della ineludibile apertura degli orizzonti del giurista che non è solo un tecnico prigioniero diari di commi di legge o di astratte costruzioni concettuali
Ma un esploratore consapevole della storia anche della cultura discinte e delle sfide della società del mondo in trasformazione
Offrendomi questa riflessione e concludo il mio saluto con una citazione di Massimo Cacciari tratta da icone nella legge un'opera la cui lettura ritengo fondamentale per il giurista l'esortazione a porsi sempre con uno sguardo aperto uscito aldilà di riduttive cieche scansioni disciplinari e di appartenenza culturale
Grazie a tutti uno Urio alla Fondazione dirti affinché possa essere un pilastro del progetto culturale la facoltà di giurisprudenza
Luogo di confronto fra il diritto e le altre scienze e di promozione della ricerca dei nostri giovani di buon lavoro a tutti
Ora la parola la professoressa Luisa Avitabile direttore del dipartimento di Scienze giuridiche
Nel cast anche il saluto del Dipartimento di Scienze giuridiche a tutti voi dall'inaugurazione delle attività della Fondazione istituto ieratica agli studi giuridici vai sottolineare con la questione beatamente questo pomeriggio avere nascerebbe il motivo che ha fatto sin dall'inizio del pensiero filosofico discussa peraltro anche nella tradizionale della filosofia del diritto della Sapienza
E Terna penetra anche nelle riflessioni di Giorgio Barbaglio cioè il nastro fondatore dell'Istituto di filosofia del diritto
Ricorrenza dei maestri e qui in questa facoltà si sono succeduti nella disciplina
La nascita la morte costituiscono il nucleo nelle progressiva emancipazione dei diritti fondamentali per la dignità della persona
Ed è significativo che si IATA questo non è un tocco Anna una lezione sul nasce moine ieri in via l'antico e inevitabile
Attualmente la sala centrale mille discussioni filosofiche giù tutto siccome la manipolazione genetica della vita che nasce essi nell'attività legislativa i giorni inizia nani del fine vita
Che dicono i lavori e l'impegno e giovanilista
Nel pensiero gioiellini con ingenerando finalizzato ad un abbinamento capace migliaia di una guerra un adeguato assetto normativo a queste questioni così significative e a rilevanti che Altieri fischiano avviasse affidate alcuna ragione ancora il trota con questi arbitri ossia ogni Autorobot anela o no e lunga vita affittuaria significativa alla Fondazione istituto vi è il titolo di studi giuridici
E ora la parola alla professoressa Valeria De Bonis direttore del Dipartimento di studi giuridici ed economici
Magnifico rettore adesso rischiano verso il Cacciari cari colleghi e gentili ospiti vi porto il saluto di tutto il dipartimento e il ringraziamento per aver organizzato questa edizione inaugurale
Il cui tema debbo dire insieme al gesto compiuto da professori e chiede alla sua famiglia mia molto in senso buono provocato che non so se sia soltanto un anni io diciamo così desiderio ma andando avanti nella vita sento Sempre più forte l'esigenza che quello che ho fatto quello che hanno fatto le persone che ho incontrato non vada perduto
E anzi direi quasi che è quello che siamo stati non vada perduto e questo vale anche per la vita accademica vorrei che l'insegnamento lo studio la ricerca e che hanno fatti miei maestri il contributo dei miei colleghi anche dei miei ieri e il mio non andassero persi
E e credo che spettò a questo Desirée a questa esigenza si possa rispondere in due modi una un poco con paura
Cercando di trattenere per sé tutto quello che si ha ottenuto nella propria vita professionale e uno invece con fiducia e con speranza cercando di trasmettere agli astri i propri contributi
Ebbene io credo che ed anzi professore Viesti e la sua famiglia con le decisioni di donare alla Sapienza questa somma ingente per costituire la fondazione abbiamo scelto la secondaria la seconda strada
E dopo una vita e dal punto di vista professionale ha contribuito in modo magistrale allo sviluppo dei discipline giuridiche
I poteri storie che ha deciso di donarli ancora alla ricerca all'insegnamento e allo studio di questi discipline
E
Cedo la parola do la parola al professor Natalino Irti
Ascoltando
I saluti augurali
Così partecipi generosi
Ho avvertito
E il profondo significato
Della parola riconoscenza
Che non è soltanto
La dichiarazione
Quindi un proprio debito
Ma anche un riconoscersi
L'uno con l'altro
Un comprendersi a vicenda
Un ritrovarsi
Nei medesimi ideali e nelle medesime attese
Mia riconoscenza
Al rettore
Nella università
Altra esile
Alle direttrici che ispessimenti
Altri uffici amministrativi
E dai colleghi che in vario modo
Hanno condiviso pittore getto
Favorito la nascita
Di questo istituto
Il quale è una specie di piccola chiesa mi cappella votiva
Costruita all'ombra della grande manda sapienza
Che ci accolse
Timidi
Scolari
Nel lontano autunno del mille novecentocinquanta fatto e si vede ancora oggi Scolari fedeli
Fosse molti ascoltatori si domandano
Ma perché un istituto giuridico
Inizia il proprio almeno
Scegliendo e tema nasce e morire
Parole che hanno una girava fissità biologica
E affidando nella trattazione a un filosofo imminente come Massimo Cacciari
Vorrei sciogliere l'inesistente l'interrogativo con rendicontazioni che infanga annuo anche
A indicare gli scopi perseguiti
Dall'istituto
Ci fu un tempo
Nel contempo assai vicino alloggi e in cui il diritto riceveva dal ministero il nascere morire
Invito ammetterete e ricordare due articoli del Codice civile
Beh una fedeltà anche in un posto vive
L'articolo uno del Codice civile
La capacità giudica incomincia dava la nascita
E l'articolo quattrocento cinquantasei la successione si apre al momento dall'amore
La vita giuridica
Dell'individuo
Sì svolge tra due momenti fra due eventi il nascere e il morire che Cardullo fuori dal diritto
La vita considerata con una specie di durata due momenti darla Hausa
Dal momento tiene alla nascita al momento della morte
Allora frattempo la tecnica si è impossessata
Di questi eventi
Il suo dominio sulla natura
Non risparmia neppure il nascere il morire questi eventi naturali sono ormai processi tecnologici e quindi anti ufficiali non più naturali
Cioè
Condotti poi gli strumenti costruiti
Dall'uomo
La parola produzione che appartiene al capitalismo europeo
Tende tra nel mondo
L'Inter diritto no riguarda soltanto le cose riguarda anche il nostro corpo che diventa fattibile e Turci mila
Consideriamo soltanto il linguaggio della gestione tecnica del nostro corpo nascere impoverita ho togliere la stizzita
Fa sì che sarebbero sarte in altri Temple inimmaginabile allora la scienza giuridica
E il legislatore
Hanno il pass grave lento
Non percepiscono con immediatezza questi fenomeni ancora una volta vorrei riferirmi avendo non di un giurista ma di un
Letterato tedesco Ernest
Che nel mille novecentottantuno egli aveva toccato gli ottantasei
Scrive
Il con il suo saggio al nuovo del tempo ebraico Maurer
Parole confondere sulla fecondazione artificiale e sui sessi
Chissà fuori sul diritto le leggi scrive Jung
Possono soltanto agire da barriera
Ho scavare un letto alla corrente ma che cosa sono mai le leggi quando una nuova formazione Orietta la sua ombra
E qui la nuova formazione
è la formula che la tecnica medica imprime all'umanità esso giunge
La tecnica prevale che valica ampiamente delle differenze Carla nascite illegittime legittime può farmi razze differenti
In centro non prive di tragicità
E qui segnala all'attenzione dell'attore come rimanga insoddisfatta alla domanda primitiva l'originaria
La domanda di chi vuol sapere da chi discende
Per questo DC giunge al sì del generale dal nascerà allora
Che anche vedere la filosofia con l'impegno del registratore e del giurista a tradurre in forme giuridiche i nome edita la tecnica
Qualche giorno sono
Il Pontefice Francesco rivolgendo una locuzione magistrati italiani
Segnalava vuoti legislativi in particolare i vuoti legislativi sul principio della vita
Sulla figlia della vita
Allora in tutti i nostri discorsi sulla nasce e sul morire c'è una immanente Filosofia
C'è una presa di posizione sul mondo
Dicevo poco prima
Nella fa l'accoglienza del preside
Il diritto ha bisogno di Filosofia sì
Il diritto hanno bisogno di Filosofia
Non soltanto sui temi del nascere e del morire
Ma sono tutte le parole che è oggi vengono utilizzante
Con indigna scioltezza realtà esperienza effettività che sono categorie filosofiche e che e il giurista utilizza con biasimevole dilettantismo
Dicendo il diritto ha bisogno della filosofia
E doversi aggiungere con una nota biografica come chi vi parla ha avuto bisogno dell'amicizia rimasti senza i ebbene dicendo questo
Non mi riferisco soltanto a una banale e scolastica indisciplina interdisciplinarità ma alcuni una unità del pensiero del no forte
Ecco la favola vi Massimo Cacciari che saluto con grata e affettuosa amicizia altre il nostro cammino grazie Massimo
Il timore di deluderli
Tantissimo ma insomma
Accettiamo la sfida ringrazio dalla presenza di Milazzo rettore il preside un razzo naturalmente Natalino Irti per queste gentili e affettuose parole
Ma vediamo di ragionare un po'insieme
Su questo tema
A partire da alcuni principi che a me pare corrono lungo tutta la nostra tradizione intellettuale in tutta la nostra cultura
Vi è una di simmetria è sempre stata colta una una di simmetria tra le due i due termini le due parole
I gol fatti nascere e morire no
Nascere capita
Potremmo dire che il morire capitano
In tutta la nostra tradizione culturale liquida invece circa una differenza radicale un'ascia recapita il può essere anche una sciagura
La Sapienza tragica
Meglio non essere nativo Senati morire subito
Il morire devi in qualche modo riscattare la casualità della nascita
Il morire deve essere una vostra azione
Questo è ricorrente nella nostra tradizione filosofica allora nella nostra cultura in quella filosofia che in in forma impregna di sé ogni ogni forma del fare ogni ogni agire ogni pensare dell'Occidente
Quella filosofia che alle origini uno si distingueva in alcun modo alla scienza tutti sanno che i filosofi edifici ferme erano assolutamente sinonimi
Il nascere capita il morire deve essere il nostro
Deve assumere una forma il moriva in cui nuovi cito riflettiamo anzi in cui noi esprimiamo il nostro dai numeri nostro carattere
Il nuovi rinascere
Necessario cioè nel senso che noi non possiamo farci nulla l'essere nati secondo appunto dire meglio che non o meglio morire subito ma invece il morire poi in qualche modo riscattare la casualità della nascita
Diciamo in un'espressione il morire deve dire al deve intendersi come un vero boom agenti is
è una nostra azione il morire
Questo un tratto comune ritengo nella nostra cultura
Il dato della morte in sei non ha alcun valore il dato poco per trasformarlo in un nostro fatto
è fatta dallo morte
Bisogna imparare a morire vado citando da qua e là insomma è una pratica imparare a morire
Coltiva nuovi nuova però vuol dire che ogni giorno nuovi
Ci esercitiamo pensare la morte
E in quindi a vincerne la casualità avvince o nella necessità a farla appunto datato un fatto
Vivere significa imparare a morire attenzione a capire bene Grande detto platonico nome elette salato
Che non è assolutamente niente giudici come un gran merito la morte ti libera a alle sciagure tra i dolori della vita e l'interpretazione anche più sballata non si potrebbe anche se ancora circola
Quando la il melenso e Taranto un esercitarsi a primo sale la morte per vivere bene
In modo che alla fine la morte sia una morte contenta
Una bella morte
Come quella di Socrate per Socrate
Tutti piangono intorno ma amo ma Socrate dice
Vai esemplifica un gallo Gallo e l'uccello sacro Esculapio il dio della medicina
Sacrifica un gallo al dio Nella Salute perché io sono morto sanno
Perché la mia morte e salute
Perché io sono vissuto coincida esercitare mi a morire
In forma
Un filosofo contemporaneo riassume tutta questa tradizione di pensiero che possiamo trovare un po'ovunque vincendo il pensiero della morte pensare la morte
Forma l'abilità Jim
Pensiero dalla morte il forum l'abilità
Si pensa alla morte per dar forma alla vita per avere cura della vita non perché tu Aneli a morire
Non perché tu disprezzi il vivere non presenti la vita come una sofferenze centro e non vede l'ora di finire no Melette franato esercente tagli esercitati pensa alla morte in modo che pensando la morte in ogni istante tu hai cura dividere come si tende in modo che tu quando giungerà quell'ultimo momento quando il può essere possibile giungerà alla sua estrema possibilità che appunto la morte tu possa dire che sei tu che muove i
Che la morte e tatuati
E ha il tuo carattere così come appunto la morte
So di Socrate
Punta cioè solo la qualità della vita allora no la qualità della vita una vita che ha preso forma del pensare la morte questo conta assolutamente nulla punta la sua durata
Alto term altro altra elemento proprio costante non la nostra tradizione
Conta la qualità della vita
Il Mele che tra l'altro non è nulla di diverso da quello a mio avviso quello che dirà Spinosa non mi curo affatto della morte a un fatto disastri
Per se intendiamo bene il detto platonico il detto Platone in corpi indifesi tuteli morire contento
Contento di che cosa ti come hai vissuto
E quindi che quella morte è il tuo morire
E non ci interessa nulla il fatto che il dato della morte
Ti interessa come te la sei costruita
Mi interessa come l'hai fatta
E la durata della vita quindi non conta niente la vita a valore
Quando
Sappi conoscere la morte riscatta dalla casualità della nascita
Quando la tua vita è stata un un usciere e in particolare si è sempre rapportata con quell'estrema possibilità che costituita dal tuo morire
Dice Hegel il sapere il sapere di morire cioè il monile diciamo no la morte il sapere di morire eh
L'elemento che libera la ditta alla sua compiutezza che da forma alla vita liberandola perché perché il sapere la morte il sapere questo limite estremo Cilli bella da ogni finitezza
Ci libera nessuna finitezza può condizionarci realmente perché ciò che ci il limite la morte che dobbiamo raggiungere appunto informa quel limite libera da ogni altro limite sapendo quel limite ogni finitezza è in nostra Mannino
Sapendo la fine la fine nessun finito nessuna potenza affinità può asservirci
Perciò chi vince nella storia dice degli Orchi vinceranno storie chi meno teme la morte
Chi l'ha compresi in sé e non la teme
Perché è libero ad ogni potenza finita e si rapporto soltanto all'estrema possibilità chi vince nella storia chi vince nelle battaglie della storia colui che in meno teme la morte
No durata quindi non ha alcun valore nessuno è questo un bel problema
Perché non c'è dubbio la durata in quanto tale non ha alcun valore assume alcun valore il sapiente vive quanto un verdetto non quanto un po'
Questo è un elemento assolutamente ricorrente
Doveri soggiacere alla crudeltà ad una malattia quando sono libero di andarmene
Randaccio assolutamente retorico ma certamente erano
Ma certamente non
Il sapiente ripeto non fugge la morte
No nella circa
Non brama la morte mela odia non c'è nessun disprezzo Della Morte non c'è nessun disprezzo per la vita ma certo
La vita deve essere quella che riscatta la nascita come uscendo
E quando questo non mi è più possibile quando non lo posso più
E no no la vita
In quanto durata cessa di avere alcuni valore
Quindi di conseguenza appunto il sapiente il ponte decidere di uscire dalla vita quando ritiene appunto che la sua vita
Dovrei soggiacere alla cura il tarlo malattia cioè trecento quando sorride diventa una mera durata un mero sopravvivere che impedisce la Melette tra un attore
Quindi può decidere di uscire dalla vita e nessuno glielo può impedire fai tolto no
Ci ciglio eh
Il
Per molte correnti culturali classiche non solo
Espressione della nostra irriducibile libertà
Naturalmente mi viene anche facilmente contraddici indica e non ci sono le pagine molto belle diffusa in aula sul suicidio che
Confine Psicologia ci dice come ritengo che sia psicologicamente vero che dieci suicida i tutt'altro che libero perché l'atto del suicidio
Dimostra che egli dipende dalla vita
Talmente profondamente così profondamente da non poterne sostenere l'insostenibilità
E quindi che dalla vita un valore comunque eccessivo
E ne stiamo in qualche modo quindi
Non è propriamente certamente da intendersi suicidio comunista pressioni di piena libertà perché certamente chi si suicidio non non sopporta più la vita ma perché non sopporto i più la vita
Qualunque vita può assumere quella forma di cui dicevo
Non sopporto i più la vita perché non sa perché conosce
E se tu conoscessi Bush rischia sopportare la vita
Ma chiusa questa parentesi insomma di ordine psicologico quello che mi sembra rimanere come Tim può fondamentale di
è questo
Vi è un diritto naturale
Ius naturale
Tel quel diritto come qui sapete molto bene che i latini definiscono come il proprio di tutti gli esseri animati
Di tutti gli animali ognuno animalium
Il diritto naturale supremo incontestabile
Ok quello che si esprime come il diritto a esistere
A insistere
Ma non solo a esistere nel massimo grado della coppia e potenza
All'interno in questa in questa secondo questo discorso secondo questa logica all'interno di questo diritto naturale e insopprimibile
Che ogni naturale naturale
Che ogni ente a di esistere ad esistere egli esprimere la propria esistenza al massimo grado della propria potenza all'interno di questo diritto naturale vi deve essere
Deve essere compreso il diritto di morire
E qui è logica
Se accettiamo questo principio del diritto naturale è incontestabile
Che si abbia il diritto di morire che la morte sia libera
Nessuno
Nessuna potenza può negare il mio diritto a esistere così come nessuna potenza può né carri il mio diritto a decidere di morire
L'affermazione di questo diritto e uno solo nei suoi due aspetti
E in questa affermazione certamente si intende riscattare quella casa casa sua vita del nascite nascita
E con essa ogni fortuna ogni fortuna
La fortuna esiste ma nulla può sulla libertà
Della vostro del nostro esercizio di morte che significa quella da forma alla ditta che abbiamo visto
Nessun nessuna potenza può sottrarci questa libertà
Davvero
Possiamo davvero sostenerla
Ma la vita
Ma non è anche comunque
Relazione
Non è anche comunque
Necessario concepirla come rivolta d'altro
Perché la morte che la conclude dovrebbe essere libera da tale vincolo
Possiamo davvero pensare quella morte contenta quella morte informa però a volte compimento
Del nostro essere liberi
Quella morte come il nostro fatto possiamo davvero concepirlo in nei termini questa farai tolto di questo di questa morte libera
Sì la vita e comunque necessariamente in relazione
Come farebbe la morte Melette Tanato nel senso che ho detto esercizio di morte divento conoscendo vivendo
Ciò che caratterizza la Melette tarature il vivere il vivere conoscendo sapendo indagando
Come che la morte
Potrebbe essere
Libera dai vincoli dei rapporti dalle relazioni che forma con la vita
Siamo pare attendendo vivendo siamo parte e ci siamo di esserlo muovendo
Tutta la nostra vita si commisura da altri è fosse è talvolta e improvvisamente questa trama che costituisce la nostra esistenza cessa viene meno nel momento che la morte
Detto in termini più propri non debbono a vedere gli altri un diritto anche sul mio morire
Logicamente non sulla sulla base di un principio logico se la morte
E morire Verbum agenti is
Se la morte è un pensiero che vivendo noi agiamo
Per essere liberi cioè perché quel pensiero del morire libera da ogni servitù indipendenza da ogni elemento finito
Ragionamento fa
E allora c'è questo prelazione direi proprio ontologica tra vita e morte
Relazione fondamentale
Ma stranita è relazione quindi perché la mia morte potrebbe essere
Dovrebbe essere intesa come diverrà
Invece deve essere di un diritto
Sul mio morire deve valere una norma sul mio morire o no
In che limiti
In che forma in che limiti come
Però logicamente a me pare logicamente
Poi il passo successivo è un passo
Giuridico politico e ma logicamente pagherebbe
Che in base proprio al discorso anche più radicale che conclude con il Fai Toldo
Anche in base a quel ragionamento parrebbe logico che vi fosse un diritto sul mio morire
Comunque il tempo fondamentale diciamo filosofico è questo non vi è dubbio alcuno la morte è sostanzialmente mia mia
Il mio
Non esserci per la morte
Ma questo
Niño come lo dobbiamo intendere
Come una coppietta
La morte di mia proprietà
è un'affermazione conseguente con quello che abbiamo detto non pare e così è coerente con l'affermazione di quella vita
In cui sappiamo pensiamo il morire
Non non mi pare
E comunque questo paradigma
Così problematico credo
E forse di qualche interesse appunto anche per la riflessione giuridica
Questi presupposti per così dire
Anche di una riflessione in campo specificatamente giuridico credo spero comunque questo paradigma questo importante capirlo contrasta abissalmente
Con un altro questo il punto abissalmente vola quale
Quello che afferma che la nascita non è affatto un caso
Non è affatto un caso ma un dono
Un dove
O meglio il dopo
Il Duomo può più immediate a devo
Si potrà discutere
Cos'è don immediata zero non tutta l'anima
Una parte dell'anima quale parte dell'anima certamente quella
Spirituale
Certamente quella poetica
Immediata zero le altre
Quelle che ci accomunano e abbiamo comuni con altri animati con altri enti magari passano anche attraverso cause seconde però
Scuola di diverso eccetera eccetera lasciamo stare
Però il paradigma è in quanto tale è completamente diverso
L'anima cioè ciò che anima
Immediatamente nel momento della nascita poco dopo io non in Francia no poco dopo
A quale momento del della gestazione eccetera comunque quello che è certo che la nascita non è un caso è un dono
è un dono
Ma se è un dono non è cosa nostra
Non ne possiamo perciò visto prego
E anzi mostriamo il nostro essere liberi la nostra libertà solo ritornando alla al suo fatto
Custodendo ora e ritornando dal suo fattore
Poiché è da lui che viene
E lui che l'ha donata è nostro dovere
Non solo custodirla ma custodirla affinché possano fare a lui il ritorno
Non siamo affatto padroni dalla nostra morte
Perché non siamo affatto padroni della nostra nascita
Nascita e morte non solo Cusin nessun modo a nostra disposizione
Hanno una provenienza e questa provenienza e prego potente rispetto al nostro potere
Noi siamo custodi
Della vita che ci è stata donata
Non i padroni
A mio avviso da questo paradigma
Che ruolo oggi con religiose eccetera ma fondamentale da capire questo ente anche questo paradigma è il presupposto di quanti dibattiti di quante discussioni quanti conflitti anche sul piano giuridico correzioni due paradigmi tesi con troppo
Eminentemente filosofici filosofico teologici
Questo paradiso a mio avviso suscita problemi infiniti
Perché paradossi diciamo paradossi di cui bisogna avere consapevolezza
Se questa vita è un dono
Quindi se la nascita e dopo e quindi dobbiamo custodire Rutelli e custodire la vita con l'uomo e non le possiamo disporre che liberano a morte eccetera eccetera
Perché il mondo
Come mai solo ad alcuni
Perché siamo stati soltanto lui donati
Dio
Non poteva anche fare esistere coloro che di fatto esistono
E se è così
Se è così
Kennedy e la sua potenzia subito
E che senso ha parlare di dono serio non poteva che fa registrare coloro che di fatto esistono non poteva fare altrimenti
E quindi non è un dono
La nascita torna ad essere un caso e basta
E allora tornerebbe giusto giusta l'idea di poterne disporre nei limiti in cui si può
Quindi colossali problemi nascono se vogliamo ragionare sul paradigma della nascita come dono dell'esistere come un dono
Che non salì pure
Propriamente archeologici ritengo
Quello che è certo che questo parla di ma non c'è dubbio contrasta radicalmente con quello precedente
E torniamo
Al punto
Fissato questa questa differenza che io ritengo radicale insuperabile
Torniamo al punto in cui eravamo cioè quello della
La nostra
Possibilità
Di
Morire
Morire inteso proprio come un
Non come qualcosa che capitano qualcosa che in qualche modo eh in cui noi disponiamo perché la morte è una cosa e il morire una
Come si può esprimere questa potenza
E il modo più semplice per esprimere questa potenza è quello di
Decidere
Non interessa qui adesso non mi interessa attraverso quali mezzi quali forme ma di decidere di
Fare durare quanto più possibile la vita
Tempo della durata
Può esprimere questa nostra potenza di
Questa nostra potenza sulla morte
Facendo durare la vita
La vita vista come durata
Possibilmente anche qui spesso ride perché possibilmente infinita no
Perché che il limite posso dare a priori alla durata nessuno
Ma la durata infinita
Il durare in infinitamente
L'infinita durata è ovviamente quella del morto
Il morto due infinitamente
Una vita che voglio infinitamente durare è immagini di morte
Cioè
Il morire
Verbo ma agenti si può declinarsi secondo due prospettive anche qui radicalmente diverse Luna
Proprio perché
Sono padrone o voglio o la mia volontà si esprime in questo senso di esserne il padrone della mia morte
Questa volontà si può esprimere nella volontà di infinitamente durare
Dunale infinitamente conclusione paradossale l'infinita durata equivale alla condizione del morto
Quanto dura un morto
Infinitamente
Quando moriamo da questo punto di vista noi duriamo infinitamente
Opposta a questa idea è quello di eternità
L'eternità non è niente a che fare con infinita durata anzi l'infinita durata gli diedi durate la cancellazione dell'idea di eternità
Sono
La durata la durata è continuo divenire continua trasformazione
Continua a morte
Le terrò
Come medievali sapevano bene
Con eterno
L'eternità
Noi
Cosa vogliamo come si esprime la nostra volontà a popoloso alla morte
L'altra volontà voluto dalla morte e
Quella dell'infinito durante non è così
A mio avviso abbiamo cancellato totalmente la differenza tra durate eternità
La nostra cultura questa abissale differenza è completamente cancellate
L'eterno è un infinito dura così lo immaginiamo
Senza comprendere che il leader dell'infinito adunata equivale appunto è un'immagine di morte
Che non ha niente a che fare con quel morire di cui abbiamo detto
In che direzione agisce
Natalino Irti prima ricordava Junger ricette in che direzione agisce la tecnica nel senso più ampio del termine
è evidente è necessario che sia così non è una critica alla tecnica
è necessari così la tecnica può agire soltanto nel dare
Soddisfazione per quanto può all'idea dell'infinita durante
Perché sull'eternità nulla può la tecnica
Quindi necessariamente agisce ed esclusivamente può agire in quella direzione
Ma se noi portiamo
Il conto l'idea alle estreme conseguenze
La stella stress siamo fino al paradosso come secondo me la filosofia dovrebbe fare
E giungiamo le conseguenze che la tecnica in realtà
Induce
A intendere
La lotta e la virgolette vittoria sulla morte non sul morire se sulla morte
In un modo quello della infinita durata che in realtà un'immagine di morte
Ripeto che tutto ciò è svolto in termini puramente forse logici e
Il che non significa nulla non ha alcun significato critico nei confronti e tanto meno negativo nei confronti di alcuna disciplina eh
Tentare di capire i presupposti
Di cui di diverse forme del fare dell'agire i presupposti
Noi possiamo vedere il potere sulla durata
E necessariamente vogliamo un potere sulla durata infinito possiamo opporre logicamente un limite alla durata
La vogliamo vivere centocinquant'anni no centosessanta duecento duecentocinquantadue mila
Ma non è logicamente punibile alcun limite
Ma quest'idea di un'infinità durata e
Obiettivamente una immagine di morte
Ma
Per poter decidere sul diciamo tempo della morte è conseguenza inesorabile
Qui già accennava Natalino Irti conseguenze inesorabile e quella di dover decidere anche sulla nascita
Sì aggiorniamo nei termini della durata che contrastano
Principalmente con l'idea di eterno ripeto questo fondamentale come prima dicevamo sulla fra il tuo odio da un lato e la nascita come dicono dall'altro se assegnamo
Il nel nel senso di rendere possibile la durata
Cui non possiamo opporre a priori alcun limite
Noi dobbiamo intervenire sulla nascita è evidente
Perché soltanto intervenendo sulla nascita potremmo determinare la durata
è una conseguenza logica solo disponendo delle cause
Per quanto possibile possiamo prevedere gli effetti
Quindi l'intervento
La tecnica che interviene sul nasci è assolutamente necessaria logicamente conseguente fa tutt'uno con ogni forma tecnica che precisa alla durata
Così è necessario si finisca col considerare anche la nascita
Il mettere
La veri nostra ma Daverio nostra manovra
La lasci
It
è fondamentale averi nostra umano e
Le forme del nascituro è fondamentale perché la vita duri
Bisogna determinare il nascere per avere potere sul morire
Lo quello che alcuni dicono lo shopping Genetics Parma sarà una prospettiva ovviamente futuribile fino a un certo punto però è secondo me è una conseguenza logica di questo paradigma culturale
Cioè determinare il non nato
è essenziale è ormai
Ovvio che occorra determinare novellato se vogliamo Averion nostra Malvano le forme della sua durata
Attraverso quali
Coppini
Attraverso occhi forme di razionalità lo scopo interveniamo sul non nato su questo
Si potrà discutere si potrà vedere no
Utilità di chi ma utilità sempre necessariamente
Ci potrà determinare l'utilità del Non NATO l'utilità dei genitori l'utilità anche della parte della Repubblica come adesso vediamo tutto quello che volete ma il paradigma non può essere che questo utilità
La differenza fondamentale quale che mentre
Disporre della durata significa intervenire su un atto
Una sulla persona
Intervenire invece sulle
Sul non nato significa intervenire su chi
Certi
Questa la differenza fondamentale per avere in mano copre poteva avere l'idea di disporre della durata del nato io devo
Intervenire sul non atto
Ma la differenza appare abissale perché da un lato c'è un nato
Che chiede di curare
Che esige di durare che vuole durare ma volontà espressa dall'altro ci
Come facciamo a esprimere
Analogamente la nostra volontà di disporre della vita della vita
Della vita presente
E i disporre appunto delle condizioni di una ditta avvenire
Come facciamo
Come facciamo a porre in Anna Lucia queste due dimensioni
E soltanto pensando che il nascere
Produzione diceva prima Natalino Irti che nascere è un produrre
Dal nulla
Dal nulla
Cioè che nessun diritto può essere può perciò S campato dal non nato perché non nato non è
Nome
Non è neanche potenza di essere semplicemente norme
E qui mi pare che vi sia sbaglierò una abissale differenza tra gli sviluppi
Del nostro discorso della nostra cultura su questo tema rispetto a luglio su Ronaldo
Dice
Mi pare Giustiniano non so un piano un sorriso scuserete
Qui inutile un sunto
In toto pene iure i civili morti Intel le culture in rerum natura S
Cento
Diritto romano ma in contrasto totale con i costumi delle classi dominanti
Delle élite romana degli storiche epicurei eccetera che erano concordi nel ritenere il feto porsi un Vischer uno Matrix
Una cosa il diritto umano ma cosa che al il costume anche lì
E tra mosse
E Linus non c'era proprio una
Una completa simpatia
E dall'alto come la nascita è un prodursi dal nulla poiché si sporge nella ricezione anche nella definizione platonica lo un un Pogliese su un fare un produrre
Che fa essere ciò che non è
Che
Porta alla presenza ciò che prima non la nascita come questo produrre come questa poi si sfoga in senso platonico
E soltanto quando è nato la capacità giuridica
Dalla nascita cioè da quando appare da quando è prima non è
La persona
E anche qui una differente un paradigma abissalmente diverso rispetto a un altro in cui appunto la nascita sia intesa come dono e come la nascita è un produrre essi una poi diesis dal ciò che non è dal non è dal niente alle e così la morte deve essere considerata appunto come il momento in cui appunto tutto finisce
E il dunque tutto finendo nulla immessa obbliga in qualche modo
è nostra
Perché nulla dopo di noi si origina
Come nulla prima della nascita eh così nulla dopo Dinoi sì origina
Come nella nascita
In quell'ente che la nascita che con la nascita si riproduce
Non si avverte non avvertiamo è in quel momento è nato appare e non si avverte e non riconosciamo quello che riempie le diceva il fluviale di o del sangue
è
E prima non è
Non avvertiamo questo
Così non avvertiamo la morte commi il compimento del nostro agire quella azione
Che ci consegna ha il nominativo
Che è responsabile nei loro confronti
Cioè non sentiamo la nostra morte come l'origine di un susseguirsi di destino
Prima della nascita nome dopo la morte non me
Duriamo quanto più possibile perché dopo la morte nome
Niente prima niente dopo
Prima non è
Dio fluviale del sangue che ha condotto a quell'ente che che nato che appare scrisse nel Po Dotto e dopo niente
Non l'avvertiamo la morte Lamorte il morire agire come una azione che uscire troppa che era che si ripercuoterà nelle generazioni future
Non avvertiamo il morire morì Lamorte non il morire come un qualcosa che obbliga
Che ci obbliga al futuro anche qui la differenza rispetto all'immagine socratica no morire così
Quel quel morire destinava
Quel morire
Obbligava chi era intorno a lui
Quella GR trattino morire appunto si
Pupa Gava
Lignani direbbero vi sarebbe una categoria che non è affatto estranea alla nostra cultura il Dharma Dharma
Ogni nostra azione a infinite conseguenze ma l'azione che forse ha più conseguenze è il morire cioè come moriamo
Come moriamo
E così nascere no nascere allora in questa ottica dovrebbe essere una una una coso questione che interessa tutti
Venga in relazione con tutti
E anche qui lo ius romano diceva delle cose secondo me molto importanti ma quando quando si diceva il prorettore
è chiamato a favorire la nascita
A favorire che è nato si introducano la famiglia
A parte il semi miste all'endo stessi
Qui e sì non tanto un parenti cuius sedici tu ventun mezzi Amm rei pubblica il nascituro
Il pretore deve avere deve avere deve capire che favorirà ma insomma che avendo sesto
Non favorì così un favore chi alimenta
E non è soltanto per il nato non è soltanto per i parenti
Ma per l'intera Repubblica
Civita stravolge cioè se noi abbiamo dimenticato completamente Civita Saluggia e scienza
Quindi
La nascita
Non è appunto un fatto privato
Non viene
Il nato non viene dal nulla non è un prodotto nel senso dalla Pogliese X definita da Platone
E
E va favorito per questo
E la morte altrettanto non è un fa morire non è un fatto privato perché il modo in cui noi moriamo la forma che assume il nostro morire
E cioè che assume la nostra vita perché la forma dello stabilità e continuità si costituisce in quella Melette tra l'altro di cui abbiamo parlato anch'essa è forse tre volte anch'essa
Si deve rivolgere ad altro perché la forma del morire si propaga
Obbliga
Le persone con cui
Di chiamo
Io credo che da questi presupposti possono diverse né venire anche i suggerimenti provocazioni
Io ritengo decisiva anche in piazza sul piano giuridico e sul piano
Di come affrontare anche dal punto di vista normativo queste questioni
Quale posizione di fronte a norme che regolino la nascita e morte è possibile assumere posizioni su queste questioni senza indagare questi presupposti
Dobbiamo essere indifferenti rispetto alla scelta tra i paradigmi che si contrappongono qui sono contrapposti nella nostra cultura la nostra civiltà quando ci sono affrontate le questioni della nascita alla morte
Possiamo essere agnostici
E limitarsi soltanto vedere il decoro la coerenza interna delle norme senza interrogarsi sull'occhio supposto
Che ripeto tutto filosofico tutto teologico
E comunque anche ammettendo una forma di agnosticismo quando si tratterà di giudicare
E poi ci deve arrivare a quello non su queste questioni sono le norme ci sono
Ma poi se c'è un giudice no un giudice è quel giudice potrà
Oltraggio giudicare su queste materie senza
Che intervenga nel suo giudizio senza che intervengano nel suo giudizio questi presupposti di valore che magari Lulli di cui magari lui del tutto inconsapevole
Non sarebbe meglio che fosse consapevole
Vi può essere un giudizio su queste materie nell'interpretazione delle norme su queste materie senza riferimento a questi presupposti valoriali senza un nuovo un sentimento
Impossibile
E allora fosse necessario affrontare questi presupposti
è necessario che si prenda posizione loro confronti
Per poi arrivare la norma e al giudizio in base alla norma
Oppure
Si tratta semplicemente di
Come come della giustizia diceva il grande Kelsen di un sentimento irrazionale
Siamo nel campo dell'irrazionale giuridico quando affrontiamo questi paradigmi
Siamo nel campo e ma
Il sentimento non c'entra niente nel giudizio
O vi è un sentimento delle leggi come dice un vostro collega
Credo che vi sia un sentimento delle leggi nelle leggi
E e e e questa dimensione chiamiamola anche sentimentale ma
E questa dimensione dove dove dove pensiamo che posso intervenire con più forza e con più prepotenza che nel campo della nascita ed è la morte fondamentali decisivi in cui interviene la potenza della tecnica intorno
Zone di frontiera per lo ius
Allora indagare di questi presupposti chiarirli metterlo in chiaro
Io ritengo sia uno dei compiti fondamentali delle scienze giuridiche
In questo tempo necessariamente per tutte le cose che ho cercato di dire in relazione
Il rapporto nonché qui non c'entra niente una vaga interdisciplinarietà
Qui c'entra la filosofi cita intrinseca del diritto
E
La necessità per una filosofia che sia che voglia essere filosofia del Po più presente perché questa è la filosofia
Porre in concetto il proprio tempo questa è la filosofia non un esercizio autistico
Di idee con idee di imposizioni divieti per mezzo di venire no ma
Mettere in concerto il proprio tempo metto in concerto il proprio tempo significa affrontare le questioni come si pongono oggi di vita di morte all'altezza della tecnica contemporanea chiarire nei presupposti
Chiarirne oppure chiedere
A medici giuristi eccetera questo mistero della filosofia
Che cosa fate
Perché lo fate
Quali sono i diciamo la valori
Meglio direi i punti di riferimento le idee regolative
Con cui operate così in questi campi questa domanda è essenziale per sapere quello che stiamo facendo no in un campo qualsiasi ma nel campo del vivere e del morire grazie
Alla produzione del professor Cacciari non poteva aprire in modo più alto la vita la fondazione della Fondazione i tipi Dio lo ringrazio davvero lo ringrazio al nome della facoltà lo ringrazio a nome di tutti i presenti
Rinnovo il ringraziamento al professori eletti al rettore
Ringrazio tutti voi che siete presenti consentitemi di esprimere un ringraziamento particolare
Al presidente Consigliere di Stato Patroni Griffi al procuratore generale della Cassazione Fuzio che ci hanno fatto l'onore e la loro della loro presenza grazie a tutti buonasera Lunga vita alla Fondazione i