Troppi diritti

Radio radicale Nuovo appuntamento con troppi diritti Massimiliano Coccia Alessandro Barbano
Per Sandro questa macchina parleremo del rivolta dei sindaci nei confronti del decreto sicurezza decreto ormai diventato legge
Dello stato in materia appunto e i pubblica sicurezza e migrazioni allora chiede ti sei fatto di quello che sta avvenendo e dato viso che punto è anche la discussione all'interno dell'esecutivo
Mi pare Massimiliano che il conflitto tra i sindaci e il ministro dell'Interno Matteo Salvini
Confermi ancora una volta come sia diffuse prevalente in Italia latte imitazioni di politicizzare io l'emergenza dell'immigrazione per sfruttarla a proprio vantaggio
Come è noto la contesa riguarda l'articolo tredici del decreto sicurezza che nega l'iscrizione negli elenchi anagrafici agli immigrati richiedenti asilo
E l'iscrizione come sappiamo è condizione per poter accedere all'attribuzione di una casa popolare per iscrivere un bambino nelle negli asili e nelle scuole materne e quindi per fruire di una serie di servizi che
Il lo Stato riconosce i cittadini italiani
La Consulta valuterà se questa esclusione che l'articolo tredici dispone Dioli diritti costituzionalmente garantiti tanto agli italiani quanto gli stranieri in condizioni di parità non v'è dubbio che il conflitto che si è aperto e mi tanto mediatico quanto strumentale sia da parte dei sindaci i quali hanno pieno diritto di contestare una norma e anche di impugnarla ma non divisa applicarla almeno finché vigente
Sia da parte del ministro Salvini che ovviamente
Altro l'aspettava e e ancora una volta utilizza la contrapposizione in chiave elettorale con un Lessico e dei toni francamente poco adatti alla ruolo e alla compito istituzionale che riveste
Ma a voler giudicare fuori dal patto osso dentro la concretezza dei provvedimenti non v'è dubbio che la drastica restrizione dei permessi per protezione umanitaria
Stabilita dal decreto sicurezza porterà nel giro di pochissimo tempo a un incremento degli immigrati irregolari in Italia l'ISPI lo stima nella misura di centotrenta mila unità
E che si aggiungono evidentemente alle centinaia di migliaia di cittadini clandestini
Che già vivono in Italia e che non sono stati rimpatriati né mai lo saranno nonostante le promesse in campagna elettorale della ministro Salvini di riportarli in patria nel giro di due settimane
è evidente che la strategia è quella di fare terra bruciata attorno agli irregolari e sperare che se ne vadano di propria iniziativa
In un contesto europeo in cui non è più tanto facile trasferirsi da un paese all'altro e probabile che accada il contrario
Che cioè i clandestini si rendono ancora più invisibili di quanto già non siano mettendosi al servizio delle organizzazioni criminali
Ecco lo stesso accadrà per la compressione dei così detti permessi umanitari e per lo smantellamento di tutta l'infrastruttura
Socio assistenziale costruita nei comuni attorno al sistema di protezione per richiedenti asilo rifugiati che conosciamo con l'acronimo di SPRAR
E il ministro dell'interno ha tagliato i rimborsi per il mantenimento da trentacinque a diciannove ventisei euro per migrante e questo che vuol dire vuol dire che saltano i corsi di italiano le cure sanitarie la formazione e l'assistenza psicologica ma soprattutto si cancella
Una politica dell'integrazione pubblica costruita sull'emergenza e ancora allo stato embrionale fortemente deficitaria e tuttavia capace parzialmente di impedire lo slittamento dei cosiddetti richiedenti asilo nella giungla della clandestinità
La riforma leghista ignora che il vero presupposto della sicurezza e l'integrazione
Non basta alzare i muri sul Mediterraneo se il Paese è una riserva di invisibili indotti dalle misure muscolari del Governo Gialloverde a vivere ancora più acquattati di prima
Occorre costruire una cittadinanza fondata su diritti e doveri capaci di accorciare le distanze culturali e civili
E questa elementare verità inizia a diventare patrimonio di volte democrazie europee
Prendiamo la Danimarca per esempio dove i liberali socialdemocratici dal governo dall'opposizione hanno approvato insieme un programma di inserimento sociale per le minoranze straniere emarginate
è una convergenza che qui sarebbe assolutamente improponibile azione che possiamo trarre e che la democrazia divide la paura
Secondo i diversi aspetti che è la paura stessa racconta la paura dell'illegalità va affrontata con la legalità la paura della diversità con l'integrazione
E invece il populismo la paura la gonfia e l'agita contro i nemici oppure ci si pianta sopra per guardare i rivali dall'alto di un plebiscito elettorale questo e la mano lo stato della democrazia italiana