Passaggio a Sud Est - Speciale

Buonasera dare Alberto da spagnoli e Buonanno bentrovati alla prima puntata di passaggio a sud est del due mila e diciannove
Prima puntata del due mila dice non è che seconda puntata delle due puntate speciali con cui abbiamo chiuso l'anno vecchio aperto l'anno nuovo e questa sera di questa sera parleremo di Balcani vi proporremo la presentazione di un volume che uscito lo scorso anno intitolato la questione orientale i Balcani tra integrazione e sicurezza
Un volume curato da Raffaella Coletti edito da Donzelli editore su iniziativa del CESPI centro studi di politica internazionale
Diciamo appunto che è uscito l'anno scorso qualche tempo fa ha la presentazione che dico riproporremo un'ampia sintesi ha avuto luogo il quindici giugno dell'anno scorso a Roma la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato
L'incontro ascolteremo l'intervento introduttivo di Piero Fassino che il presidente del cespi e attualmente deputato riparto democratico è stato anche ministro degli esteri poi ascolteremo la curatrice della volume Raffaella Coletti appunto che è una ricercatrice del CESPI poi Francesco Martino anche analista e giornalista di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa che ha partecipato anche gli a realizzazione del volume poi Franco Venturini editorialista del Corriere della Sera grande esperto di politica internazionale e Natalie Tocci direttore dello IAI Istituto per gli affari internazionali buon ascolto Timavo Buonanno da passaggio a sud est
I Balcani Balcani sono come sappiamo tutti è un tema cruciale lo sono per l'Unione europea lo sono per l'Italia
Spesso in questi mesi in cui si discute di Europa si richiama il fatto che uno dei meriti fondamentali anzi viene richiamato come primo evidentemente merito fondamentale
Nel processo di integrazione europea di aver assicurato all'Europa settanta né di pace
Cosa che nessun altro continente nessun in nessun momento della storia al continente europeo conosciuto perché solo per stare al secolo precedente
Questo nostro continente stato funestato da due guerre mondiali in trent'anni per non parlare di tutte le guerre che il secolo dopo secolo un secolo per secolo vanno travolto la vita del continente
Ebbene nel sottolineare che a settanta anni questo conto Unione Europea uno spazio di pace
Spesso qualcuno ricorda altri invece lo pretermettendo non si ricorda che in realtà in questi settant'anni
In Europa una guerra ce sta
E la guerra c'è stata nei Balcani
E non a caso nell'unica area delle unione europea che non è parte dell'Europa che non è parte dell'Unione Europea a conferma di quanto il processo di integrazione e sia stato prima di tutto i sia continua a esserne tutto un fattore di stabilità e sicurezza e di pace irrinunciabile
Tanto è vero appunto che l'unica area che non non è parte del dell'unione diciamo da da questa garanzie non è stata tutelate anzi sappiamo come tra il mille novecento e novantuno e mille novecentonovantacinque quelle terre siano state funestata da una guerra da una guerra terribile e ricordo che è una delle diciamo che quando si fece la pace di Dayton
Uno dei pilastri e la pace dei detto fu offrire a questi Paesi la prospettiva dell'integrazione nell'istituzione euro sonanti
Sia nell'Unione Europea e sia nella NATO processo che è stato a via che vede già oggi
Paesi dell'area vasta l'Europa
Sudorientale essere membri dell'Unione europea
Slovenia e la Croazia la Bulgaria e la Romania
Vede gli altri Paesi più propriamente dell'area balcanica essere diciamo dentro un processo di integrazione sia nella NATO alcuni lo sono già diventati al sia nei confronti dell'Unione Europea con diciamo differenti vale
Timing differenti calendari di in questo cammino in questo percorso ma la prospettiva e diciamo queste d'altra parte proprio perché i Balcani sono un'area così strategica e fondamentale
Si sono messi in essere
Ha diciamo
Complemento e il sostegno di una politica di integrazione altri forum altri fora multilaterali che operano su quella presso l'iniziativa centro europea che nacque diciamo come trenta agonale all'indomani della caduta del muro di Berlino tra l'altro avendo come tre protagoniste dei l'Italia è un ministro degli esteri del tempo il ministro degli Esteri De Michelis no finiti iniziativa che da pentagonale via via si è allargata e oggi è li unisce tutti Paesi sia dell'Unione dell'Europa ci centrale e orientale sia balcanica sia che siano membri dell'Unione Europea sia che non lo siano quindi è un
Diciamo un'istituzione di
Cooperazione integrazioni importante in qualche modo un'istituzione anche di tracce esso di pre-adesione funziona anche così penso al processo di Berlino hanno è stato avviato qualche anno fa per iniziativa di alcuni paesi europei segnatamente Auster Italia Germania Francia Inghilterra e alcuni Paesi dell'area e e che ha avuto recentemente il suo summit annuale a Trieste diciamo qualche qualche mese fa
Per non parlare dell'iniziativa adriatica altra iniziata altro Forum diciamo multilaterale
Promosso per iniziativa italiana qualche anno fa e che è un altro diciamo altra diciamo forum è stato a attivato proprio quindi come si vede c'è una rete no
Di istituzioni multilaterali che tutti agiscono oltre alle politiche bilaterale che ovviamente i paesi fanno e segnatamente quei paesi che hanno con interesse strategico più rilevante e tra i Paesi che hanno un interesse strategico rilevante c'è certamente l'Italia
E siamo
L'area balcanica anni immediatamente nel nella sua diciamo usare un linguaggio diciamo in uso spesso nella geopolitica e nel giardino di casa nel senso che sta in un'area così prospiciente alla al nostro Paese da essere un'area di diretto interesse da ogni punto di vista per del nostro Paese d'altra parte siamo il primo secondo partner commerciale di tutti i paesi nell'area balcanica così come in termini di sicurezza abbiamo una serie di relazioni di rapporti per non parlare ovviamente che tutto ciò che si investe direttamente per ciò che riguarda i flussi i flussi migratori che hanno nella rotta balcanica una come sappiamo del delle diciamo venne attraverso cui questi flussi
E quindi i Balcani come una priorità
Una priorità del diciamo dalla politica di sicurezza di stabilità e di integrazione dell'Europa naturalmente proprio per la storia balcani hanno
Siamo
Lesse coi vocabolario a addirittura coniato una parola balcanizzazione no balcanizzazione diciamo una parola un cui si rappresenta diciamo una situazione di grande frammentazione caratterizzata da una costante conflittualità
Proprio per una storia complessa che e che tutti conosciamo
Il problema dei Balcani cominciamo un tema strategico dei Balcani il tema della sicurezza la stabilità oltre che della sua integrazione sociale economica e politica
è questa la ragione per cui il volume che noi abbiamo predisposto e dei Balcani
Assumendo un'espressione che fu usata diciamo
In altri tempi fin dalla
Sembrava
Pace di Versailles la questione orientale
Torno la questione orientale e oggi il tema della questione orientale sì traducendo nell'avere una strategia che tenga insieme i due poi temi strategici l'integrazione che è l'aspirazione che questi Paesi diciamo hanno giustamente di essere parte organica completa e piena full member dell'Unione europea e la sicurezza la sicurezza che è un problema sia di questi purché è una esigenza sia di questi problemi e che l'esigenza più generale
Della del dell'unione europea questo è sostanzialmente diciamo quadro entro cui noi abbiamo deciso di assumere questa iniziativa che quella di pubblicare questo volume non è l'unica iniziativa cui cespi con cui cespite dedica attenzione ma a partire da qui diciamo
Punto a partire da questo volume che già raccoglie un lavoro che il cespi ha fatto il nemico negli anni scorsi sui Balcani vogliamo ovviamente proseguire questo lavoro svilupparlo tra l'altro il libro uno strumento per socializzare questi temi
In misura diciamo nel modo più largo tant'è vero che dopo questa prima presentazione noi abbiamo un calendario di presentazione che stiamo promuovendo domani a Venezia il tre luglio ad Ancona via via Trieste in altre città così come nelle capitali dei Paesi balcanici d'intesa con le nostre ambasciate in ragione tale da usare questo strumento appunto per favorire dibattito e una discussione
Detto questo per inquadrare diciamo il tema io a questo punto lascerei la parola a a fare la colletta e Francesco Martino per una rapida presentazione diciamo del volume e dei temi che il volume
A fronte grazie
Buongiorno a tutti
Allora questo volume mi premeva dire che è stato realizzato nel quadro di un di una collaborazione che abbiamo attivato lo scorso anno traccia ESPI Osservatorio Balcani e Caucaso Trans Europa
Che è stata sostenuta finanziariamente dall'Unità analisi e programmazione del Ministero Affari Esteri cooperazione internazionale e l'obiettiva inizialmente era quello di seguire diciamo così l'evoluzione delle relazioni fra Unione Europea e Balcani occidentali
In occasione anche appunto del vertice di Trieste che nominava prima Presidente Fassino e che si è svolto lo scorso anno
Da qui è nata l'idea appunto poi di di fare questo libro sono molto contenta di essere qui oggi a presentarlo proprio perché la ragione principale che ci ha spinto andare nella direzione diciamo di di questo progetto quindi di di fare un libro era proprio quella di lanciare un dibattito e quindi avere occasione di dialogo e di confronto su sul tema dell'integrazione dei Paesi balcanici in un momento in cui il tema particolarmente attuale
Sappiamo tutti che la storia dell'adesione dei Paesi balcanici all'unione europea è ormai una storia di di lunghissima durata le prospettive di adesione sono state formalizzate nel vertice di Salonicco nel nell'ormai lontano due mila tre
E da allora solamente la Slovenia nel due mila quattro e la Croazia nel due mila tredici sono entrate a far parte dell'Unione mentre per gli altri Paesi si è aperto un lungo periodo di promesse ma anche di incertezze che perdurano ancora oggi
Questo stallo diciamo nelle prospettive di adesione
è divenuto formale è stato formalizzato nel due mila quattordici quando Gian più di un cane diventato presidente della Commissione europea
E a e ha messo nelle priorità del suo mandato diciamo una pausa dall'allargamento quindi annunciato formalmente che nel quinquennio del suo mandato non ci sarebbero stati ulteriori allargamenti
Molte cose sono cambiate dal due mila tre ad oggi ovviamente se posso fare una battuta sono cambiate molte cose tranne la politica di allargamento che è rimasta più o meno
Uguale a se stessa se vogliamo sintetizzare questi cambiamenti possiamo dire che il due mila tre era una fase di grande fiducia di grande ottimismo
Sia nei Paesi balcanici che uscivano da un decennio appunto di guerre che avevano insanguinato la regione e che vedevano nella prospettiva di adesione una una prospettiva di riconciliazione e pacificazione ritorno alla normalità ma anche ovviamente per l'Unione europea che era alle porte dello storico allargamento del due mila quattro considerato il più grande successo della politica Esterna
Che stava anche diciamo modellando la sua il suo modello di proiezione internazionale di attore geopolitico globale con la politica di vicinato e quant'altro
è evidente a tutti che oggi siamo in una fase completamente diversa siamo in una fase di grande difficoltà e questo sia nei Paesi balcanici
Sia nella relazione appunto di diciamo così tra questi e l'Unione europea e nell'Unione europea stessa come ben sappiamo
E chiaramente di fronte alle difficoltà che l'Unione Europea sta attraversando sembra quasi paradossale per alcuni parlare di allargamento eppure è necessario farlo
è necessario farlo non soltanto perché è impensabile che i Balcani rimangano in questo limbo per sempre per cui a un certo punto usciranno da questo limbo
E diciamo questo indipendentemente da ciò che l'Unione europea se gliela di fare quindi importante che l'Unione europea decida con chiarezza che cosa
Accadrà di questi Paesi e in secondo luogo perché in qualche modo la questione orientale per l'appunto si interseca in realtà profondamente con con una riflessione su cosa l'Unione europea è oggi e cosa in qualche modo potrà essere in futuro
Ovviamente il fatto che non ci sia proceduto all'allargamento non vuol dire che in questi anni non ci siano accadute delle cose ne sono accadute molte alcune negative alcune positive
Una che mi premeva richiamare è quell'appunto già richiamata in parte al presidente Fassino e c'è il processo di Berlino cacciato lanciato nel due mila quattordici dal Governo tedesco come Forum
Intergovernativo di di dialogo diciamo così proprio per mantenere viva l'attenzione e il dialogo e l'avanzamento nelle relazioni tra Unione Europea e Balcani in una fase di formale congelamento del processo di adesione
Ne fanno parte appunto i paesi più diverse direttamente interessati all'aria tra cui ovviamente l'Italia che come ricordavamo nel due mila diciassette ha ospitato il vertice del processo di Berlino a Trieste
Ci sembra il PIL presiedere né molto interessante non solamente per la sua dimensione intergovernativa ma anche perché di fatto ha agito da catalizzatore rispetto a una serie di forze non istituzionali negli ultimi anni accanto all'incontro intergovernativo si sono svolti un forum della società civile un form dell'impresa deve un forum dei giovani un forum dei ricercatori e e queste forze sono sicuramente forse molto importanti per diciamo appunto mantenere vive queste prospettive di adesione infatti la società civile in particolare
E questi attori non istituzionali sono attori ai quali nel libro abbiamo dedicato particolare attenzione proprio come sguardo diciamo che vada oltre le relazioni intergovernative per comprendere diciamo relazioni in senso più ampio
Il fatto che il volume sia cito ora non è casuale questo anno è stato un anno diciamo particolare se vogliamo per per i Balcani occidentali perché ha appunto lo stesso Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione del Duemila cioè diciassette arrivati al termine diciamo quasi del suo mandato ha aperto le porte finalmente ad una prospettiva positiva di allargamento a febbraio di quest'anno la Commissione europea ha presentato una nuova strategia per l'allargamento che verrà discussa appunto nel consiglio europeo di fine giugno
E inoltre a Sofia a maggio si è svolto per la prima volta dal due mila tre un nuovo vertice Unione Europea Balcani occidentali
Quindi è sicuramente un momento importante è sicuramente un momento in cui le cose si stanno muovendo la situazione però come sappiamo resta ancora molto incerta
E perché vi sono indubbiamente molti nodi da sciogliere anziani Paesi se n'era nella relazione fra questi e l'Unione europea nel volume abbiamo cercato di affrontare alcuni in particolare vi è un saggio che è concentrato sul drammatico decadimento della libertà di stampa dei paesi a cura di Marzia buone Chiara sigle di sono due saggi dedicati ai problemi economici in qualche modo a la relazione da considerazioni di politica economica nella relazione fra Unione europea e i Balcani occidentali rispettivamente a cura di Matteo Bonomi e di Andrea sto Piero
Che diciamo affrontano in modo diverso i possibili modi per favorire l'integrazione
Dia un saggio sulla crescita del radicalismo né i Paesi dei Balcani in particolare in Kosovo a cura di reti alla serenità
Evian saggio dedicato a i problemi ancora persistenti nella riconciliazione fra questi Paesi la riconciliazione la memoria dei conflitti degli anni novanta canta ma fondamentale anche nelle radio nella relazione con l'Unione europea
A cura di Marco Abram che anche però analizzato in che modo un eventuale ingresso di questi paesi agirebbe sulla memoria europea nel suo complesso
Abbiamo inoltre cercato di riflettere sulla situazione attuale da un lato appunto sul crescente ruolo di Cina Turchia Russia nella regione se n'è occupato Francesco Martino che qui accanto a me che ne parlerà tra pochissimo
Ma anche ci siamo interrogati su cosa significhi parlare di allargamento ai tempi del ai tempi della break zitta con un saggio a proprio dedicato alla più specificamente alla posizione dell'Inghilterra anche perché l'Inghilterra sarà colei che ospiterà
Il prossimo summit del dei processi Berlino terso a luglio a Londra conta già quella di Eleonora Poli
E abbiamo inoltre anche sviluppato una riflessione più generale sul significato proprio che assume parlare di di allargamento parlare di cittadinanza europea ai tempi della Breaks che in qualche modo con un saggio realizzato da Tatiana sei politici
Questo è diciamo molta sintesi il contenuto del libro questa il materiale diciamo che in qualche modo poniamo sul tavolo per discutere oggi e per discutere anche nei prossimi appuntamenti e e l'ultima cosa che mi premeva dire che un po'anche quello che ha già anticipato il presidente e cioè che ci riteniamo sia particolarmente utile parla ben in Italia non è un caso che il libro sia in italiano insomma proprio riteniamo appunto che l'Italia possederne debba svolgerò color centrale comunque
Nel dibattito sull'allargamento anche riflettendo appunto
Ripensando se vogliamo la struttura e l'attuale situazione per cercare di uscire da questa impasse grazie
Solo la parola Francesco Martino nell'Osservatorio Balcani Caucaso che ha collaborato con noi
Ed è lo ringrazio essere qui da la parola prego sì ma Bongiorno moderno tutte grazie per la vostra presenza per l'attenzione verso i termini del libro mi riallaccio subito l'intervento di Raffaella
Effettivamente in questi ultimi anni abbiamo visto una visibile gli vivacizza azione del dibattito sul destino dei Balcani occidentali in prospettiva europea questa velocizzazione
A diciamo avuto contributo del processo di Berlino della nuova strategia cassata citata
Rispetto a una prospettiva reale possibile di di allargamento e anche al summit a Sofia io vivo assolti da quindici anni ero presente
L'assistito ai lavori che devo dire purtroppo dal mio punto di vista qualche modo avuto dei risultati piuttosto interlocutori rispetto alle grandi speranze che in qualche modo l'avevano accompagnato
Detto questo io nel nel diciamo nel capitolo che ho curato a ho cercato di delineare per quanto possibile oggi ve lo riporto in forma estremamente sintetica
Un elemento molto importante che ha contribuito a questa Rillo velocizzazione del del dibattito sui Balcani e cioè l'affacciarsi nell'aria di attori politici internazionali diversi dall'Unione Europea
Parliamo nello specifico di Russia e Turchia
Due potenze regionali continentali che in qualche modo hanno una storia di grande vicinanza con con i Balcani per motivi storici motivi a economici per tutta una serie di diciamo anche culturale se vogliamo soprattutto se parliamo di Turchia ma anche di un attore che in qualche modo si è affacciato recentemente alla al palcoscenico balcanico c'è la Cina
Che lontano dai riflettori bisogna bisogna aggiungere questo modo sta ponendo le basi per un'ampia presenza duratura nella regione una presenza che viene in qualche modo giustificata che si può essere compresa
Soprattutto dopo il lancio della piano molto ambizioso della bel tempo di micetti
Ribattezzata diciamo soprattutto dai colleghi giornalisti come la nuova via della seta che in qualche modo vede nei Balcani il punto di approdo naturale per tutta questa serie di iniziative infrastrutturali
Ma anche di stimolo commercio e di finanziamenti che a dal punto di vista di Pechino vogliono collegare forse anche saldare le grandi economie del continente euro euro asiatico detto questo in Europa questa visibile questo visibile aumento della presenza di altri attori è stato avvertito a fondamentalmente come un potenziale rischio geopolitico
Diciamo ci sono alcune ragioni che portano diciamo questo tipo di considerazione ma a in qualche modo bisognerebbe forse anche vedere la presenza di altri attori come una potenzialità forse anche da sfruttare
Ha detto questo la la diciamo il la sensazione di rischio a all'interno del dell'europea sia conciata concentrata soprattutto sulla presenza russa questo diciamo in qualche modo ha allontanarli parte la presenza russa da dalle altre due vie che ho menzionato una sessione di rischio che in qualche modo è stata avvertita come crescente soprattutto dopo la la crisi in Ucraina
Con raffreddamento visibile dei rapporti diciamo sull'asse Mosca Bruxelles o Mosca Washington
La presenza diciamo quello che ha nel nel capitolo che ho curato ho tentato di di in qualche modo di sottolineare come elemento importante della discussione
Fatta in Europa su questa nuova presenza è capire che cosa questi attori internazionali certamente al cane ma anche che cosa l'élite dei Balcani in qualche modo a cercano in cambio pari opportunità vedono nella presenza appunto di Russia Cina Turchia nella regione sintetizzando veramente al massimo la la presenza russa in nei Balcani oggi diciamo si orienta intorno a due
Principali linee di azione una un fortissimo pragmatismo la Russia non è più una super potenza che anche l'opposto una la capacità di esportare in qualche modo ideologia come era fino alla caduta alla caduta del Muro
D'altra parte il tentativo di di di Mosca di mettere quanto più possibile in evidenza tutti il tutte le contraddizioni del del delle dell'intervento della presenza europea nei Balcani qui mi ricollego in qualche modo all'idea di limbo appunto Raffaella ha citato prima
Per dire che la scelta a non è soltanto quella se fare entrare o non entrare i Balcani occidentali punto
Bisognerebbe contenere con con posso dire viva la consapevolezza che non agire significa anche lasciare che altri riempiono i vuoti dell'eventuale appunto ritiro a dell'impegno europeo in questa in questa area
Al tempo stesso come come dicevo la la presenza russa se ancorata soprattutto attraverso un rapporto privilegiato speciale con la Serbia un rapporto molto importante rispetto alle prospettive di allargamento europeo
è una presenza che in qualche modo si è sviluppata soprattutto sulla questione irrisolta dell'indipendenza kosovara
Laddove la Russia è stata fin dall'inizio in modo sempre costante
Il principale difensore a livello diciamo internazionale della posizione serba
Da questa vicinanza sulla questione politica del Kosovo si sono poi sviluppate tutta una serie di a ulteriori raccordi di ulteriori appunto lo sviluppo di relazioni anche dal punto di visto della collaborazione militare ad esempio o appunto della collaborazione economica
Al tempo stesso non bisogna pensare che la Serbia oggi rappresenti un alleato o addirittura un cliente della della Russia la Serbia sta tentando di seguire ormai da molti anni è stato il presidente Aleksander Vucinic
Una strada di a delicato equilibrismo tra occidente e oriente
E in qualche modo bisogna leggere questo questa politica come un dal mio punto di vista almeno forse un tentativo di portare avanti la classica politica della del non allineamento che ha ancorché modo è caratterizzato la vita della Federazione jugoslava di Tito
Della Cina in qualche modo ho delineato l'elemento fondamentale che è quello di una potenza globale che agisce in questo momento soprattutto in funzione dell'espansione del della propria rete commerciale
Da questo punto di vista dei Balcani rappresentano il punto di connessione tra il porto del Pireo che oggi stato acquisito nel due mila sedici dalla Costco cinese e in qualche modo rappresenta il punto di ancoraggio della del tempo di micetti F in Europa
E la presenza cinese nei Balcani sembra soprattutto porta a rafforzare le infrastrutture che collegano che potrebbero collegare e il porto del Pireo l'Europa centrale quindi c'è una presenza molto forte in crescita
Dal punto di vista delle élite balcaniche la Cina rappresenta una fonte di finanziamento che in qualche modo sembra garantire delle modalità più semplici per a per avere accesso a a finanziamenti
Soprattutto perché non porta delle condizionalità politiche
Soprattutto per Paesi come Serbia Macedonia Montenegro che appunto probabilmente non entreranno nelle urne non europea in tempi molto rapidi
Il dubbio diciamo i rischi sembrò avere a che fare soprattutto con quanto la Cina dei prossimi anni vorrà utilizzare questo capitale politico economico che sta costruendo magari per condizionare le scelte politiche
Delle élites locali è un dibattito che sa in qualche modo nascendo soltanto adesso
E quindi bisognerà tenere una tensione particolare a questa presenza ma sulla Turchia due battute
Dopo la riscoperta dei Balcani da parte dello sport sia seguita alla caduta del Muro qualche modo c'è stato un periodo un po'di luna di miele Valtur Kia e Unione europea
Che ha coinciso con la prima parte del governo della che per di dell'attuale presidente pregiata iper donna
Che qualche modo desto una potenziale convergenza tra quelli che erano interessi europei interessi turchi nell'aria
I le relazioni ci sono particolarmente sono particolarmente peggiorate negli ultimi anni
Soprattutto con la svolta autoritaria del nel regime del presidente ardo Anna che ha avuto o con posso dire un punto nevralgico col tentato golpe del luglio del due mila sedici
Detto questo oggi la Turchia e l'euro non europea sono separati in casa nei Balcani ma non c'è uno scontro ha aperto vero e proprio anche perché le le due parti sono in qualche modo giocano i propri rapporti anche e soprattutto sulla questione della jeep dell'accordo sulla gestione dei flussi migratori che è stato firmato nel due mila sedici
Che in qualche modo lega due due
Appunto due partner che in qualche modo oggi non riescono a parlarci del più di tanto
Concludo brevissimamente con un appunto Marini ripresa di diciamo del del pensiero che avevo o con quale avevo esordito la presenza di questi attori non deve essere per forza vista soltanto come una sfida sicuramente ha una potenzialità forse che quella di provocare un ripensamento dell'Europa rispetto ai Balcani secondo me un elemento assolutamente importante al tempo stesso esistono delle sfide delle diciamo possibili ha problematicità una di quelle fondamentali che probabilmente non viene sottolineato abbastanza
Il rischio che inizia che l'Europa inizi in qualche modo sostenere delle Litta anche i liberali nei paesi dei Balcani in funzione anti cioè in funzione di clienti i politici per evitare l'espansione della presenza a cinese turca e russa nei Balcani
Tutto questo ma potenzialmente anche a discapito dell'europeizzazione profonda che è stata portata avanti fino adesso che ha fatta non tanto appunto di un gioco geopolitico a somma zero quando di condivisione di valori e di una cornice di integrazione che rispetti in qualche modo le grandi linee della diciamo della della della democrazia della della ma condivisone appunto come dicevo prima di viale all'interno del progetto europeo ecco credo che grazie nella abbiamo invitato appunto ragionare de perché teme
Come Tiscali Santa Natali Tocci il direttrice del dello IAI tessuto a fare internazionale Franco Venturini che come tutti sapete editorialista di politica estera Corriere della Sera da molti anni molto soprattutto seguito riconosciuto quindi io comincerei questa nostra riflessione dando la parola a a Franco e poi a Natalie
Sono un testimonial sono qui come testimonial perché esprimere opinioni sui Balcani assai diverse forse da quelle che sono state espresse fino adesso e dunque sono testimonial
Di una una un rilancio dal cespi che si basa anche sulla diversità di opinioni
E sulla tentativo di approfondimento di temi che invece a mio avviso in Italia sono stati spesso trattati senza dibattito cioè in maniera un po'
Superficiali
Il libro che ha curato la fare la pole Colletti ma anche tutti coloro che
Gli hanno scritto dei capitoli è un libro che io
Approvo col quale mi sento consenziente all'ottanta al novanta per cento
Così come sono praticamente al cento per cento d'accordo con l'introduzione di Fassino
E allora mi direte voi dove stanno le opinioni diverso
Ecco
Sui Balcani si può accadere questa stranezza
Perché si può essere d'accordo come sono io con i due
Punti centrali che oggi le due sfide che oggi i i cinque Paesi dei Balcani occidentali pongono all'Italia
Che sono il primo
La prima una sfida che consiste nel chiedersi se i Balcani che stanno a un tiro di schioppo da noi al di là dell'Adriatico
Debbano essere nel prossimo futuro una regione di pace o una Regione di guerre
Come sono stati purtroppo spesso Piero ricordava prima che nel nell'Europa pacifica del dopo seconda guerra mondiale le guerre la guerra nei Balcani negli anni novanta sono state una Cristea eccezione così come oggi l'Ucraina e un'altra triste eccezione
Dunque primo punto pace o guerra nel cortile di casa nostra
Secondo punto
Rapporti economici Rappo interessi
Interessi delle nostre aziende che sono cospicui ormai nei Balcani
Particolarmente direi in Serbia in Albania ma anche altrove
Siamo interessati o non siamo interessati vogliamo contenere l'influenza a cui si accennava un minuto fa
Di Russia Turchia Cina in questi Paesi
Sì o no
Le risposte a queste due sfide sono ovvia
Vogliamo la pace e vogliamo tutelare i nostri interessi
La Croma la conclusione alla quale normalmente si arriva se vogliamo la pace nei Balcani e vogliamo tutelare i nostri interessi facciamo entrare questi cinque Paesi nell'Unione Europea
E qui comincia il dissenso ma è un dissenso soltanto di approccio come ho detto
Perché io faccio per una volta prendo esempio da Donald Trump
Le assicuro che sarà l'unica volta Scarpa
E mi viene da dire
Europa Farmers
Cioè mi interessa di più
Esaminare lo stato dell'Europa
Pensare se le l'Europa e in grado
Oggi oppure nel due mila venticinque per quanto è prevedibile due mila e venticinque la data indicata dalla Commissione di Bruxelles
Di assorbire un allargamento che sarebbe il più difficile della sua storia
Non soltanto perché sarebbe sì graduale con diversi Paesi ma sarebbe un allargamento lo stesso Juncker ha detto
Ha detto il diciassette aprile
A Strasburgo che la necessità
Di fare entrare i Paesi dei Balcani in Europa e una Necci ci si necessità urgente perché se non lo facciamo nei Balcani ci saranno altre guerre
Ora questo solo elemento se ci si riflette ci fa pensare a quanto sarebbe difficile con l'allargamento
L'allargamento
Fa entrare paesi che dove i nazionalismi sono ancora
Molto vivi
Dove le influenze
Parlavamo prima di Russia islamica
Sono sì dovute a tutto quello che è stato detto ma sono anche dovute a fattori incancellabili la Serbia ortodossa la Russia ortodossa il legame ortodosso non è stato mai
Tagliato nel rapporto tra tra Serbia e Russia in occasione dell'ultima parata della vittoria sulla Piazza Rossa
C'erano e hanno reso omaggio secondo una cerimoniale che conosco bene essendo avendo vissuto a Mosca
A ogni tomba dei grandi caduti della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale c'erano Putti
Netanyahu che era una cosa singolare però appartiene a un altro dossier
E Vucinic
Naturalmente il presidente serbo c'era
Come c'è come ci sono stati altre volte il legame nasce dalla religione la strategia viene dopo l'Islanda
Che spiega
In parte naturalmente poi c'è la geo strategia della Turchia
L'Islam c'è sempre stato nei Balcani è sempre stato presente ci pone anche qualche problemino
Per esempio il ruolo del Kosovo sulla sulla questione sicurezza terrorismo foreign fare case eccetera e un ruolo da approfondire che non è rassicurante allora
Questo allargamento dal due mila e venticinque in avanti sarebbe intanto il più difficile l'allargamento
Che l'Europa abbia mai intrapreso
Ma la domanda centrale
L'Europa di oggi può dire onestamente a questi Paesi
Dal due mila venticinque voi certo con alcuni c'è già un negoziato di adesione in corso dal due mila venticinque pensano alla Serbia soprattutto comincerete a entrare
Può onestamente l'Europa che in un mondo
Che lei è cambiato intorno in maniera
Molto veloce negli ultimi due anni
E anche qui molto ostile perché l'Europa lasciatemelo dire a per la prima volta un presidente degli Stati Uniti
Che nei suoi comportamenti e anti europeo
L'Europa non ha mai avuto con l'alleato americano
Tanti contrasti dalla fine della seconda guerra mondiale quanti ne ha avuti dall'inizio del due mila diciassette a oggi
Cominciando dalla tutte le con con la tutela dell'ambiente passando dal commercio dall'Iran dal è inutile che vi faccio l'elenco ora può l'Europa non prendere atto di questa situazione cambiata
Che il la divide ulteriormente
Perché la divide ulteriormente al suo interno
Possiamo dimenticare che l'Europa
Si sta avviando al vertice di fine giugno di fine di questo mese
Senza che sia stato raggiunto un accordo tra francesi e tedeschi raggiungeranno dei compromessi naturalmente
Tra francesi e tedeschi sulla riforma dell'eurozona
Senza che si sappia esattamente cosa ne sarà dell'unione bancaria ma sappiamo che non sarà quello che noi ospitiamo che sia sapendo che la signora Merkel fino a ieri
Punto di riferimento dell'Europa
Se non forte comunque consistente
E estremamente indebolita all'interno del suo Paese ed è addirittura grazie a Matteo Salvini entrata in contrasto frontale
In questi ultimi giorni con il suo ministro dell'interno che appartiene alla CSU cioè ai bavaresi
Insomma
Osservò
E in grado questa Europa è in grado questa Europa di affrontare un un compito di quella dimensione senza rischiare
Di
Dispiegarsi ulteriormente
Senza rischiare di affondare la barca prima che questi nostri amici salgano sulla barca
Allora la risposta a queste mie obiezioni
E normalmente la seguente
I Paesi i cinque Paesi dei Balcani occidentali hanno fatto ed è vero
Grandi progressi
Verso quei valori che noi riteniamo necessari per entrare in Europa
Li hanno fatti probabilmente
Perché noi abbiamo agitato il traguardo dell'ingresso nell'Unione Europea
Dunque abbiamo il dovere di incoraggiare ulteriori progressi
Tutto vero
Le dirigenze di questi Paesi hanno bisogno nella loro politica interna di poter indicare
Per esempio quella data che ha fatto Junker a partire dal due mila venticinque
Per mantenere la coesione all'interno e per mantenere rapporti pacifici
Con gli altri Paesi balcanici per esempio in Serbia la richiesta europea di fare progressi nei rapporti con il Kosovo
Progressi non facili per i serbi e non facili per i kosovari
Questo rapporto comunque fa
Qualche passo in avanti
E diritto nostro emerito dalla prospettiva dell'ingresso
Che ci siano stati questi progressi
è tutto vero
Io però mi domando
Se
Perché dubito del futuro europeo
Sono un europeista appassionato
Sono il primo naturalmente a tifare per il superamento delle attuali difficoltà europee
Anche se vedo per la prima volta e lui era il mio riferimento a Donald Trump un
Un contesto internazionale
All'interno dell'Occidente
In parte
Con la Russia in maniera crescente anche grazie all'evoluzione della politica italiana ma speriamo che quello possa essere contenuto dalla ragionevolezza
Vedo per la prima volta un Europa in pericolo
E dunque tendono a dire attenzione
Ma attenzione anche a che cosa attenzione anche a non fare
A questi nostri amici e preciso Keo rapporti addirittura familiare e rapporti di gioventù da giovane inviato faceva i Balcani
Dunque
Per me sono Paesi più che amici
Ben
Il dare loro delle promesse che rischiano di non poter essere mantenute
O perché l'Europa non sarà in grado
O perché l'Europa
Non sarà più quella di oggi
E naturalmente tocco legno mentre lo dico ferro uguale
Questo rischia di produrre l'effetto contrario a quello che noi desideriamo
Le dirigenze di questi paesi candidati o che comunque puntano sull'ingresso in Europa
Hanno fatto delle promesse ai loro elettorali che sono le stesse promesse che fa l'Europa loro le trasmettono al loro interno la politica interna in questi Paesi basta dare un'occhiata in giro e una politica fragile
Siamo sicuri che la via delle date si la vie sia la via giusta io vedo piuttosto con molto favore è una agenzia che ho letto ieri
E che parla dell'aumento dei fondi europei
Legati alle riforme nei paesi
Dei Balcani che passano questi aiuti da dodici miliardi previsti per il periodo due mila quattordici due mila venti a quattordici miliardi e mezzi mezzo per il periodo queste un esempio
Dobbiamo coinvolgere i Paesi dei Balcani in un sistema
Renato Ruggiero avrebbe detto dei cerchi concentrici
Senza togliere la prospettiva dell'adesione ma moltiplicando quel tipo di rapporti devo dire che l'Italia lo ha sempre fatto lo continua a fare bisogna farlo a livello europeo
Che non portano necessariamente all'adesione entro una data
Ma che portano all'integrazione a un'integrazione prima dell'adesione perché non siano onestamente in condizione a mio avviso oggi di promettere un'adesione entro poi una determinata data
Credo che si possa lavorare e credo soprattutto che si debba evitare l'effetto
Frustrazione l'Effetto esplosione forse che verrebbe se noi a partire dal due mila e venticinque in un'Europa che oggi non possiamo prevedere
Non mantenessimo la parola
Che la come che gli un cara da
A quel punto
I Balcani tornerebbero a essere dei Balcani che noi non vogliamo che siano più tornerebbero i nazionalismi che fino adesso sono sotto controllo
Dunque
Essere favorevoli al come sono io spontaneamente
All'ingresso di questi Paesi nella rue senza porsi questa serie di problemi a mio avviso è un errore
è un errore
Al quale alcuni paesi sono favorevoli l'Italia in primis però attenzione questa mia posizione non è per niente isolata
Esiste in Germania esiste in Francia esisti in maniera fortissima nell'Europa del Nord che vede questa prospettiva anche se si è addolcita l'opposizione in maniera senta ci sono
Il Kosovo ancora oggi non è riconosciuto come è stato da alcuni membri dell'Unione Europea la storia e molto complessa e per la prima volta noi abbiamo una storia europea complessa senza arrivare ad aggiungere quella dei Balcani dunque sì all'ingresso dei Balcani
Con cautela
Secondo me senza fare dati secondo me in moltiplicando i cerchi concentrici in tutti immondi con aiuti ma con anche con scambi
Si parte dalle cose più forse insignificanti io vedo che in Italia esistono incontri bilaterali che si svolgono un anno qui è un anno nell'altro Paese
Con la Francia con la Spagna ecco la Gran Bretagna
Perché non devono esistere con l'Albania o con la Serbia Occo o con altri Paesi dei Balcani
Questo è un piccolo esempio
Farli entrare in Erasmus
Si possono fare tante cose
Pensando però che il passo se diventa troppo lungo diventa controproducente per noi è per loro
Grazie allora io lascio adesso la parola andata ritorce direttrice dello IAI ringrazio di essere quello IAI come cespi e come gli altri istituti internazionali specie ai Balcani dedica molta attenzione qualche giorno fa c'è stato un vostro seminario su questo se non ricordo male quindi la parola nata
Il due mila diciassette è stato l'anno del campanello di allarme sui Balcani occidentali diciamo che dal novantanove dalla guerra in Kosovo novantanove fino appunto all'anno scorso bene o male quindi per quasi diciotto anni abbiamo dato per scontato che questo processo di democratizzazione e di riconciliazione e di modernizzazione e di europeizzazione oppure in stazione dei Balcani occidentali procedeva magari in maniera lenta in maniera faticosa ma procedeva in maniera più o meno lineare
Vivevamo in affetti nell'epoca della fine della storia
Tutti prima o poi sarebbero arrivati alla terra promessa chi prima che poi ma comunque la destinazione era una ed era punto unica
E quindi aveva poca importanza anche un di un perché nel due mila quattordici ha detto quello che tutti sapevamo ma che tu forse proprio per questa inutile ribadire ossia che non ci sarebbe stato
Un nuovo allargamento nella nella quale appunto mandato
Istituzionale della dell'unione
Perché bene o male appunto era inutile dirlo è stato effettivamente fatto un danno ma poco importava perché tanto tutti sapevano che bene o male come dire il cammino era unico e quindi era semplicemente una questione di di tempo
L'anno scorso è stato l'anno in cui finalmente ci si è resi conto che forse non era così
Che forse non era così perché a da un lato abbiamo avuto e questo è stato forse diciamo il campanello di allarme principale non la crisi politica in in Macedonia
Un trascinamento dei negoziati tra Serbia Kosovo la totale incapacità di Borzi Bose Enzo Gorni no o di attuare pienamente la promessa di Dayton oppure di superarla in pieno delle due l'una
E ovviamente il perito della prosecuzione della disputa sul nome della Macedonia e quindi a sua volta l'incapacità dell'Unione di aprire i negoziati come esce da ogni così ovviamente come con con Albania la crisi migratoria la questione dei fan fai così insomma
Russia Cina Turchia chi più ne ha più ne metta il punto di fondo è che l'anno scorso è stato l'anno in cui ci siamo resi conto che non c'era una ovvia e unica destinazione per il futuro dei Balcani occidentali ma che effettivamente le destinazioni potevano essere molteplici alcune ovviamente positive alte molto meno e qui vengo appunto al libero al libro che a mio avviso il come il valore principale di questo libero e quello di rimettere diciamo Diego di essere un contributo che rimette a fuoco l'importanza dei Balcani occidentali
Tanto per l'Italia quanto per l'Europa perché diciamocelo chiaramente
Se il futuro dei Balcani occidentali dovesse effettivamente prendere una delle altre possibili strade perché non esiste la fine della storia ma la storia è ritornata prepotentemente appunto nel nostro presente nel nostro futuro
è evidente che il giudizio della storia in futuro non sarà generoso con l'Europa non sarò generoso con l'Unione europea
E quindi è proprio questa graduale presa di coscienza che ha fatto sì che effettivamente nell'ultimo anno molte cose sono state fatte e si stanno appunto facendo si è parlato del processo di Berlino del salame di di Trieste
La il tentativo quindi al di là della questione del processo di adesione di rimettere come dire un fuoco concreto sulle questioni che riguardano la connettività la allargato innanzi digitale l'energia e via dicendo qui in qualche modo dare dei benefici concreti nell'immediato e non semplicemente commi e posticipati a quel giorno in cui i Balcani occidentali entreranno nell'Unione
Abbiamo parlato appunto della strategia della Commissione europea che in qualche modo abbiamo Junker che ovviamente non non ammette il suo errore ma di fatto sta sta dicendo
E sta riducendo dicendo per la prima volta in maniera così chiara che i Balcani occidentali hanno un chiarissimo appunto futuro nell'Unione dando appunto questa data del due mila venticinque
Un'accelerazione dei negoziati tra Serbia Kosovo e poi ovviamente e speriamo che effettivamente le cose andranno a buon fine finalmente la risoluzione della questione del nome per la Macedonia che poi a sua volta apre la via ai negoziati d'adesione sperabilmente non solamente con la Macedonia ma anche appunto con con l'Albania
è fatta no ovviamente no solamente l'inizio diciamo di questo nuovo impegno dell'Europa sui Balcani occidentali
Esistono ancora tanti problemi che stiamo vivendo appunto in queste ore diciamo con l'opposizione tanto da parte macedone quanto da parte greca sulla questione del del nome
L'opposizione all'interno dell'Unione francesi tedeschi e via dicendo sulla questione della della visione
Altre forme di opposizione pensiamo alla Spagna che è sempre stata molto rigida riguardo al Kosovo e post Catalunya ovviamente le diventata e il doppio
E quindi chiaramente ancora ce ne sono parecchi diciamo di problemi quindi questo questo il quattordici ripeta l'importanza del libero e a questo processo di dialogo e di dibattito che ci aiuta a fare in modo che appunto questa ritrovata attenzione venga mantenuta poi nel tempo chiudo con con quello che a mio avviso anche se non è che proprio altissime aspettative ma quello che dovrebbe essere appunto l'impegno dell'Italia in questo momento
Ma chiaramente c'è una dimensione bilaterale e e il diciamo il regionale disabili la Regione stessa no quindi lo sforzo d'Italia vis-à-vis in sei Paesi dei Balcani occidentali
Che in realtà è una cosa che già c'è continua e deve continuare ad esserci
Molto più importante a mio avviso è una seconda dimensione ossia quello che l'Italia ed è per questo che francamente in questo momento no no grandissime aspettative ma lo dico comunque l'Italia dovrebbe fare vis-à-vis altri Stati membri dell'Unione europea
Cioè e inutile lavorare semplicemente con i tra virgolette laico Minder lo sappiamo che che l'Austria vuole i Balcani e nel mio europea che dice
No noi dobbiamo lavorare sugli spagnoli sui francesi ovviamente sui tedeschi cioè cercare in qualche modo divi allargare e forse anche riprendere alcune delle elezioni degli anni Novanta ripensando ad esempio i gruppi di contatto
Cioè ci sono gruppi di contatto divisivi all'interno dell'Unione ci sono gruppi di contatto fondamentalmente importanti che fanno parte diciamo di quella che e che dovrebbe essere la politica estera europea
Ultimo punto e qua mi riallaccio appunto alle considerazioni di di Franco quale quale in realtà sono sono d'accordo e può sembrare paradossale perché in realtà sono una forte sostenitrice dell'ingresso dei Balcani occidentali nell'Unione
Perché credo che qua il vero tema è un tema del dibattito sul futuro dell'Europa e del futuro dell'Unione
Allora io non so se questo dibattito si risolverà entro il due mila venticinque quindi è chiaro che essi non si risolve in tre due mila venticinque chiaramente deve essere posticipata diciamo la data mamme è chiarissimo
Che il futuro di Mignone che riesce a sposare le due prerogative che sono appunto dell'allargamento e dell'approfondimento famoso dibattito più di panini e guai tenente
Sappiamo benissimo che effettivamente ci sono delle tensioni tra queste due tra queste divisioni tra questi due obiettivi e c'è unico modo per realizzarle entrambe e quello dell'integrazione differenziata che accanto una dimensione in Terna
Eurozona Schengen magari anche mini Schengen volendo si comunque poi non si va avanti
Su con tutti i paesi all'interno dell'area Schengen su una politica ma migratoria comune una politica di asilo comune ovviamente c'è il tema della difesa cioè motivi tre vecchi pilastri dell'Unione Europea che posso che già sono di fatto realizzati in maniera differenziata ma questo ancora non è
In qualche modo consolidato da un punto di vista istituzionale a livello appunto di unione
Quindi ha una sua dimensione interna ha già una sua dimensione esterna e lo avrà sempre di più se pensiamo a Brezzi te tutto quello e il modello tra virgolette Brezzi che che verrà e che quindi in qualche modo la linea dura che esiste tra dentro e fuori diventa molto più fasi
Diventando molto più fasi in realtà facilita questo discorso dell'integrazione che polsi a precedere che poi chiaramente proseguire dopo un'adesione no quindi in qualche modo cerchiamo un pochino di sgonfiare questo palloncino e concentrarsi su quelli che sono i come dire i risultati concreti cioè la vera integrazione dei Balcani all'interno dell'Unione e a un certo punto ovviamente ci sarà come dire un croato o in cinque o sei dentro sei fuori ed evidente
E son d'accordissimo Conte Franco per questo momento potrà esserci solamente nel nel momento in cui quest'assetto differenziato tanto interno quante sterno verrà realizzato
Chiudo semplicemente dicendo che dal momento in cui l'Italia ha sempre sostenuto vedremo in futuro Placente sostenuto tanto l'allargamento quanto l'approfondimento diciamo dell'integrazione dovrebbe essere proprio l'Italia che assieme ai Balcani occidentali
Cerca di portare avanti questa visione grazie
Questa era un'ampia sintesi del volume dal titolo la questione orientale i Balcani tra integrazione e sicurezza pubblicato da Donzelli di Torre per il cespi la Centro studi di politica internazionale un volume che è uscito lo scorso anno un po'di tempo fa infatti la registrazione
Risaliva al quindici giugno del due mila e diciotto la trovati integralmente ovviamente su radio radicale punto it
Si conclude qui questa a seconda delle due puntate speciali con cui abbiamo chiuso il due mila e diciotto e ha perso il due mila diciannove da domenica prossima tredici gennaio torneremo in onda con Marina si corra e attorno ora nel nostro formato consueto come sempre alle ventuno ma ci sentiremmo attualmente già giovedì mattina alle sei con una rassegna stampa
Sui principali temi le principali questioni che riguardano la realtà politica dell'Europa sudorientale per questa sera dovunque tutto grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnolini buon proseguimento in compagnia di radio radicale e naturalmente di nuovo Buonanno