Elezioni amministrative del giugno 1993 a Catania: il Segretario nazionale della Dc Martinazzoli incontra il candidato democristiano a Sindaco della città Antonio Scavone

Io non devo farvi il
Produco mi sembra un po'
Ridicolo presentarvi il segretario del partito non vera o falsa andarsene
Ho sempre il timore reclama azione di questa parola poi occorre spostare una concreto alla realizzazione e allora Catania noi ci siamo cimentati
Se potete ascoltare per un attimo
Ci siamo soprattutto Catania ci siamo cimentati
Su questa possibilità concreta che il partito avuto e speriamo che ha avuto nove riciteremo il sei giugno
Di poter rinnovare la lista
Trovare punti di riferimento ovvero per la città
Essere
Contrario ostili certamente alieni da eccentricità l'ho visti che che potevano in qualche modo impressionare la città e il resto della Sicilia
E in concreto offrire invece un servizio uomini che questo servizio possono portarlo avanti
Ci troviamo dunque in una competizione dove c'è la Democrazia Cristiana rinnovata che combatte la sua battaglia contro raggruppamenti vari di altre forze politiche trasversali
Combinate in maniera diversa eccentriche
Che professore del rinnovamento come teoria assiomatica fideistica senza un concreto riferimento alla città
Noi invece forti dalla nostra storia
Per la nostra tradizione e della necessità di dover rinnovare in maniera concreta per capire il nuovo della società
Il rinnovamento per il partito e per Martinazzoli credo che sia questo non disperdere la tradizione e capire il nuovo noi abbiamo dato un esempio di come il partito dei cattolici
Senza infingimenti senza andare alla ricerca di teoria evanescenti con il simbolo dello scudo crociato affronta una battaglia di lealtà con la città di Catania
Il diritto alla città
è questo il titolo che Schiavone ha dato alle varie manifestazioni che abbiamo avuto ai vari incontri che abbiamo avuto stasera non è il conclusivo è il conclusivo al più alto livello del partito con il nostro segretario e io mi auguro che l'ultima settimana ancora di più
La città possa privilegiare premiare questo rinnovamento se è vero se è vero che aria amici di Catania
Che tutta l'Italia ha una difficoltà nei confronti della politica
Che non vuole buttare a mare i partiti ma vuole che i partiti siano rinnovati
Noi abbiamo dato un esempio di come sia possibile e abbiamo fatto questo nei limiti del possibile offrire un rinnovamento per migliorare il partito
E quindi a Catania dove combattiamo questa battaglia che ha una significazione soprattutto nei confronti
Di un personaggio come Bianco repubblicano ma ahimè forse tante altre cose insieme evanescenti e inconsistente
Contro
Uno del movimento sociale non solo servire fascista o no non è un termine dispregiativo uno che ha una storia complicata che non c'entra molto con la nostra tradizione nel certamente con la tradizione siciliana
E con altre espressioni più o meno folcloristiche come la Rete o altro
Forti dalla nostra tradizione la nostra tradizione soprattutto in Sicilia delle Autonomie locali così come le voleva Sturzo
Identificate in una teoria politica non comunità locali legate Alliste più o meno civiche perché mi pare che non ci troviamo di fronte a liste più o meno ciniche
Che quindi non hanno un contenuto forte di riferimento che poi determina la governabilità la certezza alla sicurezza di dover avere orientamenti legati alle persone
Ma legati anche alla tradizione di un partito che garantisce quelle stesse persone le vogliamo dunque
Che dialoghi con la città di Catania il partito come tale lo Scudocrociato delle persone rinnovate che noi offriamo
Siamo un giovane deputato Schiavone
Offriamo un professionista
Che non è un professionista della politica è un professionista dalla Città di Catania che è stato chiamato
E ha dato il suo servizio perché ha ritenuto che in un momento di grande difficoltà
Se uno e questo non è un luogo comune uno della società civile sia uno che vive nella società che lavorò nella società è chiamato da un partito per rinnovarlo migliorarlo
Ha ritenuto suo dovere sia pure con tanto di fico stati ascoltare questo appello
Noi a questi due giovani vogliamo dare tutto l'aiuto e tutto il nostro riconoscimento per questa battaglia e noi riteniamo dunque che attraverso queste due persone tutto ad altra lista rinnovato
Ma attraverso lo scudo crociato nella tradizione struzzi anni possiamo continuare a dialogare a parlare con la città di Catania grazie
Credo di poter interpretare
Se da un po'di silenzio peccato perdere
Entrare prestazione
Composto se qualcuno anche nato
Credo di poter interpretare il sentimento degli altri cinquantanove candidati esprimendo un senso di profonda gratitudine a sanatoria Martinazzoli
Per la testimonianza fonte che ci porta in un momento
Particolarmente difficile
Della vita dalla nostra città era la vita del paese
Diceva Gargani
La nostra è una battaglia di lealtà nei confronti della città
E lealtà impone
Che in questa città
Si riprenda a parlare di politica
Il fatto che da molte parti da molti dalle parti che contrastano
L'attività
Dalla nostra presenza in questa città
Si parli di argomenti che politici non sono
Mi fa capire
Come in effetti vi sia un'assoluta carenza di progettualità politica
E allora diciamo subito che se non si hanno progetti per questa città
Non si può è sarà leali con questa città
Non bastano le affermazioni di principio
Non bastano le posizioni contro occorre che vi sia finalmente una cultura politica di governo rinnovata propositiva piena di progetti
Io naturalmente non credo di dover occupare molto del tempo che voi avete a disposizione sottraendolo all'intervento di Antonio Schiavone soprattutto a quello del segretario nazionale della Democrazia Cristiana
Ma alcune cose credo di dovere dire alcune riflessioni credo di dovere fare
Una prima riflessione il problema
Della presenza dei poli e dei cattolici nella politica di questa città
Una presenza che non è soltanto un fatto fisico cioè di singoli cattolici
Ma che deve essere essenzialmente una presenza di un gruppo che sia identificabile che abbia una precisa identità cattolica perché recupera le radici
Di questa posizione che centrale nella vita politica del Paese non è possibile costruire nulla in questo Paese
Senza la presenza politica dei cattolici
E questo lo diciamo non darà atto di arroganza o di superbia ma lo diciamo perché siamo autorizzati a dirlo proprio dal comportamento che gli altri schieramenti politici adottano che è quello di richiamare i cattolici nella loro formazione
Perché tutti sanno che se c'è un polo di aggregazione forte in questo Paese assieme al mondo del lavoro è il mondo dei cattolici
Perché nella cultura di questo Paese è presente la cultura cattolica anzi è la cultura cattolica la cultura di questo Paese
Cosa tentiamo di offrire a questa città sul piano squisitamente politico dei programmi parlerà Antonio Scalone io vorrei indicare
Alcuni elementi sui quali io credo che si sarebbe dovuto discutere in questa campagna elettorale non si è discusso e sui quali si dovrebbe discutere con le altre forze politiche
Il tema del lavoro ma non solo in termini di recupero di possibilità occupazionali ma anche un diverso rapporto con con il lavoro e con il mondo del lavoro
Non basta soltanto
Diminuire la disoccupazione occorre che chi non ha il problema della disoccupazione chi è occupato lavori meglio in questo Paese
Non è possibile
Il disimpegno dall'attività lavorativa di chi ha il posto di lavoro a fronte di chi vorrebbe lavorare non può
Altro tema sul quale credo si debba riflettere il problema delle regole il problema della legalità
A tutti i livelli
All'interno dell'amministrazione
All'esterno nel rapporto tra politica e immondo dell'imprenditoria che non può tirarsi fuori dal degrado nel quale ci troviamo
A nessuno è consentito tirarsi fuori
Tutti più o meno abbiamo partecipato voi con attività voi con la missione al mantenimento e al al perpetuarsi di questa situazione
Se non ci rendiamo conto di questo non è una maniera per giustificare nulla è una maniera per prendere coscienza che chi dice di essere assolutamente estraneo a questo meccanismo perverso che si è determinato non è leale con la città non è leale col Paese
Non ci si può adesso inventare una verginità dopo avere condiviso connivenze complicità dopo avere determinato collusioni
Occorre rispettare le regole che ci sia e ci si dà occorre rifarsi rispettarle queste regole nelle piccole nella grande cosa lo abbiamo detto tutte le volte in cui c'è stato occasione di dirlo dal divieto di sosta alla gestione del club degli appalti il tutto deve avvenire nel rispetto della legalità e nel rispetto delle regole
Non c'è una grande cultura della legalità per le cose grandi è una come dire disimpegno di legalità per le cose piccole ossia il senso della legalità per tutte le cose o non lo sia la legalità è un principio grande un valore assoluto come la libertà
E il tema della solidarietà
Finora si è vissuti sulla base dell'assistenzialismo
Si sono create le clientele e tutto questo naturalmente non ha giovato non ha giovato a nessuno eppure questa città in questo Paese ha delle grandi passioni sociale alla delle grandi idee ha un tessuto enorme di volontariato
Occorre che le esigenze culturali sulle quali si è basata l'azione del volontariato in gran parte cattolico trasmittenti nella istituti nelle istituzione nel concetto dello Stato
Occorre cioè che lo stato sociale diventi effettivo e non solo un'enunciazione
Lealtà anche per quanto riguarda le etichette
Si è detto che questo è l'unico partito che si presenta con nome e cognome con la sua storia con la sua passione il patto è un'aggregazione
Che vorrebbe sembrare nuova di realtà vecchie neanche omogenea di sono riciclati un po'tutti si ha la sensazione che a determinarne il cammino non è neanche alla realtà catanese ma sono realtà che vengono da lontano
La rete è una grande confusione
I cattolici e di Rifondazione Comunista
Di vecchi marxisti
Di gente che ancora legata principi a concetti
Che naturalmente non trovano posto non possono trovare posto nella nostra nel nostro futuro
Non è possibile ripeto prendere in giro ancora la città né sulle cosa da fare né sui percorsi politici da portare avanti
Occorre che questo atto di lealtà lo si faccia a qualunque costo
E l'atto di lealtà va fatto
E questo è un discorso che io vorrei fare in termini chiari stasera
Va fatto nei confronti dell'operazione complessiva non è un problema di quantità di voti che la democrazia cristiana prende in questa campagna elettorale non è neanche questione di chi andrà in consiglio comunale e questione che l'impegno deve essere totale
Per quella che è la cosa che conta per il tentativo di continuare ad amministrare questa città in nome la democrazia cristiana in maniera nuova in maniera diversa ma sempre in nome della democrazia cristiana lo sforzo è perché la battaglia del candidato sindaco sia una battaglia vincente
Questo è il punto
Non è possibile disimpegnarsi
Da questo fondamentale dovere che ciascuno di noi ha di realtà non tanto e non solo nei confronti del candidato e nei confronti del partito ma nei confronti della città perché se è una proposta di e noi facciamo dobbiamo essere coerente fino in fondo e questa proposta può diventare operativa solo se ripeto si combatte e si vince
Un
Passaggio del candidato Sindaco il consiglio comunale certamente un luogo importante per la proposizione di una linea politica ma la gestione il segnale il rapporto operativo costante con la città è della Giunta e del sindaco
Io vorrei chiudere questo breve intervento con questa esortazione che in primo luogo vai candidati è chiaro lo so quando uno è candidato specialmente con la preferenza unica
E tentato di occuparsi soltanto del proprio dalla propria posizione del proprio risultato
Ma è in questo che dobbiamo essere diverso
E in questo che dobbiamo capire che il valore politico ed emblematico della battaglia che si intesta il sindaco democristiano Berco per conquistare l'amministrazione di questa città e una battaglia che ci qualifica tutti
è la battaglia che ci qualifica tutti tutto il resto è un rapporto personale tra noi e altri tra noi e noi stessi ma tra noi e la città il nostro emblema e certamente il candidato sindaco grazie
Per i pm un saluto innanzitutto alle molte donne presenti finalmente in una riunione della democrazia cristiana Catania hai molti amici tutti ai giovani
Che stanno contribuendo a ricostruire quel sistema organizzativo che oggi a Catania manca della democrazia cristiana
Ai consiglieri provinciali presenti ai consiglieri comunali uscenti che ringrazio e dei quali parlerò nel mio intervento ai candidati al consiglio comunale di Catania i deputati regionali e nazionali
Tutti i presenti tutti convinti al commissario Gargani a cui chiedo con forza sì un po'più presente in questi giorni importanti con noi che ci separano da qui al sei giugno e al nostro amico al segretario Mino Martinazzoli che sfidando se stesso
E la sua proverbiale paura per l'aereo ha voluto essere qui con noi per testimoniare l'importanza che a Catania nella storia del rilancio della democrazia in questo Paese della democrazia cristiana che merita rispetto e forza grazie amici
è difficile in questo momento fare interventi di politica
Quando le nostre menti nel nostro cuore sono sconvolti da fatti che ho che stranamente in questo Paese ripetitiva mente accadono come quello di Firenze quello di Roma dei giorni scorsi fatti strani
Figli di una regia oscura che sta che stranamente riaffiora quando in questo Paese il percorso della democrazia va avanti e si va verso Nuovi Orizzonti istituzionali questo devo dire una ragione di imbarazzo che va sottolineata e dobbiamo veramente concorre ricordare con un applauso sentito i morti
La gente semplice
Che è costretta in questo strano Paese in questo strano momento
A dare la vita per il rispetto per la democrazia e quindi per queste ragioni non le vuote parole della politica ma con senso di responsabilità dobbiamo doverosamente fare un'analisi della situazione fare ragionare la gente aiutare a ragionare la gente vedete questo è uno strano momento
Per l'Italia ci sono una serie di luoghi comuni la democrazia cristiana diventata la responsabile di ogni male dimenticando che forse qualche bene pure lo ha determinato in questo Paese allora
Dico e dico sempre delle due condizioni l'una o la democrazia cristiana e responsabile nel bene o nel male di quello che è avvenuto in questo Paese o la democrazia cristiana responsabilità non è questo sarebbe una finzione un paradosso e quindi Amici oggi noi abbiamo un dovere e un dovere innanzitutto seguendo quello che la linea della politica della mitezza del nostro segretario nazionali Mino Martinazzoli che è quello di ragionare di politica di ritornare a ragionare di politica
E che cosa e con un gesto di ideale fortissima continuità con le radici del nostro partito ricollegarsi a questa storia
Vedi Mino io ti chiedo apprezzato do lo dicevo in macchina quello che tu hai detto nell'intervista a Panorama che credo che uscirà la prossima settimana e importante che i cattolici di questo Paese Dio novità a un partito combattivo
Dio novità un partito del ragionamento un partito di programma secondo la indicazione di Sturzo
Un po'più vicina Sturzo poverino vicina a De Gasperi o meglio vorrei suoi epigoni come tu hai detto in quell'intervista non più il partito dalla mediazione cambia la storia di questo Paese
Cambiano le regole non cambia e non può cambiare il ruolo dei cattolici democratici che tanto benessere tanto sviluppo tanta maturità sociale morale ed economica hanno garantito quest'Italia però nell'ultimo decennio dobbiamo dire ammettere amici che questo Paese ha vissuto un clima un clima di diffusa illegalità
Prima di diffusa illegalità nel quale ciascuno di noi cittadini e operatori della politica e tutti i partiti hanno trovato la maniera
Per ritagliarsi una nicchia per sopravvivere e questo non è più possibile e questo non è consentito e quindi così come noi con forza dobbiamo ricollegarci
Alle ragioni ideali alle radici del nostro partiti mentre altri non lo possono fare in questo Paese per mantenersi e per mantenere la loro dignità in politica devono decidere queste radici e la loro storia dobbiamo con la stessa determinazione
Un un grosso segnale di rottura
Con la recente gestione della cosa pubblica in questo Paese per quella che è la responsabilità
Anche della democrazia cristiana del sistema dei partiti che ha dimenticato di essere momento di dibattito politico di confronto di selezione della classe dirigente per diventare banchina vorace
Di occupazione di spazi di potere e adesso noi abbiamo una responsabilità in modo in un mondo quello nostro quello dei cattolici che il più tormentato
A che servirebbe la diaspora
A che servirebbe un pluralismo per per paura
Una pavida dispersione degli in apparati ed in sistemi di partiti che oggi tutti guardano ai cattolici come prateria di scorribanda politica e quello che sta avvenendo a Catania cosa succede a Catania
C'è un signore dal sorriso meraviglioso che è forte della convinzione della popolarità che acquisito in sei mesi
Di illusoria gestione della cosa pubblica a Catania ha messo su una mistificazione che il Patto per Catania un patto nato dall'intuizione giusta di una di un gruppo di cittadini che avevano iniziato a ragionare di politica
E concluso attorno a un tavolo dalle segreterie dei partiti quei partiti condannati dalla storia che attraverso il patto hanno escluso la gente hanno messo in campo una mini film una mistificazione da offrire alla città distratte disorientato ad altre ancora
Che alimentano in campo nazionale ma anche a Catania una voglia di gogna
Il sangue a tutti i costi il perseguimento del bene comune
In ricordo un film il genio uscito dalla Cambogia
Dove per il perseguimento del bene comune furono ammazzati bambini e povera gente incolpevole
Bene questo non lo possiamo consentire amici grosse non possiamo consentire nemmeno a gente che forza
Forte della sua capacità dialettica che ha fatto un bravo professionista forte delle sue citazioni pensa senza competenza amministrativa di poter amministrare Catania quando il suo interesse alto
Ed è di ritagliarsi uno spazio a livello nazionale spolverare annosi dell'etichetta perché per quaranta anni lo ha visto protagonista del suo partito a questo molto lontano dalle cose di Catania
E poi ci siamo noi amici che abbiamo una responsabilità è una storia da difendere che abbiamo fatto un'operazione molto dolorosa e molto difficile
A Catania vedete io dico spesso in televisione noi possiamo partire pagare un prezzo due prezzi non li possiamo pagare
Non possiamo pagare la grande atmosfera anti democristiana che oggi è diventata a torto o a ragione va più a torto una moda in questa città e nel Paese
Perché abbiamo già pagato un alto prezzo e lo abbiamo pagato sulla sulla pelle della gente che voglio ringraziare in questo momento costretti a una semplificazione perché fosse leggibile dal primo momento quello che la democrazia cristiana voleva fare a Catania
E abbiamo cambiato il simbolo affiancando allo scudo crociato il simbolo del partito popolare europeo
Abbiamo una però fatto una lista tutta di volti nuovi di neofiti della politica debole della sua forza grazie alla disponibilità di coloro che hanno capito lo sforzo che la democrazia cristiana voleva fare a Catania
E che si sono messi da parte e che oggi tutti con difficoltà iniziali ma con la comprensione dell'oggi ci consentono tutti insieme di lavorare per rilanciare la democrazia cristiana per traghettare questo partito una condizione nuova di omogeneità dove ci sarà spazio per tutti dove la gente che sa di poter vivere da protagonista il cambiamento avrà il suo spazio e quindi grazie a questa persona innanzitutto
E perché amico Mino e concludo
Non vediamo vinti dalla sindrome la la sindrome di ingerenza così come un giornale di Firenze che ha voluto ricordare che Renzi era colui che ha buttato giù il muro di Berlino aperto l'orario la alla la Germania occidentale
Aperto le frontiere della Germania occidentale e poi alla fine di marzo rimasto in mezzo al guado
Troppo nuovo è troppo vecchio
E alla fine è stato spazzato anche se certo dei medi storici luglio ha avuto caro meno noi abbiamo bisogno di una politica forte in questo Paese
Di una politica con la P maiuscola di una politica che dia coraggio al movimento dei cattolici democratici che hanno fatto lo sviluppo e il benessere di questa civiltà del popolo italiano
E anche qui a Catania dobbiamo avere il coraggio di venire fuori combattendo contro quelle mistificazioni le insinuazioni che vengono rilanciate dalle lode marzo economiche romani attraverso le catene televisive di Catania pettegolo falsità
Che parlano di visite ai che dicono che il senatore Martinazzoli non sarebbe venuto a Catania sono tutti contro democrazia cristiana che parte da tre ma lascerà agli altri attrezzi che deve decidere vincendo la campagna elettorale del rinnovo del consiglio comunale di Catania e assumendosi una responsabilità quella di essere protagonista accanto ai cittadini che dovranno fare insieme alla classe politica tutti
Un po'meglio un po'di più di Catania una città dove bisogna garantire alla gente il diritto alla città grazie a quel lavoro
Lasciatemi provare se trova un rapporto amichevole con il microfono
Femminile parlare
Votata adesso proviamo io ho sempre qualche difficoltà questo
Uno della mia età che malinconia il microfono piazzato nella sala dal Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana
Probabilmente misurato ai tempi della segreteria Fanfani
Mi costringe sempre un'eloquenza un poco coricare
Andato in porto nord preferisco stare in piedi che dobbiamo essere in piedi in questo momento non c'è altro
Mi pare che siano finiti in uno scantinato e
Io mi regolamenti dalla Democrazia cristiana di Catania
Che troviamo presto
Laddove il coraggio e la forza per tornare anche qui nelle strade nella piazza di queste città che vogliamo
Vogliamo riconquistare non per un possesso ma per una capacità di interpretazione
Dalle potenzialità della storia dalla tradizione del futuro
Di questa città Grande ed operosa
Di questa vostra terra siciliana
Splendida e tragica
Sono venuto qui volentieri lo dico Scavolini non esagerare io ho paura di volare non ha paura di volare
O Paolo dall'aereo che è un'altra cosa
Sono venuto qui perché era non solo un dovere
Ma un imperativo oserei dire morale prima che politico
Stare in un punto dalla geografia democratico cristiano
Oggi tra i più difficili tra i più controversi
Beh consumate amici è una battaglia
Che avrà risonanza sulla dimensione nazionale
Ma che è soprattutto Foster
Io non credo che le competizioni amministrative debbano essere vissute soltanto da chi ha responsabilità nazionale per i riflessi
Che ne possono derivare in una dimensione nazionale credo
Che occorre interpretare meglio più accuratamente
Il senso il significato e il valore di una competizione amministrativa
Che al riguardo né più né meno al rapporto tra una classe politica alla città che intende governare questo poi è il patto vero a patto che si deve contrarre
Non è di qualcuno entra qualcuno è il patto che accorre ricostruire tra la politica e la vita tra le istituzioni e la gente
Ed io credo che per quanto oggi la nostra immagine sia o si pretenda Sicilia appannata opaca
In difficoltà
Quali che siano i rischi e di pericoli a noi tocca ricollocare
La nostra azione politica in questo contesto
Se dovessi descrive
Con un formula sintetica quella parola del rinnovamento
Che non piace molto a Gargani non piace molto neanche a me quando è pronunciata per un vago sentimentalismo
Ma che significa che se vuol dire un'impresa da assumere da compiere
Io direi che a Catania ed altrove ciò che compete oggi alla democrazia cristiana
è una grande impresa di riconciliazione
Di riconciliazione con la Società italiana e di riconciliazione con il valore con la tradizione
Con le ambizioni per le quali abbiamo osato evocare l'aggettivo cristiano alla nostra testimonianza politica
è una grande
Ed è una grande impresa che qui si combatte secondo una straordinaria e drammatica peculiarità
Abbiamo molto avversario
Ma i medici tutti insieme la Sicilia a un micro
La massima nemico della Sicilia
Io so che si tratta di argomenti quali vanno affrontati non dico con circospezione
Ma senza superficialità senza semplificazione
Senza la pretesa di far diventare una categoria morale quella che chiamano la cultura del sospetto
Ma non c'è bisogno di andare così oltre per capire che tutto assieme il popolo siciliano mezzi
Di questa presenza di questa anche storie che è una fenditura aperta nel destino
Di questa isola straordinario
E consentitemi di dire a chi viene da fuori può darsi che la mia percezione sia non fino in fondo appropriate ma immagino non del tutto infondata
Consentitemi dirmi che oggi si apre un tempo in Sicilia
Per tante ragioni per tante pazienza e pertanto ostinazione pertanto sangue per tanto sacrificio consumato
Un tempo nel quale davvero c'è
La possibilità di un grande riscatto
Di un gesto definitivo di liberazione
A me pare di intendere che le nuove generazioni dei siciliani stanno uscendo fuori da una cultura della sottomissione
Dare un'accettazione di una mortificazione chiedono libertà per la Sicilia io vorrei che la democrazia cristiana fosse in prima fila a partecipare al
In modo che non potesse accadere
Che le nuove generazioni
Le quali guardano limpidamente a questa possibilità di liberazione
Non riconoscessero nella immaginata da mo'grazie cristiana qualcuno che partecipa qualcuno che è in prima fila qualcuno che ha lottato prima di loro
Se noi interpretiamo la storia del partito che è nato qui in questa sezione nei suoi termini decisivi e assoluti di verità
Come una lunga controversa difficile lacerante battaglia di libertà come non capire che dobbiamo collocarci su questa frontiera così acerba
Su questo crinale decisivo della storia siciliana della storia italiana
E quindi ecco una ulteriore complessità di questo tema dal cambiamento
Che sembra essere il luogo comune
Di tutti i politici di tutti i politologi italiane
Peraltro orientato meglio disorientato
Secondo una sintassi molto fuorviante secondo me
L'idea che la battaglia tra il vecchio e il nuovo in Italia e oggi vede raffigurati come negli scaffali di un self-service con grande nitidezza i contenuti le etichette del nuovo
E quelli del vecchio
Così che sia facile la iettatore per qualcuno della vecchiaia e la consolazione per altri della novità
Senza che si sia neanche cercato di cominciare a guadagnando la novità ci sono in giro molti oggi nella politica italiana
I quali ritengono di essere posseduti da un destino lire avventori
Corsi immancabile che neanche gli tocca la fatica di redimere prima se stessi che egli ha abbiamo
Sembra che sia sufficiente
Dichiararsi nuovo per essere tale
E ci sono molte
Molte immagini abbastanza ambigue travestimenti
Gente che era magari vecchia con nuove
Che improvvisamente ringiovanisce stesse lontana da noi quasi bella la magia
Non mi pare che il problema sia questo
Nella grande fase di cambiamento di transizione
E questo accertamento è in Italia una grande fase di transizione
Ciò che conta dell'intelligenza politica
è di rintracciare di identificare la direzione del cambiamento
L'orientamento della transizione
La politica dica la sua funzione
Se si limita ad enfatizzare ad amplificare la domanda e se non cerca faticosamente di articolare una risposta all'esigenza di cambiamento
Ed allora ci tocca di sapere con grande precisione amici
Che cosa c'è che vale la pena di cambiare e che cosa c'è che vale la pena di continuare
Che cosa possiamo guadagnare in questo nuovo tempo politico
E che cosa non dobbiamo perderla
E badate che possiamo perdere molto io non parlo dalle perdita di questo e di quello piccoli è un rischio mortale che corre la Repubblica la sorte stessa della nostra convivenza civile
Certo non tocca nessuno di noi
Interpretare capzioso aumenta Odin fondatamente il segno il senso il movente i misteri
Che si annidano dietro ad attentati che per le modalità per i bersagli sono davvero il segno di una barbarie più che di un acquisto di umanità ma dico che certamente stiamo su questo filo di rasoio
E non è vero come si dice con sbrigativa interpretazione che anche per questa situazione del negativo le cose siano facili da decifrare
Le con l'altro ieri un articolo di Paolo Mieli sul Corriere della Sera dal titolo piuttosto frettoloso e concitato per la verità
Mi è sembrato giusto di rispondervi con grande umiltà
Ma con grande precisione che le sue diagnosi le sue analisi sono molto rudimentale
L'idea che la bomba di Firenze indichi
La capacità del vecchio di arrestare di bloccare la possibilità del mondo
La capacità di impedire il cambiamento
A parte il fatto che non capirei come mai un vecchio
Tanto più quando si identifica con la nostra immagine descritto quotidianamente come esangue inerme vulnerabile sconfitto sarebbe in grado di proporre un'operazione così ambiziosa
Rimane che il secondo me la bomba di Firenze non descrive la volontà di arrestare il nuovo descrive qualcosa di assai più insidioso la volontà di guadagnare un c'è un tomo l'idea cioè di una involuzione di un blocco delle possibilità di crescita democratica e questo tempo politico garantisce al nostro Paese
Solo che siamo capaci questa occasione di afferrarla e di interpretarla positivamente
Questo è il tempo politico medici
Noi abbiamo alle spalle quarantacinque anni di democrazia
Non sono stati neanche qui anni disprezza
In queste quarantacinque anni non c'è stata come qualcuno disinvoltamente asserisce la mortificazione di un regime sono stati quarantacinque anni nel quale l'Italia è cambiata
Ed è cambiata straordinariamente in mente e se questo è accaduto è accaduto per merito degli italiani
Ma non può essere accaduto per una distrazione o peggio per una ostilità vecchi ritagli anch'egli a governanti con una responsabilità preminente
E mai per una appropriazione indebita ma sempre
Per un consenso rinnovato
Ma certo sono stati gli anni
Gli abbiamo spesso descritti così di democrazia difficile
Il democrazia limitate
Sono stati anni in cui non abbiamo potuto neanche pensare la praticabilità di un'alternanza che non fosse né finta né rischioso
E questo non è dovuto alla malignità di chi governa
Ma è dovuto alla presenza del più forte per più radicato del più diffuso partito comunista dell'Occidente
Io direi anche del più intelligente partito comunista dell'Occidente
Se penso all'ambizione di Togliatti di collocare queste esperienze nel filone di una cultura che fu egemone nella storia di questo Paese
La cultura dominante dominante anche per la sua potenza economica che ormai sembra dietro franchi travestimenti si rappresenta ancora una volta anche qui a Catania
Immaginando di bloccare di ridurre di mortificare la nostra presenza nel disegno di un popolarismo che non gli è mai appartenuto e che non gli potrà mai appartenere perché si è partito popolare c'è chi è dentro non so se la la volontà popolare
Fu in quelle condizioni
Che con De Gasperi
Giustamente interpretandolo necessità storica
Decidemmo che nella gerarchia delle nostre funzioni nazionali doveva aver la preminenza il dovere dalla tutela della custodia per l'esperienza democratica e dunque del governo
Abbiamo governato amici il nome di quella necessità
Abbiamo governato ad ogni costo perché non ammetterlo
Di tanto in tanto ci è capitato di affermare che eravamo per così dire condannati a governare
Dobbiamo riconoscere tra noi che qualcuno
Questa condanna l'avvertite con un più vicinissimo
Così che quando ci hanno informato che non era una condanna all'ergastolo sono diventati malinconici
Ed hanno in qualche misura preteso di replicare un passato che si era invece nel frattempo consumato forse è stato questo il limite la intempestività
La nostra perspicacia politiche
Che oggi ci costringe a riguadagnare un tempo malamente perduto
Sta di fatto che un muro crollato a Berlino nell'ottantanove
Ha sottolineato il crollo
In un tramonto di cenere di macerie
Della ideologia più disumana che abbia attraversato il secolo europeo
Diceva bene Schiavone Scalone
Uomini che per troppo amore dell'umanità
Hanno finito per uccidere altri uomini l'idea di una totalitaria della politica
La pretesa che la politica potesse dettare legittime e la storia
L'idea che la storia abbia un cammino predeterminato e che dunque se si assecondava la direzione della storia si era progressiste
Eccessivi ingombrava questo cammino si era inevitabilmente e di rimedi abilmente conservatori è sempre accaduto così
Nella storia coraggiosa e dolorosa degli uomini tutte le volte che la politica ha preteso di elargire speranze eccessive
Lì la politica ha umiliato e offeso
Ha tradito gli uomini
E poi che noi eravamo venuti alla politica per quella ispirazione
Noi conoscevamo da sempre il valore della politica ma anche il suo limite
La capacità di riscatto proprio di uno strumento come quello politico ma anche la modestia del fatto politico e siamo stati capaci così nel nostro Paese
Dentro una contrapposizione che divideva il mondo in due blocchi di garantire la continuità di un'esperienza di convivenza umana abbiamo combattuto e vinto contro il troppo dalla politica
Da oggi vogliamo stare in campo contro le minacce anche più insidiosa è quella del niente della politica
L'idea cioè che nella modernità
Bastino le ragioni della tecnica e dell'economia per corrispondere alle domande dell'umanità e alle provocazioni immane che la modernità propone agli umani del presente e del futuro
Ma certo è che se collochiamo così il senso della nostra storia democratica ci riesce di scoprire che oggi cambia il modello la struttura materiale di questa democrazia e cambiano anche i nostri compiti
Se ieri avevamo il dovere del Governo del Governo ad ogni costo
Oggi questo dovere non ci appartiene più per una necessità storica io non so
Cosa potranno essere cosa vorranno essere gli amici post comunisti in Italia guardo come faccio in tutte le direzioni con rispetto con attenzione a questo travaglio
Mi pare di capire che la loro è un'impresa difficile
Anche se di tanto in tanto immaginano di essere vincitore non saprei di che ci impartiscono ammonimenti ci dettano gli errori che andiamo compiendo ci descrivono le lentezze del nostro aggiornamento
è una questione forse di carattere l'onorevole Occhetto non riesce a dormire benessere non si inventa una vittoria al giorno
Nessuno le vede questa vittoria però vengono esclama
C'è sempre qualcuno che credeva di essere Napoleone ma non vorrei mai appena
Io non so dicevo che cosa potranno o vorranno essere quello che so è che non potranno essere mai più quello che sono stati è finito il comunismo in Europa
Almeno per una lunga fase storica finisce il comunismo in Italia e dunque possiamo non paradossalmente noi democratici cristiani
E sarà più democratici cristiani di prima
Meno il nostro potere se necessario meno l'inerzia del nostro potere se è doveroso di più la nostra ispirazione di più il nostro progetto di più la vostra proposta questa amici e l'ambizione della nuova da
Ah dobbiamo collocarla vedete certo attraverso la capacità non ci manca se siamo capaci di chiamare a raccolta
Energie morali e intellettuale che stanno ancora intorno a noi
La capacità
Vi attraversa
Questo traumatico rigate quando Harry attrezzando gli strumenti della nostra cultura politica anche questo è il rinnovamento
Non un uscire tasse non un deragliamento ma un rialimentare l'origine
Aragorn Angola sulla misura della modernità e dell'attualità per questo abbiamo parlato
Per l'esigenza di rinnovare senza rinnegare
Per questo io sono molto polemico
Ed anche malinconico perché tutti i commi attimi rendono un po'malinconico di fronte a tanti amici spero non troppo tante i quali oggi se ne vanno e ci salutano
Con l'illusione di convincerci che un trasloco sarebbe un Battesimo
Non c'è nessuno che non abbia un passaggio e gli uomini che si dichiarano senza passato sono uomini senza futuro
Abbiamo tornare a pronunciare il nostro progetto essendo fedele alle nostre idee fornisce perché le nostre ragioni sono queste
Credo che tutti quanti dal più al meno conosciamo i nostri torti
Ed è chiaro che vogliamo capire in che modo questi nostri torti li riduciamo e li abbandoniamo
Ma c'è un modo solo rettilineo e limpido di ritrovare intatte le nostre ragioni ed io difendo questo amici dalla Democrazia cristiana no all'argenteria ma l'onorevole del mio partito
Collateral ma all'estero dalla democrazia Chris
C'è la possibilità di vincere questa impresa io dico di sì
Io so che i nostri avversari sono temibili
Ma non sono insuperabili anche per la ragione che i nostri avversari commettono l'errore quando ci contrasta non ci combattono non sono tanto di contrastare i nostri torte quanto piuttosto le nostre ragioni
Sono gli stessi che non hanno mai compreso la nostra funzione nazionale
Quelli che ci hanno considerato i cento in una sorta di scombina sezione della storia
Buona tutt'al più per fare da argine
Alla minaccia comunista
Così che pensano oggi che non essendoci più il comunismo si potrebbe archiviare anche la Democrazia Cristiana
E liberarsi di questa nostra presenza ritenuta così insopportabile ed ingombrante
A noi rispondiamo che abbiamo ragioni più lunga pestare
Noi non siamo stati democratici cristiani perché eravamo anticomunista
Noi siamo stati anticomunisti perché eravamo prima democratici cristiani siamo ancora
Chi sentiamo portatore di questa legittimità ma io direi di questo dovere di garantire allora sviluppo ulteriore di questo Paese
La risorsa preziosa
Io lo stigma di Democrazia Cristiana
Di una interpretazione cioè della politica che sia rispettosa dell'uomo della vita che non pretenda di prevaricare di dettare che non sia una intrusione nella più intima libertà delle nostre coscienze questo è stato il talento nuovo che noi abbiamo indotto gli una storia assai più inospitale prima di noi
E sappiamo che questo dovere di stare in campo non rappresenta tanto una pretesa per il nostro destino quanto piuttosto una responsabilità che dobbiamo assumere nei confronti degli italiani
Ecco allora
Il cammino di questo nostro rinnovarsi e le insidie
Le insidie riguardano gli uomini amici
Vorrei essere molto chiaro anche qui
Sono in seguito di tanto in tanto dai miei critici più occhiuti non li ascolto molto perché so che il rinnovamento che loro vorrebbero dovrebbe corrispondere né più né meno che alla dissoluzione della Democrazia Cristiana
E quindi non è che mi entusiasma questi consigli
Gli ascolti mi dicono che devo fare più in fretta
Che deve usare il bisturi la metafora chirurgiche
Che devo usare la ghigliottina
La metafora giacobina
Rispondo che sono molto disinteressato
A questa illusione della novità
Che sottintende dissimula ma neanche tanto una idea appunto pregiudiziale dello scontro politico
La pretesa cioè di una ferita che apparterrebbe qualcuno e sarebbe negata anzi pertanto intanto mi sembra conveniente avvertire anche tanti amici del più intenso il mondo cattolico
Che stiano lontani da queste parole
Qualche volta sono meravigliato dalla circostanza che i cattolici sembrano fare meno fatica per donare ai nemici che ad avere compassione degli amici
Mostrati nella politica
E quindi ne abbiamo subito anche il compromesso
Agli anche pagato il prezzo incerto che accade sempre così abbiamo avuto una lunga consuetudine con il potere
E dunque è chiaro che gli abbiamo lasciato qualcosa che valeva Dino che vogliamo oggi ritrovare riscattare
Ma non potremmo immaginare che sia così il modo di free attingere un approdo rassicurante
Io penso in modo diverso
E lo vedo realizzato qui li voglio proprio per questa ragione
Confidando che si tratti sino in fondo
Vi è un atteggiamento leale e sincero
Voglio ringraziare gli amici che in questa condizione di così difficile sono avvenuti a raccogliere il testimone della democrazia cristiana
E voglio ringraziare gli amici che hanno congegni Rosetta e senza riluttanza e accettato di trasmettere questo testimone io penso la politica così gli ormeggi la grandezza dell'impegno politico
Che altrimenti è fatto soltanto dei mortificazione delle sconfitte
Incertezza del reddito perché troppo spesso in politica le vittorie di ciascuno di noi costano le umiliazioni le mortificazioni degli amici io penso così il gesto più alto dalla politica
Quello che ciascuno che la fa sappia che le nostre singolare stagione si compiono incompiute proprio perché altri vengano acconto
E questo è il motivo per il quale l'amico Mario Segni che di tanto in tanto con grande gentilezza nei mandati
E ci sarebbe posto anche per me dalla sua avventura
E che dalle sue parti
La porta sarebbe sempre aperta per me
Virgola settanta gentilezza gli mandò a dire che debbo declinare questo invito
Perché io non voglio
Entrare dalla porta
Io voglio uscire
Io credo che oggi rinnovatore autentici
Sono quelle che pensano al futuro non perse per il proprio successo ma come traghettatore come chi intende tramandare alle nuove generazione ciò che noi abbiamo avuto i nostri padri e questo
Ora in questa tradizione
Conosco come tanti di voi
Che saluto gli amici
Più antichi più sperimentate
Quelli ai quali ho imparato molto dalla mia esperienza politica
Conosco grandezza e miseria della nostra storia capita sempre così
Ma sono lega
Sono legato di un amore indissolubile per questa storia
Io ricordo né alla vigilia del suo abbandono
Quante volte Leoluca Orlando mi diceva
Che ero prigioniero di un'appartenenza
Quindi questo limita per la mia possibilità di concorrere ad un gesto di rinnovamento ulteriori
Oggi vedo Lori
Prigioniero della più feroce delle appartenenze
E sono anche più di ieri in grado di dirle
Che la mia appartenenza non riguardava un clan
Degli annunci
Una storia mediocre banale io appartengo come tanti di nuovo
Ad un rosario incalcolabile di donne e di uomini di giovanile di vecchie che hanno dato a medici che hanno dato non preso brandelli di diritto
Questi nostri comuni ideale ed allora mi pongo credo che debba essere così
Mi pongo questo problema del rapporto della relazione che ci deve essere della congiunzione che ci deve essere
La tradizione ed innovazione
La tradizione e il passato mezzi ma no all'inerzia del passato
Se ciascuno di noi riflettere anche sulle sue esperienze individuali scopre facilmente
Tel passato
Nostro dunque anche quello del nostro partito
E fatto degli avvenimenti che sono accaduti
Ma è fatto anche delle cose che non sono accaduti
Il passato non è soltanto ciò che è avvenuto
Ciò che è stato ma anche ciò che poteva essere
La freccia che non è scoccata
La promessa incompiuto alla promessa mancata
E questa parte del nostro passato che dobbiamo guardare
E scoprire lì le premesse del nostro futuro
Ciò che non siamo riusciti a realizzare di nove
Per una impossibilità per una incapacità per un contrasto non superato
Non era questo che vi insegnava il vostro e nostro Luigi Sturzo non era così che vedeva lo scenario della politica
Non un palcoscenico di fantasie
Attori per quanto grandi comunque caduche
Per lui la scena dalla politica era occupato da un grande contrasto di vivere da una grande lotta idea
E ci ha insegnato che le idee vincano o perdano tornano a vincere o da perdere
In questo contrasto incessante in questa dialettica che né più né meno il segno della storia di liberazione della umanità va bene se le cose stanno così le
Altroché immaginare il rinnovamento
Inventato nei laboratori degli alchimisti non c'è un rinnovamento per Maggi
E questo va detto ripeto anche a quelli che immagino frettolosamente
Di abbandonare la nostra vicenda pretendendo tra l'altro nel loro nuovo viaggio di assumere essere l'eredità della nostra tradizione non si può questo non si può né affermare ne fa
Quando qualcuno ancora Mario Segni spiega
E lui vuole va fatto
Abbandonare la mela bacata
E portarne via disse il messaggio
Io le rispondo che mi sono stancato di orbita frutteto le cose non stanno così
Non c'è questa possibilità non ci sono trapianti c'è invece la capacità delle potature che di nuovo o gli alimenti l'originale
Ed è su questo terreno amici che dobbiamo insieme affrontare la nostra fatica
Affrontarla partendo da dopo
E qui veniamo rapidamente lo faccio a Catania
Io penso che dobbiamo ripartire
Dalla nostra capacità di governo degli enti locali
Da quella cultura municipalista che Sturzo insegnò nella lunga vigilia che lo portò poi alla invenzione del partito popolare
L'ex detto vinca Sturzo aveva letto
Centocinquanta anni fa
Ha scritto una cosa molto in salette che ma secondo me piuttosto suggestioni
Affermando che i troni li hanno elevati gli uomini ma che i comuni li ha creati in tv
Voleva dire in questo modo di un legame originaria che ciascuno di noi contrario
Con la terra nella quale è nato con l'ambiente nel quale ha chiamato affidato
Il luogo dove vogliamo conosciuto la luce dove riposano i nostri carri
Dove abbiamo percepito per il momento la dolcezza abbiamo incontrato le amicizie che contano
Il luogo nel quale ciascuno di noi si è aperto verso l'alto scusate
Sigarette
Dove ciascuno di noi ha imparato che la pienezza dalla sua vita singolare
La riscopre nel comprendere questa rapporto questa relazione tra il singolare e il plurale
Individuale e collettivo
Allora avete ragione voi che la Regione
E anche qui a Catania
Si tratta non di affermare la pretesa di un governatore purché si
Ma di guardare dentro la storia di questa città
Alle attitudini di questa gente
Perché è la mia opinione è che ciascuna comunità specialmente in una storia come la nostra
Nella quale la grande patria sia andata riconoscendo attraverso il farsi delle piccole patrie
Ciascun agente ciascun luogo a una sua peculiarità sua talento una sua originalità
Qualcosa che è stato distrutto in questi decenni Italia probabilmente distrutto dalla quantità dello sviluppo è stata questa omologazione questo conformismo
Per il quale troppo spesso abbiamo sotterrato i talenti
Le originalità che appartenevano alle gentili italiano
Questa città
Ha una grande tradizione di operosità
Di capacità di rischio d'impresa
Di resistenza anche alle grandi
Avversità naturali bisogna rimettere in campo ed esaltare questa potenzialità
Liberando da un lato la città
Da quel nemico
Mortale
Che dicevo per tutta la Sicilia e tendenzialmente per tutta la nazione
Restituendo ai catanesi la libertà dell'intraprendere ad arrischiare dell'alimentare la propria capacità di essere nella competizione per la vita l'economica nelle istituzioni al meglio se c'è una città che può contare
Su tante qualità una città che ha grandi tradizioni culturali che è un'università importante avete direi tutte le condizioni di base che possono consentirlo una grande rinascita una nuova storia
Un ritornare a quello che troppo spesso in anni lontani forse veniva enfatizzando descritto come un destino immancabile delle capacità di Jaume crescita di questa vostra straordinario città fatta provarci
Dobbiamo fare così perché altrimenti la nostra domanda di consenso
La nostra volontà di avere un potere non trova il riscontro
Persuasivo e convincente nell'attenzione la risposta della gente
Ci si costituisce un potere per una ragione morale occorre pure che ci sia una motivazione di questa richiesta
E quindi rendiamolo esplicita
Attraverso ripeto questa capacità di connettere di mettere assieme tutte le energie che in larga misura e malgrado tutto convergono ancora nei confronti delle nostre ragioni
Solo che ci riesca con la coerenza dei nostri comportamenti questa nostra ragione di renderle nuovamente visibile
Se non siamo capaci di riconciliarsi con le nostre ragioni
Di farlo vedere agli italiani gli italiani torneranno a riconoscere facilmente che le nostre ragioni sono le loro più alte ragione
Noi vogliamo governare anche qui
E quindi vi chiedo di stare in questa sede
Senza titubanze senza reticenze e senza timore
Se stiamo in un avversità
Non aggiungiamo codardi all'avversità
Questi sono i tempi del coraggio e occorre sapere che qui è la misura autentica di ciascuno di noi
Non conosciamo ormai la nostra altezza fin quando siamo chiamati ad alzarsi in piedi di fronte alle avversità ma se siamo pari al nostro compito arriva al c'era una volta statura perché riesce a Norimberga
Abbiamo probabilmente di fronte a una competizione che ci vede in grande difficoltà ma non siamo per nulla pregiudizialmente battuti ma perché mai dovrebbe trovare ascolto non ricordava prima Gargani
E poi Cavone questo assemblaggio così improbabile
Di tendenze visto
Che tutto sommato si descrive al meglio nella volontaria l'ambizione di qualche perso mi sembra che questa è la competizione che si atteggia oggi sul teatro catanese non ci sono partiti voglio dire dunque società
Voglio dire dunque gente che si trova insieme ci sono uomini ambiziosi che vogliono qui gareggiare quindi la loro battaglia ne hanno il diritto
Ma noi abbiamo il dovere di contrastanti questa interpretazione e i ritardi ed oligarchica della democrazia perché questo in campo amici questo rischio
L'idea che per cambiare oggi in Italia
Bisogna non aumentarle ma restringere di semplificare gli spazi della democrazia potremmo noi consentire una evoluzione di questo tipo che renderebbe assai meno ricchi almeno alimentata
Meno persuasive meno ospitale la democrazia italiana
Noi stiamo anche a livello nazionale mi avvio a concludere amici
Stiamo anche a livello nazionale con questa intenzione
Noi abbiamo percepito
Sin da dopo il cinque aprile del novantadue
Che avevamo l'obbligo
Di cogliere e di leggere le nuove occasioni nella storia nostra
Ma che contemporaneamente dovevamo ottemperare alla responsabilità di garantire un governo a questo Paese
Perché è crediamo di sapere che se la transizione non è governata non è orientata allora una società come sta accadendo in Italia si deprime soltanto sembra quasi impietrito sbigottito
Offeso certo anche per le nostre offese
Smarrito incerto anche per il nostro smarrimento ma non possiamo noi lasciare un Paese in questa condizione
In un momento nel quale le cose vanno veloci
In un momento nel quale tra l'altro la nostra competizione a livello economico si svolge sempre di più sulla dimensione europea e mondiale dal che occorre che garantiamo
A questa potenzialità di competizione degli strumenti le strutture e gli aiuti che essa contiene
Noi abbiamo allora cercato di garantire governi in questo tempo così controversa lo abbiamo fatto secondo me generosamente per la ragione che ha sappiamo bene che oggi governare non è un vantaggio ma è un costo
Abbiamo assunto questo costo garantiamo un governo al Paese
Sapendo che questo governo non può non dire
Le parole della severità e del rigore ma lo appoggiamo anche se questo significa in qualche modo subire la reazione dei c'è sott'occhio un altro alla severità ed Arrigoni abbiamo fatto così
Con il governo Giuliano Amato facciamo così
Con il governo di Azeglio Ciampi
Facciamo così in questa relazione tra il dovere del governo per il dovere delle riforme in modo da risultare una coerenza e non un'ambiguità
Noi non confondiamo come fanno altri i piani
Non ci saremmo mai sognati di mandare a dire qualcuno che se non farà la riforma elettorale come vogliamo noi allora noi abbandoneremo il Governo tra l'altro si tratta di minacce sono ancora quelle dell'onorevole Occhetto abbastanza larga
Perché la settimana scorsa appunto Occhetto ha mandato dei canoni pagati ho fatto quel che dico io
O altrimenti nientemeno ritirerò la mia astensione dal Governo mi sembra un po'poco ho sempre immaginato che i governi stanno in piedi con l'adesione non con le astensioni connessi non con la neutralità
E siccome è aggiunto tra l'altro che lo milizie
E io sono così subdole capziose non R non sono Candido ma non sono così
Che voglio farla propria
Perché a loro iper reazione al ritiro l'astensione dunque io così chiuderò
Il governo dentro il perimetro per quadri partito
A parte il fatto che trovarlo il quale partito di questi tempi mi sembra un'operazione abbastanza fa
Io gli rispondo che sì da questo timore
Si alimenta questo sospetto ha un modo molto semplice per superarla basta che trasformerà la sua astensione non si e così non avremo più il governo del quale ripartito ma non lo fa
Come non lo fanno altre
Perché troppi trovano comodo il rinnovamento dance seguirlo senza pagarne il costo ma se è così il rinnovamento è soltanto una finzione ed io dico invece noi pagheremo il prezzo che dobbiamo pagare
Ma io credo che quando si farà più riflessiva la consapevolezza di ciascun italiano allora sotto la superficie del rigore dalla reattività e del rancore
E nel disamore affiora era l'idea che tutto sommato noi siamo anche una forza che le proprie responsabilità se le assume e stando dentro delle sue responsabilità cerca di intuire la lunghezza del suo futuro
Ho visto tanti medici al capezzale della Democrazia Cristiana
Parlavano come medici di Molière in un latino incomprensibile ci dichiarano moribondi giorno sì e un giorno no
Conosco le difficoltà che abbiamo i miei giorni sono certamente inquieti però se mi guardo in giro
Non mi pare di vedere molta vitalità
C'è ancora il partito repubblicano
Se qualcuno in grado di di BBC come mi spiegherà Isola d'informazioni corrette io non lo vedo più vedo tanti secche mente di questa tradizione che se ne stanno andando in direzione opposta ci sono ancora i liberali e ci sono ancora i socialisti
E questo PDS che ha subito una scissione ma non gli basta
E poi subisce l'abbandono di una bandiera prestigiose non gli basta ancora perché malgrado questo non sa risolversi ad inizio in una politica a indicarci una direzione a proporci la possibilità di un lavoro insieme o contro
Attende soltanto di raccogliere le macerie dalla nostra decadenza ma non capisce che non avrà la nostra resa perché noi saremo
Economici di Catania vi chiedo allora
Garganelli era fuori quando gli è stato chiesto
Deve essere presente qui la settimana prossima
E neanche a farlo apposta si era reso latitante proprio nel momento in cui
Allora credo che dovremmo certamente garantire Peppino generoso ha molti impegni anche a Roma per la verità ma dobbiamo capire in queste ore in che modo
Reinseriamo le sale rafforziamo la nostra presenza
Però vi debbo anche dire amici della Democrazia Cristiana catanese che questo è utile ma non basta
Non ci sono liberatoria mezzi sono romani che si liberano siete voi in prima linea e Infostrada responsabilità prima di tutto
Io mi debbo dire
Che se in questo momento vi chiedo aiuto per la storia e per il futuro dalla Democrazia cristiana
Domani gli chiederò conto delle eventuali vostre inerzia dei costi tradimenti delle vostre indifferenza
Io no io non sono
Io non sono il padrone della Democrazia Cristiana
Io non sono il padrone della Democrazia Cristiana
Ma se ci fosse la democrazia cristiana qualcuno che immaginassimo presume essere di essere stato di essere ancora padrone di qualche pezzo di partito riconoscerlo distogliere disponibili
La Democrazia Cristiana è dei democratici cristiani
Quelli che quelli no quelli non è in fuga quelli che non tradiscono
Quelli che stanno con noi nell'ora del rischio del pericolo e noi dobbiamo allora noi classe dirigente la capacità ritardi intendere che davvero il rischio va assunto che vale la pena ancora una volta
Vi continua la questa storia che è nata Necci non dalle comodità e dalle convenienza di qualcuno ma dal sacrificio dall'umiltà di molte
Dai più degli sconosciuti
Eventualmente mi dice ma è difficile e costosa troppo scomodo
Io rispondo che non ci vuole molta fantasia molta memoria
Per ricordarsi che noi siamo ancora qui
Sì
Evitare è ancora espressi
Per la ragione che altri molto più grandi di noi hanno pagato prezzi assai più grandi di quelli che noi siamo oggi chiamati a
Abbiamo dato questa democrazia italiana
Anche legittima dei nostri uomini migliori quando si è trattato nel momento dell'oltranza della fazione del ritorno in campo della violenza
Dalla pretesa dell'eccezione di farsi in regola noi abbiamo tenuto dalla storia di questa democrazia
Ma abbiamo dovuto allora pagare un prezzo assai chiassosa che sarebbe esoso se immaginassimo che è stato inutile per il nostro futuro
Stiamo in campo dunque amici sapendo che ci tocca di andare rapidamente
Il mondo cambia cambia l'Europa cambia l'Italia cambia la Sicilia
E come sempre accade nei grandi dj il fiume della storia scorre più impetuoso
Trascinando verso la foce tesori e detriti
E forzando gli argini
Non dobbiamo attardarci né alleanze della diramazione laddove l'acqua è ferma abbandonati mortificati con le cose che vogliono
Dobbiamo essere nel centro nel pieno della vita sul filo di questa corrente non per inseguirlo non per dominare ma per governarla per fare sì che questa energia che si sprigiona dalla novità
Sia ancora una volta incanalata secondo le nostre idee i nostri valori secondo quell'esigenza che abbiano d'incarnare Very Young una proposta di riscatto una speranza amici speranza per i giovani di vita di lavoro speranza per i vecchi di dignità e di calore
Speranza per le regioni
Più di Sarasate
Dell'Italia che meritano ancora la solidarietà degli italiani
E forse attendono una nuova cultura meridionalista
Capace di connettere fantasia progettuale e capacità di asserzione della regola e capacità di efficienza delle istituzioni stiamo insieme così gli amici producendo
Pronunciando in questo nostro stare insieme le scorie che appartengono a ciascuno di noi
Non stiamo continuamente riottosi
Ho continuamente conflittuali dentro i confini del partito
L'amicizia non è un di più della politica e la condizione basilare del fare politica ciò di tentare insieme una storia comune
Questo è quello che ci compete
Un grande parete della mia valle padana
Molti anni fa esortava i cattolici ad essere un po'con l'opposizione ma aggiungeva no non l'opposizione degli altri
Ma l'opposizione di vocalist desse eventualmente dei costi egoismi delle volte grettezza forse pure dalle vostre legittime ambizioni
Se queste ambizioni potessero contraddire l'ambizione più alta del partito siamo pieni di acciacchi riferite ed ero siamo pieni i torti li conosciamo differenza di altre ma sono altre le nostre ragioni e siamo ancora in piedi
Ed è intatto il nostro amore per la casa comune dobbiamo passare per la cruna stretta ma possiamo farlo
Dobbiamo camminare su un cammino aspre l'oscuro
Ma lo può illuminare questo cammino la luce dei nostri ideale le chiedo amici davano prezzi cristiana di Catania di essere degni della nostra tradizione oggi come ieri liberi e forti