Uscire dentro. Pluralismo religioso e carcere

Dunque credo si senta giusto
Grazie per la pazienza
Grazie di essere qui intorno ai emozionante
Essere riusciti ad arrivare a un convegno come questo in questo luogo
Se questo è stato possibile non posso che cominciare con i ringraziamenti raccontando vi perché siamo giunti fino a qua
Un bel giorno due amiche Maria Pia Giuffrida Stefania Polo che seduta lì Alessi di Antigone che se Vittorio sentiremo parlare dopo
Ci siamo coinvolti reciprocamente
Su questo progetto è un progetto sul pluralismo religioso in carcere
Sul nesso tra populismo Giuse carceri oggi a che punto siamo quali bisogni
E sentivamo l'esigenza di fare qualcosa per contribuire a questo dibattito e come confronti
Io lavoro confronti insieme ai colleghi ce li Michele di puri
In fondo Stefania saranno l'avete vista l'entrata sta facendo entrare tutti con con gli accrediti ce ne sono altri in ufficio che lavorano nel back end metterà tutto a posto speriamo ecco noi siamo abituati a lavorare col pluralismo religioso con le comunità religiose
Da sempre
Abbiamo una rivista che dura che vive da quarant'anni prima si chiamava Como nuovi tempi
Nell'ottantanove ha preso il nome di confronti che nasce proprio da chi
Vuole interrogarsi su questi temi sui temi dell'ecumenismo
Sui temi del pluralismo religioso
Sui diritti e doveri delle minoranze di chi ha meno voce
Con questo spirito critico di analisi dar voce a chi ha meno voce sui media che conosciamo di più sulle grandi televisioni grandi giornali ecco con questo spirito da quarant'anni portiamo avanti
Una rivista qui una parte giornalistica
Ma anche una parte di indagine di riflessione di incontro delle comunità
E di qualche anno fa un piccolo volume fatto col ministero dell'interno il vademecum del pluralismo religioso
Un piccolo contributo a fare il punto della situazione e se voi andate a prendere perché on line bianche in PDS
Troverete i contributi non solo di chi studia il fenomeno ma anche delle dei religiosi stessi che si interrogano sul fenomeno questo nello troviamo interessante
E quindi con questa alcun questi amici
Che si occupano di carceri dalle carceri con una competenza la passione e non possiamo misurare con lo e di confronti c'è qui parliamo di persone impegnate da tempo che conoscono molto meglio di noi ma noi ci siamo uniti comunque l'intenzione no di rendere vivo un Progetto allora cosa fare
Beh innanzitutto chiamare gli amici e le amiche di tutte le confessioni religiose a a lavorare insieme in un tavolo interreligioso
Che si interrogasse di questo tema specifico Che cosa accade oggi nelle carceri cosa già facciamo
Cosa riusciamo a fare cosa non riusciamo a fare e cosa vorremmo fare domani domande banali ma in realtà che hanno a che fare con la vita alle persone per vedere persone quindi l'abbiamo fatto abbiamo cominciato a fare questo cammino
Se siamo riusciti a mettere insieme qualcosina e grazie chi ha creduto nel progetto
E quindi Antigone sponde confronti la chiesa battista di Civitavecchia e poi l'Unione delle Chiese battiste in Italia lucenti qui ha presentato la vicepresidente Giuseppe Miglio che tra poco sentiremo che c'è l'atto un contributo con un progetto per mille
Quindi chi ha dato gambe benzina l'idea l'unione delle Chiese battiste in Italia per questo siamo riconoscenti
Tra le cose che abbiamo messo in campo oltre le riunioni una grande riunione del Tavolo interreligioso una prima abbiamo voluto fissare questi discorsi alloggi con un numero dedicato della nostra rivista lo troverete da qualche parte
Non so se all'entrata comunque è a disposizione di chi partecipa qui oggi e qui trovate le riflessioni alcuni dati la qualche apporto teologico da parte delle regioni qualche apporto di testimonianza
Noi facendo una rivista facendo essendo la casa editrice crediamo che fissare ancora su carta rendere accessibili al lettore sia molto importante perché qui c'è il tempo di riflettere di andare a leggere si leggono storie si leggono contributi
Insomma siamo abbastanza soddisfatti speriamo sia il primo cattivi il dibattito e la discussione tra noi
E poi oggi
L'idea di fare un convegno come questo e devo ringraziare fortemente tutte le istituzioni che subito hanno risposto positivamente con interesse sostenendo qui siamo ai saluti istituzionali quindi passato subito la parola a chi ci sta ospitando un ringraziamento sincero a Rebibbia a questo bel teatro a tutte le persone che si sono sospese
Da Sandro a Claudio a tutte le persone che pazientemente hanno c'è una compagnia atto in questo lavoro
Naturalmente la direttora Rosella Santoro e qui è rappresentata da dottoressa De Paola no diritto raggiunto della casa eccetera della casa di Rebibbia do subito la parola lei
E ma anche devo dirvi il ministero della giustizia ci ha messo pochi giorni andarci patrocinio subito creduto l'iniziativa ci manda i saluti
Ci fa sapere che sostiene tu quello che stiamo facendo qui non può essere rappresentato ma non più luttuosi cioè di chi poteva intervenire fisicamente ma è stato un processo molto rapido e subito accettato opinione speriamo che sia un segnale di chi ha voglia di sentire la società civile che si riunisce e di ascoltare quello che verrà fuori così come il comitato interministeriale per i diritti umani il CID Due
Il CID un comitato appunto tra ministeri ha sede al ministero degli Esteri
è nato quaranta anni fa se non erro c'è stato l'anniversario da poco
E l'ambasciatore che lo presiede che Fabrizio Petri molto attento tutte le tematiche diritti umani ci ha dato subito il patrocinio ci saluta sta andando da un convegno all'altro e spera che nel frattempo riesce anche a passare a darci un saluto
Così come Mauro Palma il garante dei detenuti
Che è un convegno a Trento ma ci teneva fino all'ultimo minuto ci manda i saluti voleva passare e ve lo sto parlando di assenti ma mi dal TAR molto presenti che ci hanno sostenuto in tutta l'elaborazione continua messe a contatto con noi e quindici auguro buon lavoro
Aspettiamo la fretta Nardini dalla Presidenza del Consiglio dei ministri che ci tiene c'è tenuto ad essere qui quindi speriamo sia in cammino
E intanto non posso che ringraziare ulteriormente a nome di tutti noi che abbiamo provato organizzarlo
Ringrazia di chi ha lavorato dentro tra poco presenteremo non Sandro Spriano tutti i religiosi che sono voluti intervenire il Tavolo interreligioso di Roma le varie comunità che dopo presenterò le università noi lavoreremo su due pannelli su due momenti un primo e il tavolo delle confessioni religiose dopo ci presenteremo meglio e sentiremo dall'esperienza a ciò che si riesce a fare ciò che servirebbe per chi vive concretamente da religioso dentro le carceri e poi avremo secondo tavolo
E con rappresentanti con studiosi del fenomeno quindi con una parte di università di associazionismo e li avremo l'altra voce e speriamo che si ci ci si integri e tre voci cioè le istituzioni che ascoltano e parlano i religiosi e poi chi studia questo fenomeno che si chi si adoperò da parte di università da ricercano e speriamo che questo crei sinergia e fondamenti questo il cuore del nostro progetto
Creare sinergia per creare insieme qualcosa se lo vorremo e nelle modalità che riterremo più opportune
Ho parlato fin troppo vi ringrazio la pazienza vorrei semplicemente presiedere dando la parola direttore aggiunto che in realtà ci sospettando grazie di tutto l'ospitalità e la parola lei grazie grazie
Giorno sono qui per portare il saluto della dottoressa Santoro che stamattina purtroppo non può essere presente perché impegnata non impegno urgente a cui non poteva mancare
Desidero sottolineare un aspetto che mi colpisce molto che cioè le diverse confessioni religiose diverse religioni si riuniscano oggi qui per interrogarsi sui bisogni delle persone e che vivono in questo istituto in questo ambiente
In realtà la persona detenuta vive un momento della propria vita molto particolare legato al all'espiazione della pena quel momento di sofferenza e di crisi
Pertanto l'intervento di coloro che si occupano della cura dell'anima della spiritualità della persona
Aiuta molto le istituzioni a raggiungere quell'obiettivo che per noi è previsto dalla Costituzione cioè il tendere alla rieducazione del condannato
Attraverso l'intercettazione dei bisogni della persona detenuta
Coloro che si occupano della cura spirituale possono aiutare la persona ritrovare quell'idea di Dio che è fondamentale per la persona umana a ritrovare se stessi in una dimensione personale
E ha riconciliarsi in qualche modo con la vita e con la società che li aspetta al termine della espiazione della pena
Li aiuta anche a porre in essere delle condotte dei comportamenti volti a risanare quelle ferite quelle lacerazioni che il crimine ha compiuto rispetto delle persone concrete reali rispetto alla società civile
Con la violazione delle regole che essa governo noi
Quindi Santo come rappresentante della direzione ma anche personalmente
Di ringraziarvi molto per questa iniziativa vi auguro veramente di lavorare bene di giungere a delle conclusioni a delle ha delle proposte a dei delle prospettive che contribuiscano fondamentalmente anche diciamo aiutino le istituzioni lì dove queste non possono intervenire a a riportare la persona umana alla sua dignità una volta che uscirà dalle mura del carcere per questo dei ringrazio e vi auguro buon lavoro
Prima di passare la parola alla dottoressa May
Credo che sia da obbliga a ringraziare
Oltre la direzione che ci accoglie anch'la polizia penitenziaria qui rappresentata dal comandante del dottor Giulini e gli altri che vedo che conosco tanti visi conosciuti per me trascorso trentatré anni nella prestazione per il penitenziario
Credo che insomma per la la possibilità la volontà di essere insieme anche intorno a questo tema sia molto importante
E quindi grazie a tutti passa per la trattazione
Buongiorno a agito Artaud indegnamente i saluti della nostra capodipartimento accennato il sigillo rete dipartimento attuarla gestiti Rinieri reti comunità
Esso hanno Sidi Ahmed dirigente del dell'ufficio prima per l'attuazione provvedimenti del giudice minorile e quindi mia Cuppone Nania quelli da metà di quella fetta di
Parte intramuraria molto residuale caratterizza il nostro dipartimento che riguarda proprio gli istituti minorili
I nostri numeri di conoscete sarà molto più contenuti rispetto a quelli del Dipartimento di amministrazione penitenziaria in tutto il territorio abbiamo una media di
Quattrocentosettanta ritenuti quasi tutti uomini sono una trentina sono ragazzini ragazzi scusate
La loro età è veramente giovane è vero che c'è stata l'innalzamento a sino al venticinque anni Marai scatterà presentata presso gli istituti e la fascia diciotto diciannove
Quindi è una fase estremamente delicata di costruzioni edili io e dell'identità in cui è un tema come quello presente è sicuramente determinante soprattutto per una serenità che la questione che che ed l'afflato era così la cosa più ricercata dei nostri ragazzi che sono veramente sofferti nell'ora stai e nelle loro
Identità e moti di essere e non va trascurata per lettera cimentare ragazzi presentino assistito ti veramente molto alta
Ma
Se nell'ambito dell'area penale Esterna ne abbiamo ancora una maggioranza che Agazzi di origine italiana seguiti negli istituti non va sottaciuto che era maggioranza invece è di origine este Daniela e per lo più in relazione al fatto che non sussiste sul territorio e sufficienti modalità di accoglierli diversamente da quello che invece il nostro ordinamento che si va a rinnovare tra sette giorni perché sabato entrerà in vigore
Le note norme anche spedizioni sull'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni
E insomma ci darebbero opportunità che vanno costruite sul territorio per garantire la possibilità ai ai nostri ragazzi di e vivere diversamente la loro pena Andrea fresco e anche meno che la gran parte dei ragazzi presenti negli istituti in realtà è in cautelare quindi il NASA esecuzioni sanno meno della maggioranza il grasso al cinquantacinque per cento catena e quarantacinque sono sanno esecuzioni e la filosofia del Mina rimane sempre è stata quella di un intervento synth dalla in pratica di reato per cui per noi il trattamento comincia alla prima conoscenza del minore proprio per la delicatezza del processo evolutivo e della nostra utenza per quei non posso che ringraziare in questa occasione l'invito è stata fatta
Al dipartimento di prendere parte ai lavori di ascoltare da richiesti attraverso quelle che sono le nostre
Riflessioni perché sicuramente ne potremo fare tese ora nell'ambito di un miglioramento e di quello che non sto percorsa trattamentale ringrazio quindi l'organizzazione è una punizione che ci aspetta e soprattutto l'attenzione è stata dedicata al nostro mondo grazie
Va bene
C'era giunto alla dottoressa Nardini della presidenza del consiglio
Io devo ringraziarla perché da quando da molto prima che arrivassi io confronti ma sicuramente da come sono io la persona estremamente attenta a questo lavoro tutti non la conosciamo bene
Ci segue ci sostiene questo è molto importante per tutti e tutte noi grazie per essere arrivata fin qui in tempo per il suo saluto anzi perfettamente in tempo scisso grazie
Grazie
Buon giorno a tutti grazie vedo molti easy conosciuti di amici scusate il ritardo ma oltre al traffico ci si è messi l'alligatore le la tecnologia volte non è sempre molto vantaggiosa comunque mi fa piacere essere qui chiaramente la prima volta che metto piede in quest'istituto
Ebbe insomma devo dire fa una certa emozione
E siamo qui per per per parlare del pluralismo religioso nelle nelle carceri in effetti è un tema anche spesso per il mio lavoro ho toccato in qualche in qualche misura e il pluralismo religioso in Italia un fenomeno ancora abbastanza decente se voi pensate fino al al mille novecento ottantaquattro poco l'entrata in vigore della legge di ratifica dell'accordo dell'ottantaquattro tra Italia e Santa Sede
Il a alla religione cattolica era la sola religione di Stato
Quindi i di passi avanti i miei sono stati fatti perché poi della questo principio
Era stato stabilito nel nel Trattato lateranense firmato nel mille novecentoventinove
Ed era e richiamava addirittura il principio contenuto nello Statuto Albertino del mille ottocentoquarantotto poi diventato Costituzione italiana dopo l'unità d'Italia
Quindi è un retaggio molto molto molto lontano
Però etica fino a quel Periodo
Diciamo anche nel periodo della della Costituente quando poi sono stati e finalmente scritti i Crazy bellissimi articoli che sanciscono la libertà religiosa in Italia in varie maniere in varie sfumature
Le religioni diverse dalla cattolica erano sostanzialmente e le le religioni e evangeliche
Fanno parte che fanno parte del mondo della protestantesimo e la la religione ebraica
Altre religioni politicamente erano sconosciute in Italia ante vero che i costituenti quando anche scrissero l'articolo otto che sancisce che tutte le confessioni religiose sono ugualmente delibere che sono organizzate con propri statuti comunico che devono essere comunque conforme all'ordinamento giuridico dello stato e che fino alle arti e alla comma tre
E pose i rapporti con le confessioni religiose sono regolati con legge su base d'intesa capiti costituenti pensavano soltanto a queste religioni di cui ho appena appena fatto cenno
Quindi
Nelle religioni che si sono affacciati in Italia con soprattutto con al il forte flusso migratorio
E hanno forse qualche qualche problema nelle istituzioni nella burocrazia
Lo hanno lo hanno trovato però diciamo che attraverso gli strumenti normativi disponibili in qualche modo si sta riuscendo a ad assicurare almeno anche negli istituti penitenziari
Una una forma di assistenza assistenza religiosa e spirituale che è fondamentale soprattutto per chi si trova in una situazione di questo tipo la religione spesso è un mezzo anche per rendere ancora diciamo più rieducativa la la pena e il fatto che in un momento in cui ci si sei sia isolati dal resto del mondo dalla famiglia avere vicino un conforto religioso mi sembra molto importante
Però ora per quanto riguarda l e confessioni diverse dalla dalla Cattolica
Abbiamo avuto soltanto la possibilità di concordare con confessioni religiose che comunque sono quelle che hanno hanno ottenuto l'intesa che poi è stata approvata con legge quindi sono soprattutto religioni che appartengono come diceva il mondo evangelico pentecostale Battista luterane no
E e più di recente ortodossi buddisti induisti
Anna degli articoli che si sono punto concordati in maniera bilaterale
Con col governo italiano per quanto riguarda la possibilità di assistere i detenuti i quali possono richiedere loro le loro famiglie possono richiedere di contrario un ministro di culto della propria della propria religione il quale viene ammesso senza particolare autorizzazione quindi rientra nelle categorie previste poi dalla legge regolamento penitenziario che possono accedere agli stili negli istituti di di pena senza particolari autorizzazioni
Però ora le intese approvate sono sono dodici altre sono in itinere ma comunque per evitare questo dislivello questa disparità tra intese con conferite religioni con con con intesa e religioni senza intesa
E sarebbe opportuno avere una una legge organica sulla libertà religiosa che venga estesa a tutte le confessioni religiose perché ora per quelle senza in Pisa si applica la vecchia legge del mille novecentoventinove in particolare il regolamento del mille novecentotrenta quindi parliamo di una normativa un po'obsoleta
Il governo italiano
Più governi italiani che il governo Prodi il Governo Berlusconi hanno presentato dei disegni di legge quadro sulla libertà religiosa che poi altri parlamentari anche hanno presentati però non siamo mai riusciti ad arrivare all'approvazione con con l'approvazione di questa legge va nel disegno di legge era proprio presente è presente un articolo che dice che la cui permanenza degli istituti di prevenzione e appena non impedisce l'esercizio della libertà religiosa e l'adempimento delle pratiche di culto
L'adempimento delle prescrizioni religiose in materia alimentare di quelle relativa all'astensione dalle attività in determinati giorni e periodi previsti come festività
In parte queste queste disposizioni già sono non sono contenute nel regolamento previdenziali o però in qualche modo averle in una legge quadro sulla libertà religiosa
Consentirebbe cioè avrebbe avrebbe un altro rilievo consentirebbe che mio riconoscimento della libertà religiosa di una più ampia libertà religiosa a tutte le confessioni religiose anche perché questa disposizione prenderebbe
In qualche modo definita attuata attraverso propria degli specifici regolamenti e adottati poi dalla dalla dal ministero dal ministero competente
Quindi l'augurio che io esprimo sempre in tutti i contesti in cui o la possibilità di parlare è quello che il nostro Parlamento poi chi sia maturo per approvare una legge che riconosca a tutte le confessioni religiose uno quale libertà religiosa così come previsto dalla Costituzione vi ringrazio per l'attenzione mi scuso ancora per il ritardo se
No siamo nel ringraziare grazie per questo messaggio sono nei facciamo piccoli elementi di lavoro in questa direzione grazie ancora quindi
Vicepresidente dell'Unione
Delle chiese battiste in Italia vostri Giuseppe Miglio grazie per il sostegno grazie di essere qui alle la parola
Tanto volevo ringraziare
Anche a nome del presidente della nostra unione al dottor Giovanni Arcidiacono che purtroppo escusso avuto un impegno urgente di accesso appunto di estraendo San Vito a tutti i presenti dalle istituzioni ma anche di
Demani personale questa nostra
Attenzione verso questi terreni con me pluralismo religioso carcerati l'attenzione che guardava anche la
L'aspetto dritti dritti
Detti elementi della formazione
Non solo
Del
Degli agenti del penitenziario ricche uno dei pochi oggetti che sosteniamo quest'anno ma anche nella formazione
Di tutti gli operatori delle associazioni
Guardiamo anche
Con attenzione
Anche alla formazione questo nostro ospite Schröder futuro di un tavolo permanente interreligioso nel quale tutti gli attori possono essere parte di questo percorso che è anche un segno come anche ospiti o attorno Turris all'ordine cui però tutto il nostro popolo sia avvenuto
Per il suo impegno un segno di democrazia un segno in cui
La nostra nazione
Tempo tra anche su questo aspetto si allinea con tanti altri paradisi che il giorno prima giorno istituito Ventavoli
Permanenti Regions ed ecco quindi noi signor
Con tutti gli strumenti contribuire finanziando questo progetto non anche altri progetti che sono in itinere
Per ridurre col vogliamo fare questo percorso insieme a tutti voi a tutto il mondo grazie
Grazie lei vicepresidente del questo messaggio politico di democrazia di costruzione dal basso
Di democrazia ha fatto riferimento a quello che succede in altri Paesi e quindi noi cosa possiamo fare lo Sco il tema delle prossime sessioni con le testimonianze vive
Di chi lavora in Italia ma di chi sa anche cosa succede all'estero questo nostro guru di forma chiacchierata per somma darci un po'di elementi di discussione prego
Alla domanda
Sì infatti grazie per questo intervento perché volevo dire innanzitutto
Che meritiamo un applauso aspettate che vi dico a chi a tutti e tutte noi che siamo qui a chi ha preso la parola prenderà la parola
Ma se siamo qui e perché sono intervenute persona seguire i lavori da fuori il carcere e da chi deve stare dentro al carcere quindi credo credo sia molto importante facciamo un applauso a tutti noi e vi ringraziamo
Il cuore per
Portante per noi che questo avvenga sono utili se all'incontro tra le persone per ragionare insieme
Dopo che parleremo in questa tavola rotonda in cui sentiremo le voci delle varie religioni segnatevi le idee le domande le cose a voler dire perché a fine sessione potremmo prendere la parola
E parlare insieme la ringrazio grazie a tutti
Dopo se possibile si così teniamo il tempo anche perché siamo perfettamente in orario questa cosa è straordinaria
Perché c'è un programma e di tutto questo l'ho trovata al banchetto insieme ai numeri di confronti e il programma dice che la tavola rotonda inizia alle undici sono le undici meno dieci se non vogliamo fare un applauso su questo io non lo so veramente su che cosa dobbiamo Claudia
Grazie allora grazie a tutti voi grazie Stefania Maria Pia Giuffrida accenno ieri parleremo anche dopo grazie a tutte le istituzioni intervenute
Aiutatemi un po'con i posti a disposizione io mi alzo moderare così mi tengo
In forma e chiamerei chi interviene in ordine come da programma che ho io sotto gli occhi chiamerà immediatamente don Sandro Spriano per il suo saluto da apertura di questa tavola rotonda e poi in ordine di Stefano al zecche Ri
Hamza manda Raffaele Grimaldi
Marisa ci vuole aggiungere Marisa Iannucci prego
Saluti da
Se guardiamo
Abbiamo anche i cavalieri con i nomi
è caduto il microfono
State tranquilli
Allora per noi anche c'era un onore dare la parola don Sandro Spriano
E dando la parola a luglio vorrei ringraziare da parte l'organizzatore i tutta la cappellani di Rebibbia che ovviamente articolate fatta di persone impegnate
Io non conosco tutti quelli che ci lavorano però il ringraziamento con l'andare a tutti voi a tutti loro a chi oggi continua a lavorare
Come cappellano in questo carcere
Non Sandro Spriano ha bisogno di presentazioni una persona che ha speso la vita a fare questo lavoro ci sembrava opportuno sentire la sua voce noi siamo veramente grati perché sappiamo che capito saluto è un saluto d'apertura
Cioè vorremmo datemi sentire insomma le linee che noi che no che non daremo assegnare insieme quindi grazie per questo tuo intervento don Sandro Spriano
Hanno chiesto di portare un saluto io porto innanzitutto il saluto dei detenuti qui presenti che rappresento e non mille quattrocento detenuti che sono qua
Il vostro capo convegno la dottoressa Nardini
Avevano detto di essere emozionati indossare con il carcere io un po'meno perché questo il trentesimo anno di carcere
Tipo ergastolo più fine pena mai nove mila novecentonovantanove c'è scritto sul computer
Cappellani noi qui siamo Ines sette
Quattro qui al Nuovo Complesso uno la casa di reclusione
Uno a Rebibbia femminile
E uno alla terza casa circondariale di Rebibbia che una casa custodia attenuata per uomini che hanno problemi di tossicodipendenza
Detto questo ammette il piacere introdurre questo convegno
Anche se io sono un ministro partigiano ignoti culto cristiano cattolico
E Godot del privilegio dato dal concordato che ha citato prima dottoressa Nardini dove si dice che
Alle forze di polizia di ospedali eccetera il carcere si è prevista la presenza di un sacerdote del diritto rischiano di religione cristiano cattolica
Fare assistenza religiosa ai detenuti con gli ammalati con le forze dell'ordine
Quindi abbiamo finora questo privilegio
Di essere quasi istituzionalizzata in qualche maniera seppure non dipendiamo esattamente del ministero della giustizia e del dipartimento
Dell'amministrazione penitenziaria però ci danno anche un piccolo stipendio
Io ad godendo già della pensione perché un tributo Da Rin pensioni economicamente non deve il servizio prendo sessantacinque euro al mese che la fine dell'anno
Da queste terre
Suscitare una piccola risata
Bene il vantaggio c'è
Tuttora da quando si è cominciato a De Rita ad aprire in carcere persone
Vengono da culture diverse paesi diversi
Appartenenze religiose diverse io mi sento privilegiato in carcere perché ci sto tutti i giorni ci sto e in maniera complete a servizio queste assistenza religiosa
In carcere attualmente qui hanno compresso oggi credo che ci siano settanta ottanta Paesi del mondo presenti quindi immaginate le necessità di queste persone dal punto di vista religioso
Ed ogni altro punto di vista la nostra presenza qui però devi dico francamente
Parlo per Roma perché non sto negli altri istituti d'Italia è una presenza crea disponibilità per tutti
In questi due anni ultimo inermi interesso soprattutto del femminile e quando celebrò la messa la domenica
Sicuramente una metà di quelle cento più o meno persone che vengono messe sono mussulmani sono ortodossi sono evangelici eccetera quindi non facciamo distinzione cioè non chiediamo al cartellino né per partecipare alle celebrazioni religiose tanto meno per essere seguiti e aiutati nelle mille esigenze che il detenuto a la prima è quella che qui dentro è facile perdere un po'di dignità perché mancano le cose essenziali
Non solo alla libertà
Manca l'affettività manca la sessualità ma anche la possibilità di esprimersi come si vorrebbe in un'attività lavorativa mancano tante cose
E noi abbiamo sempre cercato e cerchiamo di non fare distinzioni nel tornare un po'di nostra disponibilità
Non chiediamo mai tu cosa sei redige somme e questo ci permette di essere molto ricercati non dalla polizia ma del dei detenuti che sono qui presenti
Io in particolare ricordo debito questa piccola testimonianza per due anni dal tranne quello prima l'ho seguita al femminile tre detenute uno italiana è una e due del Marocco accusati di essere in qualche maniera collaboratrici condivisis
Li ho incontrati e quasi tutti i giorni dell'anno
E nato il non solo un'amicizia
Bennato un arricchimento reciproco Ricci per copriva termine per capire loro come divano la loro religione e anche per loro perché quando sono state trasferite adesso sono in Alta sicurezza all'Aquila
E chiaro ci abbiamo pianto tutti insieme perché
Era davvero un percorso che dal punto di vista trattamentale come si dice in carcere
Era un percorso molto arricchente per me e per loro
Eppure venivamo da culture diverse avevamo modi di di interessare diversi ma offrendo una disponibilità amicale un po'di amicizia siamo riusciti a riconoscerci immediatamente
Non solo come figli di un unico Dio
Va riconoscersi come persone che potevano fare un percorso insieme
Guardate in carcere quando si parla di musulmani si pensa sempre
All'integralismo è un rischio
Ma c'è anche un altro rischio un pesce si può chiamare di rischio molto positivo
Che in carcere
Tra detenuti e detenute
Si può creare e si crea molta solidarietà
Cindy un rischio che permette alle persone di riconoscersi in qualche maniera
Con la stessa dignità di ricordi e talmente pressante la convivenza è talmente ravvicinate che tu sei costretto a non mangiare il pezzo di pane da solo lo devi condividere con chi ti sta accanto e questa è anche dal punto di vista religioso diventa molto importante
Perché le differenze vengono Mammano integrati e sotterrate dal fatto di sentirsi un po'fratelli o un po'ottantotto fratelli e sorelle quindi io lancio questo messaggio
In carcere ne vediamo la presenza di ministri di culto evangelici
Di ministri di culto
Ortodossi cristiano quindi parliamo del sempre regine cristiana
Sia di Evangelisti sia gli ortodossi però non riusciamo ad incontrare degli Imam
Non riusciamo ad incontrare qualcuno che induista perché c'è un'intesa e la possibilità di entrare
Non li incontriamo non non riusciamo a vederci fa perché probabilmente non ci sono
Lo dicevo prima ha detto il signore che sono qui di Ravenna
Sarebbe importante che da questo i tavoli non nasca solo un percorso di dialogo ma per il carcere nasconda possibilità che il detenuto di religioni diverse da quella cristiana possa incontrare
Un ministro di culto un Imam una persona che l'aiuti a crescere nella sua sede
Si può entrare in casa e noi io vi do la nostra disponibilità totale fin da domani
Diamo il femminile c'è una bella sala ci incontriamo e decidiamo insieme cosa fare perché se c'è qualcosa in carcere di positive quello che ognuno che in carcere chiede una concretezza le parole
Non pare non servono più
Qualcosa di concreto e qua possiamo farla celebrazioni insieme
Poi possiamo fare una preghiera insieme o se non insieme subito almeno io adempibile su quattrocento donne
Sicuramente centocinquanta sono musulmane seppure non praticanti sono soprattutto nomadi di origine l'anno scorso vi ci siamo radunati
E loro dicevano ci sperano tutti vestite bellissime perché avevano messo i loro vestiti tradizionali
C'ero io non ho trovato nessuno in città di Roma che avesse deciso di venire ad animare quell'incontro come dice però non sappiamo nemmeno pregare non abbiamo mai fatto un niente di religioso sappiamo di essere musulmane ma non non conosciamo il Corano non conosciamo niente allora non è una critica
Ma è un invito da domani sediamoci noi ministri di culto cappellani i cristiani e non per capire cosa e quindi quattro Carcere di Rebibbia possiamo fare insieme
Altrimenti le parole tutti dialoghiamo di allorché il conseguente a Obama alla fine se non produciamo una un un sentimento è una realtà di condivisione non credo si vada da nessuna parte
Bene buon lavoro
Occorre un saluto i detenuti che vedo poco adesso perché sto soprattutto inservibile
Grazie dove Sandro Spriano credo che insomma abbiamo già qualche cosa su cui riflettere insieme sposa una proposta concreta
Ci auguriamo subito che la prossima sessione del tavolo don Sandro tu sarai con noi speriamo e lavoriamo insieme da subito alle cose concrete
Anche a rischio della solidarietà e carisma il rischio di essere solidali
Spingiamo entrambe le le proposte i pensieri però e tocca ora al tavolo parlare io ho già fatto abbastanza grazie amidi Stefano che interviene venuto da Milano se non erro
Per la Corey sicché la comunità religiosa islamica italiana
A te la parola grazie per essere qui
Grazie innanzitutto anche ci ospita quindi all'istituzione di Rebibbia ai detenuti che sono venuti questa mattina qui con noi grazie alle istituzioni che sono intervenute in precedenza grazie molte confronti
All'Unione delle Chiese battiste italiane che poi hanno teso concretamente possibile proprio sulla sulla scorta ecco dei suggerimenti di sogni don Sandro concretamente possibile questo incontro no io posso portare da una parte una testimonianza dall'altra quindi Riccio che già si fa
Non anche Bibbia propone Lombardia ecco
Dall'altra parte però anche un inquadramento in cui cui alla fine
Sì è vero che
Come dire il tibiale Ugo non ne soltanto un necessità contingente dal punto di vista religioso islamico e dove religioso ecco
Ed è un dovere religioso a maggior ragione in un contesto come quello del carcere o degli istituti di pena
In cui come diceva giustamente non Sandro poi alla fine si trovano uomini e donne che non hanno scelto
La condivisione di uno spazio non hanno scelto il compagno o la compagna di cella non hanno scelto nulla di tutto questo ecco ma si trovano in un certo modo in una situazione forzata no di costrizione
Qui qui Emilio apporto una testimonianza dal rappresentante religioso quindi la qui qui è un grande segno non solo per chi e oggetto di presso oggetto di una pena detentiva ma un po'per tutti noi e poi alla fine da religiosi prevediamo che tante volte se Dio non ci costringe a fare delle cose noi non ci misuriamo mai con queste cose
Ed effettivamente quella condizione di detenuto e non solo la condizione di chi opera all'interno degli istituti di pena quindi gli agenti qui psicologi infermieri ed educatori insegnanti a vario titolo si trova in una condizione che
Da una parte di di prova dall'altra parte di a un certo punto discernimento relativamente acciocché è stata ciocche la propria vita
Dall'altra parte soprattutto un cammino di conoscenza di conoscenza di se stessi se la conoscenza di se stessi autentica allora probabilmente anche l'interazione con gli altri il dialogo diventano qualcosa di più di più prego
Nel nostro piccolo io sono molto voglio anche del titolo di questo del convegno che da ormai tre anni siamo partiti in collaborazione con il Provveditorato della regione Lombardia
Con l'Università Statale di Milano con con diversità cattolica la Caritas duro unione la comunità ebraica di Milano largo Paesi italiana la Comunità religiosa islamica italiana
Rappresentanza buddista eccetera con un progetto parto dal sottotitolo per arrivare poi al titolo che si intitola proprio conoscere e gestire il pluralismo religioso negli istituti di pena lombardi perché qui molto spesso come diceva giustamente don Sandro si rischia di parlare di religione solo come un problema o come un fattore di di di radicalizzazione o come un fattore di
Differenziazioni incolmabili ecco
Invece la convinzione di tutto il gruppo ecco TTP fondatori di questo progetto in Lombardia
è proprio quella che invece dal pluralismo religioso posta possa crearsi un valore aggiunto cioè dalla conoscenza della differenza
In una direzione in una prospettiva privo di unità perché come religiosi tutti siamo custodi di una presenza spirituale
Declinata in maniera diversa secondo le diverse tipologie
Allora tali può nascere un valore aggiunto e può nascere un valore aggiunto che diventa qualcosa di utile anche nella vita del carcere
E si è vedendo dal primo anno con un primo progetto pilota che abbiamo fatto in cui ci siamo rivolti soltanto non al pluralismo religioso sono dei detenuti c'è il pluralismo religioso anche degli agenti anche gli operatori questa prospettiva interessante se no qui è sempre noi e loro fuori dentro questo gioco delle parti un po'ci inchioda un po'alle volte quindi il primo anno noi abbiamo fatto formazione su circa ottanta credo operatori di diversi istituti di pena lombardi con poi la la la la
La professoressa Milano il pomeriggio di tratterà nel nel merito ecco il lo schema del Progetto io posso un'introduzione di contesto generale
Però da sapere quindi come approcci diversi abbiamo formano abbiamo dato un piccolo contributo di formazione di preparazione come dice il vicepresidente Unione delle Chiese battiste che è necessario per affrontare in maniera seria queste tematiche
Da quest'anno siam partiti con il Progetto all'interno degli istituti di pena faranno meglio dall'anno scorso quest'anno il secondo anno non siamo già a fine mese alla secondo carcere al secondo anno
Stiamo scoprendo delle cose estremamente interessanti stiamo scoprendo che era proprio vero l'assunto di partenza per cui dalla differenza religiosa in un contesto anche complicato con quegli istituti di pena possono nascere tanti
Tanti progetti tante scoperte la scoperta che ci interessa di più e francamente anche il Progetto che ci interessa di più è quello in cui dalla conoscenza di di di dell'altro dei Ciocchetti più Carlo a livello spirituale all'altro maturi una conoscenza migliore di Sesto di noi stessi e se siamo qui è forse
Siamo messi in una prova TTT riconoscere e distinguere il bene dal male di fare il punto della situazione su ciò che ti può l'abbiamo fatto degli errori che abbiamo compiuto quindi in questo percorso qui che abbiamo abbiamo proprio ho potuto vedere anche il il simbolo di un viaggio alla scoperta di se stessi tant'è che come poi mi dirà meglio la professoressa Milani
Nel pomeriggio abbiamo poche intitolato Progetto Sigmund Simurgh questo uccello critico della tradizione letteraria persiana
Che raccontato in diversi poveri noi in particolare credo che ci siamo ispirati al poema di un mistico persiano frittatina la TAC in cui racconta questo viaggio di trenta uccelli in realtà devo partire molti più di trenta ecco però poi ognuno cioè la sua scusa per non partire alla ricerca di di di di questa Corte di questo mitico uccello Seymour cominciano io cioè quello sua famiglia non me la sento non sono degno certo alla fine partono solo in trenta questi trenta attraversano un viaggio veramente alla scoperta dell'universo e della propria anima e quando poi finalmente si trovò davanti al Simurgh
Scoprono non solo l'etimologia persiano della parola Simurgh che significa proprio trenta uccelli
Ma scoprono che questi trenta uccelli che questo si questo simbolo
Di Dio sono loro stessi quindi Scopco Nordio i loro stessi e pregare per farne dare questa ricaduta ecco nell'ambito in cui ci troviamo oggi copio l'auspicio personalmente come Comunità religiosa islamica italiana facciamo che persino un'occasione come quella della detenzione possano essere un un'illuminazione alla scoperta di se stessi e magari anche la scoperta reale e veritiera degli altri vi ringrazio
Grazie a te fammi Di Stefano per questa testimonianze questo messaggio che ci consegni
Passare la parola a a a Madame alza ICCRI che ci raggiunge da dal carcere di Sollicciano Luigi che lavora e che presta cura spirituale una testimonianza il tuo messaggio che ascoltiamo con grande attenzione grazie
Prima di tutto salariale come raffronto no
Cioè la pace e la misericordia Didio con tutti voi
Buongiorno a tutti grazie alla ingorda attuati gli organizzatori di di questo dell'evento
E finalmente sì inizia a parlare di pluralismo religioso quando l'Imam Visentin che porta il suo saluto diciotto alla comunità ma anche dell'unione dei delle comunità islamiche italiane
Che purtroppo un viaggio per motivi familiare
Che vi saluto cordialmente ringrazia anche pronto mi ha detto di può andare io ho detto guarda se si parla di integralismo non ci vado
Perché basta bisogna iniziare a costruire
Dopo il protocollo firmato con il ministro della giustizia che è stato io per me personalmente è un momento storico al di là di quel con lui che condividi che non condivide
Però è un passo è un passo che ha semplificato molto
Perché perché per noi come io ora cerco di parlare di Firenze non soltanto ma forse anche di toscana
Il diventare i ministri di culto ai della al di là dei nomi perché qualcuno mi ha chiamato il prete Musulmano qualcuno mi mi chiama il tecnico della fede qualcuno il maestro insomma di tutto ne ho avuti tanti nomi
Non una struttura molto complessa come Sollicciano penso alcuni la conoscono né sentito dove Cissé c'è una presenza molto alta di detenuti mussulmani
Imparo tanto da loro non soltanto lì in segno mi piacerebbe anche venire qui a ribelli a però lontana già e lì è un una grandi fatica un grande impegno soprattutto tutto volontariato
Io sono d'informazione mediatore culturale anche interviste del tribunale ufficiale io ho dovuto bloccare questa funzioni con il tribunale affinché enuncia non ci sia un conflitto di anche interessi ma anche per essere sincero canidi tenuti perché essere ministro di culto entro nella loro intimità
Diceva don Alessandro se non mi sbaglio
Quindi tenute proprio
Si vive una vera spiritualità una vera fede si impara tanto ancora che cosa significa la fratellanza vera
Figuriamoci nel nell'Islam
Quanto a valore
Non soltanto lavoriamo dentro ma lavoriamo anche fuori
Perché dentro o si guadagna una grande fiducia del fratello che
Sconta la pena
Marcatori io lo strumento a venderlo conosciute dell'usciere accompagnarlo fuori vengo ritornare all'assessore iato
C'è uno sciamano con tantissima difficoltà ci sono delle normative che hanno bloccato bloccano anche un certo persone che perde il permesso di soggiorno che sono problemi concrete
Quando c'è un nuovo decreto soprattutto in questi giorni
Momenti molto difficili
Dico perché l'unico a o fonte che gli arriva la tv quindi quando c'è una legge sono preoccupatissimi quindi il venerdì dopo il venerdì perché io le chiamo lo chiamano il venerdì dalla speranza hanno dato il nome perché la preghiera del venerdì
Dove non soltanto se prega ma anche c'era una richiesta di colloqui privati
Do non c'è un limite si parla di tutto
Alla sessualità
Dell'aver commesso un reato volle chi vuole andare anche a chiedere scusa fuori è la persona che
Sapendo che che lui la per la la vittima
Quindi e un mondo
All'interno del del carcere delle case circondariali non soltanto Sollicciano perché abbiamo diversa anche altre richieste come la casa circondariale di Prato di Pistoia che ci hanno chiesto anche di intervenire lì
Che non ce la facciamo perché tutto volontariato che abbiamo al dobbiamo anche lavorare anche campare
E l'anno splatter diciamo la maggior parte dei ministri del culto di culti cioè diciamo nel nel comunque noi siamo giovani quindi anche Charles studio c'era
Ieri
Ritornando a Sollicciano che sono molto presente non lavoriamo soltanto per il pluralismo religioso apre il dialogo e l'importanza
Dal mio punto di vista il momento di non vedere soltanto la fede come strong come diritto ma anche come strumento di lì educazione
Perché vi assicuro che non funziona
Perché perché ci sono delle persone che sono sfortunate che non hanno avuto la possibilità di avere gli strumenti culturale
Quindi di studiare
Quindi sono finiti e per reato c'è
Però anche persone che non sanno neanche leggere
Neanche scrivere
Cioè io sono tre anni che entro a
Regolarmente al carcere di esso di Sollicciano dove anche abbiamo una grande collaborazione con la polizia penitenziaria che veramente ci dà una gran mano nel oppure ci sono le complessità che non c'è ancora un luogo dignitoso
Cioè noi preghiamo una scuola dove viene allestito con delle coperte
E quindi la vera anche un luogo dignitoso è un gran riconoscimento per il detenuto sono apprezzato
Quindi lo dai un bel messaggio
Per esempio c'è una grande richiesta di libri
Dove abbiamo tanta difficoltà a ottenere questi libri soprattutto sono i libri in arabo poi debbano essere i libri selezionate non così a caso
Onestamente banale
No lato spirituale per per questo che vi dico che è molto importante e non più come sto come diritto ma anche come strumento di riduca azioni di grinze ed e di inserimento sociale
L'orario della preghiera che un fogliettino no che praticamente ogni fine mese
Stampiamo il foglio è lo distribuiamo perché quelli che frequentano la preghiera del venerdì
Sono centoventi centotrenta Peci e ci sono delle persone che non c'è il piano di frequentare vengano solo al vedere
Addirittura ultimamente ci sono anche delle persone di altre provenienze non musulmane chiederà si possono soltanto assistere vedere quindi le le sto l'amministrazione dicono ma possiamo farlo ci del permesso assolutamente
E detenuti no ed è bene che ci fa piacere che ci siano anche gli altri che che sono nella loro sezione seppur molto bello perché ormai ogni per ogni mesi del Ramadan
Cioè la festa che undici rischiamo di fare dei pacchi no
Che normalmente la polizia penitenziaria giustamente se trova in grande difficoltà perché questioni organizzative far partecipare a centotrenta centoquaranta alla cena è molto difficile anche critico in mostra umani normalmente e la polizia penitenziaria dice io faccio faccio partecipare solo musulmane di giustamente dedite a cui la vostra organizzazione ma io la cena ciò per duecento
Credetemi ci sono delle parrocchie perché abbiamo anche una collaborazione quel tre l'ortodosso con con le figure religiose presente al carcere ma anche parrocchie cioè famiglie delle parrocchiale detto possiamo fare il dolce possiamo è una scelta partecipazioni anche una certa volontà per persone che soffra tutti cercano speranza
E ditte non firmo presentano la domanda dopo il venerdì sentite il nome del mio amico e Stefano
E il mio nome e il Lele e quindi persone non musulmane si possano partecipare in questo momento importante durante ramo Vanda quindi questo rapporto che nasce dentro il carcere che è un grande anche come dire un grande dialogo che è importante
Che cerchiamo anche di lavorarci insieme con loro
Per esempio fra le cose richieste del loro da trattare i no la benevolenza l'etica islamica la pazienza che valore ha nell'Islam
Ho cioè chiedano quindi in questi folli che vengano distribuite durante il venerdì
Che sono
Lavorare in b viene dato anche un detto del Profeta il valore della pazienza il valore del nello sprecare l'acqua il valore di essere politico il proprio corpo
L'ultimo punto poi concludo
Non solo lavoriamo su questo comma sulle persone che decidano di non mangiare più perché supero della fame
Cioè che la religione vieta questo ma loro non sono consapevole di questo nella religioni che non si può oppure persone che hanno problemi psichiatriche
Che decidano di fregare il medico ma anche loro educatore ma non è per perché hanno capito dalla culture di origine e le le farmaci nuovi e non va bene prenderli quindi può e alla fine vi è
E nel confessare mi guarda io non prendo i farmaci
Dicono guardate la religione non va bene per la tua fede non è giusto non è corretto condisce si cerca anche di assistere sia dentro sia fuori
E l'unico parte del della sua vita quotidiana grazie scusate l'espressione no grazie grazie per il cuore e la testimonianza molto importante non aggiungo altro piena piena di di cose significative però abbiamo capito insomma dal foglietto i luoghi all'assistenza spirituale al consiglio alla formazione insomma c'è tanto lavoro che avviene Hamza Nanda ghiri grazie per essere con noi e vicepresidente dell'Unione induista italiana io c'ero un po'perché siamo in tanti e sentiamo le testimonianze di chi deve parlare Gratian Salandra
Protocolli tra fossero
Sì
Sì
Capienza anzi
Grazie a tutti buongiorno nel ringraziare le istituzioni a coloro che hanno promosso questo incontro cui sono molto felice e partecipare voglio darvi subito un piccolo esempio di insegnamento
L'Unione induista italiana è stata ha siglato l'intesa da poco ma è stata riconosciuta da tanti anni
E quindi noi da aspettiamo che come ministri del culto e ci chiamino dalle carceri e in tutti questi anni abbiamo ricevuto solo una chiamata
Una chiamata in carcere Beccaria di Milano e il tempo che l'assistente sociale farà chiamata noi rispondiamo subito siamo disponibili e Lecce è stato scarcerato alla persona quindi non abbiamo avuto neanche con occasione però oggi ha imparato una cosa dalla sorella musulmana che qui vicino a me e dalla dal intervento prima che ha fatto intorno al Sandro che possiamo venire anche se non siamo chiamati e quindi grazie di questi insegnamento perché sicuramente la partecipazione un contributo dove si può intervenire e stare assieme ai carcerati a prescindere dalla loro appartenenza religiosa
Sicuramente una cosa che faremo ma abbiamo anche fatto un altro tipo di progetto e adesso vi racconto come e perché
E seguo il il la presentazione anche fattore dottoressa Nardini
E facciamo vedere come in pratica quello che la costituzione gli articoli della Costituzione sanciscono e quando si siglano queste leggi che cosa succede e vi racconto il nostro caso abbiamo siglato l'intesa
Con lo Stato con il parlamento abbiamo avuto questa legge d'intesa e questa prevede che ci sia la possibilità di avere dei fondi che si chiamano otto per mille
Cioè ogni cittadino italiano può scegliere il destinare una parte dei costi delle tasse che lo Stato prevede fidare alle diverse appartenenze religiose
Ebbene e primo anno che ne abbiamo ricevuto questa somma abbiamo fatto un progetto che si chiama orto per mille e abbiamo portato così abbiamo siglato un protocollo d'intesa con il carcere di Alessandria
Abbiamo fatto un progetto agricolo sociale di altro ecologia se appunto l'Istituto San Michele di Alessandria che cosa succede che abbiamo perché quindi non ai detenuti induisti ovviamente
Ma ecco lei il fatto che essi ricevono delle somme dei soldi pubblici
Vengono spesi per il bene pubblico e le religioni sono impegnate al bene dell'altro e quindi ed la le religioni non hanno solo i propri luoghi di culto i ministri di culto da sostenere ma il bene della società e il bene di tutti noi quindi il concetto di fratellanza
è un concetto che attraversa tutte le religioni e nell'induismo c'è ancora un concetto ulteriore non solo di fratellanza quindi tra esseri umani sentirci sorelle e fratelli
Ma c'è un concetto di da Armati interrelazione noi siamo interrelati a tutto ciò che esiste
Siamo interrelati anche una piantina di insalata siamo interrelati anche con pomodoro
E quindi le cose che noi mangiamo spendo non prodotte dal lavoro di altre persone quindi questa esperienza in carcere di lavoro di lavoro nell'agricoltura dove le mani vengono vengo si sporcano nella terra no le mani non si sporcano con la terra non la terra non sporca le mani la terra nutre e ci fa capire il senso della cura e piantare un seme
E di far crescere curare questo seme che piano piano cresce ed entra a far parte di un lavoro quindi questo coltivare l'orto nelle carceri è stato anche chiamato risse minare il proprio destino
Promuovendo la capacità di auto sostenimento perché viene data anche una piccola Daria diaria i dischi detenuti che partecipano a questo quindi hanno un piccolo compenso che possono spendere per acquistare le cose di cui hanno bisogno
Viene segnato una cooperazione sociale si costruiscono dei principi di piena di socializzazione quindi questo piccolo Progetto un progetto che abbiamo appena iniziato però è stato accolto con grande entusiasmo
E abbiamo di abbiamo visto che è un rapporto veramente qui importante che si stabilisce tra chi lavora dentro al carcere che lavora che entra in carcere
E chi invece fa parte società che contribuisce a questo
A questa interrelazione a questo interscambio e quindi direi che questa sono dei primi passi che l'Unione induista sta facendo probabilmente in tantissime persone neanche sanno che ci sono gli induisti in Italia ma ormai non è più e il carcere penso sia al primo posto dove si vive a questo le religioni non sono più gli induisti miglia
I terroristi in Cina le religioni ormai sono un fenomeno che lo troviamo e siamo insieme di diverse appartenenze diverse
Forme diverse e scelte che si fanno però ecco non induisti crediamo che Dio è uno beh non siamo gli unici a credere che di uno no non sembra che noi crediamo che devono però spesso quando mi chiedano che è il tuo Dio
Se in vista io risponde il tuo
Perché pensateci sedi www e le stesse per tutti anzi
Grazie a te Amsa Mandel giri vicepresidente dell'Unione induista italiana
Chiamerei sul palco dovrà fare le Grimaldi perché dal programma e così grazie per essere con noi
Do prima dell'ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane stiamo proseguendo con i tempi super giusti terrore quindi ci sono diverse voci sono tante proprio perché era importante avere le voci di tutti o di oggi il più possibile persone che vogliono e possono prendere la parola
C'era giunto dal presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane dottoressa Di Segni grazie per essere con noi a fine del primo tavolo vi darò la parola e per fare mi secondo tavolo prima della pausa pranzo
Grazie presso
Bruciano tutte viene detto devo parlare massimo dieci minuti penso che riesco riesca a dire un po'delle cose più brutto le presento dovrà fare i maltesi attualmente ispettore generale dei cappellani delle carceri
E qui voglio rappresentare un po'i circa duecentoquaranta cappellani che sono in tutte le carceri italiane quindi noi rendiamo un servizio grazie a Dio siamo presente in tutte le carceri italiane
E quindi per la notte ringrazio un po'di questa manifestazione e soprattutto anche di ciò che daremo con il nostro contributo per far crescere questa comunione tra di noi
E la presenza vedete di molti immigrati
Che professor religioni e feriti verso e nei nostri istituti di pena affatto anche cambiare radicalmente la nostra pastorale all'interno delle carceri pensate
La stessa Chiesa e luogo di culto e condiviso un po'anche da altri quindi questo ci fa capire come c'è anche un'armonia di amicizia e di fratellanza all'interno delle carceri
Difatti i cappellani svolgono il loro ministero non solo rientrando la loro azione pastorale verso i cattolici ma verso tutti i distretti soprattutto per aiutarli né i loro bisogni materiali dove manca soprattutto il il ministro di culto tanti immigrati vengono da noi quindi come diceva giustamente non chiamano forse perché non sono neanche se ci sono imprevisti in giro però noi siamo anche propensi giustamente ad aiutare tutti gli altri quindi anche se non ci sono non c'è la presenza quotidiana però noi siamo al servizio di tutti
Quindi Lassissi molti si sono sviluppati percorsi di amicizie di condivisione attraverso incontri di preghiera
Soprattutto progettando insieme ai cappellani ai molti volontari le attività lavorative prima si parlava anche Dell'Orto no quindi io vengo
Da un'esperienza di circa ventitré anni dal carcere di Secondigliano Napoli e li abbiamo realizzato veramente tante cose anche se in quel carcere immigrati sono poche quindi rispetto tutto alla popolazione
Erano presenti circa un centoventi su mille duecento
E quindi però si è creato anche con loro un bel rapporto di amicizia quindi attraverso le attività lavorative di accoglienza e anche per aiutare i disse che prima si parlava suo tutto il fatto quando escono i detenuti fuori
E i detenuti
Possiamo dire
Sono fratelli di tutti
Quindi sarebbe anche auspicabile che
Un po'
Le diverse espressione di religioni possiamo anche metterci insieme per condividere un progetto di accoglienza fuori
Perché è lì che si costituisce il vero dialogo la vera amicizia e perché
Finché parliamo ma se non ci sono degli atti concreti rischiamo di che ognuno poiché segue la propria realtà quinte invece sarebbe auspicabile anche questo collaborare insieme
All'uscita dal carcere
Certamente a volte non è facile rendere concreto le idee per svariati motivi quindi la cultura in modi diversi di vivere le problematiche d'esperienze di vita diverso
Durante il Giubileo della Misericordia di qualche anno fa diverse iniziative come attività teatrale
Hanno permesso ai detenuti di vivere un profondo cammino di dialoghi dispetto tra di loro quindi è stata anche questo un'esperienza bella forte tra le diverse confessioni quindi vorrei anche prendere stamattina in prestito alcune profit espressioni di papa Francesco dove parla del rispetto delle religioni
E Paolo Francesco dice la costante protezione e promozione di questo diritto umano fondamentale rafforza la nostra società
Aiutanti credenti a promuovere L'Unità sociale la pace è il bene comune
La libertà religiosa favorisce il mutuo rispetto tra le diverse confessioni
Io penso che con queste parole di papa Francesco di rappresenta un po'la Chiesa cattolica nel mondo ci fa capire come la Chiesa
Già anche dal Concilio si sta orientando soprattutto al dialogo e quindi al confronto con le altre religioni nelle carceri dunque
Tutti dobbiamo impegnarci perché ci sia una vera libertà religiosa
Non dobbiamo mai guardare vedere l'altro come un nemico da qui difenderci
Ma attraverso il dialogo e l'ascolto occorre rafforzare un rapporto di stima e di fratellanza tentando in ogni modo di costruire ponti e non di alzare muri di difesa
E allora la comune situazione
Che si vive negli istituti di pena come la solitudine la mancanza di libertà la difficoltà a relazionarsi con il territorio permette a tutti i detenuti di diverse confessioni e diverse fedi
Toccati dalla sofferenza per il peso dei reati commessi
Di impegna lascia vivere un cammino comune
Positivo di dialogo e di ricerca di Dio ecco qualche l'altra amico diceva che tante volte all'interno delle carceri
Ognuno riprende il proprio cammino di fede questo è vero quindi
Posso fare posso dare la mia testimonianza di di di di sacerdote quindi tanti cristiani battezzati riprendono proprio il loro cammino di fede all'interno delle carceri così come penso per gli altre confessioni
Quindi la fede che noi testimoniamo ricordiamoci passa attraverso la vita e allora negli istituti penitenziari quindi la fede professata nella dalla Chiesa cattolica non vuole assolutamente chiudersi nel recinto delle proprie convinzioni
Anche se non dobbiamo avere meno al nostro alla nostra stessa appartenenza alla Chiesa evitando chiaramente un sincretismo religioso
Nel carcere gettando bisogno di ascolto
E noi a qualsiasi fedi apparteniamo non dobbiamo mai discriminare l'ancora di più grave emarginare chi si professa di un'altra sede di un'altra religione la fede che noi testimoniamo passa per la vita come dicevo prima Lula guai come ultimamente ha detto Papa Francesco in un'omelia al sinodo dei giovani ha detto un'espressione molto bella
Dicendo che non dobbiamo ridurre la fede e affermarci
Su formulazioni dottrinali
Rischia di parlare solo alla testa senza toccare il cuore
E allora la chiusura nel dialogo con l'altro nell'apprezzare la vita spirituale dell'altro non nasce dalla religione insiste Issa ma tante volte dalla chiusura e dalla durezza del nostro cuore
Un grande Papa Giovanni ventitreesimo aprendo i cancelli il Concilio indicò una vera apertura della chissà attraverso l'ecumenismo
E uso un'espressione molto bella posso alcuni di voi la ricordano e dice diceva cercate ciò che li unisce non ciò che vidi vite
E io penso che proprio oggi noi con questo confronto tra di noi possiamo cercando qualcosa che ci unisce non ci le cose che ci dividono
Allora oggi vorrei chiedere a me e ai cappellani tutti e religiosi anche tutti voi
Che siamo cristiane o credenti se siamo capaci di diventare prossimi di uscire dai nostri circoli per abbracciare quelli che non sono dei nostri
E che di io ardentemente circa quindi siamo cercati tutti da Dio e indipendentemente dal quale Fidel apparteniamo
E allora
Nel Vangelo di Marco vedete Nori
Incontriamo un cieco che si chiama Barty mejo che gli impedivano di parlare
Di disturbare di gridare ecco ciò che avviene impone ai nostri istituti penitenziari a volte ridurli al silenzio il grido di rinchiusi
Il non ascoltare le loro legittime richieste
Noi che siamo i messaggeri di Dio siamo chiamati al di là dei diritti e delle nostre celebrazioni ad impegnarci a dare speranza e forza per aiutare a realizzarsi i tanti abbandonati nelle nostre carceri
E allora noi cappellani come gli altri siamo presenti negli istituti per accompagnare il cammino della fede per farci prossimi per incontrare e dialogare con la persona
La tentazione che possiamo vivere noi tutti e quella di lavarci le mani con il rischio di fermarci solo ai diritti e non andare oltre
Noi invece al di là della fede che professiamo vogliamo proprio sporcarsi le mani i nostri accompagnamento come dicevo anche prima continua anche quando le porte del carcere si aprono alla libertà
Proprio allora tocchiamo con mano la fragilità della persone quindi deve essere accompagnate soprattutto quando esce fuori e allora
Questo ci fa capire come è importante e allora la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale
E allora e mai come oggi quindi siamo consapevoli che rinviamo la nostra avventura umana in un mondo globalizzato una società sempre più Multiair urto più multietnica e molti confessionale
E due tutti abbiamo una grande responsabilità
Di costruire L'Unità la pace nella grande famiglia umana rigettando tutto ciò che è contro la dignità dell'uomo e della donna ecco allora il cammino che vogliamo fare all'interno delle carceri che sappiamo che dalle carceri noi possiamo lanciare un messaggio fuori
Un messaggio di pace di fratellanza di comunione
Per poter crescere insieme in un comune obiettivo grazie
Lei capirà mai grazie di queste parole
Molto molto importanti per me fonte d'ispirazione per quello che ci stiamo dicendo ma ancora di più Marisa Iannucci aggiungi la tua voce che ascoltiamo grande attenzione Marisa denunce presidente dell'associazione laica Onlus
Abbiamo prima sentito una voce dalla Toscana una dalla Lombardia adesso passiamo alla Romagna dico bene Emilia Romagna
A te la parola grazie
Grazie Claudia buongiorno a tutti
è un ringraziamento per questo per questo Collegno agli organizzatori e questo è l'importante incontro
Che prosegue il lavoro del tavolo
Quando ci siamo
Che nel secondo
Io sono l'ultima Creta detesto
No
Andiamo avanti
Sì io vi porto l'esperienza della mia associazione noi siamo un'associazione di donne musulmane è una Onlus che ha sede a Ravenna e lavora un po'a livello nazionale su questioni che riguardano l'Islam della cultura islamica generale rispetto ai diritti umani alle questioni di genere
E il carcere è diventato un po'negli ultimi quindici anni la nostra vocazione perché dal due mila e cinque più o meno abbiamo un Progetto di sportello di mediazione culturale abbiamo iniziato con la mediazione culturale nel carcere di Ravenna
Minare a sanitaria quindi nella medicina penitenziaria e poi con uno sportello sociale in convenzione con il Comune di Ravenna dove accogliamo i detenuti
E forniamo loro supporto orientamento ascolto raccolta dei bisogni eccetera quindi questo
Questo lavoro diciamo viene svolto dalla dalla nostra vicepresidente che una mediatrice culturale ed è anche un ministro di culto perché era bella c'è stato il corso
Per i ministri di culto di formazione per i ministri di culto delle regioni che non hanno l'intesa
Quindi lei ha preso questo titolo io purtroppo no perché sono di nazionalità italiana e quindi ricche colgo questo
Questo aspetto visto che considero questo convegno un momento di lavoro per farvi riflettere su questa cosa
E e capire che cosa ne sarà dei prossimi ministri di culto italiani a Bologna io mi occupo dello sportello colloqui invece sono operatrice sociale
Mi occupo soprattutto di detenuti musulmani
Ma anche di detenuti non musulmani il mio lo sportello è aperto a tutti
E facciamo sia Ravenna che a Bologna attività anche culturali legate a le le feste religiose quindi al Natale a lei della fine del Ramadan ma a lei del capire la festa del sacrificio che sono sempre rivolte a tutti i detenuti
Non facciamo distinzione tra detenuti musulmani e non musulmani
E abbiamo visto che questa formula funziona molto bene a Ravenna perché il carcere piccolo e quindi le strutture anche l'organizzazione della penitenziaria consente a Bologna c'è una una collaborazione della polizia penitenziaria e quindi diciamo che se le attività non riescono a coinvolgere tutto il carcere comunque
Le attività di sostenga di sportello di colloquio si riesce a farle con tutti
Io penso che quello che è stato detto non non dovrai ripeto Roma alcuni punti ci tengo a sottolineare perché sono molto importanti sul il pluralismo in carcere una situazione concreta
Come fuori dal carcere pluralismo esiste c'è in carcere c'è una situazione difficile di convivenza coatta dove sicuramente pluralismo può essere una fonte di ricchezza senz'altro di ricchezza di di scambio tra le persone ma anche può essere una fonte di conflitto
E questo non dobbiamo trascurare lo nel senso che soprattutto per quel che riguarda i musulmani io operando a Bologna non so chi conosce il carcere della Dozza però l'Emilia Romagna e genera una percentuale altissima di detenuti stranieri
E la Dozza a più della metà dei detenuti stranieri con una percentuale di persone provenienti da paesi a maggioranza musulmana
Grandissima
Mi chiedono una pausa per prendere gli interventi io chiedo scusa a Marisa gli annunci e chiedo scusa a tutti voi se ho capito male i tempi
Però per questioni di pranzi detenuti devono andare a pranzare a mezzogiorno io ho lasciato gli ultimi quarto d'ora di Ceruti nel prendere le domande però alcuni sono già andati
Chi è inesperto come me di tempi del carcere insomma fa anche queste lodi quindi vi chiedo scusa
E raccogliamo adesso se qualcuno vuole dire qualcosa a fare una domanda porre una questione e poi grazie Marisa per la pazienza se può riprendere dopo questa piccola
Ecco chiedo chiedo scusa ma mi hanno detto che questo Randy
Fa farlo ora per permettere a tutti di chi vuole dire qualcosa quindi a voi il microfono per chi vuole approfittare di questo momento esso e abbiamo anche un microfono volante chiedono una mano a qualcuno
Michele sta giungendo
Qualcuna delle domande da fare qualche curiosità o dire la propria così noi facciamo ovviamente vostre le parole indicazione possiamo anche
Rispondere nel caso allora se qualcuno vuole prender la parola basta che meno me lo fa sapere abbastanza la mano e vi daremo subito la parola
Grazie
Ecco stavo dicendo che in carcere la sete e nel caso delle dei detenuti musulmani una fede spesso praticata in maniera evidente pubblica con una scansione precisa durante la giornata con l'adempimento di regole alimentari di
Una ritualità fissa può creare anche dei fastidi negli altri detenuti nelle nel personale
Dell'area trattamentale oppure creare difficoltà anche al personale sanitario per quel che riguarda ad esempio le cure mediche ad esempio nel mese di Ramadan o no nelle occasioni di digiuno eccetera quindi sono questioni che vanno affrontate curando molto bene la formazione del personale che lavora in carcere
In entrambi i settori medico e trattamentale e con la
Un un forte investimento nella mediazione interculturale che veramente uno strumento sempre più importante in carcere che va valorizzato mentre spesso in molti istituti è veramente marginale
è chiaro che la fede
Parlo dei musulmani ma io credo che valga per tutti in carcere è una fede spesso ritrovata
Difficilmente in pochi casi le persone che entrano in carcere sono persone particolarmente religioso praticanti una sede che in carcere viene ritrovata a volte viene persa
A volte cambia nel senso che io assisto anche a conversioni in carcere cioè al passaggio tra un da una sede all'altra ci sono musulmani che diventano cristiane cristiane che diventano musulmani
è un un un forte bisogna fare la risposta un forte bisogno di ritrovare se stessi diritti ritrovare pace indio di ritrovare una una figura che riesca a dare sostegno a una situazione di grande solitudine quello che fa il volontario
Oltre a dare un a fare una raccolta dei bisogni quindi a dare anche conforto di tipo materiale alle persone oppure di tipo materiale per la pratica della fede quindi corali tappeti per pregare e gli orari della preghiera
Le varie varie cose che possono servire tanto ascolto tanto orientamento per le questioni anche che riguarda verrà fatta la pratica del digiuno
E un un lavoro molto importante quello del collegamento con le famiglie perché ricordiamoci che quando parliamo di detenuti stranieri parliamo spesso di persone che non fanno colloqui
Che hanno i familiari parenti molto lontane spesso non in Italia quindi sono persone profondamente sole
Che spesso non hanno neanche le possibilità di telefonare alle famiglie
Ci occupiamo anche del fuori
Perché abbiamo una convenzione come associazione con diverse comunità terapeutiche sul territorio e quindi spesso i ragazzi detenuti dico ragazzi non per Infanti rizzare il detenuto ma perché i detenuti stranieri spesso sono molto più giovane degli italiani
Le persone che seguiamo in carcere le accompagniamo se sono tossicodipendenti spesso anche nel percorso terapeutico in comunità
Perché anche il passaggio dal carcere alla comunità ha necessità di un di un sostegno e anche gli operatori si avvalgono di questa mediazione culturale e religiosa anche dell'informazione che che si può dare proprio perché quando si parla di Slam
Sembra sempre che ci siano tanti problemi di convivenza no come ci sono fuori la stessa percezione c'è anche in carcere in realtà a volte basta conoscere basta spiegare basta organizzarsi perché nelle comunità che sono come il carcere anche sempre a volte non ci sono le sbarre comunque sono comunità dove la gente vive forzatamente insieme una vita religiosa che in qualche maniera scandisce il tempo in maniera diversa da come le regole del carcere della comunità richiedono procreare problemi
Allora la mia esperienza personale quella delle delle sorelle che lavorano con me e quella di di mediare di spiegare di far capire agli uni agli altri
Il perché di determinate esigenze religiose e il perché di determinate esigenze organizzative di sicurezza
Voglio dire un'ultima cosa prima di finire perché ho un minuto che il dialogo per noi è una questione molto concreta operativa l'avete visto
è una questione che si vive tutti i giorni io opero nel carcere di Ravenna di Bologna di Ferrara e di Parma non perché ha detto l'ubiquità vassoi perché invita dico assieme squisitamente al carcere
E per noi anche l'attività di dialogo interreligioso parla di carcere quest'anno lo voglio dire perché è una cosa che è recentissima
Nella giornata nazionale del dialogo cristiano islamico che noi organizziamo ogni anno con la Chiesa Valdese della Romagna e delle Marche
Abbiamo proprio un tavolo associazione laica e Chiesa Valdese la giornata si chiamava i sogni di Yussuf il Golem il volontariato interreligioso in carcere e abbiamo parlato proprio di esperienze
Di volontariato in carcere dal con interventi di persone protestanti di persone musulmane ed operatori cattolici
Io nel concludere questa piccola finestra che ho aperto sulla nostra esperienza
Che è un'esperienza per tanti versi è un esperimento anche se dura da tanti anni e comunque un esperimento perché noi siamo abbiamo anche una una pressione di genere importante in ballo siamo donne velate che lavorano in carcere i maschili quindi ci sarebbe tutto un discorso di aprire su questa cosa anche per quel che riguarda il pluralismo rispetto al genere
Io faccio un appello alle organizzazioni islamiche in Italia
I volontari non so dei supereroi e non lo voglio neanche diventare anzi è la cosa che devono evitare il più possibile
E so che le organizzazioni anche hanno risorse limitate però le comunità musulmane sono estremamente carenti dal punto di vista del volontariato in carcere e questo non va bene e vero che abbiamo degli ostacoli che sono la mancanza di un'intesa con una o più due-tre comunità
Tutti noi dobbiamo lavorare perché ci si arrivi però è anche vero che come io entra in carcere con l'articolo diciassette
E spaccio cappellania perché questa è la realtà
Anche altri possano entrare in carcere con l'articolo diciassette come volontari e portare un pacco di zucchero un Corano un sapone una parola buona perché in carcere serve tutto
Allora se queste organizzazioni che rappresentano i musulmani si impegnassero a sensibilizzare le comunità locali
In maniera che
Senza fare miracoli o Grandi Progetti però ciascuna comunità locale nella cittadina nel nella grande città lavorasse con un gruppo di volontari sul proprio territorio
Avremmo qualcuno che entra in carcere anche per i nostri fratelli e le nostre sorelle
Perché veramente sono soli
E io ringrazio gli operatori cattolici io sono socio di APO più l'associazione volontari del carcere di Bologna che all'associazione laica ma in realtà sono tutti cattolici
Praticanti perché entra alla Dozza
E sta cappellania fa volontariato con i miei fratelli musulmani io li ringrazio perché li porta nel Corano
Perché riportano quello di cui hanno bisogno quando io non riesco ad andare perché da sola non posso occuparmi di ottocentocinquanta detenuti di cui quattrocento musulmani quindi faccio un appello grandissimo alle organizzazioni grazie
Grazie il tema divisa per questa che se si mezzo punto per quello che chiedi alla fine sono allora concretezza è venuto fuori spesso e in questi in questi interventi la concretezza del dialogo bruttezza dell'ecumenismo acutezza di farle così insieme speriamo di pensare e fare cose concrete
Insieme presidente di Segni se può portarci il suo il suo intervento il sostituto no c'è un posto noi giudichiamo giusto grazie
Grazie
Grazie grazie grazie dal Grimaldi che deve andare grazie mille
Grazie buongiorno a tutti ismi scusa moltissimo per il ritardo dovuto ad altri incontri precedenti della mattinata
Ringrazio gli organizzatori io veramente pochissimi pochissimi minuti mi rendo conto che siete in chiusura di questa prima di questa prima parte molto è stato detto e Vorrei ecco se potessimo sottoscrivere
Oggi un ma non un accordo che non serve ma un accordo morale un impegno per per fare assieme esattamente nelle cose che sono state dette
Sarei assolutamente assieme a foglie quindi grazie per tutto quello che avete sottolineato un brevissimo percorso per ribadire diciamo dal punto di vista ebraico
Come sapete bene la presenza ebraica in Italia e millenaria e da moltissimi anni
E sicuramente il fenomeno diciamo così di presenza in prigione e diverso da quello che che sia per altre religioni
Ed è un tema legato alle singole persone e allora diciamo così c'è un tema di religione
E di religiosità di di detenuti che io sappia sono circa una settantina i detenuti di religione ebraica nelle prigioni italiane
E i legami con la religione un legame molto molto allentato non è un elemento caratterizzante prevalente forte del detenuto
Ebreo però come è stato detto
Questo elemento molto interiore molto personale emerge forte in un contesto di chiusura così particolare come la prigione
Sappiamo bene che in alcune situazioni è proprio in nome della religione che si compie il reato quello che il reato nel nostro ordinamento
La religione è proprio l'elemento che spinge a compiere il reato oppure in altre situazioni che conosciamo bene nonostante la religione o nonostante la religiosità
Si compie il reato e queste sono situazioni che ci dispiace ma esistono di di religiosi o di rabbini o di persone che proprio invece sono uomini di fede che dovrebbero dare per primi gli esempi e che ci troviamo invece con con dispiacere con un conflitto a dover anche gestire proprio per la chiusura il carattere diciamo così del tempo infinito dello sciocco dell'isolamento e della solitudine la religione può essere un modo di di evadere tra virgolette queste mura o cercare un rifugio e quindi come è stato detto attraverso la disponibilità colleghi oggetti o di poter mettere il Magenta vite
Alla al proprio collo come catenina
La possibilità di festeggiare la possibilità di avere spazi di preghiere e soprattutto credo nella solitudine avere uno sguardo di qualcuno che non controlla per motivi di sicurezza
Ma un qualcuno che ti guarda negli occhi per capire che c'è una persona è un essere umano
E e andare oltre il tema del cibo è stato menzionato per la parte ebraica e importante certe volte se come il cibo a un elemento anche culturalmente caratterizzanti al di là dell'aspetto della regola religiosa
Anche quello diventa un modo di affermare
Una personalità e uno spazio del del prigioniero
Volevo può era diciamo così fare forse riferimento al tema della donna che è stato menzionato la la prigioniera donna
E e l'uso del proprio corpo anche legato alle regole religiose di come diciamo così è scandito il mese di Khomeini è una donna deve essere trattata anche dal punto trattare se stessa dal punto di vista religioso
E il fatto che la presenza di chi rappresenta il culto spesso invece una presenza maschile
Ben venga ecco lei per me è stato un elemento di interessantissimo e di innovazione ma spesso ecco relazionarsi con un uomo con un rabbino
Non è facile per una donna spera spiegare le proprie esigenze quindi l'invito a una sensibilità su chi possono essere gli operatori e non solo quelli formalmente definiti nell'intesa
Con i rappresentanti del curdo abilitati ma anche altri soggetti diciamo coadiutori collaterali
Ci sono anche situazioni in prigioni di presenza di donne con bambini
Figli o membro nuclei che credo anche debbano essere oggetto di attenzione religiosa proprio per mantenere quel quel futuro e quella vivacità
Che la religione come in tutte le famiglie un momento che crea felicità impatti appurare nella situazione di costrizioni e credo che su quello importante fare un lavoro assieme
E poi su un altro fronte non tanto il tema di come rispettare la religione del detenuto usare la religione come motore di così di di di pentimento di riabilitazione del dopo ma di come i valori ebraici o di altre religioni
Possano essere utilizzati per una funzione non religiosa all'interno del carcere e quindi far tesoro di quello che è un patrimonio di di relazioni di sentimenti di capacità di momenti di convivere
Per donare anche ad altri diciamo questi questi momenti religiosi che si possono estrinsecare come è stato detto nel lavoro
Che è sicuramente un valore ebraico importantissimo così come lo studio come occasione di crescita personale o professionalizzante mi fermo qui perché mi rendo conto delle di dei limiti di tempo ma è veramente molto più quello che ho imparato grazie Claudio Caravati di questa occasione
Grazie grazie a lei presidente
Sia stato fino a qui importante che così tante voci se ne incontra su un tema che non affrontiamo tutti i giorni chi ci lavora sì chiedo curarsi ma che non insomma tavoli così insieme con tante voci diverse che lo sia sia molto importante io vi ringrazio molto
Di invito ad accomodare di tra gli spettatori e chiamo le persone della seconda parte del tavolo credo che sia l'ora Mezzogiorno se ho capito bene l'ora
In cui chi deve andare a mangiare tre detenuti forse deve andare comunque ringraziamo e accoglierebbe ancora con un applauso perché è stato qui con noi tutto questo tempo
Perché insomma non è facile mettere insieme i tempi tempi di tutti quindi grazie di cuore per chi è qui con noi per chi rimane per chi va un saluto a tutti
Loro devono e possono scusi posso proprio dal suo soluzione grazie prego
E vi salutiamo caramente allora
Grazie ancora
Mi chiamo padre Petre Riccardo Platì Giorgio raspa Francesco sotto venerabile secchiona raggiungerci in qui
Frana moderatore in piedi
Dopo questo giro di tavolo avremmo prego avremmo l'opportunità di mangiare qui insieme per la pausa pranzo scambio c'è ancora le nostre impressioni poi riprenderemo le due qui abbiamo un'oretta di di pausa
Per riprendere con il pomeriggio i lavori del pomeriggio
I scompagina andò un po'il programma dalle subito la parola Francesco scioccò Pastore valdese Sicilia mi amerà per questo
Moltissimo sulle rogatorie che
Della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia si occupa la terzo tempo di carceri anche tra le altre cose di carcere di quell'aspetto alle nelle carceri
Forse ce lo racconterà Luís della e ci dirà anche somma fai tu chi c'era la federazione di chiese evangeliche insomma rappresenta la federazione una una grossa famiglio di chiese protestanti in Italia che si unisce dentro Federazione delle Chiese evangeliche
E quindi grazie Ciccio pasta al forno
Grazie a Claudio a coloro che sono intervenuti finora
E a le voci che abbiamo sentito io anche io esprimo al all'inizio questa
Difficoltà nel fatto che per motivi di tempo non siamo riusciti a ascoltare le voci delle persone detenute le sono state con noi
Forse questo sarebbe stato uno spazio anche per questo
Io sono Francesco sciolto sono Pastore
Delle chiese della chiesa metodista discipline della chiesa valdese di Pachino quindi nel sud della Sicilia ogni martedì mattina vi prego tranne ieri perché ho quindi ecco devo partecipare a questo convegno al carcere alla casa circondariale di cava donna in a Siracusa
E sono anche membro del gruppo di lavoro sulle carceri del della Federazione Chiese evangeliche in Italia
Una federazione che raccoglie le trecce alla salvezza e chiese luterane chiese battiste
E chiese valdesi e metodisti e alcune altre comunità che hanno aderito
Io però partirò da da una da una polemica fra virgolette
Nel senso che ho sentito parlare della questione del
Della della religione in carcere come un elemento di di rieducazione io
Perché è da voi siamo qui nelle istituzioni dobbiamo è giusto che che si parli anche di questi Ovo vorrei dire che credo che tutti noi che ce la facciamo lavorare in carcere non non dobbiamo cadere in questa
In questa tentazione ecco per troppo tempo le religioni sono state dispensa attrici di espiazione
Credo invece che il senso della Pastorale carceraria e della nostra presenza in carcere sia quella di puntare al benessere delle persone
Così come lo facciamo all'esterno
E quindi che
Che deve essere chiaro per noi
Abbiamo la possibilità di entrare e uscire da quelle porte ogni volta che che che c'è data questa opportunità che noi non siamo lì
Tutta l'Istituzione lì per puntare alla rieducazione
Noi non siamo liberi quello noi siamo lì se possibile perché le persone ristrette abbiano uno spazio di gratuita
Perché tutto si paga
Mentre si paga
Non c'è niente di gratuito nei nei i rapporti neanche col proprio avvocato con i propri familiari con proprio purtroppo e c'è forse uno spazio che si fatica a individuare come gratuito che è quello in cui ci si incontra un qualcuno con cui si può raccontare tutto si può discutere di tutto anche financo di Dio
Financo di Dio
Allora io credo che quel cioè mi piace questo tavolo dobbiamo continuare a farlo perché però non deve essere un tavolo sulle religioni il calcio che nessun tavolo per per i detenuti
E per le persone ristrette cioè assenza dalla difettiamo su queste tematiche se la nostra presenza nelle carceri un modo per lasciare uno uno spazio un tempo di partecipazione di di di di di di condivisione alle persone che sono detenute e dovremmo forse io spingo spesso su questi chicchi mi ha già ascoltato si annoierà sentendomi parlare per altri cinque minuti
Le nostre leggi sono tutte puntate su su sui diritti delle del del delle o o ancora no e noi lo vorremmo delle confessioni religiose a entrare dentro il carcere no
Quindi parliamo di questo
è giusto per carità e e non vorrei che interpreta sta male quello che dicono gli spazi di il cibo avere spazi corre tutto corretto ma tutto questo deve avere il senso di lavorare per il benessere di chi ha di chi vive una situazione di di detenzione
E quindi io spero che che questo tavolo lavori anzitutto su quel che sia uno spazio attraverso cui noi che siamo fuori perché noi siamo fuori anche se ogni tanto entriamo possiamo farci portatori dei bisogni spirituali dei detenuti
Poi le le questioni giuridiche sono correttissime manca una legge è stato anche detto
Sulla libertà religiosa che sarebbe risolutiva per tante per tutti e che in carcere dovrebbe portare a una mano un maggiore accesso a questa possibilità per le persone io vorrei che che che almeno fra noi
Che le istituzioni parlassero più di rieducazione meno di punizione va bene per carità ma che almeno tra noi parlassimo di benessere delle persone
Credo che sia questo il senso del nostro intervento che è sempre io io faccio parte di una confessione la prima che ha avuto una una un'intensa quindi io dal mille novecentottantaquattro io non mio perché almeno centottantaquattro un ove anni
Così sapete anche quanti anni fa noi possiamo entrare da abbiamo un privilegio rispetto ad altre obiettivamente e poche persone che che curiamo con le forze che abbiamo con
Ecco abbiamo la possibilità di andare ripristina deve essere quello ecco se noi pensiamo di andare perché abbiamo un altro spazio per dire che esistiamo
O o per fare proselitismo abbia abbiamo fallito secondo me
Io vado a trovare le persone chiacchieriamo di tutto parliamo di tutto del del del di come hanno passato la settimana di e le frustrazioni del fatto di non potere
Sentire le famiglie di
Io ascolto è quello il senso del
Nella allora io veramente mi auguro che il nostro tavolo continua che continui
Su questa strada per abbiamo anche delle persone che ci aiutano in questo tavolo per per riflettere sulle tematiche
Giuridiche su però credo che debba essere quello per questo io saluto con con con gioia molti degli interventi che ho sentito oggi perché di fatto quando andiamo dentro lavoriamo per per le persone vere l'esperienza raccontata
Questa mattina da danno e alzi ho detto bene il nome
Anna e e proprio è un classico di quello che succede in carcere le persone hanno un tale desiderio di di partecipare di di di vivere e di di esprimersi che
Diventa un'occasione anche un un culto di un'altra religione quel
Questo deve essere per noi il senso del fatto che non andiamo lì appunto perché votiamo convertire delle persone al nostro credo ma per rispondere a un'esigenza che non trova spazio e tempo
Dentro il carcere mi riconosco molto in questo la io vado a visitare detenuti sia evangelici ma molti di questi a non lo erano da tanti anni neanche dall'Africa da cui venivano magari ma con un nonno
Un papà una mamma è e che e che hanno bisogno di uno spazio di di di di di di condivisione credo che questo sia il tema e la questione e riuscire a scardinare le regole le norme gli orari
Non è mai una cosa facile
Il mio augurio quindi per il tavolo che deve continuare a esistere e questo pensiamo un luogo dove torna al centro del del della nostra riflessione il benessere delle persone
Poi vi dico due cose che facciamo che vi voglio raccontare come chiesa valdese anche perché
Una delle questioni poste da Raffaele Grimaldi era proprio questa
Assenso il nostro intervento se diventa una cerniera tra il dentro e il fuori
Noi non abbiamo il privilegio come altri di avere dei cappellani delle persone che lavorano solo in carcere anch'ma queste anche a volte una fortuna
Perché abbiamo la possibilità nel volontariato tra mille difficoltà di essere un una connessione con le stelle
è un ponte a volte noi la chiesa valdese negli anni passati a sperimentato due interventi secondo me interessanti uno a Palermo e uno a Firenze
Uno si chiama la Casa del Melograno quella di Firenze e l'altro si chiama la casa vale la pena a Palermo che sono delle istituzioni autofinanziate a perché sappiamo che ci sono sei Monza aprì problemi di soldi per permettere a persone che sono a fine pena di di avere un
Qualcosa
In contatto col territorio che gli consenta di non di non arrivare fino all'ultimo giorno
Dietro le sbarre può non sapere cosa succede fuori ecco credo che le chiese debbano impegnarsi su queste cose
L'intervento di Silvia Mei questa mattina mi ha fatto pensare che uno di quel delle cose per cui dovremmo cominciare a riflettere insieme
Ed è un un dato che abbiamo dato a vent'anni era mai ne discutiamo il fatto che i detenuti stranieri i minori anche non avendo contatti coi territori poi passano più tempo in media degli altri de dietro le sbarre perché non hanno la possibilità di accedere ad altri tipi di di misure ecco su questo possiamo dire qualcosa a fare delle cose pensare qualcosa
Un'ultima questione su cui mi voglio concentrare poco fare tornare al centro i detenuti e e l'esperienza del le esigenze e bisogni abbiamo tutti bisogno di forma di formazione
Noi anzitutto noi che operiamo che veniamo da fuori andiamo là dentro a volte entriamo in un ambiente che non conosciamo e di cui pretendiamo di sapere che mai abbiamo letto un libro e non è così
Abbiamo bisogno di formazione noi e hanno bisogno di formazione gli operatori penitenziari sui temi relativi alle alle religioni
Ognuno di noi impersonando fa un po'modo su ci sono degli esperimenti li abbiamo sentito
Però è forse venuto il momento di riflettere sul fatto che
I detenuti
Hanno bisogno di delle del di di avere persone formate con cui avere a che fare
Noi Cappellari assistenti pastorali ministri di culto
Personale del del della polizia penitenziaria operatori su queste tematiche a perché per il resto altro che se hanno formazione eh e quindi forse è venuto il tempo che questo tavolo rifletta anche su questo tema ne discuta col ministero se il ministero ha desiderio di di parlarne con noi
Che ne discutiamo fra di noi perché c'è una forte esigenza in questo senso e credo che queste siano le le sfide per il prossimo futuro
Penso di poter richiudere qui grazie grazie
Grazie grazie Francesco sotto
Padre Petre a lei la parola padre valuta vedrà il consigliere della diocesi ortodossa romena per i problemi della pastorale penitenziaria grazie grazie all'infinito
Riporto anche un il salotto del vescovo
Ortodosso in Italia monsignor sì lo hanno in Italia siamo sessanta cappellani
E abbiamo grossissime difficoltà di rientrare in alcuni istituti penitenziari
Siccome non c'è ancora l'intesa della nostra Chiesa con lo Stato italiano siamo alla discrezione
Della volontà di alcuni direttori
Dal due mila otto mi occupo della dell'assistenza carceraria dei detenuti soprattutto rumeni ma anche giorgiani bulgari navi
Un oppure diciamo che qui comunque mi mi aiutò molto
Il più grosso lavoro lo fa non loro
Cinque volontari qui all'istituto del nuovo complesso
Altre tre persone
Donne all'istituto femminile di Rebibbia
Cerchiamo e puntiamo molto su sul recupero nella formazione delle persone che incontriamo il programma diciamo dei
Di questa assistenza spirituale quello della preghiera della catechesi
Dalle confessioni nei dialoghi
Neanche poiché a quello idea
Bisogni concreti
Ci chiedono di fare delle commessi commissioni
Tenere contatto con le famiglie ma anche con il loro avvocato
Siamo
Per la maggioranza ci occupiamo dei problemi mi sono tantissimi in questo istituto
E a volte siamo l'unica famiglia che a rapporto con loro
Tante volte hanno delle difficoltà grossissime
Per quanto riguardano
Il loro bisogno diciamo fisici mediatici
Abbiamo in parrocchia un in una grossa ce sta
Un cestino
Dove facciamo una raccolta di libri religiosi ma anche di prodotti igienici
Abbiamo fatto nel passato un
Una corrispondenza epistolare
In cui le persone nella parrocchia scrivevano
Anche in modo
Incoraggiò attore
Nei confronti di queste persone che a volte stanno molto male
A volte anche sono innocenti
E avevano bisogno di un approccio psicologico
Abbiamo fatto anche un c'è una ma una certa l'adozione alcune famiglie hanno adottato dei detenuti soprattutto detenute
Soprattutto quelle che avevano Bandini istituto femminile
E hanno mandato soldi tutto quello che occorreva loro
E poi dopo la scarcerazione
Non mancano otto delle donne
Sono frequentati hanno avuto un un rapporto continuo
Abbiamo cercato di aggiornare la biblioteca con alcuni libri anche la diocesi ci ha dato soprattutto nelle grandi feste
Lippi libere il passatempo anche per la formazione tanti di loro sono molto giovani
E per loro ancora la chiesa è un'istituzione
Qualità di autorità
Quello che
Possiamo noi fare come ortodossi nei confronti dei rumeni per esempio
Penso che non lo può fare nessuno
Abbiamo una grande fiducia
Che ci danno
Ci dicono e con voi siete alla prima Bibbia che abbiamo letto nella nostra città
Puntiamo molto su sul recupero della loro identità soprattutto spirituale ma anche nazionale
Sono ragazzi che non hanno finito a volte la scuola
Cerchiamo di di dare loro una una formazione umana soprattutto
Le siamo grati anche all'istituzione
Di Rebibbia ma anche cappellani cattolici
Per la discussione dello spazio fa il fatto che possiamo veri riunirci muso quaranta persone
Nella cappella
A questo dialogo spirituale ma anche concreto Pernorio
Un grande grande aiuto
Penso che io più grosso problema e quello del post carcere
Tanti ragazzi ci telefonano oggi non vengono a trovarci perché non hanno dove dormire non non c'è un un momento di transito per loro
Per orientarsi
Siccome si trovano nel nelle difficoltà a volte se non non c'è una una una sottile soluzione concreta tornano ai vecchi amici
Rientrano nel giro non so della della delinquenza
Per noi
Anche gratificante quando vengono a a ringraziare ma anche a chiederci consiglio era un un appoggio
Per poter inserirsi socialmente
Io
Vorrei su concludere con un'immagine religiosa perché sono un religioso
Quella
Dei discepoli che camminavano verso Gerusalemme insieme al loro maestro
Lui parlava della passione loro parlavano di chi possono avere precedenza
Nel nel Regno
Che doveva essere loro pensavano Moreni o politico
Nel periodo che questa è una un anche un il pensiero
A volte tra le istituzioni a ma anche tra le confessioni
Non è sempre un apertura ne parliamo teoretica mente poi praticamente
Difficile io vi dico che insieme collaboratori da da tanti anni
Siamo come un'associazione asset ma non ha una relazione con con le altre anche se abbiamo fatti dei tentativi e allora Cristo chiede a loro ma voi potete bere il calice più bevo
E il battesimo ricevere il battesimo con cui mi batte zero io loro allora ingenuità hanno detto di sì
E non sapevano di che cosa di quale privilegio si trattava
All'Ultima cena pistola fatto i piedi di tutti quanti
E poi alla fine si è croci ficcato per amore di tutti
In quella crocifissione Acri crocifissione ha abbracciato tutti quanti con infinito amore
Poi mo'tra
Tra tanti diciamo è stato il ladrone
Io credo che da questa immagine dobbiamo dobbiamo imparare
Tutti a cedere il primo posto
A volte un non un una difficoltà di di stare insieme a collaborare
Non so
Se
Ci sarà un no un momento
Il CIO avremo l'occasione di parlare di un incontro concreto anche al di là di questo momento del convegno penso che sarà una cosa
Sono
Oltreché reale ma anche che porterà frutto
Unito grazie
Grazie allorché
Sì non ho speranze questo insomma di continuare con momenti concreti proseguire questo cammino
Grazie davvero abbiamo gli ultimi tre interventi dalla mattina prima del pranzo
Chiederei questo ordine venerabile se ius può essere il primo di questi tre Riccardo Platì poi Giorgio raspa sì finiamo il nostro circolo di essere brevissimamente prima del venerabile se io una soluzione che segna meno ordine così
Però in vi presento prima venerabile se Ion dell'Unione buddista in Italia si occupa di questo progetto che è di Brescia in Prison project se se dico bene qui ci racconterà di questa esperienza poi Riccardo e poi Giorgio Frasca grazie
è successo due perfetto
Buongiorno a tutti grazie dell'invito sì io rappresenta oggi Liberation Prison progetto
Come vicepresidente ed è questa Onlus questa associazione che nasce negli Stati Uniti negli Stati Uniti nel mille novecentonovantasette ad opera di una monaca buddista dopo un contatto con un detenuto
Nel due mila nove
Nasce in Italia si costituisce come Onlus
E diventa Liberation Prison Project Italia
E è stato molto interessante sentire questa mattina tutte queste testimonianze
Mi veniva un po'da sorridere perché
Spesso quando mi vedono entrare in un carcere mi chiedono sempre ma quanti buddisti ci sono in carcere
E dico Bach non mi risulta ce ne siano ma personalmente ho incontrato solo un ragazzo cinese al carcere di Treviso
Che di buddismo non sapeva niente semplicemente sapeva che la nonna andava al tempio
Così anche da quello che mi risulta agli altri nostri operatori non hanno mai avuto questa occasione insomma di incontrare dei buddisti però è vero anche che c'è stato l'effetto opposto nomi
Non cercato danno uniti
E cioè che alcuni dei detenuti che hanno seguito i nostri percorsi siano diventati buddisti quindi siano diventati buddisti ancora già dentro fuori
Continuando a seguire quindi i nostri centri nelle varie città italiane dove sono insomma presenti quindi è vero che Liberation al cappello buddista è vero che da quest'anno stiamo mettendo su anche il gruppo Sanga cioè proprio per tutelare anche in un certo senso questo cappello buddista quindi questo la dottrina che alla base di questo progetto è nato questo gruppo ti religiosi
Che sono all'interno del progetto stesso
Però non c'è nessuna intenzione di proselitismo questo lo riusciamo a fare grazie proprio a questa caratteristica che al buddismo di poter essere trasversale qualsiasi
Confessione religiosa può andar bene anche per chi non ne segue alcuna che il buddismo e quindi il Progetto riprende questo
Lavorare sulle dinamiche mentali quindi propone delle tecniche dei metodi che possono andare a aiutare laddove ci sono delle afflizioni
E magari aiutare anche perché queste non nascano perché queste nonna emergano come Progetto cerco di andar veloce perché non ricordo quanto tempo
Ancora qualche minuto
Però
Come Progetto ci occupiamo quindi sia dei detenuti abbiamo diversi gruppi di lavoro
Già bollate ad esempio ne abbiamo tre se non ricordo male lavoriamo anche con i detenuti che hanno scontato la loro pena quindi una volta che escono
Spesso assistiamo a a una presenza di ex detenuti nei nostri centri anch'io nel mio piccolo tempio in Trentino ne ricevo stanno lì lavorano e anche interamente sono
Perfetti danno proprio sono da esempio i ragazzi più giovani
E poi
Lavoriamo anche con la polizia penitenziaria quindi io personalmente a Treviso da tre anni grazie alla all'idea di della responsabile degli educatori
è partito questo percorso con personale
Amministrativo ma in particolare con gli agenti di di polizia
Ed è stato veramente un percorso molto interessante che ha portato grandi risultati tanto che ha attirato l'attenzione anche di alcuni professori della Facoltà di Psicologia di Padova
Una ragazza ha fatto anche la tesi su questo lavoro
E poi abbiamo stiamo stiamo per mettere in atto anche un progetto che si occuperà dei minori
è ovvio che ci sono metodologie diverse asseconda
Della situazione delle necessità
Ogni nostro operatore ha una formazione che lo ottiene diciamo in linea con tutti gli altri però poi lavora molto sulla propria esperienza personale quindi troviamo operatori magari che sono maestri di yoga
E propongono anche attraverso queste tecniche fisiche
Un lavoro interiore io spesso anche insegnato Tahiti all'interno sia del percorso fatto con una gli agenti ma anche quelle volte che ho incontrato i detenuti in alcuni alcune giornate
Da quest'anno invece il carcere di Treviso proprio fresca da lunedì ha fatto una richiesta e cioè che si cominci che io cominci a lavorare con i giovani detenuti mi hanno proprio chiesto esplicitamente così ecco quindi questo è una panoramica poco dell'Occidente dei quello che il nostro progetto
Grazie a tutti
Ma io vorrei innanzitutto ringraziare molto sinceramente che questo convegno di essere stato invitato perché ha avuto anche la fortuna di avere in anteprima il la rivista confronti o veramente letto con moltissimo interesse
Noi come esco buddista degli a solo Caio abbiamo raggiunto l'intesa con lo Stato recentemente forse siamo gli ultimi tra l'altro mi sento in dovere di dichiararmi una sorta di sanguisuga in questo momento perché abbiamo bisogno di imparare chi già assunto così tanta esperienza di presenza nel carcere
Quindi Oslo ascoltato con moltissimo interesse
Gli interventi prima sento ripetere in continuazione il concetto di formazione
Cento di dire che nella preparazione di questo saluto che tra l'altro straccio perché ritrovo completamente fuori tema altrimenti
Mi son fatto questa domanda ma formazione verso chi cioè insomma kayak come fulcro fondamentale della propria insegnamento un concetto abbastanza
Firmammo rivoluzione umana cioè siamo
Si può
Si basa sull'idea che il cambiamento profondo e Automotive dato di un singolo individuo può condizionare positivamente a partire dall'ambito familiare tutto l'ambiente quindi si parla una presa di coscienza di un cammino che parte dal rispetto della dignità dell'essere umano
Qui cioè
Quindi ogni azione che noi faremo in futuro
Siamo giovani e le proteste dell'intesa quindi abbiamo così da poco la lista dei ministri di culto che sono a disposizione delle richieste dei detenuti
E che fanno ma io qui ho preso tante altre novità che possiamo a cui possiamo attingere senza dubbio
Partendo sempre a questo punto della dignità dell'essere umano
La dottoressa disegni prima citava un un elemento non occhi che guardano per controllare ma occhi che guardano riconoscendo una persona ecco che do che nel percorso qualsiasi esso sia che faremo sia nei confronti dei detenuti ma anche nei confronti del personale carcerario perché credo che prima di tutto è vero che noi come ministro di culto possiamo
Partecipare
No per fortuna lampade Sandro c'è tutti i giorni ma il segugio di altre confessioni non hanno questa possibilità dovuto sono stanziali
E poi possono raggiungere una parte i detenuti che hanno questo tipo di ispirazioni credo che invece la questione riguardi un po'il sistema carcerario nel suo insieme
Sono prudenti profondamente convinto che questa io porto questa testimonianza che però Esterna nella nostra pratica
A parte c'è una parte di tirarli giù liturgia personale sono delle preghiere e facciamo ogni giorno ma c'è anche un momento molto importante ti incontro che si svolgono ogni settimana questi incontri
Sono realizzati nelle case in piccoli gruppi di persone che provengono persone che il quartiere gli ambienti sociali diversi che condivido le loro esperienze diffida ecco
In questo
Richiamerei microcosmo
Le persone realtà ritrovano la loro comune umanizzata
E
Riscoprendo così il valore della propria ringrazia la propria esistenza
Impareranno ad apprezzare quella degli altri
Allora in questo modo le persone che partecipano a questo tipo di incontri cambiano
L'atteggiamento mentale e di conseguenza le proprie azioni non solo nel Sangha nella comunità fra fedeli ma del posto di lavoro per la famiglia
Ecco io sono
Convinto ma non solo io del nostro buon fine del nostro Paese nel nostro maestro di Roma segreta a un convegno organizzato al Vaticano ha citato nel suo intervento proprio questa questo tipo di esempio di piattaforme dialogica
Che può essere adattata sicuramente in ogni altra circostanza non c'è un limite una inseminazione buddisti per poter dialogare come ben sapete come ben sanno
Le persone che hanno organizzato questo tipo di convegno che hanno su questo maturato una grandissima esperienza
E di cui sono veramente grato perché oggi vado andrò via stasera con un bagaglio di informazioni notizie progetta di poter condividere con ittero mio istituto
Non voglio rubare altro tempo se non quello di ringraziare gli organizzatori ringrazio anche in modo personale la dottoressa
Giuffrida che credo di aver individuato perché ho letto il suo articolo che mi ha molto interessato il colpito e l'Italia è venuta la riflessione
Se si possa essere sufficiente l'apporto che i ministri di culto possono fare nei confronti dei loro
E i loro
Discepoli diciamo dei loro credenti ma se invece è una poi il concetto della vita dell'essere umano e della vita o se invece coinvolge più generalmente il sistema carcerario
Nel chiudo citando un concetto
Molto importante per noi della del filone Maya di cui allora cari fa parte che si basa sul trono dell'otto
Che è un concetto che si chiama Rita Hitoshi invitai
Vuol dire diversi corpi e Doshi simili assestamento e debutta
Però i tai assume un significato che è un significato attivo e cioè mettere in luce l'individualità di ciascun ecco io penso che al fondamento alla base di ogni nostra futura iniziativa e Progetto credo ci possa e ci debba essere questo tipo di rispetto della dignità della persone grazie
Grazie a te grazie Riccardo lati
Responsabile relazioni esterne della supermercati
Grazie davvero
E in chiusura Giorgio raspa che è il presidente l'Unione buddista italiana atte l'onere e l'onore di fare una chiusura straordinaria prima di andare a pranzo
Allora sarò brevissimo
Tanto grazie a tutti di
Essere qui di l'aveva citato la possibilità di partecipare grazie agli organizzatori grazie alle autorità e e soprattutto grazie all'ospitalità dall'autorità penitenziaria del carcere
L'Unione buddista italiana
è stata il prima la prima delle confessioni
Del buddismo presenti in Italia che ha ottenuto l'intesa
è una unione di centri di diverse estrazioni sulla cinquantina di centri sparsi nel territorio nazionale
Di diversa derivazione tradizioni buddhiste quindi del Sud-Est asiatico del tradizione tibetana tre edizioni cinese cinese Magliana Zenda giapponese
E quindi diciamo abbiamo l'ambizione di
Raccogliere insieme sotto
L'unica l'unica diciamo riferimento al Buddha storico si tartassati ammonì tutta una serie di tre edizioni che in Oriente vanno molto per conto loro
Quindi è un esperimento interessante un esperimento che in Occidente si può fare
Cercando cioè diciamo la matrice comune dell'insegnamento buddista
Come già vi ha anticipato il venerabile se Ion con il Progetto che forse il più importante che abbiamo in campo
In campo diciamo tv poco operazioni per finite nel nelle carceri il Progetto liberazione delle prigioni diciamo a questa diciamo interessante
In in in in interessante substrato
Che cioè si rifà e opera attraverso operatori che si rifanno a varie tradizioni del bruttissimo
Ma è il progetto che forse aggiungere rispetto a quello che ha detto se gli onesti caratterizza per la forte attenzione alla preparazione degli operatori di tutti i operatori sia di quelli che operano direttamente e istituzionalmente nel carcere
A cui diciamo noi rivolgiamo uno sguardo molto attento perché capiamo che sono anche loro all'interno di questa dialettica e che ci riguardano ci riguarda direttamente e poi gli operatori della stessa associazione liberazione nella prigione
Che anzi ha l'ambizione di creare una sorta di protocollo di preparazione in chiave
Del stanca tutti sta
Tanti eterno pur
Sostanzialmente noi che cosa abbiamo l'ambizione di fare di offrire
Nell'ambito carcerario
Strumenti di riflessione su se stessi uno sguardo interiore
Dare la possibilità se si sono se ci sono se si verificano le cause e le condizioni adatte
Dare la possibilità di alle singole ai singole persone di rivolgere uno sguardo a se stesso riguardare al proprio interno e indipendentemente e nel rispetto della fede di ciascuno quindi noi non ci rivolgiamo
Ai buddisti di cui
Ignoriamo addirittura il numero delle persone dei delle persone di origine diciamo di tradizione di cultura buddista che sono presenti in Italia ma ci vogliamo rivolgere a chiunque
Come una sorta di supporto
Che abbia una forte valenza educativa cioè la trasformazione interiore
Dal senso di colpa individuale
Che ognuno si porta appresso e che nell'ambito del carcere è fortemente il
Il substrato più pesante
Sorta di mass massiccio diciamo
Il freno
Al lavoro interiore e sostituirlo o cercare di sostituirlo con il senso di responsabilità quindi la trasformazione dell'uomo
Cioè So di essere responsabile delle proprie azioni e di guardare a un futuro dove con la forte determinazione
Sì ci si determinano a operare verso il bene
E quindi è ovvio che
Noi abbiamo un'ambizione alta con pochi mezzi con poche persone e abbiamo diciamo possiamo mettere in campo delle operazioni pilota quella che vi ha descritto se Ion è una delle delle operazioni più più importanti che speriamo di potere diciamo
Integrare è finanziare Gorni con il i fondi dell'otto per esistono anche altri esempi di buone pratiche sono soprattutto incentrate al nord nell'aria lombardi lombarda Milano
Sono gestite direttamente dai centri di che fanno capo all'aria l'aria milanese
Quindi diciamo siamo ancora gratia confronti a Claudio di averci chiamato e a tutti quanti voi di essere qui con noi ad ascoltarci e speriamo che da questo da questo tavolo da questa prima riunione nascano
Diciamo
Elementi di connessione tra di noi per poter lavorare tutti insieme sullo stesso campo grazie
Grazie presidente grazie grazie anche per questo contributo come grazie a tutti a tutte
Coloro che sono intervenuti sinora
Vorrei ringraziare anche approfitto di questa pausa di fine sessione la comunità di base di San Paolo che ha fondato la nostra storia che qui verrà presentata grazie
Come anche gli amici di della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni che sono qua come naturalmente a tutti tutti voi
E a siamo indiretta credo o registrati da radio radicale registrati andremo su Radio Radicale
Grazie come sempre perché ci seguirà l'iniziativa filma tutto manda manda on line quindi abbiamo un documento importante e ben diffuso grazie ancora
A Radio Radicale per questo servizio
Ne stiamo per andare a pranzo abbiamo due minuti per prendere
Qualche intervento qualche domanda che ci portiamo nel pomeriggio chiedo Mariangela farà se vuole tono saluto per il Tavolo interreligioso di Roma dato che lo presiedi e dirci se per caso questo tema poi interessata all'ente religioso se lo porterà i se possiamo fare qualcosa
Per per portarlo perché siamo a Roma siamo nel carcere di Roma e qui
Come
Il manager o in piedi lì o quadro preferisci Guarnaccia
Come anche se qualcuno ha degli stimoli dell'ultime domande delle riflessioni questo l'occasione di farlo per poi mangiare lascia ricche di zuccheri quelli buoni elaborino le nostre energie riprende nel pomeriggio
Bene grazie io sono stata chiamata non lo sapevo quindi comunque sono molto lieta di essere qui con voi e condividere qualche riflessione che proviene dall'ascolto delle esperienze io sono d'accordo con il pastore
Valdese di Palermo la mia che di Catania
Che è importante quello che si diceva prima veri diritto di entrare il diritto no la il diritto è fondamentale però poi bisogna andarci a lavorare
Perché molto spesso se ci fermiamo soltanto al diritto e non entriamo nel campo
Rimaniamo sempre degli spettatori ecco quello che vedo
In questo tavolo e che non ci sono solo spettatori ci sono delle persone che sono andate e vivono sul campo
Questa è la cosa fondamentale perché perché sul campo che si vedono le difficoltà perché sul campo che si possono effettivamente è avere il polso della situazione perché altrimenti rimaniamo nella teoria e quindi quello che è interessante eh scendere sporcarsi le mani perché andare sul campo la terre Belletti Cisco non sporca ma sporta nel senso ci si confronta con quello che accade e quindi come presidente del Tavolo interreligioso e diverse persone che sono qua fanno parte del tavolo interreligioso
Noi stiamo interessandoci per quanto riguarda anche Lazio abbiamo la collaborazione con siamo un po'in collaborazione con il garante dei detenuti con Anastasia
Anche per vedere qual è la situazione reale del Lazio e come potere poi operare direttamente il insomma nel formulare delle proposte sul campo delle proposte che possano entrare effettivamente a a toccare questi gangli vitali io riflettevo molto stamattina sulla presentazione del che dei problemi legati ai minori
I minori sono una cerniera molto delicata
Perché perché molto spesso non sanno neanche perché sono finiti in prigione e questo secondo me è fondamentale perché finché non si elabora il perché e quindi ci si sente colpiti si riesce fuori come si diceva prima si ritorna spesso e volentieri alle alle precedenti realtà di difficoltà non solo minori ma anche i giovani nel nel pieno nel carcere diciamo non più minorile ecco io trovo che questo sia un punto che forse anche come espressione del di fedi e di religioni diverse dovremo tenere in conto perché sono il futuro
E quindi forse un un uno sforzo grande deve essere fatto
Su questo cambio che probabilmente delle volte non sa o proviene da situazioni disastrate quindi rapporto come s'diceva prima con le famiglie il rapporto con il contesto sociale e quindi tutte le nostre Hall Uster le associazioni che lavorano sul territorio
Ecco creare una sinergia mi e che molto spesso non si conosce quello che c'è ecco già cominciare a vedere con questo tavolo quello che c'è è un gran passo avanti il passo successivo non solo sapere quello che c'è a farlo insieme grazie
Grazie Mariangela fa la
Se c'è qualche intervento molto veloce se no vi ricordo intanto che ci vediamo dopo pranzo
Con un'altra un altro tavolo straordinario moderato da una straordinaria Elena Valenzi interverranno Antonietta Fiorillo manette Giuffrida Daniele Milani Paolo Naso questi Scandurra Maria Antonietta per Talbi non so se sono arrivati già tutti OCSE stanno arrivando
Mi ho saltato una cosa importante Abdellah Redouane della Grande Moschea di Roma
E non è potuto intervenire ci ha avvisato ieri il il collaboratore non mi ricordo più se per unità istituzionale o per o per qualcos'altro purché si scusa moltissimo sarebbe dovuto essere
Con noi ma ma non ha potuto intervenire bene
Possiamo mangiare o avete voglia ancora di due tre interventi no
Allora possiamo mangiare qualcosa ci rivediamo tra un'oretta punto grazie a tutti grazie
Tornate ben trovate ben trovati a tutte e a tutti cominciamo questa seconda sessione del convegno
Con un pannello
Molto vario con una ospiti
Dal punto di vista del tema potranno offrire
Certamente riflessioni variegate e proveremo anche come dire visto il numero ridotto manco dei superstiti della mattina
A pensare di poter di poter interloquire insieme stiamo ancora aspettando una persona che ci raggiungerà e cioè la dottoressa Maria Antonietta De Spalding presidente del tribunale di sorveglianza di Roma
Mentre purtroppo non sarà presente con noi la dottoressa Antonio Antonietta Fiorillo la presidente del coordinamento nazionale dei magistrati di sorveglianza che non è potuta intervenire per un impegno
Di Ultimo minuto urgente che manda i suoi saluti essa ringraziamenti per l'invito un incoraggiamento a continuare su questa strada ancora successioni con i nostri lavori futuri
Abbiamo più volte parlato nel corso della mattinata della possibilità di rendere le nostre esperienze personali delle esperienze di percorso collettivo di unire in qualche modo le nostre riflessioni teoriche alla possibilità praticanti metterle in auto e per la costruzione di percorsi sul tema dell'accoglienza del pluralismo religioso nelle carceri
A tal fine abbiamo appunto diversi ospiti andrò in ordine come da programma durò pochissimo tempo
Non c'è la la dottoressa Cirillo quindi passo subito la parola a mani e Piaggio Ferida presidente dell'associazione sponde Onlus
Abbiamo avuto più in più occasioni anche recentemente anche qualche giorno fa ad incontrarci con con la maglia Theatre solita presentarsi come persona che per trent'anni ha vissuto la vita del carcere da vicino come operatrice come
Persona impegnata anche nell'amministrazione penitenziaria che ha quindi un'esperienza diretta della vita nel carcere e che in questo momento della sua vita e molto impegnate in percorsi di cosiddetta giustizia riparativa sempre con un occhio
Illuminante ecco nei confronti delle persone che vivono l'esperienza del carcere estensore preclusione passo per tanta Maria Pia la parola
Allora ben trovati difficile Pierre questa seconda sessione devo dirvi la verità
Dopo tanti
Tante relazioni stamattina e ricchi di spunti ricchi di gli esperimenti sa credo di ricchi anche con grande orgoglio del fare che ciascuno di quelli che hanno parlato
Voi avvertito un grande orgoglio da parte tutti quelli che hanno parlato tutti coloro che mi hanno preceduto da interventi proprio lì dietro l'orgoglio di esserci al collega di parlare lo sconto di raccontare la propria esperienza
E pensata di diversi tipi interventi ma non li farò Mandro molto abbraccio
Perché siamo qua
Siamo ormai pochi anche tra perché siamo qua perché si è costituito a questo tavolo interreligioso
Cosa ha spinto confronti Antigone sponde e la chiesa di Civitavecchia a pensare a un tavolo interreligioso
E a quali bisogni sta rispondendo questo tavolo ma un suo motivo di essere a un motivo per per continuare
Queste non le domande che mi attraversavano la mente pensa che parlavate
Il lui non aveva riposto in questa istituzioni questo tavolo tante aspettative
Sicuramente luogo d'incontro credo vi dico il mio pensiero poi mi piacerebbe essere più interattivi diverse
Veramente confrontarci
Un luogo d'incontro tra voci diverse
Ognuna delle quali portatore di esperienze positive e di criticità di nodi più o meno superabile insuperabili all'interno del sistema penitenziario
Luogo di incontro che facilità sicuramente la la comunicazione tra le varie religioni
Tra le varie rivelati rappresentanti i ministri di culto
E credo di aver avvertito sia nelle riunioni precedenti che oggi qua un grande bisogno di parlare di essere ascoltati di mettere a disposizione degli altri la propria esperienza
E quindi credo che come tavolo di il confronto Enti incontro tra tutti voi tutti noi sia assolutamente importante
Sì ci sono altri tavoli stamattina sentiamo il Tavolo interreligioso nel Lazio ci sono tanti tavoli quella sulla perizia di queste di essere rivolto alla sistema penitenziario alla presenza di tutti
I ministri del culto e tutti i rappresentanti le varie fedi
Intorno a questo
Sistema complesso e spesso anche il ragionevole mi permetto semplice dire in tante sue forme in tante sue percolamenti in tante suore accadimenti
Quindi l'importanza di un tavolo come questo
Ma forse più bisogna anche pensare andare avanti oltre questo confronto
Perché
Resterà sempre questa necessità c'è una dimensione autoreferenziale ma non in senso negativo come necessità di affermare le buone prassi sono importanti ma ne parlavamo anche nella pausa importanza di andare oltre le buone prassi no
A consolidare alcuni
Modelli che forse possiamo intravedere al di là delle diversità delle fedi religiose
E secondo me almeno dal mio punto di vista è una un obiettivo importante anche questo certamente non ho citato ma cito subito il problema del di uguali diritti per tutti i detenuti di accedere proprio dei giovani
è un altro tema che si fa da sfondo al tavolo interreligiosa evidentemente e che impone una rinnovata ricerca di soluzioni con i vari tavoli degli stati generali sono stati fatti dei tentativi che come sapete sono stati definitivamente cassati Dante dal versione definitiva del decreto legislativo sulla riforma dell'ordinamento penitenziario
Quindi però è importante continua parlando e trovare altre strade
Ed è importante che queste strade queste proposte che potrebbero eventualmente vieni fuori da questa contino confronto femmina quello pontini
Possono avere più forse non siamo la forza di ciascuno di noi
Ciascuno di noi non come sono come persona ma rappresentanti i gruppi di comunità
Per cui credo che chi partecipa al tavolo partecipa a nome di tutti gli altri fini Ettore Mo forse pensarla Bendis Ménez non è più ampia a buttare il seme oltre il tavolo
Abbiamo parlato tante volte Santino senso ricorre la parola di volontariato
E a me stona questa parola a proposito del vostro ministero
Perché volontariato
Forse un vostro ministero volontari in quanto non retribuito
Volontariato e il come si configura nel riferimento devo ieri in altri contesti
Perché lo fate di buona volontà perché l'ho fatto volontariamente
Forse dovremmo eliminare questa citazione di volontariato dal dal servizio prestato diversa
Persone che rappresentano le varie
Le varie sedi fatimide così in generale
Quindi questo quello consegno è un punto interrogativo mio
Quaranta reato è tutto e niente
Abbiamo parlato di trattamento dislocazione qualcuno ha parlato addirittura di trasformazione del la persona detenuta
Credo che dobbiamo avere
Il coraggio dell'umiltà anche in queste cose perché chi trasforma chi
Ma possiamo lanciata del semi
Però forse
Più che altro possiamo accompagnare le persone in una riflessione
Su quello che l'obiettivo della persona stessa che l'amico Ciccio sotto definiva il benessere della persona no
E che cos'è il benessere della persona mi sono chiesta mentre parlava Cicciano anche dopo l'altro giorno la conferenza stampa dicevo che bisogna detenute la libertà
Nel bisogno del nome la felicità
Forse questa felicità cui tendiamo
Tutti non solo i detenuti era in che misura si definisce il nostro suolo il vostro suolo immettono il nostro scusate non cambiano ogni volta
Che cosa facciamo non tanto per la trasformazione per aiutare la persona verso una felicità che per me
Che sono
Ho l'esperienza nel sociale è un'esperienza il carcere vota un'esperienza nei percorsi di riparazione di tutelare le vittime per me significa
Non riconciliato si che non è uguale perdono e riconciliarsi nell'ambito delle relazioni significative della vita
E allora forse il futuro non è soltanto offrire
Il nuovo per dormire importantissima ce ne fossero
Soggetti chiese che mettessero lamenta distruzione di spazi per futuro ma è soltanto nel lavoro
Il futuro nel sapere riprendere un una propria identità relazionale
E qui sono scommessa forte che passa attraverso una riflessione che ha una sua dimensione anche religiosa sicuramente nel senso di Giosa eh
Dicono una cosa maniera molta tecnica
Una riflessione
Dimensione molto interiore molto personale no
Ma bisogna capire
Che cos'è
Questo bisogno del detenuto di felicità e di interiorità
Diceva l'altra volta mi sembra ripetermi per questo lo dico
Che a mio parere la religione oltre a essere individuato previamente il trattamento cosa io sto un po'stretta nel discutevamo prima
E sicuramente corrisponde sicuramente
Ha un bisogno
Del detenuto
Chi ne avesse bisogno di una fede piuttosto è un altro e bisogna essere ascoltati
E bisogno di di avere uno spazio di ascolto
Che io definiva definisco come spazio di libertà libertà incassa e non ce ne Secondo me all'interno nella
Del rapporto
Tra detenuto ministro dal proprio punto si può vivere si può
Veramente
Per i sperimentare
Questa dimensione di libertà
Che libera in quante confidenziale
E quindi io credo che uno dei punti cruciali della riflessione
Che si può fare in questo tavolo anche oggi qui
M
Non tanto cosa facciamo
Per alleviare il malessere dei più temuti
Ma quale la dimensione di ascolto
Di cui siamo capaci per poter
Facilitare
L'emersione del di quello che talvolta mi sono ritrovata a capire l'indicibile
Indicibile se viene nominato diventa
Vi si Pica
E questo per il ruolo che riconosco a tutte le religioni non ognuna
Riconosco anche ad altri operatori oltre che qui presenti però ognuno ha una sua peculiarità sicuramente così come
Poiché qui rappresentate proprio nel mondo
Dell'arrivo delle religioni e quindi della Vincent dimensione più spirituale dell'uomo credo debbano debba poter dare un grossissimo contributo in questa in questa emersione dell'indicibile non parlo di colpa non parlo di responsabilità rispetto alla norma
Parlo della sofferenza uomo perché l'uomo in carcere a sicuramente una dimensione vive sicuramente la dimensione grande solitudine e di grande paura
Non paura di quello che può succedere in carcere ma anche quello ci sta
Ma paura del futuro all'altra volta un ragazzo con questo in un percorso di di mediazione abbiamo appena iniziato a fare colloqui preliminari nessuna mediazione
Diceva alla fine di un secondo lungo colloquio
Tutti in carceri parlano del passato del presente nella prima persona mi parla di futuro
Ma futuro no con l'opportunità di lavoro di studio futuro come capacità di rivede immaginarsi in un divenire possibile
Credo che questo sia un obiettivo di tutti noi
Fini e più di trasformazione rieducazione Perrone abusate massacrata svuotate di significato
Padre proprio di ascolto
E di accompagnamento verso quello che la verità si ciascuno
Per concludere
Con questi spunti così un po'disordinati
Vorrei sottolinea l'importanza dell'altro livello di investimento importante che è venuto fuori da tutti gli interventi questa mattina e che verrà citato non anche in seguito che la formazione
E mi chiedo però formazione di chi e a che cosa
Tutti abbiamo parlato in macchina diversa informazione
E se uno è importante la formazione serie la formazione è una spinta verso un cambiamento culturale
No verso la contaminazione i saperi
No no ben chiarire
Chi deve imparare che cosa forse chi entra in carcere imparare Italian tra incassi e cos'è il carcere nome suo e stereotipi
Non ero giù comuni
Ma nella comprensione i dinamiche complesse
Che è difficile e spesso dalla dall'esterno avvertire contro cui ci si scontra
Anche per entrare in carcere lo dicevo tempo fa una persona che doveva andare a a Sollicciano per un intervento ci vuole molta umiltà
Perché noi non siamo i salvatori del carcere
Chi entra all'e sterno volontari terzo settore
Medici la mamma salvare il carcere sono tutti
A Torino un sistema più complesso neanche ci vuole per minimo di unicità che ci crede possibile apprendere qualcosa a questo sistema complesso
Che non significa prendere condividerlo approvarlo
Sì ai campi perché a cosa conoscerlo
Perché non può intervenire sul sistema se cammini in parallelo col sistema stesso lamentare nel
Nelle modalità di vita del comprenderle per comprendere Lehman le modalità di relazione degli attori
Intra penitenziari per potersi rapportare allora la sicuramente c'è un bisogno di formazione di chi entra in carcere assi Ciano quando ero proprietario toscano entravano trecentosessanta persone non ho mai capito perché
Non ho mai capito con quali aspettative
Non ho mai capito Company progetti ma era un po'un provveditore un poco sciocco si vede da non lo capivo
Perché sicuramente il paese c'è quest'altra rilasci lancio sfatta provocazione per termino
Il carcere e se c'è una grande attrazione
E palcoscenico i tanti
è solo perché entra in carcere si sentono di avere reso un servizio agli altri e forse a se stesse anch'e allora anche di questo dobbiamo prendere atto
Ma non dovrà essere funzionale al sistema ma dobbiamo essere utili alle persone che in questo sistema di Fano
Scusate la con cioè evento bla parlato a braccio cercando di mettere insieme queste parole
Comunque la più importante per me
L'ascolto
L'ascolto da un lato e dall'altro e te tu detenuto una volta io firmo capito finalmente che non ho soltanto diritto di parola ma ho diritto di essere ascoltato credo spesso lunga menzogna amento
E per credere in quella
Capacità di divenire di ciascun individuo nella vita
Ciascuno di noi fino all'ultimo momento lo diceva la Levi-Montalcini tanti anni fa e un convegno sulle tossicodipendenze che organizzammo
Come Amministrazione penitenziaria fino all'ultimo momento di vita ognuno di noi può cambiare
Cosa significa per lo questo cambiamento non lo sappiamo non lo sa del proprio cambiamento
Siamo attenti a non sentirsi molto
Arroganti io presunto atti del sapere qual è la via giusta per gli altri
Bastava abbastanza lanciato
Per i semi impazziti vi ringrazio
Bene allora grazie a Maria Pia per questo viaggio anche nelle nelle parole ecco nelle varie applicazioni il significato delle parole
Volontariato un ministero
Un po'compresso
Dal punto di vista particolare dell'osservazione del ruolo deve confessioni e religioni nelle carceri
Nello stesso tempo anche vorrei sottolineare accusa il tuo il tuo intervento l'importanza la riconciliazione mediante le relazioni significative qui la costruzione e l'importanza di individuare l'identità relazionali e quindi l'ascolto come centrale nel rapporto con l'altro e con l'altra
Grazie ancora questo punto passo la parola la professoressa Daniela Mila ni direttore dell'Osservatorio delle libertà e istituzioni religiose polizza il progetto Seymour comunque abbiamo sentito già parlare stamane
Grazie professore sta per essere qui docente ditte religioni all'università di Milano statali di Milan che ci guiderà quindi un percorso tra come dire approccio giuridico e buone prassi forse da buone prassi forse anche come dire alla creazione di una vera e propria modalità di lavoro su questi temi che comincia suggerito il precedente intervento grazie
Grazie grazie
A chi mi ha invitato lì ha riso possibile la condivisione di un percorso che è un percorso che forse con poca obiettività io considero per certi versi innovativo per altri un'opportunità per i ricchi si sta affacciando a gestire quest'ultimi il punto di partenza di casa quali ha mosso i passi nostro percorso Eva
La convinzione che l'elemento religioso abbia un ruolo fondamentale soprattutto per i detenuti paradossalmente più per i detenuti che per chi sta fuori e alle carceri
Nella nell'esperienza di questi anni e mezzo con facilità differimento amiche di Stefano questa mattina
L'incontro con i detenuti ci ha insegnato che entrare in carcere significa tornare in alcuni casi a riscoprire la propria religione e in altri valori Zare una dimensione che era inaspettata nella propria esistenza come se entrare in carcere
Restituisse alle persone il tempo necessario per dedicarsi effettivamente a coltivare questa dimensione individuale G religiosità o di spiritualità
Che poi dovrebbe accompagnare l'esistenza anche al di fuori del carcere gli stessi forse con la stessa intensità
Il progetto nasce un come reazione a una serie di situazioni che hanno inevitabilmente accompagnato
La riflessione sulla convivenza di diverse fedi e culture all'interno delle carceri negli ultimi anni
Questa diversità culturale e religiosa non è una novità lo sappiamo l'attenzione però è cresciuta negli ultimi anni a causa del tema della radicalizzazione che dal punto di vista del nostro gruppo di lavoro rischiano in realtà di distogliere l'attenzione Outis sviare l'attenzione rispetto a un tipo di intervento che meritava una riflessione più appropriata conoscere e gestire il pluralismo religioso degli istituti di pena Lombardi e quindi l'obiettivo che il Progetto Seymour che cui accennava per l'appunto Davide Di Stefano questa mattina
Si prefigge di realizzare
Hanno intendo a vincere una sfida la sfida di condividere nella differenza
Perché convivere nella differenza lo dicevamo prima la presenza di persone che appartengono a diverse fedi culture
E che in definitiva sono espressione di modelli sociali antropologici ai quali non siamo abituati è inevitabilmente introdotto nel sistema una serie di difficoltà significative di relazione
Che si aggiungono ai problemi tradizionali legati all'esercizio del culto che segue percorsi differenziati diversi a seconda della religione alla quale si atta rettilinei
Come provare a gestire questa diversità quindi è stato l'oggetto della riflessione di un tavolo di lavoro che è di per sé particolare a un tavolo di lavoro che è stato
Costruito all'indomani chi Expò quindi risalente rispetto alla data di avvio dei lavori del progetto
E a questo tavolo di lavoro hanno deciso di partecipare una serie di soggetti che appartengono a mondi molto diversi tra di loro e questo credo che sia uno dei valori più importanti del progetto stesso perché abbiamo diverse anime rappresentate c'è sicuramente l'anima religiosa non so se no sono partite nell'Est light in cui rappresentata l'anagrafica di questo progetto che nasce nel due mila dieci il sette a Milano e vede come comunità religiose presenti
Oltre alla Comunità religiosa islamica italiana un la partecipazione di Di Stefano in prima persona la comunità ebraica la diocesi di Milano la Caritas diocesana
E l'istituto Studi di buddismo tibetano che che disciplinano queste comunità religiose che già hanno deciso di collaborare all'acquisto Progetto
Sono accompagnate da altri soggetti che si occupano di gestione della diversità religiosa ad altro livello
Perché abbiamo per l'appunto l'università degli studi di Milano l'abbiamo anche la biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana e sul fronte dell'amministrazione il supporto fondamentale del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria
Senza al Provveditorato non sarebbe stato possibile costruire nulla dentro Provveditorato è nata si è formata la convinzione che le politiche di formazione attualmente praticati dall'Amministrazione sul tema della diversità
Non fossero del tutto soddisfacenti e che fosse venuto il momento di provare a fare a sperimentare della altro valorizzando il tema della diversità in chiave costruì
Abbiamo come raccontava anni da questa mattina fiato una una fase zero del progetto è stata una sperimentazione
Su numeri limitati è rivolta solamente al personale dell'amministrazione penitenziaria
Che avendo avuto un riscontro positivo Cia motivato a procedere procedere chiedendo il sostegno una fondazione bancaria la Fondazione Cariplo che ha finanziato il progetto
E che c'ha quindi il permesso
Di cominciare a lavorare concretamente in diversi istituti di Tina
Se volessimo poi vedremo quali sono questi istituti se volessimo
Con delle parole chiave provare a dare un contenuto questo progetto dire che le parole chiave sono sostanzialmente tre la prima è pluralismo culturale e religioso
è stato ha ricordato varie volte questa mattina e non poteva essere diversamente perché il tema del convegno
Pluralismo culturale e religioso che per convinzione dei membri del tavolo non è più una questione che si può differire allontanare rimandare
Provare a contenere a un dato di fatto ce l'abbiamo sotto gli occhi
Ce l'abbiamo sotto gli occhi realtà non solo negli istituti di pena ormai è un tratto caratterizzante la società forse negli istituti di pena e più esasperato dalle particolari condizioni scritta
Quindi come confrontarsi con questo presupposto di fatto facendo della diversità sax con la parola chiave del progetto un valore quindi non un limite non un ostacolo non un problema ma un valore per la costruzione di nuovi modelli di con diffidenza
Laterza parola chiave formazione perché la strategia sulla quale si costruisce questo progetto
è una strategia di formazione che fa leva sull'idea che la formazione avesse l'esperienza e che quindi si hanno i debbano essere soprattutto le autorità religiose chiamati in causa all'interno di questo progetto apportare un'esperienza diretta di come sia possibile costruire forme di convivenza nel rispetto della diversità se queste sono le parole chiave abbiamo poi trovato riuscire degli obiettivi
Per il Progetto che abbiamo costruito e questi obiettivi sono di diverso tenore
Il primo obiettivo è contrastare l'analfabetismo religiosa un analfabetismo religiosa in realtà trasversale
Non è un problema di conoscere personalmente tradizioni religiose e culturali che sono diverse da quelle nelle quali siamo cresciuti idee cresciuto il sistema tendenziali
Ma anche una questione di cultura più generale con la quale dobbiamo fare i conti in ogni settore della società quindi fornire elementi per contrastare questo analfabetismo e dunque prevenire e quella tendenza a costruire stereotipi tieni e forse l'espressione più comune di un Biffi cittadini conosce
Questo per favorire il dialogo tra culture e religioni ma soprattutto provare a ricomporre insieme le basi degli vere nel rispetto di questa differenza
Culturale e religiosa nella quale oggi siamo tutti coinvolti
Con quali strategie la strategia apparsa come dicevo prima da un lavoro di formazione che sia rivolge a diversi soggetti perché la formazione è stata pensata in modo tale da riguardare tutte le componenti che animano il tessuto sociale degli istituti di pena
Quindi sicuramente il personale dell'amministrazione penitenziaria che significa agenti di polizia significa funzionari giuridico pedagogici significa medici e infermieri significa personale scolastico significa volontari e via dicendo
Ma anche i detenuti
Perché perché seppure utilizzando modalità formative differenti perché diverse sono le esigenze diversi sono i destinatari
L'idea era quella di portare insieme a tanti un percorso parallelo
Per approvare poi a incrociare i difetti di questa formazione fare interagire
La formazione è rivolta al personale con quella destinata ai detenuti proprio per provare a ricomporre le basi del vivere insieme attraverso un attenzione dedicata alle varie componenti chiavi in mano istituti di istituti di pena coinvolti in questo progetto sono al momento nuove sono divisi in un triennio sono tutti istituti di pena della Lombardia perché stiamo lavorando con questo provveditorato e ci troviamo in questo momento a metà del percorso abbiamo esaurito la prima annualità con San Vittore i parchi a Brescia
Siamo entrati e diceva hanno abbiamo in programmazione Como che comincia la prossima settimana e Cremona
All'inizio del due mila diciannove come sono stati scelti gli istituti la domanda che spesso mi fanno e la risposta può essere sorprendente per certi versi perché è nella penuria di interventi che un po'caratterizza questi temi provveditorato ha cercato di scegliere gli istituti che dal suo punto di vista presentavano o maggiori debolezze
Ho maggiori esigenze in funzione nella popolazione ritenuta o ancora un numero scarso di intervenire
Quindi laddove gli interventi su questi temi era non meno significativi o presenti si è deciso di provare a compensare la cui esistenti
La formazione che facciamo si articola sostanzialmente in tre moduli moduli tematici
In cui il personale formatore cambia a seconda dell'argomento che viene trattato abbiamo un modulo antropologico
Sulle interazioni tra culture e religioni di cui si occupa Paolo Branca che probabilmente molti di voi conoscono un modulo sociologico e giuridico sull'esercizio della libertà religiosa in una società plurale di cui mi occupo io insieme al professor Silvio Ferrari
Che sicuramente conoscete infine il modulo più importante sicuramente i più importanti che il modulo etico su rapporto tra diverse etiche e religioni in cui sono presenti da tutti tanti delle comunità religiose che hanno attutita al tavolo
Chiude il percorso di formazione
Un'attività di tipo laboratori viale che si rivolge solamente ai detenuti
Non apriamo nuovi laboratori proviamo ad interagire con laboratori jazzistiche
Quindi in fase di preparazione dell'intervento nell'istituto si sceglie laboratorio che può prestarsi meglio a un'attività di questo genere e si costruisce una sinergia con i volontari con le persone che già operano all'interno di questi laboratori con detenuti che già stanno facendo questi percorsi
Il gruppo dei detenuti del laboratorio viene integrato allargando la proposta ai detenuti che e decidono di partecipare una volta spiegato che tipo di attività andiamo a fare
Sì sì avvia un percorso che per esempio è stato impostato su un lavoro di cineforum a Brescia
Il suo laboratorio che si occupava di lettura dei quotidiani a Pavia e che ha cambiato il nome recependo il tema della diversità culturale e religiosa alla fine del nostro percorso
E ancora per esempio a San Vittore una laboratorio in collaborazione con biblioteche che ti a San Vittore
Di rilettura del sicuro che che l'opera letteraria di cui parlava questa mattina anni dentisti fanno perché è quaestor perché noi ci rendiamo conto che il nostro progetto ha un limite strutturale è un intervento spot
Arriviamo creiamo molte aspettative generiamo problemi
Avremmo potuto scegliere di lavorare per un triennio su un istituto era un'altra scelte ci sono tanti interrogativi sulla bontà di questa scelta
E abbiamo pensato a va bene proviamo a generare qualcosa dove andiamo e speriamo che le risorse presenti sappiano in qualche modo accettare la nostra sfida che renderla propria
Sapendo perfettamente che comunque già persone che operano negli istituti ci sono e che che forse il tema è così decisivo da coinvolgere certamente con livelli differenti a seconda dei contesti e con come dire risultati non sempre uniforme c uno dei il Progetto un quarto un quarto blocco tematico che volto a portare il Progetto alla città incontro alla città perché perché
è stato detto stamattina anche in altri interventi in realtà le carceri sono sempre percepite come un elemento estraneo alla città anche se nella maggior parte dei casi vivono nella città
Penso a Brescia Canton Mombello penso a San Vittore sono nel cuore delle città ma sono qualcosa che comunque viene pensato come altro da chi vive nelle città
E allora l'idea era quella di provare a portare il tipo di lavoro che facciamo all'interno degli istituti alla città interagendo con chi vive in città il provando a costruire una rete con la città una rete che diede coinvolgere ulteriormente le comunità religiose le istituzioni politiche la scuola l'università il mondo del volontariato e dell'associazionismo e via dicendo quindi all'esito del nostro percorso chiudiamo con un incontro che in alcuni casi si è svolto negli istituti di in altri come nel caso di San Vittore
Sarà un evento pubblico che siamo riusciti a inserire all'interno del calendario di BookCity una manifestazione importanti milanese nella uguali faremo una realtà un reading è una lettura di una rielaborazione del testo Seymour che fatta con i detenuti
Quindi è il Simurgh dei detenuti una rilettura che i detenuti hanno fatto di cui stava opera letteraria alla quale ci ispiriamo
E che speriamo venga condivisa con la città per animare un confronto e quasi con la speranza di farsi che quella che è un'esperienza che nasce all'interno degli istituti di pena sempre guardati da lontano
Abbia in realtà un effetto positivo anche su chi sta fuori nel senso che il problema della diversità culturale religiosa lo dicevamo all'inizio un problema che riguarda qualsiasi
Settore della società e forse per una volta una buona pratica può venire per l'appunto dal mondo delle carceri
Dire che conquista ucciso
Grazie mille alla professoressa Milani per questo allora amica molto densa
Descrittiva di un progetto che è un vero e proprio modello come non soltanto una una buona prassi
Che presenta molti elementi a strumenti innovativi
E che non ha anche paura di individuare i propri limiti quindi la con la questione appunto per intervento sporto anche nella nel fatto che un intervento di questo tipo può creare delle aspettative soggetto detenuto può creare dei problemi che poi devono essere risolti da chi nella quotidianità Franco vive l'esperienza carceraria
Ma che ci parlato appunto di una sfida anche di forte comunicazioni interrelazione con l'esterno dal carcere come una parte integrante del tessuto sociale grazie ancora
Passo a questo punto la parola al professor Paolo Naso
Presentato in questa locandina come membro anzi con meglio Presidente della Commissione studi dialogo integrazione della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia della CEI
Ma non soltanto
Conosciamo tutti la sua esperienza come docente professore alla Sapienza e anche come persona differimento per il dialogo
Con le confessioni religiose con tutte perché dure confessa ingiuste presenti qui
Come persona che da questo punto di vista sempre disponibile a un approccio critico fra la teoria e la possibilità di proporre modelli di integrazione ittiturismo religioso realmente vissuto grazie
Buona sera a tutti grazie molte di questo invito e non è un ringraziamento formale
Perché quello che io voglio fare ringraziamento davvero molto sentito a confronti Antigone sponde quanti altri hanno pensato di indicare una giornata intera a due argomenti scomodi
Cioè voi siete riusciti nella stessa giornata a tirar fuori due scheletri nell'armadio
Uno è quello del pluralismo religioso che non è esattamente il tema più popolare d'Italia
Soprattutto negli ultimi mesi ma come se già non bastasse questa ombra inquietante del turismo religioso ci avete messo sovraccarico dell'analisi del pluralismo religioso nella dimensione carceraria
Quindi è chiaro che avete fatto una scelta molto coraggiosa e io sento io dovere da intellettuali docenti da persone impegnata in questo campo di esprimere non soltanto apprezzamento ma anche solidarietà nei confronti di chi in questa fase culturale a la forza e la voglia di aprire due dossier così evidentemente impopolare
E credo che lo avete fatto bene se non altro per la forza dei numeri quando parliamo di pluralismo religioso a me piace introdurre una categoria anche oggettiva a me piace parlare il nuovo pluralismo religioso in Italia
Perché della mentre Motta degli italiani c'è gradualismo religiosi gli ebrei valdesi
Ecco per carità ebrei valdesi sì però c'è un mondo che va ben oltre i valdesi gli ebrei gli ebrei valdesi per meglio dire e non citare questo nuovo mondo che si è affermato sostanzialmente degli ultimi trenta quarant'anni significa o mettere la compì la la parte più rilevante di questa dinamica del pluralismo religioso
Senza considerare i quasi due milioni di musulmani il milione e mezzo di ortodossi
Cento uomini la induisti cento mila buddisti qualcosa di più forse per i buddisti vedevo prima dei mormoni presenti a questo incontro ovviamente ai quattrocento mila Testimoni di Geova che senza citare queste altre comunità di fede bensì all'idea molto o riduttiva del pluralismo religioso quindi mettiamoci un nuovo un nuovo a sottolineare il fatto che siamo davvero di fronte a una realtà che ormai sparo un numero coinvolge il dieci per cento delle persone che risiedono in Italia
Qui non siamo più di fronte a minoranze sparute significative secondo qualcuno non rilevanti secondo alto ma minoranze sparute nobili ma da mettere in un ladro siamo di fronte a un fenomeno complesso
Che nel carcere è nel microcosmo del carcere si enfatizza perché sei della Società italiana i credenti diversi
Dai cattolici per usare una espressione di sapore costituzionale sopra il dieci per cento nel carcere secondo i dati che ho visto riportati anche su questo
Eccellente il numero dei confronti la percentuale realisticamente sale dei quattro volte
Cioè fino al carcere abbiamo un sessanta per cento scarso di cattolici eh quaranta per cento tutti gli altri
Con una predominanza agente mentre di musulmani per ragioni che sono in parte connesse con la matematica nel senso che è evidente che la più grande comunitari sede dalla dopo la Cattolica esprima delle percentuali più alta ma anche col sistema
Della detenzione del nostro Paese perché si tratta molto spesso di condannati a pene
A pene
Corte e che però fanno Massa numerica chi vuole capirne di più si guardi l'ultimo numero del rapporto il losco affronti quindi torna la notte di plauso a confronti che analizza in un capitolo proprio la dinamica carceraria in relazione ai fenomeni migratori e alle appartenenze confessionali quindi quaranta per cento
E quindi questo quaranta per cento fa del carcere un laboratorio eccezionalmente rilevante delle cose che la professoressa Milani spiegava così bene prima in riferimento all'esperienza concreta
E allora quali sono gli elementi fondamentali ma innanzitutto c'è un elemento legato al diritto ma sono certo che ne avete parlato
Abbondantemente questa mattina ed ora questo quaranta per cento di quanti e quali diritti gode nel carcere c'è una seconda dimensione che invece emergeva dell'intervento o di Giuffrida prima che riguarda invece è la
Così è tra educazione la cosiddetta
Formazione che riguarda te già menti di resilienza che nel calcio diventano molto importanti
Io ho avuto modo di sperimentare cosa significa lo studio come strumento di resilienza in carcere nel senso che io talvolta assoluto in questo carcere a fare degli esami
E a fare degli esami a detenuti in quarantuno bis che non è propriamente la cosa più bella che e si possa fare ma io sono sempre uscito estremamente arricchito da questi esami con detenuti al quarantuno bis
Perché ho visto che lo studio è riuscito studio accademico
Scientifico
Con misurazione dei risultati con la pratica gli esami col titolo accademico alla fine riesce a dare un senso ha uno spazio vuoto
Riesce a essere un contenuto in un contenitore che altrimenti rischia di essere caratterizzato appunto dal vuoto pneumatico coi in questa dimensione della resilienza che io ho sperimentato attraverso lo studio sta anche il fenomeno religioso
è la letteratura della religiosità del carcere meglio della spiritualità che nasce e cresce nel carcere è una letteratura che merita grande attenzione già questo basterebbe
A fare di questo microcosmo un oggetto di eccezionale
Interesse e quindi bisognoso anche di grandi interventi nuovi interventi spot ma di interventi a sistema ma c'è un altro elemento giustamente si diceva abbiamo ho cercato di evitare un approccio esclusivamente sec. unitario al tema della religione in carcere condivido pienamente questa premessa detto questo c'è un problema di come dire radicalizzazione religiosa che accade anche nelle carceri se i fenomeni radicalizzazione si esprimono nella società nella scuola e in altri ambienti sociali e va be'ero sarebbe stupefacente che non sa esprimersi anche in carcere
E quindi io non avrei paura a dire che c'è anche un tema di come dire contrasto
Alla radicalizzazione i lavori del collega Razag dell'Università di Padova sodo lavori molto importanti che ci hanno per esempio insegnato a distinguere diversi livelli di radicalizzazione
Guai a pensare che un signore che da un giorno all'altro ci fa crescere la barba lunga e comincia a leggere il Corano è un radicalizzato
Se siamo così approssimativi dell'individuare questi come criterio di radicalizzazione abbiano perso la battaglia contro il radicalismo islamico e di qualsiasi data religione sin dall'inizio
Il percorso di radicalizzazione assai più complesso assai più articolato e sta all'educatore al mediatore cogliere l'occasione per intervenire e avviare anche processi di de radicalizzazione
Anch'io vorrei
Portare una piccola esperienza pratica che quella di una iniziativa che è nata all'interno di un tavolo del ministero dell'Interno faccio riferimento ai governi a
Precedenti
Il tavolo sostanzialmente avviato un percorso da trait tra istituzioni gruppi diciamo di studiosi accademici rappresentanze delle varie comunità
In particolare con quella islamica nel due mila diciassette sì arrivati a concludere un patto per l'integrazione è stato un fatto di grandissimo rilievo sociale e politico
Se tenete presente che tutte le grandi associazioni italiane islamiche hanno sottoscritto questo patto che d'altra parte veniva inserito nei documenti ufficiali le ministro dall'interno
E questo patto come espressamente esplicitato era propedeutico anzi prodromico come espressione forse non proprio felice del punto di vista linguistico alla addio di un negoziato per l'intesa
Tra i temi di questo patto piena anche il tema del contrasto alla radicalizzazione ed è sembrato molto opportuno al tavolo quindi ministero
Mondo accademico comunità religiose avviare un percorso inedito un percorso di formazione sociale civica dei ministri di culto
Recepiti e percepiti come mediatori culturali
Ma attenzione abbiamo fatto un corso per gli in mamma un corso per i pastori evangelici pentecostali un corso per i maestri buddisti abbiamo fatto un corso per tutti
Quindi il valore aggiunto di questo percorso che l'ha che oltre che acquisire strumenti di intervento per esempio nelle carceri i coloro che facevo nel corso acquisivano anche pratiche a di incontro e dialogo interreligioso
Questo esperimento si è felicemente concluso un anno fa ed è un altro esempio che concretamente si mette nel piatto della cassetta degli attrezzi disponibili gli attrezzi possibili
Cioè perché questo laboratorio del nuovo pluralismo religioso che e nato nelle carceri si sviluppi in modo fecondo occorrono più figure che siano espressione di questa dinamica io le chiamo genericamente figure di mediazione potranno essere ministri di culto certamente perché dovranno introdurre degli elementi attinenti alla schede di ciascun detenuto ma al tempo stesso dovranno essere delle persone capaci di creare relazioni di alloggi che tra i diversi soggetti
Questo avrà una funzione ovviamente positiva sul piano degli a relazioni sociali dentro il microcosmo ma avrà anche un'azione strategica nel contrasto ai percorsi di radicalizzazione
Non c'è un momento nel quale un soggetto esterno non possa intervenire su un percorso di radicalizzazione può essere un imam può essere un pastore può essere un mediatore culturale ma togliamoci l'idea di un percorso che ha una sua logica stringente per cui dati alcune premesse si arriva necessariamente delle conclusioni
L'esperienza di percorsi di terre di radicalizzazione compiuti all'estero sono molto significativi
è in questo quadro e mi avvio davvero alla conclusione tra il percorsi molto significativi che ci vengono per esempio dall'Olanda
Ho dalla Norvegia ve ne sono alcuni sorprendenti cioè la deve abitare in stazione proposta costruita fuori dal carcere
Cioè offrendo un'opportunità altra che non è quella del carcere proprio nella linea di allontanare il così detto radicalizzato da un percorso che potrebbe essere molto istruttivo per se stesso insomma concludendo io credo che siamo di fronte a una grande sfida
Assolutamente impopolare ma il dato positivo che emerge credo è che non si parte da zero c'è già un filo che in qualche modo è stato tessuto ed è proprio nostro impegna il nostro dovere cercare il bandolo di questa matassa perché da lì che dobbiamo ripartire grazie
Bene grazie professore naso qui un nuovo pluralismo religioso come dato di fatto Marco da cui partire verrà una riflessione più ampia ma anche la consapevolezza che non si parte da zero che dei nostri esperienze devono essere come dire messi in Rete il più possibile aveva con finalità ecco dichiarazione di di nuovi modelli e anche con l'occhio rivolto alle esperienze nostre già compiute
Anche a livello istituzionale
Ma anche rivolte all'estero per esperienze che ci provengono da altri Paesi che possono in qualche modo anche suggerirci delle nuove modalità ma grazie al professor Tommaso passo adesso la parola avreste Scandurra
Coordinatore dell'Osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione associazione Antigone partner Cialdini questo di questo convegno come tutti ne sappiamo annualmente Antigone rappresenta di linee guida e altri li guida che sono il frutto di un'osservazione
Delle strutture carcerarie ecco nella nel Paese segnando in qualche modo lo stato di salute Uncle delle istituzioni carcerarie della vita dei detenuti delle detenute nelle carceri
Mi ricorderei anche il grosso impegno svolto in particolare su Fini insomma nel nel corso di l'ultimo anno
Per quello che riguarda la possibilità della presentazione di osservazioni per la riforma del filamento penitenziario abbiamo lavorato anche vomita vomito ecco con con Antigone con la possibilità ecco di presentare delle osservazioni relative anche all'esercizio della delega in materia di confessioni religiose delega che non è stata esercitata come tutti ma sappiamo chiedo appunto D'Alessio un intervento su questi temi e su tutto quello che vorrà
Buon pomeriggio io chiedo anzitutto il permesso di alzarmi
Lo chiedo soprattutto radio radicale non fosse disturbo
Un po'perché insomma da qualche anno ha osservato che non riesco più a stare seduto se non davanti al computer purtroppo è così un po'perché questo avevo delle slide che mi servono anche a me la Pro memoria e quindi io ho bisogno di chianche di di guardarla in Consiglio
Allora io avevo preparato delle slide poi stamattina un pochino ho pensato di abbandonare quel quell'ipotesi d'intervento che ho fatto però visto che sono qui magari Utz mi sono utili per
Tenere un po'un un un binario del mio ragionamento a cui però volevo aggiungere tante cose che mi sono state sollecitate dal dagli interventi della giornata quindi vado in parte in parte a braccio in parte no
E la premessa è che Antigone con alcuni voi sapranno un'associazione che si occupa dei diritti delle persone dei diritti fondamentali delle persone nell'ambito del sistema nell'ambito alla giustizia penale in carcere durante il processo penale eccetera eccetera non abbiamo un interesse e un focus particolare sul tema della della religione e quindi forse una cosa utile anche spiegare come che ci ritroviamo qui e per farlo
è utile vedere un pochino dove si incroci in che modo si incrocia il tema religione nell'ambito della della vita penitenziaria la prima slide rappresenta la la prima volta che si incontra il il tempo però non si legge granché l'articolo quindici dell'ordinamento penitenziario e presente agli elementi del trattamento
è quello ed è venuto fuori già oggi questo stamattina di nuovo oggi pomeriggio questo tema la religione come elemento del trattamento penitenziario in base all'articolo quindici il trattamento penitenziario
Quindi diciamo le attività che in carcere si fanno al fine della rieducazione del condannato della finalità rissoso iniziativa della pena sono incentrate sul lavoro
Sulla formazione professionale questa norma che non leggete è quella che è stata modifiche la nuova norma modificata con l'ultima modifica
Fatte l'ordinamento penitenziario e quindi è stato inserito anche i lavori i progetti di pubblica utilità che non c'erano ovviamente nella formulazione
Precedente ma è rimasta la legge la religione che continua ad essere un elemento del trattamento
Alcuni come dicevo scuotono la testa perché in questo modo in qualche modo la dimensione religiosa sembra asservita ha una finalità altera in realtà da tempo questi elementi del trattamento sono configurati nella quotidianità della vita penitenziaria come sostanzialmente opportunità offerte la persona quando si parla della scuola come elemento del trattamento non si sta dicendo
Che l'insegnante deve venire qui e deve dare in matematica al voto più alto alla persona che ha espresso una uno un qualche un percorso di assunzione di responsabilità rispetto al reato molto più basso chi non lo fa non deve il professore di matematica spiegare
Che che non bisogna commettere reati professore matematica fa il professore di matematica e si presume si ritiene che questo di per sé abbia valore trattamentale
Il chi fa formazione professionale viene qui a fare formazione professionale non a fare rieducazione del condannato e si presume che questo abbia valore trattamentale ovviamente esiste il rischio che il il il criminale usi le nuove cose apprese per raffinare le proprie tecniche
Criminali ma che in realtà la presunzione generale e di senso Consales tu vieni fai il tuo mestiere e questo si presume che avrà quindi in quest'ottica credo debba essere considerata la la religione in carcere e in quest'ottica va valorizzata questa norma lo dico da giurista giurista da una parte chiede norme migliori dall'altra il suo mestiere sfruttare quelle che ci sono al meglio al meglio delle possibilità questa norma va sfruttata nel senso di dire non è solo un mio diritto
Quello alla libertà religiosa e anche un mandato dell'istituzione che l'ha messa al centro del trattamento questo significa per esempio che in una società molti religiosa e in un carcere multi religioso questa opportunità trattamentale va data a tutti i detenuti
Altrimenti è un trattamento diseguale una legge penitenziaria che dice che sono vietate ogni forma di discriminazione
Per motivi religiosi però non può dire che il tratte che la religione un elemento centrale del trattamento e poi discriminare su questo elemento del trattamento in altri termini non è possibile
Che ci sia l'Imam in un posto
E non in un altro se quello è un elemento essenziale del trattamento se quella opportunità
La consideriamo una una ricchezza da un punto di vista trattamentale quindi questo è uno dei casi in cui si incrociano
Il termine religione nella nel mondo del carcere la slide successiva purtroppo incontinenti introduce un altro area in cui si incrocia frequentemente ormai il tema religioso
La religione in in carcere ed è appunto il tema della radicalizzazione della del radicalizzazione più quarantuno per cento
Numero in alto senza che non leggete il numero di detengo il l'aumento
Dei detenuti in A.S. due in regime di alta sicurezza due
Per postina del Sinai se due per reati connessi al al terrorismo e c'è una crescita enorme in Italia della pressione dell'attenzione su questo tema della pressione in Italia in Europa della pressione su questo tema ed è un una deriva sostanzialmente patologica
è un problema questa cosa qui è diventata a mio giudizio a nostro giudizio è diventato un problema innanzitutto perché comporta
Che questo aspetto che è quello della libertà religiosa che è una cosa importante per decine di migliaia di persone venga declinato in questo modo
Che è un fatto significativo per un numero molto limitato di persone questo è un primo paradosso che va rifiutato il secondo paradosso che va rifiutato è che la radicalizzazione in carcere
Come sa bene chi vive in carcere è in qualche modo un fa un dato di fatto è un fatto storico è un fatto difficilmente come dire
In cioè certamente che non può essere legato a un gruppo cioè in carcere ci stanno tante persone che hanno commesso reati che appartengono ad organizzazioni
Criminalità più o meno strutturate e chiaramente le organizzazioni più strutturate colgono quelle opportunità per cercare di reclutare persone per cercare è è un fatto storico più vero probabilmente dove ci sono organizzazioni criminali più strutturate più vero dove c'è appunto una presenza della criminalità
Organizzata più forte
Però è anche vero delle nuove criminalità organizzate che conosciamo meno ma non vuol dire che non ci siano non vuol dire che non facciano proselitismo non biologo non vuol dire che non facciano e ed è vero anche diciamo del
Poi dell'esperienza più più elementare di tante persone che commettono reati dopodiché vivono un'esperienza detentiva che lì come posso dire li impoverisce ulteriormente
Rispetto a quando sono entrati in carcere non gli dà granché ma li toglie radicamento familiare radicamento territoriale
Li mette in una condizione in cui si sente invece di sentirsi come dire RAI si sentono vittime perché vedono in carcere violati i loro diritti eccetera è questo
Radicalizza
Un atteggiamento conflittuale nei confronti della società il tema della radicalizzazione è un tema enorme che riguarda una fetta grande della popolazione detenuta e eh criminogeno
Legarlo a i fatti di terrorismo che indubbiamente ci colpiscono enormemente e quella è la loro natura sono pensati per quello sono pensati per colpire il nostro immaginario sono pensati per sembrare per consentire organizzazioni non grandi di ottenere visibilità grande e effettivi
Culturali grandi però questo non ci può far dimenticare dei numeri di cui stiamo parlando l'altro numero che vi volevo mostrare lo mostravo qualche e il sedile il sedici per cento
è la percentuale tra di duecentocinque attentati terroristici
Tentati o riusciti o falliti in Europa nel due mila diciassette quelli di matrice jihadista sono il sedici per cento
Cioè tutt'oggi la grande maggioranza del terrorismo in Europa non è terrorismo cestista e terrorismo di estrema destra e terrorismo di estrema sinistra e terrorismo indipendentista
In Europa di questo sembra che ci siamo totalmente dimenticati sembra che ci siamo anche dimenticati di come abbiamo trattato quel terrorismo
Di destra terrorismo di sinistra terrorismo indipendentista il contrasto a queste forme di terrorismo non è stato
Solamente più controllo più separazione più vigilanza è stato anche forme di dialogo ricordo che la legge Gozzini dell'ordinamento penitenziario italiano che è considerato un ordinamento penitenziario progressista
Aperturista almeno nella sua diciamo sulla carta poi attuato misura variabile insomma molto discutibile
Però è frutto di anche di un'uscita dal terrorismo di un'uscita dal conflitto frontale con le organizzazioni terroristiche che erano in carcere in quegli anni una quindi
C'è una lezione da imparare da il terrorismo indipendentista nordirlandese
Dalla Spagna c'è una lezione da imparare la lezione da imparare e che come dire che fare di di tutta la comunità Mossul fra detenuta
Un mucchio di persone pericolose è la strada sbagliata lo sappiamo perché
è quello che abbiamo cercato di non fare nei confronti del terrorismo di destra del terrorismo di sinistra del terrorismo indipendentista oggi questo sedici per cento è il problema principale del del diciamo del sistema penitenziario europeo non solo italiano ed è una delle chiavi di lettura fondamentale della dimensione dell'alterità religiosa in carcere questo penso che
Vada rifiutato con grande forza con grande nettezza è sciocco non è vero ed è pericoloso
L'ultima dimensione della religione in carcere che quella a cui in qualche modo una realtà come Antigone tiene di più è quella della del diritto individuale
Sono innumerevoli le fonti normative dalla Costituzione trattati internazionali compresa l'ordinamento penitenziario che ti dicono che
La libertà religiosa
A livello individuale ma anche a livello di dimensione collettiva associativa è un diritto fondamentale della persona e che
In carcere lo lo puoi limitare se strettamente necessario all'esecuzione della pena altrimenti una compressione ingiustificata di un di un diritto fondamentale
Appunto questo è scritto dappertutto
Purtroppo quello che noi registriamo nella nostra attività di osservazione delle carceri e che poi effettività di questo diritto spesso
Soffre
è una dimensione in grande sofferenza
Su questo ecco le slide successive legno relay avevamo qualche dato ma sta comunque nel contributo contenuto del rapporto mancano gli spazi mancano i ministri di culto mancano mediatori linguistici e culturali
Tutte cose un posto per facenti in qualche modo perché se perciò
Se per un una una parte l'Italia si è svegliata oggi davanti alla all'idea che siamo diventati un Paese multiculturale un Paese multi religioso ma il carcere lo sa da tanto tempo il perché nel carcere così tanto tempo
La perciò oggi la percentuale di detenuti stele in carcere è leggermente più bassa rispetto a dieci anni fa
Leggermente più bassa quindi diciamo fuori c'è un'emergenza qui non ci dovrebbe essere qui lo dovremmo sapere tutti dovremmo essere pertanto ampiamente attrezzati non lo siamo
L'ultima cosa che volevo dire e che si ricollega fortemente a questo e un po'al ruolo di Antigone in questa vicenda
Ruolo di Antico in questa vicenda funziona così noi organizzammo tanto tempo fa un convegno al Museo criminologico con la finalità che che dicevamo prima cioè quella di coinvolgere organi di chiese organizzazioni della società civile
Nel rivendicare un diritto alla libertà religiosa che ci sembrava noi saremmo stati più deboli nel chiederlo da solo perché alla da soli perché alla fine diciamo e e e e materia nostra fino a un certo punto
E organizzammo un convegno a questo scopo dopodiché a fare alla fine del convegno ci sarebbe piaciuto
Far partire un tavolo che lavorasse su questi temi per fortuna
Si è fatto avanti qualcun altro per facciamo per farlo al posto nostro perché probabilmente da soli non saremmo stati in grado non avevamo le relazioni non avevamo i contatti però così per noi è nata questa cosa e
L'aspettativa che avevamo che continuiamo ad a vere è la stessa che abbiamo rispetto anche ad altri pezzi del del carcere
è una cosa che funziona diciamo uno schema di questo tipo ci sono i transessuali in carcere noi non possiamo fare molto quello che vorremmo e che le organizzazioni che le associazioni che si occupano di transessuali si occupassero anche dei detenuti dei transessuali detenuti ci sono in carcere i nigeriani vorremmo che l'autorità consolare nigeriana che si occupa dei nigeriani nel Paese si occupasse anche dei Nigeria cioè diciamo
Che la società si aprisse al carcere e si facesse carico del carcere da questo punto di vista tenete presente e lo
è una situazione opposta in questo momento in questa sala non c'è nessuno dell'amministrazione penitenziaria
Diciamo siamo in autogestione e potremmo prendere possesso di questa sala invece farò il contrario Paroli io le lodi dell'amministrazione presidenziale
E lì il calcio italiano è tra i più aperti
Per quanto riguarda la permeabilità rispetto alla società civile tra quelli con cui ho avuto modo di confrontarmi non sono tanti Paesi dove così tante persone come diceva prima Maria Pia Sollicciano entravano centinaia di persone l'anno ed è ancora così in questo istituto entrano centinaia di persone l'anno è ancora così non è dappertutto così nel mondo
Il calcio italiano in carcere abbastanza aperto con le difficoltà con le incongruenze anche normative che oggi sono venute fuori più volte però quello che noi avremmo voluto da questa esperienza era che stante gli ostacoli e le difficoltà ma più società civile e in questo caso più chiese più credenti più persone persone entrassero in carcere per incontrare i detenuti ciascuno con le finalità del proprio mandato istituzionali ciascuno con le proprie finalità come come Perilli insegnante come per il medico perché questo crea permeabilità trasparenza dialogo crea normalità che è uno dei criteri con cui si misura diciamo la buona qualità del carcere deve assomigliare il più possibile al mondo normale tolta la privazione della della libertà
E su questo noi continueremo a come dire a misurare il il successo o meno di questa esperienza dal nostro punto di vista che per ora continua assemblaggio in esperienza interessante e promettente movimento che ci fa scoprire cosa che che non conoscevamo e in particolare sul tema della della formazione
Torno sul tema della formazione perché mi sembra un tema in cui probabilmente possibile fare delle cose insieme perché è un'esigenza sentita da da tanti in parte con declinazioni diverse ma anche in parte con declinazioni
Comuni e quindi probabilmente è una cosa che che si potrebbe fare insieme e ed è una cosa che diciamo che sta molto a cuore a chi come noi vorrebbe che più persone entrassero in carcere è chiaro che queste più persone che entrano in carcere devono essere possibilmente persone formate quindi
Come dire
è necessaria più formazione rispetto a questo che è un un ipotetico passo successivo di questo tavolo che si potrebbe immaginare noi gli rinnoviamo la nostra nostro interesse la nostra disponibilità
Grazie
La grazia dall'Express conduceva
Come dire accogliamo quell'invito collaborare quote allora con il nostro Comune collaborazione perché no proprio a parte i due temi della formazione io non ho altri interventi programmati al tavolo
Sono le tre venticinque abbiamo ancora un po'di tempo a disposizione se qualcuno vuole intervenire passo rash otto
Ma io sarò breve ma ci tengo a dire alcune cose intanto che mi riconosco molto nella descrizione che Alessio affatto
In maniera eccelsa del distinzione tra trattamento per come è stato spiegato da Luís ora e la funzione della Regione tra le altre cose nel nel trattamento eh
Alcuni interventi dal mio punto di vista forse eccessivamente schematici che abbiamo ascoltato questa mattina
Da parte di coloro che oggi non sono più qua ecco no ecco posta così la questione io mi riconosco totalmente in questo perché quello non non significa
Un elemento che fa parte del nostro DNA e col quale noi vogliamo e dobbiamo fare i conti il fatto che il carcere la prigione
Storicamente demandare a alla religione l'espiazione
E noi noi nasciamo per questi cioè il carcere nasce così
Non faccio più una pena corporale metto una persona fare la penitenza e quindi noi religione siamo stati esecuzione penale
Quindi il fatto che oggi si preoccupi esserlo in pure in maniera marginale è un elemento che io considero positivo però certo come lo lo la ispirato due eccezionale ma me la tengo così anzi ti ringrazio perché l'attenzione del dei giuristi la si vede anche in quelli
Voglio anche dire un'altra cosa che io penso a me ci portiamo a casa oggi una cosa molto importante che la uso una parola cara a un credente che la parola vocazione
La vocazione alla fine di questo convegno c'è venuto ad Antigua
Cioè loro ci stanno dicendo
Analizziamo il problema è però insomma come si dice da noi a stringere
Cioè dobbiamo essere più presenti andare maggiormente
Facci vedere avere con con col ruolo che ciascuno di noi e a voi la propria sensibilità con tutte le difese però essere più presenti dentro le carceri
Questa è una vocazione chiare che viene Antigone e credo che noi non possiamo non cogliere questa cosa cioè il tavolo deve impegnarsi anche a un certo punto ha al fare ecco
E quindi o invece a una domanda alla alla dottoressa Milani
Mila nero
Come finanziato questo project
Questo vi interessa perché credo che sia un progetto diciamo è un buona cosa fatta per spot ma gli spot hanno un costo non è
Allora
Perché nella prospettiva di poterlo non dico replica aree ma di
Essere ispirati da questo in altri territori e bisogna capire come anche intervenire su questo per mi poi a margine dico che mi dispiace non ci siamo
Noi evangelici in questo ecco è vero che oramai siamo una minoranza un po'non siamo i nuovi come ci ha spiegato Paolo Naso però sarebbe stato bello esserci non non è non è colpa sua dottore insomma invece il club Arisa però insomma mi piacerebbe che che lei rispondesse a questo a questa domanda su su come finanziato il progetto
Il Progetto è stato cofinanziato dalla Fondazione Cariplo
Noi abbiamo fatto un anno in cui per l'appunto abbiamo avviato questa sperimentazione all'esito della sperimentazione che era a costo zero perché il personale formativo non è assolutamente pagato i formatori arrivano fanno la loro formazione e siccome era tutto su Milano chi le persone che siedono al tavolo sono milanesi
Non c'era bisogno di sostenere comunisti e strutture erano quelle del Provveditorato e quindi abbiamo veramente lavorato a costo zero per proporre un'idea che convincesse la Fondazione Cariplo
Attraverso una linea extra bando quindi al di fuori dei bandi canonici della Fondazione
Che è stata per l'appunto cofinanziata in realtà la Fondazione Cariplo ci ha finanziato per quaranta mila euro il resto è un cofinanziamento tutto con mesi uomo dell'università
E questo questo finanziamento come dicevo non serve per pagare chi fa formazione ma per pagare media tumori del Progetto che lavorano nell'istituto e affiancano i lavoratori
Per pagare le spese legate a questi vinti e la comunicazione la pubblicazione di materiali e via dicendo e sostanzialmente il rimborso spese per i viaggi per chi si deve muovere poi con la abbiamo avuto la fortuna di essere sostenuti dalla Fondazione ci stiamo chiedendo cosa faremo dopodomani cioè alla fine del Progetto
è venuto il momento di fare una specie di bilancio di medio termine
Per capire cosa funziona cosa non funziona cosa si può replicare di questo modello migliorare implementare per il futuro magari provando a partecipare a qualche Vandenbroucke oggettivamente perché poi questa è la sfida la scelta delle comunità religiose che siedono al tavolo allora in realtà non sono rimasti fuori sulle di evangelici la lista di chi è rimasto fuori è più lunga di chi è entrato oggettivamente il il motore dell'individuazione delle comunità religiose è stata la diocesi di Milano sulla base di un tavolo che già lavorava con altri comunità religiose
Se guardiamo alla popolazione dei detenuti quindi alla presenza di diverse religiosi in carcere
Non c'è solo il problema degli Tangeri ci c'è il problema di una parte del mondo islamico che non è rappresentata c'è il problema degli ortodossi un altro problema che ne sentiamo tantissimo onestamente appannando
Altrettanto vero che da qualche cosa ci sembrava opportuno partire proprio per contrastare l'idea che io sono assolutamente convinto convinta della bontà della lettura relativa al tema della radicalizzazione perché rischia di diventare il la prospettiva che distorce l'analisi dei problemi quello che si può fare per effettivamente garantire un esercizio di libertà di religione all'interno degli istituti di pena
Fino a che guarderemo al tema della libertà di religione in carcere con la prospettiva della radicalizzazione dunque studieremo nulla di buono
è un tema che dobbiamo affrontare certamente non è l'unico ti ma e quindi serve una visione sì e tra l'altro indicatori sulla radicalizzazione che citava precedentemente in Asia sono indicatori assolutamente fallaci ed è in atto in questo momento una fase di revisioni di tutta questa strategia
Che è una strategia europea e sulla quale secondo me bisogna proprio riflettere bene pontificare
Che prendiamo una strada che rischia di essere nociva per l'esercizio della libertà di religione
Io se posso se posso aggiungere una cosa su questo secondo me rischiamo di PIL di prendere una strada che può essere nociva per il carcere ma anche tiri fuori però non c'è non solo come non solo per la libertà cioè il quest'idea che che vada misurato settimanalmente l'indice di pericolosità
Di ciascun detenuto di ciascun detenuto perché fermarsi
All'IVA I marines sulle detenuti ma insomma allarghiamo misuriamo quotidianamente il tredici pericolosa chiosa aggiungere con un problema grosso che è un problema
Legato al fatto che l'osservazione fatta da persone che hanno limiti cognitivi oggettivi il primo è la lingua
Se io non conosco la lingua che viene utilizzata dalle persone o e quindi non sono in grado di capire che cosa si dicono quali sono
Il simboliche vengono affissi all'interno delle Camere detentive nell'esercizio di una libertà che comunque garantita è evidente che ho a disposizione degli strumenti che non sono adeguate
Inizia con gli effetti negativi che questo comporta
Vogliamo fare le cose le facciamo bene
Due persone due interventi Marisa Gallucci
Sì
Ecco buonasera io volevo fare un intervento mi dispiace che il professor naso credo che non ci sia più vero
Ecco è andato via e che siano andati via anche il rappresentante dell'UCOII e del COREIS però insomma sentiranno la registrazione su radio radicale questo non non significa che non debba fare un'osservazione ho apprezzato moltissimo il Progetto dottoressa Milani non veramente una stato veramente una un una bellissima cosa il fatto che ce ne abbia fatto parte
E volevo intervenire sulla questione della radicalizzazione
Perché questo fenomeno è assolutamente sopravvalutato in Italia i dati non sono questi non c'è un'emergenza radicalizzazione c'è però come diceva lei dottoressa una un analfabetismo religioso che va combattuto e che crea grossi problemi un grande allarmismo negli istituti penitenziari
Che mette in grande difficoltà i detenuti nella pratica del loro diritto di libertà religiosa perché tantissimi detenuti
Non pregano
Non partecipano dove ci sono gli spazi alle preghiere comunitarie
Perché se no vengono segnalati dagli ispettori dalla polizia penitenziaria e ci sono casi in cui alcuni detenuti vengono monitorate semplicemente perché pregano cinque volte al giorno
Le persone che fanno il digiuno durante il mese di Ramadan ad esempio molti lo fanno di nascosto cioè prendono lo stesso il cibo all'ora di cena per far vedere che non di giurano che non praticano perché la la pratica religiosa che è normale per un musulmano
Le cinque preghiere quotidiane il digiuno l'alzarsi alla mattina presto anche di notte per pregare vengono scambiate per grandissima ignoranza
Come comportamenti estremisti
Sono pochissimi detenuti che si fanno crescere la barba pochissimi e questa è una forma di violenza perché ci sono persone che per anni non predicano
Non pregano neanche nella loro cella perché hanno paura di essere viste che poi venga riferito e che spesso parlano di religione solamente nella saletta colloqui con il volontario ministro quello come lo vogliamo dire e c'è una grande stima ignoranza da parte della polizia penitenziaria e per me che lavoro nella medicina penitenziaria vi posso assicurare che c'è una grandissima ignoranza anche nell'area che compete al Ministero della Salute è generale in Italia c'è un analfabetismo rispetto alla religione che veramente limita i diritti delle persone e continuare a parlare di radicalizzazione religiosa
Sapendo benissimo che ne parliamo di musulmani perché il problema in carcere sono i musulmani non sono gli altri anche gli africani evangelici non sono un problema non costituiscono un problema
Continuare a spingere sulla radicalizzazione è un errore
Perché non fa altro che aumentare la percezione del pericolo sia dentro il carcere che fuori dal carcere la realtà è molto diverso sono pochissimi i detenuti in Italia
Che sono detenuti per terrorismo di matrice jihadista
E sono pochissimi i detenuti realmente monitorati per questo tipo di problema i numeri sono diversi Antigone e credo che possa confermare perché loro hanno hanno tutti i dati io adesso non non ho nulla però ho una consapevolezza del problema e di che cosa significa questo problema dentro le sezioni
Dove anche avere un tappeto in cella
Può essere un un ostacolo alla vita quotidiana dentro il carcere
Grazie
Ma intanto ringrazio
Interventi le relazioni molto interessante
Devo dire però mi è molto istruttivi perché insomma e da poco tempo sono entrato questa riflessione
Però tuttavia mi è sembrato da
Le relazioni anche dagli interventi che ci ha detto poco
Su ciò che dopo
La pena detentiva
Cioè si è detto a poco dei percorsi dei non ho capito se ci sono sono previsti dei percorsi le persone detenute a costruire il futuro il proprio futuro dopo
Cioè se c'è però io ho l'impressione commesse terminata Lapenna si entrasse dentro a una bolla
Dove non c'è niente di fatto ecco vorrei capire se c'è una normativa tra di solito ecco pensiamo un po'alla riforma che è stato fatto negli ultimi anni nel campo dell'istruzione dove si dice che bene
Che ci siano accanto
Agli istituti riconosciuti anche quelli professionali Renzo mamma
Preparare i ragazzi ecco ora non so se c'era una stessa corsa per i detenuti e cioè e che cosa viene vengono poi dati
Di per un periodo ai servizi sociali usciti ci sia si attivano c'è sul dei lavori socialmente utili tempo un'anima non non aiutano ecco
Capire un potente credo anche il il grande problema un altro grande problema che si unisce a già i problemi della detenzione che vivono i detenuti
Ecco quello che poi trovo non c'è non c'è
Prospettiva io credo che se non c'è prospettiva non c'è futuro
Ecco mi è sembrato di non aver avuto delle indicazione degli elementi qualcuno mi aiuti mi aiuta grazie
Qualcuno non voglia di Morientes Manlio una cosa secondo me che si può dire è che istituzionalmente
Non è un mandato dell'amministrazione penitenziaria di quello che succede dopo il fine pena altri ordinamenti hanno sono costruiti il l'esecuzione della pena è costruita
Per esempio con delle cose che iniziano un tot dal fine pena in altri paesi ci sono c'è più quest'idea danno i c'è meno un po'perché abbiamo tanta parte la popolazione detenuta è in custodia cautelare non ha un fine pena
E uscirà dal carcere
Magari anche diciamo con la revoca della custodia cautelare no
Poi abbiamo tante tanti detenuti non escono dal carcere a fine pena mai escono prima per esempio con una misura alternativa
Quindi diciamo non è se non è neanche semplice dire a sei mesi dal fine pena tu inizia a fare questo e quest'altro perché per tanti non sai quando il fine pena altri andranno via prima dei sei mesi del del del fine pena quindi non non è non è semplice
Le misure alternative sono pensate spesso come momento
Ma gli stessi permessi sono pensati come momento di così assaggi di di di di vita libera durante l'esecuzione della pena
Però diciamo in linea di massima io direi che la cultura del del dell'istituzione penitenziaria non è di questo tipo cui la però diciamo anche che le cose che i detenuti fanno in Italia in gran parte non le fanno con l'amministrazione penitenziaria
Le fanno col progetto dell'ente locale e le fanno con l'associazione di volontariato le quindi le fanno con strutture che sono fuori non sono dentro quindi in quei casi Illy
Dovrebbe essere e in qualche misura anche più normale l'idea che tu conosci questa persona perché fatta insieme un percorso di formazione in carcere e poi magari la segui
Anche dopo la finito il finita la pena però è coppie più direi che più una una una modalità di lavoro che attiene al settore privato o privato sociale che non una modalità di lavoro
Dell'istituzione penitenziaria
So se Baiutti ha si riconosce in questo
Deve finire
Realtà c'è un articolo che prevede che sei mesi prima la scarcerazione al fine pena bisogna cominciare a preparare il suo inserimento concreto con l'aiuto degli operatori penitenziari anche se questa norma è stata assolutamente per citata nei fatti e anche per un breve periodo dopo quindi una un appiglio c'è il problema però non è quello problema è che la competenza delle regioni e degli enti locali dove sono
La mia dicevo prima che il palcoscenico è un grande che Cassio grande palcoscenico dicevo proprio che molti sono qui a pensare come trasformare il detenuto ma pochi sono fuori a lavorare
Quindi il punto è quello secondo me l'operatore penitenziario e nella fattispecie figli gli operatori l'UEPE per le misure alternative devono accompagnare la persona verso l'inserimento e la legge dice efficace e duraturo
Però se mancano i gli enti locali se mancano i servizi del territorio poco si fa quello che noi vediamo invece che che esce dal carcere come lei diceva in una bolla di sapone o scompare
Scompare nessuno gli offre più nulla quindi è una responsabilità non in capo all'amministrazione penitenziaria osso l'amministrazione iniziare ma la realtà territoriale
Dai facciamo convenzioni protocolli per favorire l'inserimento però poi nei fatti tutti scompaiono
Quindi dobbiamo cercare all'esterno a costruire dovevo cercare l'esterno di promuovere queste presenze di volontariato e di operatori di diverse competenze per favorire e il il passaggio alle realtà locali
Quindi è questo il punto
Manca il territorio il territorio non sente il detenuto che esce cittadino a tutti gli effetti
Per cui ma il territorio siete tutti voi siamo tutti noi
Perché certo ci sono delle situazioni di a fu Heyman di mezzo dimezzo termine dove potere Pupo e accogliere le persone come a casa dalla pena per qualche tempo
Ma manca il soggetto pubblico secondo
Che al di là di tanti Progetti vantati promossi finanziati poi in realtà poco fa ma questo mio severo
Anzi come esempio giudizio
Graziano mi sembra che non ci siano altri interventi quindi possiamo avviarci verso la chiusura un convegno che Franco un inizio come all'inizio di un percorso insieme allargato che speriamo equo possono cogliere a quota queste riflessioni odierne delle
Strade contando i percorsi da poter continuare a percorrere insieme appunto sulla dia della non soltanto l'approfondimento ma anche della del fare insieme
Allora ringraziamento alla rivista confronti ottocento studi l'associazione Antigone l'assessore risponde al Chaplin morti per mille dei finanziamenti del Progetto delle dei cicli pittorici Richie senza ancora grazie a tutti e tutti a presto
Io non
Continua