Presentazione del libro di Nadia Terranova "Addio fantasmi" (Einaudi)

Buona sera benvenuti sono felicissima che siete così tanti vi ho appena fotografato perché veramente una cosa inedita rappresenta circa la presentazione di un libro vedere così tanta gente
Qui sono molto contenta sono molto contenta anche di presentare questo libro go punto come diceva Calvino
Ad Anna Maria Ortese direi a Nadia Terranova che dovrebbe soltanto ridere ballare
Degli ultimi nelle ultime settimane per aver scritto un libro così bello
Addio fantasmi
Io cercherò di parlare meno possibile addio fantasmi è il secondo libro di Nadia Terranova o meglio il secondo libro
Diciamo mainstream e narrativa per adulti perché pari Nadia Terranova scritto tanto tantissime tantissimi libri tanti libri a per ragazzi a la bara scritto racconti si era lo stile per il
Accompagnamento musicale
Ha scritto tante altre cose ma addio Fantasia su secondo romanzo
Il secondo romanzo come tutti sappiamo è il momento più insidioso nella storia della
Di ogni scrittore secondo amante quello a cui Moffa il poi famoso luogo in cui ti aspettano al varco è difficilissimo lo è appunto lo è
Tradizionalmente lo è perché perché si usa dirlo ma lo è davvero lo è davvero da punto di vista di chi scrive perché
Il primo romanzo è il il romanzo che raccoglie tutto quello che si è stati fino al momento in cui si è iniziato a scrivere quindi probabilmente trent'anni della nostra vita trent'anni di elaborazione di quello che si vorrebbe scrivere il secondo romanzo a parte
Dal momento in cui prima si è lasciato e quindi
Sono pochi anni si cerca sempre di andare a cercare chissà dove il secondo romanzo e invece Nadia Terranova ha fatto l'operazione
Molto coraggiosa molto intelligenti andata di nuovo il di sui suoi passi a riprendere contatto con la sua ossessione perché poi di scrittori bravi questo fanno non mollano l'osso
E e con e Nadia Terranova fatto questo non ha mollato rosso non l'ha mollato rispetto al primo romanzo ma non ha mollato soprattutto all'interno di questo romanzo questo romanzo è una storia
Di un ritorno a casa di un ritorno è la storia di una donna il cui nome scopriamo soltanto dopo alcune pagine perché anche i nomi
Hanno una loro importanza all'interno di questa storia anzi forse la prima domanda che farei a Nadia prima di addentrarmi ancora in chiacchiere su questo libretto per queste dove trovato i nomi dei tre personaggi di questo libro
Che bella domanda in effetti hanno tutte le stanze si Ida è la protagonista va be'redatte ormai effettivamente arriva dopo alcune pagine ma non dopo tantissime arriva alla fine della prima parte abbia parte sia ma il nome ha un senso perché nel momento in cui la protagonista prende contatto con l'idea che per fare i conti con qualcosa bisogna nominarla bisogna chiamarla e quindi è bello all'inizio prima nelle prime cinquanta cinquanta pagine non conosciamo il suo nome
Il suo nome viene dalla Storia di Elsa Morante che è una storia la storia di una donna che attraversa una città in guerra e quindi per me Ida era in guerra con con penso passato con la sua vita e volevo una una donna forte una donna anche avesse un senso della vita come battaglia non soltanto interiore e che attraversasse dei luoghi che non fossero soltanto Anna uno specchio metafisico di quello che era ma che fossero dei luoghi vivi che la investissero naturalmente in questo caso la città e Messina
E invece il cognome è una donna anche che avesse qualcosa di folle non qualcosa di perfettamente allineato quindi doveva essere ben chiusa nelle sue ossessioni come la protagonista della Morante
Anche il suo cognome ha un senso nonsenso che i lettori non possono conoscere perché la cui dare un cognome
Fan che esiste nella mia famiglia per via materna e che mi ricorda una una una bisnonna di cui ha sempre studiato la storia mentre Pietro il marito di da si chiama così perché e solido come una roccia mi serviva un nome roccioso un nome su cui ci si potesse arrampicare a cui ci si potesse aggrappare
Sebastiano il padre al al a questo nome perché
Ha vissuto una vita martoriata è stato un uomo molto infelice molto triste che ha patito nel corpo e nello spirito quindi richiamerà San Sebastiano e la madre non a nome anche questa è una scelta precisa la madre non ha nome non ce l'avrà mai
Durante tutta la durata del romanzo perché non è un personaggio è un cioè un personaggio in carne e ossa ma è anche lo specchio di tutto ciò che Ida con cui deve fare i conti a proposito della maternità sia in senso discendente quella da qui da cui viene sia la donna che fare domande sui figli che i pendolari quindi quella che la mette di fronte a questa cosa
Per tutto il tempo mi sono chiesta se avessero avuto un senso mettere un nome a questo triangolo perché poi Sebastiano formano i due angoli di un triangolo però no la madre doveva restare anonima completamente riempì bile con qualsiasi nome
Anche soltanto nella presentazione dei nomi dei tre personaggi hai usato più volte l'espressione fare i conti con qualcosa
Quindi è evidente che questo romanzo che appunto non soltanto alla sua autrice ma anche romanzo a fare i conti con qualcosa è morto di molto importante è un romanzo che fa i conti con tante cose però in particolare fa i conti fa i conti con un'assenza
La la protagonista di questa storia idea per l'appunto che viene chiamata dalla madre e questo è l'inizio del romanzo è un rom unico un un incipit molto classico ha molto bello il quello di questo libro per cui la protagonista ricevo una telefonata dalla protagonista vive a Roma con il marito Pietro
E riceve di cui non sappiamo però l'origine del nome
E riceve la telefonata della madre che la chiama nella nostra casa dice c'è tutto o anche un interessante gioco di aggettivi possessivi in questo libro perché appunto nostro e vostro
Sono cruciali all'interno di questa storia la nostra casa deve essere liberata perché deve essere venduta dice e dice a sua figlia Ida che si domanda perché la madre continua a dire la nostra casa dal momento che lei da molti anni si è trasferita a Roma
Da questa telefonata appunto lei decide di tornare per l'appunto a Messina e di riattraversare lo stretto
Che è un'altra delle ossessioni di Nadia Terranova fare i conti
Questo questo libro questa protagonista fa i conti con l'assenza del padre
L'assenza del padre che è molto diversa da la morte del padre e questa è la questione cardine di tutto il libro a un certo punto della sua esistenza il padre di idea si è ammalato di depressione si è messo a letto una mattina alle sei e diciassette Dossetti sedici
Spendendo la sveglia lasciandola per sempre inchiodata a quel numero si è alzato e si è allontanato dalla casa e da allora non se ne sono più avute notizie dunque
Quello che la protagonista deve fare è fare i conti per l'appunto con un corpo che non c'è e quindi con un lutto che è grottesco
Che non ha mai non si è mai potuto incarnare in un corpo reale non ha mai avuto un funerale non è mai stato neanche un lutto vero perché appunto come si pensa che amo
Il tema dell'allontanamento e e ben diverso dal tema della morte è una sospensione eh lo spazio diciamo così della letteratura sostanzialmente
Lo spazio in cui la letteratura viene ed è parlando con Nadia di questo libro dicevamo
Io ricevo appunto che questo tema dell'allontanarsi per me a me subito ha fatto pensare a Sciascia perché
Perché Nadia
è una scrittrice siciliana perché Nadia nel suo pantheon di autori Sciascia e perché l'asse la scomparsa di madre Majorana per me è stato un libro molto importante e che appunto siciliana mente affronta leader della spedizione per cui volevo chiedere a Nadia di parlare adesso appunto parlare del tema della sparizione significa parlare del libro però insomma di per partire da questa cosa qui circo qual è la differenza tra appunto
Una morte reale e un allontanarsi e poi un'altra cosa più più specificamente vorrei chiederle di questo spot di questo sparizione
La scrittrice che risposta si dà alla domanda che ci facciamo noi lettori della ragione per cui il padre si è allontanato perché il libro è tutto dalla parte dichiari di chi riceve l'angoscia di questa sparizione però dal punto di vista dello scrittore io mi chiedo cosa si è detto lo scrittore perché questo padre si è allontanato dal bel secondo lo scrittore
Quante domande io auguro a chiunque abbia scritto il libro di essere attraversato dalle parole di Elena Stancanelli perché già in private attraverso questi pubblico si si sente veramente rivoltati e messi a nudo sotto la sua radiografia
Quando mi aveva detto del tema della scomparsa legando lasciasse in effetti i c'avevo pensato come se fosse stata la prima volta ed è strano perché io sono una su una lettrice di Sasha ovviamente di tutto quello che ha scritto
Faccio continuamente riferimento Luís lo Stato lo Stato spesso una anche come esergo anche recentemente di un racconto eppure non avevo razionalmente fatto questa associazione c'hanno nulla negli anni di scrittura mi aveva fatto scattare questa questo meccanismo associativo
Naturalmente tutto quello che scriviamo e fate molto strano quando chiedono a che cosa che scrittrice ispirato nel scrivendo questo libro perché non è mai a nessuno una scrive seguendo la voce tutto quello che che ha letto probabilmente confluisce evidentemente c'è
Un bisogno a volte di raccontare questo lutto che narra requie
Che posso miliare una morte che è una morte perché per molti di noi il a volte il lutto difficilissimo da seppellire in effetti se penso alla mia esperienza personale io parto da questa situazione quindi da un lutto innominabile difficile da seppellire difficile da abbandonare
Eppure lo sbocco naturale di questo motore
Narrativamente la senza la scomparsa perché far saltare proprio
Sulla carta l'immagine di qualcosa di un corpo che ha deciso di sottrarsi volontariamente e a cui non può essere data nel sulla sepoltura quindi non può essere dato nel suo impianto
E non può l'assenza di funerale sterili a bloccare le vite delle persone che gli sono intorno cristallizza under esattamente poi a quel momento ferite di questa donna è esattamente incagliata quello a quel momento quell'istante quelle stesse ai DC lei non ha visto
Materialmente il padre uscire di casa lei ha visto una sveglia che si è fermata in quel momento essa che il padre è uscito di casa in quel momento
Ed è come se se tutto della sua vita si è andata avanti rendetevi della Sicilia o ha un lavoro e diventata adulta è diventata romana da messinese però dentro di lei l'orologio né mai andato avanti la casa che l'abilità è rimasta sempre quella lei non è mai uscita da quella casa
C'è questa cui sia di di Elizabeth Bishop che si intitola L'arte di perdere le cose che una questi ha molto drammatica molto allegra insieme perché racconta
Come si possa essere felici nella malinconia nel dolore del distacco lei parla di di perdere addirittura un continente intero oltre le chiavi di casa fa una passerà segna una serie di parole che si sono soltanto in parte materiali
Credo che Ida impari durante queste duecento pagine l'arte di perdere le cose l'arte di perdere uno scomparsa un'arte paradossale perché lo scomparso voluto perdersi da solo
E tu mi chiedi quale si era era giovane in realtà me lo sono chiesto Sempre ma non mi sono mai data una risposta vera quindi la mia risposta vale esattamente quanto quella di un lettore per me
Il padre è uscito di casa non ha mai voluto tornare perché è quella vita non gli apparteneva più è proprio un atto di resa rispetto alla vita non importa se lui abbia voluto uccidersi o se si è voluto
Semplicemente andar via semplicemente Luís al ha deciso ha capito che tutto quel gioco di incassi quella moglie con quella finzione di allegria quella figlia quella quel lavoro di insegnante che lo inchiodava ogni mattina ad andare sempre nello stesso posto erano pronte altre volte su cui non aveva più voglia di recitare quindi
Ha fatto un passo indietro e questo passo indietro questa ressa però è una vittoria è questa l'idea arriva arriva anche questa contraddizione è un'affermazione di vita c'è questa questa finzione non mi appartiene più quello che faccio io della mia vita è un'altra cosa e me la vado a riprendere
Questo secondo me ora mandato prima dice di appunto l'arte di perdere le cose e questo secondo me è un romanzo sulle soglie è un romanzo in cui la parola soglia se no salta spesso molti personaggi stanno sulla cioè il Ida in particolare sta su varie soglie anche il punto in cui sta rispetto al suo matrimonio una soglia e questa casa è una soglia lo è il rapporto con il padre quindi appunto questa soglia è una specie di appunto spazio che sta tra un dentro e un fuori e che appunto molto bar io dico molto banalmente se diventa il racconto di questo suo attraversamento appunto c'è la Sicilia cioè il famoso stretto e ci sono queste ci sono soglie ovunque nella vita di Nadia
E questa soglia però è anche uno spazio è appunto in cui il tendono in qualche modo si fermano perché appunto luogo e come la sveglia fermare sei e sedici c'è c'è un una specie di molto fascinoso attraversamento del tempo dentro questa storia per cui tutto allora e la storia è una storia che evidentemente va dal presente verso il passato però e come se fosse una storia nel in cui come diceva prima in aria poi alla fine il tempo si fosse fermato si è fermato a quel momento lì perché appunto è un bel momento irredimibile nel momento nel quale quello è uscito di casa
Fo è andato chissà dove e di nuovo appunto un'altra soglia qui c'era una specie di è corre per questo anche il titolo è bello audio fantasmi perché c'è una specie di incantamento alla fine a questo romanzo sembra essere un tenterà un antidoto a un incantamento
In effetti si apre con qualcosa che sia invitato anche quello è incartato insieme c'è il desiderio la soglia d'altra parte quando Nada Saia
Di tutto
Qualcosa che attraversiamo per passare da uno stato all'altro quindi è il desiderio allora la prima volta che Daniele di Terna anche scrittrice meravigliosa Rossella così serena mi ha detto questa un romanzo sul desiderio io ho pensato sino a me accorta però in effetti è vero è un romanzo sul desiderio e quindi sulle soglie idea il matrimonio e l'idea si è inceppato perché non riesce a riprodurre il meccanismo del desiderio
Più con il marito che è una cosa che succede alle coppie stanno insieme da tantissimo tempo che hanno bisogno poi di una di una finzione naturalmente per riprodurre quello che nei primi tempi e naturale
Però lì CEO proprio un passaggio che non si riesce ad attraversare l'ora stanno completamente al di qua di questa storia sa sanno che tanto non riesco ad andare avanti e quindi si si tengono sempre dall'altro lato del momento in cui anzi si presenta la possibilità di fare l'amore loro
Si ritraggono terrorizzati non troviamo i da questi nelle prime pagine e poi tutto è un attraversamento un tentativo di attraversamento appunto il bello e il mare lo stretto che separa che divide che unisce visse nel continente da casa dove ogni stanza separata l'una dall'altra e la madre spesso le parla sulla soia adesso che hai detto voi Parona una ricerca delle occorrenze di questa parola
Credo che che che ci sia
Nel titolo però anche il suo rilievo del del riuscire a spezzarlo del ridere riuscire a rompere l'incantesimo forse gli deriva anche dal fatto che su una grande lettrice anche adesso che ho quarant'anni
Di di favole di fiabe di libri per bambini soprattutto delle fiabe
Originali nel loro nel nella loro struttura nella loro versione originali per esempio modestissimo le fiabe dei fratelli Grimm cattivissime
Quelle prima di tutte le riscritture no prima che rhythm'quando le madri erano ancora madre non erano matrigne quando la gente moriva c'erano tutte
Tutte le scenette truculento te che probabilmente c'è qualcosa di di di fiabesco in questo in questo l'orologio sempre fermo che non Tim riesce ad andare avanti e c'è qualcosa di anche di maledetto di di un incantesimo come le maglie maledizioni sulle culle su questo nella vita di questa donna in cui tutto è paralizzato in qui le vite degli altri scorre sempre accanto e lei non riesce ad afferrarla
Prima di parlare della casa che oggettivamente la protagonista di questa storia volevo tornare sulla questione della battaglia tu hai all'inizio quando hai detto hai spiegato le ragioni per cui da si chiama Ida hai parlato hai parlato di una donna che in battaglia contro il mondo
Ida lo è è una persona in è un personaggio con un carattere molto affascinante molto forte molto violento anche
Che conduce una battaglia personale che punterà sua battaglia anche per dare per darsi sensibilità in qualche modo io cito sempre una frase soffre possessiva e cito sempre la frase che ha una specie di blasone di di di tutta la mia esistenza al tentativo di assemblee sei mesi senza era la frase di Etty Hillesum
Che dice
L'unica cosa che conta è offrirsi umilmente come campo di battaglia
Che secondo me appunto in i Abel si attaglia tante cose ma si attaglia anche al personaggio e dire perché i da un certo punto
Della sua storia capisce che deve
Buttare il corpo nella battaglia cioè deve fare in modo differire questo corpo di mortificare questo corpo di attraversare questo corpo di dati attraverso appunto la violenza del mondo la violenza semplice del mondo darli una vitalità
Una sveglia anche questo corpo del riavere che appunto in qualche modo non voglio essere troppo semplice però che in qualche modo diventa anche il corpo del padre insomma c'è il corpo del padre che non c'è quindi volevo chiederà Nadia di più se ci vuole dire due cose su questa battaglia fisica di Ida dentro al mondo
Impazzisce nel semplice Amiel nonché una delle mie scrittrici preferite era scritto a un certo punto scrivevo misurato il tempo con il mio corpo lei si rifà in quel caso si riferisce in quel caso
Ha un ha una passione clandestina che sta consumando
E però questa questa unione delle due parole tempo corpo insieme rimasta sempre molto intensa anche Ida misura il tempo col suo corpo il tempo da da adulta quello appunto del desiderio col marito e poi del desiderio che esce fermato e quindi di un corpo paralizzato e poi mentre torna indietro nel tempo guarda con la mente naturalmente guarda un album di fotografie verde una se stessa diciottenne e ricorda che cosa è successo nelle strade dei diciotto anni la prima volta che ha utilizzato il corpo proprio per per la per la stessa vita
In quel caldo in quel caso un'alta soglia è successa un'altra storia perché lei in quel momento assentito
Ha fatto una cosa di cui apparentemente non era convinta ma di cui forse realtà profondissima intera commenta perché la stava usando come una macchina il corpo e quindi contemporaneamente il momento in cui aveva perso controllo su sul suo corpo e per aver esercitato il massimo controllo su di lui e nello sdoppiamento
è molto presente cioè come se lei riuscisse sempre a guardarsi dall'esterno per questo scrivere la scena in cui lei guarda le fotografie mi è venuto molto naturale perché per me che idea si guardasse da fuori che
In maniera prismatica vedesse tutte le Ida che era stato era qualcosa di completamente connaturato al rispetto al personaggio
Il suo corpo delusa come termometro per tutto del resto quando è quando sta compiendo la traversata che la porterà in Sicilia in quel momento l'intesa esattamente dove e sta esattamente e che attorno sente che quella è la cosa più oscura che ha e li ho pensato appare se in in un libro che io amo tantissimo di Pavese è considerato uno dei dei dei minori da spiaggia
C'è un personaggio a un certo punto Clelia che va a fare il bagno
E disse ed e le chiedono
Le le chiede il il narratore come mai non fa il bagno con Doro che è il suo compagno e credere dice no lo faccio da sola perché il mare l'unica cosa che io il mare l'unica cosa che Ida ed è il punto esatto in cui il suo corpo in mezzo allo stretto quindi in mezzo al mare ma protetta per le due terre il suo corpo si sente a casa da nessun'altra parte
Dicevano
Dicevamo della casa
Cosa vuole sapere
Ah sì sì dopo dopo prego
La casa
Allora la casa dicevamo
è la protagonista di di di questo libro
E
Appunto questa casa che deve essere svuotata la cosa che che mi ha mi ha molto colpito di questa casa che
Naturalmente uno pensa una casa come una cosa consistente nella quale ci sono delle cose fisiche che sono inderogabili perché sono lì oggettive se appunto oggetti della sua infanzia che lei ritrova
La famosa scatola rossa di cui dire giù non dire niente perché è stato detto basta
Quindi alza apparentemente la casa il luogo delle consistenze vece appunto la cosa paradossale di questo romanzo è anche divertente che in realtà queste consistenze sono delle consistenze fantasmatica
Quindi la verità è che questa casa nella quale le cose sono perché sono sono in maniera addirittura all'ennesima potenza perché sono sempre state perché sono lì da un tempo che non è mai iniziate non finirà mai in realtà sono come delle appunto delle presenze i reali fantasmatica e ti prendo e come se prendessero vita soltanto a contatto con i polpastrelli richiede tocca in qualche modo cioè non ci sono in realtà non ci sono davvero
E questa punto tutti gli oggetti c'è una scena meravigliosa che Nadia sa che io ho fatto moltissimo è quella dei se e dei termosifoni
Per cui a un certo punto ma di questo questo libro qui in questa casa è abitata oltre che dall'assenza del padre e abitata da
Questo infiltrazioni che vengono al terrazzo per ragioni che non mi so spiegare che leggerete questo terrazzo da sempre viene quasi sarda quasi sempre viene si infiltra dell'acque quest'acqua diventa
La la vere il vero abitante di questa casa con queste macchie sul soffitto eccetera e quindi c'è dell'acqua degli umori delle delle fumosità
Che stanno sempre lì in bilico per e sono lì per raccontare questa specie di appunto di di di labirinto
Dell'anima che questa casa e a un certo punto di questa in questa notte una delle notti pazze insonni di idea nella sua casa decide di svuotare questi termosifoni questa dance fiatare così termosifoni
Dentro dentro il quale c'è dell'acqua residua appunto al tra qua che non era mai stata tolta questa scena che io molto moltissimo perché gli appunto veramente siede come se tu stessi in questa casa che non diventa uno strumento musicale canta la sua canzone
Attraverso lo schieramento dei dei termosifoni questa scena a me ricorda potentissimo ovviamente un libro un un racconto che ovviamente Nadia non ha letto
Perché i gli scrittori fanno così cioè gli scrittori sarà appunto Rizzo Amati sia rabdomante Easy per cui racconterò delle cose che che appunto stanno diciamo nel mondo era letteratura ma non necessariamente sono stati letti da cui gli scrittori e questo racconto racconto di Anna Maria Ortese
E Anna Maria Ortese per perché la conosce perché gli ha mai nella grande specialista delle case che prendono vita
Degli oli delle cose misteriose che prendono vita delle creatura Lita che si fanno presenza
E e cioè in particolare appunto una in un racconto c'è questa casa attraverso la i attraverso il i i tubi della quale casa attraverso questi tubi appunto
Si si prende vita una una presenza e quindi
Perché dico questo perché volevo chiederà Nadia di parlarci di questa casa perché volevo chiedere se è d'accordo su quest'idea che questi oggetti appunto sono come sono qua appunto anche questi sono sottoposti a una specie di incanto e come anche anche qui questa casa è come se si riaccende se ogni volta che che che lei la tocca diciamo così così comunque siccome tocca gli oggetti come così come si veste degli abiti che erano i suoi abiti di quando era bambina e di nuovo ridà vita è di nuovo lì uccide piano piano uno dopo l'altro qui c'è questa in questa stanza in cui vengono uccise una mo'una serie di magliette una dopo l'altra
Come si appunta piano piano giustizia se tutti gli agenti della sua infanzia
Allora prima corre tra vorrei raccontare questa scena dell'Isen qui a Vienna mi ha detto guadagni ha ricordato racconta di Anna Maria Ortese e io tutta contenta e tra essi io quello degli occhiali perché c'è una serata in cui appunto Ida smettere lenti a contatto e lei impazzire no quello della casa quindi è sempre stata sempre strane per le vie che prenderà scritta da perché quando avevo scritto essa degli occhiali avevo molto presente Anna Maria Ortese Bush appunto quello della casa
Assolutamente lancerei mai pensato e non non ricordo neanche
Quindi
Che strano ma va così
La la casa come l'acqua e non a caso sono legati alla cena dei termosifoni normalmente ne siano abitate pensarli come femminili e quindi come materni nel mio romanzo invece sono maschili la casa e padre e anche l'acqua è un elemento maschile che ricorda il padre il padre
Va via scompare
I dati convinta da subito per una ragione che si scopre a un certo punto ma anche semplicemente perché mette insieme i segnali che la vitalità che il padre
Abbia che fare comunque con l'acqua questo
Sia per qualcosa e di rabdomante dico così intuitivo ma anche perché materialmente ci deve essere sempre la ragione concreta nei romanzi l'acqua la casa
Curata da due donne diventa una è una casa di una città di mare di Messina quindi diventa frastagliata dal vento dello scirocco dell'umidità e quindi diventa una casa umida piena di macchie una casa in cui non c'è più un uomo che metta posto quello che c'è da mettere a posto quindi non faccia più
Non ci siete nessun tipo di manutenzione idraulica e le pareti siano funestato da queste macchine nessuno sa bene come appunto come come come sistemare come aggiustare
Sì c'è polvere dappertutto è quello anche più a che fare con i lavori che stanno facendo sul tetto di casa e naturalmente la polvere
Luminita insieme ci danno l'idea di una decadenza di una casa lasciata andare abbandonata che assolutamente lo specchio
Del padre e non quello della madre quindi avere a che fare con questo ancora una volta triangolo Ida la madre e la casa che sostituisce il padre e a volte la casa si sovrapponeva con l'acqua quindi avevo questo angolo sempre mobile con degli elementi che erano normalmente degli elementi legati al femminile che invece io volgevo tutti al maschile
Andava poi lo spazio all'interno di queste tre angolo uno spazio di una libertà assoluta in cui potevo mettere tutti gli oggetti che volevo e potevo come giustamente dici tu giustiziabili farli fuori perché sedie fantasmi dovrà essere adieu fantasmi doveva essere in tutto per cui Ida viene assediata dagli oggetti della sua infanzia
La scusa un quella la madre l'ha chiamata richiamati è una scusa reale che se appunto si si stanno facendo dei lavori sul tetto che sovrasta la casa su questo detto c'erano stanzino dove erano stati accumulati tutti gli oggetti messi lì non buttati
Perché questa famiglia non riesce a buttare niente
E quindi lei si trova tutto lei dice a un certo punto del ciuccio al lutto cioè c'è qualsiasi cosa ci sono io getti di quando era neonata ci sono le prime foto della sua adolescenza
C'è tutto quello che la madre ha conservato durante gli anni in cui hanno vissuto insieme è un incubo se ci pensate è un incubo
E a me è successa davvero qualcosa di simile per per colpa
Di alcuni lavori che sono stata assediata da tutte le età della mia e della mia vita tutte insieme
Ed è stata una un momento di di grandissimo scombussolamento d'a una prima timida felicità del riconoscermi ha ero questa roba qui ero questa cosa qui
A un certo punto non ti riconosci più anche perché la persona del passato
Sei tu ma è anche una persona completamente diversa che porta il tuo nome il tuo cognome che ha fatto Conte è un pezzo di vita di cui riconosci
Alcuni ricordi ma che è completamente diverso sono passati dieci o vent'anni Elita questa età ce le ha tutte davanti farne fuori era l'unico modo per procedere narrativamente
A questo proposito
Vorrei che Tubre comincia vorrei che introdurre questa è una questione che di cui a avete mi pare anche parlato con anni erano in quella bellissima scambio di idee che ha qualcuno di voi avrà letto che cito qualche giorno fa domenica su Robinson
A Nieri no è una scrittrice brevissima da ad Hanoi amatissima da tanti amatissima che ha mai molto
La scrittura di Nadia Terranova e che quindi è stata la appunto ha colto anche questo romanzo con molto piacere e ha scambiato con lei alcune impressioni su su questo libro una delle questioni messe sul tavolo in questo incontro è stato quello della vergogna
Che appunto tenuto in mente perché a proposito del frugare nel passato io io Nadia ci siamo scambiati le cose vergognose quelli in quel periodo perché avevamo per avevano deciso che il momento della nostra massima vergogna era stata la prima comunione
E quindi ci siamo scambiati delle fotografie che veramente altro che le foto hard se qualcuno trovasse nostri telefonini quelle fotografie allora sì che verremo messe esposti al pubblico ludibrio le foto in cui io nati abbiamo fatto la prima comunione ed eravamo orribili
E quindi a proposito di quella vergogna vergogna prima comunione nel libro diventa invece la vergogna
C'è una vergogna della protagonista che è una vergogna
Nei confronti della sua amica Sara di una mo'di una un episodio che le che che ieri che riguarda lei e la sua amica Sarah che rincontra che è un'altra delle persone conclude le cose con cui fa i conti la protagonista in questo ritorno a Messina
E che diciamo così è un è un un comportamento che Ida avuto nei confronti della sua vita sarà che
Lei neanche diciamo non non aveva neanche letto in questo modo le viene messo di fronte in questo ritorno le viene detto che qui in quella circostanza lei si era comportata in maniera
Sbagliata diciamo così e questo
E questo la fa vergognare diciamo in qualche modo però a far vergognare
E la costruzione diciamo così dell'identità psicologica della protagonista Ida molto interessante in questo libro lei a un certo punto a partire da fu da questa vergogna ma anche appunto a partire da quello che dice una cosa molto interessante le dice
Andando a Roma io sono diventata un'altra persona io me mi sono messa addosso una specie di grazia
Una un una una gentilezza un modo grazioso di stare al mondo che mi che mi che mi proteggesse che che va appunto mi rendesse resistenza più semplice
E mi mitra che tasse in un altro mondo
Facendo di me una persona riversa allora volevo chiedere a Nadia
Questa idea quanto d'di quanto della vergogna diciamo della vergogna che poi si incarna nella vergogna di sarà mai la vergogna grida dell'assenza del padre la vergogna di una casa che era il frequentato il rispetto alle case delle amiche erano a casa
In cui nessuno poteva entrare solare la vergogna di avere con in qualche modo uno stigma infantile e che si portava addosso quanta di questa vergogna ha contribuito a costruire questo strano
Doppio carattere di questa protagonista
C'è una frase di Natalia Ginzburg a un certo punto il racconto che si intitola infanzia da quello presso l'esergo per queste libero
In cui lei dice io mi vergognavo tantissimo della dei litigi che avvenivano dentro casa mia e dei miei fratelli perché mi sembrava che si litigasse così tanto in maniera così violenta sono dentro casa mia
Tutte le altre famiglie non non vivevano con la violenza verbale insomma essere lo scrive naturalmente non molto meglio
E io quando l'ho letto come come già mi era successo per quindi se diversi o familiare ho avuto un'illuminazione perché quel senso di vergogna anche ma impariamo da piccoli quando vediamo
Qualcosa tutto quello che succede nostre famiglie ci sembra stante di essere figli della famiglia unica diversa da tutte le altre marchiata da qualcosa che non si può comunicare all'esterno più terribile dove litigi avvengono in maniera più catastrofica
Dove le morti sono più violente dove l'affettività e più palpabile
Ed è forse per tutti è così soltanto che all'esterno le finzioni normalità ci fa credere
Sempre di essere gli unici quelli di quelli che hanno qualcosa di cui vergognarsi e credo che alcuni di noi quella sensazioni risse la portano per tutta la vita quando ci si quando si smette di vergognarsi forse mai o forse con con lungo percorso non importa
Sperabilmente si smette di farlo nella vita sociale ma speriamo che non ci non ci si accontenti mai di di non farlo della letteratura perché non c'è scrittura senza vergogna e l'unico modo di scrivere
Veramente l'unico secondo me
E andare a mettere le mani in quello che una volta ha bruciato e sentire che brucia ancora perché se noi ritorniamo quell'adolescente quel bambino quella persona che che si vergognava di qualcosa che era accaduto lui o che aveva visto solo luglio che pensava
Di di di dover tenere nascosto perché dal mondo degli adulti arrivava comunque il segnale di doverlo tenere nascosto oppure ancora peggio non gli arrivava nessun segnale e quindi l'unica cosa che poteva fare su quell'episodio su quell'aspetto su quella parte della sua famiglia era non parlarne tenerlo perse noi diventiamo esattamente quella persona che siamo stati e comunque anche se l'abbiamo superato anche se siamo andati avanti quel quel tal sto continua a fare male e qual è la cosa di cui bisogna scrivere non è facile perché comunque nel momento in cui la si fa fa male davvero ancora però è la la cosa per cui vale la pena andare avanti quella diventa sempre
Poeta scrittore acqua il Senato lo sai che per con il massimo sforzo ai il il minimo risultato
Fa il massimo dello sforzo per andare a raccontare un episodio nella sua nudità lo trasmette al suo interno Trasimeno trasponder attribuisce un altro personaggio cambi tutto eh l'importante è che ci sia il nucleo rovente e poi in quella pagina diventa una fra le tante però perire tre tenti quella pagina non è mai un caso è anche quella su cui tutti si fermano quella su cui poi tutti dicono a quel mi è piaciuta molto quella scena
E magari lo dicono con leggerezza e tu sai quanto ha bruciato a scrivere quella scena
La cosa che fa andare avanti anche perché la vergogna e quella che permette di andare a a a raccontare anche diversi tassi quello che meno ci piace ed è la parte più interessante perché quando leggiamo libri non vogliamo storie edificanti o personaggi perfetti o personaggi che sono positivi dall'inizio alla fine chiaramente
Può essere bello trovare un un finale aperto trovare un suo rilievo trovare una catarsi però mentre leggiamo vogliamo tutto vogliamo scendere nello scantinato peggiore
E si può fare soltanto con la vergogna non conoscono altro sentimento che abbia la stessa potenza letteraria
Una domanda velocissima e ed è la ragione per cui si è passata dalla terza persona la prima persona che fare di nuovo con questo con questi incandescenza
Sì sicuramente ho scritto un romanzo con una terza persona che era molto distante soprattutto all'inizio perché era una storia creare una seria che mi toccava molto e che per raccontare avevo guardato come dietro un vetro che comunque riguardava aveva a che fare con una storia di persone che mi erano state molto vicine ma non direttamente bene
E invece in questo in questo romanzo proprio perché venivo da quella prova avevo bisogno di una prima persona che mi permettesse
In questa comoda per questo lo salta anche per certi aspetti sovrapponibile a me anche se naturalmente idee non sono io però scelto che avesse l'età che io avevo già passato da poco che vidas che abitasse a Roma che vivesse a Messina che lavorasse con la scrittura anche se fa un lavoro che io ho fatto soltanto per un periodo insomma proprio la voce comoda perché volevo attraversare tutte le possibilità che questa prima personali poteva dare esplorarne totalmente e poi avevo bisogno di una lingua che fosse magica in certi punti che forse onirica che avevo bisogno di raccontare i sogni di raccontare anche tutta una parte non strettamente realistica e questa una terza persona non sarebbe stato possibile stavolta anche perché volevo raccontare le ossessioni da dentro e quindi dovevo stare dentro la testa di da
Il momento in cui Ida esce dal set proprio quando come dicevi tu quando incontra starà perché stare a la prima il primo specchio che noi abbiamo sì finora la madre ha detto delle corsie Ida però non possiamo pensare che la madre abbia un atteggiamento recrimina torio comunque Materno in tutte le sue sfumature nei suoi confronti mentre Ida la la prima persona che le disse
E guarda tu eri così e così marchi vedevamo così io ti vedevo così e quindi anche chi legge forse per lo meno io scrivendo l'ho vissuta in questa maniera una un uno scarto di prospettiva dice allora non è soltanto la verità non è soltanto tutta quella che sta dalla parte di dama c'era anche un modo di vederla spigolosa antipatico anche fastidioso
Sì più che altro conto come dice giustamente tu per la prima volta appunto essendo una prima persona veramente ma appunto molto ossessiva molto concentrata molto appunto alla ricerca sempre verticale diciamo così l'incontro con Sarah è è uno specchio per la prima volta c'era per la prima volta il il lettore si trova davanti a un'immagine reale ora dico reale ma reale un po'significa niente pensiamo a un'immagine un più più oggettiva della nostra protagonista perché Delay appunto fino adesso come dicevi tu abbiamo sentito soltanto quello che lei ma se quello ma neanche quello che lei diceva Colossus su se stessa la sua la sua smania abbiamo siamo stati accanto a lei abbiamo corso accanto a lei questa battaglia contro la smania siamo stati anche dentro i suoi sogni
Questa cosa dei sogni avete sulla moltissimo ex raccontare dico una cosa banale ma scrivere dei sogni è difficilissimo lo sa chiunque scriva lo sa chiunque fa cinema c'era i sogni sono una rottura di con gli uni senza fine quando arriva il sogno dici Cazzola sogno
Proprio perché non te ne frega niente perché non punta non ha piglio narrativo non evoca uno può dire qualsiasi cosa hai fatto il sogno invece il i sogni Dida sono bellissimi e questa è stata una delle prime cose che a detta Nadia perché corretto visto sorretto Canzo il sogno e invece e sono veramente molto belli sono tutti molto belli e sono davvero
Una sintassi della del racconto della racconto proprio segnano il il passaggio del tempo di dinari all'attento quindi volevo se ci voleva dire ecco una la cosa che ti chiederei se se questi sogni hanno davvero un arco narrativo oppure appunto col senza punta ad entrarci in troppe cose
Psicanalitica però se davvero seguono un arco e portate vanno da un punto all'altro
Sì naturalmente nel Tevis scrivevo pensavo seguivo soltanto il intuito c'è l'immediato quello Quimper e prendevo qualcosa che aveva a che fare
Con con quello che era successo che stava per accadere e l'unica cosa di me di cui mi preoccupavo proprio perché sapevo anche questo detto scrivi un sogno per di un lettore
Allora ostinatamente però non mi interessava perché volevo avevano a che fare con quello che stavo scrivendo i sogni e pensavo a base per delle per il tavolo però devono starci però l'unica cosa che pensano era non devono essere compiuti perché i sogni non lo sono
Cioè non devo dare acquisendo andavo devo fare questo esercizio non devo dare Lessona
Inizio svolgimento e fine ai sogni sono fogli agente dice delle cose strane in ciel parla di come fa riferimento a delle cose che non hanno attinenza con la realtà parla di cose che non hanno niente a che fare con la scena che vedono intorno i sogni sono questi e quindi dovevano essere così
E poi dovevano avere a che fare dovevano essere come degli anelli di congiungimento io richiamo notturni e dovevano essere a volte anche dei dormiveglia
Intanto devo cambiare il tempo narrativo perché il tempo narrativo del sogno non poteva essere il passato remoto con quindi dal con queste tre libro essere un presente dovrà essere un presente assoluto che il tempo di sogni al tempo dei funerali ed è il tempo delle ossessioni tutto è presente assoluto in queste tre cose e doveva essere così
E poi dovevano certo nel tutto il loro svolgimento anche raccontare una progressione perché il primo segno di del primo sogno che lei fa nella prima notte nella casa
E l'ultima notte di dare una delle ultime notti che lei passa nella casa quindi doveva esserci anche qualcosa che cambiava infatti in quello ci dovrà essere uno svolgimento infatti i sogni centrali sono i sogni in cui viene fuori di più il corpo del padre
Non lo so io certi fare un'ultima domanda tubo di Bobo e perciò le domande del pubblico oppure vogliamo no competevano
E di fare un'ultima domanda punto senza andar trapassi velare il finale del libro tanto meno senza parere la scatolina rossa che siamo riusciti a evitare anche quasi di nominare
A questa volta e nonostante che questa scatolina rossa sia veramente il filo che che va dall'inizio alla fine di questa storia perché è appunto quella scatolina rossa contiene il segreto e il modo in cui la protagonista si relaziona con questa scaturire rosa che fin dall'inizio viene detto essere l'unica cosa di cui lei a cui lei tiene tra le cose rimaste nella casa sarà
Il il modo in cui lei uscirà da questa storia ma prima che avvenga diciamo così la la sua
Liberazione dalla data dalla dal rapporto con la scatolina rossa avviene una cosa molto violenta dentro il libro che non racconterei però vorrei chiedere invece da avrà andati a una cosa lei fa a questo punto del libro fa una specie uno strano
Mossa diciamo così scacchistica per cui è come se anti aggirasse diciamo il dolore della protagonista fa capo facendo questa mossa strane poggiando Oro sul corpo di un'altra persona e questo dolore diciamo con una specie di proprietà transitiva
Sembra passare come un punto con un liquido tra tra due persone che si raccontano questa storia una una idea uno è un ragazzo Greco che è uno di quelli che stanno facendo i lavori sul famoso terrazzo e c'è un passaggio di consegne sul dolore in qualche modo ecco e quindi volevo chiedere a Nadia
Immaginato questo passaggio del libro come un abbraccio come un appunto come una palla avvelenata diciamo così che si passa da una persona all'altra esiste appunto de nelle imita la possibilità di pensare che il dolore sia qualcosa che
Appunto una volta uscito dall'alveo che lo lo lo fa marcire si liberi diventi meno pericoloso
Mi piacerebbe poter dire che due dolori che si riconoscono sì del odierno ma non è così
Il dolore assoluto di tutti ed è profondamente cui lista il dolore divora egoista quando quando è veramente improvvise lancinante e anche molto fisico e quindi in realtà tra tra idee Nikos non c'è un sollevarsi reciproco nel momento in cui parlano però succede una cosa Micossi arriva dopo starà invidiare Ugo Nikos arriva dopo quello con sarà e quindi arriva in progressione narrativa in un momento in cui Ida sta abbandonando l'idea die di avere sofferto soltanto lei quindi avviene un riconoscimento per la prima volta anche più rispetto al dialogo di Sarah Ida non dice nulla disse ascolta soltanto perché sente che questo ragazzo che ha sofferto
Una una tragedia e che che non i inenarrabile nel senso letterale del termine cioè che non si può raccontare perché è un tipo di dolore che non ha potuto trovare un'espressione nell'urto quindi in questo molto simile a quello di da
Io avevo vuole soltanto raccontare non cerca lui stesso ha un suo rilievo non cerca una consacrazione cerca soltanto un paio di orecchie e le trova
Non è cono sollevati nessuno dei due da quel suo da quest'incontro idea dice l'unica cosa perché poi non non andiamo avanti soppresso idea dice soltanto che si sente grata è forse quello che possiamo fare quando qualcuno
Apre su di sé un una porta avere un senso di gratitudine mi piacerebbe poter dire che c'è molto altro ma la verità e che quando il dolore a quel livello non c'è molto altro
E
Questo romanzo si chiama Dio fantasie questo romanzo è oggettivamente un romanzo nel quale si fanno appunto si saluta
In uscita
Il fantasma del padre in qualche modo ci si congeda da questa assenza per quanto sia possibile farlo perché ecco l'ultima cosa che vorrei dire di questo libro che
Nonostante appunto ci sia un addio effettivo sono
Ci siamo diciamo una specie di addio però è vero che è un libro che non è che chiude i conti davvero cioè non chiude i conti con la madre non chiude i conti con il padre non chiude i conti con il suo dolore eh
In questo in cui e qui in questa è anche una delle forze del libro c'è il libro dice io la trama io questa cosa non posso far altro che attraversava adesso vengo chiamato
In un punto della mia vita ad affrontarla in maniera più specifica ma non è appunto perché poi la vita è così non è che uno a un certo punto diceva bene torna a casa e dunque a quel punto poi ho risolta la questione via finiva di la mia vita riparte allegra no appunto la cosa interessante che comunque tutte le storie nel in tutte queste storie nelle attraversa le
Ci si si fa attraversare si fa ferire si va arriva fino a un certo punto
E poi a un certo punto ne esce ma non è che ne esce appunto candidamente vestita di bianco leche con tutta la sporcizia che sconti rapportarsi addosso o tutta la difficoltà continua per e continua con rapporto dello con la madre
Con il rapporto con il marito che non è che improvvisamente si risolve o di o direi diventa facile soltanto per il fatto che lei ha fatto un percorso c'è tutto quanto è come se fosse un tratto
Della della della insiste della sua esistenza che a un certo punto le diceva bene questo tratto me lo faccio in tutta la violenza che che è necessaria però appunto qua deriva fondo non è che sono diventata un'altra persona ecco quindi la con l'ultima cosa che ti volevo chiedere eh come esci Ida da questa storia
Si ricomincia dopo come dici tu non è un congedo di c'è un congedo da qualcosa
Però non è che noi mai nella vita ci congediamo veramente da tutto c'è una finzione quella di pensare che fare i conti significhi fargli una come una volta e poi non farli più non c'è nulla amori famiglia
Lavori che abbiamo fatto non c'è nulla con cui veramente non facciamo i conti mai più se l'abbiamo vissuto una volta lo potremo rivivere io non ho credo nella mia vita di non avere mai detto una persona non voglio vederti mai più credo di essere proprio ontologicamente incapace di pensare un mai più affronto quelli che la vita mi dalle perdite le separazioni spazi sempre voluti dagli altri
Però io non ci riesco proprio perché so che che e innaturale e cioè la vita non è fatta di di lacerazioni improvvise si accorgono quelle che che arrivano però la vite fatte di mobili separazioni momentanee dire incontri con tutto con tutto quello che ci riguarda
Quindi forse arrivederci fantasmi esco più appropriate o
E quindi va bene arrivederci fantasmi arrivederci a Nadia che ringraziamo per questo bellissimo libro che appunto spero di avervi fatto venir voglia di leggere perché è davvero un libro molto bello
Grazie che allena grazie grazie a tutti voi che avete uscire di casa venite a sentire per la presentazione di un libro a me sembra sempre un miracolo