Intervista a Renato Moro sui lavori del convegno "Aldo Moro nella storia della Repubblica" presso l'Istituto Luigi Sturzo di Roma

Radio radicale siamo con Renato Moro storico a questo convegno dell'Istituto Sturzo dal titolo Aldo Moro nella storia della repubblica lei e nipote di Aldo Moro e oltre a essere storico e ha svolto un una relazione sul sul sul sulla formazione culturale di di Aldo di Aldo Moro allora oggi cosa resta nella storia politica del nostro paese del della figura e dell'impegno di di Aldo Moro
Quel progetto politico che voleva creare Aldo Moro non si non si realizzò
Alla luce di quanto è accaduto all'epoca si può dire gol con la scomparsa di Aldo Moro è finita anche un po'la storia della democrazia cristiana anche se effettivamente è avvenuta alla fine del mille novecentonovantatré
Qualcuno lo sostiene che le origini della crisi democristiana siano da ritrovare non tanto e non solo in Tangentopoli nella fine della fretta ma addirittura negli anni settanta e nella tragedia di morte
Io credo che ciò che di Moro resta oggi
Io chiaramente non è un concreto progetto politico ma è un metodo un modo di essere in politica
Pensando sia quarant'anni di distanza dalla morte Moro viene da un altro pianeta
Però proprio questa sua inattualità
Io credo l'orrenda paradossalmente attualissimo in un momento in cui il Paese sembra aver quasi smarrito la sua identità politica sta cambiando radicalmente tutto agli italiani forse non sanno più bene chi cosa sono
Moro è sempre stato un uomo della complessità
E noi viviamo una politica invece della semplificazione più radicale more Stato nuovo da complessa perché stavo sempre convinto che le soluzioni semplici sono solo apparentemente semplici
Che tutti portano qualche cosa di vero nelle loro posizioni quando sono sinceramente e che quindi la soluzione complessa che tiene conto delle posizioni di tutti è la migliore possibile
E non lo è stato uomo dei compromessi
Noi abbiamo creato un tabù della parola compromesso
Inciucio è per definizione qualcosa di strutturalmente in plausibile negativo vuole invece è sempre stato un uomo del compromesso ricordiamoci che compromesso viene dal latino compì promettere promettere insieme quindi qualcosa di molto quindi non di molto basso in politica ecco in questo senso muore lontano lontanissimo direi però forse
Qualche Nostalgia ce la possiamo anche provare ecco lei ritiene che Maroni bene rapporti migliori con Nenni rispetto che con
Berlinguer a proposito di Titti complessità secondo lei con chi fu più facile il rapporto di apertura a sinistra con Ennio con o con Berlinguer anche se col secondo non si completò mai del tutto
Allora appunto il primo dato è questo con Nenni ci fu non solo un accordo con la collaborazione durata moltissimi anni e ci fu anche una grande amicizia e stima personale questo lo sappiamo anche umana
Con Berlinguer i rapporti furono politici e fur punto furono rapporti a distanza nel senso furono sempre rapporti mediati da collaboratori dell'uno e dell'altro
Gli incontri diretti furono pochi
E quindi è un rapporto comunque lo comparabile realmente un con un ecco lei si è occupato della formazione culturale di di di alto moro come giudica diciamo la durezza insomma l'intransigenza del partito della non trattativa che Veneto si formò anche attraverso molti intellettuali delle
Dell'epoca
Lei come si è riusciti a spiegare il fatto che tutta la diciamo la crema degli intellettuali soprattutto di sinistra si schierano per l'intransigenza della della trattativa ricordo appelli dove tra che altro vennero firmati anche dal fratello di Prodi che era uno storico come lei
Da detta poetiche le quali come Edoardo Sanguineti come li ha trovati come li legge oggi lei
Ma è difficile in questo caso Streets distinguere lo storico e il e il nipote quindi è una domanda per me particolarmente difficile nella quale non credo di essere il diciamo sereno e lucido come sarei su altre cose
Si sono confrontate credo due culture
Una cultura punto dell'intransigenza dello stato una cultura che aveva una sua tradizione che veniva
Da un passato est io una cultura che era quella di mondo per cui credo che Moro chiedendo
Quello che chiedeva dal carcere BR non ce lo stesso semplicemente chiedendo qualcosa che riguardava la sua persona e la sua salvezza personale ma riguardava la coerenza di un progetto politico che considerava
La vita umana la persona umana il principio fondativo della democrazia stessa
è chiaro che in quella situazione quindi si sono confrontati due mondi e due mondi diciamo ideologici più mondi culturali che Moro ha percepito dal carcere il fallimento non solo di una trattativa personale ma forse anche di un progetto più ampia più di di allargamento della democrazia
Un'ultima questione linguaggio di Aldo Moro allora noi abbiamo visto che nel periodo in cui Aldo Moro si impose
Nel nella politica italiana sia come Presidente del Consiglio ma come artefice dell'apertura a sinistra lei veniva criticato per il suo linguaggio molto fu forbito allora bizantino Acco quel tipo di di linguaggio
Diciamo lo avvicinava alle classi con le quali lui voleva a aprire una discussione oppure lo ha lo allontanava come veniva visto questo attraverso le critiche che abbiamo letto su su molte riviste culturali delle
Per fare alcune distinzioni io sono anche presidente dell'Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro siamo raccogliendo tutti i suoi scritti allora intanto Moro due registi completamente diverso quando parla nel suo collegio elettorale quando parla ai suoi elettori pugliesi
è chiarissimo è chiaro che quando invece parla a in Parlamento parla al suo partito il suo linguaggio è un linguaggio Complesso è un uomo della complessità
è un linguaggio di uno di un politico che viene dalla cultura cava intellettuale è un linguaggio di una retorica che viene da un mondo che non è quello di oggi però c'è anche una leggenda
Su tutto questo tutti sappiamo del linguaggio di Moro da una espressione rimasta proverbiale le convergenze parallele
Da molti anni sappiamo che non sono di loro sono di Eugenio Scalfari
Moro parlò del fatto che un difficilissimo governo Fanfani aveva la convergenza da una parte di repubblicani socialdemocratici liberali e poi c'era la convergenza indipendente dei socialisti quindi parlo del governo lo disse di convergenze democratica fu Scalfari attribuire a Moro l'idea delle convergenze parallele partendo da questo
Morolo smentito smentì in Parlamento non bastò la leggenda certe volte è più forte della realtà dei tre edizioni si inventano e Moro è stato accompagnato tutta la vita
Da uno stigma sul suo linguaggio politico che io credo in parte assolutamente ingiustificato
La ringrazio per avermi anche chiarito questo aspetto ringrazio utilizzando in pochi bene la ringrazio molto e la sua disponibilità ringrazio lo storico Renato Moro col quale abbiamo parlato di Aldo Moro nel convegno dell'istituto scorso al titolo Aldo Moro nella storia
Della Repubblica grazie