Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critiche militanti oggi parliamo di una raccolta di saggi di Giancarlo Gaeta leggere Timon Bale che a pubblicato l'editore Quodlibet di Macerata
Raccolta davvero benemerita perché Gaeta studioso del cristianesimo e massimo studioso di chi non venne in Italia a riunito le sue prefazioni suoi commenti le sue riflessioni
Di
Intellettuale commentatore e traduttore all'opera della grande penso ricerca francese forse una delle due o tre più grandi
Per tattici del del nostro Novecento nata nel mille novecentonove morta nel mille novecentoquarantatré quindi una vita brevissima tutta bruciata al poco di un pensiero che si confronta
Per sfuggire alle menzogne dell'immaginazione continuamente con la vita pratica attenta però volere pretendere che pensiero e vita pratica coincidano in modo ulteriormente menzognero
La Bale è nata in una famiglia borghese colta suo fratello Andrea è stato uno dei più grandi matematici del Novecento
FIAT formata con il filosofo Alain anche una lista ma in qualche maniera mistico della tradizione più puramente razionalistica e radicale della filosofia moderna che formata in particolare sui classici su Platone su Cartesio su canta
Sui greci
Però ancora molto giovane ha avuto esperienze
Di impegno politico i sindacalisti rivoluzionari di precoce critica al movimento operaio e al marxismo una polemica addirittura con con Trockij
Ha voluto provare su di sé la condizione operaia in un momento particolarmente duro per il proletariato nella depressione degli anni Trenta nelle officine ad esempio della Renault lei che aveva un critico molto fragile continua emicranie
è stata per qualche mese nella guerra di Spagna
E poi ha cominciato nell'ultima parte degli anni trenta e durante la guerra con
La fuga il passaggio nel sud della Francia e poi di in negli Stati Uniti e poi a Londra con i resistenti francesi ha cominciato a riflettere apertamente su alcuni grandi temi religiosi ma mai scissi però dai temi politici in questo senso Gaeta è molto nutrito nel rigettare le interpretazioni del pensiero meridiano che lo spaccato in due e vedono dalla seconda metà degli anni Trenta una involuzione o evoluzione a seconda delle opinioni dei commentatori da un piano socia al politico al piano religioso no dice Gaeta i due piani
Ci sono sempre entrambi ma cambia la prospettiva che arricchisce parta su un altro piano il pensiero della Bale con suggestioni gnostiche ma che poi approda un singolare platonismo cristiano
Vede nel mondo nella società il dominio della porta il dominio della necessità al quale che può contrapporsi non un bene sociale che sempre spurio ma un bene assoluto soprannaturale una sorta di punto d'appoggio esterno dal quale soltanto si può introdurre magari nell'infinitamente piccolo individuale una dose di
Venne
Dentro invece l'impurità dei rapporti politici dei rapporti sociali in cui il bene e il male a un livello più basso sono sempre mescolati e in cui la menzogna e la sopraffazione regnano i non bisogna farsi mai illusioni su questo
Con grande purezza la lei l'ha definito il la parentela tra la Chiesa cattolica il suo totalitarismo nato nel Medioevo e i totalitarismi moderni ha tentato di ripensare le tradizioni religiose
A partire da quella greca e anche la necessità diffondere le credenze cristiane con quelle appunto
Di un paganesimo che abita ancora la nostra vita quotidiana
E la cui scissione dal cristianesimo determina una frattura all'interno degli individui e della società che aliena che appunto porta menzogna
Parte della sua riflessione più alta in una serie di quaderni elaborati
Amaro figlia e poi e poi negli Stati Uniti e di saggi elaborati a Londra
Che tentano di delineare il futuro dell'Europa dopo la guerra
E di spendere non una carta dei diritti ma e qui qualche radicale si ricorderà di un referenti Emma Bonino una carta dei doveri dai quali soltanto i diritti
Poi circostanziati possono di scendere qui vorrei leggere una pagina sola per concludere la sua critica marxista la critica lucida diciamo disperati allo stesso tempo piena di speranza
In qualcosa che non può che essere al di là della natura mentre invece manca appunto come fanno
I sistemi filosofici moderni aveva voluto proiettare una giustizia che il suo stesso che la sua stessa analisi negherebbe per la RAI la filosofia e la contemplazione delle contraddizioni e non la loro alta risoluzione quando non possono essere risolte
Appunto su un piano umano e scrive in oppressione libertà Marco era incapace di un autentico sforzo di pensiero scientifico per il semplice fatto che non lo interessava questo materialista non s'interessava che della giustizia nera ossessionato
La sua visione così chiara della necessità sociale era di natura tale da condurre alla disperazione perché è una necessità abbastanza potente da impedire agli uomini non solo di ottenere ma perché i nodi pensare la giustizia
E che non voleva disperare sentiva irresistibilmente infette il desiderio di giustizia dell'uomo è troppo profondo per ammettere un rifiuto
Così si è rifugiato in un sogno in quella materia sociale testa s'incarica delle due funzioni che età pre dice all'uomo e cioè non solo di compiere ma di tentare la giustizia
La lei la più radicale e più lucida più disperate al tempo stesso al tempo stesso al una sorta di certezza
E la verità del soprannaturale commesse si poté inventata con la propria esperienza individuale una strada un modello di Santità
Laddove e di mistica laddove le tradizioni mistiche e religiose e di fede dell'Occidente erano morte d'altra parte riteneva di essere fortunata vivere in un tempo che aveva perduto tutto e quindi anche le sue menzogne che invece il dopoguerra e il Periodo che arriva fino ad oggi a ahimè restaurato il consiglio di oggi e quindi Giancarlo Gaeta leggerissima onda e il edizione Quodlibet
A risentirci venerdì prossimo