Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui a Matteo Marchesini per la rubrica critiche militanti morto pochi giorni fa Andrea Kim Ordine il secondogenito di Natalia e di leone Ginzburg in atto nel mille novecentoquaranta
Dunque settantotto anni viveva a Bologna
Ed era un economista noto nulla in realtà di Andrea Ginzburg mi è capitato di incrociarlo per strada qualche volta dato che viveva
Per la mia terza città e qualche anno fa ho assistito al centro Giorgio Costa di Bologna un bell'incontro tenuto da lui sud si pranza ma ho in mente alcune pagine molto belle di di sua madre
Di cui molto peraltro in questi anni chi parla così come si parla molto in generale della famiglia Ginzburg scrittori saggisti
Critici tentano di ricostruirne la costellazione familiare intellettuale ecco io ho in mente delle pagine molto belle in cui compare Andrea Ginzburg
In Mai devi domandarmi un libro di petti narrativo saggistico autobiografici uscito nel mille novecentosettanta uno dei libri credo maggiori di Natalia Ginzburg che eccelleva come nelle piccole virtù il cui saggio maggiore
è proprio dedicato all'educazione dei figli in questo genere di però oltre i brand
Tutte di analisi racconto della vita intima della vita del nido c'è un pezzo in Mai devi domandarmi che si intitola il bambino che ha visto gli orsi
In cui la Ginzburg che si dipinge come al solito un po'tarda io ottusa nel cogliere le novità attorno a fare
Va negli Stati Uniti dove per un Periodo Andrea si è trasferito con la famiglia e poi tornando riceve una cartolina su una temerari agilità una temeraria vacanza estiva della famiglia con i bambini
Nelle Rocchi ma un intenso il piccolo Simone figlio di Andrea ha visto gli orsi ha visto degli orti che di notte si sono aggirati intorno alla macchina
Del del del gruppo
Forse in cerca di cibo mentre loro li osservavano dalla tenda che Andrea aveva con un po'di esercizio imparato imparato a montare prima della vacanza ma c'è un altro petto in cui invece il figlio in primo piano
Si trova verso la fine della raccolta e si intitola interlocutori la Ginzburg parla delle persone a cui fa leggere i suoi scritti la sua narrativa al suo teatro i suoi articoli una sua amica un critico chip probabilmente Cesare Garboli e il suo figlio maggiore Carlo lo storico
Col quale a un rapporto abbastanza particolare perché il figlio maggiore
Comincia subito dopo la lettura ricoprirle adibito Peri che però le provocano ilarità e proprio l'ilarità il partigiano insieme della famiglia sono temi che la chiedo Burke la che importata da da maestra questi figli che appartengono alla generazione in fondo del settantotto e che hanno una madre scrittrice aliena dalla politica nel nel suo senso diciamo così di attrazione non da quella politica che crede di poter sorvolare i rapporti radicati nel buio familiare tanto è vero che le sue cose più politiche la Ginzburg le scrive sempre a partire dalla famiglia come per la storia dell'adozione di Serena Cruz negli ultimi anni della sua vita il bene nel petto interlocutori a un certo punto Daniel Gorga scritto alcune pagine si accorge che i suoi interlocutori soliti mancano e c'è invece il secondogenito che non è nominato ma è evidentemente Andrea
E dice
Egli non è abitualmente per me riguardo al mio scrivere un interlocutore perché ho sempre la sensazione che mi dica pretty come scrittrice cioè che mi trovi sostanzialmente inutile
Ho con lui sempre l'impressione che tutto quello che al mondo non è né matematica né economia né politica gli sembri in fondo futile inutile
Il fatto che egli non sia per quanto riguarda il mio scrivere un interlocutore per me non limita in nulla e i nostri rapporti essendomi possibile parlare con lui di ogni altra specie di cose
Quella sera tuttavia mi chiede di leggere ciò che avevo scritto e gli diedi le mie pagine lente ride un poco e disse che quel pezzo era non male
Queste sue parole mi accesero di una grande o fuori all'indomani buttai giù in gran fretta un nuovo scritto era sui privilegi di classe avevo moltissimi dubbi alcune vive speranze
Quando lui tornò da me la fiera li diriga leggere quelle mie nuove pagine e non vi ha mai come l'altro mio figlio coperto di contumelie Udet nei suoi giudizi sul mio scrive la ferita rubato è cauto e anche estremamente attento non provocarmi ferite
Difatti non mi ferisce quasi sempre però dopo un suo giudizio mi sento inutile e futile come ho fatto letto dal collo difetta fiori
Si è fatto crescere da poco la barba eleggendo si accarezzava la barba e dal modo come si accarezzava la barba capivo che non gli piacciono per niente quello che leggeva
Il suo giudizio fu dolce sorridente e inesorabile mi disse che avevo concluso il capitalismo con la società industriale
Io non mi ero accorta di aver parlato né di capitalismo né di società industriale prima di stupefatta gli avevo comperato dei pigiami e delle camicie
Lui disse che quelle camicie non le avrebbe mai portate perché erano operate cioè avevano nel tessuto delle sottilissime Rigoli e traforate quasi invisibili io non me ne ero accorta avendole comprate di fare anche i pigiami non gli piacevano perché erano uno verde e uno rosa ama unicamente l'azzurro
Il giorno dopo ce l'avevo con Louis sia perché aveva annientato senza remissione il mio scritto sia perché era uscito dimenticando sul divano Camici e pigiami che mi aveva detto sarebbe andato cambiare
Pensavo che usando egli vestirsi in modo assai sbadato nessuno avrebbe mai potuto sospettare che avesse qualcosa contro le camicie operate che distingue sul tessuto da un altro pensavo che la sua inimicizia contro le camicie operate dove probabilmente nasce dal fatto che le riteneva rivuole
Pensavo che aveva sulla privo lette sulla serietà non solo riguardo alla biancheria agli abiti ma in genere idee sbagliate
Tuttavia osservando uno dei pigiami che gli avevo comprato quello rosa scoperti che era infatti di un rosa vinoso abbastanza o li orribile
Rilasci mio scritto trovai repulsiva
Ne falliva un afrore dolciastro medico prestavo così totalmente profondamente che mi sembrava di non poter scrivere mai più nulla avevo rotto i miei rapporti con il mondo e mi trovavo su una strada ingombra di tali ostacoli che non sapevo come camminare
Quando mio figlio torno a casa mi disse che aveva ragione dimostra il mio scritto piegato in quattro e legato con un elastico
Avevo deciso di lasciarlo perdere cacciarlo in fondo a un cassetto lui era tornato presto per uscire di nuovo cambiare il pigiama rosa
Non si era dimenticato di quei pigiami uscì e tornò poco dopo con un pigiama azzurro io ero grata di non avermi permesso di attribuire importanza quel mio scritto e di avermi in qualche modo comandato comodi assai dolci di lasciarlo perdere
Ora dovevo lentamente con fatica smuovere la mia strada mucchi perché rimorchi
E così questo pezzo interlocutori da Mai devi domandarmi per ricordare Andrea Ginzburg morto pochi giorni fa a Bologna a risentirci venerdì prossimo