Presentazione del libro di Paolo Grossi "L'invenzione del diritto" (Ed. Laterza)

Buonasera a tutti
Prendo io la parola perché me tocca quanto pare come introdurre di Bari questo dibattito questa presentazione e quindi questo cercherò di fare pochi minuti
Devo dire che quando mi capita come in questo caso di partecipare alla presentazione di un libro di un libro importante come quello di Paolo Grossi di cui oggi parliamo
Mi sorge spontanea una domanda che cosa significa in realtà a presentare un libro in realtà chi o che cosa si presenta la presentazione infatti a diversi protagonisti cioè il libero c'è l'autore
Ci sono i presentatori c'è il pubblico la presentazione vive dell'interazione di questi elementi
Vediamo innanzitutto il libro che ha una sua oggettività si impone per il suo contenuto tuttavia questo libro non diviene comuni pienamente intellegibile se non è comunicato
Esso infatti acquista la voce attraverso la parola di chi lo presente ed è compreso da chi ascolta
C'è poi l'autore
Attraverso il libro la domanda è si presenta anche l'autore
Questa domanda acquista una valenza specifica proprio a proposito di un libro come questo che contiene oltre di alcuni dei più importanti scritti di Paolo Grossi dell'ultimo decennio anche una preziosa bibliografia degli scritti dallo stesso virus l'impressione è allora che attraverso il libro si è incentrata l'attenzione sull'autore sul suo pensiero sul suo percorso culturale
E in particolare sull'ultimo decennio che ha visto un intellettuale colto e raffinato divenire giudice costituzionale
Per contribuendo per dir così direttamente dall'interno alla costruzione di quel nuovo costituzionalismo al centro del quale do stanno non le leggi ma i principi non l'individuo dalla persona
Di cui tante volte lo stesso Grossi ci ha parlato
Ci sono poi purtroppo anche i presentatori che non costituiscono ovviamente oggetto alla presentazione tuttavia essi hanno anche qualche ruolo perché il libro vive almeno per un momento nella soggettività di questi presentatori e transita al pubblico attraverso l'interpretazione e la mediazione di questi c'è in questo processo forte c'è anche una certa invenzione da parte del presentatore nel senso che Paolo Grossi attribuisce a questa parola invenzione
E che ci fa in qualche misura del presentatore un soggetto che appunto come Kim Venier il diritto cerca tenta di decifrare di comprendere tenta di ritrovare quel filo del pensiero che fa del libro una manifestazione di una più ampia avventura culturale
C'è infine il pubblico
La presentazione al successo raggiunge il suo scopo sette
Suscita in qualche modo la vitalità degli ascoltatori essa si realizza attraverso l'intermediazione di un soggetto collettivo il pubblico che a sua volta composto di individui
Il la presentazione di percorsi di una relazione fra questi soggetti in cui i soggetti appunto si fanno oggetto il libro l'autore e anche gli stessi presentatori diventano interlocutori con il pubblico
Gli ho detto queste cose non per il gusto di un'esposizione un po'raffinato complessa
E anche singolare ma perché voglio chiarire con forza che eventuali considerazioni che potrebbero apparire incongrua o in qualche modo discutibili non possono che far capo alla responsabilità di chi introduce i lavori oggi pomeriggio
Veniamo adesso brevemente al libro
La prima cosa che mi ha colpito è il titolo e la prefazione ultima verba
L'autore ci spiega subito che l'espressione non allude a parole estreme ma quelle riflessioni causate nell'ultimo decennio
Dall'esperienza da lui definita inaspettata presso la Corte costituzionale dapprima come giudice poi come presidente e che gli ha consentito di completare un percorso culturale ed intellettuale
Tutto ciò è senz'altro vero e noi ci aspettiamo e ci auguriamo ancora molti scritti di Paolo Grossi tuttavia non si può tacere che quelli contenuti in questo libro sembrano con chiarezza a rappresentare il compimento di un lungo periodo di riflessione
Un lungo periodo che trova nell'esperienza nella prassi della Corte costituzionale della sua giurisprudenza la conferma definitiva dell'esattezza della tesi da tempo affermata
E cioè che il costituzionalismo moderno un costituzionalismo come ho detto prima di principi e non di legge norme costituisce una piena anche se non esclusiva rappresentazione di quel processo che ha messo progressivamente in crisi il riduzionismo che voleva il diritto costretto solo nel campo dello stato della legge
Per immettere tutti noi in una stagione nel quale il diritto consentitemi di dirlo visto che io comico anche qualche dimestichezza con il diritto processuale il diritto del processo non sono più oggetto di mera e astratta applicazione
Che avendo avrebbe detto l'attuazione della volontà concreta di legge che è appunto quella che invece viene messa in crisi da questo tipo di indicazione ma costituiscono il frutto di un impegno interpretativo che ricava dall'esperienza e dalla storia in una rimeditazione dei valori costituzionali la regola iuris e la regola del caso concreto
E appunto quella invenzione del diritto di cui ci parla l'autore
Un'invenzione che non ha il sapore della creazione ex novo di una macchina o della l'introduzione di un personaggio casca pace visto tetti sostenere il colpo di teatro di un mutamento di indirizzo giurisprudenziale
Ma al contrario il sapore discreto del ricercare del trovare di continuamente fa venir fuori in un contesto fatto non solo di norme
Ma di società storia economia un punto di arrivo forse provvisorio capace tuttavia di esprimere il contesto della società in cui si vive
Sotto questo profilo Paolo Grossi è fedele a se stesso
A quello studioso che nell'ordine giuridico medievale nel mille novecentonovantasei ci ricorda che il diritto non è fisiologicamente ne è un insieme di forme core tanti il divenire della vita sociale
Ne è un insieme di regole autoritaria presidio del potere costituito
Ma che il diritto appunto affondare le scaturigini più intime di una civiltà e ne esprime radici però avevano a quell'intellettuale che afferma che il diritto si manifesta attraverso un universo di Segni che sono i mille istituti dell'organizzazione e della circolazione giuridica
Riguardato da questo punto di vista il percorso culturale di Paolo Grossi è chiaro
Se il diritto è anche storia cultura fattualità
Esso non può ridursi alla legge che lo forma e la stessa norma destinata a regolare il caso concreto non può che essere frutto di una ricerca di una interpretazione e non di una mera applicazione
Sovviene alla memoria almeno la mia memoria il pensiero di Tullio Ascarelli e della sua distinzione fra testo è norma la norma che e appunto risulta dalla interpretazione del testo
C'è quindi l'età moderna l'età dell'Illuminismo che sceglie di porre a fondamento del diritto allo stato soltanto esso e chiede notifica nella legge il fattore di produzione giuridica
C'è invece il Novecento giuridico il secolo lungo come lo chiama l'autore che continua ancora oggi a produrre proprio affetti il periodo appunto del postmoderno
Di ciò che si caratterizza per essere radicale negazione della modernità dello statalismo del normativi Isma'della riduzione alla volontà del principe del fenomeno giuridico
Nel Novecento esplode la crisi che crisi delle fonti della loro visione gerarchica del principio di separazione dei poteri della politica come unica garante della giuridicità alla salutismo e all'astrattezza delle norme si contrappone la ricchezza dei principi
Al monismo il pluralismo
Al primo costituzionalismo quello astratto della Carta dei diritti frutto di un inesistente è stato di natura il secondo costituzionalismo in cui il protagonista non è più l'individuo ma la persona
E il cittadino ritrova al posto della vaghezza delle forme giuridiche la concretezza della realtà che sono decisive per la sua vita stessa
Il lavoro la scuola la religione la cultura la salute l'assistenza la previdenza in una parola la prima parte della nostra Costituzione
E a partire dalla situazione sopra descritta che prende corpo quella che può essere definita la rivoluzione di Paolo Grossi contro l'assolutismo dello stato della legge
Di un diritto edificato come dice l'autore su fondazioni prevalentemente mitologiche contro lo Stato mono classe per affermare con forza la sicurezza di una visione ordinamentale del fenomeno giuridico
Aperta l'esigenza del pluralismo
L'autore ci dice con chiarezza che occorre rivedere con coraggio il linguaggio che fa coincidere il diritto con la legge e che identifica nello Stato il tutore esclusivo del bene pubblico
Per far ciò egli non esita a utilizzare parole forti contro quelle che chiama mitologie giuridiche della modernità
Nell'ottica di questa la legalità diventa un contenitore vuoto caratterizzato da una giuridicità rattrappita come la entro la corazza una corazza costrittiva
La gerarchia delle fonti prevista all'articolo dodici delle preleggi sa di vecchiume dice il nostro autore e lo stesso avviene per il letto costrittivo in cui l'articolo dodici delle stesse tre leggi vuole conto collocare l'interpretazione applicazione ognuno di voi può cogliere l'attualità di queste parole quando si pensa ad una crisi delle fonti Alava anzi come dice l'autore al lavoro dei critici d'azione
E ai e alle fonti dei nostri giorni quando si pensa per esempio la diverse forme di soft uno introdotta nelle fonti agli atti di regolazione dell'autorità indipendenti e dell'autorità nazionale anticorruzione
All'esperienza del diritto globale che superati dico di natura con che supera con atti di natura convenzionale il reticolo delle fonti costituito dagli ordinamenti nazionali
Negli scritti di Paolo Grossi contenuti nel volume che oggi presentiamo ricorre spesso il riferimento al Santi Romano
Protagonista di quella che nella scienza giuridica e tecnica italiana è stata definita dallo stesso Grossi la più straordinaria avventura intellettuale che giurista del Novecento abbia mai vissuto
Il riferimento a quel giurista che si interroga sulle ragioni prima del diritto delle sue radici oltre lo Stato nel tessuto più riposto dalla società
Dei medesimi scritte non si rintraccia e non si rintraccia invece una una menzione del maestro di Romano di quel Vittorio Emanuele Orlando assertore protagonista del metodo giuridico
Di quel metodo che per trovare definire il proprio oggetto rischia di ergere confini separando il diritto dalla scienza politica dall'economia e dalla storia
Tuttavia Paolo Grossi sa bene che nel pensiero di Orlando giurista dalla personalità complessa come complessa quella di Romano
Vi è anche in qualche modo la capacità di superare questa cesura
Come risulta chiaro quando Paolo Grossi nella scienza giuridica italiana osserva
Che si ripete per Romano quello sdoppiamento salutare che si era già verificato per il suo maestro Orlando tra la tra l'analista della struttura di un'entità giuridica data questo o quello Stato
Ed il cultore del diritto pubblico generale nel cui osservatorio la singola figura statale viene complicarsi e a rafforzarsi in un passaggio in un paesaggio Stradella straordinariamente aperto è vario
Queste osservazioni fanno così di Paolo Grossi un intento ad un interprete della contemporaneità
Di quei cambiamenti e cioè che piaccia o non piaccia sono in atto e che caratterizzano la nostra esperienza quotidiana e che è un approccio tradizionale talvolta ci impedisce di cogliere pienamente a dire scrivere
Una situazione del genere spiega perché le parole d'ordine di Paolo Grossi come risulta da questi scritti siano transizione fluidità instabilità incertezza demolizione e decostruzione ma anche ricostruzione Europa diritto globale
E spiega anche quel fenomeno che vede la coincidenza del pensiero del nostro autore con quella di altri studiosi del fenomeno giuridico di diversa formazione
Non è ovviamente se questa la sede per cogliere tutte le suggestioni che il pensiero di Paolo Grossi e capace di offrirci
Mi sia permesso però di sottolineare il particolare rapporto che lega la vicenda culturale che l'autore ci descrive a quella branca del diritto che mi capita di studiare di praticare cioè al diritto amministrativo
Le parole di grossi appaiono infatti capaci di descrivere con chiarezza quello straordinario fenomeno di trasformazione che ha caratterizzato l'esperienza del diritto amministrativo
E a che età e che ha consentito di superare quel pregiudizio nazionalistico che come rileva Sabino Cassese descriveva il diritto amministrativo come figlio di ciascuno Stato e lo studioso come necessariamente nazionale
Il diritto amministrativo è stato infatti in modo imminente il luogo delle trasformazioni
Un diritto basato sul primato della legge sull'attribuzione all'amministrazione di un potere esorbitante
Su un rapporto speciale con lo Stato sull'esistenza di un giudice anch'esso speciale e così è divenuto nel volgere di qualche decennio un diritto che ha visto cambiare il ruolo del senso del principio di legalità
Che ha progressivamente sostituito il rapporto con lo Stato con quello con la Costituzione con i principi costituzionali ed europee
Chi ha visto il proprio giudice dotarsi degli stessi poteri del giudice ordinario
Un diritto tradizionalmente nazionale e divenuto così uno strumentario universale è globale
Di tale per dir così vicinanza Paolo Grossi e consapevole quando ad esempio nella relazione introduttiva al convegno sui centocinquant'anni delle leggi tonificazione
Per un diritto amministrativo del tempo postmoderno allieva rileva che l'odierno amministrativista sia visto sfilacciarsi tra le mani le due componenti essenziali della sua corazza protettiva la sovranità dello Stato nazionale e la legge
E lo invita ad aprirsi verso un paesaggio giuridico sempre più europeo e globale
O come quando segnala il riemergere di una fonte ignara della rigidità legislativa quella dei principi di origine giudiziale dottrinale
E di indicare il codice del processo amministrativo del due mila dieci un nuovo esempio di codificazione
Una opera di consolidazione posta in essere dallo stesso legislatore
Il Codice del due mila dieci contiene infatti un intero Capo il primo dedicato appunto ai principi
Il riferimento ai quali costi contribuisce a delineare lo spazio giuridico all'interno di cui si inserisce la nuova disciplina del processo amministrativo
Uno spazio aperto caratterizzato all'operatività di principi e regole tratti oltre che dal quadro costituzionale anche dall'esperienza dell'Unione europea e delle corti di Lussemburgo e di Strasburgo
Molte altre cose si potrebbero dire di fare grossi e molte più interessanti ed efficaci ce ne diranno i nostri oratori
Quelli che forse quello che forse può dirsi in questo momento è che De Rossi con il suo insegnamento ci sollecita a non accontentarci della tranquillizzante certezza della tecnologia giuridica
Ma ad aspirare ad una vera e propria cultura
In questo senso l'insegnamento di Paolo Grossi ricorda almeno per quanto mi riguarda le parole di un giurista che mi è caro e cioè di Feliciano Benvenuti nel disegno dell'amministrazione italiana
Diceva Benvenuti chi si limitasse ad una pura esegesi degli ordinamenti non farebbe opera di giurista nel senso più alto dell'espressione
Ma solo esserci terrebbe una tecnica che per quanto raffinata non può mai considerarsi idonea alla comprensione e attuazione di un sistema che generale sì
Discusso se vi ho intrattenuto con questa parole ma pensavo anch'io di dover dare come dire il mio contributo e anche il mio tributo diciamo Paolo Grossi
Credo che adesso possiamo passare al nostro databile al nostro come dire questa vale a ulteriori fasi di questa presentazione e darei latrare alla vera parola innanzitutto a Giovanni Canzio
Sì Gianni
Questo ecco vorrei esprimere innanzitutto
Prima ancora che dal giudice da giurista dove e come cittadino
La gratitudine a Paolo Grossi
Per avere esplorato
Temi percorsi itinerari
Che ci hanno aiutato a di svelare
Verità nascoste otto asciutte o comunque sottovalutate
Sul loro sulle orme dei grandi Capograssi
Ascarelli è stato ricordato ricorderei anche Puglia atti
Capire farci capire a tutti noi che cosa significa il passaggio dal moderno al postmoderno e cosa è stato il Novecento giuridico nel nostro Paese
Ci consente di svegliarci dava segno di pigrizia intellettuale
Pigrizia culturale pigrizie concettuali
Ci spinge
Sulla forse una terra incognita
Forse un mare ancora sconosciuto
Ma è un'operazione teorica audace che dirette a fare emergere come si ripete danni nei suoi libri la carnalità la fattualità del farsi del diritto
Nei processi davanti ai giudici
Con i bisogni le aspettative interessi i diritti azionati dalle parti che chiedono una risposta in termini di giustizia e non solo di legalità di legalità e di giustizia
E poi ci ha svelato con molta chiarezza questi decenni come come questo passaggio dalla cosiddetta unità semplicità alla pluralità e complessità in realtà ci costringe a misurarsi tutti quanti noi e con animo inquieto
Di fronte a una liquidità
Della società che rischia di travolgere anche la solidità del diritto e il passare da un società liquida al diritto liquido certamente ci favorisce certamente ci fa avvertire pericoli i rischi
E quindi ci chiede un impegno particolare per capire questi itinerari è anche per capire quali sono
I pilastri più solidi su cui assicurare ai cittadini la risposta giusta ma anche quella prevedibile anche quella uniforme anche quella uguale in casi simili vengano e poi devo dirlo proprio io personalmente ti ringrazio molto
Per avere ancora una volta
Messo in evidenza quanto sia complesso difficile ma anche quanto sia nobile
Il lavoro del giudice postmoderno
Il suo giudice interprete che fa da archeologo
Che che scava
Che rinviene non inventa Marin viene individua identifica rispetto a quel bisogno quella domanda quell'interesse azionato è chiamato a individuare la risposta più adeguata
Partendo dalle fonti che ha a disposizione ma anche da quelli metà fonti che su ogni meta valori che sono scritti nostre carte costituzionali e anche altro
E cioè questo lavoro di invenzione che ci fa capire quanto sia diverso logica Vieri che così vicino d'altra parte noi celebriamo quest'anno i settanta anni della Costituzione repubblicana ma anche gli ottanta anni dalle leggi razziali
Io vorrei sottolinearlo questo passaggio perché a me sembra che mai come la legislazione razziale nel mille centotrentotto
Possa simboleggiare
Davvero quale sia l'abisso in cui il regime
Dello stato il monopolio di Stato con il con il suo colore in quel caso il fascismo ma potrebbe essere anche di altri colori questo regime della legge
Deve passare prima con l'azzeramento dell'indipendenza dei giudici ricordiamo
Prima ancora Vietti sono state le leggi sulla eliminazione di ogni autonomia indipendenza la magistratura tra gli anni venti e gli anni Trenta e cioè degli idranti degli interpreti e degli inventori
Per le risposte giuste e poi con questa forte del diritto espresso solo dalla legge travalicare
I diritti umani i diritti fondamentali quelli veri con Cimoli troviamo nella nostra Costituzione cliccato
Presidente io apro una brevissima parentesi
Perché io la penso esattamente come te
Non eliminare la parola razza dalla nostra Costituzione
Ha un suo senso profondo ha un suo direi
Ci indica un dovere
Dal punto di vista sulla storia la civiltà della cultura ma che ci importa che lo sappia un primissimo mica siamo degli incolti che dal punto di vista biologico non esistono le razze e prese il razzismo
Ed esiste contro il razzismo un valore un principio costituzionale che può ergersi la barriera può aiutare i giudici a fare da barriera
Chiudo la parentesi
Ma questo
Monopolio statale questa
Questo mito
Del della legge uguale soltanto alla luce dello Stato questa unità semplicità
In realtà viene poi sistematizzata
Dal mondo dell'economia perché uno dei più grandi estimatori di questo meccanismo è stato Max Weber
Che a sistematizzare atto il razionalismo occidentale anche dal punto di vista del razionalismo giuridico
Legandolo strettamente alle forme del capitalismo borghese
E alla necessità assoluta che il diritto cosiddetto razionale fosse un diritto calcolabile ecco la calcolabile diritto un diritto su cui gli apparati e le istituzioni il mondo dell'economia e della finanza potesse fare affidamento potesse fare conto ecco e quindi il diritto calcolabile
Che dovesse garantire lo sviluppo del traffico in modo ordinato in modo sicuro la sicurezza questa sicurezza
Il diritto il più possibile uniforme il più possibile prevedibile pioppo così impossibile prevenire prevenibili addirittura dovendo fare delle scelte dal punto di vista economico industriale
E però devo dire che su tutti gli ultimi scritti Max Weber
Avvertito il Novecento avvertito la transizione si è reso conto che non poteva tenere tra l'altro aveva di fronte a sé
Un momento di comparazione direi drammatico cioè come mai proprio le nazioni nelle quali ha trovato la sua genesi la sua base il capitalismo borghese
Di cui si parla e cioè i Paesi anglosassoni i Paesi americani in realtà non conoscono questo sistema
Ma se sto si conoscono sistema di common law per cui è il diritto giurisprudenziale scritto vivente diremmo noi e quindi il ruolo dell'interprete per il ruolo del giudice interpretare
Che dà le risposte
E non lo Stato
E non da solo e non le leggi dello Stato e da solo ha bisogno precedenti io lo stare decisis quindi sistema completamente opposto
Rispetto al quale
Max Webber balbetta non riesce a dare una risposta a questa contraddizione
E allora
Entro più direttamente nel merito delle poche cose che vorrei dire
A me sembra che
Se oggi la fotografia con la quale ci illumina presidente grossi la fotografia dell'esistente con la fotografia fatta di anzi di inquietudini
Di frammentazione di instabilità anche indenni
Occorre porsi delle domande rispetto all'agire interpretativo e cioè una volta individuato
Il giudice
In questo giudice che deve muoversi attraverso un labirinto di fonti
Fonti non soltanto di tipo normativo ma anche di tipo giurisprudenziale non solo nazionali ma anche internazionali
Di fronte a un'economia una finanza conti è è una tecnologia in continua evoluzione a costumi della società in continua evoluzione
Di fronte a questa posto modernità che coinvolge tutto e coinvolge tutto
Come può questo mistero uomo giudice interprete inventore del diritto inventare quel diritto che non rappresenti anche una deriva solipsistica e quindi nichilisti via
Rispetto ai bisogni più collettivi della società
Cioè detto in poche parole come continuare a garantire oggi preso atto di che cosa significhi il magma dell'attualità della frammentazione
Come garantire oggi comunque quello che visto dalla stessa collettività quindi da quella carnalità di Pitti parli da quella fattualità come comunque un bene qui non si può non si può rinunciare
E cioè non la vogliamo chiamare certezza del diritto
Allora chiamiamola tendenza a una parità di trattamento dei cittadini di fronte a Lecce
Una tendenza a che sia prevedibile la decisione di quel giudice interprete a che l'interpretazione di quel giudice via un senso di continuità di uniformità tali da poter comunque assicurare quello che pure è un valore
E che è riconosciuto anche dalle carte internazionali forse anche la nostra Costituzione e che ripeto possiamo anche non chiamare certezza del diritto
Fa paura usa il termine certezza del diritto ma ci siamo capiti cosa intendo dire
Come fare in modo cioè che il diritto giurisprudenziale sì è un diritto che si muova comunque entro un no confini perché sappiamo che stiamo parlando territori sconfinati ma entro regole procedurali che diano il senso della realtà dell'interprete
Nei confronti dei valori
E qui
Secondo me il e novecento e la post modernità sua disposizione tre antico di eccezionale
Uno qui la breve parentesi coperto su sul razze leggi razziali ce lo dice subito
Il primo antidoto sono le costituzioni dalla post-modernità ecco a partire da novembre
Le costituzioni non sono più come dice Paolo Grossi
Delle mentre o come diceva anche Santi Romano riceve le carte scade catechismi
Delle regole di catechismo che venivano impartite ai cittadini
Ma sono ma nascono sul sangue sulla carne sulle morti di sacrifici sulle guerre di milioni e milioni di morti
E quindi esprimono
Principi valori che
Pongono al centro la dignità della persona umana
E questo è un faro che aiuta molto l'intero nel momento in cui deve porsi di fronte alla soluzione di offrire al caso concreto
E nello stesso tempo deve essere leale nei confronti dello Stato delle istituzioni della legge del della regola costituzionale che ancora c'è i giudici sono soggetti soltanto alla legge questa sorta di patto tra giudice legge
Che poi legittimo il giudice nostra costituzione o la sua indipendenza e con la sua autonomia
E quindi la Costituzione o i suoi valori e la Corte costituzionale sto polmone consente al giudice respirare ma dire a tutti i cittadini ma soprattutto al giudice nel momento in cui ci pone convinte e insieme alle quote alla costituzione il diritto di questa unione europea che ed ha chiuso nella carta
Non solo dalla Carta di Nizza che forse ancora un po'in mezzo catechismo secondo me
Anche per te ecco ma soprattutto la convenzione rovente
Che molto aiutato il CIPE e guardate
Scusate mi si apre un'altra parete sino alle suggestioni sono talmente tanto che cercano di rimanere mi attento ma alcune suggestioni non possono raccoglierle
Io ci tengo a sottolineare anche continua punto di orgoglio che vuole a volte è necessario che i giudici italiani
Non ci sono stati dei giudici otto automatica
E non sono stati bocca della legge
Non sono stati dei Mary osservanti o applicatori circhi storditi di una legge statale
Ma a partire dagli anni Settanta hanno aperto strade straordinaria del Pugliese interpretazione con coraggio con audacia hanno aperto frontiere all'aperto sentieri si sono inseriti attraverso il confronto continuo tra la norma la Costituzione alla Corte costituzionale
E hanno con la loro giurisprudenza che veniva a volte in modo sprezzante definita creativa o evolutiva oggi possiamo dire hanno consolidato
Dei punti che possono possiamo ritenere Fellini nel nostro ordinamento che sono stati poi recepiti dallo stesso legislatore ecco dal basso
Si è voluta fatica assoluto coraggio
C'è voluto anche che la Corte di Cassazione si aprisse
A nuove interpretazione più audaci
Più pregnanti e però il giudice italiano è stato un giudice che ha saputo ha saputo seguire nel corso degli anni a volte anticipando anche il legislatore l'evoluzione di questo questo ci tengo a sottolineare
Chiusa questa parentesi il sette quindi metà valori e quindi le Corti costituzionali
E però accanto a questo dentro la Costituzione insieme la Corte costituzionale l'indipendenza e l'autonomia della magistratura
Su questo aspetto noi possiamo deflettere non possiamo avere esitazioni
Perché forse forse saggio sommari mio avviso
Credo sia un po'al prius
Senza l'indipendenza e l'autonomia della magistratura non c'è il giudice ente
Non c'è il giudice inventore
Potrò possono esserci anche i valori può esserci anche la con la Carta costituzionale
Ma se il giudice non è indipendente non è autonomo non dal punto di vista proprio procedurale metodologico la possibilità di accedere a quei valori farli entrare nella decisione del caso concreto
Perché manca di indipendenza perché manca di autonomia
Guardate non è senza significato che alcuni Paesi quasi prossimi all'Italia
Accanto a noi in Europa
Le prime misure che segnano delle svolte epocali dei regimi faccio riferimento senza alcun infingimento alla Polonia partono da un attacco durissimo alla Corte costituzionale la Corte di Cassazione e all'indipendenza della magistratura
Mortificando la a Nichi Vendola azzerando né la portata
Perché sono gli organi respiratori innanzitutto la Corte costituzionale ma anche il piccolo giudice un organo respiratorio all'interno di questa cornice
E quindi la Costituzione alla Corte costituzionale
Le convenzioni internazionali e l'indipendenza e l'autonomia dei giudici quindi questa guida in terra incognita da ha bisogno di questi riferimenti
E poi
Il controllo dell'attività del giudice perché espresso nel nostro sistema nella motivazione
Che ha un suo rilievo costituzionale
Se il giudice è autonomo indipendente se ha una sfera così alta
Di indipendenza da avvicinarlo appunto alla all'architetto l'artefice all'inventore della regola dei anche giustificare razionalmente la sua decisione
E sottoporlo al controllo dell'opinione pubblica l'attività ceto dei giuristi e delle parti in sede d'impugnazione anche questo è un antidoto straordinario
E infine sono un uomo dalla Cassazione lo dico veramente umilmente dobbiamo credere nella nomofilachia
Non in quella qui pensava l'articolo sessantacinque l'ordinamento giudiziario del mille novecentoquarantuno che anche quello di stampo weberiana
Di stampo weberiana questo more geometrico questa Corte di Cassazione che deve assicurare l'unità del diritto è oggettivo
Garantire l'uniformità controllare fa
Le l'esatta osservanza della legge questo more geometrico Delia solo c'è nulla da fare non è quella nomofilachia qui facciamo riferimento lo sa benissimo Santo sopra i insomma ne abbiamo discusso in tante occasioni
Facciamo riferimento a un che ha un dialogo più vasto che parta dal basso dalla fattualità la carnalità del diritto che si muova circolarmente che sia dinamica che tenga conto dell'evoluzione dei costumi della società
E che però si muova secondo regole che ispira dalla ragione
E cioè ecco questo ci avvicina molto al common law molto allo stare deciso stare su dieci lo stare decisis
Sta penetrando nel nostro sistema
In forme più sicuramente più miti rispetto ai Paesi anglosassoni
Ma neppure gli è stato mai visto in modo così ricito secondo me che i giudici hanno saputo con saggezza anche lì distinguersi quando c'era bisogno distinguersi
Ma questa nomofilachia dinamica non non non è una gabbia della ragione perché intessuto di ragioni per quell'unica regola procedurale che c'è
Dissenti pure ma dimmi la ragione per cui dissenti da una decisione per esempio delle sezioni della Corte di Cassazione integra mi le ragioni più forti più valide per cui è bene a volte bene
Superare il suo mondo sormontare
Un decisum delle sezioni unite quindi di grande autorevolezza e che però non è più coerente lo più conforme allora sviluppo della suscitate l'economia dei costumi delle regole che esistono tra i cittadini
Lo sviluppo tecnologico da Scienza
E confronto quindi diventa un confronto tra ragione si sposta sul terreno le ragioni e sul terreno delle ragioni
Qual è l'orizzonte decisorio e quello dell'intesa
Si cerca l'intesa sulla ragione più forte sulla ragione migliore si procede più sulla del e ci si distacca da una sentenza autorevoli sezioni unite se vi sono ragioni forti per distaccarsi altrimenti l'adesione non è un ossequio
A un giudice solo perché sta più in alto
Mai una condivisione è un intesa
In attesa che si sviluppino condizioni per un modificazioni quell'orientamento
Certo questo ci sposta su altri terreni non voglio assolutamente affrontarli in questa sede ma credo che signor riusciamo a coniugare inquietudine della post-modernità
Questo questa terra fu probabilmente questo mare diventa meno incognito un o per lo meno o per lo meno potremo affrontarlo con altrettanto audaci a quella indicata da Paolo Grossi e però con una maggiore serenità
Perché lo sforzo dei giuristi che comunque quello di assicurare che la società liquida non travolga anche l'ordinamento e fare del diritto un diritto liquido ringrazio
Ringraziamo Gianni Canzio per questa sui belle parole credo che ci abbia descritto uno scenario un paesaggio che si accordò in modo eminente con le cose che sono grossi ci ha detto uno scenario in cui al centro
Non c'è tanto la legge quanto losco interpretazione e quindi al centro il giudice con questo compito pesante
Uno scenario nel quale il giudice corre anche il rischio della solitudine il rischio dell'isolamento dell'autoreferenzialità certe volte caccia anche detto qual è l'antidoto a questi rischi
Il riferimento ai valori costituzionali il continuo confronto con questi il dialogo fra le corti la un senso adeguato della nomofilachia intesa non soltanto nel senso di protezione della legge come punto traslando la parola dal greco in italiano ma
Nel senso di costruzione continua delle ragioni che mettono insieme l'ordinamento e ciò che fa
Che fa diventare una legge o più leggi un ordinamento un ordinamento è sempre di più di tante altre leggi
E questo passo ora la parola al professor Nicolò di pari grazie
Le opere della maturità rappresentano sempre una sorta di sintesi e di risultante delle riflessioni che l'autore ha compiuto durante tutta la sua esperienza di studio
E così è anche di quest'ultimo lavoro di Paolo Grossi che raccogliendo gli interventi degli ultimi anni su tematiche spesso suggerite dall'esercizio della funzione di giudice costituzionale
Ci offre la suggestione di un diritto che debba essere di volta in volta inventato nel senso etimologico dell'espressione cioè cercato per essere trovati
Si beve in altri termini andare alla scoperta di un diritto che non viene percepito come il risultato di una creazione da parte del potere politico
Ma come qualcosa che si deve cercare e trovare secondo il significato dello in venire gattino nel profondo del tessuto connettivo di un intero contesto culturale
Ed è buon essere inventori fuori della vulgata corrente in primo luogo i legislatori ma anche i giuristi teorici e pratici nell'esercizio della loro complessa funzione
Si tratta del punto di arrivo di un itinerario culturale che aveva vi cito un tandem
Che da sempre è andato alla ricerca di un diritto capace di ritrovare la sostanza dei rapporti umani rompendo la scorsa degli enunciati
Riscoprendo cioè la storia al di là del tentativo di ossificato al nell'apparente immodificabilità delle parole o nella asserita inossidabile in ossidabilità dei dogmi
Qualche anno fa quando quando Paolo era ancora alle prime armi quali giudice costituzionale
Io tentai già attacca atte attraverso un'attenta rilettura delle sue pagine introduttive agli annuali Quaderni Fiorentini l'astro del pensiero giuridico moderno che hanno rappresentato uno dei più significativi punti di saldatura tra la prospettiva dello storico e quello del giurista positivo segnatamente del civilista
Di delineare una traiettoria della sua esperienza di studio nel senso nel segno del diritto come storia
Per grossi il richiamo alla storicità del sapere giuridico
Verificando tante certezze osservando l'eclissi di tanti dogmi dubitando di tante pretese conquiste a il significato di un club gancio tra il giurista e le sue tecniche
E la società e il suo divenire e il comune impegno del cultore dello storico del diritto e del cultori del diritto vigente nella rimeditazione degli itinerari del pensiero giuridico moderno assume il senso
Di una maggiore fondazioni critica della coscienza dell'operatore il giurista
Oggi nel momento in cui egli conclude la sua esperienza come giudice come presidente della Corte costituzionale
Vorrei prendere spunto da questo suo ultimo libro non in chiave retrospettiva ma prospettica
Nel senso cioè delle vie che esso apre ad una cultura giuridica e ad un sistema universitario ancora stretti nella camicia di forza di categorie concettuali assolutamente per
Forse dovremmo cominciare a riflettere anche con riferimento alle opere della mente
Che nel suffisso della parola creatura e un libro certamente lo è per il suo autore c'è necessariamente una dimensione di futuro una misura di non ancora realizzato
Dissi allora che consideravo in qualche modo provvidenziale
Il fatto che fosse stato chiamato a svolgere quella funzione che impropriamente viene definita di giudice delle leggi proprio chi aveva parlato di arbitrarietà della legge proprio chi l'aveva definita una sorta di materiale inerte
Capace di divenire diritto cioè esperienza giuridica cioè vita quotidiana giuridicamente vissuta
Unicamente in grazia della interpretazione e applicazione intesa come circostanza intrinseca alla norma la sua condizione di validità
La formula invenzione del diritto oggi fa sintesi di tutte queste convinzioni
E in qualche modo riflette quella che è ormai diventata sia pure con espressioni non sempre univoche e all'interno di un contesto culturale non sempre in grado di comprenderla la martellante testimonianza della corte costituzionale
Ecco guardando al futuro vorrei chiedermi
In quel modo la prospettiva lucidamente e coraggiosamente indicate da grossi sia destinata ad incidere sul taluni nostri conti consolidati schemi concettuali
Traffici a mente riflessi nella maggior parte dei manuali istituzionali utilizzati nel nostro diversità nonché nei correnti modelli culturali riflessi dai mass media e passivamente riprodotti nei talk show televisivi
A cominciare dal modo di intendere il procedimento interpretativo o il principio di legalità
A ben vedere nel momento in cui ci si libera dalla logica di una rigida gerarchia delle fonti si riconosce il giudice il delicato compito di orientarsi entro un variegato panorama di indici multiformi e di diversa estrazione alla ricerca di un merito sempre storicamente condizionato e per ciò stesso sempre storicamente variabile
Nel momento cioè in cui entro un sistema di diritto scritto si chiede all'interprete di assumere l'enunciato normativo quale uno degli elementi che concorrono a ritrovare il diritto nel tessuto dell'esperienza storica
Si rompe il paradigma che ha troppo a lungo indirizzato la teoria dell'interpretazione giuridica
E non solo perché se ne amplia l'oggetto
Ma soprattutto perché si abbandona definitivamente l'idea che si debba ricercare il valore di un testo in funzione del significato delle intenzioni delle prospettive che adesso assegnato figlia di chi lo ha dettato si tratta semmai di aver riguardo al valore che gli indici di riferimento assunti ad oggetto dell'analisi assumono la comunità da cui essi vengono utilizzati quali direttiva di azione per determinati comportamenti il che lascia intendere ma si tratta di un tema confinato che non è possibile qui nemmeno io sfiorare la necessità di impostare in termini nuovi il problema del rapporto tra democrazia deliberativa e democrazia partecipativa
Una volta liberato il diritto dai condizionamenti della sua riduzione alla sola dimensione potesse attiva è ovvio chi acquista una funzione decisiva
E lo ricordava adesso il presidente Canzio il momento giurisdizionale inteso quale luogo istituzionalmente deputato a cogliere i legami del diritto con la società i suoi valori fondamentali
E ciò nel segno del pluralismo che connota la società odierna e quindi con tutte le alternative le incertezze e i dubbi che il vecchio paradigma camuffata sotto l'apparente immodificabilità dell'enunciato
La nuova dimensione della giuridicità assegna il giurista teorico o pratico il ruolo di organo della coscienza sociale
Una sorta di iscritto scoppio vivente chiamato appunto a misurare il pulsare di una vita non le archeologia di una procedura formale consumata una volta per tutte
Egli attribuisce un ruolo che io considero particolarmente stimolante per le nuove generazioni analogo a quello che noi abbiamo vissuto nei lontani anni Sessanta
Nel segno della per sua attività dell'argomentazione
Legata alla razionalità della soluzione anziché all'autorità della legge
Tutto ciò naturalmente apre il delicato problema della responsabilità dei giudica il giudice nel momento in cui compì un bilanciamento fra principi in cui si appella all'ideale regolazione contenuta nella clausura generale
Certo non scopre un diritto preesistente assunto in una sua astratta ed oggettiva d'attività
Ma costruisce la disciplina relativa alla singola controversia in qualche modo attuando nella concretezza del momento storico quella dimensione autorizzativa che necessariamente connessa all'atto del giudicare ma non lo fa in maniera immotivata bensì faticosamente andando alla scoperta del diritto
Nella tensione verso quell'ideale regolativo che costituisce il proprio modello attività del giudicare e nel far ciò assume una responsabilità sia nei confronti dei contemporanei
Perché la sua decisione deve apparire plausibile e condivisibile accettabile nella chiave di valori comuni e alla stregua di un criterio di ragionevolezza che la comunità di riferimento ritiene possa essere assunto a parametro di giudizio per casi similari
Sia nei confronti di chi l'ha preceduto
Con il quale nella dialettica dei precedenti è inevitabile che gli scout di un dialogo
Perché giudicare Peppo incipit o Krause generali impone un riferimento necessario al gioco delle similitudini e delle differenze
Las responsabilità lì il giudice sta tutta nel difficile tentativo di liberarsi dalle credenze soggettive perseguire pur nella consapevolezza dei limiti storici del suo giudizio una forma ideale di equilibrio
Un bilanciamento esemplare nel quale egli consuma nella singolarità del giudizio la responsabilità della sua funzione ma al tempo stesso la sua irripetibili sublimazione
E certo difficile ricondurre un simile delicato procedimento a paradigmi leggibili alla stregua delle nostre consolidate categorie concettuali
Alla ricerca del diritto potrà talora cadere
Come è accaduto per esempio nell'esemplare sentenza delle sezioni unite sul caso Englaro che il giudice debba tuffarsi in una delicata decifrazione del sostrato valoriale dell'esperienza
Magari anticipando forme che il legislatore recepirà soltanto come in concreto è avvenuto ad anni di distanza
Potrà invece a cadere come accaduto per esempio alla Cassazione nel processo evolutivo compiuto in tema di responsabilità civile
Che sia chiamato a svolgere una delicata opera di intermediazione tra norme decrepito eh e fatti i nuovissimi
Nell'un caso e nell'altro il procedimento interpretativo ha cambiato radicalmente registro
Perché non si tratta più di limitarsi ad attribuire significato ad un tessuto normativo già definito di un posto ma semmai di determinare le condizioni di vitalità e di sviluppo del barriere del diritto come valore
Considero impropria la critica che a ben vedere finirebbe per negare la massima parte dell'indirizzo giurisprudenziale della Corte costituzionale
Di chi assume che potrebbe apparire inopportuno predicare un ritorno all'idea di ragione in un'epoca che soffre drammaticamente della difficoltà di un ancoraggio a criteri universali di razionalità
Sarebbe ben più drammatico l'esito di un procedimento che nel segno di una inevitabile aridità spirituale registrasse di fronte all'impossibilità di valutare in chiave di valore gli imperativi autoritari il comando incartarci il traguardo di un nichilismo culturale del quale il diritto come tessuto di precetti formali sarebbe inevitabilmente intriso è stato giustamente osservato che si tratta semmai di tornare alle radici della ragione moderna in quel passaggio fondativo
Della stagione che ci ha preceduto nel quale la ragione da essere specchio della natura e pura rappresentazione del modo di essere della realtà Seat si è trasformata in ragione normativa
Non a caso uno dei massimi teorici del dibattuta ritmo Sergio Cotta
Non ha mancato di ammonire che il diritto naturale deve abbandonare l'ambiziosa pretesa all'assolutezza e all'eternità per vedere riaffermato il suo carattere strettamente umano e storici
D'altra parte davvero come io penso si debba fare come credo di aver testimoniato durante tutta una vita
E sono anzi particolarmente grato a Paolo Grossi di averlo ricordato in una recensioni anni ultimo libro che mi ha generosamente dedicato se dicevo davvero il diritto non si dà come il risultato di una creazione ad opera del potere politico
Ma come il difficile traguardo di una ricerca che va compiuta con strumenti sempre nuovi
Nelle radici di una civiltà nel profondo della sua storia nelle identità più gelosa di una coscienza collettiva allora noi siamo in grado di contrastare il rischio sul quale ci ha di recente ammonito François Orso di una società posto giuridica
La società cioè che appare senza diritto nel momento stesso in cui questo si dissolve in una normali attività indistinta
Nella quale c'è posto per tutto e il contrario di tutto e perché lo stesso si sottrae a qualsivoglia modello esplicativo
Dobbiamo allora tutti intendere
E anche qui rompendo uno dei nostri schemi concettuali tuttora ripeti watt ripetitiva penalmente proposto nei nostri a universitarie
Che l'interpretazione non consiste nella rispecchiare un oggetto separato dal soggetto conoscente
Ma semmai nel metabolizzare quell'oggetto rendendolo ogni volta corrispondente ad un risultato che possa essere condiviso è compreso e che quindi ne finiva corrisponda ad un criterio accettabile di giustizia
Che che non è mutatis verbis cosa molto diversa da quel che fa la corte costituzionale quando commisura le proprie decisioni al parametro non definibile della ragionevolezza
Il che peraltro non significa quale che possa essere il progressivo affievolirsi delle differenze tra sistemi di common law e sistemi di civil law abbandonare il riferimento alle norme
Questi tuttavia vanno assunte non come il risultato ma come un punto di partenza
E si prospettano proprio nella prospettiva di quella invento io proposta da grossi come soggette ad una coscia tanti e ridefinizione nel rapporto con tutti gli altri indici rilevanti in chiave di valore in funzione della concretezza della situazione particolare e in vista del conseguimento di un risultato condivisibile in termini di giustizia
Noi viviamo una stagione di contraddittorietà edizioni perché mentre si avverte sempre di più la necessità di perseguire risultati valutabili nel segno della giustizia continuiamo a predicare la necessità di garantire la certezza di diritto
Di un diritto ridotto a legge a manifestazioni di volontà del posteriore
La posizione nichilista come del resto riconosce lucidamente il suo teorico si risolve in un atteggiamento disegno rinunciatari
Non restando al giurista altra via se non quella di far valere il coraggio dell'accettazione servendosi di un metodo suo talmente sottoposto alla stampa temporale latita delle norme
Gli applicandosi ad un pensiero chi assume su di sé il rischio ed il dolore del nostro tempo di un andare senza centro e senza direzione
La prospettiva che io credo si debba coltivare della quale questo libro di grossi costituisce una lucida e lungimirante attuazione si colora invece di speranza assume la responsabilità delle scelte ne porta il peso
Chiede rovesciando il paradigma che ci era stato insegnato nell'ottica dell'articolo dodici delle preleggi di ricavare le norme dei principi
Alcunché il contrario
Assume la bussola di orientamento l'ottica dei nostri padri costituenti
I quali hanno scavato nel tessuto di una società il rinnovamento per individuare i valori futile condivisi e trasformarli in principi di rilievo costituzionale
Dobbiamo India onestamente riconoscere che la Corte costituzionale superando le difficoltà della prima stagione
Non si è illimitata ad attuare quel procedimento che poteva essere riduttivamente desunto dal testo della carta annullare le leggi in contrasto con una legalità di rango superiore ha svolto una funzione ben più ampia ed incisiva assumendo il ruolo di attenta lettrice dell'esperienza
Che nei modi della sua evoluzione diventava e criterio di lettura degli enunciati normativi la corte non s'
Si limita a prendere atto di un contrasto tra testi ma giudica delle esigenze del contesto alla luce dei principi costituzionali sanzionando in questa chiave il diritto difforme dalla Costituzione
A ben vedere la Costituzione lungi dal rafforzare la piramide fonti la indebolisce
Proprio perché il riferimento a principi
Spesso non riconducibili ad una costa ad una puntuale in un citazione la costante necessità di un loro bilanciamento in funzione della specificità Dicati sempre mutevoli
L'esigenza di una ponderazione legata alla potenziale conflittualità dei principi al pluralismo dei complica un finto Javi fa evaporare il rigore di qualsiasi impalcatura granitica
E si sottopone la vicenda applicativa a quella erosione ermeneutica
Che nasce necessariamente dal basso e che invece impone un costante confronto con le categorie culturali dissenso e di valore della società
Si tratta di un modello interpretativo che si è andato progressivamente diffondendo e che divenne suo paradigma procedimentale anche del giudice ordinario
Il quale nel segno della interpretazione dei batterici e sul presupposto della cosiddetta dritti virgola dei principi costituzionali si muove
Più o meno consapevolmente proprio nel segno di quella invenzione teorizzata da grossi ma che ha il pugno di individuati civilistica avevano da tempo assunto a criterio guida delle loro riflessioni
Percorrendo il difficile tragitto di una costante correlazione tra le sostanze normative e le modalità di nazioni accettata come giusta dalla comunità interpretativa di riferimento
Non a caso grossi riconosce nella Costituzione italiana e nell'attività della corte costituzionale l'esemplare espressione del tempo giuridico postmoderno
Evidente che la tesi di grossisti afferma nella sua pienezza
Nel momento stesso in cui si riconosce che la Corte costituzionale ha rifiutato il ruolo di custode di un autorizzasse già costituita per rassegnarsi invece quella di un ratio che va di garante di una ratio
Che va ricercata dal basso di Napoli condivisione teologicamente orientata nel momento in cui la Corte selezione dal tessuto costituzionale
Pur al di fuori di qualche gli atti puntuale enunciato alcuni principi supremi sottratti alla stessa possibilità di revisione costituzionale
O dell'ambra la dottrina dei controlli miti
Per svincolare il nostro impianto costituzionale da qualsiasi rischio di possibile aggressione proveniente dall'inizio sua collezione all'Europeo
L'invenzione ipotizzata da grossi incontra la più significativa delle epifanie
E lascio tra parentesi la possibile estensione del discorso alla giurisprudenza della corte di giustizia è stato giustamente osservato che nel momento in cui ci si libera dallo schema di una gerarchia delle fonti la quale trova dell'autorità della legge fiutato primario
Si deve aver riguardo ad un tessuto di indici nel quale si intrecciano reciprocamente legittimando così criteri d'autorità i criteri di razionalità
La complessa ed articolata realtà dell'esperienza contemporanea esclude di poter assegnare alla legge
Checché ne dicano taluni nostri sprovveduti politici
Il compito di poter risolvere in via preventiva i conflitti attraverso formule generali ed astratte o di poter del predeterminare in forme rigide l'attività della pubblica amministrazione
Come ho già altra volta avvertito nella logica del diritto vivente dobbiamo abituarci al leggeri contesti non semplicemente i testi a capire la società e non le velleità autoritarie di taluni precari gestori di un potere destinato inevitabilmente a sbagliarsi in una sempre più ampia varietà di momenti e di luogo
Dobbiamo appunto abituarci a cercare nel variegato articolarsi dell'esperienza
Abbandonando una volta per tutte l'immagine del giurista inteso come un farmacista
Che con Sacchi sente competenza prende dallo scaffale leggi Laboccetta corrispondente alla ricetta del caso che viene mostrata e può essere sanzionato solo quando sbaglia medicina ognuno di noi che ormai deve abituarsi ad entrare nel laboratorio decidendo volta per tutte quali su una volta per volta per volta quali sono gli elementi che deve mettere nel crogiolo delle sue decisioni
Non possiamo più accontentarci di leggere le ricette
Dobbiamo imparare a confezionarlo delle perché siano capaci di curare e di guarire
La giustizia non opera più da astratto sottofondo di un formalismo fine a se stesso
Ma diventa contenuto ineludibile di ogni atto e di ogni decisione dipendendo essenzialmente da questo la loro accettazione e condivisione sociale
Ed ecco allora aprirsi un altro sconfinato territorio di analisi quello riferito al così detto principio di legalità
Del quale grossi da storico del diritto che si definisce come comparatista verticale auspica una storicizzazione
Affinché diventi la messa a fuoco delle diverse esperienze nella tipicità delle diverse espressioni
Non è questa evidentemente la fede per riprendere ed approfondire recenti Ilda Curti e riflessioni che hanno affermato la necessità di impostare in termini nuovi il tema della legalità
Sono certo comunque che esse convergono con le conclusioni dell'IPO di grossi se i giudici nel rendere giustizia vanno alla ricerca di un diritto che si coglie al di là di ogni pretesa di scansione gerarchica
Anche nella vita quotidiana delle persone nel terreno solido di un popolo che vi dirà che vive la sua storia quale comunità fondata su valori di fusi e condivisi labbra la legalità come principio
Deve stare dopo non prima la realtà di questo procedimento
Il richiamo alla legalità
Chi si sente continuamente ripetuto quale reazione alle distorsioni del potere non significa semplicemente richiamo alla legge ma semmai ad una legge giusta
Così saldando diritto di giustizia e intrinsecamente contraddicendo alla posizione di chi postulando l'impossibilità di qualsiasi valutazione di contenuto sugli atti a valenza normativa si annega nella voragine del nichilismo
Una formula quale quella coniata da viola sulla legalità del calcio
Riconnette evidentemente il principio di legalità non all'astrattezza di una formula ma alla specificità di un risultato comunemente valutabile in chiave di giustizia
Sì la legalità come forma era stata assunta ha valore fondativo della modernità giuridiche
Si tratta oggi di scoprire nella stagione del postmoderno il senso di una legalità intesa quale risultato condiviso
La giuridicità non risulta più rattrappita Introna quaranta costrittiva
E poi di una legalità definita a priori
Ma nel tentativo di esprimere la cifra giuridica di un popolo nella sua storica concretezza tende ad una legalità intesa come sostanza di un risultato acquisibile in chiave di giustizia
Il vecchio aforisma summum ius Suma Julia appare nell'ottica del costituzionalismo moderno una contraddizione in termini e stato giustamente asse arrivato che il paradosso del principio di legalità
Così come espresso dalla modernità si risolve della chi merita aspirazione ad un governo delle leggi pre realizzare invece un governo di uomini di pochi uomini
Si tratta oggi di capovolgere questo paradigma per far sì che dal modo di operare degli uomini degli ma numero possibile di uomini emerga la legalità come tensione ad un risultato condiviso appunto come anelito di giustizia se dunque vogliamo conclusivamente davvero assumere il libro di grossi quale punto di partenza per approfondimenti ulteriori
Bisognerà pensare io credo al modo in cui recepire le suggestioni che lo connotano anche all'interno di un sistema universitario ancora imbevuto dei formalismi se il segnale
Nel momento in cui viene meno la piramide delle fonti e il sistema va a volta a volta ricostruito in funzione di regole e principi dotati di ulteriori viene legittimazioni
E provenienti da ordinamenti diversi variamente intrecciati
Dobbiamo imparare a liberarci dalla forza condizionante delle tradizionali categorie ordinanti alle quali spesso facciamo riferimento solo per abitudine o per stanchezza
Anche principi apparentemente fondativi come quello di legalità perdono il loro tradizionale significato
E nonostante la ripetitività degli ormai stantia e formule giornalistiche troppe volte passivamente Accolti dei nostri politici molti Dinoi sono attraversati dalla tentazione di compiere il gesto iconoclasta della proclamazione della loro morte
Il nuovo progetto educativo deve fare i conti con la necessità di spiegare questo processo
Deve far capire perché è venuta meno l'immagine di quella monolitica legislativi legalità legislativa che la cultura illuministica radicato e che Grossi in altro luogo ha ricondotto alla figura dell'assolutismo giuridico moderna vi è al fondo di un'impostazione di questo tipo l'esigenza di non accontentarsi nella formazione del giurista di fornirvi raffinate consapevolezza e tecnici
Si tratta di divorarlo anche alla dimensione culturale ed etica della sua funzione
Mi piace ricordare anch'io in qualche modo collocando mi nel segno della Coop di una continuità che quando ormai quasi cinquant'anni fa
Tentai una rilettura dell'intero impianto del Codice civile alla luce del sistema costituzionale iniziai la mia riflessione citando una frase di Seneca
Secondo la quale non troveremo mai niente saremo opachi delle cose trovate chi segue un altro non trova nulla anzi non cerca nulla
Penso che un'affermazione di questo tipo vada riflettuta e approfondita proprio alla luce delle suggestioni che ci offre il questo lavoro di Paolo Grossi apparentemente rivoluzionario
Ma comunque capace di mettere in crisi tante consolidate certezze proprio dei giuristi che per troppo tempo
Si sono accontentati leader di elaborare le loro il raffinate costruzioni nel segno della Dom Matica sul dato acquisito della legge necessariamente succubi di ciò che aveva dettato il legislatore oggi ci viene Ciprì chiesto di cercare appunto di venire muovendoci nella delicata scelta fra principi che seppure soffrono di indeterminatezza sono dotati tra via di quella perenne duttilità recettiva
Che a ben vedere il proprio modo di una vita vissuta nel segno della complessità ma anche nella speranza di un esito capace disse
A
Credo che la ricchezza degli spunti che alla riflessione di Nicolò Lipari ci ha fatto ci ha dato ci sono tantissimi ed è difficile descrivere sintetizza
Forse la cosa che più può aiutare a comprendere questo è questa notazione di faceva all'inizio e cioè che il libro di Paolo Grossi non va visto non va letto soltanto come compimento di un percorso culturale e quindi come diciamo così presa di coscienza e rappresentazione del risultati del passato ma anche come un programma per il futuro diciamo
E anche in questo senso a me ricorda Benvenuti che ricordava poco fa perché l'ultimo capitolo proprio della nel libro di benvenuto sulla scena sul sistema dell'amministrazione italiana si pensi intitola appunto l'introduzione al futuro proprio perché alcuni giuristi diciamo in realtà sono capaci di come dire in qualche modo di intravedere questo futuro e forse anche come Paolo Rossi di farci capire il nostro presente perché la verità è che il futuro è già cominciato nove spesso non lo vediamo credo che su questa opera di invenzione del nostro presente ci aiuterà adesso il professor Zagrebelsky grazie
Scusa Giulio Barbieri perché ho questa abitudine
Anche ma anche tu Maniglio
Dobbiamo o o un precedente vecchi professione
Bene io cercherò di essere molto sintetico pur avendo molte cose da dire suggerite dalla lettura di questo libero molto sintetico per una ragione evidente credo che tutti qui siamo
Scivolosi possiamo qui perché siamo si osi dissentire le considerazioni di Paolo Grossi sul osservazioni che ci sono state fatte
Anch'io cercherò di
Incrementare
Lei ricorda vedo del signor Presidente perché in questa occasione formale il da il senso delle responsabilità del dispetto
Lei ricorderà
Caro ed illustre professor Grossi che nove anni fa
Di questi giorni a Palazzo Strozzi a Firenze i suoi allievi avevano non so se si sente
Avevano organizzato un incontro nel quale si trattava di darle il saluto dell'accademia nel momento in cui vivere assumeva la carica di giudice costituzionale
E in quell'occasione ci siamo rallegrati tutti quanti
Di far parte di quel consesso
Della scienza giuridica che si esprime dell'università come luogo dove si coltiva in libertà
La nostra attività di riflessioni uscenti
Orgoglio di far parte dell'università come luogo in cui ancora bene o male questo spirito di libertà è possibile coltivate
Oggi noi siamo qui dopo nove anni a celebrare qualche cosa di simile di diverso
Celebriamo che cosa l'ultimo giorno di sua carica come giudice costituzionale e il primo di rientro nell'accademia quindi io
Forse anche a nome tuo al nome della accademia le rinviamo il benvenuto
In quella occasione io ricordo con particolare vivezza c'è insieme ai suoi allievi si ricorda
Contenti per ma forse anche un po'preoccupati perché poi fondi il salto alla dall'università la Corte costituzionale non è detto che sia non solo rose e fiori no
Da un lato e ci congratula parlo con lei e dall'altro lato però ci rammarica ramo con i medesimi perché pensavamo di averla persa
Poi non è stato così non l'abbiamo persa integralmente e questo libro che presentiamo questo pomeriggio e la dimostrazione che lei non ha mai
Abbandonato il suo venga a me
Il suo impegno di studio e quindi con il
Il mondo da cui proviene nel mondo in cui molti di noi sono stati sono passati magari sono anche rientrare in quell'occasione
Ci chiedevamo alcuni di noi si chiedeva no
Come avrebbe fatto il professor Grossi
Che coltiva un'idea di diritto come quella che è stata illustrate da chi ha preso la parola per i tempi medi
Come avrebbe fatto a convivere
Con i suoi colleghi o con molti dei suoi colleghi
I quali viceversa
Ci può dire che siano perfettamente
Armonici con questo modo di
Del resto in questo libro c'è un passaggio in cui dopo aver illustrato la la sua visione del diritto afferma con virgolette con tutta sincerità
Che questa visione del diritto
Diciamo pure
Nel modo comune con cui si fa diritto si concepisce il diritto non è affatto maggioritario
Onde
Non foss'altro per il calcolo della probabile le probabilità e facile immaginare che entrando in un consesso di altri quattordici giudici la sua visione del delitto avrebbe creato in qualche modo qualche tensione col
Modo di ragionare che presso la corte presso molti giudici forse la maggioranza dei giudici si sarebbe tra Wh
Comunque col quale si sarebbe trovato Eva
Convivere e a e a confrontarsi oggi forse possiamo tirare qualche conseguenti
E qualche conclusione possiamo riprendere quel disco quel dubbio come avrebbe fatto il professor Grossi e forse qualche conclusione da possiamo trarre a Brescia e io cercherà di farlo Conte
Una
Sotto sotto un segno generale
Che prese prego che penso che spero che il professor Grossi
Condividere
E potrei formula in questo modo ogni concetto ogni categoria del discorso
Politico e giuridico
Ha un senso sono storicamente
Non siamo qui alla ricerca della nazione esatta senza tempo a priori di costituzione di legge di giudice di interpretazione di legislazione
Queste nazioni hanno un senso asciutto solo storicamente intendiamoci
No che non siano trattabili anche razionalmente ma la razionalità e al servizio di una realtà che si va costruendo nel corso della storia
Non so se solo
Attenzione solo storicamente non vuol dire che suo nonno azioni solo storiche ma le possiamo comprendere solo guardandole anche storicamente e forse prevalentemente storica
E queste la funzione degli storici del diritto il contributo che il professor Grossi in tanti anni ha dato anche con questo libro
Il quale Libero questo lo dico che ci sono dei giovani qui tra di noi dei più giovani forse sono degli studenti forse sono dei magistrati all'inizio della loro carriera
Io non vorrei che le cose che sono state dette fin qui diano la sensazione che il re posizione del professor Grossi siano l'quelle oramai entrate pienamente nel coscienza di chi fa diritto nelle varie situazione come legislatori come giudici come come studiosi
Le posizioni del professor Grossi che pure incontrano consensi crescenti e mi pare di osserva
Sono tuttavia delle posizioni rivoluzionari
Lo stesso titolo l'invenzione del diritto intende e provoca
E provocatorio
L'hai scelto con quell'intento sollecitare reazioni
Sì e no per istinto
Se no avrebbe lo stesso professor Grossi avrebbe avrebbe intitolato
L'interpretazione del diritto la pratica del
Ma l'invenzione e qualche cosa che ci dimostra che il
La posizione del professor Grossi tende a
Rivoluzionarie cioè a rovesciare alcune nostre convinzioni profonde e accettate
E non so se il tutti siamo disposti a fare queste regole
Di Vito le cose che voglio dire da qui a
I prossimi dieci minuti perché non credo che ci sarà molto più tempo di rito le divide in due parti
Primo
Quali sono queste idee rivoluzionarie cioè che cosa rovescia in questo libro
Secondo
Questi rovesciamenti ci pongono dei problemi ci inducono a porci delle domande domande che hanno che fare con delle difficoltà
Di questo modo di vedere
Allora sulla prima parte molto è stato detto da chi ha
Prima di me ma io mi limito ricordare il diritto come invenzioni si dice io
Potrei anche
Penso che si possa anche dire il diritto come emersione
Quindi non il diritto come imposizione da parte di una volontà sovrana che si esprime per legge con legge legge come schema giuridico poi
Parliamo di leggi in senso generale
Che l'idea del positivismo giuridico ottocentesco legalistico che giunto fino a noi cioè il diritto come sostanzialmente posizione di un precetto da parte di chi sta su
Rivolto a chi sta giù
Potremmo dire il diritto che si svolge secondo una dinamica dall'alto in basso
è congenito autoritario
Autoritativo dice nella democrazia si far sì che queste autorità si formino un determinato modo ma diciamo l'idea di fondo che sta dietro al
Al concetto di gerarchia delle fonti che non a caso in questo libro e molto criticata gerarchia delle fonti e parte dall'idea che c'è qualcosa in alto e poi tutto procede discendendo
Nel libro si spiega bene che appunto siccome ogni concetto ha una natura storica questa concezione del diritto e al suo è stata al servizio di interessi politici molto facilmente identificabili nel
Ci sono registi all'opera dopo la Rivoluzione francese nell'Ottocento e una parte del del Novecento fino alle crisi di questo modo di dire
Quindi non diritto che si svolge dall'alto in basso ma diritto che nasce dal basso aveva in alto per così dire
Rovesciamento radicali
Quando si parla anche che con una parola
Secondo me volutamente provocatoria si parla di carnalità del diritto è sicuro dire proprio questo
Ci fosse qui con noi Kelsen citato evocato non credo che capirebbe ecco perché il il positivismo il positivismo sia nella nella sua versione
Rozza positivismo come concezione del diritto in quanto comando
Sia nella versione raffinata del positivismo critico positivismo come giuridico come studio e creazione della legge come reti oggettiva di norme che viene determinata attraverso una scienza oggettiva
Sotto la quale ribadisco sotto la quale sta nelle relazioni sociali entrambe revisioni hanno questa idea diciamo del diritto gerarchi
Legata alla gerarchia delle fonti ma anche alla cerchia di potere
Chi comanda e chi obbedisce
E invece qui si rovescia la la prospettiva secondo rovesciamento
Re la la Costituzione
Quando qui è un po'un'applicazione di questo rovesciamento la Costituzione anche noi nei nostri manuali diciamo che M norma
Superiore a norma suprema
Norma che sta su
Beh nel libro di Paolo Grossi si spiega bene anche con un esame del
Analitico del lavoro storico compiuto dalla Costituente che la Costituzione non è nata come un comando
Ma è nato come potremo di un repertorio
Un una raccolta
Una sistemazione di esigenze sociali con una rassegna potremmo dire una rassegna ordinate delle esigenze sociali che in quel momento storico la società italiana esprime
Anche qui movimento non dall'alto in basso ma dal basso in alto
Caratteristica della nostra Costituzione ma caratteristica delle costituzioni democratico pluralistica che hanno il loro modello nella Costituzione di Weimar giusta
Per cui si potrebbe dire se mi permette la libertà che questo modo di concepire la costituzione non è un modo sovrano ma è un modo sott'hanno la Costituzione sta alla base sta alla base e poi da lì tutto sì tutto cresce potremmo dire naturalmente
A seconda dei poteri dei diversi organi che sono chiamati ciascuno nel loro ambito a svolgerà quanto la Costituzione pone alla base della loro dell'attività
Terzo punto b in questo libro
Sia pure per accenni opera diciamo affermazioni di concordanza si fa l'elogio della
Interpretazione del diritto come ermeneutica
Spesso i giuristi Cusano interpretazione del ermeneutica come fossero due cose
Forse la stessa cosa no la l'ermeneutica è una cosa completamente diversa
L'ex e quella posizione che parte dalle esigenze del caso si rivolge al diritto per interrogarlo ricca richiama ricavarne delle risposte a ritornare alle esigenze del caso magari con un vai e vieni no domande e risposte fino a quando le esigenze del caso ed esigenze del diritto trovano in qualche modo la loro armonica composizione e se non la trovano c'è il ricorso alla corte costituzionale
Ricorso che sta dire qui forse esagero
Cult comporre le tinte sta a dire che tra le esigenze del caso del caso Inter inteso interpretato calcio assunto come portatore di valori propri e le esigenze della legge o del diritto legislativo
Oggi prevalgono le esigenze del caso perché nel caso di conflitto la corte dove annullava dovrebbe annullare annullare la c'è un po'senso tic tac tic perfetti per il
Quindi capite anche qui il rovesciamento noi siamo abituati nelle nostre aule universitarie a spiegare il diritto cominciando dal ricostruzione della rette astratta dell'enorme quasi come
Se i giuristi dovessero poi questa rete mettessero davanti agli occhi
Ed è attraverso questa rete guardare la realtà mentre l'atteggiamento ermeneutico e ci dice che tu devi guardare il diritto attraverso lo schermo del della realtà
Rovesciamento molto profondo
Infine
Conseguenze il ruolo del giudice ruolo del giurista
Ruolo del giudice
Eminentemente rappresentate dalla Corte costituzionale ma non come organo separato dalla amministrazione della giustizia nel suo complesso diciamo l'insieme delle giurisdizioni come organi respiratori l'altra metafora che questo libro
Ripete
Frequentemente
Nella concezione tradizionale altro che organo respiratorio la giurisdizione la giurisdizione dovrebbe essere luogo dove si pronuncia l'ultima parola definitiva che toglie il respiro e tutte le altre Isidori
Mondo della vite delle interventi
Ora
Ripeto questi rovesciamenti ripeto la la affermazioni iniziale questi rovesciamenti che
La concezione del diritto e di Paolo Grossi
Ci mette davanti come hanno potuto convivere con
Le concezioni del diritto dei suoi quattordici
Con
Oggi alcuni dalla maggioranza
Perché per il calcolo statistico è chiaro che questi rovesciamenti non tutti possono sembrare
Diciamo accettabili de plano ecco secondo me la risposta e una ed è semplicissima
Ciò che spiega come la corte costituzionale abbia potuto operare agli pur
Conoscente al suo interno delle visioni del diritto delle concezioni del delitto anche molto diverse
La risposta è questa e la forza delle cose
E la forza delle cose
E tra l'altro visto che qui tra di noi ci sono
I miei stimatissimi amatissimi colleghi del tempo
Nel mio tempo della corte costituzionale c'è per esempio non li cito tutti maschi
Ritenete di tutti abbracciarti se professore un'idea di quale nel tavolo al tavolo ovale della camera di consiglio stava seduto vicina bene
Allora se ci interrogarsi mio caro Valerio sulla visione del diritto
In astratto non credo che andremo d'accordo o non andremo totalmente d'accordo per l'essere più o forse saremo in radicale dissenso
No sulla concezione sulla concessione però la cosa straordinaria e che nel lavoro della corte ci siamo trovati nel novanta per cento dei casi perfettamente d'accordo
Eccola sorsero delle cose
La forza delle cose che porta per esempio al del fatto che la Corte costituzionale si è inventato degli strumenti e decisori che non stanno scritti da nessuna parte le sentenze interpretative le sentenze
Di quelle manipolativo
Le sentenze che annullano
In parte le leggi a direttori annullarle regge nella parte in cui non prescrivono
Le sentenze additive di principio che scandalo all'inizio
Una di queste era porcherie neppure dalla penna
Professor Grossi su un caso molto interessante sul parto anonimo
Che ci che ricordi ma non lo dico perché lo ricordi qui lo dico perché tutti noi che seguiamo la giurisprudenza della Corte con la sentenza che abbiamo abbiamo lo starter
Sino a al controllo di ragionevolezza naturalmente che è una secondo me è una creatura integralmente giurisprudenziale
Ed è anche una creatura che non si presta a essere formalizzata in un ragionamento giuridico passo dopo passo nelle ultime
Senta
Alcune delle ultime sentenze della corte si cerca di di di formalizzarlo questo giudizio
Prendendo esempio spesa già adesso troppo lungo
No ma se se se sta diventando se se sta diventando troppo grazie mi raccomando giorno
Si è cercato di assimilare il nostro più il giudizio di ragionevolezza al giudizio di proporzionalità che esiste in altri giurisprudenza erede teorizzato secondo certi passaggi logici ma il giudizio di reazione
Poi si può razionalizzare a posteriori giudizio dire ragionevolezza ma nel secondo me non ne perché che cosa è il giudizio di ragionevolezza è semplicemente un apprezzamento di ha detto quartetto essa io direi di giustezza della norma rispetto al caso per caso
Fino all'ultima creazione del giurisprudenza della corte
Che risale secco sia non vado errato alla seconda metà degli anni novanta giurisprudenza che ha a che vedere con con i cosiddetti automatismi legislativi
Qui stralcio sono cose estremamente interessanti dal punto di vista della teoria del diritto perché la Corte quando annulla gli automatismi legislativi ci dice una cosa che ai razionalisti illuministi del Settecento
Avrebbe creato qualche difficoltà ad accettare che la Corte dice non è incostituzionale la legge x in quanto tale ma è incostituzionale nella parte in cui non consente al giudice di svincolarsi dal processo del precetto legislativo in determinate situazioni secondo certi criteri cioè in sostanza le leggi vengono in questi casi sempre più numerosi
Vengono dichiarati incostituzionali perché troppo generali e troppo astratte
Quando l'illuminismo giuridico ci ha sempre detto che l'ideale della legge è la generalità astratte ma tutto questo si è creato non perché si abbia
Non credo che alla corte abbia ma abbiate mai fatto un discorso sul
Teoria generale del diritto la camera di consiglio convocata ad hoc no non si fa e la forza delle cose che per l'appunto crea queste
E queste pratiche che sono nel senso del diritto così come lo definito il professor Grossi nella sua opera e da ultimo in queste delibere
Ma adesso seconda parte della mia esposizione la più larga possibile i problemi
Il problema mica detto che vada tutto semplici
E qui leggo scusate distinguendo le teorie dalle dottrine
Le prime
Come comprensioni ordinate didattiche di realtà le teorie le seconde le dottrine come prescrizioni coordinate di oggetti di desiderio quindi come Progetti come dovere essere si può forse dire che la visione del diritto del professor Grossi e al tempo stesso teoria e dottrina
E tira via in quanto era presente spiega ciò che effettivamente accade nel mondo del diritto nel nostro tempo
E lo sa successo vale qualcosa a mio modo di di vedere in modo incontrovertibile
E anche dottrina in quanto quella rappresentazione quella spiegazione sono presentati anche come modelli non solo deve accettare per la forza della realtà storica ma anche per la loro desidera abilità
Valvola respiratoria e Carmelita sono infatti modi di dire che mirano a una sorta di Riabilitazione di un concetto autentico di diritto
Concetto antichissimo e al tempo stesso moderno
Che tra l'altro si potrebbe dire che in questa visione i secoli che a mio
I secoli del razionalismo giuridico sono rappresentati come delle eccezioni come delle parente noi stiamo riprendendo in termini moderni concessioni anti
Come fa un posto
E contengono queste due espressioni
Carnalità e valvola respiratoria contengono un appello alla dignità di coloro che a ogni possibile titolo fanno del diritto la loro professione
Dopo due secoli di umiliazioni legislative e le volate ricca
Sì
Questo libro e quasi un programma del l'orgoglio del giudizio ecco il giorno che si
Farà nel nostro Paese come ce l'orgoglio
Altri orgoglio l'orgoglio del giurista questo libro potrà essere preso corner
Ispirazione
E vengo alla prima domanda
Doris noi
Ma mi annoiavo
Prima domanda la carnalità
Del diritto
Invia al carnalità dell'esistenza in cui il popolo trova la sua sostanza storico concrete
E in cui diritto può dunque affondare le sue radici dalle quali i giuristi devono trarre la linfa del loro lavoro
Ma questa idea non è a sua volta un'idea astratta
Carnalità della società da cui si possano
Per essere fonte ultima del diritto dovrebbe presentarsi come realtà sociale collettiva almeno tendenzialmente ordinata
Ordo ordinanze si dice citando gli scritti di di Franco Modugno
Almeno tendenzialmente ordinata se non proprio come compatta realtà organica ora ci rivolgiamo lo sguardo a quella che ancora oggi chiamiamo società
Ancora oggi
Che cosa vediamo
Vediamo frantuma azioni e solitudini di individui in competizione tra loro che stanno sempre solo provvisoriamente gli uni accanto agli altri
Ma sempre meno vivono insieme condividendo valori interessi progetti comuni
Politici psicologici sociali e sociologi del resto hanno non da ora ha proclamato la fine della società
In queste nostre chiamiamole post società dove sono i fatti normativi le consuetudini che la visione del diritto come invenzione valorizza come Fort fonte ultima che legittima il diritto formale
Non più esistono ideologie che propongono visioni del mondo nemmeno più la fede religiosa estrema risorsa e capace di esercitare un'efficace funzione sociale aggregante
La prima guerra mondiale tra le varie cose aveva mandato in frantumi buona parte dei legami sociali esistenti senza sostituirli con altri spianando anzi la strada al secolo della forza assolute ho come si è detto dello Stato e non di diritto ma dello Stato e di delitto
Se poi alla tragedia della Seconda guerra mondiale seguito un tempo di solidarietà nello sforzo della ricostruzione di cui la Costituzione è un glorioso prodotto
La ricomposizione è durato fino a quando non è stata sconfitta
Nomine una battaglia campale tra idee politiche ma della pervasività della visione delle vite umane nei nemica dei legami sociali insinuante seducente continuative
Quindi Almeyda indagare le le cause di questo sfaldamento
Ma in questo contesto la legislazione ecco la domanda la legislazione
No a me allora forse un'ultima possibilità di tenuta sociale
E pensiamo alla società divisa con il suo sull'idea della razza
Ricordava il presidente
Poc'anzi
Dove sta l'humus comune e quando la corte ci troverà a ad affrontare gravissimi problemi di Pio diritto uno di questi è stato
Proposto recentissimamente dove troverà nella società le radici
In cui scorre la linfa della invenzione del diritto
E il multiculturalismo hanno a sua volta non crea difficoltà questa decisione del del diritto
Del resto mi pare che ci possa stabilire una proporzione di questo genere tante più leggi
Quanto meno sono i legami materiali
Tanta meno spontaneità i legami materiali quanto più c'è bisogno di artificialità della legge
E d'altra parte non è forse vero che quasi sempre quando i giudici la Corte costituzionale in testa attingono le loro ragioni da valori immateriali
O dalla coscienza sociale
Categoria problematica
I valori materiali preposito pre positivi
Per esempio quando si trova giorno in termini di ragionevolezza
E contrappone queste ragioni alle ragioni del legislatore c'è sempre qualcuno che dice che si tratta di invenzione ma non nel senso dell'invenzione di Paolo Grossi ma nel senso del
Dell'inventare
Ed è poi dunque dell'importo
La seconda domanda
Il mondo della disgregazione sociale in cui viviamo e tuttavia tenuto insieme da fatti normativi che pure esistono e di cui noi siamo soggetti passivi che costituiscono quella gabbia che qualcuna denominate la dittatura del presente
Imposta da ferree leggi della finanza globalizzata e dello sviluppo illimitato incontrollato e pervasivo della tecnica alimentata dall'economia sono fatti normativi anch'essi dotati della massima potenza ma privi di qualunque legame anche solo lontanamente riconducibile a una qualunque nazione di socialità imparentata con la solidarietà
La legittimità del diritto può radicarsi in questo genere di fatti normativi
Siamo così sicuri siamo così disposti ad accettare questi fatti normativi come fonte di legittimità del diritto
Se si aspira qualche cosa di diverso non si deve sperare di poter far conto anche sul valore riformatore della legge che si contratto
Ogni riforma operata con mezzi giuridici è per definizione un atto di autonomia della legge dalla realtà sociale sottostante
In sintesi la sottovalutazione delle potenzialità riforma cetnici della legislazione non ci consegna impotenti alla frattura vita anche quando essa ci appare repulsiva
Nell'epoca postmoderna dobbiamo accantonare l'idea della legge come fattori di riforma sociale
Quando si parla di nichilismo giuridico
Non si indica forse il tempo in cui viviamo il tempo in cui il diritto rinunce ha un proprio universo di valori politici e si consegna impotente ai fatti normativi dominanti che oggi sono quelli mi pare qualora detti
E per diventarne diritto una funzione serve
Terza domanda la visione del diritto come invenzione implica in tutti gli ambiti delle professioni giuridiche
L'esistenza di giuristi capaci di guardare la loro esperienza nel profondo
Non può accontentarsi di tecnici della legislazione anzi si potrebbe dire che tanto più essi sono versati nei virtuosismi dell'argomentazione puramente regalistica per mezzo di tanti strumenti della logica giuridica
Tanto più essi collaborano a separare il mondo delle leggi dalla carnalità del diritto e ad aggravare la distanza del diritto dalla sua radice materiale
Occorrerebbero giuristi che siano persone di cultura Esperti di vita
Non sono di leggi
Ne conosciamo in numero sufficiente
La formazione che impartite nelle università riflette la consapevolezza di questa necessità
Quale responsabilità abbiamo noi stessi quando ci proponiamo come maestri o almeno come insegnanti di diritto
Fine delle domande
La visione del diritto tratteggiata come invenzione e suggestiva anche ai miei occhi sia pure attraverso percorsi diversi anch'io scollate un'autocitazione anch'io più di venticinque anni fa
Per percorsi diverso ero giunta qualche conclusione similare
Da fermando per
Per esempio che nel situazione storica attuale il diritto non è proprietà di nessuno non è proprietà di nessuno in particolare ma il diritto è il prodotto del lavoro comune del contrasto della cooperazione ma anche del contrasto del conflitto tra scienza del diritto giurisprudenza e legislazione
Il direttore queste acque nessuno di questi tre e padrone del diritto in altre epoche storiche non mi è stato
Trattato costituzionale qualsiasi padrone del diritto c'è una replica l'incompatibilità il diritto non è oggetto improprietà di una ma deve essere oggetto delle cure di tanti
Giudici legislatori uomini di cultura e come non ci sono padroni così simmetricamente ci sono o non ci devono essere serve del diritto
Questa diffusione erano relativizzazione delle responsabilità non espongono però forse ai rischi che sollevano le tre domande che ho esposto prima di questa conclusione
Conclusione che potrebbe suonare così caro professor Grossi proponendo le quelle domande le pongo anche a me
Non avendo risposte sicure mi auguro di avere davanti a me e mi auguro che ci sia davanti a minori un lungo cammino dialogante con lei
Carissima è giustissimo sorgono
Credo che dopo le domande del professor Zagrebelsky non resta altro che là c'era la parola a chi può comincia rispondere a questa domanda cioè al professor Grossi
Parlo anch'io anche di
E questo deriva dall'essere dei vecchi professori universitari
Ma di di confesso che
Il clima intellettuale creato da questi quattro interventi
è così perfetto
Che mi sembra una profanazione aggiungere
Qualche considerazione mia debbo farla vi garantisco brevissima proprio perché può sembrare indifferenza
E non ha vere invece valutato in pieno che i quattro lettori hanno fatto quello che un autore è il massimo che si possa aspettare cioè un'opera di comprensione
Comprensione delle posizioni affermate nel libro
C'è poi una chiara sintonia culturale
Una sola giocosa stonatura lei che il vecchio amico Gustavo Zagrebelsky mia
Fornito stasera ma per gioco perché è un giocherellone qualche volta oltre che essere un grande giurista
E il suo diritto mite del novantadue è stato per me è uno dei tanti brasiliani a cui mi sono ispirato ecco che cos'è questo libro
è un libro che vuole approfondire criticamente il diritto italiano dal mille novecentoquarantasei ad oggi
Quindi se volete è un libro di diritto positivo
Però un libro di diritto positivo scritto da uno storico del diritto hanno fatto bene
Dicono Lipari primari il presidente Pajno a segnalarlo
E io sono stato storico del diritto lo sono tuttora e debbo molto
A questa metodologia storico giuridica purché ci si intenda se lo storico del diritto accetta di essere un antiquario
Non serve proprio a nulla
Se lo storico del diritto intende la sua Storia del diritto come lo diceva Nicolò Lipari una comparazione verticale allora sì
E allora diventa il mestiere più difficile perché lo storico del diritto devo sapere di diritto positivo
Deve conoscere quel punto fermo della linea storica che il presente di gente ma lo deve inserire nella lunga linea storica che comincia ieri tocca alloggi e guarda caso si volge verso il futuro infatti questo libro questo vorrebbe essere
Leggere
Il presente
In posizione dialettica con il passato cercando quelle ricchezze che il passato può dare senza chiedere al passato dei modelli e con una proiezione verso il futuro
La storicità del diritto è la grande rivoluzione culturale che noi abbiamo avuto nel Novecento
Secolo ben diverso dalla modernità ecco quanto è stata preziosa per me la dialettica storica moderno postmoderno
E da rivoluzione culturale alla fatte a chi guardando spregiudicatamente quello che avveniva nel mille novecentodiciotto o ancor prima nei primi anni del Novecento fuori delle finestre del suo studio mi riferisco a Santi Romano
Capovolto lui
Se ordinamento giuridico è come dice Bobbio un complesso di leggi allora se una variazione nominale che non serve a nessuno ma Santi Romano ci ha insegnato una grande verità cioè che invece il diritto dicevo stamattina ai giornalisti e nel palazzo della Consulta se il diritto ci appare come comando come sanzione come coalizione
è il dato più appariscente è il momento della violazione è il momento della patologia soprattutto sul piano del penale
Santi Romano ci dice l'essenza del diritto e di essere ordinamento ed ecco il capovolgimento
Non la norma che viene dall'alto ma all'ordinamento che scenderebbe a essere veramente ordinamento di un complesso sociale non può che tener conto di ciò che si muove nel basso
Valori interessa i principi e questa è la rivoluzione la grande rivoluzione
Ordinamento vuol dire
Incapacità di vedere il diritto in modo astratto
Ratio scritta no il diritto e il vita
Ed ecco perché
Io ho visto questo novecento giuridico come un postmoderno
Che ci siamo tuttora vivente se il collo lungo il Novecento lo stiamo tuttora vivendo e siamo proiettati verso il futuro contanti costi incertezza per esempio
Certamente il vecchio diritto legale verrà i suoi pregi
Soprattutto quando si condensa va in dei codici ammirevoli come sistemi correnti logicamente coerenti un tessuto straordinario dove l'intelligenza dei giuristi CE profusa pienamente
La storicità del diritto e la grande rivoluzione cioè storicità vuol dire che il diritto a vita che gli dica di qualcosa di relativo anche se ha dei grandi valori
Durature perché se no non sarebbero valori ma non immobili
E il mio osservatorio degli ultimi nove anni
Cioè la presenza mia all'interno della corte costituzionale
Ha convalidato in pieno questa metodologia
La Corte è stata veramente inventrice
La lettura dato la dimostrazione parlando delle sentenzia decide di principio
Partendo da una serie metodologica e tecnica
Dapprima completamente respinta e poi pian piano che è diventata nel possesso della corte costituzionale
La rivoluzione che nella corte a quel principio di ragionevolezza
Cognato per la prima
Una volta se non ricordo male in una sentenza di Giuliano Vassalli del mille novecentonovantaquattro e che è proprio la corte che vuole non si arresta alla razionalità pura la la pura logica la corte ha capito perfettamente che non gli serve vi serve come premessa
Come metodologia metodologia prima ma si vede arrivare a qualcosa di più per poter
Corrispondere a quello che è il suo ruolo e la Corte lo sta facendo e quando un anno fa noi abbiamo
Fatto una sorta di verifica di questo
Itinerario della corte per sessant'anni questa non sono stati i giudici costituzionali che avrebbero rischiato di essere degli apologeti ma piuttosto grandi studiosi del diritto che hanno verificato i grandi passi in avanti
La Corte veramente è stato un organo respiratorio
Della società civile e non a torto Cesare Ruperto un grande recite giudice e presidente della corte diceva io vedo la corte come un organo più della società civile che dello Stato se volete usando la dialettica interna al testo costituzionale più della Repubblica che dello Stato
Sì sono le sei e mezzo e ci sono dei gli amici che sono venuti da fuori siamo qui da parecchio io la fo corta
Quello che è la battaglia che
è stata condotta in questo libro è proprio contro certi riduzionismo mi che la modernità a operato verso il diritto il diritto è stato ridotto
è stato in qualche modo incatenato
Il monismo giuridico moderno ha creato un diritto a canale unico
La riscoperta del Novecento è stata alla riscoperta del pluralismo giuridico tanti ordinamenti diventi all'interno
Di una di un grande la grande entità che nella Repubblica
Provocatorio il libro forse un po'troppo ha voluto essere come dire un buffetto
Al la pigrizia dei giuristi giuristi sono più liberi pigrizia culturale ecco guardiamo intorno quello che avviene siamo in un momento di transizione le vecchie dogmatiche le vecchie dogmatiche illuministiche e giacobine sono crollate di per sé noi abbiamo un panorama di delle fonti del diritto oggi che non corrisponde a quello che il legislatore del quarantadue aveva scritto nelle disposizioni preliminari
E non dimentichiamo mai che nel cinquanta negli anni Cinquanta che qui un suo allievo prediletto
Il grande Vassalli
Legislatore legislatore nel senso di colui che aveva coordinato ed era uno dei protagonisti forse il protagonista può il protagonista principe del codice civile del quarantuno negli anni Cinquanta ha puntualizzato il problema della è Trust attualità del diritto privato
E a inteso fare un richiamo del diritto ai giuristi questo di sue conferenze del mille novecentocinquantuno se non vado errato lui colui che aveva dato un enorme contributo
Anche prima del codice del quarantadue ma soprattutto nella formazione e nella nella definizione del Codice del quarantadue
Quindi ecco io credo che
Il diritto debba ritrovare un suo respiro più ampio certamente ci sono dei del settore del diritto che devono essere nelle mani dello Stato
Il diritto penale che è il diritto che contempla leggo le violazioni più perniciose per l'ordine pubblico dello Stato deve tradursi in Comandini sanzioni anche in coazione
Però
Il resto del diritto deve ritrovare la sua pluralità la sua capacità di espandersi e e mi è parso una grande lezione quella che
Gli autori del Codice di diritto e che del processo amministrativo del due mila dieci ci hanno dato un Codice fatto di principi e quindi affidato all'interno
Sono grato che abbia ricordato Feliciano Benvenuti io vorrei anche aggiunge le il nome di Giorgio Berti per dire che proprio nell'ambito del diritto amministrativo c'è vissuto questa storicità del diritto in pieno
Basta sono le sei e mezzo e ho il dovere elementare di tacere
Ringrazio di cuore i quattro relatori per la loro comprensione per la sintonia culturale che mi hanno dimostrato rifiuto il del professor Zagrebelsky il nove il
Nudo svolgimento agli
Ecco ringrazio i presenti è stato un pomeriggio un po'lungo sono grato a tutti veramente della prova di amicizia che mi avete dato grazie davvero