"Milano per il Sì"

Origine questa manifestazione Milano per il sì e la manifestazione organizzata dal colore perché il comitato per le riforme elettorali e politiche che a Milano a differenza di altre città ha messo insieme sia i referendum elettorali e ci rimane soltanto quello del Senato perché come sapete quello sui comunisti prestato dalla corte di cassazione eliminato dalla dalle votazioni di domenica prossima in
Due adesso referendum percorribile cioè del professor Giannini che sono relativi alle partecipazioni statali e alle nomine bancarie questi sono i referendum per cui noi a Mila no da tre anni a questa parte abbiamo raccolto più di centoventi mila firme Milano è la città che ha avuto il maggior numero di firme in tutta Italia e questo è il motivo per cui Milano I pirati referendum e fiera di poter ora un'altra volta parlare di referendum in modo molto serio e soprattutto in fiera di poter andare al voto domenica prossima una doverosa
Sottolineatura che mi sembra necessaria
La di come democrazia come avete visto su un cartello all'ingresso costa noi siamo anche per votare sì per il referendum perizie contro il finanziamento ai partiti siamo per il sì perché pensiamo che la politica si debba autofinanziare non debba essere lo Stato a finanziarle
Ma siamo anche consapevoli
Che se voi non date il vostro contributo la politica poi deve seguire altre strade terra finanziarsi quindi la democrazia ha un costo il costo è quello della trasparenza e il costo è quello che noi chiediamo a voi comprando le spillette per il sì che abbiamo messo all'ingresso e se volete con un contributo libero questo è un sistema ed è il sistema per poter far sì che le nostre idee possono occorrere possono correre liberamente e non fermate invece dei fatti di cui Milano è stata la prima a denunciarne i misfatti
La giornata la serata vede moltissimi protagonisti comincerà a parlare dopo una breve interruzione di Richi levi che il coordinatore del corre
Vedrà il segretario cittadino del PDS Stefano Draghi che ringraziamo per essere venuto vede il presidente nazionale delle ACLI Giovanni Bianchi vide poi segretario del partito repubblicano italiano Giorgio Bogi che ringraziamo di essere intervenuto a Milano con noi e infine vedrà come momento di chiusura il presidente del Coreco
L'onorevole Mario Segni do la parola adesso arricchirei di ringraziandovi per la vostra presenza grazie
Nulla
Io vi ringrazio tutti di essere qui numerosi nonostante il giorno
Non particolarmente felice in quanto vi era proprio dopo
Le feste di Pasqua e anche la stagione oggi a Milano è una delle più favorevoli comunque il numero dei presenti alto a testimonianza della passione con la quale in questi giorni tutti noi per la città a tutto il Paese sta vivendo la politica
Noi come comitato organizzatore dei dei referendum qui a Milano ci siamo dati da fare in questo periodo per portare le ragioni del sì in giro per la città in giro anche intorno per l'accesso alla città siamo andati sotto la pioggia a Bergamo siamo andati a Lodi a San Donato a Brescia vi confesso che è stato tutto sommato abbastanza divertente perché è stato un modo per tornare a guardare in faccia i cittadini italiani che chiedevano voglio dire non lamento che chiedevano voglia di politica soprattutto direi che
L'impressione era molto molto forte di una richiesta molto forte di un rinnovamento deciso e dovunque un percezione molto netta che la strada per arrivare questo rinnovamento fosse quella del voto del sì nessuno di noi si nasconde che gli oppositori questa volta erano e sono molto molto più forte di quelli che avevamo di fronte il nove di giugno
La battaglia molto più dura di allora perché ci sono gli avversari dichiarati ma ci sono anche quelli coperti
Ne abbiamo trovati molti credo che le loro ragioni fossero francamente e trasparentemente molto più deboli delle nostre per cui tutti coloro che volevano l'occasione di partecipare a dei dibattiti nei quali le due ragioni si incontravano alla fine quasi sempre finivano per dare ragione alle tesi del sì tutto questo ci dà molta fiducia anche se la battaglia difficilissima difficilissima il nostro presidente il presidente del comitato promotore dei referendum ieri a o l'altro ieri insomma ha ripetuto quanto questa fosse una battaglia ardua
Ha fatto anche una cifra coraggiosamente perché dare cifre prima di un il risultato è sempre una rischio
Ma dare la cifra del sessanta per cento ha voluto in qualche modo voler dire di prendersi tutti i rischi di un'affermazione di questo genere sapendo per di più che la battaglia non era non è facile nettamente ovvero già vinta qui a Milano
Un altro degli elementi che hanno confortato tutti coloro che da questa parte in fondo si sono impegnate direttamente nella campagna per il sì è stato quello di vedere la vastità delle forze che per il sì correvano e permettetemi di dirlo la qualità delle forze che correvano che si impegnavano per il sì qualità delle forze che vedete anche rappresentata questa sera sul tavolo dalle ACLI al PDS e al Partito repubblicano al movimento dei Popolari per la riforma ma sono talmente tante le le istituzioni le forze organizzate i circoli per non parlare poi degli individui che si sono impegnati su questa su questa partita su questa battaglia che davvero crediamo di poter dire di avere una volta di più visto scendere in campo l'Italia migliore non a caso Italia del nove giugno
Io davvero vorrei concludere cui questa mia brevissimi introduzione dando la parola ai rappresentanti di quelle
Forse che si sono impegnate Perissich vorrei chiamare Stefano Draghi segretario cittadino del PDS
Mentre Draghi arriva voglio solo dire che le mille cose che si sono state che sono state fatte e in questo i militanti del PDS si sono particolarmente distinti sono state dalla pacchi nato dei manifesti
Ai ai volantini alle catene dei fax al ai dibattiti delle piazze sotto i portici quando pioveva delle televisioni locali
Lì nella radio dei comitati di quartiere tutte queste cose sono fatte e sono state fatte perché c'era tanta gente che ha voglia di impegnarsi personalmente
Stefano Draghi
Grazie Riccardo buonasera a tutti credo che
Siamo
Alle ultime battute di una campagna assolutamente decisiva questo lo credo io lo credo tutto il nostro partito
Per le sorti della democrazia italiana non è retorica credo che col diciotto aprile dopo il diciotto aprile si può finalmente portare tra la campagna dai toni molto aspri
Che sta montando ancora in questi ultimi giorni
Cui tantissime cose sono state dette forse troppo tanti argomenti sono stati addotti per le ragioni del sì per le ragioni del no c'è stata di molto rumore
Televisivo soprattutto forse poca informazione
Io credo che se vogliamo fare dare un contributo finale alle ragioni del sì sta cosa che dobbiamo fare questa sera rendere le ragioni del sì le più semplici immediate evidenti possibile senza naturalmente banalizzato proprio farlo pochi minuti per un orario diurno gli altri con un lungo comizio
Tanto abbiamo capito che non esiste ovvero un sistema elettorale migliore in assoluto
Ma esiste un sistema elettorale migliore rispetto a obiettivi che vogliamo darci dunque a una riforma dopo il diciotto aprile si può arrivare se c'è accordo sugli obiettivi
E anche se rimangono tra di noi alcune divergenze io spero possano essere superate dopo diciotto aprile
E in particolare divergenze come sapete non tanto sul sistema quanto sulla formazione delle alleanze a turno unico turno doppio
Si può arrivare a questo accordo io credo se c'è consapevolezza che una riforma elettorale signora può raggiungere alcuni degli obiettivi e non c'è
Rimangono sullo sfondo grandissimi problemi che forse la battaglia referendaria in questo momento ha lasciato in ombra penso ai problemi più generale delle riforme istituzionali della forma di governo forma parlamentare
E quali possono essere le forme di mediazione di legittimazione del nuovo governo
Teso a tutte le strutture
Chiudiamo l'onorevole
Sì sì era una cosa che secondo il teste mi sembra che nonostante lo scudetto Agostino
Simone
Così possiamo il Media Lab
Abbastanza afferrarla
Prendiamo la stampa e i fotografi gentilmente ricevere dal balcone vince sull'non è un modo corretto sulla folla Mario Segni e non lo vuole questo quindi gentilmente se potete scendere dal palco
Ci scusiamo con con Stefano Draghi per l'interruzione un applauso a Stefano
Notai immobiliare il profilo di rischio
Dice un'immagine vale più di molte parole
Dicevo che ci sono problemi scrivo di grande impegno che dovremo affrontare subito dopo il diciotto aprile penso alla struttura del padre del Parlamento per esempio dal problema del bicameralismo e differenziazione tra le due camere
Penso alla questione del numero dei parlamentari e così via ma se tutti questi sono temi che ci verranno Dosso sopra dopo il diciotto di aprile che saranno al centro sicuramente del dibattito politico adesso dobbiamo pensare a vincere la battaglia del sì il diciotto di aprile indicando ricordando quegli obiettivi per cui ci siamo impegnati nella campagna referendaria
Il primo di quegli obiettivi e frode lo ricordo bene ricordarlo che la campagna referendaria e il sistema che non che ne esce in seguito alla vittoria del sì alla funzione innanzitutto di
Uscire fare uscire il nostro sistema dal degrado della politica italiana c'è un'esigenza di legittimazione democratica dei governi e di stabilità che il sistema proporzionale non garantisce c'è da assicurare un sistema di alternanza il sistema proporzionale non garantisce c'è da dare un contributo
Speriamo grande alla moralizzazione delle competizioni elettorali col sistema uninominale c'è da stabilire un rapporto più diretto tra elettori ed eletti c'è da rinnovare che è da ripensare il destino dei partiti
Abbiamo dunque bisogno di una legge elettorale che favorisce la stabilità la netta distinzione tra maggioranza e opposizione la fine del consociativismo il cui anche il vecchio partito comunista è stato un in qualche modo l'interprete dare un peso maggiore agli elettori nella scienza del governo
C'è da contrastare con forza gli elementi di inquinamento di degenerazione derivanti dalla concorrenza tra candidati non solo di diversi partiti continui ma anche tra candidati della stessa lista quando si è aperto il coperchio di Tangentopoli abbiamo visto quanto importanza aveva la competizione elettorale all'interno dello stesso partito nel facilitare la diffusione di quel sistema malavitoso
Questi sono dunque gli obiettivi
Che ci attendiamo da una riforma ed è una vittoria no del significa farlo affinché ancora Das bisogna superare la frantumazione abbiamo parlamento con sedici diciassette diciotto partiti incentivare nuove aggregazioni possibilmente senza distruggere il pluralismo dunque se questi sono gli obiettivi che possiamo tutti condividere pensiamo che la vittoria del sì che il nuovo sistema elettorale che disinnesca dopo il diciotto aprile possa favorire il raggiungimento di questi obiettivi perché perché un sistema maggioritario si giustifica dentale perché legittima maggiormente dal punto di vista democratico i governi eletti dunque dà più potere agli elettori nella formazione del governo sezione non è un problema di governabilità questa parola è stata accusata fin troppo ed abusata
Senta scorso questo sistema garantisce la stabilità dei governi crisi di governo possono succedersi per tantissimi motivi qui non c'è un problema di governo di stabilità soltanto c'è un problema decisivo di legittimazione democratica dei governi i partiti devono da questo punto di vista fare un passo indietro rispetto alla loro capacità di scegliere chi governa mobili su quindi per questo la ce l'ho fatta postami nel maggioritario c'è soltanto una piccola frazione e sui controlli nei quali la moralità della politica per la creazione di un rapporto più diretto tra eletti ed elettori la risposta di sistema inequivocabile per il collegio uninominale
E noi siamo anche così come verrà fuori grazie dal dal sistema del diciotto giugno dal futuro diciotto più siamo anche per una correzione proporzionale adeguata a garantire forme di pluralismo all'interno del Parlamento so che su questo ci sono molte opinioni diverse io credo che il pluralismo berretto riportato come dire
Alle sue dimensioni naturali e fisiologiche e non patologiche una garanzia democratica più in tutti i parlamenti del mondo in come tale non va soffocato o ridotto al nulla
E poi sapete che da da questo punto di vista siamo il nostro partito è favore su questo con l'onorevole Segni c'è una lunga
Un lungo dibattito sul sistema doppio turno riteniamo che questo rispetto agli obiettivi che ci diamo sia più consono a garantire la formazione di alleanze né di grandi coalizioni
Si presenti dagli elettori che ricevono da queste decimazione a governare
Ma su questo discuteremo dopo il diciotto giugno
Ne approfitto perché il dopo diciotto giugno scusate il dopo il diciotto aprile molto vicina soprattutto a Milano
E qui vedo forze
Che a Milano devono schierarsi
Devono schierarsi l'invito da parte mia domani inizieremo i colloqui con un ampio arco di forze a schierarsi sul fronte progressista
Io ho molto apprezzato l'intervista che l'onorevole Segni ha ha dato all'Espresso qualche giorno fa in cui il giornalista che gli chiedeva ma onorevole Segni lei è un conservatore o progressista
Segnerà detto con grande semplicità con grande chiarezza io sto dalla parte dei progressisti
Vorremmo che già come dire da domani Segni e i Popolari per la riforma si schiera sono qui a Milano col fronte progressista
Aiutando che lottando per la creazione di un grande di una grande coalizione capace di sfidare la lega che tutte le forze che non vogliono rompere col passato
E a Milano sappiamo qual è stato il nostro pista
Milano ha voglia di un grande riscatto morale e lo dico a tutti coloro che qui domani incontreremo
E Stanovoj tradurre questa voglia di riscatto morale in un progetto politico coerente con lo spirito referendario e con le esigenze del sistema e qui in un programma di governo Milano può farcela
Tutta Milano deve farcela
Aiutateci a voltare pagina grazie
Grazie Stefano senz'altro domani ne parleremo con le forze con le forze che sono
Per il referendum e adesso la parola a Giovanni Bianchi presidente delle ACLI un applauso
Una faccia della luna forse meno conosciuta nella battaglia referendaria
E che però sta lì fin dall'inizio
Ed è quella dell'associazionismo della società civile
Del volontariato che e in questa direzione si è mosso è intorno ai banchetti quando si raccoglievano le firme e anche in questa fase anzi
Posso farmi ambasciatore di una sorta di primizia questa mattina e oggi pomeriggio a Roma chiamiamolo pure il civile bianco anche lì sì sulla Mcl Confcooperative hanno fatto manifestazioni schierandosi apertamente per il sì la ripeteremo a Palermo la ripeteremo giovedì ancora Milano questo dire un modo di affrontare questa situazione tenendo conto della crescita politica della società civile italiana quindi non sia preso voglia di giocare col Meccano delle istituzioni
La crescita politica della società civile la ricchezza lasciatemelo dire di questo mondo cattolico che non ha un disagio a un eccesso di energie e il cattolicesimo democratico Mario lo sa quanto me sarà molto presto chiamato a confrontarsi intorno ad ipotesi di lavoro non peregrine io credo non minoritarie per questo Paese bene tutto questo mondo è schierato per il sì e lo fa apertamente
Sapendo che l'autonomia del sociale è uno dei punti forti di una società democratica perché è il luogo dove può essere a Riccardo Licata a la fase delle istituzioni
Va bene questo mi sembra il primo elemento il e il secondo lo ricordava già dalla che molto bene siamo in dirittura d'arrivo gli argomenti la tastiera è stata tutta suonata c'è il rischio di essere schematici e perfino banale però una cosa mi sembra comunque chiaro
Corsi si cambia col no si lasciano le cose come stanno
Per quante capriole dialettiche improvvisate si facciano questa è la realtà
Ed io credo che sarebbe assai più difficile se non totalmente improbabile mandare a casa un Parlamento qualora il sistema di legittimazione fosse approvato da un voto referendario che andasse verso il no
C'è un altro argomento che mi preme qui toccare
Molti dicono il maggioritario l'uninominale maggioritario darà più spazio alle lobbies Amici di Milano siamo Milano Tangentopoli sappiamo quanto le lobbies abbiano qui contatto vi pare possibile che possono contare di più
E d'altra parte tutto questo è avvenuto in quasi mezzo secolo di sistema proporzionale
Senza fondamentalismi e però ricordando quale può essere la funzione del maggioritario in questo assai perché il civile perché i cittadini perché l'associazionismo ma ci siamo un po'sentiti inseguiti la quella che chiamo la maledizione di Turone
Il quale facendo una diagnosi della società francese diceva oramai società è stato società e partitino stanno più faccia a faccia maschera schiera un bruttissimo moto per dialogare e il nostro metterci nella campagna referendaria ha proprio significato queste lavorare perché ci sia in questo Paese è caduto il muro finite le grandi narrazioni dell'ideologia l'alternanza
Questo mi sembra davvero il fulcro del discorso questo mi pare che sia il modo più corretto perché tutte le forze
Siano chiamate a presentarsi con uomini e programmi davanti all'elettorato lo deve agli amici democristiani
è inutile questa tardiva conversione al masochismo dovremmo passare all'opposizione
Non ha più senso nella nuova prospettiva ogni forza politica deve presentare una mini e programmi per governare penserà poi l'elettorato a decidere chi va al governo e chi sta all'opposizione
Spetterà alle forze politiche accettare il verdetto dalla gente il verdetto degli elettori quindi davvero troppo ciarpame
Troppa emotività qualche mania di flagellazione francamente fuori posto le cose solo molto più semplici da questo punto di vista e vanno colte esattamente in questo senso e badate bene badate bene
Questo modo dell'alternanza finalmente e anche quello che davvero per quanto può essere consentito dai metodi tiene insieme una maggiore pulizia etica con la politica uno deve sapere che ad un certo punto potrà essere facilmente mandato a casa e che qualcuno andrà a guardare nei suoi cassetti
Polo può sapere di sfondare nelle percentuali come tocco o come toccato adesso in Francia ma può sapere che nella la tornata successiva con la medesima percentuale può essere mandato a casa questo è il deterrente funzionale in termini di struttura migliore appartenere in insieme quella che una spinta etica con la voglia di far politica e partecipazione
Ecco perché noi pensiamo che tutto questo giovi ai partiti
Dalla società civile una politica se volete in molti casi dai senza partito mano contro i partiti
Diceva molto bene Draghi grandi partiti storici
Hanno delle posizione coperte ma la coperte così corta che si vede lo stesso qualche squalo spuntano fuori od altri animali di questo tipo
Partiti che volevano essere nuovi e che avevano fatto un discorso contro l'ostinazione delle appartenenze
Purtroppo mandano al fondo un messaggio che rigore sto tipo se non sei nelle istituzioni non puoi far politica
Un ridurre la politica recinto dalle istituzioni scusate tutti gli acquisti fanno politica io non sono neanche eletto in un Consiglio comunale credo di non fare meno politica di alcuni che seguono in Parlamento
Si è tanto parlato della Francia sarebbe stato escluso le Pen
Lo pesta sul polo opposto rispetto a noi ma le Pen purtroppo continuerà ad essere una delle voci della politica francese parka interpreta le fobie di una parte dall'opinione pubblica francese questa riduzione della politica istituzioni e vecchia è indietro rispetto alla maturità
Di questo Paese alla maturità della gente che queste cose ha capito ed è questa la mia fiducia per una vittoria del sì la gente ha capito che non basta battere il vecchio
Non basta male dirlo non basta a denunciarlo
Ha capito che oramai va in fretta costruito il nuovo è il nuovo anche ciò che è eticamente nuovo perché Polito può essere costruito soltanto con regole uno questa è la carta forte
Direi quella che parte la alla sensibilità alla profondità del simbolico profondo della gente bene regole che assicurino come dicevo anche in Italia finalmente l'alternanza all'ultima riflessione che vorrei fare queste c'è anche una ragione più profonda e anche qui parto da una polemica che alcuni settori qualche amico dei verbi che votano fare i nostri confronti
Come dire accusandoci di funzionalismo e di non pensare ai programmi guardiamoci negli occhi la mia Mario lo sa bene sera all'Adriano o con noi la mia è un'associazione che ha presentato un patto sociale
Quindi è una scusa che non civile e poi davvero questo è un Paese dove i programmi non mancano quel che manca è la realizzazione dei programmi
E la cosa da capire a mio giudizio questa è finita la stazione dei governi deboli
Governi che non governavano governi che non ci hanno votato un fisco per esempio per cui è impossibile distinguere per qualche Adani un avvocato da un altro e si colpisce sempre sui redditi fissi no per cattiveria ma perché a questo è stato il patto scellerato stipulato con alcune corporazioni ebbene governi deboli a fronte dei quali c'era la grande creatività del made in Italy dei Brambilla bene oggi noi vediamo che ogni scivolone dal Parlamento si ripercuote puntualmente in borse governi debole
Cinquantuno governi in quarantanove anni la durata media di nove mesi con tutti i periodi di transizione intermedi va bene questo non è più possibile ci vogliono governi stabile
Di questo ha bisogno tutta la società civile quella che produce hanno bisogno i sindacati ha bisogno il cosiddetto terzo sistema dell'associazionismo e delle cooperative ed è i governi non amici non dei partiti e dei governi amici
Ma chi siano carichi di responsabilità coi quali si può sapere finalmente un confronto una contrattazione coi quali avviare una ripresa indilazionabile dell'economia delle corporazioni coi quali pensare una politica dei redditi
Con i governi coi quali si posso andar d'accordo anche finalmente litigare cosa che non era possibile prima non si riusciva mai ad andare veramente d'accordo così come non si riusciva mai davvero ha litigato
La fine dei governi deboli questa è la garanzia dentro l'alternanza della gestione dei programmi
Quindi se c'è un luogo dove il programma dove le cose da fare vengono recuperate è proprio dentro una vittoria del sì
Dentro la possibilità che così si dà anche le cose che vengono dette non restino nel cassetto non siano un libero dei sogni chiudo
Credo che tutto questo non sia ininfluente rispetto a Milano
Lo si voglia o non si voglia si può discutere se siamo passati dal patronato di Sant'Ambrogio a quello di San Vittore però Milano
è davvero un laboratorio
Lo è per molte ragioni
La mia associazione le ACLI si sta muovendo un dialogo anche Draghi lo ricordava poco fa con le altre forze politiche
Per pensare una tutela dei diritti del cittadino attraverso una riorganizzazione della macchina amministrativa non ci sarà nessuna riforma della politica che regge senza questo che restando dietro
Una seria politica del lavoro un'attenzione anche a quei bisogni aveva detto
Che non sempre pagano sul piano del consenso una democrazia non è tale se non si occupa anche di quelli che non si occupano di lei
Nel momento in cui non fa questo va a rischio
Bene tutto questo fa parte del nostro patrimonio un patrimonio non ha pizzicato non siamo dei funzionari visti da questo punto di vista così come non siamo rifonda mentalisti ma questa è una conoscenza che è cresciuta nella battaglia referendaria
Che io credo sia diffusa tra la gente e per questo la ragione mi fa sperare che si vinca bisogna lavorare fino all'ultimo non soltanto con lo stretto necessario
Grazie Bianchi bisogna ringraziare attraverso la persona dei bianchi e anche lì perché ci hanno dato una grandissima mano sia quando dovevamo raccogliere le firme per il referendum sia adesso per la campagna referendaria quindi un grande applauso veramente di cuore
La parola ora
Male onorevole Giorgio Bogi segretario nazionale incaricato del Partito Repubblicano che ringraziamo di essere venuta a Milano per questa manifestazione all'una parola
Io ho l'impressione che nella politica italiana di in questo momento Rossi sottovaluti che abbiamo capito
No figurati ma se se
No vi dicevo io ho l'impressione che nella politica italiana in questo momento si sottovaluti un fatto cioè noi abbiamo bisogno di demolire molto di quello che esiste in questo momento
A volte si passa si parla di procedimenti rivoluzionari in realtà come dire in termini propri così non si può dire
E però noi abbiamo giovedì demolire moltissimo
Non tutto ma molto simile
Una parte di questo lo sta facendo la magistratura la magistratura sta demolendo molte cose del passato della politica italiana
Dobbiamo demolirli le altre e soprattutto non dobbiamo affidare solo alla magistratura l'onere di demolire le parti del vecchio sistema il politico che non servono più
Il referendum dell'altro strumento demolitivo
Ed è fatto con un meccanismo non proprio tradizionalmente della politica italiana che era fatta di affidamento della politica i partiti è fatta con un voto popolare diretto che cosa demolisce il referendum o meglio il sì quali obiettivi ha di demolizione la politica italiana tipicamente con il sistema proporzionale ed il voto di lista richiedeva di dare il voto al partito
Erano partiti ideologici di nuclei culturali spesso ci siamo sempre detti in moltissimi penso anche voi i programmi proprio sono tutti eguali
Non importa farli andrete siete andati mille volte le elezioni amministrative Van prestato dei protocolli di programma
La sostanza è che voi FOTA fatte un simbolo e con quello affida batte ai partiti l'attività politica sostanzialmente ne siete stati espropriate
La proporzionale è il sistema elettorale come dire corrispondente a questo tipo di politica
Che nei periodi in cui ed è stato il grande riscatto come dire dei portatili devo logici l'immediato post fascismo avuto certamente un grande valore oggi dopo la crisi delle ideologie mantenere questo sistema significa solo mantenere ai partiti un potere di discriminazione politica che non può più essere lasciato solo a loro
Il referendum votando sì tende a demolire questo ha in sé è però finalmente anche un elemento propositivo
Tende come dire indica un nuovo sistema elettorale
E sposta l'equilibrio di affidamento non del tutto ma lo sposta dall'affidamento esclusivo ai partiti lo sposta in buona parte all'affidamento alla singola persona col meccanismo uninominale del sistema maggioritario
Che è un meccanismo diverso di rapporto e che scaricherà su di voi degli oneri di comportamento politico non trascurabile
Voi sarete costretti a discriminare le caratteristiche di impegno del sindaco del singolo candidato non potrete più semplicemente affidarmi al partito e quindi discriminerebbe inevitabilmente i propositi programmatici dei singoli candidati
Che eletti con il sistema maggioritario in ambito ristretto così dovranno rispondere se vorranno essere rieletti
Questo è il meccanismo propositivo dopo come dire la componente demoliti Iva del referendum votando sì
Votando no si mantiene un sistema elettorale che pretende il voto di lista cioè il vecchio sistema chi ha non vi voglio dire qua che la proporzionale responsabile della corruzione perché non è vero
Non è vero la proporzionale è responsabile però perché questo vuole essere dell'affidamento esclusivo del comportamento di politiche politico o per lo meno dell'affidamento largamente prevalente al partito
Questo e quanto si intende fare e non basterà neppure questo dopo il referendum avremo bisogno di una legge elettorale conforme al risultato referendario anche sulla Camera e vi sarà bisogno che si torni a votare presto con la nuova legge elettorale anche per la Camera questo perché abbiamo bisogno di affrontare la crisi italiana che è diventata prevalentemente una crisi politica dove la forza di legittimazione del parlamento e del governo è diminuita e costituisce in quanto diminuzione un elemento di squilibrio del funzionamento dello Stato italiano
Non si può affidare tutto alla magistratura ognuno farà il su la magistratura fa gli accertamenti che deve fare e demolisce e per quaestor non dobbiamo fermare minimamente
L'accertamento di fatti e responsabilità che la magistratura può e deve accertare qualsiasi tentativo qual sia si tentativo da parte del Parlamento di gruppi parlamentari e di partiti di rallentare questa azione introdurci elementi di rallentamento del rinnovo del sistema politico italiano queste unità saperlo con franchezza
Noi non vogliamo affidare tutto alla magistratura vogliamo che nel classico equilibro dei poteri statuali
Riprenda forte legittimazione il potere legislativo parlamentare e quindi abbiam bisogno di nuove regole che nel referendum sono imprese abbiamo di tornare a votare quanto prima possibile con nuove regole elettorali
Abbiamo bisogno appunto che il Governo assuma le sue responsabilità
Quella che oggi assume in parte insufficiente
L'economia e certamente in condizioni Grand Prix
Le ripercussioni sociali delle condizioni economiche cominciano a farsi sentire dolorosamente abbiamo bisogno che il potere politico riassuma legittimamente tutto il suo potere per provvedere queste sono il percorso che diversi ci consente il sì però è una grande svolta il sistema maggioritario cambia i meccanismi della politica la politica italiana tipicamente per motivi complesse che non è certo questo il momento di esaminare ma come dire ha evitato tenacemente il meccanismo d'alternativa che ha delle sue angosce capite perché quello che vince resta quattro anni che si assume responsabilità e quello che perde fa per quattro anni l'opposizione il sistema italiano è stato sempre basato da una trattativa incessante
Il cessante se voi esaminate come dire la legislazione del Parlamento italiano trovate che il voto congiunto di maggioranza ed opposizione ha superato il novanta per cento dei provvedimenti passate al Parlamento italiano da riparazione impone cioè il meccanismo di trattativa e per cui nessuno perdeva mai del tutto nessuno vinceva mai del tutto il risultato che non si sapeva mai con precisione chi era irresponsabile rete quando Clinton batte Buscema
Arriva e si assume tutte le responsabilità con i suoi uomini con quelli corrispondenti alla sua intenzione programmatica
Questi meccanismi aldilà di quello che è stato raccontato in Italia che il meccanismo di trattativa continua era un meccanismo democratico questi meccanismi di affidando entrò in maniera esplicita con la stampa che funziona con televisioni non soggiogati ai carri partitici sono un gesto di grande fiducia nella democrazia cioè si affida agli uomini che hanno avuto la maggioranza dei voti per quattro anni per cinque anni il governo del Paese
Dopodiché fanno alle elezioni possono essere confermati o battuti queste loro io mi rendo conto che può indurre anche un'angoscia Mary con la corte come faccio una domanda
Ma che successe come si fa a essere così sicuri perché li ho la strada o l'altra questo però il meccanismo serio di governare
E non come dire il sì ma il no però
Si assume le responsabilità
Il senso come dire se posso dire l'etica della politica è che il politico deve rischiare la sua carriera se si può chiamare così
Nella previsione che infatti e si gioca tutto in quella previsione che rifà in quel giorno nel quale morì lo votate dopo lo controllate se la sua previsione il suo comportamento non sono state corrispondenti si deve ritira
E non che c'è un'incessante aggiustamento in corso d'opera espressione terrificante dopo Tangentopoli voglio dire ma in corso d'opera politica non c'è un'incessante arrangiamento e correzioni questo io mi rendo conto che nelle scienze sociali così lontane dalla matematica indurre questi meccanismi può provocare anche angosce di insicurezze
Ma la fiducia della democrazia curare queste insicurezze il sistema non cambierà capite e sistema democratico resterà gli uomini che hanno promesso previsto di fare certe cose o che altri sarebbero accadute e che il loro comportamento non è positivamente verificabile si spostano avvengano altri
Queste o come dire è il senso della democrazia e non decide regge in piazza tutti assieme non è questo il problema dovremo essere coinvolti più che è possibile e i meccanismi referendari hanno queste significato di forte legittimazione del comportamento oggi nelle decisioni politiche di questo abbiamo bisogno capite se noi adottassimo
Le leggi elettorali senza aver avuto prima il mandato referendario i rischi di legittimazione quindi rischi polizia il Paese aumenti darebbe ecco questo è il senso del referendum e del sì
Il senso del no a questo punto io ve lo lascio concludere a voi
Grazie può oggi
Anche per il partito repubblicano Paoli Casamento particolare perché in tutta la campagna referendaria fin dall'otto hanno ottantanove a Milano è stato attivo e pronto in tutte le manifestazioni
Così come il Partito Liberale i cui rappresentanti sono qui seduti così come di amici radicali e tutti i circoli che hanno partecipato in questi qua Romani di grande lavoro al al nostro comitato per il referendum e ora la parola all'onorevole Mario Segni presidente del Coreco
Io spero che voi non vi meravigliate se al momento
Decisivo
Di questa lunga marcia a pochi giorni ormai dal volto
Io guardi un momento indietro
Indietro ai giorni in cui abbiamo iniziato
Indietro le cose che abbiamo fatto
Ma non per nostalgici ovviamente
Perché questo ci aiuta a capire cosa significa il voto di domenica prossima
Su che cosa stiamo decidendo
Che cosa abbiamo cercato in questi anni
E che cosa dobbiamo cercare di costruire sale si vincerà dopo essere
E una marcia lunga quella del tessere
Che inizia tre anni fa proprio di questi giorni
Giovanni Bianchi lo ricorderà perché fu assieme a luglio ad altri amici che il dieci aprile già quasi una quasi tre anni esatti
Di questi giorni mettemmo le prime firme nella prima raccolta
Preferendo
Erano i tempi del Caf
Craxi Andreotti Forlani perché non ricordasse che essi
Era un'Italia diverso
In cui sembrava impossibile quello che stiamo vivendo oggi
In Italia ancora immersa nella convinzione
Di una ricchezza quasi senza sì
Di una prosperità che
Secondo i nostri governanti di allora
Doveva durare quasi mette
Certo le crepe erano già evidenti
E noi avevamo visto giusto purtroppo
Già si vedeva che il rinviare alcuni problemi che danni ci portavamo sulle spalle
Ci avrebbe primo coi portati alla crisi e alla grave crisi
Già si intuiva che non voler affrontare un deficit pubblico che aumentava anno per anno
Caricava una bomba di euro lo a orologeria che prima o poi sarebbe esploso
Mi gravi sull'economia sulla situazione sociale
La scappatella partitocrazia era forte giallo certo nessuno poteva prevedere gli sviluppi clamorose giudiziari tutto quello che è drammaticamente venuto alla luce che è stato rivelato agli occhi degli italiani ma che ormai un accordo serre o tra partiti e un sistema soprattutto che consegnata tutto nelle mani di partiti diventati sempre più organizzazione sempre più burocratismo sempre più l'obiettivo tutto questo c'era già
Tutto questo era evidente
Che il palazzo fosse sempre più lontano dai cittadini che nei confronti dei partiti e degli uomini che li guidavano allora si levasse un'ondata di sfiducia di lontananza di distacco
Da parte della gente si sentiva evidentemente
E contro questo iniziarono i referendum
Proprio per cambiare con un sistema che
Cinta faceva ci portava verso uno un avvenire Buglio
Un avvenire Cuppone contro tutto questo iniziamo a raccogliere le firme
Iniziamo dal cuore del sistema
Iniziamo ad sa spiegare agli italiani che vi bisognava partire dalle regole dalla forma dello Stato da alcuni punti fondamentali
Che bisognava che i cittadini si riappropria siano di un potere che era stato delegato interamente ai partiti
Il potere di scegliere direttamente il potere di intervenire nei momenti decisivi
Che la Repubblica partitocratica qual era ormai diventata ci avrebbe ormai e quindi inevitabilmente portato a Old disastro allo sfacelo
Se non si fosse creato uno Stato nel quale la società gli elettori i cittadini fossero tornati al centro delle decisioni
Per questo noi ponemmo la questione elettorale al centro del dibattito
Per questo noi dicemmo subito che
Bisognava cambiare le regole fondamentali dello Stato
Passare dalla Repubblica dei partiti e la repubblica dei cittadini
E proprio perché il parlamento ci aveva chiuso le porte proprio perché il parlamento ci aveva tolto ogni possibilità ogni speranza di fare le riforme là dentro noi ci affidammo all'unica vera lesa che avevamo terre cambiare le cose era leva eravate voi erano i cittadini
Era la forza della società civile
Alla quale iniziamo ad appellarci
Chiamandola la raccolta per cambiare un sistema che era già invecchiato drammaticamente
Eravamo in pochi quando iniziamo
Non dobbiamo dimenticarlo
Certo ci furono dietro di noi
Pezzi della politica italiana ci furono Dinoi uomini che si schierarono dentro e fuori i partiti
Organizzazione l'associazionismo cattolico e anche la pezzi importanti della sinistra voglio ricordare del del Partito comunista
Nel mondo laico
Uomini di cultura
Ma contro una oligarchia imperante
I cui problemi sembrava fossero esclusivamente quelli di stabilire chi doveva andare a Palazzo Chigi dal Quirinale
In un Paese che
Sembrava che in fondo avesse solo questione di stabilire a chi dovevano andare le fette maggiore Vittorio
Tutto questo sembrava uno sforzo qualche volta generoso ma certamente di ragazzini
E comunque che non poteva vincere
Uno l'oligarchia che era fortissimo che era tutto
Che continuava a rasserenare gli italiani sul futuro ricordate cosa ci diceva allora i nostri governanti
La nave va
La nave va non mi preoccupa
Dimenticavano di aggiungere che stava andando a fondo
Perché questa era la realtà di fronte alla quale si trova
Questa marcia
Ha avuto fatica
La prima volta fu duro raggiungere cinquanta cinquecento mila firme
Agguati di vario genere
Una sentenza infelice diciamolo pure della Corte costituzionale di allora cercò di soffocare sul nascere questo movimento che nasceva
Ma gli italiani capiranno
E dopo i primi passi difficili duri proprio nel momento in cui invece secondo tanti il movimento referendario
Dove va a finire i suoi giorni
Nel famoso referendum del nove giugno
E proprio allora invece
Quel piccolo sassolino comincio ad essere valanga
E quella pattuglia si trasformò in un mese cento
Se oggi siamo qui
Alla vigilia di un voto che può essere veramente decisivo se da allora le cose sono cambiate
Se la nomenclatura nomenclatura che purtroppo bisogna ricordarlo ci ha portato al disastro e oggi sconfitta politicamente come è giusto che lo sia se in Italia stiamo vivendo pacificamente per fortuna un'autentica rivoluzione
Non dobbiamo dimenticarci che tutto questo lo dobbiamo perché due anni fa voi non si ebbe andati al ma perché due anni fa ce l'avete
E lo voglio ricordare perché proprio nel momento in cui
Quello che noi abbiamo cercato per anni il voto
Il voto visto che il Parlamento non ha deciso visto che può essere
Impantanato nelle lunghe marce della Bicamerale
Visto che poi i purtroppo il sistema non ce l'ha fatta la crisi è tale che ha bloccato il Parlamento
Proprio nel momento in cui constatata la impotenza del Parlamento constatata la inutili lei la chiusura delle strade istituzionale
Noi stiamo arrivando finalmente a quello che cercavamo il voto popolare che sancisca il cambiamento
Proprio adesso
Contro di noi se in improvvisamente elevata l'accusa che noi lavoriamo per conservare il sistema
Che il Singles la nomenclatura
Che la vittoria referendaria oggi non sia di cambiamento ma sia di consolidamento di questo sistema bene io sono voluto tornare indietro in questi anni
Per dire che noi abbiamo iniziato quando la nomenclatura era fortissima
Quando il cast inverata quando nessuno poteva sperare che fossimo arrivati dove siamo arrivati
Ma voglio dire che tutto quello che abbiamo fatto e che tutti devono avere l'onestà di riconoscerci perché se non ci fossimo stati noi non si sarebbe vissuta questa rivoluzione tutto quello che abbiamo fatto oggi potranno dire quello che vogliono il fronte del no sarebbe inutile se questa lunga marcia non vincesse domenica prossima se non vincesse
Farai Sindel nove giugno
E il sì del diciotto aprile c'è una continuità logica
Se quella speranza che nata allora non avesse un risultato concreto domenica prossima tutto sarebbe inutile
Se domenica prossima non vinciamo
La grande speranza referendaria diciamolo pure torna indietro evince inesorabilmente la nomenclatura e il sistema questa è la realtà brutale che abbiamo di fronte a noi domenica prossima o vinciamo noi o vince il sistema della nomenclatura che noi vogliamo sconfigge
E domenica noi abbiamo la possibilità di iniziare a costruire qualche cosa
Iniziare a costruire il nuovo sta
Quello che deve seguire questa lunga fase
La lunga fase che ha avuto ombre e luci ultimamente più ombre ma in passato luce non dobbiamo ricordare che ha costruito una democrazia in Italia ma che è chiuso
Che a Fini
Che ha sancito un'epoca che tramonta
E dopo la quale bisogna costruire un'Italia diverso
Dopo l'attuale bisogna costruire uno Stato nuovo
Uno Stato in cui la classe dirigente sia riversa in quei partiti siano nuovi e in cui le regole siano completamente diverso in uno Stato in cui i cittadini sceglieranno sì aveva proprio della politica
In cui le decisioni fondamentali
La quella del sindaco
A quella del del governo del parlamentare
Sì a norma i fatti non da partiti che sono superati dalla realtà storica ma siano fatti direttamente dai cittadini
In cui ciascuno di noi possa contribuire come cittadino come lettore
Alle grandi scelte come avviene nei grandi sistemi nelle grandi democrazie nei Paesi che noi guardiamo una moto
Il diciotto aprile abbiamo una possibilità unica
Di iniziare a costruire questa casa
Abbiamo realmente in mano noi lo strumento per mettere la pietra angolare al nuovo edificio
Eppure
Nonostante il momento sia ormai decisivo e in fondo nonostante che questa grande marcia referendaria abbia dato agli italiani lo strumento per fare quello che milioni che la grandissima parte degli italiani danni desidera cioè cambiare
Eppure nonostante questo noi sentiamo
Incertezza
Sentiamo il fronte del no che con una cortina fumogena
Abile certamente
Insieme a dubbi
Insinua perplessità
E l'insinua proprio in quelle che sono più attenti Dinoi forse attenti come noi alla speranza del nuovo o la speranza del cambiamento
Per questo io credo che noi dobbiamo guardare con molta chiarezza
Qual è la realtà dei fatti qual è la portata della scelta che abbia
E se non ci facciamo
Distrarre troppo dall'elenco di quelli degli indesiderabili che votano non votano sì
E su
Hanno distribuiti abbastanza equamente mi pare fra i due campi
Se non ci lasciamo fra stornare un po'dal fatto che
Improvvisamente bisognerebbe notare in opere che qualche vecchio notabile
Preoccupato della batosta che ha preso due anni fa non vuole ripeterla e dice non so con quanto entusiasmo che voterà sì ma allora io dico dopo il venticinque luglio il Comitato di Liberazione Nazionale dopo l'improvvisa conversione milioni italiani cosa avrebbe dovuto dire caro intuire che siccome tanti opportunisti stavano diventando antifasciste bisognava restaurare il fascismo
è questo che volete da noi e noi dobbiamo continuare per la nostra
Se quindi lasciamo un po'perdere l'elenco
Degli indesiderabili peraltro vi dicevo distribuite
Noi dobbiamo guardare quella che è la vera l'aula unica realtà est già stato ricorda prima
Da più di una persona da Draghi da Boggi mutante
E la realtà e e in innegabile sotto gli occhi di tutti e non c'è nessun Orlando per quanto bravo sia se stiamo attenti che ce la può fare dimenticare che la realtà è che il sì cambia i si crea uno Stato nuovo e il no consacra inevitabilmente e per un lungo periodo questa Italia questo sistema questo tipo di partite questa è la vera scelta che abbiamo di fronte a noi domenica prossima un sì che cambia e un no che consacra il sistema
Io capisco che uomini partiti che son rimasti indietro Conte
Che sono stati politicamente travolti dalla rivoluzione che il mondo ha vissuto in questi ultimi anni
Un pezzo della sinistra italiana
Che rimasta prima del crollo del muro di Berlino
Legata a una cultura un ha una linea una politica che Fini col crollo del comunismo internazionale sia contro di noi illogico domani stupiscono
Io non mi stupisco chi è rimasto legato addirittura una ideologia finita cinquant'anni fa non accetti il nostro sì bottino
Lo Stato che noi vogliamo creare in uno stato moderno è uno Stato occidentale è uno Stato europeo nel senso migliore del termine uno stato che può farci assomigliare all'Europa è in grado di portarci veramente in Europa
Cioè son persone rispettabili io rispetto le quando sono espresse in buona fede io sono rispetto le idee degli altri e vanno rispettate vanno considerate le ragioni del no
Ma certo da un punto di vista politico non si può dire con tutta sincerità che Rifondazione Comunista del movimento sociale siano politicamente il nuovo limitato
A questi si oppongono si uniscono anzi per la verità tutti quei pezzi di apparato sono tanti
Anche qui in Lombardia lo sapete bene
Che sono legate al vecchio sistema
Anche dentro direi anzi soprattutto dentro i partiti dell'attuale maggioranza
Noi avremmo dice qualcheduno l'ottanta per cento dei consensi nell'attuale mondo politico dell'ASP della situazione parlamentare ma se avessimo veramente avuto l'ottanta per cento dei parlamenti dei Parlamento nostra a favore la riforma l'avremmo già fatta in Parlamento
Questa è la verità reale
Se veramente da parte dei partiti della maggioranza ci fossero sinceramente ci fosse in modo convinto la volontà delle riforme queste sarebbero già state fatte
E invece il cambiamento che si è verificato in questi mesi e un cambiamento che che c'è certamente che io non nego che anzi un frutto un merito della nostra battaglia nati
Brutto di una lunga azione e frutto proprio di tutto quello che noi abbiamo fatto e che ancora enormi zone d'ombra dentro questi partiti
Ma voi avete visto molti manifesti messi dai cosiddetti partiti del sì ce ne sono in giro per Milano
A parte i manifesti che mette il comitato a patti manifesti che mettono repubblicani PDS ma alcuni partiti del sì cosiddetti mettono tanti manifesti etano tanta propaganda la verità è che il voto deve essere soprattutto il voto dei cittadini
Questa è la realtà e il voto di tutti quei movimenti che ci hanno seguito fin dall'inizio ma di tutti quei pezzi della società civile che sono con noi fin dai primi giorni che adesso finalmente hanno la possibilità
Di cambiare e di vincere questa battaglia del diciotto aprile
Certo
Io capisco che si faccia
Da parte di alcuni partiti la preoccupazione di diminuire imposte in sei in lotti di Parlamento e legittimo
Ma è legittimo nell'interesse del partito non nell'interesse dello Stato
Noi abbiamo detto partiti piccoli bisogna dirlo bisogna ricordare i partiti laici Partito repubblicano il partito liberale che con molto coraggio hanno sin dall'inizio sposato la causa referendaria
Posando un traguardo politico l'obiettivo politico inevitabilmente porterà un grande cambiamento nelle quali essi per primi saranno diversi lo sa veniva detto pubblicamente va dato va riconosciuto questi diari
Purtroppo non tutti hanno avuto
Questa capacità di guardare oltre i propri interessi
E di guardare agli interessi del Paese
E il tentativo la suggestione
Di andare a un'elezione in cui probabilmente i partiti della protesta ad alcuni partiti e la protesta aumenterebbero è forte è forte per il movimento sociale forte per Rifondazione Comunista e forte per la RAI di Orlando
Ma io l'ho detto un paio di volte l'ho ripetuto anche stamattina
A Parma la parte che per la verità credo che potremmo essere in molti se ci mettessimo a fare partitini a protestare in questo momento entro
Remo tutti in Parlamento e un po'i seggi riguadagna Remo se volessimo guardare al nostro particolare dovremmo essere in molti per il noi realtà
Ma ho detto stamattina a Parma l'ho detto tante volte l'ho detto l'altro giorno in un dibattito sereno per fortuna ogni tanto si fanno dei dibattiti sereni nonostante questo clima tanto accesso
L'ho detto in quel caso un gruppo di missini ma si potrebbe dire per esempio ha tanti amici della rete si potrebbe dire anche ai giovani di Rifondazione Comunista
Ma voi cosa venne fatte di tornare in questo Parlamento con tre deputati in più due senatori con un tre e un quattro per cento in più quando questo poi sarà il Parlamento dell'impotenza questo sarebbe il parlamento della disgregazione questo
Sarebbe il parlamento del caos cosa avere infatti di cinque seggi in più in un'Italia che sarebbe arrivata al disastro non è meglio invece invece lavorare per lo Stato del futuro in cui c'è
Eletto con la regola dura ma della regola della democrazia chi vince governa ed è giusto che i governi e chi perde sta all'opposizione perché questa è la vera grande regola della democrazia moderna
Questo è l'Italia del futuro equestre quello a cui tutti anche chi appartiene ai partiti di opposizione anche piccoli chiediamo che lavorare di capire che oggi vale la pena di costruire l'Italia del futuro di rinunziare dia bandi rinunzia e di lasciare i piccole ambizioni personali perché c'è una grande possibilità costruire finalmente l'Italia governante uscire dall'Italia del caos uscire dall'Italia dei quattordici partiti e andare all'Italia del domani all'Italia di uno Stato serio di uno Stato forte di governi che governino di Parlamenti che decidano questo è il grande programmati oggi noi offriamo a tutti gli italiani questo è quello per cui noi chiediamo di un voto per il sì un voto del diciotto aprile che con sacri letali a del domani
Ma
Del resto
Non stiamo chiedendo un voto per minori
Nessuno in grado di sapete
Se vinciamo se perdiamo
Nulla di più sballato del famosa Democrazia Cristiana che prenderebbe il sessanta per cento con il venticinque per cento dei voti chi si è imbarcato nella marcia referendaria
Ha veramente lasciato a casa ho messo da parte interessi specifici
Ha guardato all'Italia
Nel PDS che ha abbracciato fin dall'inizio questa causa né noi Katmandu cattolici popolari né laici nessuno
A domani i conti in tasca essa se vincerà o Berté
Nessuno di noi ha certezze per il futuro in questa traguardo
Così ambizioso ma per ciascuno di noi così incerto
Questa non è una situazione in cui c'è già qualcuno che se fabbricato una legge elettorale che gli darà tanti seggi in più un certo tipo di potere
Il futuro dei partiti incerto ma una cosa eccetera
Noi finiremmo con questa Italia della disgregazione
Noi finiremo con questa Italia del caos politico noi finiremo con questa Italia affogata dallo strapotere dei partiti
Noi andremo finalmente a un'Italia governabile noi andremo finalmente a un'Italia in cui possa esserci uno Stato serio uno Stato forte questo credetemi e l'unico vero obiettivo di tutti noi così diversi ma accomunati come siamo da una grande speranza di costruire uno Stato diverso questo è quello per cui tutti ci battiamo per il sì del diciotto aprile
Cioè non siamo de improvvisamente
Dei guaritori o dei Santo
Non credo che mai da nessuno di noi abbiate sentito dire che improvvisamente resa nel remo tutti maledetta
Non abbiamo bacchette magiche in tasca
E con molta franchezza se qualcuno mi presenta guarigioni miracolose o dice di avere la bacchetta magica vi consiglio di difesa
No
Il diciannove sera se vincerà il sì non avremo trovato un lavoro per i milioni di disoccupati italiani o non avremmo improvvisamente azzerato il debito pubblico
Ne avremo servizi pubblici europei come quelle che dobbiamo fare
No
Non abbiamo mai illuso
Non l'ho fatto ma in questa campagna referendaria non l'ho fatto con molta franchezza e con molta schiettezza per esempio o in Sardegna nella mia terra
Dove i disoccupati sono tanti e vive una situazione drammatica
E dove ha detto con molta franchezza che
Non è il sì che li risolverà di colpo tutti i profili
Ma io ho detto anche un'altra cosa
Ricordatevi però perché siamo a questo punto
Ricordatevi che se siamo in questa situazione di angoscia sociale di crisi economica e perché per anni non siamo stati governanti
Perché per anni i problemi li abbiamo solamente rinviati perché per tanto tempo ci siamo illusi che lo stellone d'Italia potesse risolvere ci tutto quanto
E non abbiamo avuto istituzioni che volessero o potessero forse affrontare problemi che erano troppo grandi per le sparse allestirli di governi che duravano pochi mesi
Erano continuamente in lotta per la sopravvivenza e di Pardi parlamenti dominati dal rissa interminabile fra un partito all'altro volto o tra le fazioni di uno stesso partito
Erano ricordatevi che se non glielo inizieremo a costruire in uno Stato diverso uno stato che governi realmente uno stato che non sia che non galleggia su una società che non sia trascinato dagli eventi ma che guidi gli eventi
Se non avremo una politica finalmente in grado di guidare l'Italia di governarla non più di essere semplicemente trasportata
Se non avremo tutto questo noi non avremo mai istituzioni in grado di affrontare i problemi del Paese
Non subiremo sembra all'origine del caos la legge della giungla dove il forte diventerà più forte il debole più debole dove le Regioni distaccate diventeranno più lontane dove la forbice aumenterà e dove fatalmente i problemi crescerà
E allora diciannove aprile no disoccupati non diminuiranno quel giorno certamente ma il diciotto aprile noi costruiremo un pezzo importante di un nuovo Stato che può essere finalmente in grado di guidare letta
Di governare non più di essere guida
Di istituzioni che servano i cittadini
Non di istituzioni che occupa
Di una politica in cui
Non si debbano rimediare le cose ma si possano affrontarle e quindi anche Risolo
Cioè
Su questo dovremo costruire una nuova classe politica su questo dovremo dare una nuova dirigenza Alitalia su questo dovremo dare alle città nuovi amministratori su questo costruiranno il costruire monaci seriamente nuove aggregazioni politiche lanceremo l'vietato tutto questo è vero ma tutto questo lo potremo fare se avremo una nuova casa un nuovo Stato se avremo finalmente al posto della repubblica dei partiti la Repubblica dei cittadini come chiediamo da me danni ormai non più da anni
E tutto questo quello che abbiamo davanti e questa la grande scelta del diciotto aprile
Nove giugno fu un referendum disperata
Il diciotto aprile può essere un referendum in cui si inizia a costruire ma è un'occasione che non torna che fatalmente non tornerà più
Non lasciamoci abbacinare
Dalle malie di qualcuno dalle cortine fumogene dalle facili promesse o da discorsi ingannevoli guardiamo la realtà
Abbiamo fra cinque giorni un grande strumento di cambiamento abbiamo una possibilità e da dare l'impulso al nuovo Stato abbiamo nelle nostre mani
Lo strumento per iniziare a costruire l'Italia del futuro l'Italia dei nostri figli l'Italia del domani non lasciamo ce lo sfuggito