Più libri, più liberi - Presentazione del libro di Giorgio Zanchini «La radio nella rete. La conversazione e l'arte dell'ascolto nel tempo della disattenzione» (Edizioni Donzelli)

Sì no ora facciamo partire il video però lo lo lo introducono presento quindi lo farei cominciare noi siamo qui a presentare questo libretto che ha scritto su sottoscritto sulla radio
Doveva essere con noi Enrico Menduni che ci ha mandato un video è uno dei massimi studiosi storia della radio e sono qui a presentarlo due amici ai quali chiederei anzitutto uno sguardo non amichevolmente elogiativo ma critico perché le critiche che uno si aspetta due amici come loro cioè Rossella Panarese che è una delle voci e delle figure più autorevoli di Radio tre e Carlo Cervoni
Che è forse credo il solo critico radiofonico esistente in Italia
Ma
Lo invita a restare responsabilità che non è che purtroppo al contrario degli altri grandi paesi europei l'Italia non ha una tradizione o che non hanno vita facile quelli che si quel rischio legato in Italia sono pochissimi erano mentre ad esempio il Paese
Esempio de che è la Gran Bretagna su quasi tutti i quotidiani una rubrica quotidiana di critica e informazione radiofonica ma insomma io fu procedere in questo modo ci vediamo il video di cinque minuti di Enrico Menduni
Poi Carlo Cervoni poi Rossella Panarese io magari rispondo alle loro obiezioni e domande
Ringrazio soprattutto l'editore che ha avuto la bontà e che qui in prima fila che Carmine Donzelli che ogni quale abbiamo anche pubblicato un libero sulla sul giornalismo nel momento in cui il giornalismo conosce una evidente adesso ma lo dico a un pubblico e lo sa avvertito che lo sa meglio di me
Trasformazione trasformazione che sta vivendo anche la radio io in parte ho provato a descrivere quello che è successo nel campo giornalistico più in generale con il precedente in questo mi sono misurato
Con e e devo dire con forse più difficoltà che nel giornalismo in generale perché la mia materia quotidiana e la mia vita la mia esistenza è sempre difficile scrivere
I sestesi credo di se stessi della propria vita messo la sentiamo cioè di Comenduno
Cioè
Vediamo
Ma non
Purtroppo verace
Allora buongiorno anzi buonasera a tutti io sono Enrico Bendoni dell'Università Roma Tre che doveva essere con voi stasera per discutere questo bellissimo libero eccolo qua
Tanta la radio e la Rete di Giorgio Zanchini Donzelli editore e purtroppo c'è stato un accavallamento di impegni e io sono da un'altra parte prima volevo esserci almeno in questo modo
Perché il libro di Giorgio lo è molto caro molto bello a non caro che costi volto costa pochissimo è caro perché è scritto con affetto nei confronti della radio
Di una radio che sta vivendo una fase di transizione che Giorgio vive fino al collo una transizione che fatta digitale di nuovi modi di comunicare
Di una molteplicità di radio
E quindi le parti migliori di questo libro le più muovere più brillanti sono quelle in cui Giorgio ci racconta
Tutti i consigli che possono uscire dalla sua attività di conduttore
E quindi è una sorta di straordinario manuale di come si fa radio oggi in un'epoca che lo richiama con l'acqua nel tempo della disattenzione
Io su questo devo dire che il contenuto smentisce un poi il titolo perché come poi scrive molto bene Giorgio
Non di disattenzione si tratta ma di un'attenzione che sollecitato all'atto tra tutta tante parti
E quindi non c'è solo ottanta una distrazione cioè il fatto che il nostro tempo e la nostra attenzione contesa fra tanti che ci propongono gratis o a pagamento
Delle cose delle offerte dei contenuti e la radio è una di quelle storie si deve fare strada con gentile fermezza in mezzo alla molteplicità di queste offerte c'è un già ci sia in come farlo quindi disattenzione ecco fa pensare che stiamo andando verso una fase di crisi evento collettivo io non sono d'accordo con Franco Cordero che citato nel libro aspettai
A pagina tredici
E da degli italiani un giudizio sprezzante dove ma armati ora dice l'italiano non la lingua è l'uomo italiano volge gli italiani è una figura al Duomo disattento ai fatti indifferente alle avventure del pensiero alieno dall'attività tragica questo è stato scritto nel due mila tredici da un autore che aveva allora ottantacinque anni tranquillizzati non siamo sull'orlo dell'abisso
Stai tranquillo vai al parco coi nipotini gettoni di la vita tutti i sentimenti fondamentali le persone sono ancora al loro posto il problema arduo il tema della decelerazione dell'intelligenza e la cultura vicenda quando c'è la scrittura che a suo tempo fu interpretata come un decadimento profondo non so del sapere a memoria l'Iliade e dello dell'Odissea e quindi che l'uomo che scriveva non aveva più quella
Vivacità intellettuale di prima no siamo in modo diverso con questi pregiudizi non si riesce a capirlo il bello che Giorgio invece lo capisce benissimo
La sua esperienza impressionista Luigi racconta anche un sacco di cose divertenti non solo della sua ma di molte altre radio la cosa che mi ha fatto
Veramente sorridere con questa vorrei anche salutarvi e perché se no prendo un sacco di tempo questa citazione lì tutto quello che può capitare a un conduttore la peggiore che mi è capitato credo fra le tante
Ospiti che si rivelano altre persone Buongiorno Gianni Riotta non solo Marcello Sorgi benvenuto Arnaldo Bagnasco grande sociologo guardi non solo il sociologo solo un omonimo e faccio un altro lavoro
Per i terroristi scaletta ascoltatori che dicono oscenità trasmissioni esterni in cui all'inizio radicalità non si presenta nessuno ospite Jim lo segnali orari che partono improvvisamente collegamenti possibili traduzioni improbabili scossa di terremoto in onda e insomma è quello che succede ogni giorno anche della blasone antichissima radio della RAI sostanzialmente la miglior radio d'informazione in Italia le più modestamente anche qui
A Roma tre radio da cui vi parlo
E grazie di avermi ascoltato buona serata e spero in prossime occasioni in presenza
Ciao Giorgio ringraziamo Enrico Menduni Carlo
Bene va be dopo una introduzione surreale diciamo me no sì sembrava devono avete finita surreale mai sembra invece no fin qua scoppiettante esatto bar briosa diremo
Allora
Parlava in precedenza brand di due radiofonici al microfono e di fronte alla platea meno mi è molto pervenuto congeniale in pubblico non si non dà il meglio di me
Però insomma con gli appunti sotto mano riesco provo a mettere in piedi
Un paio di ragionamento è un libro di Giorgio va be siamo qui a incensare la mi sembra improprio una solamente essenziale perché è veramente molto brevemente un libro ponderoso piccolo ma denso
E appassionato denso di notizie informazioni spunti riflessioni
Dati tutti a a realmente attendibili la con la conoscendo Giorgio la perizia professionale che usa ogni giorno al microfono
Da sé da la garanzia del fatto che
Tutta la raccolta di e questa raccolta di dare questa messa esposizione dei dati del sulle sul suo libro consente una
Come ricostruisce diciamo una una affresco possiamo dire così della dell'attualità c'è un'istantanea
Credibile nitida della della radio così come oggi
La sua realtà quotidiana
Che cosa sta accadendo e Radio sta succedendo una cosa che era prevedibile del resto essendo storicamente l'oggetto del medium più versatile più permeabile ai cambiamenti alle trasformazioni
Storiche e culturali tecnologica eccetera preso la palla al balzo prima e meglio degli altri per poter utilizzare quello che
La vita
Gli anni ha messo sotto i piedi
Allora la Rete
E di per sé è uno strumento come tutti gli strumenti tecnologici può essere un bello strato ma usato dannoso straordinario insomma lo sappiamo
Entrato nel circuito mediatico radiofonico la Rete ha creato una nuova partecipazione è un modo diverso di fare la radio il radiofonici lo sanno
La la la lui deve la rabbini dire direzionalità
Che c'era dal tre uno tre uno in poi per capirci intera linea telefonando alla Corrado Lamberti il doppino telefonico che permetteva l'ingresso in radio si è moltiplicato il per per in modo esponenziale con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi per dialogare
E la sua la la la la
Il problema perché va in onda tutti i giorni sul terrazzo sul terreno dell'attualità
è è proprio quello di dovevo gestire e Ko governare questa questo
Già l'insula plus soliti incredibile norme di per chiunque faccia il mestiere che facciamo tutti nuovi tutti noi tre che siamo qui e quello di
Mettere insieme cercare di corpi a dare un senso al flusso mastodontico di informazioni con cui abbiamo a che fare ognuno nel settore su nel nel campo della informazione generalista come nel caso di Giorgio Zanchini che ogni giorno costretto a prendere le misure Coca
I fra le dichiarazioni di Trump e tutti gli effetti che produce in Medio Oriente o alle al problema del dei virus delle delle vede di vaccini il dopodomani parla di sport dopodomani ancora parlare di non so cosa dalla politica interno e internazionale
Quindi per per lui sì molti per per chi fa il suo mestiere si moltiplicano ancora di più il problema di dover gestire ogni volta afflussi di
Considerazioni di stimoli e di suggerimenti dal mondo della della Rete proprio perché ogni ogni pezzo di società attraverso la Rete
Suggerisce entra dentro gli argomenti quello che quello che io le cose che ha detto poco fa Menduni le condivido molto dette io sono scure scritte qui cioè
Trovo
Pessimistico e come dire poco
Sì e probabilmente
Esageratamente preoccupata la tua
Considerazione che dai cioè il peso che dare la frammentazione che
Labbra Paul metti in una condizione quadri cioè costruisce un'equazione frammentazione uguale
Distrazione
L'amministrazione in un fatto soggettivo cioè
E a che fare anche con il modo come la radio viene fatta
Sicuro che ascoltando che la mattina quando fa Radio anch'io
Io non so come si faccia una distrarre
Non non è possibile perché il tuo modo di condurre di fare radio non danno Honda questa non permette questo spazio diciamo di distrazione
Quindi il il
Il frammento ancella la la la velocità quello che perché le che che che diciamo nona
Viene accolto dalla recente la frammentazione diventa
Deleteria velenosa e dirompente la frammentazione delle informazioni che arrivano i suggerimenti del ce l'ha quando si combina con modello adrenalinico della conduzione radiofonica
Quella che viene imposta da credo diciamo poco fa prima ancora di cominciare questa discussione
Dal mondo pubblicitario mondo pubblicitario è un terzo soggetto tra ascoltatori e
No operatori dell'informazione che
Dunque
Maggiore o un minore
Prepotenza
A una un nuovo stile di di di comportamento al microfono nel caso dei radiofonici
Determinato dalla da un loro modo di concepire dico Dio ve ne abbia una figura di poter dire che hanno in mente dell'ascoltatore che deve essere soggetto ad una cosa veloce che rispetti un ritmo molto preciso che altrimenti cliché lui si annoia è questa la termite che il signor Busato si annoia si stufa lasciando devi essere veloce
Massimo espellere esprimere un concetto in dieci secondi se non ce la fai passa oltre
Questo capite bene che se questa prescrizione
Diabolica che disciplinata a alla agli editori chiede radiofonici produce effetti devastanti cioè che produce quel suolo insopportabile che almeno per me Decca maggior parte cioè del mondo della della del della radiofonia italiana perché io quell'ascolto
Apro parentesi libri Giorgio e pieno di citazioni che riguardano invece gli ascolti di altri paesi con delle considerazioni molto raffinate molto
Soprattutto ad avere notizie che io non ignoravo completamente già da cita radio turche era
Dino doveva radio turca che entra come credo che hai capito quello che importa attenzione o o un convegno a fine novembre a Pechino sorgeva punto
No va be magari conosce il turco che non tanto insomma questo questa prescrizione diventa micidiale appunto perché poi la la la può
Qualche giorno fa ho fatto un servizio sulle radio del gruppo editoriale al quale appartengo e poi chiudo perché poi magari facciamo continuiamo altri no
Appartengo al gruppo Espresso Repubblica quindi le radio che sono del gruppo sono Radio Deejay Radio Capital Kenneth reo
Parlato tra i vari conduttori speaker dirige dj i protagonisti sommando i personaggi di questa e delle radio parlando anche con i rispettivi direttori
Uno il direttore dei una delle per evadere che dirò il nome naturalmente
Prima di accende la telecamera presentato un servizio tv per Repubblica on line
Per accedere a me aveva dice Carlo guarda
Io non so se dire quello che sto prescritte lodevole ma secondo me è meglio che non lo dice
Perché purtroppo il modello a programmi della radio che Staude che sta dirigendo purtroppo ci dovrà rinunciare dovrà ritornare al Pizzone musicale
Novello Navarra radiofonia si divide in due grandi gruppi il modello a programmi al modello afflusso quello afflusso alle DS per capirci musica tutto il giorno ogni tanto entra qualcuno dice l'ecco a voi li BPB
Cinque secondi di don Cynthia Arioli dieci secondi dice quello che è successo da Seul a Torpignattara e pesa forma tanto sono obbligati a fare informazione quindi la fanno così e poi ricomincia ecco a voi Georgia ed è un modello di radio che
Stando ai ai pubblicitari
E stando alle rilevazioni attuali di cui dovremmo offrire un tutto un capitolo che anzi spero che su tutti senso fermato molto sul tema della pubblicità Burnout dalla pubblicità e sul tema del come vengono rilevati li ascoltano che è una cosa che grida vendetta secondo me
Poi poi diremo perché adesso insomma questo disgraziato con cui parlava come ha detto che sostanzialmente l'unico
Era costretta
Andare alle dire al ragazzino insistiamo andando lo stiamo andando bene col Polo né con la il modello a programmi perché io sono faccio tanti programmi però qui non si batte il chiodo rimaniamo come stiamo non si cresce
Questi ogni tanto mi bussano alla porta e mi dicono allora che vogliamo fare la dico va be'allora rifacciamo il flusso a me piange il cuore mi diceva perché io non so capace la frana devo pure sopra capace però mi annoio mi stufo questo per dire che
Questo direttore di questa radio era stato come dire preso per un orecchio anzi per tutte e due le orecchie diverse volte perché i pubblicitari non non erano soddisfatti e sono quelli che sono cinquanta comandano e determinano lo stile la la la proprio la
L'anima il carattere della radio stessa Giorgio si trattenne molto su questo tema il tema della riconoscibilità e del carattere che una radio deve avere e che è determinato da chi la fa
Dai temi dei contenuti che vengono
Trattati il e dalla dall'onestà intellettuale ecco che
Ogni singolo conduttore mette in campo per per per fare informazione o anche per divertire perché la radio serve anche questo per informare per suscitare per emozionare
Purtroppo per in questo momento non so la ragione francamente quale
Probabilmente
Bisognerebbe parlarne a lungo insomma
La
Il modello radiofonico più che più romano al bar
Di moda o comunque sembra abbia più successo ma non ne siamo sicuri nessuno di noi può esserne sicuro dicono che quello che ha più successe quello afflusso quello dove tu senti la musica tutto il giorno
Qualunque musica essa sia con un problema che sta dietro e che è legato appunto alla rete che Giorgio nel suo libro su sottolinea che ormai i cosiddetti giovani quelli con la G maiuscola non ascoltano più la musica la radio la scontata verso i vari canali irrigui alle piattaforme che esistono scudi farai eccetera eccetera
Quindi non si capisce come facciamo ancora e di insistere a dire che il Pizzone dim quotidiano di di musica
Nella radio di flusso funzioni più di quella programmi probabilmente perché non sono capace a tali programmi questo qual è la mia spiegazione immediate che Michele
Che viene in mente non lo so io per adesso avrei finito
Allora io proverò a raccontare quello che l'ha colpito di questa o questo libro e poi troverà Sarno pacchi osservazione Passafiume passare sostituto fattura
Alla intanto questo è un libro utile libro bello ma insomma è soprattutto un libro utile Giorgio è un protagonista della radiofonia ma è anche uno studioso e il passo dello studioso
Si vede in questo libro almeno in due cose prima di dire di che cosa mi ha colpito in particolare
Nell'uso di ragionamenti che accompagnano dati
E nello sforzo costante ed è devo dire ammirevoli di definire termini ambiti nei quali si esercita la sua ricerca anche quando questi ambiti sono piuttosto difficili da fissare a una parente si servì se vi capiterà di acquistare questo libro o di leggerlo partite dal capitolo sulla conversazione
Che e un breve capitolo credo che siano quattro cinque partire un capitolo molto tutto però scritto con unità andiamo piano che e contraddistingue Giorgio Amendola andato questa ho fatto questa esperienza l'ho letta
Ho letto questo capitolo e alla fine immediatamente mi è pazzo velleitaria qualunque affermazione che ascoltato in questi anni fatta da me in prima persona e da molti altri
Di coloro che fanno questo lavoro quando parliamo di quel mistero di quella il temporale metà e quell'improvvisazione del microfono che si apre improvvisamente noi diventiamo radiofonici non è così non è così e se leggete quel capitolo scritto da Giorgio capirete che non può essere ecco chiusa parentesi
Allora la cosa che più mi ha colpito di questo di questo libro è il racconto e l'analisi di un'idea di comunità
Cioè di un modello di convivenza sociale una sorta di
Sì di modello di rapporto umano ora il termine un potere nero quello di rapporto umano infatti Giorgio non lo non lo fa mai però diciamo rende rende l'idea e e il questa diciamo definizione questa idea questo racconto viene fatto utilizzando due strumenti che non sono usuali che a mio parere tendono tutto questo particolarmente interessante il primo strumento è il controllo della nostalgico
Ora Nostalgia uno strano tunnel cognitivo nei quali tutti noi cadiamo irrimediabilmente e irragionevolmente il giorno dopo aver compiuto venticinque anni di età
è una trappola cognitiva di cui possono parlarci le le neuroscienze il psicologi cognitivi c'è una ragione naturalmente
E c'è anche diciamo un elemento virtuoso ma c'è anche un elemento davvero fortemente conservativo che se vi ricordate tanti intellettuali che si sono espressi ai tempi quando abbiamo cominciato a scrivere con il computer
Finisce la scrittura non scriveremo più uno resisteranno più letterati eccetera eccetera o quando abbiamo cominciato a metterci le cuffie per ascoltare la musica
Diventeremo tutti solo solitari non riusciremo più ad avere rapporti umani e così via perché c'è una specie di tendenze proprio ineludibile ad essere nostalgici ecco devo dire che e Giorgio pur facendo un lavoro di riflessione ma anche di esperienza personale riesce proprio a non tenere questa tasca portata infatti coglie alcune cose diciamo nuovi o per lo meno non riconducibile ad un modello passato un secondo strumento che viene utilizzato in questo libro è sembrerà diciamo quasi un po'lapalissiano e la radio
Ora io so bene che la radio non è al centro del dibattito globale sul futuro è perché la radio non è al centro di nessun dibattito
Ora
La radio mezzo diffusissimo Giorgio ci ricorda che ci sono più di trentacinque milioni ogni giorno che ascoltano la radio vaticana di non parla nessuno
Cioè sono sono Cioni cioè non nemmeno quando si parla di comunicazione di radio non parla mai nessuno però Giorgio Zanchini fa una cosa secondo me
Molto prezioso però a me non mi ha colpito molto parte dal linguaggio radiofonico
Che cosa il linguaggio radiofonico linguaggio radiofonico e il linguaggio di prossimità sociale per antonomasia linguaggio orale
Cioè non esiste in modo più diretto per avere a che fare l'uno con l'altro ancora oggi al perché non è vero che siamo tutti nella bolla virtuale dei social insomma
E quindi parte da linguaggio radiofonico comincia a a rappresentare quello che accade nella nel fare dati o cioè l'elemento costitutivo di un vero e proprio rapporto personale che si crea tra chi parla e chi ascolta non è un modo di dire
Cioè non è dire sì d'accordo alla radio non c'è l'immagine per cui se parlo al telefono parli al microfono insomma più o meno siamo siamo pari Noce proprio una sorta di cellula germinale della socialità
In cui in in in questo avere a che fare con l'altro si realizza quello che che Giorgio dice essere stata una sorta di profezia di Bertolt Brecht quando diceva bisogna trasmettere ma bisogna anche succedere
Ora non è che noi oggi trasmettiamo e riceviamo perché ci sono i social noi oggi trasmettiamo e riceviamo quando siamo bravi
Perché parliamo perché parliamo e nel parlare e nell'avere contatto diciamo attraverso l'oralità hanno vista abbiamo un rapporto personale
Ora io lavora la radio da tanti anni da tanti anni
Vado di insegnare pratico in alcuni master di comunicazione e devo dire che rinunceranno che prima di entrare in un'aula io non pensi ma che cosa vi serve
Cosa serve a questi ragazzi e ragazze che io racconti fare radio o che addirittura in segno provi ad insegnare qualcosa del mio lavoro tanto alla radio non ci lavoreranno mali cioè c'è una ecco le vedo un antipersonaggio che poi ho preso a Radio tre Scienza in due-tre che stavo rimaste oggi lavorano a Radio tre Scienza ma sostanzialmente gara di un mercato davvero molto molto molto ristretto
Ecco negli anni mi sono convinta della cosa di cui Giorgio secondo me anche parlo in questo libro che mi ha colpito che in realtà la radio ci insegna a fare un esercizio di attenzione
Molto di più queste scriviamo un articolo se scriviamo un libro se facciamo un video se facciamo una sorta di di di di Laives su su periscopio su qualunque altro sociale
è un esercizio di attenzione perché nel momento in cui io faccio la radio se la so fare se ci riesco
Si spostò l'attenzione
Datteri che mi ascolti da un nuovo di quelli che mi ascolti magari la la sposto sull'ospite il cult alla radio non riesce più a a sostenersi che viene meno quella quella relazione
Zanchini riporta una decalogo un piccolo decalogo di regole che il direttore di Radio tre Marino Sinibaldi ci mando per e-mail quando diventò direttore no
Se lo leggete e davvero molto interessante perché molto breve e molto molto diretto non ci sono grandi disquisizioni no certo punto uno dei punti era questa ombrellone smettete di fare sì certo quando parla l'ospite
Ora io tre adesso mi vergogno anche un po'fare ingresso nella infatti la domanda la cui risposta è certo è oggi per restano ancora peggio anzi adesso di solito assolutamente fino
Però però è ancora peggio di Lassissi certo io adesso mi vergogno un po'perché ieri avevo una trasmissione registrata che a un certo punto l'ospite FAS no ho detto peggio perché l'ospite fa dicevano perché questo premio Nobel dell'economia due mila e diciassette in realtà è arrivato con ritardo e io e vero Luciano ad ogni veramente e tradire il patto con l'ascoltatore no
Anche perché insomma e e e proprio tradire il patto fra me e l'ascoltatore cioè mettere una distanza c'è non temere più quel ritmo condiviso no che quell'esercizio di di attenzione
Una seconda cosa mi ha colpito deliberò di di Zanchini è un po'secondo me risponde a questo tema della disattenzione sono anch'io abbastanza d'accordo che
Insomma più per disattenzione no qui si parla di una competizione per per l'attenzione allora questa cosa però vorrei raccontare utilizzando le parole di un grande fisico italiano che fa una cosa molto difficile
Ma che in realtà diventato estremamente popolare perché ha scritto due libri formidabili che hanno tenuto
Beh le classifiche per anni ancora ancora adesso parlo naturalmente di Carlo Di Carlo Rovelli quando Carlo Rovelli ha pubblicato il suo primo libro di successo cioè le brevi lezioni di fisica nella parte finale del libro se se voi ce l'avete a casa natura o di guardare ci tiene a fare una distinzione che lì per lì devo dire a me era anche abbastanza sfuggita
Cioè lui dice la scienza anche la scienza ma grande narrazione no pensate al big bang che che storia formidabile no
Non è fiction è una grandissima storia
Noi siamo stati per centinaia di migliaia di anni cacciatori la mattina ci svegliamo andavamo a fare la nostra caccia poi magari la sera esso scusate insomma un po'alle sue
Limitato un po'banali ma insomma grosso modo dice questo magari la sera ci si trovava intorno al fuoco e ci si raccontava delle storie
Ora
Poi raccontarsi le storie e il cuore dell'umanità no e la costruzione della comunità ma la scienza dice Carlo Rovelli
Non è la continuazione di quell'attività di narrazione di condivisione di storie la scienza e la continuazione di un'altra cosa la scienza e la continuazione di quelli che si sveglia non si svegliavano la mattina
Andavano a caccia vedevano delle Orme
Facevamo delle deduzioni su queste orme imparavano a mettere insieme dei segnali essi avevano ragione mangiavano
Se avevano torto no
Quella sera si trovavano attorno al fuoco e condividevano queste storie le domande le le le le obiezioni
Ma condividevano questa costruzione di comunità ora perché così importante questa distinzione naturalmente e importante per lo scienziato perché ci ricorda che sì a volte l'informazione tende ad uniformare le narrazioni a prenderle tutte uguali
E proprio perché non si tengono distinte queste cose ma perché è importante anche per noi che facciamo questo mestiere perché la radio
Si colloca esattamente in quel cuore dell'umanità in quella costruzione di comunità e quello che deve fare e cercare di condividere quello che avviene da un'altra parte cioè avviene guardando le orme cercando di capire se io poi questa preda la becco meno
E in qualche modo questa costruzione di una comunità che condivide e che riesce a trasmettere ma anche a ricevere e si deve fondare a proposito di eccesso d'informazioni
Su su su questa distinzione c'è una rivista la rivista della Treccani il tascabile che è uscita l'ultimo numero adesso che pubblica un articolo molto bello di un giovane filosofo che è andato in giro tra molti filosofi italiane a parlare di fichi chiuse no
Che a un certo punto fa una domanda Gloria UTG che è un altro filosofa intellettuale italiana che vive in Francia la quale dice intanto dispensate ce ne sono sempre stato nell'umanità non è vero che oggi ce ne sono di più sono probabilmente più visibili
E quindi su un'altra cosa importante dice probabilmente quando le informazioni aumentano quello che conta è la reputazione delle fonti
Se le informazioni aumentano se l'attenzione commedia deve essere messa in competizione con tante informazioni nostro lavoro
è di andare a cercare quelle orme insomma a lavorare sulla sulla reputazione delle delle fonti
Ora questo è quello che mi ha colpito del libro di di di figli di Giorgio come insomma la radio
Può apparire presuntuoso perché lavora radio ma insomma
Un po'come una sorta di piccolo sommesso paradigma appunto di attenzione e quindi di ragionamento eccetera
Venendo diciamo delle osservazioni che potrebbero essere delle critiche ma carta poi non sono delle critiche affatto
Io penso che la domanda che tutti i pugni
è possibile che la radio di parola la radio di ragionamento la radio che insomma ha bisogno del tempo dell'elaborazione appunto di di questo esercizio di attenzioni possa competere in questa società troppe commissioni di troppe informazioni di di io credo che
Questa sia proprio il nostro mestiere
Più che il mestiere diciamo di tutta la platea che ci ascolta e di tutta la platea che non ci ascolta io credo che questo esercizio di attenzione sia esattamente oggi il nostro mestiere
E e e in questo insomma dobbiamo assolutamente spostare la nostra testa in modo rivolgerla all'indietro ma provare a cercare il proprio la sintonia con il tempo insomma no provare a vedere in che modo
Diciamo tutto il portato di una radio che ragione a che propone ragionamenti posta tra due sì
In una aumento di attenzione per chi ci ascolta non per un momento di attenzione loro ma nostra nei confronti di chi di chi ci ascolta finisco solo con una con una battuta molto spesso mi succede quando torno dopo una conduzione
Di accorgermi di aver fatto un'intuizione lunghissima ad una puntata che è una delle cose
Che a me spaventano di più perché la trovo
Almeno come ascoltatrice uno cosa faticosa e spesso mi trovo mi colleghi non sanno dire sì però questa volta c'avevo veramente un sacco di cose da dire questo esattamente quello che a mio parere
Diciamo mette in crisi quel rapporto di di fiducia di attenzione tranne lui che trasmettiamo e tra coloro che trasmettono trasmetteranno vi è poi e chiudo per finire a Santo col capitolo sulle conversazioni in fondo il bravo conduttore
Lascia brillare gli altri
Tagliare gli altri Carlo voleva un'obiezione acqua magari prova a riprendere il pubblico all'operazione risalgono segreti accennavo prima cioè la
Quella
Cioè Lindgren la moltiplicazione delle Indie Verdelli ingressi delle palle la partecipazione attraverso i social attraverso eccetera produce da una a diciamo potenzialmente il rischio del di quello che io declino definito un effetto Bizjak cioè le fra le Gianni Bisiach noto famosissimo giornalista bravissimo giallista che quando comincio a maneggiare Radio anch'io la condotto per tanti anni
Nel rispetto probabilmente determinato dal clima politico dell'epoca che insomma adesso potrebbe lungo ricordare pala insomma dei spinto da quel da un'esigenza di partecipazione globale totale
Come si dice in quella colma nave con il manuale Cencelli per capirci
Faccio parlare uno di sinistra quindi devo far parlare unite un vicenza uno socialdemocratico quello della corrente c'era l'usanza per rispettare questa regola peraltro non scritta ma probabilmente imposta in modo da faceva un disastro senso che ti dà l'addio fu unicamente alla dove la la trasmissione era un possiamo usare un termine ormai volgare ma chiare un casino nel senso che non si capiva nulla e tra urla eccetera e rimandi novantuno interrotto parla doveva io ce ne sono allora
Questo è un rischio che ancora oggi la radio la la il servizio pubblico occorre
Non lo corro corri anche tu secondo me ogni giorno ma naturalmente adesso
Premette senza fare paragoni ma Giorgio Zanchini riesce a governarlo meglio riesce ad imporsi meglio tagliare meglio era però la quantità spesso di ospiti della trasmissione secondo me sono troppi se vuoi fare un ragionamento
Il ragionamento va fatto
Costruendolo prima facendo come dici giustamente sul libero
La per quando ci si preparava a erano la trasmissione si si era alzato se aveva alle spalle ore e ore di biblioteche di libri letti Dino quella cosa lì cotto raccontato Marino sì certe quella parte lì
Naturalmente il fatto nella quotidianità che tu invece affronti non ti permette di fare una cosa del genere ovviamente e quindi sei preda della della della tentazione di dover farsa di sentire più voci c'era ed è un lavoro difficile spesso però ecco volevo
Non è una critica sono esondazione sul rischio che si corre quando si si si fa informazione
Con la questa con con con quando si deve fare i conti appunto con tutta questa moltiplicazione di accessi evito di di stimoli che arrivano da fuori io provo a sviluppare un brevissimo ragionamento alla base dei punti sottolineati da Carraro
Di Rossella il lo scopo di questo mio libro sostanzialmente è stato quello di raccontare il mio lavoro
Che il lavoro di conduttore radiofonico di giornalista radiofonico nel momento in cui questo lavoro ha conosciuto una trasformazione
Che forse oserei definire radicale perché la Rete ha trasformato tutti i mezzi come suo di massa e in modo profondo anche la radio quindi nel descrivere il mio lavoro approvata riflettere su quello che faccio sostanzialmente nel fare questo poi ho scoperto
Una serie di cose che in parte permettono di rispondere non tanto all'obiezione sommarie riflessioni voi avete voi avete mosso la prima dice Carlo qual è il segno la cifra della contemporaneità che par compagna la storia della radio e dagli anni Trenta in poi la partecipazione è uno strumento
Molto partecipativo
La Rete saltato questa dimensione partecipativa ora è inutile che lo dica volevo immagino che siate ascoltatori radiofonici quindi avete percepito
Nel vostro ascolto quotidiano quanto gli ascoltatori attraverso gli strumenti che offre la rete abbiano moltiplicato il loro ruolo il loro peso e anche in qualche modo Q diretto il percorso delle trasmissioni il rischio dice Carlo è e non a caso faccio un brevissimo inciso altre tradizioni radiofoniche quella francese e quella inglese considerano l'ingresso degli ascoltatori indiretta e nelle radio pubbliche francesi inglesi c'è meno anche quelli tedeschi c'è meno che in Italia
Una specie di eccesso di concessione la demagogia cioè loro ritengono che la radio
E i famosi tre verbi di John rischia il padre della BBC cerco di educare intrattenere e formare e interi educare intrattenere e informare
E considerava appunto un'ammissione centrale quello di pedagogica formativa informativa per cui l'ingresso degli ascoltatori nella diretta radiofonica in qualche modo era una un cedimento rispetto a questa funzione stesse vogliamo è stata paternalistica per decenni
Gli anni tradizione italiana è stata diversa dal mio centosessantanove in poi con un trionfo vero e la stagione delle radio libere negli anni settanta
Radio Padania Radio Radicale insomma chi chi chi conosce la radio sa quanto i microfoni aperti abbiano cambiato questo Paese secondo me con due obiettivi due funzioni rispondendo anche a due a due domande la prima eh
Che io non ritengo demagogica di aprire di aprire i microfoni di rompere le gerarchie di rendere meno unilaterale il rapporto fra chi parla e chi ascolta e li ha la freccia di tagliare in parte c'è riuscita io credo ci si è uscita anche con il tre uno tre uno con Radio anch'io persino con le tradizioni di di Radiotre
L'altra è
Questo
è una riflessione che confrontandomi anche con sociologi della politica abbiamo avanzato e cioè la presenza degli ascoltatori alla radio pensato i microfoni aperti toccarlo resterà di radio Padania Radio Radicale e anche una valvola di sfogo dispongo sociale
Cioè of e io lo vedo perché non riceviamo una quantità di messaggi persino nella nobilissima Radiotre Pietro ricorderà il saper sino a tutta la città ne parla persino a Prima pagina una quantità di sfogo spurgo rabbia indignazione che trova una Balbo l'appunto di apertura nell'ingresso
E in uno strumento che ti permette di dire la tua mettiamola così quello lo scopo sociale non non irrilevante in tradizioni più comparsate quella francese e quella inglese c'è molto meno ora non so quali siano gli effetti sociali di questa valvola però obiettivamente mi attrezzo italiano ha risposto anche a questa domanda
E chiudo sul tema della partecipazione Carlo ha dei dubbi sulla efficacia sui pericoli per chi conduce di abdicare a una funzione di filtro di selezione di ordine della del reale chiamiamolo così
In realtà io credo che la Rete e gli strumenti partecipativi che la rete ci ha permesso migliorino la qualità degli ascoltatori che ti fa sentire in onda in diretta questo ve lo dico perché il vecchio numero verde che noi abbiamo chiuso e sempre a Radio anch'io nel due mila quattordici quello con ottocento
Nel qua al quale negli ultimi anni chiamavano soltanto e dispiace dirlo vecchie vecchi pensionati un po'solitari che si sfogavano con i propri centralinisti in realtà era diventato un filtro e selezionava pochissimo rispetto alla qualità delle informazioni
Con gli sms con i Vozza percorrevo a Sabaudia o con le e-mail Coni twitta
La ricchezza delle posizioni che raggiungono e poi possono essere selezionati da chi obiettivamente fa un lavoro selettivo ma prima pagina se ci pensate c'ha un triplice filtro selettivo a trasmissioni radio tre all'inizio
Che fa sì che io all'inizio di possa mandare in onda delle persone che anche con un pubblico meno avvertito e distruzione meno alta di quello di Radiotre
Contribuisce alla qualità della trasmissione Carlo in maniera notevole spesso gli ascoltatori in termini di testimonianze
Osservazioni dei pratici cioè di coloro che vivono quei problemi quotidianamente non tanto la crisi mediorientale la su questioni riguardano l'economia la società la politica italiana il contributo gli ascoltatori e spesso di grande qualità perché figlio di una selezione se volete più severa ora non abbiamo tempo mai mi potreste fare l'obiezione
Se la radio serve a fotografare il Paese tu non puoi tenere fuori gli imbecilli perché il Paese fatto anche imbecilli no
è soprattutto decide che
Però no ora della signora si assume responsabilità diverse affermazioni sempre soprattutto è invece però se devi fotografare il Paese reale
In realtà dovresti dare la parola anche a torme di imbecilli diciamo così e invece questi strumenti permettono di selezionare meglio l'ascoltatore quindi di far sembrare la trasmissione forse più nobile di quella che o che il Paese mettiamola così
Quindi in termini di partecipazione e della difficoltà del conduttore di governare i processi partecipativi
Io credo il nostro lavoro sia un caos spaventoso perché dieci anni fa ho quindici anni fa ho vent'anni fatto entrano in studio
Agli una scaletta in testa uno schermo che ti guidava un percorso che andava un punto alto un Punto Omega oggi e lo sa Rossella lo sa anche Carlo solo sa il sottoscritto Twente quattro schermi di fronte tutti i televisori accesi mentre va in onda vicina quantità di impulsi quasi ingovernabile quasi ingovernabile poi riesce a governarlo diciamo così anche con l'aiuto ovviamente la regia e della redazione è molto più ricco distrae molto di più il conduttore e qualche volta io mi rendo conto sto a sentire poco l'ospite che parla sono talmente concentrato nel cercare di raccogliere quello che scrivono gli ascoltatori
O la o le agenzie o la massa di informazioni che ricevo che Visco distrarmi questo è uno dei rischi veri del nel siccome complessivamente è un calcolo a somma positiva cioè né ci siamo arricchiti nel fare radio attraverso la Rete di qui
Quell'osservazione rispetto al punto di Rossella
La
Il controllo della Nostalgia questo l'operazione io cerco di fare in questo libro perché diciamo non ho un atteggiamento atteggiamento nostalgico il punto più importante però è un altro
E cioè
L'ho
Si fida per il controllo dell'attenzione l'amministratore delegato di Netflix ha detto una frase a me ma colpito chi è il nostro concorrente più forte il sonno
Lo dobbiamo non far dormire persone
E intanto precisa ci sono addirittura c'è uno studio la ricerca interessantissima dice il giovane americano medio
Vede in media cinque puntate di ogni serie
Cinque diffida poi crolla però cinque son tante gli orari o meno a metà il padrone c'è ci cinque puntate
Il controllo dell'attenzione quindi la c'è un bellissimo saggio si chiama i mercanti dell'attenzione perché in realtà oggi questa è la sfida dentro la quale diceva Amenduni all'inizio stava radio che deve competere in un mondo flusso
Nel quale
Impulsi Offerte
Prodotti di straordinaria se duttilità perché obiettivamente il mondo ricco di prodotti di grande qualità narrativa questo lo sterro dobbiamo dire le serie sono state nominali
La radio entra in questo campo estremamente complesso e dove è difficile riuscire a catturare l'attenzione del del fruitore dell'utente il rischio però non è tanto quello perché la radio abbia prodotti di altissima qualità e poi dei prodotti specifici
Appunto per l'udito con la il fascino della voce
Però nevischio un altro e io lo vivo come giornalista e dipendente del servizio pubblico perché poi Carlo è stato molto gentiluomo e non ha sottolineato la cosa tu lavori al servizio pubblico voi lavorate al servizio pubblico quella quelle imposizioni della pubblicità voli dovreste sentire come molto marginali come molto laterali quello che vivono i direttori della gruppo di Repubblica
Per noi dovrebbero essere certa un aspetto della della sfida che abbiamo di fronte ma secondario rispetto al prodotto molto seri è molto secondo e invece non è così
Ve lo dico perché questo discorso riguarda solo in parte radio tema che riguarda in maniera prepotente Radio uno
E Radio due ancora di più ora ci sono due formule che noi potremo usare Press descrive quello che sta accadendo
La frammentazione cos'era frammentazioni riscrive la frammentazione c'è una tendenza forte oggi a fare radio come accompagnamento della frammentazione siccome le nostre vite soprattutto le vite di giovani sono mondo flusso smartphone impulsi è una soglia d'attenzione che si abbassa sempre di più la radio deve essere coerente con questo fondo flusso e quindi appunto accompagnamento della frammentazione parlato sempre più breve possibilmente brioso
Musica parlato sempre più breve possibilmente brioso musica
Questo modello che non è ovviamente quello di Radiotre che ha il privilegio di avere un pubblico che per ora resiste che il pubblico dei lettori il pubblico di questa fiera un nocciolo un osso duro di un milione e mezzo di italiani mettiamola così
Ma Radio uno
Di più va be'sopra del più speriamo il più turpi vizi sì
Il pubblico di Radio uno e devo dire la filosofia editoriale dirà di uno in questo momento sta vivendo queste contraddizioni e c'è il rischio che tenda a dire a privilegiare la radio come accompagnamento della frammentazione quindi radio commerciale tempi lo dico perché ero io in prima persona io non dico compatto poi il mio direttore un amico e discutiamo amabilmente ogni giorno però lui mi sfida su questo territorio dice tempi più brevi argomenti più popolari musica
E su questo e questo è un po'il nodo della mia riflessione e io ci provo diciamo così male Cipro prova a difendere un modello diciamo così l'aumento però si però c'è un altro problema vero che non a Radiotre Radiouno questa inutile io fino a venticinque leggendari lo sa perde ascolti
Perde ascolti vi siano in difficoltà per cui di fronte a una radio che continua a perdere ascolti come devi rispondere tu
Non come come Gerardo Greco vi propone occorre quello Roveraro era derogabilità maledetto ora maggior però userò lo lo quello che merita le abbiamo tentate tutti le abbiamo tentate tutte ti risponderei ai dirigenti di Radio uno
Proviamo anche una strada diversa più dinamica più sincopata più febbrile compiuti musica popolare popolare in senso querelato forti
Sì però non puoi no erano però è una collega di del giornale radio però però la radio sì sì ma non però noi no rispondo perché no perché no però non è così rispedisce e di prova a rispondere perché tu
Puoi benissimo considerare di un pezzo a parte dell'offerta radiofonica però quando tu hai un numero di giornalisti elevatissimo che hanno un costo elevatissimo pagato dalle vostre tasche cioè dal contribuente
Un la pubblicità e un Budget che medio alto tu non puoi non raggiungere una soglia di ascoltatori
Diciamo che rendano quei numeri e qui costi ragionevoli cioè tu non puoi finge di stare in un mondo iperuranio dico fuori completamente dal mercato perché poi il grande la grande equivoco della RAI che noi diciamo non è che siamo pagati soltanto da Cameron abbiamo pubblicitaria di uno ondata di pubblicità quindi quindi voglio tutti alza la mano
No perché giornali radio resistono ai giornali radio come prodotto sono i programmi all'interno dei giornali radio che chi è in realtà ma io la penso come voi apra una complicatissima operazione di resistenza come
Una baracca così visionaria chiudono hanno per far comprare Coccolino e Coccolino paga cioè io assurda lei lei dice perché c'è la pubblicità questo oggetto la mia risposta in ultima analisi era se ne allora cos'è
Però sta scusi sì però dipenda dal fatto che è entrato un uomo nonché già la testa d'asfalto
Forse
Nel novantatré va be'va be'passa sempre quando abbiamo va be'però allora io provo a fronte di questo ragionamento visto che mancano due minuti provo a dire di qual è il mio timore
La radio fronteggia una sfida complicatissima che abbiamo sintetizzato in questi pochi minuti bisogna fare un'operazione di resistenza nella consapevolezza pessimistica che la radio al mio modestissimo parere è un capitolo del deficit culturale italiano
Cioè la radio è un pezzo di un Paese che legge poco dopo qualche a dei consumi culturali più bassi rispetto agli altri Paesi questo è un dato ora ci possiamo confortare consolare con i numeri che abbiamo visto in questa fiera con qualche crescenti ma poi se io vado a leggere di lecco chiudo con queste righe
E la sintesi del rapporto Censis su sì due mila diciassette sui consumi
Mediali degli italiani non ecco questo è il quadro complessivo che emerge dall'analisi dell'evoluzione del consumo dei media e teme che sono anche i libri ovviamente
Indica che anche in Italia giunto a maturazione un complesso sistema integrato in cui è sempre più difficile individuare le linee di demarcazione tra un mezzo e l'altro le persone che si trovano interagire con questo sistema hanno l'impressione di accedere a un numero pressoché infinito di possibilità alle cose dicevano loro
Non solo comunicative senza alcun limite spaziale e temporale
In un contesto ricco di potenzialità relazionali di stimoli percettivi il problema è che i contenuti che circolano con maggiore facilità all'interno di questo sistema sono principalmente quelli che innescano
Un alto coinvolgimento emotivo e richiedono una scarsa attivazione delle facoltà cognitive
Non solo i contenuti audiovisivi ma anche i testi scritti seguono questo modello presentandosi non solo in forma sintetica ma anche sintatticamente elementare richiamando così con la loro struttura para tattica
L'incedere della comunicazione orale arrivo al punto chiave in questo sistema di conseguenza
Fanno fatica a posizionarsi quei media
Che richiedono una più elevata attivazione delle facoltà cognitive
Come appunto libri quotidiani e periodici punto su questi dati sono inesorabili di sapiente
Però io temo oggi si sta registrando un fenomeno che gli inglesi definiscono regressione verso l'oralità secondaria anche di quanti hanno ricevuto una formazione che li venderebbe in grado di accostarsi facilmente ai testi complessi
La radio che fa Rossella la radio che cerchiamo anche di fare in uniti in parte stai in questo cesto qui
E quindi è più difficile conquistare un numero di lettori che si indebolisce che il la platea degli italiani che usano le facoltà cognitive i pochi non imbecilli dice lei no e quindi nel mio libro io tento di capire perché altre tradizioni perché e chiudo davvero qual è il dato più confortante delle quindici trasmissioni più ascoltate nel nostro Paese quattordici sono Katz seggio scusate di la parola solo intrattenimento
In Inghilterra in Francia e in Germania non è così
Le cinque-sei trasmissione più ascoltate le prime venti sono trasmissioni di parola seria e di approfondimento
Ci vogliamo interrogare sul perché la mia risposta è questa la radio è un capitolo del deficit culturale italiano poi la facciamo benissimo quella fate straordinariamente bene però dobbiamo fare i conti col Paese capite quindi è tutto più difficile
Proprio per
Lecito
Vogliamo
Regionali
No ma Radiotre è un modello radio che è un modello che che da difendere in maniera volevo caballeros ce ne dobbiamo andare grazie a tutti per essere venuti