Più libri più liberi - Conversazione con Marco Di Branco autore del libro "Il Califfo di Dio" (Editore Viella)

Radio radicale bentornati questo no appuntamento di approfondimento qui da più libri più liberi Fiera nazionale della piccola e media editoria e siamo in compagnia di Marco Di Branco benvenuto radio radicale grazie a voi l'occasione di questa nostra conversazione nasce dall'uscita del suo ultimo libro il califfo di tiro storia del califfato dalle origini all'Isis
è edito da vi è la con prefazione di Franco Cardini un libro molto interessante perché ci permette in qualche modo di andare alla radice di un fenomeno che
Purtroppo anima est animando la geopolitica internazionale la nostra quotidianità le nostre cronache internazionali
Con un aspetto di approfondimento storico che posso dire essere fondamentale per la comprensione complessiva del fenomeno
Che appunto
Oggi Citroen con cui oggi ci troviamo a fare i conti non è ovviamente un oggetto di ricerca lontano da quello del del tuo del tuo insegnamento delle tue materie in cui diciamo da da tempo sei Autore
Di approfondimenti saggisti sci
Ecco la cosa che ti chiedo è quanto oggi la pubblica opinione ignora le radici storiche di questo fenomeno perché questo libro col ma anche una sorta di laguna se vogliamo
Io temo che purtroppo la pubblica opinione sia totalmente ignara diciamo delle radici storiche del fenomeno e di conseguenza sia anche re ignara del fenomeno stesso perché se soprattutto in questa
In questa tipo di situazioni se non si conosce la realtà storica da cui nasce un'idea e anche un'istituzione politica realtà non si capisce nulla
Di tutto quello che sta accadendo allora io credo che sia necessario informarsi sia un dovere civile
E questo dovere civile ovviamente poi
Coinvolge chi insegna delle discipline storiche chi insegna discipline storiche oggi deve attivarsi e soprattutto esplicitare un fatto fondamentale la storia è una disciplina che è una disciplina importante per capire il presente
Quindi lo storico ha una funzione sociale questa funzione sociale spesso viene dimenticata di storici si divertono raccontano storie interessanti magari vanno anche in televisione
E fanno buona divulgazione ma dimenticano quello che secondo me il dovere dello storico cioè quello di appunto giustificare la sua attività che è un'attività viene spesso pagata dallo Stato
Come attività di tipo civile quindi riscoprire la storia come impegno civile
Ecco all'interno di questo libro nella sua introduzione
C'è appunto il riferimento a molteplici problematiche vissute dall'opinione pubblica in particolar modo nel nostro Paese dalla questione palestinese alla questione iraniana a attualmente diciamo il fenomeno
Dell'Isis e del califfato in generale non è ovviamente inquadrato sotto una matrice storica ma arriva sui nostri quotidiani sulle nostre emittenti tramite il problema delle migrazioni
Cioè il SIS uguale guerra guerra o alle migrazioni che è una semplificazioni terribile ovviamente
Ma che diciamo viene utilizzata poi
Ora da una maggioranza di governo ora dal governo ora dall'opposizione
Ora da chi da un'altra parte dell'opposizione per in qualche modo veicolare il dibattito lontanissimo da quello che il suo centro di origine ecco vogliamo provare a riportarlo al centro di questo dibattito storiografico storico e politico
Ma io dunque per quello che riguarda il califfato contemporaneo cioè quello del cosiddetto Stato islamico
Credo che
Non valga nemmeno troppo la pena di parlarne in una chiave come dire storica
Di storia contemporanea perché in realtà è evidente che l'invenzione del califfato contemporaneo
è semplicemente un calco basato sulla realtà più antica quindi è come una specie di astronave medievale che a terra in un panorama contemporaneo quindi
Per la
La volontà di chi ha creato questa istituzione califfale contemporanea di cui voi peraltro non sappiamo quasi nulla se non i pochi discorsi
Che sono stati fatti dal Baghdadi che sono stati ripresi e pubblicizzati da vari media in realtà poi questa è un'istituzione che ha semplicemente una no valenza superficiale non c'è nulla di strutturato dal punto di vista politico quindi è chiaramente utilizzata in chiave propagandistica Leasys questa diciamo fantomatico Stato islamico utilizzava l'immagine del Califfo come immagine positiva per appunto veicolare il consenso dei musulmani non riuscendoci nemmeno poi troppo per fortuna dall'altra parte e questa stessa immagine viene utilizzato in Occidente in una chiave specularmente opposta
Una sorta di Baba Oba Oba udì un uomo nero che in qualche modo costituisce un po'il modello del terrore per eccellenza
Estensi allontanandosi anche da quella che è la realtà storica dell'Islam
Quindi diciamo c'è questa concorrenza di due propagande che poi alla fine diciamo giocava sull'ignoranza per questo è importante invece capire che cosa è davvero il Califfo che cos'è davvero il califfato qual è stata la sua storia anche per allontanare questo tipo di uso propagandistico della storia
Che appunto però può può mettersi in atto soltanto se ci cioè come purtroppo c'è un'ignoranza generale del fenomeno
Ecco l'ignoranza generale ci porta soprattutto diciamo a vedere che non approfondimento in qualche modo
Non genera solamente dei problemi in casa nostra come quelli che ha denunciato prima però anche tu prima facevi cenno al fatto che Leasys non attrae
Un numero enorme di mussulmani e un numero enorme
Diciamo di adepti all'interno delle società dove potrebbe avere una base residuale e in qualche modo Lisi se sembra essere un disegno speculare della stessa
Idea di scontro tra Occidente e Oriente vicino e lontano data diciamo da alcuni stabilite alcune politiche nell'arco degli ultimi trent'anni cioè sembra essere che e in qualche modo l'Isis sì alla risposta così come in modo totalmente differente per la sua narrazione prestato al Cai da cioè sembra in qualche modo una risposta destrutturata e destruttura ante a un panorama di frammentazione politica e anche religiosa all'interno di quei di quei piani
Sì io penso che appunto Lilli sì sì in quanto tale sia un fenomeno che non è destinato a durare perché è un fenomeno artificiale dal punto di vista appunto delle sue radici storiche non c'è nulla di reale ecco è tutta una sorta di mad ma fantasmatico che si nutre di reminiscenze storiche totalmente appunto dei contestualizzate si propone una carica che è esistita nel Medioevo
Che
Da Lou da molti secoli realtà non esisteva più perché se ne sappiamo che il grande Califfato Abbasi decade del mille duecentocinquantotto
Poi l'istituzione califfale rimane come elemento fantasmatico fino al mille novecentoventiquattro poi sappiamo che il califfato viene abolito definitivamente da Mustafà Kemal Ataturk
Ma in realtà il califfato degli ultimi
Secoli dal mille duecentocinquantotto al mille novecento cento dal mille novecentoventiquattro rimane vivo solo come appunto fantasma come elemento che ha soltanto una valenza di tipo religioso quindi non ha nessun tipo di forza dal punto di vista storico allora ora è spuntato in qualche modo Ri attualizzato rilievi evocato come una sorta di seduta spiritica e ma non ha nessuna forza reale per cui io credo che appunto è un fenomeno destinato ad esaurirsi perché non ha consenso tre musulmani
I musulmani di tutto il mondo la Umma islamica non aderisce all'Islam proposto dal califfato di Al Baghdadi è questa è una fortuna questo elemento va secondo me enfatizzato in Occidente
Soprattutto da parte di chi appunto
A Borrelli odia l'idea di uno scontro di civiltà che peraltro non è mai esistito nei termini in cui spesso viene rappresentato anche perché la civiltà islamica ha collaborato spesso con l'Occidente in nel Medioevo
E i grandi classici della cultura greca sono stati tradotti dagli intellettuali musulmani della corte dei califfi di Baghdad
Quindi c'è sempre stata una coesistenza una collaborazione anche uno scontro ma non nei termini di scontro di civiltà lo scontro è sempre lo scontro economico e politico a mio parere
Bene allora questo e molto altro trovate nel il Califfo Didio storia del califfato dalle origini all'Isis edito da iella con la prefazione di Franco Cardini
Grazie a Marco Di Branco che nell'autore grazie a voi intanto questo libro qui a Più libri più liberi rimane dicono i perché continua di trasmissioni di radio radicale grazie per essere stato con una