Presentazione del libro di Marcello Veneziani "Imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti" (Ed. Marsilio)

Ma anche le altre sere servito
Allora buonasera buona sera siamo alla sede della Fondazione Luigi Einaudi in Roma e devo dire che c'è gente simpatica mi piaci mi piacciono da fisiognomica di queste persone molto attente anche i sagaci e quindi
Ci divertiremo credo anche perché sera stasera presenteremo un libero
Che io e lì mi fermo e poi voglio sentire gli altri reputo un libro serio e c'è molta profitti Istica in circolazione ma questo è un libro dove si opera quello che imiti Martini chiamavano albumina ceo
C'è una Romina Silone direi ultradecennale poi vedremo
L'autore si mi bacchette era su questa temporalità ma non credo perché si percepisce Fernando ah ecco quaranta e non volevo dirlo perché sai chi sei Honda allora il libro di che presenteremo si intitola imperdonabili
Cento ritratti di maestri sconvenienti questo il sottotitolo
Pubblicato nella bella collana snodi delle casse di Trichet Marsilio e l'autore e qui al mio fianco Marcello dei miliziani
Grazie Marcello per aver scritto questo libro naturalmente non devo qui presentare a voi chi è Marcello Veneziani che non lo presento neanche agli video ascoltatori di radio radicale già perché questo evento il registrato in audio-video data di un radicali e ringrazio tutti in anticipo il tecnico di radio radicale Riccardo Tuccimei per discutere di questo libro di Marcello Veneziani questo importante libro di Marcello Veneziani U due
Intellettuali
Due scrittori due giornalisti non so se sto andando in senso
Ascendenti o in senso discendente poi vediamo giovedì sedici ansie tedesca come come siamo sadomaso in pristino Faye come nessun altro ma è giusto è giusto
E cominciò con Davide Giacalone detenuto Davide grazie brillante lettore commentatore e poi Corrado Ocone di cui siamo in un certo senso o ospiti insieme anche con Davide che ne dice residente a be'allora e allora ringrazio innanzitutto lui ma Corrado però ha fatto una recensione su questo libro sì se non sbaglio quadro di Livorno faccio una riunione o
Ecco l'hai solo per eccita i l'anticipazione adesso se vuoi
Allora io direi siccome questo libro
Che presenta ritratti litigi pianti e
Insomma campi della letteratura della filosofia della storiografia del giornalismo
Io vorrei facilitare il compito non sempre riesce che non invidio sia di Davide che di Corrado chiedendo cominciando con con l'autore chiedendogli in pochi minuti di spiegarci come nasce questo libro esser c'è un fil rouge di questo libro se si può effettivamente fare una Struck di questo un litro oppure io ho una mia idea ma non ti voglio condizionare oppure c'è qualcosa diciamo così di dei sul torneo sono esperienze di lettura esperienze
Esistenziali autonome l'una l'uno dall'altro e vanno lette autonomamente l'uno dall'altro ma cioè
Ma io direi innanzitutto questo libro e una spremuta di vita cioè nel senso che quarant'anni di vita dal lettore sono condensati in questo libro nel senso che gli autori di cui io parlo in questo libro sono gli autori che mi hanno accompagnato nella mia attività diciamo intellettuale
E sono autori che non appartengono soltanto a un campo un territorio sono appunto filosofi ma anche scrittori poeti e letterati e anche qualche grande firma del giornalismo
E quindi rappresentano tutti insieme una specie di itinerario tra Autori
Che hanno una loro intrinseca grandezza anche quando sono controversie questo non è come dire il tempietto degli autori a McHenry perché ci sono alcuni Autori che io avverso che io contesto contrasto ma che tuttavia non avuto un ruolo importante proprio perché sono serviti come dire dialetticamente per affermare alcune idee opera approfondirne altre nello al confronto implacabile con il loro pensiero
Non rispondono ad una logica particolare perché sono in realtà within erario di un umanista che ama i libri e che soffre per la loro scomparsa progressiva
Quando vedo sparire le librerie in giro per le città quando vedo diminuire il numero dei lettori io soffro come penso anche voi e avverto nonna il passaggio a un altro tipo di comunicazione ma una forma ti imbarbarimento tecnologico quindi se vogliamo
La prima chiave di lettura di questo libro è una sorta di protesta umanistica in favore della lettura degli autori che hanno rappresentato diciamo
Un elemento di compagnia fondamentale per la vita intellettuale di uno di loro insomma di uno di loro un piano ovviamente molto più ridotto
E quindi primo senso e la prima chiave di lettura è proprio quella di rendere omaggio a una cultura umanistica in senso lato
Poi a voler ricercare un filo conduttore diciamo persistente ma non che non riguarda però tutti e cento di Autori dirò che sono autori che ho definito imperdonabili usando un'espressione di Cristina Campo
E devo dire che non avevo pensato di intitolare così il mio libro e Marsilio che ha voluto intitolarlo in questo modo io avevo più in modo più neutro definito questo libro fratelli maggiori ma intendendo proprio un rapporto come dire di devozione di affetto nei confronti di grandi autori ma forse la chiave scelta imperdonabili e una chiave che forse riesce a rendere l'idea di che cosa sono e cosa hanno rappresentato per chi ha scritto questi ritratti i cento appunto
In imperdonabili che costituiscono questo libro qual è il filo conduttore di questi autori sono autori che in vario modo hanno contestato il loro tempo
Sono autori che non hanno mai seguito questo dogma presente dell'attualità cioè nel senso che non non è vero che la grandezza diano motore sia nella sua attualità
Questi autori sono profondamente inattuali lo sono stati nel momento in cui hanno scritto in cui hanno vissuto che hanno scontato la loro inattualità
La convinzione che diciamo sottende a questo libro e che il modo migliore per Grande Giare parte di un autore non è quello di assecondare il proprio tempo ma di contraddirlo
Cioè di vivere in qualche modo in contrasto con le idee dominanti della propria epoca o con i poteri dominanti
Ciò non toglie che ci possono essere anche grandi autori che sono stati come dire all'ombra di grandi mecenati penso al Virgilio penso Giambattista vico penso ad altri autori che sono stati come dire nel segno del potere dominante ma credo che larga parte degli autori che io affronto in questo libro sono autori che hanno in qualche modo contrastato lo spirito del loro tempo quindi sono inattuali in questo senso quindi sono degli imperdonabili inattuali
Nel senso che hanno parlato del passato e del futuro e hanno invece polemicamente visto e vissuto il loro presente quindi a poter dare come dire due connotazioni chiave per questo libro dirò che appunto un libro fondato su una come dire su un viaggio umanistico tra i grandi autori al tempo stesso un libro che percorso da questo filo conduttore degli degli inattuali salvo alcuni che invece furono fin troppo attuali loro
Essi potete applaudire protetti applaudire anche perché l'UE all'UEO fatto una domanda anche seduttore del libro complessa perché l'impostazione di Libero è complessa ed è un esercizio di assunto di riassunto crebbe nelle scuole non si fa più
Non dicono in scuole di giornalismo ammesso che siano vuole sommossa definirle tali vado nelle scuole dell'obbligo si vede quella generazione che arriva nei licei e nelle università per esempio qui ogni autore ogni per suo fratello maggiore viene definito con due o tre parole perché il libro poi comunque è vero che sono imperdonabili ma imperdonabili a modo loro
Perché dal punto di vista della divisione nell'indice abbiamo un capitolo sulle spalle di giganti in cui c'è il poeta per antonomasia Dante
Poi c'è Petrarca dico viene definito visionario il fondatore poi Petrarca alla solitudine come ascessi e rifugio
Ma Chiarelli di Mariani chiudi della politica o Vico a cui avevi Facci tu riferimento vico una luce oltre la modernità
Il assetto e pochi altri autori la il secondo capitolo le idee che mossero il secolo Spengler
Secolo file praticamente il
Tramonto dell'Occidente verso sorelle Croce grande scrittore di filosofi e varia umanità uno degli Autori Daloui non prediletti a differenza di Giovanni Gentile no l'Italia come pensiero in atto poi Gramsci
Da una definizione anche del valore culturale di Gramsci a mio modo di vedere molto coraggiosa culturalmente scorretta ma mi piace molto poi Papini
Anche qui una bella voce si prosegue con d'Annunzio bugne il cristianesimo antiborghese una voce anche questa molto interessante terzo capitolo intelligenze pericolose
Anche per se stesse Bej Giuseppe Rensi per esempio Walter Benjamin Ernesto Junger gli ultra centenario inerme poi Evola su cui tu hai scritto la tesi di laurea
E poi ancora spiriti inquieti i pensieri inquietanti lo dico a chi è presente ma anche per dare un'idea chi ci sta seguendo da Radio radicale Oscar Wilde Ferdinando Pessoa Unamuno
Paul Valéry e ancora sismografi di una tocca e qui abbiamo Pareto tra gli altri re nero lampi Randello
O ancora o ancora Gioacchino Volpe or Renzo De Felice il tema della storiografia molto importante la geografia chiamati il fascismo con ridato agli italianità Renzo De Felice te aggiungerei anche da Roberto Vivarelli visto che parliamo anche di qualche assente e poi maestri veri e controversi Florenskij Elémire Zolla
Tolkien
Ancora l'altro capitolo penne che lasciano il segno Karl Kraus Chairs Stone
Panfilo Gentile Guareschi e poi l'ultimo capitolo prima del post scriptum presenze oniriche e assenze profetiche Conca Ross Proust
Egli otto e insomma e altri Borges e allora insomma
Personaggi e però critiche molto diversi l'uno dall'altro non solo quindi di letteratura non solo di filosofia non solo di storiografia non solo giornalisti anche qui eccitato
Pinto Rocco Montanelli Mutu particolari dedicato una voce e allora Davide come ci si muove in questo mare magnum di Marcello Veneziani
Sì grazie
Colleghi Colletto e Colletto va bene ne è venuto un dubbio
Occorrerebbero bocciamo così un centinaio di queste occasioni per presentare il libro di Marcello Veneziani perché in realtà i cento ritratti si si prestano accento diverse presentazione duecento diverse riflessioni poi in realtà le cose si semplificano perché letto con attenzione in realtà sono cento Autoritratti attraverso la lettura di Cento Autori del resto è la chiave esattamente che che che introduce il libro dei che ha introdotto anche questa nostra conversazione questa sera
Dalla viva voce del dell'autore
Il fatto che che che Machiavelli e Dostoevskij seguono sostanzialmente la stessa strada
Cioè attraverso il male per il bene è una è una delle delle delle cose che porta con sé l'autore che ha scritto questi profili
La tentazione quello di soffermarsi su diversi di questi profili la tentazione di cui bisogna resistere perché se no sì sì va troppo per le lunghe però suggerisco in modo particolare del del delle ponderazione su alcuni pezzi leggeri per e molto e che ho trovato molto interessante per esempio il ritratto di Céline le pagine dedicate a Céline che l'autore appunto dice di non amare
è uno dei più straordinario autori
Della nostra contemporaneità e cionondimeno affetto da un'intollerabile antisemitismo che viene troppo spesso accantonato come se fosse diciamo così una specie di guasto dell'era non no invece quello è uno dei ritratti
Ineliminabili e caratterizzanti della dello scritti gli scritti e del pensiero di Céline
Leggendo il modo in cui i veneziani
Approcci a questo tema assolutamente senza nasconderlo e anzi sottolineando la sua distanza da questa queste queste caratteristiche
Benché questo sia dalla le una sera dedicata alla presentazione del libro di di Veneziani però me ne suggerisco uno chi non avesse ancora avuto il piacere la sofferenza di leggerlo perché c'è un libro di Jonathan Littell e che si intitola le benevole ed è un'esperienza notevole nel senso che il primo libro che io leggo di contemporaneo che si Carla nel nazismo e nell'antisemitismo raccontando nelle ragioni ed è terrificante e istruttivo quanto queste ragioni possano essere forti ecco perché mai dimenticare mai cancellare certe caratteristiche certi
E certi profili culturali di alcuni autori
C'è un interesse sono interessanti pagine dedicate a a Cesare Pavese per la prossima edizione una delle cose vai sarà questa terrificante posizione nella quale si trovava di aver avrebbe voluto fare la resistenza che non fece avrebbe voluto avere un impegno politico che non ebbe però le sue pagine più belle ma questo veneziani loro dice bene o le sue pagine più belle sono quelle sulle sue pagine di narrativa più profonda e e ricordo a tutti l'esperienza di un grande attore Vannucchi che portò in teatro per molto tempo a Torino il mestiere di vivere
E alla fine delle rappresentazioni si suicido esattamente come si suicidano pavese nel mestiere chiudendo le pagine del missile dividere può darsi che vanno chi avesse del del delle questioni dei problemi suoi ma certo è la forza di tutto questo c'è ci sono pagine dedicate a Sciascia
Nuto ore anche che adoro e giustamente veneziani ricorda le pagine che invece De per Stein quando uscirono le pagine de L'affaire Moro
E che però rilette lette rilette riletti ancora a distanza di anni restituiscono ancora la straordinaria forza di di Leonardo Sciascia però queste poche parole le le concluderò su un trittico che l'autore dedica a a crochet
Gentile e Gramsci e forse il passaggio più interessanti senza nulla togliere al resto perché l'ho detto il giorno fare cento cento presentazioni
Così gentile grandi cinque un trittico estremamente interessante perché un
è un è un un un rilevatore di suo un sonar lanciato in un'epoca il suo Autori
Che rappresentano uno dei problemi irrisolti del nostro Paese
Il ritratto di Croce e il più toccante anche perché contiene il più straordinario degli errori
A pagina ottantotto non so se l'autore se n'è accorto
Può controllare di persone io ricontrollato perché talmente straordinario errore che
E e freudiano
è un errore che non riguarda le conoscenza dell'autore questure è di tutta evidenza
è uno di quegli errori di scrittura e di riletture di correzione di bozze che passano inosservati sono le fante in cristalleria perché una delle cose più eccitante di Benedetto Croce e meno lette vettura fiammeggiante cita senza senza conoscere
E il celeberrimo
è un problema Tara quasi un articolo del Po è diventato un libricino perché non possiamo non dirci cristiani nella versione di Veneziani diventa perché non possiamo dirci cristiani c'è cascato il secondo non e questo ha a che vedere con Freud il teste viene aggredito tutta evidenza visto che non era Anna uno può pensare che l'autore non sappia come effettivamente si intitola c'è il seguito sequestro siamo pronti esatta esattamente e infatti poi dopo prosegue sviluppa il tema come ovviamente tenendo presente qual è il il titolo esatto del del del lavoro di Croce
Questo trittico però è estremamente interessante perché in quel trittico lì
Si nasconde
Io credo ad un tema profondissimo inesplorato
In maniera organica della nostra storia culturale della nostra storia nazionale
E cioè dalla ripetuta pretesa di cercare di superare i problemi senza risolverli
Tentando di a negarli in una bugia
Cioè tentando di nascondere la realtà delle cose noi siamo passati attraverso il il Risorgimento che viene viene raccontato insegnato in tutte le scuole prima del regno e poi della Repubblica come un grande movimento di popolo
In cui erano tutti favorevoli all'Unità d'Italia non è esattamente così ma tanto più che l'Italia veniva descritta effettivamente era un Paese largamente cattolico
E per l'appunto le citazioni di Gentile e L'Unità in Italia si fece contro la Chiesa cattolica l'ultima cosa ad aversi dell'unità d'Italia fu Roma espugnata con i bersaglieri non non non con le convinzioni
Superato quel momento superata la la la la la la soluzione della questione romana si preferì evitare di dover raccontare il dovere troppo soffermarsi su questo che era un aspetto niente ineliminabile della nostra del nostro corredo genetico
E così abbiamo dato abbiamo proseguito la storia nazionale fino al alle diciamo così all'evento che forse più nazionale della nostra storia cioè la la prima guerra mondiale
E la vittoria
Del del quattro novembre il Vittorio Veneto dopo dopo l'orrenda prova di Caporetto
Eh ma anche lì poi abbiamo cercato di nascondere i problemi che si erano aperti
E di lì a non molto sarebbero sorti dei movimenti molto presenti e molto crescenti che erano i movimenti politici intitolati al Risorgimento tradito
Dopo il Risorgimento tradito che portò all'avvento del fascismo che non come una non non è non fu uno pagina risorgimentale
Dopo la la la la l'avvento del le forze alla crescita le forze del Risorgimento tradito della e della vittoria tradita la vittoria del dem di Vittorio Veneto
E abbiamo dovuto trattare un tema difficile lì il alcune alcuni dei passaggi su Gramsci del libro
Toccano questa questa carne che carne viva e cioè abbia potuto trattare il tema del fascismo
Parente sì come lo sostenne Gobetti o natura profonda di questo Paese l'allora culturale e politica di questo Paese
Abbiamo risolto raccontando che il fascismo era sostanzialmente un manipolo di picchiatori e Purgatori le squadracce che si impadroniscono del potere mediante accordi con le forze negative del capitale agrario per e ma in realtà l'Italia era contraria l'Italia e gli italiani erano contrari cosa insomma
Riferisce fece fece come come anche c'è un c'è un ritratto anche i De Felice
Che che dice se ne Veneziani se non ricordo male le sue parole ci restituisce fascismo nel senso che ci residui il il racconto di cosa era stato gli anni del consenso eccetera eccetera
Però alla fine insomma era più bello ma dire che l'Italia era contraria e che la Resistenza antifascista era una grande movimento di popolo non lo fu purtroppo nel senso che fu fu un ristretto gruppo DDT coraggiosi militanti all'incirca la metà dei quali sperava di instaurare una dittatura e quindi insomma non non non era un diciamo così un gran salto in in avanti da questo punto di vista e e così attiviamo quel periodo erri facemmo la pacificazione nazionale ancora una volta raccontandoci una bugia somma che di lì a non molto dovremmo dovremo fare i conti con i movimenti della Resistenza tradita
Così come all'indomani della liberazione avevamo le presenze politiche della patria tradita
Le discendenze di Salo e poi abbiamo dovuto fare i conti con i i militi armati della Resistenza tradita e non fu mica una una cosetta da niente fu una roba che ci ha insano insanguinato la storia nazionale per quindici o vent'anni
è stato una cosa pesante e la lettura della memorialistica di quanti sono stati all'interno di quel movimento alcuni sono visibilmente vede dei prezzolati agenti del dell'Est
Come Mario Moretti ma molti altri uno dei sinceri militanti di una guerra sbagliata di una guerra allucinata di una guerra rack sia di un racconto falso la nostra solo l'Italia credo che
Se oltre ad amare i fratelli maggiori
Due
Coglie si può anche l'aspetto imperdonabile
Cioè la per naturalmente per quelli tante Petrarca sono esclusi
Quelli posto
E quello di aver periodicamente in qualche modo concorso a nascondere questo aspetto questi aspetti e mostra di donazioni a dire ma insomma guardiamo un po'alla napoletano scordiamoci ho passato
E guardiamo avanti no purtroppo il passato che si tenta di scordare di dimenticare è un passato che non viene digerito che torna pericolosamente a gola ogni volta che ci si trova in difficoltà
Ecco anche da questo punto di vista la cavalcata di Veneziani attraverso cento Autori e una cavalcata salutare
Un po'di aria fresca si richiede al lettore uno sforzo in più cioè di avere lo stesso atteggiamento che all'autore nel fare questi cento ritratti cioè di avere spirito critico
Il racconto e non sono cento Bignami
Di dei cento tappe della storia della cultura nazionale sono cento riflessioni critiche che aspettano di trovare il un lettore critico capace di misurarsi con l'autore grazie
Aveva detto che avrebbe fatto il pelo e il contropelo è questo perché non possiamo non dirci fallibile errare humanum est perseverare però diabolicum perché tra pelo e contropelo vorrei dire che questo capitolo di Crocetta forse perché lui non lo predilige ma è forse perché non lo ha scritto lui come titolo ma c'ha un grave errore di grammatica
Quanto c'è un troncamento davanti a S. impura gran scrittore si può fare non si può allora perché non possiamo non dirci infallibili delle no ma questo perché perché Luis si vede che non ama Croce non perde la testa come Marco Pannella per con rocce ma perde la testa per Gentile ragione quanto scrive su Gentile
Che è stato il filosofo che più ha influenzato la cultura e la formazione delle nuove generazioni
Perché quello che ha cominciato Croce con la riforma scolastica dei licei abbiamo avuto il coraggio di portarlo a termine
Giovanni Gentile è solo chi a puntuto concepire una in città un PDA una struttura istituzione come l'enciclopedia Treccani poteva portare a termine un'idea una Weltanschauung come la scuola
E nel capitolo su Gentile Marcello Veneziani CIR rileva come molti intellettuali sono dei Clerici vagante essa cioè dei una specie di traditore perché era hanno fascisti durante il fascismo e a differenza di pochi pochissimi poi hanno cambiato casacca per fare carriera e ci sono non mi illustrissimi qui è tabù genio che rende Norberto Bobbio
Ma Carlo Ludovico Ragghianti ma ne mancano altri vorrei dire che senza Bottai Giulio Carlo Argan non avrebbe mai potuto cominciare una una carriera che poi lo ha portato a essere anche sindaco di Roma allora si pensava e allora si pensava si disse per fortuna che arrivato Petroselli perché la sindacatura di Argan è stato un mezzo disastro poi abbiamo conosciuto
A conosciamo le sindacature attuali e tutto sommato quella di Argan e ci sembra quasi occorrono ma ma
Anche il riferimento vedi Davide io mi muovo sulle tue linee
Anche riferimento pavese Parisse è stato un grande organizzatore della casa editrice delle naughty
Per esempio ha tirato fuori una cosa che oggi non si fa più la valorizzazione dei talenti di giovani un certo punto bisognava tradurre per Einaudi Omero che tu metti al di sopra di tutti al decimo della mia lei fuori della mischia
Sia l'Iliade che l'odissea però i grandi grecista dell'epoca Pignone Romagnoli Manara Valgimigli non erano disponibili perché avevano altri lavori in quel momento da fare
E Cesare pavese scopre quella che è stata l'Authority c'è una donna della più importante di traduzione del Novecento di ovvero o Rosa Calzecchi Onesti
A la quale mando a cessare Parisi organizzatore della casa editrice Einaudi la traduzione del quanto Canto quinto dell'Odissea particolarmente complessa dal punto di vista sintattico e cioè essere previste neri restò fulminato
Non le chiese che stasera
Avesse non le chiese di quali conventicole o confraternita appartenesse
Valorizzò quel talento di quella giovane professoressa di un liceo di Milano al non risponde al nome di Rosa Calzecchi Onesti però già nel trittico nella Trinità di Croce Gentile Gramsci caro Corrado io a ti lascio la parola vorrei che tu cominciassi da questo Prettico scusa se mi prendo questa libertà e poi ti muovi come vuoi tu Corrado come allora comincio quasi da questo piantone sterzo praticamente voglio partire proprio perché di frodi ufficiale da presentare
Voglio partire dalla domanda a a bruciapelo che mi ha fatto stamattina nessun Whatsapp
L'amico Marco De Eugenio che qui presente della Fondazione Einaudi ma detto qual è il profilo che ti è piaciuto di più e poi ha detto qual è quello che ti è piaciuto di meno
Insomma è la domanda però mi ha messo in difficoltà ovviamente e io ho detto che quello che mi era piaciuto di più era prezzo Dini è quello che mi era piaciuto di meno è la croce
Ma in effetti quello di Croce e io l'ho letto due tre volte ma forse perché non sono un buon lettore non mi ero accorto del refuso che poi in verità non è tanto un refuso ma ma diciamo chiama in causa un altro personaggio che un altro grande filosofo grande Thompson so che ha influito molto
Nella vicenda novecentesca e a cui Croce polemicamente si richiamò per pesce gliele quel titolo perché perché non possiamo dirci cristiani è un'opera di dal trapassanti
E a cui appunto Croce rispondeva
Va be'comunque i refusi
Contanti pure nei miei libri sono più di tanti perché sono un cattivo correttore di bozze oggi territori di non non fanno una buona correzione di bozze non va almeno quella che facevano i tempi di Pavese
Allora no sì il trittico fra l'altro a me ha ricordato una un altro posto così come trittico io in verità non l'avevo letto come trittico avevo letto Gramsci in connessione con Marx perché poi stranamente ne esce un una sorta di discrasia perché Marx che uno si aspetterebbe un profilo critici Simone in effetti così non è tutto sommato ci sono tanti elogi come è giusto che sia a mio modo di vedere per il mais
Mentre Gramsci che nella puntata comune passa un po'come
Il marxista buono amorevole eccetera come il grande uomo di cultura viene un po'in qualche modo con molto coraggio distrutto da Marcello Veneziani perché soprattutto questa questa diciamo come posso dire
Retorica di di Gramsci come grande uomo di cultura insomma come come continuatore la coltura carsica viene un po'messa in crisi da tutte le cose che Gramsci ha scritto ovviamente insieme a tante altre che vanno nella direzione opposta che appunto o in qualche modo poteva riformulare daccapo la cultura e soprattutto la sua cultura e una cultura molto politicizzata molto
Strumentalizzata un po'quella che era la politica comunque dicevo questa dell'Atelier del trittico
Lo si trova anche in un libro di Filosofia che ha scritto diciamo nostro amico mio di Marcello che si chiama Roberto Esposito che un filosofo che insegna la normale
Che si chiama fra l'altro questo libro pensiero vivente ed è una ed è una come posso dire ut un inno
Al pensiero italiano alla filosofia al pensiero italiano quindi alla tradizione italiano del pensiero fondata su gli elementi delle realismo dello storicismo
E in effetti io credo che questo sia poi in definitiva il filone che accomuna tutti questi saggi perché per quando gli autori non siano solo italiani
E e vedo che tutti i grandi della nostra coalizione di pensiero da Dante
Fino fino ad oggi passando per passando per Machiavelli vico etc sono in qualche modo riportati ed esaltati da Marcello
Allora don io volevo però dire perché il perché il pensiero di
Perché il pensiero diciamo di di Croce secondo me non è non esce dalle troppo dal profilo di Marcello messa troppo bene perché
Marcello Veneziani diciamo in questo profilo abbandona un po'il il suo stile come posso dire semplice ma auto serio insomma proprio umanistico
E secondo me insiste proprio su un su un aspetto diciamo mano sentimentale che è quello della storia come di Croce con Angiolina Zamparelli che non può arrivare assolutamente come lui lascia trasparire a spiegare addirittura rottura con Gentile
Rottura con Gentile ci fu molto prima che avvenisse per motivi politici ma per motivi filosofici
Avvenne sulle pagine fra l'altro della Voce di Prezzolini nel mille novecentotredici in quella che è passata alla storia come una polemica fra filosofi amici e che secondo me uno dei punti più alti della filosofia italiana forse non solo italiana
Novecentesca ed erano sostanzialmente due pensieri che che tendevano a confliggere anche teoricamente perché uno era portato in qualche modo all'unità quello di Gentile e Croce invece portava in qualche modo la distinzione alla brutalità qui veniamo anche non mi convince la lettura che Marcello fa di di di Gentile perché Marcello è molto attento agli autori cosiddetti nichilisti
E questo io lo capisco do comprendo e lo apprezzo perché molto spesso i gli Autori nichilisti sono quelli che ci Phantom sono appunto quelli che contraddicono il proprio tempo
E ci fanno vedere il vostro tempo da un altro angolo visuale per esempio ciò danno a cui Marcello Veneziani dedica un bel profilo è accanto al pessimismo tutto quello che vogliamo ci ha anche fatto vedere in qualche modo come il mito del progresso che regge la modernità sia un mito in qualche modo falsato dalle origini e quindi sono d'accordo con questo però quello che va detto che gentile prima che un filosofo nazionale o nazionalista
Cioè è stato forse il più grande filosofo nichilista che sta mai esistito perché
L'atto puro diciamo questa questo attività incessante del pensiero che faccio fagocita continuamente ogni realizzazione pratica
Sostanzialmente un tutto che coincide con il nulla quindi io do abbraccino molto ad autori come come ha indicato i grandi mistici perché e perché diciamo de il logos i due dive è tanto potente che in qualche modo impronte e si auto annulla questo doveva capito molto bene un autore che per altri aspetti almeno sta molto simpatico per Guido Calogero
Che aveva scritto il mila novecentotrentotto un libro che si chiama la fine della filosofia del conoscere
Dove appunto individuava secondo me giustamente in Gentile in questo molto simile a dai di casa
La fine di quel processo filosofico e la modernità fondato sulla filosofia lo conoscenza sulle sulla mio secondo giro cioè il soggetto era diventato tanto potente che in qualche modo aveva fagocitato il suo contrario quindi io gentile non leggo più in questa direzione e in questa direzione lo collego anche a Gramsci
Mentre molto molto interessante del libro di Marcello Veneziani che appunto come ha detto giustamente Davide Giacalone non sono cento di tratti ma sono è un dato di tratto attraverso cento spunti diciamo è la critica che si volge in tutte le pagine alla democrazia
Cioè la critica alla democrazia l'uno vale uno come direbbero oggi
Inclini è una critica radicale perché la e che parte da untori che Marcello non considera perché non fanno parte della sua formazione ma parte da Montesquieu da Printemps dato che di e diventa poi una critica a quel sessantottini Ispo di massa che poi diciamo uno dei bersagli a cui con maggior con maggiore enfasi Marcello Veneziani si si pone che in effetti pure per esempio il capitolo su Schopenhauer si apre con una interessante riflessione sulla genialità sul genio chi ha il genio
Oggi in un'epoca di narcisismo di massa check c'è quasi l'idea che il genio debba essere di massa non vedrebbe non si distingue la gloria dal successo dice baciato Reggiani cioè non si distingue più la vera eccezionalità per anche perché non si rifà più il processo di pensiero che ha fatto del Celli un cenno cioè oggi simili ci si vuole un pensiero prêt à porter già pronto per l'uso non sia disposti a sacrificarsi a quello che che che si chiamava il travaglio del concetto
E quindi la critica all'eccellenza ho Almiento diciamo da la trasfigurazione dell'eccellenza d'eccellenza di massa e propria della nostra epoca ed è sostanzialmente perché la nostra sostanzialmente un'epoca democratica
La Democrazia diciamo ha sempre contrastato con con diciamo con i valori più alti col nove spirituali con lo stesso liberalismo come per esempio sapeva bene Croce
E come Croce stesso messo in evidenza per quanto riguarda l'idea dei fratelli maggiori si è molto interessante molto bella anche io penso che diciamo gli autori dei libri che ci sono più care solo dei fratelli maggiore però forse sono più che fratelli perché i fratelli in qualche modo
Uno se li sceglie
Non se li sceglie
Mentre diciamo gli autori che ci son più tali
Se li sceglie quindi un processo tutto intellettuale e quindi è qualcosa che ci appartiene e quindi è attraverso questi autori sostanzialmente come d'altronde credo dice lui stesso della prefazione Marcello Veneziani
Fa un po'un consuntivo di quelli incontri intellettuali che hanno contrassegnato la sua formazione culturale che lo hanno portato ad essere quello come che cioè uno dei più acuti
Insomma intellettuali italiani presenti lo pagava una nota un autore con cui anche quando non ci sia d'accordo se ne apprezza da una parte la profonda cultura dalla fatte due da la capacità di stimolare anche a chi non è d'accordo appunto ulteriori riflessioni
Vedi l'applauso anche al cross hanno e
Perché non possiamo non dirci crociani voi dovremmo dire no no mettendo in rapporto per esempio la conoscenza della civiltà cristiana
Ebbene il libro perché non possiamo non dirci cristiani nasce da una consapevolezza di una conoscenza approfondita
Della anche Storia del cristianesimo attraverso le idee
Cosa che invece se prendiamo opera fumosa Storia del pensiero occidentale di Bertrand Russel vediamo che rassegna le mappa moltissimo studioso di epistemologia e di tutte le mine
Diciamo così secolare infatti anche se il secolarismo la secolarizzazione attiene al liturgie politiche anche ma non non ci sentiamo però a pochissima dimestichezza con la storia delle chiese in generale in particolare con la storia della Chiesa cattolica
Ma quando Marcello qui noi parliamo che ci siamo soffermati
Sul trittico Gramsci soprattutto il dittico con rocce Gentile io credo che tu film uno dei dei ritratti secondo me dei più azzeccati te quello che riguarda uno filosofo acutissimo
Piuttosto isolato e che purtroppo e anche dimenticato negli studi le facoltà di filosofia e mi riferisco a Michele Federico Sciacca forse è il caso che tu riprendendo i figli anche lì il discorso ci ricordasse questo grande filosofo italiano o ingiustamente sopra citato
Ma io dico subito che il primo impulso che ho dopo aver ascoltato con attenzione sagaci osservazioni che sono state fatte
E quello di ricordarmi degli altri autori che non sono stati citati questo è tipico come dire che la paternità o della maternità di un autore cioè di ricordarsi sempre come Filumena Marturano dell'altro figlio quello che non viene citato
è noto en passant che gli autori su cui ci siamo soffermati in questo primo giro sono tutti praticamente italiani quindi questo mi fa pensare che c'è una interesse particolare per gli autori italiani devo dire invece che statisticamente dei cento autori credo che una sessantina non siano italiani insomma ecco quindi questo per dare proprio il quadro della situazione
è vero che quel trittico su cui ci siamo soffermati è un trittico fondamentale
Ed è un trittico che naturalmente ciascuno di noi ha dovuto fare i conti con quelle tre diverse espressioni della cultura italiana cioè Croce Gentile Gramsci ed è anche vero io riconosco che nei confronti di Croce
No no una rapporto gli empatia così vibrante come lo invece con Gentile
E non ho nemmeno un rapporto di conflittualità operosa come quella che ho con Antonio Gramsci infatti il ritratto di Croce qui convengo con la critica che ha fatto Corrado Ocone
è un ritratto volutamente i bordi di Croce cioè non è sul pensiero di Croce
E su alcuni tratti esistenziali di Croce suoli
Sul valore che ha avuto Croce l'impatto che ha avuto Croce nella cultura italiana ma non entro non mi soffermo nella filosofia crociana potrei dirmi che per quello che mi riguarda io sono tra quelli che non possiamo dirci crociani cioè voglio dire sono tra quelli che ritiene Croce un grandissimo pensatore ma non mi ritengo diciamo nel solco del crociano insieme qui inevitabilmente non posso che fare mia l'osservazione che faceva prima Davide Giacalone a proposito della del fatto che questi autori sono un po'dal mio punto di vista quindi inevitabilmente sono dei ritratti se vogliamo anche degli autoritratti di chi scrive ma questo credo che sia un inevitabile tributo
A una lettura che non sia appunto soltanto da sommario soltanto da Bignami soltanto appunto descrittiva o compilativa cioè se tu voi avventurati in una lettura critica degli Autori devi inevitabilmente mettere in gioco il tuo pensiero e metterti come dire a confronto
Si parva licet naturalmente a confronto con questi grandi grandissimi autori
Non concordo con l'idea che Gentile possa essere ritenuto un rappresentante del nichilismo europeo non credo che neanche ha idee chiare da lo sia anche se ai De Chiara costeggiato il nichilismo cercando di trarre in qualche modo spunti per ritornare un inizio che però è rimasto indeterminato
In gentile io credo che il tentativo gentiliana ma anche il pensiero genti diano sia tutto teso al contrario ad abbattere diciamo la sensazione la percezione del nulla
è un ottimismo disperato vorrei dire quasi un ottimismo a oltranza e una fiducia nell'atto
Come elemento di creatività che in qualche modo prosegue il misticismo della religione non avendo più per un dio trascendente come punto di riferimento
Quindi c'è in gentile un tentativo di rianimare al contrario una rapporto fondativo con il mondo ma non c'è più un richiamo trascendente che possano legittimare
E quindi e se vogliamo una metafisica incompiuta quella di Gentile più che un esito nichilista
E l'esito nichilista invece lo lo trovo in alcuni allievi di Gentile per esempio Andrea Emo
Che è un gentili hanno tragico di cui parlo una tua lista che non ha mai voluto pubblicare niente in vita sua
E alla fine della sua lunga vita si sono ritrovate quaranta mila pagine dei suoi quaderni dice Tarquini cone delle osservazioni di una profondità straordinaria ma anche all'insegna di un attualismo tragico
Che è appunto e il versante in qualche modo catastrofico del pensiero gentiliana
E su Marx ecco per dirla entrando un po'nella tua osservazione non dopo una lettura diciamo in qualche modo indulgente
Ovviamente riconosco il valore e l'importanza di Marx e come pensatore come filosofo e da questo punto di vista mi riconosco nel solco della lettura di Gentile che riconosceva e né Marx e la dignità e la potenza di un filosofo laddove invece Croce
Riteneva che ma se fosse soprattutto un pensatore dell'economia è un pensatore politico comunque non un filosofo invece marcia tutta la potenza di un filosofo ma il tratto in qualche modo se vogliamo inconsueto della lettura che faccio di Marx è questa cioè io sostengo nelle pagine del ritratto di Marx che il marxismo separato dal comunismo ha trionfato in Occidente
Cioè il marchio il comunismo è finito è finito tragicamente è finito come sappiamo attraverso le esperienze fallimentari che ha lasciato alle sue basi ma il marxismo
Se non lo separiamo da questa apertura profetica alla società di domani alla Società comunista di domani esattamente lo spirito occidentale radicale liberal del nostro tempo
E quello spirito che innanzitutto riconosce lo sconfinamento di in appartenenza come principi fondativi che la società e Marx è stato il teorico dell'uomo che non appartiene a nessun luogo dell'uomo che non ha patria del proletariato che non ha patria e quindi costituisce indubbiamente un elemento fondativo poi Marx è stato il più grande diciamo
Teorico dell'ateismo pratico sembra una contraddizione dirlo ma nel senso che non ha affrontato teologicamente l'inesistenza di Dio
L'ha ritenuta un quesito irrilevante ozioso da cancellare ed è esattamente quello che ha vissuto e che vive il nostro Occidente cioè l'ateismo pratico Dio non conta è un errore una parentesi una proiezione i nostri bisogni dei nostre debolezze
Ma potrei continuare c'è tutta la chiedo se lo chiede la liberazione di Marx e la filosofia della liberazione dei nostri tempi persino come dire l'aspetto transgenico da nostra epoca
Richiama quella idea di trasformare e di trasformazione di Marx
Anche a livello umano e non soltanto a livello di società di rapporti di classe o di rapporti sociali
Quindi paradossalmente il marxismo alcuni tratti che sono profondamente attuali che sono realizzati nella società occidentale ma separati dal comunismo in una versione individualistica di massa che quella nella quale noi oggi ci troviamo
Gramsci viceversa e grande organizzatore di cultura ma non ha la potenza di un filosofo e qui indubbiamente le mie pagine sono un po'dure su una idealizzazione di Gramsci
E qui se permettete una piccola parentesi vi faccio notare che del comunismo sopravvivono Tremiti in Italia
Un mito universale che quello dice che fare
Il mito di Gramsci e poi imito tutto italiano di Berlinguer
Questi tre miti hanno un tratto in comune non sono andati al potere se non di passaggio Che Guevara perché quando un comunista non va al potere diceva come stabile e merita ogni rispetto quando va al potere sono dolori quindi voglio dire questo mi pare un tratto significativo che bene sottolineare insomma che credo sia un elemento abbastanza Forte ecco Gramsci è stato un grande distruttore della cultura italiana è stato ripresentato negli ultimi anni come un difensore
E la cultura umanistica ma mi ha distrutto tutto ciò che non era assimilabile nel piano ideologico che presentava lo stesso Gramsci quindi è stato un grande formidabile iconoclasta
Della cultura italiana
Quindi altro che continuatore poi avuto certo le curiosità dell'intellettuale
C'è in lui una teorizzazione ideologica di uno Stato pedagogico totalitario che ben più severo e ben più col vento del sistema che lo aveva messo in prigione cioè del sistema fascista
E questa è una teorizzazione
Che quindi Gramsci faceva separandosi dal marxismo sovietico quindi separandosi dall'esperienza stalinista di quel momento Maria agganciandosi a quella leninista e dimostrando che anche nel nome di Lenin l'esito e totalitario
Mentre si tende oggi a separare Lenin da Stalin e a ritenere che tutto ciò che di negativo ha fatto il comunismo è colpa di quella Bad Company rappresentata dallo stalinismo e suoi derivati e non dalla purezza originaria del benissimo invece sappiamo benissimo che tutto era già in nuce nella teoria e nella prassi di legno
E credo che questo sia importante e dinamici è profondamente leninista anche quando adottarla Timoria nazionale c'è l'idea che il comunismo vada in qualche modo realizzato nelle singole nazioni non soltanto a livello internazionale quindi questo mi sembra un elemento significativo
è vero che Michele Federico Sciacca un altro degli autori della cultura italiana totalmente dimenticato e un autore di cui le persone che lo hanno conosciuto
Non hanno ricordo gradevolissima perché era un barone universitario con le intemperanze e anche un po'della Barona diversità per un gran pensatore era un una seguace di Gentile che poi scoprirà Rosmini un certo punto e poi passò diciamo su altri fronti
E e terribile quel refuso chiari segnalato perché in effetti le mie completamente sfuggito evidentemente dei due negazione al correttore di bozze sono apparse ridondanti e quindi ha preferito re come dire riposare era sbagliato a riportare per Croce a Russell e qui Michele ha creato questa questa terribile semplificazione
E che altro dire dell'osservazione no io o dire condivido diciamo le osservazioni sono fatti sono state fatte capisco diciamo la insoddisfazione di due e diciamo di tre anzi considerando anche la tua opinione di tre osservazioni che hanno invece nei confronti di Croce una diversa idea diciamo rispetto a quella che ho espresso quindi comprendo perfettamente che su quel punto ci sono dei momenti diciamo di tensione diversa e delle delle forme diciamo di attenzione diverso
Tuttavia riconosciuto che conosce costituisce uno dei pilastri fondamentali del pensiero italiano e del Novecento italiano costituisce un formidabile riferimento culturale
Gramsci Ronie Zara chiamandolo papa laico della cultura ma se poi vediamo i papà laici che ne sono seguiti ce lo stesso Gramsci post mortem
E poi i Norberto Bobbio e così via B ridate scese nel primo diciamo papa laico e a questo proposito cito solo un'ultima cosa che se volessimo in qualche modo aggiornare Gramsci
Al nostro presente cioè dire
Cos'è ne è stato poi del gran sciismo negli ultimi cinquant'anni la mia tesi che esprimo in questo libro che espresso anche in un libro che è uscito sgradevolmente
Negli stessi giorni cioè tramontati la mia tesi è che l'erede di Gramsci nell'Italia dagli anni sessanta in poi sia stato Umberto Eco
Umberto Eco nel sessantatré scrive su Rinascita che allora era diretta da Palmiro Togliatti in due puntate un saggio in cui praticamente dice alla cultura comunista
Finora avete tentato la conquista della politica attraverso la cultura letteraria umanistica
Attraverso il progetto gramsciano ma ora vi dovete rendere conto che ci sono i mass media e quindi dovete incontrarvi con la cultura del nostro presente e fare i conti con la televisione fare i conti con i nuovi segni in quelle in quei giorni usciva anche Miti d'oggi di Roland Barthes quindi era un libro che aveva avuto diciamo in Umberto e con attenzione particolare e allora viene quella mutazione ideologica che poi diventa anche antropologica
Dell'italo marxismo che passa in qualche modo dal gran fascismo al sessantottesimo cioè passa da quella idea dell'organizzazione da cultura pulite anche austera se vogliamo dell'organizzazione dalla cultura
Ha una penetrazione è più ampia nel nostro Paese ma anche ha una visione culturale diversa rispetto a quella del vecchio partito comunista nasce quella che Augusto Del Noce un'altra figura molto presente nel mio libro che solo diciamo per puro caso non è stata citata chiamava il partito radicale di massa ecco il Partito comunista diventa partito radicale di massa infatti tutte le ultime battaglie della sinistra che proviene dal Partito comunista sono battaglie all'insegna di quel radicalismo di massa che riguarda la vita privata la famiglia la sessualità che riguarda quegli aspetti come se fallendo la rivoluzione sociale ed economica fallendo il comunismo si siano in qualche modo rivalsi
Sulla vita intima del dei cittadini cioè sulla vita familiare sui rapporti con la propria sessualità sul privato ecco di questa rivoluzione probabilmente i primi tratti sono colti proprio in quegli anni nel sessantatré
L'anno dell'avanguardia dal Gruppo sessantatré di cui faceva parte anche Umberto Eco
E quindi in quel momento avviene un cambiamento che poi ha degli effetti importanti
A mio parere il viaggio è dal pc al pc cioè dal partito comunista al politically correct
Quindi dal Partito comunista come lo abbiamo conosciuto al politicamente corretto come è stato elaborato da alcuni diciamo Santoni della post-modernità tra i quali Umberto Eco questo per portare in qualche modo a compimento questo viaggio quindi quel trittico Croce Gentile Gramsci
Poi finisce diciamo così con Umberto Eco e da Umberto Eco passa poi a Fabio Fazio e lì siamo un'altra storia diciamo
Un'altra storia e anche altre cifre
Scusami Davide ma al Corrado mi ha chiesto una breve integrazione nove vibrazioni abbattuto altro perché il più grande distruttore la cultura italiana dopo Gramsci a questo punto perché devo dire che
Sommando lo rivisto in un'altra luce Gramsci dopo aver letto quelle quattro cinque righe efficacissima di Marcello Veneziani un altro grande distruttore costruita secondo me è stato don Milani
E ma qui e qui si apre un discorso molto molto difficile perché vedo che continuate a stare però sugli autori italiani perché
Sì parliamo naturalmente di Augusto Del Noce se parliamo di
Di Umberto Eco parliamo di due che provengono da culture similari per non dire quasi sovrapponibili che a un certo punto si distaccano come si distacca
La visione della politica dell'Azione cattolica e di Comunione e Liberazione
Naturalmente il discorso e molto ampio molto delicato vorrei dire che
Umberto Eco secondo me è un motore sopravvalutato
Persino nella lettura della capacità sedemmo Anselmo un mio logica di interpretare la televisione
Secondo me lui va al seguito di uno che ha veramente rivoluzionato la lettura della critica televisiva ed è stato un beniamino Placido
Così come Augusto Del Noce secondo me principiante un gigante della filosofia
Filosofia politica italiana del Novecento tuttavia sul tema dell'ateismo è stato così acuto come invece non lo è stato sul tema della secolarizzazione
Ma quei apriamo proprio altri temi o chiudo la parentesi
Degli italiani vorrei invece invitare su quella su quella dei non italiani anche se Caro Marcello io leggo la voce di su ciò che è anche molto bene poi alla fine tu concludi sì ma alla fine se volete andate da Leopardi che è un vero professionista e non dilettante e allora però ecco calci Mittal
Io
In tutte le voci che
Ci sono state mi sono piaciute tutte attualmente vari livelli anche quelle che sui quali non condivido
Però però su Cal ci metto secondo me qui sì prosegue sull'idea che Carl Schmitt sia stato un grande giurista
Calci mite non è stato giurista perché no conosceva le categorie privatistica del diritto conosceva il diritto civile diritto privato la procedura le procedure
In modo particolare non conosceva neanche il diritto amministrativo era uno studioso di scienza politica e di relazioni internazionali questo Roma e poi Gadamer
Gadamer tu dici si manteneva neutrale rispetto ai suoi coetanei nato nel mille novecento morto il due mila e duecento due anni veniva s'o tutti gli anni all'Istituto Italiano per gli Studi filosofici con la sua ermeneutica
E però ricordiamoci la polemica che fece con Popper
Riguardo alla lettura ermeneutica di Platone che per Popper era l'antesignano del comunismo mentre per Gadamer
Era l'antesignano della democrazia moderna e allora caro Davide muoviamoci sul campo estero ma naturalmente la mia non è una prescrizione
Infatti infatti non lo accolgo raccolgo perché quello che ho detto all'inizio qui c'è c'è c'è il rischio c'è il rischio di fare cento dibattiti cioè esso è inevitabile
E lo svilupparsi e lo svilupparsi anche di queste poche parole di queste poche battute perché lì troppo vasto il libro di questi pochi scambi che avete sentito per esempio su Gramsci
Che tale indicazione della condizione si trova cioè
Non è non fu una questione di occupazione dei posti
Divella
Impronta di sinistra
Che poi sinistra in Italia significava comunista del Partito comunista per quanto il partito comunista fosse comunista
Nel dopoguerra
E Gramsci né una delle dimostrazioni perché in fondo una delle fortune diciamo così di Gramsci nella sfortuna fu proprio quella di essere un autore comunista censurato da Togliatti
E e quindi poi chiamando gli altri alla rilettura di Gramsci noi in in ragionando su queste cose cosa che naturalmente totalmente legittimo ci mancherebbe altro però in realtà siamo ancora dentro quel mondo al mondo dell'egemonia
Comunista nella nella nella nella fabbrica culturale
Coi una serie di soggetti si sono alla fine allinearsi sono alla fine no all'inizio credo per fare carriera
Si sono allenati per far carriera per farsi pubblica il libro come dire L'isola del giorno dopo e il pendolo di Foucault va h a chiunque altro non gliel'avrebbero mai pubblicato ciò non nessuno avrebbe scritto una recensione sono illeggibili non non è non è possibile prevedevano uno uno uno uno un kamikaze duratura come il sottoscritto da arrivi in fondo dicendo che finalmente finito le aveva però però Umberto Eco era Umberto Eco cioè quindi era un monumento poi aveva fatto una cosa straordinaria che nel nome della rosa una roba commercialisti ma molto ben concepita meglio ancora il film che ne hanno tratto
Il risultato era questo salodiano fenomeno ma se non fosse stato dentro quel mondo non ne parleremo come di un fenomeno culturale foglio infondati Gros de il caricatore con con con Russel Crowe otto
Si presta bene a essere visto seguito appassiona però nessuno dice facciamo un dibattito su grandi autori l'asse col popolo prova un'isola Sacco
Perché quello tutto interno al mondo della sinistra il guaio
Della destra oppositivo agro di quelli che non stanno a quel conformismo e che credono di essere anticonformisti dicendo che non ci stanno punto l'abbiamo finita lei cioè la povertà della produzione occulta ma guardate la pubblicistica alla pubblicistica
Siamo in qualche modo richiamando non alla destra mistica alla destra potabile ala destra liberale alla destra politica normale d'averla normalmente accesi e di una povertà talora di un'ignoranza favolosa dice ma questo capita anche la sinistra sì
Ma se veste bene
Uso un buon profumo proprio dire esce da casa conducono con con un foulard colorato
E questo attirò l'attenzione questa è in questo senso in questo senso la lettura del libro di Veneziani è particolarmente consigliata perché comunque appunto perché sono cento Autoritratti tramite gli atti
Comunque costringono a uno sforzo critico che però non possiamo fare su cento autori c'è una quindi quindi mi mi limito a una osservazione collaterale
C'è una lettura a di alto livello che può essere fatto può essere fatta sulla sul libro di Veneziani crede il ruolo delle mogli
Per alcuni autori Gramsci spesso camici spesso non si fidano della moglie affido i quaderni alla alla cognata Tatiana se non ricordo male chiama
Scelta nefanda perché la signora li mise in salvo li portò in Unione Sovietica la la signora volenterosa ma non particolarmente acuta per chi scia pubblica consegnati a quelli che poi rifece lì dietro Togliatti dicendo che ci facciamo questo Palmisciano sopprimiamo
Qui diciamo che ci fu questo ruolo
Benedetto Croce
Ed è scritto nel nel suo ridar come sostanzialmente un tombeur de femme un un un un virgola come pochi ce ne sono una una è uno che però la perfidia del del tu non ce la simpatico croce la perfidia straordinaria è quello di essersi appagato
Divertito solitario esatto profondamente amato la donna che non ha mai sposato e poi essere finito rovinato dalla donna che aveva alla fine sposato
Quello che però manca nel libro e da questo punto di vista il Conte femminile di Marx perché non scherziamo venire esso Caviezel poi uno dice finisce per molestie aprano un procedimento per molestie
è fu fu una cosa e tutto a spese di Engels peraltro voglio dire che era dimostrava la superiorità di un pensiero certo
Se Marx lo lo si separasse dai marxisti ottico dei Comunisti unitari ma lo si separasse dai marxisti
Sarebbe tutta un'altra storia sarebbe tutta un'altra vettura però non sarebbe una separazione del tutto autorizzata perché per proprio perché capì
Cosa ne avrebbe potuto trarre amarsi marxisti stavano tanto bene cioè esistita che si era creato finalmente un un un vasto consenso un vasto seguito cosa che scrivendo quella rock uno che scrive il grunge risse fa fatica diciamo a pensare che diventerà una lettura
Diffusa nel mondo
Però lui capì che scrivendo il Manifesto del partito comunista la più breve e sintetico conteneva dei principi abbastanza semplici e non particolarmente a aspri alla critica ebbe il successo che ebbe quindi questa questa questa questa chiave di lettura di alcuni personaggi della suggerisco perché comunque interessante paio amo
Ha ragione ma Giorgione veneziani i libri i libri sono sono sono insostituibili questo genere di flessioni queste cose che stiamo adesso discutendo sarebbero impossibili se non fossero maturate nella lettura del libro cioè un lettura che fai necessariamente da solo non lo fai confrontando dicono altro fai confrontandoli con l'autore
Il libro insostituibile anche se c'era con la sorella che diceva ho chiesto a mio figlio passami il libro
Lui mi ha detto papà ma sei antiquato adesso si trova tutto sulla I pad e m'ha dato mai parte risultato la mosca è morta quali padre si è rotto e mio figlio continua a piangere nell'altra stanza
Non credo di sbagliare nel dire che non vi state annoiando del tutto per cui un altro giro lo facciamo se siete d'accordo perché è negli interventi a sua tutto quest'ultimo di
Davide mi stimola poi a lanciare la palla a Corrado quanto Davide Jean-Jacques Annaud
Regista francese decide di fare il film il nome della roccia ma se ne guarda bene nel chiamare Umberto Eco come consulente storico e chi chiama
Saranno sciovinista i francesi però questa volta avrà avuto ragione nel chiamare un vero medievalista come Jacques le Goff e questo la dice lunga però questo la dice lunga di un autore come Umberto Eco che pure ha pubblicato grazie sei e appunto anche perché la tradizione francese medio balistica è la tradizione che partiva con Marc Bloch e Lucien Febvre Jacques le Goff Giorgi di Ubi Emmanuelle euro al o duri e ci metto anche fermo Fernando Rodin
Certo a fini scollo snocciolare il rosario e quindi e i francesi da quel punto di vista sulla Cina ma sono seri e rigorosi ma per dire della capacità di scrittura di Marcello perché si deve ancora riprendere dalla dalla ripresa di due tipi di rifugio per rifugiarsi che ci sono state no perché Luís intanto si richiama a introno interne e nella voce che fa intro Montanelli lui dice la purezza della della scrittura la ricerca di una scrittura non a caso Montanelli sosterrà
Di la all'Accademia della Crusca in un momento di grande difficoltà quando lancia dal suo quotidiano se non sbaglio il giornale era ancora al giornale
La campagna per il finanziamento dell'Accademia della Crusca ma esibirvi della capacità di scrittura di Marcello Veneziani
La capacità di sintesi perché poi Sgro donare la fenomenologia dello spirito in mille quattrocento pagine può essere opera non dico di tutti ma comunque di molti e mentre sintetizzare in cinque righe guardate un po'che cosa scrive
La voce di Benjamin
E acuta la sua interpretazione
Del fascismo come estetizzazione della politica a cui oppone il comunismo come politicizzazione dell'arte questa è teoria arriviamo da questa lettura in fondo ne esce meglio il fascismo
Chi assoggetterebbe la politica all'arte che rispetto al comunismo
Chi è servirebbe l'arte alla politica
E gli artisti ne Fetting grande già Rono nel fascismo a differenza del regime comunista
è un modo per dire risponderà domanda qual è la differenza tra un regime autoritario il fascismo del regime totalitario il comunismo
Corrado atterrebbe le corse per il tuo ultimo interverrò con la pistola cosa che
Giusto
Insomma sonda lo stemma appello
No so son d'accordissimo diciamo sulle cose dette sono ecco però io ho anche un po'profondità o la questione ecco la fortuna di ecco è stata decretata molto secondo me
Dal giro newyorkese della New York Review of Books
E dove ecco pubblicò non mi ricordo l'anno ma credo il sessantatré l'articolo fascismo eterno boss fascismo so da lì insomma poi gli altri casco è venuta in Italia e si è rinforzata un po'a vicenda la sosta perché diciamo andrebbe fatta secondo me è una storia delle centrali culturali del Novecento e sicuramente come il Gildo
Liberal ebraico diciamo newyorkese che sta attorno alla a riviste tipo dissento oppure danni di Ovidio Books insomma ha molto determinato le fortune e le sfortune e le influenze degli autori del Novecento cioè questa
è un'idea che mi son fatto io
Detto questo tu dicevi autoritarismo totalitarismo ma e il fascismo prima di tutto
Sì ho sorriso molto d'accordo su diciamo sull'analisi che fece annata ente che ha scisso un po'il fascismo dagli altri due totalitarismi ma caduto il fascismo fu era un movimento diciamo con tante anime
C'era il fascismo rivoluzionario il fascismo sociale il fascismo c'era persino un fascismo liberista agli inizi con De Stefani eccetera in qualche modo la figura di Mussolini rappresentava una sorta di unità della diversità
Poi diciamo non fu un regime totalitario perché in Italia c'erano altri due poteri per quanto indeboliti comunque folti cioè nella Chiesa cattolica e la monarchia tutt'il fascismo cominciò a forza diventate totalitario nel momento del suo massimo apogeo cioè intorno al trentasei trentasette poi e e poi diciamo la vera volontà del fascismo furono le leggi razziali
Però io ricordo sempre un giudizio che dette Croce dice Mussolini si è trovato essere fascista ma nel fondo è rimasto sempre un socialista sindacalista rivoluzionario e sarebbe ritornato diceva
Angolani il cinquanta questa sua anima originaria se le occasioni glielo avessero permesso
Insomma quindi un po'da questione è questa
Secondo me ma io volevo dire che ho molto apprezzato come dicevo stamattina a Marco De Eugenio il il ritratto di prezzo Dini perché appunto che si vede in controluce la falsificazione che diciamo pure le cose richiamano le Coppa volevamo la sinistra culturale operato sull'immagine
Degli de degli irregolari degli imperdonabili
Cioè in qualche modo Prezzolini è stato fatto passare per quello che non era cioè un un un un le chino dei grandi Poteri quando lui non aveva un posto dove scrivere
Un la che di Mussolini quando lui è andato in America insomma quindi è un capitolo che in quattro cinque pagine oltre a dare un ritratto poi c'è pure un episodio personale che
Prezzolini aveva scritto Marcello Veneziani giovanissimo un bigliettino se ricordo bene o comunque aveva Franco loggiato una sua
Con la sua recensione
Però diciamo secondo me è veramente perfetto quel ritratto comunque è un libro tutto pieno di spunti e che veramente insomma ci vorrebbero cento presentazioni uno per ogni autore fra l'altro questa cosa dei cento autori anche se limitata alla letteratura mi ha ricordato un boato duro ma il canone occidentale questo diciamo il calore di Veneziani però insomma
Per un canone impostando lo stesso sembra l'accidentale e non credo che sia un Canone buddista però visto che tu accenni perché poi questo un libro di storia della pittura seguiamo
Cioè parliamoci chiaro di storia della politica culturale che si fa in Italia che si è che ha fatto il regime non tanto politico democristiano perché la democrazia cristiana a parte Fanfani che ha sistemato Bernabei in RAI non era interessato a un dominio nelle università
I giornali cardine di case editrici però tu ricorda il sessantatré la quell'articolo della New York Review of Books
Beh il gruppo del sessantatré
Era tra l'altro aveva Umberto ecco
Furio Colombo stabile Sanguinetti Gianni Vattimo riapre ma limitiamoci a Umberto Eco e Furio Colombo non ci dimentichiamo che qualche anno dopo furono Colombo
Vanno York per ricoprire il ruolo di presidente dell'Istituto italiano di cultura finanziato dalla FIAT e poi arriva addirittura a ricoprire una cattedra di giornalismo alla Colombia University all'insaputa dello stesso Senato questo dice dice il rettore dell'epoca
Finanziato dalla FIAT una finanziamento come si dice occulto che poi suscitò lire degli accademici della con lunga indusse lo stesso Furio Colombo dimettersi
Questo sta a dire che le politiche culturali a destra sono state assenti e di questo la responsabilità politica
Dalla destra diciamo così di Almirante allarme o destra berlusconiana insomma mi paiono non indifferenti
E va su questo Davide scontati molti elementi per poter anche confutare questa mia critica ma dall'altro lato dalla presunta egemonia di sinistra soprattutto comunista si reggeva sulla gestione
Da manuale Cencelli anzi manuale Cencelli sembrava una cosa da novizi
Sulle cattedre universitarie sui posti dei giornali sui posti nelle case editrici persino nella in cinque gruppi di via di Giovanni Gentile e non a caso la bontà le voci in Ciclope etiche di dizionari enciclopedici
Sono stati molto influenzati da Tullio De Mauro autore di quella dizionario dell'italiano e dell'uso che per certi versi a un poco creato una débâcle nell'uso e nell'eleganza della dunque spesso Davide io tu voluto lanciare così una palla perché so che tu non ne hai bisogno ma questo sicuramente indurrà considerazioni sagaci salaci e non può
Dire la FIAT la FIAT aveva uno stabilimento a Togliatti grata cosa di cui non non si dimenticarono mai
Come è evidente farebbero bene a farsi dimenticare in Cina perché ho lavorato e lavoro in Cina una volta mi spiegarono convivono non bene la FIAT ha diciamo cause quella cosa di Cesare Romiti
Quello che e venne qua e disse acqua figuriamoci se apriamo uno stabilimento per fare le macchine in un Paese in cui tutti vanno in bicicletta e ridevano cinesi giustamente come dire della precisione di diciamo di previsione di mercato
Pareva avevano uno stabilimento a Togliatti Grad avevano un rapporto molto stretto con il Partito comunista e con quella sinistra
La teoria di Gianni Agnelli era nota cioè la sinistra può fare le cose che la destra non può fare e quindi è ragionevole che procedessero in questo modo almeno ragionevole che a distanza di tanto che quel mondo non c'è più non era
Aggiunge tesina chiarezza
No quello Matteo Renzi è diverso lui pensava di essere la destra che diventa la sinistra Magna fatta allarmarla ma hanno sgamato prima però quella quella quella stiamo parlando di di di di di epoche importanti
Il terrorismo delle Brigate Rosse cominciano a prendere piede negli stabilimenti FIAT e lì comincia la svolta del partito comunista che diventa fortunatamente per la nostra storia nazionale partito della non trattativa della rottura anche questo ha contribuito però quella storia è finita cioè quella quel Paese quel mondo lì non c'è più non non grazie al cielo cioè è andato ma il mito della superiorità della della della della maggiore distensione a sinistra rimane permane e questo ha una serie di ragioni mondo mondo italiano
è un mondo cappio avete ricordato don Milani è un mondo molto influenzato dalla cultura cattolica i cattolici intesi come gente come il corvo come popolazione come già non leggono
Non leggono la sinistra invece il tema dei corsi
Del libro il libro su cui come vogliono il libro che non si poteva dire sacro ma era quasi non smise mai impararlo le lezioni sulle Jenin tutte lezioni in cui a Prato sfuggivano differenza fra livelli Stalin Togliatti Gramsci ma era un'arte
Era un invito lettura questo confronto dà lettura comunque lì
In qualche modo si è fatto e si è provato a farlo fare ai Milito tutti perché dall'altra parte invece no non sia fattibile tra sapere un ponte oppose Stati ai versi del Belli no
E che quando a a Campo de'Fiori ci sono
Le botteghe e i banchi che vendono frutta e verdura cioè il prete che vede il banco dei libri e dice filiere nulli leggete non son roba per i cristiani i libri per l'appunto in qualche modo si è rimasti a quella a quella tradizione di è invece il papa laico
Diciamo che si rappresentava in questo una diversità profonda
Dal papa laico in un Paese che voleva essere cattolico da una parte tutto risorgimentale dà con l'altra
Fascista e antifascista papa laico non è che avesse grandi grandi spazi e quindi questo ha creato le condizioni della prosecuzione diciamo così una specie di radiazione fossile della superiorità comunista Furio Colombo reso scrive firma per il fatto quotidiano come è giusto che sia come è giusto che sia perché poi
I di il fascio regressi siti è giusto che a un certo punto si ritrova in una in una casa comune e quindi giustamente si è ritrovato al fatto quotidiano e quella roba lì giustizialisti le le l'idea l'idea io sono il migliore tu devi sparire
Però rimane rimane ancora una una storia racconta brevemente molte altre storie
Di scuola democratica non sono più la contabile sono stati sepolto o dimenticate o addirittura cancellate dall'ignominia questo è una debolezza culturale del Paese e del resto
Il pilastro fondamentale sul quale poggia
La cultura storica del dopoguerra e cioè De Felice Renzo De Felice è un signore che non poté mettere in cattedra nessuno dei suoi e nessuno ancora oggi lo ricorda come uno scandalo intollerabile
Nessuno ne fa o ancora oggi un elemento di battaglia per dire le università devono essere liberate dai corta ai concorsi a cura degli altri professori universitari
Dalle abilitazioni senza cattedra da queste buffonate burocratiche
Le ore serali devono essere aperti alla concorrenza devono trovarsi soldi nel mondo del privato devono trovarsi finanziamenti devono mettere in cattedra le persone che insegnano qualche cosa e non dei semi analfabeti perché la grande differenza
E che quegli errori dis di di di di di svista che abbiamo segnalato appaiono ottantotto accadono e possono accadere a chi scrive i libri
Accade molto meno nei testi universitari con i quali si va in cattedra perché non è che non li scrivono non li leggono nemmeno perché siccome li fanno copia incolla molto spesso non conoscono quello che hanno scritto non hanno idea di quello che lo scritto varie ognuno scrive può capitare
Di prendere di prendere una uno un un refuso un errore visto un pavone sostanzialmente ecco questa roba qua le vesti se uno pensasse alla storia di Renzo De Felice sarebbe un motivo straordinario per fare un repulisti le università italiane
Pesce non viene fatto ma di cosa ci occupiamo l'esatta realtà il il l'assistente che dice io non vengo pagato e chi se ne frega perché quanto vari cioè il problema non è qua se Bini pagato lire perché fa se domandi ancora oggi è stato un dibattito in televisione l'altro giorno
Con un noto esponente del partito della Partito Democratico no noi ci siamo occupati della cultura della scuola abbiamo assunto cento mila persone agli occupati di quelli che sono stati assunti disoccupati la cultura della scuola perché quella è un'altra cosa alle seduto al sole cento mila persone che sanno andare in cattedra e avete presi senza concorso
Violazione palese peraltro della Costituzione una Costituzione giorno così si vivono solo se Marion gli altri
Questa è una debolezza mentale del mondo o di questo mondo e molte cose
Dividono a mio modo di vedere le l'immondo e la cultura da quelle di Marcello Veneziani che apprezzo moltissimo perché le uniche cose interessanti nella vita sono quelle di Vezza a quello uguali grazie conosco già solo nono non ho motivo di confrontarmi con chi la pensa esattamente come però nella diversità questo è uno sforzo di raccontare
E di rendere viva un'Italia diversa
Che fin qui è stata un'Italia soccombente perché l'Italia un Paese conformista è un Paese che s'accoda è un Paese che ancora oggi di fronte alla all'inesistenza giorni siamo fermi al mille novecentonovantaquattro con Prodi al novantasei quindi ho fatto due anni avanti siamo in Merloni all'Ambrosetti esatto dice guarda che sono scene inguardabile
La domanda che viene fatta ma allora chi dovrebbe essere il leader ma che razza di domanda domande di piuttosto come facciamo da ventidue anni a parlare dell'età pensionabile
In Parlamento si va in pensione avendo parlato dell'età pensionabile cioè diventato un mestiere avvitare gesso io a vita mi occupo di conto di quando si va in pensione
è un paese fermo ma è fermo perché perché non si riescono a dire delle cose elementari e cioè l'unica cosa interessante delle pensioni e chi le paga
Non è che quando ci vai tu quanti soldi dopo lo prima io ci spero che ci vada presto a diciannove anni da diciotto anni di danno il bonus perché ha fatto diciotto anni a diciannove teneva in pensione Comuna con cura e così si aumento nei consumi perché non nella casa di Hanau dividere dico di sì aumento dei consumi l'economia tira il tema chi paga tutto questo cioè i soldi che ci rimette mano ma questo è un tema da economicistico no questo è il tema della giustizia sociale
E della riflessione politica che viene però cancellato dalle scene perché noi ci occupiamo solo Episcopal nel dibattito culturale è un dibattito a sinistra
Quando il tema è conquistare i consensi mentendo e raccontando unità che non esistono allora questo si può andare a destra e quanti fino a quando uno stacco e sta condanna si merita la sorte degli e tocca
La prima gli cedergli la parola Marcello chiudere questo incontro devo dire che non senta Mare e ciò che perché Davide lì il giorno qualche giorno dopo l'inclusione nell'Indice dei libri proibiti delle opere di Benedetto Croce
Quando Benedetto ricevette una lettera da chi
Dal più grande intellettuale organizzatori di torri Aler cattolico del Novecento don Giuseppe De Luca il quale scrisse caro senatore io
Io e questa raccolta di lettere veramente alcuni punti divertentissima come questa la si può leggere nell'epistolario Benedetto Croce Giuseppe De Luca curato da in maggio a Mattei cinque sei anni fa per le Edizioni di Storia e letteratura
Caro senatore io le debbo direi non in camera caritatis perché ne ho parlato anche in Vaticano che qui il fatto che i suoi libri siano stati introdotti inclusi nell'Index Librorum proibito ormai ne come editore come cattolico mi
Da un certo disagio
La risposta di Benedetto Croce fu attorno perché stimava tra l'altro don Giuseppe De Luca del monsignore le vere indisse il modo sì è vero realtà me lo aspettavo però non se ne abbia a male
Perché io sulla riviera di Chiaia incontravo tutti i giorni monsignore
Il quale mi salutava panna diciamo con un certo distacco da quando il Vaticano mi aiuta introdotto le mie opere nell'Indice dei libri proibiti questo monsignore sì toglie il cappello quanto mi incontra quindi
è vero il sacro testo la Bibbia oggi non viene letta non solo dei cattolici se tu chiedi ai vescovi ai Carrer sino ai cardinali lo dice con voce bassa risultati vestita di praticare unico a voce bassa
Se hanno letto non dicono nell'ebraico nell'aramaico ma almeno non di come il greco ma almeno nella testo latino il Nuovo Testamento ebbene siamo sulle dita di due mani e e bastano e avanzano
Ma la cosiddetta cultura di sinistra un giorno chissà euro a Lucio Colletti che Marx non solo l'aveva letto lo aveva Ruminato professore ma quanti sono
I dirigenti del partito comunista che hanno letto tutto il capitale
Bastano due
Le dita di due mani
Bastano le dita di una mano e avanzano oppure
Marcello Veneziani sì
Ma io Frari delle osservazioni sulla egemonia della cultura più qualche coriandolo pochi minuti insomma sull'egemonia dalla cultura io concordo perfettamente con quello che è stato detto e cioè che da una parte c'è stata una sensibilità nei confronti della cultura della lettura sinistra che non si è verificata altrove
E hai ragione a sottolineare l'insensibilità della destra o quella dei cattolici che non hanno mai ritenuto strategico il riferimento culturale però fari solo due osservazioni
Alla prima quando Gramsci elabora la sua teoria della conquista della cultura come premessa per la conquista politica
Teorizzando quello che Bottai e gentile stanno in quegli anni praticando cioè lui in pratica porta su un piano ideologico di elaborazione culturale quello che di fatto stanno facendo Giovanni Gentile con l'Enciclopedia e con le altre attività che lo hanno e in qualche modo seguito e dall'altra parte Bottai che stai in effetti tentando di organizzare la cultura tenendo insieme anche elementi di dissenso all'interno del fascismo primo elemento la seconda osservazione che vorrei fare
Liberiamoci dal luogo comune della identificazione della cultura con diciamo il marxismo il progressivo con la sinistra ecco scrivendo queste questi cento ritratti
Io mi sono accorto che i due terzi di questi ritratti ma sono sicuramente molto generoso per difetto
I due terzi di questi ritratti sono di autori irriducibili a un universo marxista progressista e di sinistra sono conservatori nazionalisti cattolici tradizionalisti Proto fascisti tutto meno che
Autorizzi viste e larga parte di questi autori sono del Novecento
Questo per dirvi che le vette del Novecento
Sono tutt'altro che omogenea la cultura che ha dominato in questi anni e allora che cosa è avvenuto e avvenuto che l'organizzazione della cultura è finita nelle mani della sinistra
Ma i punti alti della cultura della letteratura della filosofia sono stati toccati da autori che nulla avevano a che fare con l'egemonia culturale con intellettuale organico con intellettuale collettivo e così via quindi questo
Mi pare un elemento da sottolineare perché
Dimostra come insomma
Quella che c'è stata a sinistra è stato come dire un'occupazione dei impiegati di concetto dalla cultura cioè sono esami no non era di sinistra i numeri uno non erano di sinistra
Quindi questo mi pare un ENEL non erano omologate centraline poi qualche coriandolo tratto dalle dalle riflessioni che ho sentito tutti giustamente prima sottolineati
L'importanza di leopardi rispetto Cioran sul pessimismo
Io credo che leopardi badante considerato come uno dei più grandi pensatori della modernità
E un grande pensatore dotati di noi lo citiamo ancora e soltanto come può at
Ma leopardi è stato un grande pensatore è colui sicché ha guardato negli occhi il nulla cioè e se vogliamo nichilista tragico dove il tragico riscatta in qualche modo suo nichilismo
Ma lui straordinaria figura e qui permettetemi soltanto una piccola in corso nella biografia un'incursione che apre un altro scenario ma veloce non soltanto io mi chiedo nella biografia di leopardi questa cosa che tremende esce
Ma se io Pardi non fosse stato quello sgorbio
Che era che a Napoli chiamavano scarta di lato cioè una figura così se fosse stato accettato ha colto dalle donne avrebbe scritto con gli occhi che ha scritto allora che il legame che c'è tra dolore privazione e grandi opere capolavoro
Non viene capovolto il canone della bellezza in questo caso cioè un tema importante fondamentale lo cito così perché è una voluta e come dire evasione dei temi nostri
Cito un'altra cosa che ha citato prima Corrado cioè con il riferimento che faceva Prezzolini cioè Prezzolini nel mille centottantadue pochi mesi prima che morisse ormai centenario
Legge la recensione di un pagliaccio che non conosce su una rivista e manda una cartolina postale all'editore Giovanni Volpe per dire questo
Pazzo la scrive cose sorprendenti eccetera ecco il dubbio che lascio al lettore e è un esempio di lucidità di Prezzolini o era già rimbambito
Perché diciamo si occupa di questo autore questo e per restare nell'ambito degli autori italiani cito una piccola statistica di questo libro su cento autori di cui parlo tre soli sono viventi e uno di questi ha avuto il privilegio di leggere
Il suo profilo quando era ancora diciamo impagina ed Emanuele Severino che mi ha risposto e infatti il tratto anomalo di quel ritratto e che è un ritratto fatto con l'autore stesso cioè nel senso che lui contesta alcune mie osservazioni io gliele faccio degli Alter rimane fa degli altri e viene fuori diciamo così Severino insomma
Quello che lui ha rappresentato quindi tanto per raccontare una curiosità
Che
Questo per dirvi insomma il libro si compone poi gli altri aspetti diciamo letterari umani che non abbiamo toccato c'è tutto un filone che vada Proust a Oscar Wilde per finire a persona borghese ed altri autori
Che è un filone a cui io tengo molto così come c'è un filone come dire esoterico che che parte da autori impensati è arriva Simón vende una parte dall'altra che non a Flora in scheda altri autori
E volutamente un libro dispersivo insomma quindi mi dispiace di avervi introdotto in questo labirinto trovate la chiave per uscire perché io non sono buono grazie
Altrove vedi Marcello un buon autore Happy Lucca
Perché se facciamo indigestione il libero non viene acquistato men che meno viene eletto e subito passa nel magazzino
Io devo dire che l'immagine che abbiamo di leopardi è un'immagine scolastica conferma Davide di quello che dicevi tu
La buona scuola non sta tanto nel pensare quanti insegnanti importante ma come ci sentiamo all'Università del Medioevo che nascevano sulla base delle esigenze
Dei e anche delle valutazioni dei docenti fatti dagli allievi dagli studenti se non riportiamo al centro gli studenti naturalmente la buono scuola
Resta uno Meier o slogan è vero questo libro merita altre presentazioni se non altro perché mi dispiace non poter fondare la parola un pubblico attentissimo
Che non ha fatto squillare traslare i cellulari almeno in maniera così evidente dagli sguardi anche molto visse qui secondo me si sarebbero state domante anche
Difficilissime allora
Per cavallo ce n'è prove c'era l'autore ma anche anche per proteggere voi due io e forse anche me stesso
Io soprassiedo questa volta al pubblico oggi dare parola pubblico così attento ma mi congratulo innanzitutto
Con appunto tutti voi ringrazio Marcello Veneziani di cui abbiamo presentato ma direi più che presentato discusso perché un libro che fa discutere
Imperdonabili cento ritratti di maestri sconvenienti casa editrice Marsilio nella collana notti naturalmente ringrazio il cari amici prima che colleghi Davide Giacalone
Corrado Ocone ringrazio la Fondazione Luigi inaudite sulla ospitalità ormai c'è uno al binomio
Quasi inscindibile tra radio radicale
E la Fondazione Einaudi e naturalmente dulcis in fundo da Giuseppe di Leo un saluto e un ringraziamento oltre che al tecnico Riccardo grazie ai video ascoltatori di radio radicale buonasera