Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale giovedì sedici novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi che tenteremo di approfondire questo oggi partiremo dall'unione europea all'Hammond
Approfitta del lancio della cosiddetta pesco l'embrione di Europa della difesa lunedì per fare un po'il punto sui tentativi di rilanciare l'unione europea l'analisi e di significa Hoffmann il titolo aspettando Berlino perché a Berlino non c'è ancora un Governo e fino a quando la cancelliera Angela Merkel non avrà messo insieme la sua coalizione
Jamaica
Il rischio che l'Unione europea debba attende a proposito di unione europea con il New York Times faremo il punto su due crisi la prima sta Polonia dopo la marcia che c'è stata
A Varsavia alcuni giorni fa da parte di nazionalisti di estrema destra fumogeni e odio in marcia in Polonia il titolo dell'editoriale del New York Times che poi dedica un altro editoriale alla Breil visite alle tribolazioni della signora mei nel Regno Unito diversi
Quotidiani il Times Guardian dedicano ampi commenta invece alle interferenze della Russia nella campagna per il referendum sulla regredite vi proporremo in particolare il Time e poi chiuderemo con altri due temi lo Zimbabwe quello che appare come un colpo di Stato contro Mugabe dittatore per trentasette anni di questo paese lacca ottica fine dei giochi che minaccia lo Zimbabwe il titolo dell'editoriale del feroce al Times
Con il mondo e con i vostri giornali invece toccheremo al Venezuela
In particolare le sanzioni adottate dall'Unione Europea contro regime Maduro e la bancarotta dello stesso regime bancarotta non solo né i fatti ma anche di diritto dopo che il governo venezuelano ha chiesto di ristrutturare il suo debito ma cominciamo
Dall'unione europea e da un'analisi pubblicata oggi dall'immonda firma Sylvie Kauffmann dal titolo aspettando Berlino scrive il quotidiano francese
Non sembra nulla di importante quello che è stato messo in piedi lunedì a Bruxelles e da ventitré dei ventotto Stati membri dell'unione europea un nome oscuro cooperazione strutturata permanente a causa di un burocrate per il quale il marketing è senza dubbio una parolaccia una sigla pesco in inglese per un'organizzazione l'Unione europea che dovrebbe proscrizione re le sigle eppure questa pesco è un progresso maggiore nientemeno scrive le mondo che la Fondazione dell'Europa della difesa con una lista di una ventina di impegni comuni su programmi di armamenti capacità militari operazioni Esterne
è l'Europa che protegge sulla sicurezza il progetto spiega le monde talmente antico risale al due mila e uno che ormai gli esperti avevano iniziato a soprannominato lo la bella addormentata
Cosa è stato risvegliare questa bella addormentata nel due mila e diciassette beh in giugno la Commissione europea dieci anni dopo il Trattato di Lisbona ha presentato la sua visione dalla difesa europea
Accompagnata da un fondo europeo per la Difesa che dovrebbe mobilitare cinque virgola cinque miliardi l'anno per acquistare equipaggiamenti militari comuni ma ciò che ha fatto uscire davvero la bella dalla sua letargia
E quello che in Francia viene definito il momento europeo una nuova dinamica che dovrebbe permettere all'unione di proiettarsi di nuovo verso il futuro di rimettersi
A costruire di permettersi di sognare
L'idea di mettere in piedi capacità di difesa propri è diventata una necessità spiega le mondo di fronte a un ambiente internazionale sempre più complesso
A est dalla crisi ucraina la Russia appare come una minaccia a Ovest gli alleati americani sembrano sempre più imprevedibili al sud c'è un'attività terrorista permanente all'Estremo Oriente Lecce
Un gigante cinese le cui velleità di potenza sono inevitabili e accessorie mentre un importante partner in Regno Unito tradizionalmente ostile a ogni iniziativa di difesa europea ha deciso di lasciare l'Unione dunque
Non può più essere un ostacolo i fattori erano presenti serviva un motore il sette maggio i francesi hanno eletto un presidente non hanno alcunché aveva scelto di fare Campagna elettorale sull'indispensabile rifondazione dell'Europa la sua vittoria sotto la bandiera a dodici stelle ha provocato un elettroshock tra agli altri leader pro europei che fino ad allora erano rimasti paralizzati dalla progressione del populismo euroscettico Angela Merkel ha ritrovato il sorriso finalmente ci si è risvegliato il tandem franco-tedesco è stato rimesso in sella
La speranza è di un
E di ritorno anche l'Europa è di ritorno il presidente che ha fretta proseguiremo il Macro a proseguito sul suo slancio discorso dopo discorso ha rimesso l'Europa in cima all'agenda fatto proposte
Ha lanciato idee mostrando la sua ambizione e la sua audacia ni colloqui seminari euro pay
Si incontrano ormai due tipi di partecipanti i britannici totalmente concentrati sull'incubo Brain visite e gli altri che si chiedono se Maicon sia serio e se avrà successo e la risposta è sì alla prima domanda mentre alla seconda in genere di Esperti partecipanti dei consessi europei reagiscono così chiedete ai tedeschi perché perché il problema è che i tedeschi in questo momento sono assenti scrivessi il vitto e Hoffmann in questa fine d'anno Berlino non è più la Germania e la Jamaica
Il nome dato i negoziati sulla futura coalizione di governo i cui colori verdi per i Verdi nero per l'asse di un di Merkel giallo per i liberali dell'esistente corrispondono i colori da la bandiera dell'isola caraibica
Sette settimane dopo le elezioni e almeno fino a Natale forse fino a gennaio febbraio i dirigenti politici tedeschi saranno assorbiti
Totalmente da questi interminabili negoziati ed è un peccato
Perché c'era molto da fare e molto poco tempo da perdere il momento europeo e fragile in qualsiasi momento un vento contrario potrebbe chiudere la finestra di opportunità che si è aperta quest'anno già oggi tra gli stati membri l'entusiasmo iniziale era freddato dalle recriminazioni Duso sulle ambizioni nascoste della Francia di dirigere l'Europa sui diktat franco-tedeschi sull'Europa due a due velocità
Un segnale forte da Berlino che dimostri un sostegno Franco il massiccio alle iniziative francesi di Rifondazione dell'Europa permetterebbe di superare queste reticenze ma Berlino e altrove
La lista delle divergenze tra partiti della futura coalizione ne conta ancora centoventicinque in particolare sull'Europa negli ambienti europei tutti sanno che i responsabili tedeschi paralizzati dal timore di un'Europa dei trasferimenti fiscali di bilancio hanno poca simpatia per le idee di Manuel Maicon sulla futura architettura della zona euro John Pisani Ferri consigliere economico di macro candidato Ferri che tra l'altro molto stimato Berlino pubblicato articoli sulla stampa tedesca per denunciare lesso ossessioni germaniche l'ex ministro tedesco degli esteri Jo ska Fischer verde avverte i suoi compatrioti che stanno giocando con il fuoco rifiutando di sostenere lo slancio europeo della Francia
Fischer e Pisani Ferrari hanno ragione se Berlino tarda troppo la bella addormentata potrebbe di nuovo assopire assi e per molto tempo conclude Sylvie Kauffmann su l'Hammond di oggi io al Times invece nella tra i tra i suoi commenti approfondisce due due crisi interne a due Stati membri dell'Unione europea uno se ne sta per andare l'altro in qualche modo è a rischio almeno in termini di appartenenza i valori le regole democratiche
Dell'unione europea partiamo proprio da questo la Polonia fumogeni e oggi è in marcia il titolo dell'editoriale del New York Times che scrive
La marcia a Varsavia di sessanta mila nazionalisti di estrema destra
Arrivati dalla Polonia dal resto d'Europa con fumogeni rossi simboli razzisti come gli slogan Europa bianca sangue pulito è apparsa come lecco di un'epoca molto sinistra il ministero degli esteri polacco ha condannato le dichiarazioni razziste xenofobe antisemite
Ascoltate durante la marcia ma lo stesso ministero anche difeso la manifestazione come un simbolo
Di patriottismo e le uniche persone che sono state arrestate sono stati i manifestanti Prodi Democrazia che hanno contro manifestato ancor più preoccupanti per gli americani e forse per il mondo sono state le parole di una vecchia canzone nazionalista polacca cantata durante la marcia vogliamo Dio
Parole che erano state citate anche dal presidente americano Donald Trump a Varsavia in luglio in gruppi neofascisti supremo artisti di anche i sono diventati più visibili e aggressivi in Europa e negli Stati Uniti si sentono legittimati da leader politici nazionalisti populisti come Trump
In Polonia il partito di governo leggi giustizia attaccato i tribunali in media agli immigrati l'Islam l'Unione europea i liberali e questo malgrado le passioni di estrema destra trovino poco riscontro nella realtà la pal la Polonia per esempio sulla questione immigrati ha raccolto meno di mille cinquecento richiedenti asilo quest'anno di cui solo diciotto dalla Siri agli altri dall'Ucraina
Il brutto nazionalismo che attraversa il mondo occidentale e in particolare l'Europa centrale potrebbe essere solo una fase di una difficile transizione in un mondo confuso in ogni caso secondo gli Ortensio si deve e si può rispondere con il buonsenso lo ha dimostrato la Francia con la sonante sconfitta dell'estrema destra
Alle ultime e elezioni presidenziali ma gli slogan disgustosi visti a Varsavia
E la paranoia che c'è dietro a tutto questo devono essere condannati i governi populisti di estrema destra che Condon hanno questi comportamenti devono essere censurati non applauditi così tra l'altro io Times che in un altro editoriale invece si occupa di Brecht sito meglio delle tribolazioni della signora May questo il titolo
E scrive il New York Times non è un momento facile per Theresa May i negoziati sulla Brecht sono un momento cruciale durante il quale il primo ministro britannico avrebbe bisogno di essere forte
Ma non passa giorno senza che non emergano nuove rivelazioni su scandali di vario tipo senza che i suoi ministri
Non facciano qualcosa di sbagliato il segretario alla Difesa al ministro la difesa si è dimesso dopo accuse di molestie sessuali il più fidato luogotenente di lei potrebbe seguirlo un altro ministro ha lasciato dopo un incontro non autorizzato in Israele e ministro degli Esteri Boris Johnson è criticato per aver fatto una dichiarazione
Che potrebbe costringere una donna britannica restare cinque anni in più in un carcere in Iran perfino in tempi normali scandali di questo tipo avrebbero serie ripercussioni su un Governo ma tutto questo si aggiunge
Al compito enormemente complesso di fare uscire il Regno Unito dall'Unione europea che ha paralizzato il governo Meiji
Nei ricorda il New York Times dipende sia da i Remain ERS quelli che vogliono in qualche modo restare il più vicino possibile all'Unione Europea sia dai lì verso quelli che e vogliono andarsene a tutti i costi ha dunque
Nei margini molto limitati sui suoi ministri nel frattempo l'Unione europea ha avvertito che senza un accordo entro due settimane su quanto Regno Unito pagherà per i suoi impegni finanziari
Non ci sono abbastanza tempo per lavorare sui negoziati sulle relazioni commerciali future che dovrebbero essere lanciati in dicembre allo stesso tempo May ha di fronte una dura battaglia in Parlamento questa settimana
Su un progetto di legge chiave per trasferire la legislazione dell'Unione europea nel diritto britannico l'incertezza spaventa
Il leader dell'economia su entrambe le sponde della manichea scrive nelle conclusioni
Il New York Times il causa politico dentro il governo Meiji rafforzato dalla sua fallimentare scommessa di andare a lezioni anticipate in giugno
Ha reso la sopravvivenza di me in molto più ardua ed aumentato l'incertezza in questa congiuntura cioè la possibilità concreta di un nuovo governo a Londra l'unico elemento positivo
Ciò che sta accadendo nel Regno Unito va al cuore del dibattito democratico sul conflitto tra identità nazionale organizzazioni sovranazionali in un mondo che cambia rapidamente questo lo stesso dibattito che scuote la politica in tutte le democrazie occidentali non ultimi gli Stati Uniti nessuno sa come finirà ma questa è la democrazia così tra l'altro il il il mio io Times la stampa britannica invece dedica ampio spazio ampi commenti a una questione che gli americani hanno già vissuto da vicino le interferenze della Russia nella campagna per il referendum sulla brand Seat sia il Guardian simultanei pensieri
Abbiano dedicato loro editoriale il Times questo il titolo bambole russe attraverso botte e disinformazione ci sono potenze straniere che hanno cercato di condizionare la nostra democrazia
In buchi legali e tecnici che hanno permesso che questo accada devono essere chiusi scrive tra l'altro quotidiano conservatore
Britannico nel frattempo però scoppiata una nuova crisi che non possiamo non affrontare in questa rubrica lo Zimbabwe
Il colpo di Stato almeno questo pare contro Robert Mugabe dittatore da trentasette anni
Del di questo Paese
Il Financial Times ieri vini di cavolo editoriale la caotica fine dei giochi che minaccia lo Zimbabwe un colpo di stato non è la risposta alla tumultuosa battaglia per la successione
Di Mugabe scrive il quotidiano della City non c'è niente di inevitabile nemmeno la una tragedia nella crisi in corso in Zimbabwe un dittatore sempre più vecchio sostenuto da una moglie testa calda che ha quasi metà dei suoi anni
Si è messo ad attaccare i militari con cui aveva condiviso la guerra di indipendenza gli altri tifi responsabili dell'esercito sostenuti dal vicepresidente Henderson Nanni Uganda Ruanda hanno avvertito il tiranno che interverranno se l'epurazione dei veterani della guerra di liberazione continuerà si tratta di un passo senza precedenti un segnale
Di quanto le cose rischiano di andare fuori controllo la presidenza di Robert Mugabe si sta avvicinando una fine caotica il suo movimento un tempo monolitico si è diviso ce lo spettro di un collasso del Paese
Ma in collasso non è una una fatalità anzi visti i i problemi in cui sono stati trascinati di abitanti dello Zimbabwe in trentasette anni di regime Mugabe crisi economica iperinflazione corruzione violazioni massicce dei diritti umani
è un miracolo che il paese non si è già crollato eppure la situazione può ancora essere risolta come il colpo di Stato non è la risposta giusta la crisi innescata dalla battaglia per la successione in corso e non lo è nemmeno lasciare la moglie di Mugabe ereditare una presidenza dinastica uno scenario che è iniziato diventare plausibile
Ma mano che la moglie ha preso il controllo sul marito cacciando potenziali rivali
Visto quel che il gioco è sorprendente che le istituzioni regionali continentali non abbiano reagito prima tocca sia la popolazione dello Zimbabwe determinare cosa accadrà dopo Mugabe ma occorre anche che il mondo esterno sia pronto ad aiutare e lo faccia sapere qualcuno con la struttura di con le eseguo un un bus Angiola ex presidente della Nigeria potrebbe guidare un gruppo di saggi che valuti le necessità del Paese ed eventuali soluzioni politiche il Regno Unito farebbe bene a sette ad attenersi perché o meglio adottare un basso profilo scrive il Financial Times perché è l'ex potenza coloniale ma può comunque offrirsi per coordinare probabilmente Mugabe non accetterebbe questo ma non ci si deve fermare dopotutto questa è una crisi che va oltre lo Zimbabwe se si dovesse trasformare in una conflagrazione colpirà i duecentottantasette milioni gli abitanti
Dell'Africa del Sud offrire speranza in questa fase critica e più efficace che limitarsi a consolare disperati dopo una crisi così tra l'altro il Financial Times
Ci spostiamo di continente ma alcuni paralleli
Si possono intravvedere
Il Venezuela il mondo in un editoriale ieri salutava alle sanzioni adottate dai ministri degli esteri dell'Unione europea anche se saranno graduali
Pressione internazionale contro l'impunità del regime ma duro il titolo dell'editoriale del quotidiano spagnolo va bene c'era al centro che l'attualità anche per un'altra questione che va segnalata la bancarotta alla ristrutturazione chiesta del debito ricordiamo che il Paese con con con ricchezze petrolifere enormi il Venezuela dal manca rotta il titolo dell'editoriale del giornale ed è un'altra lezione sul costo di prestare denaro un regime socialista regime socialista che non può rimborsare il suo debito
Il problema qual è ed è che non si potrà prestare altro denaro fino a quando non ci sarà un minimo di libertà economica ma ma anche politica secondo il Wall Street Journal ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale