Tra gli argomenti discussi: Carcere, Cattolicesimo, Chiesa, Criminalita', Diritti Umani, Francesco, Giustizia, Libro, Malattia, Napoli, Poggioreale, Salute, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 25 minuti.
Rubrica
12:00 - Torino
membro della Comunità di Sant'Egidio
Radio radicale bentornati in questo nuovo appuntamento delle parole e le cose puntata particolare del nostro formata di approfondimento culturale perché
Grazie ad un libro ad un bel libro scritto da Antonio Martone che è venuto a trovarci benvenuto a Radio Radicale Antonio grazie dell'invito buona filo tutti ho scoperto dopo
Grazie al libro da lui scritto e adesso la palla passa Mema la vita solitudini riscatto nel carcere di Giuda guida editori
Andiamo appunto ad occuparci dell'universo carcerario raccontato all'interno di questo libero molto molto importante adesso la palla passa a me
è una frase epigrafica scritta in una lettera che è un detenuto dia indirizzato un invito che tu hai
Ha fatto più volte Luigi scrive quando uscirò dal carcere la palla passa a me
Tu sei un un esperto di carcere partecipano anche gli Stati generali della esecuzione penale voluti dal ministro Orlando e e questo sembra quasi essere per te una sorta di volume di bilancio della tua attività della tua attività più che sociale umana perché sono stati anni densi di incontri densi di storie anni in cui hai conosciuto un'altra Italia potremmo dire quella che passa per il carcere e in particolare il carcere di Poggioreale che oggi diciamo è sempre un posto delicato un posto dove l'umanità si manifesta con tutta la sua fragilità la sua indolenza ecco innanzitutto ti chiedo una domanda da autori come Stato Bertè rimettere mano a queste memorie a questi scambia questi volti a queste storia
Sì è stata è stato un po'ricordare anche tante esperienze e tanti incontri alcuni difficili altri invece che si sono ben conclusi
Diciamo che è stata una un po'per caso diciamo avvenuta questa questa idea l'esigenza di come dire sì sì risistemati Cesare tutto quello che avevo scritto soprattutto per fare un'operazione culturale
Cioè perché in fondo il carcere viene spesso evocato da tanti soprattutto quando succede qualche episodio un po'eclatante
Io ho voluto raccontarlo invece raccontando raccontarlo partendo dalla mia esperienza da questi dieci anni a ormai undici trascorsi all'interno di Poggioreale come volontario dalla Comunità di Sant'Egidio
E da cui sono nate tante riflessioni tanti spunti oltre che tanti incontri e quindi ho voluto risistemati Zardini che raccontare un'altra storia del carcere quella concreta alla realtà che lo vedevo la realtà che mi interrogava che mi incuriosiva
I
E quindi così è nato questo questo diritto un libro che non è un flusso di coscienza disordinato ma è diviso per tematiche per problematiche soprattutto che essi affrontano all'interno delle carceri
Ci sono appunto
Il problema anche da questi microfoni ovviamente abbiamo denunciato e grazie all'attività di Rita Bernardini del partito radicale vengono continuamente sottolinea dirle
Sovraffollamento la violenza all'interno delle strutture carcerarie la salute perché poi ovviamente nessuno dice tranne poi il carcere prettamente un luogo insalubre fondamentalmente un focolaio c'ero
Chiuso come si suol dire
E soprattutto diciamo gli aspetti relativi a quei diritti negati ai diritti che comunque dovrebbero essere carta scritta sulla pietra ma spesso diventano diciamo delle opportunità mancate diventano poi all'interno del carcere un modo al troverà alimentari violenza per alimentare sopraffazione l'un con l'altro io PG quindi coloro che alla fine non hanno il degno e giusto trattamento rispetto alle patologie di cui sono portatori e
E soprattutto questa idea base dell'umanizzazione delle carceri che raccoglie un po'tutte quante le esperienze che tu narri ecco questi capitoli raccolgo delle problematiche distanti a rivolti anni luce da chi magari ci ascolta in questo momento
Però lato a forzare la forza di questo libro è stato quello di non tanto parlare di problemi
Per massimi sistemi ma entrando con le storie che tu hai incontrato allora anche come è stato a fare questa operazione d'ordine da un punto di vista schematico perché un libro riporta anche la schematicità ma come è stato poi vederli tutti insieme questi problemi perché vivendo lì magari da operatore c'è sempre la situazione che si deve un po'a lottare
Siano loro innanzitutto volevo come dire approfittare di questa occasione per ringraziare a Radio Radicale per il grande servì a Rita Bernardini per i grandi servizio
Che svolgono appunto parlando denunciando amplificando una serie di problemi che altrimenti resterebbero sotto la cenere quindi veramente grazie a voi
Sì o sì devo diciamo con il duo raggruppare questi questo libro per tematiche perché a un certo punto mi sembrava
Di poter parlare di cioè di alcuni dei problemi principali allora il sovraffollamento per tanti anni è stato un un problema enorme soprattutto a Poggioreale
Poi c'è stata una una come dire un una caduta con mille persone in meno quindi si è respirato adesso invece sta ancora risalendo però insomma sicuramente sopraffini sovraffollamento la condizione poiché questo comporta perché noi non si tratta di numeri ma si tratta di condividere
Una stanza con persone non scelte con persone anche difficili tante volte
Anche in sedici siamo arrivati a Poggioreale nei peggiori periodi in una stanza quindi immaginiamo cosa vuol dire e quindi questo mi sembrava il primo problema insomma
E poi come giustamente dicevi tu la salute io penso che oggi la salute il problema principale del carcere nelle carceri perché se ne parla poco perché comunque ci sono situazioni di persone che che in qualche modo soffrono e non hanno voce non hanno possibilità di di curarsi si dice che va be'
Le figlie si fanno in carcere ma si fanno anche fuori questo non è vero perché fuori uno può scegliere il medico da cui farsi curare
E la storia di di Alessandro che quello che poi mi ha dato come dire il titolo del libro è una storia emblematica in qua anche Empoli spettò salute perché Alessandro Giovanni detenuto
Ha vissuto per un anno con una pallottola in una gamba e non si riusciva a farlo operare
Con dei dolori atroci
I poi per questo anche la palla passa meglio persone non Poggio è diventato un posto gioco insomma perché alberi ha ripreso a giocare a pallone però poi anche perdite insomma la vita adesso stemma notte quindi insomma cerca di riprendersi però insomma
Un senso di responsabilizzazione
E quindi questo discorso dalla salute penso sia un discorso fondamentale oggi di cui si parla poco lo ripeto perché mi sembra importante e poi tanti altri temi io PG questa chiusura lenta
Molto molto farraginosa oggi ci sono le REM si con altri problemi io non credo che siano chiusi dei insomma di i problemi chiama
Appunto avanza assolutamente e quindi tu tutto come dire ho voluto sistematizzare lì per un po'per fare un delle piccoli resoconti dei piccoli bilanci di quello che succedeva per temi
Sono quindi i diritti negati ecco per esempio una cosa positiva sicuramente dopo gli stati generali è stato il cambio nella terminologia non ci sono più domandina spezzino scopino tutti questi termini infantili Santi
Che rimandano vanta una visione infantili Zante del detenuto adesso per fortuna
Non ci sono più questi termini anche se poi c'è bisogno un cambiamento culturale che perché in carcere mi chiamano ancora così per cui bisogna poi passerà del tempo perché Inter in questa questa come dire questa nuova terminologia e poi come dicevi tu alla fine di tutto il problema è umanizzare il carcere perché alla fine un carcere più umano conviene a tutti
Cioè non viene a chi è detenuto ma anche a chi ci lavora con i detenuti altrimenti ci si abbrutisce altrimenti come dire veramente non serve a nulla un carcere così per cui questa è l'idea di fondo come tu hai ben un individuato i ed è poi finito il frutto dell'esperienza che ho vissuto in questi anni c'è vivere umanizzante o non soltanto i detenuti personale insomma tutto l'ambiente
Ecco c'è un tratto della presentazione di questo libero che ha fatto Alessandro Barbano che è il direttore del Mattino che penso possa diciamo essere veramente
Sintetizzare veramente le intenzioni letterarie e di inchiesta di questo libro dice questo libro
Si presenta fin dalla sua ricca introduzione come un azione di coraggio di memoria diretta contro una grande rimozione collettiva in un Paese che confonde sempre più la morale con il diritto il carcere non è un luogo astratto abitato da fantasmi di cui nessuno si spaventa
A Torino attoniti istituisce un corto il sangue lo fa riemergere dall'oblio della sua fisicità dolorosa lo impone alla coscienza distratta
Dai luoghi comuni della retorica dominante lo rimette in un tempo fatto di attese rassegnate speranza improvvise cocenti delusioni Antonio mattone è un pellegrino kafkiano che attraversa scalzo universo di indegna indegnità
E ci sfida mostrandoci suoi ospiti nei loro somiglianza con noi ci sfida di imbracciare domande che non hanno risposta è che pure i che perciò meritano di essere poste domande civili che la coscienza risvegliata dal torpore del moralismo corrente riportasse
Questo libro una sveglia salvifica ma ultimativa che ci offre ancora una residua possibilità di capire capire che il dolore degli altri così simile al nostro e sostenibile se riusciamo a dargli un senso così Alessandro
Barbara direttore del Mattino presenta questo libro e alla presentazione di Barbano il libero mi ha ricondotto fortemente alla memoria il tema che sembra poi non solo attraversare il tuo libro ma sembra voi attraversare le attese di detenuti che non solo il fatto di poter ritornare a vivere in modo differente la nostra società me anche quello di essere visti con misericordia l'anno Santo che si è concluso ormai tanti mesi fa aveva tracciato proprio questa linea una linea che papa Francesco ha cercato di fare entrare all'interno dell'agenda politica italiana ma anche internazionale
Questo libro sembra essere un esercizio di quella misericordioso misericordia non è assolutamente cancellare con un colpo di spugna il passato ma in qualche modo è condividerlo videro e superarlo verso un unico una nuova umanità
Queste pagine sono piene di misericordia non perché fondamentalmente tu ne fai un esercizio pietistico dei detenuti anzi tutt'altro istituisce anche con le loro differenze con le loro manchevolezze un identikit e una storia
Tutta da scrivere
E come ha sembrano però essersi chiuse le porte dell'opinione pubblica dopo la fine dell'anno santo su questi temi oggi la misericordia si scontrerà drammaticamente con la campagna elettorale visto che le carceri diventeranno e la giustizia
Un modo per governare la paura a farla entrare in una tessera elettorale
Sì purtroppo questo è verissimo
Io ero a Poggioreale quando venni papa Francesco
E la sua presenza come dire fu è stata unanime di quegli eventi che ha contribuito a cambiare un po'il carcere di Poggioreale solo la presenza la preparazione il clima
Effettivamente come dici tu la misericordia sembra essere una un qualcosa di quasi di negativo insomma quasi di cui vergognarsi insomma
E l'opinione pubblica e che molti come dire molti politici usano come come clava come diciamo strumento politico la paura
Però io faccio un ragionamento molto semplice cioè alla fine la sicurezza dalla Società penso interessa tutti
Assolutamente o non è che vogliamo la società di criminali vipperia
Ma allora va bene la domanda e quand'è che è una società diventa più sicura quando un detenuto viene chiuso nel carcere in una cella sì Sicilia chiave sensibilità la chiave come si dice e si lascia da solo a marcire
O quando invece si prova a cambiarlo
Si prova a trovare quella chiamo interiore che permette di iniziare percorsi di come dire di ripensamento quando riesce a far mettere in gioco ognuno può rimettersi in gioco insomma quello devi scattare quella scintilla
Perché prima o poi tutti i detenuti riusciranno al carcere a parte quelli che hanno ricasso ostativo che sono pochi tutti quanti usciranno dal carcere quindi la società sarà più sicura
Se chi esce quando esce sarà una persona cambiata
E quindi questo non potrà avvenire se come dire si butta la chiave si lascia detenuto marcire perché il carcere un luogo dove ci si impoverisce
Si perdono tanti legami familiari si perde il lavoro si perde l'umanità sono luoghi di una durezza estrema
Quindi non è quello che fa cambiare i detenuti anzi si trova uscendo più solo più arrabbiato come dire con meno chance
Invece esista un problema relazionale cioè di parlare di provare anche a tirar fuori dai detenuti in quella appunto quella quella voglia di cambiare che poi in fondo come dire io infantile identico conosciuto in tanti scene perché poi in carcere oggi
Si finisce per per tanti motivi più diversi non ci sono più diciamo i soliti noti tra virgolette se non ci sono tanti senza fissa dimora tantissimi
Che ne incontriamo durante le le nostre distribuzioni una sera e poi alcuni ritroviamo in carcere
Per per reati piccoli ci sono tanti tossicodipendenti ci sono tanti stranieri
C'è gente che ha perso il lavoro e cerca scorciatoie un po'per risorgere ci sono tantissimi giovani io dedico lungo del vincolo ai giovanissimi si Grosio perché è un'emergenza a Napoli in particolare ma non solo tanti giovani cioè veramente alcuni sembrano dei bambini a Poggioreale dice non delle facce da bambino è questo
è una domanda che mi ha interrogato
E una come dire a una
Cioè insomma una questione che mi mi ha fatto riflettere insomma perché lui tanti giovani finiscono in carcere quindi come dire un mondo molto composito quello dei detenuti che mi ha bisogno poi di risposte composite
Ora è chiaro che poi come dire
Cercare di aiutarli a cambiare strada non è una cosa facile difficilissimo ma è l'unica strada che abbiamo per avere una città più sicura
Ecco proprio su questo aspetto della società più sicura si basa anche un po'l'ambientazione di questo libro perché il libro ovviamente è scritto riguarda una tua esperienza diretta all'interno del carcere di Poggioreale però qualche modo il territorio dove si si svolge tutto questo è il territorio di Napoli vera campagna che in qualche modo assomma tutta quanta una serie di problematiche a livello nazionale hai parlato di quella detenzione costituita da ragazzi che sono appena poco più che bambini appena poco più che maggiorenni e quindi non possiamo non pensare alla criminalità organizzata la camorra la manovalanza che questi ragazzi svolgono per le famiglie per i clan per le cosche
I cosiddetti Panzini coloro che fondamentalmente stanno diciamo alla delle dei grandi gruppi di potere ma che gli fanno da manovalanza unito a questo cioè una situazione importante che arriva dai reati commessi all'immigrazione clandestina anche se non è più un reato però ci sono tanti che ovviamente
Vivono la loro permanenza nel nostro Paese quasi esclusivamente in carcere dall'altra parte sempre per dare un'occhiata al territorio ci sono le donne che anche loro costituiscono nel caso soprattutto del napoletano
In caso diverso ancora di più perché spesso legate anche loro alle vicende
Legate alla camorra e quindi diciamo non si tratta solamente di donne che transitano lì per poco tempo per reati accessorio per reati legati alla droga ma spesso sono anche diciamo state a capo di di famiglie hanno si sono si somma chiariti reati associativi di reati anche gravi contro la persona contro il patrimonio in tutta quanta questa complessità
Emerge in qualche modo un filo che va ripreso perché diciamo l'attitudine complessiva è quella di dire va bene vorrei macello che c'è qua chiudiamo il carcere con tutti i carcerati dentro e chi s'è visto s'è visto quando usciranno
Invece questo libro vuole essere anche un inno ad iniziare da qualche parte perché diciamo forse quel famoso e retorico riscatto della terra di Napoli della Campania
Che comunque accompagna ogni stagione ogni sindacatura da quella Bassolino a quella Jervolino arrivando a cura de Magistris fondamentalmente diventava se poi la parte peggiore per la società ma migliori per per noi insomma noi viene data una seconda opportunità ecco come come si riesce a trovare questo inizio del filo per cercare di sbrogliare la questa matassa
Sì necessario assolutamente anche perché ricordiamoci che soffrano esempio che la la camorra di voto il potere di punto dal naso all'interno del carcere
C'è il c.t. ha costi ha costituito il suo impero all'interno del carcere mi è stato in carcere da metà degli anni Sessanta fino a oggi ininterrottamente tranne per due anni
Quando evase dalla un anno quando evase d'Aversa e un anno per decorrenza uscite poi fu ripreso dopo
Quindi non possiamo assolutamente lasciare il carcere chiuderlo questo avrebbe delle ripercussioni in tremende sulla società napoletana come come abbiamo visto il filo si trova dagli incontri
Cioè anche perché sono persone diverse quindi non tutti sono hanno la stessa
Come dire
Predisposizione Rossi sulla stessa voglia di cambiare
Gli stessi problemi cioè per cui io penso che dall'incontro poi bisognerà tirar fuori
Una una voglia di cambiamento di ciascuno e questo avviene personalmente cioè la relazione fondamentale altrimenti non cioè discorso che sempre la presa in carico che non purtroppo non si fa allora un detenuto cambia padiglione
Lo segue un altro educatore o seguono gli psicologi e non ne parliamo proprio per non parlare degli psichiatri che addirittura camion solo adesione ma anche la cura diciamo quindi quindi il discorso invece della presa in carico è fondamentale per dare un punto di riferimento a chi in qualche modo vuole
Vuole che vuole cambiare perché poi alla fine
Cioè e poi lasciare i detenuti a se stanti trasse da se stessi insomma non non aiuta assolutamente cioè non
Restano prigionieri ideologica come dire che vende la piccola logica criminale che si riproduce all'interno della cella
Stato perché pare a fine è una lotta nei microcosmi fomenta il verbale diciamo una trasposizione di quello che avviene in una strada di Forcella della ritrovi che avviene
All'interno di una cella di Jeremy dove c'è chi comanda chi detta legge tutti quanti siano assoggettare insomma altrimenti poi scattano le dicevo era presa piccolo-grande rappresaglie
Allora e questo anche perché poi come tu dicevi noi gli stranieri
Cioè ci sono stranieri che in per esempio non parlano con nessuno
Dei parenti di parenti cioè Esterni se non con dei educatore Lab magari la prima volta che sono entrati in carcere e poi volontario oppure il cappellano
Cioè non parlano con nessuno
E quindi c'è bisogno credo apparve di questa apertura del carcere verso l'esterno perché l'esterno entri in qualche modo con Tanini positivamente questo mondo chiuso penso che sia fondamentale
Bene allora io vorrei concludere
Questa presentazione con le parole invece che che usa il ministro Andrea Orlando all'interno della prefazione ricordiamo che
Questa trasmissione è stata registrata oggi che nove novembre e diciamo è in corso una lotta non violenta per l'applicazione dei decreti delegati relativi alla effettiva alle alla effettività rieducativa della pena quindi insomma questo libro cc parla appunto di questo
E il ministro Andrea Orlando scrive il primo male di cui soffre il nostro sistema penitenziario è il colpevole disinteresse disinteresse
Del resto della società che pensa di poter distogliere lo sguardo da tutto quello che accade oltre le mura di un carcere come se non fossero ancora i cittadini
Persone i detenuti che vi vivono Antonio mattoni invece tra coloro che nel corso di una decennale esperienza tra i corridoi padiglioni Poggioreale
Non ha mai smesso varcando le porte dell'istituto mi interrogarsi su quello che si può fare concretamente per rendere più umane più dignitose o semplicemente indecenti le interminabili giornate che detenuti vi trascorrono è una domanda che non ho smesso di farmi anche io i libri di Matri costituisce un contributo importante da qualche parte bisogna pur cominciare scrive per storie la Libia chiunque di fronte all'ampiezza dei problemi della società ha sempre un motivo per non prendere partito
Poi aggiunge forse allora si potrebbe ripartire proprio dalle carceri questo libro ricco di passione civile di umana solidarietà lo fa riparte dalle carceri parte da un impegno di cui offre una testimonianza intensa e autentica
Possiamo e dobbiamo voltare le pagine certo non possiamo voltarci
Da un'altra parte e questo è Andrea Orlando ricordiamo e adesso la palla passa a me Antonio mattone
Magari da solitudine riscatto nel carcere edito da Guido editore Grazia Antonio per questa conversazioni qui dei nostri microfoni di radio radicale grazie per essere venuto a trovarci grazie a voi come dire
Mi fa piacere conclude anche con un'immagine con suor Clotilde che di solito che tra l'altro ha quindi di di chiavi dedicato il libro
Che in una intervista che gli ho fatto quasi sottovoce mi ha detto ma quello Pannella Savi ciociaro ragione farlo ragione
Insomma è quindi anche per sottolineare anche questa unione tra come dire
Tutta anche tra culture diverse diciamo per trovare quell'umanissimo che secondo me e la chiave di cui c'è che può salvare diciamo tante vite de di quello mi in questo momento in Italia abbiamo tanto bisogno ecco non lo vedono i nostri radioascoltatori braccia una terza persona qui studiosi anche lei artista molto bella
Se
Sulla carta sulla carta che ho conosciuta tre anni e mezzo fa in Sicilia e che ci sono adesso ci sono venuto a Roma ci siamo incontrati non cederanno da due anni perché lì sei Svizzera quindi Oberon ho approfittato di questo invito vostro anche per stare un po'con lui per ritrovarlo insomma
Bene caro ragazzo bene bene grazie ancora grazie a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento grazie di varati ce la fa alla regia e rimane ancora in ascolto perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale
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