Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cinema, Colonialismo, Cultura, Film, Gran Bretagna, Immigrazione, India, Integrazione, Islam, Monarchia, Razzismo, Religione, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
Rubrica
15:00 - CAMERA
15:00 - Roma
18:30 - Roma
9:30 - Racalmuto
10:00 - Caltanissetta
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Uno degli esercizi che bisogna affrontare se si vuole tentare di valutare correttamente un film
è cogliere l'intento di quel film vale a dire il contenuto che quel film ha voluto esprimere e considerare poi ce lo ha espresso con la coerenza la profondità la precisione e ci si attende da un'opera d'arte
Nel caso di vittoria e Abdul il film che un eccellente regista inglese Steffen Frears ha dedicato all'amicizia forse all'amore per la regina vittoria e un suo valletto indiano
Si incorrerebbe e a mio parere in un errore se si volesse giudicare il film come se si trattasse di un film del tutto realistico dunque attenendosi al criterio della verosimiglianza
Perché invece io credo che l'Autore almeno per gran parte del racconto
Abbia inteso illustrare una specie di favola i cui protagonisti solo figure ideali quali noi vorremmo che fossero senza le imperfezioni i dati d'ombra degli uomini e delle donne reali
La regina vittoriale il film di Frears si comporta come se non fosse a capo di un vasto impero coloniale
Come si è razzismo che si direbbe la premessa necessaria del colonialismo le fosse del tutto estraneo fosse esclusivamente appannaggio della sua corte
E anzi proprio perché si sente estranea e ostile a quella Corte ottusa e meschina ivi compresi i suoi più stretti familiari
Per questo elegge al suo servitore prediletto ma anche a D'Amico voi a confidente un giovane venuto dall'India a consegnarle una preziosa munita dono delle autorità indiane
Quanto a quel giovane sembra privo di ogni ostilità nei confronti di quegli inglesi che sfruttano e umiliano la sua gente se un'ombra di arrivismo si capta volte nel suo sguardo non lo impone chiarisce
Perché ingraziarsi la sovrana sembra per lui niente altro che un gioco delizioso
Così come è un gioco fonte di puro divertimento presentare a corte la moglie e la suocera sigillate dalla testa ai piedi da due lenzuoli secondo certi costumi musulmani
Per il resto le sue attitudini dominanti sono la devozione l'umiltà e la dolcezza ed è capace di chinarsi davanti alla regina fino a baciarlo e un piede senza perdere un'oncia della sua dignità
E insomma i Problemi conflitti diciamo le negatività del mondo reale
Solo qui soltanto alluse attutite
E non compromettono o per gran parte del racconto il rapporto tra i due protagonisti che resta così un idillio fatto di passeggiate in campagna di letture in comune del Corano e di conversazioni a cuore aperto
Ma alcuni allusioni alcuni sottintesi
Stabiliscono la progressiva irruzione della verità in un mondo di sogno forse la regina e sessualmente attratta dal balletto uomo di grande bellezza delle prime la sua passione l'uomo è malato di condurre a e forse i suoi calcoli non sono sempre così innocenti come si è stati indotti a credere forse non è poi tanto migliore degli altri dignitari di corte
Sarà comunque la morte della regina che spazzerà via ogni illusione e la brutalità dell'imperialismo e al razzismo della corte si affermeranno in tutta la loro ferocia
Ma nel frattempo Frears è riuscito a Bellizzi Arci
Dando corpo ai fantasmi
Depositati nel nostro immaginario dal mondo delle favole comprese quelle delle Mille e una notte e cesellando lì con maestria grazie anche a degli eccellenti attori che calzano a pennello
Dei loro personaggi e in particolare di Judi Dench nel ruolo della regina e di Halifax al nel ruolo del valletto
Quanto al personale di corte è ritratto con un'emozione un umorismo che non minimizza e non assolvere le sue colpe
Si tratta dunque di un film da vedere vittoria e Abdul distese Frears un saluto da Gianfranco Cercone
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