Il referendum per l'autonomia della Regione Lombardia - Intervista al Consigliere Enrico Brambilla

Continuiamo a parlare di referendum per l'autonomia intanto in Lombardia siamo al consiglio regionale nel palazzo dei gruppi
Grazie al cielo Pirelli di fronte alla sede centrale a Milano abbiamo al microfono Enrico Brambilla che presidente al gruppo del partito democratico in regione
Sul referendum la sua posizione chiara e si desume dal titolo di un libro che ha scritto
Il referendum inutile e l'autonomia necessaria
Perché è inutile referendum perché necessarie le azioni non credo descritto questo come un referendum inutile nel corso dell'estate quando ho scritto questa mia pubblicazione
Nel frattempo ho maturato l'idea che oltre che inutile questo possa essere anche dannose per certi versi pericoloso
Alla luce soprattutto delle recenti vicende catalane
Pur tuttavia ritengo che il tema che viene proposto con questo referendum cioè quello del cosiddetto regionalismo differenziato sia un tema serio che meriti
Ovviamente una attenta riflessione che non possa essere quindi buttato unico uso questa metafora di gettare il bambino con l'acqua sporca
Quindi poi se ritengo lo strumento referendario uno strumento inutile inefficace ribadisco anche persino pericoloso in questo caso naturalmente
Altrettanto ritengo necessario mantenere vivo un dibattito sul regionalismo
Per questo la via che io trarrò il ventidue ottobre è quello di astenermi da questo voto come forma
Di dissenso nei confronti della sua strumentalità ma allo stesso tempo ritenendo Nonda non possibile per un convinto regionalista come me andare a votare no
E cioè l'obiettivo è condivisibile ma il metodo non va bene
Sì immettono non va bene
Innanzitutto perché a differenza della straordinaria stagione referendaria che obiettivamente ha cambiato il nostro Paese con le grandi
Referendum del divorzio e dell'aborto ma che erano frutto di una spinta
Della società della terra
Ma dei gruppi radicali dal fatto che si raccolsero allora firme per promuovere questi referendum questo referendum calato dall'alto un referendum che ha più sapore del plebiscito
Che non del referendum decimo cioè del tribuno
Che del popolo che chiama la plebe a a farsi consegnare
Un mandato per andare ad una trattativa
Più da un punto di vista muscolare che non sui contenuti
Qualcosa ci sarebbe da dire per la verità anche sul contenuto perché qui Regione Lombardia non precisa in maniera puntuale quali siano le materie sulle quali vuole agire questa maggiore autonomia
Fa un generico richiamo a tutte le ventisei materie che l'attuale dettato costituzionale
Lascia alla possibilità di intesa di trattativa si fa per dire chiede un mandato in bianco esattamente chiede un mandato in bianco mandato esageratamente largo fra quelle ventisei materia ve ne sono
Alcune sulle quali io sono convinto che la maggiore autonomia farebbe bene alla nostra come ad altre regioni
Altre di queste materie invece sono più convinto
Sia più utile rimangano nella piena competenza legislativa nazionale se non addirittura per alcune la necessità che si trovi un'intesa
Al di sopra dei livelli nazionali e quindi ad un livello davvero federale ma in questo caso facendo riferimento a livello dell'Unione Europea
Questo referendum sicuramente avrà un risultato largamente di consenso alle proposte il punto a vedere quanti sono i votanti che risponderanno alla chiamata questa a questo che tu definisci plebiscito
Cosa succederà dopo quali ipotesi possono fare dal punto di vista concreto non succederà assolutamente nulla siamo ormai al termine sia della legislatura regionale che di quella nazionale
Non ci sono più ovviamente i tempi per avviare e portare a termine le procedure per l'intesa necessaria che ricordo richiede poi un passaggio sia all'interno dell'Assemblea legislativa regionale sia parlamentare con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi membri
Ormai queste un Parlamento che dopo l'approvazione della legge elettorale lavorare il passaggio della legge di bilancio e poi chiuderà i battenti quindi la lettera che dovesse indirizzare Maroni e Zaia il ventitré ottobre a Roma a Palazzo Chigi rischia di non avere più nemmeno il destinatario presente quando il postino andrà a consegnarglielo
Le ricadute sono tutte esclusivamente di natura politica in particolar modo qui in Lombardia dal momento che ci si apprestano anche ma elezioni regionali costerà non più il significato di una sorta di Grande primario all'interno del centrodestra Maroni in questa partita si gioca
La sua ricandidatura si gioca la sua leadership all'interno del centrodestra a seconda di quanta gente
Allora ha portato alle urne il ventidue di ottobre potrà avere un peso
Ribadisco non tanto nella trattativa con Roma quanto nella trattativa qui in Lombardia con le altre anime della sua maggioranza
Grazie grazie Enrico Brambilla presidente del gruppo del partito democratico in ragione lombardi