L'intervista è stata registrata lunedì 1 marzo 1993 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Algeria, Amnesty International, Diritti Civili, Diritti Umani.
La registrazione audio ha una durata di 6 minuti.
Rubrica
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AMNESTY
Radio radicale siamo collegati telefonicamente con l'addetto stampa della sezione italiana di Amnesty International Riccardo Noury per parlare della situazione dei diritti umani in Algeria ad un anno dalla dichiarazione dello stato d'emergenza
Stato d'emergenza emanato per contrastare l'ascesa al potere del fronte di salvezza islamico
Allora Riccardo voi avete oggi improvviso un comunicato in cui fatte sintesi nel vostro rapporto sulle violazioni di diritti umani in Algeria c'è poi descrivere
Un po'il contenuto e in un rapporto che appunto fa il il punto della situazione su dodici metri di continuo stato di emergenza in Algeria
Una situazione indubbiamente completano i abbiamo ben presente qual è la anche la l'atteggiamento tra virgolette della controparte cioè delle delle organizzazioni armate aiuto amiche decidono dei tre responsabili Theatre finiti i poliziotti di civili
Di attentati divario di vario genere il problema però è che questo stato d'emergenza a provocato dal febbraio
Del novantadue circa nove mila imprigiona menti senza accusa né né processo nei confronti di attivisti islamici
Per molti dei quali la la violato tanto la presunzione della loro militanza in queste organizzazioni di opposizione nove mila persone circa internata in centri di detenzione situati al deserta di queste nove mila persone probabilmente oltre un migliaio sono ancora sottoporle a ordinanze di detenzione amministrativa
Nei vari incontri tra forze di sicurezza e gruppi di manifestanti islamici sono state uccise circa trecento persone
In diversi casi forse addirittura nella maggior parte dei casi abbiamo riscontrato un un museo ingiustificato eccessivo della forza perché le vittime
Tutto sommato notavano compiendo azioni che mettessero in pericolo di vita i soldati non costituivano inganna una minaccia nei confronti della dell'ordine
E poi c'è una ma comunque cosa che che ci preoccupa decisamente sul piano della della tortura e cioè il il ricorso di che data più o meno dal dall'ottobre novantadue fino ai giorni nostri
Il ricorso a un uso sempre più sistematico della tortura che facilitato da una particolare legge una particolare disposizione dello stato d'emergenza che è aumentato la detenzione in isolamento senza possibilità di vedere medici avvocati familiari fino quasi a un mese evidentemente in questo mese l'isolamento totale i presunti o reali oppositori islamici possono essere in balìa totalmente delle forze di sicurezza dei in questo contesto che si verificano la maggior parte degli episodi di tortura va detto che poi a peggiorare il quadro Biella mancata presa di posizione da parte del Governo contro la tortura che ha provocato a livello giudiziario
La totale assenza di provvedimenti e di aperture di inchieste nei confronti dei responsabili delle torture questo più o meno il quadro attuale della situazione ecco diciamo che negli anni Amnesty International ha sempre denunciato il
Governo del Fronte di liberazione nazionale
Che violava i diritti umani in Algeria da questo punto di vista dopo lo stato di emergenza la situazione è peggiorata o rimasta simile a prima
Di redditi dire che peggiorata evidentemente peggiorato il contesto interno algerino non su cui non non vorrei fare particolari commenti limiti limitandomi in però alla all'analisi della situazione dei diritti umani va detto anzitutto che la tortura era praticamente è stata debellata quasi completamente almeno dal mille novecentottantanove da invece ripresa proprio sotto lo stato d'emergenza grazie
A quelle disposizioni sull'isolamento di cui parlavo prima
E in più c'è un altro motivo di di estrema preoccupazione per noi ed è che ci sono tutta una serie di condanne a morte in parte già eseguite in parte ancora da eseguire e sono le prime anche queste dal mille novecentottantanove il che vuol dire che nella
In un quadro comunque
Precario e in cui e ripieno indubbiamente una minaccia all'ordine il le autorità dell'Alpe d'Algeria fanno ricorso a ritenere preventivi che provocano violazione dei diritti umani che non sono incomparabili nel peggio rispetto a quelle che andavamo denunciando alla fine degli anni ottanta e nel corso di dei primi anni del novanta
Ecco a me Nesti però si pronuncia pure contro le violazioni dei diritti umani da parte dei gruppi di opposizione in particolare quelli militari da questo punto di vista che cosa dite appunto di questa recrudescenza
Proprio di attentati di attività militari da parte di Franjo del Fronte di salvezza islamico
E la condanna è netta totale è un capitolo del nostro rapporto sull'Algeria parla proprio delle delle violazioni degli abusi degli abusi compiuti da gruppi armati di opposizione dicevo all'inizio duecentosettanta poliziotti almeno e venti civili uccisi
In agguati attentati vere e proprie provocazioni a volte
Il problema è che riteniamo che questi gli abusi queste violazioni non possano essere usate come invece embra a pretesto dalle forze di sicurezza per commettere violazioni dei diritti umani e a livello politico per protrarre praticamente a tempo indeterminato lo lo stato d'emergenza vorrei ricordare che proprio il sette febbraio di quest'anno quindi venti giorni fa poco più l'Alto Comitato di Stato che il marchio organo di di governo dell'Algeria ha rinnovato lo stato d'emergenza il che vuol dire che probabilmente che andrà ancora incontro a una situazione di cattiva gestione dal punto di vista del rispetto dei diritti umani
Con gruppi di opposizione armata pronti
A cercare lo scontro in qualche modo e le forze di sicurezza pronti ad attuare questa strategia retributiva che ho già descritta e quindi continuerà a questo braccio di ferro as dalla Cia di ferro senza
Arrivare a una composizione civile insomma di questo contrasto tra
Gli islamici e il fronte che ha liberato nel passato l'Algeria dal dominio coloniale sì noi ci ci siamo permessi ci permettiamo di proporre al governo algerino di fare un primo partito e cioè abrogare
Una nuova legge antiterrorismo che sembra fatta apposta per peggiorare la situazione
Una legge antiterrorismo che era stata promulgata la fine del novantadue che istituisce tribunali speciali che devono riuniti a porte chiuse seguire delle procedure particolarmente rapide
Una legge che riduce a sedici anni l'età minima per la responsabilità penale è una legge che aumenta di fatto l'applicazione all'uso della pena di morte
Probabilmente un gesto di questo tipo costituirebbe un segnale politico importante da parte del governo algerino
Della sua volontà che al momento riteniamo soltanto presunta fino a prova contraria di rispettare i diritti umani
Bene allora ringraziamo Riccardo Noury di Amnesty International per questa intervista sulla situazione dei diritti umani in Algeria Grazia
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