Turchia: intervista a Pia Elda Locatelli sulla Marcia per la Giustizia e la Democrazia organizzata da Kemal Kiliçdaroglu, leader del Partito Popolare Repubblicano e capo dell'opposizione

Era di radicale siamo con Pia Locatelli presidente del Comitato diritti umani dei in seno alla Commissione esteri di Montecitorio che in partenza per la Turchia per seguire
L'ultima tappa della della marcia avverrà la giustizia organizzata dal
Dal partito dal Partito repubblicano per reclamare maggiori diritti umani e per difendere e difendere un esponente del del del Partito repubblicano che è in carcere condannato per
Per rivelazione di segreti di di disertata venticinque a venticinque anni allora il senso di qui e l'importanza di questa
La sua presenza in Turchia
Beh una forma di solidarietà internazionale e di condivisione di questa di questo impegno
Non tanto del partito repubblicano del popolo materie che
Il il leader del Partito repubblicano del popolo che malattie Lecce darò ONU dice che questa è una marcia per la giustizia
Che non ha i ticket e politiche nemmeno leadership politiche ma vuole essere una una marcia
Pacifica di protesta una marcia Candiana
Per
Andare verso la giustizia in Turchia ed andare verso giustizia significa che in questo momento allo Stato di diritto in
In Turchia non c'è e difatti ricordiamo che cinque giorni dopo il colpo di Stato fallito
Cioè il venti di luglio dello scorso anno fu proclamato lo lo stato di emergenza per tre mesi adesso è passato un anno perché siamo ormai alla al sei di luglio e lo stato di emergenza continua destre in vigore
Così come il continuano ad essere licenziati
Persone che dei dei dei degli uffici pubblici perché insomma mi pare centocinquantasei mila persone licenziate anche centocinquantasei giornalisti imprigionati
Dieci tredici parlamentari insomma
E questo colpo di Stato est è stato molto utile è arduo gran perché si è servito di questo colpo di Stato per voi
Pari non contro fare un contro colpo ristorare un contraccolpo di stata infatti e dello stato di diritto ma è una cosa sconosciuta in quel Paese
E proprio per questo che Marche lecita Rolo lanciato queste tre parole d'ordine è stato di diritto giustiziare
E quindi
Sento proprio il dovere di andare a a partecipare a questa marce quindi parteciperò all'ultima tappa della marcia quattrocento trenta trentacinque chilometri
Per
Per da anca Ra a male il tette che una in carcere in un sobborgo di Londra sulla sponda asiatica
Perché nel carcere di mal Tebe
Imprigionato un parlamentare del Partito repubblicano del popolo condannato a venticinque anni di carcere per davvero diffuso un video un video in cui si vedevano dei camion carichi di armi
Che passavano dalla Turchia alla significa dirlo chiaramente armi per i jihadisti è stato accusato di aver diffuso segreti di Stato
La non violenza e l'arma migliore che si può usare questa iniziativa è servita a capire questo
Assolutamente sì e c'è
Una continuo lancio di raccomandazioni da parte dell'organizzatore ed è e di colui che guida la la marcia che Marche Lecce darò nota
E dice queste una marcia pacifica non accettiamo provocazioni non reagiamo sorridiamo e marciamo pacificamente proprio è una
è un messaggio che è stato lanciato dall'inizio e che continuamente viene ripetuto
Anche perché avvicinandosi la conclusione della marcia ed entrando nella provincia di di Istanbul le attese e anche i segnali sono che le provocazioni aumenteranno
E quindi le contorto manda azione continuano ad essere ancor più ripetute e sostenute l'impegno da parte di non di non farlo di non accettare provocazioni ma di continuare con questa marcia la quale si stanno avvicinando alla quale stanno partecipando anche famiglie di coloro che sono stati vittime di questa mancanza di stato di diritti Stiviere licenziati anche solo per un sospetto e anche le famiglie di chi è sospettato sono sotto sospetto
Io la ringrazio naturalmente o ci auspichiamo di sentirla in dalla Turchia per lo quest'ultima tappa grazie intanto Appia Locatelli il Partito Socialista Presidente il Comitato diritti umani al in Commissione esteri a Montecitorio grazie