A che punto è la notte?

Buongiorno a che punto la notte buongiorno da Roberto Sommella ci siamo finalmente si vota
Probabilmente da lunedì però poche cose cambieranno almeno dal punto di vista della finanza pubblica perché l'Italia lo sappiamo tutti ormai è un Paese ricco bello è indebitato
Vi do qualche elemento su cui riflettere
Nei primi nove mesi del due mila sedici
Ultimi dati disponibili ufficiali da gennaio a settembre quindi il debito pubblico italiano è aumentato di trentanove virgola nove miliardi di euro quindi quasi quaranta mentre il PIL reale
PIL reale il prodotto interno lordo Correale il prodotto interno lordo
Nominale quindi quello che si produce effettivamente più l'inflazione che sappiamo tutti non esistere quindi in questo caso coincide col PIL
Nominare sostanzialmente è cresciuto dello zero virgola otto per cento presumibilmente a fine anno faremo l'uno ce lo auguriamo tutti però per ora questi sono gli le cifre
In pratica di circa tredici miliardi di euro l'indebitamento totale dello Stato e dunque il triplo della ricchezza nazionale prodotta nello stesso periodo ed è probabile che questa tendenza si confermerà
Per l'intero due mila sedici i dati del destra aggiornati per il due mila quindici
Due mila sedici ci raccontano anche un'altra storia agli interessi sul debito pubblico sono stati pari nel due mila quindici al sessantotto virgola due miliardi nel due mila
Sedici a sessantasei virgola quattro miliardi di euro una lenta lentissima caduta anche per via del quantità divisi in della Banca centrale europea questi importi sono stati coperti con le entrate per venticinque virgola tre miliardi di euro e venticinque virgola otto miliardi di euro
Rispettivamente per il due mila quindici il due mila sedici e in parte con nuovo debito
Senza tagli insomma il debito crea dei efficiente che serve a pagare gli interessi un cane che si mangia la coda che fa sì che si sia arrivati
Senza una crescita sopra lontani cento al centotrentatré per cento di rapporto debito PIL
La montagna schiaccio il futuro e non è in grado quindi nemmeno di partorire un topolino che rilanci l'economia come annotato
L'Economist è amico Guido Salerno tra il due mila otto del due mila sedici l'Italia ha pagato per interessi seicento sessantacinque miliardi di Europ seicentosessantacinque miliardi di euro pensate
Cosa saremmo se non avessimo questo fardello di cui centottantasette miliardi con il gettito fiscale
E altri quattrocento settantotto miliardi con nuovo debito quindi ha un debito che crea debito
Per questo a mio modo di vedere comunque vada il referendum di domenica quattro dicembre il voto decisivo per l'Italia non sarà quello popolare
Nel giudizio dei mercati che presumibilmente saranno agitati ma solo per qualche seduta la chiave di volta dei prossimi anni il bivio tra rilancia incertezza sarà costruita nelle stanze del bordo della Banca centrale europea
Che l'otto dicembre si riunirà per decidere il da farsi sul costo del denaro ed eventuale prolungamento del quantità divisi in oltre marzo due mila diciassette
E durante l'analogo meeting della consorella
Americana la Federal Reserve che il dopo il tredici e quattordici dello stesso mese dovrebbe stabilire l'aumento dei tassi di interessi rialzo peraltro già ampiamente scontato da Wall Street del che da quando è stato eletto
Donal Trump alla Presidenza degli Stati Uniti non fa che festeggiare
Pensate che JP Morgan Goldman Sachs Caterpillar non proprio tre titoli della new economy da inizio novembre sono saliti in Borsa rispettivamente del sedici venti e venti per cento
E che l'indice totale dei titoli ha fatto segnare un più otto per cento
La stessa cosa non si può dire per i mercati europei e per quello italiano delle azioni e soprattutto delle obbligazioni di Stato dove i rendimenti cominciano a riprendere vigore
Proprio per questo anche mezzo punto percentuale in più di tasso di sconto delle due banche centrali
Significherebbe moltissimo perché consisterebbe subito in almeno una decina di miliardi di euro in più
Di onere di interessi da pagare all'anno
Da circa una settantina di miliardi di euro quelli di avvio appena citato si passerebbe ad ottanta magari togliendo queste risorse ulteriormente la crescita inutile anche pensare che in caso di turbolenze politiche la BCE di Mario Draghi possa prendere molto tempo
Per dar modalità e di rimettersi in linea
Peraltro Draghi più volte l'annunciata questa fine della cuccagna se non subito la risalita dei tassi d'interesse inevitabile lo hanno già deciso gli americani di fatto lo desiderano gli investitori lo e nell'anno i risparmiatori europei e in ultima analisi lo pretende la Germania è una legge di mercato cui nessuno può sottrarsi se dunque il costo del denaro e l'unico dato che conta in questo momento qualsiasi Governo
Già dal cinque dicembre un riconfermato il vigoroso esecutivo di Matteo Renzi nel caso di una vittoria del sì sulla riforma costituzionale
Un altro Gabinetto nell'eventualità di una prevalenza del no dovrà per forza di cosa concentrarsi sulla riduzione del debito pubblico non più procrastinabile
Ma senza patemi come accadde nel nel due mila undici dopo la caduta del Governo Berlusconi le condizioni sono cambiate o comunque sono più note di prima
è pur vero infatti che la luna di miele
Con i mercati del debito sovrano sta per finire e senza l'ombrello dell'Eurotower che ha comprato già oltre mille cento miliardi di euro in buoni del tesoro pay lo spread con i Bund tedeschi già arrivato vicino quota centonovanta non potrà che aumentare
Ma l'Italia è un Paese che ha sempre pagato i suoi debiti lo scordiamo anche con lo spread cinquecentosettantacinque
Punti base come nel due mila undici a differenza di altri come la Germania postbellica e anche quando il questo spread
Non era ancora così noto alle cronache ma sostanzialmente era evidentissimo quantità si interesseranno al quindici per cento in Italia e noi avevamo Lalli retta
Quindi comunque la pensi no i pure autorevoli commentatori delle coro misto del Faraci al taglio Times o di Handelsblatt
Che l'Italia è molto più forte di quanto si pensi e questo grazie
Agli italiani
Negli ultimi anni la ricchezza netta delle famiglie europee è aumentata mente rimasta sostanzialmente invariata nel Bel Paese cosa sembrerebbe un dato diciamo che ci fa retrocedere classifica
Però invece in termini assoluti si parla sempre di quattro mila miliardi di euro di attività
Finanziaria quindi il doppio quasi del debito pubblico che diventano sei mila miliardi dia euro se si considerano i beni immobili
E questa la bellezza finanziaria che fa gola i gestori del risparmio mondiale che un pochino Cicu fanno
Sulla base di dati Consob la quota di debito dei nuclei familiari italiani sul PIL e del quarantatré per cento pensate ben sotto la media europea che il sessantuno per cento
E ben sotto lo stesso limite ormai dimenticato di Maastricht che fissava al sessanta per cento il rapporto tra debito e PIL e addirittura quindi un terzo rispetto a quello che attualmente il rapporto dello stato del debito dello Stato rispetto al PIL che viaggia intorno al centotrentatré per cento
è un cemento armato che nessun terremoto finanziario provocato meno potrà incrinare ma che non può funzionare nemmeno da eterno alibi ai Governi per non far nulla sul necessario taglia debito se non vogliamo evitare di continuare così
A pagare interessi che producono nuovo debito
A lungo andare si fornirà infatti un facile pretesto agli speculatori che non vedono l'ora di trasformare Roma finalmente nell'anello debole dell'euro dimostriamo tutti quanti che questo impossibile oltre che di fatto
Non praticabile una buona giornata da Roberto Sommella e da che punto la notte