Critica e militanti

Buongiorno da Radio Radicale qui a Matteo ma che viene per la rubrica critica militante nel due mila tredici compirebbe cent'anni Natalia Ginzburg
Morta nel
Mille novecentonovantuno scrittrice tra le più notevoli del pieno al tardo Novecento italiano scrittrice apparentemente lontana oggi da noi apparentemente lontana da noi dagli anni sessanta settanta
Ma speriamo ancora molto netta perché dico lontana perché
La Ginzburg con me il suo quasi coetaneo Cazzola con cui tra l'altro
Aveva in comune alcuni dati biografici una famiglia li tradizione socialista il fatto di essere l'ultima figlia di genitori già maturi
Non ha mai creduto non ha mai avuto fiducia in una caratteristica che invece è stata Quadrini parossistica mente declinata nella letteratura della metà del del ventesimo secolo e poi in realtà di tutto
Di tutto il periodo che va dalla dalla letteratura della criteri inizio Novecento fino appunto agli anni agli anni Settanta e oltre
E che ancora oggi ci viene diciamo accademicamente restituito cioè
Non ha mai creduto che la letteratura forse diciamo così potesse essere preda del cultura Lisma per sempre distinto
Unificazione originaria le parole che ci vengono quando sono state assorbite quasi fisiologicamente da antiche ratificato esperienze di vita
Da ciò che invece si impara che può essere importante da ciò che ha a che vedere con l'istruzione col sapere ma che però non è
Effettivamente penetrato nella nostra esperienza più più profonda come Cazzola laghi e borchie crede ha una vita che in qualche maniera retta monotona mente l'altezza tra morti nascite parti carta troppi
Storiche ideologiche e che più forte di tutta la scorta più o meno prima perché la
La Società storica appunto le le disegna lei divenne intorno
Avuto due mariti Natalia Ginzburg leone Gainsbourg e Gabriele Baldini due intellettuali versatili eclettici
Bulimici quadri pieni stracolmi di cultura e non a caso lei che è sempre descritta invece lo dice bene non belliche in ostaggio raccontino delle piccole virtù lui io parlando del suo rapporto con Baldini come
Una donna che non capiva nulla di musica di pittura di politica che non sapeva le lingue che non sapeva riconoscere gli attori del cinema
Questo per dire che in qualche modo a sempre parto assegnamento solo su un nocciolo duro quadri apparentemente cieco e ottuso di ispirazione che ha un'ispirazione allegata
Soprattutto a vicende e e a un sapere fisiologico familiare insomma una letteratura come dicevamo su critico Cesare Garboli
Lontanissima da quel
Da quella cultura sempre Pallica mente retta da cui il brillio da cui il tipo di intelligenza che il Novecento a
Venerato in modo intimidatorio e e intimidito la chiede pur come pochi altri come forse la Calabria come Paride ci sta raccontare la vita quotidiana
Nello stesso tempo tiene lontani fatti nel loro puntuale accadere dietro l'imperfetto dietro la rapidità
Con cui si stratificano in una pagina cantilenante quella che Pavese chiamava chiamava Alagna parti morti malattie
Velleità dei criteri che sostengono in poche righe
La storia delle ragazze che diventano donne
Spesso non amate da un uomo che non riesce a essere un uomo una stilizzazione a volte quasi al limite del del fumetti dico ma libri molto diversi tra loro in una prima falde libri appunto che sono stati chiamati giustamente da Garboli della lotta della ragazza col mondo e qui il testo che rimane forse suo primo così arioso la strada che va in città
Poi da inizio anni sessanta dopo una scadenza
Diciamo quinquennale di pubblicazioni invece si infittiscono i titoli le voci della vera letti con familiare le piccole virtù comincia la memoria della famiglia nel momento stesso in cui la famiglia entra ovunque in crisi e nasce il fragilissimo della Ginzburg
Questo noi lapidario dei suoi saggi
In cui in realtà c'è un mio che accetta di prendere atto di fede le sue insufficiente così diventa
Più che mai gioiosamente reale acuto oggettivo ilare ci parla di figli unici parla
Di giustizia
Ci parla di felicità di felicità che sempre minore età anche solo nel ricordo nella speranza nella speranza futura così come
Evidente nei saggi successivi di mai devi domandarmi e di vita immaginaria
E nei romanzi del suo ultimo periodo caro Michele la città e la carta libri difettosi in cui la gioia non è più non è più disponibile in nessun modo non resta che andare in incontro
A una presa d'atto della solitudine della sfide rammento e in qualche modo della
Scomposizione morte violenta della famiglia porte i saggi delle piccole virtù di mai devi domandarmi insieme alla strada che va in città sono le sue cose migliori e oltre a un libro forse
Il suo libro per certi versi narrativamente più perfetto proprio perché è una Kippur portata all'assurdo
Quello dei due racconti di famiglia del mille novecento settantasette in cui
In maniera più attendibile che in caro Michele che nella città e la calda l'attributo e la fine della tribù di queste famiglie raccontate come famiglie di animali viene registrata ma vorrei chiudere con una citazione dalle piccole virtù
In cui la Ginzburg racconta il suo
Periodo di confino felice in Abruzzo con leone e verso la fine dice c'è una certa monotona uniformità nei destini degli uomini le nostre esistente si svolgono secondo leggi antiche di immutabili secondo una loro cadenza uniforme da antica
I sogni non si avverano mai e non appena li vediamo spettanti comprendiamo un tratto che le gioie maggiori della nostra vita sono fuori della realtà
Non appena li vediamo aspettati ci strutturiamo di nostalgia per il tempo che serve Vanin noi la nostra sorte trascorre in questa vicenda di speranze e di nostalgie
Così come i suoi libri e come quel modo di comporre di cui ha spiegato in pagine magistrali per
Capacità di restituire l'artigianato della letteratura l'equilibrio tra
Felicità e memoria quindi oggi ricordiamo il centenario di Natalia Ginzburg speriamo che molti legano ancora in particolare leggano la strada che va in città alle piccole virtù mai devi domandarmi questi racconti di famiglia
A risentirci venerdì prossimo