21 LUG 1994

Intervento di Alexander Langer sulle politiche europee nei confronti della situazione di guerra nella ex Jugoslavia

STRALCIO | - Parlamento europeo - 00:00 Durata: 4 min 35 sec
A cura di Andrea Maori
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I Verdi di fronte la costituzione della nuova Commissione europea.

Registrazione video di "Intervento di Alexander Langer sulle politiche europee nei confronti della situazione di guerra nella ex Jugoslavia", registrato a Parlamento Europeo giovedì 21 luglio 1994 alle 00:00.

Sono intervenuti: Alexander Langer (parlamentare europeo, Federazione dei Verdi).

Tra gli argomenti discussi: Accordi Internazionali, Balcani, Commissione Ue, Consiglio Europeo, Delors, Ecologia, Esteri, Europa, Guerra, Jugoslavia, Maastricht, Monstar, Parlamento Europeo, Stragi, Unione Europea, Verdi.

La registrazione
video ha una durata di 4 minuti.

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  • Alexander Langer

    parlamentare europeo (VERDI)

    l'intervento inizia in tedesco e termina in italiano. Traduzione in inglese (DE) Signor Presidente, vorrei rivolgermi dapprima al Presidente del Consiglio e poi al Presidente designato della Commissione. Nel suo intervento il Presidente del Consiglio ha menzionato la Bosnia, nell'ex Iugoslavia. Credo che la questione possa essere riassunta in poche parole. L'Unione europea ha designato un commissario straordinario affidandogli l'incarico di occuparsi, in qualità di sindaco, della riconciliazione e della ricostruzione di Mostar. Questo è un fatto positivo e ce ne rallegriamo. Ma che cosa viene fatto, ad esempio, per sostenere il sindaco tuttora in carica a Tuzla, dove la convivenza funziona ancora? Signor Presidente del Consiglio, aspettare ?no a quando tutto sarà annientato e distrutto dalle bombe per awiare poi la ricostruzione con una gestione commissa- riale non può essere la strada giusta. Su questo volevamo richiamare la sua attenzione e quella del Consiglio. Mi rivolgerò ora, in italiano, al Presidente designato della Commissione. (IT) Signor Presidente designato della Commissione, entrando in Aula lei ha commesso un piccolo ma significativo errore. Il Presidente uscente Delors le ha fatto posto tra i banchi della Commissione; lei, per un ri?esso, forse, abitudinario, ha preso posto sui banchi del Consiglio. Forse non era un caso, forse era signi?cativo perché, purtroppo, la sua candidatura è inevitabilmente il prodot- to ?nale del veto britannico. Questa è purtroppo la sua carta di legittimazione che lei ci presenta. Noi Verdi non abbiamo sicuramente niente contro chi viene da un piccolo paese: conosciamo gli imperatori che il suo paese ha dato all'Europa, come in questi giomi ci viene ricordato. Il problema di fondo è che, oggi, l`Euro- pa ha bisogno di una visione. Lei stesso, Presidente designato, ha parlato, come primo compito, della necessità di riconquistare le nostre opinioni pubbliche. Noi non vediamo come lei e la Commissione sotto la sua guida possiate riuscire in questo compito. Abbiamo un Presidente uscente, il Presidente Delors, col quale spesso non eravamo in accordo ma che, comunque, ha rappresentato una Presidenza della Commissione di alto profilo, che ha impresso all'Istituzione notevoli impulsi. La sua designazione, signor Presidente, al di là delle sue caratteristiche personali, indica, purtroppo, per come è awenuta e per tutto quello che rappresenta, la volontà politica di mandare in pista una Commissione senza qualità, un Presidente senza qualità e, quindi, restituire il potere al Consiglio. Da questo punto di vista, se noi non abbiamo un Parlamento europeo forte e una Commissione forte, non vediamo come un rilancio dell'integrazione europea possa awenire. Noi ci saremmo augurati una personalità europea di alta ispirazione. Ci piacerebbe avere un Presidente della Commissione come potrebbe essere Vaclav Havel, per esempio, che si è rivolto a noi in quest'Aula, ma siamo sicuri che ci siano varie personalità eminenti come possibili candidati alla Presidenza della Commissione o a membri della Commissione. Tra l'altro, non devono necessariamente sempre uomini: conosciamo egregie personalità femminili nel mondo politico europeo a cominciare, per esempio, dalla Presidente del Bundestag tedesco Rita Süssmuth alla nostra ex Commissaria Vasso Papandreou e a tante altre, di cui non voglio fare i nomi. Quindi, non comprendiamo perché la Commissione continui ad essere un organismo così fortemente "monomaschile" e' cosi fortemente squilibrato dal punto di vista della sua composizione. Fondamentalmente, signor Presidente designato, noi non riusciamo a vedere come, sotto la sua guida e per come è awenuta la sua designazione, la Commissione possa varare un progetto di rilancio di integrazione europea, la riforma del Trattato di Maastricht nel senso democratico che noi auspichiamo, l`allargamento all'Europa dell'lìst, verso il Mediterraneo e verso una svolta ecologica e sociale che possa restituire credibilità all'Europa agli occhi dei propri cittadini e del resto del mondo. Per questo temiamo, signor Presidente, di dover negare il nostro assenso alla sua designazione salvo che qualcosa, all'ultimo momento - ma è improbabile - ci convinca del contrario.
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