Cerimonia di consegna del Premio Ispi 2016 a Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Buon pomeriggio a tutte a tutti mi fa molto molto piacere vedervi vedo tanti volti a me Novati e anche molto cari
Bene saluto il Presidente emerito Giorgio Napolitano il direttore Paolo Magri l'alto commissario Filippo Grandi
Ringrazio
L'istituto ISPI per
Aver scelto la Camera
Ringrazio veramente molto il Presidente paragona per questo per aver voluto fare questa iniziativa qui alla Camera dei deputati
Ecco perché il premio
Questo premio che andiamo a conferire è destinato a personalità
Che hanno contribuito a rafforzare l'immagine dell'Italia nel mondo
Quindi
Io mi sento di dire che il vostro riconoscimento a Filippo Grandi oggi a un duplice valore intanto quello di dare
Risalto al merito di un italiano che ha fatto una brillantissimi carriera in ambito internazionale e che appunto
Grazie alle sue capacità la sua grande esperienza arrivato al vertice di una delle principali agenzia delle Nazioni Unite l'UNHCR
Ecco ritengo anche che poi questo conferimento voglia sottolineare
L'importanza cruciale della gestione
Delle crisi umanitarie la gestione delle crisi umanitarie in questo momento storico che a un momento molto particolare
Intanto sapete che tra qualche giorno a Istanbul
Inizia
Ci sarà un vertice un vertice molto importante parliamo del Primo Vertice mondiale sulle questioni umanitarie il ruolo di umanità e Anza mente
E questo vertice promosso dal Segretario Generale delle Nazioni Unite
E a questo vertice parteciperanno i Governi parteciperanno gli organismi internazionali e anche gli organismi non governativi
La sede del vertice interessante la sede e la Turchia la Turchia un paese che com'è nato ospita quasi tre milioni di rifugiati ecco di persone di persone
Di uomini di donne di bambini di cui si occupa appunto l'Alto commissariato delle nazioni te per i rifugiati che
Che a livello globale assiste circa sessanta milioni di persone cioè la popolazione del nostro Paese c'è un
Paese che non ha nome e chi è un debutto è in movimento non per propria scelta ma perché non ha il privilegio di poter starsene tranquillo a casa propria
Ecco e queste persone hanno bisogno di assistenza umanitaria appunto hanno bisogno di sopravvivere quanto meno
E allora l'assistenza umanitaria che tempo vive oggi
Io penso che si trovi a vivere un momento
Di difficoltà senza precedenti
Questo perché perché ci sono sempre più spesso attacchi violenti ICT e agli operatori che operano sul terreno
Ci sono
Ci sono bisogna immensi e fondi sempre più scarsi cella dono a fatica cosiddette non si stanzia più
Perché quei fondi vengono usati per
Coprire altre questioni cioè
L'arrivo i richiedenti d'asilo a casa quindi i Paesi donatori
Dirottano i fondi destinati e all'emergenza la cooperazione per far fronte all'arrivo dei richiedenti asilo che appunto bussano alle nostre porte
Ho meglio ancora anzi peggio ancora dire io alla gestione e al contenimento dei flussi migratori
Ecco quindi siamo stiamo assistendo a un atteggiamento di progressiva chiusura
Da parte dei Governi anche di quelli tradizionalmente a fianco delle popolazioni costrette a fuggire così come siamo di fronte a un atteggiamento di chiusura da parte delle opinioni pubbliche
Le opinioni pubbliche come vivono questo tempo lo vivono male lo vivono come un'invasione siamo invasi
Ed è lì che la percezione alla meglio sulla realtà la percezione supera fagocitare la realtà
E questo avviene perché ci sono i professionisti della paura quelli che sono talmente bravi da alterare il senso della realtà e noi non siamo bravi come loro
Non siamo bravi noi come loro
A
Presentare la questione per quello che con i dati reali la realtà non fa notizia non fa notizia che l'otto per cento della popolazione italiana è fatta da immigrati no nella percezione il trenta per cento al quaranta per cento
Quindi
Attenzione perché viviamo in un tempo in cui la percezione stravolge completamente la realtà
Bene e allora
Se l'arrivo di poco più di un milione di richiedenti asilo in Europa un continente di cinquecento milioni di persone
Viene considerato una crisi caro Filippo io mi chiedo che cosa allora bisogna dire quale termine dobbiamo inventarci per descrivere la situazione in Libano
In Giordania nella stessa Turchia inventiamo un nuovo termine
Perché se è crisi un milione di richiedenti asilo in un continente di cinquecento milioni io sono accorto di termini
E vi chiedo aiuto
E allora e allora la crisi
La crisi ha ben altro lo sappiamo tutti noi che abbiamo lavorato in ambito umanitario la crisi ha ben altro
La crisi è quello che succede in Siria dilaniata da una guerra civile che va avanti da cinque anni
La crisi è quello che succede nel sud Sudan dove cinque milioni di persone sopravvivono solo per gli aiuti umanitari interrotti sì quali non c'è più nulla
Non c'è più nulla e allora la crisi all'Afghanistan ancora l'Afghanistan a due milioni e mezzo di rifugiati una storia senza fine non se ne esce più
E dunque la crisi è quella dei campi improvvisati in molte parti del mondo dove ci sono i cosiddetti i cosiddetti rifugiati climatici quelli di cui
A me Freire dovremo parlare molto molto in futuro aumenteranno assai
Gli ecco rifugiati e allora l'Europa che fa
L'Europa la culla della civiltà giuridica la culla dei diritti umani del sistema multilaterale
Questa
Straordinaria invenzione la la terra di tutto questo sembra volersi ripiegare su se stessa sembra Voeller alzare bandiera bianca
E dire io non ce la faccio più mi arrendo arrendersi di fronte a che cosa
A circa un milione di persone che noi
Dovremmo proteggere in base ai nostri Trattati fondativi noi ci attendiamo di fronte a coloro
Che per
Per
Come dire spirito costituente noi dovremmo difendere
Ecco bandiera bianca
E allora si antica così alle proprie responsabilità la paura la meglio ma nel fare questo noi perdiamo credibilità noi il moral Compass del mondo facciamo un passo indietro
E
E cediamo il passo ad altri sentimenti
E allora fanno il loro triste ritorno in Europa i muri i fili spinati le barriere tristissimo ritorno
Ne parlavamo con il Presidente Napolitano recentemente che appunto ebbe il grande onore di invece togliere
I confini che dividevano l'Italia dall'Austria ora quei confini sembrano dover essere riposti nuovamente
E allora viviamo un periodo triste questo è il tempo triste dell'Europa
E non sappiamo a cosa questo ci porterà quale sarà il nostro futuro
Perché vedete questo
Flusso consistente certamente consistente alla fine si è scaricato su pochi Paesi
E per questo noi oggi parliamo di crisi perché a far fronte a questo flusso sono stati cinque sei Paesi su ventotto sicuramente la Grecia oltre ottocento mila persone
Sono entrate in Grecia quasi tutte attraverso l'isola di lesbo
L'isola che ha simboleggiato la speranza e la dignità del continente europeo per molto tempo per circa un anno
Poi sono entrate attraverso l'Italia certo con numeri non paragonabili centocinquanta mila lo scorso anno
E qua c'è stata la destinazione la Germania la meta più ambita quasi un milione di persone lì ma poi anche l'Austria
Se facciamo le proporzioni con il numero di abitanti certo la nostra è stata messa sotto grande pressione e la Svezia un altro paese che ho visitato recentemente dove
Appunto anche lì hanno rimesso un po'in discussione alcuni punti di riferimento che avevano contraddistinto quella cultura
Ecco la crisi c'è perché gli altri Paesi non se ne sono voluti occupare non hanno voluto fare la loro parte e la responsabilità dunque
Ricaduta sul pochi
E allora io ritengo che sia doveroso auspicare che
La Commissione europea possa avere seguito del suo tentativo di revisione del sistema Dublino perché questo è quello che serve oggi per poter
Riuscire a gestire questo fenomeno all'interno dei ventotto Stati
All'interno ognuno si deve prendere la propria responsabilità è l'unico modo per non delegare come stiamo facendo
Uno dei diritti più antichi della nostra civiltà il diritto d'asilo non può essere delegato ad altri attenersi non può essere delegato subappaltato esternalizzato
Alla Turchia
Intanto perché la Turchia nonna il quadro giuridico adeguato e non devo spiegare a voi perché non ce la perché lo sapete tutti
E poi e poi perché
Già a quasi tre milioni di rifugiati un solo Stato
E poi perché per questa pressione sta chiudendo le frontiere con la Siria perché ritiene di non poter c'è da fare più violando il principio del non respingimento
Allora noi dobbiamo assumerci delle responsabilità e le dobbiamo fare
Subito perché perché la soluzione va trovata all'interno degli Stati europei al nostro interno in noi ventotto Stati membri dobbiamo essere capaci a trovare la soluzione
La Turchia è una non soluzione e rimandare il problema e rimandarlo è qualcosa di molto rischioso oggi
Quindi
Io credo che noi non dobbiamo darci per vinti è una partita molto dura ma
Dobbiamo ritrovare noi stessi attraverso i valori
Della nostra tradizione giuridica i valori quei valori che ci hanno portato a essere Unione europea ed è per questo che
Nel mio attuale incarico io ritengo sia doveroso prendere in mano la situazione per questo lo scorso settembre ho voluto sottoscrivere in questa Camera con altri colleghi omologhi
Della Camera dei deputati francese del Bundestag tedesco
E della Camera deputati lussemburghese una dichiarazione congiunta in cui noi quattro Presidenti
Dicevamo che in questo momento di crisi per dare le risposte adeguate anche alla crisi dei rifugiati noi dobbiamo avere più Europa più integrazione politica ho il piacere di dirvi che questa nostra istanza
Appunto oggi è condivisa da ben quindici
Quindici Presidenti di Assemblea non siamo in pochi non siamo soli a condividere questa esigenza di più integrazione politica di arrivare a un'unione federale di Stati
L'unica dimensione che ci consentirà
Di essere competitivi in futuro e di dare le risposte ai nostri figli
Bene Filippo Grandi io ci conosciamo da una vita possiamo dire così
Abbiamo iniziato la carriera negli organismi internazionali negli stessi anni crollava alla la cortina di ferro c'abbiamo una certa età
E abbiamo fatto questo percorso con convinzione io mi sento di dire che quegli ideali sono rimasti sempre vivi
In tempi dico sicuramente visto la tua straordinaria carriera che ha fatto in questo ambito ma posso assicurarvi che io non li ho mai abbandonati anche in questo nuovo incarico che mi onoro di svolgere
Sono ideali che
Credo uno appunto in un futuro che non sia quello della contrapposizione
E allora sono felice di questo riconoscimento Filippo perché so che Filippo il migliore ambasciatore della nostra migliore cultura italiana
Che è una cultura appassionata ma anche molto concreta è una cultura creativa ma estremamente professionale
è globale internazionale ma è anche molto attaccata alle nostre radici culturali quindi e ringrazio
Molto listi per aver fatto questa scelta per aver voluto fare questa cerimonia qui alla Camera e mi congratulo con Filippo per questo riconoscimento
Grazie Presidente Boldrini per accoglierci
Per questa cerimonia
Grazie per la sua presenza e grazie soprattutto Terpin permette per la passione con cui a dato l'avvio a questo nostro incontro le posso assicurare
Che nel momento in cui abbiamo scelto Filippo Grandi come destinatario del premio di anche ieri nel due mila e prima visto il Biancheri nel due mila sedici
Abbiamo subito pensato che il luogo per tenere la cerimonia doveva essere la Camera dei deputati
Residui tutta da lei e di cui conosciamo ovviamente l'impegno e la storia nello stesso settore
In cui ha brillantemente operato in opera il nostro premiato permettetemi anche di salutare e ringraziare il Presidente emerito Napolitano
Che ancora una volta con noi e che come Presidente onorario dell'ISPI
Ci permette di beneficiare del suo sostegno
E anche dell'incomparabile autorevolezza sul piano interno della sua incomparabile autorevolezza sul piano interno ed internazionale per l'ISPI e davvero una grande fortuna
Potete attraversi di questo sostegno e del riflesso di questa autorevolezza
Noi siamo qua come ha ricordato la presidente Polverini per assegnare il premio ISPI e che giunge alla sua quarta edizione e IVA
Tra i beneficiari precedenti sono stati l'allora Presidente della Repubblica Napolitano
L'ex presidente del Consiglio Enrico letta e l'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini
è un premio che onora la memoria di una grande Presidente degli spiriti l'ambasciatore Boris Biancheri e saluto la signora Biancheri che con noi questa sera
O una personalità straordinaria un grande diplomatico un diplomatico completo
Che ha rivestito incarichi di vertice molti praticamente quasi tutti incarichi di vertice al Ministero degli esteri giungendo al Segretario generale
Ma anche
Importantissime ambasciate all'estero Tokyo Londra e Washington quindi un servitore dello Stato all'interno e all'estero diversamente
Boris Biancheri ha rilanciato Lispi e con una presidenza che ha risollevato l'istituto da un periodo di crisi ed è per questo che abbiamo deciso
Di
Dare alla sua memoria questo questo premio
Quest'anno il premio viene assegnato a Filippo Grandi credo che
Il premier la Presidente Polverini alta già spiegato i motivi
Neutro all'inizio del due mila sedici c'è stata una coincidenza che lei non so se
Definire fortunata o meno
Da un lato Filippo Grandi dopo una carriera quasi trentennale nel campo delle organizzazioni internazionali nel settore umanitario e nell'assistenza ai rifugiati
Ha coronato almeno per il momento e questa carriera
Chi riesce con la nomina da parte del Segretario generazione unite ma naturalmente con il consenso unanime dei membri del Consiglio di sicurezza è stato nominato Alto Commissario per i rifugiati
Filippo Grandi a ha fatto tantissime cose sul campo
Perché è stato in Afghanistan a lungo con importanti incarichi sia per l'Alto Commissariato dei pericoli già A.T.I. sia per le Nazioni Unite operati in Africa in Sudan nella regione dei Grandi laghi nella Repubblica democratica del Congo
Ha svolto molti incarichi anche al centro nelle sedi istituzionali e delle UNHCR e poi ha passato molti anni
Affermerà l'agenzia per i rifugiati l'umbra che si occupa della protezione dei rifugiati palestinesi prima come vice Commissario generale poi per
Quattro anni Commissario generale
Quel punto Rocco non PD ieri di questo prestigio
La nomina ad alto commissario per i rifugiati che come voi sapete e uno degli incarichi chiave
Nel sistema delle Nazioni Unite e qua ritorno alla coincidenza che non so se definire fortunato sfortunata perché Filippo Grandi a gennaio a iniziato questa sua attività
E un'attività in un settore la
Quello umanitario i diritti umani che purtroppo per questo non parlo di coincidenza fortunata emergenza per molti versi sfortunata e
Il uno al fenomeno il problema cruciale
E bella Galan anzi mondiale oggi è un problema che ha una dimensione umanitaria
Decisiva ma che ha un impatto politico economico su cui non ho bisogno di soffermarsi ma di cui ha eloquente mente parlato la Presidente Polverini
Quindi c'è stato un italiano che ha sceso ha un'altissima funzione in un settore
Che tutti noi doppi diamo seguire
E INPS e di cui tutti dobbiamo capire dimensioni vere cosa significa e come affrontarlo
Ecco perché noi
Abbiamo pensato di
Premiare e Filippo Grandi una persona e anche la missione che svolge
Per cui è davvero un grande piacere per merito Tor grandi
Come Presidente dell'ISPI adesso passare alla premiazione la consegna del premio
E sono sicuro che poi
Ascolteremo tutti con grande
Attenzione ed interesse quello che l'Alto Commissario e il premiato avranno da dirci
Io pregherei la Presidente Polverini il Presidente Napolitano il dottor grande la signora Bianchi
Buona sera ed
Sono
Abbastanza commosso
E molto onorato
Di
Di questi dell'attribuzione di questo premio Presidente Napolitano perché il fatto e continua ad essere per noi italiani impegnati su tanti fronti all'estero
Un vero moderno
è un punto di riferimento
Ambasciatore Aragon signora benché
Dottor Macrì amici e colleghi dell'ISPI un'organizzazione un'istituzione con cui ho avuto a che fare finta per molti anni in molti modi sceglievo sempre
Trovata
Appunto una
Cassa di risonanza importante importante per tante questioni di cui noi trattiamo
I last but not least Laura Boldrini Presidente Polverini
è un grandissimo onore essere ospitati qui dalla Camera dei deputati che
Tu presiedi
Per ricevere il premio mi sembra molto significativo che sia qui alla Camera e che sia sotto la tua presidenza
Visti
Visto il nostro Comune passato che ha voluto ricordare il tuo presente impegno in questo campo in tutti i campi di impegno sociale umanitario di cui
Siamo sempre grati
Io sono grato a tutti anche a tutti gli amici presenti che sono venuti stasera qua
Vorrei dire una cosa la il programma della serata prevede una lectio magistralis io sono un uomo d'azione e di campo non sono tanto portato
Alle Lezza lezioni magistrali quindi mi limiterò a scambiare qualche
Qualche riflessione su questa cerimonia che
Cioè così significativa
E la prima cosa che che vorrei dirvi che
Ripenso alla mia prima esperienza in campo umanitario trentadue anni fa quindi più di trent'anni fa tempo passa come diceva l'Aula il trentadue anni fa
Io sono partito come volontario con un'organizzazione non governativa per lavorare nei campi di rifugiati cambogiani allora c'era ancora crisi in Indocina
Alla frontiera fra campo cioè e Thailandia
E era una situazione che allora ci pareva insolubile
C'era ancora guerra
In Cambogia occupazione vietnamita molti rifugiati e della increduli durante quegli anni ormai lontani che
Ho imparato i primi rudimenti di questo mestiere
Misure in quegli anni che ho deciso
Che la sofferenza umana era intollerabile andava info affrontata soprattutto quand'era inflitta ad altre altre persone
Era in quelle circostanze era durante quel periodo che ho capito che risolvere alle radici
Le
I movimenti di rifugiati era indispensabile
Ripenso stasera al cammino molto lungo che ha seguito quell'esperienza
Sono stato impegnato in molte come del resto Laura e altri di noi in molte delle crisi
Internazionali che hanno purtroppo anche definito il nostro tempo dai Balcani al l'Africa centrale negli anni Novanta e via via altre crisi che hanno seguito
Il premio è questo premio stasera un'occasione per ripensare a questi più di trent'anni
Ma
Oso dire
Consentitemelo che è un riconoscimento io credo che va anche oltre la mia personale e il mio percorso
Quattro cose vorrei dirvi a questo riguardo prima di tutto penso che sia un riconoscimento
Delle sfide
Che ci riguardano le sfide che stanno alla radice delle crisi di cui noi all'Alto Commissariato nuovi nel impegnati in campo umanitario ci occupiamo in primo luogo le guerre
In un mondo dove come dico sempre è diventato molto difficile fare la pace
Più difficile fare la pace
è diventato difficile forse lo è sempre stato consolidare la pace anche quando ci si arriva
Io ho lavorato molti anni in Afghanistan oggi finire allora
Sono stato anche con Laura assume molti luoghi in Afghanistan allora avevamo aiutato più di tre milioni di persone a tornare in Afghanistan oggi gli afgani sono fra i primi due o tre gruppi
Tra i rifugiati che arrivano in Europa quindi la situazione si è ribaltata non abbiamo consolidato la pace
Ripenso a tutti questi anni ripensato tutti i conflitti in cui sono stato coinvolto non come parte belligerante ma come
Persona responsabile fra tante altre a gestire le conseguenze di quei conflitti ho ripensato spesso che di tutti questi conflitti l'Indocina è l'unico
Che è stato risolto tutti gli altri purtroppo sono ancora in corso e questo deve farci riflettere
Che parlando delle tredici delle crisi che ci riguardano penso anche alla povertà ovviamente
In un mondo come dice il Papa e ce lo ricorda sempre e mi piace sempre pensare a luglio quando parlo di queste mondo in cui la diseguaglianza cresce in ogni campo si parla oggi
Sempre di più di globalità della tecnologia della informazione della libertà di movimento ma in realtà il pieno beneficio di questa globalizzazione è un lusso di pochi
La disuguaglianza è molto grave e in terzo luogo fra queste cause Laura l'ha ricordato nelle sue osservazioni i cambiamenti climatici
E sono d'accordo che purtroppo dovremmo osservare quella causa fra le tante le nuove che causano spostamenti di popolazione
E poi la combinazione di tutti questi fattori laddove prevalgono guerre e povertà e tutto si combina che spinge tre persone a muoversi
Secondo in secondo luogo mi spiace pensare e spero di numeri risultare presuntuoso mi piace pensare a questo premio come un riconoscimento del lavoro non solo col fatto io ma che fanno tanti italiani come me
Umanitari
Cooperanti diplomatici volontari
Questa è la mia famiglia questi sono i miei amici da tutti questi anni
Ed è un riconoscimento io credo che deve essere di professionalità davvero straordinaria
Di eccellenze che l'Italia sa esprimere vedi qui dobbiamo essere fieri
Della nostra capacità di assumere
Delle grandi responsabilità
E allo stesso tempo e cito ancora a Presidente della Camera di restare pratici concreti
Gli umani nell'affrontare le difficoltà anche nel difficile spesso pericoloso contesto in cui operiamo
Non solo nelle zone di guerra nell'Afghanistan in Somalia in Yemen in Iraq nel sud Sudan come è stato ricordato dove ogni giorno dobbiamo calibrare prudenza e coraggio
Ma anche
Purtroppo imposti come l'Europa
Dove invece dobbiamo navigare fra diritto e interessi politici cercando sempre equilibri molto difficile
Restando fermi sui principi ma restando anche capaci di offrire soluzioni concrete agli Stati perché a questo noi di questo noi siamo responsabili
Paolo Magri ricorderà che quasi un anno fa
Mi sono rivolto ai laureati del discorso di master dell'ISPI sono stato invitato a
A parlare ai I neo laureati e in quell'occasione voglio rifarlo stasera
Descrivendo il lavoro che molti di loro avrebbero fatto e che ho fatto anch'io o Desk o ho usato la ho usato una frase evangelica che mi piace sempre molto
Dobbiamo restare
In queste situazioni difficili astuti come serpenti e prudenti come colombe pure il come Colombo
Questa mi sembra una frase che descrive bene
L'est l'equilibrio a cui dobbiamo sempre attenerci in terzo luogo mi pare che questo premio credo spero che sia un riconoscimento anche dei valori che
Ci hanno guidato tutti quelli come me che hanno fatto questo tipo di mestiere e mi pare importante e sono grato all'ISPI mi pare importante sottolinearli oggi in un mondo che si chiude
Perché impaurito
Ma che purtroppo è anche reso impaurito
Per calcolo politico
Ed è importante sottolineare che la diversità
Arricchisce in idee
In risorse in energia
E che senza
Quella diversità oggi così fondamentale le società anche la nostra diventano irrimediabilmente mediocri
E che d'altro canto avendo detto questo
La solidarietà
è un gesto assoluto che deve essere alla fine privo di calcolo
Che l'accoglienza va data comunque qualsiasi siano i nostri interessi
Che non dobbiamo smarrire
Uno spirito di apertura di servizio di compassione
E finalmente
Vorrei dire che questo premio
Una riconoscimento dell'importanza della questione dei rifugiati
Da qui io ho dedicato quasi tutta
La mia vita
Professionale arrivando oggi ha una posizione di
Grande a volte tremenda responsabilità in questo senso
E
Avendo però
Vissuto
Operato insieme altrettante migliaia di rifugiati in tanti posti del mondo sul campo direttamente nelle loro situazioni qui voglio ricordare anche rifugiati palestinesi e cui ho dedicato tanti anni della mia vita
La questione dei rifugiati oggi e centrale
Sì nel contesto più vasto dei movimenti di popolazione ma è anche una questione molto specifica con le sue caratteristiche con i suoi necessità con i suoi rischi
è una questione centrale nel modo
Direi in cui gestiamo i rapporti internazionali nel modo
In cui gestiamo i rapporti interni
Delle nostre società è una questione che richiede e su questo punto io insisto sempre una varietà di soluzioni complesse come la situazione come
Come la questione stessa
Prima di tutto come ho detto affrontando alle radici le cause di spostamento delle popolazioni in primo luogo le guerre e poi lo sviluppo economico dei Paesi più poveri e poi cambiamenti climatici
Come mezzi attenzione ambizione come ho detto oggi alla conferenza Italia Africa organizzata dal Governo italiano con mezzi ambizioni molto superiori a quelli che abbiamo utilizzato finora
Ma i rifugiati e concludo richiedono
Oltre a tutto questo una particolare e ulteriore attenzione
Hai più vulnerabili tra di loro dobbiamo offrire vie sicure per mettersi in salvo e per aggirare
La terribile tentazione delle delle reti criminali che li sfruttano
E
Per quelli fra loro che hanno potenziale dobbiamo offrire
Opportunità i decorative professionali perché un giorno possano tornare a casa loro ricostruire le loro società che è quello che poi la maggioranza di rifugiati desidera
Ma tutto questo dobbiamo farlo e mi pare importante salvaguardando allo stesso tempo il diritto d'asilo anche qui da noi in Italia in Europa
Il diritto d'asilo è uno dei capisaldi delle pietre angolari del sistema dei nostri diritti
E dobbiamo farlo costruendo finalmente questo è il solo modo di farlo non muri ma ponti
I costruendo un sistema di accoglienza che sia veramente europeo basato su cooperazione istituita Rita che sia di ispirazione ad altre parti del mondo in un modello negativo
Per Paesi che vogliono restringere a loro volta
L'accesso al loro territorio a persone che fuggono da guerra violenza e violazione dei diritti umani
Ecco così io ho la presunzione di leggere il significato di questo premio di cui
Vi ringrazio di cuore a nome
Di quelle che
Di quelli che nel mio ruolo insieme a tanti colleghi alcuni dei quali sono qui presenti
Io
Devo difendere e sostenere
Perché dandomi questo premio mi date e datemi colleghi il coraggio di continuare a farlo e affrontare con fiducia dei difficili sfide che ci attende grazie