Benedetto Croce e il Piemonte

Autorità civili militari e religiose
Grazie ecco il oltre
Forse
Perché l'assemblea non è che si avvicini
Autorità mi
Volta Rita civili militari e religiose graditi ospiti gentil soci del Centro Pannunzio
Un caloroso saluto e ringraziamento a nome del presidente del Centro Pannunzio dottor Camillo Olivetti per essere qui presenti
è un vero piacere vedere la platea così gremita e questo conferma la rilevanza dell'evento
Un grazie particolare al Presidente del Consiglio regionale Mauro l'AULSS e al Vicepresidente e Presidente del Comitato resistenze Costituzione della Regione Piemonte
Nino voi ti che hanno permesso e creduto a questo evento
Un saluto particolare al Sindaco di Pollione e un ringraziamento molto vivo al direttore della comunicazione del Consiglio regionale
Dottor Domenico automatici e al dirigente del settore e relazioni esterne dottor Mario incivili e alle sue collaboratrici
Prima di cedere la parola agli illustri relatori permettetemi di sottolineare l'importanza di questo convegno
Un convegno che in occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita di Benedetto Croce
Intende portare all'attenzione il profondo legame che unito una delle più importanti figure intellettuali non solo italiane ma anche europei del Novecento alla nostra regione
E alla nostra città
è un legame come vedremo nel corso degli interventi che si è consolidato non solo dal punto di vista
Storico letterario e politico ma anche dal punto di vista personale
Però c'è sposo una signorina piemontese ha dei grossi nel mille novecentoquattordici e una delle sue figlie alta che desideriamo proprio in questo convegno ricordare nacque a Torino
Alta croce fu Presidente del Centro Pannunzio
Croce trascorse le sue vacanze sei A view Meana Bardonecchia Pollione che divennero luoghi di incontro con le maggiori personalità dell'epoca e dove scrisse alcune delle sue opere più importanti
Su queste villeggiature in Val di Susa desidero ricordare che ha scritto pagine importanti la storica Bruno avvertono nel suo volume dedicato alla storia della Val di Susa
Il convegno e arricchito dalle immagini su scelte dall'ingegner Dante giordane Ingo
Sono immagini storiche molte delle quali sono fotografie scattate assurde volo e Pollione da Franco Antonicelli
Concludo sottolineando come il Centro Pannunzio serbi per Benedetto Croce un po'particolare ricordo
Mario Pannunzio quando fondò i giornali del mondo considerò il filosofo il suo punto di riferimento e folle la collaborazione al settimanale
Una collaborazione è quella di Croce che durò ininterrottamente tanto undici marzo del mille novecentoquarantanove fino al sette giugno del mille novecento e cinquantadue
Cinque mesi prima della sua morte
Il mondo è stato detto nacque crociano in Mori Corciano
Il come scrisse Norberto Bobbio
Accanto all'Italia civile c'è stata e c'è ancora un'Italia Barbara ma proprio per questo l'insegnamento di Croce non dovrà essere dimenticato grazie
Ruolo poca a seconda della situazione storica per scelte conservatrici o progressiste
Questa è una delle grandi lezioni che ci ha lasciato Benedetto Croce con queste parole del professor quegli ENI apriva negli annali del Centro Pannunzio in occasione del cinquantesimo della morte di Benedetto Croce
Buongiorno a tutti sono lieto di poter portare a tutti voi assieme all'assessore Ferrari esse il saluto del Consiglio regionale che ho l'onore di rappresentare come vice Presidente dell'Assemblea legislativa
Soprattutto agli illustri ospiti del professor cogliendo ente del Centro Pannunzio
Come vicepresidente del Consiglio regionale decidono sottolineare in questo breve saluto il rapporto fra Croce il Piemonte quello più intimo più umano
Il pensiero del filosofo io sono sicuro sarà Espresso dai professori che è il Centro Pannunzio ospita qui oggi
Torino innanzitutto
Da un articolo della stampa del mille novecentocinquantadue Di Paolo Severini che scrisse
Di Torino di piacevole diritte dire gli antichi palazzi le colline e quel senso di calma di signorilità di raccoglimento che gli faceva dire al suo arrivo eccomi qui a riposare
Torino un rifugio De per anni giunse nella nostra città e le due marzo il giorno del suo onomastico per sottrarsi all'esuberante cordialità dei napoletani
Era contento
Perciò Moglia delle Rossi fosse torinese considerava la gente piemontese un popolo forte Gentile
Beh che sovente Canzona seconda Argo la moglie dicendo che scherzosamente e difficile farti cambiare idea se è una testone piemontese
Il giorno in cui morì il ventidue novembre del mille novecentocinquantadue tutte le scuole di Torino rimasero chiuse
Le sue vacanze al più nel mille novecentodiciotto in un articolo del mille novecentosessantadue di Carola Prosperi che aveva avuto alcune conversazioni con il filosofo
Si sentiva la vita nelle parole e tutto si trovava a posto scriveva caro la prosperità
La descrizione di pace di un luogo
L'aneddoto comico e anche Galante la satira di certe ambiente di certe persone
Che inesauribile che meravigliosa conversatore quanti lampi di genio quanta vivacità di spirito quante serenità e amabilità e gaiezza
E poi Bollone in un articolo di Gasparetto
Aveva acquistato la ville nel mille novecentotrentaquattro non fra le più prestigiose ma comode gradevole con vetrata l'inglese è un cortiletto Benedetto Croce non badava frivolezze come i panorami
Intanto a mio marito non vede nulla quindi il muro non ha importanza spiegava la moglie
Pollo negli ha dedicato una lapide una lapide commemorativa e saluto il Sindaco della città che è qui con noi una strada una biblioteca
Ed infine Meana in un articolo di Giorgio Calcagno non avrebbe potuto essere diversamente anche qui sugli annali del Centro Pannunzio
Era stato portatori della moglie che li villeggiava e vuole tornarci con il marito per ritrovare il mondo delle sue montagne la casa aveva l'acqua corrente potabile
Era una cosa rara allora apparteneva al canonico Massimo pensando Rettore del seminario di Susa
Calcagno ricorda un episodio che io ricordo qui con voi Croce aveva fermato un documento nel mille novecentoventicinque che condannava le leggi liberticida e fasciste e quindi il fascismo lo faceva a controllare
Arrivo a Meana il Principe Umberto in quell'occasione il podestà porla si avvicinò approva e cioè che si era che era andato in piazza insieme agli altri cittadini per incontrarlo che dentro di allontanarsi ma il principio Umberto
Scartando tutti gli altri estendendo la folla si avviò decisamente verso il filosofo stringendo gli le mani
Lascio Meana perché non aveva potuto acquistare la casa nella quale viveva e che di piaceva molto perché la famiglia americana che era proprietario di quell'appartamento
Non aveva voluto venda mediale si trasferì Apollone non di specie atti Sindaco c'è stata una seconda scelta ma insomma pare che le cose siano andati in questo modo
Finisco con un articolo di Luciano Borghesan nel mille novecentonovantasette su Alda però c'è quando diventò Presidente del Centro Pannunzio
Che è la domanda perché ha accettato la presidenza rispose per la mia vicinanza ideale al mondo
Voglio contribuire a rinsaldare il rapporto fra nord e sud a recuperare i valori unitari del Risorgimento che oggi vengono messi in discussione in modo rozzo provocatorio e velleitario
Comunque viene scriveva
Lavorerò per una cultura che dia spazio a tutti si è aperta al contributo di tutti
Un'esigenza che io credo ci sia ancora oggi non posso fermarmi fino alla fine perché oggi c'è la Commissione sanità domenica pomeriggio io faccio il medico di mestiere
Faccio parte di quella Commissione si discuterà della chiusura lo dico e torinese dello spettacolo stanno che io non sono tanto d'accordo con questa ipotesi e quindi devo potere dire la mia ma vorrà tutti buona giornata
Prima di procedere saluto sua eccellenza monsignor ieri vescovo di Susa monsignore Alfonso Pedicini Confalonieri e l'Assessore regionale Giovanni Maria Ferraris
Invito il Presidente del Centro Pannunzio dottor Camillo Olivetti a consegnare la tessera di socio onorario del Centro Pannunzio al dottor
Mino o enti
Ho il piacere di dare la parola allo storico Pierfranco quel vieni direttore del Centro Pannunzio
Presidente illustrare autorità civili militari religiose
ICI
Amici dal Centro Pannunzio ma anche
Un saluto ai tantissimi ospiti che sono qui questa sera
E che testimoniano che questo convegno
Aveva e ha un suo significato
Il convegno di oggi
No ma finalità celebrative
Non è una celebrazione di crociera centocinquant'anni
Ma vuole affrontare
L'argomento
All'ordine del giorno questa sera in moto
Distaccato critico e storicizzato
Perché sono passati cinquant'anni
Da quando nel mille novecentosessantasei il centenario Corciano suo occasione per
Confronti assessori
E silenzi studiati
Confronti Ascoli e silenzi studiati che oggi mi auguro non avrebbero più nessun significato ammesso che potessero averlo anche cinquant'anni fa
Il filosofo
Mostro
Orrico
Il critico
Letterario
L'uomo occorrono cento
Sono ormai consegnati alla storia
E noi ci avviciniamo a lui come ad un grande protagonista del secolo scorso
Un secolo dominato da guerre rivoluzioni ideologia regimi aberranti
Che appaiono anch'essi tutti consegnati alla storia
Un filosofo non certo crociano in una bella trasmissione radiofonica del ventuno di febbraio ha affermato che Croce è un classico
è così credo che vada
E visto e studiata
Forse non l'hanno non pensare non hanno pensato arduo denti e a quello che ha affermato
Alcuni ambienti della scuola torinese
Che hanno ritenuto di nomi accettare
Il nostro invito
Un Presidente
Mia
Messa alzato stamattina che i filosofi di un certo liceo
Si sono rivelati
Sordi al nostro invito a parte che filosofi non sono solo dei semplici professorini
Ma questi professorini
Che a cento cinquant'anni dalla morte di Croce non riescono neppure a comprendere il valore culturale morale di Benedetto croce
Davvero fanno pensare non ha una buona scuola a una pessima scuola una pessima scuola
Che ancora divisa da
Interpretazioni contrapposte
Vecchie di decine e decine di anni
Io
Vorrei se il presidente me lo consente
Ricordare per pochissimi istanti
Alda croce
Che il Presidente ha ricordato la professoressa Cavallo ha citato
Alda
Io vorrei
Pensarla questa sera
E dedicarle idealmente affettuosamente questo nostro convegno come ho detto
A Marta Herling mesi fa
Come al dazio è stato un grande rapporto e una forte amicizia che è durata per tantissimi anni fino alla sua scomparsa
è stata la nostra Presidente dal mille novecentonovantasette succedendo a Mario Soldati
Non è stata la vestale di suo padre come qualche fiocco ha scritto
Ma ne è stata la più fedele intelligente fidata collaboratrice per tanti anni come Marta può confermare
E stata per altri versi studiosa originale improprio
Studioso di letteratura spagnola e autrice con la sorella e la
Di una monumentale biografia su Francesco De Santis
Il napoletano in esilio nella nostra città
Che divenne ministro della pubblica istruzione
Per la scelta del Conte di Cavour
L'autore
Della storia della letteratura italiana
Che ha contribuito a unificare l'Italia
Napoli è la nostra città e erano nel muore
Di Benedetto Croce erano nel cuore
Della figlia Alda erano nel cuore di Lidia erano nel cuore di Silvia
Direi di tutta la famiglia
Carrozze
Erano nel cuore anche di Gustav Herling che io voglio qui ricordare
Vittima dei
Cura su cui ha scritto il primo libero
Molti anni prima di risorse misti
Per la larga il Piemonte era il Risorgimento
E Risorgimento era il Piemonte
Per ripetere una frase che a Rosario Romeo mi disse in una
Delle occasioni di incontro
Come tutte le persone
Colte della sua generazione
Alda era antifascista
Innanzitutto
Come scelta etica ed estetica
Un antifascismo
Non esibito
Storicizzato
Che era in sostanza il rifiuto di ogni intolleranza ed io ogni regime autoritario totalitario
Senza mai concedere nulla
Ai conformismi di maniera
Nel due mila e otto l'avevamo festeggiata nell'Aula Magna della nostra università terrei novant'anni
Ripubblica hanno in sé dovrebbero il saggio di suo padre
Tanto citato come poco conosciuto
Perché non possiamo non dirci cristiani
Questo saggio era stato scritto in una delle estati piemontesi una delle estati più drammatiche durante la guerra la seconda guerra mondiale
Quando il nazismo nella sua barbarie fari scoprire
I valori cristiani al laico Benedetto Croce
Alda è stata tra i primi
In Italia a difendere il patrimonio artistico culturale e ambientale con assoluta fermezza e a Napoli era difficile era impossibile fare quelle battaglie
Come Antonio Cederna sul giornale di Pannunzio il mondo
Alda denunci soglia abusivi le nefandezze le speculazioni edilizie via abbandoni le trascuratezze
Che portavano al degrado la sua città ma non solo la sua città
Amava gli animali che ho finito Amato agli animali
Che stavano con
Ci scambiavamo addirittura le fotografie del suo canone con le fotografie del mio
A fare da padrone a Palazzo era un gatto se la memoria non mi inganna
Amava agli animali che stavano con lei
In loro difesa si è battuta
Come lo fece Piero Martinetti
Che sosteneva che gli animali possiedono intelletto e coscienza e denunciava cito testualmente lo scandalo morale
Dell'indifferenza di alcune religioni
Di fronte alla I inaudita sofferenza
Provocata dagli uomini agli animali
Stare con lei con Alda era come a respirare
A Riga dei ventilati altipiani è un'espressione di Giacomo Debenedetti
Che si riferiva ai maestri della nostra università
In quegli anni
In cui De Benedetti frequentava l'università stare con lei era come respirare quest'area
Per i suoi discorsi Sempre ad esiti semplici mai faziosi ma contemporaneamente mai ambigui
Aveva quello
Che uno dei suoi maestri all'Università di Napoli Adolfo Omodeo chiamava il senso della storia è un titolo di Omodeo questo
Io penso che oggi
Alda sarebbe felice
Che il Piemonte il Consiglio regionale del Piemonte la sua città
Per primi in Italia
Ricordino il padre con un convegno a Pertol contributo è alle idee di studiosi importanti
Che ringrazio
Affettuosamente sentitamente
Per aver accolto il nostro invito vi ringrazio molto
Chi desidera gli atti del convegno che verranno stampati dal Consiglio regionale del Piemonte sul bancone all'uscita fuori della sala c'è la possibilità di lasciare il proprio nominativo e l'e-mail
Se ci sono dei docenti che desiderano l'attestato di frequenza lo chiedano al termine del convegno
E ora
Apriamo nel convegno
L'attrazione di un uomo del sud verso il Piemonte e la sua storia
E il titolo della prima relazione
Purtroppo per motivi di salute il relatore professor Girolamo Cotroneo non può essere qui con noi
è stato appena dimessa dal Policlinico di Messina ma mi ha affidato il testo del suo intervento che mi appresterò ora a leggere
Si tratta di una parte della relazione che verrà integralmente pubblicata negli atti del convegno
Girolamo Cotroneo c'è come è noto professore emerito di Storia della Filosofia dell'Università di Messina
Autori di importanti opere dedicate Benedetto Croce saggista giornalista fa parte del Comitato scientifico del Centro Pannunzio di cui è vice Presidente
Il Piemonte dunque
Ma prima di a costarci e i testi di Croce che rivelano questo legame ideale mi corre l'obbligo di avvertire che non mi soffermerò sulle vicende familiari di Croce che pure lo recarono a questa Regione
Visto che sposo una signore torinese Adele Rossi
Ma
A parte la questione familiare ritengo di non dover neppure trattenermi sui suoi studi dei grandi della cultura e piemontese Vincenzo Gioberti ad esempio o Cesare Balbo
Medie o del Conte di Cavour al quale ho dedicato pagine al quale ha dedicato pagine decisive nella storia d'Europa
Mentre gli altri due grandi piemontesi con i quali ebbe rapporti politici e culturali di reti
Giovanni Giolitti che lo volle con sé in uno dei suoi Governi e al quale ha dedicato molte pagine della storia d'Italia
Ho Luigi Einaudi che eletto Presidente della Repubblica intendeva nominarlo senatori a vita carica come è noto da lui rifiutata
Ritengo che l'essersi occupato di questi grandi personaggi non significa che lo abbia fatto in quanto piemontesi
Per questo ho preferito dare in ragione del suo legame con il Piemonte attraverso scritti i minori occasionalità allora
Detta il quali più facilmente traspaiono i sentimenti personali verso quella regione
Vorrei pertanto iniziare da una nota del mille novecento e quarantasei del titolo saluto alla città di Torino
Dove dopo aver ricordato che e la mia vecchia case di Napoli risuona dolce il mio cuore il dialetto piemontese
Proseguiva con queste parole
Ma oggi ricordo il tempo lontano quando ventenne visitai per la prima volta la vostra città
E il sentimento di piacere di soddisfazione di elevazione nel vedere nelle vostre strade e nelle vostre piazze né i nomi negli edifici nelle statue
Dispiegarsi e i miei occhi tutta quella nobile storia del Risorgimento italiano che in nessun'altra città d'Italia si vede
Perché le altre ebbero le glorie dei secoli passati dell'Italia romana
Dell'Italia medievale di quelle del Rinascimento ma qui era l'ultimo atto il più grande della nostra storia
Quello in cui
Un'entità illustre dinastia simile al generoso sforzo di un popolo en passe oppresso che una nazione politicamente si formò in uno Stato unitario
E l'Italia Potì chiamarsi non il Regno delle due Sicilie più il Regno di Sardegna più lo Stato pontificio più Granducato di Toscana più la Repubblica di Venezia e via dicendo e per di più l'Austria
Ma pienamente e semplicemente
L'Italia e i suoi abbatte abitatori non più sudditi di nessuno ma cittadina
Pochi giorni dopo il trentuno ottobre su un noto quotidiano torinese scriveva una lettera garbatamente polemica contro il cambiamento di nome di alcune strade di Torino
La cancellazione di di opportune che Azzi Emanuele Filiberto mutata in piazza della Repubblica
Il mio scriveva Croce non è un indiscreto intervento in cose che non mi appartengono se le città di Torino non appartenesse come appartiene all'Italia tutta ed esempio di vita civile
E in queste città nella cui Università della qualità e sei con grandi allo elogio voleva venisse insegnare l'allora suo grande amico Giovanni Gentile
Il diciotto aprile del mille novecentoquattordici gli scriveva
Mi addosso una responsabilità grande nel darti il consiglio che mi chiedi ma non voglio farti non mancare ebbene io risponderei accettando senz'altro la chiamata a Torino
Agli amici di Roma scriverei che sei ormai stanco di per toccare una cattedra no ma facendo scortesia la facoltà di Torino che con tanta premura in un'ora per la prima volta ti invita e chi desidera
Il dodici luglio del medesimo anno voi chiudeva la vicenda con queste parole
Per quanto mi dorica che tu rinunzie Torino città nella quale ne sono persuaso ti saresti trovato assai bene Turi la tua famiglia
Non so darti torto di aver accettato Pisa
Chissà che tu non possa in seguito andare a Torino questo io spero Pisa sarebbe soltanto una tata
Ma di là di questo particolare episodio nell'articolo sulle strade di Torino appare qualcosa di grande importanza per comprendere dove affondava le sue radici il suo amore per il Piemonte
La denominazione i nomi delle strade di cui Croce lamentava il cambiamento riguardava noi vicende di casa Savoia dire Emanuele Filiberto e la città di Oporto
E con grande energia difendeva il ruolo storico in una polemica con Luigi Salvatore Illy
Che in un volume del mille novecentoquarantaquattro
Casa Savoia nella storia d'Italia pretendeva di fornire una dimostrazione della quasi continuo estraneità e divergenza e ostilità tra la storia di casa Savoia e quelle d'Italia
Questo nel mille novecentoquarantaquattro la data è importante perché soltanto l'anno precedente e l'Italia aveva vissuto la tragedia dell'otto settembre
Nella quale le responsabilità di casa Savoia non erano state né pochi né deboli
Sempre nel corso della polemica conservatore Illy incrociate scriveva
Ciò che gli dice delle responsabilità del Re Vittorio Emanuele terzo nel triste per cognome sul periodo chiuso della nostra vita nazionale
è stato gridato alto oltre noi qui a Napoli
E aggiungeva
Che nella nostra indignazione per l'accaduto
C'era il senso doloroso dell'offesa che si era recata da un regista boia a questa veneranda casa sovrana la più antica d'Europa che nove rata nove secoli di vita ricchi di nobili e severe memoria
E come è noto in quell'occasione croce propone non propose il bando di quella veneranda casa ma soltanto la sostituzione Del Vecchio RAI come uno più giovane e innocente
Con le case di Savoia tuttavia Croce non ebbe mai se non formali rapporti
Vi sono però due momenti che meritano di essere ricordati anche perché hanno un preciso riscontro nelle pagine personali di Croce
Il primo riguarda Maria José moglie di Umberto il principe ereditario
Il trenta dicembre del mille novecento e trentuno Crocci scriveva sul suo diario
Recatomi di buon mattino a Pompei è tornato nel pomeriggio
Nel febbraio del mille novecento e quarantacinque a questa pagina aggiungeva una lunga nottata
Non voglio insegnare scriveva in nome delle principesse di Piemonte nel caso che queste carte mi fossero portati via dai fascisti
Ma a Pompei andai per un incontro combinato della principessa per mezzo della signora Iaccarino sua amica e del professor Spinazzola
La principessa proseguiva croce poi essere informata temete le condizioni dell'Italia e delle disposizioni del popolo italiano il che feci con molta larghezza e particolari
Capo poi della borsetta una copia della traduzione francese della mia storia d'Italia e mi disse che il padre di l'aveva data al partire di lei per l'Italia e Policlinico dimettesse la mia dedica e firma
In questo contesto non va dimenticato che Croce nel maggio del mille novecentocinquantadue
Pochi mesi quindi prima della sua morte scrisse la prefazione un libro di Maria José del titolo Amedeo sesto e Amedeo VII di Savoia apparso per Mondadori nel mille novecentocinquantasei
Il secondo momento riguarda i rapporti tra il filosofo il principe Umberto a favore del quale come è noto voleva che Vittorio Emanuele terzo ad di casse
Il diciotto aprile del mille novecentoquarantasei quando il re aveva lasciato la revoca tenenza del Regno il figlio Umberto croce scriveva
Alle diciassette e mezzo mi sono recato dal luogotenente col quale mi sono trattenuto più di un'ora e il colloquio è stato cordiale e chiarificatore io non so se la monarchia potrà serba arsi in Italia
Ma so che da parte mia non indicherò in molti già monarchici che danno prova di mancanza di ogni riguardo ha una casa di principi che per secoli governato una regione italiana
E poi ha guidato l'Italia tutta nella via dell'unità dell'indipendenza e della libertà
Pochi giorni dopo il dieci maggio mille novecentoquarantasei parlava commosso di un telegramma di Umberto II appena salito su quel trono che doveva abbandonare quasi subito
Dieci punto un telegramma affettuoso del principe luogotenente nell'atto di assumere la corona per l'applicazione del padre
Io confesso che provo grande pena per questo giovane nel quale
Quasi certamente si comperare si compirà la fine di una casa antichissima che si era gloriosamente poeticamente congiunta con il Risorgimento si cambia
Misuro l'amarezza di questi anni nei quali è stato tenuto in una continua agonia e ha dovuto tollerare in silenzio l'abbandono dei figli
Ma le pagine forse più belle di cromo che Croce abbia scritto sulla casa piemontese sono quelle del saggio su Maria Cristina
Dove la personalità della principessa di Savoia Regina di Napoli e le vicende politiche del Regno delle due Sicilie quello di Sardegna si intersecano e dove a proposito di quella straordinaria Regina scrive IVA
La storia profana avuto ben poco da narrare di Maria Cristina Di Savoia
E questo mio e il primo scritto del genere che la riguardi e in realtà riguarda soprattutto Ferdinando II e il re Carlo Alberto e le loro politiche
Il riferimento alla storia profana ci introduce il meglio di qualsiasi altro argomento nel discorso di Croce il quale nei primi capoversi del suo saggio scriveva
L'ardente fede cristiana la devozione cattolica non era stata mai messa boia turbata nel corso di questo secolo decimo ottavo in cui sovente anche i principi civettare uno correzione Rismondo e col volte realismo
Si può immaginare quali educazione ricevesse in tali famiglia la piccola Maria Cristina coltivata come un fiore di Serra circondate da immagini di virtù e di gentilezza nutrite di pensieri santi
E sulla santità di queste Regina Colucci e sembra non avere dubbi dal momento che a proposito di alcune vicende nelle quali si trovò coinvolta scriveva che il gioco di calcolata furberia animali sicuro cui santi
E Maria Cristina era una santa
Il matrimonio commi reti Napoli nonostante le resistenze di Maria Cristina e del luogo
Ma dimostro sei presto che esisteva scrive Croce un'evidente disaccordo di toni tra il Reina Politano e la principessa Savoia Arta
Dovuto in qualche parte alla generale differenza del temperamento napoletano e di quello che mo'intese come virtù e le deficienze rispettive
Ma soprattutto poi a quella specifica tra l'educazione ricevuta dalla principessa severa atti delicate insieme in una corte irrigidita nell'etichetta
E il comportamento del Borboni di Napoli il quale
Seguendo le tradizioni iniziata da suo nonno Ferdinando
Anziché guardarsi degli abiti plebei osservare un decoroso costume volentieri si compiaceva nel costume della plebe napoletana e in più parte limitata
Ma di là di questi aspetti di queste differenze di comportamento e di costume
Va da sé che Croce preferiva quelli riservati a Hristo Crati ci della Corte torinese a quelli popolari se non plebei della casa regnante di Napoli il matrimonio non ieri frutti politici che si attendeva Carlo Alberto
E questa fu la ragione per cui
Di voci che corsero per gli anni seguenti per l'Italia furono che quel matrimonio non era riuscito felice
E a diffondere queste voci contribuirono Re Carlo Alberto e quelli che erano dalla sua parte e i liberali o liberali genti d'Italia i quali per opposti motivi non arrivano o non ebbero poi buon sangue correi di Napoli
Tutto ciò scrive il professor Cotroneo non impediva Carlo Alberto di fare pressione su Maria Cristina perché operasse in qualche maniera a lui gradita
Pressioni alla quale quali essa per la sua natura e la sua vocazione non sarebbe stata in grado di opporsi ma proprio allora
Scrive Croce la morte scese Prodi da salvare per sempre Maria Cristina del pericolo di diventare strumento rappresentanti notturni Napoli di politica reazionaria
Con questa gioco rocce voleva soprattutto discutere la politica di Ferdinando di Borbone Di Carlo Alberto di Savoia
Ma alla resa dei conti ciò che lo caratterizza e la delicatezza dettata da evidente simpatia con cui presenta la figura della principessa di Savoia
Che si aggiunge ad altre figure femminili della nostra storia che attrasse ero la sua attenzione
Da Eleonora De forse i capi mente a Luisa Sanfelice a Isabella dimostra
Ma quelle su Maria Cristina conclude il professor Cotroneo sono pagine che ancora una volta ritengano quanto il
Napolitano Benedetto Croce a masse il Piemonte
Quel Piemonte che gli aveva consentito di essere
Oltre che Napolitano anche e soprattutto italiano anzi come idea dire una volta italianissimo
E ora ho il piacere di introdurre la dottoressa Marta earning il cui intervento è intitolato luoghi di una geografia familiare spirituale Benedetto Croce Apollone
Martena Herling laureata in lettere moderne l'Università di Napoli e utili dice di saggi traduzioni sulla storia della storiografia e cultura in Polonia fra Ottocento e Novecento
Del mille novecentottantotto il Segretario generale dell'Istituto italiano per gli studi storici fondato a Napoli da Benedetto Croce
Si occupa di organizzazione e promozione della cultura ed istituzioni culturali collaborando come enti e organismi europei
Lei è stato conferito il premio benemerito per la cultura Gloria artista del Ministero della cultura e del patrimonio nazionale della Polonia il quindici maggio due mila sette
Ma vorrei anche dire che la dottoressa Herling il figlio di Gustav regni di Lidia croce a noi molto cari Trento
Grazie
Innanzitutto alcune parole prima e di
Leggere il mio intervento
Innanzitutto parole di profonda riconoscenza
Profonda riconoscenza al Consiglio regionale del Piemonte al suo Presidente all'assessore che qui rappresenta
Profonda riconoscenza al
Nostro Centro Pannunzio di
Di Torino alla sala che ci accoglie
Alle autorità civili militari e religiose che sono presenti a tutti gli amici
Piemontesi italiani nomi che sono
Qua
Proporre vuol dire proprio in senso
Le molto molto adatto profonda riconoscenza che
La esprimono a nome della mia famiglia
A nome della Fondazione biblioteca Benedetto Croce
A nome dell'Istituto italiano per i due per gli studi storici i due enti che in un certo senso sono come dire
L'eredità
Di Benedetto Croce a Napoli né paranza fino a Marino
Profonda riconoscenza che anche una grande emozione quindi
Quindi
Le parole non devono andare oltre
Per il fatto che come ha ricordato il professor quali viene
Lei diciamo così poi celebrazioni o comunque il ricordo dell'Italia per Benedetto Croce a centocinquanta anni dalla sua nascita inizia oggi qui
Nella sua
Altra parte ad una delle sue patrie a Torino
E questo
E questo è altamente significativo
Altamente significativo di un
Diciamo presenza e di un
Valore
Nel nostro paese nel nostro NAS la nostra nazione
Ed è altamente significativo che queste missioni domani questo però annuncia sono brevemente le sarà il motivo per cui mi dispiace alle sei meno venti mi devo allontanare dalla sala
Perché domani mattina dobbiamo essere a pesca se erano lì pesca secoli onora la data precisa del venticinque febbraio giustamente
Nella casa Natale dove tra l'altro si riunirà
Il Consiglio o comunale di fare cassa ero lì per dare la cittadinanza onoraria a
Benedetto Croce
Il mio intervento o luoghi di
Una geografia familiare spirituale Benedetto Croce
Apollone
Parla di luoghi parlerà di luoghi di geografia ma
Anche di storia di storia che intenda come memoria ma anche come storia sempre
Sempre viva
E prima di di di di iniziare a leggerlo vorrei anche fra i tanti salute che ho rivolto rivolgere il saluto al sindaco di Pollica on è che
E qui presente era presente anche cittadina alla quale diciamo nella continuità di una grande tradizione familiare intellettuale siamo profondamente legati alla quale
Non solo amiamo o ma leggiamo nella
Nella linea
D'ispirazione della presenza di Croce sempre viva Apollone
Teniamo che si mantenga viva non solo la memoria ma
Diciamo tutto quello che hanno significato il legame compiti Pollione
E che ritroveremo in alcune citazioni nelle pagine che leggerò
Inizierò con una citazione di Lidia crociati mia mamma
Vi sono dei luoghi che fanno parte di una geografia spirituale
Per come sono e per le persone che vi abbiamo conosciute incontrato Pollione e uno di questi luoghi e lauree Gustavo Colonnetti sono stati per me
Da quando sono giunte per la prima volta polloni nell'estate del trentotto avevo allora sedici anni numi tutelari
Queste parole di Lidia Croce che introducono la testimonianza delle dedicata laurea Gustavo Colonnetti e alle estati trascorse Apollone nella casa che Benedetto Croce evadere Rossi acquistarono nel mille novecentotrentasette
Ci riportano una stagione di vita che ha lasciato un segno profondo nella nostra memoria familiare
La casa di villeggiatura dei Croce Apollone e la villa sorde volo di Annibale Germano fanno parte della geografia spirituale di un'epoca gli anni del fascismo della guerra del dopoguerra
Fanno parte del paesaggio armoniosa era quiete delle varie Monte che le circondano
Ma anche del tempo che Croce vi trascorse con la sua famiglia e tanti amici che risiedevano Apollone o che da varie parti d'Italia oltre che dal Piemonte ed è frequentata erano dalla seconda metà degli anni trenta
Pollione fu in un certo senso ad approvarlo dopo più Meana di Susa delle ultime villeggiature di Croce in Piemonte
Come ricorda Silvia Croce in uno scritto del mille novecentonovantanove mio padre si avvicinava il Piemonte sempre con un senso di grande felicità
Per Luigi a monte era la culla dell'Italia la parte di sua moglie quant'altri l r. dovette degli particolarmente consono lo spirito delle genti biellese
E ancora Elena Croce le quarantasette così descrive le impressioni che l'ambiente la natura del Biellese suscitavano né forestieri e in particolare in chi come loro proveniva dal Mezzogiorno
Citerò
Affettati diverso dire e si sono felici di riposare l'occhio nel verde umido di questi prati e la Dolcedo uguale Honduras Fiore e del paesaggio le sue strade di sassolini grigio azzurri senza polvere
Danno loro a quella del stazioni di romanticismo ospitare e non scomodo
Di cui essi erano stati girati nei loro Paesi dalla natura troppo intensa le grandi montagne non incombono e ciò li mette allora omaggio
La casa di Pordenone che Croce con le persone a mogli per non Adele per le figlie mamme devi dire affinché il loro legame col Piemonte sia ancora freddo stabilmente
Rappresenta un rifugio di vita familiare e di operatività intellettuale
Nel clima spirituale e morale di Polirone e lì si ritrovò pienamente del resto il nome di un analogo empatia diceva sempre di lavorare molto bene nella operosa e sobria Torino
Pollione con i suoi paesaggi congiunti di natura storia gli angoli essa grati degli soffermava nelle sue passeggiate da San grato a San Barnaba le sue genti laboriose delle fabbriche le biellese
Identifica con la riscrittura Rita cristiane pragmatica della sua cito buona Adelina
E lei come emerge dalle pagine dei taccuini di lavoro e dei suoi carteggi che dà l'impronta a quella o a differente familiare ma anche di intenso lavoro intellettuale
Molto si potrebbe dire a partire taccuini degli iscritti e opere che dalla Callari poi non è ebbero la loro ispirazione generi e scrittura e delle sue quotidiane scrittore
Riporta ad esempio fra i più ci significhi significativi il già citato saggio del quarantadue perché non possiamo non dirci cristiani e lo faccio da una
Ricostruzione di un saggio di Emma già Mattei
Del due mila dodici molto importante perché ricostruisce proprio
Come la genesi di quel Taggia in quel momento Apollone in quella natura in quel mondo in quell'anno e non è un caso scriverà già Mattei
Alquanto singolare il racconto da prove cioè Fidia affidata i taccuini
Circa la genesi improvvise quasi necessaria in una notte di insonnia di perché non possiamo non dirci cristiani
Come riflessione la quale si è venuta innanzi alla mente con imperiosa autonomia in forma di domanda non più eludibile
Perché non possiamo non chiamarci cristiani
Polloni
Agosto mille novecentoquarantadue
Il filosofo impegnata incrementare rubriche di studi molteplici mista saggi dei volumi già configurati Rettori del pieno al tardo Rinascimento conversazioni di varie letteratura
Scrive la pressione preparazione per il libro sulla rimettere Fonseca corregge basse e Di Resta e distante
Anche negli Ostia letteraria della villeggiatura nella residenza che lo accoglie Apollone i re i taccuini registrano il ritmo ineluttabile della sua amplissima giornata di lavoro
La tabella di marcia nelle pagine da iscrivere e poi effettivamente scritte
Accanto a lui
La figlia Lidia sta preparando la tesi assegnata era Adolfo Omodeo su un tema scelto contro la volontà paterna la figura di San Pietro nel nuovo Testamento e negli apocrifi
Alla data quindici agosto Colosio riassume la giornata di lavoro e infine aggiunge
Ho letto libri di poesia e di storia la STET la sfera cascando dal sole non mi sono addormentato sulla poltrona il sedici riprende a registrare
Risvegliato mi dopo mezzanotte sono andato a letto ma non ho potuto riaddormentata mi presto e non ho trovato di meglio da fare che venire meditando sul punto perché non possiamo non dirci cristiani
La mattina ho tracciato il disegno di un piccolo scritto sull'argomento e poi la recensione di un libro le Cassirer letture storiche durante tutta la giornata
Dopo giorni di lettori appunti il ventisei agosto interviene la lettura del saggio
Cito ancora dei taccuini per scuotere la malinconia ho meditato iscritto il saggio sul perché non possiamo non dirci cristiani e sarà questo il titolo oramai senza punto interrogativo
Del testo che ricompare nei diari già Dattilo dobbiamo fatta dalla figlia sua stretta collaboratrice Alda e poi indicato semplicemente come articolo su cui è stranissimo
La domanda pressante tormento USA e ritira chiara della sua urgenza nella notte del Ferragosto mille novecentoquarantadue Apollone
Diventa questione articolata storicamente nelle sue evidenze inoppugnabile e apparirà sulla critica nel primo fascicolo del novembre quarantadue
Da contestualizzate male entro la rete di testi omogenei della fine anni trenta e primi anni a quaranta gli anni bui del nazifascismo all'assalto dell'Europa dell'antisemitismo e della questione ebraica nel mondo
Testi disagi notevoli tensioni che nella biografia intellettuale del
Del di Croce appartengono a una storia intera
Aperta ancora prima di quel perché non possiamo non dirci cristiani aperta alla visione laica di un'Europa cristiana
Questo per darvi l'idea appunto è un esempio l'esempio estremamente significativo di quello che probabilmente non a caso perché non a caso che
Fu diciamo l'opera e il lavoro di Croce nella casa di Polirone
Ma polmone può anche per l'UE il luogo di incontro e di amicizia e di meditazione conversazioni dove lo spirito di Berardi e di coloro che li animavano si poté pienamente esprimere negli anni del regime fascista
Nei paesi immersi nel verde natura del PL del Biellese
Si ritrovavano fra Polirone sorde coloro esponenti di rilievo derelitti liberale e laica quei Croce entro il intrecciare consolidò i suoi rapporti con il mondo intellettuale spinti fascista e piemontese
Volte personaggi ritratti nelle celebri fotografie di Franco Antonicelli che abbiamo e vediamo su questo schermo
Ci restituiscono le immagini di quel mondo che si raccolte intorno a Croce
Sono nomi noti dell'intellighenzia antifascista che avranno un ruolo rilevante
Nella cultura ma neanche nella politica del dopoguerra da Luigi Albertini ha Frassati da Gustavo Colonnetti a Nicolò Carandini Anton Dante coda Anita però Barbara all'argomento
Marcello Soleri Andrea Della Corte Giorgio Falco Delio Tessa Zino Zini Umberto postumo Alessandro Casati Giovanni Laterza Mario Fubini Adolfo Omodeo Luigi salvo Torelli a da Prospero potenti
Nello spirito di quei luoghi ma anche di quel tempo si venne a creare una comunità che condivide passioni intellettuali civili e politiche legami umani e e di amicizie profonde
E la ritroviamo oltre che nei ricordi fotografici in una bellissima pagina di Franco Antonicelli del mille novecentosettantatré ne leggo solo una parte
Ci fu un tempo difficile dimenticare in cui un piccolo groppo gruppo di amici fidati si ritrovava con il più spontanea piacere per liberare l'animo dallo di Osoppo speso del sospetto
Dei silenti prudente delle preoccupazioni dei pericoli improvvisi
Ciò avveniva in molti casi e città il tempo qui alludo fu quello del fascismo il gruppo di cui posso parlare con maggiore conoscenza era quello che di solito si ricostruiva ogni estate nel Biellese assurde vorrei Apollone
Topograficamente la panoramica strada serpeggiante fra i due Paesi può segnare il legame fra i componenti del gruppo questi spostava ora in una casa ora dell'altra
Due erano i ritrovi principali la villetta abitata da Benedetto Croce o perlomeno e la villa di Annibale Germano Astor devono
La prima si intende era meta ridursi visite non troppo segrete e in parte tollerate la seconda non meno in parte come riflesso o appendice della prima
Alcuni anni prima di quegli Stati biellesi Colaci Antonicelli si incontrava Meana di Suzanne trentadue
Antonicelli apparteneva al gruppo di giovani liberale di Montesi che avevano sottoscritto nel ventinove l'ha letta di solidarietà croce per il suo voto contrario e discorso al Senato se i Patti lateranensi
Fu arrestato e quando rientrò a Torino da trentadue trentacinque direi secondo presso il tipografo Editore Frassinelli la Biblioteca europea
L'incontro con crociera Meana dove era venuto in visita anche Alessandro Casati è riportata dei taccuini alla data del ventuno settembre del trentadue
Si divide dopo e a Napoli e trentasei dopo che Antonicelli di nuovo arrestato era stato inviato al confino ad Agropoli
Il nove marzo alle trentasei si legge dei taccuini oggi sono venuti a farmi visita l'Antonicelli liberata dal confine e la sua sposa Renata Germano
I legami di amicizia di incontri riprendono intensi le trentotto
Il sedici agosto Croce ancora noterete Aquilini venuta farmi visite librai dannunziano godendo di Biella e poi l'Antonicelli chi villeggia li apprezzo assurde Moro
Inizia dall'ora periodici incontri scambi di visite fra i due case
Come dire dialoghi e momenti intellettuali e politici ma anche anche familiari
E incontri ti fanno sempre più intensi si leggono alle vicende politiche di quell'anno
Basta citare un passo del ventotto settembre in cui voi Croce annota recata mi dai Germano con Adelina e con la da e Ada Gobetti
Per ascolta e per ascoltare le notizie politiche della radio francese
è una consuetudine che continuerà nell'estate del trentanove
Quando proprio il due settembre
I taccuini registrano così
Il suo stato d'animo allora
Io non sostengo il pensiero
Di dover assistere a un'altra guerra europea ad altre stragi ed istruzioni senza il nuovo illusioni che accompagnarono la prima Pollione due settembre mille novecentotrentanove
E il tre settembre ancora la sera con altri di cui
Siamo stati a pranzo del Germani dai Germano dove si è fatta grande audizione di radio
Ancora fino a quaranta quarantadue
I taccuini reca una traccia delle visite di procedere a villa delle dizioni di notizie errati dei discussioni politiche
Ma sarà quella l'ultima estate biellese
Di Croce le crisi legata al mondo e l'ambiente che si era costituito intorno alla sua casa di Polirone
Cinque anni di intensi anni cinque intensi anni di villeggiatura estive in un rifugio spirituale e intellettuale e politico
In cui legami familiari e di amicizia hanno consolidato una comunità di spiriti indimenticabile nella memoria di chi l'ha vissuta
In quei luoghi in quelle stati Apollone tra meditazioni conversazioni incontri Benedetto Croce preparò in un certo senso l'ultima svolta della sua vita
Il rientro in un ruolo di primo piano e di grande responsabilità nella politica attiva sul finire del conflitto mondiale e nel primo dopoguerra
Dopo il lungo intervallo fra guerra e dopoguerra riprese
La frequentazione la villeggiatura di porla Polirone per quarantasette quarantanove
Erano le vite di azzurre circondata da suoi familiari che non erano solo Adele e le figlie al dal figlio ente alberi che Silvia Elena con Raimondo Craveri e nipoti chi era benedetta
Ma è un'altra epoca rispetto a quella vissuta con una parente di di forte idealità intellettuale e morale lungo la via che congiunge qual è l'unico spazio geografico e spirituale le dimore di Croce Apolloni dei Germania sarde devono
Altera e diversa nell'Italia che le faceva da sfondo altri regali negli orientamenti e le scelte politiche di quel dopoguerra
In quelle tarde villeggiature di popolo nitide quarantotto quarantanove
Conosce continua a tenere i contatti con i nomi di politici e intellettuali in primis i liberali di Monte che vien lesi
In alcune note dei taccuini chi percepisce un'ombra di un impianto
Per la consonante ideale e politica che aveva costituito unità negli anni dell'opposizione antifasciste leggo solo questa citazione del sei agosto quarantotto
La sera capo il loro e mi ha fatto visite Colonnetti antifascista costante cattolico del voto
Che mi ha raccontato come lui e altri suoi amici che hanno parlato di veramente se questione il tutto tecniche siano stati segnati come reprobi avversa
Che nelle elezioni
Sì che e si sono rimasti tagliati fuori da ogni attività politica esclusi da quella targa da queste nato al quale appartengono
Tanti idioti vivi del loro partito non è facile commentare questa pagina non è compito mio
Perché appartiene appunto ad anni ad anni complesse che altri meglio di me possono trattare per me Floro importante dare
Insomma con questo
Il segno di queste due momenti di questi due tempi
Grandi tempi storici grandi tempi storici legati alla geografia spirituale familiare di Pordenone di Croce a quell'onere e soprattutto mi premeva
Da vi d'immagine
Di quella parabola ideale e spirituale e politica
Che si è svolta fra le mura i giardini le ville del Biellese nel paesello di Polirone della di Bonora che ha accolto Benedetto Croce la sua opera il suo pensiero e il suo impegno di quegli anni
E questa parabola che abbiamo voluto qui evocare nelle espressioni di vita familiare e spirituale ed intensa idealità e per questo vi ringrazio
Ringrazio la protesta la dottoressa Touring e prima di passare al prossimo intervento se adottiamo la consigliera regionale Gianna Gancia
La dottoressa Adriana Chabod e la professoressa Giovanna gare Marino che ha scritto su Crocetti ero stagni
Segue ora l'intervento del professor Luca Badini Confalonieri che ci parlerà di
Croce e la critica letteraria Subalpina
Professore ordinario di letteratura italiana all'Università di Torino si è laureato con Giovanni getto di cui è stato l'ultimo allievo
Ha insegnato lungo nelle università francesi ed è responsabile del grande progetto delle dissi non Franzese del saprete Manzoni presso Peter lento
Ha pubblicato molti importanti lavori su Manzoni su autori testi e problemi della letteratura italiana dal duecento al Novecento
Ci piace ricordare che suo padre Vittorio Badini Confalonieri fu componente della Costituente insieme approcci presto
Grazie
Cosa c'è e la critica letteraria Subalpina
Il titolo di questo intervento mi è stato generosamente composto
Non dico imposto da
Franco quali vieni e richiede subito una grossa visto
La vastità sulla vastità dell'ambito considerato e soprattutto sulla davvero straordinaria ricchezza e varietà della critica letteraria
Ricollegabili all'aria Subalpina almeno per gli anni della formazione dei suoi protagonisti ovvero per gli anni del logo insegnamento nell'ateneo torinese
All'Università di Torino
Insegna come è noto fino al mille novecentosette letteratura italiana tuo Graf e letterature neo lattine Rodolfo venire e due fondano nel mille ottocentottantatré con innovati il giornale storico della letteratura italiana
Alla scuola di Grass si formano fra gli altri Massimo Bontempelli e Luigi Foscolo Benedetto Attilio Momigliano e Carlo Calcaterra Vittorio Rossi e Francesco Pastore occhi
C'è poi l'insegnamento universitario di letteratura italiana dal mille novecentoundici al mille novecentotredici del libero docente Umberto Cosimo
Prima e dopo insegnante molto amato al liceo D'Azeglio
Dove insegnerà anche come è noto tra il ventiquattro il trentaquattro Augusto Monti
Umberto COSMO che nel mille novecentodiciotto sarà accusato di disfattismo dal collega d'università nazionalista e poi fascista Vittorio c'Anna e difesi invece da cosa c'è
E da Gramsci
Penso a ieri
I vincitori nel mille novecentoundici della borsa di studio perseguire gli studi universitari a Torino Leonello vincenti
Il futuro germanista e copre Antonio Gramsci oltre che lo studente di giurisprudenza Palmiro Togliatti
Gramsci che a comperare i rapporti con COSMO quando questi criticherà le posizioni politiche comunista di Lodi nuovo
Ma che con lui si riappacificano il ventidue di passaggio a Berlino dove COSMO si trovava come segretario dell'ambasciatore Frassati
Cosimo discese di cosa le scale mi si precipitò addosso racconta Gramsci non dandomi di lacrime di Barba
Umberto COSMO
Che nel ventinove
Con Antonicelli Geymonat sei mila scriverà appunto la celebre lettera ricordata e di solidarietà cozze quando
Questi era stato definito da Mussolini imboscato della storia lettera in cui
Si parla del filosofo napoletano come del solo che abbia levato la sua voce
Nel nome della coscienza morale
E poi ecco dopo Graf dopo questa parentesi di Cosimo ce Vittorio ci hanno
Nel almeno sei trovino dal tredici
Poi Francesco pastoni chi dal trentacinque e poi nel secondo dopoguerra Giovanni getto che ordinario dal quarantotto all'ottantotto
Con i suoi numerosi allievi a lettere che diventano col volto a docenti universitari nei licei
Penso tra questi ultimi per non fare con nome arriviate Federici is ma anche a magistero Ettore Bonora
Che insegna dal cinquantanove i suoi allievi Arnaldo Di Benedetto che vi insegnerà sessantanove
E soprattutto la direzione del giornale storico
Ma si dovrebbe convocare nell'ateneo torinese anche i critici dell'arte letteratura
O accennata vincenti ma si potrebbe ricordare per la Germania Istica attua Farinelli
Cui concede di col suo biette e poi nel secondo dopoguerra dopoguerra Cases Magris ma si pensi anche al francesi sta Ferdinando neri con cui si laurea con una tesi su vini Mario Fubini
E poi nella Francia esistita torinese il dopoguerra Luigi Foscolo Benedetto tornato nel suo Piemonte a Franco Simone Alianello Sozzi e poi in altri ambiti ad Augusto con stagni a Giulio Bertoni a Benvenuto Terracini
O al magistero in campo artistico
Meglio nello Venturi
Con Fubini frequentano Piero Piero Gobetti Natalino Sapegno
Che si laurea con c'hanno nel ventidue
E Carlo Levi che rilevo che era le domeniche mattina legge recante nel salottino di casa Gobetti in via venti Settembre sessanta
E poi quando c'era bisogno sfoga su un attimo a fare alla boxe e con Fubini che insegnerà Milano
Sapegno che avrà la cattedra come
Si possono evoca un po'di nomi della diaspora degli spie Monti Zatti
Dai già nominati allievi di graffe Momigliano e Calcaterra
Il primo insegnanti a Pisa e poi a Firenze di dove espulso nel trentotto per le leggi razziali il secondo Calcaterra insegnante prima la Cattolica di Milano e poi dal trentasette a Bologna
Ma altri spie Monti Zattin Gianfranco Contini professore atti Burgo Firenze infine la Normale di Pisa
All'allievo Di Ciano Carlo Dionisotti lettore Oxford nel quarantotto e docente a Londra dal cinquanta a Giacomo Debenedetti in
Amico di Gobetti di Fubini
In una sua pagina ricorda l'attenta lettura con l'amico Marco Fubini delle Operette morali nella casa di cosa Maurizio sull'angolo del Po De Benedetti che termina la sua carriera universitaria come docente incaricato di letteratura italiana all'Università di Roma
A Cesare Segre allievo a Torino di Benvenuto Terracini e dello zio Santo che De Benedetti
Ma ordinario dagli anni Sessanta all'Università di Pavia e si potrebbe continuare con
So Umberto Eco che fa un atto se la scuola torinese di pari somma accoda l'Università di Bologna o Carlo Ossola
Che dalla catena torinese
Richiamato al parigino Collège de France
Io sono stati diversi ma come vedete anche
Dal
Solo da questo capite molto incompleta elenco di nomi importanti di fisionomia originale di critici letterari né fioriscono a Torino
Dagli inizi del secolo scorso davvero molte è un discorso anche se rapide approssimativo che prende in esame tutte queste personalità nello con l'apporto con Codice e naturalmente impossibile qui
Dividerà il discorso in due parti ponendo provvisoriamente la divisione intorno alla metà del Novecento se vogliamo alla data della morte di cose mille novecentocinquantadue
Per la prima metà del secolo edizioni esplorazioni recenti di fondi epistolari prima non disponibili come il Fondo grafo il fondo c'Anna
E anche importanti convegni come quello svoltosi nel due mila tre cartoline Biella ereditato copia foce in Piemonte qui eseguita nel due mila sei la pubblicazione
Di un cospicuo volume di atti fanno sì che molti rapporti siano stati messi attentamente in luce non solo quello saccoccia Graf esatto cioè c'Anna
Ma quello con Fubini
In uno studio di Mario Scotti costarmi appunto ed è stato evocato prima
Nello studio di Giovanna Camerino con Massimo Mila lo studio di Anna giù Bertoni con Gobetti Giancarlo Bergami con Dionisotti lo studio di Claudia villa con Neri lo studio di Lionello Sozzi
Con il giornale storico ed è un saggio di Mario pozzi e aggiungerei vivace profilo di Carlo Augusto Viano succo ce la filosofia torinese e quello di Maurizio Ferraris sul pensiero estetico
Ma alcuni dei critici che si sono formati intima crociana e che abbiamo già evocato ci hanno fornito anche in copia un Bilancio del proprio rapporto col filosofo e critico napoletano penso tra l'altro ai saggi di Fubini Benedetto Croce fisico di Dionisotti
Codice a Torino di Contini
E penso in particolare ad importanti di influenza culturale di Benedetto Croce e Benedetto Croce Francesco De Santis entrambi leggibili nel volume altri esercizi
Per dire qualcosa di sintetico e chiaro quanto cose sia distante
Dal metodo critico e dalla produzione letteraria di Grasso
Graffeo a cui da giovane cosa rinviato le sue cose ricevendone incoraggiamenti e che alla fine si offende non sentendo sia adeguatamente apprezzato come chiara la distanza dal metodo critico e dalle posizioni politiche diciannove
Cioè testo è stato citato Di Carlo Augusto Viano lo indica bene anche il mondo filosofico dell'Università di Torino
In questa
Prima metà del suo del
Del novecento e Daloui distanze
Ma poi studenti professori vanno a trovarlo chiedono consiglio sui suoi lavori e si confrontano con una voce fuori
Dal mondo universitario e dagli non Cini politici accademici che con pacatezza coerenza rigore logico e umanità
Dice quel che ritiene giusto
Ma anche partecipano alla vecchia cerchi in coccio in coso di Coccia come le ricordo del giovane Dionisotti
Che nella vecchia sede della Biblioteca Nazionale di via Po viene accostato da leone Ginzburg che certe informazioni perché forse nessuno a suo umanista e avendo letto viene a questi introdotto
Salto un poco perché mi hanno detto di chi
Fare rapido e
Alla morte di Croce
Seguo capito oblio delle opere del filosofo del fisico
Testimoniato tra l'altro da un bel racconti novero di Carlo Levi l'estetica del breviario
Al quiz di Mike Bongiorno Campanile sera anti e siamo anche se la cosa
Sfugge al curatore del testo di leggi nell'autunno del sessanta viene eletto
A tre professori di Adria il brano d'inizio del bagagliaio di estetica e viene chiesto quale sia l'autore
Dopo affanni sbuffi allo scadere del tempo i professori e dicono Gabriele D'Annunzio
Carlo Levi assistito la trasmissione con un amico antico Ciano che indignate imbestialito Ariassi passato la sua vita criticare cosa c'è ma Luigi però foce lo conosceva
Però che in effetti non solo
Come scriverà Contini dagli antico Ciani rigorosamente postumi ma anche spesso della non lettura dell'opera di coccio
Vorrei prendere in considerazione in questa seconda parte del mio intervento cioè intendo un po'di più nei dettagli la relazione foce delle due scuole torinesi del dopoguerra a cui ho già fatto allusione quella nella Facoltà di lettere di Giovanni getto
E quella nella facoltà di Magistero fino a quando questa facoltà esiste raccolta intona giornale storico è molto legata alla figura di Fubini
Che però continua e segnala Milano
Dietro debbono e più tardi di Arnaldo Di Benedetto
Per la prima
La
Per la prima quella Facoltà di lettere e occorre distinguere nettamente fra il maestro e i suoi scolari
Jack indubbiamente fin dalle sue prime alcove forza alcune posizioni crociana e dei suoi maestri usiamo emiliano
Puntando a superare la fissità dell'andamento esegetico ripartito tra definizione di sentimenti ispiratore del testo e indicazione del valore raggiunto dall'autore nell'espressione di quel sentimento
Per una considerazione più mosse dinamica della vicenda spirituale dell'autore ed è suo configurarsi nella parola in stile
Me l'appendice la seconda edizione del quarantasei della storia delle storie letterarie
Che poi sanare pubblicata con ritocchi nel quarantotto col titolo postilla su cosa c'è e la storia letteraria testo dice che cito
Il grande merito del codice è stato di aver additati il cielo della poesia come metà dell'esercizio fisico consolidi azioni confusionarie della critica e udito filologica Rettori cistica o in pensionistica
Ma continua
Se per noi venuti dopo cuoce
La poesia rimane il punto di accordo
L'itinerario inquieto che il poeta percorre e cioè tutto il processo di poesia e di non poesia della sua espressione e tutte le tappe fa ti cose per le quali gli passa ove avvicinandosi o allontanandosi dalla poesia sono materia del più vivo interesse storico
Sempre nella storia delle storie letterarie esplicitamente in contrasto con cose
Detto rivendica la validità scientifica e non solo il carattere pratico e didascalico della storia letteraria e in questo caso di una storia delle storie resterà
Nell'interpretazione del tasso
Per la quale
Chiederà l'intercessione di Croce alla pubblicazione presso la terza ricevendone un diniego motivato
Persegue l'interpretazione di tutto tasso che vada ben al di là dell'indicazione del sentimento dell'espressione dei suoi soli momenti di alta poesia
Nel suo aspetti tra cui sia di Dante del quarantasette
Si distacca dalle pagine Cocciani del ventuno ed alla loro posizione tra poesia strutturante come abbia fatto sia pure in altra avvisa fin dal ventisette il suo maestro russo messaggio genesi unità della commedia
Per una nuova valutazione del Paradiso come esempio di poesia metafisica aprendo fra l'altro la strada il quarantasette e l'anno del lavoro di getto
Come assistente alla Cattolica I monumentali scritti danteschi de Apollonio e questo non so se sia stato un bene
Eppure
Come e logico per un uomo della sua formazione
Getto conosce bene dischetti Cocciani espresso Licitra di condividere sia sul piano tra riflessione estetica e metodologica sia nei singoli appezzamenti di autori di opere
Così
E ancora molto vicino alle posizioni Coccia nella sua postilla del cinquantasei su filologiche critica in cui interviene nella polemica relativa la cosiddetta critica degli scarta faccio
Così nell'interpretazione del tasso e non faccio che qualche esempio getto chi prende apertamente cosa c'è perché il giudizio limitativo operativa i dialoghi e alle rime
E altre volte invece come nel determinare il motivo lirico della minuta prende le distanze dal motivo indicato dal critico napoletano che gli pare toccare come scrive la stato contenuto della favola non la concreta realtà della sua poesia
E si noti calato che in questo rivota stiano getto cita anche con consenso il lavoro di Alda croce su gongola
Cominciata uscire nel quarantaquattro sulla critica un testo tra l'altro che si poneva il problema della cui sia di gongola come umanità e ne tentava integralmente
La storia
Ho edito nel due mila quattro un'interessante testo gettiamo del cinquantotto l'esame di coscienza di un critico letterario
Interessante tra l'altro perché come ho indicato a suo tempo ripropone pagine scritte per gli studenti nel quarantotto
E riprese ancori montato intervento sulla Stampa di Torino del mille novecentosettantotto
Siamo quindi scrivevo allo zoccolo duro delle convenzioni di getto al Bogliacino di più di trent'anni di insegnamento
In quel testo molto segnato dall'idea della necessaria instaurazione di una critica e di una cultura cristiana si parla di tre momenti e tappe necessarie progressive del lavoro fisico la ricerche udite filologica del vero
L'individuazione contemplazione della bellezza
La contemplazione dell'umanità
E a proposito del secondo punto che oggetto evoca Coccia per prenderne esplicitamente le distanze
Oggi
Scrive sia come un fastidio a parlare di bellezza l'estetismo dannunziano da un lato con insopportabile sicuri inumano dispendio è frena con annessi e connessi dotto Misticoni bellezza con la maiuscola
E l'estetica crociana dall'alto con la monotona formuletta criticate la cui siano un po'di sia pesano ancora negativamente sulla nostra critica determinandone un contegno che di sottintesa polemica
Occorre restaurare dice più avanti questo momento della ricognizione
Ed è la comunicazione della bellezza dell'opera d'arte
Il contegno nuovo che non posso più illustrare credo che possa essere quello dell'analisi di un'analisi in senso dinamico dell'opera d'arte che si sostituisca a quella tradizionale in senso statico
In rapporto una concezione della bellezza come può cesso che rinnovi antiquata visione della bellezza come mobilità che è alta
L'accenno alla monotona formuletta critica e penso alla puntata più dura a livello di linguaggio che getto abbia indirizzato nei confronti di Croce
Ma al di là di questo la sua volontà di mantenere sia pure come diceva con nuovo e diverso contegno l'attenzione alla ricognizione alla comunicazione della bellezza getto rimane accorcio legato
Non così
E mi scuso se per ragioni di tempo il discorso si fa molto sintetico gli allievi che si affiancheranno al suo insegnamento universitario a partire dagli anni Sessanta accenno solo due Giorgio Barberi Scotti
Sulla cattedra di letteratura italiana moderna e contemporanea dal sessantasette
E Marziano Guglielminetti ordinario di letteratura italiana dal settantuno
I differenti e numerosi interventi etiopici Barberis Pavarotti laureato concetto nel cinquantadue l'anno da mostri foce sono sempre violentemente antico Ciani dall'intervento del cinquantasei sulla questione della storia letteraria
Che apporti tradita dell'uscita della traduzione italiana della vede storia della letteratura tedesca riduca cioè per schierarsi maniera battagliera contro lo storicismo marxista da un lato e contro foce dall'altro che prendendo
Le posizioni getti Anneo Nunziata è una storia delle storie letterarie
A vari altri interventi di bare deridere sessantuno del settantadue dell'ottantadue ottantatré tutti raccolti nel volume dell'ottantotto il sogno della letteratura
Non posso per ragioni di tempo scendere nei dettagli
Ma aggiungo che copia Barberis Pavarotti da poco assunto alla cattedra che viene affidato nel sessantanove il profilo di getto nei sedici maggiorati un testo Tuturano giocato sul distacco di getto da foce
Sempre avvocato quest'ultimo in termini esclusivamente negativi
In calce al contributo di Bader il volume di maggiorati ospite Umbria descritto di un altro allievo oggetto carissimo Edoardo Sanguineti
Che sottolinea la dimensione religiosa cara al maestro e anche attaccati una pagana Coco coloritura che ha più verrebbe qui e là nella sua fascinazione per la parola poetica
Chiosando fine scherza e vuole Coccia la mente e nel finale
Ma non è forse questo il criterio veramente valido che ci può servire a distinguere la risolta poesia critica del getto se così vogliamo esprimerci dalla sua non poesia
Non i dati invece compare nella concreta prassi critica di Baden ISPA cotti
Fra l'altro che fra l'altro e più generalmente non usa rimandare puntualmente nei suoi saggi e la letteratura critica che l'ha preceduto accenni ai contributi critici di foce e la sua posta una conoscenza critica storica più approfondita di temi e autori
Di Marziano Guglielminetti che molto incoraggiato negli ultimi anni gli studi sugli archivi di Ciani di Grass sulla cultura torinese soggetto stesso
Chiedevo alcuni l'idea che mi paiono significative della premessa I suoi lineamenti visto che la letteratura italiana del mille novecentottanta intanto la dichiarazione iniziale
Chi scrive ha cercato di De poco ogni contegno militare SCO non dovendo difendeva conquistare alcuna posizione estetico mutualistica dalla quale partire per circoscrivere descrivere la poesia
Poco più sotto senza citare esplicitamente né Coccia Meggetto
La funzione didattica della storia letteraria è stata riconosciuta anche da avversari accadimenti di questo genere fisico e può segue e non potrebbe essere diversamente viste l'affermazione della borghesia coma classe egemone eccetera
Ecco io colori che il critico
Tiene a mostrare in quel momento non sono evidentemente né quelli viabilistici né quelli del cattolico oggetto ma quelli Canciani e ganci infatti ampiamente citato nell'introduzione
Se si vanno a vedere poi all'interno del volume le pagine dedicate accorcia gli si insiste sulla sua funzione resta evocativa si ricorda che cosa ci aveva fondato nel mille novecentoquattordici a Napoli un sfascio dell'ordine
E si spiega che la libertà celebrate nella storia d'Europa del trentadue
E in realtà libertà borghese
Quanto ai risultati della sua critica letteraria l'auto che si chiede cito come mai sia nato una concezione della cui sia così a varare insensibile nei riguardi del presente della lirica
Si giudica la definizione della poesia come intuizione cosa unica decisamente metafisica e si conclude che i saggi Ariosto check lire commedia il venti e la poesia di Dante del ventuno sono cito esempi chiari dei limiti di comprensione del metodo facciano
Anche nei riguardi dischetto che tre ottocenteschi
Ben diverso il rapporto accorciare di chi a Torino nella seconda metà del secolo lavora come italiani se ne ha facoltà di Magistero e si raccoglie intorno al giornale storico
E non casualmente visti legami con una personalità molto vicina foce che ne riprende approfondisce la lezione come Mario Fubini
Ettore Bonora di due-tre anni più giovane di getto anche lui allievo di uso alla Normale di Pisa insegnato io dal cinquantanove
E prenderà nel settantasette alla morte di Fubini cui fu sempre molto legato la direzione del giornale storico che tenda a sua volta fino alla morte nel mille novecentonovantotto
Numerosi sono i suoi scritti su cose decoro tra gli altri Benedetto Croce la lettura del Rinascimento la drammaturgia settecentesca nella storiografia italiana da distanti saccoccia eccetera
E continuo rapporto con le acquisizioni Cocciani nei suoi scritti ove ce ne sui lavori ciclici penso per non fare che un esempio
Al problema della letteratura dialettale che è stato a lungo oggetto l'interesse suo e dei suoi allievi come Giovanni Tesio Mario Chiesa
Con chi voce si confronta seriamente anche un altro rilievo di buon'ora Mario pozzi nato nel trentanove e non solo del lavoro che ho già indicato su foce il giornale storico
Sarà il mille ottocentonovantasei il mille novecentodiciotto ma nella sua anche varie produzione il cinque centrista
Ma per concludere
Qualche parola su un critico quasi coetaneo di pozzi Arnaldo Di Benedetto nato nel quaranta allievo di Fubini
Insegnato vino dal sessantanove prima come incaricate poi comma ordinario Di Benedetto autoveicoli studi importante complementari su Coccia in un lavoro del novantasette Benedetto Croce un critico ben temperato il temperamento aveva parlato per foto già Montale Di Benedetto illustra le posizioni teoriche di Croce soprattutto quelle contenute in la poesia introduzione alla critica storia della poesia della letteratura del trentasei
E ne fa vedere la novità anche rispetto alle pezzente affermazioni lo stesso foce e l'attualità che ancora oggi possono rivestire
Si accenna al problema dello studio del genere letteraria la critica tematica la critica più pratica al nesso storia della poesia storia della letteratura storia della cultura
Nesso religione poesia alla filologia la filologia ritmo all'applicazione rigida del criterio della geografia letteraria
Alle necessità infine contro alcune derive ermeneutica di ribadire con il vecchio Codice il carattere eminentemente diversamente piove etico sia della poesia sia della critica
L'anno seguente nel novantotto Di Benedetto scrivono articolato contributo dal titolo interesse dico voce per Thomas Mann
Dove tra l'altro ricorda decretazioni di foce contro la retorica di alcune celebrazioni per i centenari e anche sui monitor puntate controllo gli affacci andamenti dei professori universitari
Nel due mila due in fine
Si dà un saggio dal titolo la critica di Benedetto Croce i mutui indica uno dopo l'altro in molti contributi dati da Croce ad una migliore comprensione degli autori dei momenti della letteratura italiana da Dante agli scrittori della nuova Italia
Ed è interessante anche quello che dice nel finale sul senso che può avere parlare di scuola ma nel senso delle basse operazioni accademiche o partitica in cui si espone un'appartenenza operare nella spartizione dei posti ma in quello che solo può importare della tensione tra uomini liberi maturi più metodi di un impegno rigoroso esemplari novanta essi
Il quale cuoce può essere davvero maestro
Una sola verifica in è e poi concludo se prendiamo i saggi al siriani Di Benedetto Alfieri uno dei suoi autodichia direzione e andiamo a vedere l'indice dei nomi troviamo che in le passioni il limite è un'interpretazione Vittorio Alfieri
Oltre alle mani l'edizione del novantaquattro che la seconda edizione cresciuta Croce e citato quattordici volte Fubini quindici nessun altro critiche citato come lo e per gli altri fisici quindi sono a uno o due volte al massimo
Se si prende il dandy sublime il suo secondo libro in sede al siriano del due mila tre
Le occorrenze di foce sono tredici e quelle di Fubini undici sente cambia enormemente staccati per modiche ferimenti dalla verso gli altri fisici
In con intona Vittorio Alfieri del mille del due mila tredici ancora stessa situazione con cose che ha ventitré occorrenze Fubini ventuno
E potremmo continuare l'indagine con altri lavori il volume di Benedetto tra Rinascimento e Barocco dal petrolchimico matto quattro tasso del due mila sette rinvia foce diciassette volte
Ecco una volta isolando lo ben lontano dalle varie citazione degli altri critici Fubini Pina solo quattro concludo
Partecipando nel mille novecentosei al volume pubblicato per il Giubileo di Grasso concernente come lui stesso scriverà cito omaggio di buon grado l'uomo colto all'avvocato al vecchio insegnante
Redigendo alla morte di Chandra il suo elogio di udito e cinquantadue getto conclude evocando ci han che ancora nei suoi ultimi momenti ha poca aria
Cito andava cercando con gli occhi il tavolo la sua stima fatica per scrivere una fine esemplare questa conclusioni di vita che ci propone l'immagine di un avvocato che fedele fino all'ultimo al compito per cui è vissuto
Anche di risotti termina il suo ricordo di foce a Torino
Pubblicato dal Centro Pannunzio nel mille novecentonovantatré evocando cito l'esemplare instancabile imperturbabile operosità dell'ultimo Coccia
E certo l'operosità e senz'altro un bene ma quello che conta poi sono anche i frutti di questo che positiva e certo si può dire che lavoro dico cioè non è stato vano e continua ancora a portare i suoi frutti grazie
Ringrazio il professor Luca Pedini Confalonieri e adesso la professoressa Antonella dal luci parlerà di
Croce chapeau Venturi e la scuola storica torinese
Laureata in Filosofia presso l'Università di Torino è stata responsabile della Sezione didattica l'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta dal due mila tre al due mila sette
Si è occupata dei contributi degli intellettuali valdostani che negli anni del regime fascista e nel corso della Resistenza hanno indagato sull'idea di Europa e sul federalismo
In particolare di Federico Chabod a cui ha dedicato importanti iscritti tra le sue numerosissime pubblicazioni tra le quali da citata la recentissima biografia di Chabod presentata al Centro Pannunzio
Prego
Mi soffermerò ad analizzare tre rappresentanti significativi di una generazione di storici che prende come punto di riferimento Benedetto Croce
Il quale alla fine degli anni trenta e una delle massime personalità nel panorama intellettuale europeo
Analizziamo in particolare il pensiero di chapeau Federico Chabod di Walter maturi
Di Franco Venturi
Walter maturi Alto rappresentante della scuola storica torinese che insegno all'Università di Torino a partire dall'anno accademico mille novecento quarantanove cinquanta quando tende il suo primo corso di storia del Risorgimento
Sulla valutazione della dominazione napoleonica in Italia nella storiografia italiana dal botta al Salvatore lì e questo fino alla sua morte avvenuta nel mille novecentosessantuno un anno dopo quella di chapeau
Cercherò naturalmente di approfondire il loro profilo in relazione al coro ce n'è esimo ma anche cercherò di rendere un po'conto di quelli che furono i rapporti tra di loro che sono caratterizzati da una certa complessità quindi non sarà possibile essere esaustiva cercherò di dare alcune linee alcuni spunti di riflessione
Quindi una generazione di storici italiani che vivono fino in fondo il rinnovamento della storiografia
Italiana negli anni venti e trenta perché come scrive Gennaro Sasso rispetto a sciabolate procedette loro in quegli anni orientamento e lucidità di criteri
Poi nel secondo dopoguerra staranno protagonisti e maestri su una linea che di riconduce indubbiamente a Benedetto Croce ma su una linea anche di distanza più o meno netta da lui
Negli anni Trenta tutte le opere importanti città eccezione della storia come il pensiero e azione sono state pubblicate e largamente assimilate e non mi riferisco solo all'estetica la logica come scienza del concetto puro
Ma anche a opere come storia d'Italia storia dell'età da Rocca che lasciano un'impronta importante e decisiva sui lavori gli storici come Adolfo Omodeo Luigi sollevato rally e lo stesso Walter maturi
Con la storia d'Europa anche riesce nel mille novecentotrentadue Croce nutre moralmente una generazione di
Antifascisti
Che evidenziando in tutti i rischi del del relative al totalitarismo
Scrive siti aperti con un senso di responsabilità che negli anni bui del fascismo e della guerra diventerà un peso quasi schiacciante processo intima di portare sulle sue spalle le sorti della cultura italiana
C'è un po'assume la direzione dell'istituto storico dell'Istituto italiano per gli studi storici nel mille novecentoquarantasette
E solo da questo momento che iniziano i rapporti con con Croce sono infatti Alessandro Casati e Raffaele Mattioli a prendere contatto con con lo storico
Perché malgrado Croce abbia recensito la
Lella prima importante opera dicevo che l'introduzione al principe di Machiavelli nel mille novecentoventiquattro sulla critica e possiede a
Alcune nelle sue opere più importanti non ha recensito sulla critica
Sottolinea Sasso nel Botero nello stato di Milano sotto l'impero di Carlo quinto pur possedendo nella sua
Ricchissima biblioteca copia di questi testi
Inizialmente conosce si rivolge a Carlo Antonini ad Arnaldo Momigliano e a Walter maturi
Per assegnare loro l'incarico di direttore ma tutti e tre non accetta numero perché adducono il senso del limite l'inadeguatezza all'incapacità di entrare
All'interno di un percorso intellettuale che altri avevano assegnato e possedevano nel suo più intrinseco carattere nessuno si sente in grado di assumere quella responsabilità
Che responsabilità di un'impresa che avevano sicuramente seguito
Avevano considerato in parte propria condiviso nel corso degli anni ma ponendo sì da punti di vista diversi
Questo percorso non coincideva sottolinea sasso con il loro centro ideale e con la loro intrinseca giorni d'essere
E questa manchevolezza e da correlare sottolinea
Sempre Sasso allo storicismo crociano
A questi studiosi la lectio crociana apparteneva in realtà in una soltanto delle parti che costituiscono su tutto apparteneva in altri termini senza sul serio appartenere
E alcuni infatti erano filosofi altri storici altri infine ha queste dimensioni tradizionalmente opposte del sapere aggiungevano quella della storia della storiografia
Intesa a sua volta come storia delle idee ma senza che l'intenderla così implicasse la capacità di risalire alla filosofia assunta nel suo senso rigoroso
Ecco anche Venturi entra nella rosa dei candidati alla direzione scrive Silvia Berti anche se in realtà il suo obiettivo non è tanto
La sua spiegazione non è tanto di assumere la direzione ma piuttosto di studiare nella biblioteca di palazzo fine filo Marino per uscirne con tre volumi sull'Europa dei lumi scrive ad Arnaldo Momigliano
Quindi morto Omodeo
Sembra che solo Croce possa assumere questo importante incarico
Invece dopo punto rifiuto dei test degli studiosi che ho appena citato propone a Federico shampoo quest'incarico
Che sicuramente muterà fisionomia
Ma da subito il filosofo esprime in una bella lettera al Ministro Segni la sua soddisfazione circa la scelta fatta
Certo sin dagli anni Venti aderisce alle tesi crociani di cui con il condivide i contenuti relativi alla storia italiana Bernini cimento all'unificazione italiana e al periodo possibilità Mario
Nella sua produzione storiografica assegna come il maestro una un'importanza fondamentale alla storia etico politica
E sostiene la separazione tra etica e politica che caratterizza il mondo moderno il suo interesse va allestito ogni politiche al processo di formazione dello Stato e dell'Amministrazione dell'apparato amministrativo che lo regge ne garantisce
La permanenza in secondo un in secondo luogo si interessa alle decisioni che orientano la vita politica incanalando in una determinata direzione le energie di un popolo o di certi gruppi
In coerenza con la con la scelta sostanziale di distacco dalla speculazione filosofica
Pur essendo convinto come Croce stesso ma anche mai né che che il processo storico si identifichi con la vita dello spirito umano
Chapeau rimane lontane straniero allo storicismo passo lì punto e non condivide il razionalismo hegeliano
Contro ogni determinismo e provvidenze lirismo scialbo riprende le tesi Ranci anemia
E sostiene la libertà della storia che non è libertà di un soggetto infinito conci Pita quindi come creazione incessante indipendente da qualsiasi condizionamento esterno
Ma è
Libertà dell'essere umano di scegliere tra alternative diverse
Determinati da una situazione oggettiva a definire la quale sono determinanti sia elementi naturali che elementi umani
E sono però il il volume le premesse alla storia politica estera italiana descritti dal settanta al novantasei
E il profilo che su Croce storico che scrive nel mille novecentocinquantadue che segnano proprio il il punto di arrivo nella messa in discussione
Del Croce Nesi mondi chapeau
E questo avviene proprio nel nel periodo della direzione della dell'istituto di Napoli dove i primi allievi da Romeo a De Caprariis si formano sicuramente mediante l'insegnamento Corciano
Ma risentendo anche fortemente della lezione scialbo Diana nelle premesse
Si può intravedere proprio la distanza che intercorre ormai tra i due studiosi
Tanto che mi e anche nelle nel profilo del cinquantadue Chabod parla proprio di
Di una differenza sostanziale tra un Cochin minore attento all'individuo e alla concretezza e un coro Cemat Fiore viziato dal provvidenziali dal provvidenza lirismo
Ed è proprio il divario si fonda proprio sul dubbio che persiste inciampo e nella sua opera su sulla visione con connaturata alla provvidenza lirismo storici visti con
La storia secondo Chabod non è crociana mente la conversione dialettica in gradi superiori di evoluzioni
Ma un intreccio indissolubile gli elementi e qui ritorna mai nicchie e di elementi positivi e negativi di progresso e di decadenza di razionalità e di razionalità
Scrive in una lettera se Stam proprio del cinquantadue
Dove scrive ma veramente non ci sto che fare non mi riesce più di condividere l'ottimismo di un croce
Per tutto questo dunque usare il termine continuità non progresso accerto e nemmeno l'impreciso svolgimento
Che impedisce di vedere nel passato una serie di gradini staccati ma ci salvaguardia meglio onde al dal pericoloso scivolare nella valutazione di un'età in funzione di un'altra
Ecco il provvidenziali smog non convince lo storico
Perché chapeau sottolinea il passato è una realtà immanente di cui l'uomo può prendere coscienza invece il presente e determinato dalla libera scelta dell'uomo
E questa questa questa tesi è sostenuto so che sostenuta anche da maturi che nel contributo in onore di Croce nel nell'NI volumi nel contributo che scrive sulla storia moderna e contemporanea
Per prendere i volumi in occasione dell'ottantesimo compleanno Di Benedetto Croce del mille novecentocinquanta sottolinea proprio come il provvidenziali ISMU storici mistico ultim'pieno contro la concezione morale
Liberale della storia e come Croce non riesca a operare la saldatura in modo convincente
La continuità storica connessa da una parte alla coscienza del passato dice Chabod e dall'altra alla libertà di scelta del proprio futuro
Che non è necessario e non presuppone alcun progresso l'arbitrio umano non ha possibilità infinite dice scialbo nel suo scritto del cinquantadue
Ma è direttamente legato alle dinamiche sociali insite nel vivere civile e dello Stato
Cioè voi riprende l'ho già detto quindi la lezione di maniche che ha il il senso vivo la della drammaticità del processo storico la consapevolezza che i conflitti sono parte integrante del processo
Quindi in questo senso non crede nella necessità del progresso perché deve a mettere la decadenza e quindi compiere una sintesi chiarisce Pietro Rossi tra Croce e macchinette
Dall'impronta senza dubbio che l'etica fondata sulla neutralizzazione dei loro contrapposti presupposti teorici ma capaci di utilizzare in modo convergente sul termine storiografico le prospettive che essi avevano elaborato
Parte quindi dalla filosofia crociana ma pone al centro delle sue indagini i momenti di svolta i traumi della storia ovvero il ma iniziano sangue delle cose
E in questo modo arricchisce e corregge la storiografia idealistica aprendo la strada a nuove prospettive e orientamenti studio grafici
Ecco l'impostazione e le tesi che scialbo sostiene nel cinquantadue nel suo saggio su Croce storico vengono riprese letteralmente in modo rigoroso
Da Walter maturi nel saggio del cinquantadue dal titolo rileggendo la storia d'Italia Di Benedetto Croce
Ed è interessante riprendere alcuni concetti che maturi sottolinea
Parte dal CIPE dalla citazioni di Salvatore lì che considera
L'opera la storia d'Italia una vera storia del pensiero dello spirito italiano
Come scialbo riflette sull'importante questione del metodo citando Francesconi Tinto
E spiega come in ogni periodo storico agiscono due ordini di forza di forze uno di forze adulte
Uno di forze nuove
Treni di un germe evolutivo di tanta vitalità da giungere a operare come forze preponderanti
O dirigenti nella vita sociale del periodo seguente e quindi la domanda che si pone maturi e cosa intende fare però lo storico
Tende a interpretare il corso degli avvenimenti e le manifestazioni della vita in funzione del periodo successivo quando appaiono chiari gli effetti che invece nel periodo precedente erano le attenti
Questo accade soprattutto lo storico contemporaneo che può beneficiare
Di in partenza un patrimonio ricco di conoscenze dal punto di vista sociologico ma anche di una di conoscenze sulla lunga d'ora durata con una messe infinita di documenti
Che devono essere studiati in modo rigoroso e critico
Però maturi dice lo storico non può senza mutilare o falsare la vis la vera fisionomia e gli avvenimenti di quel periodo
Prendere nella linea direttiva della sua narrazione di quel periodo l'azione di queste forze nascenti e latenti
E solo quando giunge nel periodo successivo e vede le rompere di tali forze dovrà rifare in parte i suoi passi
E ritornando su quel periodo ripartirà su di esso nuova luce isolato l'evoluzione di tale germe e dei primi inizi di tali forze divenute poi preponderanti
Solo in questo modo sottolinea maturi potrà ripetuto riprodurre la dire la verità potrà spiegare e narrare
Senza che la spiegazione oscuri la narrazione e viceversa potrà mostrarci la vita di un periodo lungo o breve nella sua vera caratteristica
Risultato di forze molteplici già adulti o decadenti
Dunque e scialbo chiarisce questo passaggio nel suo scritto chi narra la storia per esempio del fascismo può ISO dare nella storia ottocentesca taluni motivi che giganteggia non col fascismo e vedere in essi i germi poi svoltisi pienamente
Non per questo è lecito attribuire ai si parte decisiva e primaria che essi non è vero
Maturi è segnato profondamente dall'ambiente napoletano nei suoi orientamenti storiografiche ci e in generale nella sua personalità intellettuale da est tra i gli interessi e i temi della sua attività storiografica
Da qui deriva l'interessamento profondo per letta delle della restaurazione che sente come età in cui si origina il mondo Conter orario e in questo periodo che narra nascono i germi dei contrasti ideali politici sociali che sono attuali
Sono ancora attuali nella prima metà del ventesimo secolo quindi molti di quei contrasti dice maturi sono i nostri contatti sono i contrasti ideali dell'età contemporanea
E l'età in cui gli ideali di libertà e di rispetto della persona umana di dignità individuale e nazionale trovano Rino che riconoscimento e giuridica protezione dello Stato nazionale
Si elaborano i concetti di Stato forte e di Potenza di libertà e civiltà
E maturi si avvicina a questo tema in relazione a una convinzione storico-culturale perché la considera la matrice delle idee e dei problemi dell'età contemporanea
Ma anche per una propensione verso le idee liberali maturi fa riferimento sottolinea Galasso a un metodo liberale della moderazione
Che non coincide con la conservazione o l'immobilismo e della mediazione che non equivale al compromesso
A cui giunge sulla base di una formazione culturale
Che annoda fili riversi e che si nutre progressivamente
Grazie all'esperienza romana che condivide scialbo Cecconi inconscia BO alunno della scuola storica romana dal mille novecentotrenta al mille novecentotrentaquattro e poi in quella torinese
Lo studio della restaurazione non irrigidisce però il suo spirito e la sua attività in un modulo unico tematico e metodologico
E il forte legame di maturi col presente il bisogno di comprendere la realtà contemporanea
Che lo induce a non occuparsi mai diretta più remote rispetto al settecento ma non è la politica la leva che spinge maturi a occuparsi dell'attualità
Il suo fu è il suo forte impulso morale sottolinea Ernesto se sta anche in un bel necrologio che scrive in occasione della sua morte
Non comporta voglia di giudicare ma di comprendere non per tutte giustificate assolvere ma per attingere nel flusso della storia al di fuori e al di sopra da termini temporali troppo angusti essenza prospettiva storica
Le ragioni di una superiore moralità
Venturini secco considera maturi capace di
Affrontare di conoscere il passato
Riconoscendo né il valore e l'importanza facendo un comun ritornando alla realtà contemporanea e animato di passione politica ma sa comprendere i problemi del passato e del presente da storico
Attori sostiene un'idea di storicismo realistico non pragmatico
Che non crede alle verità dati una volta per sempre e caratterizzato da una
Certa apertura a valori che a parte vengono ad altre sfere dello spirito essenziali quanto la ragione nel costituire l'Humanitas dell'uomo e della storia
Da una definizione dell'epoca della ragione che non è sono intellettuali Istica orazione allestita ma tiene conto di tutti quei risvolti di una superiore complessità umana e civile
Perché il suo obiettivo è comprendere Società e storia con riferimenti più ampi della semplice quadro politico e anche etico politico
Negli anni Trenta sposta i suoi interessi verso il Risorgimento che diventa la tematica prevalente dei suoi studi e sarà l'oggetto dei suoi corsi universitari torinesi
Dando un contributo sottolinea Sasso di grande accortezza e nonché di autentica dottrina
Maturi si pone l'obiettivo di restaurare il concetto di Risorgimento come concetto storico inteso come realtà spirituale di cui ciascuna età autocoscienza che la vera oggettività della storia
Risorgimento vuol dire per lui liberalismo Stato e civiltà liberale è un mondo sconvolto dalle grandi forze storiche protagoniste dei tempi nuovi
E come scrive Galasso dimostra ormai di possedere una visione matura sul piano metodologico e critico della disciplina
Che non lo allontana nello disimpegno rispetto all'idea di una storia fondamentalmente politica
Intimamente connessa con la storia della vita morale e del movimento delle idee ma attenua il carattere etnico politico in senso Corciano in considerazione di altri elementi
Urgono infatti nello spirito dello studioso sollecitazioni varie sempre più complesse anche se non possiamo considerarle lontane dalle suggestioni cruciale della sua giovinezza
Maturi si assume il compito di estinguere il piano della storiografia capace di tenere rigorosamente sempre insieme la ricostruzione storiografica con la critica
La sua visione della storia politica non ha scudetto non esclude mia rinnega conducente
Ma scrive Galasso si sforza di comprenderlo nel senso sia di intendere che di contenere in sé in un quadro più ampio e differenziato
Maturi parte da un'educazione e quindi di all'Istica anche se non lo possiamo considerare
Uno degli idealisti più convinti tuttavia in seguito prevalgono altri orientamenti e una maggiore preoccupazione per qui nodi irrisolti della sua formazione e degli altri che si aggiungono in ragione e del suo più ampio orizzonte che gli dischiude la sua attività di storico ed intellettuale e un elemento significativo rispetto alla sua formazione sicuramente la conoscenza sempre più ampia
Per la letteratura storica straniera e delle tendenze storiografiche espresse in essa e delle maggiore riviste europee
Passo a Venturi e parto dal mille novecentotrentasette quando inizia a corrispondere con con Croce
Anche se in realtà il rapporto tra i due studiosi il vivo da almeno un decennio perché
I rapporti tra il padre Lionello il filosofo nato il napoletano sono vivida almeno un decennio
Nel trentasette Franco Venturi è un giovane di ventitré anni che si divide tra la militanza politicanti fascista e la passione per gli studi storici
è a Parigi tra i fuoriusciti di giustizia e libertà
In quegli anni Progetto i suoi lavori suddito euro
Bourlanges sull'utopista donde chance sull'età delle in ciclo PDA e sugli lumini Sticchi Montesi che sarebbero diventati una pietra importanti mediare negli studi del settore del Settecento
Cambiando né in modo significativo il Kosovo
Questo filone era stato inaugurato da Salvatore lì che da un primo importantissimo contributo sulla alla riscoperta dell'illuminismo italiano
Con due opere in particolare sommario della storia d'Italia del mille novecentotrentotto il profilo della storia d'Europa del mille novecentoquarantadue che scrive dorsi non sono prive di concessioni ai tempi e al potere
Ma sono di robusto impianto e lucida esposizione sulle quali si formeranno generazioni di italiani
Ecco e importante voglio sottolineare il rapporto tra Lionello Venturi che è stato professore di storia dell'arte di Federico Chabod con il quale Federico Chabod sostiene l'esame limiti nel mille novecentoventiquattro
Sono importanti rapporti tra tra ventuno tra Lionello Venturi e Benedetto Croce e si fondano sicuramente su un importante confronto teoretico ma anche su una socialità fatta di incontri abbastanza frequenti
Ecco voglio sottolineare come una socialità in una serie di incontri che avvengono soprattutto in Piemonte
Dove questo luogo lo voglio sottolineare perché
Ma una parte importante perciò BO per il tramite di Lionello Venturi con la voce incontra Riccardo quelli no industriale biellese mecenate delle arti
Che e propulsore anche della rinascita artistica della città
E che convince croci con convince quali no a finanziare le ricerche archi archivistiche Aciman cassato di quel gruppo di storici di cui fa parte Federico Chabod
Coordinati da Pietro indici di
Assi Mancas appunto siamo alla fine degli anni Venti
E colpe quindi Croce contribuisce indirettamente a stimolare un'indagine archivistica che avrà un ruolo
Fondamentale nelle indagini che nella storiografia scialbo Diana
Come c'è quindi una una presenza assidua diciamo rapina regolare in casa Venturi e maturi eh
In segnate di liceo all'ICI o Alfieri di Venturi con Arnaldo Momigliano perfeziona invece il suo greco
Dopo il rifiuto del padre Lionello di giurare e in seguito una vasta azione repressiva contro il gruppo UGL Franco Venturi est patria a Parigi come la famiglia
Negli anni parigini sono anni
Di febbrile operosità per la sua formazione intellettuale culturale e politica che si nutre del confronto con studiosi come Salvemini e Rosselli solo in anni di grande impegno politico ma anche il momento in cui trova il centro dei suoi interessi storico grafici ma
Manifestando già un forte bisogno di capire il mondo moderno
Che con un'impronta eccessivamente letteraria o positivista l'impostazione della Sorbona non soddisfa e quindi il giovane Franco Venturi studia per conto proprio nelle biblioteche parigine
è impegnato ad approfondire l'opera di titolo e a studiare gli ambienti intellettuali a lui più vicini
E quando finisce di stampare pagine dirige contro intima di di di devo il venticinque settembre del mille novecentotrentasette né in via subito una copia a Croce
Che non condizionato il lavoro di Venturi sottolinea Silvia Berti nella sua lettura politica dell'operatività euro
Perché era fresca creativa e sembrava quasi priva di debiti intellettuali
Cosa c'è in realtà indirizza gli studi parigini dei giovani fuoriusciti jihadisti cito in particolare Valiani Garosci grande amico di una vita di venture
E stimola in venture che l'approfondimento di pura scene ma anche di Filippo Buonarroti
Che era allora poco studiato l'obiettivo del filosofo e mettere in luce due aspetti che condizioneranno moltissimo
Il Risorgimento italiano
Ovvero la cospirazione incappate ottica e l'idea di liberazione nazionale
Ventura distinguere sicuramente molte delle indicazioni che il maestro gli dà attraverso il fitto scambio epistolare
Che si colloca fino al mille novecentoquarantadue quando
Venturi verrà internato in in Basilicata o Basilicata
In particolare il carteggio Bertei di questo periodo avverte suburbano uscente e malgrado Venturi parta dall'indicazione crociana
Di indagare l'influenza di vico sul filosofo francese che sull'il pensiero illuministico francese
Il giovane studioso mantiene una certa autonomia di giudizio e originalità di pensiero che manifesta anche con una certa sicurezza e determinazione
E corsi e di seguirà sempre con vivo interesse anche successivamente anche dopo la guerra il il e dopo la guerra il l'internamento tutta l'attività gli studi Venturi anima
Il filo del loro dibattito intellettuale riprende dopo l'internamento nel mille novecentoquarantasei in particolare subito Pullano scempi
Altro altro aspetto importante è la l'invio a a croce della dell'altra opera su Di Pietro Business di Priolo
Che finisce di stampare il trentuno gennaio mille novecentotrentanove e che il filosofo apprezza moltissimo perché
Venturi riesce a restituire in modo efficacia e l'opera di Dieter Roth nel suo senso più profondo di opera politica e in un momento così difficile per la storia dell'Italia quest'opera rappresenta
Un barlume di speranza di consolazione coro c'è prostrato dalla dalla barbarie arrivi le leggi razziali dall'incombere della guerra e del degrado culturale
E Venturi raccoglie medita la lezione crociana quella di Salvemini Gobetti Rosselli che annovera sempre tra i suoi maestri ma anche quella dei suoi insegnanti francesi dei quali si quelle lezioni alla Sorbona
E degli altri ma il maggiore intellettuali francesi del tempo
Da subito Venturi mostra quell'interesse come Chabon per la storia delle idee che da elementi della rissa
Simoni filosofica otto e teorica sui problemi dell'uomo divengono fermento vivo e attivo dell'agire sociale
Forza concreta dell'esperienza storica del loro tempo realtà immediata del contesto dell'azione politica
Avventure interessano le le idee in relazione alla politica esse non rimangono puramente tali ma si trasformano in forza politica in realtà della vita sociale
Lo storico si interessa a Diderot o perché sono gli uomini nella loro piena è complessa realtà umana il suo obiettivo
E la riscossione storica deve tenere insieme idee politica e il loro rapporto
E questa concezione storiografica ma Venturi la espliciterà in modo molto oggi lucida nel mille novecentocinquantaquattro nel Congo al congresso di storia del Risorgimento con una relazione dal titolo la circolazione delle idee
Dove Venturi mostra come la sua storiografia stia storia delle idee della loro circolazione del loro diretto indiretto rapporto con la politica del loro trasformarsi in realtà di forze iniziative storiche non si tratta di ricostruire le origini delle idee intese come realtà di puro pensiero ma i movimenti intellettuali e politici nel loro concreto svolgimento
E questa evoluzione storiografica viene particolarmente apprezzata da maturi che scrive la relazione del Venturi segna il più vigoroso sforzo fatto finora da quella tendenza della nostra cultura militante
Chiede per antesignano Gobetti Rosselli per storicizzare assistenza abbandonare i propri ideali per sostituire il processo del Risorgimento al processo a Risorgimento
Con il quale il Gobetti con tanta baldanza aveva dato inizio al movimento
E quindi la sua impostazione fa riferimento un modello di storia ittico politica ma la sua è una storia della vita morale e politica
Che decreta la storia del pensiero politico e delle idee condotta su basi teoriche e con ottiche filosofiche più sistematiche ma anche la storia politica condotta con criteri tradizionali
Conosciamo Venturi respingerle riflessione teoretica considerata in sé perse
Ecco dal periodo del confino intensificata Venturi inizia a collaborare con la casa editrice Einaudi
I all'interno di una collana di cui Chabod assume la direzione nel quarantacinque e i due storici si trovano a discutere con Antonio Giolitti delle collezioni storiche scrittori di storia e didattica di cultura storica
Ed è evidente l'autorevolezza la fermezza di cibo ma anche l'inizio dei di unirsi dei dissidi tra i due storici
Sì sì sì
Finito finito
Venturi riesce a imporre da subito del all'interno della casa editrice il la sua posizione
Provocando un certo risentimento in Cantimori ma anche in scialbo che avvertiva una certa marginalità rispetto alle strategie
Editoriali
Sciabole più vicino alla cultura storica tedesca interessato la prima età moderna mentre e forte l'attenzione di Venturi per la cultura storica francese e l'età contemporanea
Anche se ci ha poi curioso si interessa I nuovi approcci
Ecco diciamo che il rapporto tra Venturi è uscito poche
Ovviamente non non non approfondisco è segnato da una profonda una parabola che parte dalla condivisione della militanza del nel Partito d'azione arrivi arriva alla al passaggio segnato da la discontinuità nella direzione dalla Rivista storica italiana
Ma si trattò sottolineato Altarolo di una parabola che copriva un mondo di esperienze e di significati certo non opposto
Ma visibilmente diverso la cui importanza per la storia della cultura storica di questo dopoguerra non è possibile negare
Ecco io ho cercato di delineare il rapporto di tre importanti storici liberali con il maestro dell'idealismo italiano cercando di fare emergere il diaframma che separa filosofia filosofia della storia è storia anche quando si parte dalla storia delle idee
E con lo sterco dovuto ancora voci a cui spetta un nel mio ruolo importante di ascendenza essi difendono giustamente lo statuto della ricerca storica sottraendo l'ARSIAL provvidenziali Simo che al meccanicismo
Ringrazio la professoressa tanti pubblicazioni tra le quali va citato il saggio su Risorgimento liberale il quotidiano fondato e diretto da Mario Pannunzio prego
Bene grazie
Io volevo ringraziare il Centro Pannunzio Pierfranco quegli ENI per questo per l'invito a questa importante ma manifestazione
Dunque io tratterò di Croce dei suoi rapporti con alcuni esponenti del liberalismo che è un teste nel periodo immediatamente successivo alla caduta del fascismo
In relazione
Diciamo le questioni più urgenti del nuovo ordine politico ed anche al problema della riorganizzazione del partito liberale cioè
Della sua natura del suo ruolo nella nascente democrazia dei partiti ora una premessa che ritengo necessaria attiene alla questione del rapporto tra Croce il Partito Liberale italiano cioè
Chi vive il tengo a precisare questi cioè chi vi parla condivide lo schema interpretativo secondo il quale
Nella di organizzazione del PLI poi nella sua conduzione in qualità di presidente del partito nel periodo della transizione
Democratica ecco Croce ebbe un ruolo che non fu semplicemente onorario o di semplice testimonianza c'è ma di vero leader di partito cioè di guida non solo spirituale
Ma anche organizzativa cioè di indirizzo politico ed è questa a testimonianza diciamo della riprova della consapevolezza dell'importanza del partito come mezzo d'azione
Come strumento della politica inteso proprio come parte che si contrappone a parte poi sull'idea di Croce del partito politico tornerò in conclusione
E quindi condivido cioè i risultati dell'area storiografia più recente più recente fondata su ricerche condotte in più direzioni sulla valorizzazione di vecchie fonti dimenticate
è e di nuove fonti inedite e anche su nuove interpretazione una storiografia dalla quale risulta l'immagine di un croce politico del tutto inedita
Ora vediamo al liberalismo piemontese e al nuovo PLI ora qui mi permetto di citare un ricordo personale durante uno dei dei primi incontri che ebbi con Pier Franco quegli ENIT ormai qualche anno fa qui a Torino
Parlando gli dei miei lavori sul Risorgimento liberale e come è noto e il nel primo organo di partito del del rinato PLI
Da mi disse che rispetto alla riorganizzazione del partito è possibile affermare che essa avvenne lungo Lazio diciamo lungo la direttrice
Napoli su Roma Torino
Ora io feci tesoro di questa
Di questa imbeccata Mele ricordai al momento dell'impostazione del lavoro
Per il mio libro è
In effetti fui poi confortato dai risultati la ricerca che attestavano appunto l'esistenza di uno scambio continuo di informazioni di contatti che d'altronde non erano mai cessati anche durante il fascismo
Correlazione quindi tra Napoli e quelli che furono i principali centri di aggregazione delle disperso liberalismo italiano qui forse per l'Italia settentrionale bisognerebbe aggiungere anche Milano
Cioè non ci sono dubbi infatti che se Napoli grazie all'attività di Croce e di tutto il gruppo crociano
Può essere considerata come la culla
Del nuovo PLI
Torino e il Piemonte lo erano della storia complessiva del liberalismo italiano la cui vicenda e inscindibile da quelle del Risorgimento e dell'Italia unita così frequentemente evocati nel momento della del della riorganizzazione
Del PLI nel momento della sua ricomparsa
Sulla scena politica dopo il fascismo
C'è una fonte ho visto qui una diapositiva su un libro di Alfredo parente Croce taluni sparsi ma esiste anche da fonte ancora inedita
Che speriamo di pubblicare ma comunque fonte inedita sono lenti deve morire di parente che è un intimo collaboratore di Croce dove appunto vi è una conferma dei rapporti Napoli Torino in ordine alla riorganizzazione
Del partito liberale in Piemonte
Riguarda invece a quegli esponenti del liberalismo piemontese con i quali croce ebbe maggiori contatti nel periodo oggetto della nostra osservazione
Vorrei concentrarmi soltanto su alcune personalità ora io qui da Roma un quadro assolutamente parziale
Mi sono concentrato su alcune personalità che sono rappresentative diciamo di differenti generazioni e forse anche di differenti declinazioni del liberalismo italiano la prima di queste personalità è e quella di Luigi Einaudi
Ma è un'altra espressione della vecchia guardia supposizioni che da sempre non possono certamente dirsi vicine a quelle di Croce almeno se si guarda alla nota polemica sul liberalismo il liberismo è se vogliamo anche
All'atteggiamento nei confronti del Giolitti va bene quando inaudite rientra a Roma dall'esilio svizzero nei primi di dicembre del mille centoquarantaquattro
Croce in persone che affida il compito di farsi garante dell'indirizzo economico
Del PLI ciò che forse impone una riflessione su questo confronto liberalismo liberismo che sembra ora improvvisamente del tutto accantonato
Cioè crociera come scrive nelle delle nelle sue pagine
Sui taccuini
Era preoccupato e anche ciò che risulta dal carteggio con Einaudi era preoccupato della per via permeabilità degli ambienti liberali nei confronti di quelle che lui chiamava i programmi economici totalitari cioè guardava con timore a quelle componenti ancora interni al PLI
E si rivelavano sempre più sensibili ai richiami
Del che inizi smonti Beveridge dell'interventismo statale della pianificazione alla quale Croce ha dedicato un articolo molto critico
Un bello un bell'articolo uno molto critico su il secondo articolo che pubblico sul Risorgimento liberale
Dal titolo tutti facciamo piani
Cioè erano idee molto presenti tra le altre cose nei in alcune componenti del del liberalismo piemontese e soprattutto dell'azionismo torinese
Le parole quei ricorre crociere riguarderà odiano un significato inequivocabile cito l'uomo è trovato il maestro necessario al nostro partito per dare a questo concretezza non sono in campo morale
Ma anche in quello economico così scrive Croce allenato il ventinove dicembre mille centoquarantaquattro
E d'altronde era le avevo pubblicamente riconosciuto il ruolo politico di Croce nel suo primo intervento sul Risorgimento liberale pubblicato qualche giorno dopo il suo arrivo a Roma
In cui si diceva confortato dall'aver trovato appunto un gruppo di giovani liberali molto attivi organizzati Stephen Audi
Dalla parola infiammata ardenti di passione patriottica è riuniti attorno a una persona a un uomo scriverà un grande venerato ed ammirato per l'altezza del suo pensiero
E aveva rinunciato a pubblicare la sua rivista la quale aveva dato valore universale e appunto per diventare guida e animatori di quei Giove
D'altronde il carteggio curato da
Da Filippo su carteggio Croce in Audi è testimonianza di un rapporto di stima politica e intellettuale durato per
Cinquant'anni che nell'immediato post fascismo si rinsalda di fronte alla necessità di diciamo risollevare
Il Paese basterebbe citare ricordare le parole con le quali
E che le parole che Croce scrive la donna Ida
Uno a commento del della dell'arrivo di Einaudi
Al Quirinale quindi due grandi intellettuali e di fama internazionale che ebbero in comune tra le altre cose la tendenza a mantenere ben saldo il rapporto con le proprie radici Napoli per crociere il Piemonte per Einaudi
Ciò che avvertivano come un
Un dove
La seconda personalità che invece si ritrova sul sulla quale mi soffermo e che si ritrova citatissimo alle fonti crociana è quella di Marcello Soleri anche gli ascrivibile diciamo alla vecchia guardia soltanto otto anni più giovane di Einaudi
Con cui Croce tra le altre cosa aveva condiviso ho un'esperienza ministeriale durante il quinto Governo Giolitti Croce mistero delle istruzioni sull'istruzione Soleri Sottosegretario Soleri nelle sue memorie ricorda come nel periodo fascista
Il rapporto non si era
Mai interrotto abbiamo avuto una conferma della relazione
Di Marta Herling per e anzi i contatti erano stati mantenuti con con buona frequenza
Nell'immediato post fascismo Soleri è indubbiamente uno dei leader più accreditati del nuovo Partito Liberale Italiano
Per una questione di età nel senso che non è molto giovane come usava una volta ne molto vecchio per
Assumere importanti incarichi politici ma anche perché era il testimone più diretto della ciò della migliore esperienza
Giolittiana senza alcuna compromissione
Con il fascismo è qui diciamo sola e dimostra anche una grande autonomia nei confronti di crociere durante il primo Governo Badoglio le sue idee sulla questione spendere istituti esplosione della monarchia non collimano esattamente con quelle di crociere Soleri
è d'accordo sulla insostenibilità della persona del re ma temeva che l'uscita di scena Vittorio Emanuele terzo quando ancora non si era profilata l'ipotesi della
Luogo tendenza
Avrebbe potuto in qualche modo far scivolare la situazione verso una Repubblica rivoluzionare cioè Soleri avrebbe voluto avrebbe auspicato un ampliamento dei poteri del Governo ciò al quale si opponevano invece
Croce e anche Sforza
Poi Soleri si ritroverà ancora una volta insieme a Croce nel primo Governo Bonomi
Il nome di Soleri sarà sempre sostenuto da Croce come Ministro del Tesoro
Perché glosse lo considerava l'unico elemento capace di tenere sotto controllo la pauroso aspirare inflazionistica
è dovrà convincerlo personalmente a mantenere quella posizione quando Soleri durante la alla formazione del secondo governo Bonomi richiedeva
Una posizione e di vicepresidente del Consiglio posizione alla quale tra l'altro poteva legittimamente
Legittimamente a spirale
Quando poi croce non non non avrà più incarichi ministeriali e solenni che il canale privilegiato per esercitare una influenza sul Bonomi
E croce criticava Bonomi per la sua bolletta nei confronti dei partiti di sinistra e anche
Perché pregiudizialmente ostile alle posizioni
Liberare
Ed è indubbiamente c'è il tratto più significativo di questo rapporto è il ricordo della comune esperienza giolittiana
Questo traspare evidente in quello che scrive Croce come quando Soleri durante il primo Governo Bonomi contrariamente al volere delle autorità alleate
Volere condiviso dal ministro comunista Gullo
Soleri voleva fissare il prezzo del pane a nove lire gli alleati volevano che fosse fissato ai cinque lire e e questo Desolei si opponeva per non gravare ulteriormente
Sul deficit visto che all'erario italiano ne costava tredici di dire
Ebbene la croce ricordava ha come un qualcosa di analogo era avvenuto durante il quinto Governo Giolitti quando Soleri era stato protagonista di una battaglia politica per l'abolizione del prezzo del pane e in quel frangente erano i socialisti
A ad opporsi al provvedimento cioè come senso lei riconosce ritrovasse le migliori qualità del Giolitti smog come atto di governo e di tutt'altra edizione dell'idealismo piemontese soprattutto per ciò che riguarda
Dirittura morale e dedizione alla causati sono parole molto eloquenti di Croce soprattutto quando le condizioni di salute di Soleri si aggravano Croce guardava Soleri con venerazione sono parole
Testuali parole di Croce un superstite della vecchia problemi Kharja poi scriverà quando vuole Soleri il ventitré luglio mille centoquarantacinque funesta e per l'Italia e per noi la pertinenza venissimo
Solenne ora a completamento di questo quadro che ripeto è assolutamente parziale
Del dei rapporti diciamo tra il liberalismo piemontese e procede il periodo
Del della transizione democratica nel periodo costituente vorrei fare riferimento ora a due esponenti della giovane generazione
Che si erano formati guardando all'insegnamento di Benedetto Croce
Esponenti di punta dell'antifascismo liberale torinese e poi in primissimo piano al momento della riorganizzazione del PLI il primo è maglio Brosio secondo Franco Antonicelli già già ricordato
Questa sera Spes citate due personalità indubbiamente molto differenti tra di loro
Due vicende politiche sostanzialmente differenti ma
Ambedue e simbolo di un graduale distacco dalle posizioni di Croce e dal
PLI
Brosio aveva lasciato Torino subito dopo l'otto settembre
E in virtù del suo impegno antifascista era stato immediatamente aveva raggiunto Roma era stato immediatamente copiato negli organi del
Del costituendo PLI
è da qui al primo incarico ministeriale il passo fu fu breve Croce aveva lo aveva in grande considerazione euro lo considerava molto intelligente dal carattere fermo in buoni peraltro in buoni rapporti con Bonomi quindi
Per fare funzionale allo scopo di in qualche modo
Correggere quello che conosce chiamava la debolezza volitiva di Bonomi assieme a Carandini è Catania è il principale interlocutore politico in questa fase ed a Siena Soleri
Secondo Croce rappresentava la sola forza combattente controllante nella compagine
Dove nativa già riconosciuti riconosceva grandi forze grandi qualità grandi doti caratteriali è Brosio è l'uomo sul quale Croce punta per marcare la presenza dei liberali in seno al Governo Parri
Perché moroso perché Ambrosio era uno dei pochi ad avere piena fiducia impari se non altro per solidarietà resistenziale
Nei confronti di Parri Croce scrive Brosio di pare del partito dazione Croce credeva nel loro sincero amore per la libertà
Al contrario invece di un disincantato Croce che ammoniva il bravo Brosio che la questione vera di amore e di sentimenti effettivamente provati ma di cervello
Grosso fu coerentemente sempre a sostegno del Governo Parri su queste basi fui il solo a votare contro la decisione del PLI di aprire la crisi e di far cadere Parri al contrario invece di quello che sosteneva Croce che scrive nel suo
Nelle sue pagine di
A un certo punto di votarsi all'attacco cioè di aprire la crisi per far cadere il il il Governo
è da questo momento dopo la caduta del Governo di di di di parli del suo Governo in seguito a una crisi a terra PLI da questo momento Brosio comincia distanziare
Il suo percorso da quello di Croce dal PLI
Grosso si ritroverà poi come ministro del primo Governo debba De Gasperi assieme a Catania e Corbino ma il suo giudizio sulla sull'esito della crisi sarà sempre
Negativo lo ribadirà
Dalla tribuna del terzo congresso dell'aprire il mio centoquarantasei
Quando si fece promotore di una mozione repubblicana
Pur mostrando deferenza nei confronti di Croce attacca la posizione agnostica un'opzione repubblicana che poi costringerà Brosio
Per le vicende che poi successive sulle quali non mi soffermo abbandonare il partita ecco pur nel dissenso però Brosio costituisce una
Avevamo Stato maggiore spirito unitario di Franco Antonicelli che invece come abbiamo visto vicinissimo a Croce
Nel periodo negli anni bui del regime
Che invece
Manifesta prima il suo dissenso nei confronti della linea del Partito Liberale Italiano in merito al Governo Parri e dissento soprattutto sulla questione dei CLN
Sulla questione sui CLN Antonicelli condivideva pienamente la concezione azionista cioè di
Dei CLN come cellule di nuova democrazia non avvertendo il rischio che invece potessero produsse tradursi in cellule
Di un nuovo totalitarismo rischio molto sentito da crociera e alcune pagine lo
Attestano quindi non c'è dubbio che sul sul distacco di Antonicelli da Croce dalle sue posizioni sulle questioni fondamentali della contingenza politica abbia pensato
Il vento del nord cioè il clima che Antonicelli al contrario di Bros che già a Roma respiratori in un clima che non si può dire fosse
Perfettamente confacente diciamo le posizioni moderate
E liberali poi qualche osservatore più acuto
Diciamo più maligno ha voluto notare certo opportunismo politico e non toni centro che lo porti la porterà supposizioni antitetica quelle dalle quali era
Dalle quali era a partito contarli Brosio che invece dopo il suo avvicinamento all'Area repubblicana dopo una brillante carriera diplomatica
Ritornerà nella casa madre liberale mi avvio alle conclusioni ora a me sembra che da quanto ho sinteticamente tentato di costruire il dato evidente qui dico un'assoluta banalità
E la indubbia centralità che Croce assuma assume in tutta la vasta area del liberalismo italiano negli anni dell'immediato post fascismo però attenzione una centralità che non si basa soltanto sul riconoscimento di una autorità morale
E culturale ma che è anche di carattere pienamente prettamente politico organizzativo cioè di impulso e di indi
Pur nella diversità di vedute nelle differenze in cui si modulare il rapporto cioè la grande pluriennale stima di Einaudi la consonanza giolittiana di Soleri
La ricerca di autonomia il dissenso di Brosio il totale distacco è ahimè il tradimento degli ideali di Antonicelli ecco croce rimane in ogni caso un punto di riferimento costante e ripeto non solo
Ideale
Per quanto riguarda poi il Piemonte anche per ciò che esso e qui lo abbiamo sentito ripetere diverse volte anche per ciò che esso ha rappresentato per la storia del liberalismo italiano è indubbio che esso eserciti un ascendente su Croce
Aveva ragione Gobetti quando scriveva il mio centoventicinque che l'atteggiamento di crociera cito sabaudo
Con elementare franchezza indulgente alla teoria ma intransigente sulla serietà degli uomini ostinatamente fedele alle virtù civili
E questo spiega molto dell'ASP d'ammirazione di Croce puro Peroni come Einaudi Soleri Brosio e voglio citare qui
Badini Confalonieri altro costituente piemontese che ebbe un rapporto costante con Croce nel periodo
Costituente e poi
Badini non sarà eletto nel mio centoquarantotto ma fumo importante uomo di Governo del
Periodo centrista
Aree è attenzione firmatario assieme ad altri esponenti ad altri notabili del PLI con in testa Croce ed Einaudi
Firmatario del documento di sfiducia alla segreteria Lucifero nell'autunno del mille novecentotre state duecentoquarantotto che poi porterà alle dimissioni
Di quella di quella leadership
Per quanto riguarda il liberalismo piemontese essi si pone nei confronti di Croce con la consapevolezza del peso della sua tradizione geloso della propria autonomia ma in linea
Perfettamente in linea con l'insegnamento crociano anche per ciò che riguarda il suo rapportarsi
Al partito di riferimento per davvero concludo con un intervento delle luglio del mio centoquarantaquattro di Croce
Un processi era profuso in una difesa del partito politico
Che lui intendeva come organismo in cui si discute si contrasta si cerca di giungere ad accordi sui problemi d'azione cioè un partito compatibile con la libertà individuale in cui era messo il dissenso interno ovviamente in cui erano riconosciute le posizione di minoranza
Una diversa concezione del partito l'avrebbe resa scrivere sono parole di Croce a una setta o una mafia alla quale i componenti sono costretti a obbedire senza più altro domandare
Per modo che non sono più uomini ma burattini mossi dal filo del capocomico o del capo partito ecco questa stessa idea di partito era ben presente tra i liberali piemontese almeno stando a quello che scrive
Anton Dante coda che è un piemontese di Biella
Ma già opera
Dai sono Presidente dell'Istituto San Paolo di Torino è aveva avuto l'onore di aprire la terza sessione l'ala del testimone la sessione di apertura diciamo che di sedere accanto atroce
Al terzo Congresso del Partito del mio centoquarantasei c'è un esponente di primo piano diciamo del liberalismo piemontese di questi anni bene Croce scrive
Veniva centocinquantadue
è l'anno della morte di Croce è l'anno diciamo siamo in piena democrazia di dei partiti quasi un segno dei tempi è è scriveva coda è un'annotazione molto torinese per cui la faccio molto volentieri cito
Mi sono ricordato del monumento a Massimo D'Azeglio davanti alla stazione di Torino che e ora trasferito altrove
Sulla pietra del basamento è scritta una sentenza del d'Azeglio
Ricordo agli italiani che l'indipendenza di un popolo è conseguenza dell'indipendenza dei caratteri e chi è schiavo di passioni municipali oggi setta
Non si lagna di esserlo dello straniero
Prima la coda io modificherei per il momento attuale la seconda parte così e chi è schiavo di un partito lo sarà dello straniero ecco una testimonianza mi sembra di quanto appunto la lezione crociana fosse stata pienamente assimilato
Grazie
Grazie professor Nicolosi conclude il nostro convegno il convegno il professor Dino Cofrancesco un maestro di eccezionale importanza che ci parlerà di croce e l'antifascismo piemontese
Professore emerito di Storia del pensiero politico all'Università degli Studi di Genova Dino Cofrancesco nel mille novecentonovantasette è stato eletto Presidente nazionale del centro per la filosofia italiani
Nello stesso anno assunto la direzione del Centro internazionale di studi italiani dell'Ateneo genovese
Tra gli illustri studiosi che nel corso degli anni sono diventati suoi amici ricordiamo Norberto Bobbio Guido Calogero e Luigi Filippo
All'attività accademica abbinato un'intensa collaborazione a prestigiose riviste quotidiani italiani
La sola lettura dell'elenco delle sue pubblicazioni richiederebbe alcuni minuti prego Grazie Roma
Anche di questo elogio veramente immeritato ecco dopo le relazioni molto dense molto belli che abbiamo ascoltato questo pomeriggio
E difficile dire qualcosa di nuovo almeno per quanto riguarda
La storia degli eventi
Pur significativi cui feroce
è stato protagonista nella sua seconda patria il Piemonte
Mi limiterò pertanto a qualche puntualizzazione un po'cattiva
Però tenete conto del fatto
Che con la storiografia di uno dei miei più cari maestri
Renzo De Felice c'è stato uno spartiacque culturale in italiano
C'è si può parlare di storiografia prevede ferisce e storiografia apposta definisce e io appartengo toto corde alla storiografia post De Felice
E pertanto sono portato a rivedere un uomo mini ed eventi in una chiave che non è quella tradizionale
Intanto vorrei cominciare con un episodio che a me sembra molto bello e significativo specialmente per quanto riguarda il rapporto tra croce il Piemonte
Ed è tratto da un bellissimo libro che
Leo Longanesi aveva commissionato
Al più grande giornalista o almeno così lo definiva Montanelli del suo tempo cioè Giovanni Ansaldo
Quando Montanelli parlava di Ansaldo diceva e il più grande
In realtà lo diceva con un sorriso un po'ironico nel senso il più grande dopo di meno perché Montanelli riteneva ad essere lui il più grande
Ebbene in questo testo che
Ansaldo scrisse
Più per le previsioni di Longanesi e che per sua convinzione un testo
In cui si dimostra straordinario avvocato ore di ambienti e di atto mossi vere alla fine con un come dette atterra entra in gioco Benedetto Croce
All'ottuagenario Giolitti ritirato si ormai nella vecchia casa di Cavour
A meditare per la prima volta l'unico uomo d'azione sul senso storico dell'opera sua sui suoi rapporti con la storia del pensiero e dei sentimenti morali e religiosi del suo Paese
Giunge la storia d'Italia dal mille ottocentosettantuno al mille novecentoquindici
Deve il suo ultimo ministro della pubblica istruzione di quello che aveva fatto a conoscere quello che conosce riteneva l'elogio più bello che gli
Fosse stato mai rivolto e cioè quando sentendolo parlare nel Consiglio dei Ministri si rivolse al suo vicino
E disse con l'accento piemontese
Però quel filosofo è veramente un uomo di buon senso
E conosce diceva che questo è l'elogio più bello che lui avesse avuto
In questo libro Cindy abilitava Depretis il trasformismo ma in realtà si faceva l'elogio dell'Italia di Giolitti
E concludeva Giovanni Ansaldo
Bellissime parole
Conoscete spiegava Giolitti a Giolitti spesso
Dimostrava all'uomo vecchio il solitario quale era stata la grandezza dell'opera sua nei tempi vigorosi e ricchi di opere
è straordinario visto questa testimonianza
Di Ansaldo del napoletano che spiega al piemontese perché il piemontese è stato grande e ha inciso nella storia nella storia del suo Paese
Dei rapporti
Tra Croce l'intellighenzia torinese è già stato detto molto noto
Bobbio ricordata
Chiunque abbia partecipato alle anzi alle speranze di quegli anni non può dimenticare che la strada maestra
Per convertire all'antifascismo gli incerti era di far leggere e discutere i libri di conoscere
Analoghe parole troviamo negli scritti di Alessandro Galante Garrone ma non solo di Garrone ma di molti altri no
E inefficienti durante il fascismo BO croce
Era quel fa a Rodi libertà che negli anni bui del regime e veniva considerato è un po'l'ultima speranza di Italia
Una volta che l'OSCE di ricordo nei suoi taccuini che gli era stato detto dice finché senatore lei e invita la speranza della libertà per noi giovani non moriranno
Sono stati ricordati episodi
Come la solidarietà espressa a Croce quando venne definito un imboscato della storia però io qua vorrei richiamare un punto veramente fondamentale
E ricordare
E con l'unico che per molti anni
Fu il collaboratori e più carro il più stimato Di Benedetto Croce e cioè Giovanni gentile no
Il rapporto tra Croce e Gentile è un rapporto che non si può liquidare col mille novecentoquattordici
E la fine dell'amicizia intellettuale perché un apporto assai più complesso
Cioè croce e gentile vollero è essere e a me personalmente
Non
Pare che questo sia
Diciamo l'aspetto migliore della loro opera volle non essere i riformatori morali e intellettuali della nazione
E per cui la loro filosofia non era soltanto l'idealismo rinnego idealismo e zero era qualcosa di più
Voleva essere quella riforma religiosa che in Italia non c'era mai stata
E con quando si parla di Croce essi salta questo aspetto di del del filosofo a me non sembra che sia dai saltate ecco nel senso che
C'era nell'impegno intellettuale dei due Dioscuri dei liberali dell'idealismo italiano
E con questo impegno a rinnovare la cultura ma c'era anche a qualcosa d'altro
Ecco c'è anche la liquidazione di una cultura positivista e che noi tendiamo superficialmente a considerare con spazzatura filosofica
Che i due avrebbero finalmente tolto di mezzo no non era così no
Quella cultura positivista dica era il sostegno filosofico molto spesso
Ecco di quelle istituzioni liberali e democratiche che L'Unità aveva pur portato al Paese no
E qui secondo me ecco c'è il grande equivoco di Gobetti e di Gramsci io non ritengo mi scuso se deluderò qualcuno non ritengo il medico Bettin né Gramsci dei vi riconosciamo
Ecco Gobetti e Gramsci erano sostanzialmente dei docenti gli anni no
Ecco il libro che più colpisce Gobetti fu il sommario di pedagogia di Giovanni Gentile no e i liberi che for Inches euro di più nella formazione di Gramsci
Ecco furono i libri di Gentile sulla filosofia di marzo e quindi mettiamo una cosa fondamentale che è la filosofia di Marx di Gentile era quasi diventato un libro decente
Di chi Delay Menna full eminente desse quello è il più bel libro che avesse detto ecco nella saggistica revisionisti ca europea
Ecco per Gramsci
Cito dalle lettere dal carcere i giovani intellettuali militanti videro incrocio un promotore di movimento di riforma morale intellettuale
Di il cui primo punto era questo che l'uomo moderno può e deve vivere senza religione e se intende essendo sarei Digione rivelata oppositiva o mitologica o come altrimenti si vuol dire religioso
Prendiamolo per vero ma e liberalismo questo ma affatto questo non è il liberalismo cioè viene data l'impegno ma la riforma religiosa che grammi si è saltata in
Fallito
A torto incrocio perché in realtà
Ripeto le sue radici erano gentiliana non è un impegno che si concili con una società aperta pluralistica eccetera dove nello stesso momento religioso svolge una funzione importantissima
E diciamo la verità la democrazia moderna non nasce da Cartesio o dall'Illuminismo
Nasce dalle sette protestanti nasce dalla secolarizzazione della riforma di Lutero e di Calvino nomi
Ecco quindi l'idea di dove elaborare una filosofia religiosa che è un'idea fortemente gentiliana ma anche gramsciana ma non si concilia con la
Con Libera lirismo moderno
Croce scrive Gobetti è il pensatore che salta il momento dell'attività controlli astratte considerazioni schermati
Ma il momento dell'attività che corse
è l'attualismo e l'attualismo gentiliana
E poi li precisa per arrivare al diretto contatto della realtà di fronte alla quale consigli analisi distinzioni
Ecco servono soltanto come premesse e avviamento a risolvere e a dare a a risolvere ad agire
E distinzione ma le distinzioni in Kruscev non sono
Nel croce
Diciamo
Che grazie al fascismo
Diventa un altro uomo rinascere al pensiero non solo filosofico ma liberale bene distinzioni sono cose fondamentali e con un solo strumenti dazione no
Quando lui nei bellissimi taccuini parlerà ecco dell'amico gentile no
Che proprio
In quell'anno era stato
Ammazzato da un gatto di comunisti fiorentini dirà il vero il bene ed è bello dell'utile non sono quattro parole
Ecco ed hanno l'accusa che gli aveva rivolto Giovanni Gentile il vero il bene mi ribello inutile sono la Filosofia e cos'è la quintessenza del liberalismo
Quando io la prima volta andai a trovare
Nel suo bunker di liberi Norberto Bobbio invia Sacchi sessantasei la cosa che mi colpisce di più fu una bellissima fotografia di Kruscev sul tavolino di Bobbio
E a chi dissi ma professore come mai proprio lei a questa fotografia di Bobbio
E Bobbio anche di Croce e Bobbio mi rispose perché vede con Francesco allora ci si dava rigorosamente del lei ecco cross avrà tante volte però
Nelle distinzioni tra vedo bene bello e utile era autenticamente liberale e questo liberalismo verrà fuori ecco soprattutto nell'ultimo grosse no
E qui e in quell'ultimo nel Croce dell'Anticristo che non fu un filosofo secondario ma secondo il più illustrerei
A mio avviso il più geniale dei suoi discepoli Carlo Antonini Carlo Antonini ha scritto uno straordinario commenta la croce e con questo il Croce
Che passerà alla storia
Però nel frattempo c'è stata la liberazione nel frattempo c'è stata l'Italia e di Ferruccio Parri no
E cominciamo a dire almeno visto che è passato tanto tempo che Ferruccio Parri è stato un mediocri uscimmo Presidente del Consiglio
è stato un intellettuale militante che non deve essere riabilitato perché non c'è niente da fare
Da riabilitare io mi scuso corda
Col suo studioso Luca pulizia del Maggi che gli ha dedicato due libri no
Il suo Governo è stato un Governo di cui tutti volevano liberarsi a cominciare da Benedetto Croce di cui finirono per liberarsi
Che parli avvenisse in mente una visione liberale è un mito
Lo stesso Gambino ricorda che quando andarono da lunedì Beraglia dirgli Presidente
Qui ci sono i tipografi romani che non fanno uscire i giornali liberali perché dice solo comunisti no
Parri rispose e vede io sono un liberale rispetto tutte le posizioni politiche
E quindi rispettata anche la prepotenza ecco Dei tipografi comunisti romani che non facevano uscire i giornali liberali perché erano dissenzienti di no
Ecco debole forse
Cerco facendo i cattivi si capisce quali sono i maestri di quelli che hanno contestato il mio caro amico e collega Angelo Panebianco non
Qua dopo la guerra c'è
Tutto un coro conosce finito e con lo stesso Bobbio che dedica a Croce tante pagine e molte pagine sono veramente belle
E così scrive un saggio Benedetto Croce il liberalismo che a rileggerlo oggi dopo tanti anni e veramente incredibile no ecco io leggo appena qualche brano
Scriveva Bobbio
E chi volesse oggi capire il liberalismo non mi sentirei di mandarlo a scuola da crociera
C'è un giovane studioso Franco Manni ha detto che Bobbio era stato fino all'ultimo un crociano probabilmente dimentica queste parole
Nei consiglierei piuttosto di reggere i vecchi monarca comma chiede nell'occhio e Montesquieu canterò il federalista e Constantin
E Stuart Miller in Italia più Cattaneo che non gli ha detto nomine degli anni napoletani compreso Silvio Spaventa come se si vuol spaventa non fosse autore ecco di una
Di un diritto amministrativo impostato su basi rigorosamente garantistiche illiberali no
Egli mettere in mano più il buongoverno di Einaudi che non la storia come pensiero e come azione che fu certamente il libro più importante
Per i movimenti di opposizione oppure gli direi simili andare a scuola da crociera ma dal primo chef filosofo della politica dal Comune da quelle Croce che non si stanco mai dagli insegnare
Che il filosofo furore un perdigiorno e che la filosofia non nascente dal gusto e dallo studio dei problemi concreti e vaniloquio se non addirittura sproloquio
Ecco ridotto a questi termini so
Procedimento a un equivalente
Dei pragmatici di degli esistenzialista i cioè di tutti coloro che pensano
Che la filosofia non si faccia a tavolino ma si faccia affrontando i problemi concreti reali e drammatici del Presidente
Pensava Croce Ciarra Bobbio
A dire che in realtà il contributo finita la grande stagione antifascista quando crociera Stato il faro degli oppositori del Duce
E nessun contributo sarebbe avvenuto al lunedì Daloui nell'Italia della ricostruzione no ecco Croce nell'Italia della ricostruzione non conta più niente
E condivido il suo la sua lezione e irrilevante è un filosofo astratto e è un filosofo soprattutto che non ha capito i tempi
Non ha capito i tempi ma questo vecchio napoletano era quello che aveva capito i tempi meglio degli altri no
è quello che
Fa un discorso sulle epurazione c'è un discorso autenticamente liberale ad hoc cioè che l'Italia non doveva
Tra le macerie
Ecco tra i risentimenti tra gli ordini parte d'Italia doveva pensare a ricostruire il suo tessuto istituzionale culturale e sociale nonché
Croce e quello che si batte contro le Regioni mi dispiace dirlo
Nella sede del Consiglio regionale piemontese no e individua tutti quanti i mali che sarebbero venuti dalle Regioni forse la ringrazio forse sbagliata perché accanto a questi mali
Eccoci erano
Forse ci sono stati dei beni o non li vedo ma non posso escludere che ci siano stati no qualcuno c'è nonna ecco però dire che conoscesse era isolato dal mondo Croce che
Ecco che fa queste battaglie
Croce che fa il discorso contro il Trattato di pace
Motivando in termini di Vigonovo sa Realpolitik quello che sarebbe successo ecco in Europa e nel mondo ma soprattutto conoscere
E questo è il punto dolente ecco individuata e con nella scelta atlantica una scelta di civiltà
Cancro c'è non è un dialogante non con me i liberal socialisti dopo
Ecco come
Sullo sarà Bobbio in politica e cultura in America c'è la libertà senza giustizia in a Russia c'è la giustizia senza libertà mettiamoci d'accordo
Però se sarà drastico quella R. la barbarie
Quello che si sta preparando in Russia è il è un nuovo nazismo e anzi arriveranno i taccuini a scrivere connessa generazione certo non condividi Bireh
Che forse rispetto al nazismo il nuovo nazismo che si stava preparando in Unione Sovietica sarebbe stato peggio ore no ripeto io non condivido questa questo giudizio di Croce
Però
Quel tutto questo sta a significare qualcosa di fondamentale
Cioè che Croce
Intende essere nella coscienza critica dell'Occidente ed è per questo che viene considerato ormai un ferro vecchio finita la stagione
Del quando sulla storia come pensiero e come azione era il breviario degli antifascisti questo vecchio ormai e non ha più nulla da dire
Ecco in realtà ecco questo pecca aveva tanto da dire no
E termino con una citazione dal discorso del quarantasette all'Assemblea Costituente
Ritrovo l'effettivo fascismo tra gli altri cattivi Segni proprio in queste limitazione del dispregio del Vito per io che i fascisti versarono sull'Italia
Quale fu dal mille ottocentoquarantotto al mille novecentoventidue
Di quell'età io mi sento figlio
Nella benefica nella Santa sua libertà ho potuto educare mi imparare e mi si perdoni questa digressione
Perché dovere io credo che i figli difendano l'opera e l'onore dei padri grazie
Grazie
Grazie professor Cofrancesco prima di accomiatarmi ci una comunicazione c'è sul bancone una busta del Centro Pannunzio che contiene l'ultimo numero del mondo del mille novecentosessantasei che avete visto nelle slide
Saluto gli illustri relatori grazie per i loro così interessanti interventi grazie per l'attenzione prestata
Ma saluto e ringrazio anche l'ingegnere giordane Ingo che silenziosamente ci ha offerto una settima relazione
Con le sue belle immagini grazie e buonasera
Era