"Il 2000 socialista - Da una storia di passioni, le idee del futuro"

Formazione quindici contanti se non fosse niente allori
Allora chiedo scusa abbiamo un problema di urgenza proprio perché passi grazie grazie sì sì allora
Valle Giulia Ottaviano voi dire ai signori che non abbia un problema di urgenza perché il Fassino deve andare via sulla realizzazione del dottor pertanto vi ringraziamo sì
Senza spendete le telefonate
Allora
Dunque sarò brevissimo nell'introduzione perché abbiamo un piccolo problema e cioè che è rappresentato dalla da Fassino al quale
Deve partecipare a una riunione molto importante non a tempo a disposizione comunque ha voluto essere qui presente
Alla presentazione appunto del libro
Intervista di Ugo Intini due mila socialista così sono appunto il titolo è stato intervistato Congo infinita Matteo Lo Presti è sostanzialmente una ricostruzione attraverso appunto il dialogo
Del Delli Carri intellettuale politico di Intini ed è anche un tentativo di
Di lei delineare un possibile scenario appunto del futuro non a caso il titolo appunto è il due mila socialista
Come
E facilmente intuibile si tratta di un titolo molto ottimista e d'altra parte le stesse tesi che vengono esposte da Intini sono molto ottimisti
Proprio su questo punto sulla impostazione generale e direi anche proprio sul come dire sulla sull'elemento psicologico dell'ottimismo che attraversa le pagine appunto di questo libro do la parola a
Fassino
Se io chiedo scusa ai colleghi della tavola rotonda e agli amici che sono qui per la presentazione di questo libro se poi appena finito l'intervento dovrò andare via ma quando è stata programmata
La presentazione del libro non si erano ancora prodotti gli eventi politici di questi ultimi giorni io devo partecipare a una riunione
Del nostro coordinamento punire convocato alle diciotto quindi parlo e poi me ne vado
Ma io ho letto il libro è naturalmente il libro soprattutto come dire guardato con
Come dire sulla base di quello che sta succedendo appare molto ottimista
Mi verrebbe verrebbe da rispondere il Duemila socialista chissà se ci arriveremo cioè insorga
Mi pare che si siano in queste giorni in queste ore molti fatti intorno a noi che inducono allo sconforto oltre che alla preoccupazione
E però io non voglio adesso fare un intervento che sia troppo naturalmente condizionato pur dei fatti gravissimi che che si stanno producendo
E cerco di stare allora al tema illumina socialista e io credo che
Anche in termini di ordine strategico sia giusto chiedersi lo sarà
E due mila socialista
Voglio offrire alla discussione alcune considerazioni che la prima
E noi non possiamo non sapere che per esempio quella parola
E non solo quella parola ad essere
In Europa impronunciabile
Prima grande questione la crisi del comunismo non ha rappresentato di per sé in primo luogo a destra ma non soltanto a destra
La possibilità per il pensiero socialista il pensiero socialdemocratico di diventare il punto di riferimento di tutti coloro che credono in quella parte dell'Europa
A valori di uguaglianza di giustizia di solidarietà anzi se c'è una costante di tutte le elezioni che si sono svolti nei Paesi ex comunisti dal mille novecentottantanove ad oggi
E che tutti coloro che sono presentate le lezioni avendo nella loro il loro nome nel loro simbolo l'aggettivo socialista comunque declinato socialista socialdemocratico e quei partiti avevano preso neanche un po'
Ad est la crisi del comunismo ha delegittimato anche la parola socialismo i suoi valori le sue idee
Tanto è vero che le poche forze di sinistra progressiste interessanti che riescono ad avere un consenso
Usano una un lessico una nomenclatura diverso è il caso più tipico per esempio in Ungheria
L'Alleanza dei liberi democratici che è un partito di sinistra ma che appunto in quanto
Si fa rappresentare in termini di lessico di linguaggio da valori liberal democratici riesce ad avere consenso se avesse usato altra nomenclatura non avrebbero
Quindi primo grande questione c'è una parte dell'Europa dove la crisi del comunismo ha travolto qualsiasi idea di sinistra
Che cosa succederà di qui al due mila lì per la sinistra
Seconda considerazione
Se li la sinistra piange numeri bene anche a dover spero
Se noi guardiamo agli esiti elettorali che da settembre
Ad oggi
Si sono susseguiti in Europa
Dalle elezioni amministrative di agosto del novantuno in Norvegia le elezioni legislative a settembre in Svezia alle elezioni municipali in molte città tedesche Brema Amburgo le elezioni in alcuni Laender Baden Württemberg piuttosto che sulle reti Holstein in Germania
Per arrivare alle elezioni alla municipalità di Vienna per arrivare lezioni in Belgio per arrivare a elezioni cantonali regionali francese fino alle lezioni italiane
Con la sola esclusione delle elezioni catalano in Spagna
Tutte questi questi momenti elettorali sono stati caratterizzati da un insuccesso significativo delle formazioni politiche di sinistra di tutte complessivamente da una difficoltà politica forte
Dei partiti di sinistra in primo luogo dei grandi partiti socialisti e socialdemocratici che sono le forze prevalenti in tutti questi Paesi dall'affermarsi al consolidarsi delle forze moderate e dall'emergere pericoloso di nuovi fenomeni politici a destra inquietanti idee repubblicane in Germania le pene
Ai fiamminghi ai nazionalisti fiamminghi e e via arrivare diciamo sia pure fenomeno diverso alle leghe in Italia
Quindi
Una seconda grande questione secondaria né questa né di fare questa non soltanto la sinistra di fronte alla necessità di ricostruire una credibilità
Adesso perché la crisi del comunismo l'altra volta
Ma anche ad Ovest
Sono maturati
Ed erano in realtà in essere già prima del crollo del Muro sono maturate negli ultimi dieci quindici anni nella nell'Europa occidentale processi di modificazione sul terreno sociale culturale e politico
Che in termini diciamo di orientamenti politici elettorali culturali manifesta uno spostamento adespoti
C'è una difficoltà insomma delle idee della sinistra
Ad est ad essere credibili
Tout court
Ad Ovest ad essere capace di rappresentare
Domande bisogni aspettative che si pongono in termini nuovi
In relazione alle grandi modificazione di ordine strutturale sopra strutturale che hanno visti investito le società industriali di tutta l'Europa a partire dagli anni ottanta
Quindi a me pare che questo sia primo che è una prima grande questione a sinistra di fronte a una gigantesca crisi d'identità
è una crisi di valori profonda
è chiamata a ridefinire prima ancora che la propria strategia proprio politica il proprio profilo culturale
Sono tanti gli elementi di contraddizione con cui bisogna fare i conti
Sul terreno
Strutturale sociale
Mi pare evidente che
Un primo grande nodo con cui bisogna fare i conti è il fatto che noi siamo nell'epoca del superamento del modello sociale industriale dell'industria ritmo classico così come
Si era diciamo via via manifestato nel corso del Novecento e la sinistra è in primo luogo espressione figlia di dell'industria lirismo del modello sociale industriale nel momento in cui l'industria lirismo
Si modifica profondamente si modifica proprio profondamente nella composizione sociale sociale nella composizione delle classi
Lei modelli di comportamento nei valori di riferimento
Negli stili di vita nella organizzazione forme di organizzazione sociale è evidente che tutto questo
In come dire comporta per chi dentro quel modello era nato e cresciuto una crisi di identità molto grande
Se se ci pensiamo un attimo tutte le principali idee forza su cui la sinistra nel corso del Novecento costruito verso i suoi successi politici ed elettorali sono stati messi in discussione in questi anni
Pensiamo per esempio ha una grande idea forza come
Va be'forza fondamentale per la sinistra il lavoro il lavoro e il grande valore che ha connotato l'identità storica storicamente l'identità della sinistra di tutti i partiti che si dicono di sinistra al punto che molti di questi partiti hanno la parola lavoro nel loro nome se pensiamo a come poi qui c'è del turnover e certo ne sa molto più di me a come il lavoro è cambiato
Con la grande trasformazione
Di questi ultimi dieci quindici anni abbiamo idea di come appunto
La sinistra di fronte alla necessità di ridefinire per esempio la propria identità perché è cambiato il valore fondamentale di riferimento che attorno cui per un secolo costruito la sua identità culturale le sue forme di organizzazione sociale e politica il suo progetto il suo programma e la sua strategia
Pensiamo a un'altra grande idea forza l'idea forza nella programmazione nazionale come strumento di governo dell'accumulazione
Noi siamo dentro in questa fin e secolo
La crisi dello Stato-nazione l'affermarsi della dimensione sopranazionale come dimensione istituzionale unica capace di riferirsi a processi di riorganizzazione del mercato che sempre di più sono su scala continentale e mondiale
E l'idea della programmazione nazionale come strumento di governo democratico dell'accumulazione è scavalcata dalla dimensione nuova dei processi di riorganizzazione economica e sociale
E questa è una delle ragioni fondamentali della crisi del welfare e dell'esperienza importantissima che pure era è fra le più alte esperienza di civiltà delle socialdemocrazie negli anni sessanta e settanta
Pensiamo a come una grande questione come la questione ambientale ha fatto maturare una soggettività di massa che come dire
è entrata in collisione incontri dizione come sistema di valori e la gerarchia di valori dell'industria lirismo
Io qualche mese fa ho partecipato a una grande manifestazione in Sicilia per chiudere uno stabilimento chimico
Su quella stessa piazza venticinque anni prima una manifestazione anche più grande della di quella a cui ho partecipato io l'aveva fatta il compagno Amendola per aprirlo
Ed erano giuste tutte e due le manifestazioni secondo me perché corrispondevano due fasi storiche nettamente diverse ma due manifestazioni di segno esattamente opposto
E si potrebbe continuare non la voglio fare lunga quindi credo che una prima grande questione queste alla sinistra di fronte alla necessità di fare i conti conto grandi mutamenti di ordine strutturale sociale culturale politico che hanno messo in discussione le idee forza attorno a cui la sinistra ha costruito il proprio profilo proprio programma le proprie forme di organizzazione la propria storia in questo secolo
E se la sinistra vuole ritrovare una prospettiva deve essere capace di rimettersi in discussione in causa in questo modo
La seconda considerazione che volevo fare attiene più in particolare la sinistra in Italia
La sinistra in Italia ha sofferto di soffre oggi di questi problemi così come la sinistra in tutta
Europa
Ma in Italia poi la sinistra soffre di contraddizioni ulteriori e specifiche
E in particolare il fatto di non aver mai avuto
Per il processo storico che tutti conosciamo
Un'unica rappresentanza la sinistra in Italia storicamente sempre dato vita a una pluralità di soggetti politici di forze politiche di forme di organizzazione
Per di più questa pluralità di di partiti e di organizzazione della sinistra
è spesso stata divisa e lacerata nelle prospettive strategiche
E quindi l'Italia è il Paese nel quale per lungo periodo sia stato il paradosso di essere in Europa tra i Paesi nei quali se si faceva la somma aritmetica dei consensi che la sinistra prendeva era il paese nel quale la sinistra più forte
Ed era para contestualmente il Paese nella quale nel quale la sinistra non aveva mai governando una mai governa
Io penso che questa questione sia una questione complessa che va affrontata seriamente il modo serio secondo me in cui la sinistra italiana può affrontare questo problema è quello di liberarsi da un male su oscuro
Che la minata per lungo periodo
E il male oscuro che ha minato l'assistente agli e questo secondo me la pretesa volta a volta
Di ogni di ciascuna forza politica di sinistra di rappresentarla da sola tutta
Questo per esempio è stata l'illusione politica che il Partito comunista italiano ha avuto che ne sono il periodo settantacinque settantasei al massimo storico elettorale
Quel risultato elettorale il minimo storico contestuale del Partito Socialista alimento illusione che noi fossimo in grado di rappresentare da sole l'intera sinistra
Questa stessa illusione io penso l'illusione che ha coltivato Craxi il gruppo dirigente socialista in questi dieci anni che il quindici anni di fronte alle difficoltà le erosioni elettorali del Partito comunista italiano ha creduto che si potesse e aspettare inesorabile lento declino e lavorare su questo declino per poi raccogliere attorno al Partito socialista
L'eredità
E la rappresentanza di tutta la sinistra anche questo si è dimostrato un'illusione se c'è una costante nei trend elettorali dal settantanove ad oggi e che il PSI ha preso meno di quello che il PC ha perso e che non c'è la teoria dei vasi comunicanti nei processi politici
Io credo bisogna fare i conti invece con realismo col fatto che storicamente in Italia la sinistra è stata sempre composita complessa
Caratterizzata da più culture
Quella che ha interpretato per lungo periodo il Partito Comunista Italiano quella che si espresse nel movimento socialista in in molti partiti a cui il movimento socialista nella storia di questo novecento dato luogo in Italia
Quella liberaldemocratica che
Da Gobetti Ernesto Rossi
Al Partito d'Azione
Fino a settori di pensiero laico di oggi che sono variamente distribuiti nello schieramento politico è una componente non socialista non marxista laica di derivazione liberaldemocratica della sinistra c'è un cattolicesimo democratico che si è collocato a sinistra anche se non ha mai dato vita poi luogo a un partito proprio
Sì sono emerse negli ultimi anni nuove soggettività sinistra da quell'ambientalista quella sui diritti civili che sono culture nuove e innovative a sinistra che son sì non si sono immediatamente sentite rappresentate dai partiti storici della sinistra assiste in Italia tutto questo
E sarebbe sciocco credere che il problema è la reductio ad unum
Che basta lavorare sulla sparizione di queste molte culture sperando che una vinca su tutte
No io penso che questo sia stato letale il male oscuro della sinistra in Italia e questi e ciascuno ha sperato nella morte dell'altro
E ha considerato l'articolazione e la presenza di più culture non un elemento di ricchezza su cui lavorare per costruire una prospettiva politica e di governo ma invece una debolezza da eliminare
Con il risultato che noi siamo arrivati con queste elezioni al punto secondo me più critico
E lo dicono le cifre
Se si prendono i risultati elettorali in Italia
Dal mille novecentocinquantotto al mille novecento e ottantasette
La somma dei voti raccolti dal PSI e dal pc lungo quel periodo è sempre filata intorno al quaranta per cento questa volta la somma dei due principali partiti da sinistra non arriva neanche al trentacinque
Arriva a malapena al trenta no
Per fatto e superare quaranta bisogna mettere insieme tutto ciò tutto il resto a sinistra cioè altre otto gruppi
Che si sono presentati all'elettorato di sinistra con vari programmi e proposte tra loro divergenti ma voi sapete bene che fare quaranta in due diverso che fare quaranta in otto in politica non è la stessa cosa
Ora io penso appunto che questa sia la questione come la sinistra si sbarazza di questo male oscuro come ciascuno riconosce l'altro
La si smetta come dire disperare nella morte altrui
Si prende atto che in Italia per storia e cultura di questo Paese che è diversa da altri
La sinistra non potrà essere rappresentata da un unico partito quanto meno in un periodo storico brand porta a cinquant'anni sarà un problema dei nostri figli vedremo ma
E che invece il problema è partire da una sinistra che è articolata e complessa
Che anime e culture diverso e bisogna costruire un programma un progetto che cerca di unificare naturalmente nel fare questo tipo di operazione ci sono delle responsabilità preminente che io dico sono dei due principali partiti
Perché è evidente che un processo di aggregazione di una sinistra vasta sarà tanto più possibile in quanto le forze che ha la Gault raccolgono maggiore consenso costituiscono il perno di un processo aggregativo capace di riunificare una sinistra che possa essere maggioritaria nel Paese
Tutto questo però e finisco con l'ultima considerazione
è un ragionamento che non può prescindere anche dall'attualità politica
E io credo che tutti coloro che sono qui che sono interessati a una discussione sulle prospettive della sinistra non
Non possono ragionando di politica e non di massimi sistemi
Non fare i conti col fatto che poi tutto si può fare tutto si può costruire qualsiasi difficoltà si può cercare di superare
Ma
Se si perde
La credibilità
Nell'opinione pubblica nel Paese qualsiasi processo politico diventa velleitario
Ora noi siamo di fronte a fatti vari quelli che caratterizzano le cronache giudiziarie politiche di queste settimane
Che sono un a priori spetto qualsiasi altra discussione
Io penso che bisogna fare una discussione molto seria che parta intanto dal fatto che la sinistra deve
Come dire assumere una
Un punto come dire una da un presupposto che io dico
E culturale etico e politico al tempo stesso
La questione morale non può essere una variabile dipendente dei rapporti politici scandalo di Milano questo pone
Cioè se si considera che la politica soltanto tecnica di gestione del potere e anche questo
Se si considera che la politica è soltanto scambio
E anche scambio ma non può essere solo questo
Se si considera che la politica sfugge a qualsiasi
Non dico Codice
Penale è ovvio che non può sfuggire Codice Penale ma sfugge anche a qualsiasi codice etico qualsiasi principio qualsiasi valore
Beh adatte non c'è nessuna possibilità di costruire un processo politico credibile
La sinistra anche nei momenti di maggiore difficoltà ha vinto perché appariva avere una capacità e una dimensione etica superiore al suo avversario
Anche quando la sinistra è stata nelle tempeste più dure
Gli anni duri del nazismo del fascismo quando la sinistra sconfitta in tutta Europa che cos'era che poi permetteva quella sinistra di reggere
Ebbe il fatto che chi credeva in quella sinistra e anche chi non ci credeva sapeva che la sinistra portatrice di valori etici fondamentali quella dimensione etica gli consentiva di resistere alla bufera più dura e gli avrebbe consentito di vincere
E perfino tutte le ambiguità non si discutono qui questa sera che potrebbero essere oggetto di una dibattito abbia altra natura perfino tutte le ambiguità che la sinistra ebbe nel giudicare che su un fenomeno come lo stalinismo
Non si spiegano cioè non con il fatto che anche di fronte di fronte anche a quel fenomeno oppure
E dittatura e di oppressione come dire si intravedeva come dire
Una forza delfini
Che è degenerata però come dire aveva in sé un valore etico guai se si smarrisce tutto questo
E quindi io la sinistra è capace
Di
Ricostruire una propria identità
Che parta dalla riaffermare
Un valore in sé individua tra etica e politica
Oppure è inutile che si metta in marcia
Su altri terreni che prescindano dall'etica della morale altre forze di altri ispirazione sono più forti di noi
E io quindi quest'penso che questa sia la questione
E bisogna affrontarla seriamente
E non bisogna certo confondere il livello di come dire il piano giudiziario dal piano politico piano giudiziario una questione che attiene alla magistratura la magistratura fa quello che deve
E non attiene ai politici sostituirsi ai giudici ma tiene i politici
Darsi dei codici di comportamento e ritrovare
Come dire
Dei punti di riferimento ideali culturali ed etici che consentono alla politica di essere vissuta degnamente e alla gente di credere che la politica sia ancora utile
Bene grazie a Fassino io ora cerco di ripristinare lo l'ordine logico funzioni questa presentazione del libro di Intini il due mila e socialista e quindi darei la parola brevemente all'oppressi il quale ci spiegherà com'è nato questo libro
Qual è l'occasione che lo ha Modica e stimolato e come è stato costruito
Prego
L'idea
L'idea di questo di questa intervista Ugo Intini è nata da una serie
Di
Considerazioni che a meno vecchio militante del Partito socialista
Sono state suggerite da una lunga forse frequentazione con l'impegno politico che Ugo Intini avuto a Genova
Ricordo come ultimo fatto che nonostante le difficoltà della preferenza unica Ugo Intini in Liguria ha raccolto in quest'ultima tornata elettorale ventotto mila preferenze cioè superando di gran lunga i risultati
Personali che aveva ottenuto nelle elezioni elezioni passate questo mi fa considerare che l'utilità di raccogliere il filo logico della problematica politica che Ugo Intini in questi anni
Di dita vissuta a Genova dal settantasei data in cui è venuto a Genova a a dirigere il quotidiano il lavoro questo quotidiano che alla lunga tradizione socialista di cui è stato direttore tra gli altri Sandro Pertini
A un certo punto mi sembrava importante mettere dei punti fermi su quelle che erano le riflessioni che con grande impegno Quintili andava facendo
Da Ventimiglia fino alla Spezia nell'arco della riviera ligure in un impegno che da parte degli elettori socialisti gli è stato riconosciuto a Genova è nata questa casa editrice che si chiama Marietti che è stata rilevata da una vecchia casa editrice
Di di Asti che anche un che ha pubblicato tra gli altri libri un anno fa una lunga intervista padre Bartolomeo Sorge
Allora io tra me e ho detto ma perché non chiedere ad un balletto che non è qui tra noi questa sera che il direttore editoriale di richiesta di questa casa editrice che a Genova ha rotto un po'i confini e le limitazioni le angustie culturali in cui questa regione chiusa così dall'Appennino che ha pochi sbocchi diciamo nazionale perché non chiedere ad un balletto di pubblicare anche un'intervista con con Ugo Intini do un balletto aderito a questa iniziativa il libro
Uscito
A a a ad aprile marzo-aprile avuto del a delle difficoltà distributive ma a giorni dovrebbe essere in tutte le librerie anche anche romanesca
A me interessava e mi pare che in fondo nel campo dell'editoria socialista mancassero in fondo attualmente delle riflessioni dei ragionamenti
Ordinati su quello che il ruolo e l'impegno socialista nella società non sta a me valutare se il libro ha risposto a queste esigenze mi pare che diranno altri valuteranno altri il tono e le risposte che Ugo Intini ha dato a queste a queste domande che da me gli sono state fatte devo dire nonostante la lunga frequentazione l'amicizia il fatto che se fossi stato anch'io al lavoro Nanni fa come come collaboratore diciamo del del giornale le domande che io ho fatto a Intini Ugo Intini non ne ha
Modificata non in nessuna anche quelle forse più imbarazzanti del tipo ma lei onorevole per accusata di non sorridere ma oppure così domande un pochino più personali a al di fuori di qualunque schema
Ideologico il il il libro come cronista
Io devo dire che ho ricevuto molte telefonate di persone che hanno lodato il fatto che le valutazioni politiche che sono esposte in questo libro e non delle valutazioni comprensibili e questo mi sembra un dato un dato positivo
A me personalmente sono piaciute nella nel lungo discorso nella lunga riflessione che fa Intini e accenno alle cose
Che possono far piacere diciamo a un cronista le valutazioni umane personali che Ugo Intini fa di alcune persone che ha conosciuto un bellissimo ritratto di Pietro Nenni
Un ricordo concreto efficace di un sindacalista socialista che si chiama di polle di cui forse Ottaviano ci dirà qualcosa di più che ebbe il coraggio in mezzo a tre mila rappresentanti sindacali a votare contro una deliberazione che lui come socialista non poteva accettare
Un bellissimo ricordo di un avversario politico che Giancarlo Pajetta di cui Ugo ricorda così tratti umani molto importanti e interessanti
Per non farla troppo lunga io a un certo punto ha chiesto a Ugo Intini che cosa di lo commuove di più guardando intorno la realtà che ci circonda e Ugo Intini con grande
Con grande
Semplicità ha detto
La cosa che mi commuove di più
La gente che non forza sufficiente per farsi per farsi sentire così come mi sembra attuale è importante che di fronte a un altro così a un'esigenza una domanda in cui gli chiedevo
Così di di di esprimere una messaggio politico a così all'opinione pubblica Ugo Intini con una grande attualità diceva che in fondo nella vita politica italiana c'era bisogno di toni più pacati e più rispettosi della buona fede di ciascuno
Questi sono così alcuni degli elementi che io un po'con un con una con toni che forse che mi piace anche mettere nel in una dimensione diciamo sentimentale ma in fondo
La fantasia e l'impegno culturale secondo me l'impegno politico vanno di pari passo io ho parlato di di episodi umani che in questo libro compaiono mi pare che questi episodi umani queste riflessioni brevissime che ho citato dal libro di Ugo Intini servano anche a capire questo ragionamento intellettuale e politico impegnato che fanno di Ugo Intini non solo in Liguria ma a livello nazionale il protagonista di molte battaglie ideali che mi pare la storia abbiano premiato perché sono state battaglie diciamo così dal punto di vista storico vincenti dal punto di vista politico nel quotidiano l'impegno va rinnovato io credo che questo libro Possa servire come una riflessione comune e gli amici che sono questa sera intorno a questo tavolo e gli amici che hanno voluto accogliere questo invito per fare una riflessione comune
Penso che possano accettare questo modestissimo sforzo che ho fatto io questo grande sforzo che Ugo Intini ha condotto nella vita politica italiana che mi pare
In questi momenti abbia bisogno i toni più pacati di riflessioni razionali come vi pare questo libro
Sia stato capace di suggerire vi ringrazio
Bene allora passiamo diamo la parola alla all'autore del libro aumenti
Molto brevemente perché ho già scritto e quindi non devo parlare
Ma io ringrazio tutti quelli che hanno voluto partecipare resta presentazione con la piccola rivincita di una politica riflessiva serena in un momento invece dove c'è un eccesso di materiale polemico
Mi limiterò a ricordare qualche spunto tra i temi affrontati nel libro perché questo può essere poi oggetto del dibattito successivo
Prima del voto e non dopo il voto
Ho scritto delle cose che potrei riscrivere oggi cioè c'era necessità di una maggioranza che e quella dalla quale si parte che c'era prima dell'elezione in Parlamento e c'è anche oggi aperta al PDS sesso sceglie la strada dell'unità socialista
Ha ragione Fassino quando dice nessuno può pensare di essere l'unico
A rappresentare la sinistra
Però c'è bisogno nella sinistra di un polo di aggregazione forte perché altrimenti la frammentazione diventerà irreparabile e inoltre ancora noi non ci muoviamo nell'anno zero della sinistra non ci muoviamo in una provincia separata dal mondo ci muoviamo in Europa e in Europa c'è il socialismo democratico e liberale
Che è la naturale casa di tutta la sinistra moderna
Esistono dei grandi pericoli nel PDS
Io li definisco con due immagini quello dei visitors e quello del complesso di Sansone quello dei visitors cioè i visitors sono queste creature aliene della fantascienza che occupano i corpi
Di svuotano e li trasformano utilizzandoli poi in qualche cosa di completamente diverso
Ebbene il PDS è un grande corpo in questo momento privo di anima che rischia di essere occupato dagli alieni e cioè dai centri di potere penso ad esempio agli Scalfari anni che sono alieni rispetto alla storia del movimento popolare
Il complesso di Sansone e il complesso di chi vedendo crollato il comunismo pensa che sia crollata la politica che si è crollato il mondo dei partiti nel suo complesso non è così è crollato soltanto il comunismo e la politica conserva le sue ragioni
Un altro tema sul quale insisto molto
Danni e quello della eccessiva invadenza delle lobby economico editoriale nel nostro Paese io uso il termine partito irresponsabile cioè che si muove come un partito ma non è responsabile di fronte all'elettorato P tre nel senso che è una specie di lobby come quella della P due giornalisti dimezzati e cioè giornalisti che sono in parte giornalisti in parte uomini politici e in parte finanzieri e quindi sono tre cose in una e questa è una grande anomalia italiana che i socialisti denunciano danni tipicamente italiana e che potrebbero oggi in questo momento a maggior ragione sottolineare perché in questo momento
Una lobby politico editoriale sta appunto conducendo contro i socialisti una campagna di aggressione
Più intensa che in qualunque altro momento forse
C'è un disegno in Italia e non soltanto in Italia e cioè Fukuyama dalla California dice è crollato il comunismo e finita la politica ed è finita anche la storia
E in Italia c'è che ragione in questo modo è crollato il comunismo non c'è più bisogno del complicato apparato di mediazione è costituito dai partiti dai sindacati dal mondo politico alle aziende
Che sono portatrici della unica filosofia corretta possono governare direttamente
E quindi possono attraverso governi di tecnici amministrare e tecnici poi sono i consulenti delle grandi aziende per l'appunto gli avvocati commercialisti
I consulenti economici e possono dialogare le aziende direttamente
Con l'opinione pubblica al posto dei partiti attraverso i mass media che esse controllano e questo quello che io chiamo il fu cui ama in salsa italiana
Ho insistito molto sull'argomento dei conservatorismi italiani
L'Italia è un Paese molto strano è un Paese dove si è combattuta una battaglia ideologica negli anni Sessanta contro le autostrade
Poi contro la televisione a colori poi contro il pluralismo televisivo e la televisione commerciale poi contro la pubblicità
Una serie di battaglie in nome dell'antico consumismo e che sono secondo me il frutto di tre conservatorismi molto radicati nella società italiana più che in qualunque altra
Il conservatorismo di tradizione comunista che per un motivo ideologico e per una società austera una società non dei consumi non dei consumi di massa non dei consumi superflui definiti tali
Il suo manifesto di questa cultura e il discorso famoso di Berlinguer agli intellettuali dell'Eliseo nel mille novecentosettantasette
C'è poi un conservatorismo
Di una parte del mondo cattolico che vede troppo poco definiti i confini tra consumismo e edonismo
E poi c'è il conservatorismo di una parte della cultura italiana una cultura elitaria aristocratica
Che si è sempre adattata con difficoltà e con disprezzo alla società di massa e alla cultura di massa a volte questi tre conservatorismi convivono addirittura nelle stesse persone fisiche
Ho insistito tante volte sullo slogan Italia dell'Est cioè sull'idea che l'Italia sia forse l'unico Paese occidentale
Che avuto la presenza vera del comunismo un paese cioè il ove in settori della società civile in aree geografiche
Nel mondo della cultura
Si è manifestato per lunghi anni una forte egemonia comunista
E il crollo del comunismo dunque non per caso ha prodotto e produce in Italia effettui maggiori che in qualunque altro Paese occidentale perché l'Italia appunto l'unico paese dove il comunismo in un certo senso c'è stato
Se noi guardiamo gli effetti vediamo che c'è qualche effetto in comune
Con quelli manifestatesi nei Paesi dell'Est
Cosa è successo dopo quello del comunismo nei Paesi dell'Est si sono sviluppati tre fenomeni il primo una esplosione della disgregazione localistica
Il secondo una esplosione di qualunquismo distruttivo e di pessimismo
Terzo
Il passaggio da un estremo all'altro e cioè dalla ideologia della statizzazione all'ideologia del mercato selvaggio
I neofiti del mercato
Beh questi fenomeni in misura minore perché in Italia il comunismo non c'è stato veramente come regime ma c'è stato come fenomeno
Di costume culturale beh in misura minore questi fenomeni si sviluppano anche in Italia
Il titolo del libro dice il due mila socialista
E cerco di
Ricordare qualcuno del dei problemi nuovi che il movimento socialista internazionale si troverà di fronte non soltanto il movimento socialista tutte le forze democratiche
Io parlo di nuove frontiere del socialismo
Indico soprattutto tre punti tre nuove frontiere
La prima la nuova frontiera della giustizia sociale noi siamo stati abituati dall'inizio del Novecento a una lotta di classe a livello nazionale tra poveri e ricchi di un singolo Paese di una piccola area provinciale oggi il movimento socialista quello cattolico le forze democratiche sono riusciti a evitare che la lotta di classe assumesse aspetti traumatici ha superato trovando strade cooperazione e di sviluppo
Bene oggi c'è una lotta di classe a livello universale ed è questa la nuova frontiera della giustizia sociale e probabilmente alle stesse forze di progresso che hanno risolto questo conflitto a livello provinciale oggi hanno grande difficilissimo compito di risolverlo a livello universale
E la questione della immigrazione è una piccola punta di dialisi perché di un problema oggi enorme
Seconda frontiera la nuova frontiera dell'Uefa spetti il movimento socialista democratico europeo ha realizzato la più grande conquista della storia dell'umanità
E cioè ha detto gli uomini non dovete più temere la malattia la vecchia perché se lette comunque assistiti
Lo stato sociale per l'appunto uno stato sociale che oggi
Da una parte è considerato una conquista ovvia di cui non c'è più da rendere merito a nessuno e dall'altra
Assume una complessità un costo una difficoltà
Che diventa insostenibile persino per le società più ricche e quindi bisogna trovare le nuove frontiere dal Welfare State
Arretrando le quanto basta per rende alla frontiera difendibile ma tuttavia difendendola con grande fermezza e con grande coraggio
E infine le nuove frontiere della democrazia
Percorrendo le quali ci si accorge delle difficoltà strutturali del movimento socialista che ricordava Fassino poco fa
I socialisti sono sempre stati dalla parte dei poveri e
E quindi potenzialmente contro diritti
Si rivolgevano in tempo a una maggioranza potenziale della società
Perché la maggioranza dei cittadini erano per l'appunto poveri
Oggi le cose stanno in modo diametralmente opposto i poveri sono una minoranza il quindici venti per cento nelle società avanzate
E la maggioranza sono benestanti hanno qualche cosa da difendere e quindi se il movimento socialista non trova frontiere nuove rischia di essere strutturalmente perdente
E inoltre rischiamo di trovarci di fronte a delle società magari democratiche ma non giuste perché può essere democratico che l'ottanta per cento benestante decida di ignorare ad emarginare venti per cento dei poveri
Può essere democratico ma certamente non è giusto ed è quello che ad esempio accade negli Stati Uniti con le conseguenze però che vediamo da Los Angeles ad altre città
Infine una parola sulla questione morale di cui parlo anche in questo libro perché non è che non è una questione che si pone da oggi
è inutile fare delle prediche di carattere retorico demagogico bisogna andare alla cuore del problema io credo che il problema nasca da tre fenomeni il primo
In Italia esiste un apparato dei partiti assolutamente esagerato sproporzionato
Unico al mondo per il suo peso
E quindi enormemente costoso
Questo apparato si è formato mente rincorso la terza guerra mondiale che si è conclusa con la sconfitta del comunismo due anni fa o forse anche più recentemente non c'è più motivo di tenere in piedi un'enorme apparato di questo genere
Ci si è modellati un po'tutti in Italia
Sul modello del partito leninista che era un partito che cercava secondo la teoria di Gramsci di occupare la società civile
E che è stato almeno all'inizio all'inventato da grandi mezzi provenienti da Mosca
Oggi non c'è più bisogno di niente il tutto ciò c'è bis
Il secondo punto è che in Italia esiste una mentalità autoritaria per cui
Tutto è sottoposto ad autorizzazione a Vicenza permesso concessione e bisogni invece che la società civile si dispieghi con maggiore libertà perché questo è un grande incentivo ridurre la corruzione
E inoltre ancora il sistema politico soffoca la società civile
E i partiti devono fare meno ma meglio e cioè devono occuparsi meno di gestione e più di politica e soltanto di politica
E infine la mancanza di alternanza tra maggioranza e opposizione
è stata in Italia un grande incentivo alla corruzione non è un caso che le società democratiche dove questo problema dalla corruzione forse più grave siano esattamente le due d'Italia e Giappone dove non c'è mai stata alternanza tra maggioranza e opposizione
I partiti dunque si ritirino facciano meno ma meglio e tuttavia il ritiro dei partiti non deve significare la espansione dei poteri economici delle lobby e dei poteri occulti
Bisogna che si ritirino tutti che ciascuno rientri nei suoi luoghi che i partiti facciano politica e solo politiche
E che i potentati economici si occuperà di economia se devono occuparsi di teoria si occupino di retorica ma non certi no di guidare il sistema politico
C'è bisogno di una grande disintossicazione
Di un ritorno di ciascuno alle proprie funzioni di una grande freddezza in una grande razionalità perché altrimenti da questo momento così difficile non usciremo in modo lucido cioè in modo riformista ma usciremo in modo traumatico
Bene
A questa discussione
Che gli ha fatto con l'aiuto degli oppressi sono stati evidenziati
Seguirò il criterio alfabetico o ci sono delle esigenze di tempo eccetera che inducono a cambiare precaria medesimo quindi se viene adottato questo criterio la parola tocca ad Ottaviano Del Turco
Io sono un vecchio amico di Ugo Intini
La cosa che mi ha subito attirato uno appello questo questo librino ecco mi è capitato la pagina che citava prima Matteo Lo Presti
Ho scoperto che Intini per parlare di una cosa che lo ha colpito delle vicende sindacali parla di questa storia di Bruno di pollo
Voli poneva il segretario della Camera del lavoro di Milano
Faceva parte della delegazione della CGIL al congresso della Federazione sindacale mondiale che si teneva a Mosca nel mille novecentosessantadue
Nella sala del Palazzo dei Congressi
Allora non c'era ancora queste norme sarà del Cremlino ce n'era uno un po'più piccola ma insomma era una di quelle sale capienti con tre mila delegati tutti vestiti di grigio anche quelli che venivano dall'Occidente sì omologa vanno all'abbigliamento dei delegati dell'Est
Venne messo in approvazione il documento conclusivo che era il solito documento che si approvano i sindacati i Paesi dell'Est il mondo era diviso in due parti c'era il campo della pace costituito dai paesi
Del blocco sovietico e poi c'era il campo imperialista della guerra che era guidato dal dall'imperialismo americano
E tutta la descrizione della vicenda sindacale era fatta sulla falsariga di questo schema
Di questa concezione settarie nella storia del mondo
Bene quel documento fu messo in votazione
Due mila novecentonovantanove delegati alzarono la mano a favore fra questo anche Fernando Santi purtroppo lì dove c'è il presidente dell'Istituto qui in prima fila
L'unico delegato l'unico di tutto il mondo l'unico delegato che si alzò
Per votare contro quel documento fu duro di Paul segretario socialista della Camera del lavoro di Milano autonomista
Io so perché Ugo Intini ha ammesso questo episodio nel tale considerazione di questo libro
Perché gli sarebbe piaciuto stare al posto di brodo di pollo
Sarebbe stato come dire la cosa più bella della sua vicenda politica
Ed è il modo con cui Ugo Intini frequenta la politica in questa fase cercando non voglio dire una volta al giorno ma insomma spesso vi frequentare questo episodio di brodo di pollo
Vi infastidire con questo suo atteggiamento pedante ossessivo questo ricordo ossessivo del ruolo che hanno avuto i riti dell'est della società italiana questo modo di ricordare il ruolo straordinario che hanno avuto figure importanti della vicenda politica italiana
Che hanno cambiato il corso della nostra vita personale e che visti alla luce delle cose di oggi ci appaiono poca cosa cosa bravi discutere molto seriamente
Insomma io sono amico di Ugo Intini perché Ugo Intini appartiene a quella generazione di socialisti
Che hanno vissuto la battaglia
Autonomista che e considero questa battaglia la battaglia più bella della loro vicenda politica io lavoro penso che non mi capiterà più nella mia vita di trascorre degli anni non solo perché erano gli anni della gioventù per i quali non ho nessun rimpianto dal punto di vista la grafico
Ma gli anni nei quali strappare una sezione socialista
Diciamo dalla egemonia la vogliamo chiamare così è un tempo si chiamava così dall'egemonia esercitata dalla locale sezione comunista
Era un'impresa epica io ricordo che c'era una sezione a Roma la sezione Trionfale in via Candia c'è ancora
Nel mille novecentosessantadue negli anni in cui di Paul si votava
In quel modo al congresso
A Mosca il segretario della sezione si chiamava Giuseppe Bellini Doria un tranviere del deposito dell'Atac che stava lì a cinquanta metri dalla sezione ogni cinque marzo organizzava la commemorazione della morte Giuseppe Stalin
Era la sezione del partito socialista
La maggioranza era della sinistra di vecchietti per noi conquistare quella sezione per noi giovani socialisti conquistare quella sezione frequentare tranviere per tranviere del deposito dell'Atac cercare di spiegare insomma che o si era socialisti o si era comunisti era una avventura che alla quale partecipano con un entusiasmo straordinario ogni giorno
E dunque questa parte della storia da cui comincia anche la storia Intini intimi si iscrive al partito socialista del mille novecentosessanta
Cioè un anno dopo il congresso di Napoli
Del congresso del primo congresso autonomista
Nel quale nel mitico un qui sta la maggioranza del partito grazie al fatto che una parte della corrente ribasso si scioglie confluisce nella maggioranza autonomista
E alla vigilia credo del congresso di Milano del mille novecentosessantuno l'anno del consolidamento della vittoria autonomista di Nenni nel mini in sé congresso
Di Venezia del mille novecentocinquantasette ma come sapete nell'edizione del Comitato Centrale arrivò quarto
Primo arrivo Vittorio Foa secondo arrivo Fernando Santi terso arrivò Silvana Armaroli dirigente socialista dell'Emilia quarto Pietro Nenni
Quando disse la si balla Baroli sei arrivato terzo prima di venir rispose mi pare un risultato equilibrato delle Toro Magnolo
Questo era il PSI di quel periodo sa Intini si scriva che se in quella fase
Io confesso di avere una grande Nostalgia per la Milano delle battaglie autonomiste per i giovani socialisti di Roma le battaglie degli autonomisti milanesi erano battaglie esemplari
Perché è una battaglia senza compromessi
E di queste battaglie uno dei protagonisti il primo grande protagonista era stato Mazzali
Ma il protagonista negli anni Sessanta fu sicuramente Bettino Craxi che insieme con Intini ha condotto quella battaglia
Mi vale molto bello l'episodio che percorre l'intera contentini del comizio alla Loggia dei Mercanti di Milano credo sui fatti di Praga con pochissima gente pochissimi anche militanti socialisti ci si vergognava anche di stare dalla parte giusta qualche volta della Milano di quegli anni sessantasette sessantotto sessantanove
Naturalmente quando si presenta un libro uno si chiede ma perché un verso un uomo politico che parla al Paese tutti i giorni che ha la possibilità di usare di frequentare i media con la capacità che a Rugova anche per il lavoro che fa essendo il portavoce del PSI perché ha sentito il bisogno di scrivere un libro
O di farci un libro sopra queste riflessioni
Beh insomma la mia opinione è che infine ha avuto voglia di togliersi
Come vive Vito discolparsi di dosso questa questa questo questa cultura del portavoce quello che deve sempre dire le cose ufficiali però deve sempre dire l'opinione del partito
Forse Intini e perseguitata dalla Babilonia di Serra di Michele Serra
Lo chiama Ugo Palmiro Intini Michele Serra
Perché lo considera ossessionato dalla figura di Palmiro Togliatti
Nessuno si ricorda per esempio o o ho nessuno preferisce ricordare a proposito della del del cattiveria con cui certa stampa comunista o stampato il PDS mi dispiace che non c'è Fassino
Comunque tratta esperienze e le frequentazioni culturali ed infine Ugo Intini ha scritto insieme con Bettiza non mi ricordo in che anno forse Ugo potrebbe ricordarci un libro sul Mib lardo
Così fu una bestemmia
Credo fu qualche anno dopo il Midas prima del del mille novecentottanta mille novecentosettantanove
Pensate
Non cinquant'anni fa dove immaginare una fusione tra le correnti liberali e le correnti socialiste poteva socialdemocratico per rappresentare un'eresia molto diffusa anche in Europa
Ma nel mille novecentosettantanove alla vigilia cioè dalla vicenda FIAT per parlare di una cosa che che mi scotta ancora sulle mani
E per parlare di amiche sono alla portata di tutti quanti noi ciascuno di noi questa sala partecipato alle vicende politiche degli anni quali stiamo parlando del mille novecentosettantanove scrivere un libro per mettere insieme il meglio della tradizione del pensiero socialista e di quella liberale in questo secolo rappresentava un'eresia e Intini si beccò la quota Bilili fu riservata dalla stampa di sinistra dei critici di sinistra per quel tentativo di immaginare un percorso che adesso mi pare essere molto frequentato il PDS sta facendo degli sforzi notevoli per cercare di capire a che punto della tradizione liberale si può agganciare la cultura nuova il modello nuovo del PDS
Ecco io penso che queste sono le ragioni che spingono l'uomo come Ugo Intini a tentare la strada di un libro intervista di questo di
E qui come dire si esauriscono avrebbe le ragioni per le quali io sono felice del fatto che non l'abbia fatto
Se però è consentito in occasione della presentazione di un libro visto che non siamo obbligati alla piaggeria io vorrei fare qualche osservazione invece sul contenuto per per quanto riguarda alcuni aspetti mi riguardano direttamente riguardano il mio lavoro di
Organo la zona della società che frequento con il mio mestiere di sindacalista
Io ho l'impressione che c'è un ritardo del mondo politico italiano e forse Ugo servì legge questo libro alla luce anche delle cose che stanno accadendo in questi giorni può assumerà anche direttamente questa osservazione critica farla sua
Per il modo con cui si stanno vivendo i grandi processi di trasformazione
La cosa riguarda ovviamente anche sindacalisti
Penso per esempio al fatto che questa è un secolo dominato dal culto dell'unità dell'uguaglianza
E alla fine di questo secolo verso il Duemila come dice il titolo del libro noi scopriamo che il dramma più forte di questo sindacato è quello di dover fare i conti con la diversità scoprire le cose che fanno diversa la gente le ragioni per cui la gente si affeziona la loro diversità non mi riferisco solo ai fatti che stanno cambiando la geografia politica dell'Europa sono fenomeni di difficile come dire catalogazione adesso
C'è una gran voglia di ritornare verso strutture Stati collocazioni geografiche somigliano alla al secolo scorso all'inizio di questo secolo che è impressionante ma per la parte che riguarda il lavoro sindacale che per un socialista una cosa importante
Penso alle difficoltà che a un sindacato che avendo sempre coniugato il proprio mestiere il sindacalista da con il dato il proprio mestiere con l'idea dell'uguaglianza dell'unità per fare i conti io operai non sono tutti uguali che gli impiegati non sono tutti uguali e che non sono tutti uguali metalmeccanici non sono tutti uguali chimici non sono tutti uguali e vivi e non è vero che c'è una classe operaia che si può come dire rappresentare con uno slogan e non è facile fare il sindacato alla fine di un secolo nel quale alcune conquiste importanti hanno fatto sorgere altre domande altre esigenze che hanno bisogno di altre soddisfazioni
Alla fine di un secolo come questo i partiti nati dai grandi processi biologici dell'ottocento hanno cominciato a mostrare il segno di una crisi di rappresentatività notevolissime che non è solo derivava dal fatto che le cose sono andate alle elezioni come sono andate
Che sono nate formazioni politiche nuove più leggere
Ma deriva dal fatto che molti meccanismi di vita interna dei partiti si stanno consumando si stanno logorando
Io penso che non il capitolo sulla questione morale Ugo
Per il quale tutti quanti dirigenti di qualunque partito devono cominciare a farvi professore nuove diverse come dimostrano i fatti anche di questi ultimissime ore
Ma il capitolo che riguarda il rapporto tra i partiti e la gente
I meccanismi con cui le opinioni della gente entrò dentro i partiti il fatto che le sezioni so di dire una bestemmia per uno della mia generazione la sezione è stato un luogo esemplare della propria vita politica
Ma le sezioni sono diventate giovedì infezione non sono la medicina dei partiti sono la malattia
E che possono sopravvivere solo queste strutture leggere nei paesi nei quartieri solo alla condizione che sappiano organizzare
Solidarietà
Volontariato perché dire che le sezioni sono i centri in cui si organizza la democrazia interna dei partiti vuol dire immaginare il partito dei signori delle tessere
Dico che bisogna riflettere su qualcun esperienze socialiste socialdemocratiche europee perché è ora di finirla con partiti nei quali un assessore alla sanità e venti mila volte più importante di tutti i dirigenti sindacali della CGIL della CISL e della UIL iscritti al Partito socialista tutti assieme
Vogliamo fare un elenco di questi nomi vogliamo parlarne
Ma insomma per quale ragione i laburisti inglesi i socialdemocratici svedesi immagino un partito a strutture indette in cui gruppo parlamentare
E le forze impegnate nella società tra questi cooperatori i sindacalisti sono l'elemento portante della struttura del partito e noi continuiamo a vivere con una struttura agitata da queste come dire da questi corpi infetti
Ecco questo è un aspetto su cui occorre riflettere
Un aspetto fondamentale se vogliamo anche fare i conti con i fatti che stanno accadendo in queste ore che stanno annebbiamo in qualche modo anche quella parte straordinario nella storia della della vicenda politica del nostro Paese che riguarda la vita democratica dei partiti tutti i partiti ovviamente a partire dal Partito socialista che deve essere la preoccupazione fondamentale di gente convinti neanche ora gente come me
Penso che occuparsi delle vicende del partito vuol dire anche fare i conti con queste cose che diceva a proposito il rapporto tra il sindacato e la propria gente
Io vedo scarsissima attenzione tutti parlano di riforme istituzionali l'elezione diretta del sindaco
Ma ci si pone il problema di come il sindacato e legge la propria gente
La gente si fa rappresentare
Guardate che frequentando questo questo aspetto della vita sociale si scopre come nascono i Cobas da noi ma si capisce anche come nascono le leghe dentro i partiti o nel sistema dei partiti
Perché la storia del sindacato e la storia del partito in questo secolo sono storie parallele non sono figlie di dei diversi
La storia delle confederazioni del sindacalismo confederale del sindacalismo della solidarietà e la storia dei partiti come corpi unificanti di questo Paese beh sono storie che hanno tratti fondamentali di come dire di di cose comuni
Allora frequentarla vuol dire trovare soluzioni vuol dire occuparsi del sindacato vuol dire occuparsi del partito vuol dire occuparsi del rapporto tra l'istituzione e la gente insomma vuol dire fare un po'di conti con la Serbia esigenza
Di di di arrivare al due mila e sapendo che quando arriveremo a questa data Ugo i sindacati non saranno più quelli che sono oggi i partiti non saranno più quelli che sono oggi le assemblee comunali non saranno quelli che sono oggi i sindaci non saranno più eletti come si tengono oggi
E probabilmente anche il Parlamento non si ragiona più come si era già
In questo modo si frequenta un po'il futuro senza essere troppo infedeli con il presente senza essere troppo infedeli con la realtà che dobbiamo governare quindi va be da questo punto di vista il lavoro qui Ugo mi pare un lavoro straordinariamente interessante ed è la ragione per la quale sono qui a dire che insomma mi piace il suo modo di far politica abituato in un partito nel quale ripeto vedo molta gente con gli occhi spenti quelli di Hugo sono i vivaci hanno voglia ancora di frequentare la vicenda delle battaglie politiche con un po'di passione grazie
Bemporad la parola seguendo sempre il criterio alfabetico Sandro Fontana
Io
Che ho letto molto attentamente e con molto interesse libero
Intervista di Intini
Vorrei dire
Tre cose
La prima riguarda proprio Intini
Che in questo libro intervista
Rivela direi tutto lo spessore e la consistenza
Della sua militanza politica
Una militanza politica
Che basata su convinzioni
Elementari e profonde
E molto chiare
Su concetto di democrazia
Forte e robusto ma mai disgiunto dallo sforzo di liberazione
Sociale e civile che
E la democrazia comporta
Cioè quel la sintesi tra giustizia e libertà papà di Berta
E liberazione che poi alla base dalle stessa idea del socialismo democratico
Per cui tutte le sue pagine
E c'è forte ecco questa consapevolezza per cui non vi può essere libertà
Senza liberazione e nello stesso tempo non vi può essere liberazione senza che questa non venga trascritta
In uno Stato di diritto
Cioè in istituti che garantiscono
Le libertà conquistate ecco direi questo uno dei punti che circola con insistenza
E danno forza alla sua militanza politica
Un altro punto della grande coerenza chiosco corpo nella sua opera
E anche nella sua battaglia politica non solo coerenza di carattere temporale nel senso
Che Intini
Anche quando era minoranza nel partito sosteneva queste posizioni
In una storia politica con quell'italiano dove in genere sono i trasformisti che alla fine vincono
Noi qui abbiamo un caso di una persona che riesce a conquistare anche posizioni di grosso rilievo nel partito sulla base di una
Battaglia coerente coerente in ogni suo momento
In ogni sua manifestazione
Ma coerenza anche perché quelle idee di cui parlavo prima circolano con insistenza danno un senso culturale a tutta la sua al tutta l'impostazione complessiva della sua battaglia
Un altro punto che mi ha colpito ma che conoscevo
E la visione culturale non provinciale ecco della sua formazione politica da parte la battaglia politica che viene facendo che ha avuto modo di leggere questo libro intervista vede come i riferimenti in ordine a ciò che capita nel mondo in tutto il mondo sono continui
E dire che anche questo è una situazione
In controtendenza nei confronti della cultura politica italiana la quale città genere ciò che avviene all'estero non perché vi è una conoscenza diretta o perché viene riportato un riferimento tutto ciò che viene e avviene all'estero ma
Quando viene riportato qualcosa è soltanto per sostenere surrettiziamente alcune posizioni nel gioco interno politico
Ora avere una conoscenza approfondita costante
Organica non strumentale dei problemi politici economici
Mondiale ma anche dei Paesi europei vicino a noi mi sembra che anche questo sia un fatto molto ma molto importante infine vi è una forte tensione morale che come è già stato
Detto
Attinge anche dire ad una passione civile forte che non manca anche di quello di quella tradizione umanitaria
Socialista
In un uomo che abituato
Come bisogna essere abituati spesso alle polemiche dure metalliche
Quotidiane
Noi scopriamo invece anche questo momenti di tenerezza
Il sapere guardare ai più deboli e gli ultimi come è stato ricordato appunto già
Qui in alcune pagine di questo
Quindi direi che si tratta di una testimonianza importante e per certi aspetti singolare nella storia e anche nella vicenda politica
Italia
E di questo dobbiamo essere grati a Dio Intini perché sappiamo che anche quando non la pensiamo alla stessa maniera come può capitare come capita
Abbiamo di fronte un avversario leale un avversario che al coraggio delle proprie delle proprie idee e questo non è poco
Dal punto di vista anche ittico politico in una situazione difficile come quella nella quale via
La seconda questione io trovo in questo di più importante
Insomma induttivi vive direi Pio graficamente quello che è stato il dramma storico mi lo chiamo del Partito Socialista Italiano
Di un partito come è stato ricordato qui che alle prime elezioni politiche nel mille novecentoquarantasei e il partito più forte per la sinistra
E che fino al mille novecentottantasette
Come è stato detto non solo assieme all'altro partito non riesce a superare il quaranta per cento
Ma subisce
Una serie di condizionamenti che lo porta hanno da un lato
A subire pesanti emorragie elettorale tutte le volte che marcia alleato con il Partito comunista
Come è capitato nel quarantotto come capitato nel settantasei
Raggiungendo il minimo storico nel settantasei della propria rappresentanza
Elettorale e dall'altro
Di dovere subire dolorosissima si sessioni tutte le volte che tenta di rendersi autonomo dal partito comunista
Come è capitato nel quarantasette come è capitato
Sessantaquattro
E anche in altre circostanze
Di un partito cioè che deve fare i conti
Un qualcosa che gli impedisce e di andare all'opposizione in maniera autonoma questo è stato il tram dal Partito Socialismo abbiano dramma vissuto anche biografico mente dall'amico Intini sia di andare autonomamente al governo
Se non pagando dei prezzi dal punto di vista elettorale
Oppure sul piano sessione altissimo
Cioè tutto il tema è il discorso per l'autonomia
Socialista
E dentro queste Paci
Un'autonomia socialista che deve fare i conti
Con quelli che io ritengo sono stati tre garanti condizionamenti
Che ha dovuto subire e che continua a subire storicamente
Che il primo come tutti
I condizionamenti storici più importanti e di tipo mitologico
Lo ricorda qui
Pongo il partito socialista ha dovuto subire limito della rivoluzione sovietica
Nel ventuno Gramsci era contrario alla sessione però dice dobbiamo fare da perché il mito stava per la pace
E ha ragione Intini di ricordare come le masse socialiste cantavano e noi faremo come la Russia
E suoneremo il campanello falce e martello falce e martello
Questo è stato un grandissimo condicio un condizionamento che si ripropone col mito pista
Nonostante l'alleanza tra nazismo del trentanove tra nazismo e
Comunismo
Con la vittoria la grande resistenza sovietica la vittoria distanti ritorna questo mito che costringe perché ti aspetti
Nenni
A spulciare
Nel Fronte popolare che poi sarà pagato duramente dal partito dal partito comunista dal Partito socialista
Vi sono infine altri due condizionamenti dal turco lungo quello che bisogna indagare storicamente la tradizione riformista
Finisce con l'essere egemonizzata dal Partito comunista per il modo con cui viene operata all'unità sindacale nel mille novecentoquarantaquattro
La morte misteriosa perché aspetti di Buozzi
Il prevalere non dell'alleanza tra grandi e Buozzi ma il prevalere della tendenza fusione mista del patto d'unità d'azione fanno sì che il sindacato venga burocraticamente controllato
Dall'ala comunista
E che l'identificazione è questo il punto turco tra cariche sindacare elettori elettive e cariche burocratiche
Ha fatto sì che una volta conquistata quella posizione al mille novecentoquarantaquattro l'egemonia
Del partito comunista sul sindacato attraverso il sindacato ha rappresentato un condizionamento fortissimo fino a quasi del tutto infine è stato e questo ritorno in continuazione nelle pagine di Intini
Il condizionamento dalla cultura
L'altra grande operazione del partito comunista italiano è stata l'egemonia del rapporto
E qui ha ragione Intini
Vi è stato un passaggio che è stato poco indagato dal punto di vista storico
Di tutta l'intellighenzia della tradizione idealistica italiana
Basterebbe andare a vedere gli elenchi degli ultimi Littoriale
Vedere chi vince
I littoriali e vedere nel giro di pochi mesi di pochi anni pochissimo tempo dove passa
Cioè vi è un passaggio quasi naturale indolore
Dall'idealismo leninismo senza soffermarsi come dice Intini su quella zona ritenuta grigia poco esaltante della democrazia
Dell'intellighenzia italiana
E tutto perché tanto l'idealismo
Quanto il leninismo
Hanno sempre dato alla cultura l'uomo di cultura la sensazione di compiere
Un altissimo ruolo pitagorici
Nella direzione
E nella guida delle masse
Ora questi elementi qui
I miti da un lato la
L'egemonia sul sindacato sulla classe operaia
Su larga parte la classe l'egemonia della cultura hanno sempre reso difficile travagliata
E costosa
L'autonomia del partito del Partito socialista
Sia chi volesse svolge autonomamente
La battaglia di opposizione si muovesse svolge la battaglia di collaborazione al governo
E direi che nel questo libro tutti questi elementi ricco su questi tre elementi il sindacato la la la la la cultura di intellettuali Filippo infine e ho finito
Voglio anche dire una qualcosa sulla questione viva attualità
Che quello della questione morale
Sono io io condivido l'analisi che fa in tv
Però nel
Nel presentare il proprio libro la proprio interviste infine dimenticato quello che per me
Rappresenta l'aspetto più importante e decisivo
Del suo approfondimento in ordine alla questione morale che presente in questo libro
è vero
I partiti che vivono al di sopra dei propri mezzi
è vero l'identificazione tra partiti esteta il tentativo dei partiti di occupare la società su tutti i fatti che determinano tentativo si proprio riuscì
No società ed ritengo per fortuna più forte più forte
Di ogni tentativo di questo
Ma vi è una questione importante sul quale varrà la pena
Che tutti insieme facciamo una meditazione
Ed è laddove Intini sostiene che
Con la cultura marxista nel nostro Paese soprattutto influenzata dalla grande
E lavorazione gramsciana
Noi abbiamo trasferito a livello nocciolo di organizzazione
Ma anche di cultura l'impostazione
Macché Avellana
Della politica e della morale
Se non vogliamo vedere in tutti i fatti che capito anche in questi giorni
Noi troviamo che è diffusa a livello di quasi di senso comune tra i militanti del partito la convinzione
Esistono due morali
Una Colella dell'uomo comune
Quel tutti si richiama è una e quella di chi è costretto a fare certe cose nell'interesse del partito
Intini in questo libro richiamo qui passi di Gramsci dove parla del partito come il nuovo principe
Le cui azioni dice testualmente Gramsci
Possono essere considerate buone OSCE le rate
A secondo dell'interesse
Immanente
Dell'azione politica esercitata dal principe cioè al party
Piazze ISI l'altro giorno ha fatto un articolo dice la colpa e tutto dalla Democrazia cristiana che è stata
La prima organizzare il partito in questa in questa in questa in questa maniera
Ecco io sono convinto e anche all'organizzazione della Democrazia Cristiana
Che non era di questo tipo prima prima
Delle elezioni del cinquantatré
E non sappiamo cosa capitato l'elezione cinquantatré c'era una legge campi veniva definito a Truffaut che non è passata perché sono state contestate centinaia di migliaia di schede
Queste schede sono state contestate perché i seggi mentre tutti gli altri partiti
Erano presenti per modo di dire
L'organizzazione pare quasi paramilitare del partito comunista a quel seggi eccessivo che molti si perché venissero con questa al punto di non fare scattare quella determinata
Fu allora che Fanfani
Fontane diventa segretario nel cinquantaquattro fece il modo di dare anche l'organizzazione del partito quella struttura burocratica non dico militare ma quantomeno capace di reggere
Ad una struttura non solo fortissima dal punto di vista organizzativo macchina viva come propria concezione
Dire immorale
Questa visione gramsciana del partito come principe io penso che tutti insieme
Dovremmo rimeditare proprio perché è crollato il comunismo proprio perché come dice Intini questi problemi oggi non dovrebbero più esserci in una revisione
Non solo dei comportamenti morali ma anche
Delle basi culturali che creano certi comportamenti morale altrimenti saremmo qui sempre a condannare i mostri
Senza mai condannare
La cultura che crea i mostri grazie
Bene Fontana chiamato in causa grazie razzisti l'ordine alfabetico glielo consente intervenire subito e così daremo violente della città a questa presentazione grazie
Va beh io non vorrei ripetere ancora una volta gli alloggi merita attivissimi e ha avuto Inti
Intini sa benissimo che io sono state uno dei pochi giornalisti che ha sempre in gran parte condiviso e precede che approvata e qualche volta anche difeso la sua lotta contro un le degenerazioni della sinistra attraverso la lotta contro la lotta contro il consociativismo ecco dunque oggi però debbo dire enti che non è colpa sua ma il titolo del due mila socialista un titolo in questo momento
Quasi umoristico perché il problema di oggi non è il due mila e di vedere se il socialismo e aggiungo tutta la sinistra italiana può sopravvivere può diventare una forza politica importante nei prossimi anni
Perché è questo il problema
E quello che un pochino mi sto mi fa forse sono motivo forse sta sbagliando ma mi sembra che non ci sia la percezione di quello che sta succedendo in Italia e di quello per continuerà a succedere nei prossimi nei prossimi mesi quei si parla così complice affatto un dibattito come poteva essere fatta sei mesi fa
Con l'aggiunta di un codicillo la questione morale sepolte un'altra cosa perdita affrontare uno dei tanti problemi
Quando invece
è successa
In nell'ultimo mese la situazione politica io non parla di questione morale situazione politica eh profondamente diverso
Dalle la fine di
Di Marzio Pino ai primi di maggio
Io tutti i partiti politici e soprattutto i partiti della sinistra secondo me si trovano in una situazione completamente nuova
Che cosa è successa non certo perché è stata la sera arrestato un faccia inviare socialista va bene poteva essere democristiano poteva essere annua non questo non ha grande importanza
Anche se le dimensioni saltare più grosse e la reazione dell'opinione pubblica è stata più breve
Ma infatti importanti e c'erano state alcune
Che il
Faccendiere socialista non ha a casa soltanto i socialisti ha dato una mano va be'o quella meno
Fa anche al PDS anche alla democrazia cristiana
E questi rapporti questa connessione tra i partiti tre tre più grossi partiti italiani
è stata organica e costante negli ultimi dieci o quindici anni
Quindi questo compatta su cui si deve ragionare
Perché sicuramente un altro corteo se c'era un magistrato ugualmente solerte poteva restare un de abbiamo queste hanno e succedeva la stessa cosa insomma c'è stata sempre un sistema politico che
A collaborato e all'impiegato che ha polemizzato pensierosa all'esterno e che ha con l'avvocato e all'interno questo di fronte all'opinione pubblica fa una impressione non penosa pericolosissima sette tutti nella stessa barca di fronte ed è proprio questo
Io quel non pratico i partiti anche se anche se ne parlo ma che parlo di un qualche persona normale non è un che non è una detta lavori la reazione e questo
La seconda parte importante
Anche e le i veri vincitori cioè le vere facce nuove
Che sono uscite fuori da questa da dalle elezioni saltate le le perché presto ore il resto o hanno perso o hanno mantenuto le le le le loro posizioni ma quelli che hanno vinto e che hanno portato da un solo senatore ottanta senatori e in e le cose sono ecco hanno avrà avuto successe queste qui
Sono
Quindi tu quelli che portano il cambiamento quindi cioè da una parte un sistema politico che cerca di trasformarsi di trasformarci e di difendersi dall'altra parte quella che dovrebbe essere l'opposizione e in realtà qualche cosa di più perché quel tutti sappiamo che le le lei che vogliono sono fuori dal sistema politico e che oggi puntano Anna federazione e però fanno capire nella federazione è l'anticamera di una situazione questo
Questa è la situazione
Ora
Se non è un problema di una questione morale
Il problema quello che mi fa in paura corda un osservatore esterno che tutti continuano a ragionare anche nel dibattito anche nelle schermaglie politiche come ragionavano un mese commesse o due mesi fa ma queste cose che a quel punto perché allora erano comprensibili erano però riuscite anche oggi cominciano ad essere assurde
Perché ora vediamo cosa ci sono questi tre partiti che bene o male questi tre partiti Peppe
Diciamo persone la Democrazia Cristiana
Il partito socialista per il PDS gli atti non ne parlo perché sono entità piccole quindi non non no hanno non hanno
Una vera valenza politica questi partiti
Perdenti e questi che si uniscono insieme hanno due problemi
Uno collettivo
Di creare le premesse devono sopravvivenza del sistema della dell'acqua sarebbe democratica delle istituzioni democratiche perché la gente che protesta fuori dal sistema non c'è un ricambio
Non c'è un ricambio un parliamo Mani pulite perché no no non c'è una va bene scherza dice sono le minoranze reparti né dentro partiti che hanno le mani pulite la gente lo sa
La gente lo sa quindi questo quelli che sono fuori dal sistema quindi cioè debbono nello stesso tempo i partiti riformarsi e creare le strutture struttura diverse cioè ripulirsi mettere gente nuova e nello stesso tempo anche farsi le strutture perché latente da l'avvento del nuovo anno diventati giorno dopo quindi questo è un problema che deve essere risolto collettivamente
Dentro questo problema quindi anche con la Democrazia Cristiana per quello che riguarda la sinistra va be'la sinistra appena insomma addirittura viene un atteggiamento oggi sotto questo aspetto
Perché insomma la prima cosa tessile per fare una legge elettorale la prima cosa che dovrebbe fare una legge il la cosa di sia i socialisti sia il PDS è quella di cercare di incontrarsi e di fare qualche cosa in comune di trovare delle soluzioni comunque
Questo non accade
Non c'è invece e le
Cosa
La la sinistra
Non deve in questo momento polemizzare su questa su quell'altro problema ma quello vuole all'egemone mia insomma tutto questo il questi discorsi che abbiamo fatto che abbiamo seguito negli ultimi due negli ultimi sei mesi rivolto menzionati
Il vero problema della sinistra mi sembra è di mantenere in questi in questi mesi che ci attende che che ci aspettano le condizioni politiche economiche e sociali perché nel due mila ci possa essere una sinistra
Questo è il vero problema qui c'è il vero problema che dovrebbe essere fare secondo me invece recarsi Occhetto invece darsi delle delle delle battute e spesso delle vaste tracce che servono soltanto per i più stupidi tra di loro dei loro seguaci
Va be mi sembra che cioè
Ma tentativo di trovare una soluzione comunale
Ciò questo han
Io spero di sbagliarmi però questo Piccolo insomma tra persone non conta niente questo piccolo allarme sia pure per scaricare di coscienza volevo fare
Grazie grazie ora la parola al professor Giuseppe Santaniello nell'ultimo di coloro che presentano questo libro
Grazie conclude
Grazie grazie ecco io vorrei dire che dopo interventi così interessanti gli autorevoli per me non è facile prendere la parola che proporre qualche cosa di nuovo tuttavia vorrei rilevare che l'in questi interventi gli alto pregio sono state svolte delle analisi dei punti di analisi molto Parrini molto attenti molto documentati
E allora ammette spetterebbe io credo il sommesso compito di proporre invece un punto di sintesi
Questo punto di sintesi è il seguente
In ogni libro in particolare in un libro tanto importante di un campo tematico così basso bisogna cogliere l'essenza la sigla
La chiave di volta il punto qualificante dell'intera opera dell'intero volume e io ritengo che il punto di sintesi si coglie proprio in quello che l'onorevole Intini afferma proprio in apertura delle prime pagine del libro quando egli dice occorre riempire di contenuti programmatici le idee del due mila
Ecco a mio parere per nella sigla la individuazione il punto fisionomico il tratto caratterizzante del libro che come egli individua formula questi contenuti programmatici attraverso quale osservatorio io ritengo che l'osservatorio entro il quale spazio un'analisi molto approfondita e l'Osservatorio mediale mediatico il mondo dei media
E non credo che in questo mi faccia velo o rispetti subito ormai via deformazione professionale dato che per un compito pubblico mi occupo di questo secondo me ma io ritengo che per la mente
La nota dominante il motivo conduttore
Di questa analisi storico-politica di grande interesse di grande rilievo sia proprio l'Osservatorio mediale
E d'altra parte l'onorevole Intini delle sue esperienze di alto livello a tra l'altro quella di direttore di quotidiani e quella poi interventi parlamentari che in particolare hanno avuto ad oggetto il campo dei media d'intervento le prospettive l'analisi dei problemi inquadramento dei problemi e di prospettive anche nel campo mediatico nel campo dell'informazione
E anche perché io rilevo che il libro che siamo presentando si apre e si chiude proprio direi in un cerchio logico molto non rigoroso
Con un primo spunto di analisi su quello che è il fronte la frontiera della solidarietà in un momento democratico in una avvenire democratico
Ed egli dice che nella nuova frontiera della solidarietà occorre darsi carico di una più equa distribuzione non soltanto dei beni materiali ma anche dei beni immateriali
E aggiunge ancora
Per ai fini di un ordinamento democratico di una continuità e di un avanzamento del campo democratico questa nuova frontiera della democrazia The legata anche al fatto che non basteranno il mondo il diritto di voto ma occorre anche che ci sia una formazione dell'opinione pubblica la quale segua criteri democratici
E poi si chiude il libro
Con
In piena sintonia in pieno raccordo con questa nota dominante con devono dotazione di grande interesse aperta al futuro che cioè il mondo televisivo deve rivolgersi proprio in quanto interessa milioni di utenti
Deve cercare gli elementi unificanti anziché quelli di vari canti puntare alle masse anziché ai vertici come vedete il cercano logico né sui due punti che lo aprono e chiudono e perfettamente simmetrico
E vorrei quindi soffermarmi su qualche punto molto interessante perché tocca mio pari come ho cercato tratteggiare la nota dominante devo dire anche qual è la prospettiva dominante
Nell'analisi svolta dall'onorevole Intini raccolta contatta direi sapienza dal dall'intervistatore
Cioè
Quest'analisi occupa tre dimensioni temporali un passato non remoto un passato prossimo direi cioè la nave si storico-politica parlamentare
Delle volte della vita dei partiti dalla lotta politica
Delle correnti dei protagonisti di questo mondo politico storico-politico dopo gli anni cinquanta e questo è il passato prossimo poiché un ampio linea d'orizzonte sulle contesto presente
Ma quello che importa e lo sguardo verso il futuro con lo sguardo dal ponte cioè dal ponte attuale verso il futuro
Quindi quei contenuti programmatici
Orbene io rilevo un punto che mi ha particolarmente interessato nelle pagine dell'onorevole Intini cioè
L'inquadramento di quella che è la funzione del giornalista quella funzione Chelli inquadra in maniera molto attenta e direi meritevole di essere condivisa
Egli afferma
Che il giornalismo
Non deve essere deve essere un giornalismo naturalmente Dini testimonianza di interpretazione un giornalismo che si ponga come mediatore tra il contesto istituzionale di tutti i cittadini
E e io aggiunge che il giornalista nella società moderna i giornali nella società moderna devono essere osservatori della lotta politica e non partecipi della lotta politica
E io condivido passo questa impostazione che mi sembra veramente giusta
E che a mio parere valorizza del ruolo del giornalista che questa considerazione si inserisce intendiamoci non dibattito più direi fondamentale di fondi non di valori di grande fondamento storico politico sociale e dell'informazione il ruolo del giornalismo
Ora
Si è parlato direi tante visuale e anche direi in tanti
Diverse prospettive proprio temporali from history che dia croniche del ruolo del giornalismo chi l'ha interpretato come il giornalismo di pura testimonianza
E a mio parere questo non è sufficiente
Cioè in questa era un giornalismo quasi ti senti un po'di stile accademico puramente teorico che rispecchiava i famosi quattro campioni del mondo anglosassone delle quattro da più
Uguale U n Wi cioè una testimonianza di un fatto di un accadimento tradimento personale tradimento politico accadimento di valore collettivo accadimento di valori individuali
Chi è l'autore di questo fatto come accaduto questo fatto dove e perché è accaduto è chiaro che in un mondo moderno
Così direi vivo così nel moderno così in profonda trasformazione il ruolo del giornalismo di testimonianza mi sembra ormai insufficiente inadeguato
E ugualmente quello di giornalismo interpretativo perché poi anche quando andiamo a questi canoni direi un po'Aulicino accademici
Giornalismo di vecchia maniera anglosassone
Legato agli anni cinquanta
Sì ci mandano diciamo il giornalista deve rispondere a queste quattro da più cioè dove è accaduto il fatto che l'autore del fatto come è accaduto però quando arriviamo al dunque perché è accaduto e allora siamo a una radice
Dobbiamo certo momento risalita una radice e risalire alla radice del fatto ricostruirle la radice l'elemento a causa in tutto un contesto ci porta naturalmente a dire che non è più sufficiente questa angolazione
Però ecco quello che è importante mio parente e il rapporto tra l'informazione e potere politico
Il giornalista deve è non solo l'interprete ma direi certi punti e in molti punti e anche
Una persona che partecipa della vicenda che c'è il noire intorno a nomi indubbiamente partecipa ma intendiamoci e questo è il limite giustamente segnalato dall'onorevole Intini
Non è partecipe della lotta politica altrimenti vi è una confusione dei ruoli
E quando noi diciamo il giornalismo è questa la sua grande forza e appunto il giornalismo come ha detto anche Taranto la grande forza e dalla parte della libertà
E qui tutti sappiamo aggiunge ed ha ricordato in questa analisi come è stato ricordato da politologo che io stimo moltissimo Dahrendorf quando egli dice il contributo del giornalismo
Anche della semplice testimonianza giornalismo della pagina scritta giornalismo radiotelevisivo
In questi eventi storici di portata epocale il crollo del muro e di Berlino le lotte per la libertà abbiamo visto attraverso direi
Il video il piccolo schermo della piazza di Tienanmen e tanti altri fattori ecco quindi con le dico un giornalismo che dà un impulso agli eventi
Però è questa la grande forza del potere dell'informazione
Però non dobbiamo dimenticare un punto che è fondamentale per segnare questo limite che giustamente viene segnalato tra il giornalismo che non deve partecipare alla lotta politica altrimenti parte giungeremo a una confusione di ruoli
E cioè si dice potere dell'informazione io sono pienamente d'accordo sul potere dell'informazione
Anzi sostengo che l'informazione non è un contropotere questa è una vecchia teoria americana anch'essa degli anni Cinquanta Valdo Spini il Conde diretto nelle frasi liberamente alle cose del mondo anglosassone colpiscono per la loro incisività
Quand'era concepito all'informazione come contropotere cioè come cane da guardia watching no il cane da guardia del potere pubblico degli altri partiti no questa è una visione superata
L'informazione è un potente che direi si colloca si situa nel contesto di tutti gli altri poteri è un potere sociale e un potere culturale e un potere dovere è un servigio però non è un potere politico altrimenti è nel potere improprio se venisse esercitato in questa ottica e ciò che io dico per o meglio ciò che è molto più
In maniera molto appropriata emerge da questi interessante intervista e trova però nessun riscontro anche in tanti dibattiti del di questo per io ero proprio contemporanea quanto si dice si mette in intende a raffronto questo fatto
Potere dell'informazione fin quando rimane in questo ambito e indubbiamente contributo fondamentale alla democrazia e a quelle nuove frontiere della democrazia che sono indicate dall'onorevole Intini soli
Però se questo degenerasse in in media tra zia uniti a garanzia
Molto un po'andando in onda linguaggio francese o come ho letto recentemente intese Grazia o indetti democrazia questo non sarebbe un del bond servizio ai cittadini
Al informazione sarebbe una deformazione e per quale motivo non lo io dico subito non è soltanto una visuale politica a mio parere e una visione vorrei dire di carattere costituzionale
La lotta politica le correnti politiche
La catalizzazione del pensiero politico spetta a determinati organi per l'ordinamento costituzionale il Parlamento i partiti i quali devono concorrere come dice la Costituzione con metodo democratico a
Potere indirizzate ai cittadini di nelle contrasto istituzionale
Però questo è il punto fondamentale
La informazione non è un potere rappresentativo il potere rappresentativo compete soltanto al Parlamento
E in alcuni campi dicevo ai partiti in quanto collaborano acquista fu quindi non può la informazione esporsi come sostitutiva del dibattito politico
Altrimenti con frase che non è mia il dibattito politico sarebbe delocalizza
Dalle sei di Prodi e sono il Parlamento il Governo i partiti ha una sede impropria quando il mondo dell'informazione deve rispecchiare questo è chiaro
Tutta l'attività contesta il formarsi delle opinioni informarsi il quadro dei partiti
In totale assenza di rete il contesto istituzionale ma non pretendere di farne parte dire di spostare il luogo e altrimenti sarebbe questa forma degenerativa della media garanzia comitia veramente
Quindi io condivido pienamente questa impostazione delle dell'analisi ed eleva poi un particolare che mi ha colpito anche utile perché è un particolare brillante quando a un certo momento continuando in questa analisi
Ecco l'intervistato sa rilevare che oggi purtroppo si delinea la confusione di ruoli che bisogna evitare tra giornalismo politica nel mondo degli affari
Cioè
Si dice è un determinato momento se questa confusione non viene arginata noi arriveremmo a quella figura che direi che è stata definita quasi con un tono di Ungaro il giornalista e Three mezza atto non più quello dimezzato ma quello Triven sabato cioè si dice leggo dal libro
Per un terzo giornalisti per un terzo così da fare per un terzo polo di politici no e interessa e questo porterebbe si conclude nella pagina o l'indebolimento della
Democrazia quindi io ritengo che molto correttamente sia interpretato il ruolo del giornalista evidenziato il ruolo del giornalista proprio come selvaggio nei confronti
Dei cittadini nei confronti della collettività
Un altro punto étoile mi avvio alla conclusione perché non per tento di signor profittare della pazienza tra della della presidenza del pubblico
Molto importante poi quando
Nel libro si analizza questo grande valore
Della informazione in particolare delle informazione televisiva e si dice che non è affatto vero
Che la televisione corre il pericolo di messa del grande fratello del mondo orwelliano dell'appunto indagine orwelliana e si dice io lo condivido
Che anzi
Il il giornalismo specie quello televisivo e fondato su questa esplosione di libertà come si dice
E quindi ricorriamo anche alle giusto pensiero di Dahrendorf inviti a non sono stati sempre essa e dovranno essere sempre dalla parte della libertà e io condivido perché
Dove è avvenuto direi la rottura dell'il nuovo pro nel quale era ingabbiata la televisione quando esso è stato storicamente nel continente europeo cioè nella forma del monopolio pubblico perché cambierà l'emittenza privata
Ecco e il monopolio pubblico era legato anche a questo concetto la statualità
Cioè
Del servizio televisivo dove operare nell'ambito del territorio statua direi del sovranità statuale oggi tutto questo è superato perché come si dice nel libro l'immagine non si può fermare
Che siamo giunti finalmente a questa fase di esplosione della libertà che è appunto la internazionalità
La Planetary in stazione della informazione e che l'autore del libro e l'intervistatore divide corre prospettiva positiva e che io condivido
E quindi il problema di organizzate l'innovazione tecnologica appunto sul palco come io ho avuto sommessamente l'onore di rappresentare appartamento credo che noi abbiamo qualche fattore atta a tante
Per cui io ritengo che sempre in questi contenuti programmatici di cui bisogna riempire le idee del due mila bisogna porre una particolare attenzione
A le norme che devono regolare i new media ecco il passaggio dalla Palio in televisione alla nuova televisione alla neo televisione quindi
Satellite le petit Scullin delle pay per view le reti cablate e così via dicendo tutto questo è ugualmente uno dei contenuti
Di cui vanno appunto arricchite lei tenne delle due mila
E mi avvio alla conclusione
Ecco quello che importante
è proprio sono le pagine
Le ultime pagine del libro che ripeto non si saldano in questa simmetria vorrei dire anche elegante non è soluto asimmetrica concettuale e una simmetrica dispositiva e una simmetria
Anche da oggi ecco il libro si apre questa insegna che io ho detto
L'Osservatorio all'analisi storico politica nelle tre dimensioni ma guardata dall'Osservatorio mediale Curami apparire e questo è il punto prospettico da cui si possono autore del libro l'intervistatore
Sempre il mondo dei media
Perché attraverso il mondo dei media c'è eccome una lente vorrei dire da cui comodamente
Si può considerare questo fluire il mezzo delle correnti che si incontrano si scontrano si alternano le grandi vicente individuati soprattutto quello che importa le vicende storiche
Dell'uomo delle collettività dei popoli inquadrati nella naturalmente nella grande cornice storica
E io mi avvio a concludere i cento e condivido anche questo
Ottimismo delle volute sostanzialmente d'altra parte chiunque guarda al futuro non può essere un prestito visto si può essere pessimisti guardando al passato ma guai a guardare al futuro persi di vista e direi impossibile ecco e allora vietata di condividere anche questa osservazione
Che bisogna bandire certa intendiamoci non tutto si può dire in chiave Rossini in chiave ottimistica ma bandire questi fenomeni di Out of Project
Azione di lamentazioni di doglianze continua di pessimismo che talvolta in cui finiscono direi il mondo dell'informazione e
Fortunatamente non sempre corrispondono alla realtà
Quindi io condivido in pieno questo credo che veramente un messaggio cioè che bisogna abbandonare la l'atteggiamento elitario
Bisogna abbandonare anche quegli atteggiamenti che non conferiscono affatto alla bontà all'avvio attività della d'informazione forme di violenza verbale e così via dicendo
Ma ecco come si dice nel libro cercare gli elementi unificanti anziché quesiti Paritanti e io e chiudo con un auspicio
Che
Come si è detto
In un messaggio della Commissione delle Comunità Europee dopo gli accordi di Maastricht e un la comunicazione del delle febbraio di quest'anno dove si dice la storia si accelera dobbiamo accelerare anche noi
Bene io conclude il dibattito facendo però due o tre considerazioni in margine a quanto abbiamo ascoltato
Il processo Santa in nello ha detto che condivide molto l'ottimismo di Ugo Intini e ci dice che bisogna guardare al futuro con ottimismo
Perché questa è una necessità fisiologica questo sì un elemento se con questi si vuol dire che non possiamo non guardare al futuro in quanto esseri umani con speranza questo è vero con ottimismo mi pare altamente inappropriato nella situazione attuale nella quale in cui ci troviamo io penso richiamandomi a quanto già era stato detto da Fassino che per fare un gioco di parole un sinistro
Interrogativo aleggia sulla sinistra il problema non è se ci sarà due mila socialista in Italia può darsi che ci sia un euro
Il problema che oggi e se ci sarà un futuro da protagonista per la sinistra
Ed è un problema anche che riguarda non solo la sinistra perché c'è da chiedersi se ci sarà un futuro di questo originale né così come sia andato configurando
Fontana ricordato le ragioni storiche per cui il regime stesso appresso le pieghe che ha preso ed è diventato la mostruosità che diventa e questo è vero non c'è dubbio che ci sono state ragioni storiche molto precisi e non c'è dubbio che la macchina leninista ha costretto gli altri partiti a organizzarsi come grandi apparati per combattere appunto la macchina leninista
Risultati però ahimè sono che non c'è più la minaccia comunista e ci troviamo solo di fronte ad un mostro che nessuno ha voluto ma che comunque è nato ed è cresciuto
Se non si parte da questi interrogativi io penso che l'agonia del regime che è iniziata rischierà di concludersi con la morte del regime muoversi
Sull'argomento si sono molto pessimista anche perché i discorsi io ho sentito in questi giorni sono agghiaccianti da parte dei protagonisti che avrebbero dovuto
Mantenere la lucidità e soprattutto la coscienza che questa barca sta affondando quando la barca affonda c'è un interesse comune
E fra l'altro c'è anche una comune questione morale questo di agitare la questione morale nel modo con cui è stato fatto strumentalmente in particolare del PDS facciamo in un perché
è inutile nasconderci dietro un dito è veramente grottesco e conferma semplicemente che tutti i protagonisti
Sono immersi in una situazione che rivela semplicemente l'incapacità di percepire la realtà è quella che essa e diventa al vecchio schema è saltato completamente ed è saltato per ragioni morali ma che hanno conseguenze politiche devastanti
E chiaro che Ugo Intini ha scritto questo libro prima che ci fosse la rivelazione è un libro di grande passione di grande ottimismo comunque siamo stati d'accordo tante volte abbiamo fatto tante battaglie insieme ma purtroppo purtroppo non mi riconosco in questo ottimismo mutuamente non si riconosce neanche pluri
Visto le cose che sono accadute ma soprattutto soprattutto penso che diciamo i fatti ci hanno spiazzato le buone intenzioni vengono travolte la passione stesse anche ora deve misurarsi quella di Intini come quella di tutti coloro che vogliono impegnarsi ancora una volta in una battaglia devono questa volta misurarsi con problemi completamente diversi nei confronti dei quali noi siamo di Sartre Rezza e che quando per esempio Ottaviano Del Turco ricordava le epiche chiamiamoli così di notte per strappare una sezione socialista
Alla Germania Mazzi se si sapeva quello che bisognava fare
E ora invece e diventa complicato proprio perché è difficile non tanto diagnosticare il male quanto trovare la terapia per il mare medesimo scusate mi questo sfogo ma come dire alla luce di quanto è accaduto sta accadendo e accadrà come ha detto che sì sì di cui costituisce tutte le parole che ha
Pronunziato e penso che sia stato anche un po'mistico tanti versi graziose coordinatore mi consente una non ho cercato dispone di un ottimismo gratuito come direi che il numero del terremoto fa lei abbia ragione tante volte Ariano dice questo il migliore dei mondi possibili no l'ottimismo storico che stiamo cioè la speranza che la storia e io pascolare le altre il rischio che via
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