Intervista a Mario Baldassarri sugli scenari economici da lui prospettati al XIV Congresso di Radicali Italiani al fine di risolvere la crisi

Sopra Mario Baldassarri economista già viceministro di economia e finanza ha portato al quattordicesimo congresso di radicali italiani un aggiornamento rispetto a il quadro che nel Congresso precedente aveva fatto e che illustrava la Matrix come l'ha chiamata e cioè la realtà virtuale che professionisti dell'anti conoscenza dell'uomo
Mostrano al pubblico
Comprendo invece quella che è una realtà una realtà che risulta dai documenti ufficiali dei numeri ufficiali prodotti dai vari Governi in questo congresso professor Baldassarri a illustrato tre scene nella undicesima dodicesima è la tredicesima in aggiunta alle dieci precedenti di che cosa stiamo parlando intanto stiamo parlando di
Una crisi che non ha nessuna connessione lei dice con la crisi americana ma che è stata voluta dai Governi sia in Italia che non rotto
Beh certamente sì in realtà quello che tento di fare eh
Ascoltare come tutti ed assorbire le informazioni che ci vengono dal mondo della comunicazione dei media e quant'altro
E confrontare quei messaggi con la realtà dei numeri ufficiali
E questo per questo
Mi è venuta l'idea di Matrix cioè una realtà virtuale che è comunicata dai mezzi di comunicazione di massa che io mezzo mezzi di disinformazione di massa che ci mette delle mine
Nel nostro territorio anti conoscenza dell'uomo
E rispetto invece a quelli che sono poi i dati veri ufficiali dell'economia
è da questo punto di vista quest'anno ha voluto aggiungere tre scene ulteriori di Matrix una in Europa e due in Italia
Quella europea è semplicemente ho fatto delle esercizi econometrici come fanno gli economisti
Valutando cosa sarebbe successo nell'aria euro in Europa nell'area euro se non ci fossero stati gli errori che io ritengo tali di politica monetaria di tassi d'interesse fatti
Dal precedente presidente della BCE Jean-Claude Trichet prima dell'avvento per fortuna che è avvenuto di Mario Draghi alla Presidenza
E cioè sei che invece di aumentare i tassi in Europa quando l'America le riduceva e quindi innescare il famoso supereuro che da zero novanta passo A uno e cinquanta nei confronti del dollaro
E da non dimenticare che al dollaro di sono agganciati furbescamente i cinesi e hanno agganciato la loro moneta al dollaro quindi l'euro se apprezzato verso il dollaro e verso lo yuan cinese
Ecco se non ci fosse stata questo questo errore di politica monetaria
Sia in termini tassi che in termini di quantità di moneta quello che chiamiamo contrarie quantitativi Singh ecco
E l'Euro si fosse mantenuto attorno alla parità col dollaro che cosa avrebbe vissuto l'Area Euro in questi anni dal due mila due al due mila quattordici dati storici
Perché il supereuro ci ha causato una perdita dell'undici per cento di PIL europeo è un aumento di diciotto milioni di disoccupati in Europa solo questo
Quindi
Dal lato del cambio
Ci avvenuta questa frenata che ci siamo costruiti con le nostre mani con i nostri errori di politica monetaria
Che non ha niente a che vedere se non marginalmente con la crisi Lehman Prada sulla crisi americana tratti gli Stati Uniti dopo due anni dalla crisi Lima ambrata sono tornate a crescere a due tre per cento l'Europa invece si è affossata verso la crescita zero
E dall'altro lato
Ho simulato
L'ipotesi
Che invece di avere un Maastricht è trattato di Maastricht stupido che
Da un vincolo del tre per cento sul territoriale senza distinguere tra spesa corrente e spesa per investimenti cosa che la teoria economica da cinquant'anni ha chiaramente dimostrato
Ma se avessimo avuto un Maastricht più rigoroso M. è meno stupido e cioè
è l'azzeramento del deficit va riferito alla parte corrente di spesa pubblica il tre per cento è autorizzato per investimenti pubblici
E c'è un Governo è virtuoso e fa un avanzo di parte corrente
Che l'economia si chiama risparmio pubblico può addirittura usare una leva
E e può fare
Un ulteriore due per cento di investimenti quindi con un master meno stupido e più intelligente
Cosa avrebbe vissuto l'area euro anche qui dei Paesi maggiori Germania Francia e Italia
Emerge
Che è avremmo avuto quattro cinque per cento in più di prodotto interno lordo in Francia e Germania e in Europa di conseguenza avremmo avuto sei settecento mila disoccupati in meno
è la cosa interessante e che non ci sarebbero stati in Europa
Causa del supereuro a causa della stupidità di Maastricht non ci sarebbero state le cosiddette crisi del debito sovrano perché il debito pubblico anche nei paesi più fragili come Irlanda Portogallo Spagna e Italia e Grecia
Non avrebbe raggiunto quei tetti che hanno poi portato alle crisi da debiti sovrani quindi la crisi europea e costruita con le mani degli europei in base agli errori di politica economica che sono due sostanzialmente
L'errore di politica monetaria di accettare il supereuro
è l'errore di aver introdotto un Trattato di Maastricht cieco da un occhio perché non distinguendo tra spese correnti e spese e investimenti di fatto ha spinto tutti i Governi europei a cercare di riequilibrare il bilancio pubblico
Non tagliando la spesa corrente ma aumentando le tasse e tagliando gli investimenti pubblici questo mix di politica economica non poteva che portarci alla crescita zero è il record di disoccupazione che abbiamo vissuto in questi anni
Veniamo alle due ultime scene che riguardano
D'Italia d'Italia che lei ricorda dal due mila aveva due mila dodici nei vari Governi che si sono succeduti
Di tagli aumentato le tasse per duecentoventotto miliardi ad inizio aumentato la spesa corrente di duecentosessantaquattro miliardi
Mentre gli investimenti sono stati tagliati di cinque miliardi
Andiamo all'oggi lei ha fatto una simulazione della costo della corruzione dell'evasione fiscale e poi analizzato gli obiettivi della legge di stabilità
Beh nel primo caso ho tentato di valutare attraverso sempre degli simulazioni
L'ipotesi
Che si fosse applicata la ricetta di politica economica che io nel due mila uno proposi come membro di Governo senza successo
E cioè si fossero fatti quaranta miliardi di tagli di sprechi ruberie malversazioni nella spesa pubblica
Per poter dare venti miliardi di riduzione dell'IRPEF
Venti miliardi di azzeramento dell'IRAP alle imprese e cinque miliardi in più gli investimenti oppure in alternativa mette
Prendo un blocco di spesa mirato su quelle voci di spesa che contengono
Come sappiamo tutti i danni da decenni
Scuderie sprechi e malversazioni
Ecco in queste due ipotesi
L'Italia dal due mila
Due al due mila quattordici avrebbe avuto avrebbe avuto un pronto l'interno lordo più alto di circa duecento miliardi un milione circa di occupati in più quindi conclusione
Non avremmo avuto la crisi di questi ultimi sette anni sostanzialmente
Quella l'abbiamo avuta per la crisi europea indotta dagli europei
Ma hanno e abbiamo aggiunto il fatto che abbiamo voluto continuare in tutti questi anni
A buttar via cinquanta miliardi all'anno di spesa pubblica per foraggiare
Tutte le concrete di cui conosciamo e di cui emerge solo la puntina dell'iceberg dei vari scandali che vengono ogni due o tre mesi alla luce ma si nasconde il vero iceberg
Che sta nella pancia del bilancio pubblico e che contiene quaranta cinquanta miliardi all'anno di Europ di spesa pubblica
Dall'altro lato ho immaginato se avessimo fatto una lotta alla evasione fiscale con degli incroci
E le deduzioni incroci fatte a tavolino dall'Agenzia delle entrate con tutte le informazioni disponibili sul contribuente e le detrazioni concesse
Ai clienti per le spese varie
E quindi avessimo recuperate dieci miliardi all'anno che in dieci anni ci avrebbero portato a recuperare cento miliardi di evasione
Anche qui avremmo avuto un PIL più alto l'occupazione più alta e quindi quello il costo della Kourou della evasione che sommato al costo della corruzione
Determinano palesemente la crisi italiana di questi anni sulla crisi europea dovuta agli errori europee è il paradosso è il seguente
Che addirittura
Noi non avremmo avuto alcuna crisi del debito pubblico
Perché il debito pubblico italiano invece di essere accetto trentadue per cento come quest'anno in quei casi sarebbe stato abbondantemente sotto il cento per cento avremmo pagato molto meno interessi avremmo avuto addirittura un volano di risorse in più
Da aggiungere a quella crescita e a quell'obiettivo di occupazione
E infine
O valutato l'impatto della legge di stabilità che è in discussione al Senato prendendo i dati storici più o meno consumi preconsuntivi
Del due mila quindici disponibili nel sito del Ministero per l'economia e delle finanze nella nota di aggiornamento al beffe che è stata pubblicata a fine settembre
Poi ho preso i dati del due mila sedici presi
Legge di stabilità ciò messo sopra la legge di stabilità e ho valutato quali saranno i dati del due mila sedici dopo la legge di stabilità cosa emerge
In uniscano le tasse
Di cronisti giornate se quello che i giornali dicono come obiettivo condivisibile meno tasse meno spesa più crescita preoccupazione
Questo è uno slogan perché se andiamo a vedere i numeri
Meno tasse sì sull'aumento di tasse previsto per l'anno prossimo l'esempio più eclatante aver giustamente e correttamente condivisibilmente evitato
L'aumento dell'IVA e delle accise per diciassette miliardi ma quello non è ancora non avevamo pagato
Quindi non lo pagheremo bene positivo ma pur non pagando quell'aumento diventa accise l'anno prossimo gli italiani pagheranno più tasse di quest'anno
E così sulla spesa tagliamo la spesa di due miliardi e mezzo
Nel due mila sedici come effetto netto della manovra ma rispetto all'aumento di spesa previsto per l'anno prossimo il che vuol dire che l'anno prossimo spenderemo di più di quest'anno di conseguenza
Come il Governo a palesemente dichiarato
Due terzi della manovra sono finanziati in deficit pubblico noi invece di fare
Quello che era scritto prima della registrabilità c'è un deficit dell'uno virgola quattro per cento del PIL
Faremo nell'obiettivo del Governo e il due virgola due per cento ma questo maggior deficit significa maggiori tasse future quindi se l'abbassamento virtuale delle tasse avviene oggi
Ma è coperto da un momento un momento di deficit pubblico è chiaro che c'è l'indifferenza Ricard Diana come dicono gli economisti perché
Pago un po'meno di tasse previste oggi ma siccome c'è più deficit più debito so che dovrò pagare più tasse il futuro per coprire quel deficit del debito che per di più saranno gravati anche degli oneri di interessi di questi anni
E in più un ultimo
Elemento di prudenza
Il Governo ha fatto i conti sull'ipotesi che la crescita tendenziale l'anno prossimo cioè quella che ci viene dall'esterno dell'Italia
E attorno all'uno e tre per cento
Su questo uno virgola tre per cento
Il Governo intende dare un ulteriore contributo spinta dovuta alla legge di stabilità dello zero tre per cento quindi l'obiettivo di crescita per l'anno prossimo e uno virgola sei per cento benissimo
Condivisibile però attenzione che purtroppo nel frattempo negli ultimi due o tre mesi il quadro mondiale è un po'cambiato
C'è allora la frenata cinese la crisi russa la crisi brasiliana e come
Ha detto anche il presidente Draghi della BCE recentemente su ventiquattro ore
Il commercio mondiale l'anno prossimo sarà minore di quello che ci aspettavamo qualche
Mesi fa
Poiché negli ultimi dieci anni sono proprio quei Paesi che ci hanno dato una spinta a noi perché sono cresciuti molto se loro rallentano ecco che si sgonfia un po'quella spinta che ci viene da fuori allora con l'uno virgola tre può diventare uno può diventare zero otto
Ecco che se rimane la spinta interna dello zero tre per cento che positiva ma modesta come tutti possono capire
E noi rischiamo di non fare
Una crescita l'uno e sei per cento l'anno prossimo
E se l'inflazione si mantiene ancora a zero cinque zero sei per cento vuol dire che il prodotto interno lordo nominale italiano l'anno prossimo tutta più crescerà tra l'una attorno all'uno e mezzo per cento due per cento
Poiché il deficit è programmato al due virgola due per cento quindi il debito aumenta del due virgola due per cento
Se il PIL nel rapporto debito PIL il debito sta sopra il PIL sta sotto se quello che sta sopra un menta del due virgola due per cento
E quello che sta sotto a metà del due o meno del due
Vuol dire che l'anno prossimo avrebbe un ulteriore aumento del rapporto debito PIL e non
Una riduzione del rapporto debito PIL come giustamente il Governo sia prefissato nei suoi obiettivi ma questi sono i numeri e questi numeri indicano
Nel bene e nel male e quelli che possono essere
Gli elementi di fragilità dell'economia italiana della fiducia dalla finanza pubblica italiana per i prossimi mesi ed anni
Grazie grazie professor Mario Baldassarri